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Sophia
7 novembre 2009 11:22
Donne che hanno conosciuto, sposato e visto da vicino un certo tipo di POTERE in azione. Che ne pensano?

Leggiamo la rassegna stampa di oggi:


novembre 2009
“MAIALE” LA PAROLA CENSURATA A VERONICA

Un paese che ancora non c'è
Sogno di un paese dove il suo popolo ha fatto: delle leggi, della cultura, del rispetto, dell'uguaglianza, della civiltà e della pietà, le sue fondamenta.




“No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere…”.

partigiano Giacomo Ulivi, da: ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana






Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo
Evelyn Beatrice Hall, The Friends Of Voltaire



MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER CHIEDERE LE DIMISSIONI DI BERLUSCONI - Roma, sabato 5 dicembre 2009

http://noberlusconiday.wordpress.com
sabato 7 novembre 2009
"Maiale"

7 novembre 2009

dal "Fatto Quotidiano", fonte Giuliano Bastianello




“Un maiale”. Sarebbe questa l’espressione che c’era nell’e-mail inviata da Veronica Berlusconi all’Ansa.
Espressione poi non comparsa nel lancio d’agenzia andato in rete alle 22 e 31 minuti del 28 aprile 2009, tutto dedicato al marito premier, alle sue frequentazioni femminili e all’utilizzo di queste per la composizione delle liste elettorali.
Immaginate la scena: Rachele Guidi in Mussolini manda un dispaccio sul suo infedele consorte, condito di una frase irriguardosa. Poi, su consiglio del direttore, ci ripensa.
Ora avvolgete velocissimamente il nastro della storia e volate avanti di settant’anni: Miriam Raffaella Bartolini in Berlusconi, in arte Veronica, manda una mail all’Agenzia Ansa con la parola “maiale”.
Tutto il resto esce ed è un grande scoop, ma il “maiale” resta in redazione. Insomma, settant’anni non sono passati completamente invano per la nostra democrazia. Quando esce il take dal titolo “Europee: Veronica Lario, potere senza ritegno offende donne”è vero che dietro ci sono state sei ore di patimenti, ma alla fine la notizia c’è. Solo separata dagli insulti. La moglie del presidente del Consiglio si fa virgolettare che l’uso delle candidature delle donne che a suo avviso si sta facendo è “ciarpame politico”.
Sono i giorni di Noemi Letizia e delle polemiche sulle presunte “veline ”candidate dal partito di Silvio Berlusconi. La dichiarazione di Veronica è comunque una bomba, anche se oggi si scopre che è solo una parte dell’originale. In particolare, secondo quanto ha potuto ricostruire il Fatto Quotidiano, la signora Berlusconi sarebbe stata convinta dall’Ansa a ritirare la frase più pesante. Due giorni dopo, del resto, non comparirà neppure nell’intervista che essa stessa concederà a Repubblica. E dire che su un quotidiano di opposizione avrebbe potuto concedersi anche qualche licenza in più, rispetto a un testo consegnato a un’agenzia di stampa che campa anche di soldi pubblici.
A uscire per primo allo scoperto è stato Bruno Vespa nel suo ultimo libro dalle mille anticipazioni.
Il manutentore di “Porta a Porta” scrive che quel pomeriggio del 28 aprile, il direttore Giampiero Gramaglia dice a Veronica. “Signora, la frase è un po’ troppo sopra le righe. Mi permette di tagliarla?”.
E lei, da donna di mondo: “Direttore, ho i miei buoni motivi per averla scritta. Comunque si regoli come meglio crede.
L’importante è che la sostanza di quel che penso esca i mmutata ”. Vespa non dice quale sia la frase incriminata, ma lancia il sasso. Nessuno, ieri, ha potuto smentire questa ricostruzione di Vespa. Anzi. Gramaglia, che dell’Ansa non è più direttore ma è ancora dipendente fino al 31 dicembre prossimo, si limita a dire che la ricostruzione del libro è “sostanzialmente corretta”.
lucillafiaccola1796
4 novembre 2009 19:08
La gggente all'estero pensa che noi siamo mafiosi ed indifferenti perché è VERO...
Anche loro però, all'estero sono mafiosi ed indifferenti!
E' la specie umana....bellezza!
sergio2
4 novembre 2009 17:16
E con argomenti di questa portata, hanno mandato la Brambilla?

Ah... già forse per promuovere il turismo con i Paesi da cui dovrebbero rientrare i capitali...

Che menti sottili!
Sophia
4 novembre 2009 16:47
ma le solite cose: TASSE, EVASIONE, ENTRATE FISCALI che diminuiscono, IRAP sì ma quando?

Per la verità il servizio che mi interessava di più era quello sull'Energia. Hanno parlato del viaggio misterioso del Premier in Russia per potenziare l'accordo di approvvigionamento di energia dai russi, il progetto alternativo Nabucco voluto fortemente dagli americani ... i timori degli alleati ....

La Brambilla l'hanno invitata come "portavoce" del Governo per la parcondicio. Ha fatto il solito spot sempre nel solito stile "dando i soliti numeri" ... delle performance positive di questo meraviglioso governo del fare.

