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Sharman*
16 maggio 2017 13:09
Ritiro fuori questo forum perché seguo il lavoro del Paolo Debertolis da svariati anni e lo trovo molto interessante. Da tempo ha cambiato sito, ora con il suo gruppo è su http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/ ed ha allargato di molto il campo di ricerca dalle Piramidi di Visoko (in Bosnia) a molti altri siti archeologici europei, anatolici, americani.

La tesi di fondo su cui lavora è che nei siti antichi considerati "mistici", sopra tutto in quelli megalitici preistorici, sia presente un risonanza di fondo di infrasuoni, più raramente ultrasuoni, che a persone sensibili darebbe particolari variazioni dello stato animo, e che aumenterebbe la capacità di meditazione.
http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/articoli-scientif ici/172-l-archeo-acustica-negli-antichi-siti

In alcuni siti la vibrazione infrasonica di fondo è presente naturalmente e, sembra, sia dovuta al movimento di acque sotterranee, come per esempio nelle Piramidi di Visoko o nell'Abbazia di San Salvatore (SI) di cui parla nel link appena sopra. Per lo meno questa è la spiegazione ufficiale.
Però è interessante notare che queste vibrazioni sono rilevabili solo in quegli specifici punti e che svaniscono, o non sono rilevabili, a poca distanza.

In altri siti sembra invece provengano dai megaliti stessi (!!) opportunamente sollecitati dal calore del Sole come per esempio nei circoli megalitici in alcune aree del Portogallo
http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/notizie-in-italia no/253-ricerche-di-archeoacustica-in-portogallo-da-parte-del -sbrg

In altri ancora sembra che la particolare conformazione e la pietra usata creino potenti effetti di risonanza solo a particolari frequenze, per esempio in risposta ad un canto sciamanico con basse note o a particolari strumenti musicali che producano quelle basse frequenze, come in certi templi e ipogei nell'isola di Malta.
Oppure sembra addirittura che in certe cavità, larghe poco più di un pugno, scavate in certi megaliti, sempre nell'isola di Malta, le vibrazioni siano così forti da essere percepite dalla mano stessa... e senza nessuna sollecitazione canora o strumentale.

http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/articoli-scientif ici/307-analisi-archeoacustica-dei-templi-di-tarxien-a-malta

http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/articoli-scientif ici/269-archeoacustica-all-ipogeo-di-hal-salfieni-a-malta




Qui uno studio di archeoacustica fatto sulla Felix Romuliana, un palazzo imperiale in Serbia costruito per la madre Romula da Gaio Galerio Valerio Massimo, imperatore, genero del famoso imperatore Diocleziano. Sembra che Romula fosse sacerdotessa di Cibele e in quegli edifici celebrasse sacrifici umani. Sono momenti storici importantissimi (intorno il 300 e.v.)in cui si sfalda definitivamente la continuità statuale romana e si sintetizza il Cristianesimo.

http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/notizie-in-italia no/204-valutazione-dell-archeoacustica-nel-palazzo-imperiale -felix-romuliana-nell-est-serbia





Il Debertolis sta cercando di perseguire una via scientifica a quanto tramandato e sussurrato da molte Tradizioni sulla attinenza delle vibrazioni meccaniche-sonore con i grandi siti megalitici.
Ovviamente tutto, nella Tradizione, è Vibrazione. Ma nello specifico addirittura c'è chi dice che gli Antichi potevano spostare le grandi pietre con vibrazioni sonore....In ogni caso la potenza delle vibrazioni meccanico-sonore-vocali costituisce un enorme ramo delle Tradizioni, ampiamente esteso a diversi ambiti. Famosi sono i mantra indiani.
In quale relazioni stiano queste vibrazioni sonore, a volte naturalmente prodotte e a volte evocabili tramite certe tecniche, con la sacralità dei luoghi è ancora da definire. E' un campo enorme e affascinante.
Di certo io le Energie delle Terra le sento, e ne ho notati gli effetti in molte circostanze.
E' la mia razionalizzazione della percezione inconscia di onde subsoniche? O questi infrasuoni invece di essere appunto la causa di certe percezioni ( e di certi effetti) sono solo delle concomitanze, degli effetti anche essi di cause maggiori e più nascoste?


Il Debertolis aveva iniziato occupandosi archeologicamente delle Piramidi di Visoko in Bosnia che ancora oggi sono considerate dalla "scienza" ufficiale e accademica delle semplici conformazioni naturali. Purtroppo anche nello studio della Preistoria esiste una feroce pregiudiziale contra revisionista. Purtroppo anche in Archeologia bisogna essere politically correct per non essere espulsi dal sedicente consesso scientifico.
Per esempio su quella ciofeca sionista di Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Piramidi_bosniache

Nello studio della conformazione delle piramidi bosniache e nello studio dei tunnel sottostanti l'area delle piramidi il Debertolis aveva cominciato ad analizzare le onde elettromagnetiche emesse dalle piramidi e nelle gallerie sotterranee del Labirinto di Ravne, nello stesso sito delle piramidi, per poi passare a quelle meccaniche-sonore. Visti gli ottimi risultati ha poi continuato creando un protocollo di ricerca archeoacustica applicabile a svariati siti archeologi.
http://www.sbresearchgroup.eu/Immagini/The_phenomenon_of_res onance_in_the_Labyrinth_of_Ravne.pdf

Per le sue ricerca circa il Tumolo di Kanda in Macedonia, uno dei tanti luoghi pretendenti ad essere la tomba di Alessandro magno,

http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/notizie-in-italia no/259-continuano-le-ricerche-del-sbrg-sul-geoglifo-a-kanda- in-macedonia

il Debertolis è stato citato nell'ultimo libro "Il Ritorno degli Dei" del famoso divulgatore scientifico Graham Hancock, diventato famoso negli anni '90 con "Impronte degli Dei".

