Commenti
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Lucio Musto 12 dicembre 2006 0:00
X Roberto B - ATTENZIONE, POSSIBILE DOPPIONE -
Caro amico, come hai ben centrato il problema!
Fai sei domande, ed ad ognuna la risposta è: “non lo
sappiamo” La dichiarazione di cosa avresti
fatto tu, come cosa avrei fatto io ecc, è invece ovviamente
irrilevante, ma serve bene come interludio di alleggerimento
del discorso. Infatti subito dopo l’argomento
torna serio ed assai pregnante: “Accettiamo la nostra
condizione di ospiti… e trattiamolo meglio… sarebbe
giusto utilizzare il nostro impegno… eccetera…”
Sì, dieci volte sì, mille volte sì! Non ho che da
concordare pienamente!” Ed è proprio qui,
tutto il nocciolo ed il significato delle fede. Della mia
poca, perlomeno. Nei “non lo sappiamo”, e nel
convincimento che diversamente (ragionando con la nostra
scienza e conoscenza) non avrebbe potuto accadere: non so
perché, ma deve essere successo proprio così!
Un Dio malvagio dunque che ha fatto le cose e mi ha negato
la possibilità di comprenderle? Non mi piace pensare
ad un Dio malvagio, che sarebbe senza senso, ma forse solo
imperscrutabile, come un padre che mette il barattolo della
buona marmellata nello scaffale alto, fuori portata ma che
comunque, e non so perché, mi ama Anche da soli
infatti, e con lo spirito aperto, si arriva benissimo alla
conclusione tua: ignoriamo i come, i quando ed i perché, ma
comportiamoci comunque “al meglio possibile”.
Ed allora si delinea la figura misteriosa di questo Dio che
è anche padre premuroso. Ti lascia il dubbio, che è
libertà di scelta, e contemporaneamente ti mette nel cuore
le spinte per scegliere bene ed essere degno della tua
Umanità. Che poi io quel “libretto di
istruzioni” nella sua forma scritta lo chiami Vangelo, un
altro “Corano” o in qualunque altro modo tu preferisca,
nel mondo intero, è decisamente secondario.
Lucio Musto 11 dicembre 2006 parole 2006
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furbo 11 dicembre 2006 0:00
ci voleva un dio supremo per creare luci Comunque
lucio mesto è un pedo catechizzato cattolico finocchio di
nome alex... che si ricicla in plurinicks!!!! no,
ma in compenso tu sei uno che non capisce un cazzo!
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ZaZaan! 11 dicembre 2006 0:00
Tu stai zitto, strunzo!
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ci voleva un dio supremo per creare luci 11 dicembre 2006 0:00
Comunque lucio mesto è un pedo catechizzato cattolico
finocchio di nome alex... che si ricicla in plurinicks!!!!
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gioiabrunodami 11 dicembre 2006 0:00
Bravo roberto B. Esatto!!! Perchè
dovrebbe essere vero un dio che dà la vita a miliardi di
esseri e che, prematuramente, la toglie, ad esempio a
milioni di bambini??? Allora, avremmo a che fare
con un dio: o impotente verso la sua creazione
o stronzo!!! Le religioni, pedo-conculcano
le masse -insegnando loro oscuri e spietati religionismi-
per lucrarci sopra..., dio non esiste... è
stato solo il caso avendo a disposizione un universo
materiale ed immateriale (l'antimateria tipo i
neutrini...) che è infinito, il caso che, tralaltro, aveva
a disposizione a disposizione tempo infinito...;
c'è un detto: c'è più tempo che vita!!!
Sto dio avrebbe fatto morire milioni di bambini... e tenere
in vita gente di merda come passante e lucio misto...
cervelli ambulanti vuoti -tanta è
l'ignoranza-!!! Pensa se fosse stato così,
veramente, che cazzo di etica..., come c'era
davvero da incazzarsi dalla mattina alla sera!!!
A tutti gli atei veri razionalisti: conoscenza progressiva,
fraternità, uguaglianza e libertà!!!
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Roberto B 11 dicembre 2006 0:00
Mah, caro Lucio, è un argomento molto intrigante, ma
mi sorgono spontanee alcune domande: se il creatore
fosse un entità onnipotente, perchè l'avrebbe fatto?
