Commenti
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valeria8109
11 dicembre 2009 23:22
Allora, una domanda alla volta:

1) Qual'è la vostra personale accezione del termine "Democrazia"?

R: alla lettera: "governo del popolo", ovvero uno Stato nel quale i cittadini possono esprimere le loro preferenze riguardo alle persone che dovranno governare lo Stato medesimo.

2) L'Italia può essere definita a pieno titolo una "Democrazia"?

R: attualmente no, lo è solo di nome, perché i componenti del Parlamento non sono più eletti dal popolo.

3) Quali riforme introdurreste, nell'attuale apparato democratico, per renderlo più funzionale?

R: ritornerei all'elezione diretta dei parlamentari e ne ridurrei drasticamente il numero.

4) In un sistema Democratico, è davvero sempre la "Maggioranza" a decidere?

R: no, le decisioni vanno sempre prese in accordo con l'Opposizione, o almeno vanno ascoltate e valutate le ragioni di quest'ultima, senza attacchi e offese.

5) Attraverso quali tecniche è comunque possibile aggirare la Volontà Popolare in una Democrazia?

R: attraverso la tecnica dell'abbindolamento subdolo e della menzogna ripetuta.

6) Possono esistere delle forme di Potere AL DI FUORI/SOPRA della struttura sociale democratica?

R: no, pena la perdita della libertà dei cittadini.
t_n_t
11 dicembre 2009 23:11
Da MORFEUS

NEOOO...DOVE CAVOLO SEEEIIIIII...

---

Non c'è dubbio...siamo in MATRIX...
Lucio Musto
11 dicembre 2009 20:45
@ IVAN

E' per errore che hai inserito lo stesso intervento anche ne "l'angolo dei dubbi"? ... nel dubbio, ripeto qui quello che ho replicato lì:

..........
ucio Musto
11 dicembre 2009 20:35:11
@ IVAN

in lingua italiana, il termine c'è, non occorre una circonlocuzione!

"" Devi prendere le persone una ad una e appiccicarle al muro, parlargli, guidarle, capire dove e come puoi far breccia nelle sue convinzioni bislacche. ""

Basta dire: "devi indottrinarle".

Basta inchiodargli in testa: "E' scritto sull'Unità", e siamo tornati al 1950

...........

Scusate anche la mia, di ridondanza
IVAN.
11 dicembre 2009 20:29
.


ZZAPP!

*****

2) L'Italia può essere definita a pieno titolo una "Democrazia"?


(da SERGIO - 18 novembre): «Che la nostra non sia una democrazia ma una oligarchia (ovvero governo dei pochi, da non confondersi con aristocrazia, governo dei migliori) mi sembra un fatto assodato.»
_________________________________



Sergio, stai scherzando, spero.

Sarà "assodato" per i Bradipi. Ma per i non-ancora-bradipi, il sistema in cui viviamo è considerata una Democrazia «...perché lo sentiamo dire da quando siamo nati, e tanto basta».
E tanto basta. Malgrado ciò che possa dirgli la loro Percezione Diretta.



È un po' come in "Mars Attack", dove gli alieni, un secondo prima di incenerire un umano sul posto, dicevano puntualmente: "Noi veniamo in pace". E ZZAPP! Mucchietto di cenere.
Qualcuno capiva lo stratagemma, e cercava di allarmare gli altri: «Ma difendetevi, cavolo! Sparategli a vista!» «E perché? Vengono in pace...» ZZAPP!

Gli "alieni" di Montecitorio sfruttano lo stesso inganno.
«Ehi, ma non è che vi state facendo gli affaracci vostri sulla nostra pelle?»
«Certo che no, rassicurati...Come potremmo? Siamo in una Democrazia...» ZZAPP! (onomatopea che qui, più che indicare una riduzione in cenere, indica uno strusciamento fallico sulle pareti di un retto.)

Capisci quanto agli Oppressori riesca facile, il giochetto "Noi veniamo in pace / Siamo in Democrazia"?
Uno si fa incantare dalle parole, e rinnega mentalmente ciò che gli dicono i suoi stessi occhi.



In proposito, mi viene in mente ciò che spiegava Robert Palmer sui "filtri" che frapponiamo tra la nostra Mente e i nostri Sensi.
In breve, questi "filtri" sono come una serie di occhiali con lenti deformanti, per cui l'immagine di partenza viene riadattata a come VOGLIAMO che ci appaia.

L'opera di sgretolamento dei nostri personali "flitri" mentali è individuale e VOLONTARIA; non c'è modo di effettuarla a livello di MASSA.
Al contrario del loro rafforzamento e sfruttamento (anzi, più è vasto il bacino di referenza di una menzogna, più le difese dei singoli individui vengono invalidate).

Son cavoli a sostituire una illusione mentale radicata fin dalla nascita attraverso la cultura popolare.
Devi prendere le persone una ad una e appiccicarle al muro, parlargli, guidarle, capire dove e come puoi far breccia nelle sue convinzioni bislacche.
E contare su una LORO iniziativa di approfondire la questione; viceversa, sarà solo un inutile scontro di Convinzioni, in cui non avrà nessuna importanza quale sia la "convinzione" più verosimile.



Orsù; se davvero potessimo considerare come fatto UNANIMEMENTE "assodato" che l'Italia è di fatto una Oligarchia e non una Democrazia, mi riterrei già più che soddisfatto, giuro.
E magari potrei cominciare a dare soddisfazione a quel KORIJOVKU che la mena tanto sul "passare ad approfondire i punti 5 e 6".

Ma così non è, Sergeij. Sono ancora in troppi, coloro che vengono ZZAPPati in maniera tremendamente ingenua, per considerarlo un fatto "assodato".

Potremmo fare un sondaggio ("Quanti dei lettori non considerano assodato che l'Italia è di fatto una Oligarchia?"), ma siamo un po' a corto di referenti, per considerare attendibile il risultato.

Quindi anche il resto delle tue prove-a-sostegno è tutt'altro che "assodato":
- «Gli istituti di democrazia diretta esistono solo sulla carta.»
- «La distinzione tra potere legislativo e potere esecutivo è solo fittizia.»
- «L’elettore non può incidere sulla scelta dei candidati che dovrebbero rappresentare il “popolo sovrano” e non può scegliere tra i candidati che gli oligarchi designano.»

Puoi prolungare l'elenco fin che vuoi, rimangono tutte argomentazioni RIGETTABILI dalla convinzione arbitraria che "siamo in Dermocrazia", e punto (ZZAPP!)



Orbene, volgiamo un po' lo sguardo al famoso "Popolo Bue".
Con proporzioni indeterminate, potremmo suddividerlo in TRE categorie fondamentali:

1) Coloro che sono già consapevoli degli inganni perpetrati tra le Parole e i Fatti, e dei MODI con cui vengono perpetrati.

2) Coloro che aspettano solo l'imbeccata giusta per mettere in discussione il loro sistema di condizionamenti artificiali.

3) Coloro che non si schioderanno MAI dalle loro convinzioni illusorie, quale che sia l'Evidenza che gli sbatti sotto il naso.

Immagino sia superfluo precisare quale debba essere la categoria "referente" di una eventuale opera di Informazione.
Con le altre due, anche se per motivi opposti, è inutile sprecare energia.

E da queste parti, come siamo messi? A occhio e croce io direi...ZZAPP!


.
Lucio Musto
11 dicembre 2009 18:46
Osservazione:

Io non so nulla dei molti signori i cui nomi vedo scritti.

Ma vedo che di tutti si parla male, spesso molto male, qualche volta malissimo.

Dall'avvento del "Nuovo Forum", salvo errori, non ricordo di aver letto lodi di nessuno, se non di Cesare Merzagora, che purtroppo è passato a miglior vita nel 1991.

Deduco che anche qui, come in tutto il resto d'Italia si gioca allo sfascio, ma senza cercare di costruire nulla... non su queste pagine, almeno!
Sophia
11 dicembre 2009 16:44
sì lo so che quel che scrive e dice non è farina sua ma dal modo in cui l'hanno selezionata per quel ruolo rilevante si capisce che i "veri capi cupola" fanno pena.
sugar magnolia
11 dicembre 2009 16:22
Uuuuuuuuu

questa proprio non la sapevo.
Sapevo che per diventare avvocato aveva preso la residenza a Catanzaro (lei, Bresciana), 6 mesi.

Ma lo sai come e' finita ??

Che ha passato l'esame.
E diventata avvocato !!

Ma quella del Consiglio di Desenzano mi mancava.
Cmq non ti credere che sia lei a decidere quelle riforme, sono state decise dai "veri capi" e lei e' quella che ci ha messo la faccia.

Tutto qui !!!
Sophia
11 dicembre 2009 15:25
ah guarda se è per questo la lista delle persone da "eliminare" non dico dalla faccia dalla terra ma da ogni ruolo e funzione pubblica sarebbe lunga ... vogliamo dimenticarci di Mancino e Violante? E D'Alema? Fassino? Rutelli? Prodi? dobbiamo continuare? E' proprio necessario?

Basterebbe che si moltiplicassero a macchia d'olio le richieste di un PARLAMENTO PULITO e certificato DOC.....

E vogliamo parlare di chi sta decidendo del lavoro degli altri????

la Gelmina ha pure il coraggio di parlarci di "meritocrazia"??? ma non si vergogna???

lei che ha fatto un concorso a Catanzaro ... e che nel suo CV disponibile su wikipedia leggo:

"Entrata in Forza Italia, nel 1998 si è posizionata prima tra gli eletti alle amministrative, ricoprendo la carica di presidente del consiglio del comune di Desenzano del Garda fino al 2000, anno in cui fu sfiduciata per inoperosità"

Nella Delibera del consiglio comunale n. 33 del 31/03/2000 con cui la Gelmini fu espulsa dal consiglio, su mozione del suo partito, si legge la seguente motivazione : "manifesta incapacità ed improduttività politica ed organizzativa"

Di che meritocrazia stiamo parlando???
sugar magnolia
11 dicembre 2009 14:50
Cuffaro, Dell'Utri, Cosentino, Fitto

CAZZO SOFI

ma lo sai che anche io, emiliano-leghista (ma con poca convinzione, piu' che altro sono esasperato contro il sud, ma non che mi senta intimamente leghista, anzi, sparano troppe cazzate da bar dello Sport) DAVVERO SONO STOMACATO NEI CONFRONTI DI QUESTI SIGNORI TESTE' MENZIONATI ??

Con il 1° e il 3° poi ho una particolare avversione che sfocia nel disprezzo piu' totale (anche se, a onor del vero, il 1° e' attualmente coperto da Casini)

E' una sconcezza, davvero una sconcezza, il trionfo del meridionalismo piu' corrotto/arraffone/clientelare.

E poi ne hai scordato uno buono, un vero "pezzo da novanta":

E IL BUON CLEMENTE DA CEPPALONI DOVE LO METTI ??

Ovviemente a Strasburgo (e dove senno' ???)
Sophia
11 dicembre 2009 14:17
Questo è il motivo per cui non riesco a riconoscermi con questa gente.

pur essendo io stessa una precaria che "rischia" di trovarsi senza rinnovo del contratto ... mi sentirei un pesce fuor d'acqua a manifestare assieme a gente che parla un linguaggio vecchio e senza bussola.

Preferisco trovare altri modi per esprimere il mio dissenso nei confronti della politica economica di questo governo di "evasori" che proteggono gente come Cuffaro, Dell'Utri, Cosentino, Fitto e compagnia bella
Lucio Musto
11 dicembre 2009 14:00
scusa Sophia, non avevo visto il tuo intervento, ed ho posto il quesito nell' "Angolo dei dubbi", proprio perché avevo visto, al TG, quel manifestante intervistato... quello con la bandiera sulle spalle, che sembrava non aver la più lontana idea circa pro cosa o contro cosa stava manifestando!
Sophia
11 dicembre 2009 13:53
quella di oggi è una manifestazione politica organizzata da Cgil e sostenuta dal PD.

Il fatto che non stiamo parlando ne' di una scampagnata ne' dello stesso "popolo" del no B Day lo si capiscedal fatto che, mentre il 5 dicembre u.s. non c'è stato un solo incidente o tafferurglio ma semmai molta energia incanalata positivamente, in quella di oggi nei 3 cortei ci sono state tensione e scontri tra studenti/precari e polizia.

La mia non vuol essere una condanna nei confronti di chi ha scelto lo scontro duro. Ma solo una sottolineatura che non stiamo parlando della stessa gente.

Io lì non ci sono.
yannis
11 dicembre 2009 13:17
Certo se la democrazia si difende con le farneticanti dichiarazioni di Di Pietro fatte durante la scampagnata di oggi a Roma c'è solo da vergognarsi e provare pena per quanti seguono il trattorista molisano. Che Vergogna, e costui ha scritto anche su giornali stranieri che in Italia la democrazia era in pericolo. vabbè, c'è chi ci crede
yannis
t_n_t
10 dicembre 2009 20:44
@ lucilla

Figurati...mi fa piacere che non tutti sono sonnambuli; tra l'altro ho letto in velocità qualche informazione sul sito dell'autore in questione, pure ex giornalista di Report...e ne spiega di cose interessanti.

