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Gourry 1 luglio 2007 0:00
Privà ma la funzione di adeguamento dove la metti? Mah, qua
si è intavolato un discorso sul nulla.
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Privato sottufficiale 1 luglio 2007 0:00
Per il notaio Roberto De Falco. Premesso che
apprezzo il tono pacato del suo intervento, vorrei fare
alcune considerazioni su di esso. - punto 3). Che i
notai non fosero infallibili per me era il presupposto
logico di una qualsiasi seria discussione. Ci hanno pensato
Alex, Gourry e qualcun'altro a dire il contrario, a
parlare di "certezza giuridica degli atti di
disposizione patrimoniale", di "tutela
dell'ordinamento", di "garanzia per le fasce
deboli" e di altre consimili panzane. Lei
riconosce senza difficoltà che "i notai non sono
infallibili" (anche se statisticamente sbagliano molto
poco); ero e sono convinto di entrambe le cose. Mi
dica se sussiste per le altre categorie, che in ipotesi
(ormai si può dire così) avrebbero potuto occuparsi di
compravendite immobiliari, un divieto di munirsi di adeguata
copertura assicurativa. Sotto il profilo
logico-giuridico se un notaio sbaglia 1 volta su 1000 e un
avvocato 1 volta su 100 il problema (è lapalissiano) sta
nel numero dei possibili errori. Ci penserebbero le
assicurazioni a dire all'avvocato che non intendono più
assicurare un imbecille che sbaglia continuamente, o gli
chiederebbero un premio talmente elevato da fargli capire
che non è il caso di continuare. Vede altre difficoltà
lei? punto 4). Lei dice: "non sono i notai
che scelgono cosa essere, ma è lo stato ad aver scelto il
notariato di tipo latino" ed aggiunge "Certamente
non si tratta di una scelta obbligata del legislatore, che
potrebbe appunto scegliere un sistema diverso".
Siamo perfettamente in sintonia. Capisco le ragioni per
le quali lei non auspica un cambiamento, ma ritiene che un
eventuale affidamento ad altri soggetti delle compravendite
immobiliari di valore inferiore a 100.000 Euro costituisca
seria minaccia alla certezza dei rapporti giuridici tipici
della nostra società? Aggiungo una ultima
considerazione. Oggi mi capita di autenticare le firme
dei clienti per andare in giudizio; molti anni fa mi
capitava, come Preside di una scuola pubblica, di
autenticare le firme di insegnanti, segretari, bidelli.
Pensa che concettualmente siano attività differenti,
diversamente rilevanti sotto il profilo giuridico? Mi
piacerebbe conoscere la sua opinione al riguardo, anche per
sgombrare il campo della discussione da tanta monnezza che
appesta il forum. Saluti.
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matteo fasano 1 luglio 2007 0:00
X privato: Con il concetto "garanzia di
risultato" contrapposto a quello di "garanzia di
mezzi" ci si voleva,evidentemente, riferire al valore
aggiunto della prestazione notarile, in comparazione con
altre, come risultato finale e non come modalità
prestazionale. E' solo l'assoluta cattiva
fede che può favorire interpretazioni fuorvianti.
E' ovvio che un notaio possa sbagliare, solo qualcuno
in cattiva fede potrebbe desumere un'affermazione in
contrario da quanto sopra scritto, ma il consumatore che ha
subito il danno viene in ogni caso rimborsato dai
Lloyd's di Londra, al valore aggiornato del danno(!!!),
essendogli comunque assicurata la garanzia del risultato,
essendo, quella del notaio un'obbligazione di risultato,
e non di mezzi. L'ho scritto in modo elementare,
così non può far finta di non aver capito. Il
notaio che lei cita nell'esempio (mi pare scandalosa
l'assoluzione in primo grado n.d.r.), in virtù delle
attuali norme disciplinari sarebbe condannato ad una
sanzione pecuniaria di oltre diecimila euro ed alla
sospensione professionale per sei mesi,naturalmente il danno
economico procurato alle parti sarebbe loro indennizzato,
come già detto al valore rivalutato, dal Lloyd's.
Per un avvocato invece è diverso, la sua è
un'obbligazione di mezzi e non di risultato,quindi non
deve prestare una garanzia di risultato. La cosa è
drammaticamente diversa per il consumatore, a questo punto
l'avranno capito tutti,credo anche chi non voglia
capire. E quando l'avvocato sbaglia...cosa
succede,cosa rischia a livello disciplinare e pecuniario,il
suo cliente ha la certezza di essere risarcito,in che
misura,da chi? La domanda che le pongo mi sembra
serissima, sopratutto dal punto di vista del consumatore.
Attendo risposta. Senza rancore. Matteo
Fasano - Notaio.
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Privato sottufficiale 1 luglio 2007 0:00
Per Alex & Co, rinomata compagnia di venditori di fumo.
Tratta dalla serie "una sentenza al giorno toglie
l'ignoranza di torno" trascrivo alcune parti di
Cass. Civ, Sez. II, 2/3/2005, n° 4427. Non è
necessario essere giudici, o avvocati, o notai per capirne
il senso: è chiaro come il sole che il notaio ha sbagliato
e che è stato condannato a risarcire il danno. Ma non
doveva garantire la certezza dei rapporti giuridici,
tutelare l'ordinamento, "garantire" il
risultato? Non so se il notaio è stato cacciato via e
se ha messo mano al portafogli direttamente o si è avvalso
della polizza stipulata dall'arciconfraternita notarile
con i Lloyd's di Londra. Mi basta sapere che ha
pagato. Buona lettura a tutti, tranne ad Alex &
Co, che hanno evidenti difficoltà di comprensione a causa
dei loro pregiudizi. --------------- "A.F.,
premesso che con atto rogato dal notaio C.Q. il 7.2.1981
aveva acquistato da P.G. una casa di civile abitazione sita
in San Felice Circeo, via …….., e che l'immobile era
risultato abusivamente costruito su terreno di uso civico
appartenente al Comune, convenne il venditore e il notaio
davanti al tribunale di Latina per sentir dichiarare la
nullità dell'atto di compravendita e condannare i
convenuti alla restituzione di quanto pagato e al
risarcimento dei danni......... All'esito del
giudizio di appello la corte d'appello di Roma, con
sentenza 20 dicembre 2000, riformando la decisione
impugnata, dichiarò la nullità del contratto e condannò
entrambi i convenuti in solido al pagamento in favore
dell'attrice della somma di lire 6 milioni quale
restituzione del prezzo pagato, con interessi in misura
legale dal 7.2.1981 al 15.6.1984, in misura del 10% dal
15.6.1984 al 15.12.1990, e nuovamente al tasso legale dal
15.12.1990 al saldo, oltre alla rifusione delle spese del
giudizio ........... Con il primo motivo la
ricorrente denuncia violazione di legge e falsa applicazione
di norme di diritto perché la corte territoriale ha
affermato la responsabilità del notaio senza tener conto,
da un alto della clausola di esonero da responsabilità per
le visure catastali che le parti avevano sottoscritto in
dipendenza della urgenza con cui avevano richiesto la
stipula, e dall'altro che l’art. 32, comma 6, della
legge 47/85 consente al privato che ha effettuato
costruzioni abusive su aree di proprietà dello stato o di
un ente locale di ottenere il condono a condizione che
l'acquisizione del suolo pubblico venga regolarizzata;
nel caso di specie, secondo la ricorrente, sussistevano
tutti i presupposti di legge per ottenere la
regolarizzazione degli immobili oggetto del rogito. La
ricorrente censura altresì la decisione impugnata per aver
affermato la sua responsabilità sulla base di un
presupposto erroneo, e cioè del "colpevole
inadempimento dell'incarico professionale, che imponeva
al notaio di rilevare la condizione giuridica del bene
compravenduto, non intestato al venditore come
proprietario"....... Il motivo è destituito di
fondamento..... Quanto alla pretesa
"difficoltà" dell'accertamento che manderebbe
esente da responsabilità il notaio, osserva la corte che il
notaio non può invocare la limitazione di responsabilità
prevista per il professionista dall’art. 2236 cod. civ.
