Commenti
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Lucio Musto 13 settembre 2006 0:00
chi Simona sei? "Il riso abbonda sulla bocca
degli sciocchi!" La Simona che conosco io,
sciocca non lo è. E qui non c'è proprio nulla da
ridere!
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Maria 13 settembre 2006 0:00
xFranek. Scusami ma sei un testimone di geova?
Perchè se è cosi mi interesserebbe sapere molto di piu su
questa...chiamiamola setta..anche se non giusta come
definizione. Fammi sapere...anche perchè da tempo ho
smesso di credere in un Dio giusto e sopratutto Amorevole
nei nostri confronti. Grazie, Un saluto a tutti coloro
che fanno parte di questo Forum.
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Simona 13 settembre 2006 0:00
Lucio ma che fai?? .. Vuoi farmi ridere a tutti i
costi?? Tu hai scritto: "Di un assoluto
piccolo che giustifichi la moda di scomodi tacchi a spillo e
ruvidi jeans, di un assoluto grande che risponda alla
terribile domanda: "Chi sono io, e a che
servo?" Per l'assoluto piccolo c'è
la rivista di moda, per quello grosso la divinità.
Per aderire ai dettami ed alle linee-guida proposte
dall'una e dall'altra occorre fede... e il coraggio
di affidarsi a quella rivista, ed a quel Dio."
Non ho ben chiaro dove tu voglia parare ma arrivare a
giustificare l'idea dell'Assoluto lo trovo
decisamente contro ogni principio di libertà umana. Ti
ho già detto altrove di non cadere nell'inganno del
dottismo senza cuore. Silvia ha parlato chiaro ed
è stata esplicita e chiara nel suo pensiero.
Brava Silvia, io la penso uguale a te. Non
cercare di confondere le idee inserendo nel contesto quella
"fede" scomoda al progresso perchè è e rimane
sempre un principio ASSOLUTO (inanerrabile) , CIECO e
BIGOTTO. La RAGIONE la si trova solo ed
esclusivamente nella propria coscienza che non ha certo
bisogno di onnipotenze di uomini e onnipotenze divine.
E' sufficiente quel papa vanitoso e Benedetto a
dire castronate ASSOLUTE cercando di far retrocedere di
secoli il nostro pensiero evolutivo cancellando di colpo
quello che si è fatto dal Rinascimento in poi in cui la
Scienza ha dimostrato agli uomini dove sta la verità nelle
cose.
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kekko 13 settembre 2006 0:00
X Silvia. Tu sei preoccupata che in questo pianeta le
cose vadino meglio; grazie per il tuo post che ha dato luce
al pensiero di Pro-teo, estrapolando un concetto molto
interessante: “il libero arbitrio” in associazione ha
“abitudini ereditate”; Pro-teo grazie per il tuo
scritto, la tua analisi mi ha aiutato ad affrontare meglio
l’argomento. Il “libero arbitrio” puo’ essere quello
che Silvia dice essere un vantaggio, sensibilizzare la gente
a comportarsi meglio e con piu’ attenzione con il
prossimo, ha scapito della fede e di un Dio incoerente.
Silvia a mio pensare pecca anche di “abitudini
ereditate” quando nomina Dio. Il paragrafo
superiore indica che, altro concetto toccato da Pro-teo,
irrimediabilmente andiamo “allo scontro fra le diverse
posizioni”. Sono proprio questi argomenti (posizioni
di comodo (magari inconsce), piccoli e grandi egoismi più o
meno evidenti, idoli che ci siamo costruiti nel tempo come
il denaro, il potere, l'arrivismo ecc.?) a creare un
labirinto di forme di essere, vedere, giudicare, vivere,
interpretare etc.... Io per esempio potrei
essere preoccupato quanto te, cara Silvia, che in questo
pianeta le cose vadino troppo bene, posizione diametralmente
opposta alla tua, finche’ parliamo di questo pianeta, ma
se paradossalmente vivessimo nello stesso condominio,
potremmo essere daccordissimo, sulle scelte concernenti la
pulizia del giardino comune a tutti i residenti del palazzo.
