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nic
28 giugno 2009 0:00


Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
ipse dixit
28 giugno 2009 0:00
dalla summa filosofica e morale di Silvio:


Predefinito BERLUSCONI: "SONO UN PUTTANIERE".
L'aveva detto, quindi di che ci meravigliamo???



QUELLA CONFESSIONE DI BERLUSCONI (DALLA BATTUTA ALLA BATTONA) – Quando
Silvio all'inaugurazione della Freccia Rossa disse: “Presidente
ferroviere? Io preferisco il presidente puttaniere!” - Parole mai
smentite, che a rileggerle adesso...

Gian Antonio Stella per "Il Corriere della Sera"

Si sarà mangiato la lingua in questi giorni, Silvio Berlusconi,
ripensando alla battuta fatta sulla Freccia Rossa nel viaggio
inaugurale da Milano a Roma. A un certo punto, come scrisse Tommaso
Abate sul Riformista poi ripreso senza smentite da «Dagospia», si
avvicinò con una piccola corte al seguito all'allora primo cittadino di
Firenze Leonardo Domenici che era accanto a Vasco Errani: «Adesso
facciamo divertire il sindaco».


Si toccò il berrettino con la visiera col quale sarebbe apparso il
giorno dopo su tutti i giornali e ammiccò: «Allora, vi piace il
presidente ferroviere?». E, mentre quelli abbozzavano una risposta, li
fulminò con una risata: «Io invece preferisco il presidente
puttaniere». Parole che, a rileggerle adesso...

Per carità, era solo una battuta. Forse un po' greve e scalognata,
visto il seguito, ma una battuta. E può darsi che, a dispetto di
Domenici che sorridendo conferma tutto, il Cavaliere si possa
affrettare ora a smentire. Sono passati tre mesi? Niente paura. «Le
smentite non hanno scadenza» disse qualche anno fa Gianfranco Fini
negando a distanza quasi di un decennio di aver mai detto alle Iene non
solo che «Mussolini è stato il più grande statista del secolo» ma anche
che Berlusconi «per eguagliare il Duce dovrà pedalare parecchio...».

«Una smentita è una notizia data due volte» spiegava Giulio Andreotti:
in genere lui preferiva lasciar perdere. Il fatto è che il premier,
questo suo amore per le battute dovuto a un carattere che Gianni Baget
Bozzo definiva «giocoso », l'ha già pagato caro più volte.

Basti ricordare le polemiche seguite alle sue parole a Martin Schulz:
«Signor Schulz, so che in Italia c'è un produttore che sta montando un
film sui campi di concentramento nazisti. La suggerirò per il ruolo di
kapo». Polemiche che liquidò, infischiandosene delle riprese televisive
che mostravano lo sconcerto degli europarlamentari, dicendo: «Era solo
una battuta per cui è scoppiato a ridere l'intero Parlamento».

Per non dire di altre sortite quali quella sui suoi sforzi per portare
a Parma l'authority alimentare: «Ho rispolverato le mie doti di playboy
con il presidente finlandese Tarja Halonen». Spiritosaggine seguita
ancora da polemiche roventi: «Purtroppo c'è in giro una generale
mancanza di umorismo». È possibile che lo dica di nuovo.

È difficile però dissentire da quanto scrisse Giuliano Ferrara, che lo
stima e gli vuole bene, dopo la battuta su Obama abbronzato: «Dovrebbe
più spesso subordinare l'istinto guascone al proprio ruolo
istituzionale, sedimentato sull'esperienza personale e sul consenso di
chi lo ha votato perché faccia il premier e non il battutista. Quando
insomma il Cavaliere la smetterà di credersi al di sopra della
cretineria, sarà un vantaggio per lui e per tutti».
Beatrice
28 giugno 2009 0:00
Io credo che Berlusconi non abbia la minima intenzione di dimettersi (lodo Alfano forse?)
e poi..lui è buono, leale, sincero e "gli italiani mi vogliono così". Ma chiii?
Dovrebbe avere almeno la decenza di parlare,
ma dovrebbe farlo nelle sedi opportune, alla Camera per esempio e non su suoi giornali gossippari e talk show asserviti. Le domande gli piovono da tutte le parti e lui invece di rispondere attacca tutti e tutto e vede complotti e comunisti dappertutto.
Ma, evidentemente pensa di avere educato per bene il popolo somaro con le sue tv pieni di tette e culi e soldi facili e i suoi giornali che non sanno più dove sbattere la testa per cercare di difenderlo. E non è che l'opposizione stia facendo chissà che lavoro limitandosi a prendere atto che "aveva promesso di venire a riferire alla Camera, ma poi non si è visto" (Gentiloni dixit) e rifiutandosi di firmare per la mozione di sfiducia "perchè tanto non passa e non serve a niente". Meglio pararsi il culo, non esporsi, che non si sa mai.
Non so voi, ma io sono stufa di essere governata da un bugiardo accentratore.
Che mi frega di nani, ballerine, escort e chissà che altro (se paga con soldi suoi, se no anche di questi mi fregherebbe assai) ma è un bugiardo spergiuro e quindi capace di mentire su tutto. Dice, e poi, se non conviene, il giorno dopo smentisce. Tanto quei coglioni degli italiani mi vogliono così. Ed ha anche ragione visti i risultati elettorali. Ma quale alternativa c'è, se nel DP non riescono neanche a mettersi daccordo sulla segreteria del partito!
Povera Patria si, quand'anche si riuscisse in qualche modo a "dimetterlo" i danni provocati da quest'altro quasi ventennio sono già incommensurabili, sia moralmente che economicamente.
Povera Patria si, grande Battiato.
reporter
28 giugno 2009 0:00
da MARCELLO VENEZIANI consigli per il premier:

