Commenti
|
|
|
Sal 12 giugno 2008 0:00
Povero Catricalà, ha tentato più volte di vincere il
concorso ma non c'è mai riuscito... E'
ancora rancoroso...
|
michele 12 giugno 2008 0:00
Salve, credo sia vile difendere la casta dei notai.
un lavoro che potrebbe fare un qualsiasi dipendende del
comune. Mi sbaglio o la figura (non il lavoro) del
notaio esiste solo in italia?
|
ugo 12 giugno 2008 0:00
"L’accesso alla professione deve essere, in linea di
principio, libero. Il prezzo dei servizi dovrebbe essere
stabilito d’intesa tra le parti. (...) Vanno
abrogate le limitazioni numeriche agli accessi previsti per
alcune professioni, come per esempio nel caso dei notai e
dei medici del servizio sanitario nazionale.".
Evidentemente non siamo i soli a ritenere che invece del
concorso a numero chiuso avrebbe molto più senso un esame
di abilitazione. Anche all'Antitrust, famigerato covo di
eversivi invidiosi, la pensano come noi. Speriamo cambi
qualcosa, prima o poi... Allora, Bersanotto, il suo
ordine l'ha presentata questa denuncia per diffamazione
contro i giornalisti cattivoni? Ci informi, siamo
tutt'orecchi, e curiosissimi di come va a finire...
|
Antonella 11 giugno 2008 0:00
11-06-2008 Liberalizzazioni, la ricetta
dell’Antitrust per far ripartire l’Italia
Liberalizzare per far ripartire un Paese, l’Italia, malato
di lentezza e di indecisione. È questa la sollecitazione
che giunge dall’Antitrust che, in una segnalazione inviata
a Governo e Parlamento, chiede interventi strategici per
aprire i mercati sul fronte delle infrastrutture,
carburanti, energia, trasporti, servizi pubblici locali,
farmaci, professioni, distribuzione commerciale e servizi
finanziari. Il documento, spiega una nota, rappresenta
un contributo di analisi tecnica che l’Autorità intende
mettere a disposizione del legislatore. Nella segnalazione
vengono indicati, infatti, i settori dove “mancanza di
concorrenza e lentezza del processo decisionale pubblico
rappresentano un freno per la crescita del Paese”.
L’Antitrust sollecita quindi Governo e Parlamento ad
andare avanti sulle privatizzazioni per far ripartire il
paese. Nella segnalazione vengono indicati i settori dove
mancanza di concorrenza e lentezza del processo decisionale
pubblico rappresentano un freno per la crescita del Paese.
Queste le aree evidenziate dall’Autorità, su cui
intervenire. (...) Professionisti. L’accesso
alla professione deve essere, in linea di principio, libero.
Il prezzo dei servizi dovrebbe essere stabilito d’intesa
tra le parti. è auspicabile l’istituzione di corsi
scolastici e universitari che consentano di conseguire
direttamente l’abilitazione. L’imposizione dell’esame
di Stato va valutata secondo le circostanze.
L’eventuale periodo di tirocinio deve essere proporzionato
alle esigenze di apprendimento pratico delle diverse
professioni e potersi svolgere non solo presso il
professionista, ma anche presso strutture, pubbliche e
private. Vanno abrogate le limitazioni numeriche agli
accessi previsti per alcune professioni, come per esempio
nel caso dei notai e dei medici del servizio sanitario
nazionale. L'auorità antitrust è un
covo di invidiosi,ignoranti, scalzacani, prezzolati, evasori
ecc. ecc.
|
ugo 9 giugno 2008 0:00
Bersanotto, Antonella fa la cardiologa. Contento? E adesso
ci dica in quale procura ha presentato denuncia per
diffamazione contro quei cattivoni dei giornalisti che osano
parlare male della casta...
|
Sal 9 giugno 2008 0:00
"La commissione, composta da docenti universitari,
magistrati e notai, e che in oltre 16 mesi ha corretto 1.948
elaborati" ...aridaje, ma ai giornalisti
l'insegnano la matematica?? 1.948 candidati per 3
elaborati ciscuno = 5844 compiti! E poi chi
pronuncia questa frase: "sviste veramente clamorose
(...) a meno che non si voglia insinuare un comportamento
doloso, teso a favorire alcuni candidati piuttosto che
altri, anche se una tale ipotesi allo stato non è
supportata da alcun serio elemento di riscontro".
??? Un praticante bocciato? Un passante?
**** "Dal Correre.it di oggi 9/6/2008:
Arrestati a Milano “13 medici, tra cui l'ex direttore
sanitario della Santa Rita, e il rappresentante legale
nonché socio di maggioranza della struttura, il notaio
Francesco Paolo Pipitone”."
