Commenti
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Harakiri 20 marzo 2008 0:00
X APS Bravo, hai capito perfettamente. Dai che
scivoliamo velocemente verso il basso: merda fresca eh mica
roba riciclata. Poi se le cose dovessero mettersi
proprio male male, non ti preoccupare dai pure la colpa a
quello stronzo di Harakiri. X Maria Brava.
Così si fa. Non ti curar di loro ma gaurda e passa.
Comunque dal 15 aprile attenta alla scelta delle scarpe:
sulla merda si scivola. E la quantità sarà
industriale. X Ivan Ti porterò al seggio
dovessi mobilitare i servizi segreti. X
Sergio Rompi gli indugi e unisciti a noi; non temere
non sono un infiltrato messo qui dal berlusca. Battitore
libero... o se preferisci sbattuto in libertà.
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gianni 20 marzo 2008 0:00
E' proprio vero la cecità intelletuale non ha limiti,
dire che Berlusconi è un grande uomo, è offendere
l'intelligenza di chiunque, Vi invito a leggere
"L'Odore dei soldi" Inoltre sentire e
vedere tutte le Sue gaffe, è uno schiaffo alla saggezza di
tutti noi. E qui mi fermo, ne avrei da dire ma per
educazione termino. Meditate gente meditate.
Gianni
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Sergio 20 marzo 2008 0:00
Caro Ivan, ricicla pure in libertà e senza
problemi. Harakiri sembra che abbia deciso
d'impegnarsi per riportarti al seggio: penso che non
mollerà. Invertire i ruoli tra Berlusconi e
"Papa Mazinger"... è solo un'ipotesi che può
rientrare nella logica di chi tira le fila, ma niente più;
quindi non rappresenta una soluzione "più"
peggiore di Berlusconi. Il Cav. appare ancora senza
contendenti. Piuttosto, se Harakiri fosse un
candidato di Berlusconi? Sarebbe proprio comica... No
troppo geniale, ipotesi da scartare.
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Maria 20 marzo 2008 0:00
il mio voto andra' Berlusconi perche' è un grande
uomo politico olre che una grande persona.Non mi sento
rappresentata dagli alri politici ma non per questo li
offendo.Questa è la differenza con chi vota a sinistra
...io accetto gli altri alnch se non li condivido,quelli di
sx non accettano neanche se stessi purtroppo e usano
calunniare gli altri.Spero in un Italia migliore..
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APS 20 marzo 2008 0:00
In effetti questo forum è davvero molto interessante
spiritoso e profondo. Però lo ammetto, per me è troppo. Il
mio livello intellettivo non mi permette di cogliere tutte
le sfumature dei vostri discorsi anche se mi sembra di
averne percepito il senso. Cosa volete sono un ragazzo di
campagna, niente a che vedere con voialtri "fini
dicitori". E allora mi rifugio nel caro vecchio e
rassicurante Pascal accogliendo l'invito di harakiri e
voterò Berlusconi. Se andrà bene e per una qualche
congiunzione astrale il Berlusca dovesse fare un buon
lavoro, dirò a harakiri che l'ho votato perchè
sospettavo che Berlusconi fosse un passo più avanti di
uolter "l'africano", con apprezzamento per la
mia intuizione politica. Se invece, come è probabile, il
governo Berlusconi non otterrà niente se non un qualche
decimale di pressione fiscale in meno sul mio misero
dispendio, allora dirò che l'ho votato perchè ho
aderito all'iniziativa di harakiri, se bisogna cadere
nella merda, cadiamoci subito. Come Pascal insomma, non ho
nulla da perdere nel credere o meno all'unto...Saluti.
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Sergio 20 marzo 2008 0:00
Caro il mio Berlusca nemmeno morto, e come fai a scegliere
quelli che hanno meno di 45 anni? La necessità
di rinunciare alle illusioni sulla propria esistenza è la
necessità di rinunciare a una esistenza che ha bisogno di
illusioni per essere vissuta.
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IVAN 20 marzo 2008 0:00
Per Sergio. --------------------- 1) << Conoscevo
la tua posizione, m'interessava capire se c'era
stato qualche mutamento. >> A dire il vero, il
mutamento c'è stato...nel senso che la mia posizione
(andare per la mia Strada) si è RINFORZATA. Non si
tratta tanto di Intelligenza o Possibilismo; credo che a
questo punto per me tornare in un seggio sarebbe un RIPIEGO,
un rinnegare quei barlumi di Consapevolezza che ho
certosinamente accumulato. Se mai dovessi farlo,
sarebbe solo PER GIOCO, non certo per convinzione (e
comunque consapevole che il mio atto non porterebbe NÉ BENE
NÉ MALE, a me stesso come ad altri. Quindi,
tant'è...) 2) << Il mio riferimento alla
Sinistra è rivolto a una cultura, un modo di affrontare i
problemi, non certo ai partiti che occupano lo spazio di
Sinistra solo perché Centro e Destra sono già occupati. >>
Questa è brillante. Posso riciclarmela?
3) << Chi c'è più candidabile al peggio oltre a
Berlusconi? >> Immagina che lui e Papa Mazinger
si scambino di posto...
