Commenti
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pf contento
11 aprile 2006 0:00
Una precisazione:la mia è proprio una curiosità, sono curioso di sapere quanto può guadagnare un consulente indipendente...così,tanto per sapere...
Se ho capito bene un consulente indipendente su una cifra di 250000 per una consulenza di "media" difficoltà potrebbe guadagnare circa 2000 euro e per l'assistenza ad un cliente con un portafoglio di "media" difficoltà circa 150 euro al mese...
Quindi per il primo anno paga circa l'1,5% della somma investita e negli anni successivi circa 1800 euro all'anno.
Il risparmio gestito forse è un'industria cara...però anche la consulenza indipendente non è esattamente a buon mercato...
Suppongo(forse sbaglio e se sbaglio correggetemi) che se una persona avesse un portafoglio "complesso" da 5 milioni di euro, la parcella sarebbe più alta...
e allora mi faccio una domanda: se alla fine dei conti i costi pagati dal cliente sono gli stessi,l'unica cosa che fa la differenza sono i rendimenti...se i rendimenti dovessero essere gli stessi, come si fa ad affermare la supremazia della promozione finanziaria rispetto alla consulenza indipendente o viceversa?
Saluti e buon lavoro
cfi
11 aprile 2006 0:00
"pf contento" chiede come si calcola la parcella per la consulenza indipendente.
Per prima cosa bisogna sottolineare che non esiste un metodo unico cosi' come non esiste un metodo unico di retrocessione delle commissioni dovute ai promotori finanziari.
Non esiste ancora un tariffario di categoria cosi' come esiste per altre professioni (riconosciute per legge o meno).
La neocostituenda associazione di categoria (NAPOF - http://www.nafop.org/) probabilmente proporra' un tariffario comune.
La societa' nella quale lavoro e che ho contribuito a fondare, utilizzo un metodo di calcolo parametrizzato a due fattori:
1) complessita' della consulenza
2) responsabilita' connessa alla stessa.
Il primo aspetto e' connesso prevalentemente al tempo necessario per realizzare la consulenza (numero di incontri necessari, articolazione del portafoglio attuale e di quello ristrutturato, strategie di ribilanciamento scelte, ecc.)
Il secondo aspetto e' connesso, tra l'altro, all'importo del portafoglio.
E' importante sottolineare che la parcella, almeno cosi' come e' calcolata nella mia societa', non e' mai una percentuale del valore del portafoglio ne' una percentuale dei risultati ottenuti.
Comprendo che questo discorso possa apparire sfuggente.
Quindi vorrei indicare due cifre.
Una consulenza completa, che implica l'analisi della situazione patrimoniale/finanziaria ed economica del cliente e la restrutturazione del portafoglio ha un costo oscillante tra i 1.000 ed i 3.000 euro.
L'assistenza continuativa ha un costo oscillante fra i 50 ed i 250 euro mensili.
In alcuni casi la consulenza ha una tariffa oraria che preventiviamo sulla base di un tariffa oscillante fra i 50 ed i 100 euro in base alla complessita' della consulenza ed al professionista che vi si applichera'.
Se la domanda di pfcontento era volta a capire se si guadagna di piu' da un cliente con 250.000 euro seguendolo come PF o come CFI, la domanda non puo' trovare una risposta univoca.

pf.fin
11 aprile 2006 0:00
....vedrai che non risponderanno.


Ciao
pf contento
10 aprile 2006 0:00
Vorrei fare una domanda ai consulenti indipendenti che frequentano questo spazio.
Diciamo che io sia un cliente e desidero investire 250000 euro.
Non vi chiedo in che modo investireste i soldi, perchè questo dipende da una serie di variabili che sono troppo personali e variano da individuo a individuo.
Quello che vorrei sapere è questo; su una cifra di questo tipo, in che modo calcolate la vostra parcella?
In base a quali regole viene calcolata la spesa per il cliente?
Se chi mi risponde dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni me le chieda pure, perchè sono molto curioso di sapere quali sono i meccanismi di guadagno di un consulente indipendente, anche per paragonarli ai miei sistemi di guadagno( sono un pf, quindi tutti sanno come vengono calcolate le mie provvigioni).
Grazie a chi mi risponderà
lucenti antonio
4 aprile 2006 0:00
penso che questo sarà l'ultimo spezzone di minuto che immolerò sull'altare della civiltà, mi ritirerò prima di tornare il saraceno dei miei avi .
conte, invece di guardare le stelline, allarga la misera visuale puntiforme che hai, leggi le performances....ti si aprirà un mondo nuovo.
E io sono serio anche se non sono andato a rileggermi 2 volte i tuoi inutili sproloqui.
Ti attacchi ai Bot che mal ricordavo io , per aver ragione..questo solo puoi fare, attaccarti alle quisquilie.
E mi vieni a dire che hai guadagnato con Alitalia....ma lo capisci che differenza c'è tra investire, risparmiare e giocare d'azzardo?
bank
4 aprile 2006 0:00
x Conte:
non credo che tutti i risparmiatori siano capaci di costruirsi autonomamente un portafoglio, lo dimostra il fatto che vi sono ancora persone che continuano imperterrite a mantenere valanghe di liquidità in attesa di non si sa bene quali necessità, non capendo quanto sia sconveniente lasciare i propri risparmi con un remunerazione ben al di sotto dell'inflazione. Sicuramente una persona preparata può fare a meno di un consulente o di un promotore; volendo si può costruire di tutto, una strutturata per esempio, ma nella mia esperienza sono abbastanza rare i clienti capaci di farlo e la cosa non mi meraviglia, ognuno ha il proprio mestiere.
pf.fin
5 aprile 2006 0:00
Caro Conte,
il tuo è un lavoro VERO come lo è il mio...
poi, non puoi negare che, data l'ignoranza che regna anche nel campo dell'informatica, la tua categoria (come tutte le categorie) contemplerà delle persone oneste (alle quali, tutto sommato, ritengo tu appartenga..) e dei perfetti cialtroni...
Non ritengo di doverti provare niente, non è a te ce devo spiegare quello che faccio...cmq ri-provo ad argomentare qualcosa...
Non c'è bisogno di risultati per fare il PF ?
E come credi che si possano mantenere clienti in portafoglio per oltre 10 anni, senza risultati ?
Io piazzo patacche finanziarie ?
E tu cosa ne sai di cosa vendo io ?
Che tu lo capisca o no il PF è co-interessato nella gestione del portafoglio del cliente...
se il cliente guadagna il suo patrimonio cresce...
le provvigioni di portafoglio aumentano...
e, quindi, il cliente è soddisfatto ed il risparmiatore pure...(non è poi così difficile da capire..)
A differenza di un CI il lavoro del PF ha a disposizione un universo di prodotti più limitato, poichè i prodotti inglobano il compenso del PF, ma questo non vuole assolutamente dire che i prodotti siano insufficienti per fare un buon lavoro...
Poi se uno è in grado di fare da solo non ha bisogno né di PF nè di CI...
E di gente FaiDaTe ne ho conosciuta parecchia, alcuni di questi lo sanno fare, ma molti altri sono solo in grado di farsi male, e non sapendo capire, non se ne rendono neanche conto...
Quindi perchè non esci dal loop e non cominci ad argomentare...
I tuoi sfoghi sono solo patetici, tipici di chi è frustrato, e dato che non credo che tu lo sia cerca di comportarti di conseguenza...

