Commenti
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antonio lucenti
28 luglio 2004 0:00
Egregio kaimano,
prima di tutto la ringrazio per la stima che mi manifesta.
E poi perchè mi segue su Soldionline: mi auguro che le due cose siano correlate.
Scrivo ancora e non ho mai smesso,con più gusto da quando ho scoperto che il d'orta mi viene a cercare.
Mi troverà sempre sotto "Finanza personale", nella Stanza del promotore.

Io mi sono letto, come dicevo, la direttiva scaricata dal sito dell'AIAF.
Da Pedone volevo delle considerazioni, visto che io non ho trovato, probabilmente per mia carenza,notizie significative e tempi definiti.Per le altre informazioni avrei gradito dal dottor Pedone quel minimo di cortese attenzione che pensavo di aver meritato con il mio atteggiamento collaborativo.
Pazienza. E' molto occupato a prendere sul serio quel tale sull'altro forum.....
Le sarò grato se vorrà dedicarmi qualche momento e fornirmi lei queste informazioni [email protected].
Ci tengo a farle sapere che io non ho mai seguito ordini di scuderia. Fin'ora ho potuto permettermelo ...domani non so. Per questo, se lei è di Milano o non troppo lontano, ne parlerei volentieri con lei.
La ringrazio fin da ora, e spero che mi permetta di salutarla con un confidenziale "ciao , nano" omettendo il kaimano.
antonio lucenti
Giacomo
28 luglio 2004 0:00
il Sig. Lucenti ha posto una serie di quesiti validi, in realtà la consulenza indipendente in Italia è all'anno zero.
Consultique : marketing e poi marketing.
Sono andato ad un incontro, il businnes plan che i loro responsabili mi hanno proposto era semplicemente folle. Purtroppo immagino che molti lo abbiano preso per buono ed abbiano pagato i cospicui euro che loro chiedono per la "formazione" e l'adesione al loro programma.
La verità è che gli attori principali del n/s sistema finanziario (banche, assicurazioni e reti) hanno tutto da perdere nel caso di un rafforzamento della consulenza indipendente. Come farebbero a collocare le varie porcherie di risparmio gestito se una figura riconosciuta guidasse il risparmiatore?
Inoltre il comportamento del risparmiatore continua a dimostrare che i vari scandali, le continue denuncie, ecc. non sono servite a niente.
La mia proposta è quella che nelle varie sedi dell'Aduc si presti gratuitamente, agli associati, non un servizio di consulenza (che deve essere giustamente remunerato) ma un servizio di assistenza che miri a spiegare sul serio che genere di prodotti finanziari hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere.
Questo permetterebbe all'Aduc di distinguersi ulteriormente dalle altre associazioni, ed il risparmiatore inizierebbe a percepire quanto sia utile che un professionista lo consigli in questo campo. Insomma una sorta di "Investire Informati" dal vivo.
Che ne pensate?
kaimano nano
25 luglio 2004 0:00
http://www.consultique.com/admin/Report/include/fileviewer.a sp?ID=358

caro lucenti, ecco il link dell'impatto della direttiva, vai a trovare questi signori http://www.consultique.com/ita/Network_partnership.asp

mi sembri un po' scrivanizzato, svegliaaaaaa!!!!! io dopo vent'anni anni da piazzista di prodotti come te ora, faccio il cfi...

a proposito, non scrivi più su soldionline?

con stima
antonio lucenti
15 luglio 2004 0:00
Egregio Pedone,
mi son letto tutta la famosa direttiva europea. Non ho trovato notizie veramente sostanziose. Mi pare che ci si faccia "melina" , diciamo a Milano.
Una bella , chiara, precisa, impostazione non la vedo. A sessant'anni la vista si abbassa un po'........forse sono io a non vederci bene. Però anche gli articoli che leggo qua e là non mi danno conforto.Le sarei grato, e lei sa che dico sul serio, se comunicasse, sinteticamente, le sue conclusioni. Anche direttamente al mio indirizzo.

Da parecchio tempo non entravo nel forum, ma vedo con dispiacere che parlare male dei pf è rimasto un argomento principale.Ci sono alcuni personaggi che devono scaricare umori biliari in eccesso.. Non sarebbe più produttivo parlare bene e con dovizia di particolari dei cfi, invece di spalar fango sui pf, in massa?