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA.... Il
"notaio" Francesco Paolo Pipitone è in pensione
dal 1996!! Delle sue attività extra notarili non ce ne può
fregar di meno... Privato, lei sta proprio
raschiando il fondo del barile....
|
bersanotto 9 giugno 2008 0:00
Qua proprio non ci capiamo. Antonella, di che cosa si
occupa ? Grazie.
|
Privato sottufficiale 9 giugno 2008 0:00
Dal Correre.it di oggi 9/6/2008: Arrestati a Milano “13
medici, tra cui l'ex direttore sanitario della Santa
Rita, e il rappresentante legale nonché socio di
maggioranza della struttura, il notaio Francesco Paolo
Pipitone”. Anche gli incorruttibili custodi del sacro
sigillo (alfieri della legalità e strenui difensori
dell'ordinamento) vengono colti con le mani nella
marmellata. Attendiamo il disinteressato pensiero di
Bersanotto & Co. su questa performance notarile.
|
Antoenlla 9 giugno 2008 0:00
Da "il mondo" Mentre continua l'
indagine della procura della Repubblica di Perugia sulla
prova scritta dell' esame notarile del novembre 2005,
per la quale è in corso la verifica di una serie di
anomalie, sul tavolo degli inquirenti rimane il dossier
d' accusa compilato da un gruppo di candidati notai
(bocciati all' esame). Nel documento sono elencate con
dovizia di dettagli e nomi le presunte stranezze avvenute
durante la correzione: vizi di nullità formali, gravi
irregolarità, verbali che non spiegherebbero il
ribaltamento di giudizi da negativi in positivi. La
commissione ministeriale d' esame, presieduta da Giulio
Graziadei e composta inoltre da Luigi Ragazzini, Antonio
Filabozzi, Raffaello Capunzo e Stefano Zanellato, secondo
quanto riportato nel dossier, avrebbe commesso
"irregolarità macroscopiche, in ordine alle quali si
ritiene non sia possibile transigere in un concorso serio e
selettivo come quello notarile". La commissione,
composta da docenti universitari, magistrati e notai, e che
in oltre 16 mesi ha corretto 1.948 elaborati, ammettendone
agli orali solo 187 (su 200 posti messi a concorso), avrebbe
compiuto "sviste veramente clamorose (...) a meno che
non si voglia insinuare un comportamento doloso, teso a
favorire alcuni candidati piuttosto che altri, anche se una
tale ipotesi allo stato non è supportata da alcun serio
elemento di riscontro". Un punto, quello dell'
eventuale dolo, respinto dagli interessati e su cui,
appunto, sta indagando la magistratura. Per gli autori del
dossier, in gioco c' è il futuro della professione:
"In un momento in cui la spinta alle liberalizzazioni
è fortissima, difficilmente i notai potranno pretendere di
conservare intatte funzioni e prerogative di fronte a un
accesso così poco trasparente".
|
Antonella 9 giugno 2008 0:00
Bersanotto dixit "Lei ritiene che tale prestazione
sarebbe la stessa se fornita da un Notaio (che ha superato
un duro concorso) o un avvocato (che ha superato un
esame-farsa)?" e ancora
"Quotidianamente informo i suoi amici ragionieri e
commercialisti che l'azienda non è "la
licenza" ma un complesso di beni. E che questi facciano
alchimie per fare evadere i propri clienti le tasse, questo
è risaputo. " quanto ai magistrati, ora non
mi va di cercare il suo post, parlando della loro
retribuzione lei ha detto che è vero che dovrebbero
guadagnare di piu' ma dovrebbero anche lavorare di
più. Chi e' tra noi due quello che
denigra?
|
ugo 9 giugno 2008 0:00
Bersanotto, si sta coprendo di ridicolo. Ma che c'entra
il lavoro di Antonella con questa discussione? Forse che
l'esprimere una opinione sul notariato deve essere
prerogativa dei notai soltanto? Mai sentito parlare di
libertà di espressione? Non crede che chi è obbligato
dalla legge a sborsare fior di quattrini per avvalersi del
"prezioso" contributo di siffatti
"professionisti" (alias pubblici ufficiali) non
possa dire la propria opinione? Ma che ragionamenti fa? Ma
non le sembra di fare la figura del mentecatto? E, comunque,
gli articoli di Antonella sono pubblici, con tanto di nome e
cognome del giornalista. Sono diffamatori? Benissimo,
presenti denuncia alla Procura, e poi ci faccia sapere.
Rimango in attesa di sapere in quale sede ha presentato
denuncia. Perchè se non presenta denuncia ammette
implicitamente che ciò che è stato scritto corrisponde a
verità. Con tutte le conseguenze he ne derivano sulla
difendibilità dell'ordinamento attuale. Quanto al fatto
che io non abbia rispetto per le professioni altrui, ha già
risposto Antonella. Lei ed il suo portaborse Massimo da
settimane continuate a spandere fango sugli avvocati, sui
dipendenti pubblici, e su tutti i non notai "zoticoni
ed ignoranti". Se qua c'è uno che proprio non ha
mostrato rispetto per gli altri è lei, che non proprio
nulla da insegnare da questo punto di vista. Io mi limito a
ribadirle la domanda: non crede che un cardiochirurgo che
esegue una operazione a cuore aperto affronti
responsabilità ben più ampie di quelle che lei affronta
quando autentica una firma o prepara un rogito? Suvvia,
notaio, sia onesto, una volta tanto...
|
bersanotto 8 giugno 2008 0:00
...e fannulloni i magistrati, poi ! Ma come si permette di
attribuirmi certe affermazioni ?
|
bersanotto 8 giugno 2008 0:00
Complimenti, ottime forme di informazione: populismo e
demagogia a buon mercato. Aggiungiamoci qualche blog di un
comico miliardario e siamo a posto. Perciò il Paese sta
andando in vacca, e nell'ansia di cambiare non si
valutano le rare cose che funzionano EGREGIAMENTE.
