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Sharman* 16 maggio 2017 13:09
Ritiro fuori questo forum perché seguo il lavoro del Paolo
Debertolis da svariati anni e lo trovo molto interessante.
Da tempo ha cambiato sito, ora con il suo gruppo è su
http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/ ed ha
allargato di molto il campo di ricerca dalle Piramidi di
Visoko (in Bosnia) a molti altri siti archeologici europei,
anatolici, americani.
La tesi di fondo su cui lavora è che nei siti antichi
considerati "mistici", sopra tutto in quelli megalitici
preistorici, sia presente un risonanza di fondo di
infrasuoni, più raramente ultrasuoni, che a persone
sensibili darebbe particolari variazioni dello stato animo,
e che aumenterebbe la capacità di meditazione.
http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/articoli-scientif
ici/172-l-archeo-acustica-negli-antichi-siti
In alcuni siti la vibrazione infrasonica di fondo è
presente naturalmente e, sembra, sia dovuta al movimento di
acque sotterranee, come per esempio nelle Piramidi di Visoko
o nell'Abbazia di San Salvatore (SI) di cui parla nel link
appena sopra. Per lo meno questa è la spiegazione
ufficiale.
Però è interessante notare che queste vibrazioni sono
rilevabili solo in quegli specifici punti e che svaniscono,
o non sono rilevabili, a poca distanza.
In altri siti sembra invece provengano dai megaliti stessi
(!!) opportunamente sollecitati dal calore del Sole come per
esempio nei circoli megalitici in alcune aree del
Portogallo
http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/notizie-in-italia
no/253-ricerche-di-archeoacustica-in-portogallo-da-parte-del
-sbrg
In altri ancora sembra che la particolare conformazione e la
pietra usata creino potenti effetti di risonanza solo a
particolari frequenze, per esempio in risposta ad un canto
sciamanico con basse note o a particolari strumenti musicali
che producano quelle basse frequenze, come in certi templi e
ipogei nell'isola di Malta.
Oppure sembra addirittura che in certe cavità, larghe poco
più di un pugno, scavate in certi megaliti, sempre
nell'isola di Malta, le vibrazioni siano così forti da
essere percepite dalla mano stessa... e senza nessuna
sollecitazione canora o strumentale.
http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/articoli-scientif
ici/307-analisi-archeoacustica-dei-templi-di-tarxien-a-malta
http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/articoli-scientif
ici/269-archeoacustica-all-ipogeo-di-hal-salfieni-a-malta
Qui uno studio di archeoacustica fatto sulla Felix
Romuliana, un palazzo imperiale in Serbia costruito per la
madre Romula da Gaio Galerio Valerio Massimo, imperatore,
genero del famoso imperatore Diocleziano. Sembra che Romula
fosse sacerdotessa di Cibele e in quegli edifici celebrasse
sacrifici umani. Sono momenti storici importantissimi
(intorno il 300 e.v.)in cui si sfalda definitivamente la
continuità statuale romana e si sintetizza il
Cristianesimo.
http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/notizie-in-italia
no/204-valutazione-dell-archeoacustica-nel-palazzo-imperiale
-felix-romuliana-nell-est-serbia
Il Debertolis sta cercando di perseguire una via scientifica
a quanto tramandato e sussurrato da molte Tradizioni sulla
attinenza delle vibrazioni meccaniche-sonore con i grandi
siti megalitici.
Ovviamente tutto, nella Tradizione, è Vibrazione. Ma
nello specifico addirittura c'è chi dice che gli Antichi
potevano spostare le grandi pietre con vibrazioni
sonore....In ogni caso la potenza delle vibrazioni
meccanico-sonore-vocali costituisce un enorme ramo delle
Tradizioni, ampiamente esteso a diversi ambiti. Famosi sono
i mantra indiani.
In quale relazioni stiano queste vibrazioni sonore, a volte
naturalmente prodotte e a volte evocabili tramite certe
tecniche, con la sacralità dei luoghi è ancora da
definire. E' un campo enorme e affascinante.
Di certo io le Energie delle Terra le sento, e ne ho notati
gli effetti in molte circostanze.
E' la mia razionalizzazione della percezione inconscia di
onde subsoniche? O questi infrasuoni invece di essere
appunto la causa di certe percezioni ( e di certi effetti)
sono solo delle concomitanze, degli effetti anche essi di
cause maggiori e più nascoste?
Il Debertolis aveva iniziato occupandosi archeologicamente
delle Piramidi di Visoko in Bosnia che ancora oggi sono
considerate dalla "scienza" ufficiale e accademica delle
semplici conformazioni naturali. Purtroppo anche nello
studio della Preistoria esiste una feroce pregiudiziale
contra revisionista. Purtroppo anche in Archeologia bisogna
essere politically correct per non essere espulsi dal
sedicente consesso scientifico.
Per esempio su quella ciofeca sionista di Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Piramidi_bosniache
Nello studio della conformazione delle piramidi bosniache e
nello studio dei tunnel sottostanti l'area delle piramidi il
Debertolis aveva cominciato ad analizzare le onde
elettromagnetiche emesse dalle piramidi e nelle gallerie
sotterranee del Labirinto di Ravne, nello stesso sito delle
piramidi, per poi passare a quelle meccaniche-sonore. Visti
gli ottimi risultati ha poi continuato creando un protocollo
di ricerca archeoacustica applicabile a svariati siti
archeologi.
http://www.sbresearchgroup.eu/Immagini/The_phenomenon_of_res
onance_in_the_Labyrinth_of_Ravne.pdf
Per le sue ricerca circa il Tumolo di Kanda in Macedonia,
uno dei tanti luoghi pretendenti ad essere la tomba di
Alessandro magno,
http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/notizie-in-italia
no/259-continuano-le-ricerche-del-sbrg-sul-geoglifo-a-kanda-
in-macedonia
il Debertolis è stato citato nell'ultimo libro "Il Ritorno
degli Dei" del famoso divulgatore scientifico Graham
Hancock, diventato famoso negli anni '90 con "Impronte degli
Dei".