Da un interesse planetario ad un interesse circoscritto al
nostro quotidiano, il concetto di Pro-teo, “ le posizioni
di comodo”. Quel giardino per renderlo migliore? Gli
inquilini lasciano usare elementi liquidi velenosi che non
vorrei che fossero usati sull’uva che mangio. L’uomo
(donna) essere umano e’ dotato di questo splendido organo
che si chiama cervello, e’ come l’inventore del gioco
della Roulette, si ammazzo’ perche non riusciva a vincere
su questo diabolico gioco; che lui stessa aveva inventato.
Secondo me financo non scopriamo le origini della vita non
possiamo escludere Dio dal nostro pensiero e la
possibilita’ un giorno di vederlo. KeK
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Lucio Musto 12 settembre 2006 0:00
Bella risposta, silvia! (lo sai che ho una figlia che
si chiama come te?... ma non credo c'entri col
discorso) Occorre temere il proprio giudizio,
eccome!... Io lo chiamo anche coscienza, ma è lo stesso.
Ed secondo me è fondamentale anche perché
(sempre secondo me) è considerando i propri principi che
saremo giudicati! Ma vedi, misteriosamente forse
o solo perché animale sociale, l'uomo ha bisogno di
qualcosa "altro da sé" per rapportarsi, valutarsi
e quotidianamente giudicarsi. Qualcosa di
immutabile, di "certo", che gli serva da campione
per "darsi una regolatina”. In una parola, ha
insito il bisogno di "assoluto". Di un
assoluto piccolo che giustifichi la moda di scomodi tacchi a
spillo e ruvidi jeans, di un assoluto grande che risponda
alla terribile domanda: "Chi sono io, e a che
servo?" Per l'assoluto piccolo c'è
la rivista di moda, per quello grosso la divinità.
Per aderire ai dettami ed alle linee-guida proposte
dall'una e dall'altra occorre fede... e il coraggio
di affidarsi a quella rivista, ed a quel Dio.
Lucio Musto 12 settembre 2006 parole 169
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pro-Teo 12 settembre 2006 0:00
Certo, Silvia, come ho già scritto, è proprio in questo
che si gioca il libero arbitrio: seguire Dio oppure
qualcos'altro, magari se stessi. Tuttavia, mi è sorto
qualche dubbio leggendo le tue parole, in particolare quando
dici che bisogna temere "solo il proprio
giudizio". Non credi che dietro al "proprio
giudizio " si possano nascondere abitudini ereditate (e
non necessariamente corrette), posizioni di comodo (magari
inconsce), piccoli e grandi egoismi più o meno evidenti,
idoli che ci siamo costruiti nel tempo come il denaro, il
potere, l'arrivismo ecc.? Se ciascuno operasse
secondo il proprio metro di giudizio (siamo o non siamo
esseri imperfetti?), correremmo il serio rischio di cadere
nel soggettivismo o relativismo etico che porta alla fine
allo scontro fra le diverse posizioni.
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silvia 12 settembre 2006 0:00
Bella domanda. La "fede" in Dio come anche quella
in una squadra, o in una persona sconosciuta o in qualsiasi
cosa è credere in qualcosa per cultura, superstizione,
debolezza, ignoranza, superficialità e comodo senza la
benchè minima prova della sua esistenza. Se invece di avere
"fede" in qualcosa che non si è mai visto (e mai
si vedrà) le persone facessero più attenzione a come si
comportano col prossimo, coi propri amici e con i propri
figli, temendo solo il proprio giudizio e non quello di un
dio parziale ed incoerente, le cose su questo pianeta
andrebbero di sicuro molto meglio!
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Lucio Musto 11 settembre 2006 0:00
X Mattia Possibile che tocchi sempre a me, fare
il professore?... non c'è nessun altro che ha superato
la maturità, in questo forum? Dunque, caro
Mattia, "Pro-teo" è una cosa, “Proteo”
un'altra, diversa. “-teo”, e “teo-“
sono suffisso e prefisso che indicano “attinenza a Dio”
o genericamente “alla divinità”. Come “a-teo” o
“teo-logia”, dove “a” sta per “mancanza” e
“logia” sta per “studio, applicazione, discorso”.
