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bersanotto
29 maggio 2008 0:00
Caro Ugo,

proprio adesso sono reduce dalla visita di un dermatologo: Euro 200 per una visita di controllo della durata di 18 minuti. E questa visita, differentemente dalla stipula di un rogito notarile, la dovrò fare una volta l'anno. Ed ho dovuto minacciarlo per avere la fattura.
Va da sè che il reddito di questo Suo collega è da fame, e gl ingenui penseranno che questo signore GUADAGNA POCO, mentre egli DICHIARA POCO.
Meno male che c'è la concorrenza. Ma ci faccia il piacere ! E La prego di moderare il linguaggio: mi sa che lei sfoga sulla tastiera un bel po' di insoddisfazioni personali.

Quanto a Privato, ecco la chicca della giornata proveniente da un Avvocato: mi ha chiesto di predisporre un patto di famiglia tra due conviventi ed il figlio di lui che non intende riconoscere. Se non fosse stato per la presenza del Notaio, questa convenzione strampalata sarebbe entrata nel mondo giuridico, con tutte le implicazioni e danni (PER IL SISTEMA) che ne derivano. Ma qualcuno ne avrebbe beneficiato: gli avvocati impegnati ad impugnarlo ! E meno male che lì c'è la concorrenza !
Circa il verbale di assemblea, Lei non ha neanche la più pallida idea di cosa sia e non voglio perdere tempo a spiegarglielo: ma stia tranquillo, potrà fare pratica con un'assemblea di condominio !
Sal
29 maggio 2008 0:00
Visto che stasera ho un po' di tempo libero voglio analizzare le scemenze scritte da Ugo.

1. "Che voi siate mantenuti nel lusso dai cittadini (dato che non avete altre fonti di reddito), costretti dalla legge a farsi tosare da voi, è fuori discussione".

Come già spiegato ampiamente, l'onorario notarile è più basso, a volte molto più basso, di quello di altre categorie professionali. La tariffa degli onorari notarili è approvata dal Ministero di Giustizia.
I grandi guadagni dei notai, dunque, non derivano DAL SINGOLO ATTO pagato dal cittadino (che non viene affatto "tosato"), ma dall'elevato numero di atti che stipula.

Dunque, il notaio non costa molto ma gudagna molto. E' questo quello che dà fastidio ad Ugo e compagnia.

2. Il monopolio ed il numero chiuso.
Così come i magistrati hanno il "monopolio" della giustizia, che amministrano in nome e per conto dello stato, e costituiscono un numero chiuso, allo stesso modo i notai hanno "il monopolio" degli atti pubblici, esercitando un potere certificativo che gli viene delegato dallo Stato, e costituiscono un numero chiuso.
In entrambi i casi la selezione dei migliori, tramite concorso, è molto rigida.
In realtà non si tratta di monopolio, ma di "sfera di competenze".
Perchè allora Ugo e compagnia non se la prendono anche con i magistrati? Ma è ovvio....perchè i notai guadagnano di più (...e sempre lì torniamo....)

3. "Il lavoro che lei svolge con tanto ardore nel suo studio notarile potrebbe benissimo essere svolto da una pubblico dipendente, se solo si volesse dotare la Amministrazione Pubblica degli strumenti e delle professionalità necessarie."

Ma lei si rende conto dell'assurdità di quello che dice??
Si va a fare un atto pubblico come si va alle poste per fare un versamento?
Ma poi riesce a capire quale costo astronomico avrebbe per lo stato la gestione di tutte le convenzioni di diritto privato tra i suoi cittadini?
E la proverbiale voglia di non lavorare dei pubblici dipendenti, dove la mettiamo? E l'assenteismo? (Lei conosce il nuovo ministro Brunetta?).

Se più di 70 paesi nel mondo hanno scelto questo sistema, vuol dire semplicemente che è la scelta migliore!
Le ricordo, poi, che i notai incassano e versano le imposte per gli atti che ricevono, senza percepire un euro dallo stato.
Per non parlare della prevenzione del contenzioso civile, che comporta un altro enorme risparmio di spesa sia per i cittadini che per lo stato.

