Commenti
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Sal
12 giugno 2008 0:00
Povero Catricalà, ha tentato più volte di vincere il concorso ma non c'è mai riuscito...

E' ancora rancoroso...
michele
12 giugno 2008 0:00
Salve,
credo sia vile difendere la casta dei notai.
un lavoro che potrebbe fare un qualsiasi dipendende del comune.
Mi sbaglio o la figura (non il lavoro) del notaio esiste solo in italia?
ugo
12 giugno 2008 0:00
"L’accesso alla professione deve essere, in linea di principio, libero. Il prezzo dei servizi dovrebbe essere stabilito d’intesa tra le parti.
(...)
Vanno abrogate le limitazioni numeriche agli accessi previsti per alcune professioni, come per esempio nel caso dei notai e dei medici del servizio sanitario nazionale.".
Evidentemente non siamo i soli a ritenere che invece del concorso a numero chiuso avrebbe molto più senso un esame di abilitazione. Anche all'Antitrust, famigerato covo di eversivi invidiosi, la pensano come noi. Speriamo cambi qualcosa, prima o poi...
Allora, Bersanotto, il suo ordine l'ha presentata questa denuncia per diffamazione contro i giornalisti cattivoni? Ci informi, siamo tutt'orecchi, e curiosissimi di come va a finire...
Antonella
11 giugno 2008 0:00
11-06-2008

Liberalizzazioni, la ricetta dell’Antitrust per far ripartire l’Italia
Liberalizzare per far ripartire un Paese, l’Italia, malato di lentezza e di indecisione. È questa la sollecitazione che giunge dall’Antitrust che, in una segnalazione inviata a Governo e Parlamento, chiede interventi strategici per aprire i mercati sul fronte delle infrastrutture, carburanti, energia, trasporti, servizi pubblici locali, farmaci, professioni, distribuzione commerciale e servizi finanziari.
Il documento, spiega una nota, rappresenta un contributo di analisi tecnica che l’Autorità intende mettere a disposizione del legislatore. Nella segnalazione vengono indicati, infatti, i settori dove “mancanza di concorrenza e lentezza del processo decisionale pubblico rappresentano un freno per la crescita del Paese”.
L’Antitrust sollecita quindi Governo e Parlamento ad andare avanti sulle privatizzazioni per far ripartire il paese. Nella segnalazione vengono indicati i settori dove mancanza di concorrenza e lentezza del processo decisionale pubblico rappresentano un freno per la crescita del Paese. Queste le aree evidenziate dall’Autorità, su cui intervenire.
(...)
Professionisti. L’accesso alla professione deve essere, in linea di principio, libero. Il prezzo dei servizi dovrebbe essere stabilito d’intesa tra le parti. è auspicabile l’istituzione di corsi scolastici e universitari che consentano di conseguire direttamente l’abilitazione. L’imposizione dell’esame di Stato va valutata secondo le circostanze.
L’eventuale periodo di tirocinio deve essere proporzionato alle esigenze di apprendimento pratico delle diverse professioni e potersi svolgere non solo presso il professionista, ma anche presso strutture, pubbliche e private. Vanno abrogate le limitazioni numeriche agli accessi previsti per alcune professioni, come per esempio nel caso dei notai e dei medici del servizio sanitario nazionale.


L'auorità antitrust è un covo di invidiosi,ignoranti, scalzacani, prezzolati, evasori ecc. ecc.
ugo
9 giugno 2008 0:00
Bersanotto, Antonella fa la cardiologa. Contento? E adesso ci dica in quale procura ha presentato denuncia per diffamazione contro quei cattivoni dei giornalisti che osano parlare male della casta...
Sal
9 giugno 2008 0:00
"La commissione, composta da docenti universitari, magistrati e notai, e che in oltre 16 mesi ha corretto 1.948 elaborati"

...aridaje, ma ai giornalisti l'insegnano la matematica??
1.948 candidati per 3 elaborati ciscuno = 5844 compiti!

E poi chi pronuncia questa frase: "sviste veramente clamorose (...) a meno che non si voglia insinuare un comportamento doloso, teso a favorire alcuni candidati piuttosto che altri, anche se una tale ipotesi allo stato non è supportata da alcun serio elemento di riscontro". ???
Un praticante bocciato? Un passante?

****

"Dal Correre.it di oggi 9/6/2008: Arrestati a Milano “13 medici, tra cui l'ex direttore sanitario della Santa Rita, e il rappresentante legale nonché socio di maggioranza della struttura, il notaio Francesco Paolo Pipitone”."

AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA....

Il "notaio" Francesco Paolo Pipitone è in pensione dal 1996!! Delle sue attività extra notarili non ce ne può fregar di meno...

