Commenti
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Lucio Musto
26 maggio 2010 17:19
Chissà? Quei due ponderosi volumi, con rare immagini bianco e nero forse li ho letti e meditati, o forse no.

Ma quel che è certo che non salgo in cattedra a pontificare come se fossi stato presente agli eventi, ed avessi sentito con le mie orecchie Vittorio Emanuele affidare alla Camorra l'ordine pubblico di Napoli.

questa, la piccola differenza!
sugar magnolia
26 maggio 2010 13:17
Cazzo, al sud non si puo' neppure vincere alla lotteria che LORO arrivano..

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Chiedevano il pizzo su una vincita milionaria. In carcere 5 affiliati del clan Genovese di Avellino

AVELLINO
Pretendevano una tangente dai vincitori di un concorso del superenalotto da 33 milioni di euro, assegnato nel gennaio 2008. Alcuni dei 30 sistemisti che avevano incassato la vincita hanno ceduto alle pressioni del clan Cava-Genovese, attivo nell’avellinese, altri si sono rivolti ai carabinieri del comando provinciale di Avellino
sugar magnolia
26 maggio 2010 12:59
LUCIO

"....lo studio dell'opera "Gli ultimi Borboni a Napoli" di Acton Harold, che da uno spaccato decisamente chiaro ed obiettivo della situazione dell'epoca"

Tu lo hai letto ??
Bello ??
ben scritto ??
sugar magnolia
26 maggio 2010 12:58
Questo e' un argomento che in questo paese sentiamo davvero tanto, chi da una parte chi dall'altra.

Questione NORD/SUD con tutti gli annessi e connessi, dalla storia all'attualita'.

Si potra' discutere migliaia di anni ma alla fine credo che le convinzioni in materia siano cosi' radicate in ciascuno di noi che nessuno cambiera' mai idea.

pero' approfondire certe tematiche storiche puo' essere d'aiuto, anche se non sara' mai una scusante per lo stato indecente nel quale versa il livello della classe dirigente meridionale.

Ah ...dimenticavo....noi del nord siamo ricchi e quindi razzisti...non vogliamo piu' dare soldi A FONDO PERSO al Mezzogiorno

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Spezzo pero' una lancia a favore di GINET:

"e poi quel super intlligente di suo figlio a 10.000 euro al mese netti, persona che mon è capace di fare neanche lo zero con il bicchiere"

PAROLE SANTE !!!!!!!
Lucio Musto
26 maggio 2010 9:36
Sicuro, amico Sharman* di essere ben padrone della materia circa il "discorso meridionalista" i Borboni, i Savoia, Garibaldi eccetera?...
Perché se sei preparato, potremmo davvero aprire un topic serio e discuterne con calma.

Altrimenti mi permetterei consigliarti, tanto per cominciare, lo studio dell'opera "Gli ultimi Borboni a Napoli" di Acton Harold, che da uno spaccato decisamente chiaro ed obiettivo della situazione dell'epoca, da cui sarà relativamente facile dedurre le conseguenze, e scorrere i conseguenziali eventi successivi... fino ai nostri giorni.

Se invece vuoi solo limitarti a spruzzare merda, scusa il mio intervento; non intendevo disturbare.
Sharman*
26 maggio 2010 6:25
E porcogiuda ci avrei giurato !

(.....Peccato che non si è dipanato il “discorso meridionalista”, sarebbe stato interessante vedere come si evolve: fino a pochi anni fa il “discorso meridionalista” era intessuto sul presupposto della arretratezza del Meridione come portato della oppressione e sottocultura borbonica. Adesso invece, visto che non si puo’ sempre ricorrerre alle mancanze antiche come scusa per le mancanze moderne (dopo 150 anni!), si è sviluppato il “neomeridionalismo” con una svergognata inversione di 180°!

Ovvero invece del “dateci i denari perchè risentiamo ancora oggi della oppressione borbonica, beati voi che avevate i Savoia e gli Austriaci(!!??)” si è passati “ al tempo dei Borbone stavano bene, anzi eravamo piu’ sviluppati di voi, è colpa vostra se siamo in questa situazione, quindi dateci sempre i denari(!!??)”

Non si creda che queste sequele di balle e falsificazioni siano solo funzionali all’ immane spostamento di denaro e di potere dal nord al sud, sebbene sia questa la principale scusa con cui si levino soldi ai cittadini del nord e si foraggino le caste politiche “a pizzo” sui trasferimenti, esse hanno altre e maggiori motivazioni.

Il “discorso meridionalista” è, anche e sopra tutto sul web, inserito nelle sue variabile modalità dalle potenze vincitrici, oggi declinate in anglo-usa-israel, per seminare zizzania, boicottare e impedire la possibile aggregazione della MittelEuropa, a cui la Padania naturalmente volgerebbe.

Due sono le aree calde della geopolitica “occidentale” al momento: la mitteleuropa ( Vienna o meglio l’Untersberg, è considerato da molti mistici e esoterici europei come il centro dell’Europa, il Chakra del Cuore, Anahata) e la Heartland, la parte centrale del complesso euroasiatico, la Siberia e terre limitrofe con le loro ricchezze; Heartland come, riprendendo da altri, la nomina Brzezinski, uno dei burattinai di Obama.

Ma tiremm innanz...)


Dicevo...

Ci avrei giurato!

Mentre il governo prepara tagli alle spese, chi è la sola che va a guadagnare? ma Roma, certo! 200 milioni da tutti noi per ripianare i bilanci del comune romano!
Ovvero 71,5 euri per ogni cittadino romano!
Piu’ la possibilità di imporre 10 euri di tassa a soggiorno alberghiero, ovvero non la pagano i Romani bensi’ i turisti e sopra tutti coloro che si devono recare nella “Gabidale” per lavoro, per l’immeritato status di Capitale che è stato dato a questa città!
Piu’ la possibilità di imporre 1 euro di tassa di imbarco nell’aeroporto dopo che la Alitalia ha, sempre immeritatamente e antieconomicamente contro gli interessi degli Italiani, deciso di fare di Fiumicino il principale hub italiano!

