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vela-i-nomi-della-cupola.html
Stiglitz rivela i nomi della cupola
Joseph Stiglitz rivela i nomi della cupola finanziaria
internazionale.
Si chiama I.S.D.A. e la sede centrale è a Londra…..
Chi ha incontrato Mario Monti, a New York, quindici giorni
fa, di talmente importante, da fare in modo che nessun
giornalista, curioso, (e tantomeno bloggers indipendenti)
potessero sostenere di averli visti insieme?
In teoria, la persona più importante che lui ha visto in
Usa è stato Barack Obama. Dopotutto si tratta del
comandante in capo del più potente esercito mai
esistito.
Macché.
Se Monti è un semplice ragioniere, Obama è, diciamo così,
un solidissimo direttore generale. Poi ci sono altri, nei
piani alti.
Il nostro baldo premier sembra che abbia incontrato un
piccoletto anonimo, un signore di Singapore, totalmente
sconosciuto ai più. Il suo lavoro ufficiale consiste
nell’insegnare all’università di Toronto
“pianificazione dei sistemi di telecomunicazione
avanzata” nella facoltà di ingegneria elettronica. E’
un grande esperto (considerato tra i primi cinque esperti al
mondo) in “gestione delle risorse energetiche europee e
sue applicazioni economiche”. Vabbè che è un professore
pure lui, e tra professori si capiscono. Ma non basta per
incontrarlo.
L’anonimo piccoletto di Singapore ha anche un’altra
curiosa particolarità. Che a noi ci interessa. Eccome se ci
interessa!!!!!
Dai primi di quest’anno 2012, infatti, questo professore
ha trovato un nuovo lavoro. Glie lo hanno dato gli arabi.
Per essere precisi gli emiri. Per essere ancora più
precisi: gli sceicchi che rappresentano gli interessi
petroliferi e finanziari dell’Emirato Arabi Uniti a Dubai.
Costoro, quatti quatti, zitti zitti hanno di recente fatto
un acquisto in apparenza disastroso: la più alta quota di
maggioranza in Unicredit, la cosiddetta “banca del made in
Italy” in teoria simile alla nave Concordia, dato che ha
soltanto debiti, ma rappresenta la Repubblica Italiana
(così recitava la pubblicità mandata in televisione per
sedurre i gonzi italioti con patriottico cuore, pronti a
versare i propri risparmi per acquistarne le azioni).
Possiedono, infatti, gli emiri, dal 28 gennaio 2012 il 6.5%
del capitale finanziario della banca –sufficiente per
imporre ogni decisione- attraverso un fondo reale del Dubai
che si chiama “Abaar Investment Fund”.
Gli emiri hanno convocato a Dubai il nostro piccoletto
anonimo e gli hanno delegato la rappresentanza. E così,
l’ometto, alias “the professor”, alias “controllore
della pianificazione investimenti in Europa di Unicredit”
si è messo al lavoro.
Alias Lim Teng Joon: un genio della finanza al servizio dei
cinesi.
Un genio delle telecomunicazioni strategiche.
E’ stato immediatamente cooptato come unico….forse è
meglio ripeterlo….UNICO…rappresentante italiano (non è
folle che noi italiani siamo rappresentati da un piccoletto
di Singapore che in Italia non c’è mai neppure stato?)
all’interno della più potente organizzazione finanziaria
planetaria, che attualmente gestisce un capitale complessivo
di 47.000 miliardi di euro. Questa è la cifra che la cupola
tratta.
L’organizzazione ha sede a Londra.
Si chiama I.S.D.A.
In Usa è considerata la cupola finanziaria sovranazionale
planetaria.
E’ un acronimo.
E’ il datore di lavoro di Mario Draghi.
Praticamente è ufficiale, questo è il bello. Anzi, il
triste. Per non dire, il tragico.
Chi lo dice, questo? Il sottoscritto: macché. Il furioso
Paolo Barnard?: proprio no. Il Wall Street Journal, allora?:
no no no.
Ce lo rivela, con parole semplici, dirette e un solo
condizionale, il premio nobel per l’economia Joseph
Stieglitz, ormai reo-confesso (“sì sono io la Gola
Profonda di “occupy wall street” e allora?”
confessione fatta a Bloomberg television in data 12 febbraio
2012) in un articolo pubblicato in data 6 febbraio 2012 da
un modesto giornale studentesco della Columbia University
dove lui insegna Economia, dato che la rivelazione è stata
fatta, così, volutamente en passant, nel corso di una
lezione registrata dagli studenti. In tale articolo,
Stieglitz ci spiega che la Bce non decide un bel nulla.
Bensì, esegue gli ordini dell’I.S.D.A.
L’acronimo sta per “International Swaps and Derivatives
Association”.
