Commenti
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Andrea
12 luglio 2007 0:00
Visto che si persevera con la domanda su quale debba essere il giusto compenso notarile per una compravendita immobiliare di Euro 200.000 provo a porre un quesito anche io.
Posto che un Magistrato di Cassazione ( qualifica che si acquisisce dopo 20 anni dalla nomina)percepisce una retribuzione mensile netta di circa 6000 Euro netti, quale dovrebbe essere il reddito "moralmente" equo di un notaio? Siamo proprio certi che gli oltre 400.000 Euro annui siano il "giusto" riconoscimento di anni ed anni di studio? La funzione pubblica dei notai e' piu' importante forse di quella svolta dai magistrati di cassazione? E non mi si venga a parlare di invidia sociale, il mio è solo disgusto per un privilegio indifendibile.
Max
11 luglio 2007 0:00
X Stancodellecaste

Scrivi: “Vi ho inoltre portato un esempio concreto di come un settore considerato strategico come quello del trasporto aereo abbia beneficiato della concorrenza nonostante i precedenti monopolisti portassero argomentazioni uguali identiche alle vostre (tutela del cittadino, tutela della professionalità, sicurezza nazionale, e via dicendo). Mi avete risposto su questo punto? No.”
Scusa la lentezza di comprendonio ma non vedo il nesso!
Mica c’è un problema di concorrenza tra notai: un notaio francese è libero di stipulare un atto avente ad oggetto un immobile che si trova a Roma, così come un notaio italiano può stipulare la vendita di un immobile che si trova a Parigi, ma entrambi devono sottostare alle leggi dello Stato dove quell’atto deve produrre i suoi effetti. Cosa diversa è esercitare la professione in quello Stato. Il notaio italiano è un pubblico ufficiale dello Stato italiano e non può aprire uno studio a Parigi e lo stesso vale per il notaio francese che per diventare pubblico ufficiale in Italia deve superare il concorso pubblico italiano.
Per restare nel campo aereo, ti sentiresti sicuro di salire su un aereo se ti dicessero che non è più necessario un brevetto per pilotarlo e che quindi potrebbe farlo chiunque?
Max
11 luglio 2007 0:00
X Stancodellecaste

Io lo capisco il significato di monopolio, ma sembra che non sia chiaro a te!!
Il fatto che quel lavoro lo possa fare solo un notaio è per lo stesso identico motivo per cui una operazione te la può fare solo un chirurgo ed un calcolo di cemento armato per un fabbricato solo un ingegnere!! Ti risulta che questo sia un monopolio??
Ci vuole tanto a capire??????

Gourry
11 luglio 2007 0:00
Comunque dall'ennesimo surreale e vuoto papiro di stancodellecaste emerge che: "200 Euro guadagnati in un quarto d'ora è proprio una presa per il culo.". Basta leggere questo per capire tutto. Un Notaio in pratica lavora 15 minuti ad atto. La presunzione dell'ignoranza all'ennesima potenza. Tanto tutti sanno tutto, vero stancuccio?
Ma vai a riposarti su ;)
bersanotto
11 luglio 2007 0:00
per stancodellecaste: lascia perdere.

per gli altri lettori del blog: mi raccomando, non fatevi fregare dagli slogan e dal sentimento di invidia.
Enrico
11 luglio 2007 0:00
X sibilla: lei deve aver visto troppi film polizieschi di bassa lega, per trarre da un simile insignificante dettaglio così grandi conseguenze. C.d.o. di milano, c.d.a., si capisce lo stesso, dove l'ho passato, tanto che ci è arrivatapersino lei. Sia più concreta, grazie. Cmq se ci si deve arrampicare sugli specchi come sibilla allora state messi proprio male.
stancodellecaste
11 luglio 2007 0:00
Chiedo venia, mi sono ricreduto. Una luce divina ha illuminato la mia povera mente e mi ha liberato dalle tenebre della crassa ignoranza. Avete ragione, e chiedo perdono per la mia insolenza. Il notaio esiste, ed è qui con me che brandisce con espressione impavida la lucente spada della legalità, assicurando a me ed alla mia progenie un luminoso futuro di certezze giuridiche. O che stolto sono stato a non accorgermi dei miei stuupidi errori!!! O come ho potuto dubitare, mea cula, mea grandissima culpa, della ineluttabilità e della divinità dell'ordine notarile??? Ora sono qui, in ginocchio, a chiedervi perdono per avere osato dubitare della purezza d'animo del notaio, che, qui con me, tutela i miei diritti, proteggendomi dagli inevitabili errori della mia stolta ignoranza. T' amo, pio notaio, t'amo come si ama un prode condottiero che conduce le sue genti alla conquista di un luminoso futuro di certezza e legalità. E che sono duemila squallidissimi euri di fronte a tali radiose prospettive? Perdonami, notaio, di aver dubitato della tua purezza d'animo. Lo so, non mi hai chiesto duemila euri perchè dovevi comprarti un o smeraldo per l'amante, me li hai chiesti per mandarmi dal peccato originale, e perchè sapevi, stolto ignorante cittadino qual sono, che con quei duemila euri sarei sprofondato nel peccato e nella lussuria. E invece sono qui, con duemila euri in meno, a ringraziarti per l'eternità in quanto tu mia insegnato la via, tu mi hai insegnato la verità, tu mi hai ridato la luce...
stancodellecaste
11 luglio 2007 0:00
Max, vedo che insisti a metterla sul piano "ma il lavoro del notaio è difficile". Nessuno dice che sia facile. E' difficile, difficilissimo. Ma ce ne sono tante in Italia di professioni difficili, anche più del notaio, ma nessuna garantisce un reddito medio di 420.000 €. Reddito che è poi il costo ribaltato sulle spalle dei cittadini (perchè questo è il punto: il problema non è il reddito, ma il costo). E' congruo questo costo? Non è congruo? E' opinabile. Ci sono però tre specificità, che continuo a proporre e su cui nessuno mi risponde:
1) la professione di notaio è l’unica libera professione che garantisce redditi MEDI pari al triplo od al quadruplo dei redditi MEDI di tutte le altre professioni
2) la professione di notaio è l’unica libera professione che ha la clientela garantita per legge
3) la professione di notaio è l’unica in cui non c’è concorrenza diretta tra professionisti
Guarda caso il notaio è l'unico ordine professionale per il quale qualunque forma di concorrenza è eliminata alla radice tramite uno strettissimo controllo sugli iscritti all'ordine (tramite severissimo concorso) ed una suddivisione del territorio in circoscrizioni volte ad evitare che un notaio si "pesti i piedi" con un suo simile.
Guarda caso è l'unico ordine professionale che ha la clientela almeno parzialmente garantita dalla legge.
E, GUARDA CASO, è l'unico con un reddito medio mostruosamente più alto di tutte le altre professioni, libere e non.
Sono tutte coincidenze? O la mancanza di concorrenza più l'obbligo ad usufruire dei suoi servizi crea una miscela esplosiva che fa sì che i costi degli atti notarili siano molto più alti di quello che sarebbero con una logica almeno parziale di mercato? E che tutto qusto avvenga magari sulle spalle (ed a spese) dei cittadini?
E'opinabile anche questo... ma, perdonami, il dubbio è più che lecito.
Perchè la difficoltà della attività non può giustificare da sola un costo così elevato. Un oncologo non guadagna (e quindi costa) MEDIAMENTE 420.000 €...e spero non mi verrete a dire che le responsabilità, la preparazione e le difficoltà professionali di un oncologo siano inferiori a quelle di un notaio...
Quindi la specificità che giustifica redditi (e conseguentemente costi) così elevati non è la difficoltà della professione, o la severità della selezione, ma la mancanza di concorrenza....
Ma su questo, ancora una volta, mi apsetto il silenzio assoluto...
Max
11 luglio 2007 0:00
X Alepino

