Commenti
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valeria8109 11 dicembre 2009 23:22
Allora, una domanda alla volta:
1) Qual'è la vostra personale accezione del termine
"Democrazia"?
R: alla lettera: "governo del popolo", ovvero uno Stato nel
quale i cittadini possono esprimere le loro preferenze
riguardo alle persone che dovranno governare lo Stato
medesimo.
2) L'Italia può essere definita a pieno titolo una
"Democrazia"?
R: attualmente no, lo è solo di nome, perché i componenti
del Parlamento non sono più eletti dal popolo.
3) Quali riforme introdurreste, nell'attuale apparato
democratico, per renderlo più funzionale?
R: ritornerei all'elezione diretta dei parlamentari e ne
ridurrei drasticamente il numero.
4) In un sistema Democratico, è davvero sempre la
"Maggioranza" a decidere?
R: no, le decisioni vanno sempre prese in accordo con
l'Opposizione, o almeno vanno ascoltate e valutate le
ragioni di quest'ultima, senza attacchi e offese.
5) Attraverso quali tecniche è comunque possibile aggirare
la Volontà Popolare in una Democrazia?
R: attraverso la tecnica dell'abbindolamento subdolo e della
menzogna ripetuta.
6) Possono esistere delle forme di Potere AL DI FUORI/SOPRA
della struttura sociale democratica?
R: no, pena la perdita della libertà dei cittadini.
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t_n_t 11 dicembre 2009 23:11
Da MORFEUS
NEOOO...DOVE CAVOLO SEEEIIIIII...
---
Non c'è dubbio...siamo in MATRIX...
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Lucio Musto 11 dicembre 2009 20:45
@ IVAN
E' per errore che hai inserito lo stesso intervento anche ne
"l'angolo dei dubbi"? ... nel dubbio, ripeto qui quello che
ho replicato lì:
..........
ucio Musto
11 dicembre 2009 20:35:11
@ IVAN
in lingua italiana, il termine c'è, non occorre una
circonlocuzione!
"" Devi prendere le persone una ad una e appiccicarle al
muro, parlargli, guidarle, capire dove e come puoi far
breccia nelle sue convinzioni bislacche. ""
Basta dire: "devi indottrinarle".
Basta inchiodargli in testa: "E' scritto sull'Unità", e
siamo tornati al 1950
...........
Scusate anche la mia, di ridondanza
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IVAN. 11 dicembre 2009 20:29
.
ZZAPP!
*****
2) L'Italia può essere definita a pieno titolo una
"Democrazia"?
(da SERGIO - 18 novembre): «Che la nostra non sia una
democrazia ma una oligarchia (ovvero governo dei pochi, da
non confondersi con aristocrazia, governo dei migliori) mi
sembra un fatto assodato.»
_________________________________
Sergio, stai scherzando, spero.
Sarà "assodato" per i Bradipi. Ma per i non-ancora-bradipi,
il sistema in cui viviamo è considerata una Democrazia
«...perché lo sentiamo dire da quando siamo nati, e tanto
basta».
E tanto basta. Malgrado ciò che possa dirgli la loro
Percezione Diretta.
È un po' come in "Mars Attack", dove gli alieni, un secondo
prima di incenerire un umano sul posto, dicevano
puntualmente: "Noi veniamo in pace". E ZZAPP! Mucchietto di
cenere.
Qualcuno capiva lo stratagemma, e cercava di allarmare gli
altri: «Ma difendetevi, cavolo! Sparategli a vista!» «E
perché? Vengono in pace...» ZZAPP!
Gli "alieni" di Montecitorio sfruttano lo stesso inganno.
«Ehi, ma non è che vi state facendo gli affaracci vostri
sulla nostra pelle?»
«Certo che no, rassicurati...Come potremmo? Siamo in una
Democrazia...» ZZAPP! (onomatopea che qui, più che
indicare una riduzione in cenere, indica uno strusciamento
fallico sulle pareti di un retto.)
Capisci quanto agli Oppressori riesca facile, il giochetto
"Noi veniamo in pace / Siamo in Democrazia"?
Uno si fa incantare dalle parole, e rinnega mentalmente ciò
che gli dicono i suoi stessi occhi.
In proposito, mi viene in mente ciò che spiegava Robert
Palmer sui "filtri" che frapponiamo tra la nostra Mente e i
nostri Sensi.
In breve, questi "filtri" sono come una serie di occhiali
con lenti deformanti, per cui l'immagine di partenza viene
riadattata a come VOGLIAMO che ci appaia.
L'opera di sgretolamento dei nostri personali "flitri"
mentali è individuale e VOLONTARIA; non c'è modo di
effettuarla a livello di MASSA.
Al contrario del loro rafforzamento e sfruttamento (anzi,
più è vasto il bacino di referenza di una menzogna, più
le difese dei singoli individui vengono invalidate).
Son cavoli a sostituire una illusione mentale radicata fin
dalla nascita attraverso la cultura popolare.
Devi prendere le persone una ad una e appiccicarle al muro,
parlargli, guidarle, capire dove e come puoi far breccia
nelle sue convinzioni bislacche.
E contare su una LORO iniziativa di approfondire la
questione; viceversa, sarà solo un inutile scontro di
Convinzioni, in cui non avrà nessuna importanza quale sia
la "convinzione" più verosimile.
Orsù; se davvero potessimo considerare come fatto
UNANIMEMENTE "assodato" che l'Italia è di fatto una
Oligarchia e non una Democrazia, mi riterrei già più che
soddisfatto, giuro.
E magari potrei cominciare a dare soddisfazione a quel
KORIJOVKU che la mena tanto sul "passare ad approfondire i
punti 5 e 6".
Ma così non è, Sergeij. Sono ancora in troppi, coloro che
vengono ZZAPPati in maniera tremendamente ingenua, per
considerarlo un fatto "assodato".
Potremmo fare un sondaggio ("Quanti dei lettori non
considerano assodato che l'Italia è di fatto una
Oligarchia?"), ma siamo un po' a corto di referenti, per
considerare attendibile il risultato.
Quindi anche il resto delle tue prove-a-sostegno è
tutt'altro che "assodato":
- «Gli istituti di democrazia diretta esistono solo sulla
carta.»
- «La distinzione tra potere legislativo e potere esecutivo
è solo fittizia.»
- «L’elettore non può incidere sulla scelta dei
candidati che dovrebbero rappresentare il “popolo
sovrano” e non può scegliere tra i candidati che gli
oligarchi designano.»
Puoi prolungare l'elenco fin che vuoi, rimangono tutte
argomentazioni RIGETTABILI dalla convinzione arbitraria che
"siamo in Dermocrazia", e punto (ZZAPP!)
Orbene, volgiamo un po' lo sguardo al famoso "Popolo
Bue".
Con proporzioni indeterminate, potremmo suddividerlo in TRE
categorie fondamentali:
1) Coloro che sono già consapevoli degli inganni perpetrati
tra le Parole e i Fatti, e dei MODI con cui vengono
perpetrati.
2) Coloro che aspettano solo l'imbeccata giusta per mettere
in discussione il loro sistema di condizionamenti
artificiali.
3) Coloro che non si schioderanno MAI dalle loro convinzioni
illusorie, quale che sia l'Evidenza che gli sbatti sotto il
naso.
Immagino sia superfluo precisare quale debba essere la
categoria "referente" di una eventuale opera di
Informazione.
Con le altre due, anche se per motivi opposti, è inutile
sprecare energia.
E da queste parti, come siamo messi? A occhio e croce io
direi...ZZAPP!
.
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Lucio Musto 11 dicembre 2009 18:46
Osservazione:
Io non so nulla dei molti signori i cui nomi vedo
scritti.
Ma vedo che di tutti si parla male, spesso molto male,
qualche volta malissimo.
Dall'avvento del "Nuovo Forum", salvo errori, non ricordo di
aver letto lodi di nessuno, se non di Cesare Merzagora, che
purtroppo è passato a miglior vita nel 1991.
Deduco che anche qui, come in tutto il resto d'Italia si
gioca allo sfascio, ma senza cercare di costruire nulla...
non su queste pagine, almeno!
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Sophia 11 dicembre 2009 16:44
sì lo so che quel che scrive e dice non è farina sua ma
dal modo in cui l'hanno selezionata per quel ruolo rilevante
si capisce che i "veri capi cupola" fanno pena.
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sugar magnolia 11 dicembre 2009 16:22
Uuuuuuuuu
questa proprio non la sapevo.
Sapevo che per diventare avvocato aveva preso la residenza a
Catanzaro (lei, Bresciana), 6 mesi.
Ma lo sai come e' finita ??
Che ha passato l'esame.
E diventata avvocato !!
Ma quella del Consiglio di Desenzano mi mancava.
Cmq non ti credere che sia lei a decidere quelle riforme,
sono state decise dai "veri capi" e lei e' quella che ci ha
messo la faccia.
Tutto qui !!!
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Sophia 11 dicembre 2009 15:25
ah guarda se è per questo la lista delle persone da
"eliminare" non dico dalla faccia dalla terra ma da ogni
ruolo e funzione pubblica sarebbe lunga ... vogliamo
dimenticarci di Mancino e Violante? E D'Alema? Fassino?
Rutelli? Prodi? dobbiamo continuare? E' proprio
necessario?
Basterebbe che si moltiplicassero a macchia d'olio le
richieste di un PARLAMENTO PULITO e certificato DOC.....
E vogliamo parlare di chi sta decidendo del lavoro degli
altri????
la Gelmina ha pure il coraggio di parlarci di
"meritocrazia"??? ma non si vergogna???
lei che ha fatto un concorso a Catanzaro ... e che nel suo
CV disponibile su wikipedia leggo:
"Entrata in Forza Italia, nel 1998 si è posizionata prima
tra gli eletti alle amministrative, ricoprendo la carica di
presidente del consiglio del comune di Desenzano del Garda
fino al 2000, anno in cui fu sfiduciata per inoperosità"
Nella Delibera del consiglio comunale n. 33 del 31/03/2000
con cui la Gelmini fu espulsa dal consiglio, su mozione del
suo partito, si legge la seguente motivazione : "manifesta
incapacità ed improduttività politica ed organizzativa"
Di che meritocrazia stiamo parlando???
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sugar magnolia 11 dicembre 2009 14:50
Cuffaro, Dell'Utri, Cosentino, Fitto
CAZZO SOFI
ma lo sai che anche io, emiliano-leghista (ma con poca
convinzione, piu' che altro sono esasperato contro il sud,
ma non che mi senta intimamente leghista, anzi, sparano
troppe cazzate da bar dello Sport) DAVVERO SONO STOMACATO
NEI CONFRONTI DI QUESTI SIGNORI TESTE' MENZIONATI ??
Con il 1° e il 3° poi ho una particolare avversione che
sfocia nel disprezzo piu' totale (anche se, a onor del vero,
il 1° e' attualmente coperto da Casini)
E' una sconcezza, davvero una sconcezza, il trionfo del
meridionalismo piu' corrotto/arraffone/clientelare.
E poi ne hai scordato uno buono, un vero "pezzo da
novanta":
E IL BUON CLEMENTE DA CEPPALONI DOVE LO METTI ??
Ovviemente a Strasburgo (e dove senno' ???)
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Sophia 11 dicembre 2009 14:17
Questo è il motivo per cui non riesco a riconoscermi con
questa gente.
pur essendo io stessa una precaria che "rischia" di trovarsi
senza rinnovo del contratto ... mi sentirei un pesce fuor
d'acqua a manifestare assieme a gente che parla un
linguaggio vecchio e senza bussola.
Preferisco trovare altri modi per esprimere il mio dissenso
nei confronti della politica economica di questo governo di
"evasori" che proteggono gente come Cuffaro, Dell'Utri,
Cosentino, Fitto e compagnia bella
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Lucio Musto 11 dicembre 2009 14:00
scusa Sophia, non avevo visto il tuo intervento, ed ho posto
il quesito nell' "Angolo dei dubbi", proprio perché avevo
visto, al TG, quel manifestante intervistato... quello con
la bandiera sulle spalle, che sembrava non aver la più
lontana idea circa pro cosa o contro cosa stava
manifestando!
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Sophia 11 dicembre 2009 13:53
quella di oggi è una manifestazione politica organizzata da
Cgil e sostenuta dal PD.
Il fatto che non stiamo parlando ne' di una scampagnata ne'
dello stesso "popolo" del no B Day lo si capiscedal fatto
che, mentre il 5 dicembre u.s. non c'è stato un solo
incidente o tafferurglio ma semmai molta energia incanalata
positivamente, in quella di oggi nei 3 cortei ci sono state
tensione e scontri tra studenti/precari e polizia.
La mia non vuol essere una condanna nei confronti di chi ha
scelto lo scontro duro. Ma solo una sottolineatura che non
stiamo parlando della stessa gente.
Io lì non ci sono.
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yannis 11 dicembre 2009 13:17
Certo se la democrazia si difende con le farneticanti
dichiarazioni di Di Pietro fatte durante la scampagnata di
oggi a Roma c'è solo da vergognarsi e provare pena per
quanti seguono il trattorista molisano. Che Vergogna, e
costui ha scritto anche su giornali stranieri che in Italia
la democrazia era in pericolo. vabbè, c'è chi ci crede
yannis
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t_n_t 10 dicembre 2009 20:44
@ lucilla
Figurati...mi fa piacere che non tutti sono sonnambuli; tra
l'altro ho letto in velocità qualche informazione sul sito
dell'autore in questione, pure ex giornalista di Report...e
ne spiega di cose interessanti.
