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Gourry
1 luglio 2007 0:00
Privà ma la funzione di adeguamento dove la metti? Mah, qua si è intavolato un discorso sul nulla.
Privato sottufficiale
1 luglio 2007 0:00
Per il notaio Roberto De Falco.

Premesso che apprezzo il tono pacato del suo intervento, vorrei fare alcune considerazioni su di esso.
- punto 3). Che i notai non fosero infallibili per me era il presupposto logico di una qualsiasi seria discussione. Ci hanno pensato Alex, Gourry e qualcun'altro a dire il contrario, a parlare di "certezza giuridica degli atti di disposizione patrimoniale", di "tutela dell'ordinamento", di "garanzia per le fasce deboli" e di altre consimili panzane.
Lei riconosce senza difficoltà che "i notai non sono infallibili" (anche se statisticamente sbagliano molto poco); ero e sono convinto di entrambe le cose.
Mi dica se sussiste per le altre categorie, che in ipotesi (ormai si può dire così) avrebbero potuto occuparsi di compravendite immobiliari, un divieto di munirsi di adeguata copertura assicurativa.
Sotto il profilo logico-giuridico se un notaio sbaglia 1 volta su 1000 e un avvocato 1 volta su 100 il problema (è lapalissiano) sta nel numero dei possibili errori. Ci penserebbero le assicurazioni a dire all'avvocato che non intendono più assicurare un imbecille che sbaglia continuamente, o gli chiederebbero un premio talmente elevato da fargli capire che non è il caso di continuare. Vede altre difficoltà lei?

punto 4). Lei dice: "non sono i notai che scelgono cosa essere, ma è lo stato ad aver scelto il notariato di tipo latino" ed aggiunge "Certamente non si tratta di una scelta obbligata del legislatore, che potrebbe appunto scegliere un sistema diverso".
Siamo perfettamente in sintonia.
Capisco le ragioni per le quali lei non auspica un cambiamento, ma ritiene che un eventuale affidamento ad altri soggetti delle compravendite immobiliari di valore inferiore a 100.000 Euro costituisca seria minaccia alla certezza dei rapporti giuridici tipici della nostra società?
Aggiungo una ultima considerazione.
Oggi mi capita di autenticare le firme dei clienti per andare in giudizio; molti anni fa mi capitava, come Preside di una scuola pubblica, di autenticare le firme di insegnanti, segretari, bidelli.
Pensa che concettualmente siano attività differenti, diversamente rilevanti sotto il profilo giuridico?
Mi piacerebbe conoscere la sua opinione al riguardo, anche per sgombrare il campo della discussione da tanta monnezza che appesta il forum.
Saluti.

matteo fasano
1 luglio 2007 0:00
X privato:

Con il concetto "garanzia di risultato" contrapposto a quello di "garanzia di mezzi" ci si voleva,evidentemente, riferire al valore aggiunto della prestazione notarile, in comparazione con altre, come risultato finale e non come modalità prestazionale.

E' solo l'assoluta cattiva fede che può favorire interpretazioni fuorvianti.

E' ovvio che un notaio possa sbagliare, solo qualcuno in cattiva fede potrebbe desumere un'affermazione in contrario da quanto sopra scritto, ma il consumatore che ha subito il danno viene in ogni caso rimborsato dai Lloyd's di Londra, al valore aggiornato del danno(!!!), essendogli comunque assicurata la garanzia del risultato, essendo, quella del notaio un'obbligazione di risultato, e non di mezzi.
L'ho scritto in modo elementare, così non può far finta di non aver capito.

Il notaio che lei cita nell'esempio (mi pare scandalosa l'assoluzione in primo grado n.d.r.), in virtù delle attuali norme disciplinari sarebbe condannato ad una sanzione pecuniaria di oltre diecimila euro ed alla sospensione professionale per sei mesi,naturalmente il danno economico procurato alle parti sarebbe loro indennizzato, come già detto al valore rivalutato, dal Lloyd's.

Per un avvocato invece è diverso, la sua è un'obbligazione di mezzi e non di risultato,quindi non deve prestare una garanzia di risultato.
La cosa è drammaticamente diversa per il consumatore, a questo punto l'avranno capito tutti,credo anche chi non voglia capire.

E quando l'avvocato sbaglia...cosa succede,cosa rischia a livello disciplinare e pecuniario,il suo cliente ha la certezza di essere risarcito,in che misura,da chi?

La domanda che le pongo mi sembra serissima, sopratutto dal punto di vista del consumatore.
Attendo risposta.
Senza rancore.
Matteo Fasano - Notaio.
Privato sottufficiale
1 luglio 2007 0:00
Per Alex & Co, rinomata compagnia di venditori di fumo.

Tratta dalla serie "una sentenza al giorno toglie l'ignoranza di torno" trascrivo alcune parti di Cass. Civ, Sez. II, 2/3/2005, n° 4427.
Non è necessario essere giudici, o avvocati, o notai per capirne il senso: è chiaro come il sole che il notaio ha sbagliato e che è stato condannato a risarcire il danno.
Ma non doveva garantire la certezza dei rapporti giuridici, tutelare l'ordinamento, "garantire" il risultato?
Non so se il notaio è stato cacciato via e se ha messo mano al portafogli direttamente o si è avvalso della polizza stipulata dall'arciconfraternita notarile con i Lloyd's di Londra. Mi basta sapere che ha pagato.

Buona lettura a tutti, tranne ad Alex & Co, che hanno evidenti difficoltà di comprensione a causa dei loro pregiudizi.
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"A.F., premesso che con atto rogato dal notaio C.Q. il 7.2.1981 aveva acquistato da P.G. una casa di civile abitazione sita in San Felice Circeo, via …….., e che l'immobile era risultato abusivamente costruito su terreno di uso civico appartenente al Comune, convenne il venditore e il notaio davanti al tribunale di Latina per sentir dichiarare la nullità dell'atto di compravendita e condannare i convenuti alla restituzione di quanto pagato e al risarcimento dei danni.........

All'esito del giudizio di appello la corte d'appello di Roma, con sentenza 20 dicembre 2000, riformando la decisione impugnata, dichiarò la nullità del contratto e condannò entrambi i convenuti in solido al pagamento in favore dell'attrice della somma di lire 6 milioni quale restituzione del prezzo pagato, con interessi in misura legale dal 7.2.1981 al 15.6.1984, in misura del 10% dal 15.6.1984 al 15.12.1990, e nuovamente al tasso legale dal 15.12.1990 al saldo, oltre alla rifusione delle spese del giudizio ...........