La tesi di fondo dell'Hancock è che vi sia stata una
catastrofe causata da un impatto con una cometa circa il
10.800 a.e.v a cui siano seguiti circa 12 secoli di
raffreddamento globale. Ciò avrebbe spazzato via la
precedente civilizzazione umana, passata poi nella memoria
come Atlantide. Gruppi di sopra vissuti avrebbero poi
contribuito a ridiffondere le conoscenze della loro civiltà
ormai scomparsa presso popolazioni più primitive, creando
quegli improvvisi fiorire di capacità architettoniche,
agricole, linguistiche, astronomiche etc che si riscontrano
per esempio con le Piramidi d'Egitto o nei misteriosi resti
di Portasar/Gobleki Tepe nell'attuale Turchia.
Innumerevoli siti archeologici in tutto il mondo
dall'Indonesia alla America testimoniano di una Storia
Antica che non è ancora scritta nei testi ufficiali. Anche
in provincia di Lecco, nella Val Curone presso Montevecchia
sono presenti piramidi antichissime, attualmente ricoperte
dalla vegetazione. Hanno lo stesso allineamento e
proporzione tra loro delle piramidi egiziane, ossia
rispecchiano la posizione e la magnitudo delle tre stelle
della cintura di Orione.
https://www.misteridellastoria.com/le-piramidi-montevecchia-
val-curone/
http://www.luoghimisteriosi.it/lombardia_montevecchia.html
Questi siti megalitici e queste piramidi sono solo alcuni
degli aspetti che indicano una preistoria umana
completamente diversa dalla narrazione antiscientifica
ufficiale.
Per esempio abbiamo molto più prosaici resti di mummie
egiziane che presentano tracce di cocaina e di nicotina
quando la Storia Ufficiale narra che le piante di Coca e di
Tabacco, originarie delle Americhe, furono importate in
Europa e in Egitto solo negli ultimi secoli, dopo la
"scoperta/invasione" dell'America
http://www.ancient-origins.net/news-history-archaeology/did-
ancient-egyptians-trade-nicotine-and-cocaine-new-world-00102
5
https://www.youtube.com/watch?v=P-x2IepQDq8
Il Campo della "Archeologia Proibita" è vastissimo,
impossibile elencare anche solo una buona parte dei
ritrovamenti che non collimano minimamente con la Preistoria
Ufficiale.
Ovviamente non esistono fondi e volontà politiche per
ispezioni archeologiche nell'area delle piramidi della Val
Curone. Eppure esistono grosse difficoltà e opposizioni
politico-accademiche per gli scavi archeologici nella
piramide di Gunung Padang (Indonesia)
https://grahamhancock.com/gunung-padang-latest-hancock/
e ciò accade non ostante tutte le prove raccolte nei
precedenti pochi scavi e prospezioni col georadar che
indicano nella piramide di Gunung Padang uno dei siti
archeologici più importanti al mondo con stupefacenti
antiche datazioni al radiocarbonio e rilevamenti di camere
sotterranee. Tant'è che anche quella ciofeca sionista di
Wikipedia può esimersi dall'ammetterlo denti stretti
https://en.wikipedia.org/wiki/Gunung_Padang_Megalithic_Site<
br />
Una cosa curiosa da notare è che in ambedue i casi delle
gallerie del labirinto di Ravne, presso le piramidi di
Visoko, e di Portasar/Gobleki Tepe sembra che gli Antichi
abbiano voluto "sigillare" i siti. In un caso ostruendo le
gallerie, nell'altro ricoprendo di detriti i megaliti. Se a
chiudere questi siti siano state le stesse civiltà che li
costruirono oppure civiltà più recenti che li ereditarono
non è dato saperlo. Certo ci fecero un favore lasciandoli
protetti per tutto questo tempo.
Di reperti e siti stupefacenti che non calzano nella
archeologia e storiografia ufficiale ce ne sono a
centinaia, impossibile anche solo nominare i più
importanti: sono dozzine e dozzine.
Una cosa che lascia stupiti è che nelle sue ricerche il
Debertolis si è avvalso di "meditatori" per osservarne gli
effetti "mistici" che le risonanze infrasonore di certi siti
archeologici hanno su stati di coscienza leggermente
alterati. Avendo d'altro lato sviluppato e brevettato una
macchina fotografica sensibile ai raggi ultravioletti per
effettuare rilievi sui megaliti, ha provato a fotografare i
"meditatori" mentre meditano in questi antichi siti mistici.
Il risultato è stupefacente: emettono luce ultravioletta,
specialmente dalla testa, molto simile a quanto viene
rappresentato nelle iconografie sacre come aura o
aureola!!!
http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/articoli-scientif
ici/271-analisi-antropologica-delle-emissioni-dal-corpo-uman
o-mediante-nuove-tecnologie-fotografiche
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lucillafiaccola1796 2 gennaio 2011 20:11
mi sono ricordata anche del piccoletto innamorato deluso e
del "coral castle". certo i monumenti sono veramente
orripilanti dal punto di vista artistico architettonico! ma
l'amore si sa è cieco! ecco qua: ci sono anche i simoli
massonici ovviamente...