con riferimento al caso di prestazione implicante la
soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, in
quanto il mancato espletamento di una attività preparatoria
importante, quale la visura dei registri immobiliari, non
integra un ipotesi di imperizia, cui soltanto è indirizzata
la previsione normativa in parola, ma negligenza o
imprudenza, e cioè violazione del dovere della normale
diligenza professionale media esigibile ai sensi del secondo
comma dell’art. 1176 cod. civ., rispetto alla quale rileva
anche la colpa lieve. Deve quindi concludersi per il
rigetto del ricorso, con conseguente condanna della
ricorrente alla rifusione delle spese del giudizio, come da
dispositivo. P.Q.M La corte rigetta il ricorso e
condanna la ricorrente alla rifusione delle spese del
giudizio ...... Così deciso in Roma, nella camera di
consiglio della IIa sezione civile, il 16 novembre 2004.
DEPOSITATA IN CANCELLERIA IL 2 MAR. 2005".
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Roberto de Falco 30 giugno 2007 0:00
Intervenendo solo a questo questo punto nella discussione -
e premesso (ad evitare equivoci) che sono un notaio - non mi
pare il caso di ribadire le argomentazioni già svolte
abbondantemente, ma solo di evidenziare qualche equivoco che
mi pare di cogliere nella discussione. 1) COSTI Si
sottolinea con forza il costo eccessivo, non di mercato,
sciacallesco addirittura, della prestazione notarile, e nel
messaggio introduttivo si fanno anche delle cifre
(palesemente sballate). Allora chiedo: chi fa queste
osservazioni conosce il costo (parlo ovviamente di onorario,
non di imposte e spese) di una ompravendita immobiliare del
valore di € 200.000 (o di € 100.000, per rimanere al
messaggio introduttivo)? In ogni caso, quale sarebbe il
costo che riterrebbe giusto? 2) COSTI BIS Mi
sembra contraddittorio accusare i Notai, da un lato di
approfittare dello scarso numero per chiedere qualsiasi
cifra, dall'altro di applicare una tariffa che, proprio
in quanto tale, è sottratta alla libera contrattazione.
In realtà la tariffa notarile, proprio perchè
remunerazione di una pubblica funzione, è (secondo qualcuno
era, fino al primo Bersani, ma è interpretazione che non mi
convince sul piano giuridico) sottratta alla libera
contrattazione NELL'INTERESSE DEL CITTADINO (da qualcuno
definito consumatore). E questa mia affermazione non
vuole essere un paradosso: credo fermamente che, in un
sistema di libero mercato, una prestazione professionale
qualificata come quella notarile varrebbe molto, ma molto,
di più di quanto viene riconosciuto al notaio dalla tariffa
vigente. 3) RESPONSABILITA' DEL NOTAIO Ho
notato che si insiste nel cercare di dimostrare che i notai
non sono infallibili. E ci mancherebbe altro! Quello
che si sostiene in contrario non è ovviamente che lo siano,
ma solo che sbagliano (statisticamente) molto poco (che poi
i pochi casi di errore possano essere un dramma per chi li
subisce è un altro discorso, ma proprio per questo deve
essere salvaguardata la qualità nell'accesso alla
professione) e che comunque il cliente è tutelato da un
efficiente sistema di responsabilità civile e di tutela
assicurativa. 4) RUOLO DEL NOTAIO
NELL'ORDINAMENTO Ho letto nel forum la frase (più
o meno): i notai devono scegliere se essere pbblici
ufficiali o liberi professionisti); frase che riecheggia
quella pronunciata nel corso della puntata di EXIT da un
componente dell'Antitrust e profondamente sbagliata per
due motivi: a) non sono i notai che scelgono cosa
essere, ma è lo stato ad aver scelto il notariato di tipo
latino (che non è una bizzarria italiana, ma una
istituzione presente in 21 paesi su 27 dell'Unione
Europea) per l'assolvimento della pubblica funzione di
dare certezza e legalità a molti tipi di atti tra
privati; b) la caratteristica del notariato latino è
proprio l'esercizio in forma libero-professionale della
suddetta funzione pubblica. Certamente non si tratta di una
scelta obbligata del legislatore, che potrebbe appunto
scegliere un sistema diverso, ma comunque un notaio che
fosse solo pubblico ufficiale o solo libero professionista
non sarebbe più un notaio. Sarebbe nel primo caso un
pubblico dipendente (e può essere una scelta, da parte
dell'ordinamento, sicuramente plausibile, ma sarebbe
coerente con le esigenze di competitività tante volte
sbandierate contro il notariato? Sarebbe possibile attendere
per la stipula di un atto di compravendita quanto oggi si
attende per avere una sentenza o una concessione edilizia?);
nel secondo caso semplicemente un consulente di parte, quale
esperto di diritto civile e commerciale, come nei sistemi di
common law, e quindi non assolverebbe la funzione di
garanzia di certezza e di legalità, ma solo di tutela
(legittima) degli interessi del suo cliente.
Chiedo scusa per essermi fatto prendere la mano ed essermi
dilungato e vi saluto con la speranza di contribuire i punti
che ho trattato.
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Gourry 30 giugno 2007 0:00
Pollivendolo si commenta da sé.
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pollivendolo 30 giugno 2007 0:00
Si e rotta la recinzione e mi è scappato un pollo di nome
"gourry", l'avete mica visto da queste
parti? Gourry... gou.. gou...gourry....gougou gou...
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Gourry 30 giugno 2007 0:00
Dimenticavo, il caso da te citato magari rientra in quello
0,0029% di atti non andati in porto? Ricordiamoci tutti il
noto principio di filosofia della scienza, riconosciuto
dalla statistica, in base al quale l'antitesi della
statistica è l'aneddoto, il quale non può che
fuorviare il lettore. Che sia proposto con malizia, come fa
privato sottuf., o meno.
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Gourry 30 giugno 2007 0:00
Ascoltato questo: "Egregio signor notaio, la
debolezza dei suoi argomenti è disarmante. Lei parla,
riguardo al lavoro dei notai, di "garanzia di
risultato". Se così fosse l'attività
notarile dovrebbe essere immune da vizi ed inoppugnabile.
Non avrebbe, pertanto, giustificazione alcuna un contratto
di assicurazione; anzi, dovrebbe essere considerato nullo
per l'assenza del rischio (art. 1895 c.c.).", il
Professore bocciò l'alunno. Da quando in qua ad
un'obbligazione, seppur di risultato, è estraneo il
rischio di inadempimento? Il Giorgianni ed il Mengoni si
stanno rivoltando nella tomba. Torni a studiare seriamente
signor privato sottuff., e non pensi che l'aver letto un
misero manuale di privato o un libro pseudo-giuridico
acquistabile in edicola, le possa dare la capacità e
l'ardire di gettarsi in curiose quanto errate
disquisizioni sul concetto di alea e di obbligazione.
Bastano quelle righe per capire quanto lei sia preparato e
pronto per seguire anche una banale compravendita
immobiliare. Comunque le consiglio la lettura di M.