Avrebbe creato solo la terra o tutto l'universo?
Sarebbe il dio dell'uomo o di tutti gli animali
della terra? Perchè non ha creato direttamente
l’uomo come lo conosciamo, ma è partito dalla scimmia
fino ad arrivare all'uomo erectus o sapiens
eccetera? Una specie di giochino stile pulcino tamagogi
(si scrive cosi?)? Perchè creare un universo intorno
all'uomo che è così impotente e che non potrà mai
vederlo per intero? Se io fossi onnipotente mi creerei
qualcosa da utilizzare per divertimento, non certo per farmi
crocefiggere. Io penso che abbiamo troppo poco
tempo a disposizione per arrivare ad una risposta, cerchiamo
di sfruttarlo meglio. Accettiamo la nostra
condizione di ospiti sul pianeta terra e trattiamolo meglio
di come stiamo facendo, nella speranza che i nostri figli
abbiamo ancora un posto decente in cui vivere. Forse
sarebbe meglio utilizzare il nostro impegno e le nostre
risorse per cercare di salvare ciò che abbiamo, a
prescindere da come esso sia stato creato. Ciao.
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maperche'nontebuttinelcessoesparisciinun 11 dicembre 2006 0:00
passante: tu sei l'emblema delle masse
pedo-conculcate -dalla chiesa cattolica- e rincoglionite a
vita!!!
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Bisognamorìelodoveteaccetàcosìuccidetedi 11 dicembre 2006 0:00
Bruno Bargiacchi: E' stato creato prima
adamo o dio??? Ed il tuo dio supremo chi
l'ha creato?? Chi e' l'uovo e chi la
gallina tra adamo e dio?? Come vedi i tuoi
sofismi -religionisti- si possono applicare maggiormente ai
tuoi miti giudaico-cristiani , attinenti al creazionismo...,
ossia un accrocchio di stupidaggini!!!
Perche' non accettare che l'universo e'
sterminato, il tempo infinito e che, nel calcolo delle
probabilita, è successo quel che successo... ed è successo
solo sulla terra..., per tutta quella porzione di sterminato
universo che riusciamo, più o meno direttamente, o
remotamente, a percepire!!! Per quel che ne
sappiamo, è la conoscenza progressiva, intrapresa dal
"prometeo mortale che ha quest'ardire", a
scoprire sempre qualche porzione di verità in più,
relativamente al mistero dell'origine della vita, ma sul
versante reale, ossia quello scientifico!!!
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REALTA' 10 dicembre 2006 0:00
X Bruno Bargiacchi Via del Vingone 9 Quante
chiacchiere intelligenti per giungere a una conclusione
stupida: Anche gli dei adorati dagli Egizi e
altri popoli primitivi precedenti esistevano prima di quello
degli Ebrei. Forse ti conviene di più accettare che siamo
figli del Sole che sarebbe molto più plausibile e
intelligente. Qualche secolo fa, non si conosceva
neppure l'elettricità e tanti altri fenomeni e
tranquillo che se non arriva prima una guerra atomica, la
scienza ti spiegherà anche il futile problema dell'uovo
e della gallina. Nel frattempo Babbo Natale e la Befana
dove li mettiamo? Almeno queste creazioni sono nate da menti
positive e non dal terrore di ESSERE SOLO DEGLI ANIMALI COME
TUTTI GLI ALTRI evoluti un po' prima, ma COMUNI e
MORTALI.
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Bionda Baldracca Via del Minchione s.n. 9 dicembre 2006 0:00
Per Bruno Bargiacchi il sapiente. E' nato
prima l'uovo o la gallina? Con l'uovo ci
faccio la frittata; la gallina me la cucino alla
diavola. Al diavolo tutto il resto.
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Bruno Bargiacchi Via del Vingone 9 Arezz 8 dicembre 2006 0:00
---E ’ NATO PRIMA L’UOVO O LA GALLINA?--- Ho
visto per caso questo argomento e mi provo ad
intervenire: Questo quesito è nato come battuta
da una teoria,(la Teoria dell’evoluzione) che sostiene
come la vita sulla terra si sarebbe sviluppata grazie a
reazioni chimiche spontanee avvenute miliardi di anni fa.
