Commenti
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Andrea 39 anni 20 giugno 2007 0:00
Roberto B., so ascoltare, anzi ringrazio tutti,
perchè quando voi mi criticate, tutti, per me è solo utile
a comprendere che cosa gli uomini provano nei confronti di
Dio e mi aiutano a cercare nella Bibbia i motivi che
spingono gli uomini a porsi certi interrogativi e
soprattutto scopro quanto potrebbe tornargli utile
avvicinarsi a Dio e risolvere i loro problemi. In
un certo senso voi tutti mi aiutate ad avvicinarmi sempre di
più a Dio, perchè così facendo Dio mi mostra dove anche
io potrei cadere e mi dice, attraverso la Sua Parola, come
evitare quelle circostanze e quei pensieri vani.
Non sono nè arrogante nè presuntuoso, conosco la volontà
di Dio, perchè è scritta e tutti possono conoscerla come
me; credi forse che quando Gesù parlava ai dottori, che
sapevano che non era stato istruito da nessuno, loro non
pensavano che fosse presuntuoso e arrogante fino ad
ucciderlo? Secondo te sono ancora peggiorato
perchè Dio ha continuato ad istruirmi e ha fortificato la
mia fede e la mia conoscenza affinchè possa affrontare ogni
argomento di discussione, perchè Lui non può permettersi
di fare figuracce davanti all'uomo! Infine posso dirti
che l'argomento divino è molto importante e non è da
prendere con leggerezza e ignoranza, perchè con Dio non si
scherza e nemmeno si può pretendere di passargli sopra.
Ciao Roberto B.
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Andrea 39 anni 20 giugno 2007 0:00
da: Alex1 Data: 19 Giugno 2007 "(amato
lo scritto tra virgolette perchè non sapete neanche voi se
lo amate veramente o a chiacchiere visto e considerato che
ancora non siete nemmeno sicuri che esista"
Lo amo veramente, ma Lui mi ama di più perchè mi ha amato
Lui per primo; e il tuo discorso qui riportato non mi
riguarda in quanto come tu hai la certezza che non esiste,
io ho la certezza della Sua esistenza perchè Egli agisce
spesso e potentemente nella mia vita, quindi la tua frase
rivolta a me è una bugia grossolana. Galileo è
stato condannato dalla Chiesa romana cattolica non dalla
Bibbia; in quanto la Bibbia dava ragione a Galileo.
Ecco perchè bisogna leggere la Bibbia per conoscere Dio e
non dare retta alla chiesa cattolica romana. Ciao
Alex1.
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Andrea 39 anni 20 giugno 2007 0:00
da: passante Data: 18 Giugno 2007 Andrea,
goditi la tua fortuna e la tua certezza e lascia in pace noi
poveri dubbiosi infelici. Questa tua insistenza nel
voler convertire mi fa venire qualche dubbio riguardo alla
tua grande fede. Senza contare che ottieni
l'effetto contrario. Suvvia prenditi un
tranquillante e stai " bonino" Caro
passante, la fortuna non appartiene a Dio e quindi la mia
non è fortuna ma Fede, anzi, una grazia di Dio!
I veri credenti non possono essere dubbiosi, ma certi;
altrimenti che fede è? Nella Bibbia è scritto
che la fede e la speranza sono certezze di cose che non si
vedono, perchè se si vedessero dove starebbe la fede e dove
starebbe la speranza? 11:1 Or la fede è certezza di
cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si
vedono. 11:2 Infatti, per essa fu resa buona
testimonianza agli antichi. 11:3 Per fede comprendiamo
che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; così le
cose che si vedono non sono state tratte da cose
apparenti. 11:6 Or senza fede è impossibile
piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che
egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo
cercano.Lettera agli Ebrei capitolo 11:1-2-3,6.
8:24 Poiché siamo stati salvati in speranza. Or la
speranza di ciò che si vede, non è speranza; difatti,
quello che uno vede, perché lo spererebbe ancora? 8:25
Ma se speriamo ciò che non vediamo, l'aspettiamo con
pazienza.Romani 8:24-25 Ma gli uomini non
accettano le dimostrazioni bibliche perchè non leggono la
Bibbia e soprattutto non hanno fede. Tu dubiti
della mia fede, ma io no perchè ho fiducia nel mio
insegnante: Gesù Cristo, Dio Potente! Tu chi hai
come insegnante? Chi ti dà le certezze della fede? Il papa?
