Commenti
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Sophia 3 novembre 2009 17:48
lì fuori c'è un esercito di GIOVANI che non hanno mai
messo neanche un piede dentro il mondo del lavoro. Spesso
sono usciti a pieni voti e hanno anche titoli Post
lauream.
questi "numeri" non sono rappresentati da nessuno. Chi non
ha reddito non ha neanche voce.
Fosse per me proporrei loro di sostituire l'intera classe
politica ... ma come dice giustamente il sig. Sergio ...
esistono barriere di entrata: chi ha la poltrona non la
molla ... piuttosto la passa al figlio/a ...
Chi sogna l'alternanza possibile dovrebbe anche dirci come
pensa di "convincere" gli esclusi di oggi. E lo dovrebbe
fare con progetti/proposte convincenti.
Io pensa che bisognerebbe procedere mettendosi d'accordo
sulle PRIORITA' lasciando perdere ciò che ci divide.
mi spiego: io posso anche "sposare" idealmente la lotta
contro il crocifisso ... ma a che porterebbe??? E' la
PRIORITA'?
Se la risposta è sì ... si proceda a provare a contare
quanto consenso si costruisce su questo ...
se è NO ... ne parliamo qui su aduc e ai politici chiediamo
concentrazione alle priorità individuate e condivise.
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Sophia 3 novembre 2009 17:35
Lo scemo del villaggio numero 1, nella sua infinita
stupidità, svolge comunque un RUOLO utile ovvero di mettere
il dito nella piaga.
Questa può essere vista come una provocazione o come una
utile "semplificazione" che porta dritto al cuore del
problema.
Servono obiettivi condivisi che UNISCANO tutte le forze che
non si riconoscono in questo REGIME di CONFLITTO di
INTERESSI.
Ma devono essere ben chiari e limpidi.
Pochi giri di parole e più FATTI misurabili, valutabili e
confrontabili.
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yannis 3 novembre 2009 17:16
Ho letto una cosa saggia "IN DEMOCRAZIA SERVONO I NUMERI ".
Lo spiegono dalle elementari ed ancora, penso che siamo
tutti maggiorenni, non lo abbiamo capito? E' sempre una
questione di numeri tranne quelli che sforna Sartori che non
vanno bene neanche da giocare al lotto. Numeri, chi ha più
numeri comanda, gli altri possono e devono solo collaborare,
se sono in grado, in modo civile e democratico altrimenti è
meglio che stanno zitti. E' solo una questione di numeri.
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yannis 3 novembre 2009 16:35
Un Comunicato Urgente
Da fonti certe è trapelata la notizia che siamo ormai
irrimediabilmente destinati a subire dure dittature in
regime di conflitto, non armato per fortuna , ma di
interessi in quanto c'è qualcuno, sicuramente lo stupratore
di Arcore, che approfitta della nostra disorganizzazione.
Madonna Santissima che casino. Io credevo di essermi
organizzato abbastanza, certamente non sono la FIAT,ma
credevo di essere abbastaanza solido ed invece eccomi in
mezzo ad una strada, per fortun anpon sul marciapiede. Ora
le cose sono due o mi scompiscio dalla paura oppure dalle
risate. Penso che mi farò quattro risate a crepapelle e se
poi mi darà una mano la mia segretaria sarà ancora meglio.
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Sophia 3 novembre 2009 15:44
@ Sergio
la mia sensazione di vomito per il caso Cuffaro è analoga
alla sua.
Ma che fare?
Lei giustamente dice: " basterebbe un po’ di sano
“codice etico di autoregolamentazione”....
Basterebbe ... ma a questi disgraziati non basta neanche una
sentenza della Cassazione!
Riuscirebbero comunque a dire che i giudici son tutti
bolscevichi ... senza neanche accorgersi che chi sta
consegnando il Paese al RICATTO energetico del criminale
bolscevico Putin è uno che vede rosso da tutte le parti
senza accorgersene che metodi TOTALITARI sono proprio i
suoi.
Ripeto la domanda banale ma fondamentale: che fare in queste
condizioni?
sì perchè a fare i duri e puri ... non si vincono le
elezioni ... servono i numeri.
In questo momento non vedo nessuna alternativa: Cacciari che
sputa nel piatto in cui ha mangiato, Rutelli grazie al cielo
pare che sparisca e vada a far compagnia al suo simile
Cuffaro, leggo che Di pietro ha problemi a concedere
autonomia alla base e rischia di scontrarsi con de magistris
... di grillo ... abbiamo notizie tramite il nostro Guru
libero pensatore Ettore
chi li mette insieme mondi così frammentati?
Siamo destinati a subire le dittature in regime di conflitto
di interessi di chi approfitta dell'incapacità altrui di
autorganizzarsi?
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sergio2 3 novembre 2009 13:45
Inserisco anche qui alcune riflessione svolte in "Donne e
potere" perchè forse più in tema con questa discussione,
ma le tematiche si stanno intrecciando.
Sophia, ma non solo lei, solleva molte domande su
candidabilità, dovere di dimissioni, credibilità dei
politici, corruzione, concussione... e via discorrendo.
Quanto scrive Sophia è pienamente condivisibile e nutro
anch’io le sue perplessità.
La concussione ambientale è una sistematica regola
dell’agire politico, ma per come si configura diviene
molto difficile perseguirlo penalmente. Le responsabilità
penali diventano molto sfumate.
Pensate al caso Mastella o a Bassolino, per esempio.
Il sistema politico basato sulle nomine di competenza del
politico di turno serve a creare le condizioni di controllo
del territorio, quindi clientelare, quindi di consolidamento
del potere personale, attraverso il collocamento in posti
nevralgici di potere, situati lungo le autostrade che
intercettano i fiumi di denaro pubblico, di persone fidate
che possano assicurare al mandante potere continuativo per
se, i propri familiari e amici di partito.
Sophia osserva, giustamente, quel che avviene nel mondo, ma
sembra sfuggirle il piccolo particolare che in Italia non
c’è alcun obbligo di dimissioni.
Ergo, se Berlusconi fosse condannato avrebbe il diritto
costituzionale di non dimettersi.
L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna
definitiva (art. 27 costituzione).
Ergo, Cuffaro siede tranquillamente in Parlamento.
Figuriamoci allora se la menzogna può essere in Italia un
motivo di dimissioni.
Possono essere varate delle norme che limitino i diritti di
elettorato passivo, che prevedano la non candidabilità?
Sì, è un terreno minato, ma qualcosa si potrebbe fare.
Finora qualcosa è stato fatto solo a livello di candidature
locali.
Si tratta di un punto molto complesso sul quale troppo
spesso si cede alla demagogia (per esempio le proposte di Di
Pietro e di Grillo).
Se da un lato è vero che l’art. 51 della Costituzione
rimanda ai requisiti previsti dalle leggi per accedere alle
cariche elettive, dall’altro lato non va dimenticato il
già citato art. 27 della Costituzione: condanna
definitiva.
Demagogico quindi sbandierare che basta una legge per
impedire che un condannato in primo grado possa entrare in
parlamento.
Serve una modifica costituzionale come minimo dell’art. 27
per cui, fermo restando il principio di non colpevolezza
sino a condanna definitiva, si stabilisca, per esempio, che
chi è condannato in primo grado per determinati reati è
sospeso dagli incarichi elettivi e non è candidabile.
Il tema quindi è molto più ostico di quel che qualcuno
finge di far credere che sia.
Ovvio che serve una volontà politica forte o una spinta
popolare capace di grande pressing.
Vi sembra esista qualcosa del genere?
Nell’attesa basterebbe un po’ di sano “codice etico di
autoregolamentazione”.