A scanso di equivoci ricordo che la mia ultima residenza conosciuta in Italia è a Roma. Quindi a me sta bene ( ci devo anche ritornare tra poco per lavoro, beati monoculi in terra caecorum), voi altri pagate, tacete e mantenete la peggior capitale del mondo occidentale, la meno meritocratica, alberti sordi e vaticani.

Se il Sud fosse un culo Roma sarebbe il buco.
Tutta la merda passa da li’.

(con rispetto per quei tanti tapini onesti che abitano in quella desolazione politica e sociale, e che non so come facciano a sopportarla)
lucillafiaccola1796
25 maggio 2010 19:37
andate a vedere Draquila... vi ho visto SBrimilde baciare la mano a Gheddafi!!!!!!
Ecco a chi è destinato il Centro Storico de L'Aquila... avevo pensato... USA, ma SBAGLIAVOOOOOOO!
blunotte
25 maggio 2010 18:48
Bestia che sono, Magnolia: "Ribaltabile" voleo dire e non ribaltato, cambiabile,rovesciabile, reversibile dallo stato attuale, insomma trsformabile come da nero a bianco.Increscioso e imperdonabile orrore, che ti ha trtto in inganno; me ne scuso..
ginet
25 maggio 2010 12:58
Garibaldi è ststo il mio eroe da bambino,colui che mi ha fatto sognare avventure,atti di eroismo senza chiedere quasi mai nula in cambio altro che questi barbari di padani, egoisti, mangiasoldi, criticavano Roma ladrona, ora stano sempre lì a mangiare a sbafo e rubare il più possibile soldi immaginate quando prende quel mezzo demente di Bossi come ministro, di che cosa? nonlo sa neanche lui e poi quel super intlligente di suo figlio a 10.000 euro al mese netti, persona che mon è capace di fare neanche lo zero con il bicchiere: se ci sono dei ladroni veri,questi sono i padani e tutti i loro lacchè
sugar magnolia
25 maggio 2010 12:50
Caro Blu, io non dico che da noi vada tutto bene, pero' lessenziale e anche qualcosa di piu' si (anche perche' curiamo migliaia di persone NON RESIDENTI).
TI POSTO QUESTO ART SULLA MIA REGIONE

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Bologna,

PER FARE una visita endocrinologica a Bologna bisogna aspettare 191 giorni, cioè sei mesi e mezzo; a Ravenna va un po’ meglio, i giorni sono 159. Sempre a Bologna per una Tac all’addome sono 127, ma se avete bisogno di una risonanza magnetica cerebrale, non urgente, basta aspettare circa un anno e mezzo, siamo sui 500 giorni. A Ferrara invece ci vogliono 107 giorni per una semplice visita oculistica, a Modena non va meglio, sono 96, ma se abitate a Scandiano e non volete arrivare fino a Reggio, allora non dovete proprio avere fretta, perchè i giorni da aspettare sono 319. Attesa sopra i cento giorni anche a Cesena per una risonanza alla colonna.




BUONA APPARE la situazione a Parma, dove su 38 prestazioni esaminate 27 vengono fornite nel 90% dei casi entro i tempi massimi e c’è un solo caso critico: le viste oculistiche per le quali solo il 32% dei pazienti riesce ad averle entro 30 giorni. Discreto anche il bilancio di Reggio, con due soli casi critici: l’ecocolordoppler (56%) e l’ortodonzia (53%). Decisamente peggiore è la situazione a Ravenna, dove ben 11 prestazioni sono a livelli di emergenza. E dove solo il 6% degli aspiranti ad una visita endocrinologica riesce ad averla entro 30 giorni e solo il 9% di chi deve fare una risonanza all’addome. A Forlì, Cesena e Rimini sono sette le prestazioni decisamente in crisi. Con alcuni casi limite: nessun forlivese riesce ad avere una biopsia alla prostata entro 60 giorni; e nessun cesenate una Tac al torace nei tempi previsti. Cesena ha però il record di prestazioni al 100% in regola: 24 su 38. I dati di Bologna, Modena e Ferrara non sono disponibili.

Se i numeri nelle tabelle possono anche essere ritenuti non troppo negativi, ci sono però diversi ma. Il primo è che, per stabilire i tempi di attesa, viene considerato il distretto sanitario e spesso l’intera provincia. Questo significa, ad esempio, che un bolognese può avere una colonscopia in 18 giorni, una tac all’addome in 49 o una mammografia in 29. Ma deve andare a Porretta, a Monzuno o in altri luoghi della provincia. Perchè se invece vuol farla a Bologna, dove gli ospedali non mancano, i tempi salgono a cento, duecento e trecento giorni. Lo stesso accade nelle altre province. E’ chiaro che soprattutto per persone anziane, spesso senza auto, spostamenti di questo tipo sono un grosso problema. Per cui la disponibilità in tempi brevi diventa teorica. E nei fatti molti si rassegnano ad aspettare tre, quattro o più mesi.


L’assessorato regionale alla Sanità, dal canto suo, mette in campo un dato inoppugnabile: il numero delle prestazioni. La sanità emiliano romagnola ha il record nazionale, è quella cioè che fornisce ai suoi cittadini più visite e più esami clinici di tutte le altre Regioni. Sono 17,5 all’anno per abitante, contro le 13,7 della Lombardia e le 15,7 del Veneto. E sono in continuo aumento. Le prestazioni specialistiche ambulatoriali, dal 2003 al 2008, sono passate da 60 a 75 milioni, più 25%.

«IL FENOMENO è chiaro e noto - spiega Brambilla - l’offerta genera la domanda. Più prestazioni rendi disponibili e più la gente vuol fare esami e visite». Spesso inutili e non necessari. E’ quella che i tecnici chiamano “appropriatezza“ della prestazione.

