Commenti
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Sharman* 5 giugno 2010 22:56
Dal Duca Gramont di Salmour al Conte Camillo Benso di
Cavour
Vienna,1858 "Del resto siate sicuro che se non sarete in
guerra con gli altri Stati dell'Italia Meridionale, non
sarete mai amici e neanche alleati sinceri. E ciò non è
affatto a causa della differenza radicale dei costumi, del
carattere, della mentalità, delle consuetudini,di tutto: in
una parola. Questa differenza, tutta a Vostro vantaggio, è
certamente una delle più notevoli che esistano in Europa, e
la Razza sia degli Stati Romani che di Napoli è più
lontana dal tipo Piemontese di quanto non siate Voi dallo
Svedese, dall'Inglese e perfino dal Lappone. Chiamiamo le
cose col loro nome: non c'è razza umana più imbastardita
nel morale, più avvilita, più depravata di questa. E'
letteralmente incapace di alcunché di buono se non di
mentire su se stessa ed usare il suo notevole intelletto
naturale a mascherare la realtà del suo carattere. Nulla
potrebbe accadere di più infausto al Piemonte che di aprire
agli Italiani del Mezzogiorno (Sud) le porte del suo
Parlamento e della sua Amministrazione, poiché con loro
entrerebbero immancabilmente la venalità, la codardia,
l'impostura e la concussione. Tutto ciò che è insito nel
sangue di tutte le classi è la causa di ogni male. Nessuno
osserva la legge, qualunque sia: dura o clemente. Il
despotismo è la regola per tutti. Non accusatene il
Governo, sarebbe ingiusto, poiché non potrebbe agire
altrimenti senza contravvenire alle usanze. D'altronde non
gli si obbedisce e non obbedisce, e poi coloro che governano
sono dello stesso sangue dei governati e tutti si capiscono.
Alcuni oppositori dicono che fuori di Roma nelle legazioni
è un'altra razza. Vi ho creduto dapprima, ma mi sono
profondamente ricreduto. Sono altrettanto vili, incapaci, un
po' più corrotti, ecco tutto. Questa razza, ricordate ciò
che Vi dico, sarà il flagello d'Italia e chiunque sogni per
il Nord delle province italiane un avvenire nazionale deve
ricacciare col piede questi ateniesi servili, artisti
mancati, avvocati ciarlieri, strilloni da caffè, soldati di
pane pepato che non meritano di essere raffrontati agli
ardimentosi Piemontesi. Non perdete più tempo ad occuparvi
di loro, credetemi, essi hanno la cancrena che si propaga.
Solo il tempo, con l'industria, potrà cambiare questa
natura bastarda e trascinarli al seguito degli altri Popoli,
al seguito del Piemonte forse, e allora il loro governo che
è carne della loro carne e ossa delle loro ossa muterà con
loro. Più lo osservo e più ne sono certo. Ma ho detto
abbastanza su questo Popolo: io lo disprezzo".
Da Carteggio Cavour-Salmour, a cura della Commissione Reale
Editrice dei Carteggi Cavouriani, Editore Zanichelli,
Bologna, 1936
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lucillafiaccola1796 4 giugno 2010 17:13
E questo è il succo....
.........a me non interessa “dire la mia e
leggere\ascoltare la tua”; mi interessa il confronto per
giungere a una sintesi che sia un punto più avanzato di
comprensione della realtà, mettendo insieme l’esperienza
e le conoscenze di più persone.......
meglio di così....!
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sergio2 4 giugno 2010 14:40
...
Io però preferisco “il Llibero” Davide Giacalone
http://www.davidegiacalone.it/economia/evasori-e-persecutori
/
Giacché Sugar non perde il vizio, divago anch’io per
almeno due ragioni:
1) non posso dialogare con una fotocopia o con qualcuno che
parla per interposta persona
2) non ha senso discutere senza che sia definito l’oggetto
della discussione.
Tralascio il punto 1), perché non amo ripetermi, ma non ha
senso discutere cambiando di continuo l’oggetto della
discussione.
Mi sembra di assistere a quelle discussioni al bar sport,
intorno a qualche boccale di birra, dove quel che conta è
parlare per paura del silenzio.
Non è importante di cosa si parla e cosa si dice;
l’importante è avere conferma della propria esistenza in
vita grazie al sentire la propria e altrui voce…
Non è neanche importante ascoltare e cercare di comprendere
il punto di vista altrui: l’importante è sentire, perché
il silenzio dicono sia sinonimo di morte.
Da questo punto di vista non c’è molta differenza tra i
vecchietti che sulla panchina discutono per ore intorno al
tema del “non ci sono più le mezze stagioni” e gli
adolescenti nati vecchi che “friv-olezzano” su
facebook…
Spesso, chi vive questo disagio relazionale non ha qualcosa
da dire, anche perché non si documenta su ciò di cui ama
discutere, ma poiché è alfabetizzato, sa ripetere quel che
ha sentito da altri, e che suona bene, senza curarsi di
metabolizzare e indagare quel che ha sentito.
Le idee sono come le cipolle, diceva Gaber.
Così tutti si sentono in dovere di discutere di argomenti
“impegnati”, senza passare per la casella del via,
ovvero ricerca, riflessione, analisi, documentazione…
Parlo di tutto e quando non so come affrontare le
argomentazioni che mi sono state proposte, semplicemente
cambierò argomento…
Il più delle volte queste discussioni terminano con un
profondo: io la penso così.
In altre parole, la comunicazione si riduce a semplice
“notifica” di cosa pensa ogni partecipante.
Così, le discussioni più serie diventano il gossip (forma
edulcorata del pettegolezzo) dove spesso c’è realmente
confronto nel giudicare i comportamenti altrui.
Vi siete mai interrogati sul perché il gossip ha così
successo?
Fine della divagazione.
Vedi Sugar, non mi sono soffermato sulla
decontestualizzazione, semplice effetto e risultato del tuo
non rispondere alle argomentazioni che ti ho proposto.
Infatti, rilevavo che la replica di Sugar è parziale
“perché preferisce soffermarsi su alcune frasi del mio
intervento, …, evitando di affrontare le questioni
centrali che pongo”.
Tra virgole, parentetica, “(frasi) che decontestualizzate
diventano poco comprensibili o in ogni caso poco
significative”.
Ancora una volta tu ti soffermi sulla proposizione
incidentale, saltando a pie’ pari le argomentazioni che ti
propongo.
Ti ho illustrato con dati, numeri e fonti, perché affermare
che “in Calabria ogni 100 euro di tasse pagate se ne
evadono 85” sia con alta probabilità una cavolata.
Passare, a questo punto, dalla discussione intorno
all’evasione fiscale a una discussione intorno al sistema
fiscale e agli strumenti di lotta all’evasione è ancora
una volta un cambiare discorso, senza che su quello
precedente si sia giunti a qualche conclusione.
In altre parole, a me non interessa “dire la mia e
leggere\ascoltare la tua”; mi interessa il confronto per
giungere a una sintesi che sia un punto più avanzato di
comprensione della realtà, mettendo insieme l’esperienza
e le conoscenze di più persone.
Ripeto, allora, e mi soffermo solo su questo punto per non
allargare troppo.
Sostieni di aver sentito a Porta a Porta alcune affermazioni
sui livelli di evasione nelle diverse regioni d’Italia.
Riporti questi dati proponendoli a tutti noi come una
verità sconvolgente.
Argomento, con il supporto di dati e fonti, per spiegare
come quelle cifre e affermazioni siano a mio avviso delle
corbellerie.
Quel che mi interessa comprendere è se a questo punto della
discussione sei ancora convinto della fondatezza dei dati
che hai riportato o se sei almeno in dubbio.
Se sei convinto, vorrei che ci spiegassi su cosa fondi la
tua convinzione.
Non m’interessa convincerti di qualcosa, ma comprendere il
sottostante alla tua convinzione, in altre parole su cosa si
fonda.
Perché una convinzione, un’idea è tale quando è basata
su dati, analisi, documenti, ricerche… diversamente è un
pregiudizio.
Qualche battuta sulla discussione in generale.
Appartengo a quella esigua minoranza che non rimprovera a
Berlusconi di essere Berlusconi, come ieri non rimproveravo
ai comitati democristiani clerico-affaristici di essere
tali, pertanto ritengo sia una banalità affermare che i
governi sono responsabili dei risultati e degli effetti del
loro governo…
La riflessione che ponevo era intorno all’esclusiva
responsabilità al punto che qualsiasi cosa succeda si
afferma “piove, governo ladro!”.
Ponevo l’accento sulle responsabilità condivise, con
ruoli diversi, non per partecipazione istituzionale
all’attività politica ma perché tutti partecipano a un
sistema fondato su lottizzazione, partitocrazia, nepotismo,
clientelismo…
In altre parole, tante sfumature diverse ma mancanza in
Italia di progetti di governo alternativi al sistema
partitocratico.
E a questo modello di sistema mi rifacevo per spiegare il
mancato superamento di storiche carenze del sud.
Per te la differenza tra nord e sud è dovuta a un non ben
precisato e individuato “humus differente”.
Per me le differenze, risultato di una storia, sono due
facce della stessa medaglia; in tutto il Paese vediamo gli
stessi problemi con gradazioni differenti e il degrado
istituzionale di una zona è funzionale anche all’altra
per il mantenimento di un sistema di potere.
Ho spiegato questa mia posizione, offrendo elementi di
riflessione, giungendo alla conclusione che oggi la
disunità d’Italia (da perseguire ieri con la secessione
oggi con il federalismo) è funzionale alle nuove clientele
come ieri era funzionale l’unità ai comitati affaristici
che pilotarono l’unità d’Italia.
Il sistema politico di “ripagare” i comitati d’affari
sostenitori o gli amici finanziatori è alla base della
nostra storia nazionale... a partire da Garibaldi.
L’altro pilastro nazionale è il conflitto
d’interessi… a partire dal neo-nato regno d’Italia.
Chi fu il primo ministro delle finanze del Regno d’Italia?
Inutile, però, offrire argomenti di approfondimento se si
gode nel ripetere quel che si sente, senza uno straccio di
verifica e di ragionamento e soprattutto se manca la voglia
di confronto e di verifica.
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, ovvero
quando si vuole sostenere una tesi pre-costituita allora si
scodellano di continuo dati e affermazioni funzionali allo
scopo, ignorando ogni altro elemento di analisi e
riflessione.