Visto che secondo te il notaio costa un po’ troppo, ma che sarebbero pochi 200 Euro, mi piacerebbe sapere quanto sarebbe il “giusto” secondo la tua opinione.
Se tu fossi un notaio e dovessi occuparti di una vendita da 200.000 Euro per la quale devi: parlare col cliente e fargli consulenza, fare le visure ipotecarie (cioè andare nella Conservatoria dei Registri Immobiliari a controllare i passaggi dell’immobile per i 20 anni precedenti), fare le visure catastali e le copie delle piantine, verificare la legittimità urbanistica, scrivere l’atto (dodici pagine circa), leggerlo, spiegarlo, farlo firmare, calcolare le imposte e le tasse che deve pagare il cliente, registrarlo, trascriverlo presso la Conservatoria, fare la voltura in Catasto, fare le copie per il cliente e tutto questo senza sbagliare una virgola altrimenti risponde professionalmente verso il cliente e disciplinarmente verso l’organo ispettivo (Archivio Notarile) che dipende dal Ministero di Giustizia.
Quanto sarebbe giusto?
Tieni conto che per la stessa vendita il mediatore immobiliare, che si limita a compilare una proposta non vincolante di acquisto e non ha neppure l’obbligo di effettuare un controllo preventivo sulla situazione giuridica delle case che mette in vetrina, prende il 2% (a volte anche il 3%) dal venditore ed il 2% (a volte anche il 3%) dall’acquirente.

Max
bruno
11 luglio 2007 0:00
Per tutti coloro che parlano a sproposito di notariato.

