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savpg8801
14 aprile 2014 18:06
In questo tema cosmico non c'è nulla di esatto sia sui generici sia sui "marcati". Esiste adesso l'obbligo di indicare il principio attivo e, a latere, il nome di uno di quelli di marca, cosicchè il consumatore sia (come recitano le mode del momento) consapevole, informato e così Menelaolemani(il prescrivente).
L'etichetta, altresì chiamata volgarmente "bugiardino" e tale era anche quando c'erano solo i farmaci originali molto spesso chiamati "griffati", dice tanto ma non tutto. Anzi spesso terrorizza e fuorvia il consumatore cliente o paziente che esclude in partenza di leggerlo o lo legge facendo finta di capirlo quale emulo di Garattini o di altri farmacisti(ne ho almeno tre di amici non da web) che, ripeto, nessuno ne conosce perfettamente (e ovviamente) tutte le caratteristiche e gli effetti che sono per la stragrande maggioranza "personali""".
Inoltre dal giudizio su qualche farmaco su decine e decine di migliaia (basta possedere un prontuario dell'AIFA assomigliante alla Treccani)ci si perderebbe anche il primario più quotato e fare le proprie personali deduzioni da iper-informati, magari dall'amico del forum, è alquanto deludente.
Asserire, poi e smontare quasi a guisa di assioma ineluttabile la minusvalenza dei generici rispetto ai brevettati è altresì deludente. Tant'è che quasi tutti i vecchi farmaci, scaduti i brevetti(quindi farmaci vecchi), si sono adeguati, magari con un'euro in più per accontentare gli scettici al mercato. Alla faccia di chi crede che la bontà del prodotto sia dovuta al prezzo come in tutto.
Non giudichiamo i dieci rumeni poco buoni che conosciamo (o che ci indicano i passaparolisti) equiparandoli come la parte per il tutto, cioè che tutti i rumeni sono cattivi.
Abbiamo fin troppo popolo intervistato e interrogato che spara e sciorina giudizi sulle proprie sensazioni o interessi e che i mass-media risparano come Vangelo di tutti.
E, a volte, le sensazioni di validità ce le creiamo noi stessi come quello che ha mal di pancia e dà la colpa al cibo o ai cibi che ha ingozzato la sera prima, ma quali? Certamnte mai a quelli che ama di più.
sugar magnolia
14 aprile 2014 11:06
ESATTAMENTE COME DICE JOHNNY

+ o - 20% del principio attivo (solitamente e' meno)
infatti lo Xanax "griffato" e l'Alprazolam, genrico, io che ne prendo 1,5 ml a sera (= a 60 goccie), il generico lo sento moltissimo di meno

risolto il mistero !!!
non sono farmaci di serie C, sono solo meno "potenti", ossia 20% in meno di principio attivo

tutto qui
JohnnyBGoode
14 aprile 2014 9:42
salve.

sono d'accordo sia sui dubbi del primo utente, sia sulle precisazioni del secondo.

brevemente vorrei prendere in esame gli aspetti tecnici della cosa.

fra il generico e il griffato cosa cambia - a parte il prezzo?

il principio attivo deve essere lo stesso, però è ammessa una tolleranza in + o in meno del 20%.

gli eccipienti possono essere diversi e lo sono nella maggioranza dei casi. ci sono pasticche col medesimo principio attivo nella stessa quantità che differiscono per forma, colore e volume.

è possibile che eccipienti diversi determinino un maggiore o minore assorbimento del principio attivo, oppure che lo anticipino o lo ritardino.

alcune persone possono essere allergiche a certe sostanze, oppure mal tollerarle, e può succedere che trovino una di queste sostanze nel griffato e non nel generico o viceversa.

e ci sarebbe molto altro da dire.

trovo + corretto chiamare il medicinale col nome del principio attivo che con quello commerciale, si fa meno confusione.

paracetamolo, acido acetilsalicilico, nimesulide, naprossene (tutti del gruppo dei FANS), diazepam, clordemetildiazepam, flunitrazepam appartengono invece al gruppo delle benzodiazepine (il nome della molecola termina in AM).

mi accorgo di essere uscito dal tema, quello che voglio dire è che mi sembra necessaria una maggiore consapevolezza dei pazienti riguardo i farmaci che assumono. spesso viene pronunciato il nome commerciale del farmaco come una formula magica "abracadabra" ma chi prende 1 adacadabra al giorno non sa nemmeno a quale gruppo di farmaci appartenga. e questo è un male.

cordiali saluti.
savpg8801
12 aprile 2014 21:59
Su migliaia di farmaci generici in circolazione,fare, appunto, delle generalizzazioni è alquanto sciocco.
Io assumo molti farmaci per diverse patologie da anni.Prima ero costretto a prendere la "marca",poi, piano piano, ho sostituito con generici (o equivalenti).
Cortisonici, per la pressione, per la prostata, per lo stomaco o l'intestino, ecc.ecc. con risultati che appaiono uguali. Non sostengo "identici" per il motivo che , come in ogni settore anche non medico, la sperimentazone scientifica, per essere determinante, dovrebbe essere condotta in p a r a l l e l o (sul singolo) o in doppio cieco o altra metodica se su statistica di grandi numeri.
Ovviamente il parallelo non può essere effettuato quindi l'unico metro è INDIVIDUALE. Se gli effetti non si discostano da quelli del prodotto originale, perchè non assumere i generici se il loro principo attivo è realmente quello ed è pure sperimentato in quanto vecchio? Naturalmente su questo punto meglio diffidare (sia dell'originale che del generico) in materia di antibiotici per i conosciuti motivi.
Anch'io conosco medici che a causa del "relata" di qualche paziente (se in buona fede o no è da dimostrare) insistono sui farmaci di "marca" come se loro stessi li avessero sperimentati tutti in prima persona quali iprobabili cavie, o decidano per passaparola così mi salvo la faccia perchè ho fatto tutto al "meglio" e non rischio di essere incriminato per negligenza.
Molto da dire ci sarebbe, ma prima di fare di ogni erba un fascio meglio andare sul sicuro, sullo sperimentato (lo diceva anche Bacone)degli organi preposti e responsabili.
Qualche caso di tossicità o inefficienza o altro si ha anche con i farmaci originali e sarebbe qui troppo lungo elencarli. Quasi ogni giorno avvengono ritiri o scoperte sospette di farmaci cosiddetti di "marca" che dovrebbero essere sicuri.
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