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Errori di Renzi nell'economia
di paolo7426
12 marzo 2014 12:54
 
Vuole dare un sacco di soldi agli imprenditori, con la speranza che questo aumenti l'occupazione. Con la cosidetta riduzione del cuneo fiscale (imposte e contributi che costituiscono la differenza tra stipendio lordo e netto, per cui la famosa IRAP, tanto per la cronaca, non fa parte del cuneo fiscale), solo una parte andra' ai lavoratori e potra' forse aumentare la domanda di beni e servizi. Secondo Taddei economista del PD quei pochi che sono sui 30.000 euro lordi annui prenderanno un 50 euro in piu' al mese ... ma che senso ha, visto che i soldi per coprire la spesa verranno da aumenti di imposte sulla casa e sui risparmi delle famiglie (le cosidette rendite finanziarie)? Fatte le somme, e le differenze, non e' detto che i lavoratori ci guadagnino. Si prende con una mano e si toglie con l'altra. E poiche' si trattera' di aumenti di detrazioni, non ne verra' alcun beneficio a quel 50% di lavoratori e pensionati che sono nella no tax area sotto gli 8000 euro, o che ci arrivano tenuto conto delle detrazioni esistenti, e che pero' intanto pagheranno di piu' come imposte su casa e risparmi, e persino le bollette costeranno di piu' perche' oltre agli oneri impropri esistenti ci saranno i 600 milioni per ridurre le spese energetiche delle aziende, e queste le pagheranno anche disoccupati e poveracci, per favorire quei miserabili pezzenti degli imprenditori.
Riduzioni del cuneo fiscale sono fallite gia' sotto Prodi, ed e' ovvio: anche se il costo del lavoro diminuisce, si assumera' solo se ce n'e' bisogno, e con la gente sempre piu' in miseria e' difficile pensare che il mercato tirera' di piu'.
Anche se la gente fosse disposta a lavorare gratis, se le aziende non ne hanno bisogno non li assumono, sarebbero solo di intralcio.
La UE sbraita in continuazione contro gli aiuti di Stato. Beh, il dare decine di miliardi di euro alle aziende italiane non e' un aiuto di Stato? E il far calare artificialmente (sempre che ci riescano) il cosidetto costo del lavoro non e' dumping?
Lo stesso Squinzi di Confindustria ammette che la crisi delle aziende italiane dipende principalmente della debolezza della domanda interna (i consumatori italiani non hanno soldi) e gli impianti sono sottoutilizzati del 25% (quindi non c'e' bisogno di soldi per investimenti e per potenziare l'offerta): il Governo dovrebbe quindi sostenere la domanda di beni e servizi, dando soldi ai cittadini, specie quelli senza reddito o con il reddito piu' basso, che li spenderebbero e non li metterebbero in BOT.
Inoltre tenendo conto che essendo il costo del lavoro il 5-20% dei costi complessivi delle aziende, costerebbe molto meno mantenere i disoccupati che tenere aperte aziende inutili sull'orlo del fallimento solo per poter pagare gli stipendi.
Paolo
 
 
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