Commenti
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sh
4 giugno 2008 0:00
bersanotto,
ma è maleducato di natura o la lingua batte sul dente che duole????
Perchè non riporta dati e sempre e solo effimeri attacchi personali?


e se le dicessi che sono uno di quegli autori di testi su cui lei si è formato per il concorso...sa, non tutti viviamo alle spalle dei contribuenti.

vede lei fa bene a cercare di scimmiottare bersani,almeno nel nome..è un punto di partenza...meglio che del nulla assoluto che propone nelle sue risposte...
Il suo atteggiamento ,oltre che sgarbato ,è fuori luogo:continua a rispondere denotando ,non solo poca preparazione,ma anche un attegiamento oltremodo fazioso-ignoranza e faziosità spesso sono binomio indissolubile-
Non solo a lei ,ma anche alla categoria a cui appartiene ,fa cattiva pubblicità...

Purtroppo ,le cose non sono proprio come lei riporta:anche in passato ci sono già state nullità ,ma il cnn ,allora ,fece orecchie da mercante...
Questa volta invece l'invio del fascicolo era atto dovuto...le devo pure spiegare i perchè...?

Solo per tranquillizzarla ,non per ostentare,sono bilaureato e lavoro ,anche,presso l'università.

Guardi,lei per me può anche guadagnare 10000000000 o più,continuare ad essere più arrogante che mai.. l'importante è che non sia più io ,contribuente, a dover sborsare i quattrini.

ps
come precedentemnte:crede proprio che bruxelles faccia solo interessi di bottega? che gli altri professionsti siano tutti imptreparati?che la stampa , tutta ,sia solo partigiana e scandalistica? che i "comuni" cittadini siano tutti frustrati o lobotomizzati?
Dai bersanotto...continui pure a farci ridere..ma non a nostre spese!



Antonella
4 giugno 2008 0:00
Da il sole 24 ore del 31-05-2008

L'Ordine di Milano punta a conquistare competenze
Rilancio anche sugli immobili

(Angela Manganaro)
MILANO
Gli avvocati di Milano chiederanno al Governo un decreto legge con cui estendere ai legali l'autentica delle firme per tutti gli atti immobiliari, dalle compravendite alla rinegoziazione dei mutui, a prescindere dal valore dell'immobile. In cambio "offrono" di fare gratis «per spirito di servizio » l'autentica della surrogazione quando si passa da una banca all'altra. Se questo provvedimento passasse, sarebbe la fine di una competenza esclusiva dei notai.
Lunedì scorso Agostino D'Antuoni, componente dell'Ordine milanese e alla guida dell'associa¬zione «Avvocati per le riforme»,
ha presentato il testo al presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà: «Stiamo agendo d'intesa con il responsabile della Direzione industria e servizi dell'Autority Giuseppe Galasso. Il testo incontra il favore di Catricalà che ci ha dato pieno appoggio».
Il presidente dell'Ordine di Milano Paolo Giuggioli conferma «che il dialogo con la nuova maggioranza è iniziato». Dice che si tratterà di un decreto legge e annuncia: «Entro la fine di giugno ci sarà un incontro con il ministro della Giustizia Angelino Alfano». Intanto si stannoprendendo contatti con le associazioni dei consumatori e con il ministro ombra del Pd, Lanfranco Tenaglia. L'intenzione è unire le forze con i commercialisti « Entro metà mese dovremmo incontrarci con il presidente dell'Ordine Claudio Siciliotti - dice D'Antuoni -. L'idea è presentare un unico provvedimento con cui estendere a commercialisti e avvocati l'autentica delle firme per gli atti societari, e solo ai legali quella per gli atti immobiliari».
Giuggioli considera l'iniziativa milanese la prosecuzione di un percorso cominciato un anno fa con l'emendamento Lulli al Ddl sulle liberalizzazioni che allargava agli avvocati la competenza sulla certificazione degli atti di cessione per immobili con valore catastale fino a 100mila euro. Era giugno 2007: il tentativo fallì, l'emendamento alla cui stesura collaborò lo stesso D'Antuoni, fu ritirato. «Adesso riproponiamo la nostra candidatura per tutti gli atti di trasferimento di proprietà degli immobili e per la cessione delle quote societarie-spiega Giuggioli -. Noi facciamo i preliminari di vendita e assieme ai commercialisti abbiamo gli stessi obblighi antiriciclaggio dei notai. Al contrario di quello che si è detto più volte, nei Paesi europei in cui le autentiche sono estese ai legali il contenzioso non aumenta ma diminuisce».
Infine, il "problema sociale" a cui si darebbe una risposta. «Oggi in Italia gli avvocati sono 210 mila, a Milano tra professionisti e praticanti abilitati siamo 19mila - conclude Giuggioli -. A questi giovani dobbiamo aprire nuove strade».
[email protected]

bersanotto
4 giugno 2008 0:00
Lezione di italiano.

"Casta: ciascuno dei gruppi sociali che, rigidamenteseparati tra loro in base a leggi religiose o civili, inquadrano in un sistema sociale fisso i vari strati della popolazione".

Dunque, la casta è l'antitesi del notariato, cui può accedere chiunque, purchè si impegni nello studio e faccia affidamento solo sulle sue capacità.

Se vi va di usare vocaboli "di moda" a sproposito, o slogan mandati a memoria, non fatelo qui, please.

