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Sharman*
5 giugno 2010 22:56
Dal Duca Gramont di Salmour al Conte Camillo Benso di Cavour

Vienna,1858 "Del resto siate sicuro che se non sarete in guerra con gli altri Stati dell'Italia Meridionale, non sarete mai amici e neanche alleati sinceri. E ciò non è affatto a causa della differenza radicale dei costumi, del carattere, della mentalità, delle consuetudini,di tutto: in una parola. Questa differenza, tutta a Vostro vantaggio, è certamente una delle più notevoli che esistano in Europa, e la Razza sia degli Stati Romani che di Napoli è più lontana dal tipo Piemontese di quanto non siate Voi dallo Svedese, dall'Inglese e perfino dal Lappone. Chiamiamo le cose col loro nome: non c'è razza umana più imbastardita nel morale, più avvilita, più depravata di questa. E' letteralmente incapace di alcunché di buono se non di mentire su se stessa ed usare il suo notevole intelletto naturale a mascherare la realtà del suo carattere. Nulla potrebbe accadere di più infausto al Piemonte che di aprire agli Italiani del Mezzogiorno (Sud) le porte del suo Parlamento e della sua Amministrazione, poiché con loro entrerebbero immancabilmente la venalità, la codardia, l'impostura e la concussione. Tutto ciò che è insito nel sangue di tutte le classi è la causa di ogni male. Nessuno osserva la legge, qualunque sia: dura o clemente. Il despotismo è la regola per tutti. Non accusatene il Governo, sarebbe ingiusto, poiché non potrebbe agire altrimenti senza contravvenire alle usanze. D'altronde non gli si obbedisce e non obbedisce, e poi coloro che governano sono dello stesso sangue dei governati e tutti si capiscono. Alcuni oppositori dicono che fuori di Roma nelle legazioni è un'altra razza. Vi ho creduto dapprima, ma mi sono profondamente ricreduto. Sono altrettanto vili, incapaci, un po' più corrotti, ecco tutto. Questa razza, ricordate ciò che Vi dico, sarà il flagello d'Italia e chiunque sogni per il Nord delle province italiane un avvenire nazionale deve ricacciare col piede questi ateniesi servili, artisti mancati, avvocati ciarlieri, strilloni da caffè, soldati di pane pepato che non meritano di essere raffrontati agli ardimentosi Piemontesi. Non perdete più tempo ad occuparvi di loro, credetemi, essi hanno la cancrena che si propaga. Solo il tempo, con l'industria, potrà cambiare questa natura bastarda e trascinarli al seguito degli altri Popoli, al seguito del Piemonte forse, e allora il loro governo che è carne della loro carne e ossa delle loro ossa muterà con loro. Più lo osservo e più ne sono certo. Ma ho detto abbastanza su questo Popolo: io lo disprezzo".


Da Carteggio Cavour-Salmour, a cura della Commissione Reale Editrice dei Carteggi Cavouriani, Editore Zanichelli, Bologna, 1936
lucillafiaccola1796
4 giugno 2010 17:13
E questo è il succo....

.........a me non interessa “dire la mia e leggere\ascoltare la tua”; mi interessa il confronto per giungere a una sintesi che sia un punto più avanzato di comprensione della realtà, mettendo insieme l’esperienza e le conoscenze di più persone.......

meglio di così....!
sergio2
4 giugno 2010 14:40
...

Io però preferisco “il Llibero” Davide Giacalone
http://www.davidegiacalone.it/economia/evasori-e-persecutori /

Giacché Sugar non perde il vizio, divago anch’io per almeno due ragioni:

1) non posso dialogare con una fotocopia o con qualcuno che parla per interposta persona

2) non ha senso discutere senza che sia definito l’oggetto della discussione.

Tralascio il punto 1), perché non amo ripetermi, ma non ha senso discutere cambiando di continuo l’oggetto della discussione.

Mi sembra di assistere a quelle discussioni al bar sport, intorno a qualche boccale di birra, dove quel che conta è parlare per paura del silenzio.

Non è importante di cosa si parla e cosa si dice; l’importante è avere conferma della propria esistenza in vita grazie al sentire la propria e altrui voce…

Non è neanche importante ascoltare e cercare di comprendere il punto di vista altrui: l’importante è sentire, perché il silenzio dicono sia sinonimo di morte.

Da questo punto di vista non c’è molta differenza tra i vecchietti che sulla panchina discutono per ore intorno al tema del “non ci sono più le mezze stagioni” e gli adolescenti nati vecchi che “friv-olezzano” su facebook…

Spesso, chi vive questo disagio relazionale non ha qualcosa da dire, anche perché non si documenta su ciò di cui ama discutere, ma poiché è alfabetizzato, sa ripetere quel che ha sentito da altri, e che suona bene, senza curarsi di metabolizzare e indagare quel che ha sentito.

Le idee sono come le cipolle, diceva Gaber.

Così tutti si sentono in dovere di discutere di argomenti “impegnati”, senza passare per la casella del via, ovvero ricerca, riflessione, analisi, documentazione…
Parlo di tutto e quando non so come affrontare le argomentazioni che mi sono state proposte, semplicemente cambierò argomento…

Il più delle volte queste discussioni terminano con un profondo: io la penso così.

In altre parole, la comunicazione si riduce a semplice “notifica” di cosa pensa ogni partecipante.

Così, le discussioni più serie diventano il gossip (forma edulcorata del pettegolezzo) dove spesso c’è realmente confronto nel giudicare i comportamenti altrui.
Vi siete mai interrogati sul perché il gossip ha così successo?

Fine della divagazione.

Vedi Sugar, non mi sono soffermato sulla decontestualizzazione, semplice effetto e risultato del tuo non rispondere alle argomentazioni che ti ho proposto.
Infatti, rilevavo che la replica di Sugar è parziale

“perché preferisce soffermarsi su alcune frasi del mio intervento, …, evitando di affrontare le questioni centrali che pongo”.

Tra virgole, parentetica, “(frasi) che decontestualizzate diventano poco comprensibili o in ogni caso poco significative”.

Ancora una volta tu ti soffermi sulla proposizione incidentale, saltando a pie’ pari le argomentazioni che ti propongo.

Ti ho illustrato con dati, numeri e fonti, perché affermare che “in Calabria ogni 100 euro di tasse pagate se ne evadono 85” sia con alta probabilità una cavolata.

Passare, a questo punto, dalla discussione intorno all’evasione fiscale a una discussione intorno al sistema fiscale e agli strumenti di lotta all’evasione è ancora una volta un cambiare discorso, senza che su quello precedente si sia giunti a qualche conclusione.

In altre parole, a me non interessa “dire la mia e leggere\ascoltare la tua”; mi interessa il confronto per giungere a una sintesi che sia un punto più avanzato di comprensione della realtà, mettendo insieme l’esperienza e le conoscenze di più persone.

Ripeto, allora, e mi soffermo solo su questo punto per non allargare troppo.

Sostieni di aver sentito a Porta a Porta alcune affermazioni sui livelli di evasione nelle diverse regioni d’Italia.
Riporti questi dati proponendoli a tutti noi come una verità sconvolgente.

Argomento, con il supporto di dati e fonti, per spiegare come quelle cifre e affermazioni siano a mio avviso delle corbellerie.

Quel che mi interessa comprendere è se a questo punto della discussione sei ancora convinto della fondatezza dei dati che hai riportato o se sei almeno in dubbio.
Se sei convinto, vorrei che ci spiegassi su cosa fondi la tua convinzione.

Non m’interessa convincerti di qualcosa, ma comprendere il sottostante alla tua convinzione, in altre parole su cosa si fonda.

Perché una convinzione, un’idea è tale quando è basata su dati, analisi, documenti, ricerche… diversamente è un pregiudizio.

Qualche battuta sulla discussione in generale.

Appartengo a quella esigua minoranza che non rimprovera a Berlusconi di essere Berlusconi, come ieri non rimproveravo ai comitati democristiani clerico-affaristici di essere tali, pertanto ritengo sia una banalità affermare che i governi sono responsabili dei risultati e degli effetti del loro governo…

La riflessione che ponevo era intorno all’esclusiva responsabilità al punto che qualsiasi cosa succeda si afferma “piove, governo ladro!”.

Ponevo l’accento sulle responsabilità condivise, con ruoli diversi, non per partecipazione istituzionale all’attività politica ma perché tutti partecipano a un sistema fondato su lottizzazione, partitocrazia, nepotismo, clientelismo…
In altre parole, tante sfumature diverse ma mancanza in Italia di progetti di governo alternativi al sistema partitocratico.

E a questo modello di sistema mi rifacevo per spiegare il mancato superamento di storiche carenze del sud.

Per te la differenza tra nord e sud è dovuta a un non ben precisato e individuato “humus differente”.

Per me le differenze, risultato di una storia, sono due facce della stessa medaglia; in tutto il Paese vediamo gli stessi problemi con gradazioni differenti e il degrado istituzionale di una zona è funzionale anche all’altra per il mantenimento di un sistema di potere.

Ho spiegato questa mia posizione, offrendo elementi di riflessione, giungendo alla conclusione che oggi la disunità d’Italia (da perseguire ieri con la secessione oggi con il federalismo) è funzionale alle nuove clientele come ieri era funzionale l’unità ai comitati affaristici che pilotarono l’unità d’Italia.

Il sistema politico di “ripagare” i comitati d’affari sostenitori o gli amici finanziatori è alla base della nostra storia nazionale... a partire da Garibaldi.

L’altro pilastro nazionale è il conflitto d’interessi… a partire dal neo-nato regno d’Italia. Chi fu il primo ministro delle finanze del Regno d’Italia?

Inutile, però, offrire argomenti di approfondimento se si gode nel ripetere quel che si sente, senza uno straccio di verifica e di ragionamento e soprattutto se manca la voglia di confronto e di verifica.