Con il primo motivo la ricorrente denuncia violazione di legge e falsa applicazione di norme di diritto perché la corte territoriale ha affermato la responsabilità del notaio senza tener conto, da un alto della clausola di esonero da responsabilità per le visure catastali che le parti avevano sottoscritto in dipendenza della urgenza con cui avevano richiesto la stipula, e dall'altro che l’art. 32, comma 6, della legge 47/85 consente al privato che ha effettuato costruzioni abusive su aree di proprietà dello stato o di un ente locale di ottenere il condono a condizione che l'acquisizione del suolo pubblico venga regolarizzata; nel caso di specie, secondo la ricorrente, sussistevano tutti i presupposti di legge per ottenere la regolarizzazione degli immobili oggetto del rogito.
La ricorrente censura altresì la decisione impugnata per aver affermato la sua responsabilità sulla base di un presupposto erroneo, e cioè del "colpevole inadempimento dell'incarico professionale, che imponeva al notaio di rilevare la condizione giuridica del bene compravenduto, non intestato al venditore come proprietario".......
Il motivo è destituito di fondamento.....
Quanto alla pretesa "difficoltà" dell'accertamento che manderebbe esente da responsabilità il notaio, osserva la corte che il notaio non può invocare la limitazione di responsabilità prevista per il professionista dall’art. 2236 cod. civ. con riferimento al caso di prestazione implicante la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, in quanto il mancato espletamento di una attività preparatoria importante, quale la visura dei registri immobiliari, non integra un ipotesi di imperizia, cui soltanto è indirizzata la previsione normativa in parola, ma negligenza o imprudenza, e cioè violazione del dovere della normale diligenza professionale media esigibile ai sensi del secondo comma dell’art. 1176 cod. civ., rispetto alla quale rileva anche la colpa lieve.
Deve quindi concludersi per il rigetto del ricorso, con conseguente condanna della ricorrente alla rifusione delle spese del giudizio, come da dispositivo.
P.Q.M
La corte rigetta il ricorso e condanna la ricorrente alla rifusione delle spese del giudizio ......
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio della IIa sezione civile, il 16 novembre 2004.
DEPOSITATA IN CANCELLERIA IL 2 MAR. 2005".
Roberto de Falco
30 giugno 2007 0:00
Intervenendo solo a questo questo punto nella discussione - e premesso (ad evitare equivoci) che sono un notaio - non mi pare il caso di ribadire le argomentazioni già svolte abbondantemente, ma solo di evidenziare qualche equivoco che mi pare di cogliere nella discussione.
1) COSTI
Si sottolinea con forza il costo eccessivo, non di mercato, sciacallesco addirittura, della prestazione notarile, e nel messaggio introduttivo si fanno anche delle cifre (palesemente sballate). Allora chiedo: chi fa queste osservazioni conosce il costo (parlo ovviamente di onorario, non di imposte e spese) di una ompravendita immobiliare del valore di € 200.000 (o di € 100.000, per rimanere al messaggio introduttivo)? In ogni caso, quale sarebbe il costo che riterrebbe giusto?
2) COSTI BIS
Mi sembra contraddittorio accusare i Notai, da un lato di approfittare dello scarso numero per chiedere qualsiasi cifra, dall'altro di applicare una tariffa che, proprio in quanto tale, è sottratta alla libera contrattazione.
In realtà la tariffa notarile, proprio perchè remunerazione di una pubblica funzione, è (secondo qualcuno era, fino al primo Bersani, ma è interpretazione che non mi convince sul piano giuridico) sottratta alla libera contrattazione NELL'INTERESSE DEL CITTADINO (da qualcuno definito consumatore).
E questa mia affermazione non vuole essere un paradosso: credo fermamente che, in un sistema di libero mercato, una prestazione professionale qualificata come quella notarile varrebbe molto, ma molto, di più di quanto viene riconosciuto al notaio dalla tariffa vigente.
3) RESPONSABILITA' DEL NOTAIO
Ho notato che si insiste nel cercare di dimostrare che i notai non sono infallibili. E ci mancherebbe altro!
Quello che si sostiene in contrario non è ovviamente che lo siano, ma solo che sbagliano (statisticamente) molto poco (che poi i pochi casi di errore possano essere un dramma per chi li subisce è un altro discorso, ma proprio per questo deve essere salvaguardata la qualità nell'accesso alla professione) e che comunque il cliente è tutelato da un efficiente sistema di responsabilità civile e di tutela assicurativa.
4) RUOLO DEL NOTAIO NELL'ORDINAMENTO
Ho letto nel forum la frase (più o meno): i notai devono scegliere se essere pbblici ufficiali o liberi professionisti); frase che riecheggia quella pronunciata nel corso della puntata di EXIT da un componente dell'Antitrust e profondamente sbagliata per due motivi:
a) non sono i notai che scelgono cosa essere, ma è lo stato ad aver scelto il notariato di tipo latino (che non è una bizzarria italiana, ma una istituzione presente in 21 paesi su 27 dell'Unione Europea) per l'assolvimento della pubblica funzione di dare certezza e legalità a molti tipi di atti tra privati;
b) la caratteristica del notariato latino è proprio l'esercizio in forma libero-professionale della suddetta funzione pubblica. Certamente non si tratta di una scelta obbligata del legislatore, che potrebbe appunto scegliere un sistema diverso, ma comunque un notaio che fosse solo pubblico ufficiale o solo libero professionista non sarebbe più un notaio. Sarebbe nel primo caso un pubblico dipendente (e può essere una scelta, da parte dell'ordinamento, sicuramente plausibile, ma sarebbe coerente con le esigenze di competitività tante volte sbandierate contro il notariato? Sarebbe possibile attendere per la stipula di un atto di compravendita quanto oggi si attende per avere una sentenza o una concessione edilizia?); nel secondo caso semplicemente un consulente di parte, quale esperto di diritto civile e commerciale, come nei sistemi di common law, e quindi non assolverebbe la funzione di garanzia di certezza e di legalità, ma solo di tutela (legittima) degli interessi del suo cliente.

Chiedo scusa per essermi fatto prendere la mano ed essermi dilungato e vi saluto con la speranza di contribuire i punti che ho trattato.

Gourry
30 giugno 2007 0:00
Pollivendolo si commenta da sé.
pollivendolo
30 giugno 2007 0:00
Si e rotta la recinzione e mi è scappato un pollo di nome "gourry", l'avete mica visto da queste parti?
Gourry... gou.. gou...gourry....gougou gou...
Gourry
30 giugno 2007 0:00
Dimenticavo, il caso da te citato magari rientra in quello 0,0029% di atti non andati in porto? Ricordiamoci tutti il noto principio di filosofia della scienza, riconosciuto dalla statistica, in base al quale l'antitesi della statistica è l'aneddoto, il quale non può che fuorviare il lettore. Che sia proposto con malizia, come fa privato sottuf., o meno.
Gourry
30 giugno 2007 0:00
Ascoltato questo: "Egregio signor notaio,
la debolezza dei suoi argomenti è disarmante.
Lei parla, riguardo al lavoro dei notai, di "garanzia di risultato".
Se così fosse l'attività notarile dovrebbe essere immune da vizi ed inoppugnabile. Non avrebbe, pertanto, giustificazione alcuna un contratto di assicurazione; anzi, dovrebbe essere considerato nullo per l'assenza del rischio (art. 1895 c.c.).", il Professore bocciò l'alunno.
Da quando in qua ad un'obbligazione, seppur di risultato, è estraneo il rischio di inadempimento? Il Giorgianni ed il Mengoni si stanno rivoltando nella tomba. Torni a studiare seriamente signor privato sottuff., e non pensi che l'aver letto un misero manuale di privato o un libro pseudo-giuridico acquistabile in edicola, le possa dare la capacità e l'ardire di gettarsi in curiose quanto errate disquisizioni sul concetto di alea e di obbligazione.
Bastano quelle righe per capire quanto lei sia preparato e pronto per seguire anche una banale compravendita immobiliare. Comunque le consiglio la lettura di M. Giorgianni, L'obbligazione; R. Nicolò, voce: Alea in enc.dir.; L. Mengoni, Obbligazione di mezzi e di risultato (in Riv.dir.civ. o Riv.dir.comm. ora non ricordo bene ma mi perdonerà visto che sto citando a braccio e non le sarà certamente difficile trovarlo).
Sul serio certe affermazioni sono un insulto alla scienza giuridica.
Privato sottufficiale
30 giugno 2007 0:00
Per Matteo Fasano.