Privato, lei sta proprio raschiando il fondo del barile....
bersanotto
9 giugno 2008 0:00
Qua proprio non ci capiamo.
Antonella, di che cosa si occupa ?
Grazie.
Privato sottufficiale
9 giugno 2008 0:00
Dal Correre.it di oggi 9/6/2008: Arrestati a Milano “13 medici, tra cui l'ex direttore sanitario della Santa Rita, e il rappresentante legale nonché socio di maggioranza della struttura, il notaio Francesco Paolo Pipitone”.
Anche gli incorruttibili custodi del sacro sigillo (alfieri della legalità e strenui difensori dell'ordinamento) vengono colti con le mani nella marmellata.
Attendiamo il disinteressato pensiero di Bersanotto & Co. su questa performance notarile.
Antoenlla
9 giugno 2008 0:00
Da "il mondo"

Mentre continua l' indagine della procura della Repubblica di Perugia sulla prova scritta dell' esame notarile del novembre 2005, per la quale è in corso la verifica di una serie di anomalie, sul tavolo degli inquirenti rimane il dossier d' accusa compilato da un gruppo di candidati notai (bocciati all' esame). Nel documento sono elencate con dovizia di dettagli e nomi le presunte stranezze avvenute durante la correzione: vizi di nullità formali, gravi irregolarità, verbali che non spiegherebbero il ribaltamento di giudizi da negativi in positivi. La commissione ministeriale d' esame, presieduta da Giulio Graziadei e composta inoltre da Luigi Ragazzini, Antonio Filabozzi, Raffaello Capunzo e Stefano Zanellato, secondo quanto riportato nel dossier, avrebbe commesso "irregolarità macroscopiche, in ordine alle quali si ritiene non sia possibile transigere in un concorso serio e selettivo come quello notarile". La commissione, composta da docenti universitari, magistrati e notai, e che in oltre 16 mesi ha corretto 1.948 elaborati, ammettendone agli orali solo 187 (su 200 posti messi a concorso), avrebbe compiuto "sviste veramente clamorose (...) a meno che non si voglia insinuare un comportamento doloso, teso a favorire alcuni candidati piuttosto che altri, anche se una tale ipotesi allo stato non è supportata da alcun serio elemento di riscontro". Un punto, quello dell' eventuale dolo, respinto dagli interessati e su cui, appunto, sta indagando la magistratura. Per gli autori del dossier, in gioco c' è il futuro della professione: "In un momento in cui la spinta alle liberalizzazioni è fortissima, difficilmente i notai potranno pretendere di conservare intatte funzioni e prerogative di fronte a un accesso così poco trasparente".
Antonella
9 giugno 2008 0:00
Bersanotto dixit
"Lei ritiene che tale prestazione sarebbe la stessa se fornita da un Notaio (che ha superato un duro concorso) o un avvocato (che ha superato un esame-farsa)?"

e ancora

"Quotidianamente informo i suoi amici ragionieri e commercialisti che l'azienda non è "la licenza" ma un complesso di beni. E che questi facciano alchimie per fare evadere i propri clienti le tasse, questo è risaputo. "

quanto ai magistrati, ora non mi va di cercare il suo post, parlando della loro retribuzione lei ha detto che è vero che dovrebbero guadagnare di piu' ma dovrebbero anche lavorare di più.

Chi e' tra noi due quello che denigra?








ugo
9 giugno 2008 0:00
Bersanotto, si sta coprendo di ridicolo. Ma che c'entra il lavoro di Antonella con questa discussione? Forse che l'esprimere una opinione sul notariato deve essere prerogativa dei notai soltanto? Mai sentito parlare di libertà di espressione? Non crede che chi è obbligato dalla legge a sborsare fior di quattrini per avvalersi del "prezioso" contributo di siffatti "professionisti" (alias pubblici ufficiali) non possa dire la propria opinione? Ma che ragionamenti fa? Ma non le sembra di fare la figura del mentecatto? E, comunque, gli articoli di Antonella sono pubblici, con tanto di nome e cognome del giornalista. Sono diffamatori? Benissimo, presenti denuncia alla Procura, e poi ci faccia sapere. Rimango in attesa di sapere in quale sede ha presentato denuncia. Perchè se non presenta denuncia ammette implicitamente che ciò che è stato scritto corrisponde a verità. Con tutte le conseguenze he ne derivano sulla difendibilità dell'ordinamento attuale. Quanto al fatto che io non abbia rispetto per le professioni altrui, ha già risposto Antonella. Lei ed il suo portaborse Massimo da settimane continuate a spandere fango sugli avvocati, sui dipendenti pubblici, e su tutti i non notai "zoticoni ed ignoranti". Se qua c'è uno che proprio non ha mostrato rispetto per gli altri è lei, che non proprio nulla da insegnare da questo punto di vista. Io mi limito a ribadirle la domanda: non crede che un cardiochirurgo che esegue una operazione a cuore aperto affronti responsabilità ben più ampie di quelle che lei affronta quando autentica una firma o prepara un rogito? Suvvia, notaio, sia onesto, una volta tanto...
bersanotto
8 giugno 2008 0:00
...e fannulloni i magistrati, poi ! Ma come si permette di attribuirmi certe affermazioni ?
bersanotto
8 giugno 2008 0:00
Complimenti, ottime forme di informazione: populismo e demagogia a buon mercato. Aggiungiamoci qualche blog di un comico miliardario e siamo a posto. Perciò il Paese sta andando in vacca, e nell'ansia di cambiare non si valutano le rare cose che funzionano EGREGIAMENTE.

Questa è davvero notevole:
"ma non fa parte delle libertà costituzionali che una carrozzeria, un falegname o un'impresa edile cerchino di soffiare i clienti alla concorrenza facendo prezzi più bassi e lavorando bene ma più in fretta? Insomma: se comunque viene garantito il risultato finale {gli imbroglioni sono un altro paio di maniche), non dovrebbe venire prima il diritto dei cittadini-clienti?".