Ora che ho trovato il blog dell'avvocato Paolo Franceschetti (mi sono visto alcuni video suoi su google proprio oggi) ed il sito di Paolo Bernard mi sto facendo una bella cultura su determinate situazioni che prima solo intuivo...mentre adesso verifico che qualcuno sta facendo un bellissimo lavoro di assemblaggio.

Anche il sito Luogocomune di Mazzucco non è male per reperire determinate info...
lucillafiaccola1796
10 dicembre 2009 20:06
DEMOCRAZIA: tra le Parole e i Fatti
T_N_T Infiniti RinGraziamenti per le veramente preziose informazioni che ci hai elargito con l'articolo di Paolo Barnard! L'ho copiato, eleborato graficamente con Word,e inviato ai miei corrispnd'Amici!!!!
Io me lo sto Centellinando!!!
Grazie Grazie Grazie :~)
t_n_t
9 dicembre 2009 20:01
@ Ivan

Caro mio, davo per scontato che non ti servisse una specifica quando ho sintetizzato "sul thread di Ivan" piuttosto che un più corretto "thread ATTIVATO da Ivan"...se adesso mi fai le pulci per queste cazzate...suvvia...

Per quanto riguarda il rasserenarsi gli animi, io sono tranquillo...quello che ritenevo mi mancava da scrivere l'ho scritto negli ultimi 2 post lunghi, benchè non farina del mio sacco.

Ripeto solo che mi avrebbe fatto piacere giungere a determinate conclusioni insieme ad altri...se ai miei post passati ci fossero state repliche costruttive.

Ogni utente è certamente libero di dedicare il proprio tempo libero agli svaghi che preferisce o replicare ai post recenti e/o meno recenti che più gli ispirano...così come scegliere di non dare seguito o replicare ai post a tema del thread che costui ha attivato, se intravede o ritiene che tale eventuale replica non andrebbe ad attirare l'interesse o la partecipazione dei più ma solo ad alimentare (o riesumare) un desolante confronto a 2, peraltro con visioni abbastanza simili...quindi dandosi ragione a vicenda...

Io, d'altro canto e come ho già scritto, ritengo di non avere più troppo interesse a partecipare attivamente a questo forum se non rilevo un minimo di partecipazione agli argomenti che mi interessano e per i quali PRIMA ero anche disposto ad impegnarmi a produrre post di un certo impegno; nel momento in cui verifico che la partecipazione dei pochi buoni rimasti viene utilizzata per argomenti che non mi stimolano più di tanto (anche se confermo che mi sono particolarmente piaciuti i 2 raccontini, quello di Lucio sulla casetta austriaca ed il tuo dell'alieno) scelgo di lasciare il gioco e faccio presente il motivo.

Ci rimango invece interdetto nel constatare che persone di cultura e che scelgono di parlare di politica in questo forum, non VEDONO o COMPRENDONO quello che sta succedendo realmente.

Quindi niente autoreti dal mio punto di vista e per quanto riguarda la comprensione su "Quadro & Cornice", mi devi perdonare ma non sono un esperto d'arte...
IVAN.
9 dicembre 2009 15:07
.


Il thread di..."Ivan"?!

"Team", continui a farti un'autorete dietro l'altra...e io sono ancora a centrocampo aspettando che mi arrivi la palla.

Mi sa che quando parlo di "Quadro & Cornice" non rendo l'idea.
Nè quando parlo di "affrancarsi dall'Aspettativa".
Nè che non possiamo fare i conti in tasca del tempo altrui (non ho ancora finito di leggere il primo paragrafo del tuo articolo, e mi hai già bollato come "disinteressato").

Ti rendi conto che stai facendo tutto da solo?

(Sarà meglio prendersi una pausetta per dar tempo agli animi di rasserenarsi, va'.)


.
t_n_t
9 dicembre 2009 11:22
Lucio, solo per meglio ancora precisare, determinati copia/incolla recenti altro non sono che spiegazioni dettagliate di precedenti post farina del mio sacco molto più corti (di quelli di Sergio).

Poichè mi era parso che con questo thread si voleva anche entrare nel merito di certe situazioni, NON ci sono riuscito PER GRADI dato il disinteressamento anche dell'autore del thread e quindi, anzichè continuare ad impegnarmi postando ragionamenti di mano mia che non hanno avuto le necessarie repliche per poter arrivare in fondo, ecco che ci sono arrivato ugualmente ricopiando con pochissimo sforzo i lavori altrui.

Questi sono ora postati nel giusto thread...poi quello che ognuno vorrà fare non mi interesserà più di tanto.

La vivacità in un forum la possono fare gli utenti tutti insieme...sia con le contestazioni legittime sia con gli approfondimenti del caso...

Non ho invece alcun piacere partecipare ad un forum ridotto a 3 o 4 solitari che lamentano SEMPRE le stesse inutili cose.
Lucio Musto
9 dicembre 2009 11:04
Ma senz'altro t_n_t, sei nel tuo pieno diritto!...

Mai pensato di contestarti!
Mi ero solo permesso di riferire la mia esperienza sul fatto che discussioni con interventi molto lunghi difficilmente restano frequentate.

E mi sono permesso di farlo solo perché tu lamentavi la poca vivacità di questo Thread.

Saluti a te

Lucio Musto 9 dicembre 2009
t_n_t
9 dicembre 2009 9:19
Lucio, niente intromissione...tra l'altro siamo sul thread di Ivan...

Mi sa che ti è sfuggita una piccola parte della mia precedente risposta.

Io non me la prendo mica a male se una persona decide di non dare seguito al thread che attiva e sceglie di non approfondire gli argomenti che lui stesso ha impostato.

Che non se la piglino chiaramente a male nemmeno gli altri, se FINISCO di dire la mia SIA utilizzando scritti reperiti in rete che reputo degni di essere integralmente ricopiati qui perchè perfettamente confacenti, SIA dichiarando trasparentemente quanto educatamente che non sento più alcuna motivazione a scrivere nel mio tempo libero nulla di impegnativo quanto verosimile...tanto non ricevo neppure quel minimo di soddisfazione che SI CHIAMA REPLICA COSTRUTTIVA...

Quindi rimango semplice osservatore a leggermi ogni tanto i bei raccontini pittoreschi che posti tu oppure attendo l'arrivo di qualche nuovo utente che magari mi stimola a rientrare con l'intento di divertirmici un po'...sempre che i fatti del giorno, all'improvviso non cominceranno a "svegliare" quegli utenti che finora si sono dimostrati semplici "sonnambuli".

Saluti
Isaia Kwick
9 dicembre 2009 5:30
Fiumi di parole, vinavil allo stato puro.
Isaia Kwick Zingaro ROM
Lucio Musto
9 dicembre 2009 1:53
@ t_n_t

a me dispiace essere sgradevole, ma vorrei farti notare che dal mio intervento alla tua risposta, circa tre ore, sono state postate (per lo più copiaincollate) altre settemila parole!...
Nemmeno il tempo di leggerle, meditarle e verificarle!... poi ci vorrebbe anche quello di ragionarci su e dire qualcosa, a meno di non voler copiaincollare qualche altra cosa racimolata dal Web...

Tutto questo ammesso naturalmente che uno non abbia altro da fare nel suo che seguire questo Thread su "Dì la tua".

Naturalmente non intendo criticare, ci mancherebbe!... ma mi sa che sia destinato ad avere poco seguito il continuo ricorso a citazioni chilometriche. Mi dispiace molto che tu te ne lamenti, ma mi sa di dire cose ragionevoli.

Comunque scusa l'intromissione

Lucio Musto
t_n_t
8 dicembre 2009 19:18
...chiaramante ho ritenuto superfluo chiedere nuovamente se qualcuno avesse avuto piacere commentare le info di entrambi i post...
t_n_t
8 dicembre 2009 19:05
@ Lucio Musto

Ci mancherebbe…il mio copia incolla era semplicemente un modo per non perdere nulla delle informazioni dettagliate riportate dall’autore dell’articolo…persona competente in materie giuridiche…e che avrebbe potuto dare imput positivi ai ragionamenti che fino a qui sono stati “in buona parte” frivoli e soliti, mentre il titolo del thread mi pareva volesse puntare ad altro. Fino a poco tempo fa, ho avuto piacere di postare in 2 o 3 thread moltissime informazioni ben esposte e ragionate di mano mia e che puntavano verso un preciso punto…che non mi sembra sia stato recepito molto…quindi perché continuare ad impegnarmi troppo direttamente?

@ IVAN

Considerato che non si riesce a sviluppare nulla di interessante (pensavo fossimo rimasti pochi ma buoni…mi ci includo anch’io :-) …) perché poi riscontro che gli utenti che inizialmente consideravo “menti brillanti” si scazzano o si perdono o altro…(saranno mica problematiche riconducibili alla crisi economica che l'Elite ha creato appositamente?) preferisco a questo punto verificare se ogni tanto risulterà divertente andare a spaccare le balle a qualche nuovo Louis della situazione…semmai dovesse fare visita in questo forum...

@ Tutti Quanti

In compenso ho recuperato dal portale www.disinformazione.it un altro bell’articolo che a mente mia completa il precedente e definisce in modo abbastanza dettagliato il Potere Occulto; penso a questo punto di essere arrivato a coprire integralmente il percorso che mi ero prefissato seguendo varie tappe ovvero rendere edotte le persone, loro malgrado “distratte”, su cosa sarebbe opportuno prestare la dovuta attenzione anziché continuare a dare adito alle favolette.

TNT – Trust Network Team

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QUESTO E’ IL POTERE

di Paolo Barnard - http://www.paolobarnard.info

Eccovi i nomi e cognomi del Potere, chi sono, dove stanno, cosa fanno. Così li potrete riconoscere e saprete chi realmente oggi decide come viviamo. Così evitate di dedicare tutto il vostro tempo a contrastare le marionette del Potere, e mi riferisco a Berlusconi, Gelli, Napolitano, D’Alema, i ministri della Repubblica, la Casta e le mafie regionali. Così non avrete più quell’imbarazzo nelle discussioni, quando chi ascolta chiede “Sì, ma chi è il Sistema esattamente?”, e vi toccava di rispondere le vaghezze come “le multinazionali… l’Impero… i politici…”. Qui ci sono i nomi e i cognomi, quindi, dopo avervi raccontato dove nacque il Potere (‘Ecco come morimmo’, paolobarnard.info), ora l’attualità del Potere. Tuttavia è necessaria una premessa assai breve.
Il Potere è stato eccezionalmente abile in molti aspetti, uno di questi è stato il suo mascheramento. Il Potere doveva rimanere nell’ombra, perché alla luce del sole avrebbe avuto noie infinite da parte dei cittadini più attenti delle moderne democrazie. E così il Potere ci ha rifilato una falsa immagine di se stesso nei panni dei politici, dei governi, e dei loro scherani, così che la nostra attenzione fosse tutta catalizzata su quelli, mentre il vero Potere agiva sostanzialmente indisturbato. Generazioni di cittadini sono infatti cresciuti nella più totale convinzione che il potere stesse nelle auto blu che uscivano dai ministeri, nei parlamenti nazionali, nelle loro ramificazioni regionali, e nei loro affari e malaffari. Purtroppo questa abitudine mentale è così radicata in milioni di persone che il solo dirvi il contrario è accolto da incredulità se non derisione. Ma è la verità, come andrò dimostrando di seguito. Letteralmente, ciò che tutti voi credete sia il potere non è altro che una serie di marionette cui il vero Potere lascia il cortiletto della politica con le relative tortine da spartire, a patto però che eseguano poi gli ordini ricevuti. Quegli ordini sono le vere decisioni importanti su come tutti noi dobbiamo vivere. E’ così da almeno 35 anni. In sostanza il punto è questo: combattere la serie C dei problemi democratici (tangentopoli, la partitocrazia, gli inciuci D’Alem-berlusconiani, i patti con le mafie, l’attacco ai giudici di questo o quel politico, le politiche locali dei pretoriani di questo o quel partito ecc.) è certamente cosa utile, non lo nego, ma non crediate che cambierà una sola virgola dei problemi capitali di tutti gli italiani, cioè dei vostri problemi di vita, perché la loro origine è decretata altrove e dal vero Potere. O si comprende questo operando un grande salto di consapevolezza, oppure siamo al muro.
“Un colossale e onnicomprensivo ingranaggio invisibile manovra il sistema da lontano. Spesso cancella decisioni democratiche, prosciuga la sovranità degli Stati e si impone ai governi eletti”. Il Presidente brasiliano Lula al World Hunger Summit del 2004.

