Commenti
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Strider 10 novembre 2006 0:00
Egregio Vittori, credo che il suo ragionamento iniziale
fosse molto acuto e con molti aspetti di verita'. Oggi
penso che si stia avvitando su se stesso. L' esempio del
mutuo e' purtroppo ridicolo. Qualunque azienda se
fornisce un bene o un servizio a qualcun' altro non si
aspetta di essere pagato solo se gli affari andranno a
gonfie vele a chi il bene l' ha ricevuto. Analogamente
fa la banca con il "prodotto mutuo". Cosi'
anche dovrebbe fare un buon promotore. Essere pagato solo se
ha lavorato bene, che, come gia' ampiamente
sottolineato, non significa guadagnare sempre. La sua
visione e' assolutamente utopistica ed in quanto tale
fuori dal contesto di un forum dove si discute (o si
dovrebbe discutere) di problemi reali dei consumatori. Forse
solo in un paese totalmente statalista potrebbe funzionare.
La ringrazio comunque del contributo che lei ha dato a
questo thread che, almeno finora, e'stato esente dai
soliti interventi volgari e senza senso di qualche
sfaccendato. Sulla seconda parte del suo intervento
(quella relativa all' "estetica" del
promotore) tenga presente che questa interessa solo alcuni
promotori che, privi di una coscienza critica e forti di una
solida ignoranza, bevono tutto quello che i "guru"
del settore propinano. Ma di tipi cosi' in tutti i
settori professionali se ne incontrano a dozzine anche sul
tram. PS: Sono un promotore finanziario Saluti
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pf contento 10 novembre 2006 0:00
Per Vittori Parole altisonanti? Sfoggio di cultura
finanziaria? Ma che forum sta leggendo? Il mago di
Arcella? Forse lei sta leggendo un altro forum e sta
rispondendo su questo. Non credo che nè io ne pf.fin
abbiamo mai parlato di magia; stiamo parlando di OBIETTIVI,
ASPETTATIVE e GRADO DI SOPPORTAZIONE DEL RISCHIO...scrivo in
stampatello così legge bene... Posso sbagliare? e
certo che posso sbagliare, anzi devo sbagliare, perchè
altrimenti sarei Dio!!!!!!! Lei parla della
ristrutturazione di un locale...le faccio una domanda; se
lei fa un'attività si assume il cosidetto "rischio
d'impresa" oppure lo fa assumere a qualcun
altro? Per la banca il rischio è quello che il cliente
non paghi il prestito, perchè la banca non se ne fa niente
di un immobile....lo mette all'asta e ricava una cifra
che non copre assolutamente il prestito fatto.Questi si
chiamano "crediti in sofferenza". Signor
Vittori, lei non presta i soldi a un promotore; li affida a
un promotore perchè pensa che il pf o il ci possa aiutarla
a raggiungere gli obiettivi che vuole rispettando la sua
propensione al rischio. La banca non vuole perdere i
suoi soldi...però a volte capita che li perda...
Bella presenza? parliamo di cose serie e non cadiamo nel
ridicolo per favore... Io potevo "prevedere"
che i mercati sarebbero andati male o bene? Ma allora chi me
lo fa fare di lavorare se io posso prevedere? Mi
basterebbero i miei soldi, che investo quando va bene e li
tolgo quando va male...si rende conto che non esiste nessuno
che è in grado di prevedere una cosa del genere? Si rende
conto che facendo una previsione si ha il 50% di
probabilità di dire una cazzata? Vada al casinò a
divertirsi, perchè se lei crede di trovare una persona in
grado di prevedere il mercato, è meglio che usi i suoi
soldi per divertirsi. L'esempio del
comandante più bravo è molto bello...però le chiedo una
cosa: è stato obbligato da qualcuno ad andare in mare o
l'ha deciso lei? Oppure glielo ha ordinato il
medico? Lei non ha bisogno di un pf o di un ci? Allora
faccia i suoi bot da solo...non glielo ha ordinato il
dottore...
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Pf.fin 10 novembre 2006 0:00
Caro Sig. Vittori, è del tutto inutile che si inalberi
così... Quello che Le serve è o un rapporto
diretto con un gestore (se ha i soldi per permetterselo) o
un prodotto risk-free (e qui è facile basta scegliere tra
solo 2 o 3 alternativa) o non investe ( che tra l'altro
non è obbligatorio)... Ho cercato di spiegarLe
quali sono le figure inerenti il rapporto
cliente/investimenti in modo abbastanza razionale e
distaccato.... ma se Lei non vuol capire sono solo affari
suoi... Tanto per ricordarLe che se Lei va da un
medico lo paga per la visita e non per la certezza della
cura... E' inutile che si sfoga perchè ha
avuto contatti con un Pf che si credeva un gestore... la
prossima volta si svegli e la smetta di credere a Babbo
Natale... Lei fa parte semplicemente di quella
parte di persone (purtroppo numerosa) che non vuole
ammattere di "non sapere" ... Le posso
solo dire che sono felice di non avere tra i miei clienti
persone con le Sue caratteristiche (una ce l'avevo ....
ma l'ho "caldamente invitata" a rivolgersi
altrove...) So che la mia risposta non le
piacerà... ma del resto non deve piacerle per forza !
Eserciti un pò di umiltà (non nei miei confronti ma
nei suoi) se ne è capace... Se poi ritiene
utile, per il suo equilibrio psico-fisico, continuare a
sparlare.... faccia pure, non mi rappresenta sicuramente un
problema... Saluti.