Considerato che Cuffaro, nonostante la condanna di primo
grado che contempla anche l’interdizione perpetua dai
pubblici uffici, siede in parlamento nelle file dell’UDC,
possiamo concludere che Casini lo considera innocente e
quindi ritiene che quella sentenza sia sbagliata?
Legittimo che ritenga sbagliata una sentenza, ma non basta
la solidarietà umana?
E’ necessario portarlo in parlamento per dimostrargli
solidarietà?
Ci può Casini spiegare perché ritiene così sbagliata
quella sentenza tanto da non aver nemmeno bisogno di
attendere l’esito dell’appello?
Come mai Casini è così corteggiato?
Forse solo perché è funzionale alla lotta a Berlusconi?
Se Cuffaro dovesse essere condannato in appello e poi la
sentenza divenisse definitiva con la cassazione, Casini si
dimetterà per manifesta incapacità di discernere tra bravi
e cattivi politici?
E’ Cuffaro uno statista di tale livello che l’UDC e la
Repubblica non possono privarsi di una mente così
brillante?
Forse dovremmo cominciare a smetterla di pensare che i mezzi
giustifichino i fini.
In questo caso, il fine è semplicemente non lasciare sul
terreno nemmeno un voto, e quindi tutti i mezzi sono
buoni.
Viva la famiglia, l’ordine e la legalità.
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sergio2 3 novembre 2009 13:38
Lasciamo stare i grilli.
E lasciamo stare anche la “apoliticità”, che non
esiste: occuparsi di cessi, significa occuparsi di politica,
comprare il pane significa occuparsi di politica.
Perché con le leggi e i regolamenti fissati dai politici
dovrai fare i conti.
Una persona può decidere di disinteressarsi della politica,
ma la politica, nel bene e nel male, si occupa di lui e
invade la sua vita, fin nei piccoli gesti quotidiani.
Quindi, anche se si disinteressa della politica, è la
politica che scandisce le sue giornate e la sua
esistenza,
Non abbiamo bisogno di leader o di santoni, solo di
consapevolezza, determinazione, autorevolezza e
concretezza.
Basterebbero gruppi di persone, motivate e determinate, che
senza la pretesa di cambiare il mondo e senza divenire una
costola di questo o quel partito, comincino a perseguire
qualche obiettivo semplice semplice.
Per esempio, che le leggi di iniziativa popolare siano
discusse dal Parlamento in tempi certi.
A che serve un istituto democratico previsto dalla
Costituzione se i “rappresentanti del popolo” possono
fottersene dei titolari del potere sovrano che esercitano
per delega?
Per esempio, battersi perché i soldi destinati ai partiti
siano invece messi a disposizione dei Comuni per creare
strutture e attrezzature a disposizione dei cittadini al
fine di favorire l’espletamento di quanto previsto
dall’art. 49 della Costituzione: “Tutti i cittadini
hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per
concorrere con metodo democratico a determinare la politica
nazionale”.
Vi sembra che l’accesso alla politica sia garantito in
modo democratico e paritetico? Un nuovo soggetto politico,
concorre ad armi pari con gli altri? O esistono rendite di
posizione?
Per esempio, che i partiti politici siano sottoposti ad
alcune regole minime, per esempio come quelle previste per i
sindacati (art. 39 della Costituzione, statuto dei sindacati
con ordinamento interno a base democratica).
Che significa divieto di ricostituzione del disciolto
partito fascista se non esistono norme minime
“democratiche” per l’ordinamento di un partito?
Può crescere una democrazia se i partiti, principali
protagonisti della vita politica, possono essere sganciati
da regole democratiche?
Non intendo fare qui un elenco di cose possibili e a mio
avviso auspicabili, ma solo fornire qualche spunto di
riflessione visto che discutiamo di democrazia e spesso ci
riduciamo a discutere e cavillare su chi è più
“presentabile” o meno vomitevole.
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Sophia 3 novembre 2009 11:10
@ Sergio
"Non si tratta di discutere sui criteri di selezione, ma di
individuare percorsi e modalità per incidere su un
cambiamento necessario"
....................
io il mio piccolo credo "personale" ce l'ho e in prima
gioventù ho anche avuto modo di appurare che in piccoli
contesti funziona. si tratterebbe di vedere se con opportune
casse di risonanze potrebbe funzionare anche su scale più
vaste.
Non è niente che già non si conosca o non sia stato
sperimentato. Sono i così detti gruppi di discussione
"partecipativi" locali/territoriali TEMATICI.
Un po' quello che fanno anche i grillini nei meet up quando
si danno appuntamento e si incontrano per discutere un tema
ben individuato e preciso per discutere come risolverlo
(rifiuti, energia, ecc..) con la differenza che dovrebbero
realmente essere aperti a tutti e rappresentare tutti i
punti di vista.
un po' quello che facciamo noi qui su aduc solo che nel
reale acquisterebbe un altro significato e un'altra
dimensione.
Il limite è che per essere credibile dovrebbe essere
organizzato da Enti-associazioni apolitiche capaci di
garantire se non la "neutralità" almeno la non presa di
posizione. Ad esempio il presidente di ADUC pur con le sue
idee mica interviene per influenzarci.
Come tutte le cose utopiche rimangono belle in teoria
difficili da realizzare in pratica su vasta scala
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vincenzoaliasilconta 3 novembre 2009 10:11
Carceri nei sepolcri? Non aggiungere a Falce e martello la
Tenaglia.
La prima volta che seppi del problema carcerario, quando
alcuni miei superiori quasi tutti Pubblici Ufficiali che
erano ex secondini di San Vittore a Milano che percepiva una
paga da morto di fame, turni massacranti, e umilianti e
ricattabili, tanto è vero che, erano carcerati, visto che
entrava allegramente di tutto dallo champagne a piatti
prelibati. Poi mi accostai nelle vicinanze visto che ero in
cerca del famoso Cimitero di tenzone letterario sepolcri di
Ugo Foscolo con Ippolito Pindemonte che mi affascinava: tema
cimiteriale con considerazioni scettiche e materialistiche
tendeva alla rivalutazione dei riti e delle tradizioni
funerarie, del culto dei morti e del ricordo perpetuo delle
loro virtù. Insomma: chiesi ad amici e conoscenti e ne
veniva ori una tragedia con sovraffollamento più del doppio
e di secondini sempre con più compiti ecco che ogni volta
nei bar ascoltava un direttore di cui avvicendati a San
Vittore la solfa non cambiava era sempre lo stesso un
carcere che poteva sopportare circa 600 posti e se ne
ficcavano sui 1500 unità. Poi se parliamo del periodo del
terrorismo e Tangentopoli la cosa degenerò Governi che
cadevano come le pere e quelle “ nelle vene ” causavano
ricoveri ed arresti con reati più stupidi datosi che
Felisetti gia negli anni ‘70 riscrisse i quattro codici,
ma la volontà Politica, pensava più all’assistenza degli
sfaticati al Sud serbatoio di voti, che per chi era in
produzione, mentre si foraggiava la Fiat con Cig e, non per
chi deviava: tanto che chiesi Politici e, al mio professore
Dottor Guido Bandirali F.F. Pres. Del Tribunale Minorile
spiegazioni le risposte era sempre competenza sociale della
Politica. Persino un giorno ad un meeting alle Stelline di
Milano affrontammo un tema giustizia col Ministro Rino
Formica, Enzo Tortora e Ministro Franco Reviglio ex
Presidente dell’Eni, ma nella Sinistra, la musica non
cambiava, tanto che risposero no ad un piano di Rino Formica
che consisteva di requisire i motoscafi a Scafisti che non
trasportavano sigarette ed altre merci illegali, ma come
sappiamo I sinistri si misero di traverso e Mani Pulite fu
pietra tombale della Giustizia passati al Giustizialismo che
ancora perdura. Fruttuoso ed è evidente spendere 150mln€
per l’edificazione di nuovi carceri del Senatore
Gianfranco Tenaglia o Angelino Alfano? Per me sbagliato!
