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IVAN.
17 gennaio 2010 18:38
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TERRONE DALLO SPAZIO PROFONDO
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(Da Lucio:)
«...devo farti alcuni appunti sull’ospitalità! Infatti non è affatto carino imbrogliare un povero marziano verde che viene a portarci un ultimatum sulla sua dunastronave!»
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Oddio, Lucio...A ben vedere, poteva anche andargli peggio!
Immagina se il simpatico signor JHFUYHIHGGX fosse incappato in un imbroglione più imbroglione di me:



(Come sotto: Arriva la Dunastronave, si ferma davanti a un tizio, e ne scende un marziano verde col solito ultimatum in mano:)

J: «Salve, lurido terr...»

U: «Ohèèè, attento a come parli...Lurido forse, ma terrone proprio no! Io son di Bergamo!»

J: «"Terrone"?! Io non sa cosa vuol dire.»

U: «Ah, sei un forestièr...Beh, te l'spieghi mi; questo posto si divide in due: la Padania e la Terronia. E te padano non mi sembri mica.»

J: «No, io venire da posto molto, molto in alto.»

U: «Dalla Valtellina? Ah, ecco perchè parli come Tremonti. Bel ciula, il vostro capo. Dai, sondriese, tira fuori un fiasco di Grumello!»

J: «Diamo taglio a stronxate. Io ha ultimatum da presentare a governo...»

U: «Anche te? Boia faust, ma alùra te sei uno dei nostri! Dovevo capirlo dal colore verde, che eri uno della Lega.»

J: «Come?! Anche tu essere invasore verde di razza superiore?»

U: «Di razza superiore sì, ma non invasore. Gli invasori sono i terroni, che vengon su a fregarci il lavoro a noi, ma una volta che ce l'hanno, non fanno mai un casso!»

J: «Allora nostra razza verde essere già qui da prima di terres...di terroni? Strano, io credeva che io era il primo. E tu dici che noi ha già preso potere?»

U: «Sì, da due anni. E io son anche Senatùr.»

J: «Ma allora cosa kakkyo io è venuto qui a fare, se nostra razza verde barbara e manesca ha già preso potere? Io ha problemi di comprendonio...»

U: «Per forza...La Lega ce l'ha duro!»

J: «Il comprendonio?»

U: «E che altro, se no?»

J: «Insomma, ormai con mio ultimatum io può pulirci mio culo?»

U: «Sì, ma è meglio che usi il Tricolore. È un gesto che contraddistingue il nostro livello di civiltà e cultura.»

J: «Civiltà e cultura essere per razze inferiori. Noi non ha bisogno. A noi bastare minacce e forza bruta.»

U: «Urca, proprio come a noi. La Lega è la stessa dappertutto, vedo.»

J: «Bene, allora io può anche tornare indietro. È stato vero piacere dialogare con mio simile. Come ci salutare tra noi, qui su pianeta Padania?»

U: «MANICO!»

J: «"Manico"? Bello. Appena io torna a casa, io propone a nostro sire ciula (che non sapevo si chiamare Tremonti) che "Manico" diviene saluto ufficiale anche da noi. Allora..."Manico", fratello Senatùr!»

U: «Manico, collega. E se vuoi un consiglio, cambia quella Fiat Duna, che deve essere difettosa. Infatti non si è ribaltata, quando ti sei fermato.»

(Come sotto: la Dunastronave si solleva, sgomma e riparte. Il Senatùr rimane lì, sorridendo con espressione paterna.)

U: «Boia, che tipi 'sti valtellinesi...Son tutti leghisti, ma non hanno mai visto un terrone...Pare quasi che vengano da un altro pianeta!»



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Lucio Musto
7 dicembre 2009 22:47
Veramente molto carino anche il tuo di gusto fantascientifico, IVAN!

però, devo farti alcuni appunti, non sul testo, ma sull’ospitalità!... infatti non è affatto carino imbrogliare un povero marziano verde che viene a portarci un ultimatum sulla sua dunastronave!

E tu, non lo correggi quando lui in perfetta buona fede fraintende:

“” ««Wakka boja, tu non capire: se io non consegna ultimatum, noi conquista voi con forza. Voi diventa popolo di schiavi costretti a lavorare tutto giorno per pezzo di pane, mentre noi scopare con troie e fare festini con frutto di vostro sudore.»