Prima di scrivere certe castroneria, quindi, ci pensi a lungo....(non si affretti a rispondere, ci pensi e ci ripensi...e ancora...e ancora....)
Privato sottufficiale
29 maggio 2008 0:00
Bravo, Ugo! Quanno ce vò, ce vò
Privato sottufficiale-
29 maggio 2008 0:00
ugo
29 maggio 2008 0:00
Bersanotto, che la vostra figura sia ambigua è sotto gli occhi di tutti. Pubblico ufficiale o libero professionista a seconda di quel che vi fa comodo. Che il vostro costo orario medio sia scandaloso è altrettanto sotto gli occhi di tutti. Che operiate in una situazione vomitevole di monopolio è palese. Che voi siate mantenuti nel lusso dai cittadini (dato che non avete altre fonti di reddito), costretti dalla legge a farsi tosare da voi, è fuori discussione. Ma non potreste avere almeno il pudore di starvene zitti? Ma non avete un po' di amor proprio? Ma godetevi le vostre ingiuste ed inique rednite di posizione, ma almeno smettetela di romperci le palle con la vostra ingiustificata boria e presunzione.
ugo
29 maggio 2008 0:00
Sal, stia tranquillo, il rosicarsi non fa parte del mio modo di essere. Mi piace discutere, ecco, cosa che invece a lei ed ai suoi compari (o compagni di merende?) riesce molto difficile. Perchè un conto è trincerarsi dietro frasi imbecilli come "se il sistema è strutturato così è perchè funziona sotto tutti i punti di vista" (questa sì che è una vera scemenza), un conto è avere il coraggio intellettuale di accettare un confronto aperto. Voi più che dire che "il sistema è perfetto così" o che "il concorso è difficilissimo" non sapete fare. Ma, vede, in questo benedetto paese non funziona solo il notariato. Funzionano moltissime altre istituzioni, e funzionano a costi infinitamente inferiori, e senza basarsi sullo "ius primae noctis" di feudale memoria su cui si fondano le rendite di posizione del notariato italiano. Ma non mi stupisce che lei non capisca. Se lo potesse capire, probabilmente avrebbe scelto un'altra professione.

P.S.: ho letto gli articoli del prof. Ugo Mattei, e l'unica commento che mi è venuto spontaneo è stato quello di Fantozzi sulla COrtazzata Potemkin...
Alessandro81
29 maggio 2008 0:00
Credo che si stiano mescolando due temi molto diversi fra loro: da un lato la professionalità e l'onestà della categoria, dall'altro l'esistenza di privilegi. Personalmente reputo in base alla mia modesta esperienza e a quella di "colleghi" (sono al secondo anno di pratica forense, amici fanno quella notarile) che ci siano notai veramente preparati, scrupolosi a livelli maniacali e che di certo non si grattano la pancia. Costoro non avrebbero certo nulla da temere anche nel caso in cui le compravendite immobiliari non fossero più monopolio notarile. I clienti riconoscono un servizio di qualità. Detto questo resta il FATTO che i notai sono pochissimi se confrontati alle altre categorie professionali. In un contesto economico ormai globalizzato è impensabile che in settori importanti e strategici sia ASSENTE la concorrenza. Per quanto competente e stacanovista sia una persona, certo non può fare il lavoro di dieci e si ritrova, come testimoniato dagli stessi interventi del forum, a lavorare fino a tardi. Ingegneri, medici, commercialisti, avvocati… devono affrontare un esame di Stato, non un concorso. Non vedo ragione perché anche i notai non possano essere sottoposti ad una disciplina analoga. Con più notai, probabilmente, si otterrebbe anche il vantaggio per molti di loro di non essere più costretti a sopportare il fardello di lavorare fino a tardi!!!
Privato sottufficiale
29 maggio 2008 0:00
Ma quant'è bravo Bersanotto! Mi viene il dubbio che Massimo (il genio incompreso) stia a bottega da lui.
"... ho fatto mezzanotte e mezza ... per controllare la regolarità di un'assemblea curata in maniera, dicuamo così, "easy", da un commercialista".
Perché non spiega a noi miseri mortali come si controlla la regolarità di un'assemblea dopo che essa si è svoltà? Si aggiusta il verbale?
Sal
29 maggio 2008 0:00
Ugo, siamo stanchi delle sue scemenze.

Se il sistema è strutturato così è perchè funziona sotto tutti i punti di vista.

Se lei non riesce a comprenderlo è solo ed esclusivamente un suo problema. Si rassegni.