Interessanti a mio avviso gli interventi del Presidente dell'Antitrust che ha parlato di "ritorno indietro" per quanto riguarda i poteri delle lobby che bersani a suo tempo aveva tentato di contrastare e di un Magistrato che ha spiegato quanto i Magistrati sarebbero i primi a volerla una "riforma" che li riguardasse per ridurre veramente i tempi per avere una sentenza certa a servizio di imprese e cittadini. Ha criticato invece duramente lo scudo fiscale che lascia la Magistratura impotente.
sergio2
4 novembre 2009 15:57
No Sophia, non guardo quasi mai la TV.
Di che si discuteva?
Perché è stata invitata la Brambilla?
Sophia
4 novembre 2009 14:45
Sicuro che l'avrà convinto con buone argomentazioni ... gli avrà spiegato l'idea geniale del LOGO MAGIC ITALY per promuovere l'italia nel mondo ... come se non ci avesse pensato già lui a farci conoscere abbastanza nel mondo ...

e avete sentito la nostra Ministra aggiunta che cosa ha detto ieri sera a Ballarò? Ha criticato duramente la scelta di mandare in onda quel video di quel cammorrista di napoli che ha sparato a brucia pelo uno fuori dal bar con la gente indifferente intorno che camminava sopra il cadavere come niente fosse ... rovinava l'immagine ... che penseranno di noi all'estero? che siamo mafiosi e indifferenti?
sergio2
4 novembre 2009 14:31
Certo, perché è il Presidente della Repubblica che nomina i ministri su indicazione del Presidente del Consiglio (Costituzione, art. 92).

Al Presidente del Consiglio non saranno mancate le buone argomentazioni per illustrare al Presidente della Repubblica la necessità di procedere alla nomina di un nuovo ministro, scorporando competenze prima accorpate nel ministero alle attività produttive.

Di fronte a queste buone argomentazioni, il Presidente della Repubblica può forse opporre un rifiuto?
Sophia
4 novembre 2009 14:10
capito. vediamo allora se questo link riesce ad aprirlo.

http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=117636

un estratto dove se ne parla:

"....Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è sceso dal Quirinale dopo circa un’ora di colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Durante l’incontro il premier ha proposto al Capo dello Stato i nuovi incarichi che intende sottoporre al Consiglio dei ministri di domani, dov’è all’ordine del giorno una discussione sulla struttura dell'esecutivo. Una volta formalizzata la decisione verrà sottoposta a Napolitano...."
Lucio Musto
4 novembre 2009 14:03
@ Sophia

non mi torna semplicemente il fatto che lei ci abbia messo in mezzo il Presidente della Repubblica, che con lo stabilire e l'attribuire i ministeri, non c'entra nulla, essendo competenza quella non sua ma del Presidente del Consiglio.

Il Capo dello Stato (= Presidente della Repubblica, in Italia) è competente per incaricare un eletto dal popolo a formare un nuovo governo, non per stabilire come sarà formato. E nemmeno per validarlo!... infatti il placet definitivo spetta alle Camere che daranno (o meno) fiducia al nuovo Governo.

Cordialità
Lucio Musto
Sophia
4 novembre 2009 13:25
In questo topic dedicato alla discussione sull'Universo femminile, continuiamo ad osservare certi "cambiamenti sociali" quando il femminile entra in contatto con il POTERE non per gusto morboso per il gossip, ma per interrogarci e chiederci se è tutto normale quel che succede o se c'è qualcosa che non va su cui "ritirare i remi in barca" finchè si è in tempo e ci si dia una SANA REGOLATA ....

Qui a leggere LIBERO e REPUBBLICA non si capisce se il GRANDE FRATELLO è diventato la realtà o se questi di cui leggiamo sono fortunatamente solo casi "marginali" e gli adolescenti sono ancora grazie al cielo in grado di discernere la realtà dalla finzione ....

Non ho fatto una indagine demoscopica in questo senso ... mi interessava quindi sentire voi ... preferibilmente chi ha figli/nipoti adolescenti e saprebbe dirmi come li vedete crescere questi ragazzi. Con quali valori, quali strumenti per distinguere il vero dal falso e come muoversi in questa realtà "alterata" ...

Ma veniamo al fatto di oggi. L'intervista di CHI al fidanzato di Noemi il quale da versioni molto diverse da quelle che ci hanno raccontato mentre c'erano le EUROPEE. LIBERO dice che è il fidanzato a mentire e che Signorini non c'entra nulla con il finto scoop. Repubblica intervista il ragazzo che smentisce libero.

Questa che potrebbe sembrare una parodia moderna ... nasconde il problema di fondo CHI HA MENTITO PER PRIMO E PERCHE????? Ricordiamoci che in america Clinton per una bugia ha rischiato grosso ...

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Domenico Cozzolino compagno della giovane amica del premier replica al direttore di Chi Signorini:

titolo:
"Non potevo condurre quel gioco da solo"
"Io e Noemi, tre mesi di fidanzamento
ma in verità era soltanto uno spot"
di CONCHITA SANNINO


NAPOLI - Era scomparso dalle prime pagine dei rotocalchi per rifugiarsi tra gli amici della comitiva vesuviana. Ma ora torna allo scoperto Domenico Cozzolino, 22 anni, fidanzato-paravento di Noemi Letizia, la ragazza di Portici diventata causa scatenante del divorzio del premier. La pupilla che trascorse, allora 17enne, la vacanza del Capodanno 2009 a Villa Certosa con un'amica anch'ella minorenne e numerose donne ospiti del presidente del Consiglio. Il direttore di Chi, Alfonso Signorini ha affermato ieri su Libero di non essere stato artefice né di quella messinscena, né di altre. L'ex innamorato per finta risponde così: "Vorrei liberarmi anche di queste scorie".