La teoria non afferma che il caso avrebbe
trasformato la materia inanimata direttamente in uccelli,
rettili(galline) o altre forme di vita complesse. Sostiene
piuttosto che una serie di reazioni chimiche spontanee
avrebbe portato infine alla comparsa di forme di vita molto
semplici come alghe e altri organismi unicellulari,da qui
poi si arriva a forme di vita più complesse. La
teoria dell’evoluzione però incontra grosse difficoltà
per quanto concerne l’origine dell’intero codice
genetico, indispensabile per la riproduzione della cellula.
Il vecchio enigma dell’uovo e la gallina si ripete a
proposito di proteine e DNA.Lo scienziato Francis Hitching
dice: “La formazione delle proteine dipende dal DNA. Ma il
DNA non si può formare senza una proteina preesistente”
(vedi libro The Neck of the Giraffe, cit., p. 66 ). Da qui
il paradosso menzionato dal chimico Richard Dickerson nel
libro Storia naturale ed evoluzione, cit., p. 55. “Alla
domanda: ‘Sono comparsi prima gli uni o gli altri? [cioè
le proteine enzimatiche o gli acidi nucleici]’ si deve
rispondere: ‘Si sono sviluppati in parallelo’”. In
altre parole sta dicendo che ‘l’uovo’ e ‘la
gallina’ devono essersi evoluti simultaneamente, senza che
l’uno sia venuto dall’altro. E'una conclusione
ragionevole? Uno scrittore scientifico riassume la questione
con queste parole: “L’origine del codice genetico
costituisce un rompicapo simile a quello dell’uovo e la
gallina, ovvero un problema ancora tutto da risolvere”.
(The Sciences, “The Creationist Revival”, di Joel Gurin,
aprile 1981, p. 17.) Il chimico Dickerson fa anche
questa interessante affermazione: “L’evoluzione del
meccanismo genetico è la fase per la quale non esistono
modelli di laboratorio; pertanto si possono fare congetture
senza fine, non essendo intralciati da alcun fatto
scomodo”.(Storia naturale ed evoluzione, cit. p. 67).
È scientificamente corretto mettere da parte con
tanta facilità questa valanga di ‘fatti scomodi’?
Leslie Orgel (un altro evoluzionista)definisce l’esistenza
del codice genetico “l’aspetto più sconcertante del
problema delle origini della vita”.( New Scientist, 15
aprile 1982, p. 151.) Da parte sua Francis Crick conclude:
“Il meccanismo necessario per rendere operante il codice
genetico, che è quasi universale, è troppo complesso per
essere nato in un colpo solo”.(L’origine della vita, di
Francis Crick, Garzanti, 1983, trad. dall’inglese di Bruno
Vitale, p. 70). A me sembra che la teoria
dell’evoluzione cerchi di eliminare la necessità di far
avvenire l’impossibile “in un colpo solo”
presupponendo un processo graduale che abbia consentito alla
selezione naturale di agire lentamente? Senza il codice
genetico che permettesse di dare inizio alla riproduzione
non poteva esistere il materiale sul quale la selezione
naturale avrebbe dovuto operare. C’è un altro
ostacolo che la teoria dell’evoluzione deve sormontare. A
un certo punto la cellula primitiva dovette escogitare
qualcosa che avrebbe rivoluzionato la vita sulla terra: la
fotosintesi. Questo processo, mediante il quale le piante
assorbono anidride carbonica e cedono ossigeno, non è
ancora del tutto compreso dagli scienziati. Come dice il
biologo F. W. Went, “è un processo che finora nessuno è
riuscito a riprodurre in provetta”.( The Plants, di Frits
W. Went, 1963, p. 60.).Eppure c’è chi crede che una
semplice minuscola cellula sia riuscita a produrla
accidentalmente. Grazie alla fotosintesi,
un’atmosfera priva di ossigeno libero si trasformò in
un’atmosfera nella quale una molecola su cinque è
ossigeno. Questo rese possibile la vita degli animali, che
respirano ossigeno, e la formazione di uno strato di ozono a
protezione di ogni forma di vita dai dannosi effetti della
radiazione ultravioletta. Si può attribuire questo
sorprendente insieme di circostanze al caso oppure a una
meteora che come un’astronave trasportava varie componenti
per creare la vita?Credere questo è scienza o fantascienza?