Questa è davvero notevole: "ma non fa parte
delle libertà costituzionali che una carrozzeria, un
falegname o un'impresa edile cerchino di soffiare i
clienti alla concorrenza facendo prezzi più bassi e
lavorando bene ma più in fretta? Insomma: se comunque viene
garantito il risultato finale {gli imbroglioni sono un altro
paio di maniche), non dovrebbe venire prima il diritto dei
cittadini-clienti?". Eh, già. Mirabile il
confronto tra il falegname o il carrozziere e l'opera di
un pubblico ufficiale, la cui legge impone l'indagine
PERSONALE della volontà dei contraenti: come può svolgerla
con imparzialità e precisione se redige 50 contratti al
giorno ? E come può garantire (AL CITTADINO ED ALLO STATO)
la propria indipendenza se si serve di "procacciatori
di clienti" ? La norma deontologica non fa altro che
esplicitare quello che è un dovere imposto dalla legge.
Ed infine, Antonella: Lei mi attribuisce
affermazioni che non ho mai fatto. Io ho il massimo rispetto
del lavoro altrui, differentemente da chi scrive qua sopra.
E non posso certo escludere che tra i notai ci sia qualcuno
che paga meno tasse del dovuto. Ma per favore, se quanto
alla "fedeltà contributiva" Lei confronta i Notai
con gli artigiani o con gli altri professionisti fa davvero
ridere i polli ! Infine: LEI CHE MESTIERE FA
OLTRE A DENIGRARE I NOTAI ?
|
Antonella 8 giugno 2008 0:00
Bersanotto, Bersanotto, non ci siamo proprio! Lei prima
accusa Ugo di non avere rispetto per le altre professioni,
poi però chiama scalzacani gli avvocati, incompetenti ed
elusori i commercialisti, evasori tutti i professionisti che
non siano notai, fannulloni i magistrati (non dica non di
non avelo mai datto, parlava di sua sorella, ricorda?).
Mi chiedo, tra l'altro, perchè dovremmo prendere per
buona l'asserzione che giudica i notai estranei al
fenomeno dell'evasione fiscale. Per l'annotazione a
repertorio degli onorari forse? E chi mi assicura che
l'assenza di fenomeni di sottofatturazione? Che dire dei
dipendenti in nero, vanno a repertorio anche quelli? Non
voglio dire che i notai siano degli evasori, per carità, la
presunzione di colpevolezza non e' un mio principio di
vita, ma non accetto il fatto che mi si parli di
un'impossibilita' oggettiva al mancato assolvimento
degli obblighi tributari e previdenziali! Un'ultima
cosa: il fatto che lei non mi risponderà più per me e'
del tutto irrilevante, una precisione sulla Costituzione
pero' me l'aspettavo.
|
Antonella 8 giugno 2008 0:00
Tratto da "La deriva. Perché l'Italia rischia
il naufragio" di Gian Antonio Stella e Sergio
Rizzo Un rapporto dell'Unione europea colloca
l'Italia con Lussemburgo, Belgio e Polonia fra i Paesi
più refrattari alle riforme? I nostri, anziché arrossire,
gongolano. E, volta per volta, trovano riparo nelle
provvidenziali aggiustatine. Come un decreto che, appena
quattordici giorni dopo la Bersani, ritocca la legge
notarile del 1913. E svuotando di fatto parte delle nuove
norme sulle liberalizzazioni dice che può essere censurato
o sospeso fino a un anno, o perfino radiato, il notaio che
«fa illecita concorrenza ad altro notaio, con riduzioni di
onorari, diritti o compensi, ovvero servendosi
dell'opera di procacciatori di clienti, di richiami o di
pubblicità non consentiti dalle norme deontologiche». Di
più, introduce l'obbligo di indicare l'orario di
stipula degli atti. Motivo ufficiale: impedire a qualche
furbo di fare cinquanta atti in un'ora senza manco il
tempo fisico di leggerli. Come faceva un notaio veneto
sanzionato, caso unico, con tre mesi di sospensione. Ma
c'è chi, maliziosamente, ci vede anche un'altra
inconfessabile ragione: poter controllare che un notaio non
lavori anche lecitamente troppo, magari a scapito di qualche
suo collega. Un notaio di Alassio, Elpidio Valentino,
ha denunciato all'Antitrust strane ispezioni a causa
dell'«eccesso quantitativo» delle sue prestazioni.
Direte: ma non fa parte delle libertà costituzionali che
una carrozzeria, un falegname o un'impresa edile
cerchino di soffiare i clienti alla concorrenza facendo
prezzi più bassi e lavorando bene ma più in fretta?
Insomma: se comunque viene garantito il risultato finale
{gli imbroglioni sono un altro paio di maniche), non
dovrebbe venire prima il diritto dei cittadini-clienti?
Certo, ma non se ci sono di mezzo gli ordini. Perché i
nostri notai abbiano così duramente contrastato la
liberalizzazione, sia pure con qualche ragione (esempio: tra
una cosa e l'altra il passaggio di proprietà di
un'auto viene a costare non molto di meno e se la
macchina è rubata o l'atto è fatto male non ne
risponde certo l'ufficio che ha sbrigato la pratica) è
evidente. La riforma in senso liberale della professione
notarile in Olanda, iniziata nel 1999 e completata nel 2003,
ha comportato sì un certo aumento dei prezzi dei servizi
legali, ma soprattutto un calo sensibile dei costi per i
trasferimenti di proprietà, facendo risparmiare mediamente
ai clienti quasi un terzo delle spese. E gli altoatesini
che, in base a un'intesa, vanno a registrare gli atti
negli studi notarili di Innsbruck arrivano a guadagnarci,
giurano, fino al 50%. A volte di più. Non bastasse, pesa su
tutta la nostra società la carenza a volte drammatica di
notai. La pianta organica fissata dal ministero è oggi di
5312 posti. Pochi, se è vero che ne servirebbero almeno
6000. Ma quelli in attività sono ancora meno: 4645. Eppure,
nonostante la falla, non solo i criteri della pianta
organica non sono mai stati aggiornati dal 1996 (anno in cui
fummo buttati fuori ai Mondiali da un gol del coreano Pale
Doo Ik) ma il ricambio è un calvario. Le prove
scritte dell'ultimo concorso, indetto nel settembre del
2004, si sono svolte nel novembre del 2005 e i risultati
sono stati resi noti a metà marzo del 2007: un anno e mezzo
per correggere i compiti di 1948 candidati e ammetterne agli
orali 187, 13 meno del previsto. Con una coda:
un'inchiesta della magistratura per la denuncia di
irregolarità di vario tipo. Stampa
prezzolata vero, Bersynight? La pianta organica e'
stata recentemente rivista, ma la sostanza non cambia.