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, ovvero quando si vuole sostenere una tesi pre-costituita allora si scodellano di continuo dati e affermazioni funzionali allo scopo, ignorando ogni altro elemento di analisi e riflessione.
Esattamente come un PM che cerca solo elementi di prova della colpevolezza…
Non si scava, non si ricerca, non s’indaga…

Così non si vedono
- i doppi e tripli incarichi dei propri beniamini,
- gli imprenditori ruspanti che hanno vissuto e prosperato con i denari pubblici gentilmente erogati da politici corrotti in cambio di tangenti e favori,
- gli sperperi di denaro pubblico con appalti gonfiati concessi ad aziende amiche del territorio amico,
- i successi nello sviluppo industriale di un’area del paese grazie ai continui finanziamenti pubblici a svantaggio di altre parti del Paese,
- gli interventi ordinari al nord per realizzare opere che invece al sud divenivano interventi straordinari.
Non si vedono…

Perché la parola d’ordine è la panacea federalista…

- per poter rubare meglio, direbbe il lupo travestito da nonna alla piccola cappuccetto rosso

o

- per servirti meglio direbbe il bergamasco Arlecchino.
lucillafiaccola1796
3 giugno 2010 18:41
"Il peggior evasore fiscale è quello che rinun-cia alla ricevuta dal barbiere"

Ben detto... ma gli zombies magari dal barbiere mandano l'alter ego....sentito che ora ci si può "sposare" con 1 robot?...Sempre più avariati i cervelli animal u-mani!
Lucio Musto
3 giugno 2010 14:02
evasione fiscale?...

"Il peggior evasore fiscale è quello che rinuncia alla ricevuta dal barbiere"

Perchè?... provateci a ragionarci su con calma e serietà; riuscirete a rispondervi da soli, e scoprire anche il perché
sugar magnolia
3 giugno 2010 12:44
Sergio
io ho solo estratto alcune frasi, non certo per decontestualizzarle, ma solo per fare vedere a quale punto stavo rispondendo.
D'accordo poi che non solo i governi della I° Rep. sono colpevoli, c'e ovviemente tutta quella sterminata galassia di faccendieri, clientes, imprenditori collusi con le cosche, plitici trombati, colletti bianchi, uomini della Finanza (ricordo en passant lo Scandalo dei Petroli), etc. etc.

Pero' la parte piu' visibile e' quella del governo/Parlamento in quanto si tratta di rappresentanti eletti, in quanto tali piu' visibili.

Detto cio' possiamo girare intorno all'argomento con post su post, possiamo scrivere sino ad arrivare a 5 tomi, abbiamo messo al fuoco tanti aspetti, e ciascuno dei quali sarebbe meritevole di un volume.

Io pero' volevo aggiungere un'altra osservazione riguardo l'evasione fiscale la quale risulta tanto giusta quanto pericolosa, con lo Stato che oscilla fra la resa e l’abuso, debole nell’amministrazione e prepotente nella sanzione.

In Italia, sono tutti contro l’evasione fiscale, anche gli evasori fiscali, i quali, nella gran parte, ritengono scusabile la propria condotta (non rilasciare ricevuta, non pagare interamente i contributi dovuti ai collaboratori domestici, accordarsi con il dentista e così via), ma altamente esecrabile quella altrui.
I funzionari dell’Agenzia delle Entrate hanno rinverdito il vecchio costume: solve et repete. Prima paghi e poi reclami.

Si stimano di racimolabili ben 20 miliardi in tre anni, grazie alla semplice soppressione della procedura attualmente in vigore, di cui lamentano, a ragione, la lunghezza e incertezza. Anche i processi sono lunghi ed incerti, il che dovrebbe sollecitare la riforma della giustizia, ma non è un buon motivo per far emettere le sentenze direttamente ai questurini.


Ad oggi le cose stanno così:
a. il fisco fa dei controlli e deduce che i conti non tornano;
b. a questo punto manda al contribuente un avviso d’accertamento;
c. nel corso dello stesso è possbile che le due parti, fisco e cittadino, s’accordino, e la cosa finisce lì;
d. in caso contrario l’accertamento è iscritto a ruolo, il che avviene entro un anno;
e. successivamente il ruolo è caricato dalla società di riscossione, che entro nove mesi notifica una cartella esattoriale;
f. il contribuente, a quel punto, ha sessanta giorni entro i quali pagare o chiedere ad un giudice d’essere liberato da una persecuzione ingiusta e immotivata.

A quel punto, sono passati un paio d’anni dall’inizio. Il cittadino onesto sarà in stato ansiogeno, mentre quello disonesto avrà fatto sparire i soldi. Non funziona, è solare.

Questa la riforma: rendiamo esecutivo l’avviso d’accertamento e costringiamo il cittadino a scucire tutti i soldi entro 90 giorni. Poi potrà rivolgersi al giudice, o per fare ricorso o per rispondere d’omicidio.

Ci sono intere categorie di lavoratori che ricevono l’intimazione di pagare l’Irap, salvo il fatto che la Cassazione continua a dare loro ragione (dopo anni), perché quella tassa non è dovuta in assenza di stabile organizzazione (oltre a essere dissennata in sé). Per non parlare dei milioni d’italiani che ricevono lettere minatorie dalla Rai e dall’Agenzia delle Entrate, reclamanti canoni non dovuti (sia che si considerino famiglie distinte quelle di due coniugi residenti in due diverse case, sia che si considerino gli studi professionali alla stregua di bar).

E, diciamolo senza peli sulla lingua, se la giustizia tributaria è lenta nel dar ragione allo Stato che deve incassare, diventerà lentissima nel darla al cittadino che deve avere indietro soldi che gli sono stati portati via.

Diverso, e innovativo, sarebbe favorire i pagamenti elettronici, capaci di rendere tracciabili anche le piccole spese. Conosco l’obiezione: gli italiani sono abituati a pagare in contanti. Ora, a parte il fatto che chi va al supermercato sa che già moltissimi pagano con la carta di credito o il bancomat(ALMENO AL NORD, IL SUD VIENE SEMPRE DOPO 10 ANNI.....ma fa lo stesso, le buone abitudini possono essere incoraggiate. Ad esempio rendendo più conveniente l’uso della moneta elettronica (i privati già lo fanno, premiandomi, lo faccia anche lo Stato).


II° novita'

Ad aumentare la preoccupazione contribuisce un’altra novità: non sarà più possibile compensare crediti e debiti fiscali se c’è, iscritto a ruolo, un debito non riconosciuto. Detto in modo diverso: non si potrà compensare se prima non si pagano tutte le cartelle esattoriali, anche quelle ritenute non dovute.

Quindi,
prima paghi
poi compensi
poi agisci per via tributaria per far valere q
Preoccupa perché è un disincentivo a far funzionare la giustizia, dato che in assenza di verdetto si sterilizza la compensazione, quindi si consolida (illegittimamente e a spese del contribuente) una parte del debito pubblico.
Dal governo ripetono che è già molto non avere aumentato le tasse. A me pare che si sarebbe potuto fare di più, ovvero riformare la macchina fiscale, renderla più evoluta e, al tempo stesso, riequilibrare il carico, in modo da evitare che, come oggi, sia così sperequato, talché una parte dei cittadini se lo porti sulle spalle e un’altra parte passi accanto fischiettando. Le riforme, però, non si fanno cominciando dalle punizioni. E se è bene (grazie) che non siano messe le mani nelle tasche dei cittadini, già molto provate, non per questo si è autorizzati a mettere loro un dito colà ove non batte sole.
sergio2
1 giugno 2010 18:05
...

Brevemente sugli interventi di Sugar in replica (parziale) a quanto da me esposto.

Replica parziale quella di Sugar perché preferisce soffermarsi su alcune frasi del mio intervento, che decontestualizzate diventano poco comprensibili o in ogni caso poco significative, evitando di affrontare le questioni centrali che pongo.

Chi volesse capire meglio, legga le repliche di Sugar e vada a vedere quanto sul punto da me esposto nell'intervento del 29 maggio.

^^^^^^^
La questione della responsabilità del debito pubblico va vista in relazione al concetto che esprimo e che riporto:

“I fatti sociali hanno sempre delle cause storiche, culturali, politiche, economiche… ma i protagonisti e le responsabilità non sono sempre individuabili con precisione e nettezza.
Possiamo forse affermare che la responsabiltià del debito pubblico italiano sia addebitabile ai governi della cosiddetta “prima repubblica”?
Possiamo anche affermarlo, ma sarebbe una grossolana cazzata.”

Significa che non possiamo dare tutte le responsabilità ai governi come se le opposizioni, il mondo imprenditoriale, i media, i sindacati e le altre componenti della società italiana non contino nulla.

Quel debito è velocemente cresciuto anche perché le opposizioni non avevano un progetto di governo alternativo ma semplice desiderio di partecipare al lauto banchetto della spartizione.

Il che non significa che tutti sono responsabili nella stessa misura.

Ovviamente, le responsabilità sono differenziate, ma dove iniziano quelle del governo e dove quelle dell’opposizione è difficile stabilirlo dal momento che lungo gli anni ottanta del secolo scorso tutti i provvedimenti in tema di scuola, sanità, previdenza, giustizia, lavoro, politica estera… sono passati con il voto favorevole del maggior partito di opposizione e ogni finanziaria è stato un assalto alla diligenza.

Paradossalmente, Sugar giunge alla conclusione che la responsabilità è all’80% di quei governi, confermando la mia tesi: esistono altre responsabilità e sono proprio queste “altre repsonsabilità” che vanno indagate per comprendere il sistema di potere che regge l’Italia. Diversamente, RAI3 sarebbe da tempo senza pubblicità e Rete4 da tempo sul satellite… Tanto per fare un esempietto semplice semplice…

E qui mi fermo diversamente addio risposta in breve (che mi sa breve non sarà), ma vale la pena ricordare che nel periodo 2000-2009, in base ai dati diffusi da Banca d’Italia e ISTAT, la spesa pubblica in Italia è aumentata passando da una incidenza del 46,5% sul PIL a quasi il 52% sul PIL e in questo periodo mi sembra che Berlusconi abbia governato duo o tre giorni, quando è stato libero dagli impegni processuali; o mi sbaglio?
Avrà o no qualche responsabilità?

^^^^^^
Se cito Treviso, le spese per la nuova sede della provincia di Treviso, il balletto ridicolo del governo intorno al tema delle province da eliminare… è per evidenziare la mancanza di un progetto per il futuro di questo Paese che caratterizza le forze di Governo (e di opposizione) e non per banalmente osservare che in ogni città ci sono polemiche e conflitti.