Esattamente come un PM che cerca solo elementi di prova
della colpevolezza…
Non si scava, non si ricerca, non s’indaga…
Così non si vedono
- i doppi e tripli incarichi dei propri beniamini,
- gli imprenditori ruspanti che hanno vissuto e prosperato
con i denari pubblici gentilmente erogati da politici
corrotti in cambio di tangenti e favori,
- gli sperperi di denaro pubblico con appalti gonfiati
concessi ad aziende amiche del territorio amico,
- i successi nello sviluppo industriale di un’area del
paese grazie ai continui finanziamenti pubblici a svantaggio
di altre parti del Paese,
- gli interventi ordinari al nord per realizzare opere che
invece al sud divenivano interventi straordinari.
Non si vedono…
Perché la parola d’ordine è la panacea federalista…
- per poter rubare meglio, direbbe il lupo travestito da
nonna alla piccola cappuccetto rosso
o
- per servirti meglio direbbe il bergamasco Arlecchino.
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lucillafiaccola1796 3 giugno 2010 18:41
"Il peggior evasore fiscale è quello che rinun-cia alla
ricevuta dal barbiere"
Ben detto... ma gli zombies magari dal barbiere mandano
l'alter ego....sentito che ora ci si può "sposare" con 1
robot?...Sempre più avariati i cervelli animal u-mani!
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Lucio Musto 3 giugno 2010 14:02
evasione fiscale?...
"Il peggior evasore fiscale è quello che rinuncia alla
ricevuta dal barbiere"
Perchè?... provateci a ragionarci su con calma e serietà;
riuscirete a rispondervi da soli, e scoprire anche il
perché
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sugar magnolia 3 giugno 2010 12:44
Sergio
io ho solo estratto alcune frasi, non certo per
decontestualizzarle, ma solo per fare vedere a quale punto
stavo rispondendo.
D'accordo poi che non solo i governi della I° Rep. sono
colpevoli, c'e ovviemente tutta quella sterminata galassia
di faccendieri, clientes, imprenditori collusi con le
cosche, plitici trombati, colletti bianchi, uomini della
Finanza (ricordo en passant lo Scandalo dei Petroli), etc.
etc.
Pero' la parte piu' visibile e' quella del
governo/Parlamento in quanto si tratta di rappresentanti
eletti, in quanto tali piu' visibili.
Detto cio' possiamo girare intorno all'argomento con post su
post, possiamo scrivere sino ad arrivare a 5 tomi, abbiamo
messo al fuoco tanti aspetti, e ciascuno dei quali sarebbe
meritevole di un volume.
Io pero' volevo aggiungere un'altra osservazione riguardo
l'evasione fiscale la quale risulta tanto giusta quanto
pericolosa, con lo Stato che oscilla fra la resa e
l’abuso, debole nell’amministrazione e prepotente nella
sanzione.
In Italia, sono tutti contro l’evasione fiscale, anche gli
evasori fiscali, i quali, nella gran parte, ritengono
scusabile la propria condotta (non rilasciare ricevuta, non
pagare interamente i contributi dovuti ai collaboratori
domestici, accordarsi con il dentista e così via), ma
altamente esecrabile quella altrui.
I funzionari dell’Agenzia delle Entrate hanno rinverdito
il vecchio costume: solve et repete. Prima paghi e poi
reclami.
Si stimano di racimolabili ben 20 miliardi in tre anni,
grazie alla semplice soppressione della procedura
attualmente in vigore, di cui lamentano, a ragione, la
lunghezza e incertezza. Anche i processi sono lunghi ed
incerti, il che dovrebbe sollecitare la riforma della
giustizia, ma non è un buon motivo per far emettere le
sentenze direttamente ai questurini.
Ad oggi le cose stanno così:
a. il fisco fa dei controlli e deduce che i conti non
tornano;
b. a questo punto manda al contribuente un avviso
d’accertamento;
c. nel corso dello stesso è possbile che le due parti,
fisco e cittadino, s’accordino, e la cosa finisce lì;
d. in caso contrario l’accertamento è iscritto a ruolo,
il che avviene entro un anno;
e. successivamente il ruolo è caricato dalla società di
riscossione, che entro nove mesi notifica una cartella
esattoriale;
f. il contribuente, a quel punto, ha sessanta giorni entro i
quali pagare o chiedere ad un giudice d’essere liberato da
una persecuzione ingiusta e immotivata.
A quel punto, sono passati un paio d’anni dall’inizio.
Il cittadino onesto sarà in stato ansiogeno, mentre quello
disonesto avrà fatto sparire i soldi. Non funziona, è
solare.
Questa la riforma: rendiamo esecutivo l’avviso
d’accertamento e costringiamo il cittadino a scucire tutti
i soldi entro 90 giorni. Poi potrà rivolgersi al giudice, o
per fare ricorso o per rispondere d’omicidio.
Ci sono intere categorie di lavoratori che ricevono
l’intimazione di pagare l’Irap, salvo il fatto che la
Cassazione continua a dare loro ragione (dopo anni), perché
quella tassa non è dovuta in assenza di stabile
organizzazione (oltre a essere dissennata in sé). Per non
parlare dei milioni d’italiani che ricevono lettere
minatorie dalla Rai e dall’Agenzia delle Entrate,
reclamanti canoni non dovuti (sia che si considerino
famiglie distinte quelle di due coniugi residenti in due
diverse case, sia che si considerino gli studi professionali
alla stregua di bar).
E, diciamolo senza peli sulla lingua, se la giustizia
tributaria è lenta nel dar ragione allo Stato che deve
incassare, diventerà lentissima nel darla al cittadino che
deve avere indietro soldi che gli sono stati portati via.
Diverso, e innovativo, sarebbe favorire i pagamenti
elettronici, capaci di rendere tracciabili anche le piccole
spese. Conosco l’obiezione: gli italiani sono abituati a
pagare in contanti. Ora, a parte il fatto che chi va al
supermercato sa che già moltissimi pagano con la carta di
credito o il bancomat(ALMENO AL NORD, IL SUD VIENE SEMPRE
DOPO 10 ANNI.....ma fa lo stesso, le buone abitudini possono
essere incoraggiate. Ad esempio rendendo più conveniente
l’uso della moneta elettronica (i privati già lo fanno,
premiandomi, lo faccia anche lo Stato).
II° novita'
Ad aumentare la preoccupazione contribuisce un’altra
novità: non sarà più possibile compensare crediti e
debiti fiscali se c’è, iscritto a ruolo, un debito non
riconosciuto. Detto in modo diverso: non si potrà
compensare se prima non si pagano tutte le cartelle
esattoriali, anche quelle ritenute non dovute.
Quindi,
prima paghi
poi compensi
poi agisci per via tributaria per far valere q
Preoccupa perché è un disincentivo a far funzionare la
giustizia, dato che in assenza di verdetto si sterilizza la
compensazione, quindi si consolida (illegittimamente e a
spese del contribuente) una parte del debito pubblico.
Dal governo ripetono che è già molto non avere aumentato
le tasse. A me pare che si sarebbe potuto fare di più,
ovvero riformare la macchina fiscale, renderla più evoluta
e, al tempo stesso, riequilibrare il carico, in modo da
evitare che, come oggi, sia così sperequato, talché una
parte dei cittadini se lo porti sulle spalle e un’altra
parte passi accanto fischiettando. Le riforme, però, non si
fanno cominciando dalle punizioni. E se è bene (grazie) che
non siano messe le mani nelle tasche dei cittadini, già
molto provate, non per questo si è autorizzati a mettere
loro un dito colà ove non batte sole.
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sergio2 1 giugno 2010 18:05
...
Brevemente sugli interventi di Sugar in replica (parziale) a
quanto da me esposto.
Replica parziale quella di Sugar perché preferisce
soffermarsi su alcune frasi del mio intervento, che
decontestualizzate diventano poco comprensibili o in ogni
caso poco significative, evitando di affrontare le questioni
centrali che pongo.
Chi volesse capire meglio, legga le repliche di Sugar e vada
a vedere quanto sul punto da me esposto nell'intervento del
29 maggio.
^^^^^^^
La questione della responsabilità del debito pubblico va
vista in relazione al concetto che esprimo e che riporto:
“I fatti sociali hanno sempre delle cause storiche,
culturali, politiche, economiche… ma i protagonisti e le
responsabilità non sono sempre individuabili con precisione
e nettezza.
Possiamo forse affermare che la responsabiltià del debito
pubblico italiano sia addebitabile ai governi della
cosiddetta “prima repubblica”?
Possiamo anche affermarlo, ma sarebbe una grossolana
cazzata.”
Significa che non possiamo dare tutte le responsabilità ai
governi come se le opposizioni, il mondo imprenditoriale, i
media, i sindacati e le altre componenti della società
italiana non contino nulla.
Quel debito è velocemente cresciuto anche perché le
opposizioni non avevano un progetto di governo alternativo
ma semplice desiderio di partecipare al lauto banchetto
della spartizione.
Il che non significa che tutti sono responsabili nella
stessa misura.
Ovviamente, le responsabilità sono differenziate, ma dove
iniziano quelle del governo e dove quelle dell’opposizione
è difficile stabilirlo dal momento che lungo gli anni
ottanta del secolo scorso tutti i provvedimenti in tema di
scuola, sanità, previdenza, giustizia, lavoro, politica
estera… sono passati con il voto favorevole del maggior
partito di opposizione e ogni finanziaria è stato un
assalto alla diligenza.
Paradossalmente, Sugar giunge alla conclusione che la
responsabilità è all’80% di quei governi, confermando la
mia tesi: esistono altre responsabilità e sono proprio
queste “altre repsonsabilità” che vanno indagate per
comprendere il sistema di potere che regge l’Italia.
Diversamente, RAI3 sarebbe da tempo senza pubblicità e
Rete4 da tempo sul satellite… Tanto per fare un esempietto
semplice semplice…
E qui mi fermo diversamente addio risposta in breve (che mi
sa breve non sarà), ma vale la pena ricordare che nel
periodo 2000-2009, in base ai dati diffusi da Banca
d’Italia e ISTAT, la spesa pubblica in Italia è aumentata
passando da una incidenza del 46,5% sul PIL a quasi il 52%
sul PIL e in questo periodo mi sembra che Berlusconi abbia
governato duo o tre giorni, quando è stato libero dagli
impegni processuali; o mi sbaglio?
Avrà o no qualche responsabilità?
^^^^^^
Se cito Treviso, le spese per la nuova sede della provincia
di Treviso, il balletto ridicolo del governo intorno al tema
delle province da eliminare… è per evidenziare la
mancanza di un progetto per il futuro di questo Paese che
caratterizza le forze di Governo (e di opposizione) e non
per banalmente osservare che in ogni città ci sono
polemiche e conflitti.