|
bersanotto 8 giugno 2008 0:00
Ugo Lei, oltre ad essere invidioso, è un presuntuoso e
manca di rispetto per il lavoro altrui. Ed accecato da tali
sentimenti (invidia e presunzione) non ha inteso che il
confronto tra cardiochirurgo e medico generico è calzante,
e ciò non perchè l'uno sia meglio dell'altro
(c'è bisogno di tutti e due, e per me hanno pari
dignità) ma semplicemente perchè OGNUNO FA IL SUO
MESTIERE. Però non si può auspicare che un intervento al
cuore venga fatto da un medico generico, non crede ?
Antonella Quotidianamente informo i suoi amici
ragionieri e commercialisti che l'azienda non è
"la licenza" ma un complesso di beni. E che questi
facciano alchimie per fare evadere i propri clienti le
tasse, questo è risaputo. E' proprio per questo che nel
1993 fu introdotta l'autentica notarile per le cessione
di quote, visto che prima di allora proliferavano le
cessioni da parte dei moribondi per evitare il pagamento
delle imposte di successioni. Non Le risponderò
più fino a quando non ci dirà di che cosa si occupa, oltre
a selezionare articoli di stampa contro i Notai.
|
ugo 7 giugno 2008 0:00
Sal, la ringrazio per il suo preziosissimo
contributo...Grazie nper averci fatto notare che la legge su
cui si basa l'ordinamento notarile attuale è
nientepopodimenoche del 16 febbraio 1913... A
quell'epoca, glilo ricordo, perchè dubito che lei
conosca cose che non riguardano il suo orticello ed il suo
particolarissimo interesse, esistevano ancora l'Impero
Austroungarico, l'Impero Ottomanno, lo zar e
l'Impero cinese. A quell'epoca per andare in America
si doveva prendere il piroscafo, e ci si metteva una
settimana. A quell'epoca non esistevano è la radio,
nè la televisione, e tutte le comunicazioni viaggiavano su
carta stampata. La medicina era ancora ai primordi, e molte
malattie che oggi neanche conosciamo più mietevano migliaia
di vittime ogni anno. La vita media di un europeo,
all'epoca, era di vent'anni inferiore a quella di
adesso. Il modello democratico, che lei presumibilmente
aborrisce dato che quando uno non la pensa come lei passa
sistematicamente nella schiera degli ignoranti e di quelli
che non capiscono,si era imposto solo in pochi paesi, mentre
la stragrande maggioranza delle nazioni evolute erano rette
da regimi monarchici. Ora, mi pare che in 95 anni
l'umanità si sia un pochino evoluta, non crede? E se si
è evoluta l'umanità, non crede che, con un pochino di
umiltà, debba prendere attod ella nacessità di un
cambiamento anche l'ordine notarile? Perchè, vede, a
citare una legge del 1913 come base per giustificare la
difesa dello status quo lei si copre semplicemente di
ridicolo. Credo che anche lei abbia preso atto dei
"piccoli" cambiamenti che sono avvenuti in questi
anni. Non credo che nel garage abbia una carrozza con
cavalli, oppure che nella sua magione utilizzi ancora le
lampade a petrolio. Si faccia un esame di coscienza allora.
Ammesso che ne sia capace...Perchè, le ricordo, la boria e
la presunzione sono acerrime nemiche della onestà
intellettuale...
|
Pippo 7 giugno 2008 0:00
Per Sal. Anche lei, sulla scia di altri notai che
l'hanno preceduta, non riesce a trattenere l'istinto
animalesco di dare dell'ignorante a chi non condivide le
sue opinioni. Tanto per farle fare un piccolo esercizio
di logica per rimuovere un po' di ruggine dalle
connessioni cerebrali, le faccio notare che: 1)rivedere
la tabella ogni sette anni non significa affatto che “il
numero dei notai DEVE crescere per legge ogni 7 anni”;
2)il fatto che “il NOTARIATO ha auspicato un
considerevole aumento delle sedi anche attraverso una
revisione straordinaria, fino ad un incremento complessivo
di MILLE unità, così da favorire l'inserimento di
professionalità giovanili e di stimolare una fisiologica
concorrenza nelle prestazioni di settore” dimostra in
maniera inequivocabile che la situazione attuale riserva a
5.000 persone un'attività che, per ammissione (forzata)
degli stessi notai, dovrebbe essere svolta da almeno 6.000
(20% in più); 3)il desiderio del notariato di
“stimolare una fisiologica concorrenza” è soltanto fumo
negli occhi, con una piccola concessione che ha il solo
scopo di ostacolare una salutare liberalizzazione
nell'accesso alla professione.