Quando si vuole combattere gli sprechi, la cultura da “Roma ladrona”, la partitocrazia… poco importa se la ricchezza si produce o si depaupera quella prodotta da altri, perché in ogni caso sprecando le risorse pubbliche prodotte si depauperano come minimo le future generazioni… e non credo ciò piaccia ai giovani trevisani.

Ieri la Lega affermava l’inutilità delle province e il PDL anche; adesso per la Lega le province non si toccano e per il PDL tutto si riduce a sopprimerne alcune, un giorno sì e l’altro no.

Un Governo serio (mi appello alla serietà e non a capacità ed efficienza, come vedete) si dovrebbe occupare di definire come ridistribuire le funzioni delle province tra gli altri Enti e non di eliminarne 10 su 110 ballando intorno a un criterio cretino che è il numero dei residenti o l’essere o meno territorio di confine… cagata pazzesca visto che anche Crotone e Fermo sono province di confine al pari di Sondrio… ma queste sono finezze che persone che nulla sanno di diritto, come tanti nostri politicazzi, non possono comprendere. E chiunque conosca l’articolo 133 della Costituzione… avrebbe evitato di avventurarsi in modo così squallido e cialtronesco sul tema della soppressione di alcune province.

L’ignoranza dei politicazzi è pari solo alla loro arroganza.

^^^^^^
Solo per miopia o tifoseria (in ogni caso condita da una buona dose di disinformazione o di malafede, scegliete voi) possiamo esaltare la classe politica del nord e specifcamente del nord-est (cosa che Sugar ha ripetutamente fatto), dimenticando però i doppi e tripli incarichi che anche tanti leghisti ricoprono…

C’è una bella differenza tra un comportamento inopportuno ma legale e un comportamento illecito.

Cota, parlamentare pur essendo presidente della regione Piemonte, e tanti altri simpatici signorotti della vecchia politica interpretata dalle nuove generazioni, sono responsabili di un comportamento illecito perché l’art. 122 della Costituzione vieta che le due cariche possano essere ricoperte contemporaneamente.

Il giorno stesso in cui Cota, tanto per fare un esempio, ha accettato la carica avrebbe dovuto rinunciare a quella di parlamentare in modo automatico, se fossimo in uno Stato di diritto in cui esiste il senso delle Istituzioni.

Invece, dovrà riunirsi la Giunta per le elezioni che ancora non riesce a riunirsi per i troppi impegni dei colleghi di partito dei signori di cui sopra…

Niente male come esempio di efficienza e di credibilità.

^^^^^^^
Quando affermo che il nord ha bisogno del sud per reggersi, non mi riferisco all’aspetto economico, come risulta evidente dal mio intervento, ma all’esigenza di mantenere in piedi un sistema politico fondato su affarismo, nepotismo, clientelismo… e tutte le cose di cui ho già scritto, e non mi ripeto, per cui è utile al sistema politico anche l’eccellenza nella pessima gestione… come dimostra la gestione del “caso” comune di Catania che ho citato.

^^^^^^^^^^
E veniamo al tema più succoso: i livelli di evasione nelle regioni italiane.

Io ho ripreso i dati del ministero e di un centro studi, indicando le fonti.
Tutti questi dati dimostrano la sostanziale omogenea distribuzione sul territorio nazionale dell’evasione, in relazione, ovviamente, alla misura della ricchezza prodotta.

Gli accertamenti fiscali e i dati ufficiali, compresi quelli periodici divulgati da Banca d’Italia, dimostrano che l’evasione è particolarmente alta nel settore edile, sale vertiginosamente tra i liberi professionisti, sale ancora tra le ditte individuali, il famoso popolo delle partite IVA che mi sembrano ben rappresentate nel nord Italia e soprattutto nel Veneto. O è ancora una mia fantasia?

Le grandi aziende, abbastanza ben presenti al nord, e i ramificati gruppi industriali, diffusi in discreta misura nella mansueta Padania, preferiscono dedicarsi invece all’evasione dell’IVA, mediante il gioco delle fatture false e il meccanismo delle compensazioni.

Sugar ha citato dei dati (che dice di aver sentito a Porta a Porta), che io mi sono limitato a riprendere affermando e riconfermando che sono delle castronerie madornali, almeno nel modo in cui sono stati riportati.

Se si afferma che in Calabria ogni 100 euro di tasse pagate se ne evadono 85, significa che se non ci fosse evasione il totale delle tasse pagate sarebbero 185 per ogni 100 effettivamente versate. Certo, in relazione al gettito fiscale della Calabria.

Se non è questo che intendevi dire, Sugar, spiegaci un po’ il senso di quelle parole e se poi ci spieghi anche di che tipo di gettito fiscale stai parlando e quali sono i criteri assunti come base di analisi e calcolo… magari potremmo capire meglio.

Sviluppando il ragionamento già proposto, se il gettito fiscale della Calabria fosse 1350 milioni di euro, significa che dovrebbe essere 2497,5 milioni di euro.
Se nel Veneto, sempre per esempio, avessimo un gettito fiscale pari a 3240 milioni di euro, succederebbe, se non ci fosse l’evasione indicata nella misura del 17%, che quel gettito salirebbe a 3790,8 milioni di euro.

A questo punto il gettito fiscale d ciascuna regione va diviso per il numero dei propri contribuenti o per il numero dei residenti.

A questo punto scopriremmo quel che ho affermato ovvero che i calabresi sarebbero più ricchi dei veneti… perché credo non ci siano dubbi sul fatto che il gettito fiscale è in relazione al reddito prodotto e alla ricchezza posseduta (o sono in relazione alle ore di sole?), quindi se eliminiamo l’evasione abbiamo la misura esatta del reddito e della ricchezza.

Infatti, il gettito fiscale pro-contribuente della Calabria sarebbe leggermente inferiore a quello del Veneto; differenza ampiamente comprensibile se si tiene conto delle diverse situazioni demografiche e dei carichi di famiglia (pensate alla disoccupazione femminile tra le due regioni).
In altre parole, avremmo che il contribuente calabrese produce mediamente un reddito quasi analogo a quello veneto ma avendo mediamente più carichi familiari paga un po’ meno dei veneti.

Il calcolo è basato sulle imposte IRPEF secondo i dati ministeriali e le elaborazioni di Banca d’Italia e ISTAT.

Provate a verificare e poi ditemi come stanno secondo voi le cose.

Il tema fisco è molto complesso: le fonti vanno verificate e bisogna conoscere i parametri alla base dell’analisi.

Per esempio, tutti dicono che la Lombardia è il maggior contribuente del fisco nazionale.

Il che è vero in termini assoluti, ma è una banalità perché col puro dato numerico non si comprende nulla.

Infatti, non esiste il signor Lombardia ma esiste una entità territoriale composta da dipendenti, artigiani, industrie, commercianti, professionisti…

Il gettito fiscale (IRES+IRPEF+IVA+IRAP) va quindi diviso per i contribuenti o per la popolazione della regione.

Così procedendo, scopriremmo che al primo posto c’è il Lazio come maggior contribuente per gettito pro-capite, seguito dalla Lombardia con un distacco di ben 6 punti percentuali.

^^^^^
Lasciamo perdere la questione intercettazioni perché basta seguire l’evoluzione del testo in questi mesi per rendersi conto di quale sia l’effettiva volontà del Governo.

Che ragione c’è di ribaltare le attuali norme che regolano la pubblicità del processo?

Un aspetto fondamentale di un sistema democratico è lo svolgimento a porte aperte, ovvero svolgimento pubblico, di un processo.

Se passassero le norme proposte una qualsiasi parte coivolta (imputato, teste, consulente…) potrebbe determinare lo svolgimento a porte chiuse.
Senza dubbio una riforma essenziale per il buon funzionamento della Giustizia, se ci bastano le etichette senza dare importanza al contenuto…

Allo stesso modo, come già detto, invece di prendere atto del fallimento del regionalismo (comprese le regioni a statuto speciale), si presenta il federalismo fiscale e demaniale o chissà cosa ancora come la soluzione del problema… ma quale problema?
Quello della spesa pubblica al servizio degli imprenditori amici?
Delle consulenze facili per servire gli amici degli amici?
Della spesa sanitaria senza controllo alcuno sulle prestazioni effettivamente rese?
Degli affari immobiliari?
Degli appalti lucrosi?

La corruzione e l’uso privato del denaro pubblico non sarà mai sconfitto se non cambiano le regole di funzionamento del sistema.

Come può un bene nazionale, quindi valore patrimoniale per tutti gli italiani a garanzia anche del debito pubblico italiano, essere conferito a un ente territoriale senza alcuna contropartita economica?

In pratica stanno diminuendo il patrimonio nazionale (quindi le garanzie) senza alcuna certezza che il bene rimanga pubblico, anzi si prevede espressamente anche il cambio di destinazione d’uso e la vendita a privati, e in ogni caso il ricavato va all’ente locale.

Che dire poi dei beni culturali nazionali che sono per Costituzione inalienabili, nel senso che non sono trasferibili dallo Stato ad altro ente locale?

Ma che palle… la costituzione, il diritto, le analisi, il futuro… lasciateci giocare a monopoli e non rompete il cazzo.

Scusate, mi stavo dimenticando la priorità: disunire l’Italia è oggi prioritario come ieri lo è stato unirla, per poter servire meglio le nuove clientele.
lucillafiaccola1796
30 maggio 2010 19:51
Lega Ioli...anche voi siete sotto il giogo KKK kick kiesa kattolica! Meditate e fatevi the "servant's account"
Su Palazzo Chigi c'è croce fissoooo! Capito gli inciuci? Altro che Fede...ralismo, breccia di Porta Pia, Unità d'Italia... tutte emerite scempiaggini....! Vatik Ano... Paradiso Fiscale & Inferno...41bis per Preto Fili...! Immensa stronzkazzata...! Il limite per Noi è la morte, per l'oro è l'inferno... non esiste la morte al quadrato, né l'inferno... che sia semplice o all'ennesima potenza.... !!!
lucillafiaccola1796
29 maggio 2010 19:29
sergio2
29 maggio 2010 2:30
Di grande pregio. Copiato. Me lo centellinerò domani mattina, al posto de Il Menzognerooo!
lucillafiaccola1796
29 maggio 2010 19:28
sergio2
29 maggio 2010 2:30
Di grande pregio. Copiato. Me lo centellinerò domani mattina, al posto de Il Menzognerooo!
sugar magnolia
29 maggio 2010 15:54
"Tornando alle province e agli sprechi, non mi sembra che a Treviso siano molto contenti dei milioni spesi per la nuova sede della provincia.