M’appare evidente che dopo Falce e Martello, oggi abbiamo
pure la Tenaglia: mentre la soluzione, è che, tutti i
penitenziari compreso il palazzaccio ed altri inutili
Tribunali sono da abbattere, per piantare prezzemolo e
verdura, insomma, riutilizzarlo alla Michelle Obama, per
risparmiare soldi e vite umane per suicidi vittime di
carnefici. In poche parole, perché eliminare il carcere
sostituendolo con microchips e Gps e, per reati di stragi,
mafie e trafficanti ergastolo su Isole per non tenerle
all’abbandono sotto il nome Unesco? Forse, meglio usarli
abusivamente come i “ Sassi “ di Matera, trasformati in
canile, mentre candidamente il Sindaco non sapeva o non
vedeva il sito pensava ad accattare la Tenaglia? Sbaglio che
oltre il 50% questi presunti inquisiti saranno assolti?
Sbaglio che il costo è esorbitante per avere un piano
civile con missione impossibile? Ma tra questi Politici non
ho sentito nessuno dire che, in questi luoghi esiste la
prostituzione omosessuale, forse, tabù? E’ notorio che
oltre a essere Università del crimine, la carcerazione
diventa tristemente luogo di malattie di veneree che gia nel
1980, erano 800 mila a Milano e 500 mila a Roma, me lo
confidò il dott. Mandaradone a Kilifi in Kenya nel 1980.
Quanti dati occultato al Paese per non infastidire la
Chiesa, che, pensa all’anima e allo spirito, essa diventa
secondo me, colpevole che, mai bisogna offrire l’altra
guancia, visto che un criminale va fermato per non nuocere
alla società fatte di Leggi e regole, ovvio che chi sbaglia
va aiutato oltre il lecito desiderio. Ma sarebbe meglio
chiudere questi lager , chiamati di “ rieducazione “.
Occorre, invece, un piano attuato semplice ed immediato con
totale libertà con presunti o detenuti “ semplici “: a
casa nel loro domicilio, luoghi di lavoro privato o di
Protezione Civile, ma fermi nel combattere senza pietà chi
fa il criminale! Ecco, perché quei termini di Legge “ Non
poteva non sapere “ o “ associazione esterno di mafia
“ s’è abusato gli investigatori di tutte le Forse
dell’Ordine umiliati, nel vedere criminali lasciati liberi
per sbagli continui per incompetenza, ma mai questi
considerati reati dai loro colleghi Magistrati che li
puniscono per il danno arrecato alla Società: anzi, succede
il contrario, molti vengono premiati come fu per il caso
Enzo Tortora: me lo disse quel giorno alle Stelline ultima
volta che lo vide, prima di morire e, come il mio amico
Walter Tobagi senza giustizia! By
http://vincenzoaliasilcontadino.ilcannocchiale.it/ Matera
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sergio2 3 novembre 2009 2:05
Non si tratta di discutere sui criteri di selezione, ma di
individuare percorsi e modalità per incidere su un
cambiamento necessario cominciando a rendersi conto che qui
c'è solo la possibilità di scegliere tra merda e
vomito.
I partiti sono comitati d'affari che non rappresentano i
cittadini e la loro partecipazione alle scelte di politica
nazionale.
Tanto da essere i cittadini esclusi dalla scelta dei
candidati e tra i candidati.
Non abbiamo rappresentanti scelti dai cittadini, ma da un
minuscolo gruppo di capi partito.
Noi possiamo con il voto solo decidere quanti soldatini
debba avere un capo partito.
C'è da stupirsi se poi qualcuno propone "voti solo il
capogruppo per tutti"?
Il tanto vituperato porcellum poteva dal centro-sinistra
essere cambiato in un solo giorno: tanto serviva a
cancellare quella legge e ripristinare quella precedente. Il
centro-sinistra non fece nemmeno questo.
Chi ha tanto criticato il "ciarpame", non si è distinto per
criteri di selezione più edificanti.
O lasciare il posto di deputato alla figlia ti sembra un
sistema auspicabile?
O non fare niente nelle regioni governate dal
centro-sinistra per affermare una nuova politica e nuovi
criteri per le nomine nelle ASL ti sembra compatibile con il
ritornello "la politica deve fare un passo indietro"?
No, chi se ne frega di come nel centro-destra viene scelto
il leader, cominci a cambiare chi contesta quel "partito di
plastica", se ha principi politici da affermare e se ha una
identità culturale da promuovere.
Qui mi sembra che in gioco c'è solo una gara a chi fa più
schifo.
Anche il tanto osannato Di Pietro non sfugge a questa
logica. La questione vigilanza RAI è un chiaro esempio.
Quindi, solo dalla nostra consapevolezza e ritrovata voglia
di essere protagonisti potrà giungere un cambiamento.
Nessuna aspettativa dagli usurpatori della sovranità
popolare.
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Sophia 2 novembre 2009 23:57
@ Sergio
leggo solo ora che dell'Art. 648 del codice penale (reato di
ricettazione) ne avevi già parlato tu. mi scuso per il
ritardo con cui leggo-rispondo ai post arretrati.
Domanda: come si fa a discutere quali i criteri di
selezione dei ministri e governatori se non si può neanche
discutere in che modo selezionare il futuro leader di centro
destra?
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Sophia 2 novembre 2009 23:43
@sig. Lucio
un amico mi ha avvertito che, per quanto riguarda il
magistrato intevenuto per impedire la compravendita e
distruzione del video del ricatto, ne ha parlato anche
Travaglio oggi:
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/2009/11/02/la_di
retta_con_marco_travaglio.html
Secondo me il suo ragionamento andrebbe ascoltato o letto
anche per i due articoli del Codice Penale che fa notare e
che copio:
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“ chi, al fine di procurare a sé o a altri un profitto,
acquista, riceve o occulta cose provenienti da un qualsiasi
delitto o comunque si intromette nel farle acquistare,
ricevere o occultare, è punito con la reclusione da due a
otto anni”, si chiama ricettazione, chi riceve materiale
provento di delitto per averne un tornaconto, non un
tornaconto in denaro, ma un tornaconto. Un video proveniente
da un’irruzione illegale con violenza privata e
estorsione, se qualcuno lo riceve, lo usa, si intromette nel
riceverlo, nell’usarlo o addirittura nel venderlo,
commette ricettazione.
l’altro, il 361: “ il pubblico ufficiale il quale omette
o ritarda di denunciare all’autorità giudiziaria un reato
di cui ha avuto notizia nell’esercizio, o a causa delle
sue funzioni, è punito con la multa da 30 Euro a 516 Euro.
La pena è della reclusione fino a un anno, se il colpevole
è un ufficiale o un agente di Polizia Giudiziaria”
e chi è il pubblico ufficiale? Il pubblico ufficiale sono
tutti coloro i quali esercitano una pubblica funzione
legislativa, giudiziaria o amministrativa, per esempio il
Presidente del Consiglio. Speriamo che nessun magistrato si
accorga che esistono questi due articoli del Codice Penale,
altrimenti Berlusconi potrebbe addirittura essere indagato
per omessa denuncia di un reato e per ricettazione.
Speriamo di no, perché ne ha già fin troppi di processi,
poveruomo, altrimenti poi gli toccherebbe depenalizzare pure
questi due!
