Commenti
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Manlio 30 giugno 2007 0:00
A Stanco! Certo che se vogliamo che chi roga gli
atti guadagni meno, perchè mi sembra solo questo il
problema, si può scegliere la via del dipendente pubblico.
Peccato che, nel momento in cui si
statalizzirà, il servizio perderemmo ogni aspettativa
di: *efficienza!! *funzionalità! *pronto
risarcimento! NOOO? Ma dai! Chi si
fida più del pubblico? Della motivazione dei dipendenti
pubblici? Della loro efficienza? Della loro
preparazione? Lo dico per esperienza diretta! Io
sono lombardo e ho la tentazione di lavorare per risultati
.... ma, vi assicuro, Ti passa subiot! I miei colleghi (non
lombardi) che lavorino o meno incassano lo stesso compenso.
Si sbattono metà e nessuno può fargli niente. Io non avrò
nessun vantaggio anche se corressi il doppio di quello che
faccio ora (e che è il doppio di quello che fanno alcuni
miei compagni di palazzo). Ma volgiamo livellare
oltre che i meriti anche i compensi? Vogliamo che cia
sia un CCNL anche per i notai? Un'associazione sindacale
del bigolo che si sieda al tavolo delle trattative per
vederli all'ingrosso? Vogliamo togliere ogni
stimolo a fare di più, fare meglio, essere aggiornati,
lavorare 20 ore al giorno se serve o ampliare
l'ufficio? E' questo che vogliamo?
Allora, pubblicizziamo tutto e togliamolo ai privati, così
saremmo anche sicuri che non funzionerà più, costerà il
doppio (i costi nel pubblico tendono a moltiplicarsi, lo
pagherà tutta la comunità con le tasse sul reddito (che
usi il servizio o meno) e saremmo sicuri che nessuno ci
guadagna qualcosa (nemmeno i futuri notai pubblici).
FATE RIDERE! Io ci lavoro nel pubblico (e non
all'anagrafe di Orzinovi ma all'avvocatura
distrettuale di una regione del nord) so bene come si riesce
a far andare al diavolo anche quello che prima
funzionava. Basta darlo in mano alla PA!! Io
vorrei andare un pò oltre quello che faccio oggi, vorrei
prendere un pò più di soldi, vorrei sapere che se mi
sbatto ho un ritorno e che chi non lo fa viene penalizzato!
Ma qui non è possibile. E lo stesso vale in magistratura e
nella PA in generale. Quindi non invocate la
statalizzazione di tutto quello che vedete. E' come
invocare la peste per fare posto in parcheggio.
L'unico lavoro nel pubblico dove si incassa è il
concorso da segretario comunale, che sto provando. Sopra i
50.000 abitanti Ti becchi somme superiori ai 300.000.000 di
vecchie lire. Non mi sembra male. Soprattutto perchè mi
risulta che anche lì non ci sia da sbattersi e non ci siano
rischi (come in tutto il pubblico).
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Gourry 30 giugno 2007 0:00
1) 400.000 euro è la MEDIA e non il reddito pro capite di
ciascun Notaio. Fare quanto scrivi sarebbe effettivamente la
loro fine. Ciò è prevedibile in quanto vero. 2) Ti
assicuro che nessun professionista, veramente motivato e con
la passione con certe materie, si sobbarcherebbe l'onere
di studiare tutta quella mostruosa mole di roba per un
reddito basso e proletariamente corretto. Lo squallido
esempio dell'ordine di Milano è simbolo di un pericolo
insito in tutto ciò: ché certamente una categoria si
dichiara disposta ad assumere certe competenze ma senza la
dovuta preparazione specialistica. Questa è la realtà
delle cose. Lo Stato ha delegato da tempo immemore certi
compiti al Notariato perché ha constatato che era più
conveniente come costi e benefici per la collettività e per
la propria organizzazione. Le alternative sono due: 1)
gestisci tu Stato queste funzioni, 2) non le prevedi proprio
o le prevedi in maniera più limitata. L'ipotesi 1 è
dannosa per quanto scritto sopra ed in molti altri messaggi
da altri prima di me; l'ipotesi numero due causa gli
inconvenienti ed i disagi dei paesi di common law (alto
costo dei solicitors, contenzioso molto più elevato,
maggior rischio di perdere quanto acquistato). Continuo
a ripetere che i discorsi del Contestatore Uno e Trino mi
ricordano il marito che per fare dispetto alla moglie si
taglia le palle. A questo punto siamo arrivati? Non
credo, per fortuna privato sottuff. è solo il grido
disperato di chi in mala fede deve tirare l'acqua al
proprio personale e privato mulino. Dai Privà smettila
di accanirti, ormai ci stai facendo solo figure di
merda... Enjoy! ;)
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stancodellecaste 30 giugno 2007 0:00
Scusatemi, ma ancora una volta state facendo i furbi
evitando risposte circostanziate e rifugiandovi dietro degli
slogan…Gourry, tu dici che “per svolgere una funzione
notarile il dipendente pubblico dovrà essere egualmente
formato, quindi molto pagato”. Vero, l’ho detto prima,
potrebbe avere lo stesso stipendio dei magistrati, che è
pur sempre un ottimo stipendio. Ma tale stipendio (=costo)
sarebbe un quarto od un quinto di quello attuale dei
notai…Ergo, a parità di costo, potremmo avere un numero
di notai 4 o 5 volte (con un servizio molto migliore) o, in
alternativa, un costo di 4 o 5 volte inferiore a parità di
numero di notai (e quindi di servizio). I nostri non sono
slogan, sono numeri molto concreti. Anche privato
sottufficiale ha chiaramente dimostrato che introducendo un
controllo dei costi sulle funzioni notarili si potrebbero
finanziare i fondi per formare tali professionisti, senza
per questo far morire di fame i poveri notai… Anche
Fasano fa il finto tonto: non ci venga a dire come
funzionano le cose OGGI. Il tema è come le cose possono
funzionare in FUTURO... La garanzia di risultato può
essere introdotta anche per la figura professionale
dell’avvocato, basta volerlo, così come anche gli
avvocati possono stipulare una bella assicurazione presso i
Lloyd’s che garantisca il danno al valore… Notaio,
La vedo un po’ deboluccio su questa discussione…fermo
restando che sto ancora aspettando una risposta alle mie
argomentazioni sui vostri costi e sul vostro inquadramento
(decidete una volta per tutte: volete fare il pubblico
ufficiale dipendente dello Stato od il libero professionista
che si confonta con il mercato?) Quindi, Gourry, se
c’è qualcuno qui che sta rispondendo per slogan, siete
voi, non certo io e Privato Sottufficiale… Saluti
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matteo fasano 30 giugno 2007 0:00
Per privato sottufficiale. Mi dispiace
contraddirla, ma a proposito di responsabilità vi è una
fondamentale differenza tra la responsabilità delle
categorie da lei citate ad esempio,alle quali è possibile
unire tutte le altre categorie professionali e la
responsabilità del notaio: infatti solo in quest'ultimo
caso la giurisprudenza,e la nostra normativa
deontologica,parla di "garanzia di risultato" e
non di "garanzia di mezzi", come,invece in maniera
diametralmente opposta, si afferma, ad esempio,anche in
ambito deontologico,in materia di responsabilità
dell'avvocato. Non può sfuggirle la
differenza. Differenze con diamentrali
opposizioni vi sono anche relativamente alla polizza di
assicurazione contro i rischi derivanti da errori
nell'attività professionale: quella dei notai, emessa
dai Lloyd's di Londra, è l'unicache garantisce il
danno al valore rivalutato.
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Privato sottufficiale 30 giugno 2007 0:00
Sempre per Gourry. Per fare un po' di ironia
(e consapevole del fatto che Gourry dirà che ci troviamo di
fronte ad una nuova ipotesi di esproprio proletario) potrei
dire che se togliessimo 400.000 Euro (in media) a ciascuno
dei circa 5000 notai in servizio, si avrebbe un fondo di 2
miliardi di Euro con il quale si potrebbe formare un
esercito di professionisti in grado di svolgere egregiamente
il loro stesso lavoro. Gourry risponderà, ne sono
certo, che in tal caso, con soli 200.000 Euro all'anno,
i notai andrebbero incontro alla fame più nera.
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Privato sottufficiale 30 giugno 2007 0:00
Potrei scrivere un trattato, ma sarebbe tempo sprecato.
Dice il proverbio che "a far la barba all'asino ci
si rimette tempo e sapone".
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Privato sottufficiale 29 giugno 2007 0:00
Per Giacomo. Nella risposta data a
stancodellecaste affermi che "ciascun Notaio è
direttamente responsabile del proprio operato e delle
eventuali conseguenze pregiudizievoli che da esso potessero
derivare". L'affermazione è per un verso
ovvia e, per altro verso, fuorviante. E' ovvia
perché la responsabilità civile è prevista per tutti
dall'art. 2043 del codice civile ("Qualunque fatto
doloso o colposo, che cagioni ad altri un danno ingiusto,
obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il
danno"). E' fuorviante perchè parte dal
presupposto che solo i notai hanno questa responsabilità,
adeguatamente coperta dalle loro polizze assicurative.