Di fronte alle astronomiche probabilità
contrarie alla formazione accidentale di una cellula
vivente, alcuni evoluzionisti si vedono costretti a fare
marcia indietro. Per esempio, Hoyle e Wickramasinghe, autori
di Evoluzione dallo spazio, si arrendono, dicendo: “Questi
problemi sono troppo complessi per poterli esprimere
numericamente”. E aggiungono: “Non c’è alcun modo . .
. di risolvere i nostri problemi disponendo semplicemente di
un brodo organico maggiore e migliore, come noi stessi
speravamo che fosse possibile solo un paio di anni fa. I
numeri che abbiamo ottenuto sono tali da lasciare così
poche speranze alla scala dell’universo come a quella
terrestre” (Evoluzione dallo spazio, cit., pp. 37, 38.)
Quindi, dopo aver riconosciuto che per dare
origine alla vita dev’esserci in qualche modo voluta
un’intelligenza, gli autori dicono: “In effetti una tale
teoria è così ovvia che ci si chiede perché non sia
accettata da tutti come evidente. Le ragioni sono
psicologiche più che scientifiche”( pp. 141, 142 Stesso
libro) Un osservatore potrebbe quindi concludere che
l’unica spiegazione plausibile del perché la maggioranza
degli evoluzionisti preferisca credere a un’origine
casuale della vita piuttosto che — per usare le parole di
Dawkins — “a un disegno o a uno scopo o a una direzione
preordinata”( Il gene egoista, cit., p. 14.),sia quella di
una barriera ‘psicologica’. Perfino Hoyle e
Wickramasinghe, dopo aver riconosciuto la necessità di
un’intelligenza, dicono di non credere che l’origine
della vita sia da attribuire a un Creatore.( Evoluzione
dallo spazio, cit. p. 3Errore. L'argomento parametro è
sconosciuto. Secondo il loro ragionamento, l’intelligenza
è presupposto inderogabile, ma l’idea di un Creatore è
inammissibile. Non sembra un atteggiamento contraddittorio?
Per essere accettata come fatto scientifico,
l’origine spontanea della vita dovrebbe essere dimostrata
col metodo scientifico, così descritto: Osserva ciò che
accade; sulla base di queste osservazioni formula una teoria
su ciò che potrebbe essere vero; verifica la teoria con
ulteriori osservazioni ed esperimenti, e vedi se le
previsioni basate su di essa si realizzano. Volendo
applicare il metodo scientifico, non è possibile osservare
la generazione spontanea della vita. Non c’è nessuna
prova che ciò si stia verificando ora e, ovviamente, nessun
osservatore umano era presente quando, secondo gli
evoluzionisti, ciò sarebbe avvenuto. Nessuna teoria in
merito è stata verificata dall’osservazione. Gli
esperimenti di laboratorio non sono riusciti a replicarla.
Le previsioni basate su tale teoria non si sono realizzate.
Vista l’impossibilità di applicare il metodo scientifico,
è scientificamente corretto dire che una simile teoria è
un fatto? Dall’altro lato, ci sono ampie prove
a sostegno della conclusione che la generazione spontanea
della vita dalla materia inanimata non è possibile.
