Commenti
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end 6 luglio 2008 0:00
TUTTI!!!!!!!!!!!!!!!!! cosi chiudiamo sta
barzelletta.
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Arnold 5 luglio 2008 0:00
X IVAN "Ho qualche dilemma sul GENERE in cui
catalogare il film: Commedia? Drammatico? Grottesco?
Sentimentale? Forse un po' in tutti; l'importante è
che ogni genere contenuto è stato affrontato più che bene
(e che prova, Manfredi! Ha zittito tutti quelli che gli
contestavano di saper interpretare soltanto “er
romanaccio”...)" -------------------------
Il dilemma c'è perchè il film è originalissimo,
direi unico e sfugge quindi ad una volgare e pedissequa
catalogazione. Quanto a "Manfredi romanaccio"
è da notare che Manfredi non era di Roma bensì di Castro
dei Volsci provincia di Frosinone, nel suo imprinting
sociale non c'è la psicologia spaccona del borgataro
romano all'Alberto Sordi ma piuttosto quella del
tamarrone campagnolo laziale, che differisce molto poco dal
suo simile abruzzese o pugliese: ecco perchè il personaggio
di Giacinto Mazzitella gli riesce così bene! In realtà
Giacinto Mazzitella (o qualcosa di molto simile) Manfredi lo
aveva già interpretato nel 1965, nel film QUESTA VOLTA
PARLIAMO DI UOMINI di Lina Wertmuller, un film ad
"incastro" (4 episodi legati da un filo
conduttore) dove interpreta "Un bravuomo" cioè
uno spregevole contadino abruzzese che ozia all'osteria
e sfrutta la moglie che sgobba come una schiava e che egli
tiranneggia e disprezza, senza peraltro curarsi minimamente
della numerosa prole. Un ruolo congeniale al buon
Manfredi, in cui dà il meglio di sè come attore! Ma
nel film di Scola c'è ben altro che la commedia
grottesca alla Wertmuller, p.es. ci sono echi pasoliniani,
c'è la poesia dolente del sottoproletariato urbano di
ACCATTONE o MAMMA ROMA ma senza l'acme finale, senza
l'epilogo tragico... nel film di Scola la tragedia è
nell'ordine quotidiano e ineludibile delle cose, per
questo parlavo di teorema. E niente rende meglio questo
senso di tragedia quotidiana e silenziosa, non eclatante
come la morte di Accattone o del figlio di Mamma Roma, che
la visione della ragazzina col pancione che all'alba va
ad attingere secchi enormi d'acqua alla fontana... la
ragazzina "dagli stivali gialli", la balia bambina
innocente e altruista che assiste l'infanzia della
baraccopoli fangosa, violata, stuprata... Ma secondo te
IVAN, quegli stivali gialli hanno un significato o no? Per
me sì, sono un segno distintivo, un catalizzatore per
richiamare l'attenzione dello spettatore distratto e mi
ricordano moltissimo il "cappottino rosso"
dell'anonima bambina di SCHINDLER LIST, l'unica
macchia di colore nel film in B/N ed anche qui è la vita
innocente calpestata dall'egoismo bestiale e
indifferente del mondo adulto. Sono sicuro che Steven
Spielberg ha copiato da Scola l'idea del
"cappottino rosso", tu che ne dici? Così come
l'idea del volo in bicicletta di ET l'ha presa da
MIRACOLO A MILANO. Del resto lo ha ammesso lui stesso che il
cinema italiano è maestro, anche se spesso è
misconosciuto...
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Isaia Kwick Zingaro ROM 5 luglio 2008 0:00
Io ieri ho rivisto il Bestione con Giannini. Isaia
Kwick Zingaro ROM
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danilo 4 luglio 2008 0:00
io ci ho provato con fantozzi, ma nessuno ha raccolto:
c'è puzza di qualcosa simile alla cultura, alle cose
belle , in questo thread; probabilmente a qualcuno fa lo
stesso effetto dello spray repellente dei cani.
un saluto, Данiло
чера (da qualche parte,
nel mondo, sono iscritto così sui documenti)
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IVAN 4 luglio 2008 0:00
Per Arnold: ----------------- Ah,
nottambulo...Anch'io “BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI”
l'ho ri-rivisto l'altra sera (e sono a 3), val
sempre la pena. Ho qualche dilemma sul GENERE in
cui catalogare il film: Commedia? Drammatico? Grottesco?
