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danilo
4 ottobre 2008 0:00
Caro luca,
talvolta ci scappa di bocca un " si vive anche di soddisfazioni! ", quasi a voler mascherare così la delusione per un obbiettivo non raggiunto o poco appagante.

stavolta non è così.

stavolta c'è stata la rivalsa dei nostri diritti calpestati,la vittoria del piccolo Davide contro il ciclope Golia, l'abbattimento ( con una bella capocciata ) di un muro di gomma che pareva inviolabile ( tanto che ancora mi fa male la testa !!! ).

Ma vuoi mettere la soddisfazione di aver fatto ammettere a telecom :" va bene,ragazzi,ci ho provato e ce l'ho messa tutta, ma effettivamente quei soldi NON MI ERANO DOVUTI (testuale tratto dalla mia pratica ), quei soldi, quel terzo di stipendio, ve li siete guadagnati lavorando onestamente ".

Naturalmente questo non sarebbe potuto succedere senza la spinta determinata e propositiva del dott. Marando e dell'amico Ivan, che in questo forum hanno dato le indispensabili "dritte" a tutto il popolo dei " telecomtruffati " che si aggiravano disorientati per il web alla disperata ricerca di un aiuto.

Ora, come giustamente dici, bisogna portare a termine il lavoro intrapreso e far loro capire che una tale provocazione non può finire " a tarallucci e vino " come auspicherebbero.

un saluto caloroso,

danilo.

p.s. a me non hanno ancora proposto niente, ed ancora non è stata fissata una data per l'udienza dal g.d.p.
staremo a vedere...
IVAN
2 ottobre 2008 0:00
Bravo, Luca, sei grandissimo.
Dagliene un paio anche da parte nostra.

Se hai bisogno di informazioni o suggerimenti sulle procedure, posta pure delle domande su questo thread. Ciao.

luca
1 ottobre 2008 0:00
Anch'io sono nella tua stessa situazione Danilo,ho avuto bollette gonfiate che ho pagato parzialmente e dopo telefonate al 187,tante mail,tanti fax miei e tante intimazioni(loro) compreso un distacco della linea in trasmissione avvenuto x due mesi(tantissimo disagio MIO)con intimazioni di distacco completo..e proprio oggi dopo piu' di un anno in cui non ho mai gettato la spugna rimettendoci solo di mio,un ufficio telecom ha chiamato il mio avvocato annunciando l'azzeramento del dovuto e proponendomi un risarcimento di 4o7 euro piu 300 euro di spese x il mio legale a patto che ritiri la causa e annulli la denuncia alla polizia postale..no mi dispiace cari,si va avanti..
Se qualcuno e' interessato spieghero' la vicenda piu' a fondo e vi terro' aggiornati..forza ragazzi
avv. Mimmo Marando
22 luglio 2008 0:00
IVAN, ti correggo. Quello che ha deciso, non è il Giudice di Pace, ma il G.I.P. - Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Locri, mentre la richiesta di archiviazione è stata fatta dal Pubblico Ministero. La truffa è un reato di competenza del Tribunale e non del Giudice di Pace.
ciao
mimmo
IVAN
21 luglio 2008 0:00
(Tengo in primo piano il prontuario anti-truffa:)

TRUFFATI DA TELECOM: SINTESI DELLE PROCEDURE DI RECLAMO

1) Se ricevete una bolletta gonfiata da numerazioni mai effettuate
Non pagate mai l'intera fattura. Richiedete il dettaglio delle telefonate e pagate SOLO il traffico da voi riconosciuto. Se a causa dello storno Telecom vi stacca la linea, denunciateli e chiedete i danni: per decreto dell'AGCOM, non vi possono sospendere il servizio se avete eseguito ALMENO il pagamento parziale.

2) Non fidatevi MAI degli operatori al 187
– Sono stati istruiti a fare muro di gomma, e si INVENTANO le normative in materia (possono farlo, perché tanto non potete usare le loro FALSE indicazioni in sede legale). Ognuno da una risposta diversa, quindi chiamate PIÙ VOLTE, non prendete per attendibile nessuna delle versioni. Soprattutto non vi arrabbiate per la loro scortesia o se vi sbattono il telefono in faccia: è una direttiva che ricevono per quando, messi alle strette, non resterebbe altro che dare ragione all'utente. Solo 1 su 5 appaga la vostra aspettativa, sia sul piano umano che professionale.

3) Sporgete denuncia presso la Polizia Postale
– Non è un punto d'arrivo, perché quest'Organo si limita a raccogliere la vostra denuncia. Tuttavia avrete in mano un documento ufficiale che rinforza il vostro reclamo.

4) Spedite un reclamo ufficiale a Telecom
a) Lo specifico modulo di messa in mora postato dall'ADUC.
b) Copia della denuncia alla Polizia Postale.
c) Copia della bolletta contestata e del pagamento parziale.
– Inviare a: Ufficio Reclami – Telecom Italia s.p.a. – c.p.211 – cap 14100 ASTI. Solo tramite raccomandata A/R. NON contate sui fax e sulle comunicazioni verbali al 187: non hanno valore legale, quindi all'Ufficio Reclami sono liberi di ignorarli.

5) Se ricevete da Telecom una lettera di rigetto del reclamo
– Non lasciatevi intimidire! Questa lettera è solo un PRESTAMPATO uguale per tutti (“reclamo respinto, controlli regolari, pagare entro 13 giorni, altrimenti” ecc...) Il fatto è che l'Ufficio Reclami Telecom riceve più denunce di quante ne riesca a smaltire, quindi spedisce questa lettera IN AUTOMATICO, che ovviamente è priva di DOCUMENTAZIONE dei controlli...perché questi controlli non sono MAI stati eseguiti! (In pratica: "Ci devi dare dei soldi, ma non ti spieghiamo il perché"...)

6) Rivolgetevi al CO.RE.COM della vostra Regione per l'istanza di Conciliazione
– Questo purtroppo è un muro di gomma OBBLIGATORIO, creato per dilatare i tempi delle procedure di reclamo e prendere per sfinimento l'utente. In genere, viene patteggiata una RIDUZIONE del richiesto. Qui sta a voi accettare o meno, ma considerate che la “riduzione di una truffa” è tutt'altro che una vittoria! Per legge, l'udienza deve svolgersi entro 30 giorni dalla presentazione dei moduli, trascorsi i quali si è comunque autorizzati a procedere presso il Giudice di Pace, quale che sia l'esito della Conciliazione.

7) Segnalate al 187 di aver avviato la procedura di Conciliazione
– La procedura di Conciliazione DOVREBBE in automatico far slittare l'«ultimatum» della Telecom di 45 giorni, ma vista l'etica dimostrata dal gestore, è bene cautelarsi segnalando la cosa anche al 187. Chiedete anche il numero di riferimento del vostro reclamo: questo fa capire che NON siete degli sprovveduti, e quindi di non trattarvi come tali (significa molto: nei loro tabulati, siamo suddivisi anche in “Ossi duri” e “Polli da spennare”!)