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Paolo Vittori 9 novembre 2006 0:00
Scusate, ma non ci prendiamo in giro con parole altisonanti
e sfoggio di cultura finanziaria. Sembrate il mago di
Arcella o Atelma che vuole convincere i comuni mortali che
le loro magia sono efficcaci ma che, aihme', non sono
infallibili e che anche loro possono sbagliare: nemmeno i
maghi sono infallibili !!. Cosa fanno le banche
per le quali voi lavorate quando io, per esempio, devo
ristrutturare un locale? Non mi dicono " Noi ti
affidiamo i soldi perche' sappiamo che sei bravo, e
quindi ce li restituirai entro il termine stabilito,
pero' se le cose ti vanno male, pazienza, nessuno lo
poteva sapere, era interesse sia mio che tuo che andassero
bene, ma purtroppo la gente compra poco e tu non hai
guadagnato abbastanza. Ci dispiace". NO, la banca dice:
i soldi li mettiamo noi e tu ce li devi restituire con un
certa tasso di interesse. Se non lo fai sono affari tuoi,
peggio per te. Ecco, quando un promotore dice che lui
e' bravo, io gli "presto" i soldi, se li fa
fruttare bene, ci guadagna, anche piu' di me (possiamo
accordarci su questo, e non dite che non e' legale,
perche' e' iniquo quello che e' legale oggi ma a
voi fa tanto piacere che sia cosi' e le leggi si possono
cambiare), pero' io non voglio rischiare di perdere i
miei soldi, cosi' come la banca non vuole rischiare di
perdere i suoi. Non c'e' differenza. Ormai
nessuno ci casca piu' ad accreditare un sistema di
buonismo virtuale, col quale i promotori devono essere prima
di tutto di bella presenza (ci sono scuole americane che
fanno corsi di estetica e savoir faire del promotore
finanziario) e che prevvede che il promotore si stracci le
vesti se le cose vanno male, ma intanto un minimo di
commissioni se le e' intascate. E se il mercato va male
lo poteva prevvedere !!! E se non lo poteva oprevvedere,
ripeto, allora vado al Casino' di Saint Vincent e punto
sulle dozzine raddoppiando, anche questo non si puo'
prevvedere, ma almeno mi sono divertito. E se mi
rivolgo al medico o all'avvocato lo faccio perche'
ne ho bisogno, pero' anche li', stabilisco, ora con
la Bersani, a priori quanto vado a spendere. ma non me lo ha
ordinato il medico di rivolgermi ai "maghi" della
finanza. Saluti Paolo Vittori
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pf.fin 7 novembre 2006 0:00
Scusate, nel mio post precedente al posto di:
"Egr. Sig. Vittori, ho letto i suoi interessi
che..." volevo scrivere "Egr. Sig.
Vittori, ho letto i suoi interventi che..."
Cordiali saluti.
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pf.fin 7 novembre 2006 0:00
Egr. Sig. Vittori, ho letto i suoi interessi che, pur
con una discreta logica, sono infondati se rapportati alle
diverse figure professionali. Quello che Lei delinea è
il rapporto diretto con un "gestore
professionale", che allo stato attuale della normativa
è l'unico che ha/avrebbe i mezzi e la regolarità
legale per fare ciò che Lei chiede... Il rapporto con
un PF (o con un CI)segue una logica del tutto differente...
il rapporto si basa sul garantire l'assistenza (o
monitoraggio) dei suoi investimenti non in relazione al
Mercato ma in relazione ai suoi obiettivi ed alle sue
aspettative... Cerco di spiegare meglio queto concetto
che è alquanto "ostico" e che, purtroppo, genera
spesso "confusione" nei rapporti... Se
il suo obiettivo è quello di "rischiare poco", un
PF dovrà farLe una panoramica dei prodotti con
caratteristiche di bassa volatilità e, nel tempo, prendere
nota delle eventuali mutazioni delle sue esigenze (a me è
successo che clienti che non volevano assolutamente azioni
in portafoglio hanno successivamente modificato
atteggiamento generando così la necessità di modificare
l'asset del portafoglio). Poi il PF ha dei
"limiti", può proporre SOLO i prodotti che la sua
mandante gli mette a disposizione... ma oggi con il
multibrand l'ostacolo è alquanto relativo, aggiungo che
in caso di importi rilevanti è possibile concordare
Gestioni "ad personam", certo che con un PF
difficilmente comprerà singoli titoli in quanto tale
attività non è affatto remunerativa per il PF... Con
il CI il discorso si amplia in quanto l'universo
investibile è decisamente più ampio, ma tale facoltà (che
DOVREBBE essere sfruttata dai CI) implica una parcella per
la consulenza (non per i risultati...)
Altrimenti, riprendendo il discorso del compenso pari
all'extra-rendimento sui Bot/2, quello che Lei cerca
sono le Index-Bond o Index-linked, quei prodotti dove Lei
trasferisce il rischio mercato al'emittente..... ma
questo trasferimento Lei lo paga "caro", molto
"caro" in termini di commissioni... La
maggior parte dei prodotti "strutturati": - a
priori, garantiscono il capitale; - a posteriori,
rendono cmq poco più dei bot; - a prescindere, hanno
in livello di costi che puà arrivare al 10% iniziale (anche
se in parte "impliciti") ed ad un costo ricorrente
anche del 5/6% annuo; .... non credo che siano la
soluzione migliore (personalmente li ho esclusi dai prodotti
a mia dispizione) ma molti risparmiatori quelli
"vogliono" ... e quelli "meritano"
(basta vedere dove va la raccolta delle poste...)