La tesi di fondo dell'Hancock è che vi sia stata una catastrofe causata da un impatto con una cometa circa il 10.800 a.e.v a cui siano seguiti circa 12 secoli di raffreddamento globale. Ciò avrebbe spazzato via la precedente civilizzazione umana, passata poi nella memoria come Atlantide. Gruppi di sopra vissuti avrebbero poi contribuito a ridiffondere le conoscenze della loro civiltà ormai scomparsa presso popolazioni più primitive, creando quegli improvvisi fiorire di capacità architettoniche, agricole, linguistiche, astronomiche etc che si riscontrano per esempio con le Piramidi d'Egitto o nei misteriosi resti di Portasar/Gobleki Tepe nell'attuale Turchia.
Innumerevoli siti archeologici in tutto il mondo dall'Indonesia alla America testimoniano di una Storia Antica che non è ancora scritta nei testi ufficiali. Anche in provincia di Lecco, nella Val Curone presso Montevecchia sono presenti piramidi antichissime, attualmente ricoperte dalla vegetazione. Hanno lo stesso allineamento e proporzione tra loro delle piramidi egiziane, ossia rispecchiano la posizione e la magnitudo delle tre stelle della cintura di Orione.

https://www.misteridellastoria.com/le-piramidi-montevecchia- val-curone/

http://www.luoghimisteriosi.it/lombardia_montevecchia.html
Questi siti megalitici e queste piramidi sono solo alcuni degli aspetti che indicano una preistoria umana completamente diversa dalla narrazione antiscientifica ufficiale.

Per esempio abbiamo molto più prosaici resti di mummie egiziane che presentano tracce di cocaina e di nicotina quando la Storia Ufficiale narra che le piante di Coca e di Tabacco, originarie delle Americhe, furono importate in Europa e in Egitto solo negli ultimi secoli, dopo la "scoperta/invasione" dell'America

http://www.ancient-origins.net/news-history-archaeology/did- ancient-egyptians-trade-nicotine-and-cocaine-new-world-00102 5

https://www.youtube.com/watch?v=P-x2IepQDq8

Il Campo della "Archeologia Proibita" è vastissimo, impossibile elencare anche solo una buona parte dei ritrovamenti che non collimano minimamente con la Preistoria Ufficiale.

Ovviamente non esistono fondi e volontà politiche per ispezioni archeologiche nell'area delle piramidi della Val Curone. Eppure esistono grosse difficoltà e opposizioni politico-accademiche per gli scavi archeologici nella piramide di Gunung Padang (Indonesia)

https://grahamhancock.com/gunung-padang-latest-hancock/

e ciò accade non ostante tutte le prove raccolte nei precedenti pochi scavi e prospezioni col georadar che indicano nella piramide di Gunung Padang uno dei siti archeologici più importanti al mondo con stupefacenti antiche datazioni al radiocarbonio e rilevamenti di camere sotterranee. Tant'è che anche quella ciofeca sionista di Wikipedia può esimersi dall'ammetterlo denti stretti

https://en.wikipedia.org/wiki/Gunung_Padang_Megalithic_Site< br />

Una cosa curiosa da notare è che in ambedue i casi delle gallerie del labirinto di Ravne, presso le piramidi di Visoko, e di Portasar/Gobleki Tepe sembra che gli Antichi abbiano voluto "sigillare" i siti. In un caso ostruendo le gallerie, nell'altro ricoprendo di detriti i megaliti. Se a chiudere questi siti siano state le stesse civiltà che li costruirono oppure civiltà più recenti che li ereditarono non è dato saperlo. Certo ci fecero un favore lasciandoli protetti per tutto questo tempo.

Di reperti e siti stupefacenti che non calzano nella archeologia e storiografia ufficiale ce ne sono a centinaia, impossibile anche solo nominare i più importanti: sono dozzine e dozzine.

Una cosa che lascia stupiti è che nelle sue ricerche il Debertolis si è avvalso di "meditatori" per osservarne gli effetti "mistici" che le risonanze infrasonore di certi siti archeologici hanno su stati di coscienza leggermente alterati. Avendo d'altro lato sviluppato e brevettato una macchina fotografica sensibile ai raggi ultravioletti per effettuare rilievi sui megaliti, ha provato a fotografare i "meditatori" mentre meditano in questi antichi siti mistici.
Il risultato è stupefacente: emettono luce ultravioletta, specialmente dalla testa, molto simile a quanto viene rappresentato nelle iconografie sacre come aura o aureola!!!

http://www.sbresearchgroup.eu/index.php/it/articoli-scientif ici/271-analisi-antropologica-delle-emissioni-dal-corpo-uman o-mediante-nuove-tecnologie-fotografiche
lucillafiaccola1796
2 gennaio 2011 20:11
mi sono ricordata anche del piccoletto innamorato deluso e del "coral castle". certo i monumenti sono veramente orripilanti dal punto di vista artistico architettonico! ma l'amore si sa è cieco! ecco qua: ci sono anche i simoli massonici ovviamente...