SICUREZZA GIURIDICA: I NUMERI
La principale funzione dell’attività notarile è esemplificata da una famosa dichiarazione del noto giurista Francesco Carnelutti: "Tanto più notaio, tanto meno giudice".
L’intervento notarile svolge una funzione di giustizia preventiva che con-tribuisce al contenimento del contenzioso, in un paese, come l’Italia, in cui c’è una forte vocazione alla litigiosità.
Si può fare l’esempio delle transazioni immobiliari, uno dei principali am-biti di attività del notaio, che tocca la vita di tutti i cittadini: il contenzioso su questi atti riguarda annualmente circa 50 casi su oltre 1.700.000, pari allo 0,0029% delle transazioni.
Per avere un riferimento di quanto incida l’effetto preventivo dell’attività notarile basta pensare che invece, il peso economico del contenzioso civile nel nostro Paese si aggira intorno all'1,7% del PIL (dati del rapporto Tillin-ghast relativi al 2005).
In considerazione del fatto che per i cittadini più deboli spesso andare in giudizio non è una scelta percorribile – data la durata e quindi i costi di cui si devono fare carico - è evidente che la sicurezza “a priori” garantita dall’intervento notarile protegge proprio i più deboli (mentre quella a po-steriori è un lusso riservato a chi ha più mezzi).
I rarissimi sinistri vengono interamente risarciti dall’assicurazione obbli-gatoria della categoria; i casi che non sono coperti dalla polizza RC ven-gono rimborsati da uno speciale fondo di garanzia costituito dalla catego-ria.
Va specificato che l'assicurazione dei notai risarcisce l'intero valore effetti-vo dell’immobile (ad esempio di una casa che fosse risultata ipotecata) a differenza delle title insurance dei paesi anglo-americani che, invece, ri-sarciscono solo il massimale assicurato, che nella maggioranza dei casi corrisponde alla somma prestata dalla banca al tempo dell’acquisto della casa.
Poniamo l’esempio di una casa che viene acquistata nel 2000 per un prez-zo dichiarato di 150.000 euro ed assicurata per la stessa somma, corri-spondente al mutuo; se, ad esempio nel 2004, quando la casa ha un va-lore di mercato di 220.000 euro, si scopre che c'era un'ipoteca, di cui nella vendita non ci si era accorti, l’assicurazione risarcisce solo i 150.000 euro originari.
In termini di analisi economia le title insurance sono una soluzione ineffi-ciente per il consumatore, perché non solo non garantiscono i diritti di proprietà ma nemmeno in via di risarcimento, il danno subito.
Tornando ai notai la responsabilità disciplinare poi può comportare la so-spensione o nei casi più gravi la destituzione.
L’attività del notaio è soggetta a stringenti controlli da parte dei consigli notarili, del Ministero della Giustizia (che ogni due anni sottopone a ispe-zione tutti gli atti dei notai attraverso i Conservatori degli Archivi Notarili) e delle Procure della Repubblica.
Inoltre, nel campo degli atti immobiliari, il notaio riscuote e versa allo Stato le imposte, senza alcun aggio.
Il notaio è responsabile personalmente e direttamente delle imposte con-nesse all’atto, anche quando il cliente non gliele abbia versate.
In questo modo nel 2005 i notai hanno incassato per lo Stato e versato all’Erario immediatamente e direttamente circa cinque miliardi di euro (10.000 miliardi delle vecchie lire, pari allo 0,35 % del PIL ).
Il valore economico dell’affidabilità dei registri pubblici L'affidabilità dei Registri Pubblici – ed in particolare la sicurezza delle situazioni proprieta-rie immobiliari e della loro circolazione – è sempre più un valore economi-co fondamentale, sia sotto il profilo soggettivo del cittadino acquirente, sia dal punto di vista oggettivo del mercato creditizio, che vede nella garanzia immobiliare il più importante dei "collateral" che inducono all'investimento ed al finanziamento di nuove attività produttive.
Dall’altro lato, gli immobili assumono un ruolo crescente – nell’economia sempre più globalizzata – quali strumenti di garanzia al fine dell’ottenimento del credito.
Gli stessi economisti incaricati dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale, tra cui in particolare Hernando De Soto, hanno sostenuto che la causa della povertà delle economie in sviluppo o in transizione (Africa, Oriente, Europa dell'Est) non sta nella mancanza di risorse "fon-diarie", bensì nella mancanza o inaffidabilità di "Registri immobiliari pub-blici" la cui attendibilità sia in qualche modo garantita dallo Stato.
I danni derivanti dall’inaffidabilità dei pubblici registri: le frodi informati-che dilaganti nel mondo di common law
Nei Paesi di common law (di diritto anglo-americano) l’affidabilità dei Re-gistri Pubblici, che in Italia è garantita dal controllo del notaio, con le re-sponsabilità e le garanzie connesse, è al centro di una dilagante ondata di frodi e danni economici causati da dati inattendibili, falsificati e fraudo-lentemente inseriti nei Registri o presentati agli operatori, spesso via in-ternet.
Un ruolo fondamentale viene giocato proprio dal massiccio impiego delle nuove tecnologie che, da strumento di efficienza all’interno di una strut-tura rigorosa di controlli preventivi, si rivelano un vero e proprio cavallo di Troia per frodi e falle nel sistema.
Un caso di particolare rilevanza è quello delle TITLE FRAUD (falsificazioni dei certificati di proprietà immobiliare), fenomeno particolarmente diffuso in Canada, dove sin dal 1999 è in funzione un sistema di pubblicità immo-biliare elettronico (praticamente identico a quello che si sta cercando di attuare in Inghilterra) con accesso aperto a più soggetti (anche privati) ed attuato con modalità elettroniche.
La title fraud consiste nel vero e proprio "furto" della proprietà immobi-liare ad inconsapevoli proprietari, con iscrizione nei Registri immobiliari di certificati di proprietà falsificati. Il frodatore può così ottenere dalla banca l’erogazione di un mutuo che viene garantito con l’iscrizione dell’ipoteca a carico dei beni appartenenti all’inconsapevole proprietario frodato.
Il risultato è che il vecchio proprietario da un punto di vista formale perde la casa a favore della banca che può vantare una ipoteca.
Il fenomeno – disastroso per i consumatori ma anche per il sistema ban-cario ed assicurativo
-ha provocato un tale allarme da portare, nel 2006, alla emanazione di una legge apposita per cercare di arginare il fenomeno (Bill 152). I danni provocati dalla title fraud sono stati stimati, nel 2005, in oltre 1,5 miliardi di dollari. Questo ha comportato l’aumento dei risarcimenti, per questo ti-po di danni, dal 6% del totale delle somme risarcite, nel 2000, al 33,3% nel 2005. Fino al 2006, essendoci la responsabilità diretta del Registro Immobiliare per questo tipo di danni, le assicurazioni si sono potute “rivalere” sul Fondo Pubblico istituito per risarcire i danneggiati, con con-seguente aggravio dei costi a carico della collettività. Dato che, proprio per questo motivo, il Bill 152 esclude la possibilità di rivalsa sul Fondo Pubblico, è prevedibile un nuovo inevitabile rialzo dei premi assicurativi e, se il fenomeno dovesse continuare o peggiorare, il rifiuto assicurativo per gli immobili.
Altri fenomeni di frodi (con danni gravissimi per i consumatori) derivanti da una scarsa affidabilità dei registri pubblici sono:
ID theft (furti di identità), in pratica una varietà di frodi realizzate con la falsificazione dei dati di persone, facilitati dall’accesso telematico senza controlli preventivi. Secondo un rapporto della Federal Trade Commission (FTC) del 2003 ha danneggiato il 4.6% dei consumatori americani sopra i 18 anni (pari a 9,91 milioni di persone), con perdite per 52,5 miliardi di dollari (di cui 47,6 miliardi di perdite per le imprese e 5 miliardi di dollari per i privati). In Canada, il Canadian Council of Better Business Bureaus (CCBBB) ha stimato perdite per i consumatori, banche ed altri operatori nell’ordine di 2,5 miliardi di dollari canadesi nel 2002; in Inghilterra il Go-verno ha stimato i danni provocati nel 2005 da ID theft in 1,7 miliardi di sterline, corrispondenti a circa 2,38 miliardi di euro, e la situazione è tal-mente grave che il governo ha creato un sito dedicato alla lotta alle frodi che coinvolgono il furto di identità.
Real estate fraud (frodi immobiliari) che, attraverso diversi schemi, hanno provocato danni enormi e che hanno come caratteristica comune la falsifi-cazione di documenti ed identità e la collaborazione di soggetti della pro-cedura transattiva (agenti immobiliari ecc…).
I soggetti protagonisti delle transazioni immobiliari indicano che, in Cana-da, il valore medio di un caso di frode immobiliare si aggira sui 300.000 dollari e la stima della “Quebec Association of Real Estate Agents and Bro-kers” è che il fenomeno ammonti a circa 1,5 miliardi di dollari l’anno. In Usa la questione è seguita con attenzione anche dall’Internal Revenue Service (il servizio di riscossione delle imposte sui redditi), perché implica notevoli riflessi anche fiscali in termini di perdite di gettito e riciclaggio. Al riguardo è stato presentato nel marzo 2007 un Rapporto “Real Estate Fraud: Facts, Figures and Closed Cases” dall’IRS Criminal Investigation.
Il fenomeno è in costante aumento in tutto il mondo anglo-americano, e si distingue in due fattispecie:
Mortgage fraud (frodi ipotecarie), fenomeno così grave, preoccupante ed in espansione
che il Federal Bureau of Investigation (FBI) da tempo lo sta monitorando e sta attivamente cooperando con molte istituzioni pubbliche e private per contrastarne la diffusione. La frode ipotecaria viene messa in relazione, oltre che con la più estesa possibilità di falsificazione offerta dalle tecnolo-gie informatiche, con il crescente affidamento delle istituzioni finanziarie
e non finanziarie su soggetti terzi intermediari non qualificati. Questo fe-nomeno ha creato molte opportunità per frodi organizzate fra i vari sog-getti coinvolti, soprattutto nel settore dei mutui. È evidente quindi l’importanza che riveste l’attendibilità dei soggetti che forniscono dati rile-vanti, dato che le ricadute in termini di perdite del sistema sono sempre
più elevate, soprattutto laddove si tratta di immobili, il cui valore medio è, come detto, di centinaia di migliaia di euro o di dollari. Su questo proble-ma l’FBI collabora, già da tempo, tra gli altri, con la National Notary Asso-ciation, proprio per “...combattere il problema delle frodi ipotecarie”.
Title fraud (falsificazioni dei certificati di proprietà immobiliare) di cui si è parlato. Car title fraud (frodi con falsificazione dei titoli di proprietà degli autoveicoli): nel marzo 2006 Rachel Weintraub, Direttore della Sicurezza dei prodotti della Consumer Federation of America, con oltre 50.000.000 di associati, ha reso al Congresso degli Stati Uniti una testimonianza circa la gravità dei danni subiti dai consumatori a causa del crescente fenomeno della falsificazione dei titoli di proprietà delle auto, quantificati in 11,3 mi-liardi di dollari l’anno.
Corporate fraud (frodi societarie): la c.d. corporate fraud è quella attuata tramite un utilizzo fraudolento delle modalità operative delle società, ac-compagnato dalla mancanza di adeguati controlli contabili e finanziari. In forte crescita il fenomeno di retrodatazione delle stock option (opzioni di acquisto delle azioni da parte dei manager), in modo da aumentarne il valore nel momento della vendita. In Italia il fenomeno della retrodatazio-ne si è arginato attraverso l’introduzione, nel 1993, della Legge Mancino, che ha preteso la garanzia dell’intervento notarile per i trasferimenti di partecipazioni societarie, proprio per la sua funzione di controllo di legali-tà. Il Federal Bureau of Investigation ha indicato la corporate fraud nel suo rapporto annuale sui “white-collar crimes” come principale priorità della Sezione Crimini Finanziari. Nel corso del 2006, sono stati 490 i casi di corporate fraud su cui l’FBI ha investigato: per dare una idea della di-mensione economica del fenomeno, soli 19 casi coinvolgono perdite per gli investitori di oltre 1 miliardo di dollari.
Sembra utile ricordare che i costi del contenzioso negli USA sono i più ele-vati al mondo, pari al 2,3% circa del Pil.
Consiglio Nazionale del Notariato

