Commenti
|
|
|
underground 27 dicembre 2012 12:12
Ivan...Grazie...
Consiglio a tutti di vederlo.
La scelta del tipo di animazione, che puo' lasciare qualche
dubbio all'inizio, ti cala perfettamente nell' inquietante
situazione che il film documenta...Bellissimo.
Ancora grazie Ivan.
|
lucillafiaccola1796 26 dicembre 2012 19:58
stè piagnoni, sbatteteli al muro...del pianto finché non
si appomodorano!
|
IVAN. 22 dicembre 2012 18:13
.
(Per Underground che lo aveva chiesto, e chiunque sia
intressato alla questione mediorientale:)
Stasera su RAI 3 alle 23.30 ritrasmettono “VALZER CON
BASHIR”, film di semi-animazione sul massacro di Sabra e
Shatila (l'evento è narrato in flashback da alcuni
ex-soldati israeliani che assistettero passivi alla
strage).
.
|
IVAN. 5 dicembre 2012 23:41
.
• (da Underground:) «Da non perdere anche “THE HUNTING
PARTY”, che parla del conflitto della ex Jugoslavia.»
__________________________________
L'ho visto. Bello lo svolgimento, però mi aveva un po'
deluso il finale, quando la “Volpe” – comparso
finalmente in prima persona – dimostra di essere solo un
pazzoide sadico, senza una grande caratterizzazione
psicologica. In questo modo la sua crudeltà perde di
significato simbolico, perchè tratteggiato COSI' il
personaggio della “Volpe” non incarna l'ideologia
generale della guerra serbo-bosniaca, ma soltanto il sadismo
individuale di un singolo macellaio.
In tal senso, ho apprezzato molto di più “NO MAN'S
LAND” di Danis Tanovic, che attraverso la narrazione di un
piccolo episodio marginale (lo scontro fra 3 soldati rimasti
bloccati in una trincea) illustra magnificamente la
TOTALITÀ della guerra nella ex-Jugoslavia.
-----
Tornando sul massacro di Sabra e Shatila:
Macchiandosi della responsabilità di quel crimine, lo Stato
di Israele ha perso per sempre il diritto di spacciarsi
"vittima a priori".
Begin e Sharon hanno svenduto in un solo colpo tutta la
comprensione che il popolo ebraico aveva riscosso in decenni
di persecuzioni. Altro che “eroi nazionali”; sono degli
infami assassini che hanno tradito quella PARTE della causa
di Israele che si fonda sul SACROSANTO diritto di ogni
popolo di vivere in pace su un legittimo pezzo di terra.
Quando un fazioso ipocrita viene a dire: “Israele ha
sempre ragione perché è Israele”, è sufficente
ricordargli il massacro di Sabra e Shatila e chiedergli come
concilia una simile strage di civili inermi con il concetto
di “stare sempre dalla parte della ragione”. Non può,
ovviamente.
Nulla di strano, quindi, che la propaganda dei faziosi
filo-israeliani scansi di netto l'argomento, o che abbia
cercato – inutilmente – di riscriverne le modalità di
fronte alla Storia.
Naturalmente potrei citare anche un bell'elenco di misfatti
compiuti dalle teste calde che capeggiano l'altra
fazione...ma loro hanno almeno il buongusto di non
spacciarsi per santarellini (e nemmeno hanno una massoneria
totalitarista e guerrafondaia – il Sionismo – con
affiliati sparsi in tutte le nazioni del mondo).
Attenzione quindi ai paraocchi del faziosismo-a-priori; i
soprusi non guardano il passaporto.
.
|
underground 5 dicembre 2012 16:00
Da non perdere anche The Hunting Party che parla del
conflitto della ex Jugoslavia. Molto crudo come film...ma ha
dei risvolti grotteschi al limite del
comico...cinico/comico.
|
underground 5 dicembre 2012 15:15
IVAN.
4 dicembre 2012 22:51
.
***************************************
IL MASSACRO DI SABRA E SHATILA (1982)
***************************************
• (da Underground:) «...Se hai notizie di una
riprogrammazione del film “VALZER CON BASHIR”, mi
avvisi?»
__________________________________________
Lo ritrasmetteranno senz'altro. Comunque, il fascino di quel
film sta nell'aver presentato avvenimenti estremamente
drammatici usando una tecnica (il disegno animato) destinata
solitamente alla narrazione “infantile”, ed è proprio
questo contrasto tra Forma e Contenuto a renderlo un'opera
affascinante (una ricostruzione con attori reali sarebbe
risultata piuttosto fredda e pragmatica, a mio parere).
In ogni caso, può essere utile riassumere il contesto
storico-politico che ha portato all'avvenimento tristemente
noto come “MASSACRO DI SABRA E SHATILA”:
-----
• PREMESSE STORICHE.
– Giugno 1982:
Con l'operazione “PACE IN GALILEA”, Israele invade il
Libano adducendo di voler proteggere i suoi insediamenti nel
nord della Palestina dagli attacchi dell'OLP (che in Libano
contava circa 15000 seguaci).