Cozzolino, ha letto cosa dice Signorini?

"Che lo scoop su di me e Noemi abbracciati non è suo. Mah, le ha pubblicate le foto, e in grande. Faceva comodo, la fiction".

E se lei si fosse inventato tutto, per trarne pubblicità?
"Io da solo potevo condurre un tale gioco? Potevo montare la fiction del fidanzamento? No, su questo terreno non avanzo. Chiedo una vita tranquilla, non voglio vendette, né seccature. Ero in tempo quando ho detto: mi fermo qui, voglio uscire".

Uscire, Cozzolino? Come i concorrenti del "Grande fratello"?
"Uscire, sì. Fermare tutto".

Qualche vantaggio lo ha intascato: denaro, un ingaggio?
"Solo notorietà. Inoltre, stai per tre mesi vicino a una ragazza, ci stai pure insieme, non ti dispiace. Ma non ho avuto un euro".

Perché non prova a dire la verità? La persona o l'azienda che, come lei dice, la ingaggiò per la fiction sull'ospite del premier?
"Mi chiede di dire il nome di chi mi chiamò? Non lo dirò".

Lei ha paura?
"Non ho paura di nessuno. Solo disagio. Sono inquieto. Parlo invece del motivo che mi disgustò. Capii che stavano fabbricando falsi scoop su di me. Esempio: che le avevo messo le mani addosso, e perciò lei mi stava lasciando. E tutto, per cosa?".

Lo dica lei.
"Per farla apparire una santarellina che combatte il male. Una bufala. Così anche quella storia della sua illibatezza ripetuta fino alla nausea: che squallore, non aggiungo altro. Ora, lei può andare anche al Festival di Venezia, senza il senso del ridicolo".

Come ricorda quei giorni di maggio?

"In quei giorni, tutto veniva organizzato a favore dei media. Lei cercava il successo, le serate subito. So che quelli che stanno intorno a lei, ora inviano le mail: 'Ospita Noemi come vip nel tuo locale'. Perciò serviva lo spot. Ha visto cosa ha combinato in Sardegna in estate?".

Questo non la riguarda, ormai.

"Il meccanismo: chiamare i fotografi, potersi definire vip. Ad agosto si abbracciava al mio amico Umberto e mi mandava sms, "domani sui giornali". Stappavano lo champagne, a poca distanza da Villa Certosa".

Torniamo all'inizio di tutto. Lei era alla festa di Casoria.

"Sì, lo aspettavano tutti, quella sera. Ma di questa roba non parlo più".

Ha deciso cosa fare da grande?

"Sogno di fare l'attore, ma tengo i piedi per terra: sono iscritto all'Università Federico II, laurea breve in Tecnologie alimentari. Faccio il dj, vivo con i genitori, vita normale. Il mio migliore amico? È rimasto il parrucchiere di Terzigno, lo chiamiamo Gaetano rock&roll".
sergio2
3 novembre 2009 13:33
Quanto scrive Sophia è pienamente condivisibile e nutro anch’io le sue perplessità.

La concussione ambientale è una sistematica regola dell’agire politico, ma per come si configura diviene molto difficile perseguirlo penalmente. Le responsabilità penali diventano molto sfumate.

Pensate al caso Mastella o a Bassolino, per esempio.

Il sistema politico basato sulle nomine di competenza del politico di turno serve a creare le condizioni di controllo del territorio, quindi clientelare, quindi di consolidamento del potere personale, attraverso il collocamento in posti nevralgici di potere, situati lungo le autostrade che intercettano i fiumi di denaro pubblico, di persone fidate che possano assicurare al mandante potere continuativo per se, i propri familiari e amici di partito.

Sophia osserva, giustamente, quel che avviene nel mondo, ma sembra sfuggirle il piccolo particolare che in Italia non c’è alcun obbligo di dimissioni.

Ergo, se Berlusconi fosse condannato avrebbe il diritto costituzionale di non dimettersi.

L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva (art. 27 costituzione).

Ergo, Cuffaro siede tranquillamente in Parlamento.

Figuriamoci allora se la menzogna può essere in Italia un motivo di dimissioni.

Possono essere varate delle norme che limitino i diritti di elettorato passivo, che prevedano la non candidabilità?

Sì, è un terreno minato, ma qualcosa si potrebbe fare. Finora qualcosa è stato fatto solo a livello di candidature locali.

Si tratta di un punto molto complesso sul quale troppo spesso si cede alla demagogia (per esempio le proposte di Di Pietro e di Grillo).

Se da un lato è vero che l’art. 51 della Costituzione rimanda ai requisiti previsti dalle leggi per accedere alle cariche elettive, dall’altro lato non va dimenticato il già citato art. 27 della Costituzione: condanna definitiva.

Demagogico quindi sbandierare che basta una legge per impedire che un condannato in primo grado possa entrare in parlamento.
Serve una modifica costituzionale come minimo dell’art. 27 per cui, fermo restando il principio di non colpevolezza sino a condanna definitiva, si stabilisca, per esempio, che chi è condannato in primo grado per determinati reati è sospeso dagli incarichi elettivi e non è candidabile.

Il tema quindi è molto più ostico di quel che qualcuno finge di far credere che sia.

Ovvio che serve una volontà politica forte o una spinta popolare capace di grande pressing.
Vi sembra esista qualcosa del genere?
Nell’attesa basterebbe un po’ di sano “codice etico di autoregolamentazione”.