N.B. PER MAGGIORI INFORMAZIONI SUI DATI BASTA ANDARE AL SITO WWW.NOTARIATO.IT - QUI SI PARLA DI DATI, P.I.L., RILEVANZA ECONOMICO SOCIALE DI UN SISTEMA E NON DI SENTITO DIRE, ANTIPATIA, INVIDIA, SENZA CONOSCERE NEANCHE CHE COSA E' UN NOTAIO
stancodellecaste
11 luglio 2007 0:00
Confermo che fate solo ridere. Ho espresso la mia opinione, ed è mio diritto farlo. Voi rimanete della opinione che 2000 € per un lavoro di un quarto d'ora sia un onorario giusto, io rimango della mia idea che sia un furto. Non ho detto che i notai non studiano nè che il loro concorso non sia difficile. Ho detto che sono esageratamente cari. POsso esprimere un giudizio in questo benedetto Paese? Mi parrebbe di sì, almeno per il momento. O siete di quelli che vanno in giro con il manganello e l'olio di ricino? Temo di sì, visto il livello delle vostre risposte.
Ho detto che i notai si possono permettere di essere così cari semplicemente perche vivono in una situazione di monopolio.
Ho riportato tre fatti (fatti concreti, non opinioni):
1) la professione di notaio è l’unica libera professione che garantisce redditi MEDI pari al triplo od al quadruplo dei redditi MEDI di tutte le altre professioni
2) la professione di notaio è l’unica libera professione che ha la clientela garantita per legge
3) la professione di notaio è l’unica in cui non c’è concorrenza diretta tra professionisti per via della divisione in corcoscrizioni (unico caso tra le professioni oltre ai titolari di farmacia)
Io sostengo che le tre specificità sono correlate tra loro e che introducendo un minimo di concorrenza i costi si abbasserebbero a beneficio dei cittadini senza per questo far morire di fame i poveri notai.
Sempre che, am questo è un tema molto più ampio, del notaio ci sia veramente bisogno...
Voi ritenete che non sia così? Io ritengo di sì. Vi ho inoltre portato un esempio concreto di come un settore considerato strategico come quello del trasporto aereo abbia beneficiato della concorrenza nonostante i precedenti monopolisti portassero argomentazioni uguali identiche alle vostre (tutela del cittadino, tutela della professionalità, sicurezza nazionale, e via dicendo). Mi avete risposto su questo punto? No.
Vi ho portato un ulteriore esempio, citato due volte, quello dei notai austriaci che (è dimostrato) sono molto più economici, tant'è vero che grazie ad uan legge regionale qualcuno in Alto Adige qualcuno comincia a fare i rogiti là e non più a Bolzano (notizia riportata da tutti i giornali). Perchè sono più economici? Non si sa. Mi avete dato risposte concrete su questo? No.
Sapete solo insultare e provocare. Non ripeto più a Gourry che io e Privato siamo due persone diverse, tanto non lo capisce. Gli fa comodo credere che certe idee siano portate avanti da una singola persona. Ma non è così, spiacente per te. I cittadini stanchi dei monopoli e delle rendite di posizione (mica solo dei notai, sia chiaro) sono sempre di più. Quello di Lulli è stato un primo tentativo, maldestro magari, ma solo il primo. Ne arriveranno altri, spiacente per voi, perchè la strada che si sta intraprendendo in Europa è chiara, e prevede sempre più concorrenza, in tutti i settori, e quello notarile non farà eccezione. Preparatevi.
Alepino ha visto giusto. 200 Euro guadagnati in un quarto d'ora è proprio una presa per il culo. Ditelo ad un laureato della Bocconi che lavora con contratto a progetto, e sentite un po' come vi risponde. Ma, confermo, i 200 Euro sono effettivamente una provocazione, perchè il tema è di più ampio respiro, e riguarda il monopolio esercitato dai notai ed il suo effetto sui costi. MONOPOLIO, questa è la parola chiave, ma vedo che fate finta di non capire. Quello degi agenti immobiliari, per esempio, non è un monopolio. La legge non mi impone di andare dall'agente immobiliare, la casa posso vendermela per conto mio. Max, lo capisci questo facile concetto o devo farti un disegnino? MO-NO-PO-LIO. Cerca il significato di questa parola sul dizionario e prova a dimostrarmi che quello dei notai non è un monopolio.
Francamente non vi meritate altro che provocazioni, vista la vostra incapacità a fornire risposte concrete su temi concreti .
Sapete solo provocare ed insultare. Ma non mi sconvolge questo, è costume italico meterla sul piano della provocazione quando non si hanno argomenti solidi. Mi fate quasi pena se non mi spaventasse l'idea di essere vostro concittadino.
Saluti

Sibilla
11 luglio 2007 0:00
Scusa Enrico dov hai "passato" l'esame di avvocato? Nel C.D.O. di Milano? Qui si capisce che non sei avvocato in quanto gli esami non si sostengono presso il consiglio dell'ordine ma presso la Corte di Appello!!!! Successivamente, dopo aver superato l'esame ci si iscrive all'albo dell'ordine di appartenenza. Almeno cercate di mascherarvi meglio!!
Gourry
11 luglio 2007 0:00
Carissimi compagni di discussione, mi dispiace che sia toccato proprio a noi sobbarcarci l'onere di combattere contro questo troll che ora si fa chiamare stancodellecaste. Tuttavia vedo che la verità, per quanto possa essere calpestata ed infangata, prima o poi prevale, ed è ciò che sta accadendo ora. Dobbiamo solo continuare a perseverare con pazienza e fermezza, opponendo al cieco buio dell'ignoranza la luce della verità. Fidei et veritatis anchora.
Alepino
11 luglio 2007 0:00
Scusate se mi intrometto. Lavoro all'anagrafe e anche io penso che il notaio costa un po' troppo ma pagarlo 200 euro è una presa per il culo.
Giacomo
11 luglio 2007 0:00


STANCODELLECASTE


Lei ritiene che 200 eu sia una cifra sufficiente,
a questo punto fossi in Lei mi spingerei sino a richiedere che la prestazione fosse pro bono.


Scrive altresì che quanto sopra è conseguente al fatto che:

......."lo dico proprio perchè mi sono fatto spiegare per filo e per segno in che cosa è consistita la attività del notaio"........


Benissimo,

SAREBBE COSI' CORTESE DA SPIEGARE IN CHE COSA CONSISTA L'ATTIVITA' DEL NOTAIO?