------------------------------------------
@ IVAN
mi pareva di averlo già detto che il conflitto di interesse
non ce l'ha solo il premier motivo per cui la legge non la
fece neanche la sinistra.
@ Ettore
il mio voto è flessibile, mutabile e disponibile per
qualunque PARTITO nuovo/vecchio/futuribile purchè mi faccia
qualche legge che risolva alla radice il problema:
"eliminazione del conflitto di interessi"
RISOLUZIONE dei problemi reali del PAESE
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t_n_t 2 novembre 2009 20:40
Ciao Ivan, come sta procedendo il piano?
Intanto...bell'intervento...
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IVAN. 2 novembre 2009 20:24
.
(da Sophia:) «Per DOVERE intendevo dire DOVERE MORALE.»
Bell'epitaffio da incidere sulla lapide. Passiamo oltre.
================
(da Sophia:) «Il GUAIO che abbiamo noi in Italia si chiama
CONFLITTO DI INTERESSE. Uno che è (ecc), NON può essere
adatto a CAMBIARE le REGOLE del GIOCO.»
Cazzo. Qui continuiamo a giriarci intorno.
Anew, for the last time:
NON STA AD UN APPARTENENTE AL VERTICE CAMBIARE LE "REGOLE
DEL GIOCO" DEL VERTICE STESSO.
Il tuo amico Silvio, povero disgraziato altolocato, fa
ESATTAMENTE quel che deve fare, cioè trarre il massimo
vantaggio dalla propria posizione.
Cosa che invece non facciamo NOI, poveri disgraziati
bassolocati.
Macchè "conflitto d'interessi": sarebbe un COGLIONE se non
ne approfittasse.
Come sarebbe un COGLIONE se non ne approfittasse quello che
verrà DOPO di lui.
Credi davvero che cambierebbe qualcosa, con la sua
dipartita? Ci sarebbe semplicemente un altro PD (Povero
Disgraziato) che farà le STESSE cose, solo in modo un
po'meno spudorato.
Infatti abbiamo avuto la FORTUNA di avere un PD (Pov Disg)
talmente MALDESTRO E INDISCRETO nella sua ingordigia da aver
goffamente svelato tutto il Sistema di altarini sul quale il
Vertice si reggeva da 50 anni...E invece di ringraziarlo,
che facciamo? Gli diamo la colpa dell'esistenza di questo
Sistema (come se lo avesse creato LUI, fra
l'altro...Mah!)
Causa/Effetto. Eliminare una mela bacata non curerà
l'albero malato che le sforna bacate IN DEFAULT.
Il succitato PD era solo una mela talmente bacata da aver
rivelato tutti i mali dell'albero.
Diagnosi completata: l'albero va curato, tutti d'accordo.
Ora però basta con le diagnosi, perché limitarsi di
constatare ALL'INFINITO che l'albero è malato non lo
curerà di una virgola.
.
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sergio2 2 novembre 2009 16:57
Sophia, quel video è una prova di reato, e non può essere
distrutto.
Sul fatto che sia andato in giro e visionato da direttori e
giornalisti… è un bel problema.
Che paradossalmente investe anche il diritto di cronaca e la
libertà di stampa.
Materia difficile.
Dove a mio avviso sarebbe buona norma deontologica dare, se
ritenuto opportuno (nel senso che è una scelta
discrezionale e su questo magari ci torniamo più avanti),
conto ai lettori di quanto appreso, ma senza dubbio alcuno
vanno attivati i canali idonei perché sia perseguito un
crimine.
Ho ricordato anche l’art. 648 CP: leggilo attentamente. Se
fossero vere alcune indiscrezioni, il reato di ricettazione
potrebbe essere contestato a diverse persone. Per questo ho
pronosticato che questo “caso” si aggiungerà al lungo
elenco dei misteri italiani.
Cosa diversa, dalla prova di reato, le intercettazioni,
ancorché autorizzate da un giudice.
Infatti, non tutte le conversazioni intercettate, per
indagare su reati, sono penalmente rilevanti e non è
corretto che intercettazioni private, estranee alle
indagini, siano rese pubbliche. Come non è corretto
supplire alla sostanziale mancanza di giustizia, in tempi
certi e ragionevoli, con processi sommari e mediatici basati
su sistematiche fughe di notizie. Possibile che mai nessuno
paga per quanto indebitamente trapela dagli uffici
giudiziari?
Sul conflitto di interessi, sono pienamente d’accordo con
te.
Sono intervenuto negli anni innumerevoli volte su questo
argomento.
Ma anche questo è divenuto una litania per responsabilità
della parte politica che apparentemente si oppone a
Berlusconi e alla sua coalizione.
Infatti, questa parte politica, chiamiamola centro-sinistra
per intenderci, nulla ha fatto per risolvere questo
problema.
Eppure 7 anni di governo su 15 non sono due giorni.
Questa passa per essere “l’era berlusconiana”, ma
potremmo definirla “l’era del centrosinistrismo”!
Di passaggio, evidenzio semplicemente che il conflitto di
interessi non nasce con Berlusconi, ma con lui è divenuto
EVIDENTE.
Tutti avrebbero dovuto concludere con un semplice: “Cazzo,
non possiamo andare avanti così!”.
E, conseguentemente, fare qualcosa per evitare che i
pericolosi “vulnus per la democrazia” (così furono
definiti da molti esponenti del centro-sinistra) potessero
persistere e radicarsi.
Nulla è stato fatto. O mi è sfuggito qualcosa?
Allora, francamente, mi interessa poco Berlusconi e sono
molto interessato ai suoi padri politici: tra questi, TUTTI
i leader dell’attuale e del passato centro-sinistra.
Da Di Pietro a Diliberto, passando per Occhetto, Casini,
Bertinotti, Pecoraro Scanio, D’Alema, Veltroni,
Franceschini, Rutelli… Ho dimenticato qualcuno?
Sulla questione RAI e libertà d'informazione, valgono le
stesse considerazioni.
Di chi sono le responsabilità dell'eterno problema
irrisolto dell'informazione televisiva?
Da quanti decenni si trascina questo problema?
Quante sentenze della Corte Costituzionale sono rimaste
inapplicate?
Di chi sono i provvedimenti legislativi che hanno disposto
"un sistema transitorio" senza stabilirne un termine certo
ma legandolo allo sviluppo di nuove tecnologie?
E ancora, una domanda che è la madre di tutte le domande:
come mai una persona con così possenti interessi è potuta
divenire Presidente del Consiglio?
Non ha fatto questa persona un "golpe", ha utilizzato le
leggi che altri hanno scritto.
Non è che questi "altri" sono stati un po' distratti e
incapaci?
Eppure i problemi che oggi discutiamo, e che sono solo
strumentalmente agitati dall'attuale opposizione, erano ben
presenti ai tempi della Costituente e hanno occupato lunghi
anni del dibattito politico (cito solo il gruppo de Il
Mondo, Pannunzio, Calamandrei).
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Sophia 2 novembre 2009 14:18
@ SERGIO
ma anche senza tirare in ballo il conflitto di interesse ci
sono forme di ABUSO SOTTILI che però non passano
inosservate e che c'entrano con il martellamento continuo
che subiamo dai MASS MEDIA e che ci fanno capire che non CE
NE FACCIAMO NIENTE DI REGOLE NUOVE SE TANTO NON RISPETTIAMO
NEANCHE QUELLE DI DECENZA CHE ABBIAMO....
Penso all'episodio solo apparentemente innocuo di cui ha
parlato Daniela Di Iorio ne Il Riformista:
"Le telefonate del Presidente del Consiglio nella puntata di
"Porta a Porta" del 7 ottobre e in quella di "Ballarò" di
martedì 27, hanno sollevato oltre alla solita questione
della sostanza (di contenuto) anche quella della forma
(delle modalità).