Faccia tre cose», sollecita Veneziani rivolto al Premier: «primo, smetta di negare tutto, è poco credibile, ammetta la sua leggerezza e il suo punto debole». «Lo dica che ha sbagliato» Secondo: «chiuda palazzo Grazioli e villa Certosa o alle visite di Stato o a quelle di piacere, scelga lei». Terzo: «sciolga la corte, si liberi di quel bavoso e squallido giro di cortigiani», dove al gradino «più infimo sta quel pessimo giro di zoccole e papponi che oscillano tra spettacolo e prostituzione».

nic
28 giugno 2009 0:00
Nel fango affonda lo stivale del Maiale.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale......
Un toro da Smonta ,poveretto!
reporter
27 giugno 2009 0:00
da THE TIMESUn secondo articolo, un commento del corrispondente da Roma Richard Owen, nota che, due mesi dopo l'inizio dello scandalo con la partecipazione al compleanno per i 18 anni di Noemi Letizia, Berlusconi cerca di mettere insieme una strategia, "mantenere la calma e andare avanti come niente fosse". Ma è "troppo tardi", la mancanza di una reazione convincente fino a questo momento hanno lasciato "la sua squadra in uno stato d'assedio". Per di più, scrive Owen, l'economia continua a declinare, con Mario Draghi, il governatore della Banca d'Italia, "indicato da alcuni come possibile premier a interim" se Berlusconi dovesse dimettersi, che questa settimana ha accusato il governo di "non avere una credibile via d'uscita" dalla recessione. L'articolo sottolinea che Berlusconi ha dovuto posticipare la discussione di una legge che dovrebbe multare severamente i clienti delle prostitute a causa dell'imbarazzo che provocherebbe un dibattito sul tema in parlamento alla luce degli incontri tra il premier e le escort e per la definizione che di lui ha dato il suo avvocato come "utilizzatore finale" di tali servigi.

Il Times rileva che Berlusconi affida sempre più spesso il compito di apparire in pubblico in sua vece al "fidato luogotenente Gianni Letta", dando la colpa all'artrite che lo affligge, per cui riceve iniezioni di cortisone. L'articolo si conclude ipotizzando che la salute "potrebbe essere una scusa" per rassegnare le dimissioni e prevede che le pressioni per dimettersi continueranno anche in autunno.

Il paginone del Times è illustrato da un ampio grafico che ricostruisce "la ragnatela" dei rapporti fra tutti i personaggi che ruotano attorno a Berlusconi e che sono coinvolti in qualche modo nello scandalo, da Veronica Lario alla cosiddetta "ape regina" Sabine Began, da Noemi Letizia alla escort Patrizia D'Addario; e un riquadro a parte cerca di spiegare ai lettori inglesi il significato di termini come "velina", "meteorina" e "valletta", il nuovo vocabolario della politica italiana al tempo di re Silvio.

Si credo anch'io che sia troppo tardi!



erieccolo!!!
27 giugno 2009 0:00
Berlusconi si corregge
"Mai detto bocche chiuse"

Il premier al termine del vertice di Corfù smetisce le sue frasi di ieri.
alice
27 giugno 2009 0:00
gentile Adelina se col tuo post intendi affermare che la "politica" e' oramai diventata un mercato delle vacche, concordo
con te.
DPEF che scriverà?
27 giugno 2009 0:00

"Non è la prima volta che attacca gli organismi internazionali. La reazione più appropriata ci sembra quella di non commentare per non alimentare nuove polemiche".