Egli è un uomo non Dio! La filosofia? E' opera di
uomini non di Dio! Non so se tu hai fede, io so
di averla e Dio mi dà le conferme ogni giorno ad ogni
momento che vivo, e me ne vanto perchè mi vanto di Dio e
non di me stesso; ecco perchè desidero che anche altri
possano capire quanto è bello essere con Dio
costantemente! Perchè la gente rifiuta sempre
gli atti d'amore? Ciao.
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OVVIO! 19 giugno 2007 0:00
... i ricchioni hanno il buco del culo il buco sta in
culo a lulù lulù è ricchione. (OVVIO!
2007-2007) I presocratici sono estinti,
l'ovvietà è eterna.
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Lulù 19 giugno 2007 0:00
...se l'essere è eterno,è illimitato; se è
illimitato non stà in nessun luogo; e se non stà in
nessun luogo non esiste. (GORGIA 483-376)
L' uomo non è eterno e l'umanità esiste.
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Lucio Musto 19 giugno 2007 0:00
Per carità, massimo rispetto per la tua razionalità, che
ti impedisce di credere che sotto l'oceano ci sia la
roccia, dal momento che non l'hai mai vista...
Nulla da dire, sei liberissimo! Naturalmente
anche il tempo non hai mai visto, e quindi vedi il passato
come un momento della storia dell'uomo ed il presente
come una gran cosa!... Guarda che saresti assai più
vicino alla storia se dicessi "sempre" le
religioni sono riuscite ad imporsi e "solo oggi"
ci illudiamo "che domani" non ci riescano
più! Con simpatia
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Enrico Falcinelli 19 giugno 2007 0:00
Gentile Alex1, Galileo ce lo ricordiamo tutti, sì, ma il
come lo ricordiamo dipende da quello che abbiamo studiato a
riguardo. Ad esempio, io ricordo che chi lo ha messo nei
guai è stata la tracotanza burocrate degli stessi uomini di
scienza che già vedevano la fine del proprio prestigio
negli atenei e tra i quali esistevano alcuni padri
dominicani che non riuscendo a sconfiggere la nuova scienza
di Galileo con le loro ormai vetuste preposizioni pensarono
di farlo fuori tirando altre leve di potere, quelle che
alfine sarebbero meno entrate in quel discorso specifico. Fu
così che si mise in ballo la Chiesa e le Scritture, non per
l'interesse della salvaguardia religiosa (cosa che oggi
si contesta tanto da parte della Chiesa) - anche
considerando che a quegli stessi studiosi dominicani delle
Scritture importava ben poco - bensì per la solita
ineludibile propensione umana all'altrui sopraffazione
per interessi di parte ed economici di logge precostituite.
Obiettare sulla credibilità di questi eventi,
immaginando non fossero così ben documentati, è difficile
farlo, perché vediamo da noi stessi che le dinamiche
sociali di oggi sono le medesime. Come vede anche
la Storia, a seconda di come la si studia appare almeno un
po' diversa da quello che si pensa essa sia.
Anche la razionalità è soggetta quindi
all'"informazione" intendendo in
comunicazione, con tale termine, la somma di quegli elementi
che con la ragione elaboreremo in modo razionale. Siamo
capaci, anzi, naturalmente preposti a far questo e
l'uomo, come essere, è assolutamente incapace di
irrazionalità, eccetto che nello stato patologico della
coscienza. Razionalità non significa, perciò,
riuscire a guardare il reale ma solo aver la potenzialità
di interpretare l'"informazione" in un modo
logico. Proprio nella capacità di guardare il
"reale", invece, siamo più deboli degli animali
ed i bambini, perché costoro non sono soggetti a
pregiudizio. Dico solo questo, da quel poco che
ho di tempo durante la pausa del lavoro, ma credo sia
sufficiente a poter muovere qualche interessante
riflessione. Saluti cari.
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passante 19 giugno 2007 0:00
se Andrea garantisce possiamo proprio crederci.