In proposito è stata presentata un'interpellanza del Pd a
prima firma di Roberto Zaccaria, ex presidente Rai, che
sostiene che la telefonata di Silvio Berlusconi durante la
puntata di "Porta a porta" sul Lodo Alfano appariva
concordata, come se il Premier avesse potuto seguire la
registrazione della puntata in bassa frequenza.
Nell'interpellanza urgente rivolta al ministro per lo
Sviluppo economico si chiede quindi se la possibilità
concessa al Presidente del Consiglio di vedere, anche
occasionalmente, in bassa frequenza programmi della Rai, in
corso di registrazione, sia compatibile con i compiti del
Servizio pubblico radiotelevisivo stabiliti nel contratto di
servizio stipulato tra il ministero e la Rai.
Ma Zaccaria non è stato l'unico ad aver notato delle
anomalie negli interventi di Silvio Berlusconi in tv.
Un'autorevole fonte interna a Rai 3 confida al "Riformista"
di essere rimasta impressionata dal fatto che Silvio
Berlusconi nell'ultima puntata di "Ballarò" abbia chiamato
direttamente in regia audio, «l'unica linea telefonica che
ha il privilegio di andare in onda, e il cui numero non è
accessibile a nessuno - ci spiega la fonte - neanche agli
addetti ai lavori». Il personale che lavora all'interno
della regia ha ovviamente il numero della propria rete ma
non può avere, neanche su richiesta, quello delle regie
audio delle altre reti Rai.
Ciò significa che neanche all'interno della stessa azienda
Rai è permesso chiamare direttamente la regia audio, ma si
può soltanto venire contattati. Esempio: Giovanni Floris
era stato chiamato in causa nella puntata di "Porta a Porta"
successiva a quella in cui era stato ospite il presidente
del Consiglio e ha provato senza successo a mettersi in
contatto telefonico durante la registrazione.
«Abbiamo chiamato - spiega la nostra fonte Rai - per
chiedere cortesemente il numero della regia audio della
trasmissione "Porta a Porta" per l'intervento di Floris, ma
non ci è stato dato, perché di regola il numero della
regia audio non si dà a nessuno».
La nostra fonte aggiunge qualche particolare: «Prima,
almeno fino a due anni fa, eravamo noi a chiamare il
portavoce Bonaiuti, ci si accordava e poi la regia
richiamava quello stesso numero e parlava col Cavaliere. Ora
è invece direttamente Berlusconi a chiamare, ed è l'unico
cittadino e telespettatore in tutta Italia a prendersi
questa libertà. Ecco, per noi è un'anomalia perché siamo
abituati a un'altra procedura».
|
Sophia 2 novembre 2009 13:47
@ IVAN
per DOVERE intendevo dire DOVERE MORALE. Non lo troverai
scritto da nessuna parte ma è così.
nelle democrazie moderne si bada meno alle ciancie
ideologiche (ai bei discorsi che non fanno una piega) ma ci
si aspetta piuttosto che le promesse elettorali vengano
mantenute ed è su questo che si valuta o si dovrebbe
valutare un GOVERNO in carica.
@ Sergio
ti rispondo qui al discorso sulle REGOLE del GIOCO da
cambiare di cui si era parlato in altro topic perchè lì
era OT.
L'esempio che ti ho fatto altrove (nel caso Marrazzo tutti
gli editori sapevano tutto e quelle non erano neanche
intercettazioni autorizzate da un GIUDICE bensì frutto di
estorsione) ci pone di fronte ad un altro GROSSO GUAIO che
abbiamo e che deve essere risolto prima di poter anche solo
PENSARE di cambiare le REGOLE del GIOCO.
Il GUAIO che abbiamo noi in Italia si chiama CONFLITTO DI
INTERESSE.
Chi è:
* editore del maggior numero di giornali di gossip
* capo dei servizi segreti
* in grado di controllare i Carabinieri
* non sta bene tanto da non rendersi conto che si rende
ricattabile da qualunque Soubrette che passa
NON può essere adatto a CAMBIARE le REGOLE del GIOCO che
stabiliscono cosa può essere intercettato/pubblicato e cosa
no.
Eppure mi sembra che questo uomo NON ADATTO abbia pretesa di
cambiare la Giustizia che lo deve GIUDICARE
|
IVAN. 30 ottobre 2009 17:29
.
(da Sophia:)
«Un partito ha il dovere di essere concreto:
1. Avere obiettivi chiari
2. Impegnarsi a realizzare quanto promesso
3. Saper rispondere all'imprevisto che sopraggiunge»
______________________
Okay. Citami l'articolo del Codice/Costituzione/DL in cui la
LEGGE prevede questi punti come "dovere" di un Partito.
(Dèjà-vu?...)
===============
(Per Sergio:)
Ben ritrovato, Pres della Rep dei Brad.
Dammi un attimo di tempo per leggere i tuoi soliti papironi
(intanto controlla la messaggeria...)
.
|
Sophia 30 ottobre 2009 17:16
@ Sergio2
certo che possiamo darci del tu. però a questo post
risponderò la prossima settimana perchè per me è scattata
l'ora X e si passa alla fase2 "week end" ovvero
disconnessione totale dalla rete.
Buon fine settimana a tutti
|
sergio2 30 ottobre 2009 16:12
Cara Sophia,
possiamo darci del tu o no? In caso contrario basta un cenno
e passo al “lei”.
Nell’attesa proseguo con il “tu”.
Ad avermi fatto rabbrividire, ma non temere non mi sono
influenzato, come avrai compreso, era il tema degli
scheletri (e si sa qualche brivido talvolta lo provocano) e
del proboviro.
L’idea, quindi, che ci possa essere qualcuno in grado di
valutare se un altro individuo ha scheletri nell’armadio.
Comprenderai che quella che chiedi è una prova diabolica,
quindi impossibile.
Allora, mi interessa poco o nulla se un individuo ha o non
ha scheletri nell’armadio o sotto il letto o dove gli pare
e trovo più interessante riflettere sui meccanismi che
generano “scheletri”, sulle dinamiche sociali.
Non mi è chiaro il tuo passaggio tra la vicenda di un
individuo e un partito.
In ogni caso, alle tue 3 affermazioni\domande su quali sono
i doveri di concretezza dei partiti rispondo con
“dovrebbero essere (anche) quelli che indichi, ma non lo
sono”.
1) I partiti non hanno obiettivi chiari, tranne considerare
obiettivi chiari una “lista della spesa” senza
indicazione di tempi e modi per realizzarli.
2) I partiti non si impegnano a realizzare quanto promesso.
Questo vale per questa maggioranza come per quella
precedente. Chiuse le urne, dimenticate le promesse. Un solo
esempio per tutti: che fine ha fatto la tanto agitata
politica per le famiglie? Che fine hanno fatto i family day
e il quoziente famiglia?
3) I partiti non rispondono all’imprevisto che
sopraggiunge. Quando lo fanno, subito si pentono perché se
lasciano a piedi qualcuno ci sarà qualche competitor che si
offrirà subito di farlo ri-salire sul carrozzone. Cuffaro,
può essere un esempio sufficiente?
Riguardo alla coca, suggerirei di andarci cauti (sorvolando
sul momento sulle distinzioni tra consumo – illecito
amministrativo – e spaccio – reato penale).
Al momento, dagli atti ufficiali, sembrerebbe che ad aver
collocato la coca sul teatrino imbastito siano stati i
signori che hanno fatto irruzione nell’appartamento.
Al momento, Marrazzo non risulta indagato per consumo o
spaccio di cocaina.