IL MISTERO DELL'UOMO CHE SPOSTAVA LE PIETRE IL MISTERO DI
EDWARD LEEDSKALNIN Di Lionheart84 Edward Leedskalnin, un
uomo normale ma mingherlino, nacque a Riga in Lituania nel
1887. Una vita normale dedicata al suo amore che lo
abbandonò un giorno prima di sposarsi. Nel 1918 si recò in
Florida per realizzare un dono a quella che prima era il suo
vero e unico amore, un castello di cristallo. Il mistero?
niente operai, nessuno scultore, nessun architetto. Edward
realizzò tutto da solo tra l'altro utilizzando quello che
trovava per lavorare il corallo! Alcuni la chiamavano
l'ottava meraviglia del mondo, come faceva un piccolo uomo
come lui a realizzare una costruzione così imponente? Ma il
mistero continua.... Nel 1936 decide di spostarsi un po'
più a sud e il castello venne con lui! Impiegò 3 anni per
spostare tutti i blocchi e chiese aiuto solo ad un
camionista per il trasporto dei lastroni ma non partecipò
mai attivamente durante lo scarico e il carico poichè gli
veniva sempre chiesto di allontanarsi. Durante la
ricostruzione del castello il mistero nel luogo divenne più
grande. Edward lavorava solo di notte e se qualche curioso
spettatore voleva osservarlo lui smetteva di lavorare e
aspettava che andasse via. Ma alcuni testimoni dicono di
averlo osservato di nascosto mentre cantava qualcosa con le
mani appoggiate alle pietre e queste fluttuavano nell'aria
come se fossero piene di gas. Il cancello di entrata al
castello è un pietrone di sette tonnellate e si mantiene in
perfetto equilibrio sul centro di gravità che chiunque con
un solo dito può spingerlo. Dopo la morte del suo
misterioso costruttore il cancello smise di aprirsi e furono
ingaggiati diversi ingenieri e fisici con il compito di
rimetterlo in sesto. Per spostare la pietra che Edward aveva
facilmente riposto furono necessari sei uomini e una gru. Fu
scoperto che Edward aveva fatto un buco perfetto dalla base
alla cima della pietra inserendoci l'albero di trasmissione
di un camion. Il buco effettuato sulla pietra è un enorme
mistero poichè ai nostri tempi solo un trapano laser
sarebbe capace di farlo, tantomeno renderlo in modo da
essere aperto anche da un bambino. All'interno del castello
oltre che ad un telescopio puntato sulla stella polare ci
sono meravigliose opere d'arte alcune somiglianti a
pianeti,torri imponenti,costruzioni impressionanti e molto
altro. Molti hanno cercato di dare spiegazioni ma le ipotesi
sono molto soggettive. Alcuni pensano che sia un geomante,
altri pensano che abbia capito come manipolare l'energia
elettromagnetica, altri pensano alla magia tibetana di far
levitare le cose, ma il mistero diviene ancora più
affascinante se si pensa che Edward prima di morire affermò
di aver capito come le popolazioni egiziane, dello Yucatan,
del Perù e dell'Asia siano riuscite a costruire quelle
imponenti piramidi. Inoltre Edward affermò di avere il
potere di vedere i campi magnetici come se fossero raggi di
luce. A parte questo il povero Edward si è portato il
segreto nella sua tomba.
QUI SONO PRESENTI LE FOTO DI EDWARD, ma soprattutto del
castello di Corallo e le varie costruzioni all'interno..
http://www.youtube.com/watch?v=8XWStoCAHCk
Questo è un documentario sul castello di Corallo purtroppo
in inglese http://www.youtube.com/watch?v=amXsPcD7g5g
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lucillafiaccola1796 2 gennaio 2011 19:26
una spiegazione potrebbe essere che [ho visto dei
documentari, ecco perché l'ho ricordato] quelle piramidi
che ora si trovano in cima alle montagne fossero collocate
su isole, penisole o terra immersa nel Mare, che
ritraendosi, le ha lasciate scoperte. Ho anche visto su un
altro documentario che sfregavano i massi uno contro l'altro
per levigarli ed allinearli.... certo il suggerimento non
sembra u-mano... troppo intelligente! Io comunque mi voglio
interessare al Picchio... trovassi l'era sciogli
pietra...
la potrei applicare in innumerevoli situazioni !!!!
scollarli dalle poltrone, ecc, ecc, ecc,
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Zamolxis 2 gennaio 2011 11:53
http://www.shutterstock.com/pic-51136921/stock-photo-texture
-of-stone-wall-of-ancient-mayan-pyramids-in-uxmal-mexico.htm
l
http://pix.com.ua/sl/landscapes/america/south_america/459031
-mail.html
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Zamolxis 2 gennaio 2011 11:52
http://www.enciclopedia-dacica.ro/civilizatia_daca/construct
iile.htm
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Sharman* 1 gennaio 2011 22:26
Una specie di pan spermia bianca che abbia civilizzato varie
parti del mondo è una ipotesi affascinante, antica e
soprattutto politicamente scorretta (quindi ha maggiori
probabilità di esere vera).
La via alchemica alla costruzione delle piramidi, in primis
quelle egiziane, è anche essa una delle spiegazioni più
affascinanti e più logiche. Infatti sarebbe stato
semplicemente impossibile costruire per esempio le piramidi
di Giza per la civiltà egiziana come la conosciamo oggi:
scalpelli di rame e martelli di pietra, assi di legno e funi
di fibra, tiro di schiavi e di animali ( ma quanti!!)
Quindi: o gli Egizi avevano ben altre tecnologie, che si
sono perse, oppure non le hanno costruite loro (ufo?
atlandide?)
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lucillafiaccola1796 1 gennaio 2011 19:53
non ho trovato i semplici links... quindi è lungo, ma
interessante! Ci potrebbe capitare di dover saper fare anche
i Muratori!