Un portavoce della Commissione europea ha replicato così all'ultima esternazione del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Alla sua inedita accusa agli organismi internazionali di aver causato la crisi, come titolava ieri Bloomberg, l'agenzia di stampa americana specializzata nell'informazione finanziaria, in un servizio trasmesso da Roma.

Ieri a Parigi, sede dell'Ocse, a Bruxelles, sede della Commissione europea, a Washington, sede del Fondo monetario internazionale, sono rimasti sorpresi e increduli.

Ma anche zitti.

Perché nessuno ha avuto voglia di entrare in polemica con un capo di governo.

Certo una critica di questa natura non l'avevano mai ricevuta.

Il loro mestiere è anche quello di studiare le crisi, fare previsioni statistiche, aiutare le decisioni di coloro che da quelle parti chiamano i policy maker, i politici.

Loro, invece, sono tecnici di altissimo livello.

"D'altra parte - osservano chiedendo un assoluto anonimato - anche il governo italiano farà le sue previsioni nell'imminente Dpef. E che scriverà?".
PATRIA
27 giugno 2009 0:00
Con questi aumenti dei prodotti caseari...
povera me!!!

PATRIA ADELINA - pizzicagnola
priapo
27 giugno 2009 0:00
Sono certo che SUA IMPOTENZA quando afferma
di non pagare le donne che si sacrificano a far sesso con lui mente.
Il presidente"puttaniere"(si è definito così nel corso di una cerimonia ufficiale a Bologna)non è bello, è piccolo(ma tutto,si dice, proporzionato pero')è vecchio e perseguitato dalla prostata, ha i capelli incollati e porta i tacchi alti.Quale donna farebbe mai l'amore con un
tipo così gratis?Ma il denaro non è tutto e così qualche anima candida si è accontentata di un piccolo ministero o di una carichetta elettiva in Europa.
Escort anche queste? Ma il piccoletto non faceva crociate contro la prostituzione?E con il prossimo famyli day come la mettiamo?
CALVINO
27 giugno 2009 0:00
Il nanefrottolo sostiene di essere buono,
generoso, leale e sincero.Ne deriva quindi che se non dice bugie e sostiene questa tesi
ciò significa che è molto ma molto ammalato.
ALZHEIMER?
violette
27 giugno 2009 0:00
da ELLEKAPPA: "TROPPO FACILE L'ACCESSO NELLE VILLE DEL PREMIER!"--"BASTA OLTREPASSARE LA SOGLIA DELLA DECENZA."
Financial Times
25 giugno 2009 0:00
Silvio Berlusconi è diventato un alleato «difficile» per i partner Usa e Ue: lo scrive James Blitz sul Financial Times, che in un articolo da Londra prende di mira non la vita privata ma la performance politica del premier italiano. Sotto tiro, in particolare, l'accordo con la Russia per il gasdotto South Stream e le recenti aperture all'Iran.

«L'immagine di Berlusconi – si legge sul Ft - sarà stata gravemente danneggiata dalla valanga di storie sui suoi presunti legami con modelle e starlette.

Ma per i governi occidentali la questione cruciale non è cosa il Primo ministro italiano fa nella sua vita privata ma se può contribuire a risolvere i pressanti problemi che hanno di fronte gli Usa e l'Unione europea». L'articolo ha titoli eloquenti sul sito del Financial Times: «Usa e Ue si concentrano sulla perfomance del premier italiano sulla scena politica», «Alleato indispensabile mette alla prova la pazienza di Usa e Ue».