8) Rivolgetevi al Giudice di Pace della vostra città
– Questo se la Conciliazione presso il CO.RE.COM non ha risolto il reclamo. Pur non essendoci normative standard sulla materia, normalmente il Giudice di Pace DOVREBBE darvi ragione. Quindi potete arrischiarvi di anticipare le spese legali, che verranno poi addebitate a Telecom (ammesso, ovviamente, la vittoria del buon senso).

-------------------------------
(Per approfondimenti e domande sul vostro caso specifico:)
CONSIGLI PER I TRUFFATI DA TELECOM (www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=196028)

Naturalmente siete benvenuti a riportare correzioni e consigli aggiuntivi...nonché a chiedere chiarimenti sul vostro caso specifico. Un saluto a voi tutti.

Ivan

IVAN
21 luglio 2008 0:00
Caro Domenico,
in riferimento all'ultimo post del 21 luglio:

<< Rilevato che nei fatti di causa non possono dirsi essere ravvisabili gli estremi del delitto di truffa in quanto difetta l’elemento costitutivo del reato degli artifici e raggiri. Tali non potendosi ritenere i comportamenti denunciati, ed invero deve rilevarsi che la connessione al sito Internet, “su un dialer” avviene sempre e comunque previo connessione anche tacita dell’utente. (...) Ciò premesso per come su indicato difetta l’elemento costitutivo degli artifici e raggiri propri del delitto di truffa e conseguentemente non può dirsi ingiusta la fattura della Telecom. >>

Sono indeciso sulla conclusione da trarre:

1) Sono imbecilli
2) Sono incompetenti
3) Sono conniventi

Accà nisciuno è fesso. QUALUNQUE Giudice di Pace può rilevare gli estremi di TRUFFA in almeno una ventina di punti del Codice.
E infatti in OGNI sentenza contro Telecom vengono citati gli articoli infranti. E allora che si inventano, questi buffoni di Locri?
Diciamolo: è una sentenza emessa sfruttando goffamente la discrezionalità individuale del Giudice nell'interpretare a piacimento le contraddizioni del Codice.
In breve: due pesi e due misure. Ma tant'è, i risultati sono questi.
Rimane il fatto che si sono scoperti un altro po' di altarini Telecom / Istituzioni, e magari la prossima volta starano più attenti, prima di metterci le mani in tasca in modo così spudorato.

Un caro saluto,
Ivan

(P.S: Invecchiare è l'unico metodo scoperto per vivere a lungo...)

avv. Mimmo Marando
21 luglio 2008 0:00
Ciao Ivan, hai ragione, non erano I Giganti ma The Rokes....... sto invecchiando
mimmo marando
avv. Mimmo Marando
21 luglio 2008 0:00
Tribunale di Locri
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
Verbale di udienza in camera di consiglio
L’anno 2008 il mese di luglio il giorno 11….. omissis
Il giudice
Rilevato che nei fatti di causa non possono dirsi essere ravvisabili gli estremi del delitto di truffa così come ipotizzato dal querelante P.O. in quanto difetta l’elemento costitutivo del reato degli artifici e raggiri. Tali non potendosi ritenere i comportamenti denunciati, ed invero deve rilevarsi che la connessione al sito Internet, “su un dialer” avviene sempre e comunque previo connessione anche tacita dell’utente. Orbene non vi è prova in atti che tale attività non sia stata posta in essere e ciò rende comunque inutile qualsiasi altra attività volta all’identificazione degli eventuali autori del fatto reato se pur sussistente. A questo giudice non sfugge l’estrema dannosità di tale perverso meccanismo cui anche la telecom mostra prestarsi consentendo a società estere di quasi impossibile riconoscibilità la possibilità di infierire sul privato che si vede costretto ad una sorta di ricatto quale quello di dover comunque pagare per un servizio, a valore aggiunto, quasi mai coscientemente richiesto, ma ciò premesso per come su indicato difetta l’elemento costitutivo degli artifici e raggiri propri del delitto di truffa e conseguentemente non può dirsi ingiusta la fattura della telecom quanto meno sotto un profilo strettamente penalistico
P.Q.M.
Rigetta l’opposizione alla richiesta di archiviazione e dispone la restituzione degli atti al P.M. accogliendo la richiesta per l’archiviazione. Edotti i presenti