Le circostanze in cui si sono svolti i fatti, ancora da
accertare pienamente, suscitano molte perplessità che
rimandano al tema degli scheletri.
Ti sembra plausibile che chi vuole imbastire un ricatto, si
faccia rilasciare assegni che non incassa e subito dopo si
adoperi per rendere pubblico l’oggetto del ricatto stesso?
Quel filmato se reso pubblico cessa di essere uno strumento
idoneo per il ricatto medesimo.
Allora “sorge spontanea una domanda”: coloro che hanno
organizzato questa aggressione a Marrazzo sono dei cretini o
sono “manovrati” da qualcuno?
Staremo a vedere, certo che una politica che procede a
secchiate di merda non è che sia molto entusiasmante.
Marrazzo ha commesso l’errore di negare e sottostare a un
reato. E anche questo comportamento ci rimanda al tema degli
scheletri.
Personalmente, non mi interessano le abitudini sessuali di
nessuno, purché tali abitudini non costituiscano violenza
contro persone non consenzienti o minori.
Le preferenze sessuali di un individuo riguardano lui e il
rapporto che eventualmente ha con il coniuge o partner che
sia. Punto e basta, per me.
Quindi, rimane il tema che se riuscissimo a liberarci da
determinate “convenzioni” si depotenzierebbe il rischio
di rendere ricattabile qualcuno solo perché desidera
mantenere il riserbo sulle proprie preferenze sessuali.
Francamente, trovo penoso che una persona debba presentarsi
dicendo “piacere, Maria lesbica” oppure “piacere,
Antonio bisessuale”…
Ciascuno ha il diritto di vivere la propria sessualità come
crede (nei limiti che le leggi impongono) senza doversi per
questo sottoporre al pubblico giudizio, qualunque sia la
carica che ricopre.
E credo che se diviene vittima di un reato debba poter
contare sulle più ampie tutele della sua privacy, previa
denuncia del reato subito.
Se accettassimo l’idea che una persona debba essere
valutata anche per le preferenze sessuali, ne discenderebbe
che finiremmo per giustificare anche chi dice “quale
stupro, quella andava con tutti!” (Montalto docet).
Una donna ha il diritto di andare con chi vuole, quando
vuole e con chi vuole, ma se dice NO deve essere NO e il suo
stile di vita non può costituire elemento di giudizio
discriminatorio rispetto al giusto risarcimento per la
violenza subita o attenuante per l’aggressore.
Ancora un punto su cui sarà interessante seguire lo
sviluppo di questa faccenda.
Art. 648 codice penale: “Fuori dei casi di concorso nel
reato, chi, al fine di procurare a sé o ad altri un
profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose
provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si
intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare, è
punito con la reclusione da due ad otto anni e con la multa
da cinquecentosedici euro a diecimilatrecentoventinove euro.
La pena è della reclusione sino a sei anni e della multa
sino a cinquecentosedici euro, se il fatto è di particolare
tenuità. Le disposizioni di questo articolo si applicano
anche quando l’autore del delitto, da cui il denaro o le
cose provengono, non è imputabile o non è punibile ovvero
quando manchi una condizione di procedibilità riferita a
tale delitto.”
Se risponde al vero che qualcuno ha ricevuto e occultato
quel filmato o è intervenuto per farlo acquistare… se
risponde al vero ciò, si configurerebbe il reato di
ricettazione.
Temo che questa vicenda diventerà un ennesimo mistero
italiota.
|
Sophia 30 ottobre 2009 13:49
@ Sergio2
mi spiace per i brividi che le ho procurato
involontariamente. Ma quando si prova a passare dalla
teoria-chiacchiere all'"essere concreti" e a provare a
"sparare" qualche proposta ... si corre sempre il rischio di
far venire i capelli dritti a qualcuno ...
d'altra parte se non si prova ... si rimane sempre a far
chiacchiere e basta.
Tutto vero e bello quello che dice ... MA ... c'e' un MA ...
un partito ha il dovere di essere concreto:
1. avere obiettivi chiari
2. impegnarsi a realizzare quanto promesso
3. saper rispondere all'imprevisto che sopraggiunge
SE il PD è PRO COCA e altre droghe ... ce lo dicesse
chiaramente e si sottoponesse al giudizio del VOTO.
Se abbiamo una legge che considera illegittimo spacciare ma
anche usare droghe ... se rivesti una carica pubblica di
rilievo ... le leggi come minimo le devi rispettare che ti
piacciano o no ... altrimenti vai a fare qualcosa d'altro
che nessuno ti dice nulla ... se restava a fare il
conduttore di mi manda rai tre ... chi avrebbe fatto tutto
sto casino?
e questo vale per tutto il resto: se cerchi voti
presentandoti in un certo modo ... sei pregato di
comportarti in maniera coerente nel periodo del mandato ...
poi ... finito il mandato fai quel cacchio che ti pare
...
questa resta la mia opinione personale
@ IVAN
con me sfondi una porta già aperta sul fatto che le vere
RIVOLUZIONI si fanno partendo dal BASSO ovvero il giorno in
cui i cittadini capiranno che sono già liberi e che
facendosi sentire all'unisono il POTERE REALE ce l'hanno
eccome.
Il problema sta nel lavora per quell'unisono ... io vedo
tanta dispersione e frammentazione ... questo il vero
problema-ostacolo ....
|
t_n_t 30 ottobre 2009 9:54
@ Ivan
5-a-b-c-d, OK
5-e, più o meno quanto abbiamo riportato insieme a Zamolxis
tra il 9 e 10 ottobre scorso sul THREAD DELLA POLITICA
|
sergio2 30 ottobre 2009 2:01
Sophia scrive “un "candidato" non abbia troppi scheletri
nell'armadio e sia dunque ricattabile”.
Sophia, tutto il tuo intervento di inizio 29 ottobre mi fa
rabbrividire, ma la tua frase che ho riportato, forse più
dell’oscenità del proboviro, mi induce a una
riflessione.
Cosa sono gli scheletri nell’armadio?
Possono essere reati, di ogni genere, ma non è a questi che
solitamente si fa riferimento, poiché i reati possono
emergere per iniziativa della parte lesa o per l’attività
inquirente. Alcuni giudici si sa non sono credibili, lo
afferma persino il presidente del consiglio, e quindi un
lungo, ingiusto processo in fondo non si nega a nessuno e
non è più un’onta l’essere sotto processo (e questa è
una grande conquista e lo dico senza ironia).
Per scheletri nell'armadio s’intende talvolta una rete di
complicità, di relazioni poco edificanti, che un gruppo di
persone cerca di mantenere segrete. Ma, solo
l’eliminazione dei complici o la “tacitazione” dei
complici può mantenere al sicuro gli scheletri
nell’armadio. Anche la prostituta che va con il cliente
famoso va tacitata, ma rischia di restare senza “buona”
clientela se si viene a sapere che ricatta il suo illustre
cliente (deve essere ben motivata per fare una mossa simile;
una ricca eredità? Un ricco mentore?).
Scheletri nell’armadio sono anche tutti quei comportamenti
che, per convenzioni sociali, perbenismo, conformismo,
tradizionalismo, è meglio che non siano noti perché
potrebbero danneggiare l’immagine pubblica.
Allora, mi domando, il problema sono gli scheletri
nell’armadio o una società che non accetta la diversità,
l’anticonformismo o semplicemente che non accetta che una
persona possa vivere secondo il proprio modo di sentire e
stile, senza conformarsi al “comune sentire”, alla
pubblica morale.
Atteggiamento che porta tutti a recitare una parte. A dare
per scontato qualcosa che scontato non è.
Tizio ha tradito la propria famiglia, come possiamo fidarci
di una persona simile?