Cordiali saluti.
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Paolo Vittori 6 novembre 2006 0:00
Credo che questo sara' il mio ultimo intervento
perche' Strider ha toccato il nucleo del problema. Se un
promotore ha fatto perdere al cliente il 10% ed il mercato
di riferimento ha perso il 30%, secondo la mia logica devo
pagare il promotore perche' in effetti e' stato
bravo...!! In effetti e' cosi'. Ma allora e'
come se io dovessi affittare una barca con un mare che
potrebbe essere in tempesta ed allora mi scelgo il capitano
piu' bravo che mi fara' affogare dopo 2 giorni e non
dopo un'ora. Ecco, il problema e' il Terzo Incomodo,
il Mercato, e visto che non e' controllabile, nessuna sa
cosa capitera'. Nessuno ha la sfera di cristallo. Ecco
il motivo per cui sono uscito per sempre dal mondo degli
investimenti in cui non sono sicuro di quello che
prendero'(o perdero'), anche se la Borsa attualmente
e' ai massimi. Un cordiale saluto a tutti
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pf contento 6 novembre 2006 0:00
Per Vittori Paolo L'affeermazione di Stider è
corretta; anche perchè possono essere paragonati degli
investimenti simili; non si può paragonare un'azione a
un bot...sono cose diverse. Aggiungo una
considerazione; se io sono bravo e le dico che facciamo il
5%, il 4 lo prende lei e 1 lo prendo io. Se però
quell'anno faccio il 25%, il 4% lo tiene lei e il 21% lo
tengo io...tanto lei guadagna sempre di più che con il
bot... C'è solo una piccola differenza; quanto
rischio mi sono assunto per fare il 25% rispetto al rischio
di un bot? Io sono 10 anni che faccio dei fatti e
non racconto storielle, caro signor Vittori. Io sono
sicuro di essere bravo, perchè faccio guadagnare tutti i
clienti...ovviamente sulla base del loro profilo di
rischio!!!!! Far vedere i rendimenti? Questo lo fanno i
venditori degli uffici titoli in banca( quanto lo hanno
fatto nel 2000...) Io non ho mai venduto i rendimenti,
perchè sono una cosa che non posso sapere. Cosa
significa che guadagnano a posteriori? non ho mai visto
nessuno guadagnare a priori... Con un certo metodo sono
sicuro che guadagneranno...quanto non lo so e nessuno lo
può sapere; posso far vedere quanto hanno guadagnato in
passat altri clienti con lo stesso investimento...e quando
lo faccio ripeto almeno 3 volte che non posso avere la
garanzia di ottenere gli stessi risultati... Se lei è
incazzato con dei pf incompetenti, ha scelto quello
sbagliato per lanciare delle frecciatine... Saluti
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investitore 6 novembre 2006 0:00
x Paolo La Sgr o la banca non possono farsi carico del
rendimento dei mercati, variabili non controllabili.
Dovrebbero essere invece pagate per la loro capacità di
battere il mercato di riferimento, o almeno in parte
penalizzate se non lo fanno. Questa è l'unica cosa
applicabile.. perchè per avere rendimenti garantiti
maggiori di quelli a "rischio zero" è necessario
assumere altri rischi. E' la dura legge della
finanza.
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Strider 6 novembre 2006 0:00
Signor Vittori, del suo intervento, ampiamente
condivisibile, credo che si dovrebbe precisare qualcosa.
Innanzitutto che se il mercato dei titoli a breve termine
rende il 3%, nessuno a parita' di rischio, potrebbe
realizzare rendimenti del 5%. Questo potrebbe accadere solo
con l' assunzione di un maggiore rischio (emittente,
cambio ...). Inoltre la remunerazione che lei intenderebbe
dare ad un consulente non e' prevista da alcuna
normativa. Quando lei si rivolge ad un professionista in
genere (medico,commercialista,avvocato) il contratto che
lei stipula rappresenta un obbligazione di mezzi e non di
risultato. Il professionista non puo' risponderne con il
suo patrimonio (eccetto i casi di colpa grave o
dolo).Inoltre la sua disponibilita' a remunerare il
consulente non dovrebbe essere prevista solo in casi di
guadagno ma anche di perdite. Faccio un esempio: il
consulente le propone un fondo che realizza una perdita del
20% in un determinato arco temporale; nelle stesso periodo
il mercato di riferimento realizza un -30%. Che fa lei, lo
paga ugualmente? Saluti
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Paolo 5 novembre 2006 0:00
In merito alla mia affermazione fatta sul promotore che ha
alle spalle la banca, desidero precisare che non si tratta
di investimenti a redditto fisso che fanno contenti sia il
cliente che il promotore, ma qualunque tipo di investimento
che il promotore sentisse di fare. Mi spiego meglio. Io ho
un milione di euro che mi rendono all'anno il 3% sicuro
perche' sono in BOT. Ora,il promotore mi contatta e mi
dice: "Io sono bravo (con i fatti non con le parole
signor pf contento!!), se tu mi dai i tuoi soldi io sono
capace di farli rendere piu' dei BOT, almeno il
5%". Bene, io dico al promotore: se tu fai il 5% come
dici (non parole sig pf, ma fatti), io mi prendo il 4% (ho
messo io i soldi) e tu ti prendi l'1%. Se tu non sei