Quando si vuole combattere gli sprechi, la cultura da
“Roma ladrona”, la partitocrazia… poco importa se la
ricchezza si produce o si depaupera quella prodotta da
altri, perché in ogni caso sprecando le risorse pubbliche
prodotte si depauperano come minimo le future generazioni…
e non credo ciò piaccia ai giovani trevisani.
Ieri la Lega affermava l’inutilità delle province e il
PDL anche; adesso per la Lega le province non si toccano e
per il PDL tutto si riduce a sopprimerne alcune, un giorno
sì e l’altro no.
Un Governo serio (mi appello alla serietà e non a capacità
ed efficienza, come vedete) si dovrebbe occupare di definire
come ridistribuire le funzioni delle province tra gli altri
Enti e non di eliminarne 10 su 110 ballando intorno a un
criterio cretino che è il numero dei residenti o l’essere
o meno territorio di confine… cagata pazzesca visto che
anche Crotone e Fermo sono province di confine al pari di
Sondrio… ma queste sono finezze che persone che nulla
sanno di diritto, come tanti nostri politicazzi, non possono
comprendere. E chiunque conosca l’articolo 133 della
Costituzione… avrebbe evitato di avventurarsi in modo
così squallido e cialtronesco sul tema della soppressione
di alcune province.
L’ignoranza dei politicazzi è pari solo alla loro
arroganza.
^^^^^^
Solo per miopia o tifoseria (in ogni caso condita da una
buona dose di disinformazione o di malafede, scegliete voi)
possiamo esaltare la classe politica del nord e
specifcamente del nord-est (cosa che Sugar ha ripetutamente
fatto), dimenticando però i doppi e tripli incarichi che
anche tanti leghisti ricoprono…
C’è una bella differenza tra un comportamento inopportuno
ma legale e un comportamento illecito.
Cota, parlamentare pur essendo presidente della regione
Piemonte, e tanti altri simpatici signorotti della vecchia
politica interpretata dalle nuove generazioni, sono
responsabili di un comportamento illecito perché l’art.
122 della Costituzione vieta che le due cariche possano
essere ricoperte contemporaneamente.
Il giorno stesso in cui Cota, tanto per fare un esempio, ha
accettato la carica avrebbe dovuto rinunciare a quella di
parlamentare in modo automatico, se fossimo in uno Stato di
diritto in cui esiste il senso delle Istituzioni.
Invece, dovrà riunirsi la Giunta per le elezioni che ancora
non riesce a riunirsi per i troppi impegni dei colleghi di
partito dei signori di cui sopra…
Niente male come esempio di efficienza e di credibilità.
^^^^^^^
Quando affermo che il nord ha bisogno del sud per reggersi,
non mi riferisco all’aspetto economico, come risulta
evidente dal mio intervento, ma all’esigenza di mantenere
in piedi un sistema politico fondato su affarismo,
nepotismo, clientelismo… e tutte le cose di cui ho già
scritto, e non mi ripeto, per cui è utile al sistema
politico anche l’eccellenza nella pessima gestione… come
dimostra la gestione del “caso” comune di Catania che ho
citato.
^^^^^^^^^^
E veniamo al tema più succoso: i livelli di evasione nelle
regioni italiane.
Io ho ripreso i dati del ministero e di un centro studi,
indicando le fonti.
Tutti questi dati dimostrano la sostanziale omogenea
distribuzione sul territorio nazionale dell’evasione, in
relazione, ovviamente, alla misura della ricchezza prodotta.
Gli accertamenti fiscali e i dati ufficiali, compresi quelli
periodici divulgati da Banca d’Italia, dimostrano che
l’evasione è particolarmente alta nel settore edile, sale
vertiginosamente tra i liberi professionisti, sale ancora
tra le ditte individuali, il famoso popolo delle partite IVA
che mi sembrano ben rappresentate nel nord Italia e
soprattutto nel Veneto. O è ancora una mia fantasia?
Le grandi aziende, abbastanza ben presenti al nord, e i
ramificati gruppi industriali, diffusi in discreta misura
nella mansueta Padania, preferiscono dedicarsi invece
all’evasione dell’IVA, mediante il gioco delle fatture
false e il meccanismo delle compensazioni.
Sugar ha citato dei dati (che dice di aver sentito a Porta a
Porta), che io mi sono limitato a riprendere affermando e
riconfermando che sono delle castronerie madornali, almeno
nel modo in cui sono stati riportati.
Se si afferma che in Calabria ogni 100 euro di tasse pagate
se ne evadono 85, significa che se non ci fosse evasione il
totale delle tasse pagate sarebbero 185 per ogni 100
effettivamente versate. Certo, in relazione al gettito
fiscale della Calabria.
Se non è questo che intendevi dire, Sugar, spiegaci un
po’ il senso di quelle parole e se poi ci spieghi anche di
che tipo di gettito fiscale stai parlando e quali sono i
criteri assunti come base di analisi e calcolo… magari
potremmo capire meglio.
Sviluppando il ragionamento già proposto, se il gettito
fiscale della Calabria fosse 1350 milioni di euro, significa
che dovrebbe essere 2497,5 milioni di euro.
Se nel Veneto, sempre per esempio, avessimo un gettito
fiscale pari a 3240 milioni di euro, succederebbe, se non ci
fosse l’evasione indicata nella misura del 17%, che quel
gettito salirebbe a 3790,8 milioni di euro.
A questo punto il gettito fiscale d ciascuna regione va
diviso per il numero dei propri contribuenti o per il numero
dei residenti.
A questo punto scopriremmo quel che ho affermato ovvero che
i calabresi sarebbero più ricchi dei veneti… perché
credo non ci siano dubbi sul fatto che il gettito fiscale è
in relazione al reddito prodotto e alla ricchezza posseduta
(o sono in relazione alle ore di sole?), quindi se
eliminiamo l’evasione abbiamo la misura esatta del reddito
e della ricchezza.
Infatti, il gettito fiscale pro-contribuente della Calabria
sarebbe leggermente inferiore a quello del Veneto;
differenza ampiamente comprensibile se si tiene conto delle
diverse situazioni demografiche e dei carichi di famiglia
(pensate alla disoccupazione femminile tra le due regioni).
In altre parole, avremmo che il contribuente calabrese
produce mediamente un reddito quasi analogo a quello veneto
ma avendo mediamente più carichi familiari paga un po’
meno dei veneti.
Il calcolo è basato sulle imposte IRPEF secondo i dati
ministeriali e le elaborazioni di Banca d’Italia e ISTAT.
Provate a verificare e poi ditemi come stanno secondo voi le
cose.
Il tema fisco è molto complesso: le fonti vanno verificate
e bisogna conoscere i parametri alla base dell’analisi.
Per esempio, tutti dicono che la Lombardia è il maggior
contribuente del fisco nazionale.
Il che è vero in termini assoluti, ma è una banalità
perché col puro dato numerico non si comprende nulla.
Infatti, non esiste il signor Lombardia ma esiste una
entità territoriale composta da dipendenti, artigiani,
industrie, commercianti, professionisti…
Il gettito fiscale (IRES+IRPEF+IVA+IRAP) va quindi diviso
per i contribuenti o per la popolazione della regione.
Così procedendo, scopriremmo che al primo posto c’è il
Lazio come maggior contribuente per gettito pro-capite,
seguito dalla Lombardia con un distacco di ben 6 punti
percentuali.
^^^^^
Lasciamo perdere la questione intercettazioni perché basta
seguire l’evoluzione del testo in questi mesi per rendersi
conto di quale sia l’effettiva volontà del Governo.
Che ragione c’è di ribaltare le attuali norme che
regolano la pubblicità del processo?
Un aspetto fondamentale di un sistema democratico è lo
svolgimento a porte aperte, ovvero svolgimento pubblico, di
un processo.
Se passassero le norme proposte una qualsiasi parte coivolta
(imputato, teste, consulente…) potrebbe determinare lo
svolgimento a porte chiuse.
Senza dubbio una riforma essenziale per il buon
funzionamento della Giustizia, se ci bastano le etichette
senza dare importanza al contenuto…
Allo stesso modo, come già detto, invece di prendere atto
del fallimento del regionalismo (comprese le regioni a
statuto speciale), si presenta il federalismo fiscale e
demaniale o chissà cosa ancora come la soluzione del
problema… ma quale problema?
Quello della spesa pubblica al servizio degli imprenditori
amici?
Delle consulenze facili per servire gli amici degli amici?
Della spesa sanitaria senza controllo alcuno sulle
prestazioni effettivamente rese?
Degli affari immobiliari?
Degli appalti lucrosi?
La corruzione e l’uso privato del denaro pubblico non
sarà mai sconfitto se non cambiano le regole di
funzionamento del sistema.
Come può un bene nazionale, quindi valore patrimoniale per
tutti gli italiani a garanzia anche del debito pubblico
italiano, essere conferito a un ente territoriale senza
alcuna contropartita economica?
In pratica stanno diminuendo il patrimonio nazionale (quindi
le garanzie) senza alcuna certezza che il bene rimanga
pubblico, anzi si prevede espressamente anche il cambio di
destinazione d’uso e la vendita a privati, e in ogni caso
il ricavato va all’ente locale.
Che dire poi dei beni culturali nazionali che sono per
Costituzione inalienabili, nel senso che non sono
trasferibili dallo Stato ad altro ente locale?
Ma che palle… la costituzione, il diritto, le analisi, il
futuro… lasciateci giocare a monopoli e non rompete il
cazzo.
Scusate, mi stavo dimenticando la priorità: disunire
l’Italia è oggi prioritario come ieri lo è stato unirla,
per poter servire meglio le nuove clientele.
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lucillafiaccola1796 30 maggio 2010 19:51
Lega Ioli...anche voi siete sotto il giogo KKK kick kiesa
kattolica! Meditate e fatevi the "servant's account"
Su Palazzo Chigi c'è croce fissoooo! Capito gli inciuci?
Altro che Fede...ralismo, breccia di Porta Pia, Unità
d'Italia... tutte emerite scempiaggini....! Vatik Ano...
Paradiso Fiscale & Inferno...41bis per Preto Fili...!
Immensa stronzkazzata...! Il limite per Noi è la morte, per
l'oro è l'inferno... non esiste la morte al quadrato, né
l'inferno... che sia semplice o all'ennesima potenza.... !!!