IL MISTERO DELL'UOMO CHE SPOSTAVA LE PIETRE IL MISTERO DI EDWARD LEEDSKALNIN Di Lionheart84 Edward Leedskalnin, un uomo normale ma mingherlino, nacque a Riga in Lituania nel 1887. Una vita normale dedicata al suo amore che lo abbandonò un giorno prima di sposarsi. Nel 1918 si recò in Florida per realizzare un dono a quella che prima era il suo vero e unico amore, un castello di cristallo. Il mistero? niente operai, nessuno scultore, nessun architetto. Edward realizzò tutto da solo tra l'altro utilizzando quello che trovava per lavorare il corallo! Alcuni la chiamavano l'ottava meraviglia del mondo, come faceva un piccolo uomo come lui a realizzare una costruzione così imponente? Ma il mistero continua.... Nel 1936 decide di spostarsi un po' più a sud e il castello venne con lui! Impiegò 3 anni per spostare tutti i blocchi e chiese aiuto solo ad un camionista per il trasporto dei lastroni ma non partecipò mai attivamente durante lo scarico e il carico poichè gli veniva sempre chiesto di allontanarsi. Durante la ricostruzione del castello il mistero nel luogo divenne più grande. Edward lavorava solo di notte e se qualche curioso spettatore voleva osservarlo lui smetteva di lavorare e aspettava che andasse via. Ma alcuni testimoni dicono di averlo osservato di nascosto mentre cantava qualcosa con le mani appoggiate alle pietre e queste fluttuavano nell'aria come se fossero piene di gas. Il cancello di entrata al castello è un pietrone di sette tonnellate e si mantiene in perfetto equilibrio sul centro di gravità che chiunque con un solo dito può spingerlo. Dopo la morte del suo misterioso costruttore il cancello smise di aprirsi e furono ingaggiati diversi ingenieri e fisici con il compito di rimetterlo in sesto. Per spostare la pietra che Edward aveva facilmente riposto furono necessari sei uomini e una gru. Fu scoperto che Edward aveva fatto un buco perfetto dalla base alla cima della pietra inserendoci l'albero di trasmissione di un camion. Il buco effettuato sulla pietra è un enorme mistero poichè ai nostri tempi solo un trapano laser sarebbe capace di farlo, tantomeno renderlo in modo da essere aperto anche da un bambino. All'interno del castello oltre che ad un telescopio puntato sulla stella polare ci sono meravigliose opere d'arte alcune somiglianti a pianeti,torri imponenti,costruzioni impressionanti e molto altro. Molti hanno cercato di dare spiegazioni ma le ipotesi sono molto soggettive. Alcuni pensano che sia un geomante, altri pensano che abbia capito come manipolare l'energia elettromagnetica, altri pensano alla magia tibetana di far levitare le cose, ma il mistero diviene ancora più affascinante se si pensa che Edward prima di morire affermò di aver capito come le popolazioni egiziane, dello Yucatan, del Perù e dell'Asia siano riuscite a costruire quelle imponenti piramidi. Inoltre Edward affermò di avere il potere di vedere i campi magnetici come se fossero raggi di luce. A parte questo il povero Edward si è portato il segreto nella sua tomba.

QUI SONO PRESENTI LE FOTO DI EDWARD, ma soprattutto del castello di Corallo e le varie costruzioni all'interno.. http://www.youtube.com/watch?v=8XWStoCAHCk

Questo è un documentario sul castello di Corallo purtroppo in inglese http://www.youtube.com/watch?v=amXsPcD7g5g
lucillafiaccola1796
2 gennaio 2011 19:26
una spiegazione potrebbe essere che [ho visto dei documentari, ecco perché l'ho ricordato] quelle piramidi che ora si trovano in cima alle montagne fossero collocate su isole, penisole o terra immersa nel Mare, che ritraendosi, le ha lasciate scoperte. Ho anche visto su un altro documentario che sfregavano i massi uno contro l'altro per levigarli ed allinearli.... certo il suggerimento non sembra u-mano... troppo intelligente! Io comunque mi voglio interessare al Picchio... trovassi l'era sciogli pietra...
la potrei applicare in innumerevoli situazioni !!!! scollarli dalle poltrone, ecc, ecc, ecc,
Zamolxis
2 gennaio 2011 11:53
http://www.shutterstock.com/pic-51136921/stock-photo-texture -of-stone-wall-of-ancient-mayan-pyramids-in-uxmal-mexico.htm l

http://pix.com.ua/sl/landscapes/america/south_america/459031 -mail.html
Zamolxis
2 gennaio 2011 11:52
http://www.enciclopedia-dacica.ro/civilizatia_daca/construct iile.htm
Sharman*
1 gennaio 2011 22:26
Una specie di pan spermia bianca che abbia civilizzato varie parti del mondo è una ipotesi affascinante, antica e soprattutto politicamente scorretta (quindi ha maggiori probabilità di esere vera).

La via alchemica alla costruzione delle piramidi, in primis quelle egiziane, è anche essa una delle spiegazioni più affascinanti e più logiche. Infatti sarebbe stato semplicemente impossibile costruire per esempio le piramidi di Giza per la civiltà egiziana come la conosciamo oggi: scalpelli di rame e martelli di pietra, assi di legno e funi di fibra, tiro di schiavi e di animali ( ma quanti!!) Quindi: o gli Egizi avevano ben altre tecnologie, che si sono perse, oppure non le hanno costruite loro (ufo? atlandide?)
lucillafiaccola1796
1 gennaio 2011 19:53
non ho trovato i semplici links... quindi è lungo, ma interessante! Ci potrebbe capitare di dover saper fare anche i Muratori!

