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L'INFORMATORE
di AMNESTY SULLA PENA DI MORTE IN CINA
4 gennaio 2008 0:00
 
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COMUNICATO STAMPA
CS02-2008

CAMPAGNA 'PECHINO 2008: OLIMPIADI E DIRITTI UMANI IN CINA': AMNESTY
INTERNATIONAL PROTESTA PER L'ANNUNCIATO AUMENTO DELL'USO DELL'INIEZIONE DI
VELENO

Amnesty International ha fortemente deplorato l'annunciato aumento
dell'uso dell'iniezione di veleno come metodo di esecuzione delle condanne
a morte in Cina e ha chiesto al governo di Pechino di accelerare il passo
verso l'abolizione della pena capitale.

'Questo annuncio non solo giunge a poche settimane di distanza
dall'adozione della risoluzione dell'Onu che chiede una moratoria sulle
esecuzioni, va anche contro lo spirito della Carta olimpica, che pone la
salvaguardia della dignita' umana al cuore del movimento olimpico. Non
c'e' nulla di degno o di umano nel fatto che lo Stato uccida, a
prescindere dal metodo usato' - ha affermato Daniela Carboni, direttrice
dell'Ufficio Campagne e ricerca della Sezione Italiana di Amnesty
International.

Il Segretariato Internazionale dell'associazione si e' rivolto
direttamente al vicepresidente della Corte suprema del popolo, Jiang
Xingchang, sfidandolo a spiegare perche' l'iniezione di veleno dovrebbe
essere un metodo di esecuzione piu' umano della fucilazione.

Un anno fa la Corte suprema del popolo ha ripristinato il proprio ruolo di
revisione di tutte le condanne a morte emesse in Cina. Questa decisione
potrebbe significare una riduzione del numero delle esecuzioni. Tuttavia,
fa notare Amnesty International, l'assenza di trasparenza in materia di
pena capitale rende tuttora difficile valutare se vi siano stati risultati
positivi.

Una significativa riduzione dell'applicazione della pena di morte, come
primo passo verso la sua completa abolizione, e' una delle richieste che
Amnesty International sottopone al governo cinese in vista delle Olimpiadi
di Pechino 2008. Le altre richieste sono: applicare tutte le forme di
detenzione in accordo con le norme e gli standard internazionali sui
diritti umani e introdurre misure che tutelino il diritto a un processo
equo e prevengano la tortura; garantire piena liberta' d'azione ai
difensori dei diritti umani, ponendo fine a minacce, intimidazioni,
arresti e condanne nei loro confronti; porre fine alla censura,
soprattutto nei confronti degli utenti di Internet.

La campagna 'Pechino 2008: Olimpiadi e diritti umani in Cina' e' on line
all'indirizzo www.amnesty.it/pechino2008

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 3 gennaio 2008

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: [email protected]


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