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Sergio
13 marzo 2008 0:00
Caro Harakiri,
condivido la quasi totalità del tuo intervento, ma non arrivo alla tua cinica (la definizione è tua, quindi concedimela) conclusione: non voterò Berlusconi e al momento sono orientato a non votare.

La stessa scelta del tuo Nick la dice lunga sulla portata del tuo intervento, a metà strada tra la provocazione e il disincantato realismo.

Provocazione.
Offri ottime ragioni per non votare Berlusconi, ma poiché non vedi alcun vero oppositore al berlusconismo concludi che quanto vale votare Berlusconi così almeno si accelera l’agonia, nella speranza che ciò serva a far emergere la consapevolezza e la capacità di sviluppare progetti, forme e metodi politici realmente alternativi al berlusconismo dilagante. Questa analisi un po’ buddista, non andare controcorrente, è ben fondata: Berlusconi non è la causa dei problemi italiani, ma la conseguenza di irrisolti problemi, molti antecedenti alla nascita della Repubblica, che sessanta anni di parodia democratica non hanno saputo e voluto risolvere.
Un solo esempio.
Che differenza c’è tra Berlusconi che intende riempire il Parlamento con belle fanciulle e Veltroni che intende riempirlo con “figlie di…” (dove i puntini di sospensione non vanno riempiti con il termine puttana, come qualche sciagurato potrebbe intendere, ma con i termini ministro, deputato, assessore…), fedeli segretarie, portaborse…?
Entrambi hanno una visione del Parlamento ridotto a un banale votatoio, a un ruolo notarile, nel senso deleterio del termine, di approvazione delle decisioni prese nel chiuso delle segreterie di partito. Ma una differenza c’è.
Veltroni fa una scelta tutta interna alle logiche di casta: per divenire parlamentare bisogna essere figlio di… o fedele servitore.
Berlusconi fa paradossalmente una scelta più popolare (e quindi in parte più democratica): per divenire parlamentare è sufficiente essere una bella fanciulla; un po’ come dire, vedete il vostro futuro non è confinato a divenire valletta, letterina… ma potete ambire a divenire rappresentanti del popolo; un bel salto di qualità, non vi pare?
Entrambi non rispondono alla domanda “rappresentante di chi, come e perché”.

Disincantato realismo.
Le cose vanno osservate e valutate per quel che sono e non per come ci sono proposte.
Nel PDL c’è la mistificazione della libertà, intesa come liberarsi dal pericolo comunismo; c’è uno scarto logico terribile: niente comunismo non è garanzia di libertà (e poi quale comunismo? Il PD non può definirsi neanche socialdemocratico sebbene plaudi a Zapatero con il quale non ha nulla in comune).
Nel PD e nelle formazioni “falce e martello” c’è la mistificazione dell’antifascismo e della resistenza, della Costituzione, della realtà con la continua offerta di falsi bersagli contro i quali accanirsi per offuscare i reali problemi.
Così il porcellum diviene la causa delle brutte liste e dell’instabilità di governo (falso perché le liste possono essere costruite con criteri di meriti e capacità; falso perché il rischio di maggioranze diverse tra Camera e Senato è conseguenza della Costituzione che stabilisce corpi elettorali differenti tra Camera e Senato e impone la distribuzione dei seggi senatoriali su base regionale e in riferimento alla popolazione e non agli elettori e in più ciascuna regione non può avere meno di 7 senatori, tranne la Valle d’Aosta e il Molise che per costituzione ne hanno rispettivamente 1 e 2).
Anche qui un solo esempio.
Berlusconi imbarca Ciarrapico; Veltroni esclude Pannella e altri radicali.
C’è qualche differenza di metodo e di valore politico?
Il PD aveva la piena facoltà di non concludere alcun accordo con i Radicali, ma se invece un accordo lo conclude, passi che decida quanti candidati devono essere eletti (con il nostro sistema l’accordo politico deve in partenza prevedere un numero di posti ragionevolmente garantiti), passi che decida chi è gradito nei posti ritenuti sicuri, ma in forza di quale logica decide che altri non devono essere neanche in lista? Se Veltroni decide che Pannella non solo non debba essere in posizione “sicura” ma neanche presente in lista, possiamo parlare di accordo con i Radicali o dobbiamo parlare di accordo con singoli esponenti che provengono dalla storia radicale? E allora perché alzare la voce e gridare allo scandalo se Pannella tenta un accordo con Boselli?
Veltroni e i suoi quadrumviri hanno deciso che Pannella non deve più godere del diritto di eleggibillità. Vi sembra un metodo democratico? Chi è più fascista? Berlusconi che imbarca un fascista o Veltroni che fascisticamente esclude Pannella? Perché in due anni di governo il centrosinistra non ha modificato la legge elettorale neanche nel semplice punto che prevede le liste “bloccate” per restituire agli elettori la possibilità di scegliere almeno tra i candidati?
Evidentemente perché la sciagurata scelta del governo Berlusconi è condivisa anche dal centrosinistra solo che per pudore non avevano il coraggio di trasformare una realtà di fatto in realtà di diritto: il diritto dell’oligarchia di nominare i parlamentari lasciando agli elettori il solo compito di decidere quanti servitori deve avere ciascun capo partito.
Sorvoliamo poi sul fatto che anche il patto dei 9 eletti radicali è stato tradito: collocare un candidato radicale al quinto posto in un collegio dove nella scorsa elezione l’Unione con il premio di maggioranza ha conquistato solo 4 deputati non è certo una collocazione che possa definirsi “sicura”.