UN MISCUGLIO CHE SCIOGLIE LE PIETRE
ARCHEOLOGIA MISTERIOSA. Leggende andine sostengono che gli
antichi costruttori delle piramidi avevano scoperto un
"ingrediente segreto", ricavato dal succo di una pianta, che
avrebbe permesso loro di corrodere e fondere la pietra in
modo da renderla malleabile. Osservando le colossali pietre
delle megalitiche rovine Inca, ci chiediamo come sia stato
possibile farle combaciare perfettamente, in ogni lato e
sulle superfici. Come siano state trasportate in luoghi per
lo più inaccessibili. È comunque impensabile che siano
state poggiate una sopra, o accanto, all'altra, misurate,
tagliate più volte, fino a farle combaciare perfettamente.
Non esistono testimonianze circa l'esistenza, nel passato,
di macchinari idonei ad eseguire simili operazioni.
Ricordiamo che, oltre alle smisurate dimensioni, alcune
pietre hanno numerosi lati, e presentano tagli a coda di
rondine. Pensare ad un "miracoloso estratto" che le potesse
rendere plasmabili nelle forme volute è allettante. e
strade incaiche percorrono 5.000 Km in linea retta sopra le
montagne, valicando precipizi e ostacoli di ogni genere.
Dobbiamo ammettere che tali storie o leggende fanno parte di
quelle notizie, considerate così assurde che non vengono
prese in seria considerazione. Ma se diverse persone ne
parlano in circostanze, luoghi e tempi diversi allora la
cosa si rende interessante. l colonnello Percy H.Fawcett,
esploratore e studioso di civiltà precolombiane, scomparso
mentre era impegnato nella ricerca di un città perduta
nella zona del fiume Xingù (Rio Amazzonia), pensava che i
costruttori preistorici ammorbidissero le pietre così da
modellarle e trattarle facilmente, come un impasto di
cemento, per adattarle fra loro. li fu riferito, in Perù,
che alcuni ingegneri americani, mentre studiavano uno dei
tumuli funerari, conosciuti come Huacas, nei pressi di Cerro
De Pasco, rinvennero un contenitore sigillato, chiamato
anch'esso "Huaca", che gli incaici e preincaici usavano di
solito per conservare i liquidi e simili. Trovando
all'interno dell'Huaca un residuo di liquido tentarono di
farlo bere ad un Indio che era con loro; ma questi fuggì
rompendo il recipiente. Gli ingegneri notarono più tardi
che la pietra su cui il recipiente si era rotto, era
divenuta morbida e malleabile, per ritornare dura
successivamente. ale liquido sembra venga ricavato da alcune
piante, peraltro ancora non identificate. a scrittrice
Mirella Rostaing, in un suo libro, scrive che fu condotta da
uno sciamano in un luogo ove cresceva una pianta a cespuglio
chiamata "Ghacre". Un rampicante orizzontale, molliccio e
appiccicoso, con foglie verdi, ma rosso aranciate al centro.
Passeggiando in quel campo per alcuni minuti e calpestando
divertita la pianta, si accorse di aver corroso quasi la
metà della suola degli stivali. Secondo la guida che era
con lei, tale "Huiru", i costruttori antichi la usavano
per congiungere le pietre delle muraglie andine.Il miscuglio
sarebbe formato dalla pianta e da minerali contenuti nella
terra della zona, dando vita ad una amalgama
vegetominerale.Un altro racconto parla di un uomo che
attraversando la foresta si era accorto di aver corroso gli
speroni lungo il bordo della rotella, calpestando una
distesa di piante basse, dalle foglie "rosse" e spesse, che
a detta di molti indio venivano usate per ammorbidire le
pietre. Fawcett ci relaziona che dei minuscoli uccelli
delle Ande si scaverebbero il nido creando delle buche nelle
rocce lungo i corsi d'acqua. Osservò che prima di compiere
questo lavoro di "trapanazione", strofinavano sulla pietra
la foglia di una pianta.Episodio che ha le sue stranezze:
non viene citato il tipo di uccelli, non viene spiegato se
anche il loro becco subiva corrosioni e Fawcett non fu in
grado di individuare le foglie.Peter Kolosimo ci rivela che
un religioso avrebbe scoperto, in Sud America, una miscela
di succhi vegetali capaci di sciogliere addirittura la
roccia.All’incirca nel 1967-1968 una rivista scientifica
internazionale incaricò un indagine per accertare la
veridicità di questa notizia.Il presunto scopritore della
miscela risiedeva in Perù e apparteneva all'ordine dei
salesiani. Non fu ricavata nessuna indicazione nonostante
fossero stati interpellati i rappresentanti della "Pia
Società".In un periodo successivo Charroux poté affermare
che nel giugno 1967 un prete peruviano, padre Jorge Lira,
avrebbe scoperto il procedimento usato dagli Incas per
rendere malleabile la pietra, ricavato dal succo di alcune
erbe. Padre Lira avrebbe effettuato con successo alcuni
esperimenti, facendo macerare piccole pietre nel liquido
estratto da alcuni vegetali. Non è stato rivelato come sia
composto il miscuglio. Abbiamo solo l'affermazione di tale
Bertrand Garcia, discendente di Garcilaso De le Vega,
storico spagnolo vissuto tra il 1537e il1616, che dichiarò
di conoscere il segreto, da ricercare in tre varietà di
piante.Siamo quanto meno sorpresi che il signor Garcia non
abbia divulgato il segreto, magari a qualche industria
chimica o farmaceutica che lo avrebbe sicuramente reso molto
ricco.Le segnalazioni continuano con l'archeologo Hyatt
Verril. Nel 1964 affermò che i massi con i quali erano
state costruite le piramidi precolombiane erano stati
squadrati con una pasta radioattiva che permetteva di
modellare la pietra. Affermò di aver visto i resti di tale
sostanza conservata da qualche stregone indio.Hyatt Verril,
nel suo "Ponte di luce", parlava di una città pre incaica
che si poteva raggiungere a mezzo di un ponte di materia
ionizzata, che appariva e spariva a volontà e premetteva di
superare passi rocciosi inaccessibili. Fino alla sua morte -
e la moglie dopo di lui - affermarono entrambi che era pura
verità e non una leggenda.Con gli occhi di oggi possiamo
solo dire che anticipò la notizia resa pubblica tempo fa,
della costruzione di un nuovo aereo che si sposterà grazie
ad un getto laser capace di "ionizzare" l'aria davanti al
velivolo, e utilizzando il tunnel che si verrà a creare con
tale procedimento. Dobbiamo ancora annotare che la RAI,
il 20 e il 25 giugno 1968, declamava la notizia del
ritrovamento di un decotto che ammorbidiva i massi e -
aggiungeva - che i componenti vegetali del prodigioso
solvente, erano stati scoperti da un missionario italiano in
Perù effettuando con successo alcuni esperimenti. "Il
religioso, continuava il servizio, afferma che gli antichi
Inca se ne sarebbero serviti per costruire le piramidi".È
del 13 ottobre 1979 l'articolo pubblicato sulla Domenica del
Corriere, che riporta le dichiarazioni dell'architetto
genovese Mauro Richetti, riguardo ad un "siero vegetale
usato dagli Incas per rendere le pietre tenere come la pasta
del pane". Un estratto chiamato "Wilcas", ricavato da una
pianta simile alla gramigna.Stranamente tutte queste storie
vengono trattate con distacco, non si ha notizia di
approfondimenti, verifiche, esperimenti o applicazioni
materiali.Sono veramente fantasie di narratori, rese per
attirare l'attenzione, o grava anche su queste l'ombra di un
"Cover-up"?