Poi se il tuo equilibrio psico-fisico ha bisogno di questi sfoghi...fai pure, sarò stato felice (in questo caso) di esserti utile...

Ciao
conte
5 aprile 2006 0:00
Merita una risposta solo Bank,le altre sono le classiche risposte da imbonitori, aria fritta.
Lucenti e' cosi abile ad aggirare gli ostacoli che se gli dici che l'acqua bolle a 100°, ti risponde vai a vedere su www.acquestar.com .
Lucenti ti ho risposto con dati ufficiali, morningstar e' una societa' pagata dai fondi stessi ,e continui a scappare da questa tua perla:

"Che ogni forma ed espressione del risparmio gestito dia risultati sottozero, lo posso, invece, negare tranquillamente, e non solo io.
basta guardare i singoli risultati, e non solo le medie"
Allora Vedi, e vai a dirlo a chi aveva Ducato geo europa alto potenziale, ex spazio euro NM,e' andato sottozero ha perso in 3 anni il 102,5%,grazie poi al credito di imposta la perdita per i disgraziati possessori e' stata solo si fa per dire dell'89,7%.
daiii Lucenti,sforzati a rispondere
---------

X bank
questa e' l'amara realta',
i risparmiatori non sono capaci di costruirsi autonomamente un portafoglio, ed ecco che il risparmio gestito con gli anelli terminali della catena mangia soldi(pf/sportellisti) tipo Lucenti, pf.contento (e ci mancherebbe che fosse scontento)pf.fin,ecc , hanno partita vinta.
La mancata capacita' dei risparmiatori di costruirsi un portafoglio cucito alle loro esigenze,costa un 5% all'anno ,infatti si aggira intorno al 5% l'anno la distruzione di risparmi dell'industria delle illusioni.

X pf.fin

Il mio e' un lavoro vero e lo svolgo in modo onesto, x farlo c'e bisogno di un cervello e di raggiungimento di risultati,altrimenti nessuno mi paga per il lavoro svolto.
IL tuo "lavoro" provami il contrario e' parassitario ,non c'e bisogno di un cervello ne di risultati,trascorri la giornata a piazzare patacche finanziarie, o perde o guadagna il cliente incassi SEMPRE provvigioni,come vedi tra il mio e il tuo "lavoro" c'e una bella e' sostanziale differenza.
Ma la cosa che fa piu' rabbia, che questo "lavoro", questa forma parassitaria di incassare provvigioni si basa sull'ignoranza-finanziaria delle persone.
pf.fin
4 aprile 2006 0:00
Caro Conte,
apprendo con piacere che tipo di attività svolgi...ti racconto un episodio di qualche anno fa (1984-1985)...

un povero cliente comprò un computer da una prestigiosa casa-madre (...magari quella per cui lavori tu o con la quale sei imparentato...) del valore di circa Lit.12.000.000...
il tizio in questione, a cusa di trasferimento ufficio e dietro pressione del venditore di turno per una consegna immediata, ebbe la malaugurata idea di attivare il computer dopo 2 giorni che era scaduta la garanzia (il venditore di cui sopra gli aveva, ovviamente, assicurato che non sarebbe stato un problema)...
il computer risultò "rotto" in particolare nella scheda-madre del valore di c.a. Lit. 6.000.000, che gravarono tutte sulle spalle del cliente finale in quanto la casa madre non volle sentir ragioni...
a sguito di un interventi tecnico successivo si scoprì che il pezzo rotto era un integrato del valore di c.a. Lit. 200.000 !!!