E’ NELL’ARIA

Come ho detto, sarò specifico, ma si deve comprendere sopra ogni altra cosa che oggi il Potere è prima di tutto un’idea economica. Oggi il vero Potere sta nell’aria, letteralmente dovete immaginare che esiste un essere metafisico, quell’idea appunto, che ha avvolto il mondo e che dice questo: ‘Pochi prescelti devono ricevere il potere dai molti. I molti devono stare ai margini e attendere fiduciosi che il bene gli coli addosso dall’alto dei prescelti. I governi si levino di torno e lascino che ciò accada’.
Alcuni di voi l’avranno riconosciuta, è ancora la vecchia teoria dei Trickle Down Economics di Ronald Reagan e di Margaret Thatcher, cioè il Neoliberismo, cioè la scuola di Chicago, ovvero il purismo del Libero Mercato. Questa idea economica comanda ogni atto del Potere, e di conseguenza la vostra vita, che significa che davvero sta sempre alla base delle azioni dei governi e dei legislatori, degli amministratori e dei datori di lavoro. Quindi essa comanda te, i luoghi in cui vivi, il tuo impiego, la tua salute, le tue finanze, proprio il tuo quotidiano ordinario, non cose astruse e lontane dal tuo vivere. La sua forza sta nel fatto di essere presente da 35 anni in ogni luogo del Potere esattamente come l’aria che esso respira nelle stanze dove esiste. La respirano, cercate di capire questo, gli uomini e le donne di potere, senza sosta, dal momento in cui mettono piede nell’università fino alla morte, poiché la ritrovano nei parlamenti, nei consigli di amministrazione, nelle banche, nelle amministrazioni, ai convegni dove costoro si conoscono e collaborano, ovunque, senza scampo. Ne sono conquistati, ipnotizzati, teleguidati. Il Potere ha creato attorno a quell’idea degli organi potentissimi, che ora vi descrivo, il cui compito è solo quello di metterla in pratica, null’altro. Essi sono quindi la parte fisica del Potere, ma che per comodità chiamiamo il vero Potere.

PRIMO ORGANO: Il Club

Il primo organo del Potere è il Club, cioè il raggruppamento in posti precisi ed esclusivi dei veri potenti. Chi sono? Sono finanzieri, industriali, ministri, avvocati, intellettuali, militari, politici scelti con cura. Fate attenzione: questo Club non sta mai nei luoghi che noi crediamo siano i luoghi del potere, cioè nei parlamenti, nelle presidenze, nelle magistrature, nei ministeri o nei business. Esso è formato da uomini e da donne provenienti da quei luoghi, ma che si riuniscono sempre all’esterno di essi ed in privato. Come dire: quando quegli uomini e quelle donne siedono nelle istituzioni democratiche sono solo esecutori di atti (leggi, investimenti, tagli…) che erano stati da loro stessi decisi nel Club. Esso assume nomi diversi a seconda del luogo in cui si riunisce. Ad esempio: prende il nome di Commissione Trilaterale se i suoi membri si riuniscono a Washington, a Tokio o a Parigi (ma talvolta in altre capitali UE). I fatti principali della Trilaterale: nasce nel 1973 come gruppo di potenti cittadini americani, europei e giapponesi; dopo soli due anni stila le regole per la distruzione globale delle sinistre e la morte delle democrazie partecipative, realmente avvenute; afferma la supremazia della guida delle elite sulle masse di cittadini che devono essere “apatici” e su altre nazioni; ha 390 membri, fra cui i più noti sono (passato e presente) Henry Kissinger, Jimmy Carter, David Rockefeller, Zbigniev Brzezinski, Giovanni Agnelli, Arrigo Levi, Carlo Secchi, Edmond de Rothschild, George Bush padre, Dick Cheney, Bill Clinton, Alan Greenspan, Peter Sutherland, Alfonso Cortina, Takeshi Watanabe , Ferdinando Salleo; assieme ad accademici (Harvard, Korea University Seoul, Nova University at Lisbon, Bocconi, Princeton University…), governatori di banche (Goldman Sachs, Banque Industrielle et Mobilière Privée, Japan Development Bank, Mediocredito Centrale, Bank of Tokyo-Mitsubishi, Chase Manhattan Bank, Barclays…) ambasciatori, petrolieri (Royal Dutch Shell, Exxon…), ministri, industriali (Solvay, Mitsubishi Corporation, The Coca Cola co. Texas Instruments, Hewlett-Packard, Caterpillar, Fiat, Dunlop…) fondazioni (Bill & Melinda Gates Foundation, The Brookings Institution, Carnegie Endowment…). Costoro deliberano ogni anno su temi come ‘il sistema monetario’, ‘il governo globale’, ‘dirigere il commercio internazionale’, ‘affrontare l’Iran’, ‘il petrolio’, ‘energia, sicurezza e clima’, ‘rafforzare le istituzioni globali’, ‘gestire il sistema internazionale in futuro’. Cioè tutto, e leggendo i rapporti che stilano si comprende come i loro indirizzi siano divenuti realtà nelle nostre politiche nazionali con una certezza sconcertante.
Quando il Club necessita di maggior riservatezza, si dà appuntamento in luoghi meno visibili dei palazzi delle grandi capitali, e in questo caso prende il nome di Gruppo Bilderberg, dal nome dell’hotel olandese che ne ospitò il primo meeting nel 1954. I fatti principali di questa organizzazione: si tratta in gran parte degli stessi personaggi di cui sopra più molti altri a rotazione, ma con una cruciale differenza poiché a questo Gruppo hanno accesso anche politici o monarchi attualmente in carica, mentre nella Commissione Trilaterale sono di regola ex. Parliamo in ogni caso sempre della stessa stirpe, al punto che fu una costola del Bilderberg a fondare nel 1973 la Commissione Trilaterale. Il Gruppo è però assai più ‘carbonaro’ della Trilaterale, e questo perché la sua originaria specializzazione erano gli affari militari e strategici. Infatti, in esso sono militati diversi segretari generali della NATO e non si prodiga facilmente nel lavoro di lobbistica come invece fa la Commissione. La peculiarità dirompente del Bilderberg è che al suo interno i potenti possono, come dire, levarsi le divise ed essere in libertà, cioè dichiarare ciò che veramente pensano o vorrebbero privi del tutto degli obblighi istituzionali e di ruolo. Precisamente in questo sta il pericolo di ciò che viene discusso nel Gruppo, poiché in esso i desideri più intimi del Potere non trovano neppure quello straccio di freno che l’istituzionalità impone. Da qui la tradizione di mantenere attorno al Bilderberg un alone di segretezza assoluto. I partecipanti sono i soliti noti, fra cui una schiera di italiani in posizioni chiave nell’economia nazionale, cultura e politica. Non li elenco perché non esistendo liste ufficiali si va incontro solo a una ridda di smentite (una lista si trova comunque su Wikipedia). Un fatto non smentibile invece, e assai rilevante, è la cristallina dichiarazione del Viscount Etienne Davignon, che nel 2005 fu presidente del Bilderberg, rilasciata alla BBC: “Agli incontri annuali, abbiamo automaticamente attorno ai nostri tavoli gli internazionalisti… coloro che sostengono l’Organizzazione Mondiale del Commercio, la cooperazione transatlantica e l’integrazione europea.” Cioè: i primatisti del Libero Mercato con potere sovranazionale ( si veda sotto), e i padrini del Trattato di Lisbona, cioè il colpo di Stato europeo con potere sovranazionale che ci ha trasformati in cittadini che verranno governati da burocrati non eletti. Di nuovo, i soliti padroni della nostra vita, che significa decisioni inappellabili su lavoro, previdenza, servizi sociali, tassi dei mutui, costo della vita ecc., prese non a Palazzo Chigi o all’Eliseo, ma a Ginevra o a Brussell o nelle banche centrali, dopo essere state discusse al Bilderberg.
Per darvi un’idea concreta di come questi Club e gli altri organi del Potere siano in realtà un unico blocco che si scambia sempre gli stessi personaggi, vi sottopongo la figura di Peter Sutherland. Costui lo si è trovato a dirigere la British Petroleum , la super banca Goldman Sachs, l’università The London School of Economics (una delle fucine mondiali di ministri dell’economia), ed è stato anche Rappresentante Speciale dell’ONU per l’immigrazione e lo sviluppo, Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (secondo organo del Potere), membro della Commissione Europea (il super-governo d’Europa), e ministro della Giustizia d’Irlanda. E, ovviamente, membro sia della Commissione Trilaterale che del Gruppo Bilderberg.

SECONDO ORGANO: Il colosso di Ginevra

Si chiama Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), nacque nel 1994 ed è più potente di qualsiasi nazione o parlamento. Riunisce 153 Paesi in un’unica sede a Ginevra, dove essi dettano le regole del commercio internazionale, e ciò dicendo capirete che stiamo parlando di praticamente tutta l’economia del mondo produttivo, che lì viene decisa. Cioè fette enormi dei nostri posti di lavoro, di ciò che compriamo, mangiamo, con cui ci curiamo ecc., cose della nostra vita quotidiana, non astratte e lontane. Le decidono loro, e come nel caso della nuova Europa del Trattato di Lisbona, anche al WTO le regole emanate, dette Accordi, sono sovranazionali, cioè più potenti delle leggi nazionali. E come nel caso del Trattato, diviene perciò cruciale che regole così forti siano decise in modo democratico. Nel Trattato non lo sono, e al WTO? Neppure. Infatti la sua organizzazione di voto è falsata dallo strapotere dei soliti Paesi ricchi nel seguente modo: i Paesi poveri o meno sviluppati non posseggono le risorse economiche e il personale qualificato in numeri sufficienti per poter seguire il colossale lavoro di stesura degli Accordi del WTO (27.000 pagine di complicatissima legalità internazionale, 2.000 incontri annui), per cui ne sono tagliati fuori. Chi sta al timone è il cosiddetto gruppo QUAD, formato da Usa, Giappone, Canada ed Europa. Ma l'Europa intera è rappresentata al tavolo delle trattative del WTO dalla Commissione Europea, che nessun cittadino elegge, e per essere ancora più precisi vi dico che in realtà chi decide per tutti noi europei è un numero ancora più ristretto di burocrati: il misterioso Comitato 133 della Commissione, formato da specialisti ancor meno legittimati. La politica italiana di norma firma gli Accordi senza neppure leggerli.
Se un Paese si oppone a una regola del WTO può essere processato da un tribunale al suo interno (Dispute Settlement Body), dotato di poteri enormi. Questo tribunale è formato da tre (sic) individui di estrazione economico-finanziaria, le cui sentenze finali sono inappellabili. Una sentenza del WTO può penalizzare o persino ribaltare le scelte democratiche di milioni di cittadini, anche nei Paesi ricchi. Per esempio, tutta l’Europa è stata condannata a risarcire gli USA con milioni di euro perché si è rifiutata di importare la carne americana agli ormoni. Neppure gli Stati Uniti hanno potere sulle decisioni del WTO. Il presidente Obama, sotto pressione dai cittadini a causa della catastrofe finanziaria dello scorso anno, aveva deciso di imporre nuove regole restrittive delle speculazioni selvagge delle banche (la causa della crisi). Ma gli è stato sbarrato il passo proprio da una regola del WTO, che si chiama Accordo sui Servizi Finanziari, e che sancisce l’esatto contrario, cioè proibisce alla Casa Bianca e al Congresso di regolamentare quelle mega banche. E sapete chi, anni fa, negoziò quell’accordo al WTO? Timothy Geithner, attuale ministro del Tesoro USA, che è uno dei membri del Gruppo Bilderberg. Fa riflettere.
Vi do ancora un’idea rapida del potere del WTO. Gli Accordi che ha partorito:
1) hanno il potere di esautorare le politiche sanitarie di qualunque Paese, incrinando il vecchio Principio di Precauzione che ci tutela dallo scambio di merci pericolose (WTO: Accordo Sanitario- Fitosanitario).
2) tolgono al cittadino la libertà di sapere in quali condizioni sono fatte le merci che acquista e con che criteri sono fatte, inoltre ostacolano l’uso delle etichette a tutela del consumatore (WTO: Accordo Sanitario-Fitosanitario & Accordo Barriere Tecniche al Commercio, con implicazioni sui diritti dei lavoratori e sulla tutela dell'ambiente).
3) impongono ai politici di concedere alle multinazionali estere le stesse condizioni richieste alle aziende nazionali nelle gare d’appalto, a prescindere dalla necessità di favorire l’occupazione nazionale; e minacciano le scelte degli amministratori locali nel caso volessero facilitare l'inserimento di gruppi di lavoratori svantaggiati, poiché tali politiche sono considerate discriminazioni al Libero Mercato (WTO: Accordo Governativo sugli Appalti - Principio del Trattamento Nazionale ecc.).
4) accentrano nelle mani di poche multinazionali i brevetti della maggioranza dei principi attivi e delle piante che si usano per i farmaci o per l'agricoltura, poiché permettono la brevettabilità privata delle forme viventi e tutelano quei brevetti per 20 anni. Inoltre, il fatto che i brevetti siano protetti dal WTO per 20 anni sta alla base anche della mancanza di farmaci salva vita nei Paesi poveri. (WTO: Accordo TRIPS sulla Proprietà Intellettuale).
5) stanno promuovendo a tutto spiano la privatizzazione e l’apertura al Libero Mercato estero di praticamente tutti i servizi alla cittadinanza, anche di quelli essenziali come sanità, acqua, istruzione, assistenza agli anziani ecc., con regole che impediranno di fatto agli amministratori locali la tutela dei cittadini meno abbienti che non possono permettersi servizi privati (WTO: Accordo GATS in fase di negoziazione).
E ricordo, se ce ne fosse bisogno, che questi Accordi sono vincolanti su qualsiasi legge nazionale, esautorando quindi i nostri politici dalla gestione della nostra economia nei capitoli che contano.