bravo come dici e perdi e non mi interessa sapere
perche' (sempre i fatti...!!), tu promotore, o la banca
che e' alle tue spalle, mi fa comunque avere il 3% e le
perdite se le accolla la banca (ma non aveva detto che era
brava ??). Questo e' un gioco equo. D'altra parte il
decreto Bersani e l'economia in senso lato va in questa
direzione: l'avvocato prende i soldi solo se vince la
causa ( spese a parte ovviamente, ma non commissioni o
onorario). Allora si, sig. pf contento che i promotori bravi
si selezionano, restano sul mercato e la gente si rivolge a
loro, mentre gli scarpari escono dal giro. Le che dice di
essere bravo si seleziona perche' su 10 clienti che si
rivolgono a lei, 8 guadagnano (a posteriori) e 2 perdono,
mentre un altro ha 8 perdite e 2 guadagni. Il benchmark
e' sicuramente positivo e l'investitore puo'
rischiare di pagare solo le spese. Ogni altro discorso, come
far vedere i rendimenti passati, magari di quell'unico
fondo o azione che ha guadagnato per fare fesso il cliente
e' semplicemente penoso. Saluti cordiali Paolo
Vittori
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antonio lucenti 3 novembre 2006 0:00
Il signor Paolo scrive: Poi mi consigliarono Seat che
comprai a 1.36€, perche' erano scese da 7 € ed erano
quindi un ottimo investimento. Se permette
le indico dove sta l'errore, a mio parere:
"...erano quindi...." la sola diminuzione
di prezzo non è sufficiente per fare di un titolo un
titolo da comprare. come il solo aumento non è
sufficiente per fare di un titolo un titolo da vendere.
La borsa non è il lotto.
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Alex1 3 novembre 2006 0:00
Mi chiedevo come andava il fantastico investimento in titoli
Alitalia che il buon Conte caldeggiava proprio qui circa un
anno fa. Io ripeto sempre le stesse cose: se lo vuoi
fare come speculazione bene, ma spacciare come sicuro un
investimento in una società sull'orlo del fallimento è
proprio assurdo. E continuo ad essere di questa idea
anche se domani Alitalia dovesse guadagnare il 10%.
Perchè come al solito è facile commentare i risultati,
più difficile pianificare correttamente i propri
investimenti.
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pf contento 3 novembre 2006 0:00
Per Paolo Vittori In effetti il fattore tempo in
un investimento in FONDI azionari è determinante...però la
sua situazione è completamente diversa...lei ha investito(o
meglio le hanno consigliato) in titoli puri... Come
avrà osservato dai miei precedenti interventi io parlo
sempre e solo di fondi, non ho mai parlato di titoli, per un
semplice motivo; perchè non posso sapere se un titolo è
sottovalutato o meno, se il suo valore crescerà, ecc...
Magari guardando le analisi finanziarie si può
"presupporre" che crescerà...ma non posso
accontentarmi di una probabilità, nè per i miei soldi, nè
per i soldi dei miei clienti... "ho
preferito tagliare in modo netto e non giocare piu' a
quella che io considero una roulette" Infatti ha
ragione, questa anche per me è una roulette; in 10
anni(ormai 11) di attività non ho mai comprato,nè fatto
comprare azioni per i motivi che le dicevo prima.
E' per questo che credo che il gestito sia superiore al
fai da te, semprechè una persona non abbia le conoscenze e
la preparazione per fare da solo; in questo caso deve fare
da solo!!!!!!!!! Le mie affermazioni precedenti
riguardavano i fondi e non i titoli; mediare su un titolo
nonha senso, perchè non si ha la certezza che questo
recuperi le perdite subite; le fiat probabilmente non
torneranno mai più a 27 euro...un fondo BEN DIVERSIFICATO
batte sempre i suoi massimi precedenti, come hanno sempre
fatto le borse e come sempre faranno...
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Paolo Vittori 30 ottobre 2006 0:00
Caro sig pf contento, ho capito dove vuole
arrivare: il fattore Tempo. Ecco la mia situazione. Mi
fu detto di investire in Fiat subito prima dell'accordo
con General Motors perche' c'erano prospettive rosee
e poi la Fiat mai e poi mai avrebbe potuto fallire o
scendere oltre un certo livello, le comprai a 27.5 €. Poi
mi consigliarono Seat che comprai a 1.36€, perche'
erano scese da 7 € ed erano quindi un ottimo investimento.
Mi avvertirono dei rischi certamente, ma non so come mi
convinsero che le prospettive erano maggiori dei rischi. Ho
venduto le prime a circa 7 € e le seconde a 0.32 € (non
ricordo bene).Le faccio notare che anche io ho avuto
l'intenzione di acquistarne altre quando erano molto
basse, ma mi sono trattenuto perche' pur essendo la
Borsa ai massimi, ora le Fiat valgono la meta' di quanto
le ho comprate e cosi' le Seat, per le quali ho
pero' incassato un maxidividendo al tempo dello split
con Telecom Italia Media. Le aggiungo che oltre alla perdita
netta se non le avessi vendute sarebbero rimaste congelate
per chissa' quanti anni ancora, per cui, pur non
servendomi i soldi, ho preferito tagliare in modo netto e
non giocare piu' a quella che io considero una roulette.