Quanto a sh, se vi sono stati degli illeciti nelle correzioni, ad esserne danneggiato sarebbe proprio il Notariato, che infatti ha inviato al proposito un esposto alla magistratura per fare chiarezza. Per ora, a parlare c'è solo la stampa prezzolata. E lei, che crede ad ogni cosa che si accordi con le sue frustrazioni. Forse non ha superato il concorso notarile ? O qualche amico o parente ? ...
Marcello
4 giugno 2008 0:00
Basta con i privilegi di questa CASTA.
A che cosa serve? Già ma non può scomparire in quanto è una CASTA istituzionalizzata. Ancora ho il "dente avvelenato" quando nel 2002 per trasformare il capitale sociale della mia microscopica SRL di L. 20.000.000 in Euro è stato necessario pagare L. 1.000.000 al Notaio!!! Ma non era sufficiente fare una semplice operazione di divisione???
sh
4 giugno 2008 0:00
ma perchè dice bugie..???
o forse scherza?????lei ,mi vienbe a dire che stipulato un atto nullo,tutto va bene???a ecco un'altra ragione per cambiare...

-Sa benissimo che i compiti nulli sono più di 3.
S-a benissimo che una nullità(formale o sostanziale che sia) non può giustificare una promozione.Il formaliso è uno dei cardini della professione notarile o mi sbaglio?
-sa benissimo che la giustificazione adotta per le lungaggini nelle correzioni sia -secondo voi-l'alta attenzione preposta nell'analisi degli elaborati(non mi venga a dire che in 2 anni e rotti non si possano correggere i compiti...che per inciso non constano tutti di 30 pagine-)
-sa benissimo che di quelle nullità (formali o sostanziali che siano )è solo il notaio preprosto che se ne può accorgere,non un professore universitario o un magistrato(che di allegazione di cdu,certificati vari,firme non se ne intende..)
-sa benissimo che l'inchiesta è nata per volere ,non del cnn o di notai,ma di praticanti che hanno fatto ricorso..
-sa benisissimo -ironia della sorte-(come publicato su l'espresso) che gli elaborati in questione non appartenevano a figli di benzinai....

Senza agiungere "la stranezza" della candidata prima bocciata agli orali,poi riammessa e promossa perchè non era stata verbalizzata l'interrogazione (dai notai stessi) .Ma che pena.....!?!??!?!

Sul resto c'è poco da discutere..i vari servizi proposti,la realtà,le pratiche usulai..non coincidono affatto con l'idea che lei vuole proporre..

a proposito ..quale sarebbe questo fantomatico paese????La bulgaria forse???
bersanotto
4 giugno 2008 0:00
Ma la cosa che mi fa davvero impazzire è l'ansia di cambiare un servizio che funziona BENISSIMO, che contribuisce all'efficienza del sistema-paese, il tutto per i redditi pubblicati su Internet. Un bel po' di evasione fiscale, ecco che cosa ci vorrebbe per i Notai per tornare un po' più simpatici alla gente.
Ma quanto deve costare secondo voi detrattori la prestazione di un professionista serio, imparziale e preparato nella vicenda economica più importante della vita di un cittadino ? Oggi un elettricista mi ha chiesto Euro 220 (più IVA) (senza fattura 150, of course, ma lui è povero...) per venti minuti di intervento, dopo averlo atteso per una settimana. Ma meno male che c'è il Dio Mercato, meno male !

Ugo
Ma Lei si beve tutto quello che le raccontano senza esercitare alcuno spirito critico ?
"Rimane il fatto che in Austria per l'autentica delle cessioni di quote d'azienda o di aziende intere si spendono 35 Euro. Lei quanto prende per questo tipo di prestazione?" Già: e quanto "prende" il consulente (non Notaio) austriaco ? Si informi, si informi... Ma smettiamola a confrontare sistemi, culture e società completamente diverse tra di loro, nella certezza che in ogni campo gli "altri" siano meglio di noi ! Title fraud, identity theft... informatevi un po' su Google, vedrete che in AMerika, terra di E.R. e Hollywood, migliaia di famiglie sono con il sedere per terra per le frodi ipotecarie...
CHE COSA C'E' CHE NON FUNZIONA NEL SISTEMA ITALIANO E CHE QUINDI VA CAMBIATO ? Di concreto, non per slogan, per favore.
Sal
3 giugno 2008 0:00
Guardi Sh, possiamo discutere di tutto, ma non parli di cose che non conosce, rischia solo figuracce.

- Crediti formativi:
http://www.notariato.it/Notariato/StaticFiles/Legislazione/R egolamentoF%202008.pdf

- Nullità degli elaborati.
Ho riletto il famoso dossier, le nullità riguardano solo due candidati, non tre. Inoltre la prova scritta si compone di tre parti: atto, motivazione e parte teorica, per un elaborato che complessivamente raggiunge le 25/30 pagine; moltiplicato per 3 eleborati fanno circa 75/90 pagine di diritto di altissimo livello.

Una commissione seria (che le ricordo è fatta prevalentemente da magistrati, oltre che da professori universitari e notai) è in grado di capire se la singola nullità formale sia stata una distrazione (7 ore di tempo per 30 pagine!), a fronte di una complessiva maturità giuridica mostrata nelle 3 prove.

E comunque i compiti da corregere non sono 2.500, ma il triplo (1 candidato x 3 elaborati; la matematica, quella sì, è un dato di fatto)
sh
3 giugno 2008 0:00
Vede,lei riporta solo quello che le comoda...ed è pure maleducato.
Ma crede che le altre categorie di professionisti siano composte solo da capre,che a Bruxelles siano dei beoti,che gli altri stati siano arretrati perchè non adottano un sistema come il nostro,che i vari girnalisti che propongono le inchieste siano tutti faziosi e maliziosi???Suvvia si sopravvaluta troppo!!!!!

Dati alla mano

1.La discrezionalità della commissione non può arrivare a permettere di promuovere compiti che contengono nullità...(limite invalicabile)- per inciso sono più di 3.