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lucillafiaccola1796 29 maggio 2010 19:29
sergio2
29 maggio 2010 2:30
Di grande pregio. Copiato. Me lo centellinerò domani
mattina, al posto de Il Menzognerooo!
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lucillafiaccola1796 29 maggio 2010 19:28
sergio2
29 maggio 2010 2:30
Di grande pregio. Copiato. Me lo centellinerò domani
mattina, al posto de Il Menzognerooo!
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sugar magnolia 29 maggio 2010 15:54
"Tornando alle province e agli sprechi, non mi sembra che a
Treviso siano molto contenti dei milioni spesi per la nuova
sede della provincia.
Non mi sembra sia un esempio di efficienza, di buona
capacità amministrativa e di semplice comprensione dei
problemi il balletto di questi giorni intorno all’ipotesi
di eliminazione di alcune province"
Certo, in ogni citta' ci sono sempre polemiche di ogni tipo,
se pero' Treviso spende tot per la sede della provincia, io
dico che Trevisao spende anche dei soldi che produce,
Treviso riceve meno di quello che da'.
Reggio Calabria riceve piu' di cio' che da' e per varie vie
traverse, cio' che riceve lo sciupa tutto. Perche', per
diversi motivi che abbiamo elencato piu' e piu' volte manca
il concetto stesso di efficenza/buona gestione, al quale gli
amministratori del sud non sono abituati....mettici poi un
sistema arcio fino alle fondamenta ed ecco il pozzo di S.
Patrizio.
Poi vuoi che le amministrazioni del sud siano infiltrate,
vuoi che manchino le strutture, tutto cio' che vuoi, pero'
se analizziamo le cause senza fare nulla non arriveremo mai
ad invertire il trend negativo che DA SEMPRE
contraddistingue il sud.
Certo chi i "padani" battono il ferro del populismo +
sfrenato, pero' trovano terreno fertile perche' in nessun
paese dell'occidente la sperequazione tra le 2 parti del
paese e' cosi' massiccia
--------------------------
"In Calabria ogni 100 euro pagati in tasse se nbe evadono
85
In Veneto ogni 100 pagati se ne evadono 17"
Si tratta di stime e vanno prese con le pinze.
Sugar ci dice aver ripreso la notizia da Porta a Porta (la
famosa terza camera… sic!).
Che si tratti di cifre assurde è evidente. "
Noooooooooooo caro Sergio, il conto non si fa cosi'.
Non vuol dire che
CALABRIA 100 + 85 = 185
VENETO 100 + 17 = 117
=
CALBRIA PIU' RICCA DEL VENETO
Colossale sciocchezza.
Significa che, in proprozione al PIL regionale in Calabria
l'80% della ricchezza viene sottratta al fisco.
Non che sommando le cifre la Calabria sia piu' ricca.
certo, dove i produce di piu', ovvio che si evada anche di
piu'.
La Lombardia e' quella che evade di piu' perche' produce
anche di piu', pero' considerando che ha un residuo fiscale
di 42,5 mld di Euro allora vuol dire che, pur evadendo molto
ha anche una grossa parte di fiscale dichiarato.
La Calabria invece evade una parte della sua fiscalita' che
e' quasi pari a quanto dichiarato; cioe' evade un po' meno
della meta' di quanto produce in quanto PIL.
COSI' SI LEGGONO QUESTI DATI (almeno secondo il mio modesto
ragionamento, che credo sia corretto)
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sugar magnolia 29 maggio 2010 15:37
"Possiamo forse affermare che la responsabiltià del debito
pubblico italiano sia addebitabile ai governi della
cosiddetta “prima repubblica”?
Possiamo anche affermarlo, ma sarebbe una grossolana
cazzata"
---------------------------------
Grossolana cazzata fino a un cero punto
I Governi stampano titoli che vendono ai risparmiatori,
privati o istituzionali che siano.
Paga loro degli interessi.
SE gli interessi da pagare arrivano a a superare il Prodotto
Interno Lordo vuol dire che c'e un rapporto
PIL/DEFICIT
negativo; cioe' lo Stato deve ai cittadini piu' di quanto
riesca a produrre.
Ovvio che il debito pubblico, nato nel '73 sia arrivato alle
attuali soglie per gradi.
Infatti nell’80, era il 60% del Pil, nell’83 era già il
70% del Pil, nell’83 Craxi diventa Presidente del
Consiglio, ci rimane quattro anni, è il governo più lungo
della Prima Repubblica, in quei quattro anni il rapporto tra
debito e Pil passa dal 70 al 92% e, in termini liquidi, il
debito pubblico passa da 400 e qualcosa mila miliardi a un
milione di miliardi in quattro anni, gli anni del governo
Craxi. Dopodiché, negli anni dei governi Goria e De Mita,
il rapporto debito /Pil balza ulteriormente dal 92 al 118%,
che è il valore che ha praticamente oggi.... 1700 miliardi
di euro
Il famoso debito negli anni 80 è esploso non tanto perché
siano aumentate le spese pubbliche, quanto perché è
cambiato il modo di finanziarle. In seguito al divorzio tra
Tesoro e Bankitalia, il Tesoro si è dovuto finanziare sul
mercato a tassi altissimi, e il debito è aumentato a causa
della spesa per interessi.
Quindi:
Il Tesoro si finanzia sul mercato e deve pagare degli
interessi a chi lo finanzia
Il tesoro deve poi pagare gli interessi (le scadenze) dei
titoli che emette.
Quindi deve pagare 2 interessi.
E, nel periodo di esplosione della spesa previdenziale
(1977/1989 ....+ 48%) stampava titoli da rivendere ai
riparmiatori per ripagare gli interessi in scadenza.
Se ne 1992 il debito era GIA' AL 118% NON E' AFFATTO UNA
CAZZATA AFFERMARE CHE I GOV. DELLA I° REPUBBLICA SONO
RESPONSABILI ALL'80% DI QUESTA PERFORMANCE.
continua .....
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sugar magnolia 29 maggio 2010 15:19
SERGIO
e' una persona che non puo' certo essere accusata di
qualunquismo da Bar dello Sport; dedica ai post che scrive
un'accurata ricerca e una esposizione chiara e
sistematica.
Dunque:
io non decanto i padani, per me tutti i politici sono parte
dello stesso tavolo al quale sono tutti seduti insieme per
spartirsi il cibo ivi presente.
Non sono Leghista in senso stretto, ma solo prestato alla
Lega per esasperazione, credo che questo Fed. Fiscale, se si
fara', verra' sforbiciato nelle varie commissioni
parlamentari al fine di attenuarne gli effetti (vedi la
legge sulle intercettazzioni....gia' sforbiciata del
30/40%).
Non dimentichiamo che il PDL prende tantissimi voti al sud,
quindi non puo' danneggiare un serbatoio cosi'
importante...e non dimentichiamoci dei politici meridionali
vicini a Silvio.
Bossi, anche sull'onda dei successi alle Europee + Regionali
deve tenere la cresta del popolo del Nord sempre alta, ma
sa' gia benissimo che il sud, in un modo o nell'altro deve
essere sostenuto.
Se riusciranno a farla PASSARE VEDO CON FAVORE LA REGOLA CHE
SANISCE L'INEGGIBILITA' PER GLI AMMINISTRATORI CHE SFORANO
IL PATTO. (si vedra' se passa cosi' come l'ahnno presentata
o se verra' "annacquata")
-------------------------
SEGIO DIXIT
"L’oscena gestione in gran parte del Sud, la pessima
performance delle istituzioni pubbliche nel Sud… fa
sembrare meraviglioso il sistema del nord… che però ha
bisogno di quel pessimo Sud per reggersi… "
VERO SOLO IN MINIMISSIMA PARTE.
Leggere bene qui sotto:
"Una Regione presenta il residuo fiscale attivo quando dà
alle amministrazioni pubbliche più di quanto riceve:
viceversa, quando il residuo è passivo, significa che il
rapporto fra dare e avere con lo Stato centrale è a
vantaggio della Regione.
In Italia, solo 5 Regioni presentano un residuo fiscale
attivo:
Piemonte (+1,219 miliardi),
Lombardia (+42,574 miliardi),
Veneto (+6,882 miliardi),
Emilia Romagna (+5,587 miliardi)
Tutte le altre sono in passivo, ovvero incassano più di
quel che danno: la Toscana, ad esempio, presenta un deficit
del residuo fiscale pari a -776 milioni di euro e la Liguria
presenta un residuo negativo per 3,304 miliardi. Stessa
situazione per le Regioni a statuto speciale: Trentino Alto
Adige (-2,177 miliardi), Friuli Venezia Giulia (-2,104
miliardi) e Valle d’Aosta (-617 milioni di euro).
UDITE UDITE UDITE UDITE E LEGGETE BENE....
Ancora più elevate le cifre al Sud:
Sicilia residuo fiscale passivo è -21,713 miliardi,
Campania si attesta a -17,290 miliardi e in Puglia a -13,668
miliardi di euro
Calabria a - 16.575 miliardi di euro"
Chiaro o no ??
Qui si parla di rsiduo, chi riceve meno di quanto da' e' in
attivo.
Chi riceve piu' di quanto da' e' in passivo.
Certo le dinamiche sono complesse e difficilmente
analizzabili qui su ADUC, per' le cifre scritte sopra sono
eclatanti.
IL Nord ha bisogno del sud per reggersi ??
No, non credo proprio, eliminando il sud (solo
metaforicamente, intendiamoci bene, stiamo parlando pe
assurdo) si eliminerebbe un'immendsa voragine di sprechi,
clinetelismi, inefficenze che, pur essendo presenti anche al
Nord, sono cmq endemici ad ogni sistema sociale
sviluppato.
continua....
|
sergio2 29 maggio 2010 2:30
Riprendere una miriade di notizie non dimostra nulla.
La notizia da sola non significa nulla, come nulla significa
il fatto che ieri sia piovuto anche se questo per qualcuno
è sufficiente per affermare
“PIOVE! Governo ladro!”
Gli avvenimenti hanno sempre delle cause e dei protagonisti.
I fatti sociali hanno sempre delle cause storiche,
culturali, politiche, economiche… ma i protagonisti e le
responsabilità non sono sempre individuabili con precisione
e nettezza.
Possiamo forse affermare che la responsabiltià del debito
pubblico italiano sia addebitabile ai governi della
cosiddetta “prima repubblica”?
Possiamo anche affermarlo, ma sarebbe una grossolana
cazzata.
Una società comincia a essere “comunità” quando si fa
carico dei problemi da risolvere prescindendo dalle
responsabilità individuali e collettive, senza però
ignorare le cause e il decorso storico dei problemi.