– 19 agosto:
Il leader dell'OLP, YASSER ARAFAT, concorda con la FORZA
MULTINAZIONALE (contingente di interposizione composto da
francesi, inglesi ed italiani) il ritiro delle truppe
palestinesi.
– 21 agosto:
L'esercito israeliano conquista Beirut. Inizia l'evacuazione
dei guerriglieri palestinesi dell'OLP.
– 23 agosto:
Il falangista BASHIR GEMAYEL, politicamente vicino ad
Israele e ai movimenti cristiani-maroniti, viene eletto
presidente del Libano.
– 31 agosto:
Le forze di Arafat risultano ufficialmente evacuate.
Israele, però, vuole mantenere ancora il suo esercito in
Libano per reprimere le ultime sacche di resistenza
dell'OLP, e la Forza Multinazionale (che secondo gli accordi
presi con Arafat sarebbe dovuta rimanere a garanzia di
protezione dei civili palestinesi in Libano) è ormai solo
d'intralcio. Gli viene quindi imposto di ritirarsi,
lasciando campo libero all'esercito israeliano ed ai
falangisti libanesi, che entrano così a diretto contatto
con la popolazione civile palestinese dei campi-profughi di
SABRA e SHATILA.
– 14 settembre:
Il presidente Bashir Gemayel viene ucciso in un attentato
attribuito ai siriani.
– 15 settembre:
Violando gli accordi negoziati con gli USA, l'esercito
israeliano invade Beirut ovest, sede dei campi-profughi di
Sabra e Shatila, che vengono chiusi ermeticamente: nessuno
può uscire o – teoricamente – ENTRARE.
Il ministro della Difesa israeliano ARIEL SHARON giustifica
questa violazione degli accordi adducendo motivi di
“protezione dei profughi palestinesi da eventuali
tentativi di ritorsione”.
-----
• IL MASSACRO.
– 16 settembre:
Le milizie di ELIE HOBEIKA, falangista cristiano-maronita,
irrompono nei campi con l'intenzione di vendicare
l'assassinio di Bashir Gemayel.
Incredibilmente, L'ESERCITO ISRAELIANO NON MUOVE UN DITO PER
IMPEDIRE L'INGRESSO AI FALANGISTI; anzi, s'impegna per
illuminare a giorno (con razzi al fosforo e riflettori) il
“lavoro” dei carnefici.
La mattanza si svolge quindi indisturbata: con assoluta
calma, i falangisti di Hobeika stanano i profughi dalle loro
abitazioni. L’avanzata dei miliziani è lenta, metodica,
spietata. Chiunque all'interno dei campi gli capiti a tiro,
finisce trucidato senza fare alcuna discriminazione di
nazionalità, religione, sesso od età.
Si susseguono orrori indescrivibili; stupri, decapitazioni,
mutilazioni, omicidi all'arma bianca, sventramenti di feti,
dita mozzate per rubare gli anelli...Non si trattano di
semplici e sbrigative esecuzioni; i falangisti si prendono
tutto il tempo per sfogare i loro istinti più bestiali.
– 17 settembre:
La notizia del massacro comincia a circolare e sconvolge il
mondo intero. Giunge la condanna internazionale.
I falangisti ora si mettono fretta, per cui sparano su tutto
ciò che si muove. I civili vengono ammassati ai muri e
fucilati senza più perdere tempo in torture e giochi
sadici. Centinaia di profughi vengono obbligati a salire su
dei camion e portati fuori dai campi.
Tuttavia, l'esercito israeliano persiste a rimanere semplice
spettatore, e Sharon continua a dichiarare alla stampa che
la situazione è “sotto controllo”.
– 18 settembre:
Dopo tre giorni di eccidi, i miliziani falangisti si
ritirano.
Ai primi giornalisti a cui è permesso entrare nei campi, si
presenta uno spettacolo atroce: le strade sono ricoperte di
cadaveri, i vicoli sono impossibili da percorrere per via
dei corpi ammassati, dapertutto macerie e corpi umani
smembrati. I primi civili cominciano ad uscire dai loro
nascondigli solo alcune ore dopo, alla disperata ricerca dei
loro cari.
Le stime più attendibili indicano un numero di 700-800
vittime solo sul posto, a cui si aggiungono circa 1500
civili deportati sui camion, di cui non si è più saputo
nulla.
-----
• EVENTI SUCCESSIVI.
– 18 settembre 1982:
La stampa internazionale è unanime nel condannare la
condotta dei dirigenti di Israele, in particolare quella del
premier MENACHEM BEGIN e del ministro della Difesa ARIEL
SHARON, che diede ai battaglioni che presidiavano i campi
l'esplicito ordine di non intervenire.
– 19 settembre 1982:
Ariel Sharon dichiara che i suoi uomini resteranno a Beirut
fino a quando l’esercito libanese sarà in grado di
prendere il controllo; prima però devono “bonificare”
le aree in cui si trovano i palestinesi.
– 26 settembre 1982:
La Forza Multinazionale (scacciata il 31 agosto) torna a
Beirut, per svolgere il ruolo di interposizione.