“Basta pensare alla vastità di quest’impresa”,
ammette George Wald, docente all’Università di Harvard,
“per concludere che la generazione spontanea di un
organismo vivente è impossibile”. Ma poi a cosa dice di
credere questo evoluzionista? “Eppure eccoci qua: e sono
convinto che siamo un risultato di una generazione
spontanea”( Molecole e vita, cit., p. 13.5.). Vi sembra
una conclusione obiettiva o scientifica? Il biologo
britannico Joseph Henry Woodger definì questo modo di
ragionare “vero e proprio dogmatismo: pretendere che ciò
che si vuol credere sia effettivamente accaduto”( The
Immense Journey, di Loren Eiseley, 1957, p. 200). Com’è
stato che gli scienziati sono arrivati ad accettare nella
loro mente questa palese contraddizione del metodo
scientifico? Il noto evoluzionista Loren Eiseley ammise:
“Dopo aver rimproverato il teologo per la sua fiducia nel
mito e nel miracolo, la scienza si è trovata
nell’imbarazzante situazione di dover creare una propria
mitologia, ovvero la supposizione che ciò che, nonostante
lunghi tentativi, non si poteva dimostrare avvenisse oggi
fosse realmente avvenuto nel passato primordiale”(stessa
fonte , p. 199.). Stando così le cose, si può
dire che la teoria della generazione spontanea della vita
trovi posto più nel reame della fantascienza che in quello
dei fatti scientifici. A quanto pare molti suoi sostenitori
hanno messo da parte in questo caso il metodo scientifico
per credere quel che vogliono credere. Malgrado le
schiaccianti probabilità contrarie all’origine
accidentale della vita, un tenace dogmatismo prevale sulla
cautela normalmente suggerita dal metodo scientifico.
Allora per concludere è venuto prima l’uovo o la
gallina? Ecco in due parole una risposta che nessun fatto
scientifico può contraddire L’unica”pecca” di questa
risposta è che contrariamente alle varie teorie pseudo -
scientifiche è molto semplice. Ma una verità per essere
tale deve per forza essere complicata. DOMANDA:
“E’ nato prima l’uovo o la gallina?” RISPOSTA:
“E Dio proseguì, dicendo: “Produca la terra anime
viventi secondo le loro specie, animale domestico e animale
che si muove e bestia selvaggia della terra secondo la sua
specie”. E così si fece. E Dio faceva la bestia selvaggia
della terra secondo la sua specie e l’animale domestico
secondo la sua specie e ogni animale che si muove sul suolo
secondo la sua specie. (Libro della Genesi al capitolo
1 versi 24,25). Sfido chiunque a dimostrare che
questa realtà visibile a tutti da migliaia di anni non sia
anche scientifica. Grazie per
l'attenzione. Bruno Bargiacchi Arezzo
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logich 30 novembre 2006 0:00
da: passante Data: 30 Novembre 2006 X Lucio
Musto Vi sono molti passanti in questi forum, io sono
uno di quelli con la p minuscola.. forse
perchè sei gobbo...a furia di passare a testa bassa..
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Lucio Musto 30 novembre 2006 0:00
grazie, passante. Capito.
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passante 30 novembre 2006 0:00
X Lucio Musto Vi sono molti passanti in questi forum,
io sono uno di quelli con la p minuscola. Mi riferivo
al post di Tom e alla battuta di Jerry.
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Lucio Musto 30 novembre 2006 0:00
Come rispettoso omaggio all'amico Isaia
----------------------------------- Prima
l’uovo o la gallina? «… il problema è, come
al solito, se sia nato prima l’uovo o la gallina…»
Me ne stavo sotto il portico, in compagnia del mio
amico, negli ultimi minuti del tramonto. In
attesa della cena ormai quasi pronta, filosofeggiando di non
so che e sorseggiando il primo “negroni” della serata.
Forse godendo dello stare insieme, o forse perdendoci nei
raggi lontani di un sole morente, o forse solo presi dal
gusto dolceamaro dell’intruglio riuscito, chissà mai
perché, particolarmente buono. Si dovrebbe fare uno
studio serio e scoprire perché il “negroni”, pur nella
sua semplicità, riesce bene una volta su otto, cinque volte
solo accettabile, e due volte, su otto, miserevole.
Pensateci, non dipende dalla stagione, e nemmeno dal
Gin. E mentre me ne stavo così, praticamente in
dolce panciolle, l’intercalare trito e sdrucito, ma tanto
spesso usato sia pur nella sua insipienza, mi violentò i
neuroni agitandomi il cervello. E…: «Perché
l’hai detto?» «Cosa?…» «Il
fatto dell’uovo e la gallina. Cosa volevi intendere?…
Non avevi null’altro da dire? o ti stuzzica la questione?
o ripeti a pappagallo quello che senti dire al Bar?…»
«Ma che ne so, io… l’ho detto perché l’ho
detto… se poi la cosa ti turba, posso ritirare la frase, o
possiamo ragionarci su insieme e cercare di capire…»
Naturalmente del nostro sfaccendato disquisire
precedente se ne perse ogni traccia, e ci dimenticammo del
“negroni”, e dovettero chiamarci tre volte per andare a
cena… Ma noi continuammo anche dopo. “E’
nato prima l’uovo o la gallina?”. L’abbiamo
detto tutti, una volta o l’altra; ma perché?