Non mi sembra sia un esempio di efficienza, di buona capacità amministrativa e di semplice comprensione dei problemi il balletto di questi giorni intorno all’ipotesi di eliminazione di alcune province"

Certo, in ogni citta' ci sono sempre polemiche di ogni tipo, se pero' Treviso spende tot per la sede della provincia, io dico che Trevisao spende anche dei soldi che produce, Treviso riceve meno di quello che da'.

Reggio Calabria riceve piu' di cio' che da' e per varie vie traverse, cio' che riceve lo sciupa tutto. Perche', per diversi motivi che abbiamo elencato piu' e piu' volte manca il concetto stesso di efficenza/buona gestione, al quale gli amministratori del sud non sono abituati....mettici poi un sistema arcio fino alle fondamenta ed ecco il pozzo di S. Patrizio.
Poi vuoi che le amministrazioni del sud siano infiltrate, vuoi che manchino le strutture, tutto cio' che vuoi, pero' se analizziamo le cause senza fare nulla non arriveremo mai ad invertire il trend negativo che DA SEMPRE contraddistingue il sud.

Certo chi i "padani" battono il ferro del populismo + sfrenato, pero' trovano terreno fertile perche' in nessun paese dell'occidente la sperequazione tra le 2 parti del paese e' cosi' massiccia

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"In Calabria ogni 100 euro pagati in tasse se nbe evadono 85
In Veneto ogni 100 pagati se ne evadono 17"

Si tratta di stime e vanno prese con le pinze.

Sugar ci dice aver ripreso la notizia da Porta a Porta (la famosa terza camera… sic!).

Che si tratti di cifre assurde è evidente. "

Noooooooooooo caro Sergio, il conto non si fa cosi'.
Non vuol dire che
CALABRIA 100 + 85 = 185
VENETO 100 + 17 = 117
=
CALBRIA PIU' RICCA DEL VENETO

Colossale sciocchezza.
Significa che, in proprozione al PIL regionale in Calabria l'80% della ricchezza viene sottratta al fisco.
Non che sommando le cifre la Calabria sia piu' ricca.

certo, dove i produce di piu', ovvio che si evada anche di piu'.
La Lombardia e' quella che evade di piu' perche' produce anche di piu', pero' considerando che ha un residuo fiscale di 42,5 mld di Euro allora vuol dire che, pur evadendo molto ha anche una grossa parte di fiscale dichiarato.

La Calabria invece evade una parte della sua fiscalita' che e' quasi pari a quanto dichiarato; cioe' evade un po' meno della meta' di quanto produce in quanto PIL.

COSI' SI LEGGONO QUESTI DATI (almeno secondo il mio modesto ragionamento, che credo sia corretto)
sugar magnolia
29 maggio 2010 15:37
"Possiamo forse affermare che la responsabiltià del debito pubblico italiano sia addebitabile ai governi della cosiddetta “prima repubblica”?
Possiamo anche affermarlo, ma sarebbe una grossolana cazzata"

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Grossolana cazzata fino a un cero punto

I Governi stampano titoli che vendono ai risparmiatori, privati o istituzionali che siano.
Paga loro degli interessi.
SE gli interessi da pagare arrivano a a superare il Prodotto Interno Lordo vuol dire che c'e un rapporto

PIL/DEFICIT

negativo; cioe' lo Stato deve ai cittadini piu' di quanto riesca a produrre.
Ovvio che il debito pubblico, nato nel '73 sia arrivato alle attuali soglie per gradi.

Infatti nell’80, era il 60% del Pil, nell’83 era già il 70% del Pil, nell’83 Craxi diventa Presidente del Consiglio, ci rimane quattro anni, è il governo più lungo della Prima Repubblica, in quei quattro anni il rapporto tra debito e Pil passa dal 70 al 92% e, in termini liquidi, il debito pubblico passa da 400 e qualcosa mila miliardi a un milione di miliardi in quattro anni, gli anni del governo Craxi. Dopodiché, negli anni dei governi Goria e De Mita, il rapporto debito /Pil balza ulteriormente dal 92 al 118%, che è il valore che ha praticamente oggi.... 1700 miliardi di euro

Il famoso debito negli anni 80 è esploso non tanto perché siano aumentate le spese pubbliche, quanto perché è cambiato il modo di finanziarle. In seguito al divorzio tra Tesoro e Bankitalia, il Tesoro si è dovuto finanziare sul mercato a tassi altissimi, e il debito è aumentato a causa della spesa per interessi.

Quindi:
Il Tesoro si finanzia sul mercato e deve pagare degli interessi a chi lo finanzia
Il tesoro deve poi pagare gli interessi (le scadenze) dei titoli che emette.
Quindi deve pagare 2 interessi.
E, nel periodo di esplosione della spesa previdenziale (1977/1989 ....+ 48%) stampava titoli da rivendere ai riparmiatori per ripagare gli interessi in scadenza.

Se ne 1992 il debito era GIA' AL 118% NON E' AFFATTO UNA CAZZATA AFFERMARE CHE I GOV. DELLA I° REPUBBLICA SONO RESPONSABILI ALL'80% DI QUESTA PERFORMANCE.

continua .....
sugar magnolia
29 maggio 2010 15:19
SERGIO
e' una persona che non puo' certo essere accusata di qualunquismo da Bar dello Sport; dedica ai post che scrive un'accurata ricerca e una esposizione chiara e sistematica.

Dunque:

io non decanto i padani, per me tutti i politici sono parte dello stesso tavolo al quale sono tutti seduti insieme per spartirsi il cibo ivi presente.
Non sono Leghista in senso stretto, ma solo prestato alla Lega per esasperazione, credo che questo Fed. Fiscale, se si fara', verra' sforbiciato nelle varie commissioni parlamentari al fine di attenuarne gli effetti (vedi la legge sulle intercettazzioni....gia' sforbiciata del 30/40%).

Non dimentichiamo che il PDL prende tantissimi voti al sud, quindi non puo' danneggiare un serbatoio cosi' importante...e non dimentichiamoci dei politici meridionali vicini a Silvio.

Bossi, anche sull'onda dei successi alle Europee + Regionali deve tenere la cresta del popolo del Nord sempre alta, ma sa' gia benissimo che il sud, in un modo o nell'altro deve essere sostenuto.

Se riusciranno a farla PASSARE VEDO CON FAVORE LA REGOLA CHE SANISCE L'INEGGIBILITA' PER GLI AMMINISTRATORI CHE SFORANO IL PATTO. (si vedra' se passa cosi' come l'ahnno presentata o se verra' "annacquata")

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SEGIO DIXIT

"L’oscena gestione in gran parte del Sud, la pessima performance delle istituzioni pubbliche nel Sud… fa sembrare meraviglioso il sistema del nord… che però ha bisogno di quel pessimo Sud per reggersi… "

VERO SOLO IN MINIMISSIMA PARTE.
Leggere bene qui sotto:



"Una Regione presenta il residuo fiscale attivo quando dà alle amministrazioni pubbliche più di quanto riceve: viceversa, quando il residuo è passivo, significa che il rapporto fra dare e avere con lo Stato centrale è a vantaggio della Regione.
In Italia, solo 5 Regioni presentano un residuo fiscale attivo:
Piemonte (+1,219 miliardi),
Lombardia (+42,574 miliardi),
Veneto (+6,882 miliardi),
Emilia Romagna (+5,587 miliardi)

Tutte le altre sono in passivo, ovvero incassano più di quel che danno: la Toscana, ad esempio, presenta un deficit del residuo fiscale pari a -776 milioni di euro e la Liguria presenta un residuo negativo per 3,304 miliardi. Stessa situazione per le Regioni a statuto speciale: Trentino Alto Adige (-2,177 miliardi), Friuli Venezia Giulia (-2,104 miliardi) e Valle d’Aosta (-617 milioni di euro).

UDITE UDITE UDITE UDITE E LEGGETE BENE....

Ancora più elevate le cifre al Sud:
Sicilia residuo fiscale passivo è -21,713 miliardi,
Campania si attesta a -17,290 miliardi e in Puglia a -13,668 miliardi di euro
Calabria a - 16.575 miliardi di euro"

Chiaro o no ??
Qui si parla di rsiduo, chi riceve meno di quanto da' e' in attivo.
Chi riceve piu' di quanto da' e' in passivo.

Certo le dinamiche sono complesse e difficilmente analizzabili qui su ADUC, per' le cifre scritte sopra sono eclatanti.

IL Nord ha bisogno del sud per reggersi ??
No, non credo proprio, eliminando il sud (solo metaforicamente, intendiamoci bene, stiamo parlando pe assurdo) si eliminerebbe un'immendsa voragine di sprechi, clinetelismi, inefficenze che, pur essendo presenti anche al Nord, sono cmq endemici ad ogni sistema sociale sviluppato.


continua....
sergio2
29 maggio 2010 2:30
Riprendere una miriade di notizie non dimostra nulla.
La notizia da sola non significa nulla, come nulla significa il fatto che ieri sia piovuto anche se questo per qualcuno è sufficiente per affermare
“PIOVE! Governo ladro!”

Gli avvenimenti hanno sempre delle cause e dei protagonisti.
I fatti sociali hanno sempre delle cause storiche, culturali, politiche, economiche… ma i protagonisti e le responsabilità non sono sempre individuabili con precisione e nettezza.
Possiamo forse affermare che la responsabiltià del debito pubblico italiano sia addebitabile ai governi della cosiddetta “prima repubblica”?
Possiamo anche affermarlo, ma sarebbe una grossolana cazzata.