Giorgianni, L'obbligazione; R. Nicolò, voce: Alea in
enc.dir.; L. Mengoni, Obbligazione di mezzi e di risultato
(in Riv.dir.civ. o Riv.dir.comm. ora non ricordo bene ma mi
perdonerà visto che sto citando a braccio e non le sarà
certamente difficile trovarlo). Sul serio certe
affermazioni sono un insulto alla scienza giuridica.
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Privato sottufficiale 30 giugno 2007 0:00
Per Matteo Fasano. Egregio signor notaio, la
debolezza dei suoi argomenti è disarmante. Lei parla,
riguardo al lavoro dei notai, di "garanzia di
risultato". Se così fosse l'attività
notarile dovrebbe essere immune da vizi ed inoppugnabile.
Non avrebbe, pertanto, giustificazione alcuna un contratto
di assicurazione; anzi, dovrebbe essere considerato nullo
per l'assenza del rischio (art. 1895 c.c.). Mi
meraviglia, comunque, la sua approssimazione terminologica:
il termine "garanzia" è del tutto
inappropriato. Intanto cominciamo col ribadire che
l'obbligazione del notaio è una obbligazione di mezzi e
non di risultato. Non lo dice "Privato
sottufficiale", ma la Corte di Cassazione (Cass. Civ.,
sez I, 18/3/1997, n° 2396: "Tra il notaio ed il
cliente intercorre un rapporto professionale inquadrabile
nello schema del mandato, in virtù del quale il primo è
tenuto a fare tutto quanto è nelle sue possibilità per la
realizzazione del risultato pratico che il secondo si
prefigge ..."; Cass. Civ., sez. III, 29/8/1987, n°
7127, nonché Cass. Civ., sez. III, 29/1/2003, n° 1288:
"La responsabilità del notaio per colpa
nell'adempimento delle sue funzioni ha, nei confronti
delle parti, natura esclusivamente contrattuale, in quanto,
pur essendo tenuto a una prestazione di mezzi e non di
risultato …"). Siccome voi notai vi trincerate
dietro affermazioni apodittiche (certezza giuridica, difesa
dell'ordinamento, bla bla bla ...) mi permetto di
riportarle alcuni passi di una sentenza della Suprema Corte
(n. 4657, Sez. III civile, del 16 febbraio 2000) che
esaminava un caso in cui (è di tutta evidenza) il notaio
era incorso in errore. Riporto soltanto le iniziali del
notaio, anche se la sentenza è reperibile per esteso su
internet. " .... Il 29 giugno 1996 il notaio M.
C. rogò l’atto costitutivo della società unipersonale a
responsabilità limitata I. N. In sede di omologa il
tribunale di Milano rilevò che del capitale sociale di
lire venti milioni risultavano versate soltanto lire sei
milioni e lo segnalò al notaio. …. In sede
disciplinare al notaio fu addebitata la violazione degli
articoli 26 e 138 legge notarile, in relazione al secondo
comma dell’articolo 2476 c.c., per aver ricevuto il
suddetto atto costitutivo senza che fosse stato versato
l’intero capitale sociale. ... Con sentenza del 4
maggio 1998 lo stesso tribunale mandò assolto l’incolpato
con il rilievo che il successivo versamento dei decimi
mancanti aveva sanato il vizio.... In accoglimento
dell’impugnazione proposta dal P.M. avverso la suindicata
decisione ... la Corte di appello ha invece affermato la
responsabilità del notaio, che ha condannato, concesse le
circostanze attenuanti, alla sanzione di lire quattromila di
ammenda. ….. Con l’unico complesso motivo del
ricorso il ricorrente deduce la falsa applicazione
dell’articolo 28 legge notarile, ed a sostegno di esso
afferma ... che il mancato versamento dell’intero capitale
sociale configura un’ipotesi di nullità relativa, come
tale non sanzionabile disciplinarmente .. Il ricorso è
infondato. La tesi del ricorrente — secondo la
quale, una volta sopravvenuta tale eliminazione, vien meno
anche retroattivamente la responsabilità del notaio — non
appare condivisibile: se essa fosse esatta, dovrebbe infatti
anche ammettersi che perfino rogare un atto costitutivo di
società avente un oggetto sociale illecito o contrario
all’ordine pubblico ... renderebbe irresponsabile il
notaio una volta intervenuta la modifica dell’atto, il che
appare in manifesto contrasto con il disposto
dell’articolo 28.1 n. 1 legge notarile. Tale norma
configura infatti la responsabilità disciplinare del notaio
con riferimento ad una condotta propria di esso, condotta
che, una volta realizzata, segna il momento consumativo
dell’illecito e sulla quale non possono pertanto spiegare
rilevanza retroattiva comportamenti altrui …
P.Q.M. La Corte rigetta il ricorso".
Per cortesia, egregio notaio, mi dica in quale modo il
notaio M.C. ha assicurato la certezza dei rapporti giuridici
ed ha provveduto alla tutela dell'ordinamento e, visto
che ci siamo, se, alla luce di quanto sopra, l'aver
superato il concorso notarile mette il notaio al riparo da
ogni errore. Mi sono limitato a richiamare un caso di
responsabilità disciplinare. Se non è convinto, la
prossima volta le indico alcuni casi di responsabilità per
danni. Forse è il caso di uscire dal castello e di
combattere questa battaglia (simbolica) con argomenti seri e
non con le chiacchiere amplificate dai magafoni di Alex,
Gourry e compagnia servente.
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Manlio 30 giugno 2007 0:00
A Stanco! Certo che se vogliamo che chi roga gli
atti guadagni meno, perchè mi sembra solo questo il
problema, si può scegliere la via del dipendente pubblico.
Peccato che, nel momento in cui si
statalizzirà, il servizio perderemmo ogni aspettativa
di: *efficienza!! *funzionalità! *pronto
risarcimento! NOOO? Ma dai! Chi si
fida più del pubblico? Della motivazione dei dipendenti
pubblici? Della loro efficienza? Della loro
preparazione? Lo dico per esperienza diretta! Io
sono lombardo e ho la tentazione di lavorare per risultati
.... ma, vi assicuro, Ti passa subiot! I miei colleghi (non
lombardi) che lavorino o meno incassano lo stesso compenso.
Si sbattono metà e nessuno può fargli niente. Io non avrò
nessun vantaggio anche se corressi il doppio di quello che
faccio ora (e che è il doppio di quello che fanno alcuni
miei compagni di palazzo). Ma volgiamo livellare
oltre che i meriti anche i compensi? Vogliamo che cia
sia un CCNL anche per i notai? Un'associazione sindacale
del bigolo che si sieda al tavolo delle trattative per
vederli all'ingrosso? Vogliamo togliere ogni
stimolo a fare di più, fare meglio, essere aggiornati,
lavorare 20 ore al giorno se serve o ampliare
l'ufficio? E' questo che vogliamo?
Allora, pubblicizziamo tutto e togliamolo ai privati, così
saremmo anche sicuri che non funzionerà più, costerà il
doppio (i costi nel pubblico tendono a moltiplicarsi, lo
pagherà tutta la comunità con le tasse sul reddito (che
usi il servizio o meno) e saremmo sicuri che nessuno ci
guadagna qualcosa (nemmeno i futuri notai pubblici).
FATE RIDERE! Io ci lavoro nel pubblico (e non
all'anagrafe di Orzinovi ma all'avvocatura
distrettuale di una regione del nord) so bene come si riesce
a far andare al diavolo anche quello che prima
funzionava. Basta darlo in mano alla PA!! Io
vorrei andare un pò oltre quello che faccio oggi, vorrei
prendere un pò più di soldi, vorrei sapere che se mi
sbatto ho un ritorno e che chi non lo fa viene penalizzato!