– 8 febbraio 1983:
La COMMISSIONE KAHAN (israeliana) conclude l'inchiesta sul
massacro, indicandone l'esercito israeliano come
“indirettamente responsabile”, e con una semplice accusa
di “negligenza” nei confronti di Ariel Sharon e altri
gerarchi dello Stato Maggiore israeliano, tra cui i generali
RAFAEL EITAN e AMOS YARON.
– 2001:
Ariel Sharon viene eletto premier di Israele, una nomina che
suscita molte polemiche soprattutto proprio in
considerazione della sua responsabilità nel massacro di
Sabra e Shatila.
Alla fine dello stesso anno, Sharon viene imputato dal
Tribunale dell'Aja per crimini contro l'umanità.
– 24 gennaio 2002:
Elie Hobeika, il leader delle truppe falangiste che
compirono il massacro, viene assassinato pochi giorni prima
di poter deporre contro Ariel Sharon al processo.
Hobeika si diceva intenzionato a rivelare che Sharon era
perfettamente consapevole dell'imminente massacro, avendo
pianificato assieme a lui l'entrata dei falangisti nei
campi-profughi senza che l'esercito israeliano si
opponesse.
Israele si oppone al tentativo di far incriminare Ariel
Sharon per la strage. La Corte di Cassazione dell'Aja
archivia così le posizioni di Sharon e degli altri imputati
dello Stato Maggiore israeliano in merito al loro
coinvolgimento nel massacro di Sabra e Shatila.
-----
A TUTT'OGGI, NESSUNO HA MAI PAGATO PER QUESTO CRIMINE.
|
underground 5 dicembre 2012 11:55
Chiedo...mannaggia...
|
underground 5 dicembre 2012 11:55
Ciedo scusa per gli erorri di digitazione...
|
underground 5 dicembre 2012 11:52
Grazie Ivan.
La crudezza dell'esposizione dei fatti (pragmatica) mi fa
venire in mente la storia narrata nel film The Hunting Party
(storia vera) sul conflitto della ex Jugoslavia.
Rinnovo la cortesia di avviso su una eventuale
riproggramazione di quel film senianimato...Ancora
grazie.
Aloha!
|
IVAN. 4 dicembre 2012 22:51
.
***************************************
IL MASSACRO DI SABRA E SHATILA (1982)
***************************************
• (da Underground:) «...Se hai notizie di una
riprogrammazione del film “VALZER CON BASHIR”, mi
avvisi?»
__________________________________________
Lo ritrasmetteranno senz'altro. Comunque, il fascino di quel
film sta nell'aver presentato avvenimenti estremamente
drammatici usando una tecnica (il disegno animato) destinata
solitamente alla narrazione “infantile”, ed è proprio
questo contrasto tra Forma e Contenuto a renderlo un'opera
affascinante (una ricostruzione con attori reali sarebbe
risultata piuttosto fredda e pragmatica, a mio parere).
In ogni caso, può essere utile riassumere il contesto
storico-politico che ha portato all'avvenimento tristemente
noto come “MASSACRO DI SABRA E SHATILA”:
-----
• PREMESSE STORICHE.
– Giugno 1982:
Con l'operazione “PACE IN GALILEA”, Israele invade il
Libano adducendo di voler proteggere i suoi insediamenti nel
nord della Palestina dagli attacchi dell'OLP (che in Libano
contava circa 15000 seguaci).
– 19 agosto:
Il leader dell'OLP, YASSER ARAFAT, concorda con la FORZA
MULTINAZIONALE (contingente di interposizione composto da
francesi, inglesi ed italiani) il ritiro delle truppe
palestinesi.
– 21 agosto:
L'esercito israeliano conquista Beirut. Inizia l'evacuazione
dei guerriglieri palestinesi dell'OLP.
– 23 agosto:
Il falangista BASHIR GEMAYEL, politicamente vicino ad
Israele e ai movimenti cristiani-maroniti, viene eletto
presidente del Libano.
– 31 agosto:
Le forze di Arafat risultano ufficialmente evacuate.
Israele, però, vuole mantenere ancora il suo esercito in
Libano per reprimere le ultime sacche di resistenza
dell'OLP, e la Forza Multinazionale (che secondo gli accordi
presi con Arafat sarebbe dovuta rimanere a garanzia di
protezione dei civili palestinesi in Libano) è ormai solo
d'intralcio. Gli viene quindi imposto di ritirarsi,
lasciando campo libero all'esercito israeliano ed ai
falangisti libanesi, che entrano così a diretto contatto
con la popolazione civile palestinese dei campi-profughi di
SABRA e SHATILA.
– 14 settembre:
Il presidente Bashir Gemayel viene ucciso in un attentato
attribuito ai siriani.
– 15 settembre:
Violando gli accordi negoziati con gli USA, l'esercito
israeliano invade Beirut ovest, sede dei campi-profughi di
Sabra e Shatila, che vengono chiusi ermeticamente: nessuno
può uscire o – teoricamente – ENTRARE.