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Harakiri 20 marzo 2008 0:00
E no. Tu non vai da nessuna parte. Prosegui per
la tua strada... Ivan: torna nei ranghi! Chi cazzo
credi di essere! Se non vuoi partecipare alla
"mano delle elezioni", fai pure chi se ne frega:
tanto non conti e se partecipi conti per quel che io decido
che tu conti. Non mi confondere. Deve ancora
nascere l'illusionista che mi frega. Voglio dire
che io conto che tu conti come a me pare giusto che tu conti
senza che tu debba fare i conti con i grattacapi che io
conto di risolvere quando i conti me lo permetteranno, ma se
tu conti di fare i conti senza che io conti allora dovrò
mettere in conto che è ora di finirla con tutta questa
libertà: bisogna fare i conti e che io conti come è giusto
che conti. Insomma votate Berlusconi, l'unto
del Signore (Io, modestamente, sceso sulla terra per
illuminarvi; ma come cazzo l'avete ridotta questa terra
che avevo fatto tanto bella).
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Harakiri 19 marzo 2008 0:00
Mi sono distratto? mi sono perso qualcosa? Quale
soluzione rappresenta il peggio più di Berlusconi?
Proprio adesso che sto arrivando a quota 100 adepti:
quale provocazione; la mia è una ragionata scelta per il
bene del paese. Come dicevano i genitori una
volta: l'ho fatto per il tuo bene. Sarà cazzo,
però intanto i ceffoni bruciano; non c'era qualche
mezzo più indolore? Se anche Dio ha dovuto
immolare il figlio per il nostro bene... evidentemente per
la salvezza qualche sacrificio bsogna farlo.
Votate Berlusconi e la merda sia con noi.
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jean jacques russeau 19 marzo 2008 0:00
meditate gente meditate.... se solo ci fosse insegnata
meglio la storia certe cose non ce le faremo rifare sulle
nostre teste!!! da il "Contratto
Sociale" 1762 Ma quando il vincolo sociale
comincia a rilassarsi lo Stato ad indebolirsi, quando
incominciano ad imporsi gl'interessi particolari e le
piccole associazioni ad influire sulle grandi,
l'interesse comune si sposta e trova degli oppositori;
nei voti non c'è più l'umanità; la volontà
generale non è più la volontà di tutti; ci sono
contraddizioni, lotte; il parere migliore non passa senza
discussioni. Finalmente quando lo Stato, prossimo alla
rovina, non esiste che in forma illusoria e vana e il
vincolo sociale è spezzato in tutti i cuori e il più vile
interesse prende sfacciatamente il nome sacro di bene
pubblico, allora la volontà generale si fa muta; tutti,
spinti da segreti motivi, non giudicano più come cittadini,
ma come se lo Stato non fosse mai esistito; e falsamente si
fanno passare col nome di leggi decreti iniqui che non hanno
altro fine che l'interesse particolare.
Deriva da ciò che la volontà generale sia annullata e
corrotta? No: è sempre costante, inalterabile e pura; ma È
subordinata ad altre che la schiacciano. Ognuno,
staccando il suo interesse dall'interesse comune, vede
bene che la separazione non può esser netta; ma la sua
parte del male pubblico gli par nulla di fronte al bene
privato che vuol raggiungere. Ad eccezione di
questo bene particolare, egli, nel suo interesse, vuole il
bene generale come ogni altro. Anche se vende il suo voto
per denaro, non spegne in sé la volontà generale, ma la
elude, La sua colpa è nello spostare la questione e nel
rispondere una cosa diversa da quella che gli si chiede: di
modo che, invece di dire del suo voto: È vantaggioso allo
Stato, dice: è vantaggioso a questo o a quell'uomo, a
questo o a quel partito che questa o quella proposta sia
approvata. Così la legge dell'ordine
pubblico nelle assemblee non è tanto nel mantenere la
volontà generale quanto nel fare in modo che sia sempre
interrogata e che sempre risponda. Avrei su
questo punto tante riflessioni da fare sul semplice diritto
di voto in ogni atto di sovranità, diritto che nulla può
togliere ai cittadini, e su quello di pensare, proporre,
decidere, discutere che il governo ha sempre gran cura di
lasciare soltanto ai suoi membri: ma questo argomento
richiederebbe un trattato a parte, ed io non posso dir tutto
in questo.
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Berlusca nemmeno morto 19 marzo 2008 0:00
Helmut Schmidt osservava: “Se avete una classe
politica di quart'ordine, potete fare tutte le riforme
che volete, ma avrete ancora e sempre una classe politica di
quart'ordine”. Che altro dire?
Siccome la democrazia si realizza con le elezioni proviamo a
cambiare eleggendo gente nuova non questi vecchi babbioni
ricoglioniti che se gli parli di tolleranza, innovazione,
sviluppo, rinnovo sociale ti prendono per bolscevico
reazionar fascista!!! BASTA .. LARGO A CHI HA
MENO DI 45 ANNI...
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IVAN 19 marzo 2008 0:00
Per Harakiri: ------------------- (Raccolgo
anch'io il “Gioco dello Specchio”, riportando anche
qui la mia risposta dell'altro forum:)
Azzeccata la tua metafora dell'Illusionista.
