Commenti
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nic 28 giugno 2009 0:00
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili
buffoni!
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ipse dixit 28 giugno 2009 0:00
dalla summa filosofica e morale di Silvio:
Predefinito BERLUSCONI: "SONO UN PUTTANIERE".
L'aveva detto, quindi di che ci meravigliamo???
QUELLA CONFESSIONE DI BERLUSCONI (DALLA
BATTUTA ALLA BATTONA) – Quando Silvio
all'inaugurazione della Freccia Rossa disse:
“Presidente ferroviere? Io preferisco il presidente
puttaniere!” - Parole mai smentite, che a rileggerle
adesso... Gian Antonio Stella per "Il
Corriere della Sera" Si sarà mangiato la
lingua in questi giorni, Silvio Berlusconi, ripensando
alla battuta fatta sulla Freccia Rossa nel viaggio
inaugurale da Milano a Roma. A un certo punto, come scrisse
Tommaso Abate sul Riformista poi ripreso senza smentite
da «Dagospia», si avvicinò con una piccola corte al
seguito all'allora primo cittadino di Firenze
Leonardo Domenici che era accanto a Vasco Errani:
«Adesso facciamo divertire il sindaco».
Si toccò il berrettino con la visiera col quale
sarebbe apparso il giorno dopo su tutti i giornali e
ammiccò: «Allora, vi piace il presidente
ferroviere?». E, mentre quelli abbozzavano una risposta,
li fulminò con una risata: «Io invece preferisco il
presidente puttaniere». Parole che, a rileggerle
adesso... Per carità, era solo una battuta.
Forse un po' greve e scalognata, visto il seguito,
ma una battuta. E può darsi che, a dispetto di
Domenici che sorridendo conferma tutto, il Cavaliere si
possa affrettare ora a smentire. Sono passati tre mesi?
Niente paura. «Le smentite non hanno scadenza» disse
qualche anno fa Gianfranco Fini negando a distanza
quasi di un decennio di aver mai detto alle Iene non
solo che «Mussolini è stato il più grande statista del
secolo» ma anche che Berlusconi «per eguagliare il
Duce dovrà pedalare parecchio...». «Una
smentita è una notizia data due volte» spiegava Giulio
Andreotti: in genere lui preferiva lasciar perdere. Il
fatto è che il premier, questo suo amore per le
battute dovuto a un carattere che Gianni Baget Bozzo
definiva «giocoso », l'ha già pagato caro più
volte. Basti ricordare le polemiche seguite alle
sue parole a Martin Schulz: «Signor Schulz, so che in
Italia c'è un produttore che sta montando un film
sui campi di concentramento nazisti. La suggerirò per il
ruolo di kapo». Polemiche che liquidò,
infischiandosene delle riprese televisive che
mostravano lo sconcerto degli europarlamentari, dicendo:
«Era solo una battuta per cui è scoppiato a ridere
l'intero Parlamento». Per non dire di altre
sortite quali quella sui suoi sforzi per portare a
Parma l'authority alimentare: «Ho rispolverato le mie
doti di playboy con il presidente finlandese Tarja
Halonen». Spiritosaggine seguita ancora da polemiche
roventi: «Purtroppo c'è in giro una generale
mancanza di umorismo». È possibile che lo dica di
nuovo. È difficile però dissentire da quanto
scrisse Giuliano Ferrara, che lo stima e gli vuole
bene, dopo la battuta su Obama abbronzato: «Dovrebbe
più spesso subordinare l'istinto guascone al proprio
ruolo istituzionale, sedimentato sull'esperienza
personale e sul consenso di chi lo ha votato perché
faccia il premier e non il battutista. Quando insomma
il Cavaliere la smetterà di credersi al di sopra della
cretineria, sarà un vantaggio per lui e per tutti».
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Beatrice 28 giugno 2009 0:00
Io credo che Berlusconi non abbia la minima intenzione di
dimettersi (lodo Alfano forse?) e poi..lui è buono,
leale, sincero e "gli italiani mi vogliono così".
Ma chiii? Dovrebbe avere almeno la decenza di
parlare, ma dovrebbe farlo nelle sedi opportune, alla
Camera per esempio e non su suoi giornali gossippari e talk
show asserviti. Le domande gli piovono da tutte le parti e
lui invece di rispondere attacca tutti e tutto e vede
complotti e comunisti dappertutto. Ma, evidentemente
pensa di avere educato per bene il popolo somaro con le sue
tv pieni di tette e culi e soldi facili e i suoi giornali
che non sanno più dove sbattere la testa per cercare di
difenderlo. E non è che l'opposizione stia facendo
chissà che lavoro limitandosi a prendere atto che
"aveva promesso di venire a riferire alla Camera, ma
poi non si è visto" (Gentiloni dixit) e rifiutandosi
di firmare per la mozione di sfiducia "perchè tanto
non passa e non serve a niente". Meglio pararsi il
culo, non esporsi, che non si sa mai. Non so voi, ma io
sono stufa di essere governata da un bugiardo accentratore.