NON consideri SOLO 1 ESPERIENZA cerchi di essere obbiettivo,
(per essere obbiettivo, sia cortese, parta dalla prima telefonata che viene fatta allo studio, sino al ritiro della copia dell'atto stipulato, cioè tutto dalla A alla Z, indicando chi se ne occupa, ed in cosa consista la singola operazione).


Sono proprio curioso di leggere quanto possa essere abile nel distorcere la realtà.


FORZA STANCODELLE CASTE!



Aggiungo che, prescindendo totalmente dal lavoro che svolge uno studio Notarile,
la sua proposta di onorario è VERGOGNOSA anche solo considerato lo studio richiesto per diventare Notaio.

Si studia per anni, si fanno grossi sacrifici, si hanno responsablità che Lei, evidentemente, neppure immagina,
e si dovrebbe guadagnare come un qualsiasi lavoratore con semplice diploma???

Ma è completamente impazzito?


Considerata la sua bolscevica idea del merito e del conseguente reddito,

punterei il dito contro ogni categoria, medici, avvocati, imprenditori, commercialisti, sportivi.... che hanno reditti superiori alla media,
poichè, se non tollera i guadagni del Notaio, non vedo come possa farlo con quelli gli altrui.



Concludendo

abbia almeno il buon gusto di non dire che il problema non è quanto guadagnano i Notai,
poichè da giorni non fa altro che concentrare la sua crociata su questo.
Max
11 luglio 2007 0:00
x stancodellecaste

Quindi, appurata l’utilità del notaio, il problema sembrerebbe il suo costo. Allora analizziamolo in concreto. Ti dico solo che per una vendita da 200.000 euro il notaio percepisce 2.000 Euro di onorari (fatturati, quindi netti 1.200) ed in questa cifra è compresa l’attività di consulenza connessa all’atto e tutte le garanzie che assistono il cittadino in termini di efficienza, sicurezza giuridica ed assicurazione. Per la stessa vendita il mediatore immobiliare percepisce 4.000 euro dal venditore e 4.000 euro dall’acquirente…! Tralasciando il fatto che la maggior parte delle volte questi compensi vengono percepiti in nero, mi spieghi come mai non ti sconvolge il fatto che ci sia un soggetto che per lo stesso atto percepisce 8.000 euro per aver portato le chiavi al momento della visita all’appartamento e senza dover garantire nulla?
Bersanotto
11 luglio 2007 0:00
Questo l'incipit del forum:

"Questi signori si sono dimenticati però che i poveri Notai hanno un reddito medio di Euro 922.345 in Trentino e di Euro 629.406 in Lombardia.
Se le associazioni dei consumatori non cominciano a muoversi anche contro costoro che per un atto fotocopia da Euro 100.000 ti chiedono 4-5 mila euro di parcella, che risultati vorremo mai ottenere."

Dunque: gli argomenti del forum sono l'invidia per il reddito elevato e la cattiva informazione (atto fotocopia (?); onorario, che al massimo è di Euro 1600, tutto il resto sono imposte).
Se davvero non c'è invidia, come lei dice, allora non si parli più dei redditi elevati (e le rammento che chi dichiara di più non coincide con chi guadagna di più...); se il problema che muove questa campagna denigratoria, invece, è il costo della singola prestazione, allora:
- prima di tutto, informiamoci bene sul costo della singola prestazione, invece di sparare cifre a vanvera come Gigi e, quel che è più grave, come alcuni organi di "informazione";
- poi, con maggiore umiltà, riconosciamo la complessità della singola prestazione: nella valutazione dei servizi professionali si parla di "asimmetrie informative" proprio perchè molto spesso l'utente non è in grado di percepirne la difficoltà; lei vuole pagare un notaio 200 Euro perchè ritiene che la sua prestazione "vale" 200 Euro, e non batte ciglio se un mediatore immobiliare le chiede dai 4 ai 6 mila Euro (immobile da 200.000) per averle aperto la porta di casa. E le sembra sensata, la sua scala di valori ? Solo perchè a deciderla è il "dio mercato" ?
In un sistema come quello che lei auspica il consumatore dovrebbe essere assistito da un tale che per la sua attività di consulenza percepisce 200 euro. Scusi, ma allora quale laureato di livello ambirebbe a fare questo mestiere ? Lo si lasci fare a qualche scalzacani senza scrupoli (200 Euro talvolta non bastano neanche a coprire i costi vivi delle visure ipotecarie), ed il consumatore si dovrà affidare al risarcimento dell'assicurazione (toh, guarda caso cui prodest...).
Ma come fa a non accorgersi che questa campagna denigratoria contro il notariato è mossa da Banche, assicurazioni e Confindustria ? Il sogno dei palazzinari è di dotarsi di un ufficio legale interno che predisponga contratti-capestro ai consumatori, se non truffe colossali.
Ed infine, non mitizziamo l'America: a parte i dati sul contenzioso e sulle frodi, di per sè già eloquenti, rifletta sul tessuto morale e sociale italiano: un sistema privo di regole e di "guardiani" non può andare, per definizione, a vantaggio del consumatore, e ciò soprattutto nel nostro Paese: gli scandali Parmalat e Cirio (per non parlare di Enron) sono occorsi proprio perchè di "guardiani" non ce n'erano abbastanza.

Il problema di questo confuso periodo storico è che tante questioni profondamente diverse vengono accostate in nome di vuoti slogan come "liberalizzazioni", "interessi corporativi", "libero mercato", "competitività", concetti che invece andrebbero misurati ed applicati con la dovuta cautela in ogni singolo settore.

Infine: il termine lobby non esprime nulla di negativo, quello di "casta" sì , ed evoca una sorta di chamata per cooptazione che forse c'è in vari settori del nostro paese (a cominciare da Confindustria), ma non certo nel notariato, cui si accede contando solo sulle proprie capacità.

Enrico
10 luglio 2007 0:00
Ciao a tutti. Sono un avvocato da poco più di un anno e mi occupo principalmene di stragiudiziale (contratti e società). Un mio caro amico sta provando il concorso notarile e mi dispiace leggere il signor "stanco delle caste" mentre mistifica la realtà equiparando la mole di studio del concorso notarile (ASSURDAMENTE ENORME!!!) con quella per l'esame di avvocato. Quando ho studiato per l'esame di avvocato avrò toccato sì e no 5 o 6 libri, quasi tutti dei bignamini, e l'esame l'ho passato nel C.D.O. di Milano che è tra i più difficili in Italia. Per il concorso notarile invece questo mio caro amico sta seguendo un programma 10 volte e passa più grande ma mi ha detto che conosce gente che studia ancora più testi.
La professione forense è bellissima ma certa gente la ricopre solo di fango facendo passare gli avvocati come degli accattoni di lavoro. Dovrebbero essere cancellati dall'albo.
Senza contare che basterebbe un minimo di obiettività e di conoscenza del nostro sistema giuridico per non dire certe castronerie sul notariato. Qui non si tratta di essere pro o contro notariato ma di conoscere un minimo come funzionano i pubblici registri immobiliari, societari ecc.ecc..
Antonella
10 luglio 2007 0:00
Per quanto riguarda le tariffe, slo apparentemente "fissate" dal ministero, consiglio di leggere l'articolo che trovate alla seguente pagina