Per l'amministrazione Obama, continua Blitz, Berlusconi è un leader con cui bisogna avere a che fare: l'Italia, a differenza di altri Paesi Nato, appoggia la missione internazionale in Afghanistan e non ha nessuna intenzione di ritirare le truppe italiane. Berlusconi è diventato uno dei primi leader Ue a promettere di accogliere detenuti di Guantanamo. Ma Obama è meno entusiasta di Berlusconi di quanto non lo fosse il suo predecessore, George W. Bush.
«Il declino dell'influenza di Berlusconi non è tutta per colpa sua», concede il commentatore. I governi di Francia e Germania ora sono pro-Usa e l'Italia conta di meno per la Casa Bianca.
Tuttavia, alcune delle azioni di Berlusconi «lo hanno reso un alleato difficile». Secondo i diplomatici interpellati dal Ft, ha creato molti malumori la decisione di Berlusconi di firmare un accordo con la Russia per accelerare la costruzione del gasdotto South Stream, in concorrenza con il gasdotto Nabucco appoggiato da partner occidentali. L'appoggio di Berlusconi per Vladimir Putin su questo dossier «sta provocando molta rabbia a Washington e a Bruxelles».
L'Italia, si legge ancora sul Financial Times, quest'anno «ha fatto infuriare la Gran Bretagna cercando di stabilire un dialogo diplomatico con l'Iran».
La prossima grande sfida di Berlusconi è il G8 a L'Aquila, ma la decisione di riunire i leader in una città appena colpita da un terremoto «sta causando nervosismo nelle capitali mondiali».
«Fuggi fuggi»?
Oltre che sul fronte della politica internazionale, il Financial Times oggi sferra fendenti anche su quello della politica interna italiana. Alla ribalta, i contraccolpi degli scandali. Scrive il corrispondente da Roma, Guy Dinmore: «I più stretti sostenitori di Berlusconi negano che ci sarà un "fuggi fuggi" sulla scia degli scandali», ma «vecchi alleati della coalizione di centro-destra stanno già contemplando un futuro politico senza il loro leader di vecchia data».
Citando anonime fonti governative, Dinmore riferisce che queste non prevedono imminenti dimissioni di Berlusconi. «Ma ministri chiave stanno cominciando a posizionarsi nell'eventualità che rivelazioni ancora più dannose lo costringano a farsi da parte».
Le persone che hanno parlato con il Ft parlano di «sabbie mobili» e di «scenario completamente nuovo». Circola il timore che i pm facciano l'annuncio di un'inchiesta ufficiale proprio mentre Berlusconi ospiterà il G8. Proprio come accadde nel 1994, quando gli fu annunciata l'inchiesta per corruzione mentre presiedeva una conferenza Onu sul crimine.
Secondo le fonti governative, le dinamiche sono cambiate. Prima di tutto c'è la sensazione – scrive Dinmore - che le ambizioni di Berlusconi di diventare presidente della Repubblica siano state spezzate. Inoltre, «le elezioni europee hanno mostrato che gli elettori si stanno allontanando», «l'immagine internazionale dell'Italia è calata» e la Chiesa cattolica «sta esercitando pressioni».
Nonostante la sua immagine di ricco miliardario che distribuisce agli amici regali e feste, «gli alleati lo dipingono come un uomo isolato, con nessuno che osi dargli un consiglio personale». Dinmore definisce «malinconica» l'intervista a Chi.
Ma Berlusconi è il «collante» che tiene insieme la sua coalizione. Non c'è un successore evidente, il Pdl non ha un vice.
Secondo il Financial Times, i ministri il cui futuro dipende da Berlusconi lo difendono: Maurizio Sacconi (Welfare), Claudio Scajola (Sviluppo economico) e Franco Frattini (Esteri). Le donne formate da Berlusconi, compresa Mara Carfagna (Pari Opportunità) e Stefania Prestigiacomo (Ambiente), sono leali, ma non parlano.
«Poi – continua il Ft - ci sono figure chiave, che sono rimaste in silenzio o hanno preso le distanze, che vedono un futuro oltre Berlusconi, sperando che l'eventuale successione sia ordinata».
Gianni Letta è il più vicino a Berlusconi «e di fatto sta operando come primo ministro». Giulio Tremonti «ha il vantaggio di stretti legami con la Lega Nord». Gianfranco Fini «sta coltivando una rispettabile immagine di statista».
Ma «come un potentato medio-orientale che non si può permettere di lasciare la scena», conclude Dinmore, c'è un serio ostacolo alle dimissioni di Berlusconi: la sua immunità dura solo finché resta in carica.
mercato ad personam
25 giugno 2009 0:00

E' un problema per tutti quando un uomo di Stato perde la testa.

Lo è per chi lo ha votato, che si sente defraudato e deluso.

Ma lo è anche per chi non lo ha scelto, perché misura la deriva di un leader, l'imbarazzo internazionale che lo circonda e soprattutto l'indebolimento del Paese.

In pochi giorni, sommerso da uno scandalo pubblico che non sa affrontare perché non può spiegare (il famoso "ciarpame politico") il presidente del Consiglio ha accusato "Repubblica" di manovre "eversive", d'intesa con i giornali stranieri, ha parlato di "campagna d'odio e d'invidia" e ha invitato gli imprenditori a non fare pubblicità su questo giornale.

Ieri, costretto a rispondere ad una domanda sul caso che lo insegue appena mette il naso fuori dalle mura dei giornali e delle televisioni domestiche - comprese quelle di Stato - ha ribadito la sua minaccia alla libera stampa.

Siamo davanti al caso unico di un premier imprenditore che usa il mercato ad personam, invitandolo a colpire un'azienda per fermare un giornale.

Naturalmente noi proseguiremo il nostro lavoro; e altrettanto naturalmente il Gruppo Espresso ha annunciato azioni legali contro il presidente del Consiglio in sede civile e penale.