Mi sono fatto anche la convinzione che per alcune
societa' che falliscono, facendo disperare chi ha
comprato le loro azioni, ce ne sono altre che nascono, non
so come, dalle ceneri delle societa' fallite. Diro'
una baggianata ma e' come se i soldi sparissero in un
buco nero e riapparissero in altre tasche sotto forma di
societa' da quotare in borsa nate dai soldi persi
"lavati" e "riciclati". Cordiali
saluti Paolo Vittori
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pf contento 30 ottobre 2006 0:00
Per Alex Le tue sono parole sante. Il miglior
portafoglio che può avere un cliente è quello coerente con
il suo profilo di rischio e con i suoi obiettivi(ossia
quando e per che cosa gli servono i soldi). In effetti
le idee che abbiamo sono molto simili, forse non siamo
d'accordo sul "modo" o "sistema" in
cui i soldi vanno investiti. Come dicevo nella mia
azienda ci sono pressioni "a vendere", ma sono
cosa che mi scivolano addosso; perchè chi mi fa mangiare
non è la mia azienda, sono i miei clienti!!!!!
Ho visto e sentito persone che nel '99 dicevano"
fare il pf è il mestiere del futuro"...e via che i
bancari andavano a lavorare nelle sim, e i pf aumentavano a
dismisura...poi nel 2003 gli ex bancari tornavano in banca e
i neo pf con sogni di facile gloria tornavano a fare il loro
lavoro di prima... Io vedo colleghi appena
entrati che fanno ottime cose, altri che fanno più fatica,
altri ancora che, a mio parere, non hanno le capacità per
fare questo lavoro. A volte i "capi"
dovrebbero pensarci bene prima di mettere dentro una persona
( e su questo devo dare atto al mio capo di essere una
persona assolutamente prudente e oculata), perchè queste
persone lasciano il loro lavoro per fare questo e se non va
bene sono cazzi acidi!!!! Saluti Alex, è sempre un
piacere
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Alex 30 ottobre 2006 0:00
x pf sai cos'è il vero problema? Che c'è il
brutto vizio di valutare solo i risultati a posteriori,
cioè col senno del poi. Ad esempio lo so anche io che nel
1999 mettendo tutti i miei danari in Tiscali avrei
guadagnato un sacco di soldi, ma mi chiedo: il mio
portafogli così composto era coerente con i miei obiettivi?
a che rischio mi ha esposto? ho investito con intelligenza
oppure ho semplicemente avuto culo? e se li avessi messi
tutti in parmalat? solo se un protafoglio risponde alle
mie esigenze ho fatto un buon investimento, altrimenti mi
affido al caso e ricado nell'errore di valutare il tutto
col senno del poi. Questo per dire che in fondo
non abbiamo idee tanto diverse. Io ho superato
l'esame da pf ma non ho mai esercitato proprio perchè
non ho accettato di scendere a compromessi con un sistema
che non condivido. E sai benissimo che partire oggi è
ancora più difficile.
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pf contento 30 ottobre 2006 0:00
Per Paolo Vittori Egregio signor Vittori, le
faccio alcune domande per capire cos'è successo.
1) I soldi che lei ha messo nell'azionario, erano tutti
i suoi soldi? 2) I soldi che lei ha messo, le dovevano
servire nel 2005, oppure le servivano in un altro
momento? 3) I promotori le hanno spiegato che
l'investimento azionario è un investimento di lungo
termine e che nel durante può avere delle oscillazioni?
4) Quando le hanno venduto il fondo, le hanno detto che in
caso di ribassi sarebbe meglio invetire per comprare le
quote a un prezzo inferiore e, dato che i prezzi
saliranno,(come poi è successo e come succederà sempre) si
riesce a mediare? 5) Sa che disinvestendo nel 2005 in
perdita di 35 milioni, ha consolidato la perdita e
investendo in bot ci vorranno probabilmente 15 anni per
riavere lo stesso capitale nominale, quindi con tutta la
perdita derivante dall'inflazione? Può
essere che i promotori fossero degli emeriti incapaci; il
fatto che lei abbia disinvestito in perdita per comprare dei
Bot lo dimostra. Mai e poi mai a un mio cliente
permetterei di fare questo, anche perchè quando si decide
di investire in fondi azionari, gli spiego tutto; anche come
ci muoveremo in caso di guadagno o di ribasso. Gli
spiego che non deve mettere in fondi azionari tutti i suoi
soldi(sarebbe una follia). Sono d'accordo con
la sua seconda affermazione. In caso di strumenti a reddito
fisso, sarebbe molto bello avere una percentuale sul
guadagno del cliente, che comunque guadagnerebbe di più che
in bot. L'unico problema è che si dovrebbero avere
un milione di prodotti; quello che sconfigge i bot, quello
contro i btp, quello contro i cct, ecc... Saluti
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Paolo Vittori 29 ottobre 2006 0:00
Salve, sono un impiegato che si e' fidato di 2 promotori
finanziari ricavando una perdita di 35 milioni, dal 2001 al
2005, e che poi, visto il salire della Borsa, nel 2005 ha
venduto tutto, perdendo in totale la cifra suddetta, ed
investendo in BOT Quello che non funziona con il
sistema attuale e' che il cliente rischia i soldi
guadagnati in una vita di lavoro, mentre il promotore
rischia solo "la faccia" e spesso ci guadagna
sulle commissioni che vengono prese al momento del
versamento e non, come sarebbe piu' giusto, solo se il
cliente guadagna. In clima di liberalizzazione Bersani
dove "se sei bravo guadagni" in modo che si
selezioni una categoria di veri professionisti, il
meccanismo dovrebbe essere questo: il promotore contatta il
cliente che, per esempio, gli dice che investe in BOT al 3%
anno. Senza perdersi in statistiche passate e proiettate in
modo scorretto nel futuro e senza fare promesse mai scritte,
(nessuno ha la sfera di cristallo), il promotore o la banca
che lo manda, dovrebbe dire al cliente: tu guadagni il 3%
all'anno con i BOT, io credo di poter fare di piu',
se CON I TUOI SOLDI, guadagno il 4%, tu te ne prendi il 3.5
(i BOT rendevano il 3%) ed io lo 0.5%. Se guadagno il 5% io
ne prendo l'1% ((5-3)/2)) e tu il 4%. Questo e' equo
e convincerebbe il cliente a prestare i soldi, altrimenti
perche' dovrebbe farlo?? Attenzione non sto parlando di
azioni dove il rischio e' implicito
nell'investimento, ma di tutti gli altri prodotti dai
nomi piu' inimaginabili ed accattivanti.