La responsabilità dei notai non è giuridicamente diversa
da quella dei barbieri, dei meccanici, dei carpentieri.
Fattelo spiegare da Alex, che sa tutto.
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stancodellecaste 29 giugno 2007 0:00
Giacomo, ad integrazione delle mie considerazioni sui costi
dei notai Le devo una risposta relativamente alle
motivazioni da Lei addotte circa la assoluta necessità che
il notaio debba categoricamente essere un libero
professionista Cito testualmente: "ciascun Notaio
è direttamente responsabile del proprio operato e delle
eventuali conseguenze pregiudizievoli che da esso potessero
derivare.In merito a tale conseguenze è gravato da un
immediato onere risarcitorio (vedasi assicurazioni di cui +
volte si è qui scritto) nonchè da sanzioni di carattere
disciplinare e sin'anche di carattere penale."
Scusi, ma la Sua motivazione per giustificare il fatto che
il notaio non possa essere un dipendente pubblico non sta
assolutamente in piedi. Vede, non mi prenda in
giro...se Lei applica al futuro le regole di oggi, è chiaro
che Le è facile dimostrare che le cose non possno cambiare.
Ma, vede, il tema che stiamo affrontando è diverso. Non
stiamo ragionando su come funzionano le cose OGGI. Stiamo
ragionando su come le cose potrebbero funzionare in FUTURO
per ovviare al problema degli eccessivi costi degli atti
notarili. Suvvia, lavoriamo un po' con la
fantasia... Le mi dice che il notaio non può essere un
dipendente pubblico perchè "è gravato da un immediato
onere risarcitorio (vedasi assicurazioni di cui + volte si
è qui scritto) nonchè da sanzioni di carattere
disciplinare e sin'anche di carattere penale".
Suvvia, notaio, non mi prenda in giro...già oggi i
dipendenti pubblici sono gravati da precise sanzioni
disciplinari e sin'anche di carattere penale...mica solo
i notai vanno in galera se infrangono la legge...guardi che
ci vanno anche i dipendenti pubblici, pensi un po'...ed
anche i dipendenti pubblici sono soggetti a sanzioni
disciplinari...e questo, mio caro notaio, è una prima
argomentazione che abbiamo smontato… La seconda
argomentazione da lei addotta è che il notaio “è
direttamente responsabile del proprio operato e delle
eventuali conseguenze pregiudizievoli che da esso potessero
derivare. In merito a tale conseguenze è gravato da un
immediato onere risarcitorio” Ma anche qui, notaio,
lavoriamo un po’ di fantasia…l’immediato onere
risarcitorio può essere coperto da un fondo assicurato
esattamente come avviene oggi per il notaio libero
professionista…ed in caso di dolo potrebbe esserci la
possibilità per lo Stato di rivalersi sul notaio-dipendente
pubblico…ma non glielo hanno detto che funziona così già
oggi per i magistrati? Non glielo hanno detto che già oggi
in caso di errore giudiziario esiste un fondo che risarcisce
le vittime dell’errore? E che in caso di dolo da parte del
giudice lo Stato si rivale su di lui per tale risarcimento?
E se vale per i giudici non potrebbe valere per questa
ipotetica figura di notaio dipendente pubblico? Quindi, come
vede, le sue argomentazioni sono un po’ debolucce…
Per sua migliore comprensione provo a riassumerle le
caratteristiche che potrebbe avere la ipotetica figura del
notaio dipendente pubblico: - Gravato da sanzioni
disciplinari (fino all’espulsione) in caso di condotta non
corretta - Gravato da sanzioni di carattere penale in
caso di condotta dolosa o gravemente colposa -
Responsabile del proprio operato e delle eventuali
conseguenze pregiudizievoli che da esso potessero derivare
in caso di dolo o colpa grave - Ad integrazione e
supporto di tale categoria sarebbe costituito dallo Stato un
fondo che coprirebbe i danni causati in seguito a
comportamenti dolosi o colposi Come vede abbiamo
dimostrato che la figura del notaio dipendente pubblico è
possibile. Scommettiamo che se fosse istituita ci sarebbe la
fila di aspiranti per coprire tale posto? E non
pretenderebbero certo i soldi che pretendete attualmente in
qualità di liberi professionisti...Sempre ammesso che del
notaio si continui ad aver bisogno.. Per cui, mio caro
notaio, non continui a spiegarmi perché con le regole di
OGGI la situazione è immutabile. Lo so da me che se le
regole non cambiano la situazione resterà immutata. Il tema
che ci stiamo ponendo è un altro: cosa si può fare per
cambiare la situazione. Ed è su questo tema che dobbiamo
confrontarci. E con questo la saluto
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Gourry 29 giugno 2007 0:00
Per svolgere una funzione notarile il dipendente pubblico
dovrà essere egualmente formato, quindi molto pagato. Ciò
implica tasse più alte per tutti ecc.ecc.. Ora io non credo
che gli italiani, già stratassati siano disposti ad esserlo
ancora di più. Diventeremmo ancor più ridicoli di una rep.
delle banane. Certa gente manca di un minimo di
consapevolezza politica ed economica. Solo slogan ecc.ecc..
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Gourry 29 giugno 2007 0:00
Quanto alla responsabilità notarile, sono stati scritti
fiumi di libri, articolo, studi sull'argomento e privato
sottuff. ha preteso (erroneamente) di rispondere con 4
righe. Questo è per far capire come sia adatto a parlare
della materia. Vergogna.
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Gourry 29 giugno 2007 0:00
X Giacomo: ma infatti stanco delle caste - priv.sott.uff.
ecc.ecc. stanno sempre e solo ripetendo le solite manfrine
senza basi teoriche né pratiche. Basterebbe leggersi
l'audizione di Catricalà alla camera di ieri per capire
come sia ovvio che le professioni, specie quelle di pubblico
rilievo, non possano essere trattate come i lattai.
Purtroppo davanti a decine di messaggi in cui si è spiegato
il perché di tutto ciò, che non è disconosciuto da
nessuno che in BUONA FEDE conosca UN MINIMO (e ripeto: UN
MINIMO!!!) il sistema, ci sono sempre e solo i soliti
slogan, i soliti luoghi comuni, la solfa pappetta demagogica
e senza contenuti. Ma andate a lavorare va ;)
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Giacomo 29 giugno 2007 0:00
STANCO DELLE CASTE Anche qui,
considerate le reiterate accuse, una risposta si rende
doverosa! Che fa, dopo avere sbrodolato menzogne,
dicerie, nefandezze e luoghi comuni schiva le domande
indifferente? O forse, considerati i FATTI,
non sa che rispondere?
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Privato sottufficiale 29 giugno 2007 0:00
Per Gourry, l'esperto. Hai dato una risposta
cumulativa a più interlocutori. Rispondo,
evidentemente solo per me, per farti capire (provaci, anche
se "nemo ad impossibilia tenetur") che il tuo
discorso è pieno di contraddizioni. Se pensi che un
ingegnere non debba occuparsi di questioni giuridiche (ma ti
faccio notare che qui si sta esaminando un problema
sociale), dicci una buona volta se sei un notaio. Se non lo
sei, stando al tuo discorso, dovresti, per coerenza (ma non
mi pare che tu ne sia dotato) tapparti la bocca. La
tua ignoranza di questioni giuridiche è talmente abissale
da farti pensare che le leggi sulla farmacia le debbano fare
i farmacisti, quelle sul notariato i notai e quelle sulla
sanità i medici. Di questo passo quelle sullo
smaltimento dei rifiuti le dovremmo far fare ai netturbini,
quelle sull'agricoltura ai contadini, quelle sulla
eventuale riapertura delle case chiuse alle mignotte.
In quello che dici non c'è nemmeno l'ombra della
logica. Fai lo sforzo (per te sovrumano) di capire che
le leggi le fa il Parlamento, non Bersani, e di dire
chiaramente qual è il tuo mestiere. Io e
stancodellecaste lo abbiamo detto.