P.S. ...e si legga gli articoli del prof. Ugo Mattei postati nelle pagine precedenti. Lo so che non li accetterà, ma almeno rosicherà ancora di più, e questa è già una piccola soddisfazione...

bersanotto
29 maggio 2008 0:00
ugo, chi dovrebbe avere maggiore rispetto per il lavoro altrui è Lei. Capisco che è accecato dall'invidia, ma mi creda, Lei non fa una bella figura a parlare di argomenti che evidentemente non conosce, se non per slogan che legge sui giornali ("casta", "rendita di posizione" e via blaterando). Ha ragione: ieri non sono uscito dallo studio alle dieci di sera: ho fatto mezzanotte e mezza, e ciò per correggere le assurdità che un avvocato mi aveva inoltrato via mail nonchè per controllare la regolarità di un'assemblea curata in maniera, dicuamo così, "easy", da un commercialista. Ma non c'è problema: il mio ruolo è proprio quello di "guardiano", che filtra i contratti e convenzioni conformi a legge da quelli che non lo sono per evitare l'insorgenza di contenziosi, ben più lunghi e costosi dell'onorario notarile (e questo è incontrovertibile). E dico ciò non per infamare altri professionisti (come fa Lei su questo forum), ma semplicemente perchè ognuno FA IL SUO MESTIERE. Io non mi azzarderei mai a parlare di chiurgia dopo essermi informato su Internet o su qualche rubrica televisiva, nè oserei contraddire un avvocato in materia di procedura civile o di diritto del lavoro (pur essendo laurato in giurisprudenza ed abilitato alla professione di avvocato). Lei che fa, partecipa con la stessa presunzione anche a dei simpòsi di dermatologia o ostetricia ? Non crede che farebbe una figura barbina ?

Mario

"Non essendo un notaio penso che i servizi migliori per la cittadinanza debbano essere messi al primo posto rispetto alle esigenze dei notai, gli altri che lei espone sono dettagli che si risolvono così come sono stati risolti decine di altri problemi simili, vedi la telefonia."

Si commenta da sè. Lei ha le idee un po' confuse. LIFE IS NOW !
Privato sottufficiale
29 maggio 2008 0:00
Mi unisco all'accorato appello di Ugo e propongo una petizione popolare per trattenere Massimo.
Parola d'ordine: "Resta cu 'mme".

ugo
29 maggio 2008 0:00
Pia, e allora ciò che lei dice non ovvie banalità che non costituiscono prerogativa dei notai. Anche gli altri pagano le tasse, accedono alla professione tramite selezione, e pagano se sbagliano. Non ha detto proprio nulla di speciale. Peccato che nessuna altra professione preveda l'esercizio di uno "ius primae noctis" sulle transazioni immobiliari, sulle costituzioni di società, e su tanti altri atti giuridici.
Il lavoro che lei svolge con tanto ardore nel suo studio notarile potrebbe benissimo essere svolto da una pubblico dipendente, se solo si volesse dotare la Amministrazione Pubblica degli strumenti e delle professionalità necessarie. Ma questo lei non lo ammetterà mai, dato che il suo reddito dipende dal sistema dello "ius primae noctis" di cui si diceva prima. Se c'è qualcuno che dovrebbe informarsi è lei, mia cara Pia. Provi ad informarsi cosa accade nelel altre professioni, e poi ne riparliamo. Dubito che il suo datore di lavoro esca dallo studio alle dieci di sera con la fronte madida di sudore o che faccia i turni di notte, o che abbia la responsabilità di salvare la vita di una persona. Abbia più rispetto per gli altri, e si vergogni delel castronerie che ha detto.
pia
28 maggio 2008 0:00
Lavoro in uno studio notarile, e tutti questi signori che parlano per sentito dire, o per invidia o per ignoranza, sono all'oscuro del lavoro che si svolge prima che il notaio stipuli un atto con il cliente e dopo la stipula stessa, secondo me occorrerebbe rispettare il lavoro altrui e prima di parlare conoscerne i contenuti. Ho visto praticanti passare il concorso senza essere figli,nipoti o pronipoti di notai, ma solo per ferrea volontà e adeguata preparazione, ogni lavoro ha il suo compenso e inoltre loro sono controllati, multati e processati se sbagliano e non è poco pagano tutte le tasse. E allora?....
Ugo
28 maggio 2008 0:00
No, Massimo, la prego, non parta. CI illumini dall'altro della sua accecante padronanza della dottrina giuridica. Non ci abbandoni nella oscurità della ignoranza e della inconsapevolezza. Consenta anche a beceri zoticoni come noi di poterci abbeverare alla fonte della sua saggezza....
Come faremo senza di lei? Riusciremo a resistere una settimana senza poter essere illuminati? Quanto sarà dura questa settimana da trascorrere nella barbarica deboscia dell'ignoranza di quanto grande, luminosa, coerente e pura è la figura del notaio, ma che dico, del NNotaio, con due enne maiuscole. Colui che, armato della consapevolezza della propria superiorità giuridica, brandisce l'arma del diritto e sciabolando rogiti a tutto spiano, eleva l'umanità tutta a salvifica consapevolezza....
Massimo
28 maggio 2008 0:00
AMTONELLA ED UGO