Considerato che Cuffaro, nonostante la condanna di primo grado che contempla anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, siede in parlamento nelle file dell’UDC, possiamo concludere che Casini lo considera innocente e quindi ritiene che quella sentenza sia sbagliata?
Legittimo che ritenga sbagliata una sentenza, ma non basta la solidarietà umana?
E’ necessario portarlo in parlamento per dimostrargli solidarietà?
Ci può Casini spiegare perché ritiene così sbagliata quella sentenza tanto da non aver nemmeno bisogno di attendere l’esito dell’appello?
Come mai Casini è così corteggiato?
Forse solo perché è funzionale alla lotta a Berlusconi?
Se Cuffaro dovesse essere condannato in appello e poi la sentenza divenisse definitiva con la cassazione, Casini si dimetterà per manifesta incapacità di discernere tra bravi e cattivi politici?
E’ Cuffaro uno statista di tale livello che l’UDC e la Repubblica non possono privarsi di una mente così brillante?

Forse dovremmo cominciare a smetterla di pensare che i mezzi giustifichino i fini.

In questo caso, il fine è semplicemente non lasciare sul terreno nemmeno un voto, e quindi tutti i mezzi sono buoni.

Viva la famiglia, l’ordine e la legalità.
Sophia
3 novembre 2009 11:58
@ Sergio

inoltre, nel caso dell'intercettazione della conversazione tra Agostino Saccà e Mr B. del 20 dicembre 2007

http://espresso.repubblica.it/multimedia/1471644

non sono neanche così convinta che non ci sia proprio neanche un profilo di REATO di "concussione ambientale".

Che glielo abbiano fatto passare come semplice "malcostume diffuso" ... come il solito ... è un'altra storia ... ma che non ci sia per niente ... sarebbe se non altro da spiegare a noi cittadini che non ce ne intendiamo di leggi.

Perchè da quel che leggo:


la concussione è un reato commesso dal pubblico ufficiale o dall'incaricato di pubblico servizio.

La condotta incriminata consiste nel farsi dare o nel farsi promettere denaro o un altro vantaggio anche non patrimoniale abusando della propria posizione.

Tale condotta può esplicarsi in due differenti modalità: costrizione e induzione.

La costrizione è intesa nel senso di coazione psichica relativa, cioè essa implica la prospettazione di un male ingiusto alla vittima, la quale rimane tuttavia libera di aderire alla richiesta o di subire (eventualmente) il male minacciato.


L'induzione invece si realizza mediante comportamenti di sopraffazione del privato non direttamente riconducibili alla violenza psichica relativa (allusioni, silenzi, metafore) idonee a influire sul processo motivazionale del privato creando uno stato di soggezione psicologica.

In questo contesto, la giurisprudenza negli ultimi anni ha creato la figura di "concussione ambientale" che si ravvisa qualora il privato è indotto a compiere dazione, più che da un comprovato comportamento induttivo del soggetto pubblico, dalla convinzione di doversi adeguare a una prassi consolidata, cioè la convinzione che quella dazione o promessa costituiscano i soli strumenti per ottenere un concreto agire degli organi amministrativi.


La concussione rientra certamente tra i reati di cooperazione con la vittima in quanto il comportamento della vittima è determinante ai fini della configurabilità della fattispecie, infatti qualora non avvenisse la dazione o la promessa il reato non si configurerebbe.
Sophia
3 novembre 2009 10:56
@ sig. Lucio

non ho capito esattamente cosa non le torna:

il fatto che questo Governo abbia aumentato il numero dei Ministeri senza Portafoglio per Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 maggio 2009(Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 20 maggio 2009, n. 115)
conferendo all'on. Michela Vittoria Brambilla l'incarico di Ministro senza portafoglio in materia di turismo...

è un fatto verificabile da lei stesso in qualunque giornale. Io le ho lasciato il primo link che mi è risultato con i motori di ricerca, ma se quel link non le esce o non le piace provi lei stesso a cercare con google vedrà che la notizia che le è sfuggita le comparirà. Non me la sono inventata.

@ Sergio

lei ha perfettamente ragione quasi su tutto. Ma c'è un punto che non mi torna. non che pensi o voglia aver ragione ad ogni costo. Magari sono io che non afferro completamente i meccanismi del sistema in cui viviamo. Ma mi pare che in ogni altro Paese del MONDO quel che non viene perdonato al POLITICO che riveste incarichi pubblici di prestigio è quello di MENTIRE. Gli spasimi della D'addario di poco o nullo interesse sono serviti per impedire a chi mentiva a continuare a negare i fatti. E questo mi sembra un passo avanti verso il ripristino della verità.

Inoltre quel che esce dalle intercettazioni telefoniche pubblicate nel 2008 dall'espresso non sono così prive di interesse collettivo: si parla di scambio di favori. Voto in cambio di veline da sistemare per il tramite di Saccà.

magari non ci starà il reato.

Ma io credo che siano fenomeni che vadano comunque guardati in faccia per quello che sono, discussi e risolti con ridefinizione di LIMITI dei POTERI in un REGIME di CONFLITTO DI INTERESSE in cui viviamo.
Lucio Musto
3 novembre 2009 9:36
@ Gentile Sophia,

Ho letto anche l'intervento di Sergio 2 e penso che il suo argomentare sia assai più ampio ed esauriente di quanto avrei saputo fare io, mentre il suo link al sito de "La Repubblica" mi ha restituito solo un "not Found"... ma non importa.