Che mi frega di nani, ballerine, escort e chissà che
altro (se paga con soldi suoi, se no anche di questi mi
fregherebbe assai) ma è un bugiardo spergiuro e quindi
capace di mentire su tutto. Dice, e poi, se non conviene, il
giorno dopo smentisce. Tanto quei coglioni degli italiani mi
vogliono così. Ed ha anche ragione visti i risultati
elettorali. Ma quale alternativa c'è, se nel DP non
riescono neanche a mettersi daccordo sulla segreteria del
partito! Povera Patria si, quand'anche si riuscisse
in qualche modo a "dimetterlo" i danni provocati
da quest'altro quasi ventennio sono già
incommensurabili, sia moralmente che economicamente.
Povera Patria si, grande Battiato.
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reporter 28 giugno 2009 0:00
da MARCELLO VENEZIANI consigli per il premier:
Faccia tre cose», sollecita Veneziani rivolto al Premier:
«primo, smetta di negare tutto, è poco credibile, ammetta
la sua leggerezza e il suo punto debole». «Lo dica che ha
sbagliato» Secondo: «chiuda palazzo Grazioli e villa
Certosa o alle visite di Stato o a quelle di piacere, scelga
lei». Terzo: «sciolga la corte, si liberi di quel bavoso e
squallido giro di cortigiani», dove al gradino «più
infimo sta quel pessimo giro di zoccole e papponi che
oscillano tra spettacolo e prostituzione».
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nic 28 giugno 2009 0:00
Nel fango affonda lo stivale del Maiale. Me ne vergogno
un poco, e mi fa male vedere un uomo come un
animale...... Un toro da Smonta ,poveretto!
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reporter 27 giugno 2009 0:00
da THE TIMESUn secondo articolo, un commento del
corrispondente da Roma Richard Owen, nota che, due mesi dopo
l'inizio dello scandalo con la partecipazione al
compleanno per i 18 anni di Noemi Letizia, Berlusconi cerca
di mettere insieme una strategia, "mantenere la calma e
andare avanti come niente fosse". Ma è "troppo
tardi", la mancanza di una reazione convincente fino a
questo momento hanno lasciato "la sua squadra in uno
stato d'assedio". Per di più, scrive Owen,
l'economia continua a declinare, con Mario Draghi, il
governatore della Banca d'Italia, "indicato da
alcuni come possibile premier a interim" se Berlusconi
dovesse dimettersi, che questa settimana ha accusato il
governo di "non avere una credibile via
d'uscita" dalla recessione. L'articolo
sottolinea che Berlusconi ha dovuto posticipare la
discussione di una legge che dovrebbe multare severamente i
clienti delle prostitute a causa dell'imbarazzo che
provocherebbe un dibattito sul tema in parlamento alla luce
degli incontri tra il premier e le escort e per la
definizione che di lui ha dato il suo avvocato come
"utilizzatore finale" di tali servigi.
Il Times rileva che Berlusconi affida sempre più spesso il
compito di apparire in pubblico in sua vece al "fidato
luogotenente Gianni Letta", dando la colpa
all'artrite che lo affligge, per cui riceve iniezioni di
cortisone. L'articolo si conclude ipotizzando che la
salute "potrebbe essere una scusa" per rassegnare
le dimissioni e prevede che le pressioni per dimettersi
continueranno anche in autunno. Il paginone del
Times è illustrato da un ampio grafico che ricostruisce
"la ragnatela" dei rapporti fra tutti i personaggi
che ruotano attorno a Berlusconi e che sono coinvolti in
qualche modo nello scandalo, da Veronica Lario alla
cosiddetta "ape regina" Sabine Began, da Noemi
Letizia alla escort Patrizia D'Addario; e un riquadro a
parte cerca di spiegare ai lettori inglesi il significato di
termini come "velina", "meteorina" e
"valletta", il nuovo vocabolario della politica
italiana al tempo di re Silvio. Si credo
anch'io che sia troppo tardi!
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erieccolo!!! 27 giugno 2009 0:00
Berlusconi si corregge "Mai detto bocche
chiuse" Il premier al termine del vertice di
Corfù smetisce le sue frasi di ieri.
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alice 27 giugno 2009 0:00
gentile Adelina se col tuo post intendi affermare che la
"politica" e' oramai diventata un mercato
delle vacche, concordo con te.