UN MISCUGLIO CHE SCIOGLIE LE PIETRE
ARCHEOLOGIA MISTERIOSA. Leggende andine sostengono che gli antichi costruttori delle piramidi avevano scoperto un "ingrediente segreto", ricavato dal succo di una pianta, che avrebbe permesso loro di corrodere e fondere la pietra in modo da renderla malleabile. Osservando le colossali pietre delle megalitiche rovine Inca, ci chiediamo come sia stato possibile farle combaciare perfettamente, in ogni lato e sulle superfici. Come siano state trasportate in luoghi per lo più inaccessibili. È comunque impensabile che siano state poggiate una sopra, o accanto, all'altra, misurate, tagliate più volte, fino a farle combaciare perfettamente. Non esistono testimonianze circa l'esistenza, nel passato, di macchinari idonei ad eseguire simili operazioni. Ricordiamo che, oltre alle smisurate dimensioni, alcune pietre hanno numerosi lati, e presentano tagli a coda di rondine. Pensare ad un "miracoloso estratto" che le potesse rendere plasmabili nelle forme volute è allettante. e strade incaiche percorrono 5.000 Km in linea retta sopra le montagne, valicando precipizi e ostacoli di ogni genere. Dobbiamo ammettere che tali storie o leggende fanno parte di quelle notizie, considerate così assurde che non vengono prese in seria considerazione. Ma se diverse persone ne parlano in circostanze, luoghi e tempi diversi allora la cosa si rende interessante. l colonnello Percy H.Fawcett, esploratore e studioso di civiltà precolombiane, scomparso mentre era impegnato nella ricerca di un città perduta nella zona del fiume Xingù (Rio Amazzonia), pensava che i costruttori preistorici ammorbidissero le pietre così da modellarle e trattarle facilmente, come un impasto di cemento, per adattarle fra loro. li fu riferito, in Perù, che alcuni ingegneri americani, mentre studiavano uno dei tumuli funerari, conosciuti come Huacas, nei pressi di Cerro De Pasco, rinvennero un contenitore sigillato, chiamato anch'esso "Huaca", che gli incaici e preincaici usavano di solito per conservare i liquidi e simili. Trovando all'interno dell'Huaca un residuo di liquido tentarono di farlo bere ad un Indio che era con loro; ma questi fuggì rompendo il recipiente. Gli ingegneri notarono più tardi che la pietra su cui il recipiente si era rotto, era divenuta morbida e malleabile, per ritornare dura successivamente. ale liquido sembra venga ricavato da alcune piante, peraltro ancora non identificate. a scrittrice Mirella Rostaing, in un suo libro, scrive che fu condotta da uno sciamano in un luogo ove cresceva una pianta a cespuglio chiamata "Ghacre". Un rampicante orizzontale, molliccio e appiccicoso, con foglie verdi, ma rosso aranciate al centro. Passeggiando in quel campo per alcuni minuti e calpestando divertita la pianta, si accorse di aver corroso quasi la metà della suola degli stivali. Secondo la guida che era con lei, tale "Huiru", i costruttori antichi la usavano per congiungere le pietre delle muraglie andine.Il miscuglio sarebbe formato dalla pianta e da minerali contenuti nella terra della zona, dando vita ad una amalgama vegetominerale.Un altro racconto parla di un uomo che attraversando la foresta si era accorto di aver corroso gli speroni lungo il bordo della rotella, calpestando una distesa di piante basse, dalle foglie "rosse" e spesse, che a detta di molti indio venivano usate per ammorbidire le pietre. Fawcett ci relaziona che dei minuscoli uccelli delle Ande si scaverebbero il nido creando delle buche nelle rocce lungo i corsi d'acqua. Osservò che prima di compiere questo lavoro di "trapanazione", strofinavano sulla pietra la foglia di una pianta.Episodio che ha le sue stranezze: non viene citato il tipo di uccelli, non viene spiegato se anche il loro becco subiva corrosioni e Fawcett non fu in grado di individuare le foglie.Peter Kolosimo ci rivela che un religioso avrebbe scoperto, in Sud America, una miscela di succhi vegetali capaci di sciogliere addirittura la roccia.All’incirca nel 1967-1968 una rivista scientifica internazionale incaricò un indagine per accertare la veridicità di questa notizia.Il presunto scopritore della miscela risiedeva in Perù e apparteneva all'ordine dei salesiani. Non fu ricavata nessuna indicazione nonostante fossero stati interpellati i rappresentanti della "Pia Società".In un periodo successivo Charroux poté affermare che nel giugno 1967 un prete peruviano, padre Jorge Lira, avrebbe scoperto il procedimento usato dagli Incas per rendere malleabile la pietra, ricavato dal succo di alcune erbe. Padre Lira avrebbe effettuato con successo alcuni esperimenti, facendo macerare piccole pietre nel liquido estratto da alcuni vegetali. Non è stato rivelato come sia composto il miscuglio. Abbiamo solo l'affermazione di tale Bertrand Garcia, discendente di Garcilaso De le Vega, storico spagnolo vissuto tra il 1537e il1616, che dichiarò di conoscere il segreto, da ricercare in tre varietà di piante.Siamo quanto meno sorpresi che il signor Garcia non abbia divulgato il segreto, magari a qualche industria chimica o farmaceutica che lo avrebbe sicuramente reso molto ricco.Le segnalazioni continuano con l'archeologo Hyatt Verril. Nel 1964 affermò che i massi con i quali erano state costruite le piramidi precolombiane erano stati squadrati con una pasta radioattiva che permetteva di modellare la pietra. Affermò di aver visto i resti di tale sostanza conservata da qualche stregone indio.Hyatt Verril, nel suo "Ponte di luce", parlava di una città pre incaica che si poteva raggiungere a mezzo di un ponte di materia ionizzata, che appariva e spariva a volontà e premetteva di superare passi rocciosi inaccessibili. Fino alla sua morte - e la moglie dopo di lui - affermarono entrambi che era pura verità e non una leggenda.Con gli occhi di oggi possiamo solo dire che anticipò la notizia resa pubblica tempo fa, della costruzione di un nuovo aereo che si sposterà grazie ad un getto laser capace di "ionizzare" l'aria davanti al velivolo, e utilizzando il tunnel che si verrà a creare con tale procedimento. Dobbiamo ancora annotare che la RAI, il 20 e il 25 giugno 1968, declamava la notizia del ritrovamento di un decotto che ammorbidiva i massi e - aggiungeva - che i componenti vegetali del prodigioso solvente, erano stati scoperti da un missionario italiano in Perù effettuando con successo alcuni esperimenti. "Il religioso, continuava il servizio, afferma che gli antichi Inca se ne sarebbero serviti per costruire le piramidi".È del 13 ottobre 1979 l'articolo pubblicato sulla Domenica del Corriere, che riporta le dichiarazioni dell'architetto genovese Mauro Richetti, riguardo ad un "siero vegetale usato dagli Incas per rendere le pietre tenere come la pasta del pane". Un estratto chiamato "Wilcas", ricavato da una pianta simile alla gramigna.Stranamente tutte queste storie vengono trattate con distacco, non si ha notizia di approfondimenti, verifiche, esperimenti o applicazioni materiali.Sono veramente fantasie di narratori, rese per attirare l'attenzione, o grava anche su queste l'ombra di un "Cover-up"?