Siccome “Pro“ sta ad indicare “a favore, in difesa
di” “Pro-teo” significa letteralmente “In difesa di
quando attiene a Dio”. “Proteo” era invece una
divinità marina protettore delle acque salate e degli
animali che vivevano in esse. Sua caratteristica più nota
è il dono di cambiare forma ed aspetto a volontà. Per
spiegarmi con un esempio vicino io chiamo appunto
“proteiforme” il nostro vecchio amico “Andrea 37
anni” per la sua capacità di mascherarsi sotto
innumerevoli “nickname” diversi ed anche (si illude)
diverse personalità. “Proteo” è anche un
celebre anfibio urodelo cavernicolo delle grotte carsiche;
celebre per una serie di caratteristiche uniche che ti
racconto un’altra volta. Come esercizio di
ricerca, ti lascio lo scoprire perché è stato chiamato
così (non è una ricerca facilissima, ma ce la puoi fare.
Se ci riesci ti gratifico con un otto!).
Naturalmente Proteo si chiama anche il satellite di Nettuno,
ma non voglio confonderti le idee.
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ZaZaan! 11 settembre 2006 0:00
Ma chi è sto' Mattia? nessuno
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Mattia 11 settembre 2006 0:00
da: Lucio Musto Data: 8 Settembre 2006 X
Pro-Teo Ma chi fu veramente Proteo, detto
anche "Peregrino"? (o viceversa). Secondo Luciano
di Samosata dovrebbe essere stato un personaggio molto
importante presso i cristiani di Gerusalemme. Ciò
nonostante, nessun padre della chiesa ne parla. Perchè?
Qualcuno ritiene che dietro tale figura si nascondi in
realtà una verità piuttosto inquietante..
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Enrico Falcinelli 11 settembre 2006 0:00
Caro Vero cristiano non Cattolico: aventi le tue parole
"faccio la faccia di pietra" e rispondo solo
così:"l'albero si riconosce dai frutti".
Saluti cari.
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ZaZaan! 10 settembre 2006 0:00
E' qui che cascano gli stronzi che si preoccupano se è
la prima o la seconda lettera, non di quello che dice.
Non la leggere, la parola di Dio. Tanto non la
capisci.
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Vero cristiano non Cattolico. 10 settembre 2006 0:00
ZaZaan prima o seconda lettera ai Corinzi? E'
qui che cascano i cattolici, non sanno nemmeno muoversi
all'interno della Parola di Dio. Vero
cristiano non Cattolico.
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Lucio Musto 10 settembre 2006 0:00
X Vero cristiano non cattolico. Amico, se ci
mettessi meno odio verso gli altri, in quella tua
presunzione di essere "vero", e guardassi ameno
qualche volta con spirito critico anche in te stesso oltre
che negli altri, quanto avresti da guadagnare!
Non ho altro da rispondere, per te.
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ZaZaan! 10 settembre 2006 0:00
"Vero cristiano non Cattolico" In
questa negazione tutta la contraddizione!