Secondo Stieglitz, sono loro a decidere il destino della
Grecia; sono loro che hanno deciso e stanno decidendo su
come la Bce deve o non deve occuparsi della gestione della
finanza in Europa. Il tutto non è stato presentato come uno
scandalo, né come una notizia da scoop, né come un allarme
clamoroso. Non è nella tradizione di Stieglitz. L’esimio
professore non è in cerca nè di visibilità (non ne ha
bisogno, dato che è il numero 1 al mondo) nè tantomeno di
pubblicità (ne ha fin troppa). Lo ha fatto commentando con
i suoi studenti la situazione finanziaria dell’Europa,
delle richieste fatte a Italia e Spagna e dell’imposizione
dei tagli alla Grecia. Dice Stieglitz “…..the final
oddity of the ECB’s stance concerns democratic governance.
Deciding whether a credit event has occurred is left to a
secret committee of the International Swaps and Derivatives
Association, an industry group that has a vested interest in
the outcome. If news reports are correct, some members of
the committee have been using their position to promote more
accommodative negotiating positions. But it seems
unconscionable that the ECB would delegate to a secret
committee of self-interested market participants the right
to determine what is an acceptable debt restructuring. The
one argument that seems – at least superficially – to
put the public interest first is that an involuntary
restructuring might lead to financial contagion, with large
eurozone economies like Italy, Spain, and even France facing
a sharp, and perhaps prohibitive, rise in borrowing
costs……..The ECB’s behavior should not be surprising:
as we have seen elsewhere, institutions that are not
democratically accountable tend to be captured by special
interests. That was true before 2008; unfortunately for
Europe – and for the global economy – the problem has
not been adequately addressed since then”. Joseph E.
Stiglitz
Tradotto e in sintesi, Stieglitz ci annuncia che la Bce è
sottoposta a ordini esterni di privati, i quali porteranno
l’economia europea al disastro. Intendiamoci, a naso e
istinto lo sapevamo già. Ma è utile sapere nomi e cognomi,
date e dati, quando l’informazione la dà un premio nobel
dell’economia stimato in tutto il mondo.
E perché lo fa?
Perché la lezione che stava tenendo era di “democrazia e
politica”, con il sottotitolo: “quale governance
nell’interesse dei cittadini delle nazioni
democratiche?”.
E poi, perché ci teneva a fare il mago.
Alla fine della sua lezione, infatti, ha predetto (davvero
uno stregone) che “l’Isda annuncerà formalmente sul suo
sito di qui a qualche giorno che posizione l’Europa deve
assumere rispetto alla Grecia. Sono un’associazione di
industriali, non sono mica clandestini. Loro sono orgogliosi
di essere al comando delle operazioni e da un mese a questa
parte ci deliziano nel loro sito con il racconto addirittura
sfacciato relativo a ciò che stanno facendo. Quando loro
parlano e scrivono sul sito, al massimo dopo 48 ore parlano
la Merkel, Sarkozy, Monti”.
Agghiacciante.
Immancabilmente la profezia di Stieglitz è diventata
realtà.
E così, sul sito dell’Isda, in data 27 febbraio è
comparsa la seguente notizia:
LONDON, February 27, 2012 – The International Swaps and
Derivatives Association, Inc. (ISDA), as secretary to the
Determinations Committees (the DCs), today announced that a
question relating to the Hellenic Republic has been
submitted to the EMEA Determinations Committee.
In accordance with the Determinations Committee process, the
EMEA Determinations Committee will decide whether to accept
the question for deliberation or reject it and this decision
will be made by 5PM GMT on Wednesday, February 29, 2012.
Further information regarding the question is available at
www.isda.org/credit.
For Media Enquiries, Please Contact: Lauren Dobbs, ISDA New
York, +1 212 901 6019,
[email protected]
Claire Freer, ISDA London, +44 203 088 3578,
[email protected]
Per dirla in breve e in sintesi: sembra un comunicato stampa
dal fronte di guerra. Il che ci chiarisce la posizione dei
tedeschi, da efferati padroni integerrimi ridotti, povere
stelle, a efficienti quanto efficaci ragionieri
sottoposti.
Il comunicato, infatti, specifica che si riserva il diritto
di stabilire se tutta la manovra finanziaria relativa alla
Grecia può funzionare o meno (naturalmente per i loro
interessi). Il che vuol dire che se loro decidono che non
funziona, andiamo tutti a picco.
Non è una notizia clamorosa.
Forse, per i più, non è neppure una notizia.
Diciamo che è un buon segreto di Pulcinella.
Ma è bene cominciare a passare dagli stereotipi alle
informazioni garantite.
E soprattutto con nomi e cognomi, in modo tale da avere un
quadro esauriente e veritiero su chi è al comando delle
operazioni e chi decide per davvero.
Se non altro, quando (nel caso esista qualcuno che in Italia
intenda farlo potendoselo permettere) si va da Mario Monti
in conferenza stampa o alla tivvù, si possono fare domande
precise e nette a proposito di questi signori.
Ecco l’elenco dei nomi dei funzionari preposti alla
gestione di quello che loro chiamano “il pacchetto
Europa”.
Lista dei direttori:
Stephen O’Connor…..
Morgan Stanley
Michele Faissola….Managing Director……
Deutsche Bank
Gay Huey Evans…..Consultant Executive…..
ISDA
Diane Genova…….Treasurer……………..
JPMorgan Chase & Co.