http://www.confappi.it/upload/notizie/Nota_tariffe_11_05.htm
stancodellecaste
10 luglio 2007 0:00
Una menzione speciale per Bersanotto. Vedo che lei insiste su due temi: l'invidia ed il fatto che per diventare notaio bisogno studiare. E' sulla strada sbagliata su entrambi gli argomenti. Chi scrive (e presumo anche chi ha aperto il forum) non lo fa per invidia. Non pone fondamentalmente un problema di redditi (da cui l'invidia) ma di costi. Costi...redditi...capisce la differenza? Provi a pensarci stanotte....quanto al fatto che si deve studiare, scusi, il forum non si intitola "i notai sono ignoranti" ma "la lobby dei notai"...che i notai passino notti insonni di leopardiana memoria sui libri nessuno lo mette in discussione. Ma il tema è un altro: lobby, monopolio, rifiuto del mercato...anche qui provi a pensarci, se le riesce....perchè siamo in tanti a studiare in questo benedetto Paese, Quanto e più forse dei notai...ma nessuno, dopo avere completato il proprio percorso formativo, gode di una rendita di posizione ricca e protetta come quella dei notai...rendita che, guarda caso, si scarica sotto forma di costo sulle spalle dei cittadini...mediti, Bersanotto, e la prossima volta cerchi di fare interventi un pochino più centrati, senza metterla suol patetico piano dell'invidia sociale, prchè non di invidia si tratta, ma di equità.
Buona notte
stancodellecaste
10 luglio 2007 0:00
Scusatemi, ma mi fate ridere. Si insiste per sapere quale è il prezzo ritenuto congruo, e non appena lo si dice ci si scatena ad inveire contro l'eretico che ha osato mettere in dubbio la congruità e la sacralità dell'onorario di quel moderno ed indiscutibile vate del diritto che è il notaio...Peccato che nessuno abbia tirato fuori argomentazioni serie.
Bersanotto (un nome un programma) mi dà dell'ignorante (ovviamente quando si è a corto di argomentazioni si cerca di porre la discussione sul piano dell'insulto, ma a questo sono francamente abituato), per poi chiedermi "Secondo lei, ad un professionista serio e preparato che la assiste nel momento più importante della sua vita vanno pagati 200 euro?". Premesso che in momento più importante della mia vita NON è stato quando ho comprato casa ma semmai quando mi sono sposato (ed il prete non mi ha chiesto 2000 €), la mia risposta è sì, vanno pagati 200 €, e lo dico proprio perchè mi sono fatto spiegare per filo e per segno in che cosa è consistita la attività del notaio. Perchè i 2000 € sono esagerati sia rispetto al tempo dedicatomi dal notaio sia rispetto al valore in percentuale rispetto al capitale, diciamo così, "assicurato". Questa è ovviamente una mia valutazione ma non è meno valida della vostra.
E comunque di professionisti seri e preparati è pieno il mondo, ma nessuno, a parte il notaio, si fa pagare certe cifre.
E' un caso unico in Italia. Sarà bravo, bello, colto, preparato, affascinante, tutto quello che volete, ma come ho già detto, di certe cifre non si riescono a capire le ragioni, se non legandole al fatto che opera in un regime di monopolio.
Voi dite che certe cifre sono congrue, io vi dico che congrue non sono. Siamo nell'opinabile, scusate, e la mia opinione vale esattamente come la vostra. Peccato che io le pago, queste cifre....
E comunque, permettetemi, in un paese più liberale il mio diritto a prendermi i miei rischi sarebbe sacrosanto. Invece sono costetto a pagare molto profumatamente la tutela di un notaio quando tutela non chiedo.
Quanto a Giacomo (redivivo), mi dice "come reagirebbe se, a fronte di 1.800 euro risparmiati ne perdesse 200.000"...
Ma, scusi, dove sta scritto che se pago 200 € il notaio (o chi ne fa le veci) perdo automaticamente la casa?
Per l'ennesima volta vi dimostrate privi di argomenti, perchè, perdonatemi, non avete argomentazioni oggettive. Siamo sul piano delle opinioni, e, scusatemi, al di là dei vostri insulti e delle vostre provocazioni, la mia opinione vale esattamente come la vostra.
Tra l'altro non siete neanche originali: quando dieci anni fa sono comparse le prime compagnie aeree low cost tutte le compagnie aeree "tradizionali" avevano lanciato allarmi ai quattro venti presagendo un decadimento radicale della sicurezza del volo civile con centinaia di morti all'annno. Beh, a distanza di dieci anni, io per volare a Londra spendo un quinto di quello che spendevo dieci anni fa, e francamente non mi risulta che nel frattempo ci sia stato in Europa un decadimento della sicurezza del volo civile...
Ed in quel caso forse c'era in gioco qualcosa di ancora più importante della casa: la pelle.
Ma, vedete, l'argomentazione adottata dieci anni fa dai carrozzoni tipo Alitalia era proprio uguale alla vostra: di fronte al nuovo, di fronte alla concorrenza, di fronte a competitori che erano di fare lo stesso lavoro in modo più efficiente e che rischiavano di rompere il ricco monopolio e di azzerare la rendita di posizione le argomentazioni erano le stesse: la sicurezza, la professionalità, la tutela del cittadino. Lì si è liberalizzato, e non è accaduto nulla di quello che i monopolisti di allora ipotizzavano, anzi i cittadini/consumatori ne hanno beneficiato. Dove sta scritto che introducendo almeno parzialmente regole di mercato nel settore notarile debba necessariamente capitare la catastrofe che voi dite? Dite le stesse cose che diceva l'Alitalia dieci anni fa. Le statistiche di Max le conosco, ma non dicono nulla. Dicono banalmente che negli USA c'è un contenzioso più alto. Ma chi può dire che complessivamente il costo del sistema USA sia più alto di quello italiano? Quindi, MAx, non me la menare con statistiche che è da quando sono entrato in questa discussione che mi vengono sottoposte. Quello è un tema secondario. Perchè il tema principale è quelo dei costi: con costi (onorari) più bassi nessuno metterebbe in discussione l'attuale sistema. Ma apparendo tali onorari esagerati ai più, ed essendo tali onorari legati ad un regime di monopolio, è normale farsi certe domande circa il confine tra il giusto compenso e lo sfruttamento di una rendita di posizione...e lì, francamente, risposte serie ed oggettive le devo ancora ricevere...
Gourry
10 luglio 2007 0:00
E' ormai palese a tutti noi che i discorsi di stanco delle caste alias privato sottufficiale siano validi per una scatoletta di tonno ma non per la certezza del diritto. Il problema è che tutti glielo stanno urlando da giorni ormai ma questo signore deve avere qualche problema di comprendonio, è l'unica spiegazione plausibile, salvo suoi interessi economici...ops...;)
bersanotto
10 luglio 2007 0:00
Per stancodellecaste:

"Vedo che insiste nel voler sapere quale è il prezzo giusto per una compravendita da 100.000 €. Io insisto nel dirle che il prezzo dovrebbe venire fuori da un incontro tra domanda ed offerta, comunque visto che lo vuole a tutti i costi sapere le dò una cifra chiara: io per una compravendita da 200.000 € ho pagato 2000 € (parlo di puro onorario del notaio, lasciando fuori le tasse). Praticamente ha fatto tutto il visurista, e francamente quel lavoro, checchè se ne dica, lo avrebbe saputo fare anche un avvocato. Se proprio lo vuole sapere, io quella prestazione per la quale il notaio ha speso non più di un quarto d’ora ed il visurista non più di un’ora, non l’avrei pagata più di 200 Euro. E, mi scusi, mi sarebbero sembrate già troppe. Ma, anche qui, siamo nell’opinabile, e continueremo ad esserlo finchè non ci sarà concorrenza (che, con l’aria che tira in Europa, arriverà anche nel settore notarile)."