2.Non esistono crediti formativi obbligatori.Si inventi pure quello che vuole...che vi tenete agiornati ex...non esiste nessun provvedimento che vi imponga -a differenza di altre professioni-un obbligo.

3Copiare quello che lei dice funzioni (forse per voi ,non per i cittadini)vorrebbe dire pagare per una visita specialistica all'asl ca 1200 euro...
Oggi ,in un psese a crescita zero-non nell'italia del 1920-questo non è più ammissibile...-se non in un sistema di libero mercato-
La correggo :copiare non cosa funziona,ma dove si guadagna....
Inoltre risosottolineo che solo in Milano medici/ingegneri/avvocati/commercilisti iscritti all'albo sono 50 volte il numero dei notai nazionali...
3.Il livello medio di guadagno è stimato intorno a i 500 000-dati facilemnte reperibili su internet-
4.L'antitrust (catricalà) ha più volte sottolineato l'anomalia del sistema notariato(più volte e in diversi termini)...non mi venga a parlare di aiuti perchè quello è un orgnano di controllo !
Tanto sa benissimo che anche il minimo a tuttì'oggi è solo un dato di fatto..(vedi inchiesta delle iene di un anno fa dove molti notai -pubblici ufficiali-in relatà si facevono concorrenza tra loro non rispettando i dittami di legge-e allora a che serve il minimo???e il massimo??? forse solo ad avere un parafulmine per una possibile liberalizzazione???a pensar male si fa peccato,ma spesso .....
5.1 su 11600 con una media remunerativa di 500000 (e non è un mercato aperto alla libera concorrenza).Non faccia tanto lo sbruffone,perchè sa benissimo che in nessun altro paese il rapporto numero-introiti è equiparabile al nostro...Forse in cina? o in rolmania? Suvvia sia cortese ..ci faccia sapere...
6.il concorso viene bandito dal ministero ...il problema è che i correttori delle prove sono anche notai-senza i quali non si potrebbe procedere-,che per correggere 2500 compiti impiegano quasi 2 anni ..- '-,inoltre sa benissimo che il ministero ha sempre richiesto un parerere(vincolante?) del cnn...perchè se davvero le cose fossero dovute accadere come per legge oggi ci sarebbero ca 13000 notai ...con una consequenziale ripartizione inferiore della "torta"-vedi monito del Dott Laurini a non impugnare l'assegnazione delle nuove sedi..o è una sua elucubrazione passeggera..vista l'età??-


Vede lei sa benissimo che la sua posizione è indifendibile proprio perchè sino ad ora non si sono rispettate le regole ed anche perchè i tempi sono mutati .
Ora bisogna verificare solo quanto tempo ci vorrà a modificare in toto il sistema.
Due anni fa vi eravate fortemente opposti all'abolizione dell'autenticazione nella vendita di autoveicoli prospettando una catasrofe (forse per voi) senza eguali... prima o poi arriveranno anche a sottrarvi le competenze in materia immobiliare di poco valore (a scalare)e allora che sarà?la fine dell'umanità?

Questi sono dati di fatto,non opinioni .
Dica pure quello che vuole,ma abbia la decenza di non giudicare altre attività che ,pur nelle loro moltissime pecche,pur tuttavia si trovano in una posizione più "attuale e relistica " della sua.









Sal
3 giugno 2008 0:00
Signor Sh, parto dalla fine del suo intervento:

"Qui concludo senza aver tirato in ballo rumor,voci di corridoio ...(come lei ha fatto con le altre professioni) ma solo dati di fatto."

E allora analizziamoli questi dati di fatto:

1. "-Le altre professioni hanno aggiornamenti obbligatori(punteggi)- :medici ingegneri,magistrati...voi nulla!"

Già questa affermazione ci fa capire quanto lei sappia (nulla) della profesione notarile.


2. "Non mi parli di verbali...ci sono notaiche nemmeno sanno la differenza tra una società di persone e una di capitali .. e sono più di quelli che lei pensa..."

No comment. Qual'è, comunque, il "dato di fatto"?

3. ":Recentemente sono state aperte inchieste sul vs tanto eletto concorso:diversi compiti con nullità sono stati promossi..."

I compiti sono 3. L'inchiesta una sola. La discrezionalità della commissione è insindacabile. L'azione penale è obbligatoria.


4. -"Proporre un sistema alternativo non mi sembra affatto malvagio,tipo quello sanitario:chi vuole e può si reca da un notaio,chi non desidera spendere o non può si affida alla "branca della pa "istituita."

Cerchiamo di copiare quello che funziona, non quello che non funziona.

5. "guadagno medio di 500000 euro"
Era di poco superiore ai 400 mila, adesso si è attestato sui 300 mila. Ne avrà conferma nei prossimi mesi.

6. "(e meno male che si è messo un freno con gli attifici....)"
Stiamo cercando di mettere un freno. Certo, l'antitrust non ci aiuta, come si evince dall'articolo postato da Antonella.

7. "Il numero -per legge-avrebbe già dovuto essere duplicato da anni,ma si sa..meno siamo megli è..così anzichè bandire un concorso l'anno(come per legge) ne si istituisce uno ogni 2 anni e quattro mesi -tralasciando le pratiche elusive degli sopstamenti di sede-."

Lei sa che il concorso viene bandito dal Ministero della Giustizia? Cosa c'entrano i notai con il bando?

7. "Oggi ,solo in italia,-dei 70 paesi da lei citati-esiste 1 notaio su 11600 cittadini."
Ma veramente Lei conosce il numero di notai esistenti in ognuno di questi 70 paesi? Complimenti...