Eh, già. Mirabile il confronto tra il falegname o il carrozziere e l'opera di un pubblico ufficiale, la cui legge impone l'indagine PERSONALE della volontà dei contraenti: come può svolgerla con imparzialità e precisione se redige 50 contratti al giorno ? E come può garantire (AL CITTADINO ED ALLO STATO) la propria indipendenza se si serve di "procacciatori di clienti" ? La norma deontologica non fa altro che esplicitare quello che è un dovere imposto dalla legge.

Ed infine, Antonella: Lei mi attribuisce affermazioni che non ho mai fatto. Io ho il massimo rispetto del lavoro altrui, differentemente da chi scrive qua sopra. E non posso certo escludere che tra i notai ci sia qualcuno che paga meno tasse del dovuto. Ma per favore, se quanto alla "fedeltà contributiva" Lei confronta i Notai con gli artigiani o con gli altri professionisti fa davvero ridere i polli !

Infine: LEI CHE MESTIERE FA OLTRE A DENIGRARE I NOTAI ?
Antonella
8 giugno 2008 0:00
Bersanotto, Bersanotto, non ci siamo proprio!
Lei prima accusa Ugo di non avere rispetto per le altre professioni, poi però chiama scalzacani gli avvocati, incompetenti ed elusori i commercialisti, evasori tutti i professionisti che non siano notai, fannulloni i magistrati (non dica non di non avelo mai datto, parlava di sua sorella, ricorda?).
Mi chiedo, tra l'altro, perchè dovremmo prendere per buona l'asserzione che giudica i notai estranei al fenomeno dell'evasione fiscale. Per l'annotazione a repertorio degli onorari forse? E chi mi assicura che l'assenza di fenomeni di sottofatturazione? Che dire dei dipendenti in nero, vanno a repertorio anche quelli? Non voglio dire che i notai siano degli evasori, per carità, la presunzione di colpevolezza non e' un mio principio di vita, ma non accetto il fatto che mi si parli di un'impossibilita' oggettiva al mancato assolvimento degli obblighi tributari e previdenziali!
Un'ultima cosa: il fatto che lei non mi risponderà più per me e' del tutto irrilevante, una precisione sulla Costituzione pero' me l'aspettavo.
Antonella
8 giugno 2008 0:00
Tratto da
"La deriva. Perché l'Italia rischia il naufragio"
di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo

Un rapporto dell'Unione europea colloca l'Italia con Lussemburgo, Belgio e Polonia fra i Paesi più refrattari alle riforme? I nostri, anziché arrossire, gongolano. E, volta per volta, trovano riparo nelle provvidenziali aggiustatine. Come un decreto che, appena quattordici giorni dopo la Bersani, ritocca la legge notarile del 1913. E svuotando di fatto parte delle nuove norme sulle liberalizzazioni dice che può essere censurato o sospeso fino a un anno, o perfino radiato, il notaio che «fa illecita concorrenza ad altro notaio, con riduzioni di onorari, diritti o compensi, ovvero servendosi dell'opera di procacciatori di clienti, di richiami o di pubblicità non consentiti dalle norme deontologiche». Di più, introduce l'obbligo di indicare l'orario di stipula degli atti. Motivo ufficiale: impedire a qualche furbo di fare cinquanta atti in un'ora senza manco il tempo fisico di leggerli. Come faceva un notaio veneto sanzionato, caso unico, con tre mesi di sospensione. Ma c'è chi, maliziosamente, ci vede anche un'altra inconfessabile ragione: poter controllare che un notaio non lavori anche lecitamente troppo, magari a scapito di qualche suo collega.
Un notaio di Alassio, Elpidio Valentino, ha denunciato all'Antitrust strane ispezioni a causa dell'«eccesso quantitativo» delle sue prestazioni. Direte: ma non fa parte delle libertà costituzionali che una carrozzeria, un falegname o un'impresa edile cerchino di soffiare i clienti alla concorrenza facendo prezzi più bassi e lavorando bene ma più in fretta? Insomma: se comunque viene garantito il risultato finale {gli imbroglioni sono un altro paio di maniche), non dovrebbe venire prima il diritto dei cittadini-clienti? Certo, ma non se ci sono di mezzo gli ordini. Perché i nostri notai abbiano così duramente contrastato la liberalizzazione, sia pure con qualche ragione (esempio: tra una cosa e l'altra il passaggio di proprietà di un'auto viene a costare non molto di meno e se la macchina è rubata o l'atto è fatto male non ne risponde certo l'ufficio che ha sbrigato la pratica) è evidente. La riforma in senso liberale della professione notarile in Olanda, iniziata nel 1999 e completata nel 2003, ha comportato sì un certo aumento dei prezzi dei servizi legali, ma soprattutto un calo sensibile dei costi per i trasferimenti di proprietà, facendo risparmiare mediamente ai clienti quasi un terzo delle spese. E gli altoatesini che, in base a un'intesa, vanno a registrare gli atti negli studi notarili di Innsbruck arrivano a guadagnarci, giurano, fino al 50%. A volte di più. Non bastasse, pesa su tutta la nostra società la carenza a volte drammatica di notai. La pianta organica fissata dal ministero è oggi di 5312 posti. Pochi, se è vero che ne servirebbero almeno 6000. Ma quelli in attività sono ancora meno: 4645. Eppure, nonostante la falla, non solo i criteri della pianta organica non sono mai stati aggiornati dal 1996 (anno in cui fummo buttati fuori ai Mondiali da un gol del coreano Pale Doo Ik) ma il ricambio è un calvario. Le prove
scritte dell'ultimo concorso, indetto nel settembre del 2004, si sono svolte nel novembre del 2005 e i risultati sono stati resi noti a metà marzo del 2007: un anno e mezzo per correggere i compiti di 1948 candidati e ammetterne agli orali 187, 13 meno del previsto. Con una coda: un'inchiesta della magistratura per la denuncia di irregolarità di vario tipo.