Altrimenti farsi belli con i soldi degli altri e non
rischiare nulla e' troppo comodo. saluti Paolo
Vittori
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pf contento 27 ottobre 2006 0:00
Per Alex1 Rispondo prima alla osservazione 2. Io
faccio un controllo giornaliero del mio portafoglio(per la
precisione in pausa pranzo, davanti a un panino); ovviamento
faccio un controllo di quelle posizioni che lo
richiedono. Chi ha investito per esempio 10000 euro,
non può consolidare 100 euro...non avrebbe senso...
Faccio il controllo di quelle posizioni che sono
sull'azionario con certe cifre; inoltre in alcune di
queste posizioni, nonostante io avverta il cliente che si
tratta di un investimento di lungo termine, il cliente
stesso entra con certe cifre, pensando più a una
speculazione che a un investimento... E chiaro che per
esempio in un pac azionario, andrò a consolidare quando
c'è qualcosa da consolidare... Con la tua
osservazione 1, sono d'accordo e credo che la mia
risposta precedente abbia chiarito quello che intendevo.
Dimenticavo; tutti i clienti di cui sopra, sono
perfettamente consapevoli che non faccio l'indovino e ho
chiarito loro che se mi danno 1 anno di tempo per investire
nell'azionario è rischioso perchè nessuno sa dove
andrà. Se si assumono questa responsabilità...i soldi
sono i loro, io cerco solo di consigliarli nel modo
migliore... Ovviamente riesco a fare questo controllo
perchè ho una massa gestita che mi consente grande
tranquillità...massa gestita che mi sono costruito nel
tempo. Per l'osservazione 3...parole
sante!!! P.S. Pur avendo idee(credo) abbastanza
diverse, credo che questo sia un confronto civile tra
persone con visioni differenti della stessa materia. Ti
posso dire che mi fa molto piacere.
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Alex1 27 ottobre 2006 0:00
"appena c'era un pò di guadagno lo avrei
consolidato o in un fondo di liquidità(che mi può servire
per rientrare nell'azionario in caso di discesa) oppure
direttamente sul conto corrente, se il cliente ne aveva
bisogno." Tutto il resto mi sta bene,
ma qui qualcosa non va: 1) non possiamo sapere se il
mercato sta salendo e continuerà a farlo oppure ci sarà
uno storno; in tal senso, in un'ottica di lungo periodo,
è inutile "consolidare" se questo vuol dire
uscire dai mercati per poi rientrarci chissà quando, visto
che magari continuano a salire. Io sono della convinzione
che un portafogli deve essere in ogni momento coerente con i
propri obiettivi e col proprio livello di rischio, non
possiamo nè fare gli indovini nè inseguire i minimi ed i
massimi, che si conoscono solo a posteriori. 2) un
discorso del genere presuppone un controllo pressochè
giornaliero del portafoglio di tutti i clienti, con tempi di
"intervento" non gestibili, visto che un pf
sopravvive (o vive bene) solo con una massa gestita di un
certo livello 3) il discorso Etf non va confuso con
l'autogestione senza conoscenze, ovviamente. l'Etf
è uno strumento buono alternativo ai fondi, ma va usato
correttamente. So benissimo che se i mercati storneranno ci
sarà ancora qualcuno che piange (e questo lo sai bene anche
tu, infatti) e che è meglio investire bene in fondi non
eccellenti che male in Etf.
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pf contento 27 ottobre 2006 0:00
Per pf.fin. Sono un pò masochista...in effetti tutte
le volte mi dico" appena vedi che il Conte scrive, non
rispondere"...e invece non ce la faccio...spara delle
cazzate talmente grosse che nemmeno un muto riuscirebbe a
stare zitto... Per Alex1 Mi sono spiegato
male. La mia non voleva essere la dimostrazione della
bontà del prodotto, ma la dimostrazione che lavorare con un
giusto metodo è sempre premiante. Se i mercati fossero
saliti per poi scendere? Benissimo...appena c'era un pò
di guadagno lo avrei consolidato o in un fondo di
liquidità(che mi può servire per rientrare
nell'azionario in caso di discesa) oppure direttamente
sul conto corrente, se il cliente ne aveva bisogno.