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DPEF che scriverà? 27 giugno 2009 0:00
"Non è la prima volta che attacca gli organismi
internazionali. La reazione più appropriata ci sembra
quella di non commentare per non alimentare nuove
polemiche". Un portavoce della Commissione
europea ha replicato così all'ultima esternazione del
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Alla sua inedita accusa agli organismi internazionali di
aver causato la crisi, come titolava ieri Bloomberg,
l'agenzia di stampa americana specializzata
nell'informazione finanziaria, in un servizio trasmesso
da Roma. Ieri a Parigi, sede dell'Ocse, a
Bruxelles, sede della Commissione europea, a Washington,
sede del Fondo monetario internazionale, sono rimasti
sorpresi e increduli. Ma anche zitti.
Perché nessuno ha avuto voglia di entrare in polemica con
un capo di governo. Certo una critica di questa
natura non l'avevano mai ricevuta. Il loro
mestiere è anche quello di studiare le crisi, fare
previsioni statistiche, aiutare le decisioni di coloro che
da quelle parti chiamano i policy maker, i politici.
Loro, invece, sono tecnici di altissimo livello.
"D'altra parte - osservano chiedendo un
assoluto anonimato - anche il governo italiano farà le sue
previsioni nell'imminente Dpef. E che scriverà?".
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PATRIA 27 giugno 2009 0:00
Con questi aumenti dei prodotti caseari... povera
me!!! PATRIA ADELINA - pizzicagnola
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priapo 27 giugno 2009 0:00
Sono certo che SUA IMPOTENZA quando afferma di non
pagare le donne che si sacrificano a far sesso con lui
mente. Il presidente"puttaniere"(si è
definito così nel corso di una cerimonia ufficiale a
Bologna)non è bello, è piccolo(ma tutto,si dice,
proporzionato pero')è vecchio e perseguitato dalla
prostata, ha i capelli incollati e porta i tacchi alti.Quale
donna farebbe mai l'amore con un tipo così
gratis?Ma il denaro non è tutto e così qualche anima
candida si è accontentata di un piccolo ministero o di una
carichetta elettiva in Europa. Escort anche queste? Ma
il piccoletto non faceva crociate contro la prostituzione?E
con il prossimo famyli day come la mettiamo?
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CALVINO 27 giugno 2009 0:00
Il nanefrottolo sostiene di essere buono, generoso,
leale e sincero.Ne deriva quindi che se non dice bugie e
sostiene questa tesi ciò significa che è molto ma
molto ammalato. ALZHEIMER?
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violette 27 giugno 2009 0:00
da ELLEKAPPA: "TROPPO FACILE L'ACCESSO NELLE VILLE
DEL PREMIER!"--"BASTA OLTREPASSARE LA SOGLIA DELLA
DECENZA."
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Financial Times 25 giugno 2009 0:00
Silvio Berlusconi è diventato un alleato «difficile» per
i partner Usa e Ue: lo scrive James Blitz sul Financial
Times, che in un articolo da Londra prende di mira non la
vita privata ma la performance politica del premier
italiano. Sotto tiro, in particolare, l'accordo con la
Russia per il gasdotto South Stream e le recenti aperture
all'Iran. «L'immagine di Berlusconi –
si legge sul Ft - sarà stata gravemente danneggiata dalla
valanga di storie sui suoi presunti legami con modelle e
starlette. Ma per i governi occidentali la
questione cruciale non è cosa il Primo ministro italiano fa
nella sua vita privata ma se può contribuire a risolvere i
pressanti problemi che hanno di fronte gli Usa e
l'Unione europea». L'articolo ha titoli eloquenti
sul sito del Financial Times: «Usa e Ue si concentrano
sulla perfomance del premier italiano sulla scena
politica», «Alleato indispensabile mette alla prova la
pazienza di Usa e Ue». Per l'amministrazione
Obama, continua Blitz, Berlusconi è un leader con cui
bisogna avere a che fare: l'Italia, a differenza di
altri Paesi Nato, appoggia la missione internazionale in
Afghanistan e non ha nessuna intenzione di ritirare le
truppe italiane. Berlusconi è diventato uno dei primi
leader Ue a promettere di accogliere detenuti di Guantanamo.