A me, ad esempio, interesserebbe parecchio conoscere particolari sulla professione di cfi.
Io potrei non avere controindicazioni a divenire suo collega........non si sa mai; il mondo è grande e l'avvenire dinamico.
ci sono associazioni costituite?
quali?
ci sono cfi costituiti in società?
sono reperibili in un elenco ufficiale?
ci sono corsi di preparazione e di aggiornamento?
da chi sono organizzati?
quali strumenti ( hardw e softw) sono necessari per iniziare la professione?
ci sono produttori di reportistica dedicati?
ci sono tariffe della CCIAA che regolano la fatturazione?
amministrativamente, quali passi sono necessari per iniziare la professione?
che investimento iniziale ( ordine di grandezza..) richiede l'inizio della professione?
ci sono interventi di agevolazioni da parte di qualche soggetto pubblico?
Credo che un organico elenco farà piacere anche a molti altri lettori.E magari anche qualche consiglio personale, nato dall'esperienza.
la ringrazio per l'attenzione.
antonio lucenti
antonio lucenti
15 luglio 2004 0:00
andrea (ometto il signor per questione di buon gusto...)
lei è un incontinente.
Giacomo
11 luglio 2004 0:00
a malincuore condivido il punto 2 del pf e manager. Ho seri problemi quando sostiene di meritare le over sul lavoro dei pf che dirige, ma questa è un'altra storia.
La cosa peggiore in assoluto è, invece, che cresce la raccolta nel campo delle polizze vita, dei prodotti strutturati ed in tutti quei prodotti lucrativi solo per gli intermediari.
Quindi devo dedurre che la massa dei risparmiatori continua a non capire niente ed a farsi fregare da un sistema dove i pf sono solo l'ultima ruota del carro. Il marcio, cari signori, è nelle direzioni finanziarie dei vari intermediari e nella n/s classe politica incapace di opporsi alla lobby del risparmio gestito.
Andrea
6 luglio 2004 0:00
Il mio punto di vista è diretto e sicuramente non condiviso..ma per me i promotori sono tutti dei farabutti!!!!
leo sandri
5 luglio 2004 0:00
sono un promotore finanziario e manager percepisco provvigioni ed over per la produzione del gruppo che dirigo e le merito tutte . Ho letto parecchie opinioni condivisibili alcune meno , offro allora il mio medesto punto di vista nei seguenti tre punti
1 il risparmiatore italiano sceglie la banca per la comodità 75% qui poi acquista i prodotti , quindi la comodità è il criterio di scelta principale , il resto è ironia .
2 il risparmiatore italiano va dal commercialista e paga , va dall'avvocato e paga , va dal medico e paga ma non ha la cultura per riconoscere di aver bisogno di un professionista che lo aiuti nel gestire i propri risparmi presenti e futuri .
per questo fa da sè ...
3il mercato dei prodotti finanziari soddisfa già oggi i clienti evoluti che non sono quelli che tentano di capire che non sempre sono intelligenti , perchè quelli intelligenti si rivolgono ai professionisti indipendenti .
3 credo che non esistano rivoluzioni senza caduti , che le crisi sono i momenti più fecondi , che fanno crescere
non si può imporre a meno di cambiare il sistema integralmente.
a.pedone - Aduc Investire Informati
9 giugno 2004 0:00
Rispondo a Giacomo del 9 Giugno 2004.

La nuova direttiva europea e' un passo molto importante. Ne abbiamo parlato in un editoriale di poche settimane fa.

Per la consulenza indipendente, quando la direttiva verra' recepita nel nostro paese. Sara' un passo fondamentale. Per allora, crediamo che si sara' costituito finalmente un gruppo consistente di professionisti riconosciuti, qualificati, e certificati.
Come succede in altri paesi, specialmente di culutura inglese.
Giacomo
9 giugno 2004 0:00
era da tempo che non entravo su questo forum. Dopo la recente approvazione della direttiva europea sulla consulenza finanziaria anche io pensavo che qualche autorevole esponente dell' Aduc intervenisse in materia.
In realtà il totale silenzio e la scarsa partecipazione al forum testimoniano l'attuale, scarsissimo interesse della gente nei confronti della consulenza finanziaria indipendente. In pratica meglio farsi fregare dall'amico promotore o dal dipendente bancario piuttosto che spendere soldi su una consulenza la cui validità è tutta da dimostrare!!!!
emilio
26 maggio 2004 0:00
possibile che in questo forum non si parli della Direttiva?
è una svolta epocale, anche le persone fisiche potranno essere delle imprese di investimento!
alla grande
Giuseppe D'Orta
26 aprile 2004 0:00
Nuovo assurdo: una banca che vorrebbe rimborsare il 100% (segno che sa bene di essere messa male quanto a responsabilita') ma mostrare in pubblico che lo fa per colpa del promotore.