Egregio signor notaio,
la debolezza dei suoi argomenti è disarmante.
Lei parla, riguardo al lavoro dei notai, di "garanzia di risultato".
Se così fosse l'attività notarile dovrebbe essere immune da vizi ed inoppugnabile. Non avrebbe, pertanto, giustificazione alcuna un contratto di assicurazione; anzi, dovrebbe essere considerato nullo per l'assenza del rischio (art. 1895 c.c.).
Mi meraviglia, comunque, la sua approssimazione terminologica: il termine "garanzia" è del tutto inappropriato.
Intanto cominciamo col ribadire che l'obbligazione del notaio è una obbligazione di mezzi e non di risultato.
Non lo dice "Privato sottufficiale", ma la Corte di Cassazione (Cass. Civ., sez I, 18/3/1997, n° 2396: "Tra il notaio ed il cliente intercorre un rapporto professionale inquadrabile nello schema del mandato, in virtù del quale il primo è tenuto a fare tutto quanto è nelle sue possibilità per la realizzazione del risultato pratico che il secondo si prefigge ..."; Cass. Civ., sez. III, 29/8/1987, n° 7127, nonché Cass. Civ., sez. III, 29/1/2003, n° 1288: "La responsabilità del notaio per colpa nell'adempimento delle sue funzioni ha, nei confronti delle parti, natura esclusivamente contrattuale, in quanto, pur essendo tenuto a una prestazione di mezzi e non di risultato …").
Siccome voi notai vi trincerate dietro affermazioni apodittiche (certezza giuridica, difesa dell'ordinamento, bla bla bla ...) mi permetto di riportarle alcuni passi di una sentenza della Suprema Corte (n. 4657, Sez. III civile, del 16 febbraio 2000) che esaminava un caso in cui (è di tutta evidenza) il notaio era incorso in errore. Riporto soltanto le iniziali del notaio, anche se la sentenza è reperibile per esteso su internet.
" .... Il 29 giugno 1996 il notaio M. C. rogò l’atto costitutivo della società unipersonale a responsabilità limitata I. N.
In sede di omologa il tribunale di Milano rilevò che del capitale sociale di lire venti milioni risultavano versate soltanto lire sei milioni e lo segnalò al notaio. ….
In sede disciplinare al notaio fu addebitata la violazione degli articoli 26 e 138 legge notarile, in relazione al secondo comma dell’articolo 2476 c.c., per aver ricevuto il suddetto atto costitutivo senza che fosse stato versato l’intero capitale sociale. ...
Con sentenza del 4 maggio 1998 lo stesso tribunale mandò assolto l’incolpato con il rilievo che il successivo versamento dei decimi mancanti aveva sanato il vizio....
In accoglimento dell’impugnazione proposta dal P.M. avverso la suindicata decisione ... la Corte di appello ha invece affermato la responsabilità del notaio, che ha condannato, concesse le circostanze attenuanti, alla sanzione di lire quattromila di ammenda. …..
Con l’unico complesso motivo del ricorso il ricorrente deduce la falsa applicazione dell’articolo 28 legge notarile, ed a sostegno di esso afferma ... che il mancato versamento dell’intero capitale sociale configura un’ipotesi di nullità relativa, come tale non sanzionabile disciplinarmente ..
Il ricorso è infondato.
La tesi del ricorrente — secondo la quale, una volta sopravvenuta tale eliminazione, vien meno anche retroattivamente la responsabilità del notaio — non appare condivisibile: se essa fosse esatta, dovrebbe infatti anche ammettersi che perfino rogare un atto costitutivo di società avente un oggetto sociale illecito o contrario all’ordine pubblico ... renderebbe irresponsabile il notaio una volta intervenuta la modifica dell’atto, il che appare in manifesto contrasto con il disposto dell’articolo 28.1 n. 1 legge notarile.
Tale norma configura infatti la responsabilità disciplinare del notaio con riferimento ad una condotta propria di esso, condotta che, una volta realizzata, segna il momento consumativo dell’illecito e sulla quale non possono pertanto spiegare rilevanza retroattiva comportamenti altrui …
P.Q.M.
La Corte rigetta il ricorso".

Per cortesia, egregio notaio, mi dica in quale modo il notaio M.C. ha assicurato la certezza dei rapporti giuridici ed ha provveduto alla tutela dell'ordinamento e, visto che ci siamo, se, alla luce di quanto sopra, l'aver superato il concorso notarile mette il notaio al riparo da ogni errore.
Mi sono limitato a richiamare un caso di responsabilità disciplinare.
Se non è convinto, la prossima volta le indico alcuni casi di responsabilità per danni.
Forse è il caso di uscire dal castello e di combattere questa battaglia (simbolica) con argomenti seri e non con le chiacchiere amplificate dai magafoni di Alex, Gourry e compagnia servente.
Manlio
30 giugno 2007 0:00
A Stanco!

Certo che se vogliamo che chi roga gli atti guadagni meno, perchè mi sembra solo questo il problema, si può scegliere la via del dipendente pubblico.

Peccato che, nel momento in cui si statalizzirà, il servizio perderemmo ogni aspettativa di:
*efficienza!!
*funzionalità!
*pronto risarcimento!

NOOO?

Ma dai! Chi si fida più del pubblico? Della motivazione dei dipendenti pubblici?
Della loro efficienza? Della loro preparazione?
Lo dico per esperienza diretta!
Io sono lombardo e ho la tentazione di lavorare per risultati .... ma, vi assicuro, Ti passa subiot! I miei colleghi (non lombardi) che lavorino o meno incassano lo stesso compenso. Si sbattono metà e nessuno può fargli niente. Io non avrò nessun vantaggio anche se corressi il doppio di quello che faccio ora (e che è il doppio di quello che fanno alcuni miei compagni di palazzo).

Ma volgiamo livellare oltre che i meriti anche i compensi?
Vogliamo che cia sia un CCNL anche per i notai? Un'associazione sindacale del bigolo che si sieda al tavolo delle trattative per vederli all'ingrosso?
Vogliamo togliere ogni stimolo a fare di più, fare meglio, essere aggiornati, lavorare 20 ore al giorno se serve o ampliare l'ufficio?
E' questo che vogliamo?

Allora, pubblicizziamo tutto e togliamolo ai privati, così saremmo anche sicuri che non funzionerà più, costerà il doppio (i costi nel pubblico tendono a moltiplicarsi, lo pagherà tutta la comunità con le tasse sul reddito (che usi il servizio o meno) e saremmo sicuri che nessuno ci guadagna qualcosa (nemmeno i futuri notai pubblici).
FATE RIDERE!
Io ci lavoro nel pubblico (e non all'anagrafe di Orzinovi ma all'avvocatura distrettuale di una regione del nord) so bene come si riesce a far andare al diavolo anche quello che prima funzionava.

Basta darlo in mano alla PA!!
Io vorrei andare un pò oltre quello che faccio oggi, vorrei prendere un pò più di soldi, vorrei sapere che se mi sbatto ho un ritorno e che chi non lo fa viene penalizzato! Ma qui non è possibile. E lo stesso vale in magistratura e nella PA in generale.
Quindi non invocate la statalizzazione di tutto quello che vedete. E' come invocare la peste per fare posto in parcheggio.