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stancodellecaste 29 giugno 2007 0:00
Gourry, il tuo intervento è semplicemente scollgato dal
resto della discussione. Da giorni, coerentemente con
il titolo del forum, sto portando argomentazioni a sostegno
della tesi che i costi dei notai sono eccessivi a causa
della esistenza di un monopolio. Alle mie argomentazioni
(che sono disponibilissimo a confrontare con le vostre) la
tua reazione è (testuali parole): "Ma poi dico io,
posso capire un avvocato che provi ad argomentare ma un
ingegnere che ci azzecca? Che io vado nei forum degli
ingegneri a fargli i conti in tasca?" Se mi sai
trovare un nesso concreo tra le mie argomentazioni e la tua
reazione...io francamente non l'ho trovato Saluti
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stancodellecaste 29 giugno 2007 0:00
Fasano, mi congratulo con Lei per la Sua specchiata onestà
e per la Sua integerrima integrità, ma, scusi, che
c’azzecca il Suo intervento? Questo è un forum di
consumatori, ed il titolo del forum (lo legga in alto, sì,
lì, a sinistra, ecco, bravo…) è “Notai, casta
intoccabile”. Il titolo del forum non è “i notai sono
disonesti”. Non stiamo dicendo che i notai non sono
onesti…Lei, mi congratulo, è stato onesto,
onestissimo….E’ stato onestissimo come lo sarebbero
stati al posto Suo decine di migliaia di Avvocati e decine
di migliaia di Commercialisti…e così come ci sono delle
mele marce tra gli Avvocati ed i Commercialisti ci sono pure
delle mele marce tra i Notai (ogni tanto anche qualcuno di
voi balza agli onori della cronaca e non certo per vicende
di cui andare fieri…) Non sta scritto da nessuna
parte che essere notaio significa essere moralmente
superiori agli Avvocati ed ai Commercialisti… La sua
frase “Pensiamo cosa sarebbe accaduto se avesse dovuto
stipulare quell'avvocato.” non vuol dire
assolutamente nulla, è una sua pura opinione personale
assolutamente non dimostrabile… Non c’è niente che
dimostri che un Avvocato al Suo posto si sarebbe comportato
in modo diverso da come si è comportato Lei…Non siete
superuomini illuminati dalla Verità, siete professionisti
normali che hanno superato un concorso esattamente come gli
Avvocati… Il tema, caro Fasano, è un altro: voi
notai siete troppo cari, Siete ingiustificatamente e
terribilmente cari. Le dirò di più: trovo assolutamente
ingiustificati e da sciacalli i vostri costi, che poi visti
dal vostro punto di vista sono i vostri redditi… Dati
alla mano, il reddito MEDIO di un notaio lombardo è di
600.000 Euro l’anno. MEDIO…vede, non mi scandalizza che
in ogni professione ci siano delle punte di eccellenza, con
professionisti che raggiungono punte di milioni di Euro di
reddito l’anno…E’ giusto che sia così, avviene in
tutte le professioni. Ma qui parliamo di reddito
MEDIO…Quel dato mi dice che il notaio di Vimercate o di
Orzinuovi guadagna il triplo del presidente della Corte di
Cassazione, il triplo di un Ambasciatore ai vertici della
carriera, il quadruplo del Comandante Generale delle Forze
armate, e più del Governatore della Banca d’Italia …E,
mi scusi, Lei se la sente di sostenere che il servizio reso
alla collettività dal notaio di Vimercate o di Orziuovi
vale più del servizio reso alla collettività ed al popolo
italiano dal presidente della Corte di Cassazione,
dall’ambasciatore italiano a Londra, dal Comandante
Generale delle Forze armate e dal Governatore della Banca
d’Italia? Se Lei ritiene di sì, provi a
dimostrarmelo… Se ritiene che sia giusto che il
notaio di Vimercate guadagni sette volte tanto quello che
guadagna un magistrato antimafia che rischia la pelle? Se
sì mi spieghi, sono tutt’orecchi… Perché, vede,
l’anomalia sta proprio lì. Come le dicevo, non
scandalizza nessuno che chi raggiunge i vertici nella
propria categoria professionale guadagni molto…E’ giusto
che l’architetto, l’ambasciatore, il manager che
arrivano a posizioni di vertice siano premiati anche in
termini di retribuzione…ma i notai, se non erro, sono
5800…e non posso pensare che siano tutti 5800 luminari del
diritto…superano un concorso difficile, è vero, ma anche
quello dei magistrati è difficile, forse lo è anche di
più del vostro, ma anche al culmine della carriera
guadagnano cifre risibili rispetto alle vostre… E
quindi, ancora una volta, Le segnalo che i Vostri costi
siano assolutamente spropositati ed ingiustificati. Sono
ingiustificati rispetto al servizio reso, rispetto ad altre
professioni di uguale o maggiore importanza ed al confronto
con i costi di analoghi servizi negli altri Se ancora
non le fosse chiaro le ribadisco che questo è il tema che
stiamo discutendo, non l’onestà e la professionalità dei
notai. I costi degli atti notarili in Italia sono
assolutamente non proporzionati al servizio reso ed al reale
valore di mercato della attività svolta. Perché sono
sproporzionati? Perché sono una anomalia unica in Italia.
Perché da un lato sono dei pubblici ufficiali dai quali il
Cittadino è obbligato per legge ad andare quando compra
casa, apre società, e via dicendo. Dall’altro sono dei
liberi professionisti che fanno cartello tra di loro e, non
competendo sul prezzo, si possono permettere di applicare le
tariffe che vogliono. Si chiama monopolio. Ed è ancora
peggio, è un monopolio garantito per legge. E quello dei
notai è sciacallaggio, perché spolpano il Cittadino
sapendo che non si può difendere, esattamente come fanno
gli sciacalli. Da un lato la legge vi assicura i
clienti in quanto li obbliga a venire da voi. Dall’altro
voi vi spartite accuratamente il mercato dividendolo in
circoscrizioni notarili, ed in quelle circoscrizioni
applicate il prezzo che volete. Potete spennare il Cittadino
quanto volete, per dirla in modo più chiaro, perchè tanto
il Cittadino non può fuggire. Che ne direbbe Lei se in
Italia uscisse una legge che la obbliga a comprare solo auto
Fiat ad un prezzo triplo rispetto all’attuale? Si
sentirebbe ingannato…E come mi devo sentire io secondo Lei
quando la legge mi obbliga ad andare dal notaio ed il notaio
si può permettere di applicare il prezzo che vuole?
Esattamente come si sentirebbe Lei nel caso precedente.
Ci sono molte soluzioni al problema, basta avere la volontà
politica di farlo. Il notaio è un pubblico ufficiale? Bene,
facciamo che i notai diventino dipendenti pubblici con
stipendio equivalente a quello dei magistrati. Chi ha detto
che i dipendenti pubblici non possono rispondere dei propri
errori? Magari ora, ma le leggi si possono cambiare…
I notai vogliono rimanere liberi professionisti? Bene,
accettino la concorrenza, almeno per alcuni atti, degli
Avvocati. Anche gli Avvocati conoscono il Codice Civile, e
francamente in una compravendita di immobili non c’è
nulla di così specialistico che non possa essere fatto da
un Avvocato preparato. Fasano, il problema è che
costate troppo, e costate perché siete esosi e non siete in
competizione tra voi ma agite in regime di monopolio. Le
soluzioni a questo problema ci sono, basta avere la volontà
politica di attuarle. Quella volontà politica che le vostre
indubbie eccezionali capacità di lobbying è riuscita a
snaturare ottenendo lo stralcio dell’emendamento Lulli.
Non si nasconda dietro una vostra presunta e tutta da
dimostrare superiorità morale rispetto agli
Avvocati…perché tanto il problema non è la morale ma
molto più banalmente un problema, come si dice dalle mie
parti, di danè. Non è la verginità di casta che
volete proteggere, è semplicemente il vostro ingiustificato
reddito, che, ripeto per l’ennesima volta, è a sua volta
un costo per i cittadini…un costo che ormai ai più
risulta assolutamente inaccettabile E con questo la
saluto
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Gourry 28 giugno 2007 0:00
I) Per stano-delle-caste alias privato sottufficiale
alias lorenzo: Riporto il mio messaggio che è stato
definito slogan da "stanco delle caste":
"Ma poi dico io, posso capire un avvocato che provi ad
argomentare ma un ingegnere che ci azzecca? Che io vado nei
forum degli ingegneri a fargli i conti in tasca?
Evidentemente no, perché ho l'accortezza ed il buon
senso di riconoscere che non posso capire la branca
ingegneristica ed i relativi problemi anche professionali
poiché non l'ho studiata e non ho praticato. Non
dovrebbe valere anche l'inverso? O in Italia siamo tutti
giuristi? Fatto sta che il fallito emendamento è stato
proposto da uno con la maturità scientifica (Lulli) ed
appoggiato da un altro che è laureato in filosofia
(Bersani). Mi pare che sia tutto chiaro, no? ;)".
Dove sta lo slogan? E' così irragionevole quanto
ho detto? Spiegamelo con argomentazioni logiche e coerenti
per favore, almeno per questa volta. II) X
Fasano: So che i tuoi esempi concreti e diretti non
sortiranno effetti contro il Contestatore Unico, vista la
sua mala fede, tuttavia, e per fortuna, c'è anche altra
gente che legge ed in buona fede. L'importante è che il
messaggio arrivi a costoro. Grazie.
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Giacomo 28 giugno 2007 0:00
STANCO DELLE CASTE Leggo il
solito intervento ricco di contenuti, se decidiamo di dar
valore al nulla privo di contenuti se decidiamo
di valutare con obbiettività la situazione (in
merito, preciso che mi riferisco SOLO ai concetti da Lei
esperessi in ambito Notarile, poichè quanto al resto
io, a differenza di altri, non mi permetto di
sostenere dotte conoscenze in merito alle altrui
professioni.... dotte conoscenze, che alla stregua
delle altrui, si mostrerebbero del tutto errate).