............simpatico no ?

Vogliamo parlare anche dei costi dei materiali dei pc dei prezzi di vendita ?
Vogliamo parlare della manodopera a basso costo utilizzata per gli assemblaggi dei computer ?

E tu (in quanto parte integrante di questo mondo) ha la faccia tosta di venire a farmi la predica sul "parassitismo" ?

Meglio essere un "parassita serio" (sai in natura i parassiti sono anche utili...) che un "furfante elettronico".

Perchè non la smetti con gli slogan...
con un bel Ctrl-Alt-Canc resetti il tuo sistema cerebrale...
esegui uno Scandisk...
fai girare il defrag...
e procedi alla reinstallazione del sistema operativo ?

Salutoni.

pf contento
4 aprile 2006 0:00
Un'altra cosa per il simpatico e fantasmagorico Conte.
"Gli italiani non si sono accorti di tre anni di rialzi..." e hai perfettamente ragione!!!
I miei clienti se ne sono accorti eccome perchè anche durante il 2000-2003 dicevo loro che era il momento di comprare e non di vendere e adesso stanno ottenendo dei risultati molto interessanti...per far questo vengo pagato?
Direi di sì e me lo merito, perchè tu credi che sia facile andare da persona che si fidano di te e dire loro 1) che i loro soldi sono sotto del 30-40 per cento
e 2) che è il momento migliore per comprare?
Tu con i tuoi soldi ci azzecchi sempre...ma come fai?sei troppo forte...in fondo ti voglio bene, perchè senza la gente come te noi saremmo già finiti!!!!!!
conte
4 aprile 2006 0:00
Lucenti ,continua a girare la frittata e a non rispondere al quesito, fa i soliti giochi di parole.

Questa e' da incorniciare Lucenti.
"Che ogni forma ed espressione del risparmio gestito dia risultati sottozero, lo posso, invece, negare tranquillamente, e non solo io.
basta guardare i singoli risultati, e non solo le medie"
Allora Vedi, e vai a dirlo a chi aveva Ducato geo europa alto potenziale, ex spazio euro NM,e' andato sottozero ha perso in 3 anni il 102,5%,grazie poi al credito di imposta la perdita per i disgraziati possessori e' stata solo si fa per dire dell'89,7%.

Continua a borbottare parole Lucenti, i fatti dicono che il convertibile Alitalia-10 Cv 7,5% si e' rivelato un ottimo investimento. Ultimo prezzo: 99,49 Performance 1 Mese: -0,01
Performance 6 Mesi: +51,89
Performance 1 Anno: +70,28
Dati all'oggi 04/04/06.Fonte borsa Italiana
L'azione da oggi e nel paniere principale di piazza affari .

Di Bot non ho mai parlato,sii serio Lucenti

"Faccia questo sforzo, vada su www.morningstar.it"

Stelle, stelline, tappi di bottiglie raccolta punti ecc.sono strumenti di marketing ,servono a vendere Lucenti.

Gli Italiani nemmeno se ne sono accorti di 3 anni di rialzo dei mercati ,visto che gli avete piazzato polizze e strumenti a capitale garantito.

LA realta e' questa non quella di morningstar:

Azionari europee (area euro) da fine 1991
a fine 2005 nelle azioni Euro Stoxx 50 -100 euro sono diventati…
638,6 - nei fondi comuni 336,1 minus -302,5 .
performance annua
14,2% 9,0% -5,2%

Azionari americane
da fine 1991 a fine 2005 nelle azioni
S & P 500 100 euro sono diventati…

563,9 nei fondi 301,2 minus -262,7
performance annua 13,2% 8,2% -5,0%

Azioni italiane da fine 1996
a fine 2005 nella Borsa Italiana 100 euro sono diventati…

340,3 nei fondi 267,5 minus -72,8
rendimento annuo 14,6% 11,6% -3,0%

• per le azioni italiane: indice Mediobanca MTA total return
• per i fondi sull’Italia: indice Fideuram fondi azionari Italia
• per le azioni dell’area euro: indice DJ Euro Stoxx 50 total return
• per i fondi sull’Europa: indice Fideuram fondi azionari area euro
• per le azioni americane: indice Standard & Poor’s 500 total return
• per i fondi sull’America: indice Fideuram fondi azionari America.





pf contento
4 aprile 2006 0:00
X conte:

sei di una monotonia devastante.
Ma mi puoi dire chi aveva questa cazzo di fondo Ducato Geo Europa alto potenziale che ha perso il 102,5 %?
Lo hai nominato un miliardo di volte, sembra che tutta l'industria del risparmio gestio abbia soltanto questo fondo...
E basta!!!!!!!!
Trovane un altro, inventalo, costruiscilo tu e poi facci investire un pò di gente, ma ti prego basta con questo Ducato Europa alto potenziale!!!!!!!
Noi pf siamo obbligati a vendere? Forse ti confondi con quelli che stanno dietro alla scrivania all'ufficio titoli della Banca che se non vendono certe cose vengono trasferite sui monti a 50 KM di distanza dalla loro abitazione.
Ripeto: in dieci anni che faccio questo mestiere non ho mai ricevuto una sola pressione per vendere un prodotto piuttosto che un altro.
Poi se tu ci vuoi credere, ne sono felice; se non ci vuoi credere, è lo stesso, perchè credo che sia meglio far pagare delle commissioni a un cliente e farlo guadagnare, piuttosto che lasciargli fare tutto da solo e farlo ritrovare in mutande(vedi euforia azionaria del 2000...prova a guardare quanto ha perso chi ha investito in Tiscali nel 2000 e basta con 'sto fondo ducato).
Scusate per lo sfogo, ma una c'è una cosa che mi fa andare in bestia; la gente ottusa!!!!
antonio lucenti
4 aprile 2006 0:00
conte predica bene ma razzola male.
dopo aver sponsorizzato scommesse su Alitalia ha perduto pubblicamente la sua schifiltosa, quanto inutile, verginità.