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Certo, anche qui ci sono cose che sarebbero migliorabili e sono il primo a riconoscerlo !!!
blunotte
25 maggio 2010 10:02
Sembrerebbe, la mia, la solita "lamentazione" greca, improduttiva, fine a se stessa. Assolutamente no.
Caro Magnolia,la mia esternazione riguarda l'impossibilità data da fattori esterni alla volontà del cittadino di fare,volendo, pulizia in casa propria.Se mi leghi le mani, mi tappi con una mordaccia la bocca per impeirmi di esprimermie, in aggiunta, mi togli la scopa, come potrei mai ramazzare? L'esempio è,per l'appunto, quello richiamato. Per le votazioni,unico mezzo a disposizione, localmente, bisognerà attendere ancora 3 anni. Il problema sta nella nomina del commissario straordinario, da parte di chi ne ha il potere.Colui che non è riuscito o non ha saputo gestire la cosa pubblica,contrariamente alle aspettative, viene chiamato dal Governo in carica, a ricoprire un ruolo che non ha saputo svolgere a tempo e luogo debiti.Sarebbe bastato approfittare della crsi per nominare un commissario esterno ad acta, per definire una volta pe tutte una situazione che si trascina e si trascinerà per l'avvenire, incancrenendosi sempre più.Per il resto il quadro nero, anzi nerissimo, che mi fai del sud,sono il primo a testimoniare come sia del tutto insoddisfacente, non mi appare tanto grave da non poer essere ribaltato. Un pre-giudizio, non confrmato dai fatti,ma assai diffuso, non giova, non aiuta se si fa, come si fa, distruttivo. Poi, è vero che ciascuno è e sia libero di pensarla come meglio gli paia. Un saluto.
sugar magnolia
24 maggio 2010 21:11
"Tieni conto che solo per i malati di tumore,in esempio,che si trattti di sarcomi o di mielomi o di linfomi, il malcapitato è costretto a raggiungere Bologna "

Caro Blunotte...lo so fin troppo bene, oltre che i nostri curiamo migliaia di migliaia di malati provenienti da altre regioni, che pure pagano le tasse alla loro regione e in cambio cosa hanno ??

Nemmeno cure dignitose, devono venire al nord.

Come ho detto la questione non sta nella dx o sx, ma nel sistema sud, marcio fino al midollo, governato da una classe dirigente evidentemente del tutto incapace che neppure garantyisce quel poco di dignita' che spetterebbe di diritto ai propri cittadini.

Cazzo se lo so'....altro che RISOLTO, qui di rsolto non c'e un cazzo di nulla.
Qui ci vorranno decenni, quando ci penso mi viene male, mi monta una rabbia terribile che alte personbe che non volgiono capire scambiano solo per un BECERO RAZZISMO POPULISTA DA OSTERIA.

Credi Blunotte che non e' cosi'.
Decine e decine di meridionali che ora lavorona qui a Modena mi hanno confermato tutte, dico tutte le mie "dicerie / farneticazioni" e mi hanno detto quasi tutti (circa il 90%) chemaI E POI MAI TORNEREBBERO A VIVERE AL SUD.

E dire che sarebbe loro pieno diritto di vivere, lavorare e pagare le tasse nel luogo nel quale sono nati.
E' un diritto di sangue che spetterebbe a tutti i cittadini della Unione Europea; detto cio' ovvio che ci saranno sempre zone + o - ricche che altre, ma uno squilibrio tale non si registra in nessuna ltro paese dell'occidente.

Good night and good luck
blunotte
24 maggio 2010 17:50
Magnolia,ciao.
A proposito del Molise, ma il discorso vale anche altrove per la sinistra, la Regione in cui vivo, è governata da ben 12 anni dal presidente Iorio, di centro-destra. Qui, come per altro verso in Campania a mò d'esempio, si sa bene a chi addebitare lo sfascio della sanità.Il nostro beneamato Governo che mi fa? Nomina, premiandolo, commissario straordinario il responsabile dell'enorme indebitamento.Ti pare logico e utile? Tieni conto che solo per i malati di tumore,in esempio,che si trattti di sarcomi o di mielomi o di linfomi, il malcapitato è costretto a raggiungere Bologna o Firenze o Aviano o addirittura Gorizia, non so se mi spiego.E allo come sia nata questa faccenda, nel pur virtuoso Molise, non saprei direlo. Un caro saluto.
sugar magnolia
24 maggio 2010 12:20
Allora non intervenire piu'...la consideri risolta e sono contento per te.
Io non lo sono affatto.
Saluti
francescodeleo
24 maggio 2010 11:14
@ sugar magnolia

Il tuo motore di ricerca web funziona al 40%. A me questa faccenda mi ha già rotto i cosiddetti e non ho più intenzione di perdere tempo su una questione che è già [RISOLTA] (ricerca che trovi).
Thread chiuso.
sugar magnolia
23 maggio 2010 23:42
Ignazio Marino, uomo intelligente e intellettualmente onesto (anche perche' non viene dalla politca ma dalla professione medica, svolta anche all'estero) ha sritto quanto segue.
Non lo si puo' certo tacciare di CONNIVENZE CON IL GOVERNO,

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di Ignazio Marino
(dall’Unità di oggi)

Due miliardi di euro per colmare la voragine del debito di una sanità inefficiente in Calabria, Campania, Lazio e Molise. Sono le risorse che i governatori appena eletti hanno chiesto al Governo, sperando di poter attingere ai fondi FAS, i finanziamenti europei destinati alle aree sottoutilizzate per interventi rivolti allo sviluppo economico. Fondi che, secondo la Corte dei Conti, hanno assunto l’impropria funzione di fondi di riserva diventando uno dei principali strumenti di copertura degli oneri finanziari nell’azione politica di questo Governo. Ma questa volta le quattro regioni con la sanità e i conti disastrati hanno incassato un netto no: «I fondi FAS non si possono usare come un Bancomat», sostengono sia il ministro Fazio che il presidente dell’Emilia Romagna, Vasco Errani. Così sarà inevitabile ricorrere a una misura impopolare come l’aumento delle tasse.