ÈRBO D’LA DEIFÈRO, ERBA DEL PICCHIO E MANDRAGORA: POSSIBILI CORRISPONDENZE i Gianluca Toro ianluca Toro, ricercatore indipendente, Via S. Fer n° 3 - 10064 Pinerolo (TO), tel. 0121 - 74824, email [email protected] e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo a tutte le piante della tradizione popolare delle Valli Valdesi, note per il loro diversi utilizzi (per lo più come alimento e medicina), quelle più affascinanti sono sicuramente le cosiddette “piante magiche”, dotate di particolari poteri. Una di queste è senz’altro l’èrbo d’la deifèro, a cui sembra che gli studiosi locali abbiano dedicato scarso interesse. Lo scopo del presente articolo è proprio quello di proporre un’identificazione botanica per questa pianta, sulla base della letteratura disponibile e di relazioni con altre conoscenze tradizionali. G. Pons, nella Vita montanara e tradizioni popolari alpine (Valli Valdesi) II (1979; pag. 166), riporta l’esistenza, in passato, di una pianta che, quando calpestata, faceva cadere i chiodi delle scarpe e i ferri delle bestie da soma, pianta nota come èrbo d’la deifèro. Cresceva solo in talune località, nei prati di Coulmian (Massello) secondo gli abitanti di Prali, sul costone del Laz Arâ, tra Pomaretto e Pramollo, per quelli di Massello. giudicare dagli effetti causati secondo la credenza popolare, sarebbe una pianta molto potente, forse rispettata per la sua azione straordinaria e generalmente evitata. Il fatto di fare cadere i chiodi delle scarpe e i ferri delle bestie da soma potrebbe rimandare a una difficoltà nell’avanzare seguendo una certa direzione, a una mancanza di equilibrio e, per estensione, a un possibile effetto inebriante di questa pianta. Potrebbe trattarsi di una pianta relativamente più diffusa in passato che al giorno d’oggi, la cui conoscenza (relativa sia all’identificazione botanica che alle proprietà) si è gradualmente persa con il passare del tempo. o stesso Pons prosegue affermando che questa pianta potrebbe essere una vaga reminiscenza di quella citata nel De las propiotas de las Animanças, o Bestiario Valdese (XV - XVI secolo), in associazione con il picchio (Cap. XI): La proprietà del picchio è questa, che scava l’albero con il suo becco e, fatto un grande foro, vi fa dentro il suo nido. Quindi, se qualcuno gli chiude il foro con un legno o una pietra, lo stesso si allontana subito e riporta una certa erba; e con quell’erba tocca ciò che è stato chiuso, e subito si leva; e dopo può ritornare al suo proprio nido. Da cui si deve ricavare in modo figurato questa proprietà; se qualche diavolo ti chiudesse il nido, cioè la via per arrivare alla patria celeste, ti mostro la via per ritornare alla gloria ovvero alla propria patria celeste con una certa erba, cioè con la virtù e con il buon operato, con la quale si elimina ciò che è stato chiuso, cioè ogni impedimento che ti impedisce di ritornare alla propria patria; infatti la gloria eterna è la nostra patria, secondo il detto di Boezio: Ti mostrerò la via per mezzo della quale ritornerai alla tua patria”. Credenze simili si ritrovano nella letteratura classica antica, in quella medievale e nelle tradizioni popolari europee. ra gli autori classici, ricordiamo Plinio Il Vecchio (I secolo d.C.), che nell’Historia naturalis (X, 20) scrive: E’ credenza popolare che i cunei conficcati da un pastore nei loro nidi [dei picchi], se viene avvicinata dagli uccelli una certa erba, sgusciano via. Trobio sostiene che un chiodo o un cuneo, con quanta forza lo si conficchi dentro un albero in cui il picchio ha il nido, subito salta via con il crepitare dell’albero, quando l’animale vi si è posato”. a credenza riportata dagli autori classici sarà ripresa nei Bestiari medievali, secondo interpretazioni simili a quella del Bestiario Valdese. Un’interpretazione particolare è quella erotica, contenuta per esempio nel Bestiaire d’Amours (metà del XII secolo) di R. De Fornival, sottoforma di racconto autobiografico fittizio di un amore infelice (Morini 1996; pag. 396 - 399): Così, mia carissima amata, se la mia preghiera vi infastidisce come dite, ve ne potreste liberare benissimo concedendomi il vostro cuore, perché io vi inseguo soltanto per questo […]. Ma è chiuso con una serratura così resistente che io non potrei venirne a capo, perché la chiave non è in mio possesso e voi, che avete la chiave, non volete aprirla. Pertanto non so come si potrebbe aprire questo petto, a meno che non possedessi l’erba con la quale il picchio verde fa saltare il cavicchio fuori del suo nido. a sua natura, infatti, è tale per cui quando trova un albero cavo con una stretta apertura vi fa il proprio nido. E alcune persone, per fare la prova di un simile prodigio, tappano il buco con un cavicchio che vi conficcano con forza. Quando il picchio verde ritorna e trova il nido tappato in maniera tale che tutta la sua forza non potrebbe bastare ad aprirlo, riesce a vincere la forza con l’astuzia e con l’intelligenza. Giacchè conosce per sua natura un’erba che ha il potere di aprire: la cerca finchè la trova, la porta nel becco e con essa tocca il cavicchio, che immediatamente salta fuori. Perciò io dico, carissima amica, che se potessi avere un po’ di questa erba proverei a vedere se riuscissi ad aprire il vostro dolce petto per prendervi il cuore. Ma ignoro di quale erba si tratti, a meno che non sia la ragione”. ella tradizione popolare francese del Berry, esiste una credenza relativa alla cosiddetta erba del picchio, credenza riportata da E. Rolland nella Flore populaire de la France (1898 - 1914; pag. 62): L’erba del picchio è una pianta magica che