hanno scritto delle chicche degne del più becero fra gli zoticoni.
Ora non ho tempo di rispondere (sto partendo) ma settimana prossima un paio di cose da dire vi saranno, specie per ciò che riguarda i "3 punti" dell'intervento di Antonella del 21 maggio.
Difficile capire se si tratti di ignoranza allo stato puro o semplice voglia di raccontare balle.
ugo
28 maggio 2008 0:00
Alessandro parla di "moderni feudatari". Sul termini "feudatari" sono d'accordissimo, dato che ,esattamente come i feudatari di una volta, i notai si spartiscono il controllo del territorio e su quello esercitano una sorta di "ius primae noctis" sulle transazioni immobiliari (e non solo) al quale il povero cittadino non può sottrarsi. Sul termine "moderno" avrei invece qualche dubbio, dato che mi sfugge in che cosa consista la "modernità" di questa figura in un mondo in cui l'informatica ha reso velocissima la circolazione delle informazioni ed i relativi controlli. Detto in altri termini, siamo sicuri che una amministrazione pubblica dotata degli strumenti informatici necessari non sarebbe in grado di effettuare gli stessi controlli certificati dai notai in modo più rapido, efficiente, e soprattutto infinitamente più economico?
ugo
27 maggio 2008 0:00
Bersanotto, la differenza tra notai ed agenti immobiliari è semplice: quella degli agenti immobiliari è una prestazione FACOLTATIVA, mentre quella dei notai è OBBLIGATORIA. Stupisce che lei, notaio, membro di quella elite selezionata da un "difficilissimo" concorso, non sia al corrente di questa differenza....Se non le è chiara sono dipsosto a sprecare un pochino del mio prezioso tempo per rendergliela più chiara e comprensibile...
Alessandro81
26 maggio 2008 0:00
Salve a tutti, è il mio primo intervento su questo forum.
Personalmente trovo che la professione notarile sia la "casta" più forte in Italia. L'idea di subordinare ad un CONCORSO pubblico l'accesso a quella che di fatto è una libera professione è allo stesso tempo perversa, semplice e geniale. Una vera e propria ficio juris... Il problema non è quello delle parcelle salate e certo non si discute sull'alta professionalità di questi moderni feudatari: ma è intollerabile che singoli individui possano fatturare come imprese! Unico sollievo è che, in effetti, i notai pagano le tasse.
Antonella
26 maggio 2008 0:00
Il confronto con le agenzie immobiliari e' improponibile per una semplice ragione: non e' obbligatorio ricorrervi per comprare o vendere casa. Ed in effetti solo il 30% delle trasazioni immobiliari avviene per il loro tramite. E' pero' indubbio che il 6% sul valore complessivo della transazione sia una cifra a dir poco esorbitante.
Mario
25 maggio 2008 0:00
bersanotto mi pare che lei si stia attaccando ai vetri, lei dice :"COSA VOLETE CAMBIARE NELL'ORDINAMENTO NOTARILE ? CHE COSA C'E' CHE NON FUNZIONA ?" e alla risposta: "mancanza di concorrenza, prezzi alti rispetto agli attuali strumenti, escusività anacronistica di casta!"

quando si dice che quella notarile è una funzione che andrebbe assorbita dallo stato accusa la pubblica amministrazione di inefficienza e pone poi a confronto i notai con le agenzie immobiliari.

Mi pare che le ultime si contino a decine di migliaia sul territorio nazionale e svolgono una attività di tipo commerciale totalmente diversa da quella notarile, un confronto è impensabile (senza contare che proprio per questo numericamente danno da lavorare a molte più persone di quante non ne diano il notariato). Preciso che non sono un agente immobiliare.

Fino ad ora il prezzo dell'ammodernamento lo hanno pagato tutte le classi e tutte le categorie, i notai per quale motivo dovrebbero esserne esclusi?
ho letto tutti i vari interventi di questo post e mi pare che lei si stia arroccando sulle solite frasi "fatte" senza fornire argomentazioni specifiche che possano sostenere ragionevolmente una categoria attualmente anacronistica come quella dei notai.