Inoltre, aver collocato obbligazioni (per di piu' presenti nel portafoglio della banca) in difformita' al profilo di rischio del cliente non e' necessariamente causa di radiazione dall'albo (inoltre, vedo che parli di basse percentuali): non e' che la banca ha in mente di addossarti altri generi di colpe?

Suggerisco di valutare, invece, le azioni su Cirio di cui parliamo nella sezione Investire Informati http://investire.aduc.it

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Giuseppe D'Orta, consulente Aduc per gli investimenti finanziari.
robin hood
26 aprile 2004 0:00
son un promotore finanziario, con alcuni clienti rimasti nella morse delle obbligazioni Cirio e Parmalat. Mi riferisco in particolare al caso Cirio. Premesso che nessuno dei clienti ha chiesto esplicitamente dette obbligazioni, ma ne ho parlato con loro, indicando quali potevano essere i rischi assumendi (anche se forse non proprio del tutto) e per percentuali abbastanza minime del portafoglio, ora mi trovo di fronte ad un bivio. Premesso anche che tali titoli erano nel paniere titoli della mia banca. Ora la mia banca mi dice che solo con una ammissione di colpa da parte mia, ai clienti viene rimborsata l'intera somma, con conseguente mia radiazione dall'albo. Risultato: devo pagare io (o chi come me) per tutti per cercare di sistemare le cose a gente che non ne può nulla? Io nemmeno ne posso nulla, ma mi sento un po' responsabile in coscienza. Alla fine se voglio dar retta alla mia coscienza devo essere l'unico che paga, mentre i veri responsabili di tutto questo pasticcio sono tranquillamente ai loro posti? Avete qualche idea in merito? penso che altri promotori siano nelle mie stesse situazioni. Grazie
Edoardo Grigione
15 aprile 2004 0:00
Buongiorno,

In questi mesi sono stato volutamente "fuori" dalle discussioni di questo forum non perchè non ne sia interessato, ma perchè credo che si sia detto tutto o quasi, e poi perchè ho deciso di lavorare al fine di produrre quei risultati, che credo un consulente abbia il dovere e il diritto di produrre a differenza del promotore che ribadisco per l'ennesima volta E' UN MERO VENDITORE!E i risultati, li cercherò di produrre nel modo più istituzionale possibile in modo da far tacere una volta per tutte i stupidi cori dell'illeggitimità del consulente rispetto al promotore, ultima voce disperata di una professione in forte ridimensionamento o declino.
Colgo l'occasione quindi per salutare tutti coloro che mi hanno letto, capito, e contrastato in modo intelligente e chi no. Ringrazio Pedone e D'Orta per la splendida opera di rieducazione finanziaria che stanno portando avanti.
Buon lavoro a tutti!

P.s Per chi "fosse in zona" sarò a Torino il 17 aprile in corso Orbassano 238 presso il negozio finanziario di freetrading srl per un dibattito sui mercati, per info (www.freetradingto.it). Ovviamente il tutto completamente gratuito.



Edoardo Grigione.
CFI
Giuseppe D'Orta
12 aprile 2004 0:00
Teresa: se ha sottoscritto il contratto in una agenza bancaria di Banca 121, non era obbligatorio l'intervento di un promotore.
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Giuseppe D'Orta, consulente Aduc per gli investimenti finanziari.
luca rizzi
12 aprile 2004 0:00
non se la prenda Lucenti, torni a scrivere in questo forum per cortesia.

devo dire che questo forum, che seguo da risparmiatore super appassionato di finanza, da tempo è poco frequentato: è un vero peccato.

molti degli interventi erano estremamente interessanti.

propongo sia a promotori che a consulenti indipendenti di scrivere in questo forum!!!

confrontatevi sulla base delle competenze e delle idee e non attaccatevi... e poi se qualche risparmiatore come me vuole dire la sua, meglio o no?

sia Lucenti che D'Orta hanno sempre dimostrato che sono "del mestiere", e per me è oro sentire cosa pensano di mercati, prodotti, pianificazione, investimenti, ecc.

sfruttiamo questa intelligente iniziativa di Pedone (che ormai vedo sempre in TV) e rendiamola una cosa utile per tutti, come penso voglia l'ADUC.

grazie

PS ad esempio un argomento potrebbe essere : e meglio comprare l'etf iboxx obbligazionario o comprare uno dei migliori fondi obbligazionari seguendo le stellette di morningstar?