Forse come archetipo di un problema irrisolubile. Ed in
questo caso va benissimo. Salvo alla curiosità di
chiederci perché questa frase e non una qualsiasi altra,
del tipo: “Come i peperoni blu” o “per la papera a tre
zampe”, o qualunque altra scemità. Simbolo per simbolo,
uno vale l’altro. O forse come mistero della
natura da accettare e basta. E qui mi va malissimo.
Perché, ovviamente, è nato prima l’uovo, poi la gallina.
E’ possibile che qualcuno non ne sia certo?
Il mio amico ed io ci mettemmo “dalla parte del
Diavolo”, come comunemente di dice, per studiare la
posizione di quelli che non sono assolutamente certi che sia
nato prima l’uovo; per cercare di farli ragionare. Tutti
gli altri, quelli che hanno le idee chiare, sono dispensati
dal continuare la lettura. “L’uovo è nato
prima della gallina” - Questo è quanto qui intendo
dimostrare (almeno sulla scorta del lungo elucubrare col mio
amico, anche dopo cena). Da ogni punto di vista; comunque
si voglia considerare la frase o l’intenzione.
A prenderla letteralmente l’espressione si presta ad
una risposta capziosa: la gallina è un uccello e, anche
come Classe di animali, non ha più di cento milioni di
anni. L’uovo è molto più antico; prima c’erano le
uova dei rettili, degli anfibi, dei pesci… Quelle degli
insetti, quelli dei molluschi e dei vermi poi, erano ancora
più antiche… e di tanto! Ma la frase va intesa
come: “è nato prima l’uovo di gallina, o la gallina
stessa?”. Anche così, non ci sono dubbi. La
gallina nasce da un uovo, e se è nata l’uovo da cui è
uscita era certamente un uovo “di gallina”. E se
questa era la prima creatura definibile come “gallina”,
vuol dire che la fattrice di quell’uovo… non era
“ancora” una gallina. Quel qualcosa che ha
determinato l’ultima variazione di qualità,
quell’ultimo tassello degli innumerevoli già andati al
loro posto perché un essere preesistente diventasse quello
che definiamo “gallina” si può essere verificato solo
nell’uovo, nella costruzione del nuovo organismo
“Ma insomma, su cosa vi state accanendo?…
continuate a parlare fitto fitto lasciando noi signore da
sole…” Il rimprovero di mia moglie ci scuote dal nostro
ragionare, manco se loro, le “signore trascurate”
avessero fatto qualcos’altro, nel frattempo.
“Mah… si parlava di molte cose,… di genetica, di forme
animali,… di mostri…”. “Ho capito!, ho
capito!… come al solito!… quella biondastra del
Supermercato, non riuscite proprio a levarvela dalla testa
eh?… Uomini!!…”. E si allontana sdegnosa
Lucio Musto 17/maggio/2002 parole 676
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isaia 30 novembre 2006 0:00
Chi e' nato prima l'ovo o la gallina? Isaia
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Lucio Musto 30 novembre 2006 0:00
Scusa Passante, non ho inquadrato bene il tuo messaggio
C.V.D. che cos'è che si voleva dimostrare?
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Lucio Musto 28 novembre 2006 0:00
Analisi acuta, possibile ed estremamente interessante, per
noi, ma credo molto riduttiva, amico Isaia. Io
riesco a vedere l’uomo solo come un infinitesimo evento di
tutta la creazione, un anello soltanto (anche se per noi
vitale) di una catena lunghissima, e tutta la sua storia
null’altro se non un attimo nel fluire incessante del
tempo. Un anello infinitesimo in cui c'è un
atomo ancora più microscopico, che sono io, con la
capacità di chiedersi: "Cui prodest?"