Ma Obama è meno entusiasta di Berlusconi di quanto non lo
fosse il suo predecessore, George W. Bush. «Il declino
dell'influenza di Berlusconi non è tutta per colpa
sua», concede il commentatore. I governi di Francia e
Germania ora sono pro-Usa e l'Italia conta di meno per
la Casa Bianca. Tuttavia, alcune delle azioni di
Berlusconi «lo hanno reso un alleato difficile». Secondo i
diplomatici interpellati dal Ft, ha creato molti malumori la
decisione di Berlusconi di firmare un accordo con la Russia
per accelerare la costruzione del gasdotto South Stream, in
concorrenza con il gasdotto Nabucco appoggiato da partner
occidentali. L'appoggio di Berlusconi per Vladimir Putin
su questo dossier «sta provocando molta rabbia a Washington
e a Bruxelles». L'Italia, si legge ancora sul
Financial Times, quest'anno «ha fatto infuriare la Gran
Bretagna cercando di stabilire un dialogo diplomatico con
l'Iran». La prossima grande sfida di Berlusconi è
il G8 a L'Aquila, ma la decisione di riunire i leader in
una città appena colpita da un terremoto «sta causando
nervosismo nelle capitali mondiali». «Fuggi
fuggi»? Oltre che sul fronte della politica
internazionale, il Financial Times oggi sferra fendenti
anche su quello della politica interna italiana. Alla
ribalta, i contraccolpi degli scandali. Scrive il
corrispondente da Roma, Guy Dinmore: «I più stretti
sostenitori di Berlusconi negano che ci sarà un "fuggi
fuggi" sulla scia degli scandali», ma «vecchi alleati
della coalizione di centro-destra stanno già contemplando
un futuro politico senza il loro leader di vecchia
data». Citando anonime fonti governative, Dinmore
riferisce che queste non prevedono imminenti dimissioni di
Berlusconi. «Ma ministri chiave stanno cominciando a
posizionarsi nell'eventualità che rivelazioni ancora
più dannose lo costringano a farsi da parte». Le
persone che hanno parlato con il Ft parlano di «sabbie
mobili» e di «scenario completamente nuovo». Circola il
timore che i pm facciano l'annuncio di un'inchiesta
ufficiale proprio mentre Berlusconi ospiterà il G8. Proprio
come accadde nel 1994, quando gli fu annunciata
l'inchiesta per corruzione mentre presiedeva una
conferenza Onu sul crimine. Secondo le fonti
governative, le dinamiche sono cambiate. Prima di tutto
c'è la sensazione – scrive Dinmore - che le ambizioni
di Berlusconi di diventare presidente della Repubblica siano
state spezzate. Inoltre, «le elezioni europee hanno
mostrato che gli elettori si stanno allontanando»,
«l'immagine internazionale dell'Italia è calata»
e la Chiesa cattolica «sta esercitando pressioni».
Nonostante la sua immagine di ricco miliardario che
distribuisce agli amici regali e feste, «gli alleati lo
dipingono come un uomo isolato, con nessuno che osi dargli
un consiglio personale». Dinmore definisce «malinconica»
l'intervista a Chi. Ma Berlusconi è il
«collante» che tiene insieme la sua coalizione. Non
c'è un successore evidente, il Pdl non ha un vice.
Secondo il Financial Times, i ministri il cui futuro dipende
da Berlusconi lo difendono: Maurizio Sacconi (Welfare),
Claudio Scajola (Sviluppo economico) e Franco Frattini
(Esteri). Le donne formate da Berlusconi, compresa Mara
Carfagna (Pari Opportunità) e Stefania Prestigiacomo
(Ambiente), sono leali, ma non parlano. «Poi –
continua il Ft - ci sono figure chiave, che sono rimaste in
silenzio o hanno preso le distanze, che vedono un futuro
oltre Berlusconi, sperando che l'eventuale successione
sia ordinata». Gianni Letta è il più vicino a
Berlusconi «e di fatto sta operando come primo ministro».
Giulio Tremonti «ha il vantaggio di stretti legami con la
Lega Nord». Gianfranco Fini «sta coltivando una
rispettabile immagine di statista». Ma «come un
potentato medio-orientale che non si può permettere di
lasciare la scena», conclude Dinmore, c'è un serio
ostacolo alle dimissioni di Berlusconi: la sua immunità
dura solo finché resta in carica.
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mercato ad personam 25 giugno 2009 0:00
E' un problema per tutti quando un uomo di Stato
perde la testa. Lo è per chi lo ha votato, che
si sente defraudato e deluso. Ma lo è anche per
chi non lo ha scelto, perché misura la deriva di un leader,
l'imbarazzo internazionale che lo circonda e soprattutto
l'indebolimento del Paese. In pochi giorni,
sommerso da uno scandalo pubblico che non sa affrontare
perché non può spiegare (il famoso "ciarpame
politico") il presidente del Consiglio ha accusato
"Repubblica" di manovre "eversive",
d'intesa con i giornali stranieri, ha parlato di
"campagna d'odio e d'invidia" e ha
invitato gli imprenditori a non fare pubblicità su questo
giornale. Ieri, costretto a rispondere ad una
domanda sul caso che lo insegue appena mette il naso fuori
dalle mura dei giornali e delle televisioni domestiche -
comprese quelle di Stato - ha ribadito la sua minaccia alla
libera stampa. Siamo davanti al caso unico di un
premier imprenditore che usa il mercato ad personam,
invitandolo a colpire un'azienda per fermare un
giornale. Naturalmente noi proseguiremo il
nostro lavoro; e altrettanto naturalmente il Gruppo Espresso
ha annunciato azioni legali contro il presidente del
Consiglio in sede civile e penale. Ma il
problema resta. Perché c'è modo e modo di
affondare: lo spettacolo a cui stiamo assistendo trascina
nel gorgo la dignità di uno Stato e di un Paese.
