Oggetto: contestazione della multa di 110.00 ¤ per la
mancata restituzione del modem
Mi chiamo Oliviero Giuseppina, sono stata cliente Fastweb da
febbraio 2005 fino al 31/10/2006, data in cui ho inviato la
lettera di risoluzione contratto, tramite raccomanda A.R.
con ricevuta di ritorno, alla Fastweb, casella postale 126,
20092 Cinisello Balsamo. Il servizio era ubicato presso
l'allora mio domicilio di Milano, in Via Val Furva n. 2, cap
20162.
Per la risoluzione del contratto prendo accordi telefonici
con il call-center della Fastweb che mi riferisce che, per
contratto, dovrò pagare anche la bolletta del bimestre
successivo, che arriverà a fine novembre 2006 ed in quanto
alla restituzione degli apparecchi mi informa che riceverò
prima una telefonata da un agente dell'azienda per discutere
sui motivi della risoluzione e che mi comunicherà anche in
merito alla restituzione del modem (che ho scoperto venir
chiamato HUG o HUB o HAG o router dai vari operatori del
call-center).
Susseguentemente alla disdetta, e qui siamo tra fine
novembre e inizio dicembre 2006, vengo effettivamente
contattato da un operatore Fastweb, a cui spiego che ho
chiesto il distacco da me richiesto non è conseguente ad
insoddisfazione ma semplicemente per un cambio di domicilio
nel quale è già presente un altro gestore. Mi viene quindi
detto che devo attendere un SMS sul mio telefonino
cellulare, che sarebbe dovuto arrivare presumibilmente nel
gennaio 2007, contenente le istruzioni per la restituzione
del modem. Restituzione che avrei dovuto fare non più tardi
di 30 giorni dall'SMS stesso, altrimenti incorro in una
multa di un centinaio di euro circa.
Passando dalle parti di un rivenditore Fastweb vicino alla
mia ex-abitazione, (e precisamente in Viale Fulvio Testi)
chiedo se ritirano apparecchiature di contratti disdetti,
alla risposta affermativa del negoziante consegno il codice
cliente e il codice fiscale ma questi mi dice che nel
database non esistono i dati e quindi la pratica non è
aperta.
Dal momento che non noto alcun SMS sul cellulare (io e mia
moglie riteniamo che non sia arrivato alcun SMS ma comunque
mi limito qui a dire semplicemente che non lo abbiamo
"notato"), verso la fine di gennaio, ricontatto la Fastweb
(30/01/2007 ore 18.00) e dopo 16 minuti di attesa in linea
mi risponde, alle ore 18.16 un certo sig. Giuseppe) che mi
dice quanto segue:
1) Sicuramente mi è arrivato l'SMS sul mio cellulare che mi
diceva dove consegnare l'apparecchiatura.
2) Tuttavia, l'operatore, sig. Giuseppe, afferma più volte
alle mie domande insistenti, che non è possibile sapere con
precisione quando l'SMS è stato inviato né cosa contenesse
il messaggio e non era in grado di dirmi dove restituire
l'apparecchiatura.
3) Inoltre, precisa l'operatore Giuseppe, nell'SMS c'era
scritto il punto vendita preciso in cui portare il
modem.
4) Inoltre, alla mia domanda domanda finale riferita a dove
sarei dovuto recarmi quindi per restituire il modem, prima
che scadessero i termini di 30gg, mi viene risposto che non
si può sapere, che avrei dovuto tentare di recuperare l'SMS
(cosa che mi pare a dir poco insensata!) e aggiunge che il
luogo che l'SMS avrebbe dovuto indicare per la restituzione
del modem è sicuramente un punto vendita nei dintorni della
zona in cui era attivo il servizio.
A questo punto, lo stesso giorno (30/1/07) prendo nota dei
dati (giorno, ora e nome dell'operatore) a seguito della
strana, a mio parere, risposta che ho ricevuto. Mi armo
allora dei dati del contratto e dell'ultima ricevuta di
pagamento, nonché del modem e mi accingo dal rivenditore
Fastweb più vicino, in Viale Fulvio Testi. Questi dopo
alcuni tentativi, fatti inserendo il codice fiscale e il
codice cliente sul suo terminale, mi risponde che i dati nel
database non ci sono e pertanto la pratica di restituzione
non risulta aperta. Inoltre mi dice che normalmente non c'è
un punto vendita preciso ma ci si può recare in qualsiasi
punto vendita Fastweb autorizzato.
Tornato a casa riprovo a contattare la Fastweb in quanto
sono un po' perplesso della situazione che si sta
delineando, rimango in linea per non perdere la prenotazione
per circa mezz'ora. dopodichè desisto in quanto non ricevo
risposta.
A questo punto, decisamente contraddetto e spazientito,
decido di ritentare l'operazione presso un rivenditore più
grande e/o fornito, e così facendo, la stessa sera del
30/1/07 prendo l'automobile, prendo con me l'ormai famoso
HUB della malora, e mi reco dal rivenditore Fastweb presso
il Centro commerciale Sarca, sito nell'omonima via, sempre a
Milano, il quale, dopo aver inserito i dati e fatte le
dovute prove, mi dice le stesse cose sentite nell'altro
punto vendita: i dati non sono nel database. Pertanto essi,
gli operatori del punto vendita, non sono autorizzati e non
possono in nessun modo prendere in consegna il modem.