(Parafrasando:) Ci troviamo ad uno spettacolo di magia
come spettatori. Sul palco ci sono due prestigiatori:
“Attenzione, pubblico...Ora voi mettete una “X” dove
vi pare su un foglietto. E per magia vedrete che noi,
QUALUNQUE cosa abbiate scritto, diventeremo i vostri Signori
e Padroni. Dove sta il trucco?” Risposta: “Non
ci frega niente di dire dove stia esattamente il
trucco...Quel che importa è che voi NON dovreste essere i
nostri Signori e Padroni: punto!” (...o qualcosa di
simile, non sopravvalutiamo troppo le metafore.)
Nel caso delle elezioni, non parlerei nemmeno di
“trucco”. Se in un gioco c'è un “trucco” e
tu lo scopri, questo gioco viene invalidato IN AUTOMATICO.
Il “baro” paga la penitenza e il gioco riprende
pulito. Qui invece è L'INTERO gioco stesso ad
essere un trucco, quindi non c'è un “trucco”
isolato da scoprire che possa invalidarlo. Proseguirà
comunque, perché qui – paradossalmente – IL
“TRUCCO” È TALMENTE GRANDE DA APPARIRE INVISIBILE. Ecco
dove sta la GRANDE ILLUSIONE. Parlare di
“brogli” in una partita truccata in partenza è, come
hai detto, solo un'aggravante. Il lato “truccato
in partenza” è che I PARTECIPANTI AL GIOCO SONO GIÀ
STATI DECISI A TAVOLINO. Accertato questo, poco
importa se a noi è concesso o meno determinare quanta posta
in palio si spartiscono ciascuno. “Scegli (forse) quante
fiches toccheranno a Dell'Utri” è un gioco a cui
personalmente rifiuto di prestarmi. Quindi...in
mona loro, le loro schede, le loro poltrone e i loro dadi
truccati. Io voto per Me Stesso, e proseguo dritto per
la mia Strada. Ciò detto, mi pare appropriato
chiudere ricordando un adagio vecchio, ma mai valido come
ora: “Si può ingannare tutti per un po' di
tempo, o qualcuno per sempre...MA MAI TUTTI PER
SEMPRE!” Ivan
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Sergio 19 marzo 2008 0:00
X Harakiri "Chi tira i fili": ottima
rappresentazione. Pienamente condivisibile. X
Ivan Sì, conoscevo la tua posizione, m'interessava
capire se c'era stato qualche mutamento. Alle persone
intelligenti succede, e mi sembra che tu sia
possibilista. Avrai capito che il mio riferimento
alla sinistra è rivolto a una cultura, un modo di
affrontare i problemi non certo ai partiti che occupano lo
spazio di sinistra solo perché centro e destra sono già
occupati... e da qualche parte bisogna pur accomodarsi.
Scusa, chi c'è più candidabile al peggio oltre a
Berlusconi?
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IVAN 19 marzo 2008 0:00
Per Harakiri: ------------------- << Finora nessun
intervento di rilievo sul votare altro. La cosa non fa
pensare? >> Sì, fa pensare. In parte avevo già
sottolineato il fatto con “OSSERVAZIONE CURIOSA” (16
marzo). “Designificatizzazione”: ridotti ad essere
tentati di accelerare lo sfacelo... Questo la dice
lunga su come siamo messi, in quanto a “libera scelta”.
Per forza poi che non ci sono “interventi di rilievo per
votare altro”... Personalmente non ci ho
neppure provato...Perché dovrei? Mi sto divertendo un mondo
a reggerti il gioco. Anzi, a questo punto la vera
questione sarebbe: davvero non vedi nessun altro di ANCORA
PEGGIO, da (*) votare? Io ormai ho bypassato la
questione da molto tempo e quindi ci sguazzo, ma a volte
invidio l'ingenua semplicità di coloro che credono che
l'Esistenza si riduca a scegliere tra Veltroni e
Berlusconi. Che fortuna, beati loro...
Ivan (* fingere di)
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IVAN 19 marzo 2008 0:00
Per Sergio: -------------------- (18 marzo) << Per
curiosità, il tuo orientamento verso il voto? >>
Se vuoi, sei benvenuto a dare un'occhiata al topic
“ELEZIONI: LA GRANDE ILLUSIONE”
(www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=212557)
In sintesi: sono anni che ho risolto la questione
evitando di prestarmi a un gioco truccato. Semplice. Tanto
tempo risparmiato, tante altre opzioni scoperte, tanta
serenità in più...(*) Sul resto: la parola che
volevo usare era proprio “amarezza”, non “liguore”
(porta pazienza, limiti della 3° media...)
L'Amarezza, per esempio, di chi non è berlusconiano, ma
non per questo automaticamente “di sinistra”, come
citi. Ne parlavo l'altro giorno con un mio
amico; il suo commento riassume molto bene lo stato di
cose: “Guarda...L'unica cosa sicura è che non
voterò per quello stronzo pelato...ma non farmi guardare
dall'altra parte, che altrimenti mi sparo.” (Non
ha bisogno di commenti, mi pare.) Chiudo facendo
anch'io la Cassandra: tra breve ci aspetta un po' di
“Argentina”. Ma non la attendo con pessimismo. Forse è
proprio ciò di cui abbiamo bisogno per scuoterci dal
torpore. E non è detto che fra un po' di tempo non ci
ritroveremo a dire “Benvenuta, Catastrofe!”