Una soluzione non auspicabile ma in controtendenza con le scelte di sempre, ovvero la distribuzione a pioggia di denaro per tamponare i debiti, senza pensare al futuro e allo sviluppo e relegando all’arretratezza perenne aree del Paese già rimaste indietro. Ammettiamo, in teoria, che i fondi FAS siano utilizzati per colmare, almeno in parte, il crescente divario nei servizi sanitari e per fare in modo che i cittadini del Sud possano sperare nella stessa qualità delle cure, e quindi nello stesso diritto alla salute, di un cittadino emiliano o toscano, ma è intelligente farlo senza garanzie?

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LEGGERE BENE QUESTO PASSAGGIO:

Come si può pensare di riversare un miliardo di euro in una regione come la Calabria dove non si riescono a chiudere, a causa delle resistenze di piccoli cacicchi locali, decine di minuscoli ospedali inutili e anzi pericolosi per i pazienti? O dove si registrano record negativi come la più alta percentuale di tagli cesarei del mondo e contemporaneamente il maggiore livello di mortalità infantile d’Italia? Siamo sicuri che la sanità della Campania o del Lazio migliorerà con il versamento di mezzo miliardo di euro ciascuno, prima ancora che i nuovi governatori abbiano detto come riformeranno il servizio sanitario? Sarebbe davvero scellerato indirizzare somme tanto ingenti senza vedere i primi risultati concreti di un piano di risanamento economico e strutturale, senza sapere se i nuovi direttori generali di ASL e ospedali saranno selezionati in base alle loro capacità manageriali e ai risultati ottenuti, oppure per le loro amicizie politiche o parentele.

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E sarebbe ancora più sbagliato correre il rischio di sperperare risorse che potrebbero invece servire per strade, reti ferroviarie, energie rinnovabili, servizi pubblici e turistici, tentando il rilancio di settori non più competitivi con altri paesi del Mediterraneo. E si tratterebbe di una strategia fallimentare anche perché i fondi FAS non servirebbero a migliorare i servizi degli ambulatori o degli ospedali, ma solo a tamponare i debiti. Così, in una prospettiva di medio periodo, i cittadini rimarrebbero comunque puniti dalla politica: da un parte perché la sanità continuerà ad essere inefficiente e dall’altra perché non si vedranno le opportunità di sviluppo legate della realizzazione di opere utili all’economia e al progresso generale delle regioni del meridione.

Per affrontare i problemi della sanità non servono soluzioni tampone, e va dato atto al Governo di non aver ceduto, per ora, alle pressioni: ma il diniego non basta, servono interventi strutturali degni di questo nome, rigore, trasparenza, verifica costante dei risultati, e soprattutto un sistema premiante per i migliori e che dimostri la volontà di collaborazione con gli operatori della sanità che subiscono continui tagli e umiliazioni senza essere coinvolti nelle decisioni che li riguardano.

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SPERIAMO IN UN PIANO ORDINATO E CORRETTO DA PARTE DELLE NUOVE AMMINISTRAZIONI REGIONALI ELETTE.
Tutto il paese ne ha da guadagnare
sugar magnolia
23 maggio 2010 23:36
Alcuni dati CERTAMENTE DELIRANTI, riferiti al 2008/2009 messi in campo dai soliti noti che se la prendono A TORTO con il Sud.

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I CAMPANIA I Bucodamillemilioni,malaRegione si ribella al commissario: un atto politico ROMÀ - Mille milioni di euro. E? la cifra che spiega il commissariamento della sanità in Campania. E' la somma del debito contratto nel 2008 dalla Regione con quello previsto a chiusura del 2009. Nel dettaglio: 200 milioni lo sforamento del tetto di spesa dell'anno scorso, 880 milioni quello di quest'anno. La Regione, con Antonio Bassolino e i due assessori (Angelo Montemarano e Mario Santangelo) che si sono succeduti nell'ultimo anno, ha realizzato un piano di rientro che prevede un risparmio di 202 milioni nel 2009 e di 380 milioni nel 2010. Previste anche la riduzione di 477 posti letto tra MI e ospedali e la riorganizzazione dei policlinici. C'è poi la partita dei crediti:

810 milioni spettanti per Irap e Irpef degli anni 2007 e 200? e 966 milioni di accantonamenti sui fondi del servizio sanitario nazionale. In totale indisponibiità di cassa è di 1.777,000.000 euiEo.

La Regione Campania contesta il commissariamento della sanità deciso dal Consiglio dei ministri, defmendolo «atto politico». Sulla questione intervengono gli assessori Mario Santangelo (sanità) e Oderdan Forlcnza, autore di una ricognizione dettagliata dei conti del scttore. «In questi mesi - dicono - la giunta regionale ha messo in atto un serio sforzo di risanamento. Questo sforzo poteva andare r avanti ed essere completato attraverso i poteri ordinari della - rk-'i ti- CL0t gnmta» SPESA SAN [TARtA I MOLISE I I Pu essere pubblica o privata. lii Italia, I govemtore-com issario già al lavoro:

in linea con quanto accade nel resto d'Europa, è prevalentemente pubblica «Nuovi accordi con le strutture private» (jer circa i tre quarti). A differenza di quanto avviene altrove per , da noi la componente privata è in buona parte direttamente a carico delle famiglie, piuttosto che di assicurazioni e fondi integrativi.