Ma dove sta scritto che Tizio frequentando trans o altro
abbia tradito la famiglia?
Dove sta scritto se non nelle convenzioni sociali?
E’ risaputo che i clienti dei trans sono in gran parte
uomini sposati, spesso con prole.
E’ risaputo che i clienti delle prostitute sono in gran
parte uomini sposati, spesso con prole.
E’ risaputo che molti uomini sposati, ma anche donne,
hanno relazioni omosessuali, ma ufficialmente sono
eterosessuali.
Ma se all’esplosione dello scandalo che investe Tizio, la
moglie di Tizio dichiarasse che non c’è alcun tradimento
perché nella loro vita coniugale si sono reciprocamente
concessi ampia libertà sessuale… sarebbe un doppio
scandalo: come può una donna accettare una cosa simile? E
che razza di uomo è quello che accetta che la moglie lo
cornifichi? E che figli tireranno su? Passi che sia l’uomo
a cornificare, l’uomo è cacciatore, si sa, ma la donna
no!
Le convenzioni.
Anche quando c’è accordo in una coppia, diciamo pure
accordo libertino se il termine vi piace, bisogna salvare le
apparenze, per gli occhi del mondo, perché il paese è
piccolo e la gente mormora.
Sono le convenzioni che creano le premesse per la
ricattabilità.
Allora, provo a svolgere un ragionamento “libero” da
pregiudizi e moralismi.
Il ricatto è il tentativo di ottenere un vantaggio dalla
minaccia di diffondere notizie – il più delle volte vere,
ma talvolta false perché scatenando l’opinione pubblica,
sempre manipolata per definizione (chi decide sul “diritto
di microfono”?), l’obiettivo di danneggiare l’immagine
pubblica di una persona è in ogni caso raggiunto –
riguardanti qualcuno, che potrebbe essere danneggiato se la
minaccia si attuasse.
Si tratta generalmente di notizie riguardanti comportamenti
sessuali o comunque di notizie che il ricattato preferisce
mantenere riservate. In questi lunghi noiosissimi mesi le
nostre misere cronache politiche di ciò si sono occupate (e
poco altro).
In un certo senso il ricatto è un contratto tra le parti:
tu sai qualcosa di me che io non voglio diventi di pubblico
dominio e pertanto pago il tuo silenzio.
Un contratto, eticamente discutibile, reso possibile dalle
convenzioni sociali, dai pregiudizi, dal perbenismo, dalla
necessità di difendere “l’onore”.
Il ricatto in definitiva è una sgradevolissima invasione
della privacy.
La nostra cultura sessuofobica, un malinteso senso
dell’onore, l’ipocrita cultura perbenista
dell’immagine pubblica sono le prime cause del ricatto.
Perché allora tanta severità nel perseguire i ricattatori?
Forse perché il ricatto rischia di mettere in piazza i vizi
privati laddove il Potere (politico, economico e mediatico)
vorrebbe solo mostrare le pubbliche virtù.
Il ricatto è destabilizzante, rischia di provocare
disordine sociale.
Non è importante quel che fa in privato la persona pubblica
è importante che non si sappia perché possa continuare a
vendere la propria immagine immacolata (o trasgressiva,
dipende dall’uso strumentale che ciascuno decide di fare
della propria immagine).
Paris Hilton non è ricattabile per il comportamento
sessualmente disinvolto; ma se lo stesso comportamento fosse
rilevato per Rosy Bindi o Letizia Moratti o Giovanna
Melandri ecco che il ricatto ci sta tutto e la morbosa
attenzione si scatenerebbe.
Il ricattatore disturba il sistema, rompe il gioco: è lui
che decide come usare l’immagine altrui.
La società prepara il delitto e il delinquente lo
esegue.
Forse, più dell’obbligatorietà dell’azione penale, ci
sarebbe bisogno dell’obbligatorietà della denuncia del
reato subito.
Potrebbe ciò togliere terreno fertile ai ricattatori?
Chissà.
Sophia, riguardo alla questione “proboviro”, definita da
me un’oscenità nel senso tecnico della parola (ovvero,
che in un quadro democratico questo concetto è “fuori
dalla scena”), riflettici e se proprio vuoi ne riparliamo
|
sergio2 30 ottobre 2009 1:53
Ivan, perfetto il tuo penultimo intervento del 29 ottobre…
ancora per poco.
Ritornare al “NOI”, al nostro potere, alla nostra
consapevolezza.
Se pensiamo che ci voglia il grande leader per risolvere i
problemi, stiamo freschi!
Dovremo accontentarci di mediocri coglioni, espressione al
ribasso della nostra mediocrità (qualunque leader politico
è meno intelligente, onesto, laborioso e quel che volete
voi di 100 italiani da 0 a 100 anni scelti a caso), o di
grandi coglioni, rari e pericolosi, dai piccoli coglioni
chiamati dux.
NOI, ovvero i protagonisti, ovvero coloro che fanno la
STORIA, ma solo se la smetteremo di aspettarci qualcosa da
LORO e cominceremo a pretendere da noi stessi.
NOI, se cominceremo a esercitare il nostro POTERE, gestito
per delega dai rappresentanti (?) ma non trasferito!
NOI, se avremo consapevolezza.
|
IVAN. 29 ottobre 2009 23:38
.
LA P2: DALLA DEMOCRAZIA AL REGIME
*****
6) «Possono esistere delle forme di Potere AL DI
FUORI/SOPRA della struttura sociale democratica?»
Come cita Depresso, una è la P2, o la MASSONERIA in
generale.
Per definizione, la Massoneria è una struttura gerarchica
AUTONOMA che si forma in parallelo alle Istituzioni
UFFICIALI di uno Stato.
Prima di venire smascherata, la Loggia "PROPAGANDA 2" era
riuscita a infiltrare molti dei propri affiliati nei
posti-chiave dell'apparato democratico, in accordo con un
progetto sovversivo noto come "PIANO DI RINASCITA
DEMOCRATICA".
http://it.wikipedia.org/wiki/Piano_di_rinascita_democratica<
br />
Per quanto ufficialmente debellata come "P2", la Loggia di
Gelli ha continuato a sviluppare il proprio Piano attraverso
i propri affiliati.
L'attuale Premier Silvio Berlusconi era uno di questi
affiliati (tessera P2 n.1816).
Riporto un post (comprato come venduto, non è mio) in cui
sono elencati alcuni punti di quel famigerato Piano;
inquietanti le "coincidenze" con alcune riforme realizzate
dall'attuale Governo.
===========================
VERSO IL RITORNO DELLA P2
- 1. Innanzitutto, selezionare gli uomini ai quali può
essere affidato il compito di promuovere la rivitalizzazione
di ciascuna rispettiva parte politica. (FATTO)
- 2. In secondo luogo, valutare se le attuali formazioni
politiche sono in grado di avere ancora la necessaria
credibilità esterna per ridiventare validi strumenti di
azione politica. (FATTO)
- 3. In caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti
gli strumenti finanziari sufficienti a permettere loro di
acquisire il predominio nei rispettivi partiti. (FATTO)
- 4. In caso di risposta negativa usare gli strumenti
finanziari stessi per l’immediata nascita di due
movimenti: l’uno sulla sinistra l’altro sulla destra.