Stampa prezzolata vero, Bersynight?
La pianta organica e' stata recentemente rivista, ma la sostanza non cambia.
bersanotto
8 giugno 2008 0:00
Ugo
Lei, oltre ad essere invidioso, è un presuntuoso e manca di rispetto per il lavoro altrui. Ed accecato da tali sentimenti (invidia e presunzione) non ha inteso che il confronto tra cardiochirurgo e medico generico è calzante, e ciò non perchè l'uno sia meglio dell'altro (c'è bisogno di tutti e due, e per me hanno pari dignità) ma semplicemente perchè OGNUNO FA IL SUO MESTIERE. Però non si può auspicare che un intervento al cuore venga fatto da un medico generico, non crede ?

Antonella
Quotidianamente informo i suoi amici ragionieri e commercialisti che l'azienda non è "la licenza" ma un complesso di beni. E che questi facciano alchimie per fare evadere i propri clienti le tasse, questo è risaputo. E' proprio per questo che nel 1993 fu introdotta l'autentica notarile per le cessione di quote, visto che prima di allora proliferavano le cessioni da parte dei moribondi per evitare il pagamento delle imposte di successioni.

Non Le risponderò più fino a quando non ci dirà di che cosa si occupa, oltre a selezionare articoli di stampa contro i Notai.
ugo
7 giugno 2008 0:00
Sal, la ringrazio per il suo preziosissimo contributo...Grazie nper averci fatto notare che la legge su cui si basa l'ordinamento notarile attuale è nientepopodimenoche del 16 febbraio 1913...
A quell'epoca, glilo ricordo, perchè dubito che lei conosca cose che non riguardano il suo orticello ed il suo particolarissimo interesse, esistevano ancora l'Impero Austroungarico, l'Impero Ottomanno, lo zar e l'Impero cinese. A quell'epoca per andare in America si doveva prendere il piroscafo, e ci si metteva una settimana. A quell'epoca non esistevano è la radio, nè la televisione, e tutte le comunicazioni viaggiavano su carta stampata. La medicina era ancora ai primordi, e molte malattie che oggi neanche conosciamo più mietevano migliaia di vittime ogni anno. La vita media di un europeo, all'epoca, era di vent'anni inferiore a quella di adesso. Il modello democratico, che lei presumibilmente aborrisce dato che quando uno non la pensa come lei passa sistematicamente nella schiera degli ignoranti e di quelli che non capiscono,si era imposto solo in pochi paesi, mentre la stragrande maggioranza delle nazioni evolute erano rette da regimi monarchici.
Ora, mi pare che in 95 anni l'umanità si sia un pochino evoluta, non crede? E se si è evoluta l'umanità, non crede che, con un pochino di umiltà, debba prendere attod ella nacessità di un cambiamento anche l'ordine notarile? Perchè, vede, a citare una legge del 1913 come base per giustificare la difesa dello status quo lei si copre semplicemente di ridicolo. Credo che anche lei abbia preso atto dei "piccoli" cambiamenti che sono avvenuti in questi anni. Non credo che nel garage abbia una carrozza con cavalli, oppure che nella sua magione utilizzi ancora le lampade a petrolio. Si faccia un esame di coscienza allora. Ammesso che ne sia capace...Perchè, le ricordo, la boria e la presunzione sono acerrime nemiche della onestà intellettuale...
Pippo
7 giugno 2008 0:00
Per Sal.