8. "dovrebbe essere molto più preciso e meno arrogante."

E' un ottimo consiglio, forse avrebbe dovuto seguirlo lei stesso...

ugo
3 giugno 2008 0:00
Sottoscrivo pienamente l'intervento di sh. Sh ha sintetizzato ciò che da mesi viene detto su questo forum, purtroppo la risposta che ci viene data è sempre la stessa: siamo tutti invidiosi. Ed anche Sh lo è. Per cui lo invito a vergognarsi ed a redimersi.
Ai notai, invece, a sostenere che è tutto perfetto così com'è, non viene neanche un minimo di rossore...
Mah, che vuole, sarà questione di differente sensibilità di stomaco...
ugo
3 giugno 2008 0:00
Bersanotto, se qualcuno nutrisse ancora dei dubbi sulla capacità di "certi" professionisti di ribaltare sempre sugli altri le proprie responsabilità,, leggendo i suoi interventi si chiarirebbe subito le idee...
E' lei a non avere ancora risposto: "se gli articoli del Mondo e del Sole 24 ore sono "diffamatori", lei o l'ordine dei notai potete benissimo presentare denuncia in Procura a carico di queste testate per diffamazione a mezzo stampa".
Stiamo ancora aspettando di sapere in quale Procura avete presentato denuncia. Non contro ignoti, ma contro gli autori degli articoli, facilissimamente individuabili. Lo avete fatto o no? Se non avete fatto, si vede che ciò che è stato scritto corrisponde a verità.
sh
2 giugno 2008 0:00
Sal ,dovrebbe essere molto più preciso e meno arrogante.
Oggi ,solo in italia,-dei 70 paesi da lei citati-esiste 1 notaio su 11600 cittadini.
Il numero -per legge-avrebbe già dovuto essere duplicato da anni,ma si sa..meno siamo megli è..così anzichè bandire un concorso l'anno(come per legge) ne si istituisce uno ogni 2 anni e quattro mesi -tralasciando le pratiche elusive degli sopstamenti di sede-.
-La commissione europea(di cui noi le ricordo faciamo parte) ha più volte sottolineato (da ultimo rapporto zerp)l'aspetto anomalo dl sistema notariato italiano(che strutturalmente non ha nulla a che vedere con quello degli altri paese neolatini-di quei 70 che lei cita-:una cosa è la funzione,altri i privilegi)
-In italia esistono ca 210000 avvocati e 80000 commercilaisti -non tutti certamente preparati,ma molti in grado di poter affrontare quello che negli studi notarili -firma a parte...-viene svolto da segretarie e praticanti(come peraltro candidamente ammesso dal notaio Ragazzini lo scorso anno in una trasmissione pubblica (exit la7) :semplici atti comprevendite routinari;
-anche sulla tariffa...(non si può dire) sottolineando che siete pubblici ufficilai....(e meno male che si è messo un freno con gli attifici....)
- Quello che afferma non è corretto :si potrebe tranquillamente istituire una branca della pa preposta ad hoc per la stipula di un certo tipo di atti -i più frequenti e remunerativi-tassando gli stessi (naturalmente in misura decisamente inderiore rispetto alla parcella notarile) tanto da poter remunerare i dipendenti preposti o smplicmente delegare le funzioni ad altri professionisti(avvocati ,commercilaisti...)-non mi parli di maggiore o minore preparazione...perchè in tutti i settori ci sono le capre come le aquile -
-La Pubblica amministrazione certamente deve essere migliorata ,ma non la si può paragonare al sistema noatariato:un pubblico dipendente in media guadagna -penso-1300 euro rotti e ha " contatti" (numero di pratiche) notevolente superior a quelli di un notaio -è chairo che dinnanzi ad un guadagno medio di 500000 euro ,il notaio sia molto meglio predisposto del pubblico dipendente....
-Il mercato ,calmierato,non indotto dovrebbe valutare il reale valore di guadagni del genere...un presidente di corte non guadagna nemmeno in 10 anni quello che voi"fatturate" ..in uno.Eppure anche lui è al servizio del cittadino,è preparato quanto o più di voi,ha forse maggiori repsondsabilità e meno possibilità di delega...
-Le altre professioni hanno aggiornamenti obbligatori(punteggi)- :medici ingegneri,magistrati...voi nulla!
-Proporre un sistema alternativo non mi sembra affatto malvagio,tipo quello sanitario:chi vuole e può si reca da un notaio,chi non desidera spendere o non può si affida alla "branca della pa "istituita.
-Non mi parli di verbali...ci sono notaiche nemmeno sanno la differenza tra una società di persone e una di capitali .. e sono più di quelli che lei pensa...
:Recentemente sono state aperte inchieste sul vs tanto eletto concorso:diversi compiti con nullità sono stati promossi...

Qui concludo senza aver tirato in ballo rumor,voci di corridoio ...(come lei ha fatto con le altre professioni) ma solo dati di fatto .
bersanotto
2 giugno 2008 0:00
Antonella

"secondo me Lei lavora in uno studio notarile. Diversamente, sarebbe il caso che ci dicesse come fa (o dove trova il tempo per) a raccogliere una così efficiente "rassegna stampa" diffamatoria.".