Sentimentale? Forse un po' in tutti; l'importante è
che ogni genere contenuto è stato affrontato più che bene
(e che prova, Manfredi! Ha zittito tutti quelli che gli
contestavano di saper interpretare soltanto “er
romanaccio”...) ________ << C'è
nell'interazione di quei microcosmi canaglieschi
coesistenti e insieme isolati nei rispettivi egoismi,
qualcosa di lirico e insieme di compatto, di coeso,
un'unità logica e artistica determinata e univoca come
un teorema matematico. >> ...Ma che minchia stai
a ddì, che sembra di sentire il professor Guidobaldo Maria
Riccardelli che parla de “La Corazzata Potemkin”? Non
bastava dire “Ahò, gajiardo”? Qui si parla
terra-terra; chissà che restare in ginocchio sui ceci per
tre giorni guardando “Giovannona Coscialunga” e
“L'esorciccio” non te lo faccia entrare in quel
megaencefalo neurofibromatosico...
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IVAN 3 luglio 2008 0:00
Per Danilo: -------------------- << Mi scuso per
l'uso del forum per comunicazioni di servizio. >>
De nada, hermano, ti confermo che questo è un forum
di comunicazioni di servizio in cui – ogni tanto – si
parla anche di film... E così allo “Spoleto
Festival” fanno gli snob? Bene, prendi esempio dai Blues
Brothers sul ponte del raduno di neo-nazisti: sali in auto e
vagli addosso. Così si fa, con gli sboroni! Sui
threads “noiosi” non so che dire. Pare sia un
inevitabile effetto collaterale della “carta bianca”
concessa dall'ADUC agli utenti (usata come diceva
Totò...) A ben vedere la tendenza media dei threads
sarebbe un interessantissimo oggetto di analisi; ci si può
leggere un RIFLESSO della Società intera. Rimane il
fatto che sta ai singoli (ne basta UNO, se determinato a
farlo) per imprimere una svolta decisiva a qualunque
discussione. Io, per esempio, sto preparando una
rispostaccia al commento di Arnold, sperando che abbocchi e
trasformi anche questa discussione in un canile...purtroppo
temo di non essere molto credibile, come provocatore (ci
vorrebbe un Topesio...ma perché si tiene alla larga? E dire
che l'avevo pure mandato affanculo...Se non è
ingratitudine, questa...)
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IVAN 2 luglio 2008 0:00
Per Giuliana: -------------------- Un'ottima
lista...ma troppi film in una botta! Mi limito a qualche
commento sparso. “LEON” è un film
eccezionale. Rispetto a “NIKITA” (sempre di Besson)
soffre di qualche “concessione” al mercato americano
(alcuni stereotipi nella definizione dei “cattivi” e del
traffico di droga), ma il rapporto tra il killer e la
ragazzina inquieta è reso in maniera magnifica.
“FACE OFF” è il tipico action-movie americano: grande
effetto spettacolare, contenuti zero (che non è un male,
quando l'autore non ha la “pretesa” che ci siano...)
Certo, bisogna chiudere un occhio sul fatto
(scientificamente “imbevibile”) che basti scambiare la
pelle del volto per scambiare anche fisionomia fra due
persone...ma nel contesto è un film avvincente.
“WASABI” parte da un'idea carina (un superpoliziotto
francese scopre di avere in Giappone una figlia schizzata
che lo detesta, e la prende sotto tutela “in
incognito”), purtroppo la sua realizzazione eccede in
buffoneria abbastanza gratuita che toglie “serietà”
alle situazioni che vorrebbe far apparire “di tensione”.