«Seh, capirai che differenza da adesso...E poi non ha bisogno di presentare nessun ultimatum: se lei vuole conquistare l'Italia, le basta candidarsi a Presidente del Consiglio. Oppure diventare boss della Mafia, veda lei.»» “”…

Gli avresti dovuto spiegare che invece che differenze ce ne sono, e grandissime!... infatti con l’attuale nostro sistema davvero pochissimi, anzi nessuno è costretto a lavorare tutto il giorno!, ma invece ci si grattano le palle, si va a passeggio con le bandiere e gli striscioni, ci si da ammalati, e quando proprio si sta all’ufficio si gioca online col PC ad Hearts o si scaricano video porno da internet!... così lui si faceva un’idea esatta della nostra realtà!
E avresti dovuto dirgli che chi fatica davvero è invece proprio il Presidente del Consiglio, costretto tutto il giorno ad andare in giro per il mondo per non essere secondo alle altre cariche istituzionali, e la notte la deve passare ancora al lavoro coi suoi avvocati per affrontare i molti suoi problemucci!... lui si che è l’unico Italiano che non può permettersi di scioperare mai!

E solo poco dopo lo hai di nuovo tratto in inganno, a quel povero mostro verdino, dandogli una informazione incompleta e quindi fuorviante:

“”«Okkkay. Cosa io deve fare per diventare Presidente di Consiglio in vostra nazione?»

«Nulla di speciale. Deve solo ammanicarsi con la Mafia, falsificare i bilanci delle sue aziende, corrompere la Guardia di finanza, comprare i giudici, vedere comunisti dappertutto (questo può apparirle difficile dato che i comunisti non sono mai esistiti, ma qualche tiro di coca le sarà d'aiuto). Dopo di che, fonda un partito e promette le cose più assurde e imbevibili. Più le spara grosse, più ha possibilità di essere eletto.» “”…

Per essere onesto, avresti dovuto specificare che esclusi quelli in coma irreversibile, tutti gli altri italiani vivono proprio facendo quel “nulla di speciale”, e quindi la concorrenza sarebbe forte, per lui extracomunitario extraparlamentare!... se gli avessi spiegato che tutti ci provano ogni giorno ad ogni ora del giorno e solo quelli più abili ci riescono al meglio… beh, lo avresti indirizzato più acconciamente!

Infine, scusami, avresti dovuto essere più incisivo e dettagliato nel far capire all’ospite invasore la natura “clientarista” che contraddistingue noi italiani:

“” «Io non ha bisogno di permessi! Io è rappresentante di razza invasora!»

«Americano o cinese, dunque. L'ho sempre sospettato che dovevano essere degli alieni. Fa lo stesso, in democrazia la diversità è tollerata...basta che i diversi si comportino come noi. Lei, poi, questo lo ha già capito: infatti vedo che ha parcheggiato l'astronave in divieto di sosta. Le conviene spostarla due isolati più avanti, che lì il vigile è un amico mio.» “”…

In fondo, l’italiano è una lingua difficile, fatta di sfumature!... Non puoi pretendere da un onesto invasore, cinese, americano o marziano che sia di afferrare appieno il significato simbolico e recondito nascosto nelle due paroline, sintetiche ed essenziali quanto qualsiasi pizzino “che lì il vigile è amico mio”.
Magari lui immagina che tu abbia un amico nientepopodimeno che “Vigile Urbano” e che glielo voglia dire come piccola tua vanità per aver cotanta conoscenza!...

In fondo, sempre un piccolo verde invasore marziano è!

Fine delle osservazioni. Ti ribadisco che il raccontino mi è piaciuto molto, così ben scritto, agile, e carico di garbato umor e satira politica.
Perché non scrivi anche in qualche forum con velleità letterarie?...

Ma forse già lo fai, vero?... e magari ci siamo anche incontrati altrove…

Con simpatia.