ÈRBO D’LA DEIFÈRO, ERBA DEL PICCHIO E MANDRAGORA:
POSSIBILI CORRISPONDENZE i Gianluca Toro ianluca Toro,
ricercatore indipendente, Via S. Fer n° 3 - 10064 Pinerolo
(TO), tel. 0121 - 74824, email
[email protected] e-mail protetto dal bots
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piante della tradizione popolare delle Valli Valdesi, note
per il loro diversi utilizzi (per lo più come alimento e
medicina), quelle più affascinanti sono sicuramente le
cosiddette “piante magiche”, dotate di particolari
poteri. Una di queste è senz’altro l’èrbo d’la
deifèro, a cui sembra che gli studiosi locali abbiano
dedicato scarso interesse. Lo scopo del presente articolo è
proprio quello di proporre un’identificazione botanica per
questa pianta, sulla base della letteratura disponibile e di
relazioni con altre conoscenze tradizionali. G. Pons,
nella Vita montanara e tradizioni popolari alpine (Valli
Valdesi) II (1979; pag. 166), riporta l’esistenza, in
passato, di una pianta che, quando calpestata, faceva cadere
i chiodi delle scarpe e i ferri delle bestie da soma, pianta
nota come èrbo d’la deifèro. Cresceva solo in talune
località, nei prati di Coulmian (Massello) secondo gli
abitanti di Prali, sul costone del Laz Arâ, tra Pomaretto e
Pramollo, per quelli di Massello. giudicare dagli effetti
causati secondo la credenza popolare, sarebbe una pianta
molto potente, forse rispettata per la sua azione
straordinaria e generalmente evitata. Il fatto di fare
cadere i chiodi delle scarpe e i ferri delle bestie da soma
potrebbe rimandare a una difficoltà nell’avanzare
seguendo una certa direzione, a una mancanza di equilibrio
e, per estensione, a un possibile effetto inebriante di
questa pianta. Potrebbe trattarsi di una pianta
relativamente più diffusa in passato che al giorno
d’oggi, la cui conoscenza (relativa sia
all’identificazione botanica che alle proprietà) si è
gradualmente persa con il passare del tempo. o stesso Pons
prosegue affermando che questa pianta potrebbe essere una
vaga reminiscenza di quella citata nel De las propiotas de
las Animanças, o Bestiario Valdese (XV - XVI secolo), in
associazione con il picchio (Cap. XI): La proprietà del
picchio è questa, che scava l’albero con il suo becco e,
fatto un grande foro, vi fa dentro il suo nido. Quindi, se
qualcuno gli chiude il foro con un legno o una pietra, lo
stesso si allontana subito e riporta una certa erba; e con
quell’erba tocca ciò che è stato chiuso, e subito si
leva; e dopo può ritornare al suo proprio nido. Da cui si
deve ricavare in modo figurato questa proprietà; se qualche
diavolo ti chiudesse il nido, cioè la via per arrivare alla
patria celeste, ti mostro la via per ritornare alla gloria
ovvero alla propria patria celeste con una certa erba, cioè
con la virtù e con il buon operato, con la quale si elimina
ciò che è stato chiuso, cioè ogni impedimento che ti
impedisce di ritornare alla propria patria; infatti la
gloria eterna è la nostra patria, secondo il detto di
Boezio: Ti mostrerò la via per mezzo della quale ritornerai
alla tua patria”. Credenze simili si ritrovano nella
letteratura classica antica, in quella medievale e nelle
tradizioni popolari europee. ra gli autori classici,
ricordiamo Plinio Il Vecchio (I secolo d.C.), che
nell’Historia naturalis (X, 20) scrive: E’ credenza
popolare che i cunei conficcati da un pastore nei loro nidi
[dei picchi], se viene avvicinata dagli uccelli una certa
erba, sgusciano via. Trobio sostiene che un chiodo o un
cuneo, con quanta forza lo si conficchi dentro un albero in
cui il picchio ha il nido, subito salta via con il crepitare
dell’albero, quando l’animale vi si è posato”. a
credenza riportata dagli autori classici sarà ripresa nei
Bestiari medievali, secondo interpretazioni simili a quella
del Bestiario Valdese. Un’interpretazione particolare è
quella erotica, contenuta per esempio nel Bestiaire
d’Amours (metà del XII secolo) di R. De Fornival,
sottoforma di racconto autobiografico fittizio di un amore
infelice (Morini 1996; pag. 396 - 399): Così, mia carissima
amata, se la mia preghiera vi infastidisce come dite, ve ne
potreste liberare benissimo concedendomi il vostro cuore,
perché io vi inseguo soltanto per questo […]. Ma è
chiuso con una serratura così resistente che io non potrei
venirne a capo, perché la chiave non è in mio possesso e
voi, che avete la chiave, non volete aprirla. Pertanto non
so come si potrebbe aprire questo petto, a meno che non
possedessi l’erba con la quale il picchio verde fa saltare
il cavicchio fuori del suo nido. a sua natura, infatti, è
tale per cui quando trova un albero cavo con una stretta
apertura vi fa il proprio nido. E alcune persone, per fare
la prova di un simile prodigio, tappano il buco con un
cavicchio che vi conficcano con forza. Quando il picchio
verde ritorna e trova il nido tappato in maniera tale che
tutta la sua forza non potrebbe bastare ad aprirlo, riesce a
vincere la forza con l’astuzia e con l’intelligenza.