Dire che i notai sono seri e vadano tutelate rispetto alle altre categorie mi pare riduttivo (mi chiedo cosa ne direbbero i medici), deve fare di meglio dott. bersanotto!
sono finiti tempi in cui era sufficiente dire: "Senza contare che il trattamento di quei dati viene affidato alla reponsabilità di professionisti specializzati, preparati ed imparziali, che rispondono in proprio di eventuali inefficienze", oppure: "Gli studi notarili A PROPRIE SPESE trattano per conto della Pubblica Amministrazione una mole impressionante di dati, pronti per essere utilizzati da quest'ultima: Lei ha idea di quali costi ci sarebbero per la collettività se quei 40-50.000 addetti degli studi notarili fossero scaricati sul groppone della P.A.?", luoghi comuni che non valgono più se non forse per chi non si è mai fatto due conti o non ha mai avuto bisogno di un notaio.

Posso dire che la comprendo a tutti da fastidio quando si viene “toccati” da quello che benevolmente ho chiamato “ammodernamento”, lei giustamente cerca di difendersi, ma certe cose devono essere uguali per tutti, notai inclusi.

E’ chiaro che i minori costi cui sono soggetti i notai dovrebbero portare necessariamente ad un abbassamento dei costi mentre con una maggiore apertura si otterrebbero, maggiore occupazione, una ovvia concorrenza ed inoltre servizi migliori per la cittadinanza ma è ancor più chiaro che così non succede!.

Non essendo un notaio penso che i servizi migliori per la cittadinanza debbano essere messi al primo posto rispetto alle esigenze dei notai, gli altri che lei espone sono dettagli che si risolvono così come sono stati risolti decine di altri problemi simili, vedi la telefonia.

Saluti
Mario






bersanotto
25 maggio 2008 0:00
Bene Ugo: voglio seguire le fila del suo ragionamento. L'onorario notarile per un atto di compravendita "prima casa" può oscillare, a seconda del valore dell'immobile, da 1.200 a 2.000 Euro. Lei ritiene che questo sia un costo ecessivo per il cittadino che affronta questa spesa una-due volte nella vita ? Provi a paragonarlo a quello delle agenzie immobiliari: E' IL TRIPLO, e viene percepito sia dal venditore che dall'acquirente (dunque, CINQUE-SEI volte l'onorario del Notaio). E allora ? Come mai la "concorrenza" ed il "Dio Mercato" non riescono a calmierare i costi dei mediatori immobiliari ? E Lei vuol accodarsi ad una ipocrita guerra di religione contro un professionista serio, preparato, imparziale ed incorruttibile che assicura al singolo cittadino tranquillità nelo passo più importante della sua vita, ed in conseguenza assicura al "sistema" dei Pubblici Registri (immobili, società) un'affidabilità proverbiale, che infatti nei sistemi anglosassoni non esiste (consulti su internet "title fraud" e "identity theft": scoprirà quanto è attuale in Usa e Canada il fenomeno di ignari proprietari di casa con il sedere letteralmente a terra, e ciò proprio per l'idolatrato crescere di Internet). Vale la pena scardinare questo impareggiabile sistema di tutela ? Lei davvero ritiene eccessivo l'onorario del Notaio ? Quando questo Paese disgraziato si mette ordinatamente in fila fuori i negozi Louis Vuitton, Prada e Tod's, o per acquistare l'ultimo telefonino ? E lì c'è il Dio Mercato ad accontentare tutti, vero ? Perchè l'acquisto di una casa o di un bel paio di scarpe sono la stessa cosa, giusto ? Il "mercato", la "concorrenza" non c'entrano nulla con le professioni intellettuali (neanche con la sua): con l'esercizio di una pubblica fuznzione, poi, non è neanche lontanamente ipotizzabile...
ugo
25 maggio 2008 0:00
Bersanotto, nessun rancore. Semplicemente la presa d'atto che in "certi" settori valgono "certi" meccanismi. Meccanismi iniqui, se confrontati con i meccanismi che sono adottati in altri settori. Saccheggiare non va inteso come "rubare", come lei, un po' ingenuamente, cerca di farmi dire. "Saccheggiare" va inteso come far pagare cento ciò che potrebbe costare dieci, se solo nel settore notarile fossero applicati quei meccanismi di libera concorrenza che sono da tempo adottati in altri settori. Ritorno alla mia osservazione di un paio di giorni fa. Se i notai, in Italia, invece che 4000, fossero 20000, i costi sarebbero molto inferiori, perchè ci sarebbe una competizione sui prezzi. Allo stato attuale, invece, questa competizione non c'è. Si chiama, in termini economici, "rendita di posizione". Quella stessa rendita di posizione su cui propsperava, per esempio, il sistema bancario italiano una decina di anni fa. Vada a vedere adesso, con la concorrenza, quali sono i costi dei conti correnti di oggi, e li confronti con quelli di dieci anni fa. Otterrebbe la risposta, se solo avesse la onestà intellettuale di affrontare questo argomento in modo oggettivo e scevro dalla ottusa presunzione che caratterizza la sua casta.
bersanotto
24 maggio 2008 0:00
Cara Antonella, ma Lei perchè se la prende sempre con i Notai, qualsiasi cosa Le venga spiegata ? Le commissioni di concoso sono composte di magistrati, docenti universitari e notai: sono solo questi ultimi gli svogliati ? Lo sa che è stato bandito un concorso a 350 posti ? L'accesso alla professione può certamente migliorare, si può riformare ulteriormente il concorso, ma non bisogna abbassare il livello qualitativo degli ammessi (come tragicamente avviene in altre professioni) solo per populismo o per slogan (tipo quelli che ugo ripete a memoria).