Ivan (*) ...Tuttavia ultimamente una tentazione
ce l'ho: votare il Berlusca, proprio come Harakiri, ma
con una motivazione differente. La mia scheda verrà
comunque bruciata con tutte le altre? Bene, ma almeno mi
tolgo la soddisfazione che venga bruciata...qualcosa che
merita di esserlo!
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Harakiri 19 marzo 2008 0:00
Chi tira i fili? La dietrologia accompagna la
nostra storia; è una strategia utilizzata dal potere per
imbrigliare l’opinione pubblica. La teoria del
complotto, il dibattito sul grande burattinaio ha sempre
tenuto la scena. Anche lo scandalo è sempre stato
utilizzato dal potere per provocare il ruttino prima di
mandare a nanna il popolo-bambino. Non nego che
esistano i poteri forti, ma discutere intorno a quali poteri
forti si celino dietro un politico è improduttivo e
fuorviante: una manovra per depistare, utilizzata ad arte da
chi gestisce l’informazione (i poteri forti coagulati
nella casta politico-economico-finanziaria). Insomma la
domanda chi “tira i fili” è una curiosità di scarsa
rilevanza. Provo a spiegarmi analizzando, in modo
sintetico e un po’da giullare, un caso rilevante della
nostra storia recente. Un giorno un tale disse
“scendo in campo”. Le parole utilizzate per
annunciare questa decisione sono già rivelatrici.
Aveva perso i suoi referenti politici e quindi decise in
prima persona di scendere in campo. La mossa suscitava
molti fastidi agli altri giocatori: per la prima volta chi
ha sempre manovrato dietro le quinte del potere politico
assumeva il comando in prima persona, invece di affidarsi ai
“professionisti”. Il gioco diveniva sfacciato, si
rischiava di disvelare l’intreccio affaristico che governa
da sempre la politica italiana. Colui che era riuscito
a creare un impero televisivo privato, laddove potenti
imprenditori – Rusconi, Rizzoli, Agnelli – avevano
fallito, invece di cambiare cavallo e cercarsi un nuovo
referente politico osava “scendere in campo”.
Sputtanamento generale. Passo indietro.
All’alba degli anni settanta il PCI aveva voluto la prima
riforma storica della Rai-TV: il controllo politico sulla
Rai passava dall’esecutivo al parlamento. Il PCI entrava,
insieme agli altri partiti dell’arco costituzionale, nella
stanza dei bottoni della Rai. Così si fa: non
cambiare nulla e partecipare alla spartizione del bottino.
Il PCI cominciava a diventare affidabile per il
sistema di potere. La morale: se sei affidabile, prima
o poi sarai ammesso alla mensa. Attenzione, però,
devi giocare nel rispetto delle regole: non devi far saltare
il banco, non devi essere ingordo, devi dare spazio a chi è
portatore di interessi simili così si allargherà la base
del consenso complice. Il sistema televisivo visse
ingessato per tanto tempo. Poi venne un tale, esperto
nel rastrellamento di fondi per i partiti fratelli sparsi
nel mondo governato da militari e fascisti, che portò nel
sistema italiano una ventata di rinnovamento. Ruppe
l’asfittica prospettiva del compromesso storico, inventò
la politica dei due forni e introdusse il metodo scientifico
e efficientista nel procurare finanziamenti (cioè
organizzò meglio quel che da sempre tutti, con qualche rara
eccezione, facevano: tangenti e finanziamenti illeciti).
In questo disegno di rinnovamento anche rompere
l’ingessato sistema televisivo aveva un ruolo
determinante; pensate che c’era un tale sardo (ancora oggi
molto amato che veniva pure preso in braccio dai comici, ah
questi comici, ma quanto potere hanno?) che si opponeva
perfino all’introduzione della TV a colori. Il
rinnovatore e il brillante imprenditore di belle speranze
incrociarono i loro destini e fu subito amore. Nel
vuoto normativo più totale inizia la creazione
dell’impero televisivo privato e dopo battaglie
giudiziarie infinite e sentenze della corte costituzionale,
alla fine degli anni ottanta una nuova legge cristallizza,
audite audite, il duopolio televisivo. Il politico
assume suo malgrado il ruolo di capro espiatorio e
l’imprenditore rimane senza rete di protezione.
L’occasione era ghiotta per le insaziabili fauci dei
politici superstiti a tangentopoli: avrebbero certamente
trovato un accomodamento e un proficuo accordo per
controllare, in modo democratico s’intende, anche la TV
privata. E invece, lui scende in campo. Se
l’imprenditore gioca in proprio, tutto il sistema di
potere rischia di frantumarsi: perchè è un ingordo,
perchè il gioco è troppo sfacciato. Non solo svanisce
l’ipotesi di controllare anche la TV privata, ma con le
sue corazzate può esautorare gli altri dai posti di potere.