Per “TAXXI” vale più o meno la stessa cosa (poi,
chi si accontenta gode...) “LA FINESTRA DI
FRONTE” è un film discreto e ben curato. Come suo stile,
Ferzan Ozpetek narra le piccole tragedie e speranze delle
persone “normali”, senza scomodare eroi da romanzo
predestinati a compiere grandi imprese. Gli ingredienti
infatti sono quanto di più “banale” gli spettatori
possano riscontrare nella propria vita quotidiana: crisi
famigliari, sogni dimenticati, vite sprecate, e soprattutto
i tentativi di conquistarsi delle alternative. Un ottimo
antidoto “nostrano” ai personaggi di cartapesta
rappresentati nella maggior parte dei film
d'importazione. Sinceramente “LA TIGRE E LA
NEVE” mi ha deluso. In genere l'accoppiata
Benigni/Cerami sforna film sgangherati ma con molte trovate
geniali...Stavolta invece sembrano essersi dimenticati delle
“trovate geniali”... Immagino che con
“L'ULTIMO DEI MOHICANI” ti riferisca alla versione
più recente del romanzo, quella del 1993 di Michael Mann
(garanzia di qualità). Spettacolare e ben realizzata, pur
non aggiungendo nulla al classico del 1936 di G.B.Seitz
(consigliato anche questo). “IL CODICE DA
VINCI” mi è parso un po' ambiguo. Giudizio biforcuto,
a libera scelta: - Un film che non dice nulla, ma lo
dice bene. - Un film che dice un sacco di cose, ma le
dice male. ...e alè, tutti accontentati. Comunque Ron
Howard ha dimostrato di saper fare di meglio, quando vuole
(“CRONISTI D'ASSALTO”, “RANSOM-IL
RISCATTO”...)
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Arnold 2 luglio 2008 0:00
Nessuno ha finora menzionato BRUTTI,SPORCHI E CATTIVI di
ETTORE SCOLA? IMPERDONABILE!!...
L'ho (ri)(riri)visto lunedì su LA7 e + lo vedo + mi
piace... che simpatico Giacinto Mazzitella e che simpatici e
veri i suoi figli! Mi sembrano vecchi amici, mi sembra di
conoscerli da sempre... voglio esagerare: mi sembrano
fratelli!!! ;-)) Questo è il vero realismo
italiano, altro che UMBERTO D. e LADRI DI BICICLETTE!
Direi di più: c'è nell'interazione di quei
microcosmi canaglieschi coesistenti e insieme isolati nei
rispettivi egoismi, qualcosa di lirico e insieme di
compatto, di coeso, un'unità logica e artistica
determinata e univoca come un teorema matematico.
Insomma: un vero piccolo capolavoro, eppure è
misconosciuto...mah!
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danilo 2 luglio 2008 0:00
naturalmente non mi riferivo a questo. ciao!
danilo.
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danilo 2 luglio 2008 0:00
voglio prendere una boccata d'aria in questa
discussione. Fantozzi fa troppo ridere nella sua
estrema tristezza; alcune scene mi appaiono addirittura
imbarazzanti. Colgo l'occasione per
ringraziarti per il recapito della cassetta; lo avevo fatto
via e-mail ma evidentemente sussistono i problemi di
recapito. La registrazione è molto interessante, si
sente un john lord a volte persino più motivato.
child in time? gain degli strumenti a 10 e valvole in
saturazione continua ( a quell'epoca, fortunatamente, i
mezzi per fare il suono erano solo quelli ): un'ottima
alternativa con interessanti variazioni rispetto alla
versione pubblicata. Qui, al festival, con la sbb
siamo assolutamente " off topic " in quanto
c'e spazio solo per le arti colte ( prosa lirica
balletti ) tuttavia - e torno in argomento- c'è
anche una rassegna cinematografica ( di cui non conosco
neanche un film, nè un regista ). In realtà non è
vero , perchè danno " ballando ballando " di
Scola, ma alle 11 di mattina ( !!!!! ) che alto
aggiungere? pare che da quando telecom si è messa a fare la
brava siamo costretti a seguire thread ben più noiosi.
mi scuso per l'uso del forum per comunicazioni di
servizio. un saluto, danilo.