L'unico lavoro nel pubblico dove si incassa è il concorso da segretario comunale, che sto provando. Sopra i 50.000 abitanti Ti becchi somme superiori ai 300.000.000 di vecchie lire. Non mi sembra male. Soprattutto perchè mi risulta che anche lì non ci sia da sbattersi e non ci siano rischi (come in tutto il pubblico).
Gourry
30 giugno 2007 0:00
1) 400.000 euro è la MEDIA e non il reddito pro capite di ciascun Notaio. Fare quanto scrivi sarebbe effettivamente la loro fine. Ciò è prevedibile in quanto vero.
2) Ti assicuro che nessun professionista, veramente motivato e con la passione con certe materie, si sobbarcherebbe l'onere di studiare tutta quella mostruosa mole di roba per un reddito basso e proletariamente corretto. Lo squallido esempio dell'ordine di Milano è simbolo di un pericolo insito in tutto ciò: ché certamente una categoria si dichiara disposta ad assumere certe competenze ma senza la dovuta preparazione specialistica.
Questa è la realtà delle cose. Lo Stato ha delegato da tempo immemore certi compiti al Notariato perché ha constatato che era più conveniente come costi e benefici per la collettività e per la propria organizzazione. Le alternative sono due: 1) gestisci tu Stato queste funzioni, 2) non le prevedi proprio o le prevedi in maniera più limitata. L'ipotesi 1 è dannosa per quanto scritto sopra ed in molti altri messaggi da altri prima di me; l'ipotesi numero due causa gli inconvenienti ed i disagi dei paesi di common law (alto costo dei solicitors, contenzioso molto più elevato, maggior rischio di perdere quanto acquistato).
Continuo a ripetere che i discorsi del Contestatore Uno e Trino mi ricordano il marito che per fare dispetto alla moglie si taglia le palle. A questo punto siamo arrivati?
Non credo, per fortuna privato sottuff. è solo il grido disperato di chi in mala fede deve tirare l'acqua al proprio personale e privato mulino.
Dai Privà smettila di accanirti, ormai ci stai facendo solo figure di merda...
Enjoy! ;)
stancodellecaste
30 giugno 2007 0:00
Scusatemi, ma ancora una volta state facendo i furbi evitando risposte circostanziate e rifugiandovi dietro degli slogan…Gourry, tu dici che “per svolgere una funzione notarile il dipendente pubblico dovrà essere egualmente formato, quindi molto pagato”. Vero, l’ho detto prima, potrebbe avere lo stesso stipendio dei magistrati, che è pur sempre un ottimo stipendio. Ma tale stipendio (=costo) sarebbe un quarto od un quinto di quello attuale dei notai…Ergo, a parità di costo, potremmo avere un numero di notai 4 o 5 volte (con un servizio molto migliore) o, in alternativa, un costo di 4 o 5 volte inferiore a parità di numero di notai (e quindi di servizio). I nostri non sono slogan, sono numeri molto concreti. Anche privato sottufficiale ha chiaramente dimostrato che introducendo un controllo dei costi sulle funzioni notarili si potrebbero finanziare i fondi per formare tali professionisti, senza per questo far morire di fame i poveri notai…
Anche Fasano fa il finto tonto: non ci venga a dire come funzionano le cose OGGI. Il tema è come le cose possono funzionare in FUTURO...
La garanzia di risultato può essere introdotta anche per la figura professionale dell’avvocato, basta volerlo, così come anche gli avvocati possono stipulare una bella assicurazione presso i Lloyd’s che garantisca il danno al valore…
Notaio, La vedo un po’ deboluccio su questa discussione…fermo restando che sto ancora aspettando una risposta alle mie argomentazioni sui vostri costi e sul vostro inquadramento (decidete una volta per tutte: volete fare il pubblico ufficiale dipendente dello Stato od il libero professionista che si confonta con il mercato?)
Quindi, Gourry, se c’è qualcuno qui che sta rispondendo per slogan, siete voi, non certo io e Privato Sottufficiale…
Saluti

matteo fasano
30 giugno 2007 0:00
Per privato sottufficiale.

Mi dispiace contraddirla, ma a proposito di responsabilità vi è una fondamentale differenza tra la responsabilità delle categorie da lei citate ad esempio,alle quali è possibile unire tutte le altre categorie professionali e la responsabilità del notaio: infatti solo in quest'ultimo caso la giurisprudenza,e la nostra normativa deontologica,parla di "garanzia di risultato" e non di "garanzia di mezzi", come,invece in maniera diametralmente opposta, si afferma, ad esempio,anche in ambito deontologico,in materia di responsabilità dell'avvocato.
Non può sfuggirle la differenza.

Differenze con diamentrali opposizioni vi sono anche relativamente alla polizza di assicurazione contro i rischi derivanti da errori nell'attività professionale: quella dei notai, emessa dai Lloyd's di Londra, è l'unicache garantisce il danno al valore rivalutato.
Privato sottufficiale
30 giugno 2007 0:00
Sempre per Gourry.

Per fare un po' di ironia (e consapevole del fatto che Gourry dirà che ci troviamo di fronte ad una nuova ipotesi di esproprio proletario) potrei dire che se togliessimo 400.000 Euro (in media) a ciascuno dei circa 5000 notai in servizio, si avrebbe un fondo di 2 miliardi di Euro con il quale si potrebbe formare un esercito di professionisti in grado di svolgere egregiamente il loro stesso lavoro.
Gourry risponderà, ne sono certo, che in tal caso, con soli 200.000 Euro all'anno, i notai andrebbero incontro alla fame più nera.
Privato sottufficiale
30 giugno 2007 0:00
Potrei scrivere un trattato, ma sarebbe tempo sprecato.
Dice il proverbio che "a far la barba all'asino ci si rimette tempo e sapone".
Privato sottufficiale
29 giugno 2007 0:00
Per Giacomo.