avv. Mimmo Marando
21 luglio 2008 0:00
FILE D

Tribunale di Locri
Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
opposizione alla richiesta di archiviazione
Il sottoscritto avv. Domenico Marando nato a
, titolare dell’utenza telefonica n. , con contratto stipulato con la società Telecom Italia- parte offesa nel procedimento penale n. ………. contro ignoti per il reato di truffa.
Vista la “nuova” richiesta di archiviazione presentata in data 09 maggio 2008 dal P.M. dott…………………………, con il presente atto
propone opposizione
avverso la richiesta anzidetta, chiedendo la prosecuzione delle indagini ed in ogni caso instando perché il sig Giudice Ill.mo voglia rigettare la richiesta ed ordinare la formulazione dell’imputazione a carico delle persone responsabili, per i sottoelencati motivi.
Il Pubblico Ministero:
- rilevato che il reato ravvisabile è quello di truffa e che il procedimento pende nei confronti di ignoti;
- che il reato è stato consumato da operatore in rete internet mediante siti attivati anche all’estero;
- che la condotta fraudolenta si è consumata all’estero, con l’acquisizione del profitto;
- che mancano le condizioni previste dalle norme ex artt. 7, 9, 10 C.P., ha concluso chiedendo l’archiviazione.
Ciò premesso, si osserva:
- il reato di truffa si consuma nel momento in cui un soggetto (truffatore) procura per sé o per altri un ingiusto profitto ai danni di altro soggetto (in questo caso, l’utente telefonico che paga una somma non dovuta). Fino al momento prima del pagamento, il reato è soltanto tentato.
- la telecom, nel caso in esame, assume la veste di esattore, giuridicamente legittimato a riscuotere per conto terzi;
- la telecom, pur essendo a conoscenza del fenomeno “truffe”, continua a minacciare gli utenti al pagamento degli importi contestati, pena la sospensione del servizio telefonico e il recupero coatto degli stessi importi;
- per l’importo denunciato nell’atto di querela (€ 28,93) pende causa civile avanti al Giudice di Pace di Bianco, tra il sottoscritto Marando Domenico A. contro Telecom Italia spa;
- le indagini affidate alla Polizia Postale di Reggio Calabria non hanno sortito alcun risultato nuovo;
- non sono stati acquisiti le informazioni presso l’ ADUC come da ordinanza del GIP;
- nel nostro ordinamento giuridico è previsto l’istituto del concorso di persone nel reato, disciplinato dall’art. 110 c.p.;
- nell’interrogazione parlamentare dell’on. Donatella Poretti (che si allega alla presente) sono indicati chiaramente le società coinvolte, le loro sedi in Italia e il presunto profitto che si aggirerebbe intorno ai 15 milioni di euro;
- legittimare dette pratiche truffaldine, messe in atto da organizzazioni criminose, equivarrebbe, ad esempio, a legittimare il “pizzo” nei reati di estorsione;
- a tutt’oggi, il sottoscritto querelante, non è riuscito ad appurare il presunto servizio fornito da questi fantomatici collegamenti;
- nessuno può essere obbligato a pagare una somma di denaro per un servizio non richiesto e/o di cui non ha usufruito.
Il sottoscritto avv. Marando non ha fornito, alla Polizia Postale, notizie circa il dialer per il semplice fatto che la connessione internet verso il sito "GLOBALSTAR B" , come già evidenziato nella precedente opposizione alla richiesta di archiviazione, non è mai avvenuta né volontariamente, né involontariamente. Un eventuale dialer avrebbe potuto agire solo ed esclusivamente con un collegamento esterno sulla linea telefonica del sottoscritto, quindi al di fuori di ogni suo vigile controllo, quindi nessuna connessione automatica o "volontaria" ad internet verso numeri sconosciuti.
Si aggiunge che il dialer è un fantasma che colpisce in maniera invisibile.
Ora, al sottoscritto pare che, se non si può perseguire chi dissemina i dialer, si può agire contro colui o coloro che si presentano per riscuotere, in territorio italiano, somme di denaro derivanti da attività illecita (ingiusto profitto), anche se i mandanti operano o dirigono il “traffico truffaldino” dall’estero. In tale direzione, non si dimentichi che, a prescindere da tutto, trattasi di servizi a valore aggiunto dai quali lo stesso gestore trae un non indifferente profitto.
Il computer usato dal sottoscritto viene formattato periodicamente per una forma di maggiore sicurezza. Contro le aggressioni esterne ogni persona, ogni utente si difende come meglio crede.
Grazie a queste precauzioni, agli scioperi bianchi e silenziosi, al “passaparola” degli utenti truffati, alle interrogazioni parlamentari, ma soprattutto, grazie all’informazione a mezzo stampa e a mezzo del servizio televisivo, oltre che alle centinaia di denunce-querela, le truffe denominate “globalstar” sembra siano state bloccate.
Ricordiamo ancora che l’utente medio, quale indubbiamente è da considerare l'abbonato, non dispone normalmente delle conoscenze necessarie per evitare di cadere vittima di un "Dialer", né é grado di difendersene in modo appropriato salvo rinunziare a internet o sostituire windows con altri meno diffusi sistemi operativi, per cui il gestore del servizio telefonico ha responsabilità esclusiva nel tutelare l’utente da accessi indesiderati attraverso la linea telefonica. I suoi obblighi non si risolvono esclusivamente nella fornitura tecnica del servizio telefonico e delle apparecchiature connesse, ma anche nel garantire la sicurezza della linea da possibili intrusioni e attacchi da parte di terzi, specialmente quando il rischio è rappresentato dai "Dialer”
P.Q.M.
Si chiede dunque che l’Ill.mo Signor Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Locri voglia respingere la richiesta di archiviazione della notizia di reato, formulata in data 09/5/2008 dal Pubblico Ministero, ordinare allo stesso di formulare l’imputazione a carico dei responsabili dei fatti denunciati, con ogni conseguente formalità di rito, previa fissazione di udienza camerale ai sensi dell’art. 410, 3° co c.p.p.
Ai fini della prosecuzione delle indagini preliminari, si chiede che la Procura provveda:
1) ad acquisire le generalità complete dei responsabili delle società coinvolte nelle c.d. “bollette telefoniche gonfiate: truffe coi numeri satellitari” precisando che il distributore in Italia dei servizi della Globalstar è Elsacom, che è una società controllata da Finmeccanica, a sua volta controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, con il 32,45% (notizia ADUC);
2) ad acquisire notizie in merito al fenomeno denunciato presso l’ A.D.U.C. (associazione per i diritti degli utenti e consumatori), Altroconsumo o altra associazione dei consumatori;
3) ad acquisire copia dell’interrogazione del Presidente dell’ Agcom ai Ministri delle Comunicazioni e dell’Economia e Finanze (aprile 2007)
Si allega alla presente:
Copia dell’intervento alla Camera dei deputati dell’on. Donatella Poretti (3 ottobre 2007).
Ardore, 30.05.2008
avv. Domenico A. Marando



avv. Mimmo Marando
21 luglio 2008 0:00
FILE B
Tribunale di Locri – Ufficio del Giudice per le indagini preliminari
Verbale di udienza in camera di consiglio
L’anno 2007 il mese di dicembre il giorno 14….. omissis
Il giudice
Ritenuto che appare opportuno effettuare le indagini indicate dall’opponente ed in particolare identificare i beneficiari, in Italia, della Globalstar, nonché Elsacom, nonché assumere informazioni dall’uffico legale dell’AUDC, nonché, previa eventuale Consulenza Tecnica, verificare la possibilità di una connessione automatica che operi all’insaputa dell’utente
P.Q.M.
Rigetta la richiesta di archiviazione; Dispone che il P.M. effettui le relative indagini nel termine di mesi sei. Manda alla cancelleria per quanto di competenza.
avv. Mimmo Marando
21 luglio 2008 0:00

FILE C

PROCURA DELLA REPUBBLICA
Presso il Tribunale di Locri
RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE
Al signor Giudice Indagini Preliminari
SEDE
Il Pubblico Ministero……
Letti gli atti del presente procedimento…… nei confronti di ignoti
Per i reati di: art. 640 c.p.
Rilevato che il procedimento pende nei confronti di ignoti, autori del reato di truffa;
considerato che il reato è stato consumato da operatore in rete internet mediante siti attivati anche all’estero,
rilevato, pertanto, che la condotta fraudolenta si è consumata all’estero, con l’acquisizione del profitto;
ritenuto che, in tal caso, mancano le condizioni previste dalle norme ex artt 7, 9, 10 c.p., perché il fatto commesso all’estero sia punito secondo la legge italiana;
considerato, in ogni caso, che non risultano esperibili ulteriori indagini e che deve richiedersi l’archiviazione, essendo rimasti ignoti gli autori del reato;
Visti gli art. 408, 411 c.p.p.
CHIEDE
disporsi l’archiviazione del procedimento e la conseguente restituzione degli atti al proprio Ufficio.
Manda alla Segreteria per gli adempimenti di competenza.
Locri, 9 maggio 2008
Il Pubblico Ministero
avv. Mimmo Marando
21 luglio 2008 0:00
Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Locri