Magra consolazione salvarsi sempre affermando “non siamo
noi i responsabili di questo stato di cose”.
Difficile risolvere un qualsiasi problema senza analizzarne
le cause, il decorso storico, lo stato attuale, i rimedi
posti in essere.
Sarò lungo perché non mi piacciono gli interventi
frammentari e desidero offrire spunti di riflessione e
analisi senza la pretesa di sapere come vanno le cose, ma
consapevole che la realtà è ben più complessa di come
spesso la si dipinge.
Con l’intervento del 25 maggio Blunotte ha messo il dito
nella piaga o meglio in una delle tante piaghe.
Bravo, Blunotte.
Fare pulizia, ramazza, combattere l’illegalità…
Tante belle parole e tanti buoni propositi… ma le
azioni?
Sono credibili questi propositi se poi si portano in
Parlamento, al Governo e nelle istituzioni locali persone
condannate o indagate per corruzione o altri più gravi
reati?
Per carità, tutti sono innocenti fino a sentenza definitiva
che affermi il contrario… ma le istituzioni italiane non
potevano fare a meno dei servigi di illustri statisti come
Cuffaro, Speciale, Fitto e tanti altri?
E’ credibile chi predica la lotta agli sprechi e
l’inutilità delle province… salvo poi cambiare idea
quando le province diventano la nuova frontiera del potere
locale e quindi utili per foraggiare le nuove clientele?
Ecco che si moltiplicano le doppie e triple cariche
(deputato e presidente di regione, deputato e presidente di
provincia… Piemonte, Veneto, Bergamo, Brescia…).
Evidentemente non è molto impegnativo svolgere le due o tre
o quattro attività pubbliche.
Caro Sugar dovresti rivolgere ai tuoi beniamini politici del
nord-est, che invece decanti, lo stesso disprezzo che
manifesti per l’assemblea regionale siciliana.
Cota e Zaia mi risultano ancora parlamentari e presidenti
rispettivamente del Piemonte e del Veneto sebbene la carica
in un consiglio regionale sia incompatibile con l’essere
parlamentare.
Buona norma e rispetto della legalità vorrebbe che il
giorno stesso dell’accettazione della carica in una giunta
regionale, figuriamoci a presidente della regione, si
abbandoni il seggio parlamentare.
Quindi, il disprezzo che manifesti nei confronti dei
“consiglieri” della regione siciliana dovresti
rivolgerlo anche a Zaia e Cota.
Per quanto ne so sono ben 12 i deputati del centro destra,
tra cui molti leghisti, che attualmente ricoprono cariche
nelle istituzioni locali. Per esempio, i presidenti della
provincia di Bergamo, Brescia, Asti, Biella; i sindaci di
Brescia e di Verbania.
Questo in base alla cavillosa interpretazione della norma di
legge che afferma l’ineleggibilità a parlamentare di un
sindaco o di un presidente di provincia ma non il contrario.
Pertanto chi è parlamentare può fare quel che gli pare.
In Sicilia, regione autonoma nata prima della Repubblica e
della Costituzione, c’è uno Statuto del tutto particolare
che determina uno status giuridico specifico e unico in
tutta Italia, criticabile e anch’io critico l’uso
pessimo che è stato fatto di quella autonomia, ma senza
fare i cori da stadio e addirittura affermare che
bisognerebbe radere al suolo quella assemblea fingendo
ipocritamente di non vedere quel che fanno i fasulli
castigatori padani.
Per tua informazione, in Sicilia non esistono “consiglieri
regionali” ma “deputati”; presidente e giunta formano
il Governo regionale. Il Presidente della Regione Sicilia è
equiparato a un ministro con diritto di partecipare alle
sedute del Consiglio dei Ministri della Repubblica.
Hai ragione invece quando parli di “serbatoio di voti”.
Nella realtà esiste da sempre un contenzioso profondo tra
Regione Sicilia e Stato Italiano per i crediti che la
regione vanta in dipendenza della non osservanza delle norme
economiche previste dallo Statuto che ha valore di legge
costituzionale.
Non solo non resta alla Regione il 100% delle imposte come
previsto dallo Statuto ma in realtà lo Stato Italiano elude
il fisco.
Lo Statuto prevede che le aziende che hanno sede legale
fuori dal territorio regionale ma hanno in Sicilia
stabilimenti devono versare alla Regione quota parte delle
imposte in relazione alla produzione degli stabilimenti
stessi.
Avviene invece che di tutto il petrolio estratto in Sicilia
alla regione non va nulla poiché le aziende hanno sede
legale a Milano e pagano le tasse in Lombardia. Il problema,
dopo decenni di contenzioso, è stato disciplinato
recentemente, ma l’attuazione sta incontrando molteplici
difficoltà. Vedremo.
Come vedi il sacco del Sud prosegue e un accordo tra
potentati locali e potentati nazionali ha barattato la
legalità e le autonomie con le clientele ai fini di
comprare il consenso politico.
Tornando alle province e agli sprechi, non mi sembra che a
Treviso siano molto contenti dei milioni spesi per la nuova
sede della provincia.
Non mi sembra sia un esempio di efficienza, di buona
capacità amministrativa e di semplice comprensione dei
problemi il balletto di questi giorni intorno all’ipotesi
di eliminazione di alcune province.
Il problema è individuare un criterio di quantità di
residenti per far vivere o morire una provincia o si tratta
di riorganizzare e ridistribuire, nel caso, le funzioni di
un ente in relazione ai problemi del territorio?
Mi sembra come la barzelletta della lotta alla immigrazione
clandestina, affibbiando le responsabilità alle autorità
locali e dimenticandosi che esistono i Prefetti. Da chi
dipendono? E la Direzione Provinciale del Lavoro, da chi
dipende?
Non si tratta, caro Sugar, di essere razzisti, non penso tu
lo sia e non credo lo sia Bossi e gli altri autorevoli
esponenti della Lega. Ritengo però che spudoratamente non
disdegnino di utilizzare argomenti e toni razzisti per
alimentare animosità e tifoserie, per comprare il facile
consenso acritico di chi è sempre pronto a scandalizzarsi e
inveire senza curarsi di verificare la bontà delle notizie
propinate. Non disdegnano di utilizzare argomenti razzisti
per fini propagandistici diffondendo immagini falsate e
semplicistiche della realtà, che prendono il posto della
multiforme realtà, in modo da poter dire “non sono io che
sono razzista! È lui che è napoletano!”
Razzisti no ma millantatori, mistificatori e manipolatori
senza dubbio.
Torniamo ad alcune notizie riportate da Sugar:
"In Calabria ogni 100 euro pagati in tasse se nbe evadono
85
In Veneto ogni 100 pagati se ne evadono 17"
Si tratta di stime e vanno prese con le pinze.
Sugar ci dice aver ripreso la notizia da Porta a Porta (la
famosa terza camera… sic!).
Che si tratti di cifre assurde è evidente.
Se aumentassimo le entrate fiscali calabresi della
percentuale di evasione indicata e facessimo la stessa
operazione per il Veneto scopriremmo che la Calabria avrebbe
una ricchezza reale superiore a quella del Veneto.
Difficile credere a una cosa del genere se si conosce un
pochino la realtà calabrese anche per aver semplicemente
trascorso lì qualche giorno da turista.
Basta osservare il livello delle abitazioni, il parco auto,
la diffusione e qualità degli esercizi commerciali… per
rendersi conto che risulta difficile immaginare che i
calabresi siano più ricchi dei veneti; o pensate che
tengono i soldi nel materasso e sono particolarmente tirati
nei consumi?
Per conoscere meglio il fenomeno dell’evasione fiscale
suggerisco una lettura semplice e istruttiva: “Evasori:
chi, come, quanto”, Roberto Ippolito, 2009 Bompiani.
Oppure documentatevi sui dati ministeriali.
Scoprireste, per esempio, che nel 2009 in Emilia Romagna è
stata accertata una maggiore imposta di 3.826 milioni di
euro (di cui riscossi 627 contro i 513 dell’anno
precedente) su un totale nazionale di maggiore imposta
accertata di oltre 26.000 milioni di euro.
Il riscosso nazionale nel 2009 è stato di 9.160 milioni
contro i 6.890 dell’anno precedente.
Numeri sostanzialmente in linea con il peso economico che
l’Emilia Romagna ha sul totale Italia.
Il che dimostra che non c’è alcun particolare virtuosismo
al nord rispetto al sud, come confermano anche i dati delle
altre regioni del nord.
I maliziosi diranno che al sud si fanno meno controlli ma
ancora una volta i dati smentiscono questa favola
mitologica.
Al sud sono stati effettuati 230000 controlli, al centro
220000 e al nord 261000.
In testa per numero di controlli c’è la Lombardia,
seguita da Lazio, Sicilia, Campania, Piemonte, Emilia
Romagna.
L’aspetto più interessante, considerata la diversa
distribuzione sul territorio nazionale della grande e media
impresa, è analizzare i dati relativi a piccole imprese e
professionisti e alle persone fisiche (gruppi economici che
rappresentano l’80% della maggiore imposta accertata).
Scopriamo allora che nel gruppo piccole imprese e
professionisti l’Emilia Romagna è ben piazzata per
maggiore imposta accertata per singolo accertamento: 3.145
milioni di euro con appena 18392 accertamenti, pari a
171.000 euro di MIA per accertamento, assicurano all’Emila
Romagna il 2° posto in Italia dopo il Lazio; al terzo posto
troviamo la Lombardia.
Tra le persone fisiche, il primato spetta alla Campania con
10.364 euro di MIA per accertamento, tallonata dalla
Lombardia con 10.241 euro di MIA per accertamento, seguita
da Lazio (9205), Bolzano (8095), Umbria (6026), Toscana,
Emilia Romagna, Veneto…
Qualche link
http://www.fiscooggi.it/files/Accertamenti_II.DD_Iva_Irap_20
09.pdf
http://www.fiscooggi.it/files/Riscosso_complessivo_2009.pdf<
br />
“ A livello territoriale l’evasione è diffusa
soprattutto nel Nord Ovest (29,1% del totale nazionale),
seguito dal Sud (27,9%), dal Centro (23,2%) e dal Nord Est
(20,8%). Cinque sono le aree di evasione fiscale analizzate
da KRLS Network of Business Ethics: l’economia sommersa,
l’economia criminale, l’evasione delle società di
capitali, l’evasione delle big company e quella dei
lavoratori autonomi e piccole imprese”.