Ora che ho trovato il blog dell'avvocato Paolo Franceschetti
(mi sono visto alcuni video suoi su google proprio oggi) ed
il sito di Paolo Bernard mi sto facendo una bella cultura su
determinate situazioni che prima solo intuivo...mentre
adesso verifico che qualcuno sta facendo un bellissimo
lavoro di assemblaggio.
Anche il sito Luogocomune di Mazzucco non è male per
reperire determinate info...
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lucillafiaccola1796 10 dicembre 2009 20:06
DEMOCRAZIA: tra le Parole e i Fatti
T_N_T Infiniti RinGraziamenti per le veramente preziose
informazioni che ci hai elargito con l'articolo di Paolo
Barnard! L'ho copiato, eleborato graficamente con Word,e
inviato ai miei corrispnd'Amici!!!!
Io me lo sto Centellinando!!!
Grazie Grazie Grazie :~)
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t_n_t 9 dicembre 2009 20:01
@ Ivan
Caro mio, davo per scontato che non ti servisse una
specifica quando ho sintetizzato "sul thread di Ivan"
piuttosto che un più corretto "thread ATTIVATO da
Ivan"...se adesso mi fai le pulci per queste
cazzate...suvvia...
Per quanto riguarda il rasserenarsi gli animi, io sono
tranquillo...quello che ritenevo mi mancava da scrivere l'ho
scritto negli ultimi 2 post lunghi, benchè non farina del
mio sacco.
Ripeto solo che mi avrebbe fatto piacere giungere a
determinate conclusioni insieme ad altri...se ai miei post
passati ci fossero state repliche costruttive.
Ogni utente è certamente libero di dedicare il proprio
tempo libero agli svaghi che preferisce o replicare ai post
recenti e/o meno recenti che più gli ispirano...così come
scegliere di non dare seguito o replicare ai post a tema del
thread che costui ha attivato, se intravede o ritiene che
tale eventuale replica non andrebbe ad attirare l'interesse
o la partecipazione dei più ma solo ad alimentare (o
riesumare) un desolante confronto a 2, peraltro con visioni
abbastanza simili...quindi dandosi ragione a vicenda...
Io, d'altro canto e come ho già scritto, ritengo di non
avere più troppo interesse a partecipare attivamente a
questo forum se non rilevo un minimo di partecipazione agli
argomenti che mi interessano e per i quali PRIMA ero anche
disposto ad impegnarmi a produrre post di un certo impegno;
nel momento in cui verifico che la partecipazione dei pochi
buoni rimasti viene utilizzata per argomenti che non mi
stimolano più di tanto (anche se confermo che mi sono
particolarmente piaciuti i 2 raccontini, quello di Lucio
sulla casetta austriaca ed il tuo dell'alieno) scelgo di
lasciare il gioco e faccio presente il motivo.
Ci rimango invece interdetto nel constatare che persone di
cultura e che scelgono di parlare di politica in questo
forum, non VEDONO o COMPRENDONO quello che sta succedendo
realmente.
Quindi niente autoreti dal mio punto di vista e per quanto
riguarda la comprensione su "Quadro & Cornice", mi devi
perdonare ma non sono un esperto d'arte...
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IVAN. 9 dicembre 2009 15:07
.
Il thread di..."Ivan"?!
"Team", continui a farti un'autorete dietro l'altra...e io
sono ancora a centrocampo aspettando che mi arrivi la
palla.
Mi sa che quando parlo di "Quadro & Cornice" non rendo
l'idea.
Nè quando parlo di "affrancarsi dall'Aspettativa".
Nè che non possiamo fare i conti in tasca del tempo altrui
(non ho ancora finito di leggere il primo paragrafo del tuo
articolo, e mi hai già bollato come "disinteressato").
Ti rendi conto che stai facendo tutto da solo?
(Sarà meglio prendersi una pausetta per dar tempo agli
animi di rasserenarsi, va'.)
.
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t_n_t 9 dicembre 2009 11:22
Lucio, solo per meglio ancora precisare, determinati
copia/incolla recenti altro non sono che spiegazioni
dettagliate di precedenti post farina del mio sacco molto
più corti (di quelli di Sergio).
Poichè mi era parso che con questo thread si voleva anche
entrare nel merito di certe situazioni, NON ci sono riuscito
PER GRADI dato il disinteressamento anche dell'autore del
thread e quindi, anzichè continuare ad impegnarmi postando
ragionamenti di mano mia che non hanno avuto le necessarie
repliche per poter arrivare in fondo, ecco che ci sono
arrivato ugualmente ricopiando con pochissimo sforzo i
lavori altrui.
Questi sono ora postati nel giusto thread...poi quello che
ognuno vorrà fare non mi interesserà più di tanto.
La vivacità in un forum la possono fare gli utenti tutti
insieme...sia con le contestazioni legittime sia con gli
approfondimenti del caso...
Non ho invece alcun piacere partecipare ad un forum ridotto
a 3 o 4 solitari che lamentano SEMPRE le stesse inutili
cose.
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Lucio Musto 9 dicembre 2009 11:04
Ma senz'altro t_n_t, sei nel tuo pieno diritto!...
Mai pensato di contestarti!
Mi ero solo permesso di riferire la mia esperienza sul fatto
che discussioni con interventi molto lunghi difficilmente
restano frequentate.
E mi sono permesso di farlo solo perché tu lamentavi la
poca vivacità di questo Thread.
Saluti a te
Lucio Musto 9 dicembre 2009
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t_n_t 9 dicembre 2009 9:19
Lucio, niente intromissione...tra l'altro siamo sul thread
di Ivan...
Mi sa che ti è sfuggita una piccola parte della mia
precedente risposta.
Io non me la prendo mica a male se una persona decide di non
dare seguito al thread che attiva e sceglie di non
approfondire gli argomenti che lui stesso ha impostato.
Che non se la piglino chiaramente a male nemmeno gli altri,
se FINISCO di dire la mia SIA utilizzando scritti reperiti
in rete che reputo degni di essere integralmente ricopiati
qui perchè perfettamente confacenti, SIA dichiarando
trasparentemente quanto educatamente che non sento più
alcuna motivazione a scrivere nel mio tempo libero nulla di
impegnativo quanto verosimile...tanto non ricevo neppure
quel minimo di soddisfazione che SI CHIAMA REPLICA
COSTRUTTIVA...
Quindi rimango semplice osservatore a leggermi ogni tanto i
bei raccontini pittoreschi che posti tu oppure attendo
l'arrivo di qualche nuovo utente che magari mi stimola a
rientrare con l'intento di divertirmici un po'...sempre che
i fatti del giorno, all'improvviso non cominceranno a
"svegliare" quegli utenti che finora si sono dimostrati
semplici "sonnambuli".
Saluti
|
Isaia Kwick 9 dicembre 2009 5:30
Fiumi di parole, vinavil allo stato puro.
Isaia Kwick Zingaro ROM
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Lucio Musto 9 dicembre 2009 1:53
@ t_n_t
a me dispiace essere sgradevole, ma vorrei farti notare che
dal mio intervento alla tua risposta, circa tre ore, sono
state postate (per lo più copiaincollate) altre settemila
parole!...
Nemmeno il tempo di leggerle, meditarle e verificarle!...
poi ci vorrebbe anche quello di ragionarci su e dire
qualcosa, a meno di non voler copiaincollare qualche altra
cosa racimolata dal Web...
Tutto questo ammesso naturalmente che uno non abbia altro da
fare nel suo che seguire questo Thread su "Dì la tua".
Naturalmente non intendo criticare, ci mancherebbe!... ma mi
sa che sia destinato ad avere poco seguito il continuo
ricorso a citazioni chilometriche. Mi dispiace molto che
tu te ne lamenti, ma mi sa di dire cose ragionevoli.
Comunque scusa l'intromissione
Lucio Musto
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t_n_t 8 dicembre 2009 19:18
...chiaramante ho ritenuto superfluo chiedere nuovamente se
qualcuno avesse avuto piacere commentare le info di entrambi
i post...
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t_n_t 8 dicembre 2009 19:05
@ Lucio Musto
Ci mancherebbe…il mio copia incolla era semplicemente un
modo per non perdere nulla delle informazioni dettagliate
riportate dall’autore dell’articolo…persona competente
in materie giuridiche…e che avrebbe potuto dare imput
positivi ai ragionamenti che fino a qui sono stati “in
buona parte” frivoli e soliti, mentre il titolo del thread
mi pareva volesse puntare ad altro. Fino a poco tempo fa, ho
avuto piacere di postare in 2 o 3 thread moltissime
informazioni ben esposte e ragionate di mano mia e che
puntavano verso un preciso punto…che non mi sembra sia
stato recepito molto…quindi perché continuare ad
impegnarmi troppo direttamente?
@ IVAN
Considerato che non si riesce a sviluppare nulla di
interessante (pensavo fossimo rimasti pochi ma buoni…mi ci
includo anch’io :-) …) perché poi riscontro che gli
utenti che inizialmente consideravo “menti brillanti” si
scazzano o si perdono o altro…(saranno mica problematiche
riconducibili alla crisi economica che l'Elite ha creato
appositamente?) preferisco a questo punto verificare se ogni
tanto risulterà divertente andare a spaccare le balle a
qualche nuovo Louis della situazione…semmai dovesse fare
visita in questo forum...
@ Tutti Quanti
In compenso ho recuperato dal portale www.disinformazione.it
un altro bell’articolo che a mente mia completa il
precedente e definisce in modo abbastanza dettagliato il
Potere Occulto; penso a questo punto di essere arrivato a
coprire integralmente il percorso che mi ero prefissato
seguendo varie tappe ovvero rendere edotte le persone, loro
malgrado “distratte”, su cosa sarebbe opportuno prestare
la dovuta attenzione anziché continuare a dare adito alle
favolette.
TNT – Trust Network Team
---
QUESTO E’ IL POTERE
di Paolo Barnard - http://www.paolobarnard.info
Eccovi i nomi e cognomi del Potere, chi sono, dove stanno,
cosa fanno. Così li potrete riconoscere e saprete chi
realmente oggi decide come viviamo. Così evitate di
dedicare tutto il vostro tempo a contrastare le marionette
del Potere, e mi riferisco a Berlusconi, Gelli, Napolitano,
D’Alema, i ministri della Repubblica, la Casta e le mafie
regionali. Così non avrete più quell’imbarazzo nelle
discussioni, quando chi ascolta chiede “Sì, ma chi è il
Sistema esattamente?”, e vi toccava di rispondere le
vaghezze come “le multinazionali… l’Impero… i
politici…”. Qui ci sono i nomi e i cognomi, quindi, dopo
avervi raccontato dove nacque il Potere (‘Ecco come
morimmo’, paolobarnard.info), ora l’attualità del
Potere. Tuttavia è necessaria una premessa assai breve.
Il Potere è stato eccezionalmente abile in molti aspetti,
uno di questi è stato il suo mascheramento. Il Potere
doveva rimanere nell’ombra, perché alla luce del sole
avrebbe avuto noie infinite da parte dei cittadini più
attenti delle moderne democrazie. E così il Potere ci ha
rifilato una falsa immagine di se stesso nei panni dei
politici, dei governi, e dei loro scherani, così che la
nostra attenzione fosse tutta catalizzata su quelli, mentre
il vero Potere agiva sostanzialmente indisturbato.
Generazioni di cittadini sono infatti cresciuti nella più
totale convinzione che il potere stesse nelle auto blu che
uscivano dai ministeri, nei parlamenti nazionali, nelle loro
ramificazioni regionali, e nei loro affari e malaffari.
Purtroppo questa abitudine mentale è così radicata in
milioni di persone che il solo dirvi il contrario è accolto
da incredulità se non derisione. Ma è la verità, come
andrò dimostrando di seguito. Letteralmente, ciò che tutti
voi credete sia il potere non è altro che una serie di
marionette cui il vero Potere lascia il cortiletto della
politica con le relative tortine da spartire, a patto però
che eseguano poi gli ordini ricevuti. Quegli ordini sono le
vere decisioni importanti su come tutti noi dobbiamo vivere.
E’ così da almeno 35 anni. In sostanza il punto è
questo: combattere la serie C dei problemi democratici
(tangentopoli, la partitocrazia, gli inciuci
D’Alem-berlusconiani, i patti con le mafie, l’attacco ai
giudici di questo o quel politico, le politiche locali dei
pretoriani di questo o quel partito ecc.) è certamente cosa
utile, non lo nego, ma non crediate che cambierà una sola
virgola dei problemi capitali di tutti gli italiani, cioè
dei vostri problemi di vita, perché la loro origine è
decretata altrove e dal vero Potere. O si comprende questo
operando un grande salto di consapevolezza, oppure siamo al
muro.
“Un colossale e onnicomprensivo ingranaggio invisibile
manovra il sistema da lontano. Spesso cancella decisioni
democratiche, prosciuga la sovranità degli Stati e si
impone ai governi eletti”. Il Presidente brasiliano Lula
al World Hunger Summit del 2004.