Non ci ha ancora risposto. Attendo fiducioso.


ugo
1 giugno 2008 0:00
Bersanotto, se gli articoli del Mondo e del Sole 24 ore sono "diffamatori", lei o l'ordine dei notai può benissimo presentare denuncia in Procura a carico di queste testate per diffamazione a mezzo stampa. Se non lo fa, si vede che ciò che è citato negli articoli corrisponde a verità. A me sono francamente sembrati articoli molto equilibrati, in cui si è detto anche ciò che poteva essere a favore dei notai italiani. Rimane il fatto che in Austria per l'autentica delle cessioni di quote d'azienda o di aziende intere si spendono 35 Euro. Lei quanto prende per questo tipo di prestazione?
E poi, ancora, al di là delle sue accuse, non ha risposto alla domanda: che danno deriva alla funzionalità del sistema se il numero dei notai di Milano viene aumentato? E perchè i notai di Milano minacciano di ricorrere contro questo provvedimento?
Bersanotto, cerchi di stare ai fatti, e di rispondere ai fatti, invece di trincerarsi dietro ai luoghi comuni dell'invidia sociale.
Privato sottufficiale
1 giugno 2008 0:00
Finalmente bersanotto ha scoperto le carte.
Nella sua risposta ad Antonella afferma che basta frequentare uno studio notarile per "raccogliere una così efficiente rassegna stampa diffamatoria".
Evidentemente i notai hanno un'alta considerazione di sé anche sotto questo aspetto.
Antonella
1 giugno 2008 0:00
Bersanotto, se mi consente una battuta, lei confonde i concetti di diffamazione e informazione: da lei proprio non me lo aspettavo. Per un po' metta da parte codice civile, decreto sulla sicurezza degli impianti, legislazione sull'antiriciclaggio, riprenda in mano codice penale e costituzione italiana. Scherzo.
Non lavoro in uno studio notarile, in realtà sono un notaio che ha tanto tempo da perdere, di là ho una schiera di validi impiegati che fa tutto il lavoro per me. Anzi, sono l'amante di un notaio: lui non mi sposa ed io "diffamo" la categoria.
Ugo, è vero, siamo tutti invidiosi, ma c'e' una cosa che mi conforta: il fastidio che provano i custodi del sigillo quando le informazioni che li riguardano cominciano a diventare di dominio pubblico. Il timore che qualcosa possa cambiare li uccide.
bersanotto
1 giugno 2008 0:00
per Ugo

"scandalosa differenza di costo tra Austria ed Italia a parità di prestazioni notarili"
E' un chiaro esempio di disinformazione che attecchisce sugli invidiosi.

per Antonella

secondo me Lei lavora in uno studio notarile. Diversamente, sarebbe il caso che ci dicesse come fa (o dove trova il tempo per) a raccogliere una così efficiente "rassegna stampa" diffamatoria.
ugo
1 giugno 2008 0:00
Antonella,
la ringrazio di aver postato articoli così "chiarificatori" sulle reali ragioni in base alle quali i notai, od almeno molti di loro, vogliono mantenere tutto inalterato. Sempre lì cadiamo. Davanti alle quinte parlano di "sistema perfetto che funziona benissimo così com'è", dietro le quinte è una volgarissima storia di danè, come si dice dalle mie parti. Ditemi voi, per esempio, che danno può derivare alla funzionalità del sistema aumentare il numero dei notai di Milano da 617 a 829. Nessuno. Però i notai di Milano faranno ricorso. Chissà perchè.
Per non parlare poi della scandalosa differenza di costo tra Austria ed Italia a parità di prestazioni notarili. Ed anche lì, chissà perchè, in Austria si può riformare il sistema ed in Italia no.
Ma, vede, Antonella, sappiamo già entrambi cosa ci verrà risposto. Ci sarà detto che è tutta invidia. Si vede che gli invidiosi si annidano anche in giornali prestigiosi come Il Sole 24 Ore od il Mondo.
Mah, che vuole, si vede che è una piaga sociale molto diffusa.
ugo
31 maggio 2008 0:00
Sal, ma si rende conto di contraddirsi e di dire un sacco di scemenze?
Lei afferma:

"Noi sappiamo bene cosa significa la parola "concorrenza", perchè per diventare notai bisogna "concorrere" con migliaia di candidati, vincere il "concorso" e dimostrare di essere i migliori.
Ci mancherebbe altro che dobbiamo concorrere anche dopo (i magistrati si fanno concorrenza?)"

Vede, forse non la hanno avvertita, ma debbo informarla che i magistrati sono DIPENDENTI PUBBLICI, e non LIBERI PROFESSIONISTI come i notai. Spero che, dall'alto dei suoi elevatissimi studi in campo giuridico, sia in grado di cogliere la differenza. Se non lo fosse, gliela possiamo sempre spiegare.
Anche l'attitudine mentale di dire "vinco il mio bel concorso e poi sono a posto per tutta la vita per cui non devo concorrere con nessuno" è tipico del dipendente pubblico, ad esempio degli usceri dell'ASL, e non è certo un atteggiamento da libero (e sottolineo: libero) professionista.
Ritorno al punto sollevato più volte in questo forum: la vostra posizione è un capolavoro di ambiguità. Quando si tratta di introdurre criteri di concorrenza tirate fuori lo status di pubblico ufficiale, quando si parla di fare esercitare le funzioni notarili da dipendenti pubblici tirate fuori lo status di libero professionista. Arturo Bracchetti è un dilettante al vostro confronto. Ma, vede, nessuno si lamenterebbe di questa vostra ambiguità se queste furbizie da quartierino non si traducessero in un vero e proprio saccheggio delle tasche degli indifesi cittadini. Saccheggio che non ci sarebbe se, come già proposto da un altro partecipante al forum, invece di un concorso (che è tipico della pubblica amministrazione) ci fosse un esame di abilitazione senza numero chiuso. E se si creassero le condizioni per aumentare considerevolmente il numero dei notai.
Perchè, vede, questo benedetto Paese di tutto ha bisogno tranne che di privilegi che ricordano molto il mandarinato cinese od il feudalesimo.
Nessuno mette in dubbio l'utilità delel funzioni notarili, se esercitate nell'interesse della collettività. Quello che si mette in discussione è che in Italia, dietro la copertura ideologica dell'interesse collettivo, una piccola ma abile minoranza, inzaccherata nella pieghe del sistema, goda di una ingiustificata ed immorale rendita di posizione. Rendita di posizione garantita dalla ambiguità di cui dicevo prima e dalla risibile esiguità del numero di persone ammesse a far parte di questa minoranza. Su come si acceda a far parte di questa minoranza, meglio poi soprassedere...
Antonella
31 maggio 2008 0:00
Da Il Mondo del 30-05-2008