*************

Tribunale di Locri
Ufficio del Giudice per le indagini preliminare
opposizione alla richiesta di archiviazione
Il sottoscritto avv. Domenico Antonio Marando e residente in ……, titolare dell’utenza telefonica n. ………….., con contratto stipulato con la società Telecom Italia- parte offesa nel procedimento penale n. 2350/07 contro ignoti per il reato di truffa
Vista la richiesta di archiviazione presentata in data 24 settembre 2007 dal P.M. dott…………………., con il presente atto
propone opposizione
avverso la richiesta anzidetta, chiedendo la prosecuzione delle indagini ed in ogni caso instando perché il sig Giudice Ill.mo voglia rigettare la richiesta ed ordinare la formulazione dell’imputazione a carico delle persone responsabili, per i sottoelencati motivi.
Il P.M. reputa che i fatti denunciati non integrano la fattispecie di alcun reato e in particolare quello di truffa, per questi motivi:
1) riconduce l’ episodio al fenomeno dell’utente internet che si vede addebitare sulla bolletta telefonica somme corrispondenti al prezzo di un collegamento realizzato con un server diverso da quello abituale;
2) presuppone l’accettazione del collegamento e della offerta del servizio con consapevolezza;
3) sostiene che le tecniche adoperate dall’operatore del servizio non raggiungono la soglia degli artifici e raggiri per la configurabilità dell’ipotesi del reato in contestazione.
Ciò premesso, si osserva:
La richiesta del P.M. fa seguito esclusivamente alla lettura, forse frettolosa, dell’atto di denuncia-querela, ma non un solo atto di indagine è stato esperito.
Il P.M. non ha pensato minimamente all’ “arma del delitto” ai c.d. “dialer”, non ha fatto alcuna ricerca su internet per conoscere e valutare il fenomeno nella sua attuale dimensione; non ha ritenuto necessario consultare la polizia delle comunicazioni.
Sarebbe bastato collegarsi, ad esempio, al sito dell’A.U.D.C. (http://www.aduc.it/) o ad uno dei tanti “forum” della rete (es. http://www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php? id=153138) per rendersi conto del fenomeno e delle dimensioni che di giorno in giorno assume.
Il dialer (dall’inglese to dial = comporre), è quel programma per computer di pochi kilobyte che crea una connessione ad Internet, a un'altra rete di calcolatori o semplicemente a un altro computer tramite la comune linea telefonica o un collegamento ISDN.
Ora è bene sapere che un dialer è un programma che altera i parametri della connessione a Internet, cambiandone soprattutto il numero telefonico e sostituendolo con un numero a pagamento maggiorato su prefissi come il costosissimo 899 (in Italia) o prefissi internazionali, dove parte di quello che si paga per la telefonata viene girato dall'operatore telefonico (Telecom Italia, Albacom, eccetera) a una terza persona o società: quella che appunto dissemina i dialer.
Il dialer sarebbe di per sé uno strumento lecito del commercio via Internet. Per esempio, una società potrebbe usarlo per offrire consulenze o informazioni per telefono e farsi pagare per questi servizi direttamente tramite la bolletta del chiamante, senza dover scomodare carte di credito, fatture e quant'altro. Purtroppo, però, questo strumento viene abusato, nel senso che viene offerto spessissimo in modo disonesto, ossia facendo di tutto per rendersi invisibile e nascondere i costi di connessione.
Se il programma si comportasse onestamente, dichiarando in modo non ambiguo quanto costa il servizio, il meccanismo sarebbe perfettamente accettabile: il consumatore inequivocabilmente avvisato che decide consapevolmente di pagare anche centoquaranta euro l'ora per ricette, musica, suonerie o donnine (sono questi, principalmente, i servizi offerti tramite i dialer), ha il sacrosanto diritto di farlo (i soldi sono i suoi e ci fa quel che gli pare). L'unica eccezione è costituita dai servizi a carattere erotico e pornografico su numerazione 166, 144 e 899, che sono vietati dalla legge.
Purtroppo la maggior parte dei dialer è confezionata in modo ingannevole e ogni giorno si ripresenta sulla rete telematica sempre più sofisticato e pericoloso. Il dialer è un fantasma che colpisce in maniera invisibile e dal quale non ci si può difendere.
- Salvaguardare l’utente telefonico da accessi indesiderati attraverso la linea telefonica è responsabilità esclusiva del gestore, posto che “Il contratto di utenza telefonica è inquadrabile come un rapporto di Fornitura-appalto continuativo di servizi, ai sensi dell'articolo 1577 del c.c., al quale sono applicabili in quanto compatibili le norme dell'appalto e quelle relative al contratto di somministrazione, per cui gli obblighi del gestore non si risolvono esclusivamente nella fornitura tecnica del servizio telefonico e delle apparecchiature connesse, ma anche nel garantire la sicurezza della linea da possibili intrusioni e attacchi da parte di terzi. Ne consegue che l'utente non è tenuto a pagare bollette telefoniche, per chiamate verso il numero 166 o altri similari, avvenute non tramite telefono ma in automatico attraverso il modem utilizzato per il collegamento a internet, in presenza di un "Dialer". Solo il gestore del servizio telefonico, infatti, poteva essere (e non poteva non essere) al corrente del rischio rappresentato dai "Dialer", mentre l'utente medio, quale indubbiamente da considerare l'abbonato, non dispone normalmente delle conoscenze necessarie per evitare di cadere vittima di un "Dialer", né é grado di difendersene in modo appropriato salvo rinunziare a internet o sostituire windows con altri meno diffusi sistemi operativi. In conclusione spetta quindi al gestore garantire e proteggere la funzione internet dall’aggressione di "Dialer" spregiudicati o addirittura illegali, al di la del fatto che si tratta di servizi a valore aggiunto dai quali lo stesso gestore trae un non indifferente profitto. (Tribunale di Genova - Sezione IV civile - Sentenza 25 gennaio-20 febbraio 2006 Giudice Marchesiello in Guida al Diritto 26 agosto 2006 n°33);
Ma vi è di più: L’episodio narrato nella denuncia-querela: connessione internet verso il sito "GLOBALSTAR B" non è mai avvenuto né volontariamente, né involontariamente, poiché le connessioni ad internet sono state sempre sotto osservazione. Un eventuale dialer avrebbe potuto agire solo ed esclusivamente con un collegamento esterno sulla linea telefonica del sottoscritto, quindi al di fuori di ogni suo vigile controllo, poichè dalla sua utenza telefonica, nel periodo relativo alla contesta bolletta telefonica, non è mai partita una connessione automatica o "volontaria" ad internet verso numeri sconosciuti.
P.Q.M.
Si chiede dunque che l’Ill.mo Signor Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Locri voglia respingere la richiesta di archiviazione della notizia di reato, formulata in data 24/9/2007 dal Pubblico Ministero, ordinare allo stesso di formulare l’imputazione a carico dei responsabili dei fatti denunciati, con ogni conseguente formalità di rito, previa fissazione di udienza camerale ai sensi dell’art. 410, 3° co c.p.p.
Ai fini della prosecuzione delle indagini preliminari, si chiede che la Procura provveda:
1) ad acquisire le generalità complete dei responsabili delle società coinvolte nelle c.d. “bollette telefoniche gonfiate: truffe coi numeri satellitari” precisando che il distributore in Italia dei servizi della Globalstar è Elsacom, che è una società controllata da Finmeccanica, a sua volta controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, con il 32,45% (notizia ADUC);
2) ad acquisire – informazioni sul fenomeno delle connessioni automatiche presso la polizia di Stato, presso l’ A.D.U.C. (associazione per i diritti degli utenti e consumatori - http://www.aduc.it/), presso gli utenti del forum http://www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=153138
3) ad acquisire copia dell’interrogazione del Presidente dell’ Agcom ai Ministri delle Comunicazioni e dell’Economia e Finanze (aprile 2007)
4) ad acquisire copia dell’intervento alla Camera dei deputati dell’on. Donatella Poretti (3 ottobre 2007).
Ardore, 11.10.2007
avv. Domenico A. Marando


IVAN
21 luglio 2008 0:00
Patrizia, il tuo post è piuttosto confuso (e scrivere in MAIUSCOLO non aiuta la lettura); anche volendo non vedo questioni specifiche a cui poter rispondere.