Mario
"i costi sostenuti dai notai sono fortemente diminuiti anche grazie a quell’informatizzazione di cui avevo accennato prima ma che allo stesso tempo, ha paradossalmente visto i loro listini salire consentendo loro di realizzare maggiori guadagni a minore spesa. "

Mi chiedo se sia utile scrivere dei commenti senza sapere neanche lontanamente di che cosa si sta parlando. Mario, La informo che nel settore dei trasferimenti immobiliari nonchè degli adempimenti societari e fiscali il Notariato A PROPRIE SPESE ha fornito un decisivo contributo all'informatizzazione di cui Lei parla.
Gli studi notarili A PROPRIE SPESE trattano per conto della Pubblica Amministrazione una mole impressionante di dati, pronti per essere utilizzati da quest'ultima: Lei ha idea di quali costi ci sarebbero per la collettività se quei 40-50.000 addetti degli studi notarili fossero scaricati sul groppone della P.A.?
Senza contare che il trattamento di quei dati viene affidato alla reponsabilità di professionisti specializzati, preparati ed imparziali, che rispondono in proprio di eventuali inefficienze (proprio ccome la P.A., vero ?).

Mi sembrate degli interlocutori pacati e ragionevoli: evitate di parlare a sproposito, abbandonate gli slogan e l'informazione su google e concentratevi sulla famosa domanda: CHE COSA VOLETE CAMBIARE NELL'ORDINAMENTO NOTARILE ? CHE COSA C'E' CHE NON FUNZIONA ? Perchè quest'ansia di cambiare anche le poche cose che in questo Paese disgraziato funzionano egregiamente ? Perchè mettere in discussione tutto, facendosi manovrare dall'informazione prezzolata dai grandi potentati economici ? Vi fidate di Banche ed Assicurazioni ? Informatevi con onestà intellettuale.

Infine, rivolgiamo un po' di attenzione al medico Ugo: plachi il suo rancore, e stia molto attento alle parole che utilizza. Averle lette in qualche blog di Beppe Grillo non La esimerebbe da responsabilità. In particolare, La invito a non usare più l'espressione "saccheggiare" le tasche dei cittadini: per me è sinonimo di "rubare": Lei ritiene che i Notai rubino, dottor Ugo ?
Mario
23 maggio 2008 0:00
da: ugo
Data: 23 Maggio 2008

.. Ma è, evidentemente, una verità incomprensibile a chi, come bersanotto, se ne sta chiuso incartapecorito nel suo polveroso studio da quarant'anni a raccogliere, con minima se non nulla fatica, ricche prebende garantite da una iniqua ed assurda rendita di posizione….

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Mi pare evidente che la posizione di bersanotto è più consapevole di quanto egli stesso non voglia riconoscere, quella notarile seppure potente necessita di un ammodernamento anche perché i costi sostenuti dai notai sono fortemente diminuiti anche grazie a quell’informatizzazione di cui avevo accennato prima ma che allo stesso tempo, ha paradossalmente visto i loro listini salire consentendo loro di realizzare maggiori guadagni a minore spesa.