E’ NELL’ARIA
Come ho detto, sarò specifico, ma si deve comprendere sopra
ogni altra cosa che oggi il Potere è prima di tutto
un’idea economica. Oggi il vero Potere sta nell’aria,
letteralmente dovete immaginare che esiste un essere
metafisico, quell’idea appunto, che ha avvolto il mondo e
che dice questo: ‘Pochi prescelti devono ricevere il
potere dai molti. I molti devono stare ai margini e
attendere fiduciosi che il bene gli coli addosso dall’alto
dei prescelti. I governi si levino di torno e lascino che
ciò accada’.
Alcuni di voi l’avranno riconosciuta, è ancora la vecchia
teoria dei Trickle Down Economics di Ronald Reagan e di
Margaret Thatcher, cioè il Neoliberismo, cioè la scuola di
Chicago, ovvero il purismo del Libero Mercato. Questa idea
economica comanda ogni atto del Potere, e di conseguenza la
vostra vita, che significa che davvero sta sempre alla base
delle azioni dei governi e dei legislatori, degli
amministratori e dei datori di lavoro. Quindi essa comanda
te, i luoghi in cui vivi, il tuo impiego, la tua salute, le
tue finanze, proprio il tuo quotidiano ordinario, non cose
astruse e lontane dal tuo vivere. La sua forza sta nel fatto
di essere presente da 35 anni in ogni luogo del Potere
esattamente come l’aria che esso respira nelle stanze dove
esiste. La respirano, cercate di capire questo, gli uomini e
le donne di potere, senza sosta, dal momento in cui mettono
piede nell’università fino alla morte, poiché la
ritrovano nei parlamenti, nei consigli di amministrazione,
nelle banche, nelle amministrazioni, ai convegni dove
costoro si conoscono e collaborano, ovunque, senza scampo.
Ne sono conquistati, ipnotizzati, teleguidati. Il Potere ha
creato attorno a quell’idea degli organi potentissimi, che
ora vi descrivo, il cui compito è solo quello di metterla
in pratica, null’altro. Essi sono quindi la parte fisica
del Potere, ma che per comodità chiamiamo il vero
Potere.
PRIMO ORGANO: Il Club
Il primo organo del Potere è il Club, cioè il
raggruppamento in posti precisi ed esclusivi dei veri
potenti. Chi sono? Sono finanzieri, industriali, ministri,
avvocati, intellettuali, militari, politici scelti con cura.
Fate attenzione: questo Club non sta mai nei luoghi che noi
crediamo siano i luoghi del potere, cioè nei parlamenti,
nelle presidenze, nelle magistrature, nei ministeri o nei
business. Esso è formato da uomini e da donne provenienti
da quei luoghi, ma che si riuniscono sempre all’esterno di
essi ed in privato. Come dire: quando quegli uomini e quelle
donne siedono nelle istituzioni democratiche sono solo
esecutori di atti (leggi, investimenti, tagli…) che erano
stati da loro stessi decisi nel Club. Esso assume nomi
diversi a seconda del luogo in cui si riunisce. Ad esempio:
prende il nome di Commissione Trilaterale se i suoi membri
si riuniscono a Washington, a Tokio o a Parigi (ma talvolta
in altre capitali UE). I fatti principali della Trilaterale:
nasce nel 1973 come gruppo di potenti cittadini americani,
europei e giapponesi; dopo soli due anni stila le regole per
la distruzione globale delle sinistre e la morte delle
democrazie partecipative, realmente avvenute; afferma la
supremazia della guida delle elite sulle masse di cittadini
che devono essere “apatici” e su altre nazioni; ha 390
membri, fra cui i più noti sono (passato e presente) Henry
Kissinger, Jimmy Carter, David Rockefeller, Zbigniev
Brzezinski, Giovanni Agnelli, Arrigo Levi, Carlo Secchi,
Edmond de Rothschild, George Bush padre, Dick Cheney, Bill
Clinton, Alan Greenspan, Peter Sutherland, Alfonso Cortina,
Takeshi Watanabe , Ferdinando Salleo; assieme ad accademici
(Harvard, Korea University Seoul, Nova University at Lisbon,
Bocconi, Princeton University…), governatori di banche
(Goldman Sachs, Banque Industrielle et Mobilière Privée,
Japan Development Bank, Mediocredito Centrale, Bank of
Tokyo-Mitsubishi, Chase Manhattan Bank, Barclays…)
ambasciatori, petrolieri (Royal Dutch Shell, Exxon…),
ministri, industriali (Solvay, Mitsubishi Corporation, The
Coca Cola co. Texas Instruments, Hewlett-Packard,
Caterpillar, Fiat, Dunlop…) fondazioni (Bill & Melinda
Gates Foundation, The Brookings Institution, Carnegie
Endowment…). Costoro deliberano ogni anno su temi come
‘il sistema monetario’, ‘il governo globale’,
‘dirigere il commercio internazionale’, ‘affrontare
l’Iran’, ‘il petrolio’, ‘energia, sicurezza e
clima’, ‘rafforzare le istituzioni globali’,
‘gestire il sistema internazionale in futuro’. Cioè
tutto, e leggendo i rapporti che stilano si comprende come i
loro indirizzi siano divenuti realtà nelle nostre politiche
nazionali con una certezza sconcertante.
Quando il Club necessita di maggior riservatezza, si dà
appuntamento in luoghi meno visibili dei palazzi delle
grandi capitali, e in questo caso prende il nome di Gruppo
Bilderberg, dal nome dell’hotel olandese che ne ospitò il
primo meeting nel 1954. I fatti principali di questa
organizzazione: si tratta in gran parte degli stessi
personaggi di cui sopra più molti altri a rotazione, ma con
una cruciale differenza poiché a questo Gruppo hanno
accesso anche politici o monarchi attualmente in carica,
mentre nella Commissione Trilaterale sono di regola ex.
Parliamo in ogni caso sempre della stessa stirpe, al punto
che fu una costola del Bilderberg a fondare nel 1973 la
Commissione Trilaterale. Il Gruppo è però assai più
‘carbonaro’ della Trilaterale, e questo perché la sua
originaria specializzazione erano gli affari militari e
strategici. Infatti, in esso sono militati diversi segretari
generali della NATO e non si prodiga facilmente nel lavoro
di lobbistica come invece fa la Commissione. La peculiarità
dirompente del Bilderberg è che al suo interno i potenti
possono, come dire, levarsi le divise ed essere in libertà,
cioè dichiarare ciò che veramente pensano o vorrebbero
privi del tutto degli obblighi istituzionali e di ruolo.
Precisamente in questo sta il pericolo di ciò che viene
discusso nel Gruppo, poiché in esso i desideri più intimi
del Potere non trovano neppure quello straccio di freno che
l’istituzionalità impone. Da qui la tradizione di
mantenere attorno al Bilderberg un alone di segretezza
assoluto. I partecipanti sono i soliti noti, fra cui una
schiera di italiani in posizioni chiave nell’economia
nazionale, cultura e politica. Non li elenco perché non
esistendo liste ufficiali si va incontro solo a una ridda di
smentite (una lista si trova comunque su Wikipedia). Un
fatto non smentibile invece, e assai rilevante, è la
cristallina dichiarazione del Viscount Etienne Davignon, che
nel 2005 fu presidente del Bilderberg, rilasciata alla BBC:
“Agli incontri annuali, abbiamo automaticamente attorno ai
nostri tavoli gli internazionalisti… coloro che sostengono
l’Organizzazione Mondiale del Commercio, la cooperazione
transatlantica e l’integrazione europea.” Cioè: i
primatisti del Libero Mercato con potere sovranazionale ( si
veda sotto), e i padrini del Trattato di Lisbona, cioè il
colpo di Stato europeo con potere sovranazionale che ci ha
trasformati in cittadini che verranno governati da burocrati
non eletti. Di nuovo, i soliti padroni della nostra vita,
che significa decisioni inappellabili su lavoro, previdenza,
servizi sociali, tassi dei mutui, costo della vita ecc.,
prese non a Palazzo Chigi o all’Eliseo, ma a Ginevra o a
Brussell o nelle banche centrali, dopo essere state discusse
al Bilderberg.
Per darvi un’idea concreta di come questi Club e gli altri
organi del Potere siano in realtà un unico blocco che si
scambia sempre gli stessi personaggi, vi sottopongo la
figura di Peter Sutherland. Costui lo si è trovato a
dirigere la British Petroleum , la super banca Goldman
Sachs, l’università The London School of Economics (una
delle fucine mondiali di ministri dell’economia), ed è
stato anche Rappresentante Speciale dell’ONU per
l’immigrazione e lo sviluppo, Direttore Generale
dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (secondo organo
del Potere), membro della Commissione Europea (il
super-governo d’Europa), e ministro della Giustizia
d’Irlanda. E, ovviamente, membro sia della Commissione
Trilaterale che del Gruppo Bilderberg.
SECONDO ORGANO: Il colosso di Ginevra
Si chiama Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO),
nacque nel 1994 ed è più potente di qualsiasi nazione o
parlamento. Riunisce 153 Paesi in un’unica sede a Ginevra,
dove essi dettano le regole del commercio internazionale, e
ciò dicendo capirete che stiamo parlando di praticamente
tutta l’economia del mondo produttivo, che lì viene
decisa. Cioè fette enormi dei nostri posti di lavoro, di
ciò che compriamo, mangiamo, con cui ci curiamo ecc., cose
della nostra vita quotidiana, non astratte e lontane. Le
decidono loro, e come nel caso della nuova Europa del
Trattato di Lisbona, anche al WTO le regole emanate, dette
Accordi, sono sovranazionali, cioè più potenti delle leggi
nazionali. E come nel caso del Trattato, diviene perciò
cruciale che regole così forti siano decise in modo
democratico. Nel Trattato non lo sono, e al WTO? Neppure.
Infatti la sua organizzazione di voto è falsata dallo
strapotere dei soliti Paesi ricchi nel seguente modo: i
Paesi poveri o meno sviluppati non posseggono le risorse
economiche e il personale qualificato in numeri sufficienti
per poter seguire il colossale lavoro di stesura degli
Accordi del WTO (27.000 pagine di complicatissima legalità
internazionale, 2.000 incontri annui), per cui ne sono
tagliati fuori. Chi sta al timone è il cosiddetto gruppo
QUAD, formato da Usa, Giappone, Canada ed Europa. Ma
l'Europa intera è rappresentata al tavolo delle trattative
del WTO dalla Commissione Europea, che nessun cittadino
elegge, e per essere ancora più precisi vi dico che in
realtà chi decide per tutti noi europei è un numero ancora
più ristretto di burocrati: il misterioso Comitato 133
della Commissione, formato da specialisti ancor meno
legittimati. La politica italiana di norma firma gli Accordi
senza neppure leggerli.
Se un Paese si oppone a una regola del WTO può essere
processato da un tribunale al suo interno (Dispute
Settlement Body), dotato di poteri enormi. Questo tribunale
è formato da tre (sic) individui di estrazione
economico-finanziaria, le cui sentenze finali sono
inappellabili. Una sentenza del WTO può penalizzare o
persino ribaltare le scelte democratiche di milioni di
cittadini, anche nei Paesi ricchi. Per esempio, tutta
l’Europa è stata condannata a risarcire gli USA con
milioni di euro perché si è rifiutata di importare la
carne americana agli ormoni. Neppure gli Stati Uniti hanno
potere sulle decisioni del WTO. Il presidente Obama, sotto
pressione dai cittadini a causa della catastrofe finanziaria
dello scorso anno, aveva deciso di imporre nuove regole
restrittive delle speculazioni selvagge delle banche (la
causa della crisi). Ma gli è stato sbarrato il passo
proprio da una regola del WTO, che si chiama Accordo sui
Servizi Finanziari, e che sancisce l’esatto contrario,
cioè proibisce alla Casa Bianca e al Congresso di
regolamentare quelle mega banche. E sapete chi, anni fa,
negoziò quell’accordo al WTO? Timothy Geithner, attuale
ministro del Tesoro USA, che è uno dei membri del Gruppo
Bilderberg. Fa riflettere.
Vi do ancora un’idea rapida del potere del WTO. Gli
Accordi che ha partorito:
1) hanno il potere di esautorare le politiche sanitarie di
qualunque Paese, incrinando il vecchio Principio di
Precauzione che ci tutela dallo scambio di merci pericolose
(WTO: Accordo Sanitario- Fitosanitario).
2) tolgono al cittadino la libertà di sapere in quali
condizioni sono fatte le merci che acquista e con che
criteri sono fatte, inoltre ostacolano l’uso delle
etichette a tutela del consumatore (WTO: Accordo
Sanitario-Fitosanitario & Accordo Barriere Tecniche al
Commercio, con implicazioni sui diritti dei lavoratori e
sulla tutela dell'ambiente).
3) impongono ai politici di concedere alle multinazionali
estere le stesse condizioni richieste alle aziende nazionali
nelle gare d’appalto, a prescindere dalla necessità di
favorire l’occupazione nazionale; e minacciano le scelte
degli amministratori locali nel caso volessero facilitare
l'inserimento di gruppi di lavoratori svantaggiati, poiché
tali politiche sono considerate discriminazioni al Libero
Mercato (WTO: Accordo Governativo sugli Appalti - Principio
del Trattamento Nazionale ecc.).
4) accentrano nelle mani di poche multinazionali i brevetti
della maggioranza dei principi attivi e delle piante che si
usano per i farmaci o per l'agricoltura, poiché permettono
la brevettabilità privata delle forme viventi e tutelano
quei brevetti per 20 anni. Inoltre, il fatto che i brevetti
siano protetti dal WTO per 20 anni sta alla base anche della
mancanza di farmaci salva vita nei Paesi poveri. (WTO:
Accordo TRIPS sulla Proprietà Intellettuale).