TERZO ORGANO: I suggeritori.

Prendete un disegno di legge e un decreto in campo economico, persino una finanziaria. Pensateli nelle mani dei politici che li attuano, e ora immaginate cosa gli sta dietro. Cosa? I ‘suggeritori’. Chi sono? Sono i lobbisti, coloro cioè che sono ricevuti in privato da ogni politico che conti al mondo e che gli ‘suggeriscono’ (spesso dettano) i contenuti delle leggi e dei decreti, ma anche delle linee guida di governo e persino dei programmi delle coalizioni elettorali. Le lobby non sono l’invenzione di fantasiosi perditempo della Rete. Sono istituzioni con nomi e cognomi, con uffici, con budget (colossali) di spesa, dove lavorano i migliori cervelli delle pubbliche relazioni in rappresentanza del vero Potere.
In ordine di potenza di fuoco, vi sono ovviamente le lobbies internazionali, quelle europee e infine quelle italiane. Parto da queste ultime. Va detto subito che nel nostro Paese l’interferenza dei ‘suggeritori’ non ha mai raggiunto i livelli di strapotere degli omologhi americani o europei, il cui operato tuttavia detta legge per contagio anche in casa nostra. Ma nondimeno essa c’è, e non va trascurata, anche perché in Italia esiste un vuoto normativo totale sull’attività delle lobbies: dopo decine di proposte di legge, nessuna di esse è mai approdata alla Gazzetta Ufficiale. I lobbisti italiani sono circa un migliaio, organizzati in diverse aziende fra cui spunta la Reti , fatturato 6 milioni di euro annui e gestione di un ex d’Alemiano di ferro, Claudio Velardi (altri gruppi: Cattaneo Zanetto & co., VM Relazioni Istituzionali, Burson-Marsteller, Beretta-Di Lorenzo & partners…). La proiezione per il futuro dei ‘suggeritori’ italiani è di almeno diecimila unità entro dieci anni, almeno secondo le richieste dei gruppi più noti. In assenza di regole, dunque, le cose funzionano così: si sfrutta la legge berlusconiana per il finanziamento ai partiti che permette finanziamenti occulti alle formazioni politiche fino a 50.000 euro per ciascun donatore, con la possibilità per la lobby di turno di far versare 49.999 euro dal banchiere A, altri 49.999 da sua moglie, altri 49.999 da suo figlio, ecc. all’infinito. In questo modo, con una stima basata sui bilanci passati, si calcola che il denaro sommerso versato alla politica italiana ammonti a diverse decine di milioni di euro all’anno, provenienti dai settori edile, autostradale, metallurgico, sanitario privato, bancario, televisivo, immobiliare fra gli altri. Le ricadute sui cittadini sono poi leggi e regolamenti che vanno a modificare spesso in peggio la nostra economia di vita e di lavoro. Un solo dato che fa riflettere: mentre appare ovvio che le grosse cifre siano spese per i ‘suggerimenti’ ai due maggiori partiti italiani, colpisce che l’UDC si sia intascata in offerte esterne qualcosa come 2.200.000 euro nel 2008, di cui l’80% da un singolo lobbista (l’immobiliarista Caltagirone). Chi di voi pensa ancora che il Potere siano i politici a Roma, pensi alla libertà di Pierferdinando Casini nel legiferare in campo immobiliare, tanto per fare un esempio. Ma non solo: Antonio di Pietro incassa 50.000 euro dalla famiglia Lagostena Bassi, che controlla il mercato delle Tv locali ma che contemporaneamente serve Silvio Berlusconi e foraggia la Lega Nord. Un obolo a fondo perduto? Improbabile. Il Cavaliere poi, non ne parliamo neppure; è fatto noto che il criticatissimo ponte sullo stretto di Messina, con le ricadute che avrà su tutti gli italiani, non è certo figlio delle idee di Berlusconi, piuttosto di tal Marcellino Gavio, titolare del gruppo omonimo e primo in lizza per l’impresa, ma anche primo come finanziamenti al PDL con i 650.000 euro versati l’anno scorso.
I ‘suggeritori’ americani… che dire. Negli USA l’industria delle lobby economiche non è più neppure riconoscibile dal potere politico, veramente non si capisce dove finiscano le prime e dove inizi il secondo. Troppo da raccontare, una storia immensa, che posso però riassumere con alcuni sketch. Lobby del petrolio e amministrazione di George W. Bush, risultato: due guerre illegali e sanguinarie (Iraq e Afghanistan), montagne di morti (oltre 2 milioni), crimini di guerra, l’intera comunità internazionale in pericolo, il prezzo del petrolio alle stelle, di conseguenza il costo della nostra vita alle stelle, ma alle stelle anche i profitti dei petrolieri. Chi ha deciso? Risposta: i membri della sopraccitata lobby del petrolio, che sono Dick Cheney, James Baker III, l’ex della Enron Kenneth Lay, il presidente del Carlyle Group Frank Carlucci, Robert Zoellick, Thomas White, George Schultz, Jack Sheehan, Don Evans, Paul O’Neil; a servizio di Shell, Mobil, Union Carbide, Huntsman, Amoco, Exxon, Alcoa, Conoco, Carlyle, Halliburton, Kellog Brown & Root, Bechtel, e Enron. George W. Bush è il politico più ‘oliato’ nella Storia americana, con, solo dalle casse dei giganti di petrolio e gas, un bottino di oltre 1 milione e settecentomila dollari.
Lobby finanziaria/assicurativa e Barak Obama: nel 2008 crollano le banche USA dopo aver truffato milioni di esseri umani e migliaia di altre banche internazionali, 7 milioni di famiglie americane perdono il lavoro, l’intera economia mondiale va a picco, Italia inclusa. Obama firma un’emorragia di denaro pubblico dopo l’altra per salvare il deretano dei banchieri truffatori e per rianimare l’economia (dai 5 mila miliardi di dollari agli 11 mila secondo le stime), senza che neppure uno di quei gaglioffi finisca in galera. Anzi: il suo governo ha chiamato a ripulire i disastri di questa crisi globale gli stessi personaggi che l’hanno creata. Invece di farli fallire e di impiegare il denaro pubblico per la gente in difficoltà, Obama e il suo ministro del Tesoro Timothy Geithner gli hanno offerto una montagna di denaro facile affinché comprino i debiti delle banche fallite. Funziona così: questi delinquenti hanno ricevuto da Washington l’85% del denaro necessario per comprare quei debiti, mentre loro ne metteranno solo il 15%. Se le cose gli andranno bene, se cioè ritorneranno a guadagnare, si intascheranno tutti i profitti; se invece andranno male, essi ci rimetteranno solo il 15%, perché l’85% lo ha messo il governo USA e non è da restituire (i fondi così regalati si chiamano non-recourse loans). E’ il solito “socialismo al limone: le perdite sono dei contribuenti e i profitti sono degli investitori privati”. Non solo: il presidente propone nell’estate del 2009 una regolamentazione del settore finanziario che il Washington Post ha deriso definendola “Priva di un’analisi delle cause della crisi… e senza alcun vero controllo sugli hedge funds, gli equity funds, e gli investitori strutturati”, cioè nessun vero limite agli speculatori che causarono la catastrofe. Domanda: quanto denaro ha preso Obama in campagna elettorale dalle lobby finanziarie? Risposta: 38 milioni di dollari. Allora, chi comanda? Il Presidente o le lobby del Potere?
Poi ci sono i 45 milioni di americani senza assistenza sanitaria. Obama propone una falsa riforma della Sanità per tutelare gli esclusi, ma che, nonostante le sciocchezze scritte dai media italiani, non ha nulla di pubblico ed è un ulteriore regalo ai giganti delle assicurazioni private americane. Domanda: quanto denaro ha preso Obama in campagna elettorale dalle lobby assicurative e sanitarie? Risposta: oltre 20 milioni di dollari. Allora, chi comanda? Il Presidente o le lobby del Potere?
Washington è invasa ogni santo giorno da qualcosa come 16.000 o 40.000 lobbisti a seconda che siano registrati o meno, la cui percezione del potere che esercitano è cristallina al punto da spingere uno di loro, Robert L. Livingston, a sbottare entusiasta “Ci sono affari senza limiti per noi là fuori!”, mentre dalle finestre del suo ufficio spiava le sedi del Congresso USA.
Ma l’ultimo sketch del potere dei ‘suggeritori’, sempre in ambito americano, è quello delle lobby ebraiche. Qui il dibattito è aperto, fra coloro che sostengono che sono quelle lobby a gestire interamente la politica statunitense nel teatro mediorientale, e coloro che lo negano. Personalmente credo più alla prima ipotesi, ma la sostanza non cambia: di fatto ci troviamo ancora una volta di fronte alla dimostrazione che neppure il governo più potente del mondo può sottrarsi ai condizionamenti del Potere vero. Ecco un paio di illustri esempi: nella primavera del 2002, proprio mentre l’esercito israeliano reinvadeva i Territori Occupati con i consueti massacri indiscriminati di civili, un gruppo di eminenti sostenitori americani d’Israele teneva una conferenza a Washington, dove a rappresentare l’amministrazione di George W. Bush fu invitato l’allora vice ministro della difesa Paul Wolfowitz, noto neoconservatore di estrema destra e aperto sostenitore della nazione ebraica. Lo scomparso Edward Said, professore di Inglese e di Letteratura Comparata alla Columbia University di New York e uno degli intellettuali americani più rispettati del ventesimo secolo, ha raccontato un particolare di quell’evento con le seguenti parole: “Wolfowitz fece quello che tutti gli altri avevano fatto – esaltò Israele e gli offrì il suo totale e incondizionato appoggio – ma inaspettatamente durante la sua relazione fece un fugace riferimento alla ‘sofferenza dei palestinesi’. A causa di quella frase fu fischiato così ferocemente e per così a lungo che non potè terminare il suo discorso, abbandonando il podio nella vergogna.” Stiamo parlando di uno dei politici più potenti del terzo millennio, di un uomo con un accesso diretto alla Casa Bianca e che molti accreditano come l’eminenza grigia dietro ogni atto dello stesso ex presidente degli Stati Uniti. Eppure gli bastò sgarrare di tre sole parole nel suo asservimento allo Stato d’Israele per essere umiliato in pubblico e senza timori da chi, evidentemente, conta più di lui nell’America di oggi. Le lobby ebraiche d’America hanno nomi noti: AIPAC (American Israel Public Affairs Committee), ZOA (Zionist Organization of America), AFSI (Americans for a Safe Israel), CPMAJO (Conference of Presidents of Major American Jewish Organisatios), INEP (Institute for Near East Policy), JDL (Jewish Defense League), B’nai Brith, ADL (Anti Defamation League), AJC (American Jewish Committee), Haddasah. Nei corridoi del Congresso americano possono creare seri grattacapi a Senatori e Deputati indistintamente. Un fronte compatto che secondo lo stesso Edward Said “può distruggere una carriera politica staccando un assegno”, in riferimento alle generose donazioni che quei gruppi elargiscono ai due maggiori partiti d’oltreoceano.
Nel 1992 George Bush senior ebbe l’ardire (e la sconsideratezza) a pochi mesi da una sua possibile rielezione alla Casa Bianca di minacciare Tel Aviv con il blocco di dieci miliardi di dollari in aiuti se non avesse messo un freno agli insediamenti ebraici nei Territori Occupati. Passo falso: gli elettori ebrei americani, che già per tradizione sono propensi al voto Democratico, svanirono davanti ai suoi occhi in seguito alle sollecitazioni delle lobby, e nel conto finale dei voti Bush si trovò con un misero 12% dell’elettorato ebraico contro il 35% che aveva incassato nel 1988. Al contrario, la campagna elettorale del suo rivale Bill Clinton fu invece innaffiata dai lauti finanziamenti proprio di quelle organizzazioni di sostenitori d’Israele, che l’allora presidente aveva in tal modo alienato.
E in ultimo l’Europa, cioè l’Unione Europea. Che alla fine significa Brussell, cioè la Commissione Europea , che è il vero centro decisionale del continente, e che dopo la ratifica del Trattato di Lisbona è divenuta il super governo non eletto di tutti noi, con poteri immensi. A Brussell brulicano dai 15.000 ai 20.000 lobbisti, che spendono un miliardo di euro all’anno per ‘suggerire’ le politiche e le leggi a chi le deve formulare. E come sempre, eccovi i nomi dei maggiori gruppi: Trans Atlantic Business Dialogue (TABD) - European Services Leaders Group (ESLG) – International Chamber of Commerce (ICC) – Investment Network (IN) – European Roundtable of Industrialists (ERT) – Liberalization of Trade in Servicies (LOTIS), European Banking Federation, International Capital Market Association e altri. Il loro strapotere può essere reso dicendovi che per esempio l’Investment Network si riuniva direttamente dentro il palazzo della Commissione Europea a Bruxelles, o che il TABD compilava liste di suoi desideri che consegnava alla Commissione da cui poi pretendeva un resoconto scritto sull’obbedienza a quegli ordini. Le aziende rappresentate sono migliaia, fra cui cito una serie di nomi noti: Fiat e Pirelli, Barilla, Canon e Kodak, Johnson & Johnson, Motorola, Ericsson e Nokia, Time Warner, Rank Xerox e Microsoft, Boeing (che fa anche armi), Dow Chemicals, Danone, Candy, Shell, Microsoft, Hewlett Packard, IBM, Carlsberg, Glaxo, Bayer, Hoffman La Roche , Pfizer, Merck, e poi banche, assicurazioni, investitori…
Mi fermo. Il rischio nel continuare è che si perda di vista il punto capitale, ovvero l’assedio che i lobbisti pongono alla politica. Esso, oltre a dimostrare ancora una volta che il potere reale sta nei primi e non nella seconda, è un vero e proprio attentato alla democrazia. Poiché ha ormai snaturato del tutto il principio costituzionale di ogni nazione civile, secondo cui i rappresentanti eletti devono fare gli interessi delle maggioranze dei cittadini e tutelare le minoranze, non essere gli stuoini delle elite e dei loro ‘suggeritori’.

