Mi sono letto su listatsipras.it il loro manifesto, cioe' il
programma politico. E' scritto in un ineccepibile
politichese, in termini in genere abbastanza vaghi, ma per
loro sfortuna non del tutto incomprensibile. In sintesi, pur
spacciandosi per partito di sinistra, hanno un programma che
e' in piena sintonia con le idee prevalenti tra la destra
italiana, europea e mondiale. Cito tra i loro "impegni"
quelli che mi piacciono meno:
1- aprire le porte agli immigrati extracomunitari di tutto
il mondo, ed accoglierli bene (non si specifica se si
offrira' loro acqua, Coca Cola o champagne di marca ...),
sottraendo un ulteriore quantita' di posti di lavoro ai
nativi europei, mentre l'art. 4 della Costituzione
garantisce il lavoro solo ai cittadini italiani e l'art 18
della Bossi-Fini, a parita' di opportunita', anche a quelli
dei paesi della UE
2- aumentare le imposte sulle operazioni finanziarie, cioe'
aumentare le imposte sia sui risparmi in se' delle famiglie
che sui miseri interessi che possono ricavarne, peggio di
Monti insomma, e per di piu' senza fissare alcun limite al
di sotto del quale si sia esenti da imposte sugli intetressi
e (patrimoniali) sul "capitale", diciamo una franchigia di
200.000-300.000 euro, argomento su cui a suo tempo si era
spaccata Rifondazione Comunista, perche' c'e' una bella
differenza tra i grandi capitali dei milionari in euro e i
modesti risparmi di una famiglia
3- non si accenna alla tutela del diritto costituzionale
alla casa, si dovrebbero togliere tutte le patrimoniali e
pseudo tasse di servizio introdotte "provvisoriamente" da
Giuliano Amato e poi non eliminate, ma aumentate: ci sono
gia' parecchi pensionati che hanno ceduto la proprieta' a
banche et similia tenendosi solo il diritto ad abitare vita
natural durante nelle (non piu') loro case
4- vorrebbero spendere e spandere un sacco di soldi
(presumibilmente ricavati da nuove imposte) per "creare
posti di lavoro", non specificano se apriranno aziende
pubbliche o se intendano seguire le orme di Renzi e regalare
quei soldi alle aziende private (se ogni volta che lo Stato
ha dato soldi alla FIAT si fossero fatti dare in cambio
delle azioni, adesso la FIAT sarebbe di proprieta' dello
Stato); in realta' il cosidetto costo del lavoro
(=stipendi+contributi) e' solo uno dei fattori di spesa di
un'azienda, indicativamente il 10%, per cui costerebbe molto
meno mantenere dei disoccupati che aprire o tenere in vita
aziende inutili solo per poter pagare alcuni stipendi,
inoltre quello di cui ha bisogna ora l'economia italiana e'
che la gente abbia abbastanza denaro per comprare delle
merci, come riconosce lo stesso Squinzi di Confindustria
5- altri soldi vorrebbero spenderli per "risanare
l'economia", si tengono nel vago, non vorrei avessero in
mente di riempire di euro le aziende private (cui gia'
adesso lo Stato da' uin sacco di detrazioni e paga persino
parte delle bollette energetiche e degli stipendi) come si
e' gia' fatto ricapitalizzando le banche.
Insomma Tsipras e compari non promettono niente di buono
Paolo