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Alex1 19 giugno 2007 0:00
Lucio, i discorsi filosofici e "relativisti"
sfuggono dalla mia portata. Io, con la mia
razionalità, posso solo vedere quello che c'è e non ho
un solo elemento per poter ritenere che esiste qualche cosa
di "superiore" a noi, una vita dopo la morte, o
quant'altro; per cui quello che faccio in vita ha il
solo scopo di migliorare la vita stessa e di chi mi sta
intorno, senza puntare ad essere chissà chi o avere una
"vita eterna" migliore. Proprio perchè mi ritengo
un mero fattore biologico. Credere in Dio non rientra
nella sfera della razionalità, ma nella
"speranza", o addirittura nella "paura"
e nella "superstizione", cose che hanno avuto
molta presa in passato quando le religioni (per la verità
ancora oggi) riuscivano ad imporsi controllando i popoli.
Arrivando ad interpretare persino le scritture
"sacre" come testi scientifici: Galileo ce lo
ricordiamo tutti!
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Alex1 19 giugno 2007 0:00
"(amato lo scritto tra virgolette perchè non sapete
neanche voi se lo amate veramente o a chiacchiere visto e
considerato che ancora non siete nemmeno sicuri che
esista" Ti sbagli Andrea, io sono sicuro che non
esista. E non vedo motivo per dover cambiare opinione.
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Roberto B. 19 giugno 2007 0:00
Andrea, il mio non è sarcasmo, è solo una tua
caricatura posta sulla mia persona, per farti vedere che
dall'esterno quello che si vede è
"sarcastico" o in qualche modo molto ridicolo.
Coloro che sono troppo intenti a parlare spesso non
riescono ad ascoltare. Il tuo signore ti avrà anche
insegnato l'umiltà? A me sembrava che fosse una delle
caratteristiche principali per un buon seguace di Gesù,
già per questo tu non puoi ritenerti un buon discepolo. Sei
arrogante e presuntuoso, e soprattutto da quando ti firmavi
37enne, sei molto peggiorato. Mi dispiace che non capisci le
cose con l'ironia, quindi te le scrivo in serietà,
....ma tanto che te lo dico a fare, non sai ascoltare...
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Andrea 39 anni 18 giugno 2007 0:00
Ringrazio coloro che si sono accorti del mio cambiamento di
età. Innominabile sappi che io amo Dio, mia
moglie, mio figlio, e tutto il genere umano che mi odia o mi
ama perchè Gesù Cristo mi ha insegnato questo, e lo ha
insegnato anche a te, forse, ma tu eri impegnato a scopare
con chi sa chi, e hai perso dei grossi pezzi di ciò che ti
stava dicendo. Mi dispiace per te ma sei proprio
perso e ti garantisco che Dio non s'interessa ad un
presuntuoso come te perchè Lui guarda gli umili e non gli
orgogliosi! Caro Enrico, spero che tu possa
rileggerti la Parola di Dio e comprendere le Verità di
Cristo, perchè il tuo cuore e predisposto ma dovresti
lasciare un po' del tuo orgoglio e affidarti di più a
Gesù Cristo; ti saluto caramente. Roberto,
del tuo sarcasmo non so che farci, comunque anche per
passante, sappiate che come ognuno dice la sua, io
continuerò con la mia! Ciao.
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passante 18 giugno 2007 0:00
Andrea, goditi la tua fortuna e la tua certezza e lascia in
pace noi poveri dubbiosi infelici. Questa tua
insistenza nel voler convertire mi fa venire qualche dubbio
riguardo alla tua grande fede. Senza contare che
ottieni l'effetto contrario. Suvvia prenditi un
tranquillante e stai " bonino"
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passante 18 giugno 2007 0:00
Andrea, goditi la tua fortuna e la tua certezza e lascia in
pace noi poveri dubbiosi infelici. Questa tua
insistenza nel voler convertire mi fa venire qualche dubbio
riguardo alla tua grande fede. Senza contare che
ottieni l'effetto contrario. Suvvia prenditi un
tranquillante e stai " bonino"
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OVVIO! 18 giugno 2007 0:00
OVVIO! Ma dico io, manco tanto siete bravi e
cattolici e apostolici! La fate buona a ricchioni e
pederasti, a lesbiche ed esibizionisti, a politici
depravati e depravati che non sono nemmeno politici…
e quel povero andrea che mo’ si sta facendo pure vecchio
(auguri!) lo lasciate fuori?... ed un po’
di carità cristiana, cazzo! Mandatelo vaffanculo
qualche volta, così lui si eccita e ci si spara le
seghe su… che lui arrapa a questo modo, e sempre
libero ci farlo è! Ah!... vi dà fastidio essere
schizzati?... beh!... non vi do torto! riparatevi
dietro qualche suo clone… magari femminile!
