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COMUNICATO STAMPA
CS02-2008
CAMPAGNA 'PECHINO 2008: OLIMPIADI E DIRITTI UMANI IN CINA':
AMNESTY
INTERNATIONAL PROTESTA PER L'ANNUNCIATO AUMENTO DELL'USO
DELL'INIEZIONE DI
VELENO
Amnesty International ha fortemente deplorato l'annunciato
aumento
dell'uso dell'iniezione di veleno come metodo di esecuzione
delle condanne
a morte in Cina e ha chiesto al governo di Pechino di
accelerare il passo
verso l'abolizione della pena capitale.
'Questo annuncio non solo giunge a poche settimane di
distanza
dall'adozione della risoluzione dell'Onu che chiede una
moratoria sulle
esecuzioni, va anche contro lo spirito della Carta olimpica,
che pone la
salvaguardia della dignita' umana al cuore del movimento
olimpico. Non
c'e' nulla di degno o di umano nel fatto che lo Stato
uccida, a
prescindere dal metodo usato' - ha affermato Daniela
Carboni, direttrice
dell'Ufficio Campagne e ricerca della Sezione Italiana di
Amnesty
International.
Il Segretariato Internazionale dell'associazione si e'
rivolto
direttamente al vicepresidente della Corte suprema del
popolo, Jiang
Xingchang, sfidandolo a spiegare perche' l'iniezione di
veleno dovrebbe
essere un metodo di esecuzione piu' umano della
fucilazione.
Un anno fa la Corte suprema del popolo ha ripristinato il
proprio ruolo di
revisione di tutte le condanne a morte emesse in Cina.
Questa decisione
potrebbe significare una riduzione del numero delle
esecuzioni. Tuttavia,
fa notare Amnesty International, l'assenza di trasparenza in
materia di
pena capitale rende tuttora difficile valutare se vi siano
stati risultati
positivi.
Una significativa riduzione dell'applicazione della pena di
morte, come
primo passo verso la sua completa abolizione, e' una delle
richieste che
Amnesty International sottopone al governo cinese in vista
delle Olimpiadi
di Pechino 2008. Le altre richieste sono: applicare tutte le
forme di
detenzione in accordo con le norme e gli standard
internazionali sui
diritti umani e introdurre misure che tutelino il diritto a
un processo
equo e prevengano la tortura; garantire piena liberta'
d'azione ai
difensori dei diritti umani, ponendo fine a minacce,
intimidazioni,
arresti e condanne nei loro confronti; porre fine alla
censura,
soprattutto nei confronti degli utenti di Internet.
La campagna 'Pechino 2008: Olimpiadi e diritti umani in
Cina' e' on line
all'indirizzo www.amnesty.it/pechino2008
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 3 gennaio 2008
Per ulteriori informazioni, approfondimenti e
interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail:
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