Una società comincia a essere “comunità” quando si fa carico dei problemi da risolvere prescindendo dalle responsabilità individuali e collettive, senza però ignorare le cause e il decorso storico dei problemi.
Magra consolazione salvarsi sempre affermando “non siamo noi i responsabili di questo stato di cose”.

Difficile risolvere un qualsiasi problema senza analizzarne le cause, il decorso storico, lo stato attuale, i rimedi posti in essere.

Sarò lungo perché non mi piacciono gli interventi frammentari e desidero offrire spunti di riflessione e analisi senza la pretesa di sapere come vanno le cose, ma consapevole che la realtà è ben più complessa di come spesso la si dipinge.

Con l’intervento del 25 maggio Blunotte ha messo il dito nella piaga o meglio in una delle tante piaghe.
Bravo, Blunotte.

Fare pulizia, ramazza, combattere l’illegalità…

Tante belle parole e tanti buoni propositi… ma le azioni?

Sono credibili questi propositi se poi si portano in Parlamento, al Governo e nelle istituzioni locali persone condannate o indagate per corruzione o altri più gravi reati?

Per carità, tutti sono innocenti fino a sentenza definitiva che affermi il contrario… ma le istituzioni italiane non potevano fare a meno dei servigi di illustri statisti come Cuffaro, Speciale, Fitto e tanti altri?

E’ credibile chi predica la lotta agli sprechi e l’inutilità delle province… salvo poi cambiare idea quando le province diventano la nuova frontiera del potere locale e quindi utili per foraggiare le nuove clientele?

Ecco che si moltiplicano le doppie e triple cariche (deputato e presidente di regione, deputato e presidente di provincia… Piemonte, Veneto, Bergamo, Brescia…). Evidentemente non è molto impegnativo svolgere le due o tre o quattro attività pubbliche.

Caro Sugar dovresti rivolgere ai tuoi beniamini politici del nord-est, che invece decanti, lo stesso disprezzo che manifesti per l’assemblea regionale siciliana.

Cota e Zaia mi risultano ancora parlamentari e presidenti rispettivamente del Piemonte e del Veneto sebbene la carica in un consiglio regionale sia incompatibile con l’essere parlamentare.
Buona norma e rispetto della legalità vorrebbe che il giorno stesso dell’accettazione della carica in una giunta regionale, figuriamoci a presidente della regione, si abbandoni il seggio parlamentare.

Quindi, il disprezzo che manifesti nei confronti dei “consiglieri” della regione siciliana dovresti rivolgerlo anche a Zaia e Cota.

Per quanto ne so sono ben 12 i deputati del centro destra, tra cui molti leghisti, che attualmente ricoprono cariche nelle istituzioni locali. Per esempio, i presidenti della provincia di Bergamo, Brescia, Asti, Biella; i sindaci di Brescia e di Verbania.
Questo in base alla cavillosa interpretazione della norma di legge che afferma l’ineleggibilità a parlamentare di un sindaco o di un presidente di provincia ma non il contrario.
Pertanto chi è parlamentare può fare quel che gli pare.

In Sicilia, regione autonoma nata prima della Repubblica e della Costituzione, c’è uno Statuto del tutto particolare che determina uno status giuridico specifico e unico in tutta Italia, criticabile e anch’io critico l’uso pessimo che è stato fatto di quella autonomia, ma senza fare i cori da stadio e addirittura affermare che bisognerebbe radere al suolo quella assemblea fingendo ipocritamente di non vedere quel che fanno i fasulli castigatori padani.

Per tua informazione, in Sicilia non esistono “consiglieri regionali” ma “deputati”; presidente e giunta formano il Governo regionale. Il Presidente della Regione Sicilia è equiparato a un ministro con diritto di partecipare alle sedute del Consiglio dei Ministri della Repubblica.

Hai ragione invece quando parli di “serbatoio di voti”.
Nella realtà esiste da sempre un contenzioso profondo tra Regione Sicilia e Stato Italiano per i crediti che la regione vanta in dipendenza della non osservanza delle norme economiche previste dallo Statuto che ha valore di legge costituzionale.
Non solo non resta alla Regione il 100% delle imposte come previsto dallo Statuto ma in realtà lo Stato Italiano elude il fisco.
Lo Statuto prevede che le aziende che hanno sede legale fuori dal territorio regionale ma hanno in Sicilia stabilimenti devono versare alla Regione quota parte delle imposte in relazione alla produzione degli stabilimenti stessi.
Avviene invece che di tutto il petrolio estratto in Sicilia alla regione non va nulla poiché le aziende hanno sede legale a Milano e pagano le tasse in Lombardia. Il problema, dopo decenni di contenzioso, è stato disciplinato recentemente, ma l’attuazione sta incontrando molteplici difficoltà. Vedremo.

Come vedi il sacco del Sud prosegue e un accordo tra potentati locali e potentati nazionali ha barattato la legalità e le autonomie con le clientele ai fini di comprare il consenso politico.

Tornando alle province e agli sprechi, non mi sembra che a Treviso siano molto contenti dei milioni spesi per la nuova sede della provincia.

Non mi sembra sia un esempio di efficienza, di buona capacità amministrativa e di semplice comprensione dei problemi il balletto di questi giorni intorno all’ipotesi di eliminazione di alcune province.

Il problema è individuare un criterio di quantità di residenti per far vivere o morire una provincia o si tratta di riorganizzare e ridistribuire, nel caso, le funzioni di un ente in relazione ai problemi del territorio?

Mi sembra come la barzelletta della lotta alla immigrazione clandestina, affibbiando le responsabilità alle autorità locali e dimenticandosi che esistono i Prefetti. Da chi dipendono? E la Direzione Provinciale del Lavoro, da chi dipende?

Non si tratta, caro Sugar, di essere razzisti, non penso tu lo sia e non credo lo sia Bossi e gli altri autorevoli esponenti della Lega. Ritengo però che spudoratamente non disdegnino di utilizzare argomenti e toni razzisti per alimentare animosità e tifoserie, per comprare il facile consenso acritico di chi è sempre pronto a scandalizzarsi e inveire senza curarsi di verificare la bontà delle notizie propinate. Non disdegnano di utilizzare argomenti razzisti per fini propagandistici diffondendo immagini falsate e semplicistiche della realtà, che prendono il posto della multiforme realtà, in modo da poter dire “non sono io che sono razzista! È lui che è napoletano!”
Razzisti no ma millantatori, mistificatori e manipolatori senza dubbio.

Torniamo ad alcune notizie riportate da Sugar:

"In Calabria ogni 100 euro pagati in tasse se nbe evadono 85
In Veneto ogni 100 pagati se ne evadono 17"

Si tratta di stime e vanno prese con le pinze.

Sugar ci dice aver ripreso la notizia da Porta a Porta (la famosa terza camera… sic!).

Che si tratti di cifre assurde è evidente.

Se aumentassimo le entrate fiscali calabresi della percentuale di evasione indicata e facessimo la stessa operazione per il Veneto scopriremmo che la Calabria avrebbe una ricchezza reale superiore a quella del Veneto.

Difficile credere a una cosa del genere se si conosce un pochino la realtà calabrese anche per aver semplicemente trascorso lì qualche giorno da turista.
Basta osservare il livello delle abitazioni, il parco auto, la diffusione e qualità degli esercizi commerciali… per rendersi conto che risulta difficile immaginare che i calabresi siano più ricchi dei veneti; o pensate che tengono i soldi nel materasso e sono particolarmente tirati nei consumi?

Per conoscere meglio il fenomeno dell’evasione fiscale suggerisco una lettura semplice e istruttiva: “Evasori: chi, come, quanto”, Roberto Ippolito, 2009 Bompiani.

Oppure documentatevi sui dati ministeriali.

Scoprireste, per esempio, che nel 2009 in Emilia Romagna è stata accertata una maggiore imposta di 3.826 milioni di euro (di cui riscossi 627 contro i 513 dell’anno precedente) su un totale nazionale di maggiore imposta accertata di oltre 26.000 milioni di euro.
Il riscosso nazionale nel 2009 è stato di 9.160 milioni contro i 6.890 dell’anno precedente.

Numeri sostanzialmente in linea con il peso economico che l’Emilia Romagna ha sul totale Italia.
Il che dimostra che non c’è alcun particolare virtuosismo al nord rispetto al sud, come confermano anche i dati delle altre regioni del nord.

I maliziosi diranno che al sud si fanno meno controlli ma ancora una volta i dati smentiscono questa favola mitologica.
Al sud sono stati effettuati 230000 controlli, al centro 220000 e al nord 261000.

In testa per numero di controlli c’è la Lombardia, seguita da Lazio, Sicilia, Campania, Piemonte, Emilia Romagna.

L’aspetto più interessante, considerata la diversa distribuzione sul territorio nazionale della grande e media impresa, è analizzare i dati relativi a piccole imprese e professionisti e alle persone fisiche (gruppi economici che rappresentano l’80% della maggiore imposta accertata).

Scopriamo allora che nel gruppo piccole imprese e professionisti l’Emilia Romagna è ben piazzata per maggiore imposta accertata per singolo accertamento: 3.145 milioni di euro con appena 18392 accertamenti, pari a 171.000 euro di MIA per accertamento, assicurano all’Emila Romagna il 2° posto in Italia dopo il Lazio; al terzo posto troviamo la Lombardia.

Tra le persone fisiche, il primato spetta alla Campania con 10.364 euro di MIA per accertamento, tallonata dalla Lombardia con 10.241 euro di MIA per accertamento, seguita da Lazio (9205), Bolzano (8095), Umbria (6026), Toscana, Emilia Romagna, Veneto…
Qualche link
http://www.fiscooggi.it/files/Accertamenti_II.DD_Iva_Irap_20 09.pdf
http://www.fiscooggi.it/files/Riscosso_complessivo_2009.pdf< br />

“ A livello territoriale l’evasione è diffusa soprattutto nel Nord Ovest (29,1% del totale nazionale), seguito dal Sud (27,9%), dal Centro (23,2%) e dal Nord Est (20,8%). Cinque sono le aree di evasione fiscale analizzate da KRLS Network of Business Ethics: l’economia sommersa, l’economia criminale, l’evasione delle società di capitali, l’evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e piccole imprese”.