A mio avviso un ammodernamento della categoria, se ben gestito, tutelerebbe la categoria stessa da eventuali “calate di falchi” che ben presto arriveranno forti dell’appoggio dato dalle esigenze di un utenza sempre più esigente e consapevole.



da: bersanotto
Data: 22 Maggio 2008

….Anzi, allarghiamo le competenze al settore della volontaria giurisdizione, così da liberare i Tribunali che potrebbero amministrare la giustizia più efficacemente…..

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potrebbe essere una buona proposta anche quella, vuole aprire lei un post specifico per discuterne dott. bersanotto ?

Saluti
Mario
ugo
23 maggio 2008 0:00
"grazie all’informatizzazione ed ai nuovi processi amministrativi questa attività dovrebbe gestirla direttamente lo stato, la possibilità di avvalersi del notaio privato diverrebbe un alternativa ai servizi offerti dagli eventuali uffici statali preposti"
Mario, lei ha perfettamente ragione. Con gli attuali strumenti informatici (ben diversi da quelli di solo dieci anni fa) la funzione notarile potrebbe benissimo essere svolta da funzionari pubblici che costerebbero infinitamente meno dei notai. Questa è una verità evidente a tutti coloro che si evolvono, che si informano, che vivono nel mondo. Ma è, evidentemente, una verità incomprensibile a chi, come bersanotto, se ne sta chiuso incartapecorito nel suo polveroso studio da quarant'anni a raccogliere, con minima se non nulla fatica, ricche prebende garantite da una iniqua ed assurda rendita di posizione.
ugo
22 maggio 2008 0:00
Bersanotto, trascuri pure, tanto la figura dell'imbecille la fa lei. E non è neanche la prima volta. Ma rimane il punto: per quale motivo i notai in Italia devono essere solo 4000, lo stesso numero da 50 anni a questa parte, mentre il numero dei laureati in giurisprudenza è nel frattempo decuplicato? Per quale motivo non di deve applicare ai notai lo stesso meccanismo che è stato applicato a quasi tutte le altre professioni, cioè maggiore competizione? Dico quasi perchè i notai sono in buona (si fa per dire) compagnia: quando a protezionismo anche farmacisti e dentisti non scherzano, ma lì qualcosa almeno si sta muovendo. Quella dei notai invece è una foresta pietrificata, come le banche negli anni '90 (ed infatti vediamo come sta andando a finire).
E non mi tiri fuori, la prego, la baggianata della selezione rigorosa, perchè non ci crede nessuno. La realtà è sotto gli occhi di tutti: limitare il numero dei notai fa comodo solo ed esclusivamente ai notai stessi. Ma è contraria ad ogni logica, soprattutto in un momento in cui esiste un numero così elevato di laureati in giurisprudenza sottopagati (alcuni anche presso gli studi notarili). Perchè saccheggiare le tasche dei poveri cittadini quando in realtà con un pochino di più di concorrenza potremmo tutti stare un po' meglio?
Antonella
22 maggio 2008 0:00
Bersanotto, non scenda in personalismi che non interessano nessuno, ad ogni buon conto non sono né tirocinante né parente di uno sfigato che non riesce a superare il concorso. Noto con piacere invece che è d’accordo con me su quasi tutto quello che ho scritto. Tre punti su quattro per esser precisi. Tuttavia, trovo che il suo convenire con le mie opinioni sia solo di facciata. Lei apparentemente ammette l’esistenza di tutti i problemi da me sollevati, poi però tenta di minimizzarne la portata, dicendo che gli stessi intoppi ci sono anche in altri ambiti, che le priorità vere sono altre, che il vero guaio sono le università troppo facili. Lei sminuisce, lei lima, lei glissa. Lei però si contraddice: in questo forum ha sempre contestato l’esistenza del numero chiuso del notariato, affermando che in realtà si tratta di un numero programmato, giustificato dalla stretta connessione fra funzione notarile ed amministrazione della giustizia. Benissimo. Cerchiamo di capire di cosa si tratta. L’esistenza del numero programmato non è da intendersi come previsione di un limite massimo da non superare, quanto piuttosto come livello auspicabile da raggiungere per amministrare correttamente il diritto collettivo alla giustizia. Se il ministero ha stabilito che in Italia occorrono 5.312 notai vuol dire che sotto questa soglia le cose non funzionano come dovrebbero. Un sistema che non è in grado di garantire il costante raggiungimento di tale livello è da considerarsi fallimentare. Il sistema che ha condotto ad una carenza di 1.500 notai (ben il 30% dell’organico previsto!) è da ritenersi disastroso. C’è un deficit notevole di funzione pubblica, di amministrazione della giustizia. Ed i notai tutti, se davvero avessero a cuore tali valori, dovrebbero bussare alla porta del ministero tutti i giorni per avere un concorso annuale, nuove commissioni o, magari, nuove regole. I notai nominati commissari dovrebbero affrettarsi a correggere i temi in tempi ragionevoli. Altrimenti la strenua difesa del ruolo di pubblici ufficiali appare semplicemente pretestuosa e protesa unicamente ad un altro tipo di difesa: quello della rendita di posizione.
bersanotto
22 maggio 2008 0:00
Mario