Ho voluto citare una sola ricerca, condotta su dati
divulgati dalle Polizie tributarie degli Stati europei,
ritenuta unanimemente autorevole.
In ogni caso, tutti gli organismi internazionali che
osservano i sistemi fiscali sono concordi nel ritenere che
bisogna mettere la parola fine alle disinvolte pratiche dei
condoni e degli scudi fiscali… come sta facendo questo
governo; o no?
I dati ufficiali danno l’evasione fiscale in crescita nel
2009 sul 2008.
Maggio 2010: "Aumenta l’evasione fiscale in Italia. Nei
primi quattro mesi del 2010, l’imponibile evaso in Italia
è cresciuto del 6,7% ed ha raggiunto l’ammontare di 371
miliardi di euro l’anno. In termini di imposte sottratte
all’erario siamo nell’ordine dei 156 miliardi di euro
l’anno. È questa la stima calcolata da KRLS Network of
Business Ethics per conto di Contribuenti.it –
Associazione Contribuenti Italiani che con Lo Sportello del
Contribuente monitora costantemente il fenomeno
dell’evasione fiscale in Italia.
Cinque sono le aree di evasione fiscale analizzate:
l’economia sommersa, l’economia criminale, l’evasione
delle società di capitali, l’evasione delle big company e
quella dei lavoratori autonomi e piccole imprese.
La prima riguarda l’economia sommersa che sottrae al fisco
italiano un imponibile di circa 135 MLD di euro l’anno.
L’esercito di lavoratori in nero è composto da circa 2,4
milioni. Di questi 850.000 sono lavoratori dipendenti che
fanno il secondo o il terzo lavoro. Si stima un’evasione
d’imposta pari a 34 MLD di euro.
La seconda è l’economia criminale realizzata dalle grandi
organizzazioni mafiose che, in almeno 4 regioni del
Mezzogiorno, controllano buona parte del territorio. Si
stima che il giro di affari non “contabilizzati” si
attesta sui 178 miliardi di euro l’anno con un’imposta
evasa di 63 MLD di euro.
La terza area è quella composta dalle società di capitali,
escluso le grandi imprese. Dall’incrocio dei dati è
emerso che l’ 81% circa delle società di capitali
italiane dichiara redditi negativi (53%) o meno di 10 mila
euro (28%). In pratica su un totale di circa 800.000
società di capitali operative l’ 81% non versa le imposte
dovute. Si stima un’evasione fiscale attorno ai 18
miliardi di euro l’anno.
La quarta area è quella composta delle big company. Una su
tre ha chiuso il bilancio in perdita e non pagando le tasse.
Inoltre il 94 % delle big company abusano del “transfer
pricing” per spostare costi e ricavi tra le società del
gruppo trasferendo fittiziamente la tassazione nei paesi
dove di fatto non vi sono controlli fiscali sottraendo al
fisco italiano 31 MLD di euro. Negli ultimi quattro mesi, le
100 maggiori compagnie del paese hanno ridotto del 10 per
cento le imposte dovute all’erario.
Infine c’è l’evasione dei lavoratori autonomi e delle
piccole imprese dovuta alla mancata emissione di scontrini,
di ricevute e di fatture fiscali che sottrae all’erario
circa 10 miliardi di euro l’anno.
In testa a aprile 2010, tra le regioni, dove sono aumentati
numericamente gli evasori fiscali, risulta la Lombardia, con
+10,1%. Secondo e terzo posto spettano rispettivamente al
Veneto con + 9,2% e alla Campania +8,0%. A seguire la Valle
d’Aosta con +7,3%, il Lazio con +7,1%, la Liguria con
+6,3%, l’Emilia Romagna con +6,1%, la Toscana con +5,4%,
il Piemonte con +5,2%, le Marche con +5,0%, la Puglia con
+4,5%, la Sicilia con +4,5% e l’Umbria con +4,4%.
La Lombardia, anche in valore assoluto, ha fatto registrare
il maggior aumento dell’evasione fiscale. In percentuale,
il dato lombardo aumenta, nei primi quattro mesi, di circa
il 11,2%.”
Come vedete con i numeri bisogna andare cauti.
Si parla spesso di lavoro nero e se prendiamo i dati diffusi
dal CGIA apprendiamo che il fenomeno riguarda
prevalentemente il mezzogiorno.
(http://www.cgiamestre.com/portal/news-Il_lavoro_nero_sottra
e_al_fisco_10_8_mld_di_euro_di_imposta-22251-20379)
Ci informano infatti che su circa tre milioni di lavoratori
in nero, circa 1.257.500 sarebbero impegnati nel
mezzogiorno.
Se consideriamo la distribuzione della popolazione e
l’intenso utilizzo di manodopera nelle campagne, non mi
sembra si possa affermare che la presenza di circa il 40%
dei lavoratori in nero nel sud rappresenti una prevalenza
del fenomeno anche perché, storicamente, non c’è mai
stata un’attività di contrasto all’uso di manodopera
irregolare nell’agricoltura.
Se torniamo agli anni ’70, all’inizio del miracolo del
nord-est, scopriamo che alla base di quel vertiginoso
sviluppo economico ci fu proprio il diffuso lavoro nero e
spesso intere attività imprenditoriali clandestine.
Gli scantinati trasformati in laboratori semi-abusivi erano
una realtà a Pordenone, Udine, Treviso, Vicenza, Belluno…
Dilagava il lavoro in nero a cottimo a domicilio.
Così nascono e si sviluppano i distretti di Montebelluna,
Castelfranco Veneto, Manzano, Prata di Pordenone…
Allo stesso modo non dimentichiamo che i clandestini ci sono
perché ci sono datori di lavoro che possono sfruttare
meglio chi non è in regola. Rosarno docet… ma se un
ministro arriva a dire che il governo non c’entra nulla
perché sono competenze locali… siamo proprio alla frutta!
Se si volesse realmente contrastare l’immigrazione
clandestina forse è nelle aziende che bisognerebbe fare i
controlli.
Passiamo ad altro.
A me sembra che il nostro sistema di potere si fondi sulla
cultura di stampo mafioso, fatta di complicità, omertà,
assitenzialismo, clientelismo, corruzione, familismo…
In questo gioco di potere e di gestione del malaffare serve
anche l’eccellenza nella cattiva gestione della cosa
pubblica così da far apparire “cosa da nulla”
l’affarismo clientelare che prospera al nord, in un
connubio criminale tra politica, finanza e imprenditoria,
con bustarelle, corruzione, tangenti, appalti d’oro…
Tangentopoli non spazzò via solo molti politici ma anche
tanti capitani d’impresa… del mitico nord (e
bisognerebbe anche iniziare a interrogarsi su dove vanno a
finire i capitali raccolti dalla criminalità organizzata;
la piazza finanziaria di Milano non ha nulla da dire in
proposito?).
Così, serve una sanità inefficiente che ingrassi i potenti
locali e costringa i pazienti ad andare verso il mitico
Nord, nel quale, caro Sugar, i calabresi, i molisani, i
siciliani… non sono curati gratis.
Le Regioni del Sud ricevono grasse fatture dalle Regioni del
Nord per i i servizi resi ai cittadini provenienti da fuori
regione.
Ogni regione del sud ha una quota variabile tra il 20 e il
25% della propria spesa sanitaria per servizi
“acquistati” fuori regione.
Ovviamente i controlli sono quasi inesistenti… e le
inchieste giudiziarie sulle fatture gonfiate dilagano in
tutta Italia, come dilaga il sistema Angelucci...
Il cattivo funzionamento è funzionale a un business che
così prospera e nel quale guarda caso sono attivi tanti
familiari di politici…
Un altro esempio.
Fa comodo a tutti il dissesto del Comune di Catania.
Arriva il governo di centro-destra e copre il buco
assicurandosi così il consenso politico al sud… e anche
al nord dove la Lega potrà chiedere e ottenere i voti
denunciando quanto avviene a Catania, ovviamente dopo aver
avallato la politica del dare soldi per coprire la pessima
gestione e gli sprechi, senza ovviamente cambiare nulla di
questo fantastico sistema che permette di vincere sprecando
e lagnandosi degli sprechi, rubando e tuonando contro i
ladri.
Ma si sa, i ladri sono poco tolleranti verso i ladri, che
ovviamente definiscono figli di puttana.
L’oscena gestione in gran parte del Sud, la pessima
performance delle istituzioni pubbliche nel Sud… fa
sembrare meraviglioso il sistema del nord… che però ha
bisogno di quel pessimo Sud per reggersi…
Due facce della stessa medaglia, oggi come ieri.
Vedo che la storia interessa poco e gli spunti di
riflessione che ho offerto non hanno stimolato alcuna
ricerca e approfondimento, solo qualche spruzzo di merda,
per riprendere le parole di Lucio.
Peccato perché si comprenderebbe come il Sud è servito per
lo sviluppo del Nord e del gracile ed assistito tessuto
industriale, come l’unità d’Italia servì logiche
affaristiche e clientelari.
Si comprenderebbe come oggi la disunità d’Italia serve
nuove logiche clientelari.
Dopo il fallimento del regionalismo (moltiplicazione dello
sperpero di denaro pubblico e della corruzione) e persino
delle regioni a statuto speciale, pensare al federalismo
come alla soluzione dei problemi è proprio ridicolo ed
evidente dimostrazione di stupidità o di criminalità.
Impossibile risolvere i problemi del sistema clientelare e
centralista italiano semplicemente trasferendo competenze
dal centro alla periferia senza cambiare le regole di
funzionamento del sistema.
Finiti i grandi ladri di stato dei mitici anni passati siamo
ridotti a dover fare i conti con piccoli ladruncoli locali,
spesso sciocchi e sprovveduti.
La differenza nell’humus sociale tra nord e sud è solo
una diversa gradazione, una diversa misura… ma la sostanza
non cambia.
La diffusione di determinati comportamenti è il risultato
di fattori storici, sociali, economici…
Il gruppo dirigente italiano si è esercitato nel
corporativismo e nel clientelismo, fagocitando tutti nello
scempio della cosa pubblica, corrompendo ampi strati della
popolazione, che ha finito per accettare logiche illegali e
immorali per vivere e talvolta solo per sopravvivere.
Il sistema politico, da sempre fondato sulla lottizzazione,
occupa ogni pertugio della vita pubblica per tutelare i
propri interessi di parte, in aperto disprezzo del bene
collettivo.
Il controllo del territorio, mediante nepotismo, familismo,
corporativismo e lottizzazione, serve ad alterare i
meccanismi di creazione del consenso.