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Enrico Falcinelli 18 giugno 2007 0:00
... haaa, mbe', mi pareva! E' interessante
sicuramente anche da questo punto di vista - quello che
Lucio ha definito come punto di osservazione - guardare al
passato e misurarsi con il comportamento degli uomini da
allora in avanti, via, via nel tempo. E' sicuramente
interessante scoprire che gli atteggiamenti, davanti al
mistero, sono sostanzialmente gli stessi nonostante le
culture differenti, perché l'apporto morale proviene
dalla stessa identica fonte per tutti, come Lucio ha già
fatto menzione nei precedenti interventi. E' la
stessa eterna consapevolezza della nostra identica posizione
in questo mondo e l'eterno desiderio e presentimento di
infinito che ci portiamo dentro, nonostante le nostre abiure
ideologiche o culturali. Da questa mia piccola pausa
lavorativa non posso dire molto di più ma seguirò, se ve
ne saranno, gli sviluppi successivi. Saluto i
partecipanti.
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Lucio Musto 18 giugno 2007 0:00
Dipende Enrico, dipende! Se per provocazione intendi un
invito a te di partecipare a questo discorso con Alex1! che
si sta facendo interessante, si senz'altro, è una
provocazione. Se invece ti riferisci al mio
argomentare, no, non lo è. Nella misura in cui, come già
precisato all'inizio di questo discorso, non implicherò
affatto la mia posizione di credente, che tu ben conosci, ma
mi sforzerò (per quanto possa riuscirci) a tenere quelle
mie certezze al di fuori del dibattito limitandomi ad usare
i soli strumenti del raziocinio esperenziale, così come
potrebbe fare un agnostico convinto. Così ad
esempio, in questo contesto non considerei Gesù Cristo il
Dio che io so essere, ma un personaggio storico di una certa
rilevanza. Mi rendo conto che per noi non è
facile, operare certe scissioni, ma per rispetto del
pensiero dell'amico Alex1 ci sto provando.
Saluti cari a te, in attesa del tuo prossimo, prezioso
contributo.
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Lucio Musto 18 giugno 2007 0:00
Andrea di 38 anni, quando ti viene voglia di leggere la
Bibbia, fatti una bella scopatina rilassante, vedrai che il
tuo cervello risulterà meno annebbiato.
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Roberto B. 18 giugno 2007 0:00
Andrea, scusami, avevi ragione tu: Dio esiste!
Ieri sera mi ha chiamato ed in una notte mi ha dato tutte le
risposte della vita e della morte, ora anch'io posso
risorgere come Lui e come Te! Sono stato proprio
fortunato ad essere scelto per questa Missione, come capisco
ora come ti senti quanto dei beceri esseri infedeli mettono
in dubbio la Tua Divinità. Scusami ancora. Ciao.
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Enrico Falcinelli 18 giugno 2007 0:00
Lucio, cosa fai, provochi? Ripeto un tuo passo:
"Non rimane che un’ultima, classica domanda: «Ma se
Dio ci fosse, perché non darci prove inequivocabili della
sua esistenza, prove accessibili anche alla nostra sia pur
limitata intelligenza?» Probabilmente, se
provocazione non fosse (ma non ci credo), intenderesti
riferirti ad oggi, nel senso che oggi Dio sembra che si
neghi (sarebbe interessante discutere sull'insegnamento
del tipo evangelico che dice dalla bocca di Cristo:
"...ti ringrazio Padre, perché hai rivelato queste
cose ai semplici e le hai nascoste ai sapienti". [o ai
saccenti?])e quindi il fatto richiederebbe che Dio, proprio
per farci un piacere, si ri-presenti inequivocabilmente oggi
per convincerci come ne ebbe iniziativa già 2000 anni
fa'! Cosa accadrebbe però, di diverso da allora?
Secondo me, che non finirebbe su una croce, ma, magari, su
una sedia elettrica eppoi... ancor prima di 2000 anni dopo,
saremmo daccapo! Saluti cari a tutti.