QUARTO ORGANO: Think Tanks

Letteralmente “serbatoi di pensiero” nella traduzione in italiano, le Think Tanks sono esattamente ciò, ovvero fondazioni dove alcuni fra i migliori cervelli si trovano per partorire idee. Il loro potere sta nell’assunto che apre questa mia trattazione, e cioè che sono le idee a dominare sia la Storia che la politica, e di conseguenza la nostra vita, in particolare l’idea economica. Lewis Powell lo comprese assai bene nel 1971, quando diede il via alla riscossa delle elite e alla fine della democrazia partecipativa dei cittadini (si legga ‘Ecco come morimmo’, paolobarnard.info). Infatti egli scrisse: “C’è una guerra ideologica contro il sistema delle imprese e i valori della società occidentale”. La parola ‘ideologica’ è la chiave di lettura qui, volendo dire che se le destre economiche ambivano a riconquistare il mondo, se ambivano a sottomettere la politica, cioè a divenire il vero Potere, si dovevano armare di idee in grado di scalzare ogni altro sistema di vita. Ecco che dalle sue parole nacquero le prime Think Tanks, come la Heritage Foundation , il Manhattan Institute, il Cato Institute, o Accuracy in Academe. La loro strategia era semplice: raccogliere denaro da donatori facoltosi, raccattare nelle università i cervelli più brillanti, pomparli di sapere a senso unico, di attestati prestigiosi, e immetterli nel sistema di comando della società infiltrandolo tutto. Per darvi un’idea di che razza di impatto queste Think Tanks sono riuscite ad avere, cito alcuni fatti. Nel solo campo del Libero Mercato, cioè dell’idea economica del vero Potere, ve ne sono oggi 336, piazzate oltre che nei Paesi ricchi anche in nazioni strategiche come l’Argentina e il Brasile, l’Est Europa, l’Africa, l’India, la Cina , le ex repubbliche sovietiche dell’Asia, oltre che in Italia (Adam Smith Soc., CMSS, ICER, Ist. Bruno Leoni, Acton Ist.). Alcune hanno nomi sfacciati, come la Minimal Government, la The Boss, o la Philanthropy Roundtable; una delle più note e aggressive è l’Adam Smith Institute di Londra, che ostenta un’arroganza di potere tale da vantare come proprio motto questo: “Solo ieri le nostre idee erano considerate sulla soglia della follia. Oggi stanno sulle soglie dei Parlamenti”. Di nuovo, il fatto è sempre lo stesso: la politica è la marionetta, o, al meglio, è il braccio esecutivo del vero Potere. Infatti, l’osservatore attento avrà notato che assai spesso i nostri ministri economici, i nostri banchieri centrali, ma anche presidenti del consiglio (Draghi e Prodi su tutti) si trovano a cene o convegni presso queste fondazioni/Think Tanks, di cui in qualche raro caso i Tg locali danno notizia. In apparenza cerimonie paludate e noiose, in realtà ciò che vi accade è che ministri, banchieri e premier vi si recano per dar conto di ciò che hanno fatto per compiacere all’idea economica del vero Potere. Nel 1982, l’Adam Smith pubblicò il notorio Omega Project, uno studio che ebbe ripercussioni enormi sulla gestione delle nostre vite di lavoratori ordinari, e dove si leggeva che i suoi scopi erano di “fornire un percorso completo per ogni governo basato sui principi di Libero Mercato, minime tasse, minime regolamentazioni per il business e governi più marginali (sic)”. In altre parole tutto ciò che ha già divorato la vita pubblica in Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e che sta oggi “sulla soglia del Parlamento” in Italia.

QUINTO ORGANO: l’Europa dei burocrati non eletti

Non mi ripeto, poiché questo capitolo è già esaustivamente descritto qui http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=139 . Ma ribadisco il punto centrale: dopo la ratifica del “colpo di Stato in Europa” che prende il nome di Trattato di Lisbona, 500 milioni di europei saranno a breve governati da elite di burocrati non eletti secondo principi economici, politici e sociali interamente schierati dalla parte del vero Potere di cui si sta trattando qui, e che nessuno di noi ha potuto scegliere né discutere. Il governo italiano ha ratificato questo obbrobrio giuridico senza fiatare, obbedendo come sempre.

SESTO ORGANO: il Tribunale degli Investitori e degli Speculatori Internazionali

Era il 16 Settembre del 1992, un mercoledì. Quel giorno un singolo individuo decise di spezzare la schiena alla Gran Bretagna. Si badi bene, non al Burkina Faso, alla Gran Bretagna. E lo fece. George Soros, un investitore e speculatore internazionale, vendette di colpo qualcosa come 10 miliardi di sterline, causando il collasso del valore della moneta inglese che fu così espulsa dal Sistema Monetario Europeo. Soros si intascò oltre 1 miliardo di dollari, ma milioni di inglesi piansero lacrime amare e il governo di Londra ne fu umiliato.
Era l’agosto del 1998, e nel caldo torrido di New York un singolo individuo contemplò il crollo dei mercati mondiali per causa sua. John Meriwether, un investitore e speculatore internazionale, aveva giocato sporco per anni e irretito praticamente tutte le maggiori banche del mondo con 4,6 miliardi di dollari ad alto rischio. La sua compagnia, Long-Term Capital Management, era nota a Wall Street perché i suoi manager si fregiavano del titolo di ‘I padroni dell’universo’, cioè pochi individui ubriachi del proprio potere. Meriwether perse tutto, e i mercati del mondo, che alla fine sono i nostri posti di lavoro, tremarono. La Federal Reserve di New York dovette intervenire in emergenza col solito salvataggio a spese dei contribuenti.
Era l’anno scorso, e in un ufficio londinese dell’assicurazione americana AIG, un singolo individuo, di nuovo un investitore e speculatore internazionale di nome Joseph Cassano, dovette prender su la cornetta del telefono e dire alla Casa Bianca “… ho mandato al diavolo la vostra economia, sorry”. E lo aveva veramente fatto. Questa volta la truffa dei suoi investimenti era di 500 miliardi di dollari, le solite banche internazionali (italiane incluse) vi erano dentro fino al collo con cifre da migliaia di miliardi di dollari a rischio. Panico mondiale, fine del credito al mondo del lavoro di quasi tutto il pianeta e, sul piatto di noi cittadini, ecco servita la crisi economica più pericolosa dal 1929 a oggi. Ovvero le solite lacrime amare, veramente amare, per le famiglie di Toronto come per quelle di Perugia, per quelle di Cincinnati come per quelle di Lione, a Vercelli come a Madrid ecc. Per non parlare degli ultimi della Terra…
Tre storie terribilmente vere, che descrivono chiaro, anzi, chiarissimo, cosa si intende per il ‘Tribunale degli Investitori e degli Speculatori Internazionali’, e quale sia il loro sterminato potere nel mondo di oggi. Altro che Tremonti o Confindustria. Nel mondo odierno esiste una comunità di singoli individui privati capaci di movimentare quantità di ricchezze talmente colossali da scardinare in poche ore l’economia di un Paese ricco, o le economie di centinaia di milioni di lavoratori che per esse hanno faticato un’intera vita, cioè famiglie sul lastrico, aziende che chiudono. Le loro decisioni sono come sentenze planetarie. Inappellabili. Si pensi, se è possibile pensare un’enormità simile, che costoro stanno facendo oscillare sul Pianeta qualcosa come 525 mila miliardi di dollari in soli prodotti finanziari ‘derivati’, cioè denaro ad altissimo rischio di bancarotta improvvisa. 525 mila miliardi… Vi offro un termine di paragone per capire: il Prodotto Interno Lordo degli USA è di 14 mila miliardi di dollari. Rende l’idea? L’Italia dipende come qualsiasi altra nazione dagli investitori esteri, per cifre che si aggirano sui 40 miliardi di euro all’anno, cioè più di due finanziarie dello Stato messe assieme. Immaginate se una cifra simile dovesse sparire dalla nostra economia oggi. Nel 2008 è quasi successo, infatti ne sono scomparsi di colpo più della metà (57%) col risultato in termini di perdita di posti di lavoro, precarizzazione, e relativo effetto domino sull’economia di cui ci parla la cronaca. Ripeto: qualcuno che non sta a palazzo Chigi, decide che all’Italia va sottratto il valore di oltre un’intera finanziaria. Così, da un anno all’altro, una cifra pari a tutto quello che lo Stato riesce a spendere per i cittadini gli viene sottratta dal ‘Tribunale degli Investitori e degli Speculatori Internazionali’, a capriccio. Questa tirannia del vero Potere prende il nome tecnico di Capital Flight (letteralmente capitali che prendono il volo), ed è interessante constatare il candore con cui il ‘Tribunale’ descrive la pratica: basta leggere Investors.com là dove dice che “Capital Flight è lo spostamento di denaro in cerca di maggiori profitti… cioè flussi enormi di capitali in uscita da un Paese… spesso così enormi da incidere su tutto il sistema finanziario di una nazione”. Peccato che di mezzo ci siano i soliti ingombranti esseri umani a milioni. Oltre al caso italiano, si pensi alla Francia, altro Stato ricco e potente, ma non a sufficienza per sfuggire alle sentenze del ‘Tribunale’, che ha punito l’Eliseo con una fuga di capitali pari a 125 miliardi di dollari per aver legiferato una singola tassa sgradita al business.