Queste pratiche indecenti di spartizione territoriale del
potere sono il pilastro della cultura mafiosa e camorrista e
si tratta di pratiche diffuse tanto al nord quanto al
sud.
Sono stanco e adesso lascio ma ho due cosette in mente su
alcuni fatti storici e sulla classe politica veneta su cui
tornerò più avanti.
|
sugar magnolia 28 maggio 2010 12:39
Deputati e baby-pensionati
gli onorevoli pagati due volte
L'Assemblea regionale siciliana
Doveva essere un elenco in via di esaurimento, la lista si
è invece allungata. E contiene, oggi, i nomi di 14
parlamentari nazionali pagati due volte: allo stipendio di
deputato o senatore che si aggira sui 10 mila euro, infatti,
sommano la "pensione" maturata dopo aver militato all'Ars:
dai tre agli 8 mila euro al mese. Nel novero dei "fortunati"
ci sono esponenti politici di rilievo:
- un ex ministro (Calogero Mannino),
- due ex presidenti della Regione come Salvatore Cuffaro e
Angelo Capodicasa,
- un ex presidente dell'Ars quale Nicola Cristaldi,
- Leoluca Orlando (sindaco di Palermo per dieci anni)
- e nove ex assessori regionali: Vladimiro Crisafulli,
Giuseppe Firrarello, Salvatore Fleres, Fabio Granata, Ugo
Grimaldi, Dore Misuraca, Alessandro Pagano, Raffaele
Stancanelli e Sebastiano Burgaretta Aparo.
Fuori dall'elenco dei 14, continua a usufruire del
"vitalizio" dell'Ars anche chi non siede nel parlamento
nazionale, ma ha incarichi istituzionali: l'assessore
regionale Nino Strano e il presidente della Provincia di
Messina Nino Ricevuto.
. La soglia sale a 55 anni per i parlamentari regionali con
due legislature e a 60 per chi ha all'attivo una sola
legislatura.
LEGGETE BENE QUI SOTTO ......................
Il "cumulo", d'altronde, è un beneficio tutto siciliano.
Solo il regolamento dell'Ars prevede che, raggiunti i
requisiti, gli ex consiglieri regionali possano chiedere il
vitalizio e mantenerlo anche se nel frattempo hanno assunto
il titolo di parlamentare nazionale. Le regole di Camera e
Senato non permettono invece il caso contrario, cioè il
cumulo dell'assegno vitalizio nazionale con lo stipendio da
consigliere regionale. Contraddizione che di fatto determina
un trattamento di maggior favore per i quattordici politici
provenienti dall'Ars.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
°°
Ovvio, questa Assemblea regionale siciliana andrebbe rasa al
suolo, pero' dopo si perdera' il controllo su quel FEDELE E
DISCIPLINATO SERBATOIO DI VOTI CHE E' LA SICILIA !!!!
|
sugar magnolia 28 maggio 2010 8:43
BLUNOTTE
mi spiace, spero che questo momento di tristezza se ne vada
presto.
Ciao
---------------
LUCY
non e' vero che questi amministratori non sanno
amministrare.
Pur con qualche pecca, ovvio, Emilia, Veneto e Lombardia
sono OTTIMAMENTE amministrate.
Se poi vogliamo fare del populismo da osteria tipo
sparo-nel-mucchio-alla-cazzo, allora va bene.
Ma in questo paese ci sono livelli di eccellenza, sia
amministrativa che industriale..... solo che sono solo da
Bologna in su' ....certo che se fai la media allora tutto
scende in picchiata verso il basso...... poi ci sono le 3
zavorre che prendono molto piu' di quanto danno (Campania,
Calabria e Sicilia) e cio' che prendono non lo sanno far
fruttare per diversi motivi che abbiamo elencato 1000
volte.
Ma e' inutile parlare, non c'e peggior sordo di chi non vuol
sentire !!!
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lucillafiaccola1796 27 maggio 2010 18:30
E' dimostrato che questi amministratori sud est ovest nord
NON sanno amministare...Sanno solo tassare per pappare e
sperperare... Parlano di federalismo in tutte le posizioni,
fiscale, demaniale, fetale, prenatale, postnatale, cita
corte e pinnacoli...parlano di abolire le province ma si
celano dietro la "stro'zzata"
che la costituzione dice come attuare le province, ma non
indicata come abolirle... ed allora occorrerebbe legge
costituzionale per disfarsene... eh eh eh Il boss del boss
carinata degli uberti dice che se gli tolgono la prov di
bergamo.. mausoleo di littorio sfeltri... scatena la guerra
civile... oops incivile... visto da che palpito vien
l'amelìa...
I taliani NON sanno amministrare né il municipio, né il
comune, né la provincia, nè la regione, né lo stato
d'inopia...pensano che l'organizzazione sia un vegetale che
si mangia...
troviamo a LorPredoni GovOpp un'attività adeguata alla loro
imperi*zia... ed AMMINISTRAMOCI IN PROPRIO....!!!!!!!!!
|
blunotte 27 maggio 2010 18:20
Ci risentiromo,Magnolia, oggi sono particolarmente triste.
Ma tu, stammi bene!
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sugar magnolia 27 maggio 2010 16:38
Le Regioni "mafiose", vanno commissariate e, non al limite,
militarizzate.
PAROLE SANTE. sono anni che lo dico, pero' nessun governo lo
fara' mai, troppa paura di perdere consenso nel
serbatoio-voti di Campania/Sicilia.
Ci vorra' tempo, vedremo .... pero' credimi che qui da noi
la gente e' stanca di vedere miliardi mangiati a mani
basse.
Ecco la forza populistica della Lega
|
blunotte 27 maggio 2010 16:07
Un'ultima cosa Magnolia. L'eliminazione totale
dell'ICI,Imposta la + federalista,la pi+ equa,anche se la +
odiata, ma dato il debito che ci grava, necessarissima) gida
vendetta al cielo, mentre coinvolge anche le Regioni, la mia
almeno.I Comuni, per far fronte a spese essenziali,
ricorrono alle casse regionali, di qui molto del debito
lamentato.Fino al 98,il Molise si eggeva sulle proprie gambe
o con contributi comunitari. Mettiamo in conto anche questo;
tra me e mia moglie, (per un appartamento in contrada
periferica del valore,escluse spese varie e mutuo, di
125000€, con mutuo pgato in giugno 2005) di ICI versavo
96€ annui.Sto pagando addizionali mensili regionali e
comunali.Ho bisogno di medicine costose e le pago per
intero. Altri sacrifici comporerà il ripiano del defiicit
sanitario. Io non mi lamento, è necessario che ciscuno
paghi il dovuto, con o senza sacrifici. Ma io, e ne sono
elice, soldi dal nord non ne ho mai avuti e non ne voglio.Ma
nella lottta alle mafie dobbiamo essere uniti; conviene a
tutti.Ma se un Caldoro(Cosentino) o un De Luca vengono
candidati alla R.Campania, come vuoi che un napoletano possa
sfidare la criminalità organizzata?Le Regioni "mafiose",
vanno commissariate e, non al limite, militarizzate.Il
popolo civile(non i familiari mafiosi) scenderebbe in piazza
a dar man forte.
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blunotte 27 maggio 2010 15:48
Magnolia, non voglio tediarti, sai bene che non ho avuto e
non ho peli sulla lingua. Quaggiù abbiamo bisogno,
urlandolo, di prendere coscienza e consapevolezza dei nostri
cancri morali.Ciò precisato, poiché i Morti vanno onorati
e si trata di meridionali,qualche incitamento,qualche
conforto, qualche speranza da non spegnere,deve venire da
utti.Qui non si ratata di danaro, disoccorso economico.Sono
stanco anch'io, ma soldi non ne vogliamo. Bossi, invece di
parlare di federalismo, provvedesse a normare la quesione
con un DdL che stabilisca na volt per tutte che i tributi
debbano restare dove si producano al 100 o al 90%, compresa
l'IVA ,l'IRPEF e l'IRAP.Oppure ci dicesse, ne abbiamo il
diritto, che cosa vuole farne del Paese, ma una volta per
tutte, senza esonerarsi dal paga dzio. Qui ti ricordo( non
di antichi scandali in -ve e in E.Romagna) ma quello recente
del malloppo potato all'estero e si tratta di miliari quasi
tutti prodotti in Lombardia.Non volermene, perché sento
pure il bisogno di un affettuoso abbrccio virtuale.
|
sugar magnolia 27 maggio 2010 15:23
BLU NOTTE
io sono con te e con tutti i cittadini del sud onesti e
corretti, ma non si puo' non fare autorcitica quando sento
(ieri sera a Posta a Porta), che:
In Calabria ogni 100 euro pagati in tasse se nbe evadono
85
In Veneto ogni 100 pagati se ne evadono 17
In Lombardia ogni 100 pagati se ne evadono 12,5
In Emilia ogni 100 pagati se ne evadono 14
Io sono il primo a dire che i veri Mafiosi sono i colletti
bianchi e i politici, i mafiosi "da strada" quando li prendi
li metti al 41 bis, ma i colletti bianchi sono "quasi"
sempre al coperto (dico quasi, qualche arresto c'e anche
stato, ,a solo la punta di un iceberg).
E qui torniamo al discorso della classe dirigente inadeguata
(se non collusa e/o affiliata) che ha rovinato in sud.
Vederemose questo pacchetto di norme servira' a qualcosa.
Vedo con favore l'ineggibilita' per gli amministratori che
non rispettano il patto di stabilita', .....mah' spero per
voi (e anche per noi) che si possano trovare persone capaci
e oneste (ma non ci scommetterei 50 centesimi di euro).
Si vedra'.
p.s.
ora 'sta autostrada del menga la dovranno pur finire no ??
|
sugar magnolia 27 maggio 2010 15:12
Oltre cinquanta miliardi di euro all’anno: questa la cifra
che il Nord devolve, a titolo di «solidarietà», al resto
del Paese. Che sale a oltre 56 miliardi, se al «triangolo»
Piemonte, Lombardia e Veneto aggiungiamo anche l’Emilia
Romagna. È il risultato di uno studio curato dalla Cgia di
Mestre, che si riferisce al 2007 (ultimo dato
disponibile).
Una Regione presenta il residuo fiscale attivo quando dà
alle amministrazioni pubbliche più di quanto riceve:
viceversa, quando il residuo è passivo, significa che il
rapporto fra dare e avere con lo Stato centrale è a
vantaggio della Regione.