Lucio Musto 7 dicembre 2009
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IVAN.
7 dicembre 2009 18:34
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DEMOCRAZIA? COSE DELL'ALTRO MONDO!
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Eh, Lucio, bel raccontino, ma tu parli senza sapere quel che mi è successo ieri. Sta a sentire:

Passeggiavo per i fatti miei quando mi si para davanti un'astronave aliena (sulle prime l'avevo scambiata per una Fiat Duna, ma ho capito che era un'astronave quando, una volta ferma, non si è capottata da sola).
Ne scende un tizio tutto verde con un foglio in mano.
Di getto ho pensato: «Cazzo, la Lega avrà mica organizzato un raduno a sorpresa nel mio paesello?»
Poi però ho sospirato di sollievo: era soltanto un invasore spaziale che voleva ammazzarci tutti.

«Salve, lurido terrestre sottosviluppato. Io mi chiama JHFUYHIHGGX. Io è ambasciatore di pianeta Marte. Io dovere consegnare questo ultimatum di resa incondizionata a governo mondiale di pianeta Terra.»

«Governo mondiale? Hihihi! Ma lei lo sa come è organizzato politicamente il nostro pianeta?»

«Beh...No, io immaginava era come da noi, grande governo unico che comanda tutto mondo...»

«Allora le spiego...Qui il mondo è diviso in Nazioni, cioè tanti territori diversi con a capo un proprio governo.»

«Questo volere dire che io deve consegnare un ultimatum a governo di ogni nazione?»

«Non è così semplice. I governi non sono tutti uguali. Ci sono le monarchie, poi le oligarchie, le aristocrazie, gli stati sovrani, i regni costituzionali, le repubbliche presidenziali, i governi ombra, le repubbliche delle banane, le confederazioni, gli stati fantoccio, le massonerie, le enclavi, gli stati canaglia, gli stati carogna, gli stati birbantelli...»

«Grande casino. Va bene, allora io comincia da qui. Come si chiamare questa nazione?»

«Italia. O Stivale, Belpaese, Berlusconia, Terra di Bengodi, Mafiolandia, Paese dei Balocchi, Casa di Pulcinella...»

«Porco Vega, basta così. Italia e basta. E che governo esserci, qui in Italia?»

«Qualcuno lo chiama "democrazia".»

«Democrazia? Io non sa cosa vuol dire.»

«Ma nemmeno noi. In teoria, significa che governa il popolo.»

«Quindi tu essere governante di Italia! Bene, io consegna a te questo ultimat...»

«No, no, figliolo, lei la fa troppo facile. Qui governano solo poche persone. Le spiego: delle associazioni a delinquere chiamate "partiti" scelgono i loro farabutti peggiori e li mettono tutti in fila, poi noi decidiamo quali farabutti mandare al Governo e quali farabutti mandare all'Opposizione.»

«Ma che sistema è questa "democrazia", se voi potere mandare a Governo e Opposizione solo farabutti?»

«Non se lo chieda, come non ce lo chiediamo noi. L'importante è credere che si trovano lì per nostra decisione, e siamo tutti contenti.»

«Allora "Democrazia" essere libertà di decidere se essere inchiappettati con burro oppure con vaselina?»

«Bravo. Lei ha capito al volo. Si vede subito che ha una intelligenza superiore: infatti noi territaliani ci mettiamo in media 60 anni di bruciori di chiappe, prima di capirlo.»

«Allora, se io ha capito, mi basta presentare mio ultimatum a capo di vostro governo.»

«Al Silvio?! Seh, si metta in coda. Prima deve occuparsi degli ultimatum di Bossi, poi di quelli di Fini, poi di quelli di Spatuzza, poi di quelli della Camorra, poi di quelli di sua moglie, poi di quelli della D'Addario...Se tutto va bene, del suo ultimatum se ne occuperà fra 25 anni.»

«Ma kakkio! Questa essere minaccia di distruzione immediata! Non avere priorità su resto di problemi?»

«In un Paese civile sì, ma come le ho detto, questa è una Democrazia: qui c'è assoluta libertà di anteporre i problemi che più ci pare. E spesso e volentieri, anche di sbattercene del tutto i coglioni.»

«Wakka boja, tu non capire: se io non consegna ultimatum, noi conquista voi con forza. Voi diventa popolo di schiavi costretti a lavorare tutto giorno per pezzo di pane, mentre noi scopare con troie e fare festini con frutto di vostro sudore.»

«Seh, capirai che differenza da adesso...E poi non ha bisogno di presentare nessun ultimatum: se lei vuole conquistare l'Italia, le basta candidarsi a Presidente del Consiglio. Oppure diventare boss della Mafia, veda lei.»