Bisogna correre ai ripari. L’imprenditore ha
ucciso Giulio Cesare. Lui diviene il demone che incarna
tutti i mali italiani. Lo capiscono perfino in RAI:
dagli schermi della TV di Stato (nessuno ha mai capito chi
sia costui che chiamano Stato) parte una poderosa campagna
per mettere in guardia il telespettatore dell’immenso
rischio che corre la libertà d’informazione e quindi la
democrazia… Situazione comica visto che un tale
giornalista (in auge ancora nella nostra epoca) aveva
parlato della DC come del suo azionista di riferimento; ma
si trattava solo di parole pungenti, qualche neo a contorno
di occhioni intelligenti. Per farla breve,
bisogna organizzare le forze per a)contrastare
l’imprenditore perché diversamente fa cappotto e non
lascia neanche le briciole b)rafforzare il controllo
sul territorio spostando il potere dal centro alla periferia
c)lasciare inalterate tutte le leggi che hanno
consentito all’imprenditore di conquistare il potere;
quelle leggi garantiranno l’alternanza e prima o poi lui
farà qualche passo falso (leggi ad personam) e allora sarà
il turno di gioco degli altri. Detto fatto,
eccoci qua. Scusate, è importante discutere se
Berlusconi lavora in proprio o dietro c’è altro?
A me gli interessi che ci sono con lui e i suoi
alleati-avversari bastano e avanzano. Poi si sa,
il potere si è sempre servito dei “poteri sporchi”
(mafia, terrorismo…), ma è solo questione di tempo:
questi servitori periodicamente riterranno di essere così
forti da potersi emancipare e fare a meno del potere
politico, oppure passano all’incasso. Diventano così
potenti che possono dettar legge. Mi piace
questa storiella; la propongo in altra discussione autonoma.
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Harakiri 19 marzo 2008 0:00
No Buttiglione no, vi prego. E' troppo anche
per me.
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IVAN 19 marzo 2008 0:00
Benvenuto, APS. Dai un'occhiata anche agli
interventi arretrati, che c'è da divertirsi. Uno
dei forum più simpatici del sito, credimi. Ciao.
Ivan
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Harakiri 19 marzo 2008 0:00
X Ivan Non sono Alfio; cmq sul chi tira i fili ti
risponderò più avanti. Mi sembra che finora
siamo rimasti in tema: votare berlusconi, senza entusiasmo e
solo per tattica o non votare. Finora nessun intervento
di rilievo sul votare altro. La cosa non fa
pensare?
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Sergio 19 marzo 2008 0:00
Caro Harakiri, ottimi gli esempi dell'illusionista
e della rapina a mano armata. Oligarchia
elettiva: concordo pienamente e con amarezza perché ne sono
convinto dagli anni settanta quando ho iniziato a fare
politica attiva. A proposito sei tu che hai citato
Calamandrei e i suoi interventi all'Assemblea
Costituente in questa o in altra discussione, adesso non
ricordo; in ogni caso complimenti è stata una citazione
perfetta, calzante e di estrema attualità.
Piccola curiosità: lo sapete che già nel 1960 Merzagora,
presidente del Senato, ammoniva contro i rischi della
degenerazione partitocratica. "Se i partiti
politici, all'interno dei loro organi statutari,
dovessero sempre prendere le decisioni più gravi
sottraendole ai rappresentanti del popolo, tanto varrebbe -
lo dico naturalmente, per assurdo - trasformare il
Parlamento in un ristretto comitato esecutivo.
Risparmieremmo tempo e denaro": Merzagora, Presidente
del Senato, 25 febbraio 1960. E' proprio vero
che il tempo è un'astrazione e solo chi vuole capire
capisce...
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Sergio 18 marzo 2008 0:00
Ciao Ivan, nessun liguore e nessuna sindrome, ti
assicuro, solo un po' di amarezza per tanta gente che si
sgola dietro a Berlusconi e al suo sosia Veltroni,
contornati da qualche menestrello. Ho compreso
molto bene l'intervento di Harakiri e, come lui stesso
mi sembra dia atto, non è una provocazione, ma
l'espressione di un sentimento diffuso a sinistra.
Avevo già annusato questo vento e Harakiri ha il merito di
averlo rappresentato con lucidità e ironia. Con un
pizzico anche di comicità che non guasta mai perché se ben
utilizzata crea disagio e genera il dubbio. Poi
come vedi anch'io sono al momento orientato al non voto
e Harakiri esprime il dubbio: il 13 aprile sono sicuro che
ci dirà cosa ha fatto al seggio elettorale.
Anche questo è segno di intelligenza: avere compreso la
situazione e lasciare che la mente e la pancia continuino a
lavorare. Anche la tua conclusione ammette il
dubbio che giunti al fondo si affondi e non si risorga.
E' un po' il mio dubbio e anche di Harakiri, a
giudicare dal suo ultimo intervento. Staremo a
vedere, ma per curiosità, il tuo orientamento verso il
voto?
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APS 18 marzo 2008 0:00
Caro, carissimo Ivan..sono sicuro che dopo il governo Prodi
possiamo solo risalire, anche se primo ministro fosse
buttiglione.