purtroppo noi profani dobbiamo risolvere questi quesiti prima di investire i nostri soldi

grazie di nuovo a tutti
TERESA
12 aprile 2004 0:00
Scusate se mi intrometto... ma vorrei chiedervi un consiglio visto che siete promotori finanziari: io ho sottoscritto un "my Way" in banca 121, e mi è stato proposto da un dipendente che non è iscritto all'albo dei promotori finanziari.
Vorrei quindi sapere se il contratto è valido o posso ritenerlo nullo? spero in una Vostra sincera risposta. Saluti a tutti e buona Pasqua.
Giuseppe D'Orta
12 aprile 2004 0:00
So in partenza che l'indicazione dei precisi riferimenti normativi per cui un consulente non puo' essere cointestatario o delegato ad operare del conto del cliente non bastera', considerando l'atteggiamento tenuto da Lucenti per tutto il corso della discussione.

Poco importa: anzi, e' da notare come fino ad un paio di anni fa nessuno perdeva nemmeno del tempo a scrivere cose assurde come quelle scritte da Lucenti o quelle dichiarate da Assogestioni & C. sugli indipendenti, segno proprio che la paura di non poter piu' magnare alle spalle dei clienti sta diffondendosi.


Testo Unico della Finanza.

Articolo 1, comma 1 (definizioni)

lettera r)

"soggetti abilitati": le imprese di investimento, le Sgr, le società di gestione armonizzate, le Sicav nonché gli intermediari finanziari iscritti nell'elenco previsto dall'articolo 107 del T.U. bancario e le banche autorizzate all'esercizio dei servizi di investimento


Articolo 1, comma 5

Per "servizi di investimento" si intendono le seguenti attività, quando hanno per oggetto strumenti finanziari:

a) negoziazione per conto proprio;

b) negoziazione per conto terzi;

c) collocamento, con o senza preventiva sottoscrizione o acquisto a fermo, ovvero assunzione di garanzia nei confronti dell'emittente;

d) gestione su base individuale di portafogli di investimento per conto terzi;

e) ricezione e trasmissione di ordini nonché mediazione.


Articolo 18

1. L'esercizio professionale nei confronti del pubblico dei servizi di investimento è riservato alle imprese di investimento e alle banche.

Articolo 166

1. E' punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da lire quattro milioni a lire venti milioni chiunque, senza esservi abilitato ai sensi del presente decreto:

a) svolge servizi di investimento o di gestione collettiva del risparmio.


Comunicazione Consob DI/99023323

.....sembra presupporre che tutti i consigli dati siano tradotti in operazioni e che tali operazioni siano note al consulente e quindi, verosimilmente, da lui intermediate, circostanze che potrebbero costituire indici dello svolgimento abusivo di servizi di investimento da parte del consulente stesso.

Quanto fa 1+1?
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Giuseppe D'Orta, consulente Aduc per gli investimenti finanziari.
antonio lucenti
9 aprile 2004 0:00
Con un certo disgusto leggo, e sotto propongo le mie considerazioni.

: Giuseppe D'Orta
Data: 11 Marzo 2004

Mi sono imbattutto nell'"articolo" che Lucenti ha scritto per SoldiOnLine sui consulenti indipendenti.

Oltre alle tante frasi impostate sulla falsariga de "In Italia il consulente non esiste e se andate da lui sono cavolacci vostri" brilla la frase: "Al cfi non è vietato essere cointestatario, procuratore, domiciliatario della corrispondenza, e così via, del cliente".

Nel tentativo di annullare l'esistenza della categoria, Lucenti è riuscito perfino a scrivere che al consulente indipendente è consentito fare il gestore del danaro altrui (la co-intestazione e la procura configurano la gestione abusiva).

Ma mi faccia il piacere!

A quel punto, avrebbe fatto prima a scrivere: "I consulenti indipendenti possono rubarvi tutti i soldi col permesso della Consob, quindi se perdete tutto non vi lamentate".

Sarebbe stato più onesto.

La corda si sta spezzando, e non saranno questi articoli a cambiare le cose.
-------------------------------------
Ormai credo che tutti i frequentatori del forum sappiano cosa possono aspettarsi dal D'Orta e cosa da me.Tuttavia voglio ugualmente intervenire: non mi è piaciuto.