Nella risposta data a stancodellecaste affermi che "ciascun Notaio è direttamente responsabile del proprio operato e delle eventuali conseguenze pregiudizievoli che da esso potessero derivare".
L'affermazione è per un verso ovvia e, per altro verso, fuorviante.
E' ovvia perché la responsabilità civile è prevista per tutti dall'art. 2043 del codice civile ("Qualunque fatto doloso o colposo, che cagioni ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno").
E' fuorviante perchè parte dal presupposto che solo i notai hanno questa responsabilità, adeguatamente coperta dalle loro polizze assicurative.
La responsabilità dei notai non è giuridicamente diversa da quella dei barbieri, dei meccanici, dei carpentieri.
Fattelo spiegare da Alex, che sa tutto.
stancodellecaste
29 giugno 2007 0:00
Giacomo, ad integrazione delle mie considerazioni sui costi dei notai Le devo una risposta relativamente alle motivazioni da Lei addotte circa la assoluta necessità che il notaio debba categoricamente essere un libero professionista
Cito testualmente: "ciascun Notaio è direttamente responsabile del proprio operato e delle eventuali conseguenze pregiudizievoli che da esso potessero derivare.In merito a tale conseguenze è gravato da un immediato onere risarcitorio (vedasi assicurazioni di cui + volte si è qui scritto) nonchè da sanzioni di carattere disciplinare e sin'anche di carattere penale."
Scusi, ma la Sua motivazione per giustificare il fatto che il notaio non possa essere un dipendente pubblico non sta assolutamente in piedi.
Vede, non mi prenda in giro...se Lei applica al futuro le regole di oggi, è chiaro che Le è facile dimostrare che le cose non possno cambiare. Ma, vede, il tema che stiamo affrontando è diverso. Non stiamo ragionando su come funzionano le cose OGGI. Stiamo ragionando su come le cose potrebbero funzionare in FUTURO per ovviare al problema degli eccessivi costi degli atti notarili. Suvvia, lavoriamo un po' con la fantasia...
Le mi dice che il notaio non può essere un dipendente pubblico perchè "è gravato da un immediato onere risarcitorio (vedasi assicurazioni di cui + volte si è qui scritto) nonchè da sanzioni di carattere disciplinare e sin'anche di carattere penale". Suvvia, notaio, non mi prenda in giro...già oggi i dipendenti pubblici sono gravati da precise sanzioni disciplinari e sin'anche di carattere penale...mica solo i notai vanno in galera se infrangono la legge...guardi che ci vanno anche i dipendenti pubblici, pensi un po'...ed anche i dipendenti pubblici sono soggetti a sanzioni disciplinari...e questo, mio caro notaio, è una prima argomentazione che abbiamo smontato…
La seconda argomentazione da lei addotta è che il notaio “è direttamente responsabile del proprio operato e delle eventuali conseguenze pregiudizievoli che da esso potessero derivare. In merito a tale conseguenze è gravato da un immediato onere risarcitorio”
Ma anche qui, notaio, lavoriamo un po’ di fantasia…l’immediato onere risarcitorio può essere coperto da un fondo assicurato esattamente come avviene oggi per il notaio libero professionista…ed in caso di dolo potrebbe esserci la possibilità per lo Stato di rivalersi sul notaio-dipendente pubblico…ma non glielo hanno detto che funziona così già oggi per i magistrati? Non glielo hanno detto che già oggi in caso di errore giudiziario esiste un fondo che risarcisce le vittime dell’errore? E che in caso di dolo da parte del giudice lo Stato si rivale su di lui per tale risarcimento? E se vale per i giudici non potrebbe valere per questa ipotetica figura di notaio dipendente pubblico? Quindi, come vede, le sue argomentazioni sono un po’ debolucce…
Per sua migliore comprensione provo a riassumerle le caratteristiche che potrebbe avere la ipotetica figura del notaio dipendente pubblico:
- Gravato da sanzioni disciplinari (fino all’espulsione) in caso di condotta non corretta
- Gravato da sanzioni di carattere penale in caso di condotta dolosa o gravemente colposa
- Responsabile del proprio operato e delle eventuali conseguenze pregiudizievoli che da esso potessero derivare in caso di dolo o colpa grave
- Ad integrazione e supporto di tale categoria sarebbe costituito dallo Stato un fondo che coprirebbe i danni causati in seguito a comportamenti dolosi o colposi

Come vede abbiamo dimostrato che la figura del notaio dipendente pubblico è possibile. Scommettiamo che se fosse istituita ci sarebbe la fila di aspiranti per coprire tale posto? E non pretenderebbero certo i soldi che pretendete attualmente in qualità di liberi professionisti...Sempre ammesso che del notaio si continui ad aver bisogno..
Per cui, mio caro notaio, non continui a spiegarmi perché con le regole di OGGI la situazione è immutabile. Lo so da me che se le regole non cambiano la situazione resterà immutata. Il tema che ci stiamo ponendo è un altro: cosa si può fare per cambiare la situazione. Ed è su questo tema che dobbiamo confrontarci.
E con questo la saluto
Gourry
29 giugno 2007 0:00
Per svolgere una funzione notarile il dipendente pubblico dovrà essere egualmente formato, quindi molto pagato. Ciò implica tasse più alte per tutti ecc.ecc.. Ora io non credo che gli italiani, già stratassati siano disposti ad esserlo ancora di più. Diventeremmo ancor più ridicoli di una rep. delle banane. Certa gente manca di un minimo di consapevolezza politica ed economica. Solo slogan ecc.ecc..
Gourry
29 giugno 2007 0:00
Quanto alla responsabilità notarile, sono stati scritti fiumi di libri, articolo, studi sull'argomento e privato sottuff. ha preteso (erroneamente) di rispondere con 4 righe. Questo è per far capire come sia adatto a parlare della materia.
Vergogna.
Gourry
29 giugno 2007 0:00
X Giacomo: ma infatti stanco delle caste - priv.sott.uff. ecc.ecc. stanno sempre e solo ripetendo le solite manfrine senza basi teoriche né pratiche. Basterebbe leggersi l'audizione di Catricalà alla camera di ieri per capire come sia ovvio che le professioni, specie quelle di pubblico rilievo, non possano essere trattate come i lattai. Purtroppo davanti a decine di messaggi in cui si è spiegato il perché di tutto ciò, che non è disconosciuto da nessuno che in BUONA FEDE conosca UN MINIMO (e ripeto: UN MINIMO!!!) il sistema, ci sono sempre e solo i soliti slogan, i soliti luoghi comuni, la solfa pappetta demagogica e senza contenuti.
Ma andate a lavorare va ;)
Giacomo
29 giugno 2007 0:00


STANCO DELLE CASTE


Anche qui, considerate le reiterate accuse, una risposta si rende doverosa!

Che fa, dopo avere sbrodolato menzogne, dicerie, nefandezze e luoghi comuni schiva le domande indifferente?


O forse, considerati i FATTI, non sa che rispondere?

Privato sottufficiale
29 giugno 2007 0:00
Per Gourry, l'esperto.

Hai dato una risposta cumulativa a più interlocutori.
Rispondo, evidentemente solo per me, per farti capire (provaci, anche se "nemo ad impossibilia tenetur") che il tuo discorso è pieno di contraddizioni.
Se pensi che un ingegnere non debba occuparsi di questioni giuridiche (ma ti faccio notare che qui si sta esaminando un problema sociale), dicci una buona volta se sei un notaio. Se non lo sei, stando al tuo discorso, dovresti, per coerenza (ma non mi pare che tu ne sia dotato) tapparti la bocca.
La tua ignoranza di questioni giuridiche è talmente abissale da farti pensare che le leggi sulla farmacia le debbano fare i farmacisti, quelle sul notariato i notai e quelle sulla sanità i medici.
Di questo passo quelle sullo smaltimento dei rifiuti le dovremmo far fare ai netturbini, quelle sull'agricoltura ai contadini, quelle sulla eventuale riapertura delle case chiuse alle mignotte.
In quello che dici non c'è nemmeno l'ombra della logica.
Fai lo sforzo (per te sovrumano) di capire che le leggi le fa il Parlamento, non Bersani, e di dire chiaramente qual è il tuo mestiere.
Io e stancodellecaste lo abbiamo detto.