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IVAN 29 giugno 2008 0:00
Per Danilo: ------------------ Bentornato,
vecchio...Ultimamente la Telecom ci lascia un po'
disoccupati, eh? (Speriamo che non stia smettendo di
truffare gli utenti!) In effetti, attorno a “IL
SECONDO TRAGICO FANTOZZI” ci abbiamo girato un sacco di
volte citando “La Corazzata Potemkin”, ma nessuno aveva
ancora citato il film in sé. Come dimenticare il
viaggio al Casinò col Duca Conte? E la battuta di caccia? E
la scena “Scusi...chi ha fatto palo?” MITICO!!!
Il filone “fantozziano” ha una sua ragione di
esistere per i primi tre film, in cui la componente
simbolica e surreale li trasforma in una sottile metafora
dell'italiano medio. Poi purtroppo, da quando la
regia è passata all'ignobile Neri Parenti, Fantozzi è
diventato solo un coglione a cui capitano delle sfighe.
Stendiamo un velo pietoso sullo scempio (e magari anche un
sudario sulla moderna “commedia all'italiana”
incarnata dalla coppia Boldi-De Sica). Ivan il
Terribile 32esimo (P.S: Ho saputo che è iniziato
il Festival di Spoleto...Ci siete anche voi? A
proposito, ti è arrivata la cassetta? Attendo un giudizio
sulla versione di “Child in time”...ma occhio a non
ingolosire troppo Lavinia, altrimenti comincerà a farmi
delle fatture voodoo per beneficiare del mio testamento
prima di 80 anni...)
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IVAN 28 giugno 2008 0:00
Per LAVINIA: -------------------- Mi tocchi un
nervo scoperto, perché dopo il sorprendente debutto con
“LE IENE” e il cult “PULP FICTION”, Tarantino ha
perso un po' slancio. “GRINDHOUSE” è la
conferma che il buon Quentin sta camuffando la propria
mancanza di ispirazione spacciandola per “omaggi” ai
filoni cinematografici underground. Comunque
“HOSTEL” non è suo, credo che lo abbia soltanto
prodotto (anche se al suo posto non me ne vanterei).
È un filmino di pura “exploitation”, che cavalca la
moda dei finti SNUFF-MOVIES (pellicole clandestine che
riprendono torture e omicidi reali), portandoli nel circuito
della grande Distribuzione. Su “KILL BILL” ti
rimando alla risposta per Rocco; su “TULPAN” e
"BLOOD DIAMONDS" non so ancora dirti nulla.
Ciao. (P.S: Vai subito in ginocchio sui ceci!
“PULP FICTION” c'era addirittura nel topic...)
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Giuliana 28 giugno 2008 0:00
A me sono piaciuti molto: -Il codice Da Vinci; -Il
mistero dei templari; -Io sono Leggenda; -The
sixty sense; -Face off; -L'ultimo dei
mohicani; -Vi presento Joe Black; -Ocean's
eleven; -Paolo Borsellino; -Padre Pio;
-Ultimo; -Palermo-Roma solo andata; -Il re dei
re; -La finestra di fronte; -La vita è bella;
-La tigre e la neve; -Leon; -Wasabi;
-Taxxi; Ce ne sono tanti altri, mi piacciono
parecchio i film....
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IVAN 27 giugno 2008 0:00
Per Rocco: ----------------- << “Eccezzziunale
veramente” l'ho visto un po' di giorni fa, ma non
mi è piaciuto tanto. >> ...E ci mancherebbe!
L'ho suggerito proprio perché è un film talmente
disarmante che, dopo averlo visto, qualunque ciofeca
apparirà un capolavoro da oscar. << Mi
piacerebbe sapere se c'è una classifica dei più
votati. >> Niente classifiche, anzi, le
ripetizioni sono punite con la visione de “La Corazzata
Potemkin” in ginocchio sui ceci (stavolta ti sei salvato
solo perché hai scritto male “SCHINDLER'S LIST”!)
