ECCO PERCHE’ DIFENDERE LE RAGIONI DELL’IRAN… (ALMENO SUL NUCLEARE!)
di Gaspare Serra
10 giugno 2010 11:39
“IRAN-SCIBILI”?
“Quanto sta avvenendo tra le superpotenze e l’Iran
equivale a un gruppo di pazzi che si riunisce; un matto
bussa alla porta, vuole entrare a farne parte; l’assemblea
decide di no: c’è il numero chiuso, dunque resti
fuori!” (tratto dal libro “Per ragionare”, del
filosofo Mario Capanna).
Non c’è descrizione più azzeccata per presentare il
nocciolo della “Questione iraniana”, ossia la contesa
apertasi:
- tra un gruppo di Stati (Stati Uniti e Israele, in
particolare) che vorrebbe proibire a un altro paese sovrano,
l’Iran, di sviluppare l’energia nucleare, temendo che
questo sia solo un pretesto per arrivare anch’esso a
dotarsi di armi atomiche;
- e un Paese, l’Iran, che sostanzialmente chiede
d’entrare a far parte del “club ristretto” delle
potenze nucleari (di cui i propri più acerrimi contestatori
sono già parte!).
Verrebbe da dire, allora, che il Mondo è governato dalla
stessa ragione dei “matti”!
ECCO PERCHE’ DIFENDERE LE RAGIONI DELL’IRAN… (ALMENO
SUL NUCLEARE!)
PRIMO:
L’Iran vuole davvero portare a termine il processo di
arricchimento dell’uranio al fine di dotarsi di armi
nucleari?
La risposta a tale domanda è nevralgica: se così non
fosse, non vi sarebbe pretesto alcuno per accusare l’Iran
di violare il Tnp o di rappresentare un pericolo per la
sicurezza mondiale!
E’ nel pieno diritto degli Stati (anche contraenti il Tnp,
ovvero “Trattato di non proliferazione nucleare”),
difatti, scegliere di diversificare le proprie fonti
energetiche decidendo di produrre parte della propria
energia elettrica ricorrendo a centrali elettronucleari.
La risposta è no!
Sul punto l’Iran è sempre stato chiaro, dichiarando di
ambire solo alla costruzione di centrali elettronucleari: lo
stesso Ayatollah Khamenei ha più volte ribadito come
l’utilizzo di armi nucleari (così come di quelle
chimiche) è proibito dall’Islam.
Se quella iraniana può facilmente considerarsi una fonte
inattendibile, ciò non può dirsi, invece, per quanto
dichiarato:
I- sia dall’Aiea (l’unica agenzia internazionale
incaricata, in base al Tnp, delle ispezioni sui siti
nucleari), che ha ripetutamente negato che l’Iran stia
lavorando a un programma nucleare militare;
II- sia dagli stessi servizi segreti americani (un rapporto
del 2007 della “National Intelligence Estimate”
americana ha concluso che Teheran ha interrotto il proprio
programma nucleare militare già nel 2003).
Gli unici a sostenere la tesi contraria, in pratica, sono
Israeliani e Statunitensi.
Già questo sarebbe sufficiente per parlare di accuse
“unilaterali” e “non verificate”, che rischiano di
trasformarsi nell’ennesimo vergognoso “processo
sommario” condotto contro uno Stato sovrano!
Perche mai, allora, l’Iran non avrebbe diritto a
sviluppare l’energia nucleare “a scopi civili”?
Che cosa differenzia l’Iran dall’Italia e dalle altre
nazioni che hanno fatto la scelta (a mio avviso “folle”,
ma comunque legittima) di investire sulla fonte energetica
nucleare?
SECONDO:
Supponendo pure che l’Iran “menta spudoratamente” e
nasconda le sue reali ambizioni militari nucleari, siamo
davvero sicuri che l’Iran non abbia alcun “diritto” di
dotarsi di un’arma di cui già dispongono altri nove Stati
nel Mondo?
Dal punto di vista “strettamente giuridico”, tale
pretesa incontrerebbe un limite invalicabile: il Tnp
(sottoscritto dall’Iran) escluderebbe la legittimità
internazionale di una simile ambizione.
Ma se si considerano le “logiche sostanziali” di
funzionamento della Comunità internazionale ci si accorge,
in realtà, che il problema non è affatto giuridico bensì
“politico”!
Se così non fosse, del resto:
I- all’Iran basterebbe ritirarsi dal Tnp (come già fatto
dalla Corea del Nord nel 2003) per svincolarsi dagli
obblighi del Tnp;
II- e non si comprenderebbe la ragione per la quale tali
obblighi non graverebbero anche su Usa, Russia, Cina, Gran
Bretagna e Francia, potenze nucleari che non hanno mai
mantenuto l’impegno (formalmente assunto col Tnp) di
smantellare i propri arsenali atomici!