stancodellecaste
29 giugno 2007 0:00
Gourry, il tuo intervento è semplicemente scollgato dal resto della discussione.
Da giorni, coerentemente con il titolo del forum, sto portando argomentazioni a sostegno della tesi che i costi dei notai sono eccessivi a causa della esistenza di un monopolio. Alle mie argomentazioni (che sono disponibilissimo a confrontare con le vostre) la tua reazione è (testuali parole): "Ma poi dico io, posso capire un avvocato che provi ad argomentare ma un ingegnere che ci azzecca? Che io vado nei forum degli ingegneri a fargli i conti in tasca?"
Se mi sai trovare un nesso concreo tra le mie argomentazioni e la tua reazione...io francamente non l'ho trovato
Saluti
stancodellecaste
29 giugno 2007 0:00
Fasano, mi congratulo con Lei per la Sua specchiata onestà e per la Sua integerrima integrità, ma, scusi, che c’azzecca il Suo intervento? Questo è un forum di consumatori, ed il titolo del forum (lo legga in alto, sì, lì, a sinistra, ecco, bravo…) è “Notai, casta intoccabile”. Il titolo del forum non è “i notai sono disonesti”. Non stiamo dicendo che i notai non sono onesti…Lei, mi congratulo, è stato onesto, onestissimo….E’ stato onestissimo come lo sarebbero stati al posto Suo decine di migliaia di Avvocati e decine di migliaia di Commercialisti…e così come ci sono delle mele marce tra gli Avvocati ed i Commercialisti ci sono pure delle mele marce tra i Notai (ogni tanto anche qualcuno di voi balza agli onori della cronaca e non certo per vicende di cui andare fieri…)
Non sta scritto da nessuna parte che essere notaio significa essere moralmente superiori agli Avvocati ed ai Commercialisti…
La sua frase “Pensiamo cosa sarebbe accaduto se avesse dovuto stipulare quell'avvocato.” non vuol dire assolutamente nulla, è una sua pura opinione personale assolutamente non dimostrabile…
Non c’è niente che dimostri che un Avvocato al Suo posto si sarebbe comportato in modo diverso da come si è comportato Lei…Non siete superuomini illuminati dalla Verità, siete professionisti normali che hanno superato un concorso esattamente come gli Avvocati…
Il tema, caro Fasano, è un altro: voi notai siete troppo cari, Siete ingiustificatamente e terribilmente cari. Le dirò di più: trovo assolutamente ingiustificati e da sciacalli i vostri costi, che poi visti dal vostro punto di vista sono i vostri redditi…
Dati alla mano, il reddito MEDIO di un notaio lombardo è di 600.000 Euro l’anno. MEDIO…vede, non mi scandalizza che in ogni professione ci siano delle punte di eccellenza, con professionisti che raggiungono punte di milioni di Euro di reddito l’anno…E’ giusto che sia così, avviene in tutte le professioni. Ma qui parliamo di reddito MEDIO…Quel dato mi dice che il notaio di Vimercate o di Orzinuovi guadagna il triplo del presidente della Corte di Cassazione, il triplo di un Ambasciatore ai vertici della carriera, il quadruplo del Comandante Generale delle Forze armate, e più del Governatore della Banca d’Italia …E, mi scusi, Lei se la sente di sostenere che il servizio reso alla collettività dal notaio di Vimercate o di Orziuovi vale più del servizio reso alla collettività ed al popolo italiano dal presidente della Corte di Cassazione, dall’ambasciatore italiano a Londra, dal Comandante Generale delle Forze armate e dal Governatore della Banca d’Italia? Se Lei ritiene di sì, provi a dimostrarmelo…
Se ritiene che sia giusto che il notaio di Vimercate guadagni sette volte tanto quello che guadagna un magistrato antimafia che rischia la pelle? Se sì mi spieghi, sono tutt’orecchi…
Perché, vede, l’anomalia sta proprio lì. Come le dicevo, non scandalizza nessuno che chi raggiunge i vertici nella propria categoria professionale guadagni molto…E’ giusto che l’architetto, l’ambasciatore, il manager che arrivano a posizioni di vertice siano premiati anche in termini di retribuzione…ma i notai, se non erro, sono 5800…e non posso pensare che siano tutti 5800 luminari del diritto…superano un concorso difficile, è vero, ma anche quello dei magistrati è difficile, forse lo è anche di più del vostro, ma anche al culmine della carriera guadagnano cifre risibili rispetto alle vostre…
E quindi, ancora una volta, Le segnalo che i Vostri costi siano assolutamente spropositati ed ingiustificati. Sono ingiustificati rispetto al servizio reso, rispetto ad altre professioni di uguale o maggiore importanza ed al confronto con i costi di analoghi servizi negli altri
Se ancora non le fosse chiaro le ribadisco che questo è il tema che stiamo discutendo, non l’onestà e la professionalità dei notai.
I costi degli atti notarili in Italia sono assolutamente non proporzionati al servizio reso ed al reale valore di mercato della attività svolta. Perché sono sproporzionati? Perché sono una anomalia unica in Italia. Perché da un lato sono dei pubblici ufficiali dai quali il Cittadino è obbligato per legge ad andare quando compra casa, apre società, e via dicendo. Dall’altro sono dei liberi professionisti che fanno cartello tra di loro e, non competendo sul prezzo, si possono permettere di applicare le tariffe che vogliono. Si chiama monopolio. Ed è ancora peggio, è un monopolio garantito per legge. E quello dei notai è sciacallaggio, perché spolpano il Cittadino sapendo che non si può difendere, esattamente come fanno gli sciacalli.
Da un lato la legge vi assicura i clienti in quanto li obbliga a venire da voi. Dall’altro voi vi spartite accuratamente il mercato dividendolo in circoscrizioni notarili, ed in quelle circoscrizioni applicate il prezzo che volete. Potete spennare il Cittadino quanto volete, per dirla in modo più chiaro, perchè tanto il Cittadino non può fuggire. Che ne direbbe Lei se in Italia uscisse una legge che la obbliga a comprare solo auto Fiat ad un prezzo triplo rispetto all’attuale? Si sentirebbe ingannato…E come mi devo sentire io secondo Lei quando la legge mi obbliga ad andare dal notaio ed il notaio si può permettere di applicare il prezzo che vuole? Esattamente come si sentirebbe Lei nel caso precedente.
Ci sono molte soluzioni al problema, basta avere la volontà politica di farlo. Il notaio è un pubblico ufficiale? Bene, facciamo che i notai diventino dipendenti pubblici con stipendio equivalente a quello dei magistrati. Chi ha detto che i dipendenti pubblici non possono rispondere dei propri errori? Magari ora, ma le leggi si possono cambiare…
I notai vogliono rimanere liberi professionisti? Bene, accettino la concorrenza, almeno per alcuni atti, degli Avvocati. Anche gli Avvocati conoscono il Codice Civile, e francamente in una compravendita di immobili non c’è nulla di così specialistico che non possa essere fatto da un Avvocato preparato.
Fasano, il problema è che costate troppo, e costate perché siete esosi e non siete in competizione tra voi ma agite in regime di monopolio. Le soluzioni a questo problema ci sono, basta avere la volontà politica di attuarle. Quella volontà politica che le vostre indubbie eccezionali capacità di lobbying è riuscita a snaturare ottenendo lo stralcio dell’emendamento Lulli. Non si nasconda dietro una vostra presunta e tutta da dimostrare superiorità morale rispetto agli Avvocati…perché tanto il problema non è la morale ma molto più banalmente un problema, come si dice dalle mie parti, di danè.
Non è la verginità di casta che volete proteggere, è semplicemente il vostro ingiustificato reddito, che, ripeto per l’ennesima volta, è a sua volta un costo per i cittadini…un costo che ormai ai più risulta assolutamente inaccettabile
E con questo la saluto
Gourry
28 giugno 2007 0:00

I) Per stano-delle-caste alias privato sottufficiale alias lorenzo:
Riporto il mio messaggio che è stato definito slogan da "stanco delle caste":

"Ma poi dico io, posso capire un avvocato che provi ad argomentare ma un ingegnere che ci azzecca? Che io vado nei forum degli ingegneri a fargli i conti in tasca? Evidentemente no, perché ho l'accortezza ed il buon senso di riconoscere che non posso capire la branca ingegneristica ed i relativi problemi anche professionali poiché non l'ho studiata e non ho praticato. Non dovrebbe valere anche l'inverso? O in Italia siamo tutti giuristi?
Fatto sta che il fallito emendamento è stato proposto da uno con la maturità scientifica (Lulli) ed appoggiato da un altro che è laureato in filosofia (Bersani). Mi pare che sia tutto chiaro, no? ;)".