Nessun problema a rispondere alle sue acutissime e sottilmente ammiccanti domande.
E' sempre un piacere dialogare con persone che della civiltà e della moderazione fanno propria bandiera, fertili di nuove idee e di intelligenti argomentazioni.....

Faccia questo sforzo, vada su www.morningstar.it
Faccia un giretto e troverà i fondi che hanno remunerato i partecipanti e quelli che non lo hanno fatto.
Ce ne sono per tutti.

Io non vendo fondi nè Sicav, ma ritengo che per partecipare a mercati lontani geograficamente e merceologicamente, siano l'unica possibilità pratica.
Lei continui con bot e Alitalia....stia tranquillo che nessuno gliene farà una colpa.....a casa propria, si dice nelle Marche: "ognuno è re, imperatore e Papa"
ro
4 aprile 2006 0:00
Per FP

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X ro


Non ho capito come fa a partire dal generale "universo risparmio gestito e metodo di selezione in base al profilo/obiettivo dell'inestitore", per finire ad una reverse.

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Ho citato alcuni esempi per dire che, se si vuole, si riesce a vendere di tutto. Reverse, strutturate e compagnia secondo me possono rientrare benissimo nel risparmio gestito in senso lato, perché sono studiate realizzate e vendute, dallo stesso soggetto economico che gestisce e vende fondi e gestioni, anche se formalmente e giuridicamente si tratta di entità separate.

Saluti a tutti
conte
4 aprile 2006 0:00
Ecco che si rivede Lucenti sommo esperto ,che torna con il suo armamentario di belle parole,si vede che ha fatto studi classici,buoni per diventare dei provetti imbonitori.
Lucenti sto ancora aspettando la risposta vedi fine post.

La soluzione e' semplice Lucenti, stare alla larga dal risparmio gestito e dai suoi inutili e dannosi prodotti.

Il mercato Lucenti offre numerose opportunita' di investimento dalle piu' semplici alle piu' impegnative e sofisticate,basta solo un po' di buona volonta delle persone.

X chi si trova a passare da qui,deve sapere
che esistono regole e strumenti semplicissimi per investire il proprio danaro.
Non vi e' bisogno del pf (figura parassitaria)ne dello sportellista bancario/postale (figure spesso ignoranti in materia,mobbizzati)in comune hanno solo
l' incentivo a vendere,vendere ,vendere,onde ricavarne bonus e ingenti provvigioni.

E' inutile e dannoso comprarsi ,fondi ,gpf ,gpm,polizze vita ,obbl.strutturate ,obbl.,bancarie,pac,fip,ecc,diabolico poi rimanere il tfr alla previdenza privata.

Andate alla posta per comprare dei semplicissimi buoni fruttiferi,oggi anche indicizzati all'inflazione, in banca comprate dei semplici CCT,BTP ,BTPi,e per chi se la sente di rischiare qualcosa ETF azionari,azioni.
Tutto qui semplice veloce e poco impegnativo, ci si accontenta a parita' di rischio/costi e si evita di farsi spennare dalla fabbrica delle illusioni .

Ecco cosa hanno reso dei semplici BTP nel periodo 1998/2005 rispetto alla media dei fondi comuni obbligazionari.
100€ sono diventati:
btp 136,6 fondi 123,8 minus -12,7
rendimento annuo 4,6% 3,1% -1,5%

Fonte dati:
indici di capitalizzazione netti della Banca d’Italia e successivamente indici MTS spa.

Affidare i propri danari a forme di risparmio collettivo mal gestiti e zeppi di costi equivale a distruggerli.
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Questa e' da incorniciare Lucenti

"Che ogni forma ed espressione del risparmio gestito dia risultati sottozero, lo posso, invece, negare tranquillamente, e non solo io.
basta guardare i singoli risultati, e non solo le medie"

Allora Vedi, e vai a dirlo a chi aveva Ducato geo europa alto potenziale, ex spazio euro NM,e' andato sottozero ha perso in 3 anni il 102,5%,grazie poi al credito di imposta la perdita per i disgraziati possessori e' stata solo si fa per dire dell'89,7%.

Lucenti un piccolo sforzo per rispondere.
FP
4 aprile 2006 0:00
X ro


Non ho capito come fa a partire dal generale "universo risparmio gestito e metodo di selezione in base al profilo/obiettivo dell'inestitore", per finire ad una reverse.
ro
4 aprile 2006 0:00
Per lucenti (e naturalmente per tutti gli altri)

Mi corregga se sbaglio: dai suoi commenti su questo forum ne deduco che lei lavora per una piccola sim, altrimenti parlerebbe diversamente.