Anche lei, sulla scia di altri notai che l'hanno preceduta, non riesce a trattenere l'istinto animalesco di dare dell'ignorante a chi non condivide le sue opinioni.
Tanto per farle fare un piccolo esercizio di logica per rimuovere un po' di ruggine dalle connessioni cerebrali, le faccio notare che:
1)rivedere la tabella ogni sette anni non significa affatto che “il numero dei notai DEVE crescere per legge ogni 7 anni”;
2)il fatto che “il NOTARIATO ha auspicato un considerevole aumento delle sedi anche attraverso una revisione straordinaria, fino ad un incremento complessivo di MILLE unità, così da favorire l'inserimento di professionalità giovanili e di stimolare una fisiologica concorrenza nelle prestazioni di settore” dimostra in maniera inequivocabile che la situazione attuale riserva a 5.000 persone un'attività che, per ammissione (forzata) degli stessi notai, dovrebbe essere svolta da almeno 6.000 (20% in più);
3)il desiderio del notariato di “stimolare una fisiologica concorrenza” è soltanto fumo negli occhi, con una piccola concessione che ha il solo scopo di ostacolare una salutare liberalizzazione nell'accesso alla professione.
Antonella
6 giugno 2008 0:00
Mio caro Bersanotto,
non si preoccupi, non sono affatto nervosa, lei, piuttosto, mi sembra piuttosto agitato: chiama scalzacani e avvocaticchi chi ha la sua stessa laurea, mi accusa di scrivere stupidaggini e di fare figuracce. Chi sia lei per stabilire se ho fatto una figuraccia o no ancora non l'ho capito, ma non importa.
Un consiglio: non si metta a fare anche il costituzionalista, per carità: la Costituzione prevede l'obbligatorietà del concorso per accedere agli impieghi nelle pubbliche ammnistrazioni ed alla magistratura, non mi risulta una riserva di rango costituzionale, invece, per la funzione pubblica. Pensi al curatore fallimentare, per esempio, pubblico ufficiale che esercita una funzione pubblica. Esiste forse un concorso per curatori fallimentari? Non mi pare.
Veniamo alla cessione d'azienda, che lei ritiene di saper fare meglio di un commercialista. In realtà il suo lavoro consiste nell'autentica di una scrittura privata (mi dirà che lei la fa per atto pubblico, va bene) per il trasferimento di una realta' per lei astratta. Non mi risulta infatti che i notai capiscano granché di bilanci ed inventari che allegano agli atti con estrema disinvoltura. Non mi pare che i notai siano in grado di proporre ai loro clienti situazioni alternative per raggiungere gli stessi obiettivi e pagare meno tasse. Lei mi dirà che mi sbaglio, che dico stupidaggini, ma in più occasioni ha avuto modo di intuire che conosco abbastanza il mondo notarile, e le garantisco che so benissimo in cosa sono bravi i notai ed in cosa invece arrancano.
Sorvolo sui calcoli strampalati che ha eseguito: non mi dica che dopo decenni di studi e concorsi assurdi superati brillantemente lei si limita a vendere solo case perché non ci credo. Non sia modesto, Bersynight! Anzi, sa cosa le dico, che se le cacciano le case le fanno un favore: avrà più tempo per patti di famiglia, testamenti, complicate operazioni straordinarie...
Infine, non glissi sulle cose che non puo' nemmeno provare a smentire: è vero o no che nelle esecuzioni immobiliari, dove notai, avvocati e commercialisti sono equiparati, non si e' verificata nessuna delle catastrofi paventate dai notai ogni qual volta in cui si parla di estendere alcune riserve ad altri professionisti?
ugo
6 giugno 2008 0:00
Bersanotto, sicuramente le manca il senso della misura. Tra un cardiochirugro ed un notaio c'è, professionalmente parlando, la stessa differenza che passa tra Tintoretto ed il mio idraulico. Nessuno discute che il notaio debba essere adeguatamente preparato, ma venirmelo a paragonare ad un cardiochirugo, suvvia....Un cardiochirurgo è uno che ogni santo giorno salva la pelle alle persone. E' uno che ha sulle spalle responsabilità enormi, responsabilità di cui, caro notaio, lei non può nemmeno rendersi conto. Non è uno che se ne sta chiuso nel suo ufficio incartapecorito ad aspettare che i clienti arrivino, tanto glieli garantisce la legge. E' uno che ogni giorno si trova davanti alla responsabilità terribile di salvare la vita delle persone. Suvvia notaio, non si renda ridicolo...mica mi vorrà venire a dire che un'operazione a cuore aperto è professionalmente equivalente alla autentica di una firma (una farsa, scusi la franchezza) od alla redazione di un rogito??? Ma dai, abbia pietà di sè stesso...
Ma, vede, a fare mente locale, una osservazione mi viene...In Italia i cardiochirurghi non sono 4000, sono il triplo. E perchè sono il triplo? Perchè il numero dei cardiochirurghi non è stabilito in funzione delle esigenze (o della avidità) dei cardiochirurghi, ma in funzione delle esigenze della collettività. E, casualmente, guarda caso, il reddito medio dei cardiochirurghi non è di 450.000 €. Chissà perchè....E, per cortesia, non mi tiri fuori la storia dela evasione...C'è evasione, è vero, ma sicuramente il redidto reale MEDIO dei cardiochirurghi è ben al di sotto di quella cifra...
Perchè il notariato non riesce a fare lo stesso? Ma semplice...perchè il numero dei notai è stabilito non in funzione della collettività, ma in funzione delle rendite di posizione che i notai si vogliono scandalosamente garantire. Sempre lì cadiamo...E visto che ha avuto la malaugurata idea (per lei) di mettere sullo stesso piano notai e cardiochirurghi, le faccio una osservazione. Il cardiochirurgo non puà fare il furbo, libero professionista o pubblico ufficiale a seconda di quel che gli torna comodo. Il cardiochirurgo deve scegliere: o fa il pubblico dipendente o fa il libero professionista. Mai sentito palkrare della riforma della signora Bindi (per me sacrosanta)? E perchè anche voi notai non fate lo stesso? Troppo comodo, mio caro bersanotto, volere avere i redditi del libero professionista e la sicurezza del pubblico ufifciale. Troppo comodo, ed offensivo per tutti quegli italiani che vengono quotidianamente pelati da voi, in nome di quella certezza del diritto che è solo il paravento ideoloigico dietro il quale avete costruito il sistema che vi assicura ricche ed immeritate prebende. SI vergogni, bersanoto, e la prossima volta che cita professioni ben più impegnative della sua, abbia il pudore di mantenere il senso della misura...ma dubito che lei ne sia capace...
Sal
6 giugno 2008 0:00
Per Pippo.