Parlando di onestà, dica il D'orta se è vero o no che il cfi non è impedito dalla legge ad essere cointestatario e procuratore del proprio cliente.
Una risposta secca. Così si capirà che solo la sua intemperanza gli concede di travisare il mio pensiero traducendo le mie parole con la propria malevola crittografia.
Non ho mai aggredito la categoria dei cfi, sarebbe uno stupido autogol. Non ha senso parlare male di altri per acquistare meriti io.
Mi posso difendere, ma non vedo motivi per attaccare un Brancaleone quasiasi.
Questo è il mio stile.
Quello di D'Orta non credo che sia rappresentativo dei cfi.
Che qualcuno glielo dica, per favore.
Buona Pasqua
fabrizio nava
7 aprile 2004 0:00
ho letto il nr di investire di aprile, ma non aggiunge molto a ciò che già è noto.
alcuni aspetti pratici sarebbero più interessanti e mi piacerebbe capire quali sono le modalità operative che di fatto i (pochi) consulenti indipendenti adottano nei confronti della clientela.
Nello specifico, mi trovo spesso di fronte alla richiesta da parte del cliente di occuparmi direttamente della esecuzione della strategia di investimento concordata. Il cliente vorrebbe che fossi io ad andare in banca a trasmettere l'ordine di acquistare o vendere questo o quel fondo o titolo, vorrebbe che fossi io direttamente a trattare le condizioni economiche per suo conto.
Nella trasmissione sulla consulenza indipendente andata in onda recentemente su radio24 (scaricabile all'indirizzo http://www.consultique.com/ita/newsletter2.asp) Cesare Armellini di Consultique fa riferimento ad una delega amministrativa che il cliente conferisce al consulente.
Mi chiedo se questo sia legittimo e più in generale come i consulenti indipendenti operino di fronte alle tipiche richieste del cliente che, giustamente, essendo consapevole di pagare una parcella ad un professionista, vorrebbe delegargli il più possibile il compito di risolvere i fastidiosi problemi amministrativi connessi alla gestione del risparmio.
Ad esempio: trasmettere ordini di acquisto e vendita; trattare le condizioni economiche applicate; conservare e farsi stampare le valorizzazioni delle posizioni aperte presso le banche; sintetizzare in un unico prospetto diverse posizioni intrattenute presso intermediari diversi; rappresentarlo presso la banca per chiudere un contenzioso (nel caso specifico legato al prodotto MY Way di Mps)
; etc etc.
esiste la possibilità di raccogliere una delega generale per tutte queste attività?
ogni contributo è molto bene accetto.

fabrizio nava

freedom
3 aprile 2004 0:00
su Investire di Aprile a pag. 80 - 81 c'è un articolo sulla consulenza indipendente
(e sulla normativa europea)
ciao a tutti
Enrico
1 aprile 2004 0:00
Il problema fondamentale del promotore finanziario è l'assoluta dipendenza dalla propria rete di gestione e il vincolo del mandato che lo obbligano (a meno che non voglia fare la fame) a collocare al cliente prodotti del risp gestito piuttosto che alternative meno costose e piu' appropriate. Il problema della consulenza indipendente può essere quello di avere scarsa recettibilità nel ns paese, ovvero, non c'è la cultura e la mentalità (a mio avviso) di pagare una consulenza, pura consulenza in ambito finanziario. Per quanto riguarda le obiezioni agli articoli di Lucenti su soldionline, sono pienamente d'accordo. Ho scritto anche io articoli su quel sito e sono sempre stato in contrasto con Lucenti...(quando si parla per pura demagogia a volte sarebbe meglio tacere...)..
A. Pedone http://investire.aduc.it
25 marzo 2004 0:00
Per Fabrizio Nava,