5) stanno promuovendo a tutto spiano la privatizzazione e
l’apertura al Libero Mercato estero di praticamente tutti
i servizi alla cittadinanza, anche di quelli essenziali come
sanità, acqua, istruzione, assistenza agli anziani ecc.,
con regole che impediranno di fatto agli amministratori
locali la tutela dei cittadini meno abbienti che non possono
permettersi servizi privati (WTO: Accordo GATS in fase di
negoziazione).
E ricordo, se ce ne fosse bisogno, che questi Accordi sono
vincolanti su qualsiasi legge nazionale, esautorando quindi
i nostri politici dalla gestione della nostra economia nei
capitoli che contano.
TERZO ORGANO: I suggeritori.
Prendete un disegno di legge e un decreto in campo
economico, persino una finanziaria. Pensateli nelle mani dei
politici che li attuano, e ora immaginate cosa gli sta
dietro. Cosa? I ‘suggeritori’. Chi sono? Sono i
lobbisti, coloro cioè che sono ricevuti in privato da ogni
politico che conti al mondo e che gli ‘suggeriscono’
(spesso dettano) i contenuti delle leggi e dei decreti, ma
anche delle linee guida di governo e persino dei programmi
delle coalizioni elettorali. Le lobby non sono
l’invenzione di fantasiosi perditempo della Rete. Sono
istituzioni con nomi e cognomi, con uffici, con budget
(colossali) di spesa, dove lavorano i migliori cervelli
delle pubbliche relazioni in rappresentanza del vero Potere.
In ordine di potenza di fuoco, vi sono ovviamente le lobbies
internazionali, quelle europee e infine quelle italiane.
Parto da queste ultime. Va detto subito che nel nostro Paese
l’interferenza dei ‘suggeritori’ non ha mai raggiunto
i livelli di strapotere degli omologhi americani o europei,
il cui operato tuttavia detta legge per contagio anche in
casa nostra. Ma nondimeno essa c’è, e non va trascurata,
anche perché in Italia esiste un vuoto normativo totale
sull’attività delle lobbies: dopo decine di proposte di
legge, nessuna di esse è mai approdata alla Gazzetta
Ufficiale. I lobbisti italiani sono circa un migliaio,
organizzati in diverse aziende fra cui spunta la Reti ,
fatturato 6 milioni di euro annui e gestione di un ex
d’Alemiano di ferro, Claudio Velardi (altri gruppi:
Cattaneo Zanetto & co., VM Relazioni Istituzionali,
Burson-Marsteller, Beretta-Di Lorenzo & partners…). La
proiezione per il futuro dei ‘suggeritori’ italiani è
di almeno diecimila unità entro dieci anni, almeno secondo
le richieste dei gruppi più noti. In assenza di regole,
dunque, le cose funzionano così: si sfrutta la legge
berlusconiana per il finanziamento ai partiti che permette
finanziamenti occulti alle formazioni politiche fino a
50.000 euro per ciascun donatore, con la possibilità per la
lobby di turno di far versare 49.999 euro dal banchiere A,
altri 49.999 da sua moglie, altri 49.999 da suo figlio, ecc.
all’infinito. In questo modo, con una stima basata sui
bilanci passati, si calcola che il denaro sommerso versato
alla politica italiana ammonti a diverse decine di milioni
di euro all’anno, provenienti dai settori edile,
autostradale, metallurgico, sanitario privato, bancario,
televisivo, immobiliare fra gli altri. Le ricadute sui
cittadini sono poi leggi e regolamenti che vanno a
modificare spesso in peggio la nostra economia di vita e di
lavoro. Un solo dato che fa riflettere: mentre appare ovvio
che le grosse cifre siano spese per i ‘suggerimenti’ ai
due maggiori partiti italiani, colpisce che l’UDC si sia
intascata in offerte esterne qualcosa come 2.200.000 euro
nel 2008, di cui l’80% da un singolo lobbista
(l’immobiliarista Caltagirone). Chi di voi pensa ancora
che il Potere siano i politici a Roma, pensi alla libertà
di Pierferdinando Casini nel legiferare in campo
immobiliare, tanto per fare un esempio. Ma non solo: Antonio
di Pietro incassa 50.000 euro dalla famiglia Lagostena
Bassi, che controlla il mercato delle Tv locali ma che
contemporaneamente serve Silvio Berlusconi e foraggia la
Lega Nord. Un obolo a fondo perduto? Improbabile. Il
Cavaliere poi, non ne parliamo neppure; è fatto noto che il
criticatissimo ponte sullo stretto di Messina, con le
ricadute che avrà su tutti gli italiani, non è certo
figlio delle idee di Berlusconi, piuttosto di tal Marcellino
Gavio, titolare del gruppo omonimo e primo in lizza per
l’impresa, ma anche primo come finanziamenti al PDL con i
650.000 euro versati l’anno scorso.
I ‘suggeritori’ americani… che dire. Negli USA
l’industria delle lobby economiche non è più neppure
riconoscibile dal potere politico, veramente non si capisce
dove finiscano le prime e dove inizi il secondo. Troppo da
raccontare, una storia immensa, che posso però riassumere
con alcuni sketch. Lobby del petrolio e amministrazione di
George W. Bush, risultato: due guerre illegali e sanguinarie
(Iraq e Afghanistan), montagne di morti (oltre 2 milioni),
crimini di guerra, l’intera comunità internazionale in
pericolo, il prezzo del petrolio alle stelle, di conseguenza
il costo della nostra vita alle stelle, ma alle stelle anche
i profitti dei petrolieri. Chi ha deciso? Risposta: i membri
della sopraccitata lobby del petrolio, che sono Dick Cheney,
James Baker III, l’ex della Enron Kenneth Lay, il
presidente del Carlyle Group Frank Carlucci, Robert
Zoellick, Thomas White, George Schultz, Jack Sheehan, Don
Evans, Paul O’Neil; a servizio di Shell, Mobil, Union
Carbide, Huntsman, Amoco, Exxon, Alcoa, Conoco, Carlyle,
Halliburton, Kellog Brown & Root, Bechtel, e Enron. George
W. Bush è il politico più ‘oliato’ nella Storia
americana, con, solo dalle casse dei giganti di petrolio e
gas, un bottino di oltre 1 milione e settecentomila dollari.
Lobby finanziaria/assicurativa e Barak Obama: nel 2008
crollano le banche USA dopo aver truffato milioni di esseri
umani e migliaia di altre banche internazionali, 7 milioni
di famiglie americane perdono il lavoro, l’intera economia
mondiale va a picco, Italia inclusa. Obama firma
un’emorragia di denaro pubblico dopo l’altra per salvare
il deretano dei banchieri truffatori e per rianimare
l’economia (dai 5 mila miliardi di dollari agli 11 mila
secondo le stime), senza che neppure uno di quei gaglioffi
finisca in galera. Anzi: il suo governo ha chiamato a
ripulire i disastri di questa crisi globale gli stessi
personaggi che l’hanno creata. Invece di farli fallire e
di impiegare il denaro pubblico per la gente in difficoltà,
Obama e il suo ministro del Tesoro Timothy Geithner gli
hanno offerto una montagna di denaro facile affinché
comprino i debiti delle banche fallite. Funziona così:
questi delinquenti hanno ricevuto da Washington l’85% del
denaro necessario per comprare quei debiti, mentre loro ne
metteranno solo il 15%. Se le cose gli andranno bene, se
cioè ritorneranno a guadagnare, si intascheranno tutti i
profitti; se invece andranno male, essi ci rimetteranno solo
il 15%, perché l’85% lo ha messo il governo USA e non è
da restituire (i fondi così regalati si chiamano
non-recourse loans). E’ il solito “socialismo al limone:
le perdite sono dei contribuenti e i profitti sono degli
investitori privati”. Non solo: il presidente propone
nell’estate del 2009 una regolamentazione del settore
finanziario che il Washington Post ha deriso definendola
“Priva di un’analisi delle cause della crisi… e senza
alcun vero controllo sugli hedge funds, gli equity funds, e
gli investitori strutturati”, cioè nessun vero limite
agli speculatori che causarono la catastrofe. Domanda:
quanto denaro ha preso Obama in campagna elettorale dalle
lobby finanziarie? Risposta: 38 milioni di dollari. Allora,
chi comanda? Il Presidente o le lobby del Potere?
Poi ci sono i 45 milioni di americani senza assistenza
sanitaria. Obama propone una falsa riforma della Sanità per
tutelare gli esclusi, ma che, nonostante le sciocchezze
scritte dai media italiani, non ha nulla di pubblico ed è
un ulteriore regalo ai giganti delle assicurazioni private
americane. Domanda: quanto denaro ha preso Obama in campagna
elettorale dalle lobby assicurative e sanitarie? Risposta:
oltre 20 milioni di dollari. Allora, chi comanda? Il
Presidente o le lobby del Potere?
Washington è invasa ogni santo giorno da qualcosa come
16.000 o 40.000 lobbisti a seconda che siano registrati o
meno, la cui percezione del potere che esercitano è
cristallina al punto da spingere uno di loro, Robert L.
Livingston, a sbottare entusiasta “Ci sono affari senza
limiti per noi là fuori!”, mentre dalle finestre del suo
ufficio spiava le sedi del Congresso USA.
Ma l’ultimo sketch del potere dei ‘suggeritori’,
sempre in ambito americano, è quello delle lobby ebraiche.
Qui il dibattito è aperto, fra coloro che sostengono che
sono quelle lobby a gestire interamente la politica
statunitense nel teatro mediorientale, e coloro che lo
negano. Personalmente credo più alla prima ipotesi, ma la
sostanza non cambia: di fatto ci troviamo ancora una volta
di fronte alla dimostrazione che neppure il governo più
potente del mondo può sottrarsi ai condizionamenti del
Potere vero. Ecco un paio di illustri esempi: nella
primavera del 2002, proprio mentre l’esercito israeliano
reinvadeva i Territori Occupati con i consueti massacri
indiscriminati di civili, un gruppo di eminenti sostenitori
americani d’Israele teneva una conferenza a Washington,
dove a rappresentare l’amministrazione di George W. Bush
fu invitato l’allora vice ministro della difesa Paul
Wolfowitz, noto neoconservatore di estrema destra e aperto
sostenitore della nazione ebraica. Lo scomparso Edward Said,
professore di Inglese e di Letteratura Comparata alla
Columbia University di New York e uno degli intellettuali
americani più rispettati del ventesimo secolo, ha
raccontato un particolare di quell’evento con le seguenti
parole: “Wolfowitz fece quello che tutti gli altri avevano
fatto – esaltò Israele e gli offrì il suo totale e
incondizionato appoggio – ma inaspettatamente durante la
sua relazione fece un fugace riferimento alla ‘sofferenza
dei palestinesi’. A causa di quella frase fu fischiato
così ferocemente e per così a lungo che non potè
terminare il suo discorso, abbandonando il podio nella
vergogna.” Stiamo parlando di uno dei politici più
potenti del terzo millennio, di un uomo con un accesso
diretto alla Casa Bianca e che molti accreditano come
l’eminenza grigia dietro ogni atto dello stesso ex
presidente degli Stati Uniti. Eppure gli bastò sgarrare di
tre sole parole nel suo asservimento allo Stato d’Israele
per essere umiliato in pubblico e senza timori da chi,
evidentemente, conta più di lui nell’America di oggi. Le
lobby ebraiche d’America hanno nomi noti: AIPAC (American
Israel Public Affairs Committee), ZOA (Zionist Organization
of America), AFSI (Americans for a Safe Israel), CPMAJO
(Conference of Presidents of Major American Jewish
Organisatios), INEP (Institute for Near East Policy), JDL
(Jewish Defense League), B’nai Brith, ADL (Anti Defamation
League), AJC (American Jewish Committee), Haddasah. Nei
corridoi del Congresso americano possono creare seri
grattacapi a Senatori e Deputati indistintamente. Un fronte
compatto che secondo lo stesso Edward Said “può
distruggere una carriera politica staccando un assegno”,
in riferimento alle generose donazioni che quei gruppi
elargiscono ai due maggiori partiti d’oltreoceano.
Nel 1992 George Bush senior ebbe l’ardire (e la
sconsideratezza) a pochi mesi da una sua possibile
rielezione alla Casa Bianca di minacciare Tel Aviv con il
blocco di dieci miliardi di dollari in aiuti se non avesse
messo un freno agli insediamenti ebraici nei Territori
Occupati. Passo falso: gli elettori ebrei americani, che
già per tradizione sono propensi al voto Democratico,
svanirono davanti ai suoi occhi in seguito alle
sollecitazioni delle lobby, e nel conto finale dei voti Bush
si trovò con un misero 12% dell’elettorato ebraico contro
il 35% che aveva incassato nel 1988. Al contrario, la
campagna elettorale del suo rivale Bill Clinton fu invece
innaffiata dai lauti finanziamenti proprio di quelle
organizzazioni di sostenitori d’Israele, che l’allora
presidente aveva in tal modo alienato.