Ma il problema resta.

Perché c'è modo e modo di affondare: lo spettacolo a cui stiamo assistendo trascina nel gorgo la dignità di uno Stato e di un Paese.
mah
25 giugno 2009 0:00
a questo punto è tutto chiaro.
prima era odio... ora è solo invidia!!!!
ve piacerebbe, eh!

CHI C'E DAVVERO DIETRO PATRIZIA D'ADDARIO???
(ho anche lanciato un Topic con questo titolo nel quale sviluppo diverse considerazioni in 8 punti)
E PERCHE' SOLO ORA E NON PRIMA (che chi di dovere tanto gia' lo sapeva)??
---
nel 1994 si è cominciato con gli attacchi con la magistratura. falliti.
si è fatto un referendum per abbattere le sue tv. falliti.
ora si tenta l'arma del gossip con notizie piene di "parrebbe" "sembrerebbe"... fatto sta che già il caso noemi era stato gonfiato e si è risolto in una bolla di sapone.
questi sono le mosse di chi non ha altri argomenti per attaccarlo.

poi fa comodo riportare articoletti qua e là per il mondo.. ma credete che non ci siano stati articoletti su sarkozy o non ci fossero su clinton e bush?
suvvia!
reporter
25 giugno 2009 0:00
Sono quattro i pezzi dedicati oggi su El Pais a Silvio Berlusconi. Il primo è un editoriale dal titolo "Declive Politico". Al centro dell'editoriale la preoccupazione che Berlusconi, avvolto dagli scandali che ne stanno minando la credibilità, non sia in grado di affrontare gli impegni internazionali che attendono l'Italia, come il prossimo vertice del G8. In "La sombra de la cocaina planea sobre Berlusconi", vengono ricostruite le ultime vicende legate all'inchiesta della procura di Bari. Un'indagine che apre uno spaccato preoccupante sulle feste a base di sesso e droga che avrebbero coinvolto il presidente del Consiglio. Poi un durissimo commento, "L'enigma Berlusconi", che parte con una domanda molto amara: "Com'è possibile che l'Italia, patria del Rinascimento e gran dama della cultura e della civilizzazione occidentale, abbia eletto e rieletto un uomo come Silvio Berlusconi alle più alte cariche di governo?". Il quarto è un articolo intitolato "In Italia molti più velini che veline" :"Silvio Berlusconi incarna tutti i sogni del popolo: ha a disposizione veline, calciatori, avvocati, giornali, parlamentari, ministri. E l'impunità".
fra martino
25 giugno 2009 0:00
Chi c'è dietro Patrizia D'Addario chiede SUGAR? C'e' il Cavaliere "presidente puttaniere" che in punta dei piedi sopra uno sgabellino ,sudaticcio, con la lingua fuori e il pace-maker in fuori giri cerca invano di possedere Patrizia,more ferarum.Ah! porca prostata perchè lo tradisci! Scapagnini aiutalo!
Povera Noemi così piccola ,così tenera così dolce e delicata,così celestialmente ingenua e così bestialmente cornificata ancor prima di diventare grande!
Zorro
24 giugno 2009 0:00

Sia chiaro che noi stiamo con Minzolini.

Anticipando di poche settimane la legge-bavaglio - che gli fa un baffo, lui il bavaglio ce l'ha incorporato - il popolare Scodinzolini (Minzolini - TG1) ha spiegato alla stampa mondiale che il pornoscandalo di Puttanopoli che sta travolgendo il premier e ha destato le attenzioni anche di Avvenire e Famiglia Cristiana, ma persino di Tg5, Matrix, Giornale e Foglio, non è una notizia.

È «gossip», «pettegolezzo», «chiacchiericcio» usato dai criminosi giornalisti stranieri, succubi di «interessi economici», a fini di «strumentalizzazione politica».

Gliele ha cantate chiare.

Chissà come dev'essersi sentito quel suo omonimo che fino a un mese fa si dedicava, per La Stampa, al gossip, al pettegolezzo e al chiacchiericcio (a proposito: che fine avrà fatto?).

Ora il solito Di Pietro vorrebbe licenziarlo dal Tg1, forse ignaro del fatto che da due giorni le scuole di giornalismo e le facoltà di scienza della comunicazione sono prese d'assalto da orde di piccoli e piccole fans che, da grandi, sognano di diventare Minzolini.

Anche la Rai ha dovuto transennare il cavallo di Viale Mazzini per contenere l'entusiasmo degli abbonati, ansiosi di pagare un canone triplo o quadruplo pur di garantire al nostro Pulitzer i necessari mezzi di sostentamento.