Giacchè conosce per sua natura un’erba che ha il potere
di aprire: la cerca finchè la trova, la porta nel becco e
con essa tocca il cavicchio, che immediatamente salta fuori.
Perciò io dico, carissima amica, che se potessi avere un
po’ di questa erba proverei a vedere se riuscissi ad
aprire il vostro dolce petto per prendervi il cuore. Ma
ignoro di quale erba si tratti, a meno che non sia la
ragione”. ella tradizione popolare francese del Berry,
esiste una credenza relativa alla cosiddetta erba del
picchio, credenza riportata da E. Rolland nella Flore
populaire de la France (1898 - 1914; pag. 62): L’erba del
picchio è una pianta magica che ha la proprietà di
infondere una forza sovrannaturale a colui che se ne
strofini le membra. Ecco il mezzo per procurarsela:
osservare il volo e i modi di un picchio verde, e quando lo
si vedrà fermarsi vicino a un’erba a cui strofinerà il
suo becco, ci si potrà deliziare di avere trovato il
prezioso talismano. Questa erba incomparabile che dona al
picchio verde la forza di forare fino al cuore le querce
più dure, si trova anche qualche volta nello stesso nido
dell’uccello. In più, si assicura che questa pianta è,
in inverno come in estate, coperta di rugiada […]. n
questo caso, l’erba del picchio è stata identificata con
la mandragora (Borghini 1997). a mandragora può essere
considerata la pianta magica per eccellenza, la più nota
nella cultura occidentale (Müller-Ebeling & Rätsch 2004).
E’ stata, ed è ancora, fonte di leggende e ricerche. E’
una pianta profondamente legata alla mitologia e alle
credenze popolari in diverse parti del mondo e la grande
varietà di denominazioni che ha assunto presso differenti
culture, antiche e moderne, testimonia del molteplice e
profondo significato culturale che ha conquistato e
mantenuto nel corso del tempo. orse la leggenda più nota
sull’origine della mandragora è quella che la fa nascere
dallo sperma o dall’urina degli impiccati. La raccolta
della radice era considerata difficile e pericolosa e
avveniva per lo più nelle ore notturne, quando la sua
luminosità permetteva di localizzarla. Si credeva che,
all’estrazione, la pianta emettesse un grido che poteva
fare impazzire o uccidere. Per tale motivo, ci si poneva
sopravento per evitare l’odore venefico emanato, ma
soprattutto, per sradicarla, si usava un cane che moriva al
posto dell’uomo. La mandragora ebbe diversi usi in
passato, usi che in alcuni casi si sono mantenuti ancora al
giorno d’oggi. Si impiegava come specie psicoattiva, con
effetto inebriante, allucinogeno e delirogeno, soprattutto
nella stregoneria europea, come afrodisiaco e nella magia
dell’amore, in cerimoniali erotici. Per il fatto che la
radice possiede una forma che ricorda quella umana, si
pensava che la mandragora avesse un grande potere ed era
quindi usata in pratiche magiche. ell’occultismo,
l’impiego più conosciuto della radice era sotto forma di
homunculus, cioè di piccolo essere umano dotato di
coscienza, dai poteri sovrannaturali e adatto a diversi
servizi. In medicina, si usava essenzialmente come narcotico
e antidolorifico. ra la mandragora e la quercia citata nel
passo precedente esiste una relazione. Infatti, la
mandragora era considerata la pianta di Ecate, dea greca
degli inferi, degli spiriti notturni e della stregoneria,
strega essa stessa, e la quercia le era sacra. Ricordiamo
che, secondo la tradizione popolare pistoiese, per
l’estrazione della mandragora si usava un bastone di legno
di quercia, a cui veniva attaccata una corda (Borghini 1997;
Müller-Ebeling & Rätsch 2004; pag. 59 - 64). Inoltre,
l’erba del picchio è descritta come ricoperta di rugiada,
e proprio le gocce di rugiada, per un effetto ottico in
certe condizioni atmosferiche, farebbero apparire la
pianta luminosa. L’associazione del picchio con la
mandragora si ritrova anche in una credenza tedesca, la
quale indica un metodo per raccogliere questa pianta (Jordan
& Jordan 2008). Se nel nido di un picchio vi sono dei
piccoli, lo si chiude. L’uccello vola subito via per
cercare una radice di mandragora con cui aprire il nido. Al
suo ritorno, si grida per spaventarlo, cosicchè il picchio
lascia cadere la radice, la quale deve essere raccolta in un
panno rosso, senza che tocchi terra. ai documenti citati, è
quindi possibile ipotizzare che l’èrbo d’la deifèro
corrisponda all’erba del picchio e quindi alla mandragora,
in modo specifico alla Mandragora officinarum, al giorno
d’oggi molto rara in Italia e segnalata in Piemonte, Val
d’Aosta e Veneto, anticamente anche in Umbria e Marche
(Pignatti 1982; pag. 518). econdo Rolland, nell’opera
citata (pag. 126 - 127), la mandragora è un essere
fantastico il quale semina nei prati una pianta che produce
vertigine in chi la calpesti, impedendo di riconoscere i
luoghi che sono famigliari. Ciò ben si adatta alla
descrizione riportata inizialmente per l’èrbo d’la
deifèro, la quale mostra il suo effetto quando è
calpestata, causando un certo disorientamento, espresso
attraverso l’immagine della perdita dei chiodi delle
scarpe e dei ferri delle bestie da soma. noltre, la
mandragora serviva per aprire magicamente le serrature,
soprattutto quelle dei forzieri contenenti tesori, da cui il
termine popolare tedesco Springwurz, da sprengen,
“forzare”, “scassinare”, quindi “radice per
scassinare” (Jordan & Jordan 2008). Inoltre, nel XVI
secolo, vi era la regola che nelle prigioni non si potesse
tenere la radice di mandragora, poiché avrebbe permesso di
aprire ogni serratura (Jordan & Jordan 2008). Similmente,
questo impiego magico trova corrispondenza nella proprietà
dell’èrbo d’la deifèro di aprire un luogo in qualche
modo chiuso. n definitiva, la testimonianza sull’èrbo
d’la deifèro a opera di Pons potrebbe costituire, sia per
le Valli Valdesi che per il territorio italiano in generale,
un importante documento relativo alla credenza popolare
nelle proprietà magiche della mandragora.