dipende dalla definizione che dai di Consulente Indipendente. Esiste ad esempio Assoconculenza ed AssoCPA.
Io personalmente sono iscritto alla Financial Planner Association (www.fpanet.org) e ritengo che non esista niente in Italia di questo tipo e neppure in Europa.
Sarebbe bello fare un'associazione (ci stiamo anche provando) ma, francamente, al momento siamo quattro gatti.
fabrizio nava
25 marzo 2004 0:00
una domanda, rivolta soprattutto a alessandro pedone e giuseppe d'orta:
qualcuno mi sa indicare se esiste una associazione professionale (se non italiana, almeno europea) che raggruppa ESCLUSIVAMENTE i consulenti indipendenti (e magari si occupa dei loro interessi, della tutela di queste mosche bianche, della loro formazione e della loro certificazione)? e se non esiste, cosa aspettiamo a fondarla? siamo davvero così pochi?
grazie a tutti coloro che mi forniranno indicazioni utili.
planner
24 marzo 2004 0:00
c'è un corso a 1500 euro con agevolazioni x i soci anasf, l'ho trovato sul sito dell'efpa
ciao
Antonio P
24 marzo 2004 0:00
Approposito di "Parliamo di cose serie:
cosa ne pensate di Efpa Italia?".
Io penso che la certificazione sia doverosa per distinguersi da tutti quei promotori mordi e fuggi, ma o visto anche che non solo e' troppo onerosa ma poco pubblicizzata.
1) Troppo onerosa perche' per partecipare all'esame oltre ai costi dello stesso, si devono fare dei corsi che mediamente costano dalle 3.000 euro in su, poi ci sono i costi dei corsi per il mantenimento della certificazione. Secondo me si rischia di aprire un mercato a pagamento per avere una certificazione.
2) E' poco pubblicizzata anche presentandosi ad un cliente e dire di essere certificato efpa, questo non sa nemmeno cosa sia, e non apprezzara' mai tutti il nostro sforzo, sia monetario e sia di studio, per poter avere tale certificazione.

Concludo: abbassate i costi e aumentate le sedi in Italia se volete far crescere questa certificazione.
Giuseppe D'Orta
11 marzo 2004 0:00
Mi sono imbattutto nell'"articolo" che Lucenti ha scritto per SoldiOnLine sui consulenti indipendenti.

Oltre alle tante frasi impostate sulla falsariga de "In Italia il consulente non esiste e se andate da lui sono cavolacci vostri" brilla la frase: "Al cfi non è vietato essere cointestatario, procuratore, domiciliatario della corrispondenza, e così via, del cliente".

Nel tentativo di annullare l'esistenza della categoria, Lucenti è riuscito perfino a scrivere che al consulente indipendente è consentito fare il gestore del danaro altrui (la co-intestazione e la procura configurano la gestione abusiva).

Ma mi faccia il piacere!

A quel punto, avrebbe fatto prima a scrivere: "I consulenti indipendenti possono rubarvi tutti i soldi col permesso della Consob, quindi se perdete tutto non vi lamentate".

Sarebbe stato più onesto.

La corda si sta spezzando, e non saranno questi articoli a cambiare le cose.
fabrizio nava
10 marzo 2004 0:00
salve a tutti,
in merito alla questione Efpa, sono Certificato ormai dal 2002 e credo che questo tipo di iniziative vadano nella giusta direzione.
Ovviamente la certificazione Efpa non risolve tutti i dubbi e le questioni, però la direzione è sicuramente quella di certificare un minimo di preparazione professionale, l'adesione ad un codice deontologico serio e credibile, e infine dare massima diffusione e pubblicità al marchio Efpa presso i risparmiatori.
Direi che su ques'ultimo punto c'è molto da fare. Nessuno mi ha mai chiamato in quanto membro di Efpa e ai non addetti ai lavori questo marchio è ancora sconosciuto. Del resto, esperienze analoghe negli Usa dimostrano come ci vogliano parecchi anni per costruire un marchio che sia generalmente riconosciuto.
In conclusione, la certificazione Efpa da al cliente la certezza di non avere di fronte un idraulico che ha cambiato lavoro ieri (il che, vista la preparazione media che si vede in giro, non è comunque poco), ma di sicuro non gli da sicurezza circa la validità della consulenza che gli viene prestata.
Anche perchè rimane irrisolta la questione dell'indipendenza: anche i promotori possono ottenere la certificazione Efpa, quindi il cliente non risolve il suo problema principale, che è quello di avere consigli che siano nel suo esclusivo interesse.

fabrizio nava
Rocco Siffredi
9 marzo 2004 0:00
Parliamo di cose serie:
cosa ne pensate di Efpa Italia?

Mi sembra che al momento l'iniziativa di Efpa sia unica nel suo genere, ed a mio avviso molto valida, perchè i requisiti di professionalità vagliati con esami difficili e selettivi, sono univoci in tutti i paesi della comunità europea che al momento aderiscono all'iniziativa.
annoiato
8 marzo 2004 0:00
hei king, ma non hai ancora capito che questo fa il piazzista?

la sua sbrodolata è tipica del venditore porta a porta, detto anche piede nell'uscio, che non smetterebbe mai di ammorbarti con la sua aria fritta...

ma la cosa + pericolosa è che crede di essere un figo...

cose da pazzi! l'analisi quantitativa gli ha bruciato la materia grigia ;-)

uella bello, siamo su un forum, mica ad un premio letterario di analfabeti...
Commenti
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