40 CAMPOBASSO - I conti del Molise non tornano. La sanità ha un deficit per il 2008 di 80,5 milioni e il governo ha deciso per il commissariamento. Se al buco dello scorso anno si aggiunge la stima dello squilibrio del 2009, ecco che la situazione appare ben pi drammatica. Cifre da capogiro per una regione così piccolae così povera. A 24 ore dalla nomina a commissario per il sistema sanitario regionale, il presidente del Molise, Michele Jorio (Pdl), è già a lavoro per risanare i debiti accumulati nel settore. Dopo aver annunciato la sua volontà di non aumentare le tasse, Jorio ha stilato una lista di interventi da attuare subito, ovvero:

l'accelerazione e l'attuazione di alcune decisioni già prese dalla giunta e dal consiglio regionalc, la revisione e rimodulazione del rapporto tra Regione e stmtture di alta specializzazione private (Neuromcd e Cattolica), dare compimento alla Ml unica, rendendo effettivo e completo l'unico centro di spesa, sia per quanto riguarda l'acquisto dei medicinali che perla fornitura di altri servizi. «Occorre- ha detto Jorio- partire dall'attuazione di quanto già deciso ma è necessario anche stilare un nuovo e pi completo accordo con le strutture private di alto livqllo e specializzazione di questa regione. Queste strutture, infatti, debbono avere la possibilità di dare le prestazioni che il territorio molisano richiede e debbono avere, dalla Regione Mouse, le spettanze relative».

I I *** ti «Occorreha Joriopartire Una voragine di 1.700 milioni in'7 anni I I Ogni siciliano è indebitato per 1.700 Fazio: conti inaffidabili, assisterizà carente ma da un anno sono cominciati i tagli CATANZARO - Un buco dii .700 milioni di euro accurnulato dal 2000 al 2007. Senza un piano di rientro. Senza credibili vie d'uscita a causa di «perdurante inceitezza dei conti» e «inaffidabilità dei procedimenti amministrativo-contabili». L'ennesimo atto d'accusa del Governo alla sanità calabresc reca la firma del viceministro alla Salute Ferruccio Fazio che punta l'indice sulla Regione. considerata un caso-limite tra quelle con i conti in rosso, con conseguenti «gravi inadempienze sul fronte dei Livelli essenziali di assistenza».

Il governatore della Calabria, Agazio Loiero 7(Pd). replica che gran parte dei conti in rosso è stata accumulata dalle giunte precedenti (di centrodestra) e che altre Regioni hanno avuto due anni di tempo per approntare i piani di rientro. Con 36 ospedali (19 da chiudere), la spesa sanitaria calabrese, pari a 3.756 milioni, assorbe oltreil7o% dell'intero bilancio regionale e costituisce da decenni un'autentica voragine. Ogni aono centinaia di milioni di euro vanno a pagare le prestazioni fornite ai cittadini calabrèsi dalle aziende sanitarie del Centro-nord.

La sanità in Calabria è anche la maggior fonte di occupazione e reddito con circa 33.500 dipendenti, qualche migliaio di precari, 4,000 medici sul territorio e un coiposo indotto. E poi c'è la Ndrangheta che inquina intere aziende sanitarie.

G.M.

BARI - Il deficit della sanità pugliese per il 2008 ammonta a 261 milioni. Pi della cifra riportata sul documento del ministero del Welfare (-212) e che si riferisce al dato preconsuntivo. Sebbene il deficit sia pi alto di quello del Molise, commissariato. e della Calabria a cui prossimamepte potrebbe toccare lo stesso destino, la Puglia non rischia nulla. 11 16 luglio scorso, al cosiddetto Tavolo Massicci , le procedure presentate dalla Puglia per colmare il buco di bilancio della sanità sono state considerate congrue. La Regione ha superato dunque la verifica e non rischia il commisariamento nonostante - l'esposizione considerevole.

«Questo non significa che non ci siano elementi di criticitin, ammette l'assessote alla Sanità della Puglia, il vendoliano Tommaso Fiore, «ma la trasparenza e la correttezza dei conti è pienamente condivisa da chi ha il dovere -di controllo».

11 deficit sanitario del 2007 ammontava a 229 milioni e quello del 2006 a 211, un disavanzo - quello intorno ai 200 milioni - considerato strutturale. Il buco del 2006 è stato coperto con interventi di bilancio autonomo e vendendo immobili della AsI non strategici. I deficit del 2007 e del 2008 sono stati ripianati con l'aumento dell'Irper e dell'Irap.

PALERMO - I siciliani frequentano medici, ospedali e farmacie in media 10 volte l'anno con un costo nel 2008 di 11 miliardi e 534 milioni. L'isola tuttavia è al quart'ultimo posto per la durata media della vita degli uomini e al penultimo perle donne. Nel 2008 è partito un piano di rientro del deficit che ha fatto registrare una flessione di 240,2 mln di euro rispetto al 2007 (da 572-a 331,8 mm). fidato chiave è il taglio dei posti letto che erano del 249 per mille contro la media nazionale deI 180. Inoltre si è inciso sulla crescita del costo del personale (35%) ma sono aumentati i costi per beni, servizi e farmaci: 4% in pi sul 16,4 % fissato dalla normativa nazionale. In dettaglio per la sanità ogni siciliano, neonati compresi, è indebitato per 1.764 euro (il debito pro capite era di 1.514 nel 2006 e di 1.711 nel 2007).

La spesa complessiva nel 2008 e' stata di il miliardi e 534 milioni con un incremento di 3 miliardi rispetto all'anno precedente ma èricondueiblle al contratto di prestito stipulato con lo Stato per ripianareil debito sanitario. Tolta questa somma, i soldi in pi impegnati nel 2008 ammontano a 337 milioni, Gran parte della spesa è dovuta alla retribuzione del personale (50.041 dipendenti). Si segnala anche la flessione dei costi dell'assistenza convenzionata ospedaliera e specialistica per un importo complessivo di 1 mld di euro.