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IVAN 18 marzo 2008 0:00
Per Sergio: ------------------ Bratiska, scorgo un
po' di (ragionevole) liguore nel tuo commento. Mi
dai l'impressione di soffrire della Sindrome di
Cassandra: avverti le persone di un pericolo, queste ci
ridono sopra, cascano in un tombino, e anche la volta dopo
col cavolo che ti prestano un minimo d'orecchio!
(Isn't...?) Conosco la sensazione. Tuttavia
è il limite di comunicare tra sconosciuti in un forum, ne
abbiamo già parlato (o provato a farlo). Stiamo al gioco
con le regole che ha, senza sopravvalutarlo.
L'Aspettativa è una brutta bestia, lo sai.
Buttiamo semplicemente qualche seme qua e là e poi vediamo
cosa cresce, cercando (almeno) di farlo con ironia,
divertendoci “con serietà” finché è possibile.
Sul tema in questione, devo dire poi che il post
originario (da cui come vedi ci siamo discostati ben presto,
tra una digressione e l'altra) non mi è nemmeno nuovo.
Ricordo che Grillo, in una vecchia intervista, diceva più o
meno: “Berlusconi? Un ometto, un poveraccio. Io lo
lascerei fare, anzi, lo incoraggerei anche. Così i danni li
fa molto più velocemente, e quindi molto più velocemente
cominceremo a ripensare il Paese in un altro modo”.
Questo – credo – è l'assunto del post di
Harakiri. Tradotto: visto che si va a fondo, inutile
annaspare all'infinito. Meglio raggiungere subito il
fondale, e darsi una bella spinta verso l'alto.
Ammesso che una volta raggiunto il fondale non ci si metta a
scavare... Do svidanija, Ivan
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Harakiri 18 marzo 2008 0:00
Grazie Ivan per avermi definito “persona geniale”; non
ambivo a così tanto. Veicolo scemo, concetto
non scemo… fate un po’ voi; Sergio ha però ragione:
quanto esprimo è avvertito in parte dell’elettorato di
sinistra. E ho voluto usare questo strumento per dare corpo
a questi sentimenti imbarazzanti, e in questo ha ragione
anche Ivan. Il fatto che non sia giunto alcun
contributo argomentato a sostegno di altri comportamenti
elettorali mi sembra un segnale inquietante.
Fino al 13\14 aprile non saprò se riuscirò a mettere in
pratica il mio proposito, ma una cosa è certa: serve un
cambiamento profondo nella leadership di sinistra; serve che
l’elettorato di sinistra torni a essere protagonista.
Dalla destra non mi aspetto nulla e non posso
rimproverarle di essere di destra. Alla sinistra
posso invece rimproverare di aver trasformato in lettera
morta tutto ciò che era alla base della scorsa campagna
elettorale, di non aver capito nulla della storia degli
ultimi decenni. Adesso Veltroni agita il tema dei
costi della politica: dove è stato in questi ultimi
quindici anni? Perché l’ultimo governo non ha provveduto?
20 su 26 esponenti dell’esecutivo dimissionario sono con
il PD: che credibilità possono avere? Ma veramente pensiamo
di cambiare qualcosa innalzando il numero di parlamentari
che servono per qualificare come “organo di partito” un
quotidiano e quindi accedere ai ricchi finanziamenti?
Suvvia, un po’ di serietà e un pizzico di coraggio.
Sergio, i tuoi timori sono fondati e sono anche i
miei: ecco perché resterò incerto sino alla fine,
nonostante razionalmente sappia cosa bisogna fare. Fino
a dove riuscirà a spingersi Berlusconi con i danni che
produrrà? E’ un’incognita, molto dipenderà da
cosa succederà tra la gente di sinistra, che esiste ancora
nonostante Veltroni e Bertinotti.
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Harakiri 18 marzo 2008 0:00
Elezioni: la grande illusione. Attenzione a non
cadere in quella che io definisco “la trappola
dell’illusionista”. Quando un prestigiatore
tira fuori una moneta dall’orecchio, la moneta è reale:
l’illusione sta tutta nella circostanza che la moneta esca
effettivamente dall’orecchio. Il problema non è
stabilire se le elezioni sono un’illusione: niente
affatto, le elezioni sono un fatto reale (la moneta,
appunto) che produrrà effetti concreti.
L’illusione è nel ruolo svolto dalle elezioni. Gli
illusionisti ci hanno illuso che con il voto noi decidiamo
il futuro del paese. Ci hanno illuso che le elezioni sono il
“metodo democratico” per partecipare alla politica
nazionale. Ma come in ogni illusione c’è un pizzico di
realtà: analizziamo allora la funzione delle elezioni.
Con le elezioni noi, nominalmente sovrani, decidiamo
solo quanti “servitori” deve avere ciascun oligarca.
E’ sufficiente chiamare le cose con il proprio nome
perché tutto risulti evidente. Noi, votando,
decidiamo la misura del potere di ogni capo partito, il
quale, in ragione del consenso ricevuto, disporrà a
piacimento di truppe più o meno corazzate.