Sulla tua seconda affermazione sono in parte d'accordo,
come ho già detto tante volte. In Italia spesso i
fondi sono troppo cari rispettoa quello che danno...io cerco
di scegliere quelli con commissioni di gestione più basse e
che cercano di replicare il benchmark( e che sia un
benchmark serio, non assolutamente pretestuoso...)
Saluti
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pf.fin 27 ottobre 2006 0:00
x pf contento Ma chi te lo fa fare di discutere ancora
con Conte ? Quando non ha un caz.zo da fare sparla, ed
è evidente che gli succede molto spesso... x
Alex1 Non è sempre vero che i fondi/sicav fanno peggio
degli Etf, certo bisogna cercare un pò... indubbiamente gli
Etf sono preferibili alla "media" dei fondi/sicav
(ma sapendo come si compone una media...) Sarà
interessante sapere come reagiranno i risparmiatori passati
agli Etf quando ci sarà uno storno "serio", non
per le caratteristiche proprie dell'Etf ma per quello
che "viene recepito" dal pubblico, considerando
che il "boom" degli Etf ha coinciso con mercati in
up-trend, ed è una classica situazione dove i portafogli
passivi sovraperformano quelli attivi... Un confronto
corretto dovrebbe "abbracciare" un intero
ciclo... Ciao
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Alex1 26 ottobre 2006 0:00
"Se il mercato in cui investe il mio gestore è sotto
rispetto al valore di partenza ed il mio cliente guadagna(
con un fondo del demoniaco risparmio gestito), secondo te è
una roba fatta bene o una distruzione di
risparmio?" Probabilmente è solo
dovuto al livello del mercato, che ha stornato per poi
recuperare; se fosse salito per poi scendere sarebbe
successo l'esatto contrario. Ma è un caso, non una
bontà intrinseca del prodotto. E' ovvio che sul lungo
termine andrà comunque bene, ma una differenza di
rendimento annua di 1% in 30 anni fa una differenza
abissale. E' ovvio che non si può fare come Conte
che pretende che un meccanico possa vivere solo riparando la
propria auto (e quindi il pf dovrebbe vivere solo gestendo i
propri soldi), ma che i fondi comuni tendano ad essere mal
gestiti ed ancora troppo costosi (rispetto al vero servizio
offerto, che in realtà si riduce ad una migliore
diversificazione) è un dato di fatto; tant'è che gli
etf (stupidi algoritmi) fanno meglio e costano meno.
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pf contento 26 ottobre 2006 0:00
Per Air Scusami, tendo sempre a metterla sul personale,
forse perchè credo al cento per cento in quello che
faccio. E forse perchè quello che fanno gli altri non
mi interessa più di tanto, perchè con la mia coscienza ci
devo vivere io. Per Conte Giovane, calma con
le offese, perchè tu parli sempre tanto e ogni tanto ti
scappano delle parole che sarebbe meglio che tenessi per
te... Vivono disinformati? Ma queste persone hanno
tempo di informarsi? Ripeto per la centesima volta; se uno
ha le conoscenze giuste ed è preparato è giusto che faccia
da solo. I soldi che mi danno non gli servono? Questo
è sicuro, perchè se i soldi che mi danno gli servissero,
li spenderebbero per quello che gli serve; mi sembra
abbastanza logico investire i soldi che non ti servono e
tenere sul conto quelli che ti servono...o sbaglio? Da
facili guadagni?Ma che cazzo stai dicendo? Se vado dalla
gente all9.30 di sera, secondo te lo faccio perchè mi piace
stare fuori di casa o perchè questa gente lavora 14 ore al
giorno, entra nella sua azienda con il buio ed esce con il
buio? Mio padre ha 65 anni, ha una piccola azienda e
lavora dalle 7 di mattina alle 9 di sera; ti sembra che uno
che ottiene dei "facili guadagni" lavorerebbe
così tanto? Non diciamo stronzate per favore...
I gestori fanno quasi sempre peggio? Probabile...ma come mai
i miei clienti che hanno investito con un certo metodo
nell'azionario prima della correzione di maggio-giugno
stavano già guadagnando quando il valore della quota del
fondo era più basso rispetto al valore di partenza?Come
mai? Mah...sarò un mago della finanza... Se il mercato
in cui investe il mio gestore è sotto rispetto al valore di
partenza ed il mio cliente guadagna( con un fondo del
demoniaco risparmio gestito), secondo te è una roba fatta
bene o una distruzione di risparmio? Purtroppo la
disinformazione in Italia è enorme e i giornali economici
spesso sparano cazzate a ripetizione... Non ho
mai detto che il gestito è meglio del fai da te; ripeto; se
uno ha le conoscenze giuste, è meglio il fai da te. Ma
se uno non le ha, hai idea del male che si è fatto dal 2000
al 2003? Gente ce ha investito 100000 euro e adesso se ne
trova 20000? E mi chiede: cosa si può fare per recuperare?
Sai cosa si può fare? Niente,assolutamente niente; meglio
prendere i 20000 rimasti e farsi un bel viaggio in giro per
il mondo...
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conte 25 ottobre 2006 0:00
Sarai pure un pf contento ,ma di sicuro hai dei clienti
koglioni-masochisti-ignari-illusi-pecoroni. In
tutti i casi che si prendono in esame,l’industria del
risparmio gestito ha procurato un danno ai
risparmiatori, arrivando a deficit annui del 4,8%.