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Andrea 39 anni 17 giugno 2007 0:00
Scusa passante, ma non lo posso nominare l'innominabile
altrimenti si arrabbia, se lui fosse onesto lo direbbe chi
è; comunque per darti un indizio è quello che ha nominato
Albert Einstein e che dialoga con Alex1, anche lui un
sofista dei dialoghi educati e non offensivi. Il
mio discorso su Dio è molto importante e serio, più delle
vostre chiacchiere da uomini superbi e presuntuosi; ma io ho
più di voi la certezza che Dio esiste e mi considera un Suo
figlio e me ne dimostra ad ogni secondo della mia vita che
sono sotto le Sue potenti ali protettrici, mentre voi ancora
state qui a discutere se egli esiste o no, e vi dite anche
credenti. Secondo me non riuscite ad avere una
lucidità tale da comprendere la grandezza del Dio che
governa tutto. Sembrate alquanto ridicoli, ma è
una mia opinione, e comunque quand'anche mi ritrovassi a
pregare Dio dentro un tombino sarei più esudito di voi
ignari disconoscitori del vostro "amato" Dio
(amato lo scritto tra virgolette perchè non sapete neanche
voi se lo amate veramente o a chiacchiere visto e
considerato che ancora non siete nemmeno sicuri che esista,
e non si può amare ciò di cui non si ha la certezza).
Ciao saputoni!
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Luca 17 giugno 2007 0:00
Penso che sia segno di grande coraggio e consapevolezza,
vivere nella prospettiva di una nostra realizzazione qui
sulla terra,senza vane ipotesi premiali sperate
nell'aldilà,mettendo anche in conto che per accadimenti
avversi le nostre aspirazioni non giungano al loro
coronamento.Mi pare giusto cercare qui il conseguimento
della nostra felicità,o meglio di un etica della
felicità,ossia un educazione alla vita all'amore e al
loro godimento,(qui sulla terra),che rifiuta ogni forma di
falso perbenismo, sicura che il male non è insito
nell'uomo ma nella paura che egli ha di essere
felice.E'l'uomo che è al centro del proprio destino
quale protagonista e artefice di un profondo desiderio di
vita,di amore e di solidarietà verso il prossimo,inteso
come meta della propria felicità,essendo egli stesso ,uomo
, promotore e beneficiario ad un tempo di questo modo di
sentire.L'etica diviene il presupposto di qualsiasi
politica che abbia come fine ultimo la pacifica
convivenza,fra gli individui,e quindi,il lievito per la
crescita e il miglioramento progressivo della società,come
obiettivo di vita senza paura del "dopo".
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Lucio Musto 17 giugno 2007 0:00
X Alex 1 Equivoci Assolutamente,
amico Alex1! nessun frutto di una capoccia che si sforzi
di far funzionare può essere considerato “in negativo”.
Si possono avere idee diverse, seguire linee logiche
differenti, o semplicemente partire da postulati non uguali
e quindi arrivare a conclusioni contrastanti...
Ma davvero incompatibili? Se la nostra
intelligenza ci fa presupporre che la verità sia unica, non
ci deve essere negato il dubbio che la stiamo osservando da
opposte angolazioni. Come un obelisco al tramonto appare
splendente contro il cielo a chi lo guardi da ovest e nero a
chi lo osservi da est. L’intelletto ci serve appunto a
superare l’empasse, e riconoscere che in effetti si tratta
dello stesso oggetto! Forse, e capita spesso!, la
confusione è generata solo dalla diversa accezione che
diamo alle parole. Come potrebbe essere ne nostro caso
per il termine “credente”. Non so bene tu, ma
quando io affermo che la totalità (o quasi, ma sorvoliamo
questo dettaglio) delle persone ha il senso dell’assoluto,
dell’ “oltre da se”, e li chiamo “credenti”, non
intendo affatto assimilarli a quelli che si inginocchiano di
fronte ad una immagine o si ritirino in una grotta o si
immergano in un fiume per “contattare” un Dio in qualche
modo antropomorfizzato e riceverne favori, ricchezze e
benessere. Certamente questi, come tutti gli altri,
usano questi strumenti (l’immagine, la grotta, il Gange,