|
Antonella 6 giugno 2008 0:00
Mio caro Bersanotto, non si preoccupi, non sono
affatto nervosa, lei, piuttosto, mi sembra piuttosto
agitato: chiama scalzacani e avvocaticchi chi ha la sua
stessa laurea, mi accusa di scrivere stupidaggini e di fare
figuracce. Chi sia lei per stabilire se ho fatto una
figuraccia o no ancora non l'ho capito, ma non
importa. Un consiglio: non si metta a fare anche il
costituzionalista, per carità: la Costituzione prevede
l'obbligatorietà del concorso per accedere agli
impieghi nelle pubbliche ammnistrazioni ed alla
magistratura, non mi risulta una riserva di rango
costituzionale, invece, per la funzione pubblica. Pensi al
curatore fallimentare, per esempio, pubblico ufficiale che
esercita una funzione pubblica. Esiste forse un concorso per
curatori fallimentari? Non mi pare. Veniamo alla
cessione d'azienda, che lei ritiene di saper fare meglio
di un commercialista. In realtà il suo lavoro consiste
nell'autentica di una scrittura privata (mi dirà che
lei la fa per atto pubblico, va bene) per il trasferimento
di una realta' per lei astratta. Non mi risulta infatti
che i notai capiscano granché di bilanci ed inventari che
allegano agli atti con estrema disinvoltura. Non mi pare che
i notai siano in grado di proporre ai loro clienti
situazioni alternative per raggiungere gli stessi obiettivi
e pagare meno tasse. Lei mi dirà che mi sbaglio, che dico
stupidaggini, ma in più occasioni ha avuto modo di intuire
che conosco abbastanza il mondo notarile, e le garantisco
che so benissimo in cosa sono bravi i notai ed in cosa
invece arrancano. Sorvolo sui calcoli strampalati che
ha eseguito: non mi dica che dopo decenni di studi e
concorsi assurdi superati brillantemente lei si limita a
vendere solo case perché non ci credo. Non sia modesto,
Bersynight! Anzi, sa cosa le dico, che se le cacciano le
case le fanno un favore: avrà più tempo per patti di
famiglia, testamenti, complicate operazioni
straordinarie... Infine, non glissi sulle cose che non
puo' nemmeno provare a smentire: è vero o no che nelle
esecuzioni immobiliari, dove notai, avvocati e
commercialisti sono equiparati, non si e' verificata
nessuna delle catastrofi paventate dai notai ogni qual volta
in cui si parla di estendere alcune riserve ad altri
professionisti?
|
ugo 6 giugno 2008 0:00
Bersanotto, sicuramente le manca il senso della misura. Tra
un cardiochirugro ed un notaio c'è, professionalmente
parlando, la stessa differenza che passa tra Tintoretto ed
il mio idraulico. Nessuno discute che il notaio debba essere
adeguatamente preparato, ma venirmelo a paragonare ad un
cardiochirugo, suvvia....Un cardiochirurgo è uno che ogni
santo giorno salva la pelle alle persone. E' uno che ha
sulle spalle responsabilità enormi, responsabilità di cui,
caro notaio, lei non può nemmeno rendersi conto. Non è uno
che se ne sta chiuso nel suo ufficio incartapecorito ad
aspettare che i clienti arrivino, tanto glieli garantisce la
legge. E' uno che ogni giorno si trova davanti alla
responsabilità terribile di salvare la vita delle persone.
Suvvia notaio, non si renda ridicolo...mica mi vorrà venire
a dire che un'operazione a cuore aperto è
professionalmente equivalente alla autentica di una firma
(una farsa, scusi la franchezza) od alla redazione di un
rogito??? Ma dai, abbia pietà di sè stesso... Ma,
vede, a fare mente locale, una osservazione mi viene...In
Italia i cardiochirurghi non sono 4000, sono il triplo. E
perchè sono il triplo? Perchè il numero dei
cardiochirurghi non è stabilito in funzione delle esigenze
(o della avidità) dei cardiochirurghi, ma in funzione delle
esigenze della collettività. E, casualmente, guarda caso,
il reddito medio dei cardiochirurghi non è di 450.000 €.
Chissà perchè....E, per cortesia, non mi tiri fuori la
storia dela evasione...C'è evasione, è vero, ma
sicuramente il redidto reale MEDIO dei cardiochirurghi è
ben al di sotto di quella cifra... Perchè il notariato
non riesce a fare lo stesso? Ma semplice...perchè il numero
dei notai è stabilito non in funzione della collettività,
ma in funzione delle rendite di posizione che i notai si
vogliono scandalosamente garantire. Sempre lì cadiamo...E
visto che ha avuto la malaugurata idea (per lei) di mettere
sullo stesso piano notai e cardiochirurghi, le faccio una
osservazione. Il cardiochirurgo non puà fare il furbo,
libero professionista o pubblico ufficiale a seconda di quel
che gli torna comodo. Il cardiochirurgo deve scegliere: o fa
il pubblico dipendente o fa il libero professionista. Mai
sentito palkrare della riforma della signora Bindi (per me
sacrosanta)? E perchè anche voi notai non fate lo stesso?
Troppo comodo, mio caro bersanotto, volere avere i redditi
del libero professionista e la sicurezza del pubblico
ufifciale. Troppo comodo, ed offensivo per tutti quegli
italiani che vengono quotidianamente pelati da voi, in nome
di quella certezza del diritto che è solo il paravento
ideoloigico dietro il quale avete costruito il sistema che
vi assicura ricche ed immeritate prebende. SI vergogni,
bersanoto, e la prossima volta che cita professioni ben più
impegnative della sua, abbia il pudore di mantenere il senso
della misura...ma dubito che lei ne sia capace...
|
Sal 6 giugno 2008 0:00
Per Pippo. Anche lei interviene in questo forum
con il suo bel carico di ignoranza. Non si preoccupi, ci
siamo abituati ed, anzi, siamo qui proprio per questo.