Dove sta lo slogan? E' così irragionevole quanto ho detto? Spiegamelo con argomentazioni logiche e coerenti per favore, almeno per questa volta.

II) X Fasano:
So che i tuoi esempi concreti e diretti non sortiranno effetti contro il Contestatore Unico, vista la sua mala fede, tuttavia, e per fortuna, c'è anche altra gente che legge ed in buona fede. L'importante è che il messaggio arrivi a costoro.
Grazie.
Giacomo
28 giugno 2007 0:00


STANCO DELLE CASTE


Leggo il solito intervento ricco di contenuti, se decidiamo di dar valore al nulla

privo di contenuti se decidiamo di valutare con obbiettività la situazione

(in merito, preciso che mi riferisco SOLO ai concetti da Lei esperessi in ambito Notarile,
poichè quanto al resto io,
a differenza di altri,
non mi permetto di sostenere dotte conoscenze in merito alle altrui professioni....
dotte conoscenze, che alla stregua delle altrui, si mostrerebbero del tutto errate).



Quanto alle solite dicerie,
nonostante i nostri tenativi, non di convincerla,
bensì di spiegarle come stanno veramente le cose, a questo punto direi di sorvolare;

si dimostra irremovibile dalla sua errata posizione ed in essa evidentemente si trova a prropio agio.



Le rispondo però, in merito al perchè i Notai DEBBANO essere Liberi Professionisti:

Per essere brevi,
ciascun Notaio è direttamente responsabile del proprio operato e delle eventuali conseguenze pregiudizievoli che da esso potessero derivare.

In merito a tale conseguenze è gravato da un immediato onere risarcitorio (vedasi assicurazioni di cui + volte si è qui scritto) nonchè da sanzioni di carattere disciplinare e sin'anche di carattere penale.


Se non fosse un libero professionista quanto sopra non sarebbe possibile,

Non credo lei pensi, o creda, che se un dipendente della pubblica amministrazione, ad errore commesso, debba mettere mano al proprio portafoglio e risarcire l'avente diritto

