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Pollice verso sulla lista Tsipras
di paolo7426
7 marzo 2014 12:51
 
Mi sono letto su listatsipras.it il loro manifesto, cioe' il programma politico. E' scritto in un ineccepibile politichese, in termini in genere abbastanza vaghi, ma per loro sfortuna non del tutto incomprensibile. In sintesi, pur spacciandosi per partito di sinistra, hanno un programma che e' in piena sintonia con le idee prevalenti tra la destra italiana, europea e mondiale. Cito tra i loro "impegni" quelli che mi piacciono meno:
1- aprire le porte agli immigrati extracomunitari di tutto il mondo, ed accoglierli bene (non si specifica se si offrira' loro acqua, Coca Cola o champagne di marca ...), sottraendo un ulteriore quantita' di posti di lavoro ai nativi europei, mentre l'art. 4 della Costituzione garantisce il lavoro solo ai cittadini italiani e l'art 18 della Bossi-Fini, a parita' di opportunita', anche a quelli dei paesi della UE
2- aumentare le imposte sulle operazioni finanziarie, cioe' aumentare le imposte sia sui risparmi in se' delle famiglie che sui miseri interessi che possono ricavarne, peggio di Monti insomma, e per di piu' senza fissare alcun limite al di sotto del quale si sia esenti da imposte sugli intetressi e (patrimoniali) sul "capitale", diciamo una franchigia di 200.000-300.000 euro, argomento su cui a suo tempo si era spaccata Rifondazione Comunista, perche' c'e' una bella differenza tra i grandi capitali dei milionari in euro e i modesti risparmi di una famiglia
3- non si accenna alla tutela del diritto costituzionale alla casa, si dovrebbero togliere tutte le patrimoniali e pseudo tasse di servizio introdotte "provvisoriamente" da Giuliano Amato e poi non eliminate, ma aumentate: ci sono gia' parecchi pensionati che hanno ceduto la proprieta' a banche et similia tenendosi solo il diritto ad abitare vita natural durante nelle (non piu') loro case
4- vorrebbero spendere e spandere un sacco di soldi (presumibilmente ricavati da nuove imposte) per "creare posti di lavoro", non specificano se apriranno aziende pubbliche o se intendano seguire le orme di Renzi e regalare quei soldi alle aziende private (se ogni volta che lo Stato ha dato soldi alla FIAT si fossero fatti dare in cambio delle azioni, adesso la FIAT sarebbe di proprieta' dello Stato); in realta' il cosidetto costo del lavoro (=stipendi+contributi) e' solo uno dei fattori di spesa di un'azienda, indicativamente il 10%, per cui costerebbe molto meno mantenere dei disoccupati che aprire o tenere in vita aziende inutili solo per poter pagare alcuni stipendi, inoltre quello di cui ha bisogna ora l'economia italiana e' che la gente abbia abbastanza denaro per comprare delle merci, come riconosce lo stesso Squinzi di Confindustria
5- altri soldi vorrebbero spenderli per "risanare l'economia", si tengono nel vago, non vorrei avessero in mente di riempire di euro le aziende private (cui gia' adesso lo Stato da' uin sacco di detrazioni e paga persino parte delle bollette energetiche e degli stipendi) come si e' gia' fatto ricapitalizzando le banche.
Insomma Tsipras e compari non promettono niente di buono
Paolo
 
 
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7 marzo 2014 12:51
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