La informo che, ai sensi dell'art. 4 secondo comma
della Legge 16 febbraio 1913 n.89 "La tabella che
determina il numero e la residenza dei notai dovrà, udite
le Corti d'appello e i consigli notarili, essere rivista
ogni SETTE ANNI, e potrà essere modificata parzialmente
anche entro un termine più breve, quando ne sia dimostrata
l'ooportunità". D'ora in avanti,
dunque, anche Lei saprà che il numero dei notai DEVE
crescere per legge ogni 7 anni. Nessuno sfoggio di
attributi, dunque, da parte di Prodi e c. ma solo atti
dovuti. Ma le dirò di più:
"Revisione della tabella che determina il numero dei
notai per ciascun distretto notarile (D.M. 2 aprile
2008 pubblicato nel supplemento ordinario n. 77 della G.U.
n. 79 del 3 aprile 2008) IL MINISTRO DELLA
GIUSTIZIA ... Considerato che nel suo
ultimo Congresso nazionale, tenutosi a Roma nel novembre
2007, il NOTARIATO ha auspicato un considerevole aumento
delle sedi anche attraverso una revisione straordinaria,
fino ad un incremento complessivo di MILLE unità, così da
favorire l'inserimento di professionalità giovanili e
di stimolare una fisiologica concorrenza nelle prestazioni
di settore, auspicio già formulato dal Presidente del
Consiglio nazionale del notariato e condiviso dal titolare
del Dicastero secondo una linea di operativa e sollecita
realizzazione; ... DECRETA"
ecc.. ecc...(il testo integrale qui:
http://www.giustizia.it/professioni/notai/revisione_tab_nota
i.htm ) P.S. Perchè non viene a
"banchettare" insieme a noi? In fondo le
basta: - laurearsi in giurisprudenza; - fare la
pratica notarile per 18 mesi; - sostenere una prima
prova informatica che consiste nel rispondere a 45 domande a
risposta multipla in 45 minuti, facendo ZERO errori; se
la supera... - sostenere una seconda prova che consiste
in 3 compiti scritti in 3 giorni consecutivi, con 8 ore per
ogni prova, ed ottenere un punteggio medio di 35 punti per
prova (totale minimo 105); se la supera... -
sostenere una terza prova orale su diritto civile,
commerciale, volontaria giurisdizione, tributario e
legislazione notarile, davanti ad una commissione
d'esame presieduta da un Presidente di Corte di
Cassazione... Facile, no? L'aspettiamo!
|
bersanotto 6 giugno 2008 0:00
Antonella dixit (l'anonimo ero io, mi ero dimenticato di
usare il nome) "quando ci si puo'
rivolgere ad una platea piu' ampia di operatori per
ottenere la stessa prestazione la piu' elementare regola
dell'economia insegna che i prezzi sono destinati a
scendere, ergo, i vantaggi diventano per tutti. "
Benissimo. Ha proprio colto nel segno. "per
ottenere la stessa prestazione". Lei ritiene che tale
prestazione sarebbe la stessa se fornita da un Notaio (che
ha superato un duro concorso) o un Avvocato (che ha superato
un esame-farsa) ? Conosce la differenza tra un medico
generico ed un cardiochirurgo ? Oppure, tra un pullover di
lana ed un maglione di cachemire ? Ed inoltre,
guardi che l'economia, il Dio Mercato, nelle professioni
intellettuali non conta nulla. Ma voglio accontentarla, per
smentirla (spero) definitivamente, almeno evita di fare
l'ennesima figuraccia. Prendiamo il reddito medio
dichiarato dai Notai: Euro 450.000, mi pare.
Moltiplichiamolo per i Notai iscritti a ruolo,più o meno
4500. Il totale fa 2 miliardi e 25 milioni di Euro
(2.025.000.000). Questo costituisce il totale del reddito
dei Notai della penisola. Ora dividiamo questo importo per
il numero degli avvocati italiani (210.000) più i
commercialisti (altri 100.000, mi pare): il risultato è di
Euro 6.532,26. Insomma, lo scardinamento di un sistema che
funziona benissimo come quello attuale produrrebbe un
vantaggio, per un'orda di affamati, di un imponibile
(concetto per lo più ignoto per gli altri professionisti)
di Euro 6.532,26 all'anno. 550 Euro al mese. E'
evidente, allora, che LA SINGOLA prestazione affidata ad un
avvocato o ad un commercialista (tra i quali, rammento, oggi
ci sono anche i ragionieri, diplomati, neanche laureati)
dovrebbe per forza costare molto di più: esattamente come
già avviene adesso per le prestazioni dove non esiste
riserva di competenza. Basta consultare la tariffa di un
commercialista per l'assistenza ad un'assemblea di
società (guadagna il doppio del Notaio, senza assumere
alcuna responsabilità) o di un avvocato per la redazione di
un contratto preliminare di compravendita (il triplo di un
Notaio, anche qui senza responsabilità alcuna). Insomma:
MENO GARANZIE e PIU' COSTI PER IL CITTADINO. Antonella
dunque (CHE ANCORA NON CI VUOLE RIVELARE COSA FA)ha svelato
che tutta questa campagna denigratoria mossa nei confronti
dei Notai da diverse e più numerose (dunque affamate ed
invidiose) categorie professionali ha come unico scopo il
tornaconto di queste ultime, giammai l'interesse del
cittadino. Come del resto avviene tristemente per la
giustizia: avete mai incontrato un avvocato che vi dica
"lasci stare, questa causa è infondata" ? E
perchè dovrebbe, poveraccio, quello ci campa.... E credete
allora che un avvocaticchio, magari al soldo di qualche
network immobiliare, abbia l'imparzialità,
l'autorevolezza ed il coraggio di dire "questa
stipula non si può fare, perchè mancano le condizioni di
validità" ? Ma dove campa, Antonella ?