Anche lei interviene in questo forum con il suo bel carico di ignoranza. Non si preoccupi, ci siamo abituati ed, anzi, siamo qui proprio per questo.

La informo che, ai sensi dell'art. 4 secondo comma della Legge 16 febbraio 1913 n.89 "La tabella che determina il numero e la residenza dei notai dovrà, udite le Corti d'appello e i consigli notarili, essere rivista ogni SETTE ANNI, e potrà essere modificata parzialmente anche entro un termine più breve, quando ne sia dimostrata l'ooportunità".

D'ora in avanti, dunque, anche Lei saprà che il numero dei notai DEVE crescere per legge ogni 7 anni.
Nessuno sfoggio di attributi, dunque, da parte di Prodi e c. ma solo atti dovuti.

Ma le dirò di più:

"Revisione della tabella che determina il numero dei notai per ciascun distretto notarile
(D.M. 2 aprile 2008 pubblicato nel supplemento ordinario n. 77 della G.U. n. 79 del 3 aprile 2008)


IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

...

Considerato che nel suo ultimo Congresso nazionale, tenutosi a Roma nel novembre 2007, il NOTARIATO ha auspicato un considerevole aumento delle sedi anche attraverso una revisione straordinaria, fino ad un incremento complessivo di MILLE unità, così da favorire l'inserimento di professionalità giovanili e di stimolare una fisiologica concorrenza nelle prestazioni di settore, auspicio già formulato dal Presidente del Consiglio nazionale del notariato e condiviso dal titolare del Dicastero secondo una linea di operativa e sollecita realizzazione;

...

DECRETA"

ecc.. ecc...(il testo integrale qui: http://www.giustizia.it/professioni/notai/revisione_tab_nota i.htm )

P.S.
Perchè non viene a "banchettare" insieme a noi?
In fondo le basta:
- laurearsi in giurisprudenza;
- fare la pratica notarile per 18 mesi;
- sostenere una prima prova informatica che consiste nel rispondere a 45 domande a risposta multipla in 45 minuti, facendo ZERO errori;
se la supera...
- sostenere una seconda prova che consiste in 3 compiti scritti in 3 giorni consecutivi, con 8 ore per ogni prova, ed ottenere un punteggio medio di 35 punti per prova (totale minimo 105);
se la supera...
- sostenere una terza prova orale su diritto civile, commerciale, volontaria giurisdizione, tributario e legislazione notarile, davanti ad una commissione d'esame presieduta da un Presidente di Corte di Cassazione...

Facile, no? L'aspettiamo!
bersanotto
6 giugno 2008 0:00
Antonella dixit (l'anonimo ero io, mi ero dimenticato di usare il nome)

"quando ci si puo' rivolgere ad una platea piu' ampia di operatori per ottenere la stessa prestazione la piu' elementare regola dell'economia insegna che i prezzi sono destinati a scendere, ergo, i vantaggi diventano per tutti. "

Benissimo. Ha proprio colto nel segno. "per ottenere la stessa prestazione". Lei ritiene che tale prestazione sarebbe la stessa se fornita da un Notaio (che ha superato un duro concorso) o un Avvocato (che ha superato un esame-farsa) ? Conosce la differenza tra un medico generico ed un cardiochirurgo ? Oppure, tra un pullover di lana ed un maglione di cachemire ?

Ed inoltre, guardi che l'economia, il Dio Mercato, nelle professioni intellettuali non conta nulla. Ma voglio accontentarla, per smentirla (spero) definitivamente, almeno evita di fare l'ennesima figuraccia.
Prendiamo il reddito medio dichiarato dai Notai: Euro 450.000, mi pare. Moltiplichiamolo per i Notai iscritti a ruolo,più o meno 4500. Il totale fa 2 miliardi e 25 milioni di Euro (2.025.000.000). Questo costituisce il totale del reddito dei Notai della penisola. Ora dividiamo questo importo per il numero degli avvocati italiani (210.000) più i commercialisti (altri 100.000, mi pare): il risultato è di Euro 6.532,26. Insomma, lo scardinamento di un sistema che funziona benissimo come quello attuale produrrebbe un vantaggio, per un'orda di affamati, di un imponibile (concetto per lo più ignoto per gli altri professionisti) di Euro 6.532,26 all'anno. 550 Euro al mese. E' evidente, allora, che LA SINGOLA prestazione affidata ad un avvocato o ad un commercialista (tra i quali, rammento, oggi ci sono anche i ragionieri, diplomati, neanche laureati) dovrebbe per forza costare molto di più: esattamente come già avviene adesso per le prestazioni dove non esiste riserva di competenza. Basta consultare la tariffa di un commercialista per l'assistenza ad un'assemblea di società (guadagna il doppio del Notaio, senza assumere alcuna responsabilità) o di un avvocato per la redazione di un contratto preliminare di compravendita (il triplo di un Notaio, anche qui senza responsabilità alcuna). Insomma: MENO GARANZIE e PIU' COSTI PER IL CITTADINO. Antonella dunque (CHE ANCORA NON CI VUOLE RIVELARE COSA FA)ha svelato che tutta questa campagna denigratoria mossa nei confronti dei Notai da diverse e più numerose (dunque affamate ed invidiose) categorie professionali ha come unico scopo il tornaconto di queste ultime, giammai l'interesse del cittadino. Come del resto avviene tristemente per la giustizia: avete mai incontrato un avvocato che vi dica "lasci stare, questa causa è infondata" ? E perchè dovrebbe, poveraccio, quello ci campa.... E credete allora che un avvocaticchio, magari al soldo di qualche network immobiliare, abbia l'imparzialità, l'autorevolezza ed il coraggio di dire "questa stipula non si può fare, perchè mancano le condizioni di validità" ? Ma dove campa, Antonella ?