Quanto alle solite dicerie, nonostante i
nostri tenativi, non di convincerla, bensì di
spiegarle come stanno veramente le cose, a questo punto
direi di sorvolare; si dimostra irremovibile
dalla sua errata posizione ed in essa evidentemente si trova
a prropio agio. Le rispondo però,
in merito al perchè i Notai DEBBANO essere Liberi
Professionisti: Per essere brevi, ciascun
Notaio è direttamente responsabile del proprio operato e
delle eventuali conseguenze pregiudizievoli che da esso
potessero derivare. In merito a tale conseguenze
è gravato da un immediato onere risarcitorio (vedasi
assicurazioni di cui + volte si è qui scritto) nonchè da
sanzioni di carattere disciplinare e sin'anche di
carattere penale. Se non fosse un libero
professionista quanto sopra non sarebbe possibile,
Non credo lei pensi, o creda, che se un dipendente
della pubblica amministrazione, ad errore commesso, debba
mettere mano al proprio portafoglio e risarcire l'avente
diritto
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matteo fasano 28 giugno 2007 0:00
Ieri avevo appuntamento con un manager d'azienda,
amministratore delegato di una spa con 3Mln di capitale
sociale, con l'avvocato ed il commercialista della
società, l'occasione era l'assemblea straordinaria
per un aumento di capitale. Presenti anche molti soci,
naturalmente. Non sto a dilungarmi in tecnicismi ma
l'operazione che i tre volevano far passare era
illegittima perché il bilancio aggiornato a pochi giorni
prima della delibera,non quello ultimo
approvato,faticosamente e dopo innumerevoli insistenze da me
ottenuto, artatamente nascondeva delle perdite
societarie,quindi i nuovi soci sarebbero stati indotti in
errore e portati a versare altri soldi,per coprire
inconsapevolmente inefficenze dell'organo amministrativo
e dei suoi consulenti,con il rischio concreto di rimetterci
altre centinaia di migliaia di euro.Collegio sindacale
annichilito, soci imbufaliti. Pensiamo se,come vorrebbe
fare Bersani,quel verbale lo avesse redatto il
commercialista. Altra ipotesi dei giorni scorsi: grande
impresa di costruzioni,assistita dal suo avvocato,vendita di
diverse unità immobiliari pe civili abitazioni non di lusso
a cittadini consumatori. Mi accorgo che pochi giorni prima
era stata genericamente trascritta una servitù,
naturalmente approfondisco la questione e scopro che era
stata costituita una servitù di elettrodotto che passava
sopra il cortile del palazzo, a pochi metri di distanza
dagli appartamenti,dal luogo in cui quelle famiglie ed i
loro figli avrebbero vissuto,avrebbero dormito,avrebbero
contratto tumori e leucemie.Grande ira del costruttore e
minacce del suo avvocato. Ho perso il cliente,riuscirò a
mangiare lo stesso,ma ho la coscienza pulita. Pensiamo cosa
sarebbe accaduto se avesse dovuto stipulare
quell'avvocato.
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stancodellecaste 28 giugno 2007 0:00
Vedete, quando mancano argomentazioni solide ci si trincera
dietro la provocazione (Bruno e Gourry), slogan
indimostrabili (tipo l’affermazione che i notai italiani
sono i migliori d’Europa: ma che esiste un Campionato
d’Europa del notariato?) o l’opinone degli altri
(a), A proposito, a, ma non potevi tirar fuori qualcosa
di un pochino più recente? Nel mondo manageriale un testo
del 1970 fa parte del Pleistocene. Se citi oggi ad una
platea di manager un testo di 37 anni fa l’unico effetto
che ottieni è una sonora, fragorosissima risata. Il mondo
cambia...pensa che nel 1970 c'era ancora il Patto di
Varsavia e che un omino chiamato Bill Gates frequentava il
liceo sognando di fare, pensa un po',
l'avvocato... T'hanno raccontato che è
cambiato qualcosa o fai ancora i conti con il
pallottoliere? Perdonatemi, ma da cotanti interlocutori
mi aspettavo molto ma molto di più. Nella mia professione
sono abituato a ricevere ben altre provocazioni (quella di
Bruno è una gran caduta di stile ma non mi tocca neanche un
po’) ed ad avere interlocutori di ben altra levatura.
Vedete, io non mi occupo di brugole da 12 come, cercando una
patetica provocazione, Alex ha insinuato sull’altro forum
(a proposito; che stancodellecaste e Lorenzo siano la stessa
persona lo avevo dichiarato all’inizio del mio intervento
e pensavo che fosse chiaro; ho usato semplicemente due
pesudonimi diversi perchè sono intervenuto in tempi diversi
in due forum distinti; che Gourry se ne accorga soltanto
adesso mi fa pensare venire qualche dubbio sulla sua
agilità mentale) Come ho dichiarato all’inizio del
mio intervento, io sono banalmente un dirigente di azienda,
che gestisce una struttura di una cinquantina di persone e
che per la natura del suo mestiere ha contatti con una
quindicina di paesi diversi. Come manager sono costretto a
valutare le mie attività in termini di rapporto
costo/benefici, di efficienza e di competizione. Non è una
mia scelta, è il mondo che va così, anche se non lo volete
capire. Fuori dalle finestre dei vostri studi notarili il
mondo cambia, ed anche molto velocemente. Come manager
internazionale sono inoltre costretto a confrontarmi con i
costi ed i servizi delle altre Nazioni. E' da qui che
parto e, se permettete, ho sicuramente molta più competenza
e conoscenza di voi nel comparare, come utente, la
efficienza ed i costi dei servizi dell’Italia e quelli
degli altri Paesi. Non passo dodici ore al giorno chiuso in
un ufficio in mezzo alle scartoffie. Passo l’80% del mio
tempo all’estero, con fornitori, colleghi e clienti
stranieri, parlando di lavoro, di qualità della vita, di
tempo libero e di tante altre cose. Ho, scusate la
presunzione, una conoscenza di come vanno le cose negli
altri Paesi superiore alla vostra, per il semplice fatto che
il mio lavoro mi porta molto più del vostro a confrontarmi
con le realtà oltreconfine. E, qui è il punto da cui
parto, non posso fare a meno di notare che in Italia
rispetto all’Europa abbiamo l’energia elettrica, il gas,
le assicurazioni, i farmaci, le cure dentistiche, i
telefoni, le autostrade più cari d’Europa. E, udite
udite, anche i notai più cari d’Europa. Che cosa hanno in
comune in Italia l’energia elettrica, il gas, le
assicurazioni, i farmaci, le cure dentistiche, i telefoni,
le autostrade e nientepopodimenoche i notai? Molto semplice:
non competono, operano in regime di monopolio. E quale è la
conseguenza del fatto che operano in regime di monopolio?
Che si possono permettere di applicare tariffe più alte
rispetto al reale valore di mercato del servizio reso
scaricando i relativi costi sull’utente. Vedete, se
l’Italia operasse in un regime autarchico come negli anni
Trenta non ci sarebbe nessunissimo problema. Ma il fatto è
che il sistema industriale italiano è obbligato a competere
internazionalmente. I costi che vengono scaricati sugli
utenti vanno ad erodere il poter d’acquisto di chi
percepisce un reddito da questo sistema industriale o, in
alternativa, vengono scaricati sui costi dei prodotti
italiani rendendoli meno competitivi. Se l’energia costa
di più i nostri prodotti costano di più e sono meno
competitivi. E lo stesso vale, mi spiace per voi, anche per
il costo gli atti notarili. Se il notaio in Italia costa di
più che negli altri paesi quel costo ce lo ritroviamo come
reddito in meno nelle tasche del consumatore (che andrebbe
ad alimentare il mercato interno) o come costo aggiuntivo
per le Società… Non mi sembra così difficile da
capire… L’esistenza di questi monopoli
assolutamente restii ad aprirsi al mercato uniti alla
scandalosa lentezza ed inefficienza della Amministrazione
Pubblica stanno creando una miscela esplosiva. Sono anni che
gli stranieri non investono più in Italia, e sono anni che
i prodotti italiani perdono quote di mercato nel mondo
E spero che sia chiaro a tutti che senza un sistema
economico efficiente e senza una struttura dei costi
allineata a quella dei nostri concorrenti il mantenimento
degli attuali standard di vita nel nostro paese è destinato
ad inevitabile declino. L’energia con cui in questi
giorni alimentiamo i nostri condizionatori non la compriamo
certo vendendo all’estero i nostri servizi di notariato.
La compriamo vendendo all’estero i nostri prodotti, i
nostri servizi, ad un prezzo competitivo. Solo che la
produzione di questi beni e di questi servizi necessita, a
monte, di una struttura amministrativa efficiente (che
purtroppo non abbiamo) e di una struttura dei costi
competitiva. Che c’entrano in tutto questo i notai?