Ho voluto citare una sola ricerca, condotta su dati divulgati dalle Polizie tributarie degli Stati europei, ritenuta unanimemente autorevole.

In ogni caso, tutti gli organismi internazionali che osservano i sistemi fiscali sono concordi nel ritenere che bisogna mettere la parola fine alle disinvolte pratiche dei condoni e degli scudi fiscali… come sta facendo questo governo; o no?

I dati ufficiali danno l’evasione fiscale in crescita nel 2009 sul 2008.

Maggio 2010: "Aumenta l’evasione fiscale in Italia. Nei primi quattro mesi del 2010, l’imponibile evaso in Italia è cresciuto del 6,7% ed ha raggiunto l’ammontare di 371 miliardi di euro l’anno. In termini di imposte sottratte all’erario siamo nell’ordine dei 156 miliardi di euro l’anno. È questa la stima calcolata da KRLS Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani che con Lo Sportello del Contribuente monitora costantemente il fenomeno dell’evasione fiscale in Italia.
Cinque sono le aree di evasione fiscale analizzate: l’economia sommersa, l’economia criminale, l’evasione delle società di capitali, l’evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e piccole imprese.
La prima riguarda l’economia sommersa che sottrae al fisco italiano un imponibile di circa 135 MLD di euro l’anno. L’esercito di lavoratori in nero è composto da circa 2,4 milioni. Di questi 850.000 sono lavoratori dipendenti che fanno il secondo o il terzo lavoro. Si stima un’evasione d’imposta pari a 34 MLD di euro.
La seconda è l’economia criminale realizzata dalle grandi organizzazioni mafiose che, in almeno 4 regioni del Mezzogiorno, controllano buona parte del territorio. Si stima che il giro di affari non “contabilizzati” si attesta sui 178 miliardi di euro l’anno con un’imposta evasa di 63 MLD di euro.
La terza area è quella composta dalle società di capitali, escluso le grandi imprese. Dall’incrocio dei dati è emerso che l’ 81% circa delle società di capitali italiane dichiara redditi negativi (53%) o meno di 10 mila euro (28%). In pratica su un totale di circa 800.000 società di capitali operative l’ 81% non versa le imposte dovute. Si stima un’evasione fiscale attorno ai 18 miliardi di euro l’anno.
La quarta area è quella composta delle big company. Una su tre ha chiuso il bilancio in perdita e non pagando le tasse. Inoltre il 94 % delle big company abusano del “transfer pricing” per spostare costi e ricavi tra le società del gruppo trasferendo fittiziamente la tassazione nei paesi dove di fatto non vi sono controlli fiscali sottraendo al fisco italiano 31 MLD di euro. Negli ultimi quattro mesi, le 100 maggiori compagnie del paese hanno ridotto del 10 per cento le imposte dovute all’erario.
Infine c’è l’evasione dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese dovuta alla mancata emissione di scontrini, di ricevute e di fatture fiscali che sottrae all’erario circa 10 miliardi di euro l’anno.
In testa a aprile 2010, tra le regioni, dove sono aumentati numericamente gli evasori fiscali, risulta la Lombardia, con +10,1%. Secondo e terzo posto spettano rispettivamente al Veneto con + 9,2% e alla Campania +8,0%. A seguire la Valle d’Aosta con +7,3%, il Lazio con +7,1%, la Liguria con +6,3%, l’Emilia Romagna con +6,1%, la Toscana con +5,4%, il Piemonte con +5,2%, le Marche con +5,0%, la Puglia con +4,5%, la Sicilia con +4,5% e l’Umbria con +4,4%.
La Lombardia, anche in valore assoluto, ha fatto registrare il maggior aumento dell’evasione fiscale. In percentuale, il dato lombardo aumenta, nei primi quattro mesi, di circa il 11,2%.”

Come vedete con i numeri bisogna andare cauti.

Si parla spesso di lavoro nero e se prendiamo i dati diffusi dal CGIA apprendiamo che il fenomeno riguarda prevalentemente il mezzogiorno.
(http://www.cgiamestre.com/portal/news-Il_lavoro_nero_sottra e_al_fisco_10_8_mld_di_euro_di_imposta-22251-20379)
Ci informano infatti che su circa tre milioni di lavoratori in nero, circa 1.257.500 sarebbero impegnati nel mezzogiorno.
Se consideriamo la distribuzione della popolazione e l’intenso utilizzo di manodopera nelle campagne, non mi sembra si possa affermare che la presenza di circa il 40% dei lavoratori in nero nel sud rappresenti una prevalenza del fenomeno anche perché, storicamente, non c’è mai stata un’attività di contrasto all’uso di manodopera irregolare nell’agricoltura.

Se torniamo agli anni ’70, all’inizio del miracolo del nord-est, scopriamo che alla base di quel vertiginoso sviluppo economico ci fu proprio il diffuso lavoro nero e spesso intere attività imprenditoriali clandestine.
Gli scantinati trasformati in laboratori semi-abusivi erano una realtà a Pordenone, Udine, Treviso, Vicenza, Belluno…
Dilagava il lavoro in nero a cottimo a domicilio.
Così nascono e si sviluppano i distretti di Montebelluna, Castelfranco Veneto, Manzano, Prata di Pordenone…

Allo stesso modo non dimentichiamo che i clandestini ci sono perché ci sono datori di lavoro che possono sfruttare meglio chi non è in regola. Rosarno docet… ma se un ministro arriva a dire che il governo non c’entra nulla perché sono competenze locali… siamo proprio alla frutta!
Se si volesse realmente contrastare l’immigrazione clandestina forse è nelle aziende che bisognerebbe fare i controlli.

Passiamo ad altro.

A me sembra che il nostro sistema di potere si fondi sulla cultura di stampo mafioso, fatta di complicità, omertà, assitenzialismo, clientelismo, corruzione, familismo…

In questo gioco di potere e di gestione del malaffare serve anche l’eccellenza nella cattiva gestione della cosa pubblica così da far apparire “cosa da nulla” l’affarismo clientelare che prospera al nord, in un connubio criminale tra politica, finanza e imprenditoria, con bustarelle, corruzione, tangenti, appalti d’oro…

Tangentopoli non spazzò via solo molti politici ma anche tanti capitani d’impresa… del mitico nord (e bisognerebbe anche iniziare a interrogarsi su dove vanno a finire i capitali raccolti dalla criminalità organizzata; la piazza finanziaria di Milano non ha nulla da dire in proposito?).

Così, serve una sanità inefficiente che ingrassi i potenti locali e costringa i pazienti ad andare verso il mitico Nord, nel quale, caro Sugar, i calabresi, i molisani, i siciliani… non sono curati gratis.

Le Regioni del Sud ricevono grasse fatture dalle Regioni del Nord per i i servizi resi ai cittadini provenienti da fuori regione.

Ogni regione del sud ha una quota variabile tra il 20 e il 25% della propria spesa sanitaria per servizi “acquistati” fuori regione.
Ovviamente i controlli sono quasi inesistenti… e le inchieste giudiziarie sulle fatture gonfiate dilagano in tutta Italia, come dilaga il sistema Angelucci...
Il cattivo funzionamento è funzionale a un business che così prospera e nel quale guarda caso sono attivi tanti familiari di politici…

Un altro esempio.
Fa comodo a tutti il dissesto del Comune di Catania.
Arriva il governo di centro-destra e copre il buco assicurandosi così il consenso politico al sud… e anche al nord dove la Lega potrà chiedere e ottenere i voti denunciando quanto avviene a Catania, ovviamente dopo aver avallato la politica del dare soldi per coprire la pessima gestione e gli sprechi, senza ovviamente cambiare nulla di questo fantastico sistema che permette di vincere sprecando e lagnandosi degli sprechi, rubando e tuonando contro i ladri.
Ma si sa, i ladri sono poco tolleranti verso i ladri, che ovviamente definiscono figli di puttana.

L’oscena gestione in gran parte del Sud, la pessima performance delle istituzioni pubbliche nel Sud… fa sembrare meraviglioso il sistema del nord… che però ha bisogno di quel pessimo Sud per reggersi…

Due facce della stessa medaglia, oggi come ieri.

Vedo che la storia interessa poco e gli spunti di riflessione che ho offerto non hanno stimolato alcuna ricerca e approfondimento, solo qualche spruzzo di merda, per riprendere le parole di Lucio.

Peccato perché si comprenderebbe come il Sud è servito per lo sviluppo del Nord e del gracile ed assistito tessuto industriale, come l’unità d’Italia servì logiche affaristiche e clientelari.

Si comprenderebbe come oggi la disunità d’Italia serve nuove logiche clientelari.

Dopo il fallimento del regionalismo (moltiplicazione dello sperpero di denaro pubblico e della corruzione) e persino delle regioni a statuto speciale, pensare al federalismo come alla soluzione dei problemi è proprio ridicolo ed evidente dimostrazione di stupidità o di criminalità.

Impossibile risolvere i problemi del sistema clientelare e centralista italiano semplicemente trasferendo competenze dal centro alla periferia senza cambiare le regole di funzionamento del sistema.

Finiti i grandi ladri di stato dei mitici anni passati siamo ridotti a dover fare i conti con piccoli ladruncoli locali, spesso sciocchi e sprovveduti.

La differenza nell’humus sociale tra nord e sud è solo una diversa gradazione, una diversa misura… ma la sostanza non cambia.

La diffusione di determinati comportamenti è il risultato di fattori storici, sociali, economici…

Il gruppo dirigente italiano si è esercitato nel corporativismo e nel clientelismo, fagocitando tutti nello scempio della cosa pubblica, corrompendo ampi strati della popolazione, che ha finito per accettare logiche illegali e immorali per vivere e talvolta solo per sopravvivere.

Il sistema politico, da sempre fondato sulla lottizzazione, occupa ogni pertugio della vita pubblica per tutelare i propri interessi di parte, in aperto disprezzo del bene collettivo.
Il controllo del territorio, mediante nepotismo, familismo, corporativismo e lottizzazione, serve ad alterare i meccanismi di creazione del consenso.
Queste pratiche indecenti di spartizione territoriale del potere sono il pilastro della cultura mafiosa e camorrista e si tratta di pratiche diffuse tanto al nord quanto al sud.