Notai: pronti i ricorsi
contro le nuove sedi
Aria di ricorsi da parte di singoli notai
e di consigli notarili locali contro il
decreto del 2 aprile che ha disposto
l'aumento di 840 nuove sedi per
svolgere la professione. I procedimenti
davanti ai Tar non riguarderanno il
numero di future postazioni (da 5.312
passano a 6.152), che la categoria nel
suo complesso ha accettato, ma la
loro distribuzione. I mugugni si
sentono soprattutto in Lombardia (per
esempio a Bergamo e a Brescia) e in
Veneto (Padova, Verona, Venezia). Il
motivo: i notai, che attualmente
presidiano specifiche zone (divise per
legge), temono che la distribuzione
focalizzata soprattutto in certi territori
generi un eccesso di concorrenza, con
danni al proprio lavoro e giro d'affari.
La distribuzione tiene conto di
popolazione, ricavi degli studi,
occupazione ed estensione territoriale,
sviluppo economico delle singole aree,
circostanza quest'ultima che ha
suscitato perplessità da parte di
molti. Diversi studi legali hanno così
avuto mandato di far partire ricorsi
amministrativi. Infatti, l'aumento di
sedi notarili non ha toccato il Sud
Italia, mentre è andato a far lievitare
il numero di professionisti per
esempio a Milano (da 617 a 829), a
Trento-Bolzano (da 80 a 111), a
Trieste (da 118 a 140), a Brescia (da
238 a 338), a Venezia (da 364 a 525).
Già a inizio 2008 alcuni consigli
notarili avevano sollevato dubbi e
contrarietà al futuro che si stava loro
prospettando. Il Consiglio nazionale
del notariato, presieduto da Paolo
Piccoli, che ha condiviso e sostenuto
l'insediamento di nuove sedi (erano
11 anni che non accadeva), ha
cercato di mediare con il governo. Ma
ora il dibattito che si è aperto
all'interno della categoria e i probabili
ricorsi ai Tar rischiano di rendere
meno conciliante il procedere della
riforma.
Antonella
31 maggio 2008 0:00
Da Libero Mercato del 30-05-08
di Claudio Antonelli

Ora tutti in Austria per i passaggi societari

Gli altoatesini vanno oltre la frontiera per le autentiche: 35 euro di spesa contro 2mila in Italia


Un buon numero di commercialisti dell'Alto Adige, almeno il30% ma a non ci so no statistiche precise, ha preso l'abitudine di andare in Au stria per l'autentica delle cessioni di quote d'azienda o di aziende intere. Stessa prassi per le compravendite immobiliari e per gli affitti d'azienda. Il motivo è presto scritto: si spende 35 euro più la trasferta invece dei circa due mila euro che tocca sborsare da un notaio italiano. Benvenute liberalizzazioni europee, verrebbe da dire. Ma la pratica è possibile al momento solo a Bolzano perché esiste il bilinguismo. Per una cessione d'azienda, di cui LiberoMercato ha seguito l'iter e non rivela gli estremi per ovvi motivi di privacy, il professionista ha gestito l'autentica delle firme con un notaio di Linz. L'operazio¬ne è avvenuta in lingua tede¬sca alla presenza dei due clien¬ti residenti in provincia di Bol¬zano ed è stata registrata alla camera di commercio di Bol¬zano. Costo finale 35 euro più la Trasferta fino a Linz. Non più di 150 euro, dunque. L'ordine dei commercialisti del Veneto da tempo sta valutando l'ipo¬tesi di accompagnare in Au¬stria i propri clienti nel caso in cui le Camere di Commercio di competenza dovessero accet¬tare le autentiche i fatte in Au¬stria. Anche a fronte di una tra¬duzione giurata. Se così fosse saremmo di fronte a una vera e propria rivoluzione nel mon¬do delle autentiche e a un ri¬sparmio nell'ordine del 97% per gli utenti italiani. Bisogna fare comunque delle distin¬zioni. Come si scriveva sopra anche per le compravendite immobiliari i commercialisti di Bolzano si recano in Austria. Pagano circa 40 euro, ma non c'è alcuna verifica sulla bontà della cessione o sugli eventuali vincoli della casa. In questo caso la prestazione del pubblico ufficiale italiano è molto più complessa e approfondita. Diverso è, invece, per la cessione di quote dove anche in Italia i notai si limitano fondamentalmente a fare autentica.
L'Austria, come altre nazioni Ue, riesce quindi a coniuga¬re perfettamente le norme comunitarie e la riforma delle li-bere professioni. Garantendo al tempo stesso un servizio efficiente e sicuro agli imprenditori e una spesa contenuta. Sulla strada della semplificazione, l'Austria ha anche messo mano alle modalità di bilancio. Le norme di redazione del bilancio entrate in vigore negli anni trenta, fino al 1990 non hanno subito sostanziali modifiche. A partire da quella data viene, invece, introdotta la legge sulla redazione del bilancio. I modelli di riferimen¬to, anche se l'Austria allora non era ancora membro Ue e nemmeno dello Spazio Economico Europeo, sono state appunto le direttive Cee. Dopo l'adesione dell'Austria è infine stato necessario eliminare gli ultimi aspetti contraddittori nei confronti del diritto europeo ancora presenti. L'intero complesso delle disposizioni in materia di redazione di bi¬lancio è ora contenuto nel terzo tomo del Codice Commerciale austriaco. L'esigenza di un bilancio d'esercizio che dia un'immagine veritiera della situazione economico-patrimoniale e della redditività trova spunto nel modello anglosassone del principio "true and fair view". Per l'accertamento del reddito imponibile ci si basa sul reddito ottenuto sulla base del bilancio civilisti¬co (principio della preponderanza del bilancio civilistico sul bilancio fiscale). Nella prassi è necessario rispettare tuttavia una serie di disposizioni fiscali speciali che per¬mettono lo sfruttamento degli spazi di valutazione legali in modo tale che il valore di bilancio venga mantenuto anche per scopi dell'imposizione (la cosiddetta preponderanza inversa).
Se, tuttavia, le disposizioni di legge fiscali sono in contrasto con registrazioni nel bilancio civilistico è necessario adattare in modo opportuno il risultato ai fini dell'accertamento della base imponibile. Non sono quindi previste forme di parametrazione o applicazione di coefficienti presuntivi o studi di settore ai fini della determinazione del risultato d'esercizio. Una mossa quest'ultima che da sola rende molto più "umano" il sistema fiscale austriaco rispetto a quello italiano. Dai vicini di casa c'è quasi sempre da imparare.
Antonella
30 maggio 2008 0:00
Da il sole 24 ore di oggi