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mah 25 giugno 2009 0:00
a questo punto è tutto chiaro. prima era odio... ora
è solo invidia!!!! ve piacerebbe, eh! CHI
C'E DAVVERO DIETRO PATRIZIA D'ADDARIO??? (ho
anche lanciato un Topic con questo titolo nel quale sviluppo
diverse considerazioni in 8 punti) E PERCHE' SOLO
ORA E NON PRIMA (che chi di dovere tanto gia' lo
sapeva)?? --- nel 1994 si è cominciato con gli
attacchi con la magistratura. falliti. si è fatto un
referendum per abbattere le sue tv. falliti. ora si
tenta l'arma del gossip con notizie piene di
"parrebbe" "sembrerebbe"... fatto sta
che già il caso noemi era stato gonfiato e si è risolto in
una bolla di sapone. questi sono le mosse di chi non ha
altri argomenti per attaccarlo. poi fa comodo
riportare articoletti qua e là per il mondo.. ma credete
che non ci siano stati articoletti su sarkozy o non ci
fossero su clinton e bush? suvvia!
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reporter 25 giugno 2009 0:00
Sono quattro i pezzi dedicati oggi su El Pais a Silvio
Berlusconi. Il primo è un editoriale dal titolo
"Declive Politico". Al centro dell'editoriale
la preoccupazione che Berlusconi, avvolto dagli scandali che
ne stanno minando la credibilità, non sia in grado di
affrontare gli impegni internazionali che attendono
l'Italia, come il prossimo vertice del G8. In "La
sombra de la cocaina planea sobre Berlusconi", vengono
ricostruite le ultime vicende legate all'inchiesta della
procura di Bari. Un'indagine che apre uno spaccato
preoccupante sulle feste a base di sesso e droga che
avrebbero coinvolto il presidente del Consiglio. Poi un
durissimo commento, "L'enigma Berlusconi", che
parte con una domanda molto amara: "Com'è
possibile che l'Italia, patria del Rinascimento e gran
dama della cultura e della civilizzazione occidentale, abbia
eletto e rieletto un uomo come Silvio Berlusconi alle più
alte cariche di governo?". Il quarto è un articolo
intitolato "In Italia molti più velini che
veline" :"Silvio Berlusconi incarna tutti i sogni
del popolo: ha a disposizione veline, calciatori, avvocati,
giornali, parlamentari, ministri. E l'impunità".
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fra martino 25 giugno 2009 0:00
Chi c'è dietro Patrizia D'Addario chiede SUGAR?
C'e' il Cavaliere "presidente puttaniere"
che in punta dei piedi sopra uno sgabellino ,sudaticcio, con
la lingua fuori e il pace-maker in fuori giri cerca invano
di possedere Patrizia,more ferarum.Ah! porca prostata
perchè lo tradisci! Scapagnini aiutalo! Povera Noemi
così piccola ,così tenera così dolce e delicata,così
celestialmente ingenua e così bestialmente cornificata
ancor prima di diventare grande!
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Zorro 24 giugno 2009 0:00
Sia chiaro che noi stiamo con Minzolini.
Anticipando di poche settimane la legge-bavaglio - che gli
fa un baffo, lui il bavaglio ce l'ha incorporato - il
popolare Scodinzolini (Minzolini - TG1) ha spiegato alla
stampa mondiale che il pornoscandalo di Puttanopoli che sta
travolgendo il premier e ha destato le attenzioni anche di
Avvenire e Famiglia Cristiana, ma persino di Tg5, Matrix,
Giornale e Foglio, non è una notizia. È
«gossip», «pettegolezzo», «chiacchiericcio» usato dai
criminosi giornalisti stranieri, succubi di «interessi
economici», a fini di «strumentalizzazione politica».
Gliele ha cantate chiare. Chissà
come dev'essersi sentito quel suo omonimo che fino a un
mese fa si dedicava, per La Stampa, al gossip, al
pettegolezzo e al chiacchiericcio (a proposito: che fine
avrà fatto?). Ora il solito Di Pietro vorrebbe
licenziarlo dal Tg1, forse ignaro del fatto che da due
giorni le scuole di giornalismo e le facoltà di scienza
della comunicazione sono prese d'assalto da orde di
piccoli e piccole fans che, da grandi, sognano di diventare
Minzolini. Anche la Rai ha dovuto transennare il
cavallo di Viale Mazzini per contenere l'entusiasmo
degli abbonati, ansiosi di pagare un canone triplo o
quadruplo pur di garantire al nostro Pulitzer i necessari
mezzi di sostentamento. Ora si spera che
l'amico Silvio, che lo chiama «l'amico Minzo»,
voglia manifestargli un minimo di gratitudine: una
farfallina tempestata di brillanti o un collier di diamanti
modello Noemi potrebbero andar bene. O magari un
invito nei bagni di Palazzo Grazioli. O, meglio ancora, una
Mini azzurra: la famosa MinzoMini.