C’entrano nella misura in cui rifiutano, esattamente come
tutti gli altri operatori che ho citato prima, qualunque
apertura alla libera concorrenza. Si trincerano dietro
l’affermazione “il notaio è indispensabile in quanto è
l’unica figura competente a certificare la legalità
dell’Atto”. Scusate, ma è, ancora una volta, una difesa
debole. E’, ancora una volta, la dimostrazione che siete
una casta autoreferenziale. Perché non possiamo introdurre
la libera concorrenza nel mercato degli atti di
compravendita di immobili? Perché solo il notaio ha le
competenze per farlo! E chi lo ha detto? I notai!!
Scusate, ma come difesa fa un po’ ridere… Uno prova
a mettere in discussione il vostro ruolo, od almeno la
ragionevolezza dei vostri costi, ed è subito uno
stillicidio di "dobbiamo garantire la trasparenza e
solo noi la possiamo garantire", "il consumatore
non sarebbe in grado di valutare", "e a rischio la
stabilità del sistema" e via dicendo. Ancora una
volta, siete una casta autoreferente. Siete gli unici a
sostenere la vosra assoluta indispensabilità. Nessuno nega
l'esigenza di trasparenza e certezza del diritto. Quello
che si può e si deve mettere in discussione è che i notai
siano gli unici preposti a garantire tale trasparenza e tale
certezza, e di conseguenza che siano giustificati i costi
che ad oggi, a causa del vostro monopolio difeso con le
unghie e con i denti, il mantenimento di tale trasparenza e
tale certezza comporta. Non si sta dicendo "non
vogliamo trasparenza". Si sta dicendo un'altra
cosa: oggi questa trasparenza COSTA TROPPO e dobbiamo
trovare forme più economiche per garantirla. NOn mi sembra
così difficile da capire....e siccome tutto sommato mi
sembrate persone abbastanza intelligenti (anche se mi
aspettavo di più, francamente), temo che voi stiate facendo
finta di non capire, ma che in realtà abbiate capito
benissimo... Dal 1970 ad oggi tutto si è evoluto,
nell'ottica di avere beni e servizi prodotti in modo
più efficiente ed economico. Tutto, tranne il mondo
notarile... E poi,scusate, c’è una ambiguità di
fondo su cui finora chi è intervenuto è stato tutt’altro
che chiaro: anche concedendo che il notaio è una figura
indispensabile per il corretto funzionamento del sistema
(cosa tutta da dimostrare), non si capisce perché debba
operare solo ed esclusivamente come libero professionista.
Se è un pubblico ufficiale, come qualcuno mi ha scritto,
dovrebbe essere un dipendente dello Stato (con costi e
retribuzioni relativi) o comunque dovrebbe operare sotto il
rigido controllo dello Stato anche per ciò che riguarda il
loro costo. Per fare un esempio, esiste la figura
dell’Avvocato d’ufficio per chi non vuole rivolgersi al
mercato dei professionisti, non si vede perché non dovrebbe
esistere una figura simile anche per il mondo notarile. Ma
è evidente che ai notai conviene giocare su due tavoli:
liberi professionisti quando si tratta di stabilire gli
onorari, Pubblici Ufficiali non appena si tocca il discorso
sulla concorrenza… Prima o poi il vento della
liberalizzazione arriverà anche nel settore in cui operate.
Non sono solo i cittadini come me a chiederlo, è
l'evoluzione della economia internazionale a
chiederlo...siete un lusso che l'Italia non si può più
permettere E, parlo per esperienza personale, non ci si
trova poi così male ad operare in regime di concorrenza,
basta essere un pochino meno boriosi ed un pochino più open
minded di quello che ha dimostrato qualcuno di voi in questo
forum… Un ultimo commento per a: il testo che mi hai
mandato è banalissimo, e parla di un problema che
l’industria ha risolto da anni: hai mai sentito parlare di
Enti Certificatori? Guarda caso c’è concorrenza anche in
quel settore, e la qualità dei prodotti non è certo
scesa Con questo vi saluto, e vi auguro buona
giornata.
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bruno 27 giugno 2007 0:00
Adesso ho scoperto tutto. Evidentemente ci sono taluni
che sono stati trattati molto male da qualche collega e che
non fanno altro che sparlare del notariato in genere.
Caro Lorenzo o come cavolo ti chiami (n.b. è facila parlare
e lanciare accuse nascosto da sotto Pseudonimo) che sei
ingegnere o qualcos'altro, è una gran brutta cosa
l'invidia sociale!!!!!
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a 27 giugno 2007 0:00
Perché l’Ordinamento ha inteso proteggere il contraente
debole; quello privo di informazione? Perché la
relazione tra gli intermediari finanziari e gli investitori
è affetta da strutturali problemi di asimmetria informativa
e la regolamentazione dei mercati dei servizi di
investimento si preoccupa di mitigare i conseguenti effetti
in tema di selezione avversa (situazione in cui una
variazione delle condizioni di un contratto provoca una
selezione dei contraenti sfavorevole per la parte che ha
modificato, a suo vantaggio, le condizioni) e comportamento
sleale. La scarsa cultura finanziaria degli
investitori non sofisticati (che rappresentano la quasi
totalità dei clienti di tipo retail) innalza la rilevanza
delle problematiche connesse all’affidabilità delle
informazioni rese dagli intermediari e l’incertezza della
qualità dei servizi finanziari offerti nel mercato.
Infatti, la prestazione di servizi d’investimento
tipicamente incorpora caratteristiche dei c.d. credence
good, la cui qualità non è accertabile a costi ragionevoli
neppure dopo un processo di acquisti ripetuti (come, ad
esempio, accade nel caso degli experience good). Date tali
condizioni, è assai improbabile che il mercato dei servizi
d’investimento attivi spontaneamente meccanismi
auto-correttivi. Senza un intervento di regolamentazione,
pertanto, il mercato dei servizi finanziari tenderebbe verso
il c.d. equilibrio dei “limoni” (“The Market for
Lemons: Quality Uncertainty and the Market Mechanism"
è un articolo del 1970 scritto dall'economista
americano George Akerlof. Nel suo contributo, l'autore
esemplifica le condizioni di asimmetria informativa nel
mercato, in particolare quando il venditore gode di una
maggiore quantità d'informazioni sul bene proposto
all'acquirente. Akerlof, Michael Spence e Joseph
Stiglitz hanno ricevuto, congiuntamente, il Premio Nobel per
l'economia nel 2001 per la loro ricerca
sull'asimmetria d'informazioni); situazione teorica
in cui la non verificabilità delle informazioni disponibili
per il pubblico degli acquirenti conduce necessariamente al
blocco degli scambi economici. L'articolo di
Akerlof descrive come l'interazione fra una qualità
eterogenea dei prodotti offerti e un'asimmetria
informativa tra gli attori coinvolti conduca alla scomparsa
di un mercato, le cui garanzie non sono definite. Nel
modello descritto, presupposto che la qualità dei prodotti
non possa essere valutata dall'acquirente (a causa
dell'asimmetria informativa), il venditore è
incentivato a proporre beni di bassa qualità spacciandoli
come di qualità elevata. Gli attori di un dato
mercato non seguono tutti le stesse regole per valutare la
qualità dei prodotti. I venditori, quindi, godono di un
netto vantaggio, perché possono offrire prodotti di bassa
qualità ai segmenti di clientela meno informati nonostante,
complessivamente, il mercato riconosca livelli soddisfacenti
di qualità ed abbia ragionevoli garanzie di certezza.
|
Giacomo 27 giugno 2007 0:00
Lorenzo Lei e' Ingegnere, e mi
chiedo come faccia ad avere le conoscenze per giudicare con
cristalina obbiettività un'altrui professione.
Vuole un consiglio? Non lo faccia perchè
dimostra di essere convinto di conoscere quando invece le
sue ragioni sono basate più che altro su luoghi comuni.
(Non veda in ciò alcun tono polemico, mi creda).
GIUSTO PER DOVERE DI CRONACA Il Notariato
Italiano eccelle nel mondo e come tale è riconosciuto
(detto non da un Pinco Pallino qualsiasi bensì dalla Banca
Mondiale) E' per molti un esempio
Dunque quando dice: "Sono i più costosi
d'Europa" (non vero) "E lo sono non perché
siano più bravi degli altri nel fare il loro
mestiere".... HA RAGIONE DA VENDERE.
PERCENTUALI di discendenti di Notaio
a loro volta tali: Guardi vi è proprio
poco da vedere, i dati sono ufficiali ed aggiungo in quanto
numeri vi è ben poco da interpretare aggiungo
altresì che il 10% non si discosta molto dai dati
precedenti che hanno avuto un range variabile con una
massimo del 20% circa. Se posso
permettermi, e mi perdoni se lo faccio il suo
scetticismo è sinonimo di malafede, da ingegnere dovrebbe
sapere che i numeri sono numeri e le percentuli
oggettive. ESSENDO INOLTRE LE SUDDETTE
PERCENTUALI COSTANTI DA DIECINE D'ANNI E'
ASSOLUTAMENTE DEDUCIBILE CHE ANCHE IL NUMERO DI NOTAI AL DI
SOTTO, e se vuole anche al di sopra, DEI 40 ANNI FIGLI
"D'ARTE E' PRESSOCHE' IL
MEDESIMO". P.S. Ho questa
mattina appreso che negli States, esasperati
dall'elevatissimo numero di contenzioso nella materia di
compravendita immobiliare, STANNO PENSANDO DI
INSTAURARE UNA FIGURA SIMILE AL NOTAIO ROMANISTA (il
nostro). QUESTO LE DICE QUALCOSA?