Comunque hai ragione, è ora di ri-postare una lista
con tutti gli aggiornamenti. “KILL BILL” è
il classico “fumettone”, ben confezionato e ricco di
invenzioni sperimentali. A tratti eccessivo (il
massacro a colpi di katana degli “88 folli”) a tratti
geniale (il montaggio e le citazioni ad altri film).
Praticamente è il rifacimento in chiave moderna di
“L'ULTIMO COMBATTIMENTO DI CHEN” (rifacimento
dichiarato, visto che la Thurman indossa persino la stessa
tuta gialla da motociclista che aveva Bruce Lee), con
l'aggiunta di una riuscita love/hate story fra
killers. “SIN CITY”...Ahi! Atroce dilemma. A
chi non ha letto PRIMA la stupenda saga a fumetti di Frank
Miller, può anche apparire un film sorprendente...ma
personalmente l'ho trovato solo una diligente
trasposizione cinematografica senza lode né infamia, privo
della “magia” dell'originale su carta.
Nella sua semplicità, il primo “RAMBO” è decisamente
un buon film (l'unico vedibile di Ted Kotcheff); in quel
ruolo persino Stallone sembra un attore “vero”.
Peccato che il personaggio sia stato rovinato dalle orrende
versioni che si sono viste nei suoi assurdi seguiti.
Per “MATRIX” vale più o meno lo stesso discorso,
quindi tralasciamo gli inutili sequels. Il primo è
un'opera sorprendente, anche se eccede in sfoggio di
scene d'azione (di effetto meramente VISIVO) che
distraggono dai contenuti del film. In generale, una
“indigestione” di pur buoni ingredienti.
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danilo 26 giugno 2008 0:00
vorrei segnalare, nella categoria "DRAMMATICO "
due film che, a torto secondo me, non sono stati
menzionati: 1) FANTOZZI 2) IL SECONDO
TRAGICO FANTOZZI saluti, danilo
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Lavinia 26 giugno 2008 0:00
ah, si, é vero, sono giá stati citati Kill Bill e Pulp
Fiction...?Adoro Tarantino, generalmente, anche se per
esempio "hostel" secondo é orrendo, forse si
merita un posto nei film piú brutti del mondo. A
paoposito di film, a cannes é stato presentato un film,
Tulpan, che ho trovato molto dolce, insomma, mi é piaciuto
molto. Qualcuno l'ha visto?
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rocco 26 giugno 2008 0:00
Salve. Scrivo alcuni dei miei film preferiti: Sin city, kill
bill, Rambo, Scindler list e matrix. Ecceziunale veramente
l'ho visto un po di giormi fa ma non mi è piaciuto
tanto. Mi piacerebbe sapere se c'e una classifica
dei più votati.
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IVAN 3 giugno 2008 0:00
VIULEEENZA!!! Finalmente la vita torna ad avere un
senso: Giovedì 5 giugno alle 21.00 su RAI 3 c'è
“ECCEZZZIUNALE VERAMENTE”, capolavoro del trash made in
Italy. Liberatevi dagli impegni, fatevi licenziare,
rubate un televisore, fate quel che volete...ma non
scherziamo, eh?
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IVAN 2 giugno 2008 0:00
Per Valerio: -------------------- Ah, “GARDE A
VUE” era “GUARDATO A VISTA”? Allora me lo sono già
gustato (un secolo fa). Condivido, un gioiellino della
scuola francese anni '80. Personalmente poi adoro
Lino Ventura, una “faccia da cinema” come ce ne sono
poche...Renderebbe guardabile qualunque ciofeca, figuriamoci
quindi i film ben fatti come questo (a proposito: non ti
ricorda un po' “UNA PURA FORMALITÀ”? Se non lo hai
ancora visto, segnatelo assolutamente!) <<
Aspetto anche tuoi suggerimenti. >> Guarda...A parte
quelli del topic, preferisco lasciare che siano gli altri
lettori ad aggiungere preferenze personali. Infatti non è
solo questo lo scopo per cui esiste questa discussione.