Ora si spera che l'amico Silvio, che lo chiama «l'amico Minzo», voglia manifestargli un minimo di gratitudine: una farfallina tempestata di brillanti o un collier di diamanti modello Noemi potrebbero andar bene.

O magari un invito nei bagni di Palazzo Grazioli. O, meglio ancora, una Mini azzurra: la famosa MinzoMini.
curioso
24 giugno 2009 0:00
Io pure faccio una domanda ai partecipanti di questo forum.Come pensate che da ora in poi gli alti papaveri della politica iternazionale(capi di stato, diplomatici,
industriali)possano serenamente accettare inviti per convegni politici o di affari nello SCANNATOIO SARDO? Credo che le loro mogli non ne sarebbero contente. E neppure i media dei loro paesi credo che gliela farebbero passar liscia.Credo che la politica ipocrita del cucu' abbia preso una bella tranvata. Alle corte:mandereste le vostre giovani figlie o le vostre sorelle, o le vostre mogli alle feste che si tengono negli scannatoi presidenziali?
Sugar
24 giugno 2009 0:00
RAGAZZI CALMA FACCIO UNA DOMANDA A TUTTI VOI CHE SIETE PERSONE INTELLIGENTI:

CHI C'E DAVVERO DIETRO PATRIZIA D'ADDARIO???

(ho anche lanciato un Topic con questo titolo nel quale sviluppo diverse considerazioni in 8 punti)

E PERCHE' SOLO ORA E NON PRIMA (che chi di dovere tanto gia' lo sapeva)??
sic transit gloria mundi
23 giugno 2009 0:00
- "E' stato superato il limite della decenza". Scrive così il direttore del settimanale Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino rispondendo alle lettere dei lettori e definendo "indifendibile" il comportamento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La Chiesa italiana, continua Sciortino "non può ignorare l'emergenza morale" di fronte allo scandalo-escort. "Non si può far finta che non stia succedendo nulla, i cristiani (come dimostrano le lettere dei nostri lettori) sono frastornati da questo clima di decadimento morale, attendono dalla Chiesa una valutazione etica meno disincantata".

Don Antonio Sciortino è duro anche nei confronti di chi pensa "di barattare la morale con promesse di leggi favorevoli alla Chiesa: è il classico piatto di lenticchie da respingere al mittente. La Chiesa non può abdicare alla sua missione, nessuno pensi di allettarla con promesse o ricattarla con minacce perchè non intervenga e taccia". E critica il comportamento "gaudente e libertino" di chi considera le donne come "merce" di cui "si potrebbe averne quantitativi gratis". "Che esempio si dà alle giovani generazioni?" chiede don Sciortino.

Già nelle scorse settimane Famiglia Cristiana era intervenuta sulle vicende del presidente del Consiglio. Sempre don Antonio Sciortino, in un editoriale di fine maggio, aveva esortato il premier a dire la verità sui suoi rapporti con Noemi Letizia, parlando di "incongruenze e contraddizioni". E il settimanale cattolico a gennaio aveva lanciato anche un attacco a tutto tondo contro un governo accusato di vivere "fuori dalla realtà. "Siamo un paese incredibile, metà fiaba e metà incubo" si legge nell'articolo, che ritraeva un Silvio Berlusconi preoccupato più dai sondaggi per la cessione di Kakà e del passaggio di Fiorello a Sky che dalle sfide della crisi economica.
Si anche la santa meretrix finalmente si è scocciata ,come si evince,dall' argomentare
di don Sciortino.Credo che per qualcuno la strada sia sempre più in salita .
Citizen Berlusconi
23 giugno 2009 0:00