Sono stanco e adesso lascio ma ho due cosette in mente su alcuni fatti storici e sulla classe politica veneta su cui tornerò più avanti.
sugar magnolia
28 maggio 2010 12:39
Deputati e baby-pensionati
gli onorevoli pagati due volte


L'Assemblea regionale siciliana

Doveva essere un elenco in via di esaurimento, la lista si è invece allungata. E contiene, oggi, i nomi di 14 parlamentari nazionali pagati due volte: allo stipendio di deputato o senatore che si aggira sui 10 mila euro, infatti, sommano la "pensione" maturata dopo aver militato all'Ars: dai tre agli 8 mila euro al mese. Nel novero dei "fortunati" ci sono esponenti politici di rilievo:
- un ex ministro (Calogero Mannino),
- due ex presidenti della Regione come Salvatore Cuffaro e Angelo Capodicasa,
- un ex presidente dell'Ars quale Nicola Cristaldi,
- Leoluca Orlando (sindaco di Palermo per dieci anni)
- e nove ex assessori regionali: Vladimiro Crisafulli, Giuseppe Firrarello, Salvatore Fleres, Fabio Granata, Ugo Grimaldi, Dore Misuraca, Alessandro Pagano, Raffaele Stancanelli e Sebastiano Burgaretta Aparo.

Fuori dall'elenco dei 14, continua a usufruire del "vitalizio" dell'Ars anche chi non siede nel parlamento nazionale, ma ha incarichi istituzionali: l'assessore regionale Nino Strano e il presidente della Provincia di Messina Nino Ricevuto.

. La soglia sale a 55 anni per i parlamentari regionali con due legislature e a 60 per chi ha all'attivo una sola legislatura.


LEGGETE BENE QUI SOTTO ......................


Il "cumulo", d'altronde, è un beneficio tutto siciliano. Solo il regolamento dell'Ars prevede che, raggiunti i requisiti, gli ex consiglieri regionali possano chiedere il vitalizio e mantenerlo anche se nel frattempo hanno assunto il titolo di parlamentare nazionale. Le regole di Camera e Senato non permettono invece il caso contrario, cioè il cumulo dell'assegno vitalizio nazionale con lo stipendio da consigliere regionale. Contraddizione che di fatto determina un trattamento di maggior favore per i quattordici politici provenienti dall'Ars.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°

Ovvio, questa Assemblea regionale siciliana andrebbe rasa al suolo, pero' dopo si perdera' il controllo su quel FEDELE E DISCIPLINATO SERBATOIO DI VOTI CHE E' LA SICILIA !!!!
sugar magnolia
28 maggio 2010 8:43
BLUNOTTE

mi spiace, spero che questo momento di tristezza se ne vada presto.
Ciao
---------------

LUCY
non e' vero che questi amministratori non sanno amministrare.
Pur con qualche pecca, ovvio, Emilia, Veneto e Lombardia sono OTTIMAMENTE amministrate.
Se poi vogliamo fare del populismo da osteria tipo sparo-nel-mucchio-alla-cazzo, allora va bene.
Ma in questo paese ci sono livelli di eccellenza, sia amministrativa che industriale..... solo che sono solo da Bologna in su' ....certo che se fai la media allora tutto scende in picchiata verso il basso...... poi ci sono le 3 zavorre che prendono molto piu' di quanto danno (Campania, Calabria e Sicilia) e cio' che prendono non lo sanno far fruttare per diversi motivi che abbiamo elencato 1000 volte.

Ma e' inutile parlare, non c'e peggior sordo di chi non vuol sentire !!!
lucillafiaccola1796
27 maggio 2010 18:30
E' dimostrato che questi amministratori sud est ovest nord NON sanno amministare...Sanno solo tassare per pappare e sperperare... Parlano di federalismo in tutte le posizioni, fiscale, demaniale, fetale, prenatale, postnatale, cita corte e pinnacoli...parlano di abolire le province ma si celano dietro la "stro'zzata"
che la costituzione dice come attuare le province, ma non indicata come abolirle... ed allora occorrerebbe legge costituzionale per disfarsene... eh eh eh Il boss del boss carinata degli uberti dice che se gli tolgono la prov di bergamo.. mausoleo di littorio sfeltri... scatena la guerra civile... oops incivile... visto da che palpito vien l'amelìa...

I taliani NON sanno amministrare né il municipio, né il comune, né la provincia, nè la regione, né lo stato d'inopia...pensano che l'organizzazione sia un vegetale che si mangia...
troviamo a LorPredoni GovOpp un'attività adeguata alla loro imperi*zia... ed AMMINISTRAMOCI IN PROPRIO....!!!!!!!!!
blunotte
27 maggio 2010 18:20
Ci risentiromo,Magnolia, oggi sono particolarmente triste. Ma tu, stammi bene!
sugar magnolia
27 maggio 2010 16:38
Le Regioni "mafiose", vanno commissariate e, non al limite, militarizzate.

PAROLE SANTE. sono anni che lo dico, pero' nessun governo lo fara' mai, troppa paura di perdere consenso nel serbatoio-voti di Campania/Sicilia.

Ci vorra' tempo, vedremo .... pero' credimi che qui da noi la gente e' stanca di vedere miliardi mangiati a mani basse.

Ecco la forza populistica della Lega
blunotte
27 maggio 2010 16:07
Un'ultima cosa Magnolia. L'eliminazione totale dell'ICI,Imposta la + federalista,la pi+ equa,anche se la + odiata, ma dato il debito che ci grava, necessarissima) gida vendetta al cielo, mentre coinvolge anche le Regioni, la mia almeno.I Comuni, per far fronte a spese essenziali, ricorrono alle casse regionali, di qui molto del debito lamentato.Fino al 98,il Molise si eggeva sulle proprie gambe o con contributi comunitari. Mettiamo in conto anche questo; tra me e mia moglie, (per un appartamento in contrada periferica del valore,escluse spese varie e mutuo, di 125000€, con mutuo pgato in giugno 2005) di ICI versavo 96€ annui.Sto pagando addizionali mensili regionali e comunali.Ho bisogno di medicine costose e le pago per intero. Altri sacrifici comporerà il ripiano del defiicit sanitario. Io non mi lamento, è necessario che ciscuno paghi il dovuto, con o senza sacrifici. Ma io, e ne sono elice, soldi dal nord non ne ho mai avuti e non ne voglio.Ma nella lottta alle mafie dobbiamo essere uniti; conviene a tutti.Ma se un Caldoro(Cosentino) o un De Luca vengono candidati alla R.Campania, come vuoi che un napoletano possa sfidare la criminalità organizzata?Le Regioni "mafiose", vanno commissariate e, non al limite, militarizzate.Il popolo civile(non i familiari mafiosi) scenderebbe in piazza a dar man forte.
blunotte
27 maggio 2010 15:48
Magnolia, non voglio tediarti, sai bene che non ho avuto e non ho peli sulla lingua. Quaggiù abbiamo bisogno, urlandolo, di prendere coscienza e consapevolezza dei nostri cancri morali.Ciò precisato, poiché i Morti vanno onorati e si trata di meridionali,qualche incitamento,qualche conforto, qualche speranza da non spegnere,deve venire da utti.Qui non si ratata di danaro, disoccorso economico.Sono stanco anch'io, ma soldi non ne vogliamo. Bossi, invece di parlare di federalismo, provvedesse a normare la quesione con un DdL che stabilisca na volt per tutte che i tributi debbano restare dove si producano al 100 o al 90%, compresa l'IVA ,l'IRPEF e l'IRAP.Oppure ci dicesse, ne abbiamo il diritto, che cosa vuole farne del Paese, ma una volta per tutte, senza esonerarsi dal paga dzio. Qui ti ricordo( non di antichi scandali in -ve e in E.Romagna) ma quello recente del malloppo potato all'estero e si tratta di miliari quasi tutti prodotti in Lombardia.Non volermene, perché sento pure il bisogno di un affettuoso abbrccio virtuale.
sugar magnolia
27 maggio 2010 15:23
BLU NOTTE

io sono con te e con tutti i cittadini del sud onesti e corretti, ma non si puo' non fare autorcitica quando sento (ieri sera a Posta a Porta), che:

In Calabria ogni 100 euro pagati in tasse se nbe evadono 85
In Veneto ogni 100 pagati se ne evadono 17
In Lombardia ogni 100 pagati se ne evadono 12,5
In Emilia ogni 100 pagati se ne evadono 14

Io sono il primo a dire che i veri Mafiosi sono i colletti bianchi e i politici, i mafiosi "da strada" quando li prendi li metti al 41 bis, ma i colletti bianchi sono "quasi" sempre al coperto (dico quasi, qualche arresto c'e anche stato, ,a solo la punta di un iceberg).

E qui torniamo al discorso della classe dirigente inadeguata (se non collusa e/o affiliata) che ha rovinato in sud.

Vederemose questo pacchetto di norme servira' a qualcosa.

Vedo con favore l'ineggibilita' per gli amministratori che non rispettano il patto di stabilita', .....mah' spero per voi (e anche per noi) che si possano trovare persone capaci e oneste (ma non ci scommetterei 50 centesimi di euro).

Si vedra'.

p.s.
ora 'sta autostrada del menga la dovranno pur finire no ??
sugar magnolia
27 maggio 2010 15:12
Oltre cinquanta miliardi di euro all’anno: questa la cifra che il Nord devolve, a titolo di «solidarietà», al resto del Paese. Che sale a oltre 56 miliardi, se al «triangolo» Piemonte, Lombardia e Veneto aggiungiamo anche l’Emilia Romagna. È il risultato di uno studio curato dalla Cgia di Mestre, che si riferisce al 2007 (ultimo dato disponibile).