Non importa perché, discutendo fra persone intelligenti quali siamo noi, ci assumiamo personalmente la responsabilità di quello che andiamo dicendo, ed essa responsabilità non è "poi" delegabile.

Per carità, non voglio accusare il prestigioso giornale di dire fesserie, anche se oggettivamente di inesattezza si tratta, (così come è oggettivo l'art. 95 della Costituzione che tratta l'argomento) perché un quotidiano, per di più di parte come è divenuto ultimamente la Repubblica, deve "volgarizzare" le informazioni per poterle dare in pasto anche ai suoi lettori delle fasce più umili e quindi (a costo di essere approssimativo) dice le cose così: "tanto per dare un'idea", e soprattutto "per meglio convincere"...

Ecco, noi questo non possiamo permettercelo. Noi, prima di dire le cose dobbiamo documentarci, ed essere sicuri di quello che affermiamo.

A meno naturalmente di schernirci premettendo per esempio: "... a badare a quello che semplicisticamente dice il giornaletto parrocchiale del mio paese..."
allora tutti capiscono... e nessuno ci bada.

Naturalmente non vale come scusante nemmeno il fatto che in giro per bar e circoli sportivi un sacco di gente parli per sentito dire, ed anche qui su "Di la Tua" si leggono risibili affermazioni e strafalcioni colossali.
Perché tutti siamo liberi di dire quello che ci pare, ma non possiamo poi pretendere di essere creduti!...

Con simpatia, e grazie di avermi letto

Lucio Musto 3 novembre 2009
________________________________________
sergio2
3 novembre 2009 1:27
Sophia, così rischiamo di preparare un minestrone insipido e nauseante.

Sono anch’io d’accordo con te che certi avvenimenti aiutano a capire: sono uno spaccato della nostra società e rivelano il mal costume diffuso. Ci mancherebbe.

Non si può però fare confusione tra le intercettazioni e il video di Marrazzo.

Questo stramaledetto video, realizzato commettendo reati, è la prova di un reato che Marrazzo ha subito. Non può essere distrutto e deve essere utilizzato per perseguire le “4 mele marce”. Punto e basta.
Il magistrato ha scoperto l'esistenza di questo video nell'ambito di intercettazioni sul traffico di droga.

Le intercettazioni sono strumenti di indagini investigative disposte dal giudice, in parziale deroga ai diritti costituzionali di ogni persona, e fin qui ci siamo, anche se stiamo semplificando.

Quando si registrano le conversazioni, si acquisiscono dati utili all’indagine per la quale le intercettazioni sono state autorizzate e dati non utili a nessuna indagine.
A questo punto si procede a dividere le une dalle altre.
La nuova normativa è molto più rigorosa, mentre la precedente normativa prevedeva genericamente l'acquisizione agli atti (sto sempre semplificando, diversamente ci vuole un trattato).

Accadeva, quindi, che negli atti depositati e notificati alle parti, quindi pubblici, restassero spesso conversazioni assolutamente private, magari colorite e significative per capire la qualità di certo nostro personale politico ma private, senza alcun rilievo per le indagini e che divenivano pubbliche, mentre sarebbero dovute restare segrete.

Non dimentichiamoci che un indagato gode del privilegio della presunzione di non colpevolezza.

Se riteniamo corretto che una persona indagata per un’ipotesi di reato subisca una condanna preventiva e aggiuntiva rispetto alle previsioni di legge e a un ipotetico processo che ancora neanche sappiamo se ci sarà o no, allora quanto vale tornare alla gogna e alle pene corporali, almeno ci liberiamo da principi che a questo punto sono solo ipocrite esibizioni melense; della serie “io non sono razzista, sono loro che sono negri”.

Se passa il principio per cui di una persona indagata, facciamo per truffa, debba essere reso pubblico tutto quello che salta fuori nelle sue conversazioni private intercettate, per esempio “ti è piaciuto cara come te l’ho leccata?” (non siamo lontani da casi reali), stiamo allora affermando che una persona per il solo fatto di essere indagata merita di avere inflitta una condanna.

Sarebbe un fatto discriminatorio e un’aperta violazione dei diritti dell’uomo in quanto una persona, fino a prova contraria innocente, solo per essere indagata sarebbe privata della propria vita privata, magari facendo le stesse cose che fanno altri che però non hanno avuto la sfiga di essere indagati.

Se invece pensate che una persona se è indagata qualcosa deve aver combinato, beh è un vostro problema e forse solo una bella indagine a vostro carico che vi tenga con il fiato sospeso per qualche anno vi potrà aiutare a rendervi conto che le cose non stanno così.
Sophia
2 novembre 2009 17:51
@ sig. Lucio

per quanto riguarda l'autorizzazione alle intercettazioni che spinsero poi quel magistrato a intervenire PRIMA che il video-marrazzo venisse comprato e distrutto ... non so dirle perchè sono state autorizzate. NON sono informata sui fatti. L'ho solo appreso dai giornali. se serve le copio il link dove l'ho letto.

@ sergio

credo che non siamo d'accordo solo su un punto ... per te l'oggetto di quelle intercettazioni sono solo fatti privati ... per me sono una prova del malcostume di INTERESSE POLITICO (=aiutano i cittadini a capire chi sono coloro che li governano).

il punto da chiarire semmai è un altro:

Come sono state reperite quelle prove?

in modo lecito o illecito?

se le aveva autorizzate un magistrato allora sono OK.

se sono il frutto di estorsione di 4 mele marce allora non sono ok.

ora vi devo salutare
Sophia
2 novembre 2009 17:39
@ sig. Lucio

per quanto riguarda la 1^ puntata che si era perso la rimando al caso della ministra esclusa ...