Ma qui non è possibile. E lo stesso vale in magistratura e
nella PA in generale. Quindi non invocate la
statalizzazione di tutto quello che vedete. E' come
invocare la peste per fare posto in parcheggio.
L'unico lavoro nel pubblico dove si incassa è il
concorso da segretario comunale, che sto provando. Sopra i
50.000 abitanti Ti becchi somme superiori ai 300.000.000 di
vecchie lire. Non mi sembra male. Soprattutto perchè mi
risulta che anche lì non ci sia da sbattersi e non ci siano
rischi (come in tutto il pubblico).
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Gourry 30 giugno 2007 0:00
1) 400.000 euro è la MEDIA e non il reddito pro capite di
ciascun Notaio. Fare quanto scrivi sarebbe effettivamente la
loro fine. Ciò è prevedibile in quanto vero. 2) Ti
assicuro che nessun professionista, veramente motivato e con
la passione con certe materie, si sobbarcherebbe l'onere
di studiare tutta quella mostruosa mole di roba per un
reddito basso e proletariamente corretto. Lo squallido
esempio dell'ordine di Milano è simbolo di un pericolo
insito in tutto ciò: ché certamente una categoria si
dichiara disposta ad assumere certe competenze ma senza la
dovuta preparazione specialistica. Questa è la realtà
delle cose. Lo Stato ha delegato da tempo immemore certi
compiti al Notariato perché ha constatato che era più
conveniente come costi e benefici per la collettività e per
la propria organizzazione. Le alternative sono due: 1)
gestisci tu Stato queste funzioni, 2) non le prevedi proprio
o le prevedi in maniera più limitata. L'ipotesi 1 è
dannosa per quanto scritto sopra ed in molti altri messaggi
da altri prima di me; l'ipotesi numero due causa gli
inconvenienti ed i disagi dei paesi di common law (alto
costo dei solicitors, contenzioso molto più elevato,
maggior rischio di perdere quanto acquistato). Continuo
a ripetere che i discorsi del Contestatore Uno e Trino mi
ricordano il marito che per fare dispetto alla moglie si
taglia le palle. A questo punto siamo arrivati? Non
credo, per fortuna privato sottuff. è solo il grido
disperato di chi in mala fede deve tirare l'acqua al
proprio personale e privato mulino. Dai Privà smettila
di accanirti, ormai ci stai facendo solo figure di
merda... Enjoy! ;)
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stancodellecaste 30 giugno 2007 0:00
Scusatemi, ma ancora una volta state facendo i furbi
evitando risposte circostanziate e rifugiandovi dietro degli
slogan…Gourry, tu dici che “per svolgere una funzione
notarile il dipendente pubblico dovrà essere egualmente
formato, quindi molto pagato”. Vero, l’ho detto prima,
potrebbe avere lo stesso stipendio dei magistrati, che è
pur sempre un ottimo stipendio. Ma tale stipendio (=costo)
sarebbe un quarto od un quinto di quello attuale dei
notai…Ergo, a parità di costo, potremmo avere un numero
di notai 4 o 5 volte (con un servizio molto migliore) o, in
alternativa, un costo di 4 o 5 volte inferiore a parità di
numero di notai (e quindi di servizio). I nostri non sono
slogan, sono numeri molto concreti. Anche privato
sottufficiale ha chiaramente dimostrato che introducendo un
controllo dei costi sulle funzioni notarili si potrebbero
finanziare i fondi per formare tali professionisti, senza
per questo far morire di fame i poveri notai… Anche
Fasano fa il finto tonto: non ci venga a dire come
funzionano le cose OGGI. Il tema è come le cose possono
funzionare in FUTURO... La garanzia di risultato può
essere introdotta anche per la figura professionale
dell’avvocato, basta volerlo, così come anche gli
avvocati possono stipulare una bella assicurazione presso i
Lloyd’s che garantisca il danno al valore… Notaio,
La vedo un po’ deboluccio su questa discussione…fermo
restando che sto ancora aspettando una risposta alle mie
argomentazioni sui vostri costi e sul vostro inquadramento
(decidete una volta per tutte: volete fare il pubblico
ufficiale dipendente dello Stato od il libero professionista
che si confonta con il mercato?) Quindi, Gourry, se
c’è qualcuno qui che sta rispondendo per slogan, siete
voi, non certo io e Privato Sottufficiale… Saluti
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matteo fasano 30 giugno 2007 0:00
Per privato sottufficiale. Mi dispiace
contraddirla, ma a proposito di responsabilità vi è una
fondamentale differenza tra la responsabilità delle
categorie da lei citate ad esempio,alle quali è possibile
unire tutte le altre categorie professionali e la
responsabilità del notaio: infatti solo in quest'ultimo
caso la giurisprudenza,e la nostra normativa
deontologica,parla di "garanzia di risultato" e
non di "garanzia di mezzi", come,invece in maniera
diametralmente opposta, si afferma, ad esempio,anche in
ambito deontologico,in materia di responsabilità
dell'avvocato. Non può sfuggirle la
differenza. Differenze con diamentrali
opposizioni vi sono anche relativamente alla polizza di
assicurazione contro i rischi derivanti da errori
nell'attività professionale: quella dei notai, emessa
dai Lloyd's di Londra, è l'unicache garantisce il
danno al valore rivalutato.
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Privato sottufficiale 30 giugno 2007 0:00
Sempre per Gourry. Per fare un po' di ironia
(e consapevole del fatto che Gourry dirà che ci troviamo di
fronte ad una nuova ipotesi di esproprio proletario) potrei
dire che se togliessimo 400.000 Euro (in media) a ciascuno
dei circa 5000 notai in servizio, si avrebbe un fondo di 2
miliardi di Euro con il quale si potrebbe formare un
esercito di professionisti in grado di svolgere egregiamente
il loro stesso lavoro. Gourry risponderà, ne sono
certo, che in tal caso, con soli 200.000 Euro all'anno,
i notai andrebbero incontro alla fame più nera.
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Privato sottufficiale 30 giugno 2007 0:00
Potrei scrivere un trattato, ma sarebbe tempo sprecato.
Dice il proverbio che "a far la barba all'asino ci
si rimette tempo e sapone".
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Privato sottufficiale 29 giugno 2007 0:00
Per Giacomo. Nella risposta data a
stancodellecaste affermi che "ciascun Notaio è
direttamente responsabile del proprio operato e delle
eventuali conseguenze pregiudizievoli che da esso potessero
derivare". L'affermazione è per un verso
ovvia e, per altro verso, fuorviante. E' ovvia
perché la responsabilità civile è prevista per tutti
dall'art. 2043 del codice civile ("Qualunque fatto
doloso o colposo, che cagioni ad altri un danno ingiusto,
obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il
danno"). E' fuorviante perchè parte dal
presupposto che solo i notai hanno questa responsabilità,
adeguatamente coperta dalle loro polizze assicurative.
La responsabilità dei notai non è giuridicamente diversa
da quella dei barbieri, dei meccanici, dei carpentieri.
Fattelo spiegare da Alex, che sa tutto.
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stancodellecaste 29 giugno 2007 0:00
Giacomo, ad integrazione delle mie considerazioni sui costi
dei notai Le devo una risposta relativamente alle
motivazioni da Lei addotte circa la assoluta necessità che
il notaio debba categoricamente essere un libero
professionista Cito testualmente: "ciascun Notaio
è direttamente responsabile del proprio operato e delle
eventuali conseguenze pregiudizievoli che da esso potessero
derivare.In merito a tale conseguenze è gravato da un
immediato onere risarcitorio (vedasi assicurazioni di cui +
volte si è qui scritto) nonchè da sanzioni di carattere
disciplinare e sin'anche di carattere penale."