CONCLUSIONE

Gli organi esecutivi del vero Potere non si limitano a questi sei, vi si potrebbe aggiungere il World Economic Forum, il Codex Alimentarius, l’FMI, il sistema delle Banche Centrali, le multinazionali del farmaco. Ma quelli menzionati sono gli essenziali da conoscere, i primari. Un’ultima brevissima nota va dedicata alle mafie regionali, che sono spesso erroneamente annoverate fra i poteri forti (e non posso purtroppo entrare qui nel perché siano un così caratteristico fenomeno italiano). La lotta ad esse è sacrosanta, ma il potere che gli verrebbe sottratto da una eventuale vittoria della società civile è prima nulla a confronto di quanto illustrato sopra, e in secondo luogo è comunque un potere concessogli da altri. Traffico di droga, prostituzione, traffico d’armi, e riciclaggio di rifiuti tossici sono servizi che le mafie praticano per conto di committenti sempre riconducibili al vero Potere, o perché da esso condizionati oppure perché suoi ingranaggi importanti. Serva qui quanto mostrato nel 1994 dal programma d’inchiesta ‘Panorama’ della BBC, dove un insider della criminalità organizzata britannica si rese disponibile a condurre il reporter nel cuore della “mafia più potente del mondo”, a Londra. L’auto su cui viaggiavano con telecamera nascosta si fermò a destinazione… nel centro della City finanziaria della capitale. Indicando dal finestrino i grattacieli dei giganti del business internazionale, il pentito disse: “Eccoli, stanno tutti lì”. (si pensi che il giro d’affari mondiale delle Cosche è stimato sugli 80 miliardi di dollari, che sono un terzo del giro d’affari di una singola multinazionale del farmaco come la Pfizer )
Se queste mie righe sono state efficaci, a questo punto i lettori dovrebbero volgere lo sguardo a quegli ometti in doppiopetto blu che ballonzolano le sera nei nostri Tg con il prefisso On., o il suffisso PDL, PD, UDC, e dovrebbero averne, non dico pietà, ma almeno vederli per quello che sono: le marionette di un altro Potere. Ma soprattutto, i lettori dovrebbero finalmente poter connettere i punti del puzzle, e aver capito da dove vengono in realtà i problemi capitali della nostra vita di cittadini, o addirittura i drammi quotidiani che tante famiglie di lavoratori patiscono, cioè chi li decise, chi li decide oggi e come si chiamano costoro. Da qui una semplice considerazione: se vi sta a cuore la democrazia, la giustizia sociale, e la vostra economia quotidiana di lavoro e di servizi essenziali alla persona, allora dovete colpire chi veramente opera per sottrarceli, cioè il vero Potere. Ci si organizzi per svelarlo al grande pubblico e per finalmente bloccarlo. Ora lo conoscete, e soprattutto ora sapete che razza di macchina micidiale, immensa e possente esso è. Risulta ovvio da ciò che gli attuali metodi di lotta dei Movimenti sono pietosamente inadeguati, infantili chimere, fuochi di paglia, che mai un singolo attimo hanno impensierito quel vero Potere. Di conseguenza lancio un appello ancora una volta:

VA COMPRESO CHE PER ARGINARE UN TITANO DI QUELLA POSTA L’UNICA SPERANZA E’ OPPORGLI UN’ORGANIZZAZIONE DI ATTIVISTI E DI COMUNICATORI ECCEZIONALMENTE COMPATTA, FINANZIATA, FERRATA, DISCIPLINATA, SU TUTTO IL TERRITORIO, AL LAVORO SEMPRE, IMPLACABILE, NEI LUOGHI DELLA GENTE COMUNE, PER ANNI.

Altra speranza non c’è, sempre che ancora esista una speranza.
IVAN.
8 dicembre 2009 17:00
.


(da TNT:)
«...ho deciso di ridurre drasticamente la mia partecipazione a questo forum finché non noterò un po’ di “risveglio collettivo di coscienza”.»
____________________________


In tal caso, arrivederci al 2045, Team.

Hai appena verificato l'effetto di quello che chiamo "Fattore A".

Chi prima chi dopo, tutti i forumisti ci devono sbattere il naso. Ed esaurita l'iniziale fase "entusiastica" di scrivere su un forum (fase che si autoalimenta DA SE', indipendentemente dai riscontri ottenuti), bisogna riscoprire un nuovo tipo di MOTIVAZIONE, stavolta ben più intenzionale e personalizzata.

(Su questo argomento non aggiungo altro. Metabolizza.)



Quanto al...
«...poiché questo thread non è più stato sviluppato né con le tecniche delle “scatole cinesi” né in altro modo»...
...ti rimando a ciò che avevo spiegato sull'ASPETTATIVA.

Sentiamo: CHI avrebbe dovuto "svilupparlo"?
Io - come promotore del thread stesso?
Sergio - come cervellone che notoriamente non ha altro scopo nella vita che dar corda a tutti i cani & porci che scrivono cazzate sui forum?
Un nuovo "Utente X" registratosi appositamente perché affascinato dagli argomenti in questione?

Ebbene, tutte ASPETTATIVE.
E ancora una volta cadi nell'auto-tranello di unificare il "Quadro" con la sua "Cornice".

Qui non siamo responsabili dei riscontri ottenuti, né abbiamo il diritto di fare i conti in tasca del tempo altrui.

Parlando per me: sono stato assente dal forum due settimane perché dovevo occuparmi di casini dannatamente REALI. E nel frattempo - CVD - non mi sono perso nulla. Lo stesso girotondo di sempre.
E in questo panorama vuoi ricordarmi che ho in sospeso una risposta, un thread incompiuto, un argomento da sviluppare? Dai.

Dobbiamo prendere la nostra partecipazione a questo forum per quella che è: un GIOCO.
Che come tutti i giochi, può essere giocato BENE oppure MALE.
Partecipare ad un forum deve essere una cosa distensiva e rigenerante; ci mancherebbe che uno si ritrovi più depresso di prima che si collegasse.
E se devo sacrificare il mio (poco) tempo libero per invischiarmi con bambini capricciosi, finti tonti e malati di visibilità...beh, al diavolo tutti gli "sviluppi" di questo mondo.

Di tutto questo, ti consiglio di fartene una ragione: può non piacerti o non trovarti d'accordo, ma rimane un DATO DI FATTO. Di fronte al quale l'Aspettativa si infrange miseramente.

(Premesso ciò, sei ancora intenzionato a "sviluppare" qualcosa senza più la ZAVORRA dell'Aspettativa, stavolta?)



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Lucio Musto
8 dicembre 2009 16:08
beh! t_n_t, non è che si può portare avanti una discussione su "Dì la tua" a colpi di interventi da quattromila e rotte parole alla volta!...

Comprensibile che il thread si smorzi.

Perché uno che si prende la briga di seguirti a leggere quello che tu hai copiaincollato per lui, poi si sente in diritto, quasi in dovere, da citarti un'altra fonte autorevole, con un copiaincolla da diecimila parole ed alla via così!...

Non ti pare?
t_n_t
8 dicembre 2009 11:25
Ho trovato un bell’articolo riflessivo sul blog di un legale-giurista del Lazio che potrebbe perfettamente definire i punti 5 e 6 di questo thread.
Non so se qualche “acuto” utente lo proverà a commentare dopo averlo inquadrato nella giusta ottica; magari il fatto che non è farina del mio sacco potrebbe essere uno (insussistente) dei motivi…

Per correttezza riporto a seguire il link, dal quale è possibile attingere ulteriori interessanti informazioni; poiché questo thread non è più stato sviluppato né con le tecniche delle “scatole cinesi” né in altro modo (e dire che determinati argomenti riguardanti il nostro futuro dovrebbero destare opportuno interesse), ho deciso di ridurre drasticamente la mia partecipazione a questo forum finché non noterò un po’ di “risveglio collettivo di coscienza”.

TNT - Trust Network Team

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http://paolofranceschetti.blogspot.com


I mass media per controllare la popolazione e la tecnica del corto circuito

1. Premessa. 2. Il problema delle riforme della magistratura. 3 il problema degli aumenti di carriera e di stipendio dei magistrati. 4. Il problema della mafia. 5. La globalizzazione e i fatti del G8. 6. Il problema del doping. 7. Il caso Garlasco e il caso Cogne. 8. Il problema di Berlusconi e del monopolio televisivo. 9. La questione ebraica. 10. Il problema della massoneria. 11. Conclusioni. La tecnica del corto circuito.

1. Premessa

Da piccolo, ogni tanto, sentivo degli intellettuali dire cose che non capivo. Pasolini diceva che nulla è più terribile della Televisione. Molti dicevano che la TV era un mezzo di controllo delle masse, ma non riuscivo a capire il perché e soprattutto il come ciò avvenisse. Secondo la mia limitata visione di allora, che controllo poteva esercitare un mezzo che mandava film, spettacoli, e notizie? Tanto, pensavo, c’è sempre la nostra intelligenza che vaglierà se una cosa è giusta o no.
Da sempre, fin da quando ero giovane, per educazione o per carattere o forse per entrambe le cose, ho sempre cercato di capire “il diverso da me” e quindi sono sempre stato incuriosito dalle tesi completamente opposte alle mie, cercando di capire come e perché una persona potesse credere in una tesi completamente opposta (che io ritenevo sbagliata); e spesso scoprivo, sorprendendomi, che a guardare la cosa dal punto di vista dell’altro, anche l’altro può aver ragione.
Questa mia caratteristica mi ha portato a cercare di capire cosa spingesse una persona a votare comunista ed essere filo-sovietico negli anni '70 anche se in Russia era notorio che non esistesse alcuna libertà; cosa spingesse una persona a essere fascista anche se era notoria la rovina a cui aveva portato il fascismo; cosa spingesse una persona ad essere atea o ad aderire all’islamismo, cosa spingesse un mafioso a stare dalla parte della mafia, ecc....
Per quanto riguarda l’informazione, quindi, per anni ho cercato di leggere quotidiani diversi contemporaneamente (ad esempio Il manifesto e Il giornale) tentando di capire la realtà attraverso le informazioni che ci danno i mass media, libri compresi.
Il risultato ottenuto è stato un completo black out del mio cervello, che ad un certo punto si è rifiutato di guardare TG e leggere giornali perché avevo capito che da anni si ripetevano gli stessi fatti, le stesse dichiarazioni, le stesse polemiche, con il risultato che non si concludeva mai nulla.
Il culmine della mia esasperazione arrivò con Tangentopoli. Ricordo che i giornali erano arroccati su queste due posizioni: destra (Tangentopoli è una manovra della sinistra per abbattere la destra) e sinistra (W i magistrati e il loro lavoro). Questa posizione era sbagliata, perché entrambe le parti avevano la loro parte di ragione. Dopo qualche tempo poi anche la sinistra iniziò a fare leggi per abbattere il potere della magistratura. La cosa che più mi stupiva però era che nei giornali e nella politica di entrambi gli schieramenti non c’era traccia del problema principale di Tangentopoli: cioè il fatto che era stato sollevato il velo sul sistema di potere in Italia, dimostrando che ovunque, tangenti e corruzioni erano la regola incontrastata. E nessuno parlava di questo problema, e della sua soluzione; il dibattito si riduceva al problema “è giusto che la magistratura interferisca con la politica?”
La mia reazione, allora fu comune a quella di molte persone. Smettere di informarmi.
Francamente non mi è mai sembrata una scelta saggia, e in fondo capivo che era sbagliato rinunciare a capire. In fondo ammiravo quelli che resistevano, che continuavano a lottare politicamente e informarsi, ma io ho ceduto perché non ce la facevo più.
Oggi però, dopo anni di studio di materie giuridiche, e una certa approfondita conoscenza di alcuni fatti di cronaca, posso dire che il mio atteggiamento non era sbagliato.
In realtà i mass media sono programmati esattamente per questo. Cortocircuitare il cervello delle persone per mezzo di una tecnica che descriverò di seguito e che si chiama, appunto, tecnica del Corto circuito.
Per descriverla prenderemo in esame brevemente e sinteticamente alcune delle principali questioni o notizie di cui mediamente è informato ogni cittadino attraverso i TG.
Vedremo che in genere si contrappongono sempre due tesi di fondo. Entrambe hanno la caratteristica di essere vere; il problema è che spostano l’attenzione dal problema principale, impedendo di far capire qualcosa a qualsiasi cittadino anche di cultura.

2. Il problema delle riforme della magistratura

Cominciamo dalle riforme della magistratura. Il problema è in genere se dividere o no le carriere dei PM da quelle dei giudici.
Tesi della destra (e dell’avvocatura): sì, è necessario dividere le carriere. Infatti i giudici sono troppo spesso appiattiti sulle posizioni dei PM, e inoltre è necessario al fine di specializzare maggiormente le professionalità dei singoli individui.
Tesi della sinistra (e della magistratura): la separazione delle carriere significa sottoporre il PM al controllo del governo, e questo è inammissibile.
In realtà il problema è che hanno ragione entrambi, di conseguenza nella bagarre che scoppia, la lotta diventa inevitabile e si schierano i magistrati (che sono inevitabilmente tutti di sinistra, secondo l’immagine che ne rilasciano i media) e gli avvocati (che sono inevitabilmente tutti di destra).
La verità è un’altra, e in genere non la dice nessuno: è necessario dividere le carriere. La verità è anche, però, che ci sono mille sistemi per separare le carriere senza sottoporre il PM al controllo dell’esecutivo. E la verità è anche che le leggi sulla magistratura così come sono congegnate oggi necessiterebbero di riforme adeguate, e non delle riforme barzelletta che propongono i governi recenti, che peggiorano la qualità della nostra giustizia anziché migliorarla.