Condivido la tua rabbia, tuttavia dobbiamo tener presente che questo forum non è uno “sfogatoio”; qui si cerca di condividere le esperienze dirette in modo costruttivo, ovvero esporre un problema accompagnato da domande precise, e confidare che qualcuno possa rispondere.

In ogni caso le Associazioni di Consumatori NON sono enti di vigilanza; esse possono solo rappresentarti legalmente, e solo se ti rivolgi direttamente a loro.
Ciò a cui ti riferisci ha più a che vedere con istituzioni tipo l'AGCOM o l'Antitrust (le quali in effetti sonnecchiano abbastanza), ma le Associazioni di Consumatori non hanno il compito di fare da “sentinelle” ai gestori disonesti.

IVAN
21 luglio 2008 0:00
Caro Domenico, certo che ci ricordiamo di lei...
Da queste parti ormai è un'istituzione (“il santo protettore dei truffati Telecom”), e molti dei suggerimenti che vengono dati per passa-parola fanno riferimento alle indicazioni che aveva lasciato a suo tempo.

Tuttavia stavolta sbaglia nel vedere l'archiviazione come una “sconfitta”. Chiamiamola semplicemente una “non-vittoria”: anche se l'hanno scampata bella, a molti farabutti gli si saranno drizzate le antenne. E tanto basta.

Infatti, come avrà notato, ultimamente Telecom sta abbassando un po' la cresta. Certo, nessuna illusione: è solo una tregua prima di tornare all'attacco, ma intanto quello che sembrava un perfetto meccanismo succhiasoldi si è inceppato.
E si incepperà anche il prossimo, se non affidiamo più il compito di difenderci solo a fantomatiche “istituzioni”.
Nel nostro piccolo abbiamo molto più potere di quanto vogliono farci credere; si tratta solo di imparare ad USARLO.

Ivan

(P.S. Di “Bisogna saper perdere” mi ricordo quella dei Rokes. Comunque qui sarebbe più appropriata “Non farti cadere le braccia” di Bennato...)