Notai, l'Antitrust censura la vigilanza sui maxi-onorari

La norma definita dal Consiglio Nazionale del Notariato, che individua una soglia massima ai ricavi dei notai, se effettivamente adottata, potrebbe costituire un'intesa restrittiva della
concorrenza, non proporzionata né giustificata dal perseguimento di un interesse generale quale la tutela della qualità delle prestazioni notarili.
Lo afferma l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in una lettera inviata al ministro della Giustizia Angelino Alfano e al Consiglio Nazionale del Notariato. L'Antitrust avverte che valuterà l'attivazione dei propri poteri istruttori se la previsione dovesse essere inserita nel codice deontologico notarile.
La norma, riproposta anche da numerose delibere adottate da alcuni Consigli Notarili Distrettuali, individua una soglia massima di onorari repertoriali, fissata per ciascun distretto sulla base del parametro del doppio della media repertoriale distrettuale dell'anno precedente: nei confronti dei notai che, guadagnando di più, dovessero sforare il tetto, sarebbero avviate procedure ispettive e di controllo, svolte anche da altri notai operanti nel medesimo distretto.
Secondo l'Autorità il meccanismo individuato potrebbe rappresentare una ripartizione dell'offerta dei servizi notarili tra i professionisti attivi nel medesimo distretto, a danno dei notai più efficienti. Le verifiche ispettive, effettuate dai colleghi concorrenti, servirebbero inoltre ad acquisire elementi economici dettagliati di estrema sensibilità sotto il profilo concorrenziale, quali i dati relativi alla clientela, ai prezzi ed agli onorari praticati in concreto.
Per l'Autorità, se si vuole garantire la qualità della prestazione, come affermato dal CNN, l'attività di controllo dovrà essere effettuata da soggetti terzi e presso quei notai che siano incorsi in specifiche e circostanziate contestazioni da parte dei loro clienti.
Nella segnalazione l'Autorità ricorda in proposito i risultati di uno studio svolto su incarico della Commissione Europea. Dall'analisi, realizzata dal Centre of European Law and Politics (ZERP) at Bremen University, emerge che nei Paesi in cui, come in Italia, la regolazione è maggiormente restrittiva, i prezzi dei servizi notarili necessari al trasferimento delle proprietà immobiliari sono vistosamente più elevati, mentre non è stato riscontrato nei medesimi Paesi un più elevato livello nella qualità delle prestazioni offerte. L'Italia si posiziona peraltro al decimo posto, sui sedici Paesi esaminati, in termini di qualità del servizio.
Sal
30 maggio 2008 0:00
Dimenticavo:

"forse non tutti guardano la tv ed ascoltano frasi fatte, molti la cultura se la fanno su campo lavorando come professionisti "non di monopolio" dovendoselo guadagnare il lavoro che svolgono senza stare a pancia all'aria ad aspettare che arrivi (vedi i notai)."

Noi sappiamo bene cosa significa la parola "concorrenza", perchè per diventare notai bisogna "concorrere" con migliaia di candidati, vincere il "concorso" e dimostrare di essere i migliori.

Ci mancherebbe altro che dobbiamo concorrere anche dopo (i magistrati si fanno concorrenza?)
Sal
30 maggio 2008 0:00
Mario

"il non capire che la casta notarile è anacronistica rispetto alle reali esigenze della cittadinanza è un ovvia risposta da parte di chi fa il notaio ma allo stesso tempo offensiva nei confronti di chi questo servizio lo deve subire."

Che sia anacronistica lo dice lei.
Che il sistema funzioni in maniera celere e con percentuale minima di errori è sotto gli occchi di tutti.
Se, poi, l'alternativa è quella proposta da Ugo, meglio farsi una bella risata...

Ugo

"miliardi di mosche mangiano la cacca, ma questo non significa che sia l'alimento migliore".
Per le mosche evidentemente sì.