In Italia, solo 5 Regioni presentano un residuo fiscale
attivo:
Piemonte (+1,219 miliardi),
Lombardia (+42,574 miliardi),
Veneto (+6,882 miliardi),
Emilia Romagna (+5,587 miliardi)
Tutte le altre sono in passivo, ovvero incassano più di
quel che danno: la Toscana, ad esempio, presenta un deficit
del residuo fiscale pari a -776 milioni di euro e la Liguria
presenta un residuo negativo per 3,304 miliardi. Stessa
situazione per le Regioni a statuto speciale: Trentino Alto
Adige (-2,177 miliardi), Friuli Venezia Giulia (-2,104
miliardi) e Valle d’Aosta (-617 milioni di euro).
UDITE UDITE UDITE UDITE E LEGGETE BENE....
Ancora più elevate le cifre al Sud:
Sicilia residuo fiscale passivo è -21,713 miliardi,
Campania si attesta a -17,290 miliardi e in Puglia a -13,668
miliardi di euro
Calabria a - 16.575 miliardi di euro
QUINDI, RIASSUMENDO:
se le 4 Regioni del Nord tenessero per loro quello che
risparmiano/producono, avrebbero in tasca 27 MILIARDI DI
EURO IN PIU'.
LE REGIONI DEL SUD INVECE SUCCHIANO BEN 68 MILIARDI DI
EURO.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
°°°°°
Morale:
noi del nord siamo razzisti, cattivi e nazisti, ci
rifiutiamo di mandare ancora soldi al sud, la Lega e' un
partito xenofobo e i padani sono i primi ladroni-romani.
OVVIO NO ????
|
blunotte 27 maggio 2010 15:11
E no caro Magnolia,anzi si,si!Lo scandalo Calcestruzzi non
me lo invento io.E' peggiore il mafioso schifoso o chi fa i
patti con il diavolo? Santo Iddio, come potrei lottare
contro il malcostume dei colltti bianchi, quando si spendono
miliardi per il ponte che non serve a nessuno se non alla
insolente alterigia del Megalomane, nonché alle mafie
contro le quali la mordacchia che mi chiude la bocca,e i
lacci che mi si pongono, mi impediscono di lottare anche a
rischio dlla morte??Quell'autostrada( si fa per dire) non
era a pagamento, ma autostrada non è e neppure
superstrada.Andavo, spesso a Messina, ma mi toccava pendere
la più lunga A14 per Taranto e poi la strada costiera per
V.S.Giovanni via RC.Quell' "autostrada non si sarebbe mai
dovuta costruire, ma ora è giusto che si paghi il pedaggio,
per chi intenda percorrerla.
|
sugar magnolia 27 maggio 2010 13:25
Pedaggio anche sulla Salerno-Reggio Calabria - Non solo
raccordi autostradali, ma anche autostrade in gestione
diretta dell’Anas - come ad esempio la Salerno-Reggio
Calabria - saranno sottoposti all’applicazione del
pedaggio. È quanto si evince dal testo finale della Manovra
economica, secondo la quale «entro quarantacinque giorni
dall’entrata in vigore del presente decreto-legge, con
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su
proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,
di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze,
sono stabiliti criteri e modalità per l’applicazione del
pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali in
gestione diretta di Anas spa, in relazione ai costi di
investimento e di manutenzione straordinaria oltre che
quelli relativi alla gestione, nonchè l’elenco delle
tratte da sottoporre a pedaggio».
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
ALMENO QUESTO ......... perche' finora non la si pagava
??
per consentire alle imprese appaltatrici e sub appaltatrici
di continuare lo scempio che dura da 2 decenni, come
Penelope, che faceva la tela di giorno e di notte la
disfaceva.
Se finivano l'autostrada finivano anche i lavoro e finivano
di prendere soldi.
Il tutto con la complicita' delle regioni Campania e
Calabria.
Questo in Emilia o Veneto non sarebbe mai successo.
Maledetti !!!!!
|
Sharman* 26 maggio 2010 22:33
Ma no Lucio.... ufffff....!!
Non si stanno dando soldi a Roma in quanto Capitale,cioè
soldi spesi per fare delle funzioni a servizio di tutto lo
Stato!
Si stanno dando i soldi per il Comune di Roma!!
Capisci la differenza???
Non è "Roma Capitale" è "Roma Municipale"!!!
E non è vero che si sprechino tutti questi quattrini anche
negli altri Statiper le rispettive città sedi del governo,
un po' perchè spesso hanno ordinamente federali e le spese
correnti di una parte del paese non vanno sempre
perennemente a carico dell'altra, e un po' perchè le spese
per le varie Capitali, e non i Municipi!, hanno dei ritorni
positivi, e vengono comunque spesi nella città piu'
avanzata.
Investire su Londra, Parigi, Berlino o Milano è totalmente
differente dall'investire su Roma.
Invece da noi si spendono i soldi là dove sono piu'
improduttivi, e non per funzioni statali o per investire
nelle città piu' attive e avanzate, che daranno ricadute
positive per tutto il Paese, ma per i disastrati bilanci
comunali e regionali di chi già gode dello status di
Gabidale!
Chiaro?
Comunque fate la prova, spostate la Capitale altrove.
La scelta di Roma Gabidale e di un paese unitario
italiano,invece di tre stati differenti fu fatta 150 anni fa
per affossare l'Italia, ancora non l'hai capito? Chïedi in
Inghilterra.
|
Lucio Musto 26 maggio 2010 21:42
@ Sharman,
certo, amico, cercherò di scrivere con franchezza, e non mi
sarà troppo difficile, visto che spesso sono accusato di
esserlo anche troppo, franco; anzi “atrocemente”
franco.
Per “Roma gabidale” come dici, si spenderanno dei soldi
in più che per ogni altra città equivalente. Perché per
le “gabidali” si è steso sempre di più, che sia
Vienna, Parigi Londra o Mosca. Anche se Milano diventasse
gabidale, assorbirebbe dei quattrini extra. Anche oltre il
2046, temo.
Perché?... di preciso non lo so, francamente, ma delle
ipotesi potrei anche azzardarle.
70 euro procapite all’anno sono pochi, o molti?...
Francamente non so nemmeno questo, i conti del comune di
Roma e di Roma gabidale io non li so fare… ma se li sai
fare tu, crederò alle tue cifre.
Il raccordo anulare non si paga, ed è vero, ma la
tangenziale si paga anche a Napoli, mi risulta.
La Napoli-Salerno si paga, la Salermo-Reggio Calabria no.
L’A14 si paga fino a Taranto, che sud lo è certamente.
Sarà forse affrettato dire semplicemente: “a Nord si
pagano le autostrade, a Sud no?”… forse ci saranno altri
motivi, oltre che la latitudine a stabilire le regole;
motivi che forse sia tu che io ci buttiamo ad indovinare.
Forse è lo stesso discorso di politiche nazionali, e non
economiche dei rami secchi delle ferrovie e del perché i
vagoni migliori girino (di solito) al nord e le carrette al
sud, quando il prezzo chilometrico del biglietto è uguale
dappertutto.
In Austria si paga un Ticket (Vignette) di libera
circolazione sulle autostrade, a tempo. Ed è abbastanza
economico. Ma per passare sotto certi tunnel, devi pagare
altri soldi… ed io non capisco perché.
Naturalmente i motivi ci sono… ci devono essere
senz’altro, ché altrimenti gli analisti di “parte
avversa” si sarebbero scatenati di certo!... ma val la
pena parlarne senza sapere bene i fatti?...
Vogliamo discutere del “secondo te” il lotto è
truccato?... potrebbe essere certo, ma davvero ne vuoi fare
un discorso serio?
Io, per parlare con franchezza, non me la sento di espormi
ai pernacchi di chi le cose le sa per davvero.
|
Sharman* 26 maggio 2010 18:22
Vai Lucio, scrivi con franchezza.
Scusami solamente se saro’ lento, ho molto da fare.
Scrivi, vai.
Intanto rilevo come i 200 milioni per “Roma Gabidale”
siano strutturali fino al 2046 ! Quindi 7,2 miliardi!
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_maggio_26/ma
novra-stangata-roma-menicuci-1703084779977.shtml
Ovvero 71 euri per romano ogni anno per i prossimi 36
anni!
Ma Alemano, per fare capire di che “pasta” sia fatto lui
e gli ambienti romani ne pretendeva 500 di milioni
all’anno, 178 euri per romano cada anno!
E’ giustizia? E’ equità?
O è parassitismo e spreco della peggior maniera?
Mentre dubito che passerà la norma che equamente prevede il
pedaggio sul raccordo anulare, visto che per esempio a
Milano le tangenziali si pagano. Perchè a Roma non si
dovrebbero pagare?
E’ giustizia?
Devono pagare le autostrade i cittadini del Nord per
ripianare i debiti del Sud dove le autostrade non si
pagano?
La marea di soldi che il Nord butta inutilamente a Sud sotto
varie voci è ENORME! Ed è la causa prima della perenne
situazione deficitaria dell’Italia, dalla sconfitta
bellica in poi, come ben sanno i nostri Padroni...
E’ uno schema che va al di la’ del semplice parassitismo
e malaffare.
(Per le vincite al lotto credo anche io, come forse Lucilla,
che la maggior parte di esse siano pilotate. Ho sempre
creduto che insieme al traffico di stupefacenti
costituiscano il mezzo per fianziare fuori bilancio
ufficiale i cosiddetti apparati deviati dello stato. Mah...
mi sbagliero'.... una volta ricordo che a Curno (BG) ove
risiedeva Di Pietro, secondo me agente "Cia", arrivo' uno
sproposito di "gratta e vinci" vincenti. Quale miglior modo
di di distribuire soldi a chi di dovere senza dar conto a
nessuno?)
|
lucillafiaccola1796 26 maggio 2010 18:09
Ma quale vincere....! Seh... stavano proprio ad aspettare i
disgraziati nullatenenti per consegnar loro la vincita... Il
lotoo, superenalotto... ecc. ecc. ecc. I "manovratori" sanno
già in precedenza chi deve vincere....! Questa è una
"mossetta" al'americancia per far vedere a chi si sta
svegliando a forza di manovre oppio-finanziarie, che la
"mafia" o "camorra" o come dazzo si fa chiamare l'occhio
triangolare... è sempre vigile... In realtà il vincitori
è proprio il "pizzaro" Sveja Bambj...!
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Lucio Musto 26 maggio 2010 17:23
Attento amico sugarmagnolia, che LORO stanno arrivando pure
al nord, come si sente sempre più spesso nei telegiornali,
e non sembra proprio che i "Bogia nen" piemontesi siano in
grado di fermare l'offensiva!
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