3. Il problema degli aumenti di carriera e di stipendio della magistratura

Tesi della destra: non è giusto che gli scatti di carriera e di stipendio siano automatici. Tutto deve dipendere dal merito e quindi occorre stabilire dei concorsi interni durante la carriera.
Tesi della sinistra: il sistema è giusto, perché evita che i magistrati lavorino pensando solo alla carriera.
Anche qui hanno ragione entrambe le fazioni. Il problema però è che stabilendo concorsi interni durante la carriera, il magistrato sarà valutato da persone che necessariamente non saranno più preparate di lui a valutarlo. In altre parole, essendo difficile reperire persone più preparate giuridicamente di un magistrato, sarà impossibile creare delle commissioni serie. C’è quindi il sospetto che questo sistema di meritocrazia che vorrebbe introdurre la destra sia un modo per silurare i magistrati sgraditi e promuovere quelli più docili. Anche qui il sistema corretto ci sarebbe, cioè introdurre sistemi di meritocrazia oggettivi, come il numero di sentenze emesse, il numero di sentenze appellate, ecc…

4. Il problema della mafia

Tesi della sinistra: la destra è collusa con la mafia, infatti abbiamo Berlusconi, Dell’Utri, Previti, in parlamento.
Tesi della destra: la tesi che Berlusconi sia mafioso è un complotto della sinistra. I processi sono pilotati e fatti apposta per screditare il premier.
Il problema è che hanno ancora una volta ragione entrambi ma la realtà è molto più complicata, e ad addentrarcisi c’è da diventare matti. La destra è collusa con la mafia, ma lo è anche la sinistra, tanto che hanno candidato nelle loro fila diverse persone coinvolte con la mafia, quindi da questo punto di vista, non c’è nulla di diverso tra i due schieramenti.
I processi sono pilotati, è vero. Ma è altrettanto vero che in genere i reati che accertano sono veri. E’ vero infatti che Andreotti colludeva con la mafia, come è vero che Berlusconi e Dell’Utri hanno colluso con essa.
Inoltre, se è vero che i processi sono pilotati e voluti, questo non avviene certo ad opera della sinistra, bensì della massoneria al potere, che usa questi processi come uno spauracchio per lanciare messaggi al politico di turno da bruciare, avvertire, o distruggere.
D’altronde il problema della mafia non è la mafia stessa.
Il problema della mafia lo ha sintetizzato bene Riina durante il maxiprocesso; disse “scusi signor Presidente, ma a me pare che ogni fatto che capita in Italia la colpa è sempre di Totò Riina anche per fatti che sono accaduti quando ero in carcere; dovreste invece cercare tra i servizi segreti e tra i comunisti, Caselli e Violante”.
Riina diceva il vero anche se la sua intenzione era mandare un messaggio a qualcuno e non difendere se stesso (indifendibile dato che ha più ergastoli di chiunque in Italia), né scaricare le sue responsabilità su altri.
Il punto è che sopra la mafia c’è la massoneria, e i responsabili del sistema mafioso che abbiamo in Italia, sono proprio i politici, di destra e di sinistra. Pannella, Bertinotti, Veltroni ecc.
Solo che essendo difficile individuare le responsabilità di costoro, ed essendo invece facilissimo individuare le connivenze di alcuni esponenti della destra, ecco che la sinistra appare – di facciata - più pulita. Ma il problema è altrove, e la verità i giornali non la diranno mai.

5. Il caso Garlasco e il caso Cogne

La stessa tecnica è utilizzata nei processi di cronaca. Prendiamo Garlasco e Cogne. Possono essere trattati insieme, dal momento che sono delitti della stessa organizzazione e quindi ricorrono le stesse modalità.
- Tesi accusatoria. Sono stati Stasi e la Franzoni. Lo dimostrano le contraddizioni nelle loro deposizioni, lo dimostra il fatto che probabilmente erano presenti al momento del delitto, lo dimostrano alcune prove (sempre equivoche e mai definitive magari… ma tant’è); lo dimostrano le perizie psichiatriche (taroccate, ma tant’è…).
- Tesi innocentista. Non sono stati Stasi e la Franzoni. Manca l’arma del delitto. Manca il movente. Manca la prova definitiva. Per commettere un delitto del genere occorrevano più persone.
Anche qui il problema è mal posto e hanno parzialmente ragione entrambe le fazioni. Il punto è che i media si pongono inequivocabilmente le domande sbagliate. Le domande giuste sarebbero: posto che Chiara Poggi lavorava per la Computer Sharing che dipendeva dai servizi segreti, come mai la procura non ha acquisito le analisi telefoniche per individuare la presenza di eventuali dipendenti della CS quel giorno sulla scena del delitto? Come mai non si chiede l’acquisizione delle immagini dei satelliti che da anni oramai immortalano quotidianamente le nostre vite, per controllare se sia entrato o uscito qualcuno dalla casa? Come mai le indagini sembrano puntare solo su Stasi?
Domande analoghe ci si dovrebbe porre nel caso Cogne, ma il discorso sarebbe troppo lungo.
In altre parole. Certo che non ci capisce niente nessuno. I giornali in genere sviano volutamente l’attenzione dai veri problemi, come è successo ad esempio nel caso del Mostro di Firenze, vicenda a cui abbiamo dedicato un articolo pochi giorni fa.

6. La globalizzazione e i fatti del G8

Questi due eventi li trattiamo insieme perché esiste un collegamento che ora spiegheremo.
- Tesi della destra. La globalizzazione è un fenomeno necessario ed essere contro la globalizzazione significa inseguire idee utopistiche, ed essere contro la storia.
- Tesi della sinistra estrema. La globalizzazione uccide le popolazione del terzo mondo, distrugge il mercato anche locale italiano, ecc.
- Fatti del G8 e tesi della destra. I no global sono dei delinquenti che hanno sfasciato, picchiato, incendiato, ecc… Sono degli incivili. Era giusto perseguirli e quindi occorre guardare benevolmente i fatti della caserma Diaz. In fondo, i poliziotti cercavano di evitare che dei delinquenti distruggessero la città. Se hanno ecceduto un po’ perdonateli.
- Fatti del G8 e tesi della sinistra. I no global erano persone pacifiche e la polizia è fascista e assassina. I delinquenti sono nello Stato.
La verità è completamente diversa. La globalizzazione è un fenomeno per certi versi inevitabile, ma dovrebbe essere condotta con il rispetto delle popolazioni del mondo, nel rispetto della concorrenza, ecc… Il che non accade, perché molte multinazionali sono delle vere e proprie fabbriche di morte.
Al G8 i cosiddetti Black Block erano in realtà per la maggior parte agenti dei servizi segreti stranieri e italiani che avevano il compito di distruggere, incendiare e devastare (ecco perché la polizia non intervenne a bloccare la cosiddette tute nere, mentre al contrario picchiavano innocui manifestanti dell’Azione Cattolica o di alcuni centri sociali).
Il fine era quello di imprimere nel cervello della gente la seguente equazione: essere contro la globalizzazione è uguale ad essere dei delinquenti.
Non è la polizia ad essere fascista ed assassina, né lo erano quei poveri carabinieri che si sono ritrovati in piazza Alimonda quando è morto Carlo Giuliani.
Gli assassini sono altri.
Ma vallo a far capire alla gente.

7. Il problema del doping

Scelgo poi un argomento di scarsa importanza a caso. Il doping. Se viene beccato un atleta che si dopava – come Pantani - scoppia il finimondo.
La maggior parte dirà “non è vero, è un complotto”.
Alcuni diranno “è vero, è giusto che se ne vada, ha commesso un illecito”.
In realtà tutti sanno che nessun professionista di eccellenza può diventare tale senza doping. Lo dimostrano le prestazioni medie dei campioni dei vari sport, impensabili 40 anni fa. E lo sa chiunque stia nel settore. Ricordo che quando a venti anni feci gli esami da istruttore di Body Building, tra le materie di esame c’era, appunto, il doping nei vari sport, dove i nostri insegnanti ci spiegavano candidamente che in nessuno sport, tranne forse nel ping pong e nel golf, è possibile raggiungere prestazioni di eccellenza senza il doping.
Allora il problema non è se Pantani di dopasse o meno. Il problema è che Pantani si dopava come tutti, ma forse meno degli altri (perché i campioni sono geneticamente precostituiti e necessitano di meno sostanze della media); il problema è: perché lui?

8. Il problema di Berlusconi e del monopolio televisivo

- Tesi della destra. Berlusconi dice che non è vero che ha sei televisioni. Primo. Perché ha i nemici in casa (basta vedere quello che gli hanno combinato con il caso Spatuzza le sue stesse TV).
Secondo. Perché la Rai non è sua e lo dimostra il fatto che Travaglio ad Anno Zero sparla continuamente contro di lui.
- Tesi degli avversari. Berlusconi detiene sei TV perché di tre ne è il proprietario. E altre tre le controlla indirettamente perché è innegabile che il governo abbia un certo potere di influenza sulla TV di stato.
Anche qui hanno ragione entrambi.
Quello che Berlusconi non dice è che il suo problema non sono i comunisti in casa. Sono i poteri massonici a cui lui deve rispondere, per cui avviene che se la massoneria decide che un certo conduttore (ad esempio Mentana, Costanzo, o chiunque altro) deve rimanere al suo posto, la volontà di Berlusconi non conta nulla e prevale la volontà dei reali padroni di Mediaset.
Quindi, oggi che è stato deciso il linciaggio mediatico di Berlusconi, neanche lui può impedirlo.
Ora, è ovvio che non conoscendo il sistema massonico e i suoi meccanismi, chiunque osservi ciò che succede in TV non riesce a capirci nulla.
In questo senso ha ragione Travaglio quando dice che i giornali sono i cani da guardia del potere. Sono infatti i legacci che ricordano sempre, puntualmente, ai politici come devono comportarsi, altrimenti intervengono con la mannaia mediatica, come nel caso Marrazzo, ad esempio.

9. La questione ebraica

I problemi tra Israele e Palestina nascono nel 1947 quando l'ONU decide di assegnare agli ebrei, che da tempo non avevano una patria, un territorio che più o meno era al confine tra Egitto, Libano, Siria e Giordania.
Il 14 maggio del 1948 viene dichiarata ufficialmente la nascita dello Stato di Israele e il giorno dopo, per intuibili motivi, scoppia una guerra e il neonato stato viene attaccato da Egitto, Siria, Giordania, Iraq e Libano.
E da quel giorno la guerra non è mai finita.
- Tesi filo israeliana. Israele ha diritto ad avere uno stato, dopo che per secoli è stato perseguitato, umiliato, cacciato. Nessun popolo ha mai subito tante discriminazioni come quello ebreo. Quindi chi nega lo stato di Israele nega il diritto del popolo ebreo ad esistere.
- Tesi anti israeliana. Il fatto di avere diritto ad uno stato non dà ad Israele il diritto di commettere atrocità. Né di sconfinare dai territori assegnati (infatti a tutt'oggi Israele pare che abbia occupato una porzione di territorio immensamente superiore a quella che gli era stata assegnata originariamente). Inoltre occorre tenere presente che i territori israeliani sono stati assegnati senza consultare i palestinesi, il che si è tradotto in un abuso delle Nazioni Unite a danno di un popolo arabo, che è un fatto di per sé idoneo a scatenare una guerra mondiale (Le stesse Nazioni Unite che poi – dopo aver creato il problema assegnando ad Israele i territori - hanno più volte emanato risoluzioni considerando illegittimo il comportamento di Israele).
La verità è completamente diversa. Il popolo di Israele avrebbe diritto ad un terra, questo è sicuro. Ed è assolutamente vero che nessun popolo è stato tanto perseguitato nei secoli.
Ma l’ONU ha volutamente assegnato ad Israele i territori in questione perché si doveva creare un focolaio di guerra permanente. Era infatti assolutamente ovvio che piazzando i territori dello stato in quella posizione sarebbe scoppiata una guerra (che infatti, come abbiamo detto, scoppiò il giorno dopo).
Peraltro Gerusalemme è considerata città santa dalle tre maggiori religioni mondiali: cristianesimo, islamismo ed ebraismo. Il che equivale a mettere tre belve in uno stesso recinto con un solo pezzo di carne.
In altre parole, volutamente si è creata una situazione di guerra, ma la maggior parte degli israeliani e dei palestinesi non la vorrebbe. La guerra è invece creata ad arte e voluta e mantenuta dall’élite dominante, anche (ma non solo) per preparare un futuro terreno di scontro nei prossimi anni tra Occidente ed Oriente, e preparare il terreno alla terza guerra mondiale.