Non so come farà a uscirne da una situazione del genere, è vero che l’Italia digerisce tutto, è vero che con questi telegiornali che non fanno vedere nulla, c’è un 60/70% degli italiani che non vedono Internet, che non leggono i giornali e si formano un’opinione, dati del Censis, sono 2/3, soltanto guardando la televisione, chi guarda solo la televisione non sa nulla, non ha sentito parlare di nulla, è ignaro, gli basterebbe fare un salto in Canada, in Australia, per sapere tutto, purtroppo vive in Italia e quindi di quello che succede nel suo paese non gli fanno vedere nulla, del resto nei prossimi giorni su Carren Tv, dal 22 giugno, viene trasmesso Citizen Berlusconi che è un documentario fatto su Berlusconi nel 2003/2004, nessuno in Italia l’ha mai potuto vedere, l’hanno visto in tutto il mondo, l’hanno premiato nei Festival del documentario di tutto il mondo, ma in Italia no, quindi noi viviamo ancora adesso dentro questo incubo, però è chiaro che è iniziata quella parabola discendente, ha ragione Fini però, il discredito che sta accompagnando la classe politica a causa di quest’uomo e di tutti i servi che lo circondano e non hanno la decenza di cacciarlo, non significa instabilità, perché? Perché questo signore ha 100 voti di maggioranza alla Camera, e chi li trova 100 parlamentari disposti a autoevirarsi, facendo cadere un governo che è la loro ultima occasione per restare lì? Quando cade Berlusconi, questa classe dirigente va a casa, quella di destra e anche quella di sinistra che sta lì soltanto perché dall’altra parte c’è lui, altrimenti non ci sarebbe un altro motivo al mondo perché qualcuno voti ancora questo partito democratico se non ci fosse dall’altra lo spauracchio del bau, bau, quindi capite che nel momento in cui crollasse lui, crolla tutto come nel 1992, allora prepariamoci a qualche soccorso rosso a Berlusconi, già D’Alema con quell’uscita incauta sulle scosse, anche se penso che non sapesse nulla dell'inchiesta di Bari perché i Magistrati di Bari sono estremamente seri, hanno avuto D'Alema come imputato prescritto per una tangente dell'impresario di cliniche Cavallari, quindi sicuramente non vanno da D’Alema a spifferargli le loro inchieste segrete, ma con quell’uscita incauta ha già regalato a Berlusconi la possibilità di gridare al complotto, mentre in realtà ha fatto tutto lui, Berlusconi, D’Alema non ha fatto niente.
Adesso mi aspetto che quando i dalemiani si saranno ripresi in mano il partito democratico sottraendolo al povero Franceschini che con tutti i suoi limiti un po’ ha arginato la frana nella quale il partito si era incamminato ai tempi di Veltroni, quando torneranno i dalemiani a prendersi in mano il partito, probabilmente salterà fuori qualcuno con un pizzino a dire: Patrizia era per me, Berlusconi non c’entra niente, l’abbiamo pagata per noi e poi è andata con lui perché sempre in questi 15 anni, ogni volta che Berlusconi è apparso zoppicante o febbricitante è intervenuto immediatamente qualcuno di quell’area lì del centro-sinistra a salvarlo con le bicamerali o con i vari dialoghi sulle riforme.

rico
23 giugno 2009 0:00
Concordo con la tesi che l'UTILIZZATORE FINALE sia ammalato.Credo che sia affetto da
satiriasi patologia che consiste in una esagerazione morbosa del desiderio sessuale nell'uomo.E' vecchio,è ammalato! Deve essere aiutato a guarire!La moglie ha ragione!
violette
23 giugno 2009 0:00
Ma allora ha ragione Veronica. Lui è proprio
ammalato. Se la sua sfrenata propensione per le giovinette vispe è una malattia va curato o almeno deve essere messo nelle condizioni di non nuocere alle giovinette medesime vispe o non vispe che siano. Lui si limiti a pilotare le navi scuola. Forse però dati i problemi prostatici vedere da vicino potrbbe bastargli.

22 giugno 2009 0:00
Alessia alias Patrizia. Poi Sabina Began. E poi ancora la parlamentare topolona (copyright Dagospia) al secolo Elvira Savino e la rossa del Grande Fratello, Angela Sozio, una delle veline escluse dalle liste del Pdl per le europee dopo l'editto di Veronica sul «ciarpame».

È questo il quartetto di donne emerso sinora, a vario titolo, dall'inchiesta di Bari. Began fece conoscere Savino a Berlusconi; poi al matrimonio di Savino, Tarantini vide Berlusconi, e il giorno dopo Berlusconi e Tarantini insieme con Sozio volarono a Bari per la fiera del Levante; infine Tarantini fece arrivare D'Addario a Roma per una festa a Palazzo Grazioli. Una catena di affetti e di amicizia. E che ieri, segno del destino e ironia della sorte, ha incrociato un'altra notizia dello stesso sapore che infuocò il giugno di tre anni fa. Era di questi tempi. Salvo Sottile, portavoce dell'allora ministro degli Esteri Gianfranco Fini, venne arrestato per la Vallettopoli scoperta da Henry John Woodcock, famigerato pm di Potenza. In manette finirono anche il re mancato d'Italia, Vittorio Emanuele, e il fratello dell'attuale sottosegretario Pino Pizza. Concussione sessuale, questa l'accusa iniziale per Sottile. Un alto funzionario della Rai, anch'egli coinvolto, al telefono gli disse: «Ho parlato oggi con il direttore generale, che mi ha confermato che essendo una grande gnocca per il tipo di trasmissione gli fa anche comodo». I due si riferivano a una stellina di nome Elisabetta Gregoraci, poi fidanzata e moglie del multimanager Flavio Briatore. E ancora: «Ci facciamo fare un bel pom...o». Di qui la concussione sessuale.