Naturalmente ho forzato un po' parlando di obbiettivi di banche e risparmiatori, ma il fatto è che le prime le biglie le portano a casa, sui secondi ho qualche dubbio.
A me personalmente non piace parlare di “prodotti” finanziari, non si dovrebbe (e apposta uso il condizionale) investire in un prodotto, ma in un “metodo” di selezione degli strumenti disponibili sul mercato una volta note le caratteristiche dell'investitore e degli strumenti, fermo restando che ci sono moltissimi strumenti che per un risparmiatore non vanno mai bene.
Per esempio le reverse convertible, e a scanso di equivoci spiego perché secondo me non vanno mai bene:
1) se il titolo sottostante aumenta di valore il cliente si ritrova con il capitale e le cedole, come una qualsiasi semplicissima obbligazione.
2) se il titolo sottostante diminuisce di valore il cliente subisce una perdita secca pari alla differenza tra il nominale dell’obbligazione più le cedole e il valore del titolo alla scadenza.
In sostanza se il titolo sottostante va bene se lo tiene la banca, altrimenti lo rifila al risparmiatore.
Al di là di tutte le considerazioni che si possono fare per giustificare tali vendite, resta il fatto che tali prodotti vanno bene SOLO per chi li vende; difficilmente un risparmiatore, se correttamente informato, si accolla rischi del genere.
Ad onor del vero va detto che questi prodotti sono stati collocati dalle banche più che dai promotori.
Un altro esempio sui costi.
Una sgr gestisce 50 miliardi di euro, con una commissione media dell' 1 per cento sono circa 500 milioni di euro di commissioni annue; aumentando le commissioni di 20 centesimi, le commissioni totali annue aumentano di 100 milioni di euro. Per una sgr di grosse dimensioni il mantenimento di una elevata commissione di gestione è sicuramente più semplice che tentare nuove strategie di gestione; si tratta di ottenere il massimo dallo status quo, e una decisione non “conformista” deve passare il vaglio della holding, della sgr della rete di distribuzione e chi più ne ha più ne metta. Molto più semplice aumentare le commissioni. Nell' esempio che ho fatto sopra anche se il 10% della massa gestita se ne va, le commissioni aumentano comunque di 40 milioni. L'esempio è volutamente semplice, ma lei sa benissimo che ci sono infiniti modi per mascherare aumenti di commissioni. Ovviamente dal loro punto di vista le sgr più grosse fanno benissimo a sfruttare a loro vantaggio le “asimmetrie informative”.
Il discorso è naturalmente più ampio e non si limita al solo risparmio gestito in senso stretto, ma riguarda anche i vari “laboratori” di finanza personale o simili che sfornano nuovi prodotti a getto continuo.
Non considero il lavorare per una piccola sim un demerito, anzi, forse sono quelle dove il gioco non è a somma zero.

Che poi anche questo non sia il regno della perfezione ... condivido in pieno.

Saluti a tutti
antonio lucenti
3 aprile 2006 0:00
il signor ro scrive, tra le altre considerazioni condivisibili :
Banche e reti da una parte e risparmiatori dall’ altra hanno obbiettivi contrapposti, perché il guadagno delle prime è il costo dei secondi.........
Ritengo che questa sia una forzatura o un refuso, questo non è un gioco a somma 0, dove chi "vince" porta a casa le biglie dell'altro giocatore.
1) Si tratta di individuare tra gli strumenti che il mercato offre, quelli che più appaiono idonei al tipo di "consumatore". Compito del pf o del cfi, che potrebbero essere inadeguati o cialtroni,e non solo preparati..
Risparmiatore, investitore, giocatore,nelle varie sotto categorie: con figli piccoli, con figli grandi, anziano, giovane, autonomo e via così fin
quando vogliamo.
2) Si tratta di utilizzare i soggetti e gli oggetti del mercato per ottenerne risultati remunerativi.

Ci si potrà lamentare di certi prodotti di qualità scadente o insufficiente.
Ci si potrà lamentare di costi elevati o addirittura esosi.
Ma questo è quel che succede in tutti i settori: non è questo il regno della perfezione.
Tanto più che si può contare fino ad un certo punto anche sui risultati storici, che non è detto possano ripetersi.

Se compro un'auto o un elettrodomestico posso ragionevolmente prevederne gli standard di risultato; se fosse possibile far la stessa cosa "prevedendo" i movimenti del mercato, ci sarebbe una sola Sgr con 1 solo prodotto remunerativo, per tutti.
Ed il mercato non esisterebbe più da quel momento.
E allora come fare: scegliere come si fa quando si prepara un acquisto importante.
un po' di documentazione ed una scelta non casuale; ma sapendo dall'inizio che se si vuole una garanzia, si deve comprare un tostapane, non uno strumento finanziario.
conte
3 aprile 2006 0:00
P.S. x Conte: complimenti per la sofisticata citazione nel nickname (rif:G. Pispisa "Città perfetta", ed. Einaudi)

X Bank

Nella "citta' perfetta" ,Conte e' il genio informatico ,penso di deluderti non mi occupo di informatica,pero' maneggio semiconduttori ,anche quelli che girano dentro ai pc.

Tra un controllo di pc,
dvd,monitor,ecc attacco pf, sportellisti bancari/postali,risparmio gestito,insomma tutti quelli che fregano il prossimo con le loro patacche finanziarie,mi diverte tanto smontare le frottole che vanno raccontando in giro x accalappiare clienti onde aumentare provvigioni e vivere sempre piu' parassitariamente.