Da buoni Italiani dobbiamo andare controcorrente e
scegliere il sitema che altri già hanno e presso
i quali HA FALLITO sistema dal quale questi
signori vorrebbero scappare? O FORSE PER
UNA VOLTA ANZICHE' SCEGLIERE LA STRADA SBAGLIATE
PERSEVERARE SULLA BUONA? DIMENTICAVO,
io NON sono Notaio, ma obbiettivamente ne riconosco
l'importanza
|
Gourry 27 giugno 2007 0:00
Ma poi dico io, posso capire un avvocato che provi ad
argomentare ma un ingegnere che ci azzecca? Che io vado nei
forum degli ingegneri a fargli i conti in tasca?
Evidentemente no, perché ho l'accortezza ed il buon
senso di riconoscere che non posso capire la branca
ingegneristica ed i relativi problemi anche professionali
poiché non l'ho studiata e non ho praticato. Non
dovrebbe valere anche l'inverso? O in Italia siamo tutti
giuristi? Fatto sta che il fallito emendamento è stato
proposto da uno con la maturità scientifica (Lulli) ed
appoggiato da un altro che è laureato in filosofia
(Bersani). Mi pare che sia tutto chiaro, no? ;)
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Gourry 27 giugno 2007 0:00
Sottoscrivo in pieno quanto scritto da Manlio. Grazie.
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Manlio 27 giugno 2007 0:00
Apprezzo la complessità dell’analisi. Purtroppo parte da
presupposti tecnicamente inesistenti e, per l’effetto,
arriva a conclusioni errate. La esamino per punti.
L:Giusto per chiarire: non sono nè laureato in
legge nè avvocato. Noto con piacere l'ennesima
dimostrazione di arroganza e supponenza da parte di un
(presumo) notaio nel prentendere di attribuirmi la
professione di avvocato quando avvocato non sono.
D'altronde che i notai abbiano una altissima concezione
di sè e si attribuiscano capacità addirittura divinatorie
tutto sommato non mi stupisce.... In realtà, caro
Giacomo, sono laureato in ingegneria e faccio il dirigente
in una nota multinazionale. Non ho un reddito paragonabile a
quello di un notaio ma nemmeno muoio di fame.
M:Il difetto di ogni conoscenza giuridica impedisce di
comprendere quale sia la struttura, il palinsesto
ordinamentale, il complesso normativo a cui si fa
riferimento. Non serve essere polemici nel prendere
atto che per valutare una riforma bisogna almeno conoscere
la realtà di quello che si vorrebbe riformare. Nel sistema
Italia abbiamo a presupposto dei negozi giuridici più
rilevanti, quale garanzia della pubblica fede e
dell’economia intesa come insieme dei rapporti economici,
la verifica dello stato dellla legittimità degli stessi. La
repubblica, e il regno prima, ha quindi posto in essere un
sistema normativo che consente la maggiore verificabilità
della legittimità degli atti di disposizione patrimoniale
da parte dei cittadini: ciò anche avvalendosi di soggetti
quali i notai a cui è stata affidata la funzione di
pubblico ufficiale cioè di rappresentante dello stato. Il
notaio realizza quindi quel controllo di legalità
dell’atto quale rappresentante dello stato che assicura la
non conflittualità dell’atto stesso con il diritto
vigente L:Questo per chiarire che se ce
l'ho con i notai (ma non solo) non è perchè vorrei
fare il mestiere loro, ma perchè non trovo nè giusta nè
equa la loro rendita di posizione. M:Non si
tratta di rendita di posizione ma lavoro svolto.
Giuridicamente si può parlare di rendita quando si ha una
capitale che produce frutti senza alcuna altra
attività. Qui non c’è nessuna rendita perché non
si ravvede alcun prodotto fruttifero. Anzi, si ha solamente
un succedersi quotidiano di attività altamente
specializzate e estremamente responsabilizzanti colui che le
pone in essere. Non c’è alcun riferimento a criteri di
giustizia o equità nel ritenere un lavoro necessario e
funzionale, oltre che ben funzionante.
L:Nel mio mondo lavorativamente parlando vige una spietata
legge di mercato: se vali vai avanti e ti fai strada, se non
vali rimani al palo. M:Non si può parlare di
mera logica di mercato nel riferirsi a tutto quanto concerne
l’esistenza dell’ordinamento giuridico e lo stato:
altrimenti dovremmo pensare a privatizzare tutto quello che
è pubblico a partire dai questori, gli ambasciatori, i
ministeri, l’istituto previdenziale e così via.
L:Questo non vale per i notai (concorso a parte, sulla cui
trasparenza tra l'altro ci sarebbe da ridire, vista la
altissima percentuale di promossi tra i "figli
d'arte"...). M:I notai sono cittadini
che hanno sostenuto un concorso, rinomatamene e
incontestatamente durissimo, lo hanno passato e svolgono i
loro lavoro mantenedo sempre a livelli altissimi la loro
preparazione: in caso di errore che porti alla nullità o
annullabilità dell’atto incorrono nella cancellazione
dall’ordine. L:Ritorno al punto iniziale, che o
non capite o fate finta di non capire: LE GARANZIE CHE VOI
DITE SOLO I NOTAI MI POSSONO DARE NON LE VOGLIO, VOGLIO
ESSERE LIBERO DI SCEGLIERE SE USUFRUIRE DELLA VOSTRA SCIENZA
GIURIDICA OPPURE NO. M:Le garanzie non solo sono
per il singolo cittadino ma per tutta la collettività: non
sono pertanto nella disponibilità di ciascuno di noi, come
non si può rinunciare alle forze armate o all’INPS.
L:Prpvp a spiegarmi: in un'ottica di libero
mercato quando compro casa ho tutto il diritto di scegliere
se fare verificare o non fare verificare la legalità
dell'atto, e se decido di farlo voglio essere libero di
farlo fare a chi più mi aggrada, avvocato o notaio che sia.
Giacomo parla di garanzie che solo i notai sanno dare.
L’ordinamento giuridico e la vigenza delle norme non
sono rinviabile all’accettazione ed al gradimento di
ciascun singolo cittadino. L:A parte
l'arroganza della affermazione (che configura i notai
come unici esseri umani "illuminati" dal diritto,
come se gli avvocati od i giudici vessero studiato
tutt'altra materia) io queste garanzie voglio avere la
libertà di scegliere se averle o no. M:I notai
non sono depositari dei diritto ma sono, per certo, i
soggetti mediamente più specializzati per quanto concerne
gli atti di disposizione di beni, come avvocati e giudici
sono, per vocazione e con ruoli diversi, i soggetti più
specializzati in materia di contenzioso.
L:E' una banalissima logica di mercato, alla quale i
notai (esattamente come altre caste quali i farmacisti od i
dentisti) non si vogliono assoggettare. M:Il
termine casta è da riferirsi a soggetti che ne derivano la
loro appartenenza per nascita. L’aver seguito un percorso
di studio, sostenuto un esame di abilitazione e svolgere
giornalmente una professione passando ogni volte tutte le
verifiche imposte dalla prassi significa LAVORARE. Non
ricevere staticamente e passivamente benefici rubati ad
altri. L:I notai si fanno forti di un meccanismo
infernale che da un lato obbliga il povero cittadino a
passare da loro per ogni atto giuridico (acquisto immobili,
mutui, costituzione di società) e dall'altro impedisce
anche la più blanda forma di concorrenza permettendo loro
di spremere il malcapitato a loro piacimento.
M:Il meccanismo infernale si chiama codice civile,
ordinamento giuridico, struttura normativa europea
coerentemente sviluppata con continuità e stabilità nel
tempo. L:Per fare un esempio volutamente
irridente, in Francia i taxi costano la metà di quanto
costano in Italia. E' perchè i tassisti italiani sono
più bravi dei tassisti francesi? Assolutamente no. E'
semplicemente che in Francia c'è concorrenza ed in
Italia no. Lo stesso vale per i notai, con l'aggravio
che prendere il taxi è una scelta mentre andare dal notaio
purtroppo no, almeno per ora, visto che è un obbligo di
legge (speriamo la situazione cambi in futuro).