Scusi, ma la Sua motivazione per giustificare il fatto che
il notaio non possa essere un dipendente pubblico non sta
assolutamente in piedi. Vede, non mi prenda in
giro...se Lei applica al futuro le regole di oggi, è chiaro
che Le è facile dimostrare che le cose non possno cambiare.
Ma, vede, il tema che stiamo affrontando è diverso. Non
stiamo ragionando su come funzionano le cose OGGI. Stiamo
ragionando su come le cose potrebbero funzionare in FUTURO
per ovviare al problema degli eccessivi costi degli atti
notarili. Suvvia, lavoriamo un po' con la
fantasia... Le mi dice che il notaio non può essere un
dipendente pubblico perchè "è gravato da un immediato
onere risarcitorio (vedasi assicurazioni di cui + volte si
è qui scritto) nonchè da sanzioni di carattere
disciplinare e sin'anche di carattere penale".
Suvvia, notaio, non mi prenda in giro...già oggi i
dipendenti pubblici sono gravati da precise sanzioni
disciplinari e sin'anche di carattere penale...mica solo
i notai vanno in galera se infrangono la legge...guardi che
ci vanno anche i dipendenti pubblici, pensi un po'...ed
anche i dipendenti pubblici sono soggetti a sanzioni
disciplinari...e questo, mio caro notaio, è una prima
argomentazione che abbiamo smontato… La seconda
argomentazione da lei addotta è che il notaio “è
direttamente responsabile del proprio operato e delle
eventuali conseguenze pregiudizievoli che da esso potessero
derivare. In merito a tale conseguenze è gravato da un
immediato onere risarcitorio” Ma anche qui, notaio,
lavoriamo un po’ di fantasia…l’immediato onere
risarcitorio può essere coperto da un fondo assicurato
esattamente come avviene oggi per il notaio libero
professionista…ed in caso di dolo potrebbe esserci la
possibilità per lo Stato di rivalersi sul notaio-dipendente
pubblico…ma non glielo hanno detto che funziona così già
oggi per i magistrati? Non glielo hanno detto che già oggi
in caso di errore giudiziario esiste un fondo che risarcisce
le vittime dell’errore? E che in caso di dolo da parte del
giudice lo Stato si rivale su di lui per tale risarcimento?
E se vale per i giudici non potrebbe valere per questa
ipotetica figura di notaio dipendente pubblico? Quindi, come
vede, le sue argomentazioni sono un po’ debolucce…
Per sua migliore comprensione provo a riassumerle le
caratteristiche che potrebbe avere la ipotetica figura del
notaio dipendente pubblico: - Gravato da sanzioni
disciplinari (fino all’espulsione) in caso di condotta non
corretta - Gravato da sanzioni di carattere penale in
caso di condotta dolosa o gravemente colposa -
Responsabile del proprio operato e delle eventuali
conseguenze pregiudizievoli che da esso potessero derivare
in caso di dolo o colpa grave - Ad integrazione e
supporto di tale categoria sarebbe costituito dallo Stato un
fondo che coprirebbe i danni causati in seguito a
comportamenti dolosi o colposi Come vede abbiamo
dimostrato che la figura del notaio dipendente pubblico è
possibile. Scommettiamo che se fosse istituita ci sarebbe la
fila di aspiranti per coprire tale posto? E non
pretenderebbero certo i soldi che pretendete attualmente in
qualità di liberi professionisti...Sempre ammesso che del
notaio si continui ad aver bisogno.. Per cui, mio caro
notaio, non continui a spiegarmi perché con le regole di
OGGI la situazione è immutabile. Lo so da me che se le
regole non cambiano la situazione resterà immutata. Il tema
che ci stiamo ponendo è un altro: cosa si può fare per
cambiare la situazione. Ed è su questo tema che dobbiamo
confrontarci. E con questo la saluto
|
Gourry 29 giugno 2007 0:00
Per svolgere una funzione notarile il dipendente pubblico
dovrà essere egualmente formato, quindi molto pagato. Ciò
implica tasse più alte per tutti ecc.ecc.. Ora io non credo
che gli italiani, già stratassati siano disposti ad esserlo
ancora di più. Diventeremmo ancor più ridicoli di una rep.
delle banane. Certa gente manca di un minimo di
consapevolezza politica ed economica. Solo slogan ecc.ecc..
|
Gourry 29 giugno 2007 0:00
Quanto alla responsabilità notarile, sono stati scritti
fiumi di libri, articolo, studi sull'argomento e privato
sottuff. ha preteso (erroneamente) di rispondere con 4
righe. Questo è per far capire come sia adatto a parlare
della materia. Vergogna.
|
Gourry 29 giugno 2007 0:00
X Giacomo: ma infatti stanco delle caste - priv.sott.uff.
ecc.ecc. stanno sempre e solo ripetendo le solite manfrine
senza basi teoriche né pratiche. Basterebbe leggersi
l'audizione di Catricalà alla camera di ieri per capire
come sia ovvio che le professioni, specie quelle di pubblico
rilievo, non possano essere trattate come i lattai.
Purtroppo davanti a decine di messaggi in cui si è spiegato
il perché di tutto ciò, che non è disconosciuto da
nessuno che in BUONA FEDE conosca UN MINIMO (e ripeto: UN
MINIMO!!!) il sistema, ci sono sempre e solo i soliti
slogan, i soliti luoghi comuni, la solfa pappetta demagogica
e senza contenuti. Ma andate a lavorare va ;)
|
Giacomo 29 giugno 2007 0:00
STANCO DELLE CASTE Anche qui,
considerate le reiterate accuse, una risposta si rende
doverosa! Che fa, dopo avere sbrodolato menzogne,
dicerie, nefandezze e luoghi comuni schiva le domande
indifferente? O forse, considerati i FATTI,
non sa che rispondere?
|
Privato sottufficiale 29 giugno 2007 0:00
Per Gourry, l'esperto. Hai dato una risposta
cumulativa a più interlocutori. Rispondo,
evidentemente solo per me, per farti capire (provaci, anche
se "nemo ad impossibilia tenetur") che il tuo
discorso è pieno di contraddizioni. Se pensi che un
ingegnere non debba occuparsi di questioni giuridiche (ma ti
faccio notare che qui si sta esaminando un problema
sociale), dicci una buona volta se sei un notaio. Se non lo
sei, stando al tuo discorso, dovresti, per coerenza (ma non
mi pare che tu ne sia dotato) tapparti la bocca. La
tua ignoranza di questioni giuridiche è talmente abissale
da farti pensare che le leggi sulla farmacia le debbano fare
i farmacisti, quelle sul notariato i notai e quelle sulla
sanità i medici. Di questo passo quelle sullo
smaltimento dei rifiuti le dovremmo far fare ai netturbini,
quelle sull'agricoltura ai contadini, quelle sulla
eventuale riapertura delle case chiuse alle mignotte.