sé stessi) come tramiti, per agevolare la concentrazione ed
appunto il colloquio (ed anche questo sarebbe un termine da
approfondire), ma non necessariamente identificano il mezzo
con il fine, lo strumento con l’oggetto del loro
credo. Analogamente gli altri, e praticamente
tutti gli altri (dico io), che negano del tutto
l’esistenza di un “oltre da se”, sono da considerare
“non credenti” perché non usano rosari o non conoscono
giaculatorie. Il musicista alla ricerca
dell’accordo perfetto, il pittore che per tutta la vita
ricerca la l’effetto di luce che conosce ma non riesce a
portare sulla tela, l’economista che sogna la notte la
formula magica per far girare la Borsa come dice lui o il
chimico la ricetta della pietra filosofale, sono credenti
tal quale agli altri, e le loro preghiere, i loro esorcismi,
i loro riti ed i loro studi sono semplicemente distinti da
quelli della vecchierella che giara di chiesa in chiesa, di
reliquia in reliquia, a sbaciucchiare e salmodiare. Ma
solo nella manifestazione esterna. Assoluto cerca
questa, assoluto cercano quelli. Poi naturalmente
ognuno veste di una maschera “ufficiale” la propria
ansia, il proprio faticoso procedere verso Dio. Verso il
“suo Dio” dovremmo dire, che molti di noi sono convinti
che sia sempre lo stesso, ma visto in molti modi
dissomiglianti. Tu esemplifichi, correttamente
dicendo: “se accumulo qualcosa lo faccio per chi mi
seguirà”, e sei degno di rispetto per il tuo dire; fra
l’altro ti fa onore!... ma non lo fai in realtà per
quello, e quello è anzi solo la “scusa”, la
“copertura”. Tu lo fai per elevarti, per
sentirti “migliore”, più “giusto”, più
“coerente” con la tua coscienza. Più uomo, più
degno. Più uomo degno. Degno di essere uomo… ma
perché? A che ti servirebbe farlo se fosse a
fine di “niente”?... se tu fossi solo una palla di
aminoacidi e proteine e ceneri minerali, che senso avrebbe
“essere migliori”?... quale la logica solo
“razionale” del tuo affannarti quotidiano?.... anzi, ci
sarebbe affatto una “logica”? Un nostro
comune amico ha fatto una dotta citazione (da Euclide), che
mi permetto di riportare: «Ciò che è affermato senza
prove, può essere negato senza prove!»… ci ricorda.
E chi vuole metterlo in dubbio?... ma altrettanto
dottamente: «Ciò che è negato senza prove,
può lecitamente anche essere affermato, senza prove!».
Ed infatti qui di prove non ne abbiamo, di nessun genere.
Ma solo degli indizi e dei dubbi. E la nostra capoccia
per rimuginarci su. Non rimane che un’ultima,
classica domanda: «Ma se Dio ci fosse, perché non darci
prove inequivocabili della sua esistenza, prove accessibili
anche alla nostra sia pur limitata intelligenza?»
Limitiamoci per ora a constatare che non ce ne sono.
Perché poi Dio abbia deciso di non darcene è un’altra
faccenda, ed anche qui su questo stesso forum (credo, ma
potrei anche sbagliare!) ne abbiamo in passato ampiamente
trattato. Ma se occorresse, potremmo parlarne di
nuovo. Scusa se di nuovo ho messo a dura prova la
tua pazienza con la mia prolissità.
Cordialmente. Lucio Musto 17 giugno 2007 parole
719
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ercole 17 giugno 2007 0:00
Trovo molto interessante e stimolante la citazione di Albert
Einstein,in merito alla esistenza o meglio alla inesistenza
di dio, e a tal proposito voglio a mia volta proporre una
citazione la cui origine è assai vecchiotta,ma che mi pare
intrigante nella sostanza e assolutamente
attuale:"CIO' CHE E'AFFERMATO SENZA
PROVA,PUO'ESSERE NEGATO SENZA PROVA"(Euclide
365-275 c.a.) Semplice vero?
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autore 17 giugno 2007 0:00
Leggo sempre con interesse gli interventi di Lucio Musto,
sono contennto che abbia ricominciato a frequentare il
forum.
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Alex1 17 giugno 2007 0:00
Andrea stiamo discutendo di cose serie... tu vai a giocare
inr strada che ci sono i tombini aperti!!