ha la proprietà di infondere una forza sovrannaturale a colui che se ne strofini le membra. Ecco il mezzo per procurarsela: osservare il volo e i modi di un picchio verde, e quando lo si vedrà fermarsi vicino a un’erba a cui strofinerà il suo becco, ci si potrà deliziare di avere trovato il prezioso talismano. Questa erba incomparabile che dona al picchio verde la forza di forare fino al cuore le querce più dure, si trova anche qualche volta nello stesso nido dell’uccello. In più, si assicura che questa pianta è, in inverno come in estate, coperta di rugiada […]. n questo caso, l’erba del picchio è stata identificata con la mandragora (Borghini 1997). a mandragora può essere considerata la pianta magica per eccellenza, la più nota nella cultura occidentale (Müller-Ebeling & Rätsch 2004). E’ stata, ed è ancora, fonte di leggende e ricerche. E’ una pianta profondamente legata alla mitologia e alle credenze popolari in diverse parti del mondo e la grande varietà di denominazioni che ha assunto presso differenti culture, antiche e moderne, testimonia del molteplice e profondo significato culturale che ha conquistato e mantenuto nel corso del tempo. orse la leggenda più nota sull’origine della mandragora è quella che la fa nascere dallo sperma o dall’urina degli impiccati. La raccolta della radice era considerata difficile e pericolosa e avveniva per lo più nelle ore notturne, quando la sua luminosità permetteva di localizzarla. Si credeva che, all’estrazione, la pianta emettesse un grido che poteva fare impazzire o uccidere. Per tale motivo, ci si poneva sopravento per evitare l’odore venefico emanato, ma soprattutto, per sradicarla, si usava un cane che moriva al posto dell’uomo. La mandragora ebbe diversi usi in passato, usi che in alcuni casi si sono mantenuti ancora al giorno d’oggi. Si impiegava come specie psicoattiva, con effetto inebriante, allucinogeno e delirogeno, soprattutto nella stregoneria europea, come afrodisiaco e nella magia dell’amore, in cerimoniali erotici. Per il fatto che la radice possiede una forma che ricorda quella umana, si pensava che la mandragora avesse un grande potere ed era quindi usata in pratiche magiche. ell’occultismo, l’impiego più conosciuto della radice era sotto forma di homunculus, cioè di piccolo essere umano dotato di coscienza, dai poteri sovrannaturali e adatto a diversi servizi. In medicina, si usava essenzialmente come narcotico e antidolorifico. ra la mandragora e la quercia citata nel passo precedente esiste una relazione. Infatti, la mandragora era considerata la pianta di Ecate, dea greca degli inferi, degli spiriti notturni e della stregoneria, strega essa stessa, e la quercia le era sacra. Ricordiamo che, secondo la tradizione popolare pistoiese, per l’estrazione della mandragora si usava un bastone di legno di quercia, a cui veniva attaccata una corda (Borghini 1997; Müller-Ebeling & Rätsch 2004; pag. 59 - 64). Inoltre, l’erba del picchio è descritta come ricoperta di rugiada, e proprio le gocce di rugiada, per un effetto ottico in certe condizioni atmosferiche, farebbero apparire la pianta luminosa. L’associazione del picchio con la mandragora si ritrova anche in una credenza tedesca, la quale indica un metodo per raccogliere questa pianta (Jordan & Jordan 2008). Se nel nido di un picchio vi sono dei piccoli, lo si chiude. L’uccello vola subito via per cercare una radice di mandragora con cui aprire il nido. Al suo ritorno, si grida per spaventarlo, cosicchè il picchio lascia cadere la radice, la quale deve essere raccolta in un panno rosso, senza che tocchi terra. ai documenti citati, è quindi possibile ipotizzare che l’èrbo d’la deifèro corrisponda all’erba del picchio e quindi alla mandragora, in modo specifico alla Mandragora officinarum, al giorno d’oggi molto rara in Italia e segnalata in Piemonte, Val d’Aosta e Veneto, anticamente anche in Umbria e Marche (Pignatti 1982; pag. 518). econdo Rolland, nell’opera citata (pag. 126 - 127), la mandragora è un essere fantastico il quale semina nei prati una pianta che produce vertigine in chi la calpesti, impedendo di riconoscere i luoghi che sono famigliari. Ciò ben si adatta alla descrizione riportata inizialmente per l’èrbo d’la deifèro, la quale mostra il suo effetto quando è calpestata, causando un certo disorientamento, espresso attraverso l’immagine della perdita dei chiodi delle scarpe e dei ferri delle bestie da soma. noltre, la mandragora serviva per aprire magicamente le serrature, soprattutto quelle dei forzieri contenenti tesori, da cui il termine popolare tedesco Springwurz, da sprengen, “forzare”, “scassinare”, quindi “radice per scassinare” (Jordan & Jordan 2008). Inoltre, nel XVI secolo, vi era la regola che nelle prigioni non si potesse tenere la radice di mandragora, poiché avrebbe permesso di aprire ogni serratura (Jordan & Jordan 2008). Similmente, questo impiego magico trova corrispondenza nella proprietà dell’èrbo d’la deifèro di aprire un luogo in qualche modo chiuso. n definitiva, la testimonianza sull’èrbo d’la deifèro a opera di Pons potrebbe costituire, sia per le Valli Valdesi che per il territorio italiano in generale, un importante documento relativo alla credenza popolare nelle proprietà magiche della mandragora.
Zamolxis
1 gennaio 2011 12:33
...il segreto è che non c'è alcun segreto! il servello u-mano è il servello u-mano a tutte le latitudini. quindi...
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questa forma vecchia di scrittura,e un modo libero di espressione attraverso geometria della mente .
Una forma descrittiva del'immagine analitica libera.