"C'e' qualcuno in grado di spiegarmi perche' un notaio sarebbe piu' indicato di un commercialista per autenticare una cessione di azienda? ".

Io. Lo stesso motivo per il quale un commercialista è più qualificato di me per fare una denuncia dei redditi o il sindaco in una società. Ed inoltre, mia cara, perchè il Notaio esercita una funzione pubblica, che per la nostra Costituzione è riservata a chi supera un CONCORSO, mentre chi esercita una professione deve solo superare un semplice ESAME DI ABILITAZIONE.
Lei ha idea di che cosa ci sia dietro la lettura di un atto pubblico, prima e dopo lo stesso ? Non credo proprio. Altrimenti Lei sarebbe proprio in mala fede.

"Non credo che gli avvocati vogliano fare i notai, chiedono solamente il superamento dell'esclusiva notarile su transazioni immobiliari, cessioni di quote e cessioni di azienda. Nessun vulnus"

E ci credo ! Non sarebbero capaci di superarlo il concorso, sarebbe fin troppo facile !! Ma Lei si rende conto delle stupidaggini che scrive ?

"Certo, c'e' qualche notaio indagato perche' ritardava deliberatamente le operazioni di vendita"

Mia cara, questa se la poteva risparmiare... oggi era un po' nervosetta, non ha trovato del buon materiale sulla stampa ?

"Qua si tratta di gente alla quale lo Stato garantisce una rendita vitalizia di 450.000 Euro all'anno. Per cifre simili non e' ammissibile nemmeno un quarto di errore."

Devo proprio informarmi meglio. Io pensavo di dover lavorare. Invece è una rendita. Ma andiamo !





Pippo
6 giugno 2008 0:00
Per Sal.

Forse il governo Prodi non ha avuto ddu palle, ma una palla e mezza sì, visto che almeno ha permesso ad altre 840 persone di partecipare al banchetto.
I notai avrebbero preferito continuare ad organizzare le cene per pochi intimi.
Antonella
6 giugno 2008 0:00
Anonimo dixit
"...è chiaro a tutti che per il vantaggio non ci sarebbe alcun vantaggio, ma per una massa di scalzacani sì. Infatti gli avvocati migliori non pensano neanche lontanamente ai settori di competenza notarile. E comunque, se un avvocato vuole svestire la toga e fare il Notaio, si acccomodi: deve solo dimostrare di esserne capace"

E' chiaro a tutti? A me pare che ad essere chiario sia l'esatto contrario di cio' che sostiene lei: quando ci si puo' rivolgere ad una platea piu' ampia di operatori per ottenere la stessa prestazione la piu' elementare regola dell'economia insegna che i prezzi sono destinati a scendere, ergo, i vantaggi diventano per tutti.
Non credo che gli avvocati vogliano fare i notai, chiedono solamente il superamento dell'esclusiva notarile su transazioni immobiliari, cessioni di quote e cessioni di azienda. Nessun vulnus.
Giova ricordare che avvocati, commercialisti e notai da qualche anno possono essere delegati dai tribunali nelle esecuzioni mobiliari ed immobiliari e finota tutti si sono mostrati all'altezza della situazione. Certo, c'e' qualche notaio indagato perche' ritardava deliberatamente le operazioni di vendita, ma questo fa parte della fisiologia del mondo economico, per il resto però le cose sembrano funzionare piuttosto bene. Non conviene, dunque, discriminare apoditticamente tutte le categorie professionali affini a quella di appartenenza solo perche' non si trovano le ragioni per giustificare riserve anacronistiche. C'e' qualcuno in grado di spiegarmi perche' un notaio sarebbe piu' indicato di un commercialista per autenticare una cessione di azienda?
Una breve nota sull'indagine sul concorso. Anche qualora le prove incriminate fossero due, io non minimizzerei dicendo "solamente due". Qua si tratta di gente alla quale lo Stato garantisce una rendita vitalizia di 450.000 Euro all'anno. Per cifre simili non e' ammissibile nemmeno un quarto di errore.