Hanno fatto meglio i BOT. Ti fanno i regali
perche' vivono beatamente-agiatamente-DISINFORMATI e
forse i risparmi che ti affidano non gli servono,oppure
provenienti da "facili guadagni". I
risparmiatori devono prendere atto della realtà, i gestori
dei fondi riescono a fare quasi sempre peggio dei
mercati dove investono. Perdere risparmi
costantemente nel tempo e' dovuto a pura
disinformazione,la stampa finanziaria e' in mano alle
stesse banche-assicurazioni che distorgono la realta'
magnificando i prodotti del risparmio
gestito,(fondi,polizze,pip,fip,pac,strutturate,ecc)il resto
poi lo fanno i piazzisti. Si offrono gratis
illusioni a una platea di gente ignara e DISINFORMATA, del
resto il vantaggio sbandierato del risparmio gestito
rispetto al fai da te o alla consulenza indipendente e'
un puro slogan.
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air 25 ottobre 2006 0:00
Ma perchè la metti sul personale?
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pf contento 24 ottobre 2006 0:00
per Air Infatti nelle tue parole non trovo nulla
contro di me o la mia categoria...a volte sono un pò
prolisso e quando comincio a parlare non mi fermo più.
Sono d'accordo sul fatto che a volte(o spesso, dipende
dalle situazioni) i conti non tornano e sono
d'accordissimo sul fatto che quando non tornano, non
tornano sempre a svantaggio della stessa parte!!!
Io ho un comportamento abbastanza distaccato verso
l'azienda per cui lavoro, se un mio cliente si lamenta
per una cosa giusta dell'azienda, può stare sicuro che
io sono dalla sua parte, perchè è vero che l'azienda
mi paga, è altrettanto vero che se non avessi i miei
clienti l'azienda non mi paga niente... La mia
azienda sono i miei clienti. Negli anni ho imparato una
cosa: quando l'azienda spinge per una certa cosa( e il
mio capo fa lo stesso), li lascio fare e se la cosa va bene
per i miei clienti, ok, altrimenti non c'è
problema. Ho avuto molti scontri con i vertici, però
contano i numeri, e io di numeri ne ho sempre fatti tanti,
ho sempre raccolto dei soldi, dei bei soldi e ho sempre
guadagnato abbastanza bene. Questo lavoro lo faccio per
me e per i miei clienti; se l'azienda è contenta di
quello che faccio,bene; se non è contenta se la fa
passare. Non riceverò mai la targa come il più grande
venditore di una certa cosa? E chi se ne sbatte le palle; le
targhe me le danno i clienti tutte le volte che mi fanno un
regalo per Natale o per il mio compleanno, o quando mi
prendono un regalino per mia figlia, o quando mi invitano
con mia moglie a mangiare a casa loro, O AL LORO MATRIMONIO(
e lo scrivo in stampatello così Conte lo vede e parte con
una delle sue filippiche). Sono un pf atipico? a volte
sì e me ne rendo conto. Quello che apprrezzo
tantissimo della mia azienda( che non cambierò mai) sono le
indicazioni sempre precise sul cosa è meglio fare o meno in
un certo momento, i grandi approfondimenti dedicati alla
formazione, sia sui prodotti, sia sui mercati. Qui ci
sto da Dio, perchè mi muovo come voglio senza che nessuno
mi rompa le palle. Hanno fatto un pò fatica a digerire la
cosa, però sanno anche loro che un portafoglio come il mio
è un bel valore...
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air 23 ottobre 2006 0:00
Guarda che non ho nulla di personale contro di te,
figuriamoci. E neppure nei confronti della tua categoria
professionale, in generale. Però, sei d'accordo
che i conti non tornano? E sei d'accordo che i conti non
tornano sempre a svantaggio della medesima parte?
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pf contento 22 ottobre 2006 0:00
Per air Hai fatto un'osservazione più che
giusta. Se io e Conte continuiamo a parlare degli
estremi, non si risolve niente( es. meglio perdere o
guadagnare? Domanda retorica...) Ed anche la
seconda affermazione è corretta. Nell'ordinaria
amministrazione il risparmiatore viene inculato
brutalmente. Come ho già detto tante volte, io sono
sicuro di fare il mio lavoro in modo onesto e rispettoso;
gli stessi investimenti che fanno i miei clienti li faccio
io e senza nemmeno le agevolazioni commissionali a cui hanno
diritto tutti i pf della mia rete. Quindi mi pago le
mie commissioni come fanno i clienti, per vedere se quello
che propongo va bene o meno. Io sono sicuro di non
inculare i clienti; lo dimostra il fatto che in 10 anni di
lavoro ho "perso" solo 4 clienti e per motivi
indipendenti dalla mia volontà, per esempio la loro azienda
che fallisce o cose del genere. Se andassi in giro a
inculare la gente ne avrei persi molti di più. E come
me ce ne sono tanti in italia. Purtroppo ce ne sono
anche di quelli che vendono un pip come un monetario e
dicono ai clienti che possono prendere i soldi quando
vogliono,ecc ecc. Questi andrebbero appesi per le
palle. Se solo sapessi che un mio collega si comporta così,
lodenuncerei immediatamente agli organi della mia
azienda!!!!!!!!!
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