Una Regione presenta il residuo fiscale attivo quando dà alle amministrazioni pubbliche più di quanto riceve: viceversa, quando il residuo è passivo, significa che il rapporto fra dare e avere con lo Stato centrale è a vantaggio della Regione.
In Italia, solo 5 Regioni presentano un residuo fiscale attivo:
Piemonte (+1,219 miliardi),
Lombardia (+42,574 miliardi),
Veneto (+6,882 miliardi),
Emilia Romagna (+5,587 miliardi)

Tutte le altre sono in passivo, ovvero incassano più di quel che danno: la Toscana, ad esempio, presenta un deficit del residuo fiscale pari a -776 milioni di euro e la Liguria presenta un residuo negativo per 3,304 miliardi. Stessa situazione per le Regioni a statuto speciale: Trentino Alto Adige (-2,177 miliardi), Friuli Venezia Giulia (-2,104 miliardi) e Valle d’Aosta (-617 milioni di euro).

UDITE UDITE UDITE UDITE E LEGGETE BENE....

Ancora più elevate le cifre al Sud:
Sicilia residuo fiscale passivo è -21,713 miliardi,
Campania si attesta a -17,290 miliardi e in Puglia a -13,668 miliardi di euro
Calabria a - 16.575 miliardi di euro

QUINDI, RIASSUMENDO:
se le 4 Regioni del Nord tenessero per loro quello che risparmiano/producono, avrebbero in tasca 27 MILIARDI DI EURO IN PIU'.
LE REGIONI DEL SUD INVECE SUCCHIANO BEN 68 MILIARDI DI EURO.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°
Morale:
noi del nord siamo razzisti, cattivi e nazisti, ci rifiutiamo di mandare ancora soldi al sud, la Lega e' un partito xenofobo e i padani sono i primi ladroni-romani.

OVVIO NO ????
blunotte
27 maggio 2010 15:11
E no caro Magnolia,anzi si,si!Lo scandalo Calcestruzzi non me lo invento io.E' peggiore il mafioso schifoso o chi fa i patti con il diavolo? Santo Iddio, come potrei lottare contro il malcostume dei colltti bianchi, quando si spendono miliardi per il ponte che non serve a nessuno se non alla insolente alterigia del Megalomane, nonché alle mafie contro le quali la mordacchia che mi chiude la bocca,e i lacci che mi si pongono, mi impediscono di lottare anche a rischio dlla morte??Quell'autostrada( si fa per dire) non era a pagamento, ma autostrada non è e neppure superstrada.Andavo, spesso a Messina, ma mi toccava pendere la più lunga A14 per Taranto e poi la strada costiera per V.S.Giovanni via RC.Quell' "autostrada non si sarebbe mai dovuta costruire, ma ora è giusto che si paghi il pedaggio, per chi intenda percorrerla.
sugar magnolia
27 maggio 2010 13:25
Pedaggio anche sulla Salerno-Reggio Calabria - Non solo raccordi autostradali, ma anche autostrade in gestione diretta dell’Anas - come ad esempio la Salerno-Reggio Calabria - saranno sottoposti all’applicazione del pedaggio. È quanto si evince dal testo finale della Manovra economica, secondo la quale «entro quarantacinque giorni dall’entrata in vigore del presente decreto-legge, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabiliti criteri e modalità per l’applicazione del pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali in gestione diretta di Anas spa, in relazione ai costi di investimento e di manutenzione straordinaria oltre che quelli relativi alla gestione, nonchè l’elenco delle tratte da sottoporre a pedaggio».

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
ALMENO QUESTO ......... perche' finora non la si pagava ??
per consentire alle imprese appaltatrici e sub appaltatrici di continuare lo scempio che dura da 2 decenni, come Penelope, che faceva la tela di giorno e di notte la disfaceva.
Se finivano l'autostrada finivano anche i lavoro e finivano di prendere soldi.
Il tutto con la complicita' delle regioni Campania e Calabria.

Questo in Emilia o Veneto non sarebbe mai successo.

Maledetti !!!!!
Sharman*
26 maggio 2010 22:33
Ma no Lucio.... ufffff....!!
Non si stanno dando soldi a Roma in quanto Capitale,cioè soldi spesi per fare delle funzioni a servizio di tutto lo Stato!

Si stanno dando i soldi per il Comune di Roma!!
Capisci la differenza???

Non è "Roma Capitale" è "Roma Municipale"!!!

E non è vero che si sprechino tutti questi quattrini anche negli altri Statiper le rispettive città sedi del governo, un po' perchè spesso hanno ordinamente federali e le spese correnti di una parte del paese non vanno sempre perennemente a carico dell'altra, e un po' perchè le spese per le varie Capitali, e non i Municipi!, hanno dei ritorni positivi, e vengono comunque spesi nella città piu' avanzata.

Investire su Londra, Parigi, Berlino o Milano è totalmente differente dall'investire su Roma.

Invece da noi si spendono i soldi là dove sono piu' improduttivi, e non per funzioni statali o per investire nelle città piu' attive e avanzate, che daranno ricadute positive per tutto il Paese, ma per i disastrati bilanci comunali e regionali di chi già gode dello status di Gabidale!

Chiaro?

Comunque fate la prova, spostate la Capitale altrove.
La scelta di Roma Gabidale e di un paese unitario italiano,invece di tre stati differenti fu fatta 150 anni fa per affossare l'Italia, ancora non l'hai capito? Chïedi in Inghilterra.
Lucio Musto
26 maggio 2010 21:42
@ Sharman,
certo, amico, cercherò di scrivere con franchezza, e non mi sarà troppo difficile, visto che spesso sono accusato di esserlo anche troppo, franco; anzi “atrocemente” franco.

Per “Roma gabidale” come dici, si spenderanno dei soldi in più che per ogni altra città equivalente. Perché per le “gabidali” si è steso sempre di più, che sia Vienna, Parigi Londra o Mosca. Anche se Milano diventasse gabidale, assorbirebbe dei quattrini extra. Anche oltre il 2046, temo.
Perché?... di preciso non lo so, francamente, ma delle ipotesi potrei anche azzardarle.
70 euro procapite all’anno sono pochi, o molti?... Francamente non so nemmeno questo, i conti del comune di Roma e di Roma gabidale io non li so fare… ma se li sai fare tu, crederò alle tue cifre.

Il raccordo anulare non si paga, ed è vero, ma la tangenziale si paga anche a Napoli, mi risulta.
La Napoli-Salerno si paga, la Salermo-Reggio Calabria no.
L’A14 si paga fino a Taranto, che sud lo è certamente.

Sarà forse affrettato dire semplicemente: “a Nord si pagano le autostrade, a Sud no?”… forse ci saranno altri motivi, oltre che la latitudine a stabilire le regole; motivi che forse sia tu che io ci buttiamo ad indovinare.
Forse è lo stesso discorso di politiche nazionali, e non economiche dei rami secchi delle ferrovie e del perché i vagoni migliori girino (di solito) al nord e le carrette al sud, quando il prezzo chilometrico del biglietto è uguale dappertutto.

In Austria si paga un Ticket (Vignette) di libera circolazione sulle autostrade, a tempo. Ed è abbastanza economico. Ma per passare sotto certi tunnel, devi pagare altri soldi… ed io non capisco perché.

Naturalmente i motivi ci sono… ci devono essere senz’altro, ché altrimenti gli analisti di “parte avversa” si sarebbero scatenati di certo!... ma val la pena parlarne senza sapere bene i fatti?...
Vogliamo discutere del “secondo te” il lotto è truccato?... potrebbe essere certo, ma davvero ne vuoi fare un discorso serio?

Io, per parlare con franchezza, non me la sento di espormi ai pernacchi di chi le cose le sa per davvero.
Sharman*
26 maggio 2010 18:22
Vai Lucio, scrivi con franchezza.
Scusami solamente se saro’ lento, ho molto da fare.
Scrivi, vai.

Intanto rilevo come i 200 milioni per “Roma Gabidale” siano strutturali fino al 2046 ! Quindi 7,2 miliardi!
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_maggio_26/ma novra-stangata-roma-menicuci-1703084779977.shtml

Ovvero 71 euri per romano ogni anno per i prossimi 36 anni!
Ma Alemano, per fare capire di che “pasta” sia fatto lui e gli ambienti romani ne pretendeva 500 di milioni all’anno, 178 euri per romano cada anno!
E’ giustizia? E’ equità?
O è parassitismo e spreco della peggior maniera?

Mentre dubito che passerà la norma che equamente prevede il pedaggio sul raccordo anulare, visto che per esempio a Milano le tangenziali si pagano. Perchè a Roma non si dovrebbero pagare?
E’ giustizia?
Devono pagare le autostrade i cittadini del Nord per ripianare i debiti del Sud dove le autostrade non si pagano?

La marea di soldi che il Nord butta inutilamente a Sud sotto varie voci è ENORME! Ed è la causa prima della perenne situazione deficitaria dell’Italia, dalla sconfitta bellica in poi, come ben sanno i nostri Padroni...

E’ uno schema che va al di la’ del semplice parassitismo e malaffare.



(Per le vincite al lotto credo anche io, come forse Lucilla, che la maggior parte di esse siano pilotate. Ho sempre creduto che insieme al traffico di stupefacenti costituiscano il mezzo per fianziare fuori bilancio ufficiale i cosiddetti apparati deviati dello stato. Mah... mi sbagliero'.... una volta ricordo che a Curno (BG) ove risiedeva Di Pietro, secondo me agente "Cia", arrivo' uno sproposito di "gratta e vinci" vincenti. Quale miglior modo di di distribuire soldi a chi di dovere senza dar conto a nessuno?)
lucillafiaccola1796
26 maggio 2010 18:09
Ma quale vincere....! Seh... stavano proprio ad aspettare i disgraziati nullatenenti per consegnar loro la vincita... Il lotoo, superenalotto... ecc. ecc. ecc. I "manovratori" sanno già in precedenza chi deve vincere....! Questa è una "mossetta" al'americancia per far vedere a chi si sta svegliando a forza di manovre oppio-finanziarie, che la "mafia" o "camorra" o come dazzo si fa chiamare l'occhio triangolare... è sempre vigile... In realtà il vincitori è proprio il "pizzaro" Sveja Bambj...!
Lucio Musto
26 maggio 2010 17:23
Attento amico sugarmagnolia, che LORO stanno arrivando pure al nord, come si sente sempre più spesso nei telegiornali, e non sembra proprio che i "Bogia nen" piemontesi siano in grado di fermare l'offensiva!
Commenti
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