Guillaume Amblard………Global Head Fixed Income
Trading…… BNP Paribas
Brian Archer…….Managing Director Global Head
Trading…….. Citi
Martin Chavez…….Managing director……..
Goldman Sachs & co.
Bill De Leon…….Global head of Portfolio risk
management……… PIMCO
Thibaut De Roux………Global head of structured
derivatives…… HSBC bank
Nitin Gulabani……Global head of
Rates……………………. Standard
Chartered Bank
George Handjinicolauou……..Deputy Chief Executive
Officer………ISDA
Harry Harrison…………………Head Rates
trading………… Barclays Capital
Alan Haywood……Head Commercial Development……..
BP p.l.c.
Peter Healey………Fixed Income, Currency, Gold &
Silver………….. UBS AG
Jonathan Hunter…………Managing Director Fixed
Income…… RBC Capital Markets
Jeroen Krens……………Managing director risk
trading…… RBC market & Capital
T.J.LIM…………………..Global Co-Head of
Markets…………….. Unicredit
Eric Litvack…………………Chief Operating Global
Equity Flow…… Societè Generale
Ted MacDonald…………Managing Director of
Shaw……………… The D.E. Shaw Group
Yutaka Nakajima……Senior Managing
Director…………………. Nomura Securities
Robert Pickel………..Chief Eexecutive
Officer…………… .ISDA
Gerard Sheebacher……Head Global Rates, Foreign Exchange
and Structured Credit Trading…………
Bank of America Merryl Lynch
Yasushiro Shibata……Joint Head Fixed Income Group……..
Mizuho Securities
Eraj Shirvani…..managing director Head Fixed income ….
Credit Suisse
Stuart Spodek………..managing
director…………………… Black Rock
Investment
Emmanuel Vercoustre……..Head of AXA Bank Europe……..
AXA Bank of Europe
Lili Wang….executive director and senior e
vice-president… ICBC Ltd
Come noterete non c’è nessun italiano. Il che è una
notizia.
Non piacevole per i mitòmani, ma mi auguro lo sia per tutti
gli altri cittadini che ragionano. Così quando sentono il
ragionier Monti che ci spiega come adesso contiamo in
Europa, ecc., gli si può sempre dire “come mai visto che
contiamo tanto non c’è nessun italiano seduto nel
consiglio direttivo dell’I.S.D.A.?”.
La risposta, molto probabilmente sarà “Non so che cosa
sia questa sigla”.
Avrete notato che c’è Unicredit.
Siamo rappresentati dal piccoletto di Singapore: il nostro
Lim Teng Joon.
In teoria, e in pratica, con la totale complicità del primo
ministro in carica Mario Monti, e del PDL, PD, UDC, FLI, API
che lo appoggiano, il nostro unico rappresentante è un
anonimo quanto geniale ingegnere di Singapore che lavora per
gli emiri del Dubai e ha rappresentato per quindici anni gli
interessi finanziari dei cinesi.
Vi sembra normale, tutto ciò?
Non pensate che sarebbe il caso di cominciare a far domande
a furor di popolo?
A pretendere delle risposte?
Vogliamo che la gentile e squisita generosità di Joseph
Stieglitz non trovi da noi una sponda?
Vogliamo far credere al premio nobel per l’economia che
siamo insipienti? Ingrati? O peggio ancora: indifferenti
alle notizie che lui divulga?
In Germania e Francia hanno cominciato la diffusione,
analisi, dibattito e discussione sull’.I.S.D.A., sulle sue
funzioni, sulle sue modalità, sulla sua natura. Sono 862
membri.
Consiglio a chiunque sia in grado di leggere in inglese di
andare a leggere il loro sito: troverà tutto lì. Loro,
così si presentano:
Since 1985, ISDA has worked to make the global
over-the-counter (OTC) derivatives markets safer and more
efficient. Today, ISDA is one of the world’s largest
global financial trade associations, with over 815 member
institutions from 58 countries on six continents. These
members include a broad range of OTC derivatives market
participants: global, international and regional banks,
asset managers, energy and commodities firms, government and
supranational entities, insurers and diversified financial
institutions, corporations, law firms, exchanges,
clearinghouses and other service providers. Information
about ISDA and its activities is available on the
Association's web site: http://www.isda.org/.
Per quanto riguarda il nostro prode ometto di Singapore, il
geniale professor Lim Teng Joon, va ricordato che è il più
grande esperto al mondo in “Energy harvest” (ovverossia
“raccolta e sfruttamento energetico” oltre ad essere il
riconosciuto inventore della “cognitive radio system”,
nonché direttore generale del “Sistema Informatico
Europeo Operativo nel campo delle Transazioni
Elettroniche”. A Bruxelles è il duce.
Certo, con tanti cervelloni europei, a me sembra quanto meno
strano che un anonimo signore di Singapore sia riuscito ad
avere un potere così forte, così vasto, al punto tale da
poter andare in giro per il mondo e con il suo inglese
-.peraltro declinato in maniera non certo decorosa-
presentarsi a chiunque sostenendo, a ragione “Salve io
rappresento Unicredit”.
Buona fortuna a tutti noi.