ROMA- Un miliardo di deficit per il 2009, contro il miliardo e mezzo di sbilancio registrato un anno fa. Le previsioni della Regione Lazio vedono in una situazione in miglioramento sul fronte dei conti della sanità, anche se resta ancora in rosso spinto. Tanto che il sistema sanitario regionale del Lazio, con un debito che negli anni scorsi è arrivato fino a quota 10 miliatdi di euro, è da tempo commissariato, con lo stesso governatore Piero Marrazzo che è stato nominato commissario governativo.

fimiglioramento dei conti - che per l'opposizioneè solo apparente - nasce da una drastica operinione di riduzione dei costi, che ha visto tra l'altro la riorganizzazione della rete ospedaliera, con la chiusura di alcuni presidi sanitari come il San Giacomo, ex ospedale del centro storico di Roma. Ma anche dal sostegno dello Stato che, nel 2009, ha versato al Lazio 210 milioni di euro in pi della quota del fondo sanitario nazionale che normalmente spetta a questa regione. La giunta punta a ripianare il deficit 2009 interamente con fondi ricavati dal bilancio regionale, per riuscire dal 2010 a non chiedere pi risorse aggiuntive al governo. Tanto che è già stato chiesto di sbloccare il turuover del personale, una delle misure d'emergenza prese per tampànare il deficit in eccesso.

112,9 18,6 In miliardi di , il totale della spesa Le unta per hsonanza magnetea ogni milione sanitaa prevista per il 2009 di.abtant (malTa Ocse 11 pir llilione) I CALABRIA E SICLiA tar - I.

li!

I PUGLIA I LAZC [ i Deficit di 261 milioni, ma nessun iischio jj Bilanci ancora in rosso spinto j L'assessore: conti trasparenti e corretti ma il disavanzo sta rientrando I LE USCITE % i MACCiNARI *** ROMAUn
sugar magnolia
23 maggio 2010 23:28
E meno male che qui si leggono interventi "deliranti"...... volevo ben dire !!!

Ciao Blu, ci sentiamo presto, grazie per il tuo post, bello e ben scritto, direi che sull'argomento FB siamo tutti d'accordo.
blunotte
23 maggio 2010 16:52
Ciao Magnolia, ben trovato.
Mi poni una domanda difficile, cercherò di risponderti senza potere essere esauriente, poiché conosco poco il fenomeno Facebook. Ho tentato di rintracciarti su Thread ma,per incapacità personali, non ci sono riuscito.
Perché FacebooK, e non solo, abbia tanto successo,come tu rilevi? Che non dipenda dal bisogno di riempirre un vuoto di solitudine che attanaglia e isola chi, non riesce o non sa andare andare oltre il modello virtuale? Poiché F. pare che sia costruito come luogo virtuale dove fare amicizie senza impegnarsi personalmente, non è vero? Rispetto alla privatezza (o al decoro di sé) dimenticata e violentata, mi pare di poter die qualcosa di più.Leggevo da qualche parte che tanta gente, stanca del confessionale cui non crede più o dove non trova risposte alle proprie angosce,viceversa, per consuetudine mai dimenticata,sodisfa il proprio desiderio di rccontarsi,mettendosi in mostra: una sorta di "confessione" coram populo, così come in uso ai primordi del Cristianesimo. Se aggiungi, mea culpa di vecchio, il disempegno nel quale, noi insegnanti in primo luogo,abbiamo mantenuto le giovani generazioni, il quadro si chiarisce meglio.Si cercano,pertanto, vie facili al rapido, non sudato, guadagno; è male e,tuttavia, meglio che andare a rubare, altra strada aperta a chi non conosce il sudore della fronte. Vuota la farina del tuo sacco, potrai e sapraai aggiungere di meglio alla mia pochezza di analisi. Un saluto.
francescodeleo
23 maggio 2010 11:24
Un po' di storia.

Dalla fine degli anni settanta nel nord incominciò a diffondersi la convinzione che i loro abitanti lavorassero di più degli altri. Ovviamente trattasi di una leggenda metropolitana che a tutt'oggi non è ancora stata dimostrata. O meglio che in alcune zone dell'Italia molti erano nullafacenti per scelta. Incominciò a diffondersi l'idea che i soldi prelevati ai lavoratori/imprenditori del nord finissero altrove per mantenere dei nullafacenti e sempre più convinti delle loro affermazioni a causa delle continue migrazioni di lavoratori verso le regioni più ricche del nord. Nel 1989 nasce la Lega Nord che come scopo ha la secessione dall'Italia delle regioni più ricche del nord basandosi sul principio dell'etnonazionalismo, ovvero sulla base del fatto che la presunta superiorità della gente del nord è un carattere genetico, è scritto nel DNA. Convinti loro! Fu un trionfo. Già mentalmente diversi erano (stati) convinti della loro superiorità ma ora hanno anche una controparte politica che toglie ogni dubbio, casomai ce ne fossero ancora. Nel 1993 berlusca, già famoso da quelle parti, entra in politica, per le note ragioni. Il motto principale, di battaglia, fu: con me tutti gli italiani diventeranno più ricchi. Cavolo, esclamarono quelli del nord, ora è giunto il momento di smetterla di dare soldi al centro-sud per mantenere una classe di non-lavoratori che vivono di sussistenza, anche io voglio la villa in Sardegna, uno yacth e un aereo privato, voglio essere anche io un ricco plurimilionario come lui; allora secessione sia.

Il resto è storia contemporanea che tutti conosciamo.
sugar magnolia
23 maggio 2010 1:14
Carissimo
erano mesi che non inervenivi.
Piaceredi risentirti.

Se ti va vorrei un tuo parere su un tema che ho apero su Thread

PERCHE' FACEBOOK HA TANTO SUCCESSO ??

Riguarda il vuoto interiore che tanta gente adulta crede di riempire attraverso questi SocialNetwork infantili e stupidini, nei quali si mettono in propri fatti in piazza e si si fanno in fatti altrui.

Quindi e' il tema della solitudine e dei sistemi di difesa che la tecnologia ti offre a mo' di "riempimento".