Il ministro della Difesa israeliano ARIEL SHARON giustifica
questa violazione degli accordi adducendo motivi di
“protezione dei profughi palestinesi da eventuali
tentativi di ritorsione”.
-----
• IL MASSACRO.
– 16 settembre:
Le milizie di ELIE HOBEIKA, falangista cristiano-maronita,
irrompono nei campi con l'intenzione di vendicare
l'assassinio di Bashir Gemayel.
Incredibilmente, L'ESERCITO ISRAELIANO NON MUOVE UN DITO PER
IMPEDIRE L'INGRESSO AI FALANGISTI; anzi, s'impegna per
illuminare a giorno (con razzi al fosforo e riflettori) il
“lavoro” dei carnefici.
La mattanza si svolge quindi indisturbata: con assoluta
calma, i falangisti di Hobeika stanano i profughi dalle loro
abitazioni. L’avanzata dei miliziani è lenta, metodica,
spietata. Chiunque all'interno dei campi gli capiti a tiro,
finisce trucidato senza fare alcuna discriminazione di
nazionalità, religione, sesso od età.
Si susseguono orrori indescrivibili; stupri, decapitazioni,
mutilazioni, omicidi all'arma bianca, sventramenti di feti,
dita mozzate per rubare gli anelli...Non si trattano di
semplici e sbrigative esecuzioni; i falangisti si prendono
tutto il tempo per sfogare i loro istinti più bestiali.
– 17 settembre:
La notizia del massacro comincia a circolare e sconvolge il
mondo intero. Giunge la condanna internazionale.
I falangisti ora si mettono fretta, per cui sparano su tutto
ciò che si muove. I civili vengono ammassati ai muri e
fucilati senza più perdere tempo in torture e giochi
sadici. Centinaia di profughi vengono obbligati a salire su
dei camion e portati fuori dai campi.
Tuttavia, l'esercito israeliano persiste a rimanere semplice
spettatore, e Sharon continua a dichiarare alla stampa che
la situazione è “sotto controllo”.
– 18 settembre:
Dopo tre giorni di eccidi, i miliziani falangisti si
ritirano.
Ai primi giornalisti a cui è permesso entrare nei campi, si
presenta uno spettacolo atroce: le strade sono ricoperte di
cadaveri, i vicoli sono impossibili da percorrere per via
dei corpi ammassati, dapertutto macerie e corpi umani
smembrati. I primi civili cominciano ad uscire dai loro
nascondigli solo alcune ore dopo, alla disperata ricerca dei
loro cari.
Le stime più attendibili indicano un numero di 700-800
vittime solo sul posto, a cui si aggiungono circa 1500
civili deportati sui camion, di cui non si è più saputo
nulla.
-----
• EVENTI SUCCESSIVI.
– 18 settembre 1982:
La stampa internazionale è unanime nel condannare la
condotta dei dirigenti di Israele, in particolare quella del
premier MENACHEM BEGIN e del ministro della Difesa ARIEL
SHARON, che diede ai battaglioni che presidiavano i campi
l'esplicito ordine di non intervenire.
– 19 settembre 1982:
Ariel Sharon dichiara che i suoi uomini resteranno a Beirut
fino a quando l’esercito libanese sarà in grado di
prendere il controllo; prima però devono “bonificare”
le aree in cui si trovano i palestinesi.
– 26 settembre 1982:
La Forza Multinazionale (scacciata il 31 agosto) torna a
Beirut, per svolgere il ruolo di interposizione.
– 8 febbraio 1983:
La COMMISSIONE KAHAN (israeliana) conclude l'inchiesta sul
massacro, indicandone l'esercito israeliano come
“indirettamente responsabile”, e con una semplice accusa
di “negligenza” nei confronti di Ariel Sharon e altri
gerarchi dello Stato Maggiore israeliano, tra cui i generali
RAFAEL EITAN e AMOS YARON.
– 2001:
Ariel Sharon viene eletto premier di Israele, una nomina che
suscita molte polemiche soprattutto proprio in
considerazione della sua responsabilità nel massacro di
Sabra e Shatila.
Alla fine dello stesso anno, Sharon viene imputato dal
Tribunale dell'Aja per crimini contro l'umanità.
– 24 gennaio 2002:
Elie Hobeika, il leader delle truppe falangiste che
compirono il massacro, viene assassinato pochi giorni prima
di poter deporre contro Ariel Sharon al processo.
Hobeika si diceva intenzionato a rivelare che Sharon era
perfettamente consapevole dell'imminente massacro, avendo
pianificato assieme a lui l'entrata dei falangisti nei
campi-profughi senza che l'esercito israeliano si
opponesse.
Israele si oppone al tentativo di far incriminare Ariel
Sharon per la strage. La Corte di Cassazione dell'Aja
archivia così le posizioni di Sharon e degli altri imputati
dello Stato Maggiore israeliano in merito al loro
coinvolgimento nel massacro di Sabra e Shatila.
-----
A TUTT'OGGI, NESSUNO HA MAI PAGATO PER QUESTO CRIMINE.