10. Il problema della massoneria

E veniamo ad uno dei problemi che più ho trattato in questo blog, quello della massoneria. Anche qui le informazioni sono in genere create ad arte per cortocircuitare chi si occupa del problema.
- Tesi della massoneria. La massoneria è un ricettacolo di sapienza e conoscenza antiche. La massoneria ha fatto la storia dell’umanità in questi secoli. Senza la massoneria avremmo ancora gli stati assoluti e il dominio della Chiesa. Tant’è vero che gli uomini più importanti della storia erano massoni: Einstein, Guglielmo Marconi, Beethoven, Mozart, Garibaldi, Mazzini, D’Annunzio Pascoli, Cavour, persino Bakunin e Marx, ecc…
- Tesi antimassoniche. La massoneria occulta la verità. La massoneria ha dominato gli eventi della storia e ancora li domina, commettendo crimini atroci (quelli che noi descriviamo nel blog). In una società democratica le società segrete non devono esistere.
Anche qui il problema è che hanno ragione entrambi. La massoneria ha fatto la storia dell’umanità, nel bene e nel male; probabilmente, nei secoli passati, più nel bene che nel male. I massoni dimenticano di dire che però nel novero dei massoni dobbiamo mettere anche Licio Gelli, Totò Riina, Leoluca Bagarella, Stefano Bontade, i componenti della Banda della Magliana, l’arcivescovo Marcinkus, alcuni Papi, ecc… e, ci giurerei, anche gli attuali vertici della mafia come Matteo Messina Denaro.
Il problema poi è che il vincolo di segretezza massonico più altri meccanismi permettono, alla fine, che si impongano spesso al potere le frange più criminali della massoneria; ed è probabile che oggi, al potere, di vertici che non siano criminali non ne esistano praticamente più.
E’ probabile che un giorno il velo di segretezza della massoneria cadrà e allora tutto il suo patrimonio di conoscenze da essa detenuto potrà essere reso disponibile, anche perché, come dice giustamente Israel Regardie nella sua “Magia della Golden Dawn”, anche se si mette a disposizione di tutti la conoscenza più elevata, la mente limitata continuerà a percepire solo una parte del tutto e nella maggior parte dei casi le persone comuni non riesciranno a vedere le cose che hanno davanti agli occhi.
E che Israel Regardie abbia ragione lo dimostra che nonostante i libri sulla Golden Dawn siano scritti da un massone, e trattino ovviamente anche i rituali della Rosa Rossa, qualche imbecille continua a scrivere sul mio blog “non credo all’esistenza della Rosa Rossa”, “non ci sono prove della sua esistenza”. Cioè decine di libri scritti da persone che dichiarano di appartenere ad un organizzazione X, non costituiscono la prova dell’esistenza di questa organizzazione.
La cosa è talmente demenziale che si commenta da sola, ma dimostra comunque come in effetti, anche se la verità la metti davanti agli occhi di qualcuno, chi non vuole vedere continuerà a rimanere cieco.
Ma per ora il fatto è che hanno ragione entrambi gli schieramenti, il che impedisce di cercare delle soluzioni, condividerle, e anche solo “vederle”.

11. Conclusioni. La tecnica del corto circuito

I mass media, insomma sono fatti in modo da presentare sempre una realtà sfaccettata, ma senza mai far capire i veri problemi a chi ascolta o legge.
Apparentemente regna un certo contraddittorio e una democrazia di facciata, perché in TV noi sentiamo parlare Berlusconi su un canale e sull’altro Travaglio e Santoro.
Le finte liti tra Santoro e Berlusconi contribuiscono poi a dare al tutto un senso di realtà.
Di conseguenza succede che la maggior parte delle persone, che è molto condizionabile e in genere si allinea al partito o alla religione che ha abbracciato a costo di negare l’evidenza, prenderà acriticamente le parti di uno o dell’altro, e starà a destra o a sinistra.
Coloro che volessero andare oltre la cortina e capire qualcosa di più sono invece destinati a subire una specie di cortocircuito, perché finiscono per non capire più niente e rinunciano a seguire la politica e la cronaca.
Questa tecnica può essere chiamata, appunto, tecnica del corto circuito. In pratica con essa il sistema si assicura che i sudditi saranno equamente divisi tra due fazioni opposte, entrambe parziali e faziose, che non si incontreranno mai e non capiranno mai la verità; e si assicura che coloro che non vorranno prendere parte alla lotta saranno innocui perché non avranno capito nulla.
L’informazione è orientata quindi a disinformare e dividere la gente in due parti, entrambe sbagliate. Questo accade in tutti campi, ad esempio nel dibattito medicina naturale /medicina alternativa (problema che viene posto come una rigida alternativa, mentre invece le due discipline dovrebbero stare in termini di complementarietà), nel dibattito sul doping nello sport (da una parte chi dice che il doping è proibito, dall’altro chi dice che si dopano tutti, e hanno ragione entrambi), nel dibattito tra esoteristi e razionalisti (dove l’alternativa è: o sei un esoterista, quindi sei un matto fuori dalla società; o sei un razionalista e credi nella scienza allora sei una persona intelligente) e in mille altri campi, dove trovare un giornale, un libro, o un TG che dia una notizia corretta è impossibile.
Peraltro, non solo vengono orientate adeguatamente le scelte della maggioranza incanalandole entro binari precostituiti, di destra o sinistra, ma vengono selezionati accuratamente gli argomenti, in modo che sui punti più importanti l’informazione sia inesistente.
Quindi non si parla mai di massoneria (ma sempre e solo, ossessivamente, di mafia). Non si parla mai di sistema bancario e sistema dell’emissione della moneta. Non si parla mai di Trattato di Lisbona.
Così oggi abbiamo un trattato che ha reintrodotto la pena di morte, che toglie sovranità agli stati nazionali, che permette che l’Unione Europea possa fare leggi che saranno superiori a quelle costituzionali senza possibilità di adire la Corte Costituzionale, che ci fa governare da una giunta che non sappiamo neanche come e con che criteri viene eletta e senza possibilità di controllo da parte del cittadino; in pratica hanno introdotto un Trattato autoritario che abolisce ogni libertà fondamentale per il cittadino, all’insaputa di tutti, giuristi compresi, e con l’unanimità di tutto il parlamento.
Ecco uno dei risultati di questo sistema mediatico. Che mentre in Tv parlano delle scappatelle di Berlusconi e del pentito Spatuzza, con il Grande Fratello e il calcio in fondo al telegiornale, tolgono libertà ai cittadini distruggendo gli stati sovrani, secondo un progetto massonico che risale perlomeno al 1500 e a Comenio.
Per evitare che ci mandino in cortocircuito il cervello c’è un solo modo. Non guardare la Tv e non comprare i giornali, e informarsi da soli, con pazienza, col proprio intuito. O non informarsi per niente.
Per evitare, invece, la deriva autoritaria, non c’è possibilità.
Il trattato infatti è entrato in vigore da pochi giorni, nell’assoluta indifferenza dei media e dei cittadini ma anche dei giuristi, sempre informatissimi su “mille modi per impugnare una multa per divieto di sosta” ma completamente all’oscuro del sistema in cui vivono.
doctor
19 novembre 2009 9:47
Poiché i commenti sull'argomento delle vaccinazioni non si sono dimostrati troppo azzeccati/approfonditi E RIGUARDA LA SALUTE DI UNA FETTA IMPORTANTE DELLA POPOLAZIONE DI QUESTO STATO, mi farebbe proprio piacere un commento "democratico" sugli accorgimenti adottati tra stato e azienda farmaceutica per distribuire i vaccini in massa.

A seguire il relativo articolo reperito in internet.

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sabato 7 novembre 2009
Influenza A H1N1 e l'Italia in stato di calamità?
INFLUENZA "A" IN ITALIA


Il 21 settembre 2009 la Corte dei Conti ha emanato una delibera (n.16/2009/P) per tentare di dare una valutazione sul contratto di fornitura di dosi di vaccino A(H1N1) tra il Ministero della Salute e la Novartis (ex CIBA-Geigy/Sandoz multinazionale svizzera quotata a New York, che produce il vaccino).

Da un primo esame sommario si evidenziano le seguenti anomalie :

1-il contratto manca di un parere tecnico per valutare la congruità dei prezzi.
2-la Corte dei Conti non può approfondire l’esame del contratto perché il medesimo non solo è a trattativa riservata ma è stato decretato avendo applicato le stesse emergenze previste per eventi calamitosi di natura terroristica (ordinanza n.3275 del 28 marzo 2003)
3-La vaccinazione è stata messa non nelle mani del ministero della Salute, ma in quelle della Protezione Civile e paragonata a terremoti, frane e guerra batteriologica (si tratta di un'influenza ufficialmente definita "molto leggera").
4-L’importo del contratto di 24.080.000 euro al netto di IVA sarà pagato anche se la Novartis non ottenesse l’autorizzazione alla commercializzazione o se non arrivasse in tempo alla consegna.
5-Nel caso di difetti di fabbricazione l’ultimo giudizio sarà del fornitore.
6-Per il fornitore non è prevista alcuna penalità.Occorre osservare che oltre alla illegalità del contratto dal punto di vista formale ed economico, può essere fornito un prodotto anche difettoso che può creare danni alla salute dei pazienti, senza che chi lo produce possa rischiare nulla.

Tra poco vedremo militari pattugliare le nostre città rastrellando chi non è ancora vaccinato???

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Scusate ancora...24.000.000 e rotti di Euro...NOSTRI...alla Novartis anche se il vaccino non verrebbe autorizzato?
Ed il Ministro della Salute ha scaricato la responsabilità mettendo la patata bollente in mano alla Protezione Civile?

Questa è la nostra democrazia...e qui in questo forum c'è ancora qualcuno che si tiene le fette di salame sugli occhi e non capisce (o peggio fa finta di non capire) quello che ci vogliono fare?

Se fosse perchè a qualcuno dei nostri Governanti sta a cuore la nostra salute, adotterrebbero questi sotterfugi?

Perché sorvolate spesso su questo argomento? Me lo spiegate cari bei ragionatori?
sergio2
18 novembre 2009 16:21
Due riflessioni ricollegandomi al commento di Ivan del 16 novembre, ore 17:38.

Che la nostra non sia una democrazia ma una oligarchia (ovvero governo dei pochi, da non confondersi con aristocrazia, governo dei migliori) mi sembra un fatto assodato.
Sul punto mi limito a notare che l’accesso alla politica e la partecipazione al fine di contribuire a determinare la politica nazionale sono ben presidiate da un mugolo di “bravi” di manzoniana memoria.
Aggiungo che l’elettore non può incidere sulla scelta dei candidati che dovrebbero rappresentare il “popolo sovrano” e non può scegliere tra i candidati che gli oligarchi designano.
Insomma siamo come un’assemblea degli azionisti che non conta nulla nella formazione del consiglio di amministrazione, per usare una metafora cara al nostro mister B.
In altre parole, possiamo al massimo con il voto incidere sul numero di soldatini su cui potrà contare ogni capo partito.
Gli istituti di democrazia diretta esistono solo sulla carta.
La distinzione tra potere legislativo e potere esecutivo è solo fittizia: il parlamento è un votificio con funzioni notarili, cioè approvare quel che piove dall’esecutivo.
La Costituzione, quotidianamente calpestata, è ormai carta straccia al punto che qualcuno può permettersi di affermare idiozie del tipo “se questa legge non passa, allora si torna al voto e mi faccio riconfermare dal popolo!”

Archiviato il tema democrazia, occupiamoci del popolo.

E’ risaputo che il “popolo bue” rappresenta la stragrande maggioranza del popolo intero.
Il dato è facilmente verificabile da chiunque, eccezion fatta per i buoi.

Infatti, sono innumerevoli le persone che affermano che gli italiani
-non hanno senso civico
-non hanno rispetto della legge
-sono esasperatamente individualisti
-pensano solo a gozzovigliare
-non hanno rispetto per gli altri
-non leggono, non si informano, non si documentano
-sono bigotti
-sono ignoranti
-sanno occuparsi solo di calcio o di “grande fratello”
-sono plagiati
-hanno le fette di salame sugli occhi
-sono ciarlatani
-sono creduloni
-si fanno infinocchiare
-sono coglioni

Potrei continuare ma penso sia sufficiente il piccolo elenco stilato.

Data la diffusione di affermazioni di questo genere, si può facilmente dedurre che la maggioranza degli italiani appartenga alla specie in florida espansione nota come “popolo bue”.

I pochi che rimangono si dannano l’anima per rimettere le cose a posto, ma la lotta è impari e la sproporzione di forze notevole.

Non va poi dimenticato che oltre ai numerosi appartenenti al “popolo bue”, i pochi popolani avveduti devono cimentarsi con immigrati, drogati, checche, froci, finocchi, trans, puttane, mafiosi, camorristi, terroni, negri, fannulloni, magnaccia, traditori… comprenderete che la vita dei pochi popolani avveduti non è per nulla invidiabile.
Non basta il loro amore caritatevole, la loro abnegazione, il loro sacrifico che talvolta giunge al martirio… se il buon Dio non illumina gli animi dei tanti buoi.
Dio, dove sei? Cosa aspetti a ridare dignità umana a questo fottuto popolo bue?

Insomma, le cose andrebbero anche bene, il sistema Italia funziona e tira senza bisogno di viagra. Le Istituzioni fanno la loro parte con solerzia, i controlli non mancano, il governo è il migliore che si possa desiderare, la corruzione è ai minimi livelli tanto da non destare allarme sociale.
Avremmo tutte le carte in regola per essere al vertice della classifica mondiale.
Ma abbiamo la sfiga che la maggioranza degli italiani è di razza bovina, elementi forzuti, d’accordo, ma terribilmente stupidi e bovini fino al midollo.

Tutto si concentra nella frase “che volete farci, gli italiani sono fatti così!”

Mi sorge un dubbio. Vuoi vedere che chi afferma “la colpa è del popolo bue” è un bue?
doctor
17 novembre 2009 11:36
Ancora a Lucio Musto

Ero forse l'unico a non averle augurato il meglio per la prossima settimana; come tanti altri l'attendo qui subito dopo l'intervento.
Commenti
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