Il piazzismo e' destinato a sparire ,perche' gli ingenui e i creduloni sono in via di estinzione ,iniziate a crearvi/trovare un lavoro vero.
Volendo rimanere al piazzismo ai signori pf rimane la sempre valida alternativa (perche occorono le stesse tecniche di vendita)di piazzare il folletto lavatutto,sempre provvigioni ci sono .
bank
2 aprile 2006 0:00
Congratulazioni a tutti coloro che si sono resi conto del mio "voluto" errore sugli etf, sino a quel momento non mi è sembrato si capisse quale fosse il livello della discussione. Per quanto riguarda i certificates difficilmente essi scontano il dividend yeld perchè quella è la loro unica forma di remunerazione, tanto che in quelli collegati ad indici con basso dividend yeld (vedi nikkei 225) sono necessari altri strumenti, come dei cap sulla performance, che remuneri l'emittente. A parte questa piccola digressione tecnica, in riferimento all'oggetto del forum, mi sembra che il problema nasca nel come viene formulato il quesito: i PF (come i commerciali delle banche) non necessariamente sono in contrapposizione con i CI, svolgono semplicemente funzioni diverse, rivolte a segmenti di clientela diversi. Credo che difficilmente un CI possa sopravvivere con un portafoglio clienti con piccoli patrimoni, mentre potrà tranquillamente assistere la cosidetta fascia PWM, tanto che già da qualche anno sono nati i "family office". Diverso è invece il problema dei costi della filiera del risparmio gestito. Ma da dove nascono tutti questi costi? A parte le considerazioni che alcuni potranno fare sull'avidità del sistema capitalistico, la prima causa risiede nella quantità di gente che deve mangiare della stessa pagnotta: Sgr e Sim, al cui interno troviamo direzione, piramide manageriale e promotori. Esistono alcuni casi di sim senza struttura piramidale che riescono in parte a limare i costi, ma sono esempi rari. In secondo luogo, non è necessariamente detto che pagare per un servizio finanziario sia scorretto, la "vexata quaestio" riguarda il rapporto fra il servizio prestato ed il costo sostenuto. E' innegabile che, nel caso delle Sgr italiane, il servizio di gestione sia squilibrato rispetto al costo, sappiamo bene che la fantomatica gestione "attiva", nei fondi di diritto italiano, è molto spesso inesistente, e che, in alcuni casi, vedi bilanciati, si arriva alla mera applicazione di un modello matematico. Sicuramente il dilagare delle sicav lussemburhesi muta lo scenario, ma comunque si torna a bomba al problema dei costi di distribuzione, le cui reti, per compensare i minori introiti di managment fees, applicano spesso sostanzione comm. d'ingresso, che deprimono le perfomance. Immaginate per un momento invece una bella sim senza società prodotto, multibrand senza struttura piramidale: bassi costi di gestione, buona remunerazione dei PF, minori costi per il cliente per un buon servizio. Lo so che è un'utopia, ma prima o poi potrebbe avverarsi, considerando che le sgr italiane, come dimostra il mercato degli ultimi mesi sono destinate a morire, anche se ci vorrà molto tempo.

P.S. x Conte: complimenti per la sofisticata citazione nel nickname (rif:G. Pispisa "Città perfetta", ed. Einaudi)

Saluti
pf.fin
31 marzo 2006 0:00
Leggo finalmente, con piacere, degli interventi che innalzano il livello del forum (persino l'ultimo post del Conte ha abbandonato gli slogan..).

Piccola precisazione per bank, gli Etf non incamerano i dividendi come fanno i certificates, i quali però li "scontano" sul prezzo...poi se la misura dello sconto sia congrua sta a ognuno deciderlo.

Devo dire che molte Sgr/Sicav (sopratutto le seconde) ultimamente inseriscono i benchmark TR (Total Return) quindi un pò di trasparenza comincia ad emergere.

Condivido in buona parte le considerazioni di ro, però credo che il problema sia effettivamente più psicologico che tecnico, per la maggior parte della clientela media sottoscrivere un prodotto che contenga nella descrizione i termini "garantito" e/o "protetto" risulta molto più "sicuro & semplice" che capire un portafoglio composto in base alla sensibilità delle fasi del ciclo economico, piuttosto che con mercati de-correlati, piuttosto che con strategie di monitotaggio, piuttosto che con stop-loss di varia livelli ecc. ecc.

Personalmente riesco a lavorare abbastanza tranquillamente con fondi/sicav, talvolta colloco qualche Gpf...ma non mi riesce proprio di vendere index-linked, index-bond, e strutturati in genere...anche se (sigh!) sarebbe sicuramente più facile...

Magari la discussione fosse limitata alle figure PF o CI, sicuramente il livello medio dei portafogli in circolazione sarebbe più elevato (sia come performance che come trasparenza...) e invece, mentre noi discutiamo, la stragrande maggioranza è "preda" di banche e poste...

Saluti a tutti
Alex
31 marzo 2006 0:00
"Al tempo stesso non condivido l'assoluto pessimismo nei prodotti gestiti, consideriamo che anche i tanto decantati Etf sono comunque dei prodotti gestiti, seppur passivamente, e che incamerano tutti i dividendi staccati (nel caso del S&P MIB sono tanti), nonchè le commissioni di gestione, seppur molto più basse di un qualsiasi altro Oicr."