In quello che dici non c'è nemmeno l'ombra della
logica. Fai lo sforzo (per te sovrumano) di capire che
le leggi le fa il Parlamento, non Bersani, e di dire
chiaramente qual è il tuo mestiere. Io e
stancodellecaste lo abbiamo detto.
|
stancodellecaste 29 giugno 2007 0:00
Gourry, il tuo intervento è semplicemente scollgato dal
resto della discussione. Da giorni, coerentemente con
il titolo del forum, sto portando argomentazioni a sostegno
della tesi che i costi dei notai sono eccessivi a causa
della esistenza di un monopolio. Alle mie argomentazioni
(che sono disponibilissimo a confrontare con le vostre) la
tua reazione è (testuali parole): "Ma poi dico io,
posso capire un avvocato che provi ad argomentare ma un
ingegnere che ci azzecca? Che io vado nei forum degli
ingegneri a fargli i conti in tasca?" Se mi sai
trovare un nesso concreo tra le mie argomentazioni e la tua
reazione...io francamente non l'ho trovato Saluti
|
stancodellecaste 29 giugno 2007 0:00
Fasano, mi congratulo con Lei per la Sua specchiata onestà
e per la Sua integerrima integrità, ma, scusi, che
c’azzecca il Suo intervento? Questo è un forum di
consumatori, ed il titolo del forum (lo legga in alto, sì,
lì, a sinistra, ecco, bravo…) è “Notai, casta
intoccabile”. Il titolo del forum non è “i notai sono
disonesti”. Non stiamo dicendo che i notai non sono
onesti…Lei, mi congratulo, è stato onesto,
onestissimo….E’ stato onestissimo come lo sarebbero
stati al posto Suo decine di migliaia di Avvocati e decine
di migliaia di Commercialisti…e così come ci sono delle
mele marce tra gli Avvocati ed i Commercialisti ci sono pure
delle mele marce tra i Notai (ogni tanto anche qualcuno di
voi balza agli onori della cronaca e non certo per vicende
di cui andare fieri…) Non sta scritto da nessuna
parte che essere notaio significa essere moralmente
superiori agli Avvocati ed ai Commercialisti… La sua
frase “Pensiamo cosa sarebbe accaduto se avesse dovuto
stipulare quell'avvocato.” non vuol dire
assolutamente nulla, è una sua pura opinione personale
assolutamente non dimostrabile… Non c’è niente che
dimostri che un Avvocato al Suo posto si sarebbe comportato
in modo diverso da come si è comportato Lei…Non siete
superuomini illuminati dalla Verità, siete professionisti
normali che hanno superato un concorso esattamente come gli
Avvocati… Il tema, caro Fasano, è un altro: voi
notai siete troppo cari, Siete ingiustificatamente e
terribilmente cari. Le dirò di più: trovo assolutamente
ingiustificati e da sciacalli i vostri costi, che poi visti
dal vostro punto di vista sono i vostri redditi… Dati
alla mano, il reddito MEDIO di un notaio lombardo è di
600.000 Euro l’anno. MEDIO…vede, non mi scandalizza che
in ogni professione ci siano delle punte di eccellenza, con
professionisti che raggiungono punte di milioni di Euro di
reddito l’anno…E’ giusto che sia così, avviene in
tutte le professioni. Ma qui parliamo di reddito
MEDIO…Quel dato mi dice che il notaio di Vimercate o di
Orzinuovi guadagna il triplo del presidente della Corte di
Cassazione, il triplo di un Ambasciatore ai vertici della
carriera, il quadruplo del Comandante Generale delle Forze
armate, e più del Governatore della Banca d’Italia …E,
mi scusi, Lei se la sente di sostenere che il servizio reso
alla collettività dal notaio di Vimercate o di Orziuovi
vale più del servizio reso alla collettività ed al popolo
italiano dal presidente della Corte di Cassazione,
dall’ambasciatore italiano a Londra, dal Comandante
Generale delle Forze armate e dal Governatore della Banca
d’Italia? Se Lei ritiene di sì, provi a
dimostrarmelo… Se ritiene che sia giusto che il
notaio di Vimercate guadagni sette volte tanto quello che
guadagna un magistrato antimafia che rischia la pelle? Se
sì mi spieghi, sono tutt’orecchi… Perché, vede,
l’anomalia sta proprio lì. Come le dicevo, non
scandalizza nessuno che chi raggiunge i vertici nella
propria categoria professionale guadagni molto…E’ giusto
che l’architetto, l’ambasciatore, il manager che
arrivano a posizioni di vertice siano premiati anche in
termini di retribuzione…ma i notai, se non erro, sono
5800…e non posso pensare che siano tutti 5800 luminari del
diritto…superano un concorso difficile, è vero, ma anche
quello dei magistrati è difficile, forse lo è anche di
più del vostro, ma anche al culmine della carriera
guadagnano cifre risibili rispetto alle vostre… E
quindi, ancora una volta, Le segnalo che i Vostri costi
siano assolutamente spropositati ed ingiustificati. Sono
ingiustificati rispetto al servizio reso, rispetto ad altre
professioni di uguale o maggiore importanza ed al confronto
con i costi di analoghi servizi negli altri Se ancora
non le fosse chiaro le ribadisco che questo è il tema che
stiamo discutendo, non l’onestà e la professionalità dei
notai. I costi degli atti notarili in Italia sono
assolutamente non proporzionati al servizio reso ed al reale
valore di mercato della attività svolta. Perché sono
sproporzionati? Perché sono una anomalia unica in Italia.
Perché da un lato sono dei pubblici ufficiali dai quali il
Cittadino è obbligato per legge ad andare quando compra
casa, apre società, e via dicendo. Dall’altro sono dei
liberi professionisti che fanno cartello tra di loro e, non
competendo sul prezzo, si possono permettere di applicare le
tariffe che vogliono. Si chiama monopolio. Ed è ancora
peggio, è un monopolio garantito per legge. E quello dei
notai è sciacallaggio, perché spolpano il Cittadino
sapendo che non si può difendere, esattamente come fanno
gli sciacalli. Da un lato la legge vi assicura i
clienti in quanto li obbliga a venire da voi. Dall’altro
voi vi spartite accuratamente il mercato dividendolo in
circoscrizioni notarili, ed in quelle circoscrizioni
applicate il prezzo che volete. Potete spennare il Cittadino
quanto volete, per dirla in modo più chiaro, perchè tanto
il Cittadino non può fuggire. Che ne direbbe Lei se in
Italia uscisse una legge che la obbliga a comprare solo auto
Fiat ad un prezzo triplo rispetto all’attuale? Si
sentirebbe ingannato…E come mi devo sentire io secondo Lei
quando la legge mi obbliga ad andare dal notaio ed il notaio
si può permettere di applicare il prezzo che vuole?
Esattamente come si sentirebbe Lei nel caso precedente.
Ci sono molte soluzioni al problema, basta avere la volontà
politica di farlo. Il notaio è un pubblico ufficiale? Bene,
facciamo che i notai diventino dipendenti pubblici con
stipendio equivalente a quello dei magistrati. Chi ha detto
che i dipendenti pubblici non possono rispondere dei propri
errori? Magari ora, ma le leggi si possono cambiare…
I notai vogliono rimanere liberi professionisti? Bene,
accettino la concorrenza, almeno per alcuni atti, degli
Avvocati. Anche gli Avvocati conoscono il Codice Civile, e
francamente in una compravendita di immobili non c’è
nulla di così specialistico che non possa essere fatto da
un Avvocato preparato. Fasano, il problema è che
costate troppo, e costate perché siete esosi e non siete in
competizione tra voi ma agite in regime di monopolio. Le
soluzioni a questo problema ci sono, basta avere la volontà
politica di attuarle. Quella volontà politica che le vostre
indubbie eccezionali capacità di lobbying è riuscita a
snaturare ottenendo lo stralcio dell’emendamento Lulli.
Non si nasconda dietro una vostra presunta e tutta da
dimostrare superiorità morale rispetto agli
Avvocati…perché tanto il problema non è la morale ma
molto più banalmente un problema, come si dice dalle mie
parti, di danè. Non è la verginità di casta che
volete proteggere, è semplicemente il vostro ingiustificato
reddito, che, ripeto per l’ennesima volta, è a sua volta
un costo per i cittadini…un costo che ormai ai più
risulta assolutamente inaccettabile E con questo la
saluto
|
Gourry 28 giugno 2007 0:00
I) Per stano-delle-caste alias privato sottufficiale
alias lorenzo: Riporto il mio messaggio che è stato
definito slogan da "stanco delle caste":
"Ma poi dico io, posso capire un avvocato che provi ad
argomentare ma un ingegnere che ci azzecca? Che io vado nei
forum degli ingegneri a fargli i conti in tasca?