.
|
underground 4 dicembre 2012 10:46
Ivan, cortesemente, siccome me lo sono perso quel film mi
dici, visto che sul D.T. ripetono spesso la programmazione
ma io non sono molto attento (la TV, fosse per me, farebbe
un bel volo in una discarica...ma serve per guardare i
film...e basta)...dicevo: se hai notizie di una eventuale
riprogrammazione di quel film, gentilmente, mi avvisi?
Caffe' pagato.
Grazie.
|
lucillafiaccola1796 3 dicembre 2012 21:01
però.... se equitalia te pija casa tua pé dalla ai
discendenti de quelli che l'hanno abitata per caso 3000 anni
fa nunte rode er chicherone? e se ammazzano pure t ed i
tuoi non cerchi di legittimamente difenderti... ica è n°
partita de calcio questa!!!
nunje famo*bambini e fra loro sammazzano sti kretini! nun
l'adamo+anessuno e finisce stò raduno
ah ah ah ah
|
lucillafiaccola1796 3 dicembre 2012 20:55
aho! mestò a iNnamorà [intellettualmente] de IVAN.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
|
IVAN. 2 dicembre 2012 22:46
.
...CORREZIONE: il film è su RAI 5 (canale n°23 del
D.T.)
.
|
IVAN. 2 dicembre 2012 22:41
.
(Segnalazione TV:)
Stasera su La5 (canale 30) alle 23.30, trasmettono il film
semi-animato “VALZER CON BASHIR”, cruda ricostruzione
del massacro di Sabra e Shatila.
Utile per capire come, di fronte ai morti innocenti, i
concetti di “torto” e “ragione” delle opposte
fazioni sono manicheismi senza significato.
.
|
francesco9244 2 dicembre 2012 14:52
O DIVENTA NECESSARIA UNA SECONDA PULIZIA ETNICA DI QUESTI
POPOLI STANZIATI NELL'USURPATA "TERRA PROMESSA"
|
francesco9244 2 dicembre 2012 14:48
se risaliamo alle origini storiche del possesso di questi
territori, "la Terra promessa" questa apparteneva alle
originarie popolazioni dei filistei, cananei, ecc.,
popolazioni che sono state sterminate da una feroce pulizia
etnica, iniziata da Mosè e completata da Giosuè, in
obbedienza del dio di razza di questa antesignano 'popolo
eletto': dio fatto a loro immagine e somiglianza di tribù
di predoni del deserto!
orbene, queste originarie popolazioni erano di stirpe
camita, come gli attuali palestinesi; e questo dovrebbe pur
contare qualcosa, oltre lo strapotere mondiale sionista!
|
IVAN. 2 dicembre 2012 14:21
.
METODO D'ANALISI: IL SOPRUSO & LA SUA GIUSTIFICAZIONE
******
• (da Underground:) «Mio padre (classe 1932) mi ha detto:
"Brutto essere nati in un momento di profonda crisi e
lasciare questo mondo in una crisi ancora più grossa".»
__________________________________________
Grande quanto triste constatazione. Purtroppo temo che la
sua sarà una frase che a TUTTI (chi prima, chi dopo) ci
toccherà pronunciare.
E' stato affermato che “Lo stato di conflitto è una
condizione permanente, per l'Umanità.” (G.I.Gurdjieff)
Ciò è assolutamente vero. Basta osservare il percorso
della Storia umana: un conflitto dopo l'altro, in ogni luogo
e in ogni tempo, per i motivi più svariati.
Noi possiamo solo osservare (o impegnarci a creare) delle
semplici PAUSE più o meno lunghe tra una crisi e l'altra,
ma le crisi si ricicleranno sino alla fine dei tempi; di
questo dobbiamo farcene una ragione.
Tuttavia questo non deve suonare come FATALISMO; l'impegno
per la pacificazione dei focolai di crisi - pur sapendo che
sarà una pacificazione solo TEMPORANEA - è un dovere
morale di ciascuna persona senziente.
Cosa possiamo “fare”, a tal proposito, nel nostro
piccolo?...Semplice: si tratta solo di adottare un METODO
nelle nostre analisi, ovvero distinguere tra un SOPRUSO e la
sua GIUSTIFICAZIONE.
Il Sopruso è inevitabile, ma la Giustificazione del
medesimo dipende SOLO DA NOI, individualmente.
(Mi spiego con un esempio a tema:)
Se uno dice: “Israele fa bene a reagire al lancio di
razzi”, o “Hamas fa bene a non lasciare impunito il
furto della propria terra”, sta soltanto giustificando un
sopruso.
Ed è inutile che egli cerchi di nascondersi dietro ad un
dito: non c'è scusa o partigianeria che tenga, poichè
entrambe le parti sono in MANIFESTO torto.
Prendere A PRIORI le difese di una delle due parti soltanto
perchè essa si chiama “Israele” o “Hamas”,
significa avere il cervello di una gallina morta, e
l'obiettività di giudizio di un Moggi quando parla della
Juve.