E in ultimo l’Europa, cioè l’Unione Europea. Che alla
fine significa Brussell, cioè la Commissione Europea , che
è il vero centro decisionale del continente, e che dopo la
ratifica del Trattato di Lisbona è divenuta il super
governo non eletto di tutti noi, con poteri immensi. A
Brussell brulicano dai 15.000 ai 20.000 lobbisti, che
spendono un miliardo di euro all’anno per ‘suggerire’
le politiche e le leggi a chi le deve formulare. E come
sempre, eccovi i nomi dei maggiori gruppi: Trans Atlantic
Business Dialogue (TABD) - European Services Leaders Group
(ESLG) – International Chamber of Commerce (ICC) –
Investment Network (IN) – European Roundtable of
Industrialists (ERT) – Liberalization of Trade in
Servicies (LOTIS), European Banking Federation,
International Capital Market Association e altri. Il loro
strapotere può essere reso dicendovi che per esempio
l’Investment Network si riuniva direttamente dentro il
palazzo della Commissione Europea a Bruxelles, o che il TABD
compilava liste di suoi desideri che consegnava alla
Commissione da cui poi pretendeva un resoconto scritto
sull’obbedienza a quegli ordini. Le aziende rappresentate
sono migliaia, fra cui cito una serie di nomi noti: Fiat e
Pirelli, Barilla, Canon e Kodak, Johnson & Johnson,
Motorola, Ericsson e Nokia, Time Warner, Rank Xerox e
Microsoft, Boeing (che fa anche armi), Dow Chemicals,
Danone, Candy, Shell, Microsoft, Hewlett Packard, IBM,
Carlsberg, Glaxo, Bayer, Hoffman La Roche , Pfizer, Merck, e
poi banche, assicurazioni, investitori…
Mi fermo. Il rischio nel continuare è che si perda di vista
il punto capitale, ovvero l’assedio che i lobbisti pongono
alla politica. Esso, oltre a dimostrare ancora una volta che
il potere reale sta nei primi e non nella seconda, è un
vero e proprio attentato alla democrazia. Poiché ha ormai
snaturato del tutto il principio costituzionale di ogni
nazione civile, secondo cui i rappresentanti eletti devono
fare gli interessi delle maggioranze dei cittadini e
tutelare le minoranze, non essere gli stuoini delle elite e
dei loro ‘suggeritori’.
QUARTO ORGANO: Think Tanks
Letteralmente “serbatoi di pensiero” nella traduzione in
italiano, le Think Tanks sono esattamente ciò, ovvero
fondazioni dove alcuni fra i migliori cervelli si trovano
per partorire idee. Il loro potere sta nell’assunto che
apre questa mia trattazione, e cioè che sono le idee a
dominare sia la Storia che la politica, e di conseguenza la
nostra vita, in particolare l’idea economica. Lewis Powell
lo comprese assai bene nel 1971, quando diede il via alla
riscossa delle elite e alla fine della democrazia
partecipativa dei cittadini (si legga ‘Ecco come
morimmo’, paolobarnard.info). Infatti egli scrisse:
“C’è una guerra ideologica contro il sistema delle
imprese e i valori della società occidentale”. La parola
‘ideologica’ è la chiave di lettura qui, volendo dire
che se le destre economiche ambivano a riconquistare il
mondo, se ambivano a sottomettere la politica, cioè a
divenire il vero Potere, si dovevano armare di idee in grado
di scalzare ogni altro sistema di vita. Ecco che dalle sue
parole nacquero le prime Think Tanks, come la Heritage
Foundation , il Manhattan Institute, il Cato Institute, o
Accuracy in Academe. La loro strategia era semplice:
raccogliere denaro da donatori facoltosi, raccattare nelle
università i cervelli più brillanti, pomparli di sapere a
senso unico, di attestati prestigiosi, e immetterli nel
sistema di comando della società infiltrandolo tutto. Per
darvi un’idea di che razza di impatto queste Think Tanks
sono riuscite ad avere, cito alcuni fatti. Nel solo campo
del Libero Mercato, cioè dell’idea economica del vero
Potere, ve ne sono oggi 336, piazzate oltre che nei Paesi
ricchi anche in nazioni strategiche come l’Argentina e il
Brasile, l’Est Europa, l’Africa, l’India, la Cina , le
ex repubbliche sovietiche dell’Asia, oltre che in Italia
(Adam Smith Soc., CMSS, ICER, Ist. Bruno Leoni, Acton Ist.).
Alcune hanno nomi sfacciati, come la Minimal Government, la
The Boss, o la Philanthropy Roundtable; una delle più note
e aggressive è l’Adam Smith Institute di Londra, che
ostenta un’arroganza di potere tale da vantare come
proprio motto questo: “Solo ieri le nostre idee erano
considerate sulla soglia della follia. Oggi stanno sulle
soglie dei Parlamenti”. Di nuovo, il fatto è sempre lo
stesso: la politica è la marionetta, o, al meglio, è il
braccio esecutivo del vero Potere. Infatti, l’osservatore
attento avrà notato che assai spesso i nostri ministri
economici, i nostri banchieri centrali, ma anche presidenti
del consiglio (Draghi e Prodi su tutti) si trovano a cene o
convegni presso queste fondazioni/Think Tanks, di cui in
qualche raro caso i Tg locali danno notizia. In apparenza
cerimonie paludate e noiose, in realtà ciò che vi accade
è che ministri, banchieri e premier vi si recano per dar
conto di ciò che hanno fatto per compiacere all’idea
economica del vero Potere. Nel 1982, l’Adam Smith
pubblicò il notorio Omega Project, uno studio che ebbe
ripercussioni enormi sulla gestione delle nostre vite di
lavoratori ordinari, e dove si leggeva che i suoi scopi
erano di “fornire un percorso completo per ogni governo
basato sui principi di Libero Mercato, minime tasse, minime
regolamentazioni per il business e governi più marginali
(sic)”. In altre parole tutto ciò che ha già divorato la
vita pubblica in Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e che
sta oggi “sulla soglia del Parlamento” in Italia.
QUINTO ORGANO: l’Europa dei burocrati non eletti
Non mi ripeto, poiché questo capitolo è già
esaustivamente descritto qui
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=139
. Ma ribadisco il punto centrale: dopo la ratifica del
“colpo di Stato in Europa” che prende il nome di
Trattato di Lisbona, 500 milioni di europei saranno a breve
governati da elite di burocrati non eletti secondo principi
economici, politici e sociali interamente schierati dalla
parte del vero Potere di cui si sta trattando qui, e che
nessuno di noi ha potuto scegliere né discutere. Il governo
italiano ha ratificato questo obbrobrio giuridico senza
fiatare, obbedendo come sempre.
SESTO ORGANO: il Tribunale degli Investitori e degli
Speculatori Internazionali
Era il 16 Settembre del 1992, un mercoledì. Quel giorno un
singolo individuo decise di spezzare la schiena alla Gran
Bretagna. Si badi bene, non al Burkina Faso, alla Gran
Bretagna. E lo fece. George Soros, un investitore e
speculatore internazionale, vendette di colpo qualcosa come
10 miliardi di sterline, causando il collasso del valore
della moneta inglese che fu così espulsa dal Sistema
Monetario Europeo. Soros si intascò oltre 1 miliardo di
dollari, ma milioni di inglesi piansero lacrime amare e il
governo di Londra ne fu umiliato.
Era l’agosto del 1998, e nel caldo torrido di New York un
singolo individuo contemplò il crollo dei mercati mondiali
per causa sua. John Meriwether, un investitore e speculatore
internazionale, aveva giocato sporco per anni e irretito
praticamente tutte le maggiori banche del mondo con 4,6
miliardi di dollari ad alto rischio. La sua compagnia,
Long-Term Capital Management, era nota a Wall Street perché
i suoi manager si fregiavano del titolo di ‘I padroni
dell’universo’, cioè pochi individui ubriachi del
proprio potere. Meriwether perse tutto, e i mercati del
mondo, che alla fine sono i nostri posti di lavoro,
tremarono. La Federal Reserve di New York dovette
intervenire in emergenza col solito salvataggio a spese dei
contribuenti.
Era l’anno scorso, e in un ufficio londinese
dell’assicurazione americana AIG, un singolo individuo, di
nuovo un investitore e speculatore internazionale di nome
Joseph Cassano, dovette prender su la cornetta del telefono
e dire alla Casa Bianca “… ho mandato al diavolo la
vostra economia, sorry”. E lo aveva veramente fatto.
Questa volta la truffa dei suoi investimenti era di 500
miliardi di dollari, le solite banche internazionali
(italiane incluse) vi erano dentro fino al collo con cifre
da migliaia di miliardi di dollari a rischio. Panico
mondiale, fine del credito al mondo del lavoro di quasi
tutto il pianeta e, sul piatto di noi cittadini, ecco
servita la crisi economica più pericolosa dal 1929 a oggi.
Ovvero le solite lacrime amare, veramente amare, per le
famiglie di Toronto come per quelle di Perugia, per quelle
di Cincinnati come per quelle di Lione, a Vercelli come a
Madrid ecc. Per non parlare degli ultimi della Terra…
Tre storie terribilmente vere, che descrivono chiaro, anzi,
chiarissimo, cosa si intende per il ‘Tribunale degli
Investitori e degli Speculatori Internazionali’, e quale
sia il loro sterminato potere nel mondo di oggi. Altro che
Tremonti o Confindustria. Nel mondo odierno esiste una
comunità di singoli individui privati capaci di movimentare
quantità di ricchezze talmente colossali da scardinare in
poche ore l’economia di un Paese ricco, o le economie di
centinaia di milioni di lavoratori che per esse hanno
faticato un’intera vita, cioè famiglie sul lastrico,
aziende che chiudono. Le loro decisioni sono come sentenze
planetarie. Inappellabili. Si pensi, se è possibile pensare
un’enormità simile, che costoro stanno facendo oscillare
sul Pianeta qualcosa come 525 mila miliardi di dollari in
soli prodotti finanziari ‘derivati’, cioè denaro ad
altissimo rischio di bancarotta improvvisa. 525 mila
miliardi… Vi offro un termine di paragone per capire: il
Prodotto Interno Lordo degli USA è di 14 mila miliardi di
dollari. Rende l’idea? L’Italia dipende come qualsiasi
altra nazione dagli investitori esteri, per cifre che si
aggirano sui 40 miliardi di euro all’anno, cioè più di
due finanziarie dello Stato messe assieme. Immaginate se una
cifra simile dovesse sparire dalla nostra economia oggi. Nel
2008 è quasi successo, infatti ne sono scomparsi di colpo
più della metà (57%) col risultato in termini di perdita
di posti di lavoro, precarizzazione, e relativo effetto
domino sull’economia di cui ci parla la cronaca. Ripeto:
qualcuno che non sta a palazzo Chigi, decide che
all’Italia va sottratto il valore di oltre un’intera
finanziaria. Così, da un anno all’altro, una cifra pari a
tutto quello che lo Stato riesce a spendere per i cittadini
gli viene sottratta dal ‘Tribunale degli Investitori e
degli Speculatori Internazionali’, a capriccio. Questa
tirannia del vero Potere prende il nome tecnico di Capital
Flight (letteralmente capitali che prendono il volo), ed è
interessante constatare il candore con cui il
‘Tribunale’ descrive la pratica: basta leggere
Investors.com là dove dice che “Capital Flight è lo
spostamento di denaro in cerca di maggiori profitti… cioè
flussi enormi di capitali in uscita da un Paese… spesso
così enormi da incidere su tutto il sistema finanziario di
una nazione”. Peccato che di mezzo ci siano i soliti
ingombranti esseri umani a milioni. Oltre al caso italiano,
si pensi alla Francia, altro Stato ricco e potente, ma non a
sufficienza per sfuggire alle sentenze del ‘Tribunale’,
che ha punito l’Eliseo con una fuga di capitali pari a 125
miliardi di dollari per aver legiferato una singola tassa
sgradita al business.
CONCLUSIONE
Gli organi esecutivi del vero Potere non si limitano a
questi sei, vi si potrebbe aggiungere il World Economic
Forum, il Codex Alimentarius, l’FMI, il sistema delle
Banche Centrali, le multinazionali del farmaco. Ma quelli
menzionati sono gli essenziali da conoscere, i primari.
Un’ultima brevissima nota va dedicata alle mafie
regionali, che sono spesso erroneamente annoverate fra i
poteri forti (e non posso purtroppo entrare qui nel perché
siano un così caratteristico fenomeno italiano). La lotta
ad esse è sacrosanta, ma il potere che gli verrebbe
sottratto da una eventuale vittoria della società civile è
prima nulla a confronto di quanto illustrato sopra, e in
secondo luogo è comunque un potere concessogli da altri.