Evidentemente no, perché ho l'accortezza ed il buon
senso di riconoscere che non posso capire la branca
ingegneristica ed i relativi problemi anche professionali
poiché non l'ho studiata e non ho praticato. Non
dovrebbe valere anche l'inverso? O in Italia siamo tutti
giuristi? Fatto sta che il fallito emendamento è stato
proposto da uno con la maturità scientifica (Lulli) ed
appoggiato da un altro che è laureato in filosofia
(Bersani). Mi pare che sia tutto chiaro, no? ;)".
Dove sta lo slogan? E' così irragionevole quanto
ho detto? Spiegamelo con argomentazioni logiche e coerenti
per favore, almeno per questa volta. II) X
Fasano: So che i tuoi esempi concreti e diretti non
sortiranno effetti contro il Contestatore Unico, vista la
sua mala fede, tuttavia, e per fortuna, c'è anche altra
gente che legge ed in buona fede. L'importante è che il
messaggio arrivi a costoro. Grazie.
|
Giacomo 28 giugno 2007 0:00
STANCO DELLE CASTE Leggo il
solito intervento ricco di contenuti, se decidiamo di dar
valore al nulla privo di contenuti se decidiamo
di valutare con obbiettività la situazione (in
merito, preciso che mi riferisco SOLO ai concetti da Lei
esperessi in ambito Notarile, poichè quanto al resto
io, a differenza di altri, non mi permetto di
sostenere dotte conoscenze in merito alle altrui
professioni.... dotte conoscenze, che alla stregua
delle altrui, si mostrerebbero del tutto errate).
Quanto alle solite dicerie, nonostante i
nostri tenativi, non di convincerla, bensì di
spiegarle come stanno veramente le cose, a questo punto
direi di sorvolare; si dimostra irremovibile
dalla sua errata posizione ed in essa evidentemente si trova
a prropio agio. Le rispondo però,
in merito al perchè i Notai DEBBANO essere Liberi
Professionisti: Per essere brevi, ciascun
Notaio è direttamente responsabile del proprio operato e
delle eventuali conseguenze pregiudizievoli che da esso
potessero derivare. In merito a tale conseguenze
è gravato da un immediato onere risarcitorio (vedasi
assicurazioni di cui + volte si è qui scritto) nonchè da
sanzioni di carattere disciplinare e sin'anche di
carattere penale. Se non fosse un libero
professionista quanto sopra non sarebbe possibile,
Non credo lei pensi, o creda, che se un dipendente
della pubblica amministrazione, ad errore commesso, debba
mettere mano al proprio portafoglio e risarcire l'avente
diritto
|
matteo fasano 28 giugno 2007 0:00
Ieri avevo appuntamento con un manager d'azienda,
amministratore delegato di una spa con 3Mln di capitale
sociale, con l'avvocato ed il commercialista della
società, l'occasione era l'assemblea straordinaria
per un aumento di capitale. Presenti anche molti soci,
naturalmente. Non sto a dilungarmi in tecnicismi ma
l'operazione che i tre volevano far passare era
illegittima perché il bilancio aggiornato a pochi giorni
prima della delibera,non quello ultimo
approvato,faticosamente e dopo innumerevoli insistenze da me
ottenuto, artatamente nascondeva delle perdite
societarie,quindi i nuovi soci sarebbero stati indotti in
errore e portati a versare altri soldi,per coprire
inconsapevolmente inefficenze dell'organo amministrativo
e dei suoi consulenti,con il rischio concreto di rimetterci
altre centinaia di migliaia di euro.Collegio sindacale
annichilito, soci imbufaliti. Pensiamo se,come vorrebbe
fare Bersani,quel verbale lo avesse redatto il
commercialista. Altra ipotesi dei giorni scorsi: grande
impresa di costruzioni,assistita dal suo avvocato,vendita di
diverse unità immobiliari pe civili abitazioni non di lusso
a cittadini consumatori. Mi accorgo che pochi giorni prima
era stata genericamente trascritta una servitù,
naturalmente approfondisco la questione e scopro che era
stata costituita una servitù di elettrodotto che passava
sopra il cortile del palazzo, a pochi metri di distanza
dagli appartamenti,dal luogo in cui quelle famiglie ed i
loro figli avrebbero vissuto,avrebbero dormito,avrebbero
contratto tumori e leucemie.Grande ira del costruttore e
minacce del suo avvocato. Ho perso il cliente,riuscirò a
mangiare lo stesso,ma ho la coscienza pulita. Pensiamo cosa
sarebbe accaduto se avesse dovuto stipulare
quell'avvocato.
|
stancodellecaste 28 giugno 2007 0:00
Vedete, quando mancano argomentazioni solide ci si trincera
dietro la provocazione (Bruno e Gourry), slogan
indimostrabili (tipo l’affermazione che i notai italiani
sono i migliori d’Europa: ma che esiste un Campionato
d’Europa del notariato?) o l’opinone degli altri
(a), A proposito, a, ma non potevi tirar fuori qualcosa
di un pochino più recente? Nel mondo manageriale un testo
del 1970 fa parte del Pleistocene. Se citi oggi ad una
platea di manager un testo di 37 anni fa l’unico effetto
che ottieni è una sonora, fragorosissima risata. Il mondo
cambia...pensa che nel 1970 c'era ancora il Patto di
Varsavia e che un omino chiamato Bill Gates frequentava il
liceo sognando di fare, pensa un po',
l'avvocato... T'hanno raccontato che è
cambiato qualcosa o fai ancora i conti con il
pallottoliere? Perdonatemi, ma da cotanti interlocutori
mi aspettavo molto ma molto di più. Nella mia professione
sono abituato a ricevere ben altre provocazioni (quella di
Bruno è una gran caduta di stile ma non mi tocca neanche un
po’) ed ad avere interlocutori di ben altra levatura.
Vedete, io non mi occupo di brugole da 12 come, cercando una
patetica provocazione, Alex ha insinuato sull’altro forum
(a proposito; che stancodellecaste e Lorenzo siano la stessa
persona lo avevo dichiarato all’inizio del mio intervento
e pensavo che fosse chiaro; ho usato semplicemente due
pesudonimi diversi perchè sono intervenuto in tempi diversi
in due forum distinti; che Gourry se ne accorga soltanto
adesso mi fa pensare venire qualche dubbio sulla sua
agilità mentale) Come ho dichiarato all’inizio del
mio intervento, io sono banalmente un dirigente di azienda,
che gestisce una struttura di una cinquantina di persone e
che per la natura del suo mestiere ha contatti con una
quindicina di paesi diversi. Come manager sono costretto a
valutare le mie attività in termini di rapporto
costo/benefici, di efficienza e di competizione. Non è una
mia scelta, è il mondo che va così, anche se non lo volete
capire. Fuori dalle finestre dei vostri studi notarili il
mondo cambia, ed anche molto velocemente. Come manager
internazionale sono inoltre costretto a confrontarmi con i
costi ed i servizi delle altre Nazioni. E' da qui che
parto e, se permettete, ho sicuramente molta più competenza
e conoscenza di voi nel comparare, come utente, la
efficienza ed i costi dei servizi dell’Italia e quelli
degli altri Paesi. Non passo dodici ore al giorno chiuso in
un ufficio in mezzo alle scartoffie. Passo l’80% del mio
tempo all’estero, con fornitori, colleghi e clienti
stranieri, parlando di lavoro, di qualità della vita, di
tempo libero e di tante altre cose. Ho, scusate la
presunzione, una conoscenza di come vanno le cose negli
altri Paesi superiore alla vostra, per il semplice fatto che
il mio lavoro mi porta molto più del vostro a confrontarmi
con le realtà oltreconfine. E, qui è il punto da cui
parto, non posso fare a meno di notare che in Italia
rispetto all’Europa abbiamo l’energia elettrica, il gas,
le assicurazioni, i farmaci, le cure dentistiche, i
telefoni, le autostrade più cari d’Europa. E, udite
udite, anche i notai più cari d’Europa. Che cosa hanno in
comune in Italia l’energia elettrica, il gas, le
assicurazioni, i farmaci, le cure dentistiche, i telefoni,
le autostrade e nientepopodimenoche i notai? Molto semplice:
non competono, operano in regime di monopolio. E quale è la
conseguenza del fatto che operano in regime di monopolio?