[email protected]
19 luglio 2008 0:00
Si, Patrizia, credo proprio di si.
Stranamente,presto, ci saranno più associazioni che consumatori.
Patrizia PAPARELLA
19 luglio 2008 0:00
CIAO A TUTTI ,SONO PATRIZIA ,QUELLO CHE EMERGE DAI RACCONTI DELLE TESTIMONIANZE QUI' IN RACCOLTA E' CHE LA TELECOM "TRUFFA" CON I "SOLITI NUMERI" PARTICOLARI;beh non e' solo cosi' ,ve lo assicuro,ho incominciato ha sentir odor di bruciato, l'anno che e' successo lo TZUNAMI.INVITAVANO A "DONARE" 1€ .....INVECE ME NE HANNO RISUCCHIATI CENT 0,49(NON SONO GRANDE COSA MA SE CONSIDERIAMO CIRCA 1000 LIRE X MILIONI DI SMS ,ECCO PERCHE' QUEGLI IMPESTATI HANNO VILLE IN TUTTO IL MONDO E NOI NEANCHE IL PANE SUL TAVOLO.RICARICA SOS DI 2 € ,E' LA SECONDA VOLTA CHE MI ACCORGO CHE MI ACCREDITANO MENO DI 2 €,1.90/1,85 E NOTARE CHE PER QUESTO "FAVORE" SI PRENDONO 1 €.MA COSA FANNO LE ASSOCIAZIONE CONSUMATORI,SONO SICURA CHE PRENDONO BUSTARELLE DA QUESTI ILLUSTRI "CRIMINALI"VISTO CHE CONTINUANO IMPERTERRITI A RUBARE.PER BEN TRE VOLTE MI HANNO DERUBATO PIU' DI 10 EURO,GUARDA CASO TUTTE LE VOLTE CHE FACCIO CHIAMATE INTERCOMUNALI .....MI DICONO CHE LA CHIAMATA CHE HO FATTO E' DURATA PIU' DEL CREDITO CHE AVEVO E MI HANNO LASCIATO PARLARE PER BEN 10€,CI CREDETE? IO NO PERCHE' MI E' CAPITATO DI SPEDIRE UN SMS AVENDO PIU' DI 10 CENTESIMI ...NON SONO RIUSCITA.BASTA DENUNCIARE ITALIANI,BASTA SOPPORTARE,SUBIRE E' ORA DI REAGIRE ,REAGIRE.RACCOLGO VOLENTIERI ADESIONI ANCHE PERCHE' QUELLO CHE HO SUBITO NON E' SOLO QUESTO E CREDO CHE TANTA POVERA GENTE SIA NELLE MIE STESSA SITUAZIONE.AIUTIAMOCI,L'UNIONE FA' LA FORZA.CIAO A TUTTI
patrizia paparella
19 luglio 2008 0:00
Ciao a tutti,sono Patrizia ,credevo sino a pochi minuti fa'di essere l'unica in ITALIA ad essere derubata e truffata in maniera vergognosa,purtroppo mi sbagliavo.UNA DELLE TANTE TRUFFE CHE HO SUBITO RIGUARDA LA TELECOM E NON SOLO UNA VOLTA ,MA PARECCHIE E LA DOMANDA CHE MI VIENE SPONTANEA E' SEMPRE QUESTA:LE VARIE ASSOCIAZIONI CONSUMATORI PERCHE' ESISTONO SE QUESTI VOLGARI CRIMINALI CONTINUANO A RUBARE SFACCIATAMENTE NONOSTANTE LE VALANGHE DI DENUNCE?NON SOLO SONO INTOCCABILI LE 4 CARICHE PIU' IN ALTO DELLO STATO ,MA ANCHE UN AGENTE IMMOBILIARE CHE CON UN AVVOCATO E GUIDICI COMPIACENTI,MI HANNO PORTATO VIA LA MIA CASA SENZA ESSERE MOROSA,LI HO DENUNCIATI ,TUTTO ARCHIVIATO.HO DENUNCIATO ,PER INADEMPIMENTO DEL PROPIO DOVERE, 3 IMPIEGATI DEL SINDACATO,CUI SONO ISCRITTA ,CON IL LORO AVVOCATO SONO SICURA CHE C'E'ANCHE L'APPROPIAZIONE INDEBITA,FALSO,INTIMIDAZIONI,MINACCE(HO LE PROVE,LE HO FORNITE ANCHE AL SEGRETARIO NAZIONALE DI BG.)MI DOVEVANO CHIAMARE NEL GIRO DI POCHI GIORNI,DARMI DELLE RISPOSTE.DAL 2 LUGLIO SILENZIO ASSOLUTO.HO DENUNCIATO ALTRI DUE AVVOCATI SEMPRE PER CAUSE DI LAVORO......MI HANNO DERUBATO SIA I MIEI DATORI DI LAVORO CHE I MIEI DIFENSORI.....SILENZIO!MORALE DELLA FAVOLA ,NOI COMUNI MORTALI,POVERA GENTE ,FACCIAMO SACRIFICI UNA VITA E LORO SIA PADRONI ,SIA MAGISTRATURA, CHE IMPRENDITORI TI PORTANO VIA TUTTO TANTO NESSUNO INTERVIENE PERCHE' SONO TUTTI DEI LADRI COME QUELLI CHE ASSALTANO LE VILLE SVUOTANO APPARTAMENTI COPRENDOSI A VICENDA.HO INVIATO TUTTO IL MATERIALE ANGE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA,A VARI MINISTRI,GIORNALISTI,ASSOCIAZIONI....SILENZIO CHE SCHIFO!SIAMO IN VERA EMERGENZA TERRORISMO NON SI PUO' DERUBARE UN OPERAIA,VEDOVA SIA DELLO STIPENDIO SIA DELLA SUA CASA PAGATA SEMPRE CORRETTAMENTE,PUNTUALMENTE.TELECOM SOLO UNA CHE VI FARA' RIFLETTERE:TZUNAMI RACCOLTA PER AIUTARE LA POPOLAZIONE BASTA 1€......ME NE HANNO FREGATI CENT 0,49.COME SI PUO' IN CIRCOSTANZE SIMILI AVERE "IL CORAGGIO" DI RUBARE?DOBBIAMO REAGIRE,BASTA LAMENTARCI,BASTA DENUNCE,REAGIRE TUTTI,TUTTI.INCONTRIAMOCI,PARTIAMO PER ROMA TUTTI NON SI PUO'RASSEG
avv. Mimmo Marando
18 luglio 2008 0:00
Cari amici, sono l’avv. Domenico Marando. Vi ricordate di me? Avevo fatto “opposizione alla richiesta di Archiviazione” relativa al procedimento penale che riguardava le c.d. “Truffe telefoniche”. Il giudice allora aveva accolto la mia opposizione ed ordinato al P.M. la prosecuzione delle indagini. Successivamente il P.M. ha riproposto la richiesta di archiviazione, io mi sono opposto per la seconda volta, ma mi è andata male. Il Gip ha accolto la richiesta del P.M. ed ha archiviato. Sono rimasto amareggiato per essere stato truffato anche alla “speranza” di avere “giustizia”. Ho pensato immediatamente a proporre ricorso per cassazione, ma poi, con mente serena, sono ritornato a studiare il caso. Mi sono accorto che non è possibile. L’art. 409 c.p.p. recita testualmente: “L’ordinanza di archiviazione è ricorribile per cassazione solo nei casi di nullità previsti dall’art. 127 comma 5” . I casi di nullità contemplati dall’art. 127 comma 5 c.p.p. sono: “omessa valutazione della opposizione” in relazione alla vulnerazione del principio del contraddittorio e del diritto della parte offesa ad avere accesso al procedimento di archiviazione. Nessun commento e pieno rispetto delle leggi e dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria, anche se il provvedimento di archiviazione mi suona: “ingiustizia è stata fatta”, i “delinquenti vincono sempre”. La gente “perbene” non avrà mai giustizia, soccomberà sempre. Non voglio innescare nessuna polemica, neanche di critica serena o a sfondo politico, per cui mi fermo qui, ricordandomi di una famosa canzone degli anni ’60 e cantata da “I Giganti”: “Bisogna saper perdere”. Aggiungo …..anche quando si ha ragione da vendere…... Affettuosamente vi saluto
Avv. Mimmo Marando
[email protected]
IVAN
19 giugno 2008 0:00
Per MARINA & tutti i lettori:
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Questo è un esempio di MESSA IN MORA adattata al caso di bollette gonfiate.
Chi volesse una verifica prima di spedire la propria, può postarla omettendo i suoi dati personali.
_________________________________________

(luogo e data)

All'attenzione dell'Ufficio Reclami di Telecom Italia s.p.a.

Oggetto:
Reclamo avverso vs. fattura n. (---) del (periodo di fatturazione, es. 3/08),
e richiesta disattivazione direttrici numeriche a valore aggiunto.


Utenza n. (---) intestata a (nome del titolare)
ubicata in (indirizzo)

Spettabile Telecom Italia s.p.a,
con la presente si contesta l'addebito relativo alle numerazioni (es, 709-178-199-892-899-satellitari-prefissi internazionali-0878) a me addebitate per il periodo (date di fattura) e pari ad euro (---)
Queste telefonate non sono state eseguite dal sottoscritto e non possono essere riconducibili a detta utenza.
Trattasi di chiamate effettuate ad opera di terzi ignoti, a danno di Telecom Italia, intervenendo direttamente sulla linea esterna.
Non derivando dalla propria utenza, non possono essere pertanto addebitabili.
Per l'individuazione dei responsabili si è provveduto ad inoltrare la formale denuncia all’Autorità che si allega in copia alla presente.
Si denuncia, inoltre, la violazione del D.M. Comunicazioni n. 145/06 non avendo mai ricevuto lo scrivente le informazioni obbligatorie di presentazione del preteso servizio, con la relativa descrizione del contenuto e dei costi (Art. 12), ne mai il sottoscritto ha fornito alcuna esplicita accettazione o altra forma di consenso (Art. 13-14).
Il dialer si è configurato automaticamente come modalità di connessione principale generando illecitamente connessioni ripetute alla numerazione a sovrapprezzo (Art. 16).

Si dichiara
che ho pagato solo gli importi della fattura riconosciuti e, come impone l'Agcom, vi diffido dall'interrompere i servizi attivi sulla mia utenza.

Tutto ciò premesso, si intima:

1) Di disporre il blocco della riscossione, fatturazione e di azioni monitorie eventualmente avviate per l’addebito ed il recupero delle dette somme e di eventuali ulteriori,
e di inviarmi ampia e definitiva liberatoria relativa agli importi contestati.

2) Ai sensi del Decreto 2 marzo 2006, di provvedere al distacco gratuito e permanente delle direttrici numeriche 144, 166, 178, 709, 0878, 892, 899, inclusi i numeri satellitari e i prefissi internazionali il cui prezzo e' superiore a quello applicato alla Zona 6, direttamente dalla Centrale Telecom Italia ed attinenti la propria utenza n.(---).