"Mi sono fatto tutto a tutti per salvarne almeno
qualcuno" [Corinzi 9,22]
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Vero cristiano non cattolico. 10 settembre 2006 0:00
Carissimi, penso che SOLO questo versetto sia la SOLA
risposta che si possa dare alla domanda posta nel trhaed
(non so se l’ho scritto bene)! Così la
fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta
viene dalla parola di Cristo. Romani 10:17
Il signor Falcinelli non mi sembra che abbia le idee ben
chiare su come ci si debba comportare con la vera Fede in
Dio, in quanto, dal suo intervento, mi è sembrato di notare
una fede sterile senza nessun collegamento con la Parola di
Dio, frutto della mente di un uomo che non ha timore di Dio,
e che pensa di poter fare fede a se e non rifarsi alla
Volontà e alla conoscenza della mente di Dio espressa
attraverso la Parola che è venuta nel mondo cioè Gesù
Cristo, e aggiungo alla lista anche Credente e il signor
Lucio Musto, ma questi tanto non mi rispondono mai perché
cattolici. Dio, nel Suo dare libero arbitrio ha
ben messo in evidenza che ciò non significa avere una fede
personalizzata, ma se segui Dio devi attenerti a ciò che
Lui ci ha fatto pervenire nella Sua Parola, altrimenti sei
un ribelle, perché se Lui da delle disposizioni in un modo,
TU uomo non puoi cambiare le cose se non sono conformi a
ciò che è scritto, e la Parola di Dio non va corretta
secondo i tempi che si vivono e nemmeno secondo le mode
perché è attualissima e ben espressa, è solo che seguirla
per chi è sottomesso a Dio è semplice anche se tortuosa,
invece per chi non la comprende andrebbe aggiornata per
giustificare l’incapacità di attuarla perché non se ne
è in grado: il signor Falcinelli, Credente e il signor
Lucio Musto per l’appunto Un versetto che
dovrebbe fare comprendere ai cattolici che le visioni, di
madonne o santi morti, non sono secondo la volontà di Dio,
in quanto secondo la Sua parola non hanno modo di sussistere
perché non scritti, è questo: Or la fede
è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà
che NON SI VEDONO. Ebrei 11:1 poiché camminiamo
per fede e NON PER VISIONE; 2° Corinzi 5:7
V'È UN SOLO SIGNORE, UNA SOLA FEDE, un solo
battesimo, UN SOLO DIO E PADRE DI TUTTI, che è al di
sopra di tutti, fra tutti e in tutti. Efesini 4:5-6
Quindi si legge bene che non esistono una madre
speciale corredentrice o fratelli utili non più vivi (santi
morti), e che le visioni non appartengono a Dio,
eventualmente semmai, in sogni, è Dio stesso o Cristo a
manifestarsi, e in visioni è sempre Dio o Gesù Cristo e
nessun altro (teofanie), e non esistono tramiti per la
salvezza, che SOLO CRISTO ci da in virtù del Suo sacrificio
di Croce al Golgota, e nessun altro poiché:
Questo è buono e gradito davanti a Dio, nostro
Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano
salvati e vengano alla conoscenza della verità.
INFATTI C'È UN SOLO DIO E ANCHE UN SOLO MEDIATORE FRA
DIO E GLI UOMINI, CRISTO GESÙ UOMO, che ha dato sé stesso
come prezzo di riscatto per tutti. 1° lettera a
Timoteo 2:3 al 6 e ancora: In nessun
altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo
nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo
del quale noi dobbiamo essere salvati». ESSI, vista la
franchezza di Pietro e di Giovanni, SI MERAVIGLIAVANO,
AVENDO CAPITO CHE ERANO POPOLANI SENZA ISTRUZIONE; Atti
degli apostoli 4:12-13 Allora secondo ciò che
dice Gesù Cristo, al contrario di ciò che la chiesa
cattolica vuole fare solo proprio e confonde chi non crede a
lei, TUTTI, anche chi non è teologo, può comprendere la
volontà di Dio, se solo chiede a Dio di aiutarlo nella
comprensione della Sua Parola, senza alcun bisogno del
clero, infatti Gesù lo dice apertamente:
In quella stessa ora, Gesù, mosso dallo Spirito Santo,
esultò e disse: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del
cielo e della terra, PERCHÉ HAI NASCOSTO QUESTE COSE AI
SAPIENTI E AGLI INTELLIGENTI, E LE HAI RIVELATE AI PICCOLI!