Questa è la grande illusione: il ruolo e la funzione delle
elezioni. Irrilevante, dunque, domandarsi cosa
succede delle schede, se la partita è truccata o meno: la
truffa è stata consumata e il resto è nel caso solo
un’aggravante. Non è un caso che puntualmente a
ogni elezione molti gridano allo scandalo: la partita è
truccata, le regole sono violate (avete notato lo sport
nazionale di abbandonare Porta a Porta e adesso anche altre
trasmissioni? Ma sono nati tutti ieri? Sono tutti
incolpevoli vittime di un sistema bastardo?). Attenzione ai
brogli, rilancia Berlsuconi. Come qualcuno ha fatto notare,
lui detta i temi di cui ogni giorno si deve parlare. Da
abile affabulatore, sposta l’attenzione sulla pagliuzza,
per distogliere l’attenzione dal vero problema: il ruolo
illusionistico delle votazioni, semplice atto di
legittimazione del potere oligarchico. Niente
democrazia ma oligarchia. Annullamento del ruolo del
cittadino sovrano, che non incide sulla selezione dei
candidati e neanche su quella degli eletti.
Conclusione: oligarchia elettiva dove gli elettori
partecipano nel determinare la “cifra” di potere di
ciascun oligarca. Francamente, a fronte di ciò
poco m’importa che fine facciano le schede e se ci sono
altri trucchi. Sarebbe come concentrare l’attenzione
sull’arma impugnata dal rapinatore e punirlo per porto
d’armi abusivo anziché per rapina a mano armata: si
guarda l’aggravante e si sorvola sul reato. Le
cause di questa degenerazione di sistema? Se vi interessa
posso approfondire. Una sola anticipazione: questi rischi
erano ben presenti ai costituenti. Inserisco
questo intervento anche nell’altra discussione
http://www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=212557
vediamo se riusciamo a creare un po’ di circolazione
nella comunicazione.
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Sergio 17 marzo 2008 0:00
Caro Harakiri, riconosco che nel tuo ragionare c'è
tanta lucida follia in grado di mandare in frantumi ogni
schema e apparente buon senso. Il tuo slogan è
"votare Berlusconi per sconfiggerlo".
Considerando che ogni volta che parla si fa del male, lo
lascerei parlare, ma ecco che affiora sempre il problemino
di un berlusconismo di sinistra incapace e inetto.
Chi sta dettando i temi quotidiani di discussione?
Berlsuconi con le sue battute da osteria (Ciarrapico,
sposate mio figlio, i brogli...) fa cadere nella rete gli
gnomi che vorrebbero contrastarlo. Berlusconi sarà pure un
nano, ma Veltroni & C. sembrano puffi rincoglioniti.
Non sarei come Ivan così sicuro che si tratti di una
recita intenzionale. Tu hai espresso in modo chiaro e
articolato uno stato d'animo che serpeggia in alcuni
ambienti di sinistra. In ogni caso nel tuo
ragionamento ci sono un paio di aspetti che mi appaiono
gracili. Tu metti in conto che Berlusconi farà
dei danni nel caso dovesse vincere le elezioni; scommetti
tutto sulla possibilità che il "popolo di
sinistra" si rivolti contro la leadership di sinistra e
su una generale acquisizione di consapevolezza.
Ma fino a che punto potrà arrivare il danno provocato da
Berlusconi? C'è anche la possibilità che tra
qualche anno nulla cambi e semplicemente ci ritroviamo con
Veltroni o un altro sull'altalena al posto di
Berlusconi. E allora, sarebbe la situazione di oggi ancora
più deteriorata. Nel dubbio preferisco restare
alla finestra: decidete voi che avete certezze; se poi ci
saranno segnali che gli italiani hanno "capito",
allora ci sarò anch'io a darvi una mano, ma per il
momento, avendo già dato, resto a guardare.
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IVAN 17 marzo 2008 0:00
(Riporto un mio precedente commento in risposta ai
"tirafili" di Harakiri. Se sei "Alfio",
perdonami per la ripetizione). IL NEMICO, QUESTO
SCONOSCIUTO In “1984” di Orwell il Nemico del
Popolo era il sovversivo Emmanuel Goldstein, un feticcio
idealizzato a cui imputare tutte le cause dei mali dei
cittadini. Era una creazione del Partito del Grande
Fratello, che sottintendeva il monito “se facciamo
qualcosa di sbagliato, è colpa dei suoi sabotaggi”,
oppure “se adottiamo misure restrittive, è solo per
proteggere voi dalla sua influenza”. In Cile, anche
il più sperduto e insignificante zappaterra aveva la
consapevolezza che il suo “Nemico” era Augusto Pinochet
e la sua sbirraglia. Nel suo semplicismo quasi manicheo, non
c'era nessun dubbio su questo. Causa-effetto, semplice
ed immediato. Come pure un cittadino dello Zimbabwe sa che
il suo “Nemico” è Robert Mugabe e la sua milizia.
Causa-effetto, semplice ed immediato. Fortunati
loro ad avere le idee chiare! E noi? Possiamo dire di
avere, come popolo, un Nemico altrettanto chiaro e
universalmente condiviso contro cui ribellarci? Non credo.