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curioso 24 giugno 2009 0:00
Io pure faccio una domanda ai partecipanti di questo
forum.Come pensate che da ora in poi gli alti papaveri della
politica iternazionale(capi di stato, diplomatici,
industriali)possano serenamente accettare inviti per
convegni politici o di affari nello SCANNATOIO SARDO? Credo
che le loro mogli non ne sarebbero contente. E neppure i
media dei loro paesi credo che gliela farebbero passar
liscia.Credo che la politica ipocrita del cucu' abbia
preso una bella tranvata. Alle corte:mandereste le vostre
giovani figlie o le vostre sorelle, o le vostre mogli alle
feste che si tengono negli scannatoi presidenziali?
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Sugar 24 giugno 2009 0:00
RAGAZZI CALMA FACCIO UNA DOMANDA A TUTTI VOI CHE SIETE
PERSONE INTELLIGENTI: CHI C'E DAVVERO DIETRO
PATRIZIA D'ADDARIO??? (ho anche lanciato un
Topic con questo titolo nel quale sviluppo diverse
considerazioni in 8 punti) E PERCHE' SOLO ORA
E NON PRIMA (che chi di dovere tanto gia' lo sapeva)??
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sic transit gloria mundi 23 giugno 2009 0:00
- "E' stato superato il limite della
decenza". Scrive così il direttore del settimanale
Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino rispondendo alle
lettere dei lettori e definendo "indifendibile" il
comportamento del presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi. La Chiesa italiana, continua Sciortino "non
può ignorare l'emergenza morale" di fronte allo
scandalo-escort. "Non si può far finta che non stia
succedendo nulla, i cristiani (come dimostrano le lettere
dei nostri lettori) sono frastornati da questo clima di
decadimento morale, attendono dalla Chiesa una valutazione
etica meno disincantata". Don Antonio
Sciortino è duro anche nei confronti di chi pensa "di
barattare la morale con promesse di leggi favorevoli alla
Chiesa: è il classico piatto di lenticchie da respingere al
mittente. La Chiesa non può abdicare alla sua missione,
nessuno pensi di allettarla con promesse o ricattarla con
minacce perchè non intervenga e taccia". E critica il
comportamento "gaudente e libertino" di chi
considera le donne come "merce" di cui "si
potrebbe averne quantitativi gratis". "Che esempio
si dà alle giovani generazioni?" chiede don
Sciortino. Già nelle scorse settimane Famiglia
Cristiana era intervenuta sulle vicende del presidente del
Consiglio. Sempre don Antonio Sciortino, in un editoriale di
fine maggio, aveva esortato il premier a dire la verità sui
suoi rapporti con Noemi Letizia, parlando di
"incongruenze e contraddizioni". E il settimanale
cattolico a gennaio aveva lanciato anche un attacco a tutto
tondo contro un governo accusato di vivere "fuori dalla
realtà. "Siamo un paese incredibile, metà fiaba e
metà incubo" si legge nell'articolo, che ritraeva
un Silvio Berlusconi preoccupato più dai sondaggi per la
cessione di Kakà e del passaggio di Fiorello a Sky che
dalle sfide della crisi economica. Si anche la santa
meretrix finalmente si è scocciata ,come si
evince,dall' argomentare di don Sciortino.Credo che
per qualcuno la strada sia sempre più in salita .