Infatti, proprio grazie ai dividendi, gli Etf fanno meglio del benchmark.
Invece i fondi riescono a papparsi anche questo.. ma certo, loro fanno gestione attiva!!!
x blanc
31 marzo 2006 0:00
Le tue conseiderazioni sul cartello sono del tutto condivisibili.
A mio avviso il problema nel mondo della distribuzione di prodotti finanziari e' che, di fatto, non esistono (anche se ci sono timidissimi segnali) figure intermedie ed indipendenti che si frappongono fra chi vende prodotti e chi li sottoscrive.

Sostanzialmente il mercato e' dominato dall'offerta e non dalla domanda.
La gente sottoscrive quello che il sistema propone. Non ci sono, come diceva qualcuno, soggetti che voglio le index/unit-linked.
C'e' un sistema che le propina e soggetti che non sono in grado di scegliere cosa e' meglio per loro.
Questa e' la realta'.

Quanto agli etf, scusa, ma hai detto una piccola castroneria. Gli ETF non intascano i dividenti (li distribuiscono o li re-investono) come invece fanno i certificati.

Che poi non tutto il risparmio gestito faccia schifo (magari solo il 95%...) siamo tutti d'accordo.

Il punto e' che il risparmio gestito dovrebbe essere liberalizzato. Quindi piu' offerta e piu' domanda consapevoli attraverso il supporto di professionisti indipendenti pagati proprio per rendere consapevole la domanda.

ro
31 marzo 2006 0:00
Per bank ( e anche per tutti gli altri, naturalmente)

Cosa significa che gli etf incamerano i dividendi? Di norma gli etf distribuiscono dividendi ai possessori di quote e quando questo non avviene i dividendi e le cedole incassate dal fondo rimangono nel patrimonio del fondo; in ogni caso il beneficiario di questi proventi è sempre il possessore del fondo (tutto questo è spiegato benissimo sul sito della borsa italiana nella sezione dedicata agli etf). Ovviamente per riprodurre l’indice e per gli altri adempimenti amministrativi l’etf sostiene un costo - attualmente lo 0,35% nel caso dell’ etf sullo S&P Mib- ma rispetto ai presunti “fondi attivi” è veramente irrisorio. Il pregio principale degli etf è che non dichiarano cose non vere (cogliere le opportunità dei mercati e altre amenità del genere) e sono essenzialmente “onesti” ossia dichiarano di fare gestione passiva ad un costo contenuto. Se si legge un qualsiasi rendiconto di un qualsiasi fondo comune o una qualsiasi gestione in fondi si parla (si “spiega” al cliente) dell’ economia internazionale, dell’andamento dei tassi e delle borse e delle relative previsioni, ma nessun gestore entra nel merito delle specifiche scelte fatte, salvo un generico rimando al benchmark, magnificando la propria abilità se le cose vanno bene e dando la colpa alla situazione esterna se le cose vanno male.
Sui risultati e sui presunti vantaggi della gestione attiva, o meglio della finta gestione attiva, non mi dilungo, chi vuole sa dove informarsi, anche partendo da questo sito.
Il fatto che banche e reti cerchino di spostare il problema dal “tecnico” allo “psicologico” e insistano molto sull’ aspetto psicologico e relazionale del rapporto con i clienti dimostra che non si vuole affrontare il problema o, nei casi peggiori, ribaltarlo sul cliente.
Cerco si spiegarmi: a mio avviso il problema della gestione del risparmio è essenzialmente un problema tecnico, nel senso che sul mercato ci sono strumenti per tutti i gusti, tutti i rischi, tutte le tasche e tutti gli obbiettivi; si tratta di comprendere e valutare bene tutte queste cose. Banche e reti da una parte e risparmiatori dall’ altra hanno obbiettivi contrapposti, perché il guadagno delle prime è il costo dei secondi, e sappiamo tutti che ci sono infiniti modi per nascondere i costi reali di molti prodotti (e qui uso il termine “prodotti” e non strumenti) . Se i costi e anche i rischi non fossero occultati così bene nessuna persona sana di mente sottoscriverebbe mai prodotti come le reverse convertible, prodotti a capitale garantito, obbligazioni strutturate e cose del genere. Spesso è difficile comprenderne il funzionamento per gli addetti ai lavori, figuriamoci per gli altri, anzi, spesso neanche chi le vende sa esattamente cosa vende.
D’altra parte i risparmiatori non credo, almeno per la mia esperienza, siano disposti a pagare separatamente la consulenza rispetto ai prodotti, o almeno non tutti.
Come si vede il problema è di difficile soluzione e soprattutto penso che non ci sia “la soluzione”, ma forse possono esserci molte soluzioni parziali.

Saluti a tutti.
IFA
31 marzo 2006 0:00
x Bank

Tranne quelli obbligazionari, gli etf azionari distribuiscono i dividendi.
Prima di dedicarti alla consulenza indipendente dovresti conoscere meglio tale strumento.
conte
31 marzo 2006 0:00
X bank

Vedo che leggi poco i post del Conte ,non solo promozione finanziaria, ma attacco tutto il sistema gestito.

Vedo poi che cogli e centri il vero problema.

"L'assoluta mancanza di concorrenza determina un cartello voluto, in alcuni casi, inevitabile in altri, che ha come uniche vittime i clienti. Le situazioni non si limitano ai soli prodotti assicurativi ma coinvolgono quasi tutti i prodotti gestiti "

Hai detto tutto ,hai fatto da megafono al Conte,poi nel finire il tuo messaggio siccome vuoi smettere di spennare i clienti della tua banca per passare alla libera professione,cadi in contraddizione,ma penso che sei recuperabile rispetto ai tanti imbonitori del risparmio.