E naturalmente quello che mi intriga di più è lo scoprire
perché io stesso mi ponga la domanda. Ma non mi
riesce di pensare che il fine non ci sia, e sia solo una
bizzarria di un evento caotico non deterministico!
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Isaia Kwick 28 novembre 2006 0:00
.....Dopodiche' arrivo' l'uomo, e iniziarono i
problemi, perche' fino all'ora gli animali si
equilibravano, si organizzavano in gruppi e il loro grande
vantaggio sull'uomo era il fatto che non si facevano
domande, ma rigorosamente pratici gli animali davano vita ad
strutture sociali piu' o meno complesse senza dogmi o
pregiudizi. Con l'arrivo del furbetto "uomo"
iniziarono i dolori, rendendosi conto della propria
ignoranza inizio' ha porsi delle domande alle quali non
sapeva rispondere, finche' uno piu' furbetto
dell'altro comincio' a dare delle risposte, senza
prova alcuna; iniziarono le credenze, in nome delle quali
scoppiarono guerre e odi, e siamo ai nostri giorni, le
guerre ci sono li odi sono rimasti. Isaia
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Lucio Musto 22 novembre 2006 0:00
No, ZaZaan! L'argomento è tanto vasto e
profondo che lo sforzo mentale di "un normale"
come dici tu è altrettanto valido di quello di uno con
venti lauree guadagnate. E naturalmente venti
lauree guadagnate non le ha nessuno! Quindi
sforzati!, un contributo lo possiamo dare tutti!
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Lucio Musto 21 novembre 2006 0:00
È una buona teoria, amico Isaia, ed in effetti è quella
più caldeggiata dagli evoluzionisti puri. Ed in
realtà basterebbe fermarsi assai prima, nella catena di
eventi casuali. Basterebbe concepire anche solo una prima
proto-proteina capace di replicazine, ed il resto potrebbe
discendere tutto di li! Già il citoplasma o il
DNA di un archeobatterio potrebbe essere giustificabile in
termini evoluzionistici! Ma non ci troviamo con
la matematica, e con le leggi probabilistiche che, per
numeri così grandi, si approssimano all’esattezza.
Il numero delle coincidenze casuali è inimmaginabile!... e
non occorre molto per convincersene. Ma anche questo,
non esclude ancora il discorso. Un numero sia pur
grandissimo di "circostanze favorevoli
concomitanti" è ancora possibile fra un numero di
circostanze ancora più grande... praticamente infinito,
come giustamente rilevi tu, avulso dal nostro concetto di
tempo e di spazio. Ma lo stesso ragionamento non
può escludere, anzi deve necessariamente considerare un
altrettanto grande numero di circostanze "quasi"
favorevoli, in cui tutto quel mondo di vita viene replicato
a meno di uno, due... "n" dettagli..., finchè
quell' "n" sia troppo grande per continuare la
catena. Ed è un "n" spaventosamente
grande!... praticamente infinito! Ci siamo;
eccoci arrivati all'ipotesi di infiniti universi
paralleli che la nostra mente, e la nostra esperienza
concreta rifiuta di accettare. Una infinità di
universi monotonamente quasi identici mentre non conosciamo
due fiocchi di neve uguali! È questo il motivo
per cui ancora il problema è oggetto di dibattito, ed
ancora non si intravede una universale soddisfacente
soluzione. Ma non bisogna abbattersi. La meraviglia
dell'uomo è appunto la sua capacità speculativa ed
ogni contributo serve. Poi naturalmente ci sono
altre considerazioni da fare ed altre angolature da
analizzare criticamente in difesa dell'una o
dell'altra possibilità; il discorso fra "Dio"
e il "Caso"... è ancora decisamente aperto!
Possiamo esercitare la capoccia!
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passante 21 novembre 2006 0:00
X Isaia finalmente è tutto chiaro! Il tuo non è
altro che un atto di fede.
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isaia Kwick 20 novembre 2006 0:00
Bene, io ritengo che l'universo e' il frutto di un
processo chimico, nubi di gas e di polvere che interagendo
tra loro hanno incapsulato miliardi di combinazioni
chimiche, ed una sola di queste portava i connotati giusti
per l'avvio della vita. Questa capsula tuttavia per
generare la vita ha dovuto trovare le condizioni idonee.