Traffico di droga, prostituzione, traffico d’armi, e
riciclaggio di rifiuti tossici sono servizi che le mafie
praticano per conto di committenti sempre riconducibili al
vero Potere, o perché da esso condizionati oppure perché
suoi ingranaggi importanti. Serva qui quanto mostrato nel
1994 dal programma d’inchiesta ‘Panorama’ della BBC,
dove un insider della criminalità organizzata britannica si
rese disponibile a condurre il reporter nel cuore della
“mafia più potente del mondo”, a Londra. L’auto su
cui viaggiavano con telecamera nascosta si fermò a
destinazione… nel centro della City finanziaria della
capitale. Indicando dal finestrino i grattacieli dei giganti
del business internazionale, il pentito disse: “Eccoli,
stanno tutti lì”. (si pensi che il giro d’affari
mondiale delle Cosche è stimato sugli 80 miliardi di
dollari, che sono un terzo del giro d’affari di una
singola multinazionale del farmaco come la Pfizer )
Se queste mie righe sono state efficaci, a questo punto i
lettori dovrebbero volgere lo sguardo a quegli ometti in
doppiopetto blu che ballonzolano le sera nei nostri Tg con
il prefisso On., o il suffisso PDL, PD, UDC, e dovrebbero
averne, non dico pietà, ma almeno vederli per quello che
sono: le marionette di un altro Potere. Ma soprattutto, i
lettori dovrebbero finalmente poter connettere i punti del
puzzle, e aver capito da dove vengono in realtà i problemi
capitali della nostra vita di cittadini, o addirittura i
drammi quotidiani che tante famiglie di lavoratori
patiscono, cioè chi li decise, chi li decide oggi e come si
chiamano costoro. Da qui una semplice considerazione: se vi
sta a cuore la democrazia, la giustizia sociale, e la vostra
economia quotidiana di lavoro e di servizi essenziali alla
persona, allora dovete colpire chi veramente opera per
sottrarceli, cioè il vero Potere. Ci si organizzi per
svelarlo al grande pubblico e per finalmente bloccarlo. Ora
lo conoscete, e soprattutto ora sapete che razza di macchina
micidiale, immensa e possente esso è. Risulta ovvio da ciò
che gli attuali metodi di lotta dei Movimenti sono
pietosamente inadeguati, infantili chimere, fuochi di
paglia, che mai un singolo attimo hanno impensierito quel
vero Potere. Di conseguenza lancio un appello ancora una
volta:
VA COMPRESO CHE PER ARGINARE UN TITANO DI QUELLA POSTA
L’UNICA SPERANZA E’ OPPORGLI UN’ORGANIZZAZIONE DI
ATTIVISTI E DI COMUNICATORI ECCEZIONALMENTE COMPATTA,
FINANZIATA, FERRATA, DISCIPLINATA, SU TUTTO IL TERRITORIO,
AL LAVORO SEMPRE, IMPLACABILE, NEI LUOGHI DELLA GENTE
COMUNE, PER ANNI.
Altra speranza non c’è, sempre che ancora esista una
speranza.
|
IVAN. 8 dicembre 2009 17:00
.
(da TNT:)
«...ho deciso di ridurre drasticamente la mia
partecipazione a questo forum finché non noterò un po’
di “risveglio collettivo di coscienza”.»
____________________________
In tal caso, arrivederci al 2045, Team.
Hai appena verificato l'effetto di quello che chiamo
"Fattore A".
Chi prima chi dopo, tutti i forumisti ci devono sbattere il
naso. Ed esaurita l'iniziale fase "entusiastica" di scrivere
su un forum (fase che si autoalimenta DA SE',
indipendentemente dai riscontri ottenuti), bisogna
riscoprire un nuovo tipo di MOTIVAZIONE, stavolta ben più
intenzionale e personalizzata.
(Su questo argomento non aggiungo altro. Metabolizza.)
Quanto al...
«...poiché questo thread non è più stato sviluppato né
con le tecniche delle “scatole cinesi” né in altro
modo»...
...ti rimando a ciò che avevo spiegato sull'ASPETTATIVA.
Sentiamo: CHI avrebbe dovuto "svilupparlo"?
Io - come promotore del thread stesso?
Sergio - come cervellone che notoriamente non ha altro scopo
nella vita che dar corda a tutti i cani & porci che scrivono
cazzate sui forum?
Un nuovo "Utente X" registratosi appositamente perché
affascinato dagli argomenti in questione?
Ebbene, tutte ASPETTATIVE.
E ancora una volta cadi nell'auto-tranello di unificare il
"Quadro" con la sua "Cornice".
Qui non siamo responsabili dei riscontri ottenuti, né
abbiamo il diritto di fare i conti in tasca del tempo
altrui.
Parlando per me: sono stato assente dal forum due settimane
perché dovevo occuparmi di casini dannatamente REALI. E nel
frattempo - CVD - non mi sono perso nulla. Lo stesso
girotondo di sempre.
E in questo panorama vuoi ricordarmi che ho in sospeso una
risposta, un thread incompiuto, un argomento da sviluppare?
Dai.
Dobbiamo prendere la nostra partecipazione a questo forum
per quella che è: un GIOCO.
Che come tutti i giochi, può essere giocato BENE oppure
MALE.
Partecipare ad un forum deve essere una cosa distensiva e
rigenerante; ci mancherebbe che uno si ritrovi più depresso
di prima che si collegasse.
E se devo sacrificare il mio (poco) tempo libero per
invischiarmi con bambini capricciosi, finti tonti e malati
di visibilità...beh, al diavolo tutti gli "sviluppi" di
questo mondo.
Di tutto questo, ti consiglio di fartene una ragione: può
non piacerti o non trovarti d'accordo, ma rimane un DATO DI
FATTO. Di fronte al quale l'Aspettativa si infrange
miseramente.
(Premesso ciò, sei ancora intenzionato a "sviluppare"
qualcosa senza più la ZAVORRA dell'Aspettativa,
stavolta?)
.
|
Lucio Musto 8 dicembre 2009 16:08
beh! t_n_t, non è che si può portare avanti una
discussione su "Dì la tua" a colpi di interventi da
quattromila e rotte parole alla volta!...
Comprensibile che il thread si smorzi.
Perché uno che si prende la briga di seguirti a leggere
quello che tu hai copiaincollato per lui, poi si sente in
diritto, quasi in dovere, da citarti un'altra fonte
autorevole, con un copiaincolla da diecimila parole ed alla
via così!...
Non ti pare?
|
t_n_t 8 dicembre 2009 11:25
Ho trovato un bell’articolo riflessivo sul blog di un
legale-giurista del Lazio che potrebbe perfettamente
definire i punti 5 e 6 di questo thread.
Non so se qualche “acuto” utente lo proverà a
commentare dopo averlo inquadrato nella giusta ottica;
magari il fatto che non è farina del mio sacco potrebbe
essere uno (insussistente) dei motivi…
Per correttezza riporto a seguire il link, dal quale è
possibile attingere ulteriori interessanti informazioni;
poiché questo thread non è più stato sviluppato né con
le tecniche delle “scatole cinesi” né in altro modo (e
dire che determinati argomenti riguardanti il nostro futuro
dovrebbero destare opportuno interesse), ho deciso di
ridurre drasticamente la mia partecipazione a questo forum
finché non noterò un po’ di “risveglio collettivo di
coscienza”.
TNT - Trust Network Team
---
http://paolofranceschetti.blogspot.com
I mass media per controllare la popolazione e la tecnica del
corto circuito
1. Premessa. 2. Il problema delle riforme della
magistratura. 3 il problema degli aumenti di carriera e di
stipendio dei magistrati. 4. Il problema della mafia. 5. La
globalizzazione e i fatti del G8. 6. Il problema del doping.
7. Il caso Garlasco e il caso Cogne. 8. Il problema di
Berlusconi e del monopolio televisivo. 9. La questione
ebraica. 10. Il problema della massoneria. 11. Conclusioni.
La tecnica del corto circuito.
1. Premessa
Da piccolo, ogni tanto, sentivo degli intellettuali dire
cose che non capivo. Pasolini diceva che nulla è più
terribile della Televisione. Molti dicevano che la TV era un
mezzo di controllo delle masse, ma non riuscivo a capire il
perché e soprattutto il come ciò avvenisse. Secondo la mia
limitata visione di allora, che controllo poteva esercitare
un mezzo che mandava film, spettacoli, e notizie? Tanto,
pensavo, c’è sempre la nostra intelligenza che vaglierà
se una cosa è giusta o no.
Da sempre, fin da quando ero giovane, per educazione o per
carattere o forse per entrambe le cose, ho sempre cercato di
capire “il diverso da me” e quindi sono sempre stato
incuriosito dalle tesi completamente opposte alle mie,
cercando di capire come e perché una persona potesse
credere in una tesi completamente opposta (che io ritenevo
sbagliata); e spesso scoprivo, sorprendendomi, che a
guardare la cosa dal punto di vista dell’altro, anche
l’altro può aver ragione.
Questa mia caratteristica mi ha portato a cercare di capire
cosa spingesse una persona a votare comunista ed essere
filo-sovietico negli anni '70 anche se in Russia era notorio
che non esistesse alcuna libertà; cosa spingesse una
persona a essere fascista anche se era notoria la rovina a
cui aveva portato il fascismo; cosa spingesse una persona ad
essere atea o ad aderire all’islamismo, cosa spingesse un
mafioso a stare dalla parte della mafia, ecc....
Per quanto riguarda l’informazione, quindi, per anni ho
cercato di leggere quotidiani diversi contemporaneamente (ad
esempio Il manifesto e Il giornale) tentando di capire la
realtà attraverso le informazioni che ci danno i mass
media, libri compresi.
Il risultato ottenuto è stato un completo black out del mio
cervello, che ad un certo punto si è rifiutato di guardare
TG e leggere giornali perché avevo capito che da anni si
ripetevano gli stessi fatti, le stesse dichiarazioni, le
stesse polemiche, con il risultato che non si concludeva mai
nulla.
Il culmine della mia esasperazione arrivò con Tangentopoli.
Ricordo che i giornali erano arroccati su queste due
posizioni: destra (Tangentopoli è una manovra della
sinistra per abbattere la destra) e sinistra (W i magistrati
e il loro lavoro). Questa posizione era sbagliata, perché
entrambe le parti avevano la loro parte di ragione. Dopo
qualche tempo poi anche la sinistra iniziò a fare leggi per
abbattere il potere della magistratura. La cosa che più mi
stupiva però era che nei giornali e nella politica di
entrambi gli schieramenti non c’era traccia del problema
principale di Tangentopoli: cioè il fatto che era stato
sollevato il velo sul sistema di potere in Italia,
dimostrando che ovunque, tangenti e corruzioni erano la
regola incontrastata. E nessuno parlava di questo problema,
e della sua soluzione; il dibattito si riduceva al problema
“è giusto che la magistratura interferisca con la
politica?”
La mia reazione, allora fu comune a quella di molte persone.
Smettere di informarmi.
Francamente non mi è mai sembrata una scelta saggia, e in
fondo capivo che era sbagliato rinunciare a capire. In fondo
ammiravo quelli che resistevano, che continuavano a lottare
politicamente e informarsi, ma io ho ceduto perché non ce
la facevo più.
Oggi però, dopo anni di studio di materie giuridiche, e una
certa approfondita conoscenza di alcuni fatti di cronaca,
posso dire che il mio atteggiamento non era sbagliato.
In realtà i mass media sono programmati esattamente per
questo. Cortocircuitare il cervello delle persone per mezzo
di una tecnica che descriverò di seguito e che si chiama,
appunto, tecnica del Corto circuito.
Per descriverla prenderemo in esame brevemente e
sinteticamente alcune delle principali questioni o notizie
di cui mediamente è informato ogni cittadino attraverso i
TG.
Vedremo che in genere si contrappongono sempre due tesi di
fondo. Entrambe hanno la caratteristica di essere vere; il
problema è che spostano l’attenzione dal problema
principale, impedendo di far capire qualcosa a qualsiasi
cittadino anche di cultura.
2. Il problema delle riforme della magistratura
Cominciamo dalle riforme della magistratura. Il problema è
in genere se dividere o no le carriere dei PM da quelle dei
giudici.
Tesi della destra (e dell’avvocatura): sì, è necessario
dividere le carriere. Infatti i giudici sono troppo spesso
appiattiti sulle posizioni dei PM, e inoltre è necessario
al fine di specializzare maggiormente le professionalità
dei singoli individui.
Tesi della sinistra (e della magistratura): la separazione
delle carriere significa sottoporre il PM al controllo del
governo, e questo è inammissibile.
In realtà il problema è che hanno ragione entrambi, di
conseguenza nella bagarre che scoppia, la lotta diventa
inevitabile e si schierano i magistrati (che sono
inevitabilmente tutti di sinistra, secondo l’immagine che
ne rilasciano i media) e gli avvocati (che sono
inevitabilmente tutti di destra).
La verità è un’altra, e in genere non la dice nessuno:
è necessario dividere le carriere. La verità è anche,
però, che ci sono mille sistemi per separare le carriere
senza sottoporre il PM al controllo dell’esecutivo. E la
verità è anche che le leggi sulla magistratura così come
sono congegnate oggi necessiterebbero di riforme adeguate, e
non delle riforme barzelletta che propongono i governi
recenti, che peggiorano la qualità della nostra giustizia
anziché migliorarla.
3. Il problema degli aumenti di carriera e di stipendio
della magistratura
Tesi della destra: non è giusto che gli scatti di carriera
e di stipendio siano automatici. Tutto deve dipendere dal
merito e quindi occorre stabilire dei concorsi interni
durante la carriera.
Tesi della sinistra: il sistema è giusto, perché evita che
i magistrati lavorino pensando solo alla carriera.
Anche qui hanno ragione entrambe le fazioni. Il problema
però è che stabilendo concorsi interni durante la
carriera, il magistrato sarà valutato da persone che
necessariamente non saranno più preparate di lui a
valutarlo. In altre parole, essendo difficile reperire
persone più preparate giuridicamente di un magistrato,
sarà impossibile creare delle commissioni serie. C’è
quindi il sospetto che questo sistema di meritocrazia che
vorrebbe introdurre la destra sia un modo per silurare i
magistrati sgraditi e promuovere quelli più docili. Anche
qui il sistema corretto ci sarebbe, cioè introdurre sistemi
di meritocrazia oggettivi, come il numero di sentenze
emesse, il numero di sentenze appellate, ecc…
4. Il problema della mafia
Tesi della sinistra: la destra è collusa con la mafia,
infatti abbiamo Berlusconi, Dell’Utri, Previti, in
parlamento.