Buon Anno Nuovo!(La Multi Ani!)
lucillafiaccola1796
31 dicembre 2010 17:47
qual'è il segreto delle piramidi? quelle egizie, naturalmente....? il segreto è che non c'è alcun segreto! il servello u-mano è il servello u-mano a tutte le latitudini. quindi... pira midi in egitto, in messico, in bosnia e chissà dove altro... ricoperte di terra o sabbia ed invisibili finché non si trovano. in ogni caso l'u-mano ha copiato le montagne...l'u-mano non si può inventare niente che già non esista, a parte le sirene, i centauri, i minotauri, le chimere, eccetera... forse le ha sognate quando si cocainava...oppure nascev onacosì perchéva evano già installato delle centrali nucleari i dementi... e tutto finisce e ricomincia... non guardatev oyager, guardate al gaia scienza su la7, se ancora la trasmettono! grandiomiss Mario Tozzi!
Zamolxis
30 dicembre 2010 19:07
Gia, provo capire qualcosa di questa scrittura.
Quando ho la posibilita, tempo libero,sto studiando questo.
sugar magnolia
30 dicembre 2010 14:25
"...E piu di un anno che lavoro per la lettura della tabletta di Tartaria"

IN CHE SENSO E' PIU' DI UN ANNO ??

Intendi che che stai studiano sul web l'interpretazione di questa tavoletta ??
Per decifrarla ??

non e' ancora stata decifrata ??

ma e' molto che ti interessi di queste cose ??
Zamolxis
30 dicembre 2010 13:25
http://www.tmcrew.org/femm/storiadelledonne/siti.htm
Zamolxis
30 dicembre 2010 13:02
http://www.prehistory.it/fase2/mappa.htm
Zamolxis
30 dicembre 2010 12:55
Prove risalenti alla civiltà della valle dell'Indo le troviamo nel periodo ca. 3000-1500 a.C. L'Induismo, Buddismo ed il Giainismo,
appare nel 1 millenio ac.

Civilita Vinca -Turdas nel periodo del 7 millenio ac. , essendo in stretta sintonia con la civilita Cucuteni Triplia.
Zamolxis
30 dicembre 2010 12:28
http://www.white-history.com/hwr6a.htm


Guardiamo le mumie Cinesi nel link sopra,vediamo anche una foto con il simbolo della Svastica.
La Svastica e un simbolo sacro nel Induismo, Buddismo ed il Giainismo.

http://it.wikipedia.org/wiki/Svastica


Stesso simbolo lo troviamo anche nella scrittura Vinca-Turdas

http://www.omniglot.com/writing/vinca.htm

http://www.prehistory.it/ftp/winn2.htm
lucillafiaccola1796
27 dicembre 2010 20:43
peccato che la mummia perfettamente conservata non possa ramazzare!
Zamolxis
26 dicembre 2010 19:34
Recentemente alcuni archeologi Cinesi hanno ripreso i lavori di scavo e la scoperta che ha più impressionato gli
archeologi è stata quella di una mummia, datata al 4431 a.C.perfettamente conservata, di sesso femminile,
giovane e bionda.

http://www.nytimes.com/2010/03/16/science/16archeo.html?_r=1 &pagewanted=2

http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit& u=http://www.white-history.com/hwr6a.htm

http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit& u=http://www.articlesafari.com/2010/10/red-haired-mummies-of -china/
lucillafiaccola1796
26 dicembre 2010 19:34
Yin Yang
femminile maschile
luna sole
notte giorno
buio luce
freddo caldo
riposo attività
male bene ah ah mazzah ke maskilisti!
nord sud
ovest est
inverno estate
autunno primavera
destra sinistra sbajato wikipedia! la
femmina è sinistra!
introversione estroversione
terra cielo
fenice drago
morte vita wikipedia... invertito!
la morte, con le guerre, la
fanno i maski!