Sì, Padre, perché così ti è piaciuto! Luca 10:21
I piccoli sono i semplici quelli che sanno leggere e
scrivere ma che non hanno istruzione universitaria o anche
semplicemente di scuola superiore, insomma tutti coloro che
cercano Dio, qualsiasi si la loro condizione. Ora
capisco che ognuno voglia dire la sua sulla fede, ma Dio ha
voluto fare scrivere la Sua Parola ispirata da Lui proprio,
perché ci fosse una unica Parola ed un unico pensiero,
uguale per tutti, riguardo alla Sua volontà, e non una
BABILONIA di pensieri di fede. Non voglio essere io a darvi
le risposte, ma so di certo dove farvele trovare. Quindi se
volete conoscere cos’è la Fede in Dio, chiedete a Dio di
spiegarvela attraverso la Sua Parola, che, come è scritto
sopra anche nel versetto Romani 10:17, è Gesù Cristo e lo
si trova nel Nuovo Testamento che è all’interno della
Bibbia; chiedendo lo Spirito Santo (lo Spirito della
Verità), che è quella terza Persona della Trinità che il
Padre Celeste ha donato, e ha mandato, agli uomini nel
momento in cui Gesù Cristo stesso è asceso al Padre,
attraverso la Sua Parola Egli parlerà al vostro cuore come
a fatto con me e tanti altri: provateci e non rimarrete
delusi. VERAMENTE! Ma il Consolatore, lo
Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi
insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho
detto. Giovanni 14:26 Eppure, io vi dico la
verità: è utile per voi che io me ne vada; perché, se non
me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne
vado, io ve lo manderò. Giovanni 16:7 Ho ancora
molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra
portata; quando però sarà venuto lui, lo Spirito
della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché
non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito,
e vi annuncerà le cose a venire. EGLI MI GLORIFICHERÀ
PERCHÉ PRENDERÀ DEL MIO E VE LO ANNUNCERÀ. TUTTE LE
COSE CHE HA IL PADRE, SONO MIE; PER QUESTO HO DETTO CHE
PRENDERÀ DEL MIO E VE LO ANNUNCERÀ. Giovanni 16:12 al
15 Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre
mio; e nessuno sa chi è il Figlio, se non il Padre; né chi
è il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio
voglia rivelarlo». Luca 10:22 Quando Gesù, in
questi versetti, parla agli apostoli ed ai discepoli (che
sono 2 cose distinte ovvero gli apostoli sono i 12 scelti
(per il giorno del giudizio, è scritto nell’Apocalisse) e
i discepoli sono tutti coloro che seguono Cristo, sia al Suo
tempo che al giorno d’oggi), si rivolge loro come se si
rivolgesse solo a dei credenti, discepoli appunto, e questo
lo si capisce da come Gesù imposta il discorso; infatti
dice: CHI ha i miei comandamenti e li
osserva, QUELLO mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre
mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui». Giovanni
14:21 Quel “CHI” e “QUELLO”
all’interno della prima parte della frase non è rivolto
solo a coloro che in quel momento lo ascoltava, ma anche a
tutti quelli che leggono la Parola di Dio, ed ecco perché
vi consiglio di leggere il Vangelo di Giovanni, per
cominciare, almeno un capitolo al giorno, che è un ottimo
inizio e non impegna troppo tempo in una giornata di 24
ore. Un solo capitolo al giorno, significa che in
4 mesi avrete letto i 4 Vangeli e vi avanzeranno i giorni
che potrete riempire con un capitolo al giorno degli Atti
degli apostoli, e poi le lettere e l’Apocalisse così che
avrete letto il Nuovo Testamento in meno di un anno senza
rendervene conto di come basta poco per conoscere Dio e la
Sua volontà. Poi se vorrete approfondire l’argomento e
comprendere quelle parti di Nuovo Testamento che rimangono
meno comprensibili, potrete anche cominciare con l’Antico
Testamento, perché sicuramente vi verrà la sete di
conoscere bene il Dio vero in cui credete. Gesù
stando in piedi esclamò: «Se qualcuno ha sete, venga a me
e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura,
fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno». Giovanni
7:37-38 Ma chi beve dell'acqua che io gli
darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli
darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce
in vita eterna». Giovanni 4:14 Se volete
Dio, conoscere Dio, amare Dio, cercate Gesù Cristo, Dio lo
ha sacrificato perché Lui, Dio, ci ha amati per primo:
Noi amiamo perché EGLI ci ha amati per primo.
1° lettera di Giovanni 4:19 Ecco cosa
vuole dire essere un vero cristiano non cattolico.
Vero cristiano non cattolico.
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pro-Teo 9 settembre 2006 0:00
xPaolo 1 E' proprio questo il libero
arbitrio: l'assoluta certezza che... mai nessuno potrà
obbligarti a credere. E' un tuo fatto personale, che va
tuttavia approfondito, come ogni cosa importante nella vita.