Tesi della destra: la tesi che Berlusconi sia mafioso è un
complotto della sinistra. I processi sono pilotati e fatti
apposta per screditare il premier.
Il problema è che hanno ancora una volta ragione entrambi
ma la realtà è molto più complicata, e ad addentrarcisi
c’è da diventare matti. La destra è collusa con la
mafia, ma lo è anche la sinistra, tanto che hanno candidato
nelle loro fila diverse persone coinvolte con la mafia,
quindi da questo punto di vista, non c’è nulla di diverso
tra i due schieramenti.
I processi sono pilotati, è vero. Ma è altrettanto vero
che in genere i reati che accertano sono veri. E’ vero
infatti che Andreotti colludeva con la mafia, come è vero
che Berlusconi e Dell’Utri hanno colluso con essa.
Inoltre, se è vero che i processi sono pilotati e voluti,
questo non avviene certo ad opera della sinistra, bensì
della massoneria al potere, che usa questi processi come uno
spauracchio per lanciare messaggi al politico di turno da
bruciare, avvertire, o distruggere.
D’altronde il problema della mafia non è la mafia
stessa.
Il problema della mafia lo ha sintetizzato bene Riina
durante il maxiprocesso; disse “scusi signor Presidente,
ma a me pare che ogni fatto che capita in Italia la colpa è
sempre di Totò Riina anche per fatti che sono accaduti
quando ero in carcere; dovreste invece cercare tra i servizi
segreti e tra i comunisti, Caselli e Violante”.
Riina diceva il vero anche se la sua intenzione era mandare
un messaggio a qualcuno e non difendere se stesso
(indifendibile dato che ha più ergastoli di chiunque in
Italia), né scaricare le sue responsabilità su altri.
Il punto è che sopra la mafia c’è la massoneria, e i
responsabili del sistema mafioso che abbiamo in Italia, sono
proprio i politici, di destra e di sinistra. Pannella,
Bertinotti, Veltroni ecc.
Solo che essendo difficile individuare le responsabilità di
costoro, ed essendo invece facilissimo individuare le
connivenze di alcuni esponenti della destra, ecco che la
sinistra appare – di facciata - più pulita. Ma il
problema è altrove, e la verità i giornali non la diranno
mai.
5. Il caso Garlasco e il caso Cogne
La stessa tecnica è utilizzata nei processi di cronaca.
Prendiamo Garlasco e Cogne. Possono essere trattati insieme,
dal momento che sono delitti della stessa organizzazione e
quindi ricorrono le stesse modalità.
- Tesi accusatoria. Sono stati Stasi e la Franzoni. Lo
dimostrano le contraddizioni nelle loro deposizioni, lo
dimostra il fatto che probabilmente erano presenti al
momento del delitto, lo dimostrano alcune prove (sempre
equivoche e mai definitive magari… ma tant’è); lo
dimostrano le perizie psichiatriche (taroccate, ma
tant’è…).
- Tesi innocentista. Non sono stati Stasi e la Franzoni.
Manca l’arma del delitto. Manca il movente. Manca la prova
definitiva. Per commettere un delitto del genere occorrevano
più persone.
Anche qui il problema è mal posto e hanno parzialmente
ragione entrambe le fazioni. Il punto è che i media si
pongono inequivocabilmente le domande sbagliate. Le domande
giuste sarebbero: posto che Chiara Poggi lavorava per la
Computer Sharing che dipendeva dai servizi segreti, come mai
la procura non ha acquisito le analisi telefoniche per
individuare la presenza di eventuali dipendenti della CS
quel giorno sulla scena del delitto? Come mai non si chiede
l’acquisizione delle immagini dei satelliti che da anni
oramai immortalano quotidianamente le nostre vite, per
controllare se sia entrato o uscito qualcuno dalla casa?
Come mai le indagini sembrano puntare solo su Stasi?
Domande analoghe ci si dovrebbe porre nel caso Cogne, ma il
discorso sarebbe troppo lungo.
In altre parole. Certo che non ci capisce niente nessuno. I
giornali in genere sviano volutamente l’attenzione dai
veri problemi, come è successo ad esempio nel caso del
Mostro di Firenze, vicenda a cui abbiamo dedicato un
articolo pochi giorni fa.
6. La globalizzazione e i fatti del G8
Questi due eventi li trattiamo insieme perché esiste un
collegamento che ora spiegheremo.
- Tesi della destra. La globalizzazione è un fenomeno
necessario ed essere contro la globalizzazione significa
inseguire idee utopistiche, ed essere contro la storia.
- Tesi della sinistra estrema. La globalizzazione uccide le
popolazione del terzo mondo, distrugge il mercato anche
locale italiano, ecc.
- Fatti del G8 e tesi della destra. I no global sono dei
delinquenti che hanno sfasciato, picchiato, incendiato,
ecc… Sono degli incivili. Era giusto perseguirli e quindi
occorre guardare benevolmente i fatti della caserma Diaz. In
fondo, i poliziotti cercavano di evitare che dei delinquenti
distruggessero la città. Se hanno ecceduto un po’
perdonateli.
- Fatti del G8 e tesi della sinistra. I no global erano
persone pacifiche e la polizia è fascista e assassina. I
delinquenti sono nello Stato.
La verità è completamente diversa. La globalizzazione è
un fenomeno per certi versi inevitabile, ma dovrebbe essere
condotta con il rispetto delle popolazioni del mondo, nel
rispetto della concorrenza, ecc… Il che non accade,
perché molte multinazionali sono delle vere e proprie
fabbriche di morte.
Al G8 i cosiddetti Black Block erano in realtà per la
maggior parte agenti dei servizi segreti stranieri e
italiani che avevano il compito di distruggere, incendiare e
devastare (ecco perché la polizia non intervenne a bloccare
la cosiddette tute nere, mentre al contrario picchiavano
innocui manifestanti dell’Azione Cattolica o di alcuni
centri sociali).
Il fine era quello di imprimere nel cervello della gente la
seguente equazione: essere contro la globalizzazione è
uguale ad essere dei delinquenti.
Non è la polizia ad essere fascista ed assassina, né lo
erano quei poveri carabinieri che si sono ritrovati in
piazza Alimonda quando è morto Carlo Giuliani.
Gli assassini sono altri.
Ma vallo a far capire alla gente.
7. Il problema del doping
Scelgo poi un argomento di scarsa importanza a caso. Il
doping. Se viene beccato un atleta che si dopava – come
Pantani - scoppia il finimondo.
La maggior parte dirà “non è vero, è un
complotto”.
Alcuni diranno “è vero, è giusto che se ne vada, ha
commesso un illecito”.
In realtà tutti sanno che nessun professionista di
eccellenza può diventare tale senza doping. Lo dimostrano
le prestazioni medie dei campioni dei vari sport,
impensabili 40 anni fa. E lo sa chiunque stia nel settore.
Ricordo che quando a venti anni feci gli esami da istruttore
di Body Building, tra le materie di esame c’era, appunto,
il doping nei vari sport, dove i nostri insegnanti ci
spiegavano candidamente che in nessuno sport, tranne forse
nel ping pong e nel golf, è possibile raggiungere
prestazioni di eccellenza senza il doping.
Allora il problema non è se Pantani di dopasse o meno. Il
problema è che Pantani si dopava come tutti, ma forse meno
degli altri (perché i campioni sono geneticamente
precostituiti e necessitano di meno sostanze della media);
il problema è: perché lui?
8. Il problema di Berlusconi e del monopolio televisivo
- Tesi della destra. Berlusconi dice che non è vero che ha
sei televisioni. Primo. Perché ha i nemici in casa (basta
vedere quello che gli hanno combinato con il caso Spatuzza
le sue stesse TV).
Secondo. Perché la Rai non è sua e lo dimostra il fatto
che Travaglio ad Anno Zero sparla continuamente contro di
lui.
- Tesi degli avversari. Berlusconi detiene sei TV perché di
tre ne è il proprietario. E altre tre le controlla
indirettamente perché è innegabile che il governo abbia un
certo potere di influenza sulla TV di stato.
Anche qui hanno ragione entrambi.
Quello che Berlusconi non dice è che il suo problema non
sono i comunisti in casa. Sono i poteri massonici a cui lui
deve rispondere, per cui avviene che se la massoneria decide
che un certo conduttore (ad esempio Mentana, Costanzo, o
chiunque altro) deve rimanere al suo posto, la volontà di
Berlusconi non conta nulla e prevale la volontà dei reali
padroni di Mediaset.
Quindi, oggi che è stato deciso il linciaggio mediatico di
Berlusconi, neanche lui può impedirlo.
Ora, è ovvio che non conoscendo il sistema massonico e i
suoi meccanismi, chiunque osservi ciò che succede in TV non
riesce a capirci nulla.
In questo senso ha ragione Travaglio quando dice che i
giornali sono i cani da guardia del potere. Sono infatti i
legacci che ricordano sempre, puntualmente, ai politici come
devono comportarsi, altrimenti intervengono con la mannaia
mediatica, come nel caso Marrazzo, ad esempio.
9. La questione ebraica
I problemi tra Israele e Palestina nascono nel 1947 quando
l'ONU decide di assegnare agli ebrei, che da tempo non
avevano una patria, un territorio che più o meno era al
confine tra Egitto, Libano, Siria e Giordania.
Il 14 maggio del 1948 viene dichiarata ufficialmente la
nascita dello Stato di Israele e il giorno dopo, per
intuibili motivi, scoppia una guerra e il neonato stato
viene attaccato da Egitto, Siria, Giordania, Iraq e
Libano.
E da quel giorno la guerra non è mai finita.
- Tesi filo israeliana. Israele ha diritto ad avere uno
stato, dopo che per secoli è stato perseguitato, umiliato,
cacciato. Nessun popolo ha mai subito tante discriminazioni
come quello ebreo. Quindi chi nega lo stato di Israele nega
il diritto del popolo ebreo ad esistere.
- Tesi anti israeliana. Il fatto di avere diritto ad uno
stato non dà ad Israele il diritto di commettere atrocità.
Né di sconfinare dai territori assegnati (infatti a
tutt'oggi Israele pare che abbia occupato una porzione di
territorio immensamente superiore a quella che gli era stata
assegnata originariamente). Inoltre occorre tenere presente
che i territori israeliani sono stati assegnati senza
consultare i palestinesi, il che si è tradotto in un abuso
delle Nazioni Unite a danno di un popolo arabo, che è un
fatto di per sé idoneo a scatenare una guerra mondiale (Le
stesse Nazioni Unite che poi – dopo aver creato il
problema assegnando ad Israele i territori - hanno più
volte emanato risoluzioni considerando illegittimo il
comportamento di Israele).
La verità è completamente diversa. Il popolo di Israele
avrebbe diritto ad un terra, questo è sicuro. Ed è
assolutamente vero che nessun popolo è stato tanto
perseguitato nei secoli.
Ma l’ONU ha volutamente assegnato ad Israele i territori
in questione perché si doveva creare un focolaio di guerra
permanente. Era infatti assolutamente ovvio che piazzando i
territori dello stato in quella posizione sarebbe scoppiata
una guerra (che infatti, come abbiamo detto, scoppiò il
giorno dopo).
Peraltro Gerusalemme è considerata città santa dalle tre
maggiori religioni mondiali: cristianesimo, islamismo ed
ebraismo. Il che equivale a mettere tre belve in uno stesso
recinto con un solo pezzo di carne.
In altre parole, volutamente si è creata una situazione di
guerra, ma la maggior parte degli israeliani e dei
palestinesi non la vorrebbe. La guerra è invece creata ad
arte e voluta e mantenuta dall’élite dominante, anche (ma
non solo) per preparare un futuro terreno di scontro nei
prossimi anni tra Occidente ed Oriente, e preparare il
terreno alla terza guerra mondiale.
10. Il problema della massoneria
E veniamo ad uno dei problemi che più ho trattato in questo
blog, quello della massoneria. Anche qui le informazioni
sono in genere create ad arte per cortocircuitare chi si
occupa del problema.
- Tesi della massoneria. La massoneria è un ricettacolo di
sapienza e conoscenza antiche. La massoneria ha fatto la
storia dell’umanità in questi secoli. Senza la massoneria
avremmo ancora gli stati assoluti e il dominio della Chiesa.
Tant’è vero che gli uomini più importanti della storia
erano massoni: Einstein, Guglielmo Marconi, Beethoven,
Mozart, Garibaldi, Mazzini, D’Annunzio Pascoli, Cavour,
persino Bakunin e Marx, ecc…
- Tesi antimassoniche. La massoneria occulta la verità. La
massoneria ha dominato gli eventi della storia e ancora li
domina, commettendo crimini atroci (quelli che noi
descriviamo nel blog). In una società democratica le
società segrete non devono esistere.
Anche qui il problema è che hanno ragione entrambi. La
massoneria ha fatto la storia dell’umanità, nel bene e
nel male; probabilmente, nei secoli passati, più nel bene
che nel male. I massoni dimenticano di dire che però nel
novero dei massoni dobbiamo mettere anche Licio Gelli, Totò
Riina, Leoluca Bagarella, Stefano Bontade, i componenti
della Banda della Magliana, l’arcivescovo Marcinkus,
alcuni Papi, ecc… e, ci giurerei, anche gli attuali
vertici della mafia come Matteo Messina Denaro.