Che si possono permettere di applicare tariffe più alte
rispetto al reale valore di mercato del servizio reso
scaricando i relativi costi sull’utente. Vedete, se
l’Italia operasse in un regime autarchico come negli anni
Trenta non ci sarebbe nessunissimo problema. Ma il fatto è
che il sistema industriale italiano è obbligato a competere
internazionalmente. I costi che vengono scaricati sugli
utenti vanno ad erodere il poter d’acquisto di chi
percepisce un reddito da questo sistema industriale o, in
alternativa, vengono scaricati sui costi dei prodotti
italiani rendendoli meno competitivi. Se l’energia costa
di più i nostri prodotti costano di più e sono meno
competitivi. E lo stesso vale, mi spiace per voi, anche per
il costo gli atti notarili. Se il notaio in Italia costa di
più che negli altri paesi quel costo ce lo ritroviamo come
reddito in meno nelle tasche del consumatore (che andrebbe
ad alimentare il mercato interno) o come costo aggiuntivo
per le Società… Non mi sembra così difficile da
capire… L’esistenza di questi monopoli
assolutamente restii ad aprirsi al mercato uniti alla
scandalosa lentezza ed inefficienza della Amministrazione
Pubblica stanno creando una miscela esplosiva. Sono anni che
gli stranieri non investono più in Italia, e sono anni che
i prodotti italiani perdono quote di mercato nel mondo
E spero che sia chiaro a tutti che senza un sistema
economico efficiente e senza una struttura dei costi
allineata a quella dei nostri concorrenti il mantenimento
degli attuali standard di vita nel nostro paese è destinato
ad inevitabile declino. L’energia con cui in questi
giorni alimentiamo i nostri condizionatori non la compriamo
certo vendendo all’estero i nostri servizi di notariato.
La compriamo vendendo all’estero i nostri prodotti, i
nostri servizi, ad un prezzo competitivo. Solo che la
produzione di questi beni e di questi servizi necessita, a
monte, di una struttura amministrativa efficiente (che
purtroppo non abbiamo) e di una struttura dei costi
competitiva. Che c’entrano in tutto questo i notai?
C’entrano nella misura in cui rifiutano, esattamente come
tutti gli altri operatori che ho citato prima, qualunque
apertura alla libera concorrenza. Si trincerano dietro
l’affermazione “il notaio è indispensabile in quanto è
l’unica figura competente a certificare la legalità
dell’Atto”. Scusate, ma è, ancora una volta, una difesa
debole. E’, ancora una volta, la dimostrazione che siete
una casta autoreferenziale. Perché non possiamo introdurre
la libera concorrenza nel mercato degli atti di
compravendita di immobili? Perché solo il notaio ha le
competenze per farlo! E chi lo ha detto? I notai!!
Scusate, ma come difesa fa un po’ ridere… Uno prova
a mettere in discussione il vostro ruolo, od almeno la
ragionevolezza dei vostri costi, ed è subito uno
stillicidio di "dobbiamo garantire la trasparenza e
solo noi la possiamo garantire", "il consumatore
non sarebbe in grado di valutare", "e a rischio la
stabilità del sistema" e via dicendo. Ancora una
volta, siete una casta autoreferente. Siete gli unici a
sostenere la vosra assoluta indispensabilità. Nessuno nega
l'esigenza di trasparenza e certezza del diritto. Quello
che si può e si deve mettere in discussione è che i notai
siano gli unici preposti a garantire tale trasparenza e tale
certezza, e di conseguenza che siano giustificati i costi
che ad oggi, a causa del vostro monopolio difeso con le
unghie e con i denti, il mantenimento di tale trasparenza e
tale certezza comporta. Non si sta dicendo "non
vogliamo trasparenza". Si sta dicendo un'altra
cosa: oggi questa trasparenza COSTA TROPPO e dobbiamo
trovare forme più economiche per garantirla. NOn mi sembra
così difficile da capire....e siccome tutto sommato mi
sembrate persone abbastanza intelligenti (anche se mi
aspettavo di più, francamente), temo che voi stiate facendo
finta di non capire, ma che in realtà abbiate capito
benissimo... Dal 1970 ad oggi tutto si è evoluto,
nell'ottica di avere beni e servizi prodotti in modo
più efficiente ed economico. Tutto, tranne il mondo
notarile... E poi,scusate, c’è una ambiguità di
fondo su cui finora chi è intervenuto è stato tutt’altro
che chiaro: anche concedendo che il notaio è una figura
indispensabile per il corretto funzionamento del sistema
(cosa tutta da dimostrare), non si capisce perché debba
operare solo ed esclusivamente come libero professionista.
Se è un pubblico ufficiale, come qualcuno mi ha scritto,
dovrebbe essere un dipendente dello Stato (con costi e
retribuzioni relativi) o comunque dovrebbe operare sotto il
rigido controllo dello Stato anche per ciò che riguarda il
loro costo. Per fare un esempio, esiste la figura
dell’Avvocato d’ufficio per chi non vuole rivolgersi al
mercato dei professionisti, non si vede perché non dovrebbe
esistere una figura simile anche per il mondo notarile. Ma
è evidente che ai notai conviene giocare su due tavoli:
liberi professionisti quando si tratta di stabilire gli
onorari, Pubblici Ufficiali non appena si tocca il discorso
sulla concorrenza… Prima o poi il vento della
liberalizzazione arriverà anche nel settore in cui operate.
Non sono solo i cittadini come me a chiederlo, è
l'evoluzione della economia internazionale a
chiederlo...siete un lusso che l'Italia non si può più
permettere E, parlo per esperienza personale, non ci si
trova poi così male ad operare in regime di concorrenza,
basta essere un pochino meno boriosi ed un pochino più open
minded di quello che ha dimostrato qualcuno di voi in questo
forum… Un ultimo commento per a: il testo che mi hai
mandato è banalissimo, e parla di un problema che
l’industria ha risolto da anni: hai mai sentito parlare di
Enti Certificatori? Guarda caso c’è concorrenza anche in
quel settore, e la qualità dei prodotti non è certo
scesa Con questo vi saluto, e vi auguro buona
giornata.
|
bruno 27 giugno 2007 0:00
Adesso ho scoperto tutto. Evidentemente ci sono taluni
che sono stati trattati molto male da qualche collega e che
non fanno altro che sparlare del notariato in genere.
Caro Lorenzo o come cavolo ti chiami (n.b. è facila parlare
e lanciare accuse nascosto da sotto Pseudonimo) che sei
ingegnere o qualcos'altro, è una gran brutta cosa
l'invidia sociale!!!!!
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