matteo fasano
28 giugno 2007 0:00
Ieri avevo appuntamento con un manager d'azienda, amministratore delegato di una spa con 3Mln di capitale sociale, con l'avvocato ed il commercialista della società, l'occasione era l'assemblea straordinaria per un aumento di capitale. Presenti anche molti soci, naturalmente.
Non sto a dilungarmi in tecnicismi ma l'operazione che i tre volevano far passare era illegittima perché il bilancio aggiornato a pochi giorni prima della delibera,non quello ultimo approvato,faticosamente e dopo innumerevoli insistenze da me ottenuto, artatamente nascondeva delle perdite societarie,quindi i nuovi soci sarebbero stati indotti in errore e portati a versare altri soldi,per coprire inconsapevolmente inefficenze dell'organo amministrativo e dei suoi consulenti,con il rischio concreto di rimetterci altre centinaia di migliaia di euro.Collegio sindacale annichilito, soci imbufaliti.
Pensiamo se,come vorrebbe fare Bersani,quel verbale lo avesse redatto il commercialista.
Altra ipotesi dei giorni scorsi: grande impresa di costruzioni,assistita dal suo avvocato,vendita di diverse unità immobiliari pe civili abitazioni non di lusso a cittadini consumatori. Mi accorgo che pochi giorni prima era stata genericamente trascritta una servitù, naturalmente approfondisco la questione e scopro che era stata costituita una servitù di elettrodotto che passava sopra il cortile del palazzo, a pochi metri di distanza dagli appartamenti,dal luogo in cui quelle famiglie ed i loro figli avrebbero vissuto,avrebbero dormito,avrebbero contratto tumori e leucemie.Grande ira del costruttore e minacce del suo avvocato. Ho perso il cliente,riuscirò a mangiare lo stesso,ma ho la coscienza pulita. Pensiamo cosa sarebbe accaduto se avesse dovuto stipulare quell'avvocato.
stancodellecaste
28 giugno 2007 0:00
Vedete, quando mancano argomentazioni solide ci si trincera dietro la provocazione (Bruno e Gourry), slogan indimostrabili (tipo l’affermazione che i notai italiani sono i migliori d’Europa: ma che esiste un Campionato d’Europa del notariato?) o l’opinone degli altri (a),
A proposito, a, ma non potevi tirar fuori qualcosa di un pochino più recente? Nel mondo manageriale un testo del 1970 fa parte del Pleistocene. Se citi oggi ad una platea di manager un testo di 37 anni fa l’unico effetto che ottieni è una sonora, fragorosissima risata. Il mondo cambia...pensa che nel 1970 c'era ancora il Patto di Varsavia e che un omino chiamato Bill Gates frequentava il liceo sognando di fare, pensa un po', l'avvocato...
T'hanno raccontato che è cambiato qualcosa o fai ancora i conti con il pallottoliere?
Perdonatemi, ma da cotanti interlocutori mi aspettavo molto ma molto di più. Nella mia professione sono abituato a ricevere ben altre provocazioni (quella di Bruno è una gran caduta di stile ma non mi tocca neanche un po’) ed ad avere interlocutori di ben altra levatura. Vedete, io non mi occupo di brugole da 12 come, cercando una patetica provocazione, Alex ha insinuato sull’altro forum (a proposito; che stancodellecaste e Lorenzo siano la stessa persona lo avevo dichiarato all’inizio del mio intervento e pensavo che fosse chiaro; ho usato semplicemente due pesudonimi diversi perchè sono intervenuto in tempi diversi in due forum distinti; che Gourry se ne accorga soltanto adesso mi fa pensare venire qualche dubbio sulla sua agilità mentale)
Come ho dichiarato all’inizio del mio intervento, io sono banalmente un dirigente di azienda, che gestisce una struttura di una cinquantina di persone e che per la natura del suo mestiere ha contatti con una quindicina di paesi diversi. Come manager sono costretto a valutare le mie attività in termini di rapporto costo/benefici, di efficienza e di competizione. Non è una mia scelta, è il mondo che va così, anche se non lo volete capire. Fuori dalle finestre dei vostri studi notarili il mondo cambia, ed anche molto velocemente.
Come manager internazionale sono inoltre costretto a confrontarmi con i costi ed i servizi delle altre Nazioni. E' da qui che parto e, se permettete, ho sicuramente molta più competenza e conoscenza di voi nel comparare, come utente, la efficienza ed i costi dei servizi dell’Italia e quelli degli altri Paesi. Non passo dodici ore al giorno chiuso in un ufficio in mezzo alle scartoffie. Passo l’80% del mio tempo all’estero, con fornitori, colleghi e clienti stranieri, parlando di lavoro, di qualità della vita, di tempo libero e di tante altre cose. Ho, scusate la presunzione, una conoscenza di come vanno le cose negli altri Paesi superiore alla vostra, per il semplice fatto che il mio lavoro mi porta molto più del vostro a confrontarmi con le realtà oltreconfine. E, qui è il punto da cui parto, non posso fare a meno di notare che in Italia rispetto all’Europa abbiamo l’energia elettrica, il gas, le assicurazioni, i farmaci, le cure dentistiche, i telefoni, le autostrade più cari d’Europa. E, udite udite, anche i notai più cari d’Europa. Che cosa hanno in comune in Italia l’energia elettrica, il gas, le assicurazioni, i farmaci, le cure dentistiche, i telefoni, le autostrade e nientepopodimenoche i notai? Molto semplice: non competono, operano in regime di monopolio. E quale è la conseguenza del fatto che operano in regime di monopolio? Che si possono permettere di applicare tariffe più alte rispetto al reale valore di mercato del servizio reso scaricando i relativi costi sull’utente. Vedete, se l’Italia operasse in un regime autarchico come negli anni Trenta non ci sarebbe nessunissimo problema. Ma il fatto è che il sistema industriale italiano è obbligato a competere internazionalmente. I costi che vengono scaricati sugli utenti vanno ad erodere il poter d’acquisto di chi percepisce un reddito da questo sistema industriale o, in alternativa, vengono scaricati sui costi dei prodotti italiani rendendoli meno competitivi. Se l’energia costa di più i nostri prodotti costano di più e sono meno competitivi. E lo stesso vale, mi spiace per voi, anche per il costo gli atti notarili. Se il notaio in Italia costa di più che negli altri paesi quel costo ce lo ritroviamo come reddito in meno nelle tasche del consumatore (che andrebbe ad alimentare il mercato interno) o come costo aggiuntivo per le Società…
Non mi sembra così difficile da capire…
L’esistenza di questi monopoli assolutamente restii ad aprirsi al mercato uniti alla scandalosa lentezza ed inefficienza della Amministrazione Pubblica stanno creando una miscela esplosiva. Sono anni che gli stranieri non investono più in Italia, e sono anni che i prodotti italiani perdono quote di mercato nel mondo
E spero che sia chiaro a tutti che senza un sistema economico efficiente e senza una struttura dei costi allineata a quella dei nostri concorrenti il mantenimento degli attuali standard di vita nel nostro paese è destinato ad inevitabile declino.
L’energia con cui in questi giorni alimentiamo i nostri condizionatori non la compriamo certo vendendo all’estero i nostri servizi di notariato. La compriamo vendendo all’estero i nostri prodotti, i nostri servizi, ad un prezzo competitivo. Solo che la produzione di questi beni e di questi servizi necessita, a monte, di una struttura amministrativa efficiente (che purtroppo non abbiamo) e di una struttura dei costi competitiva. Che c’entrano in tutto questo i notai? C’entrano nella misura in cui rifiutano, esattamente come tutti gli altri operatori che ho citato prima, qualunque apertura alla libera concorrenza. Si trincerano dietro l’affermazione “il notaio è indispensabile in quanto è l’unica figura competente a certificare la legalità dell’Atto”. Scusate, ma è, ancora una volta, una difesa debole. E’, ancora una volta, la dimostrazione che siete una casta autoreferenziale. Perché non possiamo introdurre la libera concorrenza nel mercato degli atti di compravendita di immobili? Perché solo il notaio ha le competenze per farlo! E chi lo ha detto? I notai!!
Scusate, ma come difesa fa un po’ ridere…
Uno prova a mettere in discussione il vostro ruolo, od almeno la ragionevolezza dei vostri costi, ed è subito uno stillicidio di "dobbiamo garantire la trasparenza e solo noi la possiamo garantire", "il consumatore non sarebbe in grado di valutare", "e a rischio la stabilità del sistema" e via dicendo.
Ancora una volta, siete una casta autoreferente. Siete gli unici a sostenere la vosra assoluta indispensabilità. Nessuno nega l'esigenza di trasparenza e certezza del diritto. Quello che si può e si deve mettere in discussione è che i notai siano gli unici preposti a garantire tale trasparenza e tale certezza, e di conseguenza che siano giustificati i costi che ad oggi, a causa del vostro monopolio difeso con le unghie e con i denti, il mantenimento di tale trasparenza e tale certezza comporta.
Non si sta dicendo "non vogliamo trasparenza". Si sta dicendo un'altra cosa: oggi questa trasparenza COSTA TROPPO e dobbiamo trovare forme più economiche per garantirla. NOn mi sembra così difficile da capire....e siccome tutto sommato mi sembrate persone abbastanza intelligenti (anche se mi aspettavo di più, francamente), temo che voi stiate facendo finta di non capire, ma che in realtà abbiate capito benissimo...
Dal 1970 ad oggi tutto si è evoluto, nell'ottica di avere beni e servizi prodotti in modo più efficiente ed economico. Tutto, tranne il mondo notarile...
E poi,scusate, c’è una ambiguità di fondo su cui finora chi è intervenuto è stato tutt’altro che chiaro: anche concedendo che il notaio è una figura indispensabile per il corretto funzionamento del sistema (cosa tutta da dimostrare), non si capisce perché debba operare solo ed esclusivamente come libero professionista. Se è un pubblico ufficiale, come qualcuno mi ha scritto, dovrebbe essere un dipendente dello Stato (con costi e retribuzioni relativi) o comunque dovrebbe operare sotto il rigido controllo dello Stato anche per ciò che riguarda il loro costo.
Per fare un esempio, esiste la figura dell’Avvocato d’ufficio per chi non vuole rivolgersi al mercato dei professionisti, non si vede perché non dovrebbe esistere una figura simile anche per il mondo notarile. Ma è evidente che ai notai conviene giocare su due tavoli: liberi professionisti quando si tratta di stabilire gli onorari, Pubblici Ufficiali non appena si tocca il discorso sulla concorrenza…
Prima o poi il vento della liberalizzazione arriverà anche nel settore in cui operate.
Non sono solo i cittadini come me a chiederlo, è l'evoluzione della economia internazionale a chiederlo...siete un lusso che l'Italia non si può più permettere
E, parlo per esperienza personale, non ci si trova poi così male ad operare in regime di concorrenza, basta essere un pochino meno boriosi ed un pochino più open minded di quello che ha dimostrato qualcuno di voi in questo forum…
Un ultimo commento per a: il testo che mi hai mandato è banalissimo, e parla di un problema che l’industria ha risolto da anni: hai mai sentito parlare di Enti Certificatori? Guarda caso c’è concorrenza anche in quel settore, e la qualità dei prodotti non è certo scesa
Con questo vi saluto, e vi auguro buona giornata.
bruno
27 giugno 2007 0:00
Adesso ho scoperto tutto.
Evidentemente ci sono taluni che sono stati trattati molto male da qualche collega e che non fanno altro che sparlare del notariato in genere.
Caro Lorenzo o come cavolo ti chiami (n.b. è facila parlare e lanciare accuse nascosto da sotto Pseudonimo) che sei ingegnere o qualcos'altro, è una gran brutta cosa l'invidia sociale!!!!!
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