Il problema poi è che il vincolo di segretezza massonico
più altri meccanismi permettono, alla fine, che si
impongano spesso al potere le frange più criminali della
massoneria; ed è probabile che oggi, al potere, di vertici
che non siano criminali non ne esistano praticamente
più.
E’ probabile che un giorno il velo di segretezza della
massoneria cadrà e allora tutto il suo patrimonio di
conoscenze da essa detenuto potrà essere reso disponibile,
anche perché, come dice giustamente Israel Regardie nella
sua “Magia della Golden Dawn”, anche se si mette a
disposizione di tutti la conoscenza più elevata, la mente
limitata continuerà a percepire solo una parte del tutto e
nella maggior parte dei casi le persone comuni non
riesciranno a vedere le cose che hanno davanti agli
occhi.
E che Israel Regardie abbia ragione lo dimostra che
nonostante i libri sulla Golden Dawn siano scritti da un
massone, e trattino ovviamente anche i rituali della Rosa
Rossa, qualche imbecille continua a scrivere sul mio blog
“non credo all’esistenza della Rosa Rossa”, “non ci
sono prove della sua esistenza”. Cioè decine di libri
scritti da persone che dichiarano di appartenere ad un
organizzazione X, non costituiscono la prova
dell’esistenza di questa organizzazione.
La cosa è talmente demenziale che si commenta da sola, ma
dimostra comunque come in effetti, anche se la verità la
metti davanti agli occhi di qualcuno, chi non vuole vedere
continuerà a rimanere cieco.
Ma per ora il fatto è che hanno ragione entrambi gli
schieramenti, il che impedisce di cercare delle soluzioni,
condividerle, e anche solo “vederle”.
11. Conclusioni. La tecnica del corto circuito
I mass media, insomma sono fatti in modo da presentare
sempre una realtà sfaccettata, ma senza mai far capire i
veri problemi a chi ascolta o legge.
Apparentemente regna un certo contraddittorio e una
democrazia di facciata, perché in TV noi sentiamo parlare
Berlusconi su un canale e sull’altro Travaglio e
Santoro.
Le finte liti tra Santoro e Berlusconi contribuiscono poi a
dare al tutto un senso di realtà.
Di conseguenza succede che la maggior parte delle persone,
che è molto condizionabile e in genere si allinea al
partito o alla religione che ha abbracciato a costo di
negare l’evidenza, prenderà acriticamente le parti di uno
o dell’altro, e starà a destra o a sinistra.
Coloro che volessero andare oltre la cortina e capire
qualcosa di più sono invece destinati a subire una specie
di cortocircuito, perché finiscono per non capire più
niente e rinunciano a seguire la politica e la cronaca.
Questa tecnica può essere chiamata, appunto, tecnica del
corto circuito. In pratica con essa il sistema si assicura
che i sudditi saranno equamente divisi tra due fazioni
opposte, entrambe parziali e faziose, che non si
incontreranno mai e non capiranno mai la verità; e si
assicura che coloro che non vorranno prendere parte alla
lotta saranno innocui perché non avranno capito nulla.
L’informazione è orientata quindi a disinformare e
dividere la gente in due parti, entrambe sbagliate. Questo
accade in tutti campi, ad esempio nel dibattito medicina
naturale /medicina alternativa (problema che viene posto
come una rigida alternativa, mentre invece le due discipline
dovrebbero stare in termini di complementarietà), nel
dibattito sul doping nello sport (da una parte chi dice che
il doping è proibito, dall’altro chi dice che si dopano
tutti, e hanno ragione entrambi), nel dibattito tra
esoteristi e razionalisti (dove l’alternativa è: o sei un
esoterista, quindi sei un matto fuori dalla società; o sei
un razionalista e credi nella scienza allora sei una persona
intelligente) e in mille altri campi, dove trovare un
giornale, un libro, o un TG che dia una notizia corretta è
impossibile.
Peraltro, non solo vengono orientate adeguatamente le scelte
della maggioranza incanalandole entro binari precostituiti,
di destra o sinistra, ma vengono selezionati accuratamente
gli argomenti, in modo che sui punti più importanti
l’informazione sia inesistente.
Quindi non si parla mai di massoneria (ma sempre e solo,
ossessivamente, di mafia). Non si parla mai di sistema
bancario e sistema dell’emissione della moneta. Non si
parla mai di Trattato di Lisbona.
Così oggi abbiamo un trattato che ha reintrodotto la pena
di morte, che toglie sovranità agli stati nazionali, che
permette che l’Unione Europea possa fare leggi che saranno
superiori a quelle costituzionali senza possibilità di
adire la Corte Costituzionale, che ci fa governare da una
giunta che non sappiamo neanche come e con che criteri viene
eletta e senza possibilità di controllo da parte del
cittadino; in pratica hanno introdotto un Trattato
autoritario che abolisce ogni libertà fondamentale per il
cittadino, all’insaputa di tutti, giuristi compresi, e con
l’unanimità di tutto il parlamento.
Ecco uno dei risultati di questo sistema mediatico. Che
mentre in Tv parlano delle scappatelle di Berlusconi e del
pentito Spatuzza, con il Grande Fratello e il calcio in
fondo al telegiornale, tolgono libertà ai cittadini
distruggendo gli stati sovrani, secondo un progetto
massonico che risale perlomeno al 1500 e a Comenio.
Per evitare che ci mandino in cortocircuito il cervello
c’è un solo modo. Non guardare la Tv e non comprare i
giornali, e informarsi da soli, con pazienza, col proprio
intuito. O non informarsi per niente.
Per evitare, invece, la deriva autoritaria, non c’è
possibilità.
Il trattato infatti è entrato in vigore da pochi giorni,
nell’assoluta indifferenza dei media e dei cittadini ma
anche dei giuristi, sempre informatissimi su “mille modi
per impugnare una multa per divieto di sosta” ma
completamente all’oscuro del sistema in cui vivono.
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doctor 19 novembre 2009 9:47
Poiché i commenti sull'argomento delle vaccinazioni non si
sono dimostrati troppo azzeccati/approfonditi E RIGUARDA LA
SALUTE DI UNA FETTA IMPORTANTE DELLA POPOLAZIONE DI QUESTO
STATO, mi farebbe proprio piacere un commento "democratico"
sugli accorgimenti adottati tra stato e azienda farmaceutica
per distribuire i vaccini in massa.
A seguire il relativo articolo reperito in internet.
//////
sabato 7 novembre 2009
Influenza A H1N1 e l'Italia in stato di calamità?
INFLUENZA "A" IN ITALIA
Il 21 settembre 2009 la Corte dei Conti ha emanato una
delibera (n.16/2009/P) per tentare di dare una valutazione
sul contratto di fornitura di dosi di vaccino A(H1N1) tra il
Ministero della Salute e la Novartis (ex CIBA-Geigy/Sandoz
multinazionale svizzera quotata a New York, che produce il
vaccino).
Da un primo esame sommario si evidenziano le seguenti
anomalie :
1-il contratto manca di un parere tecnico per valutare la
congruità dei prezzi.
2-la Corte dei Conti non può approfondire l’esame del
contratto perché il medesimo non solo è a trattativa
riservata ma è stato decretato avendo applicato le stesse
emergenze previste per eventi calamitosi di natura
terroristica (ordinanza n.3275 del 28 marzo 2003)
3-La vaccinazione è stata messa non nelle mani del
ministero della Salute, ma in quelle della Protezione Civile
e paragonata a terremoti, frane e guerra batteriologica (si
tratta di un'influenza ufficialmente definita "molto
leggera").
4-L’importo del contratto di 24.080.000 euro al netto di
IVA sarà pagato anche se la Novartis non ottenesse
l’autorizzazione alla commercializzazione o se non
arrivasse in tempo alla consegna.
5-Nel caso di difetti di fabbricazione l’ultimo giudizio
sarà del fornitore.
6-Per il fornitore non è prevista alcuna penalità.Occorre
osservare che oltre alla illegalità del contratto dal punto
di vista formale ed economico, può essere fornito un
prodotto anche difettoso che può creare danni alla salute
dei pazienti, senza che chi lo produce possa rischiare
nulla.
Tra poco vedremo militari pattugliare le nostre città
rastrellando chi non è ancora vaccinato???
//////
Scusate ancora...24.000.000 e rotti di Euro...NOSTRI...alla
Novartis anche se il vaccino non verrebbe autorizzato?
Ed il Ministro della Salute ha scaricato la responsabilità
mettendo la patata bollente in mano alla Protezione
Civile?
Questa è la nostra democrazia...e qui in questo forum c'è
ancora qualcuno che si tiene le fette di salame sugli occhi
e non capisce (o peggio fa finta di non capire) quello che
ci vogliono fare?
Se fosse perchè a qualcuno dei nostri Governanti sta a
cuore la nostra salute, adotterrebbero questi sotterfugi?
Perché sorvolate spesso su questo argomento? Me lo spiegate
cari bei ragionatori?
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sergio2 18 novembre 2009 16:21
Due riflessioni ricollegandomi al commento di Ivan del 16
novembre, ore 17:38.
Che la nostra non sia una democrazia ma una oligarchia
(ovvero governo dei pochi, da non confondersi con
aristocrazia, governo dei migliori) mi sembra un fatto
assodato.
Sul punto mi limito a notare che l’accesso alla politica e
la partecipazione al fine di contribuire a determinare la
politica nazionale sono ben presidiate da un mugolo di
“bravi” di manzoniana memoria.
Aggiungo che l’elettore non può incidere sulla scelta dei
candidati che dovrebbero rappresentare il “popolo
sovrano” e non può scegliere tra i candidati che gli
oligarchi designano.
Insomma siamo come un’assemblea degli azionisti che non
conta nulla nella formazione del consiglio di
amministrazione, per usare una metafora cara al nostro
mister B.
In altre parole, possiamo al massimo con il voto incidere
sul numero di soldatini su cui potrà contare ogni capo
partito.
Gli istituti di democrazia diretta esistono solo sulla
carta.
La distinzione tra potere legislativo e potere esecutivo è
solo fittizia: il parlamento è un votificio con funzioni
notarili, cioè approvare quel che piove
dall’esecutivo.
La Costituzione, quotidianamente calpestata, è ormai carta
straccia al punto che qualcuno può permettersi di affermare
idiozie del tipo “se questa legge non passa, allora si
torna al voto e mi faccio riconfermare dal popolo!”
Archiviato il tema democrazia, occupiamoci del popolo.
E’ risaputo che il “popolo bue” rappresenta la
stragrande maggioranza del popolo intero.
Il dato è facilmente verificabile da chiunque, eccezion
fatta per i buoi.
Infatti, sono innumerevoli le persone che affermano che gli
italiani
-non hanno senso civico
-non hanno rispetto della legge
-sono esasperatamente individualisti
-pensano solo a gozzovigliare
-non hanno rispetto per gli altri
-non leggono, non si informano, non si documentano
-sono bigotti
-sono ignoranti
-sanno occuparsi solo di calcio o di “grande
fratello”
-sono plagiati
-hanno le fette di salame sugli occhi
-sono ciarlatani
-sono creduloni
-si fanno infinocchiare
-sono coglioni
Potrei continuare ma penso sia sufficiente il piccolo elenco
stilato.
Data la diffusione di affermazioni di questo genere, si può
facilmente dedurre che la maggioranza degli italiani
appartenga alla specie in florida espansione nota come
“popolo bue”.
I pochi che rimangono si dannano l’anima per rimettere le
cose a posto, ma la lotta è impari e la sproporzione di
forze notevole.
Non va poi dimenticato che oltre ai numerosi appartenenti al
“popolo bue”, i pochi popolani avveduti devono
cimentarsi con immigrati, drogati, checche, froci, finocchi,
trans, puttane, mafiosi, camorristi, terroni, negri,
fannulloni, magnaccia, traditori… comprenderete che la
vita dei pochi popolani avveduti non è per nulla
invidiabile.
Non basta il loro amore caritatevole, la loro abnegazione,
il loro sacrifico che talvolta giunge al martirio… se il
buon Dio non illumina gli animi dei tanti buoi.
Dio, dove sei? Cosa aspetti a ridare dignità umana a questo
fottuto popolo bue?
Insomma, le cose andrebbero anche bene, il sistema Italia
funziona e tira senza bisogno di viagra. Le Istituzioni
fanno la loro parte con solerzia, i controlli non mancano,
il governo è il migliore che si possa desiderare, la
corruzione è ai minimi livelli tanto da non destare allarme
sociale.
Avremmo tutte le carte in regola per essere al vertice della
classifica mondiale.
Ma abbiamo la sfiga che la maggioranza degli italiani è di
razza bovina, elementi forzuti, d’accordo, ma
terribilmente stupidi e bovini fino al midollo.
Tutto si concentra nella frase “che volete farci, gli
italiani sono fatti così!”
Mi sorge un dubbio. Vuoi vedere che chi afferma “la colpa
è del popolo bue” è un bue?
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doctor 17 novembre 2009 11:36
Ancora a Lucio Musto
Ero forse l'unico a non averle augurato il meglio per la
prossima settimana; come tanti altri l'attendo qui subito
dopo l'intervento.
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