Spero che la tua libera professione sia retribuita dai tuoi futuri clienti in base a risultati (positivi)di gestione portafoglio,sara' gratificante per te e remunerativo per i tuoi clienti.

Tutta la filiera del risparmio gestito e' inutile ricordarlo vive parassitariamente, purtroppo anche sulla tanta ignoranza-finanziaria della gente.
bank
30 marzo 2006 0:00
Intervengo per la prima volta, sono un bancario che si occupa di commercializzazione di prodotti finanziari e che sta valutando la possibilità di passare alla libera professione. Non condivido i catastrofismi di Conte e soprattutto non li circoscrivo al solo settore della promozione finanziaria; lo sfuttamento della clientela ai soli fini di estorcere commissioni è u problema che attraversa tutto il settore. L'assoluta mancanza di concorrenza determina un cartello voluto, in alcuni casi, inevitabile in altri, che ha come uniche vittime i clienti. Le situazioni non si limitano ai soli prodotti assicurativi ma coinvolgono quasi tutti i prodotti gestiti. L'unica soluzione sarebbe un rigurgito di coscienza degli intermediari, ma dubito fortemente che ciò avverrà, significherebbe tirare il collo alla gallina dalle uova d'oro.
Al tempo stesso non condivido l'assoluto pessimismo nei prodotti gestiti, consideriamo che anche i tanto decantati Etf sono comunque dei prodotti gestiti, seppur passivamente, e che incamerano tutti i dividendi staccati (nel caso del S&P MIB sono tanti), nonchè le commissioni di gestione, seppur molto più basse di un qualsiasi altro Oicr. Non scordiamo che esistono anche strumenti che non appaiono come gestiti ma che tali sono, come per esempio i certificati su indici, materie prime, ecc...; che consentono ai piccoli risparmiatori, neanche tanto piccoli, di investire in settori altrimenti preclusi. Le considerazioni possibili sono tante... attendo commenti.
pf contento
30 marzo 2006 0:00
E finalmente......
intendo dire finalmente si parla di cose tecniche!!!!
Finalmente qualcuno è intervenuto in modo sensato contestando il mio paragone in termini tecnici e non soltanto dicendo" i pf distruggono tutto" (vero Conte).
Ma dovevo intervenire con una delle più grosse cazzate (scusate il termine...) del mondo finanziario per far rispondere qualcuno con un pò di tecnicità?
Paragonare una index a un btp è come paragonare una Ferrari con un aeroplano...
Vanno forte tutti e due però sono cose un pò diverse...

Io so perfettamente dove investono le mie index(ovviamente in indici azionari) e sono perfettamente d'accordo con chi ha detto che dal 2003 l'economia sta crescendo e sicuramente le mie index hanno fatto meno degli indici...ma scusate un attimo: se un cliente ha una grande paura dei fondi azionari, non dorme la notte, gli viene l'orticaria e le convulsioni, cosa facciamo, mettiamo i soldi in un bel bot o in un fondo monetario?Bè certo sarebbe una scelta ottima!!!!!!

Vorrei far presente a Conte che io non vendo tanto per vendere, perchè sono circa 8 mesi che sto rifiutando i soldi di alcuni clienti che vogliono mettere i soldi in fondi obbligazionari e gli dico che se vogliono fare un fondo obbligazionario, lo vanno afare con la loro banca o con qualche cretino in giro.
In questo modo perdo sicuramente il guadagno immediato, ma quando il rialzo dei tassi in Europa sarà finito, tornerò da questi clienti a chiedere loro a chi aveva ragione....
Questa è consulenza o un'altra cosa?

Il fatto che i BTP siano garantiti dallo Stato e gli zero coupon delle mie index siano di aziende, questo è vero...con una piccola precisazione in merito.
A parte il rating mai inferiore a AA e a parte il fatto che acquistiamo solo obbligazioni emesse dai maggiori istituti bancari del mondo, anche le obbligazioni della Repubblica Argentina erano garantite dallo Stato eppure...
Via alle risposte tecniche...sono pronto a misurarmi su questo campo.
Alex
30 marzo 2006 0:00
per pf.fin: come vedi certe alleanze possono essere persino negative!
poi ci si ricorda delle fesserie dette e del fatto che "i pf paragonano i Btp ai prodotti Index linked".
Però tu dovresti esserne contento: finchè ci sono persone di quella preparazione (non oso pensare di malafede) chi ne sa ha la possibilità di distinguersi.
pf.fin
30 marzo 2006 0:00
x pf contento

Personalmente non nutro simpatia per le unit e index linked, però se i risparmiatori cercano quei prodotti e sicuramente meglio che a fornirgli sia un PF piuttosto che uno sportellista bancario/postale...

Le index linked, purtroppo rispondono alla "paura" che hanno i risparmiatori di investire seriamente....
Come si sente capitale "protetto o garantito" spengono i neuroni e firmano qualsiasi cosa...
E' pur vero che, dovendo il PF, rispondere alle esigenze dei propri assistiti, se le esigenze sono queste.....fa bene il PF ! (e, aggiungo, sbaglio io che non le vendo...)
Però il confronto che hai fatto a degli errori di metodologia...
Non fornire questi "assist" ai denigratori di qulsiasi specie....

Ciao
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