Non c'è bisogno di altro per dimostrare la sua ignoranza sull'argomento, nel senso che lei IGNORA nella maniera più assoluta il lavoro del notaio. Secondo lei, ad un professionista serio e preparato che la assiste nel momento più importante della sua vita vanno pagati 200 euro ? Ah, ah, ah, ah ! Ma andiamo !
INVIDIA, INVIDIA, SOLO INVIDIA.
Chi vuole fare il notaio, non deve fare altro che rimboccarsi le maniche e studiare, altro che mercato !
Max
10 luglio 2007 0:00
Per stancodellecaste.

L’esempio del Kenya è una battuta (!) per dimostrarti che qualsiasi scelta deve essere ponderata rispetto ai fattori che contraddistinguono il paese e che non basta la comparazione pura e semplice.
Il notaio di tipo latino c’è in Austria, Belgio, Bulgaria, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Slovacchia, Slovenia ed Ungheria. Una ragione ci dovrà pur essere o secondo te sono tutti paesi retrogradi perchè non copiano l’esempio degli Stati Uniti?

A proposito dei tuoi amici negli Stati Uniti, la prossima volta che ci vai fagli fare due grasse risate con i dati reperibili su questi link, che riguardano:
- l’incidenza delle frodi immobiliari – fonte ufficiale Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti; (http://www.irs.gov/newsroom/article/0,,id=118224,00.html);< br> - l’incidenza delle frodi ipotecarie – fonte ufficiale FBI (Federal Bureau of Investigation) (http://www.fbi.gov/publications/financial/fcs_report052005/ fcs_report052005.htm#d1)

Negli Stati Uniti esistono centinaia di organizzazioni per la prevenzione e la soppressione delle frodi immobiliari ed ipotecarie. Solo per citarne qualcuna:
- http://www.grefpac.org/
- http://www.flippingfrenzy.com/
- http://www.mortgagefraudblog.com/
- http://www.stopmortgagefraud.com/

Sarà un caso?
Giacomo
10 luglio 2007 0:00


200 euro di onorario????

Bhè direi che STANCODELLECASTE è persona razionale, molto razionale,

infatti ritiene che la sicurezza in merito al titolo con cui ha acquistato la propria casa vale quanto un paio di scarpe (mediocri).

Mi metterei le mani nei capelli!


A seguito di tale bizzarra proposta mi piacerebbe sapere quale possa essere la reazione di STANCODELLECASTE se

a fronte di 1.800 euro risparmiati ne perdesse 200.000 con il relativo tetto, poichè

dopo averlo tanto sbandierato ha finalmente ottenuto l'incremento del numero dei notai, o peggio ancora la liberalizzazione del settore,

potendosi così finalmente affidare ad una prestazione lavorativa di serie B,

causa della perdita dell'immobile.



PERSONALMENTE IO MI SENTIREI UN PIRLA PAZZESCO!

poichè se il progetto "stancodellecaste" dovesse in futuro passare a molti capiterà,
eccome se capiterà!




stancodellecaste
10 luglio 2007 0:00
Max, il paese a cui mi riferisco io non è il Kenia ma gli Stati Uniti. E, per citare il suo ultimo intervento, le posso garantire che noi italiani abbiamo ben poco da ridere del Canada e degli Stati Uniti...basta aver vissuto là per un po' di tempo, avere apprezzato la loro efficienza,e vedere i dati sulla loro crescita economica, per capire che a doversi fare grasse risate non siamo noi, ma loro. Ma, purtroppo, è difficile far capire questi confronti a chi non opera professionalmente al di là delle Alpi...
Per inciso, grasse risate se le fanno i miei colleghi americani quando gli racconto delle nostre pastoie burocratiche, tra cui anche quelle legate all'obbligo ad andare dal notaio...
Max
10 luglio 2007 0:00
X Privato sottufficiale

"L'obbligo della cintura di sicurezza non deriva tanto dall'interesse collettivo alla tutela della salute, quanto piuttosto dall'esigenza di evitare costi eccessivi per la sanità pubblica."