Quindi il risultato lo ha ottenuto mediante cicli e cicli di
combinazioni, che la nostra mente credo non possa immaginare
se ragioniamo in termini di tempo/spazio, anni e anni luce.
Ritorniamo alla nostra capsulina che genero' la vita, in
essa vi era l'ingrediente principale l'acqua, che
sottoposta ad una pressione Px ad una temperatura Ty e ad un
Phz, unito ad un processo di raffreddamento rapido che ha
potuto garantire una sorta di ibernazione, ha generato un
batterio. Questo batterio a sua volta ha dovuto trovare le
condizioni per uscire indenne dalla sua ibernazione,
finchè' un giorno incontro' un pianeta che gli
permise questo, e non credo sia stata la terra,
quest'ultima e' l'esperienza di vite passate in
altri pianeti. Io immagino che questo pianeta fosse
caratterizzato dall'essere quasi completamente ricoperto
di un liquido che creava un ambiente 100%asettico, privo di
vita, vuoi per cause di temperature altissime, piuttosto che
bombardamento di raggi cosmici, l'arrivo di questo
batterio in un ambiente cosi' estremo ha scatenato una
reazione sintesi-chimica, agevolando la riproduzione dello
stesso. Sicuramente questo batterio faceva parte del gruppo
dei Procarioti, unicellulari e privi di nucleo e
compartimentazione, paragonabili ad un computer senza nessun
programma, ove possiamo scegliere che sistema operativo
installarci. Isaia
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passante 20 novembre 2006 0:00
C.V.D.
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Lucio Musto 20 novembre 2006 0:00
X Tom e X Serena I vostri interventi mi lasciano
entrambi invidioso delle vostre certezze. Io non
riesco a vedere la cosa così chiara e semplice, né in un
senso, né nell'altro. Comunque grazie.
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Lucio Musto 20 novembre 2006 0:00
X Isaia Forse ero giustificato, ieri sera a non
afferrare il tuo discorso, al di là della stanchezza.
Infatti tu non parlavi del tema proposto, ma di me. O
meglio “contro” di me attribuendomi tutta una serie di
caratteristiche gratuite, di pregiudizi inesistenti, di
affermazioni che non mi sono mai sognato di fare. Ci
hai parlato della tua religione “seggiuology” che forse
per te ha una valenza e che per me non significa niente, ed
è completamente fuori argomento, in una indagine di natura
scientifica o al massimo escatologica (volendosi
sforzare). Il quesito infatti è un altro:
“Questo nostro universo, da dove sbuca fuori”? E mi
pare che non ci sia spazio né per il mio Dio personale, né
per il magistrato di Catania e, scusami, credo nemmeno per
la tua seggiola. Per il “tu” il “lei” o
il “voi” non preoccuparti. Io uso il “lei” con le
persone che non conosco per rispetto, ma personalmente non
ci tengo. Quindi grazie della familiarità che mi
concedi.
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Lucio Musto 20 novembre 2006 0:00
Caro Scocciato, quale sarebbe il mio "peggior
incubo"?... non ne ho affatto, di incubi. Ne piccoli,
nè grandi. Come poi ho già detto (forse prorpio
a te) altre volte essere "protagonista" in qualche
discussioncella di questo forum non è la massima mia
aspirazione... e nemmeno la tua, immagino. Per cui penso
tu abbia solo voluto dire una facezia.
L'argomento invece, come puoi immediatamente verificare,
non è affatto un "già visto" liso e trito,
infatti già molti sono intervenuti, e non per fare, come
te, solo della sterile polemica. Ma naturalmente,
se non si ha di meglio da dire...
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Jerry 20 novembre 2006 0:00
X Tom. Per me Hanna & Barbera Jerry
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Lucio Musto 20 novembre 2006 0:00
Caro Mosto Misto, ancora una volta inesatto e male
informato. Non ho mai aperto un forum a sfondo
religioso e nemmeno questo lo è. Si parla di origine
dell'universo, non di preti e suore... ma forse per te
non fa differenza!
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Isaia 20 novembre 2006 0:00
X PASSANTE: Hai ragione adesso ci penso. Isaia
l'imbecille
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Commenti
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