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(7 maggio 2009)
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/politica/elezioni-2 009-2/nuovo-ministro/nuovo-ministro.html

L'accordo al termine di un incontro al Quirinale con Berlusconi. Napolitano, via libera a nuove nomine Brambilla ministro del Turismo
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l'aggiunta del NUOVO MINISTERO senza portafogli per far star buona la rossa inizialmente esclusa è nato solo l/8 maggio 2009
sergio2
2 novembre 2009 17:35
OK, Sophia, per te sono donne “mute-servili”, è un giudizio politico che deriva dalle tue aspettative.
Ma è un fatto che un partito (o una persona nel silenzio del partito?) abbia ritenuto quella donna idonea a rappresentare le donne.

Se vogliamo fare un passo in avanti, se le donne vogliono fare un passo in avanti, sarà bene concentrarsi esclusivamente sulle tematiche care alle donne, o meglio, a una parte delle donne… e anche a tanti uomini.

Il numero dei ministeri varia perché la Riforma Bassanini del 1997 prevedeva 12 ministeri ma rimandava a nuove leggi da varare per decidere come accorpare i ministeri e riorganizzarli. Così, a distanza di anni, siamo ancora al balletto dei ministeri.
In Italia la regola è varare una riforma che demanda a successive leggi una serie di aspetti fondamentali per l’entrata in vigore della riforma stessa.
Risultato, le riforme diventano vecchie senza nemmeno essere applicate.

Sono poco interessato a discutere su quanto scrive Tizio e Caio, se le affermazioni non sono supportate da documenti.
Quando Carfagna annunciò che avrebbe querelato l’on. Guzzanti, quest’ultimo replicò affermando che avrebbe dimostrato quanto affermava.
Per quanto ne so quella denuncia non fu mai presentata. Fu un bluff? Carfagna fu convinta a lasciar perdere? Non lo sappiamo.
Però se io avessi le prove di quel che sostengo non aspetterei una denuncia per scodellare le mie prove: ne andrebbe della mia credibilità.
Ciascuno tragga la conclusione che vuole.

Ma, ripeto, è interessante discutere intorno a illazioni e reciproche accuse basate sul nulla? Possiamo giungere a qualche conclusione minimamente utile se queste sono le premesse?

Non è un giudice che decide, è la legge che lo impone e il giudice applica la legge.
Ciò che non è penalmente rilevante per un giudice non conta poiché il suo compito non è moralizzare la vita pubblica ma semplicemente (e sarebbe già abbastanza) applicare la legge.
Non può un giudice derogare ai suoi compiti istituzionali perché l’opinione pubblica ha il diritto di sapere.
E il fatto che talvolta i giudici siano poco attenti all’organizzazione degli uffici che dirigono, al punto che sono sistematiche le “fughe di notizie” e non si riesce mai a comprendere come avvengano e chi siano i responsabili, è anche questo motivo di quella perdita di credibilità che investe l’ordine giudiziario.
Da questo a scatenare strumentalmente una battaglia politica per imbavagliare la magistratura e la libertà d’informazione il passo è breve. Quando ci sono interessi da tutelare e non sempre tutelabili alla luce del sole.
Lucio Musto
2 novembre 2009 17:22
@ Sophia 2 novembre 16.20

Chiedo scusa, ma non ho capito:

"... il Presidente della rep abbia dato una mano al Premier più ricattato del pianeta prima aumentando un Ministero..."

e più oltre:

"... per quanto riguarda Marazzo hanno fatto benissimo i magistrati ad intervenire per impedire un reato..."

che c'entra il Presidente della Repubblica col numero dei ministeri?... e da quando in qua la magistratura fa opera di prevenzione al crimine?... non si chiamavano ronde e vigilantes, quelli?...

Scusi la mia poca informazione.

Lucio Musto
yannis
2 novembre 2009 17:18
Ero convinto che un Organo Istituzionale avesse recentemente sentenziato che da parte di Berlusconi non vi fosse stato alcun abuso dei voli di Stato. Sicuramente si saranno sbagliati, forse non erano i soliti akkulturati con il secchio in testa che hanno solo una cosa in testa l'antiberlusconismo, non sanno il perchè ma ne sono convinti, forse per darsi un tono? D'Alema lo ha apertamente affermato "la parte migliore ha votato per l'oposizione" e loro ci hanno creduto. Mi fanno venire quando vado a pescare , pasturo ed i pesci arrivano.
Sophia
2 novembre 2009 17:10
P.S.

prima di essere accusata di Vilipendio ... vorrei precisare che nell'articolo da me citato in precedenza, l'On. Guzzanti stesso precisa la "smentita" da parte di Napolitano senza per questo modificare nulla di quello che aveva scritto in precedenza:
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http://www.paologuzzanti.it/?p=1036


Archivio del 4 agosto 2009
di paolo Guzzanti:

"QUESTO ARTICOLO HA PROVOCATO UN TERREMOTO POLITICO VISIBILE SULLE PRIME PAGINE DEI GIORNALI E TELEGIORNALI, ANCHE PER UNA SMENTITA DEL QUIRINALE....