M:Avvocati, notai, medici, ambasciatori, questori etc etc
non sono tassisti. Il lavoro fa conseguire effetti diretti
ed immediati sul funzionamento del sistema stato e non può
essere rinviato ad un’ottica da discount. Pena il
deterioramento istantaneo del livello medio della
prestazione e la perdita della stabilità
dell’ordinamento. L:Come ho già
detto, in UK per aprire una banalissima Società vai su
Internet ed in giornata versando 40 sterline la crei
(l'ho visto fare personalmente ad un mio amico); quanto
costa e quanto tempo ci vuole per fare la stessa cosa in
Italia? Settimane e migliaia di euro, versati direttamente
nelle avide mani del notaio. E perchè in Italia non
potremmo anche noi poter creare le società con una simile
procedura? M:Perché il nostro sistema è
radicalmente diverso da quello britannico o da quello
americano. In UK tali agevolazioni valgono però solo per le
società che lavorano solo su estero non vendono servizi in
homeland. Alle società che operano in UK sono comunque
richiesti altri tipi di garanzie. L:La
verità è che quella dei notai è una casta le cui
ricchissime rendite di posizione si tramandano di padre in
figlio. M:I numero di notai figli di notai
(sotto il 10 % del numero complessivo di iscritti) è ben
inferiore al numero ed alla percentuale di avvocati figli di
avvocati, di commercialisti figli di commercialisti e medici
figli di medici. E’ solamente naturale che il figlio di
professionista abbia una naturale incentivazione a studiare
ed applicarsi alla materia di cui ha sentito parlare in casa
fin da piccolo. Se poi ha pure dei buoni cromosomi rischia
anche di avere una qualche capacità intellettuale da
mettere a profitto. L:Non avrei nulla
contro queste rendite di posizione se non fosse che i costi
sono integralmente scaricati sulla comunità.
M:Non sono rendite e non sono scaricate sulla comunità:
sono i costi di un’attività professionale che sopporta
solo chi vuole avvalersi di un certo servizio: meccanismo
tale e quale a quello degli avvocati, dei medici etc.
L:L'onorario dei notai ad oggi non è più
proporzionato al reale valore del servizio reso.
M:La valutazione di quella che è la tariffa e della sua
sproporzionatezza non credo sia nelle mani di qualunque
utente. Se chiedo a chiunque quanto vuole pagare una certa
qualunque prestazione mi dirà sempre che il prezzo
proporzionato e per lui zero. A nessuno piace pagare, non
per questo i servizi devono essere gratuiti. Se per ipotesi
lo stesso servizio venisse svolto da soggetti interamente
pubblici ed altamente specializzati, ad un prezzo
convenzionale, non per questo non vi sarebbe un costo per la
collettività: esso verrebbe infatti rovesciate sulle tasse
che tutti paghiamo. M:E' un valore reso
artificialmente alto dalla mancanza di concorrenza, e questa
è una devastante stortura del sistema economico.
Sembra alto perché? Perche a Lei secca pagarlo o perché
sa valutare la qualità del servizio reso e sa darle anche
un prezzo? Credo la prima. Altrimenti potrebbe anche
dirmi che il tariffario dei geometri o quello degli avvocati
è parimenti alto. Dovremmo cancellare tutti i tariffari?
Torniamo a quanto ho detto prima circa la importanza
pubblica di certe professioni. L:Se un rogito
costa oggi, in regime di monopolio, duemila euro, quanto
varrebbe lo stesso servizio se ci fosse concorrenza (per
esempio con gli avvocati)? Probabilmente trecento,
quattrocento euro. Quindi i duemila euro non sono
guadagnati in una logica di mercato, sono estirpati in
spregio alle più banali leggi della economia di libera
concorrenza. Ergo, per ogni rogito il notaio ruba alla
collettività ed al privato cittadino
milleseicento-millesettecento euro. Sono soldi che il
privato cittadino potrebbe destinare altrove, e che invece
finiscono nelle profonde e mai colme tasche del notaio.
M:Non ci può essere logica di mercato nelle
professioni aventi carattere pubblico. Non quando ci sono
pubblici ufficiali a svolgerle. Altrimenti dovremmo ritenere
che non vi deve essere numero chiuso per i segretari
comunali e il loro compenso dovrebbe essere pure quello
rinviato alla domanda ed all’offerta. L:E
in un mondo che vede le economie nazionali sempre più in
competizione tra loro (e io, dato il mio lavoro, lo vedo
quotidianamente) i costi di queste rendite di posizione sono
sempre più insostenibili. M:Non ci sono rendite
e non ci può essere libero mercato. Altrimenti si avrebbe
un abbassamento del livello della prestazione media con
impatto devastante sul sistema. L:E' per
questo che insisto affinché venga introdotta la concorrenza
tra gli ordini professionali (speriamo presto), e poi
vedremo se sarà vero che un avvocato non può occuparsi
degli atti notarili. M:Non ci può essere
concorrenza fra ordini professionali perché ognuno ha la
sua specializzazione. Quando chiedo all’uno di fare il
lavoro dell’altro ho l’effetto di far fare ad un
soggetto meno specializzato e meno controllato il lavoro di
un altro più specializzato e più controllato. Ci
perderebbe solamente il sistema ed il consumatore.
L:Le vostre argomentazioni si basano su assiomi
indimostrabili che dimostrano la pochezza delle basi su cui
si fonda la professione notarile: SOLO I NOTAI SANNO DARE
GARANZIE...ma, ancora una volta, chi ve le chiede queste
garanzie? Ma non potete assoggettarvi alla logica di mercato
come tutti? M:Leggi sopra. L:Un
ultimo commento: trincerarsi dietro il fatto che i
contenziosi in Italia sono zero è l'ennesima
dimostrazione della pochezza e della faziosità delle vostre
argomentazioni: lo sanno anche i bambini che in Italia,
visto lo stato penoso della giustizia civile, il 99% dei
contenziosi viene risolto in sede extragiudiziale e non
rientra nelle statistiche. M:Non fai
l’avvocato. Si capisce. Si parla di effetto prevenzione.
Più c’è una verifica a monte meno ai problemi a valle.
Non è poi assolutamente vero che il 99 % dei contenziosi
viene risolto in stragiudiziale. Se così fosse non avremmo
avuto la decuplicazione delle cause italiane negli ultimi 15
anni. Non c’è solamente contenzioso inerente gli
atti notarili perché questi non sono impugnabili per i
mille controlli che subiscono. Come ho detto prima, se un
notaio roga un atto nullo, perde la poltrona. Il suo
obbiettivo è quindi evitare che vi siano cause di nullità
o annullabilità nell’attività svolta.
L:Quindi, ancora una volta, quando potremo scegliere se
servirci o meno dei vostri preziosissimi ma probabilmente
inutili servigi? M:Non credo che un ingegnere
abbia alcun titolo per valutare se un certo istituto o un
certo sistema giuridico sia utile o meno come nulla può
dire in materia ingegneristica un giurista.
Sull’utilità mi riporto comunque a quanto detto
sopra.
|
lorenzo 27 giugno 2007 0:00
Giacomo, non ho mai detto né dirò mai che il notaio è un
rabbino succhiasangue a tradimento. Non sono né razzista,
né nazista, né antisemita. Sono un manager abituato a
misurarmi con il mercato e obbligato dalla sua professione a
confrontare quotidianamente la situazione italiana con
quella degli altri paesi europei ed extraeuropei. Ho una
conoscenza sufficientemente approfondita delle altre nazioni
(di cui siamo partner commerciali ma con cui siamo anche in
concorrenza) per rendermi conto di quanto la situazione
italiana sia critica ed anomala. E tra le anomalie italiane
c’è sicuramente una miriade di “nicchie protette” che
scarica i costi della propria ricca rendita di posizione sul
consumatore e sulla collettività. Certo non ci sono solo i
notai, ci sono anche i farmacisti, i dentisti, i tassisti, i
monopoli di vario genere, le regioni autonome, le aziende
decotte tenute in piedi con i soldi dello stato (Alitalia,
Ferrovie, Tirrenia), e via dicendo. Certo non è colpa solo
dei notai se le cose vanno male. E’ però vero che i notai
fanno parte di quella parte dell’Italia (che comincia
fortunatamente ad essere minoritaria) che rifiuta ogni
minimo confronto con le leggi del mercato e della libera
concorrenza, scaricando i costi della propria inefficienza
sulla collettività. I notai sono costosi, è vero. Scusi
Giacomo, ma non può negare il contrario. Sono i più
costosi d’Europa. E lo sono non perché siano più bravi
degli altri nel fare il loro mestiere, ma semplicemente
perché sono stati e sono (speriamo ancora per poco)
estremamente abili nel fare attività di lobbying,
difendendo con le unghie e con i denti quel sistema
infernale che obbliga da un lato il cittadino a rivolgersi a
loro ed impedisce dall’altro qualunque forma di
concorrenza. Quanto al fatto che solo il 10% degli ultimi
concorsi sia vinto da figli di notaio, mi dica quale è la
Sua fonte, e poi vediamo. E poi non mi dica la percentuale
dell’ULTIMO concorso, mi dica in totale quanti dei notai
sotto i 40 anni attualmente in attività sono figli
d’arte. E vedrà che le percentuali cambiano…
Comunque non è questo il punto fondamentale. Il punto
fondamentale è, ancora una volta, che non avete motivazioni
per giustificare il vostro categorico rifiuto con la libera
concorrenza. Siete più bravi degli Avvocati? Bene,
mettetevi in competizione con loro, e vedrete che i clienti
continueranno a rivolgersi a voi, riconoscendo in voi delle
competenze superiori a quelle degli Avvocati. Se invece
andranno dagli Avvocati, beh, sarà la dimostrazione che per
anni avete rubato soldi ai cittadini chiedendo cifre non in
linea con il reale valore del servizio che offrite. Negli
altri settori funziona così, non si capisce perché queste
comunemente accettate regole di mercato non debbano valere
anche per voi. Trincerarsi dietro le risibili affermazioni
di Gourry vuol dire dimostrare la pochezza delle poche
argomentazioni. Gourry, nessuno mette in discussione che la
certezza del diritto vada tutelata in quanto bene
pubblico…quello che si mette in discussione è solo la
sparuta categoria dei notai si arroghi il diritto di
garantire a 55 milioni di italiani la conservazione di tale
bene. Questo, se vuoi, è un motivo in più per togliervi il
monopolio. Se dobbiamo preservare un bene così prezioso non
possiamo accettare che una casta chiusa ne rimanga il solo
nume tutelare in nome di un’intera popolazione… Per
il resto vi rimando alla mia risposta sull’altro forum, e
vi porgo distinti saluti.
