Il greggio a 100 e il cretino globale
Maurizio Blondet
03/01/2008
Il New York Mercantile Exchange, il mercato newyorchese dove
vengono scambiati i future sulle materie prime e le fonti
d'energia
E' stato un «trader» del Nymex (New York Mercantile
Exchange) a portare il greggio oltre la soglia psicologica
dei 100 dollari a barile.
L'ha fatto tanto per provare una emozione: difatti ha
comprato da un altro «trader» mille barili di greggio (il
minimo consentito) al momento giusto per provocare il
tracollo, per poi rivenderli immediatamente, tra l'altro con
una perdita di 600 dollari.
Lo ha rivelato al Financial Times Stephen Schork, fondatore
della newsletter Shork Report (che segue il mercato
petrolifero) ed ex «trader» al Nymex.
«Potrà dire ai nipoti che è stato lui a farlo. Sono
sicuro che sta incorniciando la ricevuta che comprova lo
scambio» (1).
Difatti i responsabili dell'OPEC si sono affrettati a
comunicare: non è per colpa nostra.
«Non c'è problema di scarsità d'offerta del greggio», ha
dichiarato Hojjatollah Ghanimifard, direttore della
compagnia nazionale petrolifera iraniana (l'Iran è il
secondo produttore dell'OPEC dopo l'Arabia Saudita):
«Secondo me, il vero problema sta al di fuori del mercato
del petrolio. C'è troppa liquidità disponibile, il grosso
del problema sta nel mercato di carta sul greggio».
Infatti sono stati gli speculatori sui futures petroliferi,
che scommettono sul rincaro, a provocare il rialzo (2).
E la loro frenetica settimana di gloria è stata coronata
dalla pura demenza dell'anonimo «trader» che ha comprato e
rivenduto in perdita i suoi mille barili (di carta) per
essere l'uomo che portò il greggio a 100.
Ovviamente, rotta la barriera psichiatrica, i futures
scommettono - e dunque provocano - ulteriori rincari.
Siamo nelle mani di questo tipo di gente: cretini globali
sul mercato globale.
Ma il pirla del Nymex ha un imitatore in Trichet, il
governatore della Banca Centrale Europa.
Come si ricorderà, il 18 dicembre scorso la BCE inondò il
mercato interbancario con 380 miliardi di euro a 2 settimane
- somma astronomica che lasciò stupefatte persino le Banche
Centrali anglo -americane - per dare liquidità alle banche
che rifiutavano di prestarsi soldi a vicenda, sapendo di
avere in pancia enormi buchi da perdite sub-prime e
bisognose di costituirsi riserve.
Ebbene: adesso la BCE sta prosciugando l'alluvione che ha
provocato, riacquistando almeno 300 miliardi di dollari
dalle banche.
Lo chiede con un'asta di acquisto, offrendo il 4%.
E il bello è che le banche, che avevano bisogno disperato
di questa liquidità, stavolta lo ridanno alla BCE: allo
stesso tasso cui l'avevano preso in prestito, è vero, ma
con una perdita secca.
Se avessero usato quel denaro per concedere fidi e prestiti
anche a breve, avrebbero guadagnato di più.
Ma evidentemente stimano che il rischio di prestare, oggi,
non valga il profitto (3).
Lo stesso fanno i banchieri anglo-americani: questi leoni
del rischio, che negli anni scorsi, senza batter ciglio
hanno comprato 1,8 trilioni di dollari di titoli
confezionati con i mutui sub-prime (roba che puzzava lontano
un miglio, data l'insolvenza dei debitori dei mutui), oggi
corrono ad acquistare Buoni del Tesoro USA a 10 anni, come
pensionati tremebondi.
Fra l'altro questi Bond di Stato decennali danno un
interesse che è inferiore al tasso d'inflazione, e ancor
più lo sarà perché l'inflazione non farà che crescere, e
può perfino diventare iper-inflazione.
Cioè stanno facendo un cattivo affare per paura del
rischio, come ne fecero prima uno pessimo per attrazione
demenziale al rischio.