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Zamolxis 1 gennaio 2011 12:33
...il segreto è che non c'è alcun segreto! il servello
u-mano è il servello u-mano a tutte le latitudini.
quindi...
--------------------------
questa forma vecchia di scrittura,e un modo libero di
espressione attraverso geometria della mente .
Una forma descrittiva del'immagine analitica libera.
Buon Anno Nuovo!(La Multi Ani!)
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lucillafiaccola1796 31 dicembre 2010 17:47
qual'è il segreto delle piramidi? quelle egizie,
naturalmente....? il segreto è che non c'è alcun segreto!
il servello u-mano è il servello u-mano a tutte le
latitudini. quindi... pira midi in egitto, in messico, in
bosnia e chissà dove altro... ricoperte di terra o sabbia
ed invisibili finché non si trovano. in ogni caso l'u-mano
ha copiato le montagne...l'u-mano non si può inventare
niente che già non esista, a parte le sirene, i centauri, i
minotauri, le chimere, eccetera... forse le ha sognate
quando si cocainava...oppure nascev onacosì perchéva evano
già installato delle centrali nucleari i dementi... e tutto
finisce e ricomincia... non guardatev oyager, guardate al
gaia scienza su la7, se ancora la trasmettono! grandiomiss
Mario Tozzi!
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Zamolxis 30 dicembre 2010 19:07
Gia, provo capire qualcosa di questa scrittura.
Quando ho la posibilita, tempo libero,sto studiando questo.
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sugar magnolia 30 dicembre 2010 14:25
"...E piu di un anno che lavoro per la lettura della
tabletta di Tartaria"
IN CHE SENSO E' PIU' DI UN ANNO ??
Intendi che che stai studiano sul web l'interpretazione di
questa tavoletta ??
Per decifrarla ??
non e' ancora stata decifrata ??
ma e' molto che ti interessi di queste cose ??
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Zamolxis 30 dicembre 2010 13:25
http://www.tmcrew.org/femm/storiadelledonne/siti.htm
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Zamolxis 30 dicembre 2010 13:02
http://www.prehistory.it/fase2/mappa.htm
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Zamolxis 30 dicembre 2010 12:55
Prove risalenti alla civiltà della valle dell'Indo le
troviamo nel periodo ca. 3000-1500 a.C. L'Induismo,
Buddismo ed il Giainismo,
appare nel 1 millenio ac.
Civilita Vinca -Turdas nel periodo del 7 millenio ac. ,
essendo in stretta sintonia con la civilita Cucuteni
Triplia.
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Zamolxis 30 dicembre 2010 12:28
http://www.white-history.com/hwr6a.htm
Guardiamo le mumie Cinesi nel link sopra,vediamo anche
una foto con il simbolo della Svastica.
La Svastica e un simbolo sacro nel Induismo, Buddismo ed il
Giainismo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Svastica
Stesso simbolo lo troviamo anche nella scrittura
Vinca-Turdas
http://www.omniglot.com/writing/vinca.htm
http://www.prehistory.it/ftp/winn2.htm
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lucillafiaccola1796 27 dicembre 2010 20:43
peccato che la mummia perfettamente conservata non possa
ramazzare!
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Zamolxis 26 dicembre 2010 19:34
Recentemente alcuni archeologi Cinesi hanno ripreso i lavori
di scavo e la scoperta che ha più impressionato gli
archeologi è stata quella di una mummia, datata al 4431
a.C.perfettamente conservata, di sesso femminile,
giovane e bionda.
http://www.nytimes.com/2010/03/16/science/16archeo.html?_r=1
&pagewanted=2
http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit&
u=http://www.white-history.com/hwr6a.htm
http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit&
u=http://www.articlesafari.com/2010/10/red-haired-mummies-of
-china/
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lucillafiaccola1796 26 dicembre 2010 19:34
Yin Yang
femminile maschile
luna sole
notte giorno
buio luce
freddo caldo
riposo attività
male bene ah ah mazzah ke maskilisti!
nord sud
ovest est
inverno estate
autunno primavera
destra sinistra sbajato wikipedia! la
femmina è sinistra!
introversione estroversione
terra cielo
fenice drago
morte vita wikipedia... invertito!
la morte, con le guerre, la
fanno i maski!