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Manlio 27 giugno 2007 0:00
Per Lorenzo Prendo atto del punto di vista ma
rilevo che non tiene conto della realtà giuridica italiana.
Nei paese di civil law, e in Italia in particolare,
gli atti di disposizione patrimoniale di immobili e di
universalità di beni, oltre che quanto inerisce le
società, sono basati sulla verifica di legalità svolta dal
notaio. Se da fastidio lam posizione semiprivata di
quest'ultimo ed il suo reddito (del resto meritato per
responsabilità, qualità del lavoro e percorso
professionale) non si può pensare a canllarlo o sotituirlo
con sofggetti non qualificati. L'unica
alternativa potrebbe essere un funzionario interamente
pubblico altamente specializzato che svolgesse la medesima
funzione. NON ALTRO! Il nostro sistema non è in
grado di rinunciare al ruolo notarile senza risultarne
scardinato nella fondamenta.
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Giacomo 27 giugno 2007 0:00
LORENZO LEGGA LA PREGO, LEGGA!
E' STATO SCRITTO MOLTE VOLTE QUALE SIA LA PERCENTUALE DI
NOTAI FIGLI D'ARTE: E' IL 10% CIRCA NEGLI
ULTIMI CONCORSI. Ritiene il Notaio inutile,
costoso, un rabbino succhiasangue a tradimento...mhà
Non so che dirle, grazie a Dio le cose stanno
diversamente, ma se non vuole capirlo io non ho il potere di
farlo anche se le spiegassi per ore le cose.
Probabilmente vi piace o vi fa comodo pensarla così.
Chissà magari in vita sua avrà qualche
problema (nulla di grave Le auguro ovviamente) e che tal
problema le venga risolto da un buon Notaio come
quotidianamente capita.... Chissà allora magari
si ricorderà di me/noi e dirà: "tuttosommato non
avevano poi tutti i torti" La saluto
cordialmente
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Gourry 26 giugno 2007 0:00
Qui non si tratta di libertà del singolo ma di tutela della
certezza del diritto che è un bene pubblico e quindi
sottratto all'arbitrio del singolo. So che non va molto
di moda, in questa era del pensiero debole, ma purtroppo è
così. Oltre al fatto che spenderemmo tutti di più.
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lorenzo 26 giugno 2007 0:00
Giusto per chiarire: non sono nè laureato in legge nè
avvocato. Noto con piacere l'ennesima dimostrazione di
arroganza e supponenza da parte di un (presumo) notaio nel
prentendere di attribuirmi la professione di avvocato quando
avvocato non sono. D'altronde che i notai abbiano una
altissima concezione di sè e si attribuiscano capacità
addirittura divinatorie tutto sommato non mi
stupisce.... In realtà, caro Giacomo, sono laureato in
ingegneria e faccio il dirigente in una nota multinazionale.
Non ho un reddito paragonabile a quello di un notaio ma
nemmeno muoio di fame. Questo per chiarire che se ce
l'ho con i notai (ma non solo) non è perchè vorrei
fare il mestiere loro, ma perchè non trovo nè giusta nè
equa la loro rendita di posizione. Nel mio mondo
lavorativamente parlando vige una spietata legge di mercato:
se vali vai avanti e ti fai strada, se non vali rimani al
palo. Questo non vale per i notai (concorso a parte, sulla
cui trasparenza tra l'altro ci sarebbe da ridire, vista
la altissima percentuale di promossi tra i "figli
d'arte"...). Ritorno al punto iniziale, che o
non capite o fate finta di non capire: LE GARANZIE CHE VOI
DITE SOLO I NOTAI MI POSSONO DARE NON LE VOGLIO, VOGLIO
ESSERE LIBERO DI SCEGLIERE SE USUFRUIRE DELLA VOSTRA SCIENZA
GIURIDICA OPPURE NO. Prpvp a spiegarmi: in
un'ottica di libero mercato quando compro casa ho tutto
il diritto di scegliere se fare verificare o non fare
verificare la legalità dell'atto, e se decido di farlo
voglio essere libero di farlo fare a chi più mi aggrada,
avvocato o notaio che sia. Giacomo parla di garanzie che
solo i notai sanno dare. A parte l'arroganza della
affermazione (che configura i notai come unici esseri umani
"illuminati" dal diritto, come se gli avvocati od
i giudici vessero studiato tutt'altra materia) io queste
garanzie voglio avere la libertà di scegliere se averle o
no. E' una banalissima logica di mercato, alla
quale i notai (esattamente come altre caste quali i
farmacisti od i dentisti) non si vogliono assoggettare. I
notai si fanno forti di un meccanismo infernale che da un
lato obbliga il povero cittadino a passare da loro per ogni
atto giuridico (acquisto immobili, mutui, costituzione di
società) e dall'altro impedisce anche la più blanda
forma di concorrenza permettendo loro di spremere il
malcapitato a loro piacimento. Per fare un esempio
volutamente irridente, in Francia i taxi costano la metà di
quanto costano in Italia. E' perchè i tassisti italiani
sono più bravi dei tassisti francesi? Assolutamente no.
E' semplicemente che in Francia c'è concorrenza ed
in Italia no. Lo stesso vale per i notai, con l'aggravio
che prendere il taxi è una scelta mentre andare dal notaio
purtroppo no, almeno per ora, visto che è un obbligo di
legge (speriamo la situazione cambi in futuro). Come ho
già detto, in UK per aprire una banalissima Società vai su
Internet ed in giornata versando 40 sterline la crei
(l'ho visto fare personalmente ad un mio amico); quanto
costa e quanto tempo ci vuole per fare la stessa cosa in
Italia? Settimane e migliaia di euro, versati direttamente
nelle avide mani del notaio. E perchè in Italia non
potremmo anche noi poter creare le società con una simile
procedura? La verità è che quella dei notai è una
casta le cui ricchissime rendite di posizione si tramandano
di padre in figlio. Non avrei nulla contro queste rendite di
posizione se non fosse che i costi sono integralmente
scaricati sulla comunità. L'onorario dei notai ad oggi
non è più proporzionato al reale valore del servizio reso.
E' un valore reso artificialmente alto dalla mancanza di
concorrenza, e questa è una devastante stortura del sistema
economico. Se un rogito costa oggi, in regime di monopolio,
duemila euro, quanto varrebbe lo stesso servizio se ci fosse
concorrenza (per esempio con gli avvocati)? Probabilmente
trecento, quattrocento euro. Quindi i duemila euro non
sono guadagnati in una logica di mercato, sono estirpati in
spregio alle più banali leggi della economia di libera
concorrenza. Ergo, per ogni rogito il notaio ruba alla
collettività ed al privato cittadino
milleseicento-millesettecento euro. Sono soldi che il
privato cittadino potrebbe destinare altrove, e che invece
finiscono nelle profonde e mai colme tasche del notaio.
E in un mondo che vede le economie nazionali sempre più in
competizione tra loro (e io, dato il mio lavoro, lo vedo
quotidianamente) i costi di queste rendite di posizione
sono sempre più insostenibili. E' per questo che
insisto affinchè venga introdotta la concorrenza tra gli
ordini professionali (speriamo presto), e poi vedremo se
sarà vero che un avvocato non può occuparsi degli atti
notarili. Le vostre argomentazioni si basano su assiomi
indimostrabili che dimostrano la pochezza delle basi su cui
si fonda la professione notarile: SOLO I NOTAI SANNO DARE
GARANZIE...ma, ancora una volta, chi ve le chiede queste
garanzie? Ma non potete assoggettarvi alla logica di mercato
come tutti? Un ultimo commento: trincerarsi dietro il fatto
che i contenziosi in Italia sono zero è l'ennesima
dimostrazione della pochezza e della faziosità delle vostre
argomentazioni: lo sanno anche i bambini che in Italia,
visto lo stato penoso della giustizia civile, il 99% dei
contenziosi viene risolto in sede extragiudiziale e non
rientra nelle statistiche. Quindi, ancora una volta, quando
potremo scegliere se servirci o meno dei vostri
preziosissimi ma probabimente inutili servigi?
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