Sono questi i cretini globali che per anni ci hanno invitato
ad affidare a loro i nostri risparmi, adducendo che loro sì
erano i veri esperti della finanza, i veri competenti della
speculazione.
La BCE d'altra parte riassorbe l'eccessiva liquidità di cui
ha inondato l'Europa: e fa bene, anche se il costo
dell'operazione, per noi euro-contribuenti, non viene
rivelato.
Ma perché aveva creato quell'alluvione?
E perché le banche prima sono corse a prendere il denaro,
ed ora corrono a restituirlo?
Secondo l'economista Francesco Forte, che fu ministro di
Craxi, la BCE ha aiutato le banche alla «foto di fine
anno», ad abbellire i bilanci che si chiudono il 31
dicembre.
Il bilancio annuale viene poi «reso pubblico l'anno
seguente, come un fotofinish rappresentativo di una
situazione che si suppone strutturale», ironizza Forte- ma
strutturale non è.
I malati si sono fatti dare il belletto per tingersi le
guance.
Pura cosmetica finanziaria.
Così, mentre le banche si sono messe il fondotinta per il
fotofinish e sembrano sane, ottocentomila americani, nella
sola seconda metà del 2007, hanno cominciato le pratiche
d'insolvenza che le porterà a perdere la casa d'abitazione
per pignoramento.
Nel mondo anglosassone, le perdite dei privati e delle
banche ammonteranno - secondo le valutazioni di
Evans-Pritchard del Telegraph - a un trilione di dollari, il
che porterà come conseguenza una restrizione del credito di
4 trilioni di dollari.
Un governo serio come quello giapponese si prepara ad
acquisti in massa di granaglie sui mercati mondiali, per
assicurare alla sua popolazione riserve stabili in tempi di
prezzi crescenti (il frumento è rincarato del 71% in un
anno, la soya dell'81%) e per costituirsi riserve
d'emergenza nel caso di vera scarsità.
Il Giappone è il più grosso importatore mondiali di grani,
e conta di aumentare le sue riserve, attualmente bastanti
per uno-due mesi di consumo, a tre mesi (4).
Il Giappone del resto si prepara a un rallentamento, per il
fatto che lo yen s'è apprezzato sul dollaro del 18%.
Il fatto che l'euro si sia apprezzato del 50, invece, non
preoccupa i nostri cretini locali, eurocrati alla Padoa
Schioppa, mentre persino la Germania sta rallentando.
L'importante è la cosmetica finanziaria e qualche trucco
contabile creativo, ciò che essi credono essere
l'economia.
In questa sfilata di cretini planetari non dobbiamo
dimenticare i sindacati italioti, che - da quando Napolitano
ha scoperto che c'è il carovita - minacciano lo sciopero
generale per aumentare i salari, tutti quanti: come fare
sciopero per l'alta marea, ma non è qui il punto.
E' come se CGIL CISL UIL fossero sbarcati da Marte due
giorni fa, e non avessero invece partecipato da decenni a
tutti i negoziati con Confindustria e governo, in base ai
quali i salari nostri sono i più bassi d'Europa.
Con l'accordo collusivo dei sindacati cosiddetti «dei
lavoratori».
Sono furbetti locali, ma la loro cretineria sta nel credere
di riuscire, anche stavolta, a darcela a bere.
O avranno ragione loro?
In questo caso, i super-cretini siamo noi.
Maurizio Blondet
Note
1) Ray Massey, «Lone trader 'seeking fame'caused
$100-a-barrel oil surge bringing misery for millions of
motorists», Daily Mail, 3 gennaio 2008.
2) «Oil at $100 not our fault - OPEC», Reuters, 3 gennaio
2008.
3) Francesco Forte, «La BCE fa retromarcia - drenaggio da
300 miliardi», Libero Mercato, 3 gennaio 2008.
4) Jae Hur, «Japan to Increase Emergency Stockpiles of
Grains, Yomiuri Says», Bloomberg, 2 gennaio 2008.