GLI STESSI CHE S'INVENTARONO IL D'IO SOLOMASKIO PER
SOFFOCARE LA FEMMINA SUPERIORE!
A proposito di maskilismo: fatto mai caso che DONNE in
lingua anglosassone si scrive WEMEN?
staccate "we" da "men".... eh eh eh DONNE è NOI
MASCHI...
effetto marrazzo?
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Zamolxis 26 dicembre 2010 18:58
Quella del tao me l’avevi già fatta vedere
----------------------------------------------
Essato Sharman*,un conto e vedere,un altro conto e
cosientisare.
Civilita Cucuteni-Tripllia e una civiltà dell V millennio
a.c,nata molto prima dell
del Buddhismo che inizia nel VI secolo a.C., con la
predicazione di Siddhartha Gautama.
Dico questo ,perche vedo questo ,attraverso la
simbolistica(disegni)che sono incisi sui oggetti.Disegni piu
complessi,
essempio simbolo yin-yang rapresentato nella spirale,cosa,
che dimostra una complessita del simbolo superiore rispetto
al segnio che
lo conosciamo attraverso l'attuale cultura religiosa
Budhista.
In piu,tutti disegni incisi sui oggetti di questa cultura
hanno una logica,stretamente legata con le altre culture
del Europa.
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Sharman* 26 dicembre 2010 15:35
Molto interessanti i links che hai postato, Zamolxis.
Quella del tao me l’avevi già fatta vedere ( a volte non
rispondo solo per mancanza di tempo e energia, ma tu posta
sempre), davvero notevole.
E davvero notevole la somiglianza tra i graffiti sui
monoliti trovati nei cunicoli a Visoko e le incisioni sulle
tavolette della cultura Vinea. Che se poi me la metti in
una qualche relazione con la cultura Cucuteni-Trypyllia, te
ne sarei grato. Sono fondamentalmente la stessa famiglia?
L’una più estesa e l’altra più concisa?
Per le incisioni che troviamo nei cuniculi di Visoko si
potrebbe ipotizzare quanto è già stato ipotizzato per le
piramidi egiziane: che dipinse i geroglifici non fu la
stessa civiltà che costruì le piramidi, fu un’altra
posteriore che però aveva ancora accesso alle piramidi.
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Zamolxis 26 dicembre 2010 13:11
Leggi con attenzione e guarda l'immagine del segnio yin e
yang:
http://it.wikipedia.org/wiki/Yin_e_yang
Adesso guardiamo il videoclip nel minuto 3,35-3,50.
http://www.youtube.com/watch?v=xDEVDCCj74M
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Zamolxis 25 dicembre 2010 16:45
caspita c'è ancora...
la parola "prototipo" nel linck deve essere legata
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Zamolxis 25 dicembre 2010 16:42
http://www.europeanvirtualmuseum.net/virtual_museum/prototip
o_en.asp?Type=4&Number=24&lingua=en
era un spazio libero sulla parola "prototipo"
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Zamolxis 25 dicembre 2010 16:22
http://www.europeanvirtualmuseum.net/virtual_museum/prototip
o_en.asp?Type=4&Number=24&lingua=en
Per avere un idea della situazione proviamo una ricerca
attraverso la forma.
Nel linck sopra ,date un click sulla foto : Tartaria tablet
no 3.
Osserviamo un cerchio di terracotta diviso in 4 parti.
Nella parte bassa a sinistra abbiamo
un segnio: mezzo cerchio con una linea orisontale con
lunghezza del diametro del cerchio ,comme fosse un cerchio
diviso
in quatro ,nel quale manca due parti(cioè meta del
cerchio).
Adesso guardiamo il filmato:
http://www.youtube.com/watch?v=ONIMdDxtjDc&feature=player_e
m bedded#!
Al minuto:2,20-2,30 nel videoclip,l'archeologo mostra
stesso segnio disegniato sulla roccia di grosse
dimmensioni.
E piu di un anno che lavoro per la lettura della tabletta
di Tartaria(no 3), questa tabletta mi sembra completta e
molto leggibile.
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Sharman* 25 dicembre 2010 16:19
Grazie Zamolxis, hai ragione; bisogna postare link a video.
(però dei link che posti tu ce ne è sempre qualcuno che
non funziona)
questo è bello e recente
http://www.youtube.com/watch?v=DvDmtvb_WQU&feature=related
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Zamolxis 25 dicembre 2010 15:14
http://www.youtube.com/watch?v=ONIMdDxtjDc&feature=player_em
bedded#!
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Zamolxis 25 dicembre 2010 15:07
http://www.bosnianpyramid.com/images/BosnianPyramidOfTheSun/
BosnianPyramidOfTheSunBigBlocks.JPG
http://www.vendotutto.org/public/flat/index.php?mod=read&id=
1234178623
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sugar magnolia 25 dicembre 2010 12:47
ahhhhh, il titolo SALVIAMOCI NEL 2012 era solo
provocatorio.....vabbe', cmq le ricerche di quel gruppo
(SBI, 2 ITALIANI E 2 BOSNIACI) sembrano interessanti ....
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sugar magnolia 25 dicembre 2010 12:38
adesso avete rotto il cazzo,..... e' un po' che leggo questo
thread in 1° pag....mo' ho iniziato anch'io.
Ho guardato il primo link postato da Sherman ed ora ho
finito il resoconto dell'esplorazione dei tunnel (dicembre
2010).
Pero' ancora non mi sono fatto un'idea se queste supposte
piramidi possano o meno essere manufatti o colline naturali
di forma piramidale
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Isaia Kwick 25 dicembre 2010 4:25
Strabiliante
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