...Il resto è cronaca. .... Ciò è avvenuto in concomitanza delle voci, che io ho potuto verificare come purtroppo attendibili, secondo cui un famoso direttore ha mostrato e fatto leggere a un numero imprecisato di persone i verbali che tutti i direttori di giornale hanno, ma che avrebbero deciso di non usare su sollecitazione del Presidente Napolitano.
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Altri esempi di intercettazioni che non contenevano "reati penali" ma che ci hanno permesso di capire meglio il malcostume di chi ci governa:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Pronto-Silvio-sono-S acca/1917587

In quali casi è lecito pubblicare e quale no?
Sophia
2 novembre 2009 16:20
@ Sergio

No, certo. Non spettava al Presidente della Rep. discutere l'opportunità o meno di una candidatura. semmai alle donne dello schieramento che mi sembrano abbastanza "mute-servili" in questo senso ... e non è da questo tipo di donne mute che ci possiamo aspettare delle richieste di chiarimento da parte del SELEZIONATORE.

Mi riferivo a quel che afferma l'On. Guzzanti nel suo Blog (non mi risulta sia stato mai querelato). Lui sostiene che il Presidente della rep abbia dato una mano al Premier più ricattato del pianeta prima aumentando un Ministero (quello del Turismo) pur di placare le ire furibonde della rossa che fece carriera nei night la quale, in quanto esclusa, avrebbe potuto diventare un problema ... poi con "pressioni" (così riferisce l'On. Guzzanti) per far distruggere "le prove" che avevano una loro rilevanza ... sicuramente non penale ... ma di malcostume generale.

Tipo quelle che furono intercettate dalla guardia di Finanza al 31 dicembre 1986 e che allora non costituivano reato e dunque non furono mai pubblicte da nessuno ma che circolano OGGI e tornano utili per capire un fenomeno-personaggio:

http://brionews.com/cont/art/20080701-intercettazione-berlus coni-dell'utri.html

per quanto riguarda Marazzo hanno fatto benissimo i magistrati ad intervenire per impedire un reato.

dico solo che la stessa magistratura non doveva (secondo me ... ma non sono un giudice) distruggere quello che avrebbe potuto mettere fine ai "si dice" se ne è parlato ecc...

Detto in altri termini la gente ha diritto ad indignarsi e a volere sapere come si seleziona la classe politica. E se ne dovrebbe parlare di più invece che mettere tutto a tacere
sergio2
2 novembre 2009 16:00
Sophia, mi sembrava di aver già spiegato perché ho etichettato l’attacco alla Carfagna come un comportamento in perfetto “stile maschilista”. Rivedi quanto ho scritto il 30 e 31 ottobre.

Per la cronaca, questi attacchi giunsero all’indomani della nomina, non in conseguenza di una attività ministeriale ma sulla base di indiscrezioni sulle incertazzioni – ritenute non penalmente rilevanti e quindi non pubbliche – e di quel che altri riferirono con mezze parole e allusioni su quelle intercettazioni; notizie di stampa che furono riprese e ampliate da organi di stampa straniera con aggiunta di altri dettagli che sulla stampa nazionale non erano ancora comparse. Chi fornì quegli ulteriori dettagli? Quanto rispondono al vero?

Ho dunque sottolineato che una politica basata su secchiate di merda, dossier più o meno segreti, colpi bassi a forza di indiscrezioni e illazioni… non è gran cosa: per quanto mi riguarda non è politica, ma metodi di lotta per il potere fine a se stesso. Metodi tipici della peggiore tradizione maschile.
Si utilizzano strumentalmente questi avvenimenti per fini di lotta per il potere e non per cambiare le cose.

Insomma, la solita gestione liberatoria dello scandalo: lo scandalo diviene un semplice rutto!
Non serve certo, lo scandalo, da segnale, facilmente decifrabile, che non è più rinviabile un esame attento sulle regole politiche, un nuovo modo di intendere la politica, una nuova cultura politica.

Ripeto, quella nomina (come tante altre) è stata un’altra occasione persa per porre con forza il problema della trasparenza delle nomine.

Pensa per un attimo al Presidente della Repubblica.
Se avesse detto no a quella indicazione, o chiesto motivazioni, sarebbe passato per un retrogrado con pregiudizi nei confronti di una donna solo per i suoi trascorsi nel mondo dello spettacolo.
Si tratta infatti di una donna, deputato dal 2006, che nel suo partito rivestiva incarichi di “prestigio” già dal 2004: “Coordinatrice Regionale di Azzurro Donna Campania”.
Se per il partito di maggioranza relativa e per le donne di quel partito, Mara Carfagna è idonea a rappresentare le “istanze femminili” chi sono io per dire che non lo è?
Affermare che non lo sia diviene un fatto interno allo scontro politico, estraneo alle funzioni proprie di chi riveste la carica istituzionale di Pres. della Rep.

Ancora una volta dovremmo forse discutere di regole, comprese le regole "democratiche" di vita interna a un partito e le regole per la selezione del personale politico.
Ma ti sembra che a qualcuno interessi il discorso intorno alle regole?

Riguardo al caso Marrazzo, sono intervenuto nella discussione sulla Democrazia a proposito degli scheletri… ricordi?
E ho concluso quel mio intervento ricordando l’art. 648 del codice penale (ricettazione): sarebbe interesante che qualcuno si andasse a leggere cosa recita questo articolo del codice penale.