GLI STESSI CHE S'INVENTARONO IL D'IO SOLOMASKIO PER SOFFOCARE LA FEMMINA SUPERIORE!

A proposito di maskilismo: fatto mai caso che DONNE in lingua anglosassone si scrive WEMEN?
staccate "we" da "men".... eh eh eh DONNE è NOI MASCHI...
effetto marrazzo?
Zamolxis
26 dicembre 2010 18:58
Quella del tao me l’avevi già fatta vedere
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Essato Sharman*,un conto e vedere,un altro conto e cosientisare.


Civilita Cucuteni-Tripllia e una civiltà dell V millennio a.c,nata molto prima dell
del Buddhismo che inizia nel VI secolo a.C., con la predicazione di Siddhartha Gautama.

Dico questo ,perche vedo questo ,attraverso la simbolistica(disegni)che sono incisi sui oggetti.Disegni piu complessi,
essempio simbolo yin-yang rapresentato nella spirale,cosa, che dimostra una complessita del simbolo superiore rispetto al segnio che
lo conosciamo attraverso l'attuale cultura religiosa Budhista.
In piu,tutti disegni incisi sui oggetti di questa cultura hanno una logica,stretamente legata con le altre culture del Europa.
Sharman*
26 dicembre 2010 15:35
Molto interessanti i links che hai postato, Zamolxis.

Quella del tao me l’avevi già fatta vedere ( a volte non rispondo solo per mancanza di tempo e energia, ma tu posta sempre), davvero notevole.
E davvero notevole la somiglianza tra i graffiti sui monoliti trovati nei cunicoli a Visoko e le incisioni sulle tavolette della cultura Vinea. Che se poi me la metti in una qualche relazione con la cultura Cucuteni-Trypyllia, te ne sarei grato. Sono fondamentalmente la stessa famiglia? L’una più estesa e l’altra più concisa?


Per le incisioni che troviamo nei cuniculi di Visoko si potrebbe ipotizzare quanto è già stato ipotizzato per le piramidi egiziane: che dipinse i geroglifici non fu la stessa civiltà che costruì le piramidi, fu un’altra posteriore che però aveva ancora accesso alle piramidi.
Zamolxis
26 dicembre 2010 13:11
Leggi con attenzione e guarda l'immagine del segnio yin e yang:

http://it.wikipedia.org/wiki/Yin_e_yang

Adesso guardiamo il videoclip nel minuto 3,35-3,50.

http://www.youtube.com/watch?v=xDEVDCCj74M
Zamolxis
25 dicembre 2010 16:45
caspita c'è ancora...

la parola "prototipo" nel linck deve essere legata
Zamolxis
25 dicembre 2010 16:42
http://www.europeanvirtualmuseum.net/virtual_museum/prototip o_en.asp?Type=4&Number=24&lingua=en

era un spazio libero sulla parola "prototipo"
Zamolxis
25 dicembre 2010 16:22
http://www.europeanvirtualmuseum.net/virtual_museum/prototip o_en.asp?Type=4&Number=24&lingua=en


Per avere un idea della situazione proviamo una ricerca attraverso la forma.
Nel linck sopra ,date un click sulla foto : Tartaria tablet no 3.

Osserviamo un cerchio di terracotta diviso in 4 parti. Nella parte bassa a sinistra abbiamo
un segnio: mezzo cerchio con una linea orisontale con lunghezza del diametro del cerchio ,comme fosse un cerchio diviso
in quatro ,nel quale manca due parti(cioè meta del cerchio).

Adesso guardiamo il filmato:
http://www.youtube.com/watch?v=ONIMdDxtjDc&feature=player_e m bedded#!

Al minuto:2,20-2,30 nel videoclip,l'archeologo mostra stesso segnio disegniato sulla roccia di grosse dimmensioni.


E piu di un anno che lavoro per la lettura della tabletta di Tartaria(no 3), questa tabletta mi sembra completta e
molto leggibile.
Sharman*
25 dicembre 2010 16:19
Grazie Zamolxis, hai ragione; bisogna postare link a video.
(però dei link che posti tu ce ne è sempre qualcuno che non funziona)

questo è bello e recente

http://www.youtube.com/watch?v=DvDmtvb_WQU&feature=related
Zamolxis
25 dicembre 2010 15:14
http://www.youtube.com/watch?v=ONIMdDxtjDc&feature=player_em bedded#!
Zamolxis
25 dicembre 2010 15:07
http://www.bosnianpyramid.com/images/BosnianPyramidOfTheSun/ BosnianPyramidOfTheSunBigBlocks.JPG


http://www.vendotutto.org/public/flat/index.php?mod=read&id= 1234178623
sugar magnolia
25 dicembre 2010 12:47
ahhhhh, il titolo SALVIAMOCI NEL 2012 era solo provocatorio.....vabbe', cmq le ricerche di quel gruppo (SBI, 2 ITALIANI E 2 BOSNIACI) sembrano interessanti ....
sugar magnolia
25 dicembre 2010 12:38
adesso avete rotto il cazzo,..... e' un po' che leggo questo thread in 1° pag....mo' ho iniziato anch'io.

Ho guardato il primo link postato da Sherman ed ora ho finito il resoconto dell'esplorazione dei tunnel (dicembre 2010).

Pero' ancora non mi sono fatto un'idea se queste supposte piramidi possano o meno essere manufatti o colline naturali di forma piramidale
Isaia Kwick
25 dicembre 2010 4:25
Strabiliante
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