Già l’anno scorso, con la nuova ‘crisi Loria’, si era capito che il Comune non aveva grandi programmi per la biblioteca: il nuovo appalto annuale (visto che quello vecchio scadeva sempre 31 marzo) non partì certo sotto i migliori auspici.
Iniziò lì il gioco al ribasso, con tagli che per l’amministrazione rappresentavano una «limitata contrazione» mentre per il sindacato erano un «drastico ridimensionamento».

A seguire la delicata vicenda fu la Cgil, che attaccò subito sulle riduzioni di orario e di fondi: «La scelta della chiusura del lunedì pomeriggio - sottolineò - si somma ai tagli ulteriori previsti dall’appalto di servizi prorogato sino al marzo 2012. Ormai è chiaro che negli ultimi anni sta subendo un drastico ridimensionamento. Il capitolato d’appalto del 2007 era infatti di 359mila euro, con il gennaio 2010 sono arrivati i primi tagli che hanno determinato la riduzione di orario di lavoro per i lavoratori e il ricorso agli ammortizzatori in deroga. Ad oggi il nuovo capitolato d’appalto è stato drasticamente ridotto a 179mila euro annui. Inutile dire che la chiusura del lunedì non è l’unico problema per i lavoratori che già percepivano stipendi tra i 400 e gli 800 euro mensili e che con tale riduzione del loro orario di lavoro, subiranno un taglio di circa il 25% del salario».

A gennaio 2011 il sindacato, a fronte del forte ribasso previsto dal bando di gara predisposto dal Comune, aveva inoltrato la richiesta della sua sospensione perché era chiaro che avrebbe comportato forti tagli sulle prestazioni lavorative. Ma il Comune ha ritenuto ugualmente di procedere. Di qui la delusione e l’amarezza per l’insieme delle decisioni prese sulla biblioteca Loria, che inevitabilmente si scaricano con forti ripercussioni sui lavoratori. Che un anno dopo si ritrovano con la prospettiva di perdere tutto ciò a cui hanno lavorato per cinque anni.


Modena Qui - 01/02/2012

ECCOLI QUA I DIFENSORI DEI LAVORATORI, DELL'ARTICOLO 18, DEGLI UMILI E QUANT'ALTRO: VERGOGNA!!