Riguardo al video su Marrazzo, scusa ma non capisco il tuo stupore quando scrivi
“Che la magistratura intervenga solo per IMPEDIRE di distruggere il video che stava per acquistare Marrazzo…”
Scusa, ma cosa pretenderesti che la magistratura disponga la distruzione di una prova di reato?
Sarebbe un illecito gravissimo.
Sophia
2 novembre 2009 14:48
Errata corrige ... era per il sig. Lucio e non Sergio
Sophia
2 novembre 2009 14:47
P.S. @ Sig. Sergio

ma secondo lei non è un "risvolto patologico grave" perdere il senso del pudore di fronte agli AEREI DI STATO usato per trasportare minorenni e escort a gettone fisso ai festini di villa certosa?

boh ... sarà come dice lei ... ma secondo me ci sono 73enni ridicolissimi come woody allen che fanno ridere e bene alla società ... ma ce ne sono altri non solo ridicoli ma pure inquietanti per la "corruzione" e immoralità dilagante che stanno portando nella nostra società come "carattere" PERMANENTE e NORMALE
yannis
2 novembre 2009 14:37
Dotta disquisizione,
premesso che a volte ci sono certe nonne mgliori delle figle e delel nipoti che centra quel discorso rintorcinato. La questione in Italia è questa: c'è una colaizione che ha vinto le elezioni del 2008 e starvinto le succsssive e viene guidata da una persona che da fastidio in quanto appena entrata in politica si è inciuciato tutti quelli che ha trovato. I vecchi volponi soino roimasti con il cyulo per terrra.Berlusca nonostante oltre 100 processi no è stato mai condannato:che abbia sempre comprato i giudici? Non diciamo fesserie, dimostriamoci almeno un avolta persone intellligenti e non marionette. Oltre alla colazione che ha vinto c'è la bada dei sbandati che ha perso in quanto hanno dimostrato, in due anni, di essere capaci solo di accaparrarsi poltrone, foraggiare gli amici degli amici ed aumenrae le tasse. OLTRE A CIO? L?ARMATA BRANCALEONE NULLA A FATTO. ANZI HA FATTO PENA.Presa la batosta si sono messi un secchio in testa e non vedono più nulla. Ora costoro guidati dai Veltroni, Di Pietro, Rutelli che ha in valigia 50 casacche, Casini ed altri dell'estrema sinistra che nulla rappresentano si sentono estromessi e stanno cercando in ogni modo, anche il più ignobile, di sovvertire quello che il popolo ha deciso. sono rocorsi anche a Sartori ch eha dato una lucida lezione di matematica impostata sul nulla. Be fatevene una ragione , almeno per 5 anni e non abbiate invidia se Berlusconi si circonda di belle donne, meglio quelle gnocche che certi tipi che girano per Roma. E' questione di gusti e di moralità, che abbia colpa di non andare a donne usando l'auto blu con autista? Avrò fatto qualche errore ma c'è òa mia segretaria che ha fretta.
Sophia
2 novembre 2009 14:36
volevo scrivere "Basta che funzioni" ... spero si sia capito uguale
Sophia
2 novembre 2009 14:33
Speriamo che abbia ragione lei e che non ci sia nulla di cui preoccuparsi ... a proposito ha visto "Basti che funzioni?"

Le è piaciuto?

Anche a me Woody Allen sta simpatico perchè è uno che sa NON prendersi troppo sul serio.
Lucio Musto
2 novembre 2009 14:24
@ Sophia 2 novembre 14.00

Per quanto ne so io (ma non sono uno psicologo qualificato), il fan è una persona, normalmente normale, che vede nell'oggetto della sua esagerata ammirazione, quel "qualcosa in più" che avrebbe voluto essere lei stessa, e che invece (per condizionamenti culturali, modaioli o di altra natura...) non riesce ad essere.

Il "fanatismo" quindi è sì, una turbe psicologica, ma non necessariamente con risvolti patologici gravi. Per convincersene, basta osservare uno stadio, o il concerto di qualche big della musica...
Il pubblico è fatto di persone normali (per lo più) che in quell'occasione... si lasciano un po' andare.

Chi è il 73enne più ridicolo della terra?... Woody Allen?... diciamo che di anni ormai ne ha quasi 74... essendo nato il 1° dicembre...
ma francamente devo dire (io non sono affetto da alcun fanatismo!...) che fra i tanti, è quello che mi diverte di più!... e quindo sono contento che sia il numero Uno!

Cordialità!

Lucio Musto
Sophia
2 novembre 2009 14:00
Già in altri post sempre di questo topic avevo toccato al volo un argomento su cui però non ho grandi informazioni: i/le fan ciechi/e sono così di loro o lo sono diventati/e dopo opportuni corsi di manipolazione?

Ho notato infatti molte analogie fra le fesserie che scrivono i fan del 73enne più ridicolo della terra e quel che viene insegnato nei GRUPPI CONTROVERSI, tra l'altro, da quel che mi raccontano, tutti identici gli uni dagli altri.

Per quel che mi hanno raccontato e per quel che ho avuto modo di constatare io stessa dal materiale didattico che distribuiscono, gli indottrinati rispondono secondo un frasario "pre-impostato" consegnato dal coach di turno.

La risposta più gettonata a qualunque obiezione-critica è quella che fa leva sulla PRESUNTA INVIDIA ALTRUI.

Come se non ci fosse niente su cui vale la pena soffermarsi e discutere insieme e tutto debba essere banalizzato ad una MERA questione di invidia nei confronti di chi non solo non saprebbe conquistare neanche mia nonna ma deve ricorrere ai ruffiani per farsi portare un po' di mercenarie a gettone fisso che gli regalano l'illusione della conquista
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