Io ho capito quello che hai scritto, e tu?
Articola il tuo pensiero...
Difficile, eh?
stancodellecaste
10 luglio 2007 0:00
De Falco, mi scusi, non sono io che ignoro le sue precisazioni ma è Lei che fa finta di non capire ciò che intendo quando dico che il notaio applica unilateralmente la tariffa. Il fatto che la tariffa sia fissata da un D.M. è la solita soluzione all’italiana, in cui si dà copertura ideologica ad una stortura facendo figurare formalmente (ma solo formalmente) che è tutto a tutela del cittadino. Innanzi tutto in questo stesso sito ci sono testimonianze di casi in cui si dice a chiare lettere che in alcuni casi il pagamento dell’onorario notarile non avviene totalmente, diciamo così, per vie “ufficiali”, il che significa che almeno in questi casi le tariffe sono un puro pro forma. Lei potrà dire che il cittadino non è tenuto a pagare, io le continuo a rispondere che in una situazione di monopolio il cittadino non può non essere succube di situazioni come quelle descritte (questo ovviamente dipende molto anche dalla regione e diciamo così dalle “usanze” del luogo). IN seconda battuta, lei si trincera dietro il D.M. per dimostrare che i notai non possono applicare la tariffa che meglio credono. Anche in questo caso Le dico che è una soluzione all’italiana (nel senso negativo del termine, purtroppo): il numero di notai è tenuto artificialmente basso ed a fronte di ciò viene fissato un tetto all’onorario che è comunque molto più alto di quello che sarebbe il valore di quella stessa prestazione in un regime di libero mercato, ed a dimostrare questo c’è l’argomentazione, questa sì ignorata, relativa al reddito medio dei notai. In una logica di mercato se una professione è così remunerativa molti laureati in giurisprudenza sarebbero naturalmente portati ad impegnarsi a fondo per prepararsi in modo da poter esercitare tale professione, e come avviene in modo molto naturale e comunemente accettato in altri settori economici l’afflusso di più operatori porterebbe ad un riequilibrio dei prezzi. E anche da questo punto di vista, mi scusi, abbiamo di nuovo la soluzione all’italiana, in cui ben precisi e molto materiali interessi corporativi vengono difesi tramite la copertura ideologica della necessità di garantire la dovuta professionalità a tutela del cittadino. Perché, mi scusi, da un punto di vista logico che i notai debbano essere solo 5800 su 200.000 laureati in giurisprudenza non si riesce proprio a spiegare. Il sospetto che la tutela della professionalità serva a dare copertura ideologica alla difesa di interessi corporativi contrari alle regole di mercato è molto ma molto forte.
Sul fatto che il notaio sia un libero professionista, sono fondamentalmente d’accordo con ciò che Lei scrive, tranne notare che gli svantaggi di cui Lei parla sono comuni a tutte, ma proprio tutte le altre libere professioni,. Peccato però che il notaio è l’unico che in una certa misura ha la clientela garantita per legge, dato che il cittadino è obbligato a rivolgersi a lui ed al tempo stesso opera in una ben precisa circoscrizione notarile in cui la eventuale presenza di altri notai è “sotto controllo”. Lei sa meglio di me che per le altre professioni (tranne forse che per i titolari di farmacie) questi due vantaggi (non da poco) non ci sono visto che a) la prestazione per esempio di un Avvocato è facoltativa b) l’Avvocato è liberissimo di muoversi in un regime di libera concorrenza.
Sui magistrati invece non sono d’accordo su ciò che Lei scrive: “nessun magistrato, se sbaglia, ci rimette la carriera”. Perdoni, ma non mi risulta che Squillante sia rimasto impunito. Quanto al risarcimento, l’errore del magistrato è coperto da un fondo dello Stato esattamente come l’errore del notaio è coperto dal Lloyd’s. Scusi, ma non capisco la differenza.
Quanto al controllo sul numero dei notai, francamente non riesco a capire perché il numero aperto farebbe venir meno ogni possibilità di controllo dello stato sui suoi delegati. Scusi, ma il controllo sulla preparazione lo si dovrebbe fare tramite il concorso e tramite il monitoraggio periodico della loro attività, esattamente come già avviene per tutti gli Ordini professionali. Che i notai debbano essere pochi per poter garantire un buon servizio non sta scritto da nessuna parte. Devono essere preparati, questo sì, ma non necessariamente pochi. Sempre che ci sia realmente bisogno di tale figura, ma questo è un altro discorso.
Quanto alla difesa corporativa dei notai circa la mancata copertura dei posti a concorso, mi perdoni, ma il sospetto c’è…qui siamo chiaramente nell’opinabile, ma francamente stabilire il confine tra la giusta severità nel giudicare la preparazione di un aspirante notaio e la tendenza a “calcare la mano” per limitare l’accesso alla professione in modo da eliminare la concorrenza è molto ma molto labile…Quanto al fatto che il presidente del concorso sia un magistrato, suvvia, questo non vuol dire niente…
Vedo che insiste nel voler sapere quale è il prezzo giusto per una compravendita da 100.000 €. Io insisto nel dirle che il prezzo dovrebbe venire fuori da un incontro tra domanda ed offerta, comunque visto che lo vuole a tutti i costi sapere le dò una cifra chiara: io per una compravendita da 200.000 € ho pagato 2000 € (parlo di puro onorario del notaio, lasciando fuori le tasse). Praticamente ha fatto tutto il visurista, e francamente quel lavoro, checchè se ne dica, lo avrebbe saputo fare anche un avvocato. Se proprio lo vuole sapere, io quella prestazione per la quale il notaio ha speso non più di un quarto d’ora ed il visurista non più di un’ora, non l’avrei pagata più di 200 Euro. E, mi scusi, mi sarebbero sembrate già troppe. Ma, anche qui, siamo nell’opinabile, e continueremo ad esserlo finchè non ci sarà concorrenza (che, con l’aria che tira in Europa, arriverà anche nel settore notarile).
Di certo ci sono tre cose:
1) che la professione di notaio è l’unica libera professione che garantisce redditi MEDI pari al triplo od al quadruplo dei redditi MEDI di tutte le altre professioni (anche evadendo le tasse sfido chiunque a dimostrare che il reddito MEDIO di un commercialista o di un avvocato sia a questi livelli)
2) che la professione di notaio è l’unica libera professione che ha la clientela garantita per legge
3) che la professione di notaio è l’unica in cui non c’è concorrenza tra liberi professionisti (numero chiuso + circoscrizioni notarili)
Non possiamo non pensare che queste tre “specificità” siano tutte correlate tra loro…Lei mi dirà che tutto questo serve a tutelare la professionalità della prestazione notarile . Io continuo a sospettare che questa copertura ideologica serve a tutelare un monopolio che garantisce ricchissimi redditi a chi ne fa parte
Rimane da giustificare il perché di un livello di reddito MEDIO così esplosivamente più alto della media nazionale di tutte le altre professioni ed il perché anche di un livello di onorario più elevato di quelli dei notai stranieri. A tal proposito avrà letto anche Lei del fenomeno che sta avvenendo in Trentino Alto Adige, in cui alcuni cittadini cominciano ad andare a fare i rogiti ad Innsbruck (parrebbe legalmente in virtù di una legge nazionale) risparmiando il 50% / 60%. Ovviamente l’Ordine regionale dei notai si è già opposto parlando di scarsa professionalità dei notai austriaci, assolutamente non paragonabile a quella dei notai italiani. E non le nascondo che mi aspetto l’ennesima tiritera sulla tutela della professionalità dei notai italiani…
Privato sottufficiale
10 luglio 2007 0:00
Per Max.

"non deriva tanto dall'..........., quanto piuttosto dall'..............".

Difficile, eh?

Max
10 luglio 2007 0:00
X Privato sottufficiale

Caro Privato, il tuo modo di ragionare mi incuriosisce alquanto…
Quindi secondo te lo Stato ci impone limiti di sicurezza (come il casco o la cintura in auto) non per tutelare l’interesse collettivo alla salute ma per evitare il costo delle cure? Stupendo!
Magri lo Stato potrebbe anche abolire i limiti di velocità, oltre al casco e le cintura, così potremmo diminuire i costi per curare gli incidentati e non resterebbe altro che il costo per ripulire le strade dal sangue e per i trasporti funebri!
Lo Stato siamo noi, caro Privato, e la tutela della “res publica” passa anche attraverso l’istituzione di un pubblico ufficiale che possa controllare la corretta applicazione delle decine di migliaia di Leggi vigenti nel nostro paese e che eviti appunto il contenzioso (si chiama infatti attività antiprocessualistica).
Se il Notaio sbaglia un atto, nel senso che procura un danno al cliente, allora interviene l’assicurazione, ma la sua responsabilità non finisce lì, perché lo Stato attraverso il Ministero di Giustizia che cura l’ispezione biennale a TUTTI i notai, prevede sanzioni come la sospensione anche per atti che non comportano un danno patrimoniale al cliente.
Quanto alle patologie, basta vedere i dati sui siti americani e canadesi sulla giustizia per farsi due risate…

Max
(Mooolto interessato)

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