Successivamente, diciamo un mesetto dopo, rifaccio il
tentativo presso il rivenditore di via Fulvio Testi senza
alcun successo. Mi viene detto che probabilmente la Fastweb
ha sbagliato a inserire i dati, che è capitato anche
qualche altra volta, oppure che potrebbe succedere che
l'azienda non sia interessata a quel particolare modem o che
potrebbero ricontattarmi loro se si accorgevano dell'errore.
Comincio a pensare allo stesso modo visto che, di fatto, non
posso contattare io l'azienda in quanto ogni volta ho
ottengo risposte contradditorie o addirittura assurde come
quelle ottenute dall'operatore Giuseppe di cui sopra.
Oggi 06/07/2007 mi arriva una telefonata da una certa sig.ra
Mary qualificatasi appartenente alla TRC SEPA, recupero
crediti, addicente di chiamare dal num. tel. 06/88592221 che
mi comunica la lieta notizia di essere in multa di 110
euro.
A questo punto mi pare proprio essere vittima di una frode
di 110 Euro bella e buona!
Quindi richiamo la Fastweb per avere spiegazioni
(06/07/2007) al num. 192.193 servizio clienti che mi dice
che non è competente in merito e qui comincia il calvario
di una serie di salti di linee da un ufficio all'altro. alla
fine del quale arrivo, alle 11.30, a parlare con il sig. De
Maldè Andrea (che pare rispondere dal num. 192.194) che mi
dice che per quanto riguarda la consegna dell'apparecchio
non devo consegnarlo ai rivenditori Fastweb ma ai tecnici
Fastweb che mi avrebbero contattato per ritirare
l'apparecchiatura. Ma siccome sono un privato devo chiamare
allo 02/45451.
Provo a chiamare allo 02/45451 (ore 16.08 sempre del giorno
6/7/07) mi risponde una signorina che dice di essere il
centralino e non mi vuole rivelare il nome, le spiego il
problema e che vorrei parlare con un responsabile che
capisca qualcosa sia di dettagli tecnici che legali dal
momento che io, a questo punto sempre più contraddetto, ho
intenzione di esporre reclamo. Spiego alla signorina che non
mi serve l'ufficio "servizio clienti" del 192.193 in quanto
mi han mandato loro a questo recapito. La signorina allora
mi dice che sta chiamando un ufficio apposito ma che al
momento non risponde e che devo chiamare più tardi.
Richiamo lo stesso numero alle ore 16.20, ma la signorina mi
dice che sta provando a contattare l'ufficio che non
risponde ancora e che devo provare tra un altro po' di tempo
perché aggiunge: "le linee non si liberano in 5 minuti".
Chiedo se posso avere il numero diretto di questo ufficio
senza stare a chiamare continuamente Lei (e quindi spendere
a vuoto soldi). La signorina si rifiuta di darmi il numero
di questo "fatidico" ufficio e mi nega anche la possibilità
di essere chiamato io dall'ufficio stesso nel momento in cui
si libera. Ma aggiunge che loro sono a disposizione fino
alle 20.00.
Mi si prospetta di trascorre il pomeriggio a chiamare questa
signorina e sperare che trovi l'ufficio libero!
Alle 16.43 provo ancora allo stesso numero e (alle 16.45) mi
risponde una voce maschile a cui a questo punto devo
rispiegare tutto il problema. Questo signore, al quale a
questo punto ho rinunciato di chiedere il nome, mi dice che
"non esiste alcun ufficio reclami" a parte l'ufficio clienti
192.193. Mi chiedo allora di che ufficio la signorina mi
stesse parlando e grazie alla quale ho dovuto chiamare due
volte! Quindi mi viene detto che l'unica possibilità è non
pagare la multa e inviare il fax di protesta allo
02/45455133.
Non ho parole! Mi sento taglieggiato sia sui 110 Euro
dell'HAG sia, a questo punto, anche sulle telefonate forzate
e fasulle! sono stato costretto ad andare in giro per "i
punti vendita più vicini", mi sono sentito dire che "devo
cercare di recuperare l'SMS che ho ricevuto": recuperare un
SMS? Io? Dove? non so se vi rendete conto del senso di
questa frase!
Mi chiedo quanti soldi vengono accumulati in questo modo, e
quale stress mia moglie ed io abbiamo dovuto subire durante
la giornata di oggi tenendo presente che ho fatto tutto il
possibile per riconsegnare questo maledettissimo modem!
Inoltre ravviso una sorta di tentativo di truffa "ben
costituito" sui 110,00 euro del modem, sulle telefonate
inutili che mi hanno fatto fare, sul tempo che ho perso per
andare in giro per i vari punti vendita "della zona" per
restituire il modem, sul tempo che ho perso al telefono, in
linea, in attesa (il più delle volte vana) della risposta
degli operatori del call-center.
Ciò detto, tenuto presente che ho fatto più di quanto
diligentemente richiesto per la restituzione del Vs modem,
non mi rimane che COMUNICARVI nuovamente il mio numero di
telefono mobile tramite il quale mi aspetto di essere
contattato per le modalità (questa volta possibilmente
precise) di restituzione dell'apparecchiatura. Se ciò non
avvenisse non vedo altra possibilità che tutelare al meglio
la mia situazione in sede giudiziale e questo sia nei
confronti della Vs azienda sia della, per ora non meglio
qualificata, TRC SEPA.
Milano, 6 luglio 2007
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