Qui i lettori che altrove si scannano per Destra-Sinistra,
Pillola-Aborto, Milan-Inter ecc, possono ritrovarsi
accomunati dal parlare bene dello stesso film. Insomma,
la Farsa è la massima forma di Democrazia (o è il
contrario? Boh...) Ivan (P.S: A dire
il vero, una volta ci avevo anche provato a far piantare un
casino, ma niente da fare, come accendere un fuoco sotto il
mare...Topesio, ma come fai?)
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Lavinia 1 giugno 2008 0:00
SI, bravo, é proprio quella la canzone, ho spulciato tutti
i vecchi CD, e alla fine l'ho trovata!!! Ah, a
proposito qualcuno ha giá citato Blood Diamonds?
All'inizio pensavo fosse uno dei soliti film americani
un pó, come dire, commerciali, ma mi sono dovuta ricredere.
E'fatto molto bene(o almeno cosí mi é sembrato)
Lavinia
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IVAN 31 maggio 2008 0:00
Grazie per il suggerimento di “IN BRUGES”, Lavinia,
ormai sei una consigliera affidabile... Comunque
personalmente non rincorro più le ultime uscite, aspetto
che escano in video o che le passino in TV (sì, sono un
taccagno, e allora?) quindi ne riparliamo fra 6 mesi...O
qualcun altro sa dire la sua su questo film?
(P.S: Forse la canzone irlandese è “On Raglan Road”...)
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IVAN 30 maggio 2008 0:00
Per APS: ------------ Sul discorso di Rete 4 mi
fido della parola di Kaiser Sose (o “Keyser Soze”?); non
posso contraddirlo perché mi ha già messo sulla sua lista
nera...e non ci tengo a fare la fine dei “Soliti
Sospetti”. “I PONTI DI MADISON COUNTRY” è
un'opera insolita nella filmografia di Eastwood, credo
che sia la sua unica incursione nella commedia
“sentimentale”. Ma forse è proprio l'essersi
testato (e bene) su un terreno per lui inusuale che ne fa
apprezzare maggiormente il risultato. “THE
MILLION DOLLAR BABY” non mi ha convinto fino in fondo. Ma
preciso che parlo solo per raffronti: se un regista mi
sforna film da 9 in pagella, e per una volta ne fa uno da
8,5 mi sento un po' "deluso"...Però non
toglie che sia lo stesso un filmone da 8,5! (e di questi
tempi...) Della serie (5 film) sull'ispettore
Callaghan si eleva su tutti l'apripista “ISPETTORE
CALLAGHAN, IL CASO SKORPIO È TUO” (1970), del vero
maestro di Esatwood, il grande Don Siegel, non a caso
regista anche del “cult” del cinema carcerario “FUGA
DA ALCATRAZ”. L'allievo ha superato il maestro?
Impossibile dirlo, avrebbero dovuto confrontarsi nella
stessa epoca. Si trattano comunque entrambi di registi di
serie A, e tanto basta per fregarsene di fare paragoni.
Godiamoceli finché Rete 4...ops, pardon...finché
Kaiser Sose ce lo permette...
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Valerio 28 maggio 2008 0:00
Per Ivan: mi fa piacere che ci sia gente in giro che
distingua il vero cinema dalle fetecchie a cui troppo
spesso, purtroppo, ci stanno abituando. Se riesci
guarda gli altri titoli e poi mi fai sapere.
"Garde a vue" è il titolo francese, erroneamente
tradotto in italiano come "guardato a vista". In
realtà la garde a vue è il fermo di polizia francese.
Unica precisazione: la versione italiana perde parecchio
rispetto all'originale in quanto vengono meno gli
straordinari dialoghi di Audian. Interpretazione di M.