3) Ai sensi dell’art. 124 del D.lgs 196/03, si richiede l’invio del dettaglio completo delle chiamate, comprensivo delle ultime tre cifre delle numerazioni inerenti le telefonate oggetto del reclamo, ai fini di specifica contestazione dell’esattezza degli addebiti, individuazione del titolare della numerazione a pagamento e contestuale segnalazione alla Autorità Giudiziaria inquirente.

Le intimazioni di cui sopra devono essere onorate entro e non oltre 15 gg dal ricevimento della presente raccomandata, con l'avviso che se non mi darete conferma di quanto richiesto nella prossima fattura o mi venissero addebitate telefonate riferibili a tali numerazioni, adirò le vie legali, dopo aver pagato l'importo della fattura decurtato dal traffico da me non riconosciuto.

Si allega nell'ordine:
1) Copia denuncia depositata all’Autorità in data (xxx);
2) Copia della fattura contestata;
3) Copia del bollettino di versamento parziale della somma non contestate

In attesa di un riscontro scritto nel termine di gg.15 si porgono distinti saluti.

Data___________ il Titolare__________

IVAN
18 giugno 2008 0:00
Per MARINA:
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Non preoccuparti, ognuno di noi ERA totalmente ignorante sull'argomento; dobbiamo ringraziare solo la Telecom se siamo diventati esperti di “Diritto spicciolo” (fra poco pure tu potrai dare lezioni, credimi...)

La messa in mora non è altro che una lettera che chiede UFFICIALMENTE il rispetto di un dato accordo.
È una lettera spedita con raccomandata A/R, che per legge impone al destinatario l'obbligo di risposta entro 15 giorni.
In forma generica, la lettera di messa in mora presenta questa struttura e requisiti:

- Indicare all'inizio data, mittente, recapito, destinatario (es, “all'attenzione dell'Ufficio Reclami di Telecom Italia s.p.a.”) e Oggetto della lettera (es, “Oggetto: reclamo vostra fattura nr. xxx del periodo xxx”)
- Descrizione dei fatti che motivano la messa in mora (eventualmente elencati dopo l'intestazione “Premesso che:”). Riportare fedelmente le date, quando possibile, ed omettere dispersive opinioni personali. È utile fare riferimento ad articoli di legge o punti del contratto non rispettati.
- Intimare una precisa richiesta alla controparte (eventualmente premessa dall'intestazione “Tutto ciò premesso, si intima:”). Specificare l'obbligo di fornire una risposta entro x-giorni (per legge, una messa in mora la richiederebbe IN AUTOMATICO entro 15 giorni, tuttavia è sempre meglio cautelarsi precisandolo anche nella lettera).
- Specificare la propria intenzione di ricorrere a vie legali qualora la controparte dovesse non rispondere, oppure rifiutare la richiesta intimata.
- Eventualmente, chiudere con “Si allega nell'ordine:” (es, copia della fattura contestata, del pagamento parziale, della denuncia, ecc)
- Data e firma.

L'indirizzo a cui inviarla (unicamente tramite RACCOMANDATA A/R) è:
Ufficio Reclami – Telecom Italia s.p.a. – c.p.211 – cap 14100 ASTI

A questo link dell'ADUC trovi un approfondimento:
- La messa in mora (www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Sch eda=111051)

Marina
18 giugno 2008 0:00
intanto ringrazio tutti per la sollecitudine !!
Sto studiando tutto il 'bignami' che mi avete consigliato e state sicuri che andro' avanti in questa cosa.
Ho gia da tempo problemi vari e insoluti con la Telecom e questa della bolletta è diciamo la goccia...
Abito in una zona ‘telefonicamente isolata’ , nel senso che da anni (almeno 15) abbiamo problemi di vario tipo, mai risolti, con la linea telefonica.
Vi basti sapere per es. che è necessaria un po' di brezza (non vento) per far si che ci salti la linea per giorni o che si verifichino interferenze nelle comunicazioni che impediscono di portare a termine le telefonate. Ogni volta perdiamo ORE al telefono con gli operatori 187 che, a parte maleducazione non sanno offrire grande aiuto.
Naturalmente non esiste ADSL, anche se spesso ci hanno venduto servizi e telefoni utilizzabili SOLO con tale connessione, sfruttando la nostra ignoranza in materia prima, e prendendoci letteralmente in giro poi.
Così per la cronaca, da sabato scorso siamo di nuovo impossibilitati a chiamare ( in pratica si alza la cornetta e... silenzio!) mentre riceviamo .. E gli operatori 187 hanno confermato che i pagamenti sono tutti regolari ( per ora ... non oso pensare quando vedranno l'importo della bolletta corrente.. ), il tempo è stato clemente tutto il fine settimana .. siamo in attesa di un tecnico..
Questo è quanto.. vado a controllare la connessione per accertare la presenza o meno del dialer, vi terro’ aggiornati sicuramente.
Una domanda, a quale indirizzo Telecom devo inoltrare la contestazione? E in cosa consiste la messa in mora della fattura? Chiedo umilmente scusa ma sono totalmente ignorante sull’argomento.
Marina
danilo
18 giugno 2008 0:00
dimenticavo...

le chiamate possono partire anche se il pc resta inutilizzato ma acceso e non connesso ad internet, quinndi non necessariamente quando si è in grado di controllarlo.

saluti.

danilo
danilo
18 giugno 2008 0:00
per completare le spiegazioni di IVAN circa la presenza di dialer nel computer,mi è capitato di vedere che alcuni di essi, oltre che installarsi nel sistema operativo, si installano e modificano la chiave di registro( e questa parte del pc è molto impermeabile se non ad utenti esperti ), per cui anche eliminandolo nella cartella di sistema dove si installa, esso si rigenera tal quale alla prossima accensione del pc.

talvolta il dialer compare nell'elenco delle connessioni solo nel momento in cui fa partire la chiamata; prima e dopo torna invisibile.

un saluto,

danilo
IVAN
18 giugno 2008 0:00
Per MARINA:
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Ciao. Segui le indicazioni di Danilo (per la precisione, il mio “bignami” è all'intervento del 21 maggio).

Aggiungo una cosa importante: se non ti prendi il disturbo di contestare una fattura gonfiata (anche se solo di pochi euro) il tuo nome finisce nei tabulati della Telecom sotto la voce “polli da spennare”.
In pratica, avrai perso il loro “test” per saggiare la tua REMISSIVITÀ, e alle prossime fatture ti troverai gonfiature MOLTO maggiori.
Quindi, cifra a parte, devi dimostrargli fin da subito che non hanno a che fare con una sprovveduta, così previeni guai futuri (e nel frattempo impari un po' di “legalese”, che di questi tempi viene sempre utile...)
Con questi farabutti, l'atteggiamento fermo conta più della conoscenza delle normative.