UN SOPRUSO RIMANE SEMPRE UN SOPRUSO, anche quando lo
commette la fazione per cui “tifiamo”. Riconoscere
questo semplicissimo assunto è indice di onestà
intellettuale. Ma inventarsi contorti motivi per
giustificare un sopruso (e per giunta vomitare merda su
coloro che invece mantengono una neutrale equidistanza di
giudizio nell'analisi dei fatti), significa essere davvero
marci nell'anima.
È proprio questo genere di figuri, che impedisce alla
Ragionevolezza di prevalere sugli istinti di sopraffazione
violenta. E poco importa che questi disonesti inquinino le
trattative diplomatiche tra Stati, o i grandi media, o le
pagine di un piccolo forum; qualunque sia il livello in cui
operano per giustificare soprusi, la loro malafede NON deve
infettare le persone animate da propositi costruttivi.
Quando avviene un sopruso, c'è soltanto una cosa più grave
del sopruso stesso: il GIUSTIFICARLO, il tentare di farlo
passare come un atto giusto, dovuto, sacrosanto.
Non c'è attenuante per questo sfoggio di meschinità.
Infatti un sopruso può anche accadere in modo INDIPENDENTE
dalla nostra volontà, ma la sua giustificazione è un atto
su cui abbiamo potere di INTERVENTO DIRETTO, sia in modo
attivo (quando lo giustifichiamo in prima persona) che
passivo (quando crediamo alle giustificazioni inventate da
qualcun altro).
Se è chiaro questo discorso di premessa, a tuo padre direi:
le sue parole sono giuste, ma non deve sentirsi afflitto dal
vedere nel mondo ancora le stesse “crisi” di quando era
nato; è destino comune ad ogni uomo lasciare questo mondo
nello stesso stato in cui lo aveva trovato.
Lo stato di “crisi” è una condizione IMMUTABILE per il
mondo, e nessuno ne vedrà mai la DEFINITIVA fine, per
quanto duramente possa impegnarsi per risolverla.
Non ci è concessa la possibilità di eliminare per sempre
il “male” dal pianeta, però ci è concessa la
possibilità di poterlo RICONOSCERE COME TALE quando si
manifesta. Allora, più che la “risoluzione” delle
crisi, conta il restare sempre ONESTI di fronte ad esse,
senza ingannarci né sulle loro CAUSE, né su quelle che
potrebbero essere le loro ipotetiche SOLUZIONI.
L'integrità morale e intellettuale innanzitutto; ogni cosa
che viene dopo sarà conseguenzialmente positiva. Abbastanza
per attraversare le periodiche crisi senza rimpianti, in
pace con la propria coscienza.
.
|
underground 1 dicembre 2012 13:11
Ieri sera ne parlavo con mio padre (classe 1932) che
incomincio' a scrivere giornalmente da quando aveva cica
trenta anni con un olivetti lettera 32 a tutti i giornali
sulle varie ingiustizie del mondo e su fatti che riguardano
l'impegno civico e sociale dei singoli. Mi ha detto: "brutto
essere nati in un momento di profonda crisi e lasciare
questo mondo in una crisi ancora piu' grossa...".
|
underground 1 dicembre 2012 13:02
Colpito ed affondato Ivan.
Se tanti anni di guerra faziosa da entrambi i lati non hanno
portato all'obbietivo finale che deve essere una pacifica
convivenza fra ebrei ed arabi quata risoluzione ha si' una
certa importanza sotto il profilo "politico" della storia in
questione me non quello pratico della pace. Fiche Hamas
continuera' ad essere una organizzazione terroristica che
"giustifica" una reazione da parte dell'esercito israeliano
non si arrivera' a niente. Una cosa non capisco: ma perche'
sti' due popoli devono essere sempre mediati da
qualcunaltro? Vedi gli ultimi incontri in Egitto sotto la
supervisione USA ed i precedenti...Anche io non vedo la
volonta' di arrivare ad uno scopo finale condiviso: la
pace...ed e' molto triste questo.
Aloha!
|
IVAN. 1 dicembre 2012 0:23
.
(per Underground:)
-----
Per come la vedo io, questa storia del “Voto all'ONU della
Palestina” è una pagliacciata;
se ci fosse un REALE interesse di risolvere la crisi, le
soluzioni si troverebbero CON O SENZA questa farsetta del
“voto” (che mi puzza di espediente diplomatico per
prendere tempo e rimandare gli interventi CONCRETI).
Comunque, sono interessanti le dichiarazioni in merito del
premier israeliano BENJAMIN NETANYAHU:
• «Il voto all'ONU sulla Palestina non cambierà
alcunché sul terreno.»
Fin qui l'ha detta giusta. Ma poi aggiunge:
• «Non avvicinerà la costituzione di uno Stato
palestinese, anzi la allontanerà.»
Ma senti senti. E allora, se è vero che il voto all'ONU
sfavorisce il “nemico”...perché Israele ne è
CONTRARIA? (Occhio, Benjamin...ti si allunga il naso!)
• «La mano di Israele resta comunque tesa verso la
pace.»