Serrault e L. Ventura da antologia. Riguardo
"Manhunter": memorabile il dialogo tra Brian Cox e
Petersen dove il primo gli spiega la potenza divina e le sue
malefatte. Se mi vengono in mente altri titoli
memorabili te li posto. Aspetto anche tuoi
suggerimenti. Ciao Valerio
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Lavinia 27 maggio 2008 0:00
Magari non é esattamente uno dei piú bei film del mondo,
ma settimana scorsa ho visto "in Bruges-la coscienza
dell'assassino", a me é piaciuto molto,
soprattutto la pioggia di monetine dalla torre con il
sottofondo di quella canzone irlandese (accidenti non mi
ricordo come si chiama) mi ha fatto quasi commuovere...
Va beh, non dico altro, visto che é ancora fuori potrei
rovinare la visione a qualcuno. Per
rete4:accidenti penso che non sia giusto che utilizzi le
frequenze di Europa7 peró stanno dando un sacco di bei
film...
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Kaiser Sose 27 maggio 2008 0:00
da: APS Data: 22 Maggio 2008 questo accanimeto
contro Rete 4...non lo capisco...sembra che sia
l'origine di tutti i mali. _______--- Ma
infatti è così, mr.APS: fu Emilio Fede a ordire gli
attacchi dell'11 settembre, a provocare il buco
nell'ozono e pure lo tsunami in Asia. E persino, colmo
della perversione umana, a far eleggere papa Joseph
Mazinger. Il tutto orchestrato dalle mie machiavelliche
manipolazioni, ovviamente. Non mi crede? È proprio questo
che fa di me l'unico e vero Kaiser Sose.
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IVAN 27 maggio 2008 0:00
Per Valerio: ------------------ Okay...A chi cita
“ARANCIA MECCANICA” perdono anche le ripetizioni...Anche
perché così posso riaprire una parentesi su
“MANHUNTER” di Michael Mann. Difficile vedere un
altro film del filone “serial-killers” di questo
livello. Perfetto per ritmo, atmosfera e personaggi
(straordinario Brian Cox nella parte di Hannibal
Lecter). Per apprezzarlo, basta fare il confronto con
il suo recente remake, l'immondo “RED DRAGON”, la
cui unica ragione di esistere è stata di voler cavalcare
(male) l'onda del successo del personaggio di
Hannibal. Ogni scena è stata girata IN PEGGIO, i
dialoghi appiattiti, e del delizioso confronto “a
specchio” tra l'ispettore Graham e Lecter non c'è
più traccia. Ma il vero scempio sta nell'aver
trasformato il maniaco “Dente di Fata” da freddo, lucido
e terribile vendicatore in un frustrato piagnucolone che
vuole la mamma. Semplicemente penoso. “HEAT –
LA SFIDA”, sempre di Mann, meriterebbe un capitolo a
parte. Raramente in un poliziesco si sono visti dei
personaggi così ben delineati. La scena del bar, in cui
Pacino e De Niro si confrontano faccia a faccia, è da
storia del cinema. Il poliziotto e il criminale scoprono di
essere praticamente identici, accomunati dagli stessi
tormenti e frustrazioni; l'unica ragione per cui si
trovano a combattersi è solo “professionale”.
Anche “VIVERE E MORIRE A LOS ANGELES” è un bel
poliziesco, giocato più sulla definizione dei personaggi
che sulla trama in sé. “NEL CORSO DEL TEMPO”
l'ho visto una sola volta, troppo poco per dare
valutazioni ad un'opera così complessa. Aspetto di
rivederlo (anche per la grande colonna sonora).
Come ogni film di Ferreri, anche “DILLINGER È MORTO” è
difficile da seguire, essendo infarcito di metafore e girato
con una tecnica tutt'altro che “scolastica”. Molto
ben reso lo stato di alienazione del protagonista,
incastrato tra il desiderio di normalità e la
consapevolezza che in essa non potrà mai trovare
soddisfazione. In definitiva, un pessimistico dramma
sull'impossibilità di fuggire dalla realtà, per quanto
falsa e priva di significato. Gli altri film
segnalati non li ho ancora visti. Segno sul taccuino.
Ciao.