Quell'estate non si parlò d'altro. Chiamatelo pure gossip. A un certo punto saltò fuori un misterioso centrista fedifrago beccato da un paparazzo su uno yacht in mezzo al mare. Mastella captò le voci e smentì. I sospetti si addensarono su Casini. Ma non era vero nulla. Balla, non gossip. Era il 2006. Si era votato da poco e tra Prodi e Berlusconi fu un quasi pareggio, col primo a spuntarla per un pelo.

Il Cavaliere fece la campagna da solo nonostante i proclami del tridente Be-Fi-Ca, Berlusconi-Fini-Casini.

Il Fi-Ca gli fu d'impaccio, una volta tanto.

Allora la fondazione "Fare futuro" muoveva i suoi primi passi e non imperversava quotidianamente in nome e per conto di Fini.

Il ministro degli Esteri aveva ancora un partito.

C'era solo Luca Barbareschi che tuonava: «In Rai abbiamo portato solo le mignotte».

Le versioni sono due.

Altri testimoni riferiscono che disse «zoccole».

In ogni caso la sostanza non cambia.

Ieri, però, tutta la storia si è ridotta a un peculato d'uso: Sottile è stato condannato dal tribunale di Roma (dove nel frattempo era stata trasferita l'inchiesta) a otto mesi di reclusione per aver fatto accompagnare alla Farnesina con un'auto blu Gregoraci e un'altra starlette.

Tutto qui.

All'epoca, però, berlusconiani ortodossi e berluscones di An usarono lo scandalo per indebolire Fini.

Addirittura, Maurizio Gasparri attaccò Gregoraci, protagonista di uno spot, definendola «un cattivo esempio».

Lei reagì con violenza e in modo allusivo: «Sono stufa di essere tormentata, chi è senza peccato scagli la prima pietra».

Non solo: in alcuni ambienti di An, alla notizia dell'arresto di Sottile, furono stappate bottiglie di champagne.

Del resto c'era da capirli, i colonnelli di An.

Allora erano sei, due per corrente, e tre di loro vennero decapitati un anno prima da Fini.

Motivo? Gossip, ovviamente.

Nulla di nuovo sotto il sole, come recita il Qohelet.

Ancora estate, stavolta luglio del 2005.

In un bar del centro di Roma, “La caffetteria” in piazza di Pietra, un cronista del Tempo intercetta dal vivo una conversazione tra Ignazio La Russa, Gasparri e Altero Matteoli.

I primi due di Destra protagonista, il terzo di Nuova alleanza.

Parlano di Fini e sembra di sentire Veronica.

Dicono che «Gianfranco è malato, è dimagrito, gli tremano le mani, o guarisce o sono guai».

Il sottotesto alla discussione e alla malattia del leader sono le voci su un presunto flirt di Fini con la ministra azzurra Stefania Prestigiacomo.

I due, alcuni mesi prima, erano stati artefici di uno strappo nella maggioranza sul referendum sulla fecondazione.

Tre sì e un no. Ebbene dieci giorni dopo la conversazione della “Caffetteria”, il capo di An fece la sua prima epurazione.

Azzeramento degli incarichi. La Russa commentò: «Capisco la sua reazione, Gianfranco non poteva rimanere immobile. Ma dissento da un certo eccesso di legittima difesa».

Oggi la partita erotico-politica si gioca a ruoli invertiti. È Fini che ha la tentazione di lucrare sulle difficoltà del premier. Senza contare che ha un bel sassolino da togliersi dalla scarpa. Fu quando lasciò la moglie Daniela e andò a convivere con Elisabetta Tulliani: su Mediaset, a Striscia la notizia, trasmisero un video di Tulliani col suo ex compagno, il patron del Perugia Luciano Gaucci. Il sesso è un'arma e può far cadere regimi e leader. Come capì, sempre a destra, Benito Mussolini. Ecco cosa scrisse Gian Carlo Fusco: «Nel giro di poche settimane, tutti i gerarchi che ne facevano parte, salvo rarissime eccezioni, avevano perso la grinta della vigilia. Si erano ammosciati. Mondanizzati. Rivelandosi avidi di comodità. Di belle donne. Di luce blu diffusa dall'abat-jour. Allontanando subito da Roma il pleiboismo, bordelliero e rissaiolo, il duce aveva creduto di assicurare al partito quella rispettabilità che gli era indispensabile per trasformarsi in regime». Il problema è che il Cavaliere non è un gerarca qualunque.
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