Nei primi post si era sviluppata una bella discussione, era da un po' che non succedeva.
blunotte
22 maggio 2010 18:45
Quale tristezza viene quando, trattando di vile danaro, di sghei o di schei, di dare o avere,confidiamo (e vi ci leghiamo) in facili, immediate(non meditate e non mediate) comode e meno impegnative generalizzazioni! !Le divisioni nascono nel buio delle coscienze, quando non sappiamo illuminarle della luce della conoscenza. Ma il "merito" non è solo dei parcchi "nordisti"; c'è tanta imbecillità anche da noi quaggiù!Non esistono,generalizzando, popoli laboriosi ed onesti ed altri ladri e oziosi, vigliacchi o coraggiosi.Sotto un profilo meramente comportamentale trattasi di non-categorie mentali, ma di problematiche psico-emozionali.Le gagliarde lotte della vita non permettono, a alcuno di vivere da fannullone. Chi da nord viene a sud
( vi troverà,immancabilmente, cortesia e ospitalità, altrettanta quanta ne ho trovata io viaggiando da turista e come tale vivendo il nord che conosco più del mio sud e della mia stessa regione pugliese)noterà la pelle rugosa,cotta dal sole, o le schiene degli ormai rari vecchietti irrimediabilmente curvate dalla fatica nei campi o nelle miniere: terroni, per l'appunto.Dalle nostre parti solo da qualche tempo si diffonde il c.d. fine settimana, una pausa di sollievo da quel lavoro che da tempi remoti prende nome di travaglio e di fatica (vado a faticare,vado a travaggiari).Nord e sud, sono e restano semplici espressioni geografiche, ciò che può renderci consapevoli gli uni degli altri è lo studio, in primo luogo storico. Ma c'è anche un libro aureo che storico non è e che tratta del pre-giudizio: Come pensiamo di J. Dewey(lo raccomando, serve ad aprire le nostre menti,le più libere, e lo si trova presso le biblioteche pubbliche). Dal libro, tu che hai interesi lati, potrai leggere nella tua stessa mente,nel suo o suoi modi di procedere.Un saluto.
sugar magnolia
22 maggio 2010 15:55
Daschier

attenzione, io non la farei cosi' facile , affinche questo benedetto Federalismo Fiscale entri PER DAVVERO a regime occoreranno anni e anni, e poi ricorda sempre che

"La Repubblica e' una e indivisibile"

quindi, quando qualche amministratore del Sud alzera' in ditino per dire:

"Signiori, io sono in rosso di 1 mld di Eur"

magari verra' rimosso...MA ALLA FINE I SOLDI QUALCUNO LI DOVRA' PUR CACCIARE, e questo loro lo sanno benissimo.

Inoltre conta che il concetto di "buona gestione" e' completamente assente nel meridione, perche' decenni di scempi, in ogni campo hanno impedito la crescita (come e' avvenuto in Emilia o Veneto) di una classe dirigente responsabile e capace, ovviemnete supportata da una popolazione dotata di senso civico generalizzato.

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OGGI...TG5

1 tabaccaio su 5 a Napolie dintorni e' illegale.

ESPONGONO UNA "T" DIVERSA CHE RICORDA LA T DEI TABACCHI, MA VENDONO SIGARETTE DI CONTRABBANDO.
E questo da decenni, il puinto e' che la situazione e' diventata quella che e' anche e per colpa della politica locale (e nazionale), che ha sempre usato il sud come serbatoio di voti, permettendo tutto.

QUINDI NON SAREI COSI' SICURO CHE QUESTO CAMBIAMENTO SIA ALLE PORTE.....ANZI...SONO MOLTO SCETTICO....NON SI CAMBIA LA MENTALITA' DI MILIONI DI PERSONE IN 1 O 2 ANNI
daschier
21 maggio 2010 17:51
tra un pò cambierà tutto, e alla lunga ne guadagnerà anche il sud.
finalmente. dopo 60 anni di politiche fallimentari.
sugar magnolia
19 maggio 2010 10:39
SEMPRE SUI GIORNALISTI ASSUNTI NELL'UFFICIO STAMPA DELLA REGIONE SICILIA.

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Meglio è andata a un drappello di venti giornalisti che invece il lavoro l'hanno avuto dalla Regione, e per chiamata diretta, assunti a tempo indeterminato nell'ufficio stampa con la massima qualifica di capo redattore. Con quelli che c'erano già fanno ventitré, a fronte dei cinque di Palazzo Chigi. Forse per questo, il pm della Corte dei conti ha appena chiesto un risarcimento di sette milioni e 300 mila euro all'ex governatore Totò Cuffaro che li assunse e al successore Raffaele Lombardo che li tiene in servizio. Bazzecole rispetto al buco della Sise, la società che si occupa dei soccorsi con il 118, la cui passata gestione è stata inghiottita in una voragine da 60 milioni di euro, 40 dei quali solo per straordinari. A dispetto del fatto che per ogni ambulanza ci sono dodici soccorritori-barellieri, in totale 3.200 dipendenti, il doppio della Regione Piemonte. I costi? Nel 2008 quasi 90 milioni di euro. Troppi primati per non innescare una gara di emulazione. Così Palermo, completata la stabilizzazione degli ultimi tremila precari (che costano 55 milioni di euro l'anno e che in passato sono stati impiegati con le più diverse mansioni, da «guardiani della aiuole» a «custodi della fontana municipale»), diventerà il Comune con più personale d'Italia: 9.594 occupati, uno ogni 69 abitanti. Più di Milano e Roma. E i giardinieri? Sono mille, il quadruplo che a Torino. Ma al verde sono anzitutto le casse.

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Signori, tutti questi sprechi e questi buchi alla fine vengono ripianati usando i soldi di chi non spreca....insomma e' inutile negarlo...... ci sono 2 velocita' e 2 concetti diversi su come gestire la cosa pubblica.