Lucio... non condivido quello che dici. Hai fatto
un'analisi più che realistica, però riguarda appunto
la "massa" che in effetti è tendenzialmente
credente (non so se per convinzione o per
superstizione-paura). Io non credo in tutto ciò, se
accumulo qualcosa lo faccio solo per "chi mi
seguirà", non per ciò che c'è dopo la morte, che
secondo la mia visione è appunto il nulla. Questo non vuol
dire che non valga la pena vivere, anzi vuol dire che quello
che stiamo vivendo lo dobbiamo vivere fino in fondo! Il
mio punto di vista non lo devi quindi vedere "in
negativo". Saluti,e torna a farci visita.
|
Albert 16 giugno 2007 0:00
Non posso immaginare un dio che premi o punisca gli oggetti
della sua creazione,i cui fini siano modellati sui nostri-un
dio in breve, che non è che il riflesso della fragilità
umana,ne posso credere che un individuo sopravviva alla
morte del suo corpo,sebbene gli animi deboli nutrano tali
opinioni per paura o per ridicoli interessi.
Albert E.
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passante 16 giugno 2007 0:00
X Andrea non so chi sia per te l'innominabile, so
solo che i posts più inutili,ripetitivi, noiosi e ridicoli
sono i tuoi. Ho visto che sei stato invitato a
contare i tuoi ripetitivi interventi, l'hai fatto o non
ti basta il pallottoliere? Il fatto che tu abbia
il filo diretto con il Creatore non ti autorizza a dire a
tutti ciò che devono leggere, che devono fare o pensare.
Anche Dio è rispettoso della libertà
dell'uomo. Impara qualcosa da ciò che leggi.
Non essere sempre saputello e velenoso.
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Andrea 38 anni 16 giugno 2007 0:00
Come al solito l'innominabile ha espresso ancora
un vuoto pieno di parole inutili!
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Lucio Musto 15 giugno 2007 0:00
X Alex1 Mi permetterò di seguire il tuo
ragionamento, che è appunto, “perfettamente
ragionevole”. Non tirerò in causa quindi
motivazioni spirituali, o di fede, che pure ho, ma che è
appunto ragionevole anche non avere Tu dici “se
fossimo solo un fattore biologico…”. Certamente, è
vero! Però tu stesso lo dici al condizionale. E fai
bene perché gli uomini, indistintamente tutti, hanno in sé
il senso del “domani”, del “dove sto andando”, del
“che significato ha la mia vita”. Anche
quelli che negano che oltre la soglia della morte ci possa
essere qualcosa. Infatti a parole effettivamente
lo negano, ma si comportano, ed è impossibile negarlo,
proprio come se lo affermassero!. Lo stesso
accumulare ricchezze, faticare per raggiungere dei
traguardi, lottare per un successo che “forse” arriverà
o per acquisire una “nuova” conoscenza domani… è
questo il concetto “terreno” della tensione alla
vita. Tutti sappiamo che un giorno, forse domani,
forse oggi stesso moriremo, e lo sappiamo per certo.
Eppure ci poniamo degli obiettivi. E, incredibilmente vero
se ci fai caso, gli obiettivi si affinano e si fanno più
impegnativi man mano che si diventa più vecchi e quindi
probabilisticamente più vicini alla morte. Finché il
male e la spossatezza non hanno il sopravvento, ed allora ci
si ferma di colpo. In attesa. Di cosa, non lo dirò.
Ma credo che per nessuno, sia “nulla”. Ecco.
In realtà non sappiamo spiegare “ragionevolmente”
questa tensione, connaturata nella natura nostra, ma che non
riscontriamo negli animali, nemmeno in quelli più simili a
noi. L’animale satollo si sdraia e basta, l’uomo
ricco si ammazza a fare il marinaio della sua barca. Ed
anche quegli animali che fanno scorte per l’inverno, lo
fanno in modo automatico, istintivo, per selezione naturale.
Più di tanto non accumulano, anche se ci sono provviste
in sovrappiù. Solo l’uomo continua ad agitarsi
anche quando possiede più di quanto potrà mai consumare…
ed anche se lo sa. Forse è questione di fede dire
che lo fa perché è scemo, identicamente (razionalmente
parlando) che immaginare che “abbia sentore” di
qualcos’altro che non riesce ad afferrare
compiutamente.. Cordialmente
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