"Il parallelo con i Magistrati non c'entra un tubo".
E qui casca l'asino! Il notaio è terzo rispetto alle parti proprio come il magistrato. Le due funzioni hanno molti punti di contatto.
Si faccia una cultura leggendo qui: http://www.federnotizie.org/2002/marzo/ersoch.htm

"Semplice: perchè se ci fosse stato quel pallido tentativo di liberalizzazione, sarebbe emerso che si può pagare dieci ciò che oggi, a causa del numero chiuso e del regime da mandarinato cinese che regna in uesto settore, viene fatto pagare cento..."

Proprio non le vuole entrare in testa che i compensi degli avvocati sono, a parità di valore della pratica, più elevati di quelli notarili, vero?




Mario
30 maggio 2008 0:00
da: Sal
Data: 29 Maggio 2008

non riporto il testo integrale, mi limito a una sintesi di ciò che ha detto: "voi rosicate perchè i notai guadagnano troppo".
**********************

ho anche io un poco di tempo da perdere, molto poco in verità quindi sintetizzo il suo discorso in : fesserie!.

La verità è stata detta svariate volte nei post e il non capire che la casta notarile è anacronistica rispetto alle reali esigenze della cittadinanza è un ovvia risposta da parte di chi fa il notaio ma allo stesso tempo offensiva nei confronti di chi questo servizio lo deve subire.

un esempio ? 130 euro per una copia fotostatica dell' atto di mutuo!

ed è solo uno delle migliaia dei casi che si possono citare.

secondo me siete "troppo" professionali ed è forse questo il motivo per cui la gente è insofferente verso la vostra categoria.

Per rispondere a bersanotto: forse non tutti guardano la tv ed ascoltano frasi fatte, molti la cultura se la fanno su campo lavorando come professionisti "non di monopolio" dovendoselo guadagnare il lavoro che svolgono senza stare a pancia all'aria ad aspettare che arrivi (vedi i notai).

nb. non mancherà a nessuno ma non risponderò più a questo post

Saluti
Mario


bersanotto
30 maggio 2008 0:00
Vi invito a leggere attentamente i messaggi di ugo: sono davvero imbarazzanti.
ugo
30 maggio 2008 0:00
La "stringente" logica di SAL: "Se più di 70 paesi nel mondo hanno scelto questo sistema, vuol dire semplicemente che è la scelta migliore!"
Beh, se è per questo, miliardi di mosche mangiano la cacca, ma questo non significa che sia l'alimento migliore. Comunque può sempre provare, magari con quella di un suo collega. Una cacca "migliore", giuridicamente doc, frutto di anni ed anni di sudato studio ed accuratamente selezionata da un difficilissimo, quansi disumano concorso.
Ecco, provi, e poi ci racconti, in base alla sua stringentissima logica.
Saluti
ugo
30 maggio 2008 0:00
Privato, concordo con lei. A leggere questo forum pare che gli unici ad essere bravi cittadini, a pagare le tasse, a saper fare il proprio mestiere ed ad essere efficienti siano i notai. Credo che faccia parte della loro "formazione". D'altronde, se si togliesse loro la presunzione di essere i migliori, rimarrebbe ben poco a giustificare lo scandaloso stato attuale delle cose.
La mia domanda è: ma se sono così bravi, com'è che hanno così paura della concorrenza degli Avvocati? Perchè quando l'anno scorso si è parlato di estendere alcune attività anche agli Avvocati, c'è stata una levata di scudi? Ma se sono i "migliori", perchè temono che qualcuno "peggiore" di loro gli possa soffiare i clienti? Semplice: perchè se ci fosse stato quel pallido tentativo di liberalizzazione, sarebbe emerso che si può pagare dieci ciò che oggi, a causa del numero chiuso e del regime da mandarinato cinese che regna in uesto settore, viene fatto pagare cento...
La presunzione, quindi, non è casuale. E' strumentale, e serve a dare un appiglio, forse l'unico, alla salvaguardia dello status quo.
ugo
29 maggio 2008 0:00
Sal, le scemenze le scrive lei.
Il parallelo con i Magistrati non c'entra un tubo. I Magistrati sono pubblici dipendenti, non liberi professionisti. Quanto al fatto che l'onorario dei notai italiani sia basso, lo faccia dire a chi paga, non a chi ne trae beneficio. Tutti sanno che i notai italiani sono i più cari d'Europa. Quanto al fatto che lo stesso lavoro non potrebbe essere svolto da un pubblico dipendente, provi ad illuminarci, spiegandoci per quale motivo tecnico un atto pubblico non potrebbe essere ipoteticamente redatto da un pubblico (appunto) dipendente. E provi a spiegarcelo al di là di ritriti luoghi comuni. Quando è ben gestita, la pubblica amministrazione funziona, eccome se funziona. Solo che a voi fa comodo descrivere la pubblica amministrazione come una armata brancaleone, altrimenti vi riuscirebbe ancora più difficile giustificare le ricche prebende di cui godete a scapito delle tasche dei cittadini.
La verità, mio caro Sal, è una sola: godete di una rendita che sa molto di feudalesimo. Tutte le transazioni immobiliari devono passare tra le vostre grinfie, e voi ne traete una rendita, come novelli Ghini di Tacco. Il resto è aria fritta, come dimostrato dai suoi patetici interventi.
Privato sottufficiale
29 maggio 2008 0:00
Per Bersanotto.
Forse è il caso di scendere dall'Olimpo e fare qualche esercizio di riabilitazione all'uso della modestia.
Solo un notaio presuntuoso può pensare che un avvocato non sappia cosa sia un verbale di assemblea.
Il mondo è pieno di gente che verbalizza: si fa nelle scuole, nei comuni, lo fanno i comuni cittadini durante le consultazioni elettorali.
Solo i notai, però, pensano si sapere come si fa.
Commenti
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