VERGOGNA !!!!
sugar magnolia
19 maggio 2010 10:36
PALERMO
Alla faccia della superstizione, i novanta consiglieri regionali della Sicilia - che per legge hanno il diritto di farsi chiamare deputati - hanno pensato anche al benefit per il passaggio a miglior vita: un contributo di cinquemila euro per le spese funerarie.

DICO 5000 EURO....AVETE CAPITO ????


Ma anche la vita è bella per il deputato siciliano, l'unico consigliere regionale che abbia compensi equiparati ai senatori, 19.685 euro lordi al mese. Più tutti gli extra, dall'autista ai cellulari di servizio, dai portaborse ai viaggi all'estero (pardon, missioni istituzionali).
Sarà forse per questo - per l'abbondanza in cui vivono gli inquilini dei palazzi del potere - che altrettanta munificenza, liberalità, larghezza viene adoperata per legioni di precari, eserciti di formatori professionali, barellieri delle ambulanze. Il viaggio tra le spese delle amministrazioni siciliane non manca certo di riservare sorprese. Tanto che la gara bandita per acquistare trenta computer portatili per i consiglieri comunali della disastrata Favara - dove due bambine sono appena morte nel crollo della loro catapecchia - appare una tessera infinitesimale di un mosaico gigantesco. Una goccia nel mare. L'antipasto di un pranzo luculliano.

Proprio come i pasti che i deputati dell'Assemblea regionale possono gustare nelle due buvette di palazzo, una aperta pochi mesi fa con la possibilità di optare per menù etnici, dal sushi al pollo al curry. Per un primo gli onorevoli pagano 2 euro e 25, per un secondo 3 euro e 38, per un contorno 1 euro e 13, per il pane e il caffè 75 centesimi. Perché conti così stracciati? Perché il resto è a carico del Parlamento più antico d'Europa. C'è da stupirsi allora se l'apertura di questo punto di ristoro abbia innescato una piccola lotta di classe? I 220 tra commessi, segretari, stenografi non hanno sopportato che l'ingresso sia stato riservato solo a deputati e portaborse. Per loro solo la storica buvette, altrettanto economica ma meno suggestiva.

Così, non c'è da meravigliarsi nemmeno se l'Assemblea - assediata ogni giorno da legioni di disoccupati, cassintegrati, precari, indigenti - abbia speso 216 mila euro per il nuovo logo commissionato dall'allora presidente forzista Gianfranco Miccichè nel sessantesimo anniversario dell'autonomia regionale. E se le celebrazioni, per una ricorrenza che cadeva nel 2007, durino ancora oggi. Mentre è eterna la questione della formazione professionale, sulla quale proprio ieri è stato presentato un progetto di tagli alla spesa da 20 milioni: la Regione spende ogni anno 240 milioni di euro per foraggiare una galassia di migliaia di insegnanti. Pazienza se ogni corso costa alle tasche dei cittadini 108 mila euro, pazienza se viene seguito in media da undici allievi, se soltanto uno studente e mezzo, alla fine, trova lavoro. I calcoli li ha fatti il procuratore generale d'appello della Corte dei conti, Giovanni Coppola: «L'effettivo avviamento al lavoro di un giovane siciliano pesa sui contribuenti 72 mila euro, non so davvero se ne valga la pena».

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AVETE CAPITOOOOOO ??
L'AVVIAMENTO AL LAVORO COSTA 72000 EURO...E POI AL LAVORO NON CI VANNO NEPPURE !!!!
sugar magnolia
17 maggio 2010 12:28
Hai letto tutti i post sotto ??
Sono articoli, e vanno letti tutti, parola per parola ....
sugar magnolia
17 maggio 2010 12:27
Si', si continua a ragionare su 2 piani differenti

"che gli sprechi ci sono solo in alcune parti dell'Italia"

certo che si', le 3 regioni citate sotto, avranno anche qualche spreco, ovvio, ma i conti finali sono in attivo, pur prendosi cura di decine di migliaia di cittadini provenienti da altre regioni.

Le regioni del sud poi:

"che gli sprechi ci sono solo in alcune parti dell'Italia"

piu' che sprechi, e mala amministrazione, SPESSO SONO VERI E PROPRI FURTI.

E dico furti, di ogni ordine e grado, ma metterli in galera tutti sarebbe troppo oneroso e ci sarebbero troppi processi.

ovunque vai a scavare nella sanita' del sud si trovano immonezzai di ogni tipo, magari anche al Nord c'e qualcosa, ma il bilancio alla fine e' attivo.

Da ultimo:

"come dico io e basandomi su dati veri...."

perche', i dati da me postati sotto sono forse falsi ??
Vengono dalle autorita' competenti del territorio quindi vogliamo ritenerli falsi ????
francescodeleo
17 maggio 2010 11:37
Un conto è affermare, come dici tu, che gli sprechi ci sono solo in alcune parti dell'Italia, un altro conto è affermare, come dico io e basandomi su dati veri, che il fenomeno dello spreco nella sanità riguarda tutta l'Italia.
E si continua.
sugar magnolia
17 maggio 2010 11:29
PONGO L'ACCENTO SU QUESTO PASSAGGIO

"Una analisi del ministero della Salute ha rilevato, nel 2008 in Italia, 164mila ricoveri ospedalieri «impropri. Di essi il 92% è nel Sud. Campania, Puglia, Calabria e Sicilia realizzano l’88,5% dei 150mila ricoveri impropri del Sud, mentre 65mila, pari al 44%, sono in Campania, ossia il 40% di quelli totali del Paese. La Calabria ha un deficit sanitario pregresso di un miliardo, e gli aumenti di imposte daranno solo 60 milioni. Dovrà tagliare i ricoveri impropri che sono 18mila, ma non basterà. Ci sono molte altre spese in eccesso e il taglio richiederà tempo"

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Roba da matti.

Qui da me in Emilia cio' non succede, enemmeno in Veneto, e neppure in Lombardia.......
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