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Paolo 1 9 settembre 2006 0:00
Credere in dio? Una pia illusione.
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pro-Teo 9 settembre 2006 0:00
xLucio Musto Ti ringrazio. Le ragioni del mio
allontanamento sono diverse, non ultimo il fatto che ero
stufo di essere insultato solo per il fatto di aver
dichiarato anche nel nome il mio credo. Gli scambi sereni,
anche senza condivisione, servono sempre e aiutano nella
crescita personale. Il resto no o molto poco.
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Lucio Musto 8 settembre 2006 0:00
X Pro-Teo Ti chiedo scusa, non avevo letto il tuo
intervento (ho l'ADSL che fa i capricci)e temo di aver
scritto un duplicato della tua risposta. Ma so
che non me ne vorrai. Comunque bentornato! era
una vita che non vedevo la tua firma!
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Lucio Musto 8 settembre 2006 0:00
X Credente A mio avviso, (per mio credo, dovrei
dire) è esattamente quello che dici tu: Un
"atto" di abbandono nelle braccia di Dio.
La "risposta" dell'uomo all'amore
del Padre. Esattamente così. Ed è nella
"azione consapevole", nella scelta
"libera" che la fede trova la sua valenza, che dà
"merito" anche all'uomo che la abbraccia,
oltre al Dio che la dona. Se fosse un fatto
scontato, ovvio, "evidente", non ci sarebbe alcuna
ragionevolezza né libertà nel "non"
abbracciarla. In questo esatto significato, in un mio
precedente intervento sintetizzavo, che in assenza di
“dubbio” la fede non sarebbe tale. Sono
riuscito ora a spiegarmi meglio? Lucio Musto 8
settembre 2006 parole 104
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Credente 8 settembre 2006 0:00
Caro Musto, se non è certezza, la fede non è
fede. Che intendi per fede? Fede è la risposta
dell'uomo all'amore del Padre... più certo e sicuro
di questo! Fede non è credere verità impossibili ma dare
risposte concrete all'amore dal quale ci si sente
avvolti.
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pro-Teo 7 settembre 2006 0:00
E' davvero una follia, una speranza non razionale ma
pervicacemente radicata che riempie la vita. Proprio perché
fede, come altri hanno scritto, non si può nutrire di
certezze. D'altra parte, Dio ha lasciato all'uomo la
libera scelta: o accettarlo o rifiutarlo e solo un atto di
fede può rendere vero questo arbitrio. La serenità
che nasce dalla scelta di Dio è un segno che questa fiducia
non è riposta nel nulla. E allora, anche gli avvenimenti
più normali, gli incontri quotidiani, le parole ricevute e
dette, i fatti straordinari, le gioie e i dolori, assumono
un nuovo significato e risultano comprensibili e tutti volti
in un'unica direzione: Dio.
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Enrico Falcinelli 7 settembre 2006 0:00
La fede serve a noi, nella misura in cui quei primi uomini
pescatori seguirono un altro Uomo, fin dal principio, per il
presentimento del "vero" scaturito da
quell'incontro. Si ha fede in una
"testimonianza" data, e la testimonianza è quella
di quegli uomini che furono gli apostoli e i discepoli di
Cristo, che ci hanno parlato di quell'avvenimento.
Nella nostra esperienza di uomini notiamo che quello che ci
scuote maggiormente e che ci interessa è solo quello che ci
"corrisponde" . Con l'avvenimento
dell'incontro con Cristo, accade la stessa cosa.
Immaginatevi al posto di quei pescatori che nonostante la
stanchezza della giornata si fermano a parlare con
quell'uomo che non conoscevano ma sapeva attirare il
loro interesse perché in quello che diceva era in gioco la
loro stessa vita! Chi non si sveglierebbe avanti ad un
argomento che parla della nostra vita e del nostro destino!