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Citizen Berlusconi 23 giugno 2009 0:00
Non so come farà a uscirne da una situazione
del genere, è vero che l’Italia digerisce tutto, è vero
che con questi telegiornali che non fanno vedere nulla,
c’è un 60/70% degli italiani che non vedono Internet, che
non leggono i giornali e si formano un’opinione, dati del
Censis, sono 2/3, soltanto guardando la televisione, chi
guarda solo la televisione non sa nulla, non ha sentito
parlare di nulla, è ignaro, gli basterebbe fare un salto in
Canada, in Australia, per sapere tutto, purtroppo vive in
Italia e quindi di quello che succede nel suo paese non gli
fanno vedere nulla, del resto nei prossimi giorni su Carren
Tv, dal 22 giugno, viene trasmesso Citizen Berlusconi che è
un documentario fatto su Berlusconi nel 2003/2004, nessuno
in Italia l’ha mai potuto vedere, l’hanno visto in tutto
il mondo, l’hanno premiato nei Festival del documentario
di tutto il mondo, ma in Italia no, quindi noi viviamo
ancora adesso dentro questo incubo, però è chiaro che è
iniziata quella parabola discendente, ha ragione Fini però,
il discredito che sta accompagnando la classe politica a
causa di quest’uomo e di tutti i servi che lo circondano e
non hanno la decenza di cacciarlo, non significa
instabilità, perché? Perché questo signore ha 100 voti di
maggioranza alla Camera, e chi li trova 100 parlamentari
disposti a autoevirarsi, facendo cadere un governo che è la
loro ultima occasione per restare lì? Quando cade
Berlusconi, questa classe dirigente va a casa, quella di
destra e anche quella di sinistra che sta lì soltanto
perché dall’altra parte c’è lui, altrimenti non ci
sarebbe un altro motivo al mondo perché qualcuno voti
ancora questo partito democratico se non ci fosse
dall’altra lo spauracchio del bau, bau, quindi capite che
nel momento in cui crollasse lui, crolla tutto come nel
1992, allora prepariamoci a qualche soccorso rosso a
Berlusconi, già D’Alema con quell’uscita incauta sulle
scosse, anche se penso che non sapesse nulla
dell'inchiesta di Bari perché i Magistrati di Bari sono
estremamente seri, hanno avuto D'Alema come imputato
prescritto per una tangente dell'impresario di cliniche
Cavallari, quindi sicuramente non vanno da D’Alema a
spifferargli le loro inchieste segrete, ma con
quell’uscita incauta ha già regalato a Berlusconi la
possibilità di gridare al complotto, mentre in realtà ha
fatto tutto lui, Berlusconi, D’Alema non ha fatto niente.
Adesso mi aspetto che quando i dalemiani si saranno
ripresi in mano il partito democratico sottraendolo al
povero Franceschini che con tutti i suoi limiti un po’ ha
arginato la frana nella quale il partito si era incamminato
ai tempi di Veltroni, quando torneranno i dalemiani a
prendersi in mano il partito, probabilmente salterà fuori
qualcuno con un pizzino a dire: Patrizia era per me,
Berlusconi non c’entra niente, l’abbiamo pagata per noi
e poi è andata con lui perché sempre in questi 15 anni,
ogni volta che Berlusconi è apparso zoppicante o
febbricitante è intervenuto immediatamente qualcuno di
quell’area lì del centro-sinistra a salvarlo con le
bicamerali o con i vari dialoghi sulle riforme.
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rico 23 giugno 2009 0:00
Concordo con la tesi che l'UTILIZZATORE FINALE sia
ammalato.Credo che sia affetto da satiriasi patologia
che consiste in una esagerazione morbosa del desiderio
sessuale nell'uomo.E' vecchio,è ammalato! Deve
essere aiutato a guarire!La moglie ha ragione!
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violette 23 giugno 2009 0:00
Ma allora ha ragione Veronica. Lui è proprio ammalato.
Se la sua sfrenata propensione per le giovinette vispe è
una malattia va curato o almeno deve essere messo nelle
condizioni di non nuocere alle giovinette medesime vispe o
non vispe che siano. Lui si limiti a pilotare le navi
scuola. Forse però dati i problemi prostatici vedere da
vicino potrbbe bastargli.
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22 giugno 2009 0:00
Alessia alias Patrizia. Poi Sabina Began. E poi ancora la
parlamentare topolona (copyright Dagospia) al secolo Elvira
Savino e la rossa del Grande Fratello, Angela Sozio, una
delle veline escluse dalle liste del Pdl per le europee dopo
l'editto di Veronica sul «ciarpame». È
questo il quartetto di donne emerso sinora, a vario titolo,
dall'inchiesta di Bari. Began fece conoscere Savino a
Berlusconi; poi al matrimonio di Savino, Tarantini vide
Berlusconi, e il giorno dopo Berlusconi e Tarantini insieme
con Sozio volarono a Bari per la fiera del Levante; infine
Tarantini fece arrivare D'Addario a Roma per una festa a
Palazzo Grazioli. Una catena di affetti e di amicizia. E che
ieri, segno del destino e ironia della sorte, ha incrociato
un'altra notizia dello stesso sapore che infuocò il
giugno di tre anni fa. Era di questi tempi. Salvo Sottile,
portavoce dell'allora ministro degli Esteri Gianfranco
Fini, venne arrestato per la Vallettopoli scoperta da Henry
John Woodcock, famigerato pm di Potenza. In manette finirono
anche il re mancato d'Italia, Vittorio Emanuele, e il
fratello dell'attuale sottosegretario Pino Pizza.
Concussione sessuale, questa l'accusa iniziale per
Sottile. Un alto funzionario della Rai, anch'egli
coinvolto, al telefono gli disse: «Ho parlato oggi con il
direttore generale, che mi ha confermato che essendo una
grande gnocca per il tipo di trasmissione gli fa anche
comodo». I due si riferivano a una stellina di nome
Elisabetta Gregoraci, poi fidanzata e moglie del
multimanager Flavio Briatore. E ancora: «Ci facciamo fare
un bel pom...o». Di qui la concussione sessuale.