"C'e' qualcuno in grado di spiegarmi
perche' un notaio sarebbe piu' indicato di un
commercialista per autenticare una cessione di azienda?
". Io. Lo stesso motivo per il quale un
commercialista è più qualificato di me per fare una
denuncia dei redditi o il sindaco in una società. Ed
inoltre, mia cara, perchè il Notaio esercita una funzione
pubblica, che per la nostra Costituzione è riservata a chi
supera un CONCORSO, mentre chi esercita una professione deve
solo superare un semplice ESAME DI ABILITAZIONE. Lei ha
idea di che cosa ci sia dietro la lettura di un atto
pubblico, prima e dopo lo stesso ? Non credo proprio.
Altrimenti Lei sarebbe proprio in mala fede.
"Non credo che gli avvocati vogliano fare i notai,
chiedono solamente il superamento dell'esclusiva
notarile su transazioni immobiliari, cessioni di quote e
cessioni di azienda. Nessun vulnus" E ci
credo ! Non sarebbero capaci di superarlo il concorso,
sarebbe fin troppo facile !! Ma Lei si rende conto delle
stupidaggini che scrive ? "Certo,
c'e' qualche notaio indagato perche' ritardava
deliberatamente le operazioni di vendita"
Mia cara, questa se la poteva risparmiare... oggi era un
po' nervosetta, non ha trovato del buon materiale sulla
stampa ? "Qua si tratta di gente alla quale
lo Stato garantisce una rendita vitalizia di 450.000 Euro
all'anno. Per cifre simili non e' ammissibile
nemmeno un quarto di errore." Devo proprio
informarmi meglio. Io pensavo di dover lavorare. Invece è
una rendita. Ma andiamo !
|
Pippo 6 giugno 2008 0:00
Per Sal. Forse il governo Prodi non ha avuto ddu
palle, ma una palla e mezza sì, visto che almeno ha
permesso ad altre 840 persone di partecipare al
banchetto. I notai avrebbero preferito continuare ad
organizzare le cene per pochi intimi.
|
Antonella 6 giugno 2008 0:00
Anonimo dixit "...è chiaro a tutti che per il
vantaggio non ci sarebbe alcun vantaggio, ma per una massa
di scalzacani sì. Infatti gli avvocati migliori non pensano
neanche lontanamente ai settori di competenza notarile. E
comunque, se un avvocato vuole svestire la toga e fare il
Notaio, si acccomodi: deve solo dimostrare di esserne
capace" E' chiaro a tutti? A me pare che
ad essere chiario sia l'esatto contrario di cio' che
sostiene lei: quando ci si puo' rivolgere ad una platea
piu' ampia di operatori per ottenere la stessa
prestazione la piu' elementare regola dell'economia
insegna che i prezzi sono destinati a scendere, ergo, i
vantaggi diventano per tutti. Non credo che gli
avvocati vogliano fare i notai, chiedono solamente il
superamento dell'esclusiva notarile su transazioni
immobiliari, cessioni di quote e cessioni di azienda. Nessun
vulnus. Giova ricordare che avvocati, commercialisti e
notai da qualche anno possono essere delegati dai tribunali
nelle esecuzioni mobiliari ed immobiliari e finota tutti si
sono mostrati all'altezza della situazione. Certo,
c'e' qualche notaio indagato perche' ritardava
deliberatamente le operazioni di vendita, ma questo fa parte
della fisiologia del mondo economico, per il resto però le
cose sembrano funzionare piuttosto bene. Non conviene,
dunque, discriminare apoditticamente tutte le categorie
professionali affini a quella di appartenenza solo
perche' non si trovano le ragioni per giustificare
riserve anacronistiche. C'e' qualcuno in grado di
spiegarmi perche' un notaio sarebbe piu' indicato di
un commercialista per autenticare una cessione di azienda?
Una breve nota sull'indagine sul concorso. Anche
qualora le prove incriminate fossero due, io non
minimizzerei dicendo "solamente due". Qua si
tratta di gente alla quale lo Stato garantisce una rendita
vitalizia di 450.000 Euro all'anno. Per cifre simili non
e' ammissibile nemmeno un quarto di errore.
|
Sal 6 giugno 2008 0:00
Da: Il Corriere del Veneto di oggi Editoriale
I LUOGHI COMUNI, I SOLDI, I DIRITTI NON
SPARIAMO SUI NOTAI di PASQUALE D'ASCOLA
Poco prima di lasciare Palazzo Chigi, il
governo Prodi ha elevato il numero dei notai
italiani di 840 unità, portandoli a 6.152. In maggio
ha dislocato le nuove sedi notarili, assegnando
ben 28 nuovi notai al distretto di Verona, 34 a
Padova, 36 a Vicenza e 39 a Treviso. L'aumento
veneto è ben maggiore rispetto a quello che si
registra nella gran parte d'Italia: si è tenuto
conto non tanto dell'indice di popolazione,
quanto della dinamica dell'economia, della
ricchezza di insediamenti produttivi, del contesto
socioeconomico in generale. La presenza di notai
in numero adeguato è funzionale infatti alla
fluidità dei rapporti commerciali, posto che le
imprese si organizzano normalmente in forma
societaria e hanno • continuo bisogno per i loro
assetti e per i normali traffici di valersi
dell'opera di questi professionisti. Va da sé che
il sistema non potrebbe tollerare «arretrati» o
ritardi paragonabili a quelli che vengono patiti
per le questioni litigiose, che vengono portate
davanti ai tribunali, notevolmente ingolfati.