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IVAN 23 maggio 2008 0:00
Per SalMessina: --------------------- Ottime
aggiunte. “LA VALLE DELL'EDEN” viene ricordato
principalmente perché appartiene alla trilogia di James
Dean (assieme a “IL GIGANTE” e “GIOVENTÙ
BRUCIATA”), non rendendo giustizia al film in sé, che è
un magnifico affresco dell'America anni '20. Un
piccolo dramma famigliare che incarna l'ambiguità
dell'intera Nazione: Caino ed Abele che convivono nello
stesso corpo (metafora quanto mai attuale...)
“IL MIGLIO VERDE” lo trovo un film molto intenso, che
miscela in giusta dose crudeltà, tenerezza e poesia.
C'è forse qualche caduta di tono nel personaggio di
Billy (troppo fumettistico, come “cattivo”) e nel
mostrare visivamente i poteri sovrannaturali di John Coffey
(i raggi di energia e lo “sciame maligno” che gli escono
dalla bocca...Argh!), ma nulla tolgono alla bellezza
complessiva del film. A parer mio, la miglior opera di
Frank Darabont resta comunque il suo primo film, “LE ALI
DELLA LIBERTÀ”, sempre di ambiente carcerario. Vivamente
consigliato. Ciao.
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APS 22 maggio 2008 0:00
Quanto hai ragione Ivan, quanto hai ragione. A me che Rete 4
vada sul satellite non mi interessa (ho il satellite e vedo
tutto là anche per la qualità superiore dele immagini).
Però questo accanimeto contro Rete 4...non lo
capisco...sembra che sia l'origine di tutti i mali.
Senti, a proposito di Clint...che mi dici della Streep ne
"I Ponti di Madison County". Io mi sono
perdutamente innamorato di quella giovane italiana casalinga
un po frustrata che vede piombarsi nella sua vita un Clint
Eastwood del genere...mettilo dai...e togli quella porcheria
del caimano...A me piace anche il Clint di Ispettore
CAllaghan e il Clint di Fuga da Alcatraz e il Clint maestro
di Boxe di Million Dollar Baby...che secondo me rappresenta
"IL FILM DI CLINT"...LA
CONSACRAZIONE...pensaci...la lacrimuccia è scappata pure a
me...(spero che ci sia nella lista altrimenti
aggiungilo...Non potrei sopportare una lista dove c'è
il caimano e non Million Dollar Baby...
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IVAN 22 maggio 2008 0:00
VIVA EMILIO FEDE! Chi vuole Rete 4 sul satellite?
Nel bene e nel male, se volete vedervi un qualche film senza
l'immonda censura del CEI dovete ancora papparvelo sulla
emittente-trash di Mediaset. Ad esempio, stasera
alle 23.20 c'è “BRONX”, buon debutto alla regia di
Robert De Niro, subito seguito da “UOMINI CONTRO” di
Francesco Rosi, grottesco e spietato ritratto della Grande
Guerra, pieno di belle invenzioni. Good night.
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IVAN 22 maggio 2008 0:00
Grande APS! (stavolta senza gaffe) “GLI SPIETATI”
è una pietra miliare del Western; un autentico spartiacque
tra il Western classico (leggendario e infarcito di
“licenze narrative” storicamente inattendibili) e il
Western “iperrealista”, in cui le pistole si inceppano,
i pistoleri sbagliano mira e i bounty-killers hanno scrupoli
di coscienza. La sequenza in cui il
“superpistolero” Bob l'Inglese (Richard Harris)
viene umiliato da Gene Hackman sotto gli occhi del suo
biografo è da oscar, e comunica magnificamente la
differenza tra la Realtà e la Leggenda: uomini meschini
trasformati in eroi da dei volgari scribacchini.
Eastwood è un grande regista; non ha ancora realizzato un
film “olimpico” (anche se proprio con “GLI SPIETATI”
ci è andato vicinissimo), ma ogni sua opera rientra
puntualmente nella serie A del cinema. Uno dei pochi
autori da cui si può ancora comprare a scatola chiusa.
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