Lo faremmo solo se non ci riguardasse, ma non riusciamo a
distrarcene, perché invece ci riguarda! Per noi, oggi,
è la stessa cosa e seguiamo Cristo per la testimonianza
data; ed il fatto di dar credito, nonostante tutti i nostri
limiti, si chiama fede. La fede è quella istanza di
chi si ama ed ama il proprio destino; non è una soluzione
magica per la propria vita e tantomeno una iniezione di
anestetico. La fede non esclude la sofferenza, infatti; chi
pensa che la fede sia segno di debolezza d'animo, paura
e mollezza sbaglia, perché è ben più facile non credere
in alcuna testimonianza data, perché è difficile
affidarsi, come per San Tommaso, anche se è tuttavia
umano. Affidarsi è segno di maturità, indice del
fatto che si è imparato ad ascoltarsi scoprendo il sintomo
che è in noi e che rende la nostra sproporzione con
l'infinito e il sintomo, si sa, denuncia un fatto. Se
abbiamo dolore a un dente è perché il dente è malato; se
abbiamo un vuoto dentro è perché quel vuoto è destinato a
riempirsi; se così non fosse non avvertiremmo nulla.
L'evento di Cristo esula dalle forme classiche
della storia del mito; è una storia del tutto originale che
non rispecchia l'umano modo di costruirsi
un'atteggiamento nell'intuizione della sacralità.
La "pretesa" dell'atteggiamento cristiano è
quella di vivere la sacralità di Dio nell'arco della
storia dell'uomo, senza che di essa ne venga ignorata
nemmeno un secondo. Una autentica novità, nella svolta
storica del senso religioso umano, dopo che per millenni i
miti religiosi relegavano la storia al di fuori della
sacralità al punto di annullarla nei riti di
"ricreazione" cosmogonica, nell'intento di
"azzerare" quanto riguardava gli uomini per
ripartire dalla purezza del primo istante della
Creazione. Anche dal punto di vista dello studioso
moderno, la sfida dell'avvenimento cristiano regge tutti
gli stress delle instanze di incredulità, perché continua
a "corrispondere" esattamente al cuore
dell'uomo mantenendo la propria attinenza esattamente
con tutta la struttura della storia che la rappresenta.
Saluto tutti caramente.
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Credente 6 settembre 2006 0:00
La fede non è un sentimento o un ragionamento; è un atto
di abbandono nel buio a un Dio che è tenebra alla nostra
natura di uomini. Ed è tenebra non per mancanza di
luce ma per il riverbero di una luce che ci sovrasta e a cui
non siamo ancora abituati nel divenire della nostra piccola
storia. La fede è una dimensione
nuova della vita nel rapporto con l'invisibile.
Aver fede in Dio, fidarsi di Lui! E' questa la
fondamentale battaglia della vita, il sunto di tutta la
terrena esperienza. Credere in Lui contro tutto, contro
tutti; credere in Lui quando le speranze sono umanamente
svanite e quando il pericolo fa tremare il cuore.
( CARLO CARRETTO)
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ZaZaan! 6 settembre 2006 0:00
Ciao Andrea!
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Franek 6 settembre 2006 0:00
Vedi incredulo,molti di coloro che dichiarano di avere fede
in Dio,quelli sono i primi ad essere increduli perchè non
conoscono Dio. Gesù disse ai suoi discepoli durante il
suo Ministero: SE AVESTE FEDE QUANTO UN GRANELLO DI
SENAPE,DIRESTE A QUESTO GELSO NERO: 'SRADICATI E
PIANTATI NEL MARE!' E VI UBBIDIREBBE. Luca 17:6
Quindi se tu incredulo sie incredulo non è affatto colpa
tua,ma è colpa del dio di questo mondo cioè SATANA.Leggi
il nuovo Testamento in 2 Corinzi 4:4 Il suo compito è
proprio questo,portare l'umanità a credere in se stessa
e a disubbidire a Dio. IO SONO UN SEGUACE DI CRISTO
Se vuoi approfondire con me di più questo argomento
SEI IL BENVENUTO.Ciao
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Lucio Musto 6 settembre 2006 0:00
Non si fa; senza dubbi, aver fede non serve. Se
uno sapesse “con certezza” e dubitasse lo stesso sarebbe
scemo non incredulo! Non ti pare?
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Franek 6 settembre 2006 0:00
La fede è la sicura aspettazione di cose
sperate,l'evidente dimostrazione di realtà benchè non
vedute.
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Commenti
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