Quell'estate non si parlò d'altro. Chiamatelo pure
gossip. A un certo punto saltò fuori un misterioso
centrista fedifrago beccato da un paparazzo su uno yacht in
mezzo al mare. Mastella captò le voci e smentì. I sospetti
si addensarono su Casini. Ma non era vero nulla. Balla, non
gossip. Era il 2006. Si era votato da poco e tra Prodi e
Berlusconi fu un quasi pareggio, col primo a spuntarla per
un pelo. Il Cavaliere fece la campagna da solo
nonostante i proclami del tridente Be-Fi-Ca,
Berlusconi-Fini-Casini. Il Fi-Ca gli fu
d'impaccio, una volta tanto. Allora la
fondazione "Fare futuro" muoveva i suoi primi
passi e non imperversava quotidianamente in nome e per conto
di Fini. Il ministro degli Esteri aveva ancora
un partito. C'era solo Luca Barbareschi che
tuonava: «In Rai abbiamo portato solo le mignotte».
Le versioni sono due. Altri testimoni
riferiscono che disse «zoccole». In ogni caso
la sostanza non cambia. Ieri, però, tutta la
storia si è ridotta a un peculato d'uso: Sottile è
stato condannato dal tribunale di Roma (dove nel frattempo
era stata trasferita l'inchiesta) a otto mesi di
reclusione per aver fatto accompagnare alla Farnesina con
un'auto blu Gregoraci e un'altra starlette.
Tutto qui. All'epoca, però,
berlusconiani ortodossi e berluscones di An usarono lo
scandalo per indebolire Fini. Addirittura,
Maurizio Gasparri attaccò Gregoraci, protagonista di uno
spot, definendola «un cattivo esempio». Lei
reagì con violenza e in modo allusivo: «Sono stufa di
essere tormentata, chi è senza peccato scagli la prima
pietra». Non solo: in alcuni ambienti di An,
alla notizia dell'arresto di Sottile, furono stappate
bottiglie di champagne. Del resto c'era da
capirli, i colonnelli di An. Allora erano sei,
due per corrente, e tre di loro vennero decapitati un anno
prima da Fini. Motivo? Gossip, ovviamente.
Nulla di nuovo sotto il sole, come recita il Qohelet.
Ancora estate, stavolta luglio del 2005.
In un bar del centro di Roma, “La caffetteria” in
piazza di Pietra, un cronista del Tempo intercetta dal vivo
una conversazione tra Ignazio La Russa, Gasparri e Altero
Matteoli. I primi due di Destra protagonista, il
terzo di Nuova alleanza. Parlano di Fini e
sembra di sentire Veronica. Dicono che
«Gianfranco è malato, è dimagrito, gli tremano le mani, o
guarisce o sono guai». Il sottotesto alla
discussione e alla malattia del leader sono le voci su un
presunto flirt di Fini con la ministra azzurra Stefania
Prestigiacomo. I due, alcuni mesi prima, erano
stati artefici di uno strappo nella maggioranza sul
referendum sulla fecondazione. Tre sì e un no.
Ebbene dieci giorni dopo la conversazione della
“Caffetteria”, il capo di An fece la sua prima
epurazione. Azzeramento degli incarichi. La
Russa commentò: «Capisco la sua reazione, Gianfranco non
poteva rimanere immobile. Ma dissento da un certo eccesso di
legittima difesa». Oggi la partita
erotico-politica si gioca a ruoli invertiti. È Fini che ha
la tentazione di lucrare sulle difficoltà del premier.
Senza contare che ha un bel sassolino da togliersi dalla
scarpa. Fu quando lasciò la moglie Daniela e andò a
convivere con Elisabetta Tulliani: su Mediaset, a Striscia
la notizia, trasmisero un video di Tulliani col suo ex
compagno, il patron del Perugia Luciano Gaucci. Il sesso è
un'arma e può far cadere regimi e leader. Come capì,
sempre a destra, Benito Mussolini. Ecco cosa scrisse Gian
Carlo Fusco: «Nel giro di poche settimane, tutti i gerarchi
che ne facevano parte, salvo rarissime eccezioni, avevano
perso la grinta della vigilia. Si erano ammosciati.
Mondanizzati. Rivelandosi avidi di comodità. Di belle
donne. Di luce blu diffusa dall'abat-jour. Allontanando
subito da Roma il pleiboismo, bordelliero e rissaiolo, il
duce aveva creduto di assicurare al partito quella
rispettabilità che gli era indispensabile per trasformarsi
in regime». Il problema è che il Cavaliere non è un
gerarca qualunque.
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