In un recente passato si sono registrati tentativi di
intaccare la funzione notarile, intesa quale freno
alla rapidità di scambi e contrattazioni, fino a
predicarne demagogicamente l'abrogazione. La
categoria ha resistito fin qui puntando
sull'elevato livello di professionalità,
mantenuto per la gran parte dei suoi componenti,
grazie a una rigorosa selezione iniziale,
all'assistenza e alla formazione permanente
curate dall'ordine professionale, alla
modernizzazione informatica. Vero punto di forza
dei notai è, da questo punto di vista, la
capacità di coniugare a livello specialistico
nozioni e competenze di diritto civile e di diritto
tributario. In tal modo essi possono offrire
consulenza e soluzione a gran parte dei problemi
posti dai clienti, tradizionali e non, senza
necessariamente ricorrere all'ausilio di altri
prof essionisti. Il cittadino a volte percepisce
l'intervento del notaio come un costo aggiuntivo
rispetto a servizi - un trasferimento di
proprietà, le pratiche testamentarie - che si
vorrebbero meno formali. Le notizie circa i
redditi molto alti che mediamente la categoria
vanta contribuiscono a ingenerare contrarietà e
diffidenze. In questo senso l'aumento del
numero dei professionisti è una risposta:
dovrebbero diminuire le rendite di posizione di
chi guadagna molto solo perché la sua attività
è indispensabile perla regolarità degli atti, ma si
impegna poco per prevenire complicazioni e
difficoltà contrattuali e facilitare cittadini e
imprese. Rimane però una considerazione: la
particolarità del ruolo del notaio, che è insieme
libero professionista e pubblico ufficiale, con i
relativi vantaggi, è giustificata solo dalla
qualità del servizio e dalla delicatezza dei diritti
che la categoria protegge: la sicurezza
dell'acquisto e del trasferimento della proprietà
e di altri diritti a contenuto patrimoniale. La
società ha il diritto- dovere di verificare che
queste prerogative siano consegnate a mani
ineccepibilmente corrette.
|
Alessandro81 6 giugno 2008 0:00
Vi è, di certo, un'enorme stortura anche nel sistema
forense: troppi avvocati. Un tema complesso ma che non ha
NULLA A CHE FARE con qello notarile. Il fatto che altri
mestieri siano ancora legati a logiche vetuste non sminuisce
il problema. Il paragone con la magistratura è
assolutamente fuori luogo, come lo sarebbe quello con un
bidello. Bidello=dipendente pubblico. Magistrato=dipendente
pubblico. Avvocato=libero professionista
Geometra=libero professionista Notaio=BOH!!!
|
6 giugno 2008 0:00
Antonella dixit: "Io non credo sia scandaloso che
categorie qualificate come quelle di commercialisti ed
avvocati cerchino di ampliare l’ambito delle loro
competenze anche per fronteggiare una condizione nel mercato
dei servizi professionali tendente alla
saturazione." Infatti non è scandaloso.
Semplicemente, è chiaro a tutti che per il vantaggio non ci
sarebbe alcun vantaggio, ma per una massa di scalzacani sì.
Infatti gli avvocati migliori non pensano neanche
lontanamente ai settori di competenza notarile. E comunque,
se un avvocato vuole svestire la toga e fare il Notaio, si
acccomodi: deve solo dimostrare di esserne capace.
Credo che 210.000 avvocati non ve ne siano
nell'Europa intera. Di sicuro ve ne sono a Roma più che
nell'intera Francia. Di fronte a certi numeri, parlare
di "categorie qualificate" è una vera
barzelletta. "Qualificate" da che ? L'esame di
avvocato è una farsa, lo sa chiunque vi abbia partecipato.
|
Sal 5 giugno 2008 0:00
Ho detto e ripeto che gli elaborati nulli sono solo due
(2). Entrambi i candidati non sono figli di notai,
basta guardare nell'annuario per rendersene conto.
Lei, sh, fa solo disinformazione. Si vergogni.
E torni pure a lavorare presso la sua università,
ambiente nel quale, com'è noto, i sistemi di accesso
sono improntati alla massima correttezza, trasparenza e
meritocrazia....
|
Antonella 5 giugno 2008 0:00
Io non credo sia scandaloso che categorie qualificate come
quelle di commercialisti ed avvocati cerchino di ampliare
l’ambito delle loro competenze anche per fronteggiare una
condizione nel mercato dei servizi professionali tendente
alla saturazione.
|
bersanotto 4 giugno 2008 0:00
Il Sole 24 Ore «Oggi in Italia gli avvocati sono
210 mila, a Milano tra professionisti e praticanti abilitati
siamo 19mila - conclude Giuggioli -. A questi giovani
dobbiamo aprire nuove strade». Credo che sia
superfluo aggiungere altro.
|
Commenti
|
|
|
|