Altra cosa: accenni alla possibilità di avere un DIALER nel tuo PC.
Questa cosa deve essere verificata, e se ne trovi la conferma, il dialer deve assolutamente essere RIMOSSO, o continuerà a collegarsi a numeri indesiderati anche in futuro.

Nel tuo PC, clicca su “Start---> Connetti a---> Mostra tutte le connessioni” e verifica che esista SOLO la connessione da te pre-stabilita. Se ce ne sono altre, è di sicuro un dialer.
Quando ti connetti, controlla il numero di composizione: deve corrispondere SEMPRE a quello concesso dal tuo Provider. Se il modem ne compone altri, interrompi subito la connessione e consulta un tecnico informatico per rimuovere il dialer.

Se hai altre domande, postale pure su questo forum; questi confronti vanno a beneficio di tutti i lettori.

Ivan

danilo
17 giugno 2008 0:00
cara marina,

la risposta a tutti i tuoi interrogativi si trova già negli interventi di questa ed altre discussioni, basta leggerene tutto il contenuto.
allo stato attuale non esistono altre strade per risolvere il suo ( nostro ) problema.

vi sono altre utili discussioni in merito:

CONSIGLI PER I TRUFFATI DA TELECOM (www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=196028)

comunque 5 interventi sotto, IVAN ha stilato un utile " bignami " su cosa poter fare per combattere questa vergognosa ingiustizia nei confronti degli utenti.

le posso dire per esperienza personale che telecom non cederà fino alla notifica dell'istanza al giudice di pace, perchè fino a quel punto non avrà nulla da rimetterci, e se a seguito delle loro minacce qualcuno si lascia intimorire o cede per stanchezza,ha raggiunto il suo scopo.

quindi la incito ad intraprendere la via della contestazione e la messa in mora della fattura,anche se reputa che la somma da lei non riconosciuta sia, tutto sommato, bassa.
ho letto di alcuni utenti che hanno portato fino in fondo la pratica per pochi centesimi: è una questione di giustizia e servirà per contrastare, in futuro, i tanti abusi a cui siamo giornalmente sottoposti.

un saluto,

danilo
marina
17 giugno 2008 0:00
ho ricevuto una bolletta telecom in cui sono addebitati costi per numerazioni CSINFO e altri numeri chiamati 'numeri speciali Bt Italia' in pratica si tratta di numeri 1782xx e 199, 899 e altri riferiti a connessioni internet come 701xx. la bolletta non è esorbitante, è comunque il doppio di quanto spendiamo regolarmente, inoltre quelle chiamate non sono mai state fatte.
suppongo che si possa trattare di dialer, almeno in un caso (numerazione 17820xx) , perchè dal tabulato risulta effettuato di sera,anche se non è riferito alle connessioni internet pero',e sono certa che proprio in quel momento ero il linea controllando la posta elettronica. gli altri numeri 701, 899 e 199 sono stati registrati in vari momenti dela giornata, tutti comunque in un arco di tempo di un paio massimo 3 giorni.
ora avrei un po' di domande xkè sull'argomento sono molto ignorante, e spero qualcuno possa darmi una mano..
c'è un modo per dimostrare che si tratta di dialer? a chi posso rivolgermi in questo caso?
si puo' pagare la bolletta solo parzialmente, cioè decurtando i consumi che non ci risultano? si puo' presentare un reclamo? e se si come?
ringrazio tutti anticipatamente
marina
stefano
27 maggio 2008 0:00
Purtroppo ritengo vi siano si i presupposti per chiedere un risarcimento danni, però non vi è la convenienza nel farlo in quanto la linea telefonica è rimasta disattiva per sole 6 ore !!! poichè nel momento in cui ho minicciato telecom di invio lettera di messa in mora dopo mezz'ora avevano già riattivato la mia utenza.
Quindi il prossimo passo sarà la richiesta di storno anche della seconda bolletta contestata, se mi avessero lasciato senza linea per più giorni sicuramente sarei passato direttamente alle vie legali!!!
comunque il mio caso è esemplare e spero sia d'insegnamento per tutti i truffati telecom !!!
IVAN
23 maggio 2008 0:00
Caro Stefano...Che dire? Conviene riderci sopra, va'.

Hai fatto benissimo a postare il tuo intervento: infatti sul WEB mancano spesso dei riscontri oggettivi che valga la pena opporsi fino in fondo agli abusi di Telecom.

A questo punto, fossi in te non mi accontenterei: in fondo, hai sostenuto delle spese e hai perso un sacco di tempo, mentre invece per Telecom attualmente è pari e patta.

Se sanno che tanto male che vada non ci perdono nulla, quei figli di trojan proseguiranno coi loro giochetti con altri utenti. Bisogna scoraggiarli.

La scelta sta a te, ma se fatto 30 te la senti di fare 31, chiedigli i DANNI, come propone Danilo.
Mi pare che la base di risarcimento sia: metà del canone moltiplicato per il numero di giorni di distacco illegale della linea.
A questa si aggiungono le spese di corrispondenza (fax, raccomandate, fotocopie, telefonate) e i danni provocati dall'impossibilità di usufruire del servizio telefonico (es, mancati introiti per momentanea irreperibilità).

Visto che Telecom giocherà comunque al RIBASSO, mettici anche i danni esistenziali (tempo perso, stress, cose così).
Difficile quantificarli secondo parametri legali, però tu scrivi una cifra arbitraria (es, 100 euro) sapendo in anticipo che probabilmente questi non li vedrai mai, ma intanto danno rinforzo al RESTO delle tue richieste.

E che assaggino un po' della loro stessa medicina!

Ivan

danilo
23 maggio 2008 0:00
vai stefano!!!!

per tutti i telecomtruffati

resistere resistere resistere.

quando gli arrivano le denunce e le istanze dal g.d.p. se la fanno sotto e pretendono di chiudere la vicenda a tarallucci e vino, tanto, male che vada, sarà il g.d.p. a intimare loro la cancellazione dell'importo non dovuto, con esito quasi indolore per loro.
è quì che bisogna essere molto determinati, rispondendo alle loro prepotenze con una bella richiesta dei danni subiti.

passate parola.


danilo.
stefano
22 maggio 2008 0:00
INCREDIBILE !!!!

dopo 10 mesi di lettere e telefonate, dopo aver fatto 3 denuncie ai CC, dopo avermi staccato la linea ... e tutto quello che ormai da quasi un anno sto passando grazie alla malamata telecom, mercoledì 21 Maggio 2008 ricevo nota d'accredito di € 82,00 a totale storno importi contestati della prima bolletta !!!!!

allora qua gatta ci cova !!! perchè mi chiederete?
ma semplice, ho avuto lo storno senza rivolgermi al corecom o al giudice di pace !!!! quindi sanno che andrebbero a perdere !!! quindi non demordete, tenete duro, asfissiateli di lettere e raccomandate !!

..... meglio vivere un solo giorno da uomini liberi che una vita intera da schiavi !!!!
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