Il PD è funzionale al berlusconismo e non merita il mio voto, ma non mi sembra una bella scelta fare harakiri votando Berlusconi. Al momento resto dell’idea che sia preferibile il “non voto” come unica testimonianza inutile di distacco dalla oligarchia post-fascista.

Piacerebbe a me, e credo anche a Harakiri, leggere argomentazioni a sostegno di scelte di segno diverso tra il disperato voto a Berlusconi e l’improduttivo non voto.
maria
13 marzo 2008 0:00
ANDREA GHIRA, GIANNI GUIDO, ANGELO IZZO, I PEDOFILI ITALIANI TEDESCHI BELGI OLANDESI ECC ECC E CHI PIU' NE HA PIU' NE METTA ....A DIMENTICAVO GHIRA IZZO GUIDO ERANO DI FORZA NUOVA, ITALIANISSIMI, FAMIGLIE ''PER BENE''..

che schifo santanche', ci aggiungo alla tripletta CIARRAPICO E LA SUA GANG, PENSA UN PO' PER CHI ANDATE A VOTARE, CHE SCHIFO
vota andonio
12 marzo 2008 0:00
non ho neanche finito di leggerti harakiri,poichè ho deciso di non leggere quelli che votano il joker nano.
Spero che perdi e sparisca come quelli che lo votano
Harakiri
12 marzo 2008 0:00
X sesto quinto

Scemo? Può darsi, dammi un motivo valido per non votare il peggio che la politica post-fascista abbia saputo produrre: Berlusconi e i suoi alleati (Veltroni, Diliberto, Bertinotti, Casini, Storace...) che falsamente lo contrastano.
Chi sta per inettitudine riconsegnando il Paese a Berlusconi?

X Andrea
Conosco già il sito che mi proponi e allora? L'alternativa è non votare; l'ho presa in considerazione, cosa cambierebbe? Al momento preferisco accelerare la fine di questa falsa democrazia.
Votare Berlusconi è un po' un suicidio (harakiri, appunto) ma un po' una scommessa: forse si accelera il processo di consapevolezza e gli italiani saranno capaci di reagire.
Andrea
12 marzo 2008 0:00
Prima di votare visita il sito www.noprivilegipolitici.it

Inutile dare il voto a Casini, a Berlusca, a Veltroni ecc...
Sono tutti gli stessi, pensano solamente alle loro tasche e soprattutto al potere.
Sesto Quinto
12 marzo 2008 0:00
per harakiri
scemo! ( senza offesa naturalmente )
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