Oh, sì...Se per “pace” intende il passare un bel colpo
di spugna sui soprusi commessi nella Zona in 65 anni, allora
siamo tutti d'accordo. (Hai presente “MARS ATTACK”, quel
film in cui gli invasori alieni dicevano sempre “NOI
VENIAMO IN PACE” un istante prima di incenerire il
malcapitato a cui si rivolgevano? Ecco; le benauguranti
parole del Benjamin mi suonano un po' così.)
Forse qualcuno dovrebbe ricordare a Netanyahu (e non solo a
lui) che la “pace” si raggiunge tramite i FATTI, non
tramite le CHIACCHIERE buoniste. E per realizzare i fatti,
occorre prima avere l'intima INTENZIONE di realizzarli
(intenzione che non ravviso affatto in nessuno dei leaders
di ambedue le parti.)
.
|
underground 30 novembre 2012 1:18
Sunto da ansa.it (
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2012/11/27/Anp
-Londra-Parigi_7864795.html )
In una giornata che sarà ricordata nei libri di storia, la
Palestina diventa "Stato osservatore" dell'Onu. Esattamente
65 anni dopo il voto sulla spartizione della Terra Santa in
due Stati (era il 29 novembre del 1947, e persino un
giovedì), l'Assemblea generale delle Nazioni Unite si rende
protagonista di un'altra giornata memorabile, approvando con
138 voti su 193 una risoluzione che il presidente dell'Anp
Abu Mazen ha voluto con forza. E che i vertici
dell'Autorità nazionale palestinese considerano solo un
primo passo verso la nascita di un vero e proprio Stato e
verso il riconoscimento della Palestina come Paese membro a
pieno titolo delle Nazioni Unite.
Per gli israeliani, come per Washington, un vero e proprio
Stato palestinese che viva in pace e sicurezza accanto ad
Israele può scaturire solo da un negoziato che porti a un
definitivo e duraturo accordo di pace. Netanyahu, quindi,
assicura come il voto all'Onu di fatto non cambi nulla: "Non
sarà costituito uno Stato palestinese senza il
riconoscimento di Israele come Stato del popolo ebraico,
senza la proclamazione della fine del conflitto e senza
misure di sicurezza reali che difendano lo Stato di Israele
e i suoi abitanti". Da domani però qualcosa cambia. E il
neo 'Stato palestinese', per esempio, avrà accesso a molti
trattati e organizzazioni internazionali che finora gli
erano preclusi. A partire dalla Corte penale internazionale,
davanti alla quale i palestinesi potrebbero decidere di
portare Israele per denunciare la questione dei Territori
Occupati.
Questo uno dei timori più grandi degli israeliani e di
molti altri Paesi, anche se i vertici dell'Anp hanno
assicurato che non compiranno tale passo automaticamente:
dipenderà dalla politica che Israele deciderà di portare
avanti sul fronte degli insediamenti. Intanto Abu Mazen
guarda già alla prossima sfida, questa sì impossibile e
simbolica: il sì alla Palestina Stato membro dell'Onu da
parte del Consiglio di sicurezza. Una mossa già tentata dal
presidente dell'Anp ma che si è inevitabilmente scontrata
con il veto degli Stati Uniti. L'auspicio di tutti, però,
è che dalla storica giornata al Palazzo di Vetro nasca una
nuova spinta verso il dialogo. In questo senso il segretario
generale dell'Onu, Ban ki-Moon ha lanciato un chiaro appello
a israeliani e palestinesi: "E' giunta l'ora di rianimare il
processo di pace". Un processo di pace in stallo da troppo
tempo.
|
IVAN. 29 novembre 2012 15:16
.
MA CHE RAZZO DICONO I TG?
*****
(Notizia riportata da un po' tutti i media mainstream:)
• «Ripresi gli scontri nella Striscia. Israele risponde
al lancio di razzi da Gaza, che hanno provocato 3 vittime
israeliane. La massiccia controffensiva di Israele ha
provocato più di 60 vittime tra i civili palestinesi.»
__________________________________________________
Israele risponde al lancio di...“RAZZI”, dicono?!
Ho capito; si ricomincia col teatrino della disinformazione
mediatica.
Su le maniche, e usiamo un po' di sano SENSO CRITICO (anche
se sembra un'usanza passata di moda).
In primis, è interessante osservare il grande spazio
concesso dai media alle versioni “israeliane” sui motivi
della ripresa degli scontri (i soliti Peres, Netanyahu,
etc), e praticamente NESSUNA voce, invece, alla controparte
palestinese.
Non che qualcuno senta la mancanza delle demenziali
dichiarazioni di quegli esaltati dei capi di Hamas, ma
l'obiettività giornalistica imporrebbe di sentire le
versioni di ENTRAMBE le parti in conflitto. Che non sono
soltanto terroristi fanatici (da una parte) e guerrafondai
oppressori (dall'altra parte).
L'obiettività prescinde necessariamente dal PLURALISMO
dell'informazione. Cioè, raccontare i fatti a 360° per
quelli che sono, neutralmente, senza omissioni o
parteggiamenti di sorta.