Forse abbiamo i caricatori pieni. Ma non sappiamo contro
cosa svuotarli. Certo, ogni tanto spuntano dei
“Nemichetti”; hanno (a rotazione) l'etichetta di
clandestini, terroristi, politici arraffoni, mafiosi, preti
pedofili...Persino, perché no, avversari della nostra
nazionale di calcio. Ma sono Nemici solo per alcuni,
oppure solo per un breve periodo di tempo. Non abbiamo
nessun bersaglio comune, nessun Nemico universalmente
condiviso, neppure un “Goldstein” fittizio. Il
“virus” causa della Malattia Italia è sempre qualcosa
di oscuro e indecifrabile. Persino il povero Berlusca,
che si era temporaneamente offerto come il nostro
“Goldstein” nazionale, come Nemico Comune si è rivelato
un pietoso fallimento, un patetico burattino che ci ha solo
fatto scoprire quanto in realtà il nostro vero Nemico sia
ben lontano dall'essere definito. È come un
sistema a scatole cinesi: l'apertura di ciascuna scatola
ridefinisce ogni cosa appresa dall'apertura della
precedente. Nemici compresi. Si arriva così a parlare di
poteri occulti, servizi deviati, massoneria, nuova P2, CIA,
signoraggio bancario, e quant'altro di totalmente alieno
alla nostra quotidiana percezione dello stato di cose. Il
Nemico diviene talmente astratto e incorporeo da scoraggiare
le velleità del più invasato pistolettaro. Nulla di
strano se alla fine preferiamo riversare la ricerca di un
Nemico su qualcosa di più tangibile e diretto, tipo i
nostri vicini di casa, accoppandoli perché fanno rumore.
Causa-effetto, semplice e immediato. È il gioco dei Capponi
di Renzo, che si beccano fra loro non riuscendo a
prendersela con la vera causa del loro disagio.
“Il vostro vero nemico è dentro di voi” rispondono
universalmente i Saggi d'ogni tempo. Forse è davvero
ora di realizzare che la causa della Malattia Italia non è
la forza del “virus” di turno, bensì la nostra assenza
di anticorpi: qualunque “virus” che in altri Paesi
sarebbe curato con una pernacchia, qui in Italia riesce
invece a prosperare e fare affari d'oro. E non per
caso. Il nostro vero Nemico è la nostra stessa
VULNERABILITÀ. Solo un'opinione mia?
Ivan
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IVAN 17 marzo 2008 0:00
UN PO' DI FREEWHEELING... Per Sesto
Quinto: D'accordo, il concetto IN SÉ è una
scemenza, tuttavia distinguiamo le IDEE dalle PERSONE che le
esprimono, cosa ben diversa (non lo dico io, lo dice un
“certo” Ouspensky...). Infatti avrai certo capito che
questa “scemenza” è una recita intenzionale, un veicolo
“scemo” per esprimere un concetto...che “scemo” non
è. D'accordo o meno con l'IDEA, la PERSONA si è
dimostrata geniale nella scelta del mezzo per esprimerla.
Tanto basta 2. Per Matteo: Bello vedere che
il senso dell'umorismo non si è ancora estinto del
tutto... Candidarmi in politica? Ci avevo già pensato,
ed avevo fatto un corso accelerato per diventare stronzo, ma
nonostante i miei sforzi non ci sono riuscito. Deve
trattarsi di un talento naturale, beati loro...
Per Harakiri: Visto che lo chiedi...vuoi dare
un'occhiata qua, per iniziare? - ELEZIONI: LA
GRANDE ILLUSIONE
(www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=212557)
Per Maria: Yawn! (*) (* Un po' monocorde
questa tua divisione manichea “buoni contro cattivi”,
isn't? Is there nothing more than slogans?)
Per Neurologo: Già fatto. Per questo siamo qui.
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Andrea 17 marzo 2008 0:00
L' unico rimedio è votare le liste civiche di
Grillo. www.noprivilegipolitici.it
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Harakiri 17 marzo 2008 0:00
X Matteo e Ivan e Sergio e tutti gli altri Grazie
Matteo, troppo buono... anche se non ho capito a quale
"ultimo post" ti riferisci... sai con i tempi di
pubblicazione si perde un po' il nesso tra il prima e il
dopo, tra cosa è in risposta a cosa... Cmq, che
ne pensi Ivan proviamo l'avventura delle elezioni? Un
sostenitore l'abbiamo già trovato e con noi due siamo
già a tre: "ricomincio da tre" mi sembra un buon
auspicio. Il silenzio di Sergio mi sembra un
altro indice di meditabondo dubbio: mi sa che sta dilaniando
margherite dicendo voto o non-voto, voto o non-voto... poi
queste non saranno le ultime elezioni, no? Anche se
sbagliamo avremo altre occasioni per rimediare... o no
E allora su, con la vita Sesto Quinto, Neurologo,
Maria non deprimetevi... in fondo non c'è alcuna posta
in gioco che meriti una particolare apprensione. E'
solo un gioco... truccato come tanti altri, dove vincono
sempre "loro"... ma noi tiriamo lo stesso i dadi e
qualche volta ci capita di passare per il VIA!
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