Sal
6 giugno 2008 0:00
Da: Il Corriere del Veneto di oggi

Editoriale

I LUOGHI COMUNI, I SOLDI, I DIRITTI

NON SPARIAMO SUI NOTAI

di PASQUALE D'ASCOLA

Poco prima di lasciare
Palazzo Chigi, il governo
Prodi ha elevato
il numero dei notai
italiani di 840 unità, portandoli
a 6.152. In maggio ha
dislocato le nuove sedi notarili,
assegnando ben 28 nuovi
notai al distretto di Verona,
34 a Padova, 36 a Vicenza
e 39 a Treviso.
L'aumento veneto è ben
maggiore rispetto a quello
che si registra nella gran parte
d'Italia: si è tenuto conto
non tanto dell'indice di popolazione,
quanto della dinamica
dell'economia, della ricchezza
di insediamenti produttivi,
del contesto socioeconomico
in generale. La presenza
di notai in numero adeguato
è funzionale infatti alla
fluidità dei rapporti commerciali,
posto che le imprese si
organizzano normalmente
in forma societaria e hanno
• continuo bisogno per i loro
assetti e per i normali traffici
di valersi dell'opera di questi
professionisti. Va da sé che il
sistema non potrebbe tollerare
«arretrati» o ritardi paragonabili
a quelli che vengono
patiti per le questioni litigiose,
che vengono portate davanti
ai tribunali, notevolmente
ingolfati.
In un recente passato si sono
registrati tentativi di intaccare
la funzione notarile, intesa
quale freno alla rapidità di
scambi e contrattazioni, fino
a predicarne demagogicamente
l'abrogazione. La categoria
ha resistito fin qui puntando
sull'elevato livello di
professionalità, mantenuto
per la gran parte dei suoi
componenti, grazie a una rigorosa
selezione iniziale, all'assistenza
e alla formazione
permanente curate dall'ordine
professionale, alla modernizzazione
informatica. Vero
punto di forza dei notai è, da
questo punto di vista, la capacità
di coniugare a livello specialistico
nozioni e competenze
di diritto civile e di diritto
tributario. In tal modo essi
possono offrire consulenza e
soluzione a gran parte dei
problemi posti dai clienti, tradizionali
e non, senza necessariamente
ricorrere all'ausilio
di altri prof essionisti.
Il cittadino a volte percepisce
l'intervento del notaio come
un costo aggiuntivo rispetto
a servizi - un trasferimento
di proprietà, le pratiche
testamentarie - che si vorrebbero
meno formali. Le notizie
circa i redditi molto alti
che mediamente la categoria
vanta contribuiscono a ingenerare
contrarietà e diffidenze.
In questo senso l'aumento
del numero dei professionisti
è una risposta: dovrebbero
diminuire le rendite di
posizione di chi guadagna
molto solo perché la sua attività
è indispensabile perla regolarità
degli atti, ma si impegna
poco per prevenire complicazioni
e difficoltà contrattuali
e facilitare cittadini e imprese.
Rimane però una considerazione:
la particolarità
del ruolo del notaio, che è insieme
libero professionista e
pubblico ufficiale, con i relativi
vantaggi, è giustificata solo
dalla qualità del servizio e dalla
delicatezza dei diritti che la
categoria protegge: la sicurezza
dell'acquisto e del trasferimento
della proprietà e di altri
diritti a contenuto patrimoniale.
La società ha il diritto-
dovere di verificare che
queste prerogative siano consegnate
a mani ineccepibilmente
corrette.
Alessandro81
6 giugno 2008 0:00
Vi è, di certo, un'enorme stortura anche nel sistema forense: troppi avvocati. Un tema complesso ma che non ha NULLA A CHE FARE con qello notarile. Il fatto che altri mestieri siano ancora legati a logiche vetuste non sminuisce il problema.
Il paragone con la magistratura è assolutamente fuori luogo, come lo sarebbe quello con un bidello. Bidello=dipendente pubblico. Magistrato=dipendente pubblico.
Avvocato=libero professionista Geometra=libero professionista
Notaio=BOH!!!

6 giugno 2008 0:00
Antonella dixit:
"Io non credo sia scandaloso che categorie qualificate come quelle di commercialisti ed avvocati cerchino di ampliare l’ambito delle loro competenze anche per fronteggiare una condizione nel mercato dei servizi professionali tendente alla saturazione."

Infatti non è scandaloso. Semplicemente, è chiaro a tutti che per il vantaggio non ci sarebbe alcun vantaggio, ma per una massa di scalzacani sì. Infatti gli avvocati migliori non pensano neanche lontanamente ai settori di competenza notarile. E comunque, se un avvocato vuole svestire la toga e fare il Notaio, si acccomodi: deve solo dimostrare di esserne capace.

Credo che 210.000 avvocati non ve ne siano nell'Europa intera. Di sicuro ve ne sono a Roma più che nell'intera Francia. Di fronte a certi numeri, parlare di "categorie qualificate" è una vera barzelletta. "Qualificate" da che ? L'esame di avvocato è una farsa, lo sa chiunque vi abbia partecipato.
Sal
5 giugno 2008 0:00
Ho detto e ripeto che gli elaborati nulli sono solo due (2).
Entrambi i candidati non sono figli di notai, basta guardare nell'annuario per rendersene conto.

Lei, sh, fa solo disinformazione. Si vergogni.

E torni pure a lavorare presso la sua università, ambiente nel quale, com'è noto, i sistemi di accesso sono improntati alla massima correttezza, trasparenza e meritocrazia....
Antonella
5 giugno 2008 0:00
Io non credo sia scandaloso che categorie qualificate come quelle di commercialisti ed avvocati cerchino di ampliare l’ambito delle loro competenze anche per fronteggiare una condizione nel mercato dei servizi professionali tendente alla saturazione.
bersanotto
4 giugno 2008 0:00
Il Sole 24 Ore

«Oggi in Italia gli avvocati sono 210 mila, a Milano tra professionisti e praticanti abilitati siamo 19mila - conclude Giuggioli -. A questi giovani dobbiamo aprire nuove strade».

Credo che sia superfluo aggiungere altro.
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