Verrebbe fuori, ad esempio, che i tanto menzionati
“RAZZI” palestinesi (al cui uso è imputato il motivo
della nuova “contro-offensiva” israeliana) non sono
altro che dei tubetti in metallo riempiti di esplosivo
artigianale, di scarsa gittata (circa 10 km) e dalla
traiettoria assolutamente incontrollabile.
Insomma, i “terribili” razzi Qassam sono in realtà poco
più che semplici mortaretti, inefficaci sul piano bellico,
e di utilizzo quasi meramente provocatorio. Ma a sentire i
media, sembra quasi che Israele sia bombardato da una
pioggia di bombe atomiche (e ciò induce tendenziosamente
l'opinione pubblica a solidarizzare con la “vittima” di
questa terrificante aggressione, e a giustificarne la
conseguente rappresaglia).
Chiaro il concetto di fondo? Basterebbe che i media
spiegassero in COSA consistano questi “razzi”, per far
decadere il “CASUS BELLI” dichiarato e scoprire che in
realtà questa guerra è tutt'altro che una semplice
questione di “sacrosanto diritto a rispondere alle
aggressioni” (come invece raccontano, ipocritamente, i
portavoce di Israele).
Ma allora PERCHÈ nessun TG spiega COSA sono in realtà
questi benedetti “razzi”?
Hanno forse paura di far sapere al pubblico che la reazione
di Israele è spropositata? Che reagisce con missili,
bombardieri, mitragliatrici, carri e cannoni...al lancio di
banali petardi?
Eppure, a quanto pare non si vuol proprio far sapere.
E quando si vuole nascondere la realtà dei fatti, allora
nella faccenda c'è qualcosa che puzza di marcio.
E a questo punto, pur senza parteggiare per nessuno dei
contendenti, mi chiedo:
- Quale delle due parti ha sia la POSSIBILITÀ che
l'INTERESSE di influenzare i media per nascondere al
pubblico la realtà dei fatti?
(Domanda retorica, obv. E il puzzo di marcio cresce.)
.
|
IVAN. 29 novembre 2012 15:15
.
Underground, ti rinnovo il suggerimento di scansare gli
attaccabrighe irragionevoli.
(...e poi, dicendo che hai un tocco femminile, senza
accorgersene ti ha fatto un complimento: dubito infatti che
un caprone come lui abbia confidenza con la
Femminilità).
Azzeriamo tutta questa inutile diatriba e riprendiamo da
capo il filo del discorso serio.
.
|
underground 29 novembre 2012 2:17
Errata corrige per chi ci marcia meschinamente sugli errori
di digitazione:
A me questa storia mi tocca molto da vicino. Mi ricorda la
mia infanzia ed adolescenza. Sono nato e cresciuto a Palermo
e qualche stupido ancora pensa che solo perche' parli con un
accento meridionale sei inferiore o mafioso.
Ripeto: brutta bestia il fanatismo...ancora di piu'
l'ignoranza.
Aloha!
|
underground 29 novembre 2012 2:11
O, ancora meglio, vai qui: http://dilatua.aduc.it/info/abusi
e chiedi ad aduc direttamente chi sono. Passo e chiudo.
Aloha!
|
underground 29 novembre 2012 2:00
Ti fai troppe elucubrazioni mentali Mangascia': informati
con google.
Aloha!
|
francescomangascia 29 novembre 2012 1:17
underground, cresciuta a Palermo... te l'avevo detto che eri
una donna. Visto che avevo ragione cara palermitana?
|
underground 29 novembre 2012 0:20
A me questa storia mi tocca molto da vicino. Mi ricorda la
mia infanzia ed adolescenza. Sono nato e cresciuta a Palermo
e qualche stupido ancora pensa che solo perche' parli con un
accento meridionale sei inferiore o mafioso.
Ripeto: brutta bestia il fanatismo...ancora di piu'
l'ignoranza.
Aloha!
|
underground 28 novembre 2012 23:57
Chiedo a Ivan se, gentilmente, puo' ripostare il commento
riguardante la malinformazione dei TG...Se non sbaglio
questa discussione era partita da quel punto.
La disinformazione, perche' tanta ne vedo e ne sento, oltre
che leggerla, su questo tema e' impressionante. Alimenta la
faziosita' ed ha portato anche me a prendere posizioni non
consone alla pacifica esposizione delle personalissime idee
che ognuno di noi si puo' fare da una corretta
interpretazione dei fatti. Ripeto: inutile guardare a
milleni fa, meglio concentrarci su cosa si potrebbe fare
adesso per non avere altri morti, siano essi ebrei o arabi.
Il sionismo e l'ebraismo sono cose diverse. Cosi' come il
movimento terroristico di Hamas non rappresenta tutti gli
abitanti della Palestina odierna. Spero di essere stato
abbastanza esaustivo e concreto nella mia
esposizione...Intanto vi posto un altro video di un Rabbino
che prende le distanze dal sionismo.
Brutta bestia il fanatismo.
http://www.youtube.com/watch?v=dPMv-kkWliE
|
Commenti
|
|
|
|