(Non si pone; ha già la maggioranza dei consensi in
Parlamento)
- 5. Ai giornalisti di parte dovrà essere affidato il
compito di “simpatizzare” per gli esponenti politici
come sopra prescelti. (FATTO)
- 6. Acquisire alcune testate di battaglia. (FATTO)
- 7. Coordinare tutta la stampa locale attraverso una
agenzia centralizzata. (FATTO)
- 8. Coordinare molte TV via cavo con l’agenzia per la
stampa locale. (QUASI FATTO)
- 9. Dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di antenna
ex art.21 Costit. (QUASI FATTO)
- 10. Delegittimare i magistrati, che vanno limitati grazie
a “rapidi aggiustamenti legislativi” all’ordinamento
che avverranno in seguito tramite l’uso della “normativa
d’urgenza” (ovvero i famosi decreti legge, usati ed
abusati del corso di questa legislatura). (FATTO)
- 11. Separazione delle carriere dei magistrati,
provvedimento molto caro all’attuale Governo che sta
cercando i modi per portarlo a compimento contro il volere
dei magistrati stessi. (IN CORSO)
- 12. Redigere un nuovo ordinamento del Governo, soprattutto
una nuova legge sulla Presidenza del Consiglio per
conferirne più poteri. (IN PROGETTO - Chiesta fin dal
1994)
- 13. I decreti-legge, secondo il programma, dovranno essere
addirittura “inemendabili“: il Parlamento agirà
semplicemente come organo di ratifica e non di discussione
coordinata. E proprio sui decreti legge deve basarsi la
maggior parte dell’attività legislativa. (Infatti i dati
relativi alla produzione normativa di questo primo anno di
legislatura "Berlusconi-4", se interpretati, parlano molto
chiaro: al 16 febbraio il Governo ha approvato 48 leggi; di
queste, però, 15 sono leggi di autorizzazione alla ratifica
di trattati internazionali, 3 leggi di bilancio, ben 26
leggi di conversione di decreti-legge e solo 4 sono
“altre” leggi. Ciò significa che nella XVI legislatura
il Parlamento è stato sostanzialmente chiamato a
“ratificare” provvedimenti normativi del Governo.)
(FATTO)
.
|
IVAN. 29 ottobre 2009 23:33
.
(da Sophia:)
«A che cosa fai riferimento tu quando mi parli di
"rifondare il sistema di regole"?»
________________
Lo ripeto fino alla noia:
Nulla di buono verrà dal VERTICE della Piramide Sociale,
perché ormai si è cristallizzato attorno alle PROPRIE
"regole".
La sola prospettiva REALISTICA di cambiare queste "regole",
è che si inneschi DAL BASSO una Forza ad esse CONTRARIA.
Ma finché siamo COMPLICI PASSIVI dell'attuale stato di
cose, attendendoci un Messia con la toga o rallegrandoci per
i semplici ricambi di "nomi" (capirai che "ricambio"; un
Marrazzo al posto di un altro Marrazzo) non si "rifonderà"
proprio niente, perché anche questo tipo di atteggiamenti
è "attenersi alle regole del Vertice".
Dov'è questa "Forza Contraria"? Dov'è la nostra intenzione
di aggregarci - almeno A PAROLE, cristo! - intorno ad
un'idea comune?
Qui vedo solo sterili lamentele e malcontento fine a se
stesso, ovvero lo stato emotivo più MANIPOLABILE da coloro
che sono le CAUSE del malcontento stesso. Circolo
vizioso.
Non mi meraviglia che al Vertice dormano sonni tranquilli,
visto che ne sottoscriviamo le "regole" financo su degli
stupidi forum.
Il potere del Vertice è composto solo da quello che NOI non
utilizziamo.
Non sono LORO a prenderselo: siamo NOI che glielo
concediamo.
La chiameresti una "rifondazione" da poco, cominciare a
prendere UNANIME consapevolezza di questo semplicissimo
fatto?
.
|
Sophia 29 ottobre 2009 16:30
Io oltre alla figura del selezionatore-tutor metterei anche
la regola del non più di 1 max 2 mandati ... se questi non
je a fanno a star tranquilli (senza coca e altre stronzate)
e concentrati nel loro obiettivo nel periodo del mandato ...
almeno che il mandato sia a scadenza breve!
|
Sophia 29 ottobre 2009 16:25
Ivan. "Inutile quindi auspicare un gendarme che passi al
vaglio le mele marce,"
............
no, un gendarme no! Non stavo pensando ad una figura così
"fascista"!
Un selezionatore bravo! Uno che non solo selezioni i volti
nuovi ma li formi e li segua in tempi rapidi per
"ricambiare" i tangentari che ci stanno ora incollati alle
poltrone.
a che cosa fai riferimento tu quando mi parli di "rifondare
il sistema di regole"? Che faresti tu?
|
IVAN. 29 ottobre 2009 16:18
.
(da Sophia:)
«Alla domanda n. 3, ovviamente!»
_________________
"Ovviamente" mica tanto...
Per esempio, dal mio punto di vista quell'articolo sarebbe
più riconducibile al punto 4 del topic:
Se un rappresentante di Governo prende decisioni basandosi
SOLO sui desideri di un ricattatore, i desideri della
"maggioranza" non hanno più voce in capitolo.
Oppure al punto 5:
Se sei in possesso di prove contro un rappresentante di
Governo, puoi indurlo a prendere decisioni che bypassano la
Volontà Popolare.
O anche al punto 6:
Un gruppo di 4 comunissimi aqenti venuto PER PURO CASO in
possesso di un filmato compromettente, può diventare di
fatto una forma di Potere AL DI FUORI/SOPRA della struttura
sociale democratica.
E questi erano dei dilettanti sfigati; figuriamoci se - per
ipotesi - ci fosse un'organizzazione specializzata in
ricatti di rappresentanti politici.
Comunque il tutto era per fare un esempio di come, col
nostro personale SENSO CRITICO, possiamo adattare alla
discussione una qualsiasi fonte, che altrimenti riporteremmo
in modo impersonale e fine a se stesso.
Quanto alla figura del "probiviro", devo rimandarti a ciò
che è stato espresso sul Thread della Politica:
a quel livello, TUTTI sono ricattabili dal proprio vicino di
poltrona, e TUTTI sanno degli scheletri nell'armadio
dell'altro - compresi gli "integerrimi" che IN PUBBLICO
recitano la parte dei giustizialisti.
Inutile quindi auspicare un gendarme che passi al vaglio le
mele marce, o rallegrarsi per le dimissioni del ricattato di
turno (che sarà semplicemente SOSTITUITO dalla sua RISERVA,
che - in quanto tale - è probabile che sia anche più
ricattabile di lui).
Occorre proprio rifondare il sistema di regole con cui
questo circolo vizioso si auto-alimenta;
qualunque altro provvedimento sarà solo un PALLIATIVO - che
per definizione è sempre AGGIRABILE.
.
|
depresso 29 ottobre 2009 15:18
Tecniche per aggirare la democrazia:
C’era una volta un uomo, tanto potente quanto discreto,
animato da ideali e determinato nel perseguirli ad ogni
costo e con ogni mezzo, un uomo che voleva il bene del suo
Paese, controllato dai comunisti.
I comunisti erano infiltrati dappertutto, nel governo ed
all’opposizione, tra i magistrati e nei sindacati, nella
stampa e nei mezzi di comunicazione, nella scuola e perfino
nella Chiesa.
Per salvare l’Italia era necessaria un’opera di pulizia
e risanamento che comportava il rinnovamento delle
istituzioni, l’epurazione dei soggetti pericolosi, la
collocazione nei posti chiave di persone fidate, insomma un
“piano di rinascita democratica”.
E tutto ciò in assoluta segretezza, per non suscitare
allarmismi e reazioni che avrebbero compromesso
l’operazione.
Di chi stiamo parlando? Di un certo Licio Gelli, quel
signore che, con la copertura massonica, aveva creato
un’associazione supersegreta che avrebbe dovuto cambiare
il volto all’Italia.
C'è riuscito? Noi ora siamo i posteri, a noi l'ardua
sentenza.
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