«Allora ultimatum non mi servire più. Dove io potere buttare?»

«Lo getti pure per terra. Se no cosa li paghiamo a fare, gli spazzini?»

«Democrazia?...»

«Democrazia. Bravo, vedo che sta imparando.»

«Okkkay. Cosa io deve fare per diventare Presidente di Consiglio in vostra nazione?»

«Nulla di speciale. Deve solo ammanicarsi con la Mafia, falsificare i bilanci delle sue aziende, corrompere la Guardia di finanza, comprare i giudici, vedere comunisti dappertutto (questo può apparirle difficile dato che i comunisti non sono mai esistiti, ma qualche tiro di coca le sarà d'aiuto). Dopo di che, fonda un partito e promette le cose più assurde e imbevibili. Più le spara grosse, più ha possibilità di essere eletto.»

«Allora non devo dire che sono un alieno proveniente da Marte?»

«Certo che no! Mai dire il vero, chi vuole che le creda? Dica piuttosto...che ne so...di essere l'Unto del Signore, toh!»

«Insomma, in democrazia se io essere candidato onesto e dire verità, io poi venire trombato a elezioni?»

«Naturalmente. Per vincere, deve essere un delinquente spudorato. Poi, da Premier, potrà cambiare le leggi in modo che i reati da lei commessi per diventare Premier non siano più tali. Come vede, tutto perfettamente in regola.»

«E anche questa essere democrazia?»

«Scherza? E' la sua forma più alta. Ovvero, la libertà di agire come un dittatore, e a quelli che non sono d'accordo gli si dice che sono contro la democrazia. Non fa una grinza.»

«Sembra molto facile, prendere il potere in questa cosa chiamata "democrazia".»

«Sempre più facile che invadere la nazione con un esercito di marziani extracomunitari. Avete voglia, con la Bossi/Fini, prima di ottenere 2 miliardi di permessi di soggiorno! A proposito, lei ce l'ha, il permesso di soggiorno?»

«Io non ha bisogno di permessi! Io è rappresentante di razza invasora!»

«Americano o cinese, dunque. L'ho sempre sospettato che dovevano essere degli alieni. Fa lo stesso, in democrazia la diversità è tollerata...basta che i diversi si comportino come noi. Lei, poi, questo lo ha già capito: infatti vedo che ha parcheggiato l'astronave in divieto di sosta. Le conviene spostarla due isolati più avanti, che lì il vigile è un amico mio.»

Il tipo risale sulla sua Astro-Duna. Mi sembra che il suo verde sia diventato più intenso, di un color travaso-di-bile.

«Ah, io potere fare libera osservazione?»

«Dica, dica...Siamo in democrazia, no?»

«Voi essere popolo di stronzi. Non valere neanche la pena che noi conquista voi. Voi meritare solo di cuocere in vostro brodo. Fakkiù!»

L'astronave del verdolino si solleva a mezz'aria e riparte sgommando. Rimango un po' deluso ripensando all'immagine delle straordinarie Civiltà aliene propugnate da "E.T" e "Incontri ravvicinati".

«Ma che razza di zoticone. Arriva qui da clandestino, mi prendo il disturbo di spiegargli come funzionano le cose da queste parti, si mette a spandere merda sul nostro sistema, e se ne va pure incazzato...Quello sì, che avrebbe bisogno di imparare un po' di democrazia!»

I.



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Lucio Musto
7 dicembre 2009 11:42
Concordo, sugar magnolia.

Io ho esperienza diretta di alcune regioni italiane, e so bene che ci sono differenze enormi fra l'una e l'altra!... anche per questo considero risibile un'unica pseudo-democrazia che ci accomuni tutti sotto la stessa legge.

Non posso dire per le altre regioni italiane, quelle che non conosco per averci vissuto stabilmente, ma che comunque posso intuire, ma di certo fra noi, ed i paesi democratici sul serio, le differenze sono abissali!

Buona settimana!

Lucio Musto
sugar magnolia
7 dicembre 2009 10:23
Certo Lucio, certo .......... da noi in Italia non finirebbe cosi'.
pero' forse qui in Emilia la sbroglieremmo in modo civile, in altre zone ........... mah'
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