"Un analogia la troviamo nella sanità, se non vuoi rivolgerti al sevizio statale puoi andare presso gli istituti privati".

Appunto, hai colto nel segno: COSTA DI PIU'

Allora, perchè cambiare qualcosa che funziona egregiamente ?

Anzi, allarghiamo le competenze al settore della volontaria giurisdizione, così da liberare i Tribunali che potrebbero amministrare la giustizia più efficacemente.
Mario
22 maggio 2008 0:00
da: bersanotto
Data: 21 Maggio 2008

....Insomma, nel momento più importante della sua vita (acquisto di una casa) lei quanto vuole spendere per una consulenza qualificata: 100 Euro ?....
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Un semplice tariffario di base chiaro e accessibile sarebbe più che sufficiente, poi chi vuole rivolgersi dove i servizi costano di più lo faccia a sua scelta.

Personalmente reputo che quella del notaio è una funzione oramai superata, viviamo in un epoca dove ci sono miridadi di qualificati che, come è avvenuto per altre centinaia di specializzazioni, ne hanno abbassato l’esclusività e di conseguenza gli attuali prezzi e la ridotta presenza sono anacronistiche rispetto alle attuali esigenze della società.

E’ diverso paragonare il peso che poteva avere uno specializzato medio alto 20 anni fa rispetto a quello che può averne oggi, i notai non ne sono esclusi.

Inoltre grazie all’informatizzazione ed ai nuovi processi amministrativi questa attività dovrebbe gestirla direttamente lo stato, la possibilità di avvalersi del notaio privato diverrebbe un alternativa ai servizi offerti dagli eventuali uffici statali preposti.

Un analogia la troviamo nella sanità, se non vuoi rivolgerti al sevizio statale puoi andare presso gli istituti privati.

Saluti
Mario

bersanotto
21 maggio 2008 0:00
Ovviamente trascuro le assurdità di Ugo (tutti Notai, ma sì) e mi concentro sulle puntuali osservazioni di Antonella, che mi sembra troppo bene informata per essere del tutto estranea al notariato (una praticante ? una parente di un rancoroso partecipante al concorso ?)

punti 1) e 2) I tempi di accesso alla professione sono notevoli, è vero: tuttavia la riforma del 2005 (pienamente condivisa ed appoggiata dal Notariato) ha ridotto da 24 a 18 mesi il tirocinio, ed ha consentito di iniziare la pratica anche sei mesi prima di laurearsi. Consideri che il periodo di tirocinio per altre professioni è MOLTO più lungo.
Che poi l'organizzazione dei concorsi sia elefantiaca, questo è un problema che investe TUTTI i concorsi pubblici, anche quelli più urgenti di quello notarile nell'interesse del Paese (si pensi alla magistratura). Se si riforma il concorso (MA NEL RISPETTO DELLA RIGIDA SELEZIONE OGGI ESISTENTE), sarei il primo ad essere contento.

3) la preselezione basata sui quiz a risposta multipla (presente quasi in tutti i concorsi pubblici) è UNA STUPIDAGGINE che va abolita, sono d'accordo con Lei. Per il concorso in magistratura, però, essa è stata sostituita dalla frequenza di scuole di specializzazione o dell'abilitazione all'esercizio della professione forense: dunque, i tempi per l'accesso sono diventati ancora più lunghi di quelli per accedere al notariato, non crede ? Il problema vero è che l'università oggi vomita quantità esagerate di ignoranti, e che sarebbe il caso di fare selezione già negli atenei.

4) Non capisco proprio che cosa c'entra l'equazione "deregolamentazione/onorari inferiori" con l'esercizio di una libera professione, figuriamoci poi con una pubblica funzione. Insomma, nel momento più importante della sua vita (acquisto di una casa) lei quanto vuole spendere per una consulenza qualificata: 100 Euro ?
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