Quale sarebbe la spiegazione più logica di un
interessamento dell’Iran per l’arma nucleare?
La risposta:
- non è l’interesse di realizzare finalmente il proposito
di distruggere Israele dalla cartina geografica
mediorientale (sarebbe “folle” immaginare che l’Iran
mettesse realmente in pratica un piano del genere!);
- bensì l’interesse di “ristabilire un equilibrio”
nei rapporti di forza in Medio Oriente con Israele (potenza
nucleare), tale da “mettersi al riparo” per il futuro da
ogni possibile ipotesi di subire un attacco militare!
Perché un “Iran nuclearizzato”, allora, fa così tanta
paura ai Potenti della Terra?
Non tanto per le sue mire “offensive”, quanto perché
risulterebbe “inattaccabile” come potenza nucleare
(nonostante, in un futuro prossimo, le sue rilevanti risorse
petrolifere e gassose potrebbero “far gola” a
molti!).
Nell’ambito della Comunità internazionale, non governa la
“legge del diritto” bensì la “legge del più
forte”!
La “proliferazione nucleare”, in particolare:
I- ha avuto origine dalla politica nucleare statunitense
(gli Usa sono stati i primi a dotarsi di tale arma e gli
unici -per fortuna!- ad averla utilizzata nella storia);
II- e si è propagata a macchia d’olio per colpa di quella
che lo scrittore Mario Capanna definisce la logica del
“Mad” (in inglese “folle”, “pazzo”, “matto”,
in realtà acronimo di “mutual assured destruction”,
ossia “distruzione mutua assicurata”!).
Come funzione il sistema logica (pur se “folle”) del
Mad?
Il “Mad” incentiva le grandi potenze a dotarsi di
un’arma nucleare:
- non (come potrebbe appare da una lettura superficiale) in
nome di una logica “offensiva”;
- bensì in ragione di una logica “difensiva” o di
“auto-tutela”, ossia per garantirsi una piena autonomia
d’azione rispetto alle altre potenze nucleari facendo
valere la “forza deterrente” rappresentata dal solo
possesso di un’arma nucleare!
Spiegato in parole ancor più povere, nell’ambito del
“club privilegiato” delle potenze nucleari:
a- da un lato, ogni potenza nucleare è consapevole che un
intervento militare contro una nazione dotata anch’essa di
ordigni nucleari potrebbe rappresentare la propria rovina,
rischiando di subire una “rappresaglia nucleare” e,
dunque, di finire anch’essa distrutta (di innescare una
spirale di violenza capace di portare a una “guerra
totale” dalle conseguente distruttive per l’intero
Pianeta!);
b- dall’altro, il semplice possesso di un’arma atomica
rappresenta per uno Stato la migliore garanzia
d’“inattaccabilità” (un “deterrente formidabile”
da ogni possibile minaccia straniera), il che pone le
potenze nucleari in una posizione di forza nettamente
favorevole rispetto agli Stati non dotati di arsenali
nucleari!
Detto questo:
I- perché mai gli Iraniani (68 milioni di cittadini)
dovrebbero rinunciare a dotarsi di un’arma di cui già
dispongono non solo gli avversari statunitensi (300 milioni)
e gli scomodi vicini pakistani (140 milioni) bensì anche i
Francesi (65 milioni), gli Inglesi (60 milioni) e,
soprattutto, i nemici israeliani (7 milioni)?
II- Come si potrebbe contestare il proposito iraniano di
“tutelarsi” con l’atomica dalle continue minacce
d’intervento militare di Stati Uniti e Israele?
III- E cosa renderebbe una futura arma nucleare iraniana
più pericolosa in sé, per la sicurezza e la pace nel
Mondo, delle armi atomiche statunitensi, israeliane o
pakistane?
Qual è l’“assurda” conclusione cui spinge la logica
del Mad?
Quella per cui il Mondo, paradossalmente, sarebbe più
sicuro se ogni Stato fosse dotato di un arsenale
nucleare!
Alcuni studiosi, anzi, si spingono a sostenere che se una
Terza Guerra mondiale non è scoppiata (salvo piccole guerre
di carattere locale e che non hanno mai coinvolto potenze
nucleari) il merito va proprio all’invenzione dell’arma
atomica!
Questo “meccanismo infernale”, però, è destinato a
reggere fino a quando si dimostrerà “efficace” alla
prova dei fatti: quel giorno in cui qualche
“ingranaggio” non dovrebbe funzionare come auspicato, il
rischio concreto è quello di dirigere velocemente
l’Umanità verso un’inesorabile catastrofe! (…)
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