Commenti
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Giuseppe P. 7 luglio 2005 0:00
Marco, spostare la vicenda su pseudo questioni di uso della
lingua italiana è un po' avvilente. E'
come aver finito le nobili-cartucce della ragione, e
lanciare le pietre dell'irrazionalità.
Comunque, in simpatia, ti chiedo quale grammatica o quale
docente ti abbia convinto sulla necessità degli accenti di
"qua" "fa" (che accetta l'apostrofo,
nel caso della seconda persona singolare di FARE),
"va" (idem per fa). "Come fà a cadermi
su questi svarioni?" L'uso di
"," ed "e" non rappresenta un errore
grammaticale. Come l'uso di "ed etica",
"e etica". Come non è obbligario scrivere
una amica invece di un'amica. E' come se
tu ad un certo punto, abbia abbandonato i contenuti, e ti
sia messo alla esclusiva ricerca di possibili errori.
REGOLA PER GLI ACCENTI: Quando si scrive, di
solito non si segna l'accento tonico delle parole: è
obbligatorio quanto l'accento tonico cade
sull'ultima sillaba, cioè sulle parole tronche e in
alcuni monosillabi per distinguerli da altri con diverso
significato: in questi casi l'accento è grafico.
MONOSILLABI (PER DISTINGUERE DA) è
("e" congiunzione) ché congiunz.
("che" pron. e congiunz.) dà verbo
("da" preposizione) là avv. ("la"
articolo) lì avv. ("li" pronome) né
congiunz. ("ne" pronome) sé pronome
("se" congiunz.) sì avv. ("si"
promome) tè bevanda (te pronome). Inoltre,
su qui e qua l'accento... non va. Mai. Su fa, può
andare l'apostrofo se parliamo in 2pers singolare.
"Fai tu" - "Fa' tu" MA
MAI. "Un'ora fa". Senza accento,
non esistono altri monosillabi come "fa" con
diversa funzione... ergo l'accento non va posto (può
esistere "fa" seconda persona singolare presente
di fare, ma abbiamo già detto che in quel caso, va
l'apostrofo).
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Alex 6 luglio 2005 0:00
Marco, "su qui, quo, qua l'accento non va"...
lo sanno anche i fermenti lattici!
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Marco 6 luglio 2005 0:00
Per la prof.ssa Franca C. Gentile sig.ra Franca,
sono quì a chiederle con questa mia ,un suo giudizio
tecnico su quanto letto in questo forum. In particolare
le volevo chiedere se, nei molteplici interventi del Sommo
dino ,lei avesse ravvisato o meno degli errori
grammaticali. Io penso di averne trovati parecchi, tipo
la mancanza cronica degli
accenti(qua,fa,sta,va....),l'uso della congiunzione
"e" insieme alle virgole ,usare "e" e
non "ed" quando la parola dopo inizia con una
vocale giusto per fare qualche esempio. Il suo
inervento è stato di tipo professionale e non è minimante
entrata nel merito della questione. Per questo io le
chiedo gentilmente un suo parere tecnico in merito agli
interventi del sig dino. La ringrazio anticipatamente
ed in fervida attesa di un suo cortese riscontro che
faccia luce e giustizia,la saluto cordialmente.
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Dino 6 luglio 2005 0:00
Sì, forse ho una certa dose di masochismo... o forse
semplicemente mi rivolgo principalmente a lei perché da un
suo editoriale è nato il dibattito. Spero non se ne sia
già dimenticata. Sproloquia nuovamente riutilizzando
contro di me le cose di cui l'accuso: incredibile la sua
disonestà intellettuale. La democrazia o se
vuole il dialogare rispettoso (e non prevaricatore e
insolente) entra in ogni cosa. Sono allibito nel sentirle
dire che la democrazia è ridicola, anche se solo in un
forum. Ma da lei ormai non mi aspetto altro. Se i forum
dell'ADUC derogano a queste semplici regole è davvero
un grosso problema. Condivido così poco le posizioni
dei radicali, spesso solo ideologiche, contraddittorie e
irrispettose del pensiero altrui (veda le posizioni sui
Cattolici, il Vaticano e spesso contro la sinistra
italiana), che per me sarebbe drammatico essere considerato
tale. Non volevo offenderla accostandola ai radicali,
ma solo qualificare il suo modo di pensare e di rapportarsi
con chi non è d'accordo con lei. Se preferisce sentirsi
fascista, faccia come crede. Guardi che è lei ad
accusarmi e ad avermi accusato di sapere cosa
"pensavano gli astensionisti, tutti", cosa che non
ho mai affermato. Mi citi una mia frase in questo senso
invece di lanciare "FALSE" accuse. Il suo
illuminato parere è che sia stata l'indifferenza a
travolgere il referendum, il mio è che una parte
consistente (non mi arrogo la competenza di stabilire
percentuali) lo ha invece affossato volontariamente. Ma
questi sono pareri, giusto? Se io affermassi, senza
dimostrarlo, che i referendari (lei compresa) si sono
scagliati contro la legge 40 perché collegati ai forti
interessi economici che girano attorno a PMA e staminali,
probabilmente mi accuserebbe di dire idiozie e falsità.
A lei invece è permesso dire che l’Italia e
Vaticano sono praticamente la stessa cosa… Ecco ciò che
ha scritto: "Con i tanti Paesi che favoriscono e
supportano la ricerca, perché investire in Italia, sede
distaccata del Vaticano". Ultimamente rinnega questa
frase o cerca di ammorbidirla, la capisco. Tuttavia,
ciò che ha scritto le sembra un'opinione? O è invece
un'affermazione precisa che spiega perché non si
investe in Italia? Ma riesce a capire la differenza
tra opinione (non sopporto il Vaticano! I cattolici hanno
tutti i paraocchi! Gioca meglio la Fiorentina
dell'Inter!) e menzogna? Dimostri quello che dice o lo
ponga come paura o dubbio, altrimenti inganna chi la legge.
Argomentare, signora Poretti, argomentare, senza slogan
"radicaloidi". Sui costi della PMA le
ho citato dati e fonti: se li rilegga e mi risponda, se
vuole. Il fatto che non le piacciano non li invalida
(anzi...). E' la storia dell'ultima
parola che è "infantile", come dice lei;
preferisce parlare da sola? Si trovi un bello
specchio...
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Donatella Poretti 6 luglio 2005 0:00
Caro professor Dino, giacche' anche Lei ha deciso
di dare i voti e di stabilire come si deve rispondere e come
si deve intervenire, le replico per l'ultima volta, con
tutta sincerita' ho cose migliori da fare. Le
ripeto per l'ennesima volta che in quell'articolo
che l'ha tanto infastidita esprimevo opinioni e fornivo
una mia analisi del voto e del non voto. Non aveva nessuna
pretesa di essere un'equazione algebrica e tanto meno la
Verita' Assoluta. I pareri e le opinioni possono essere
non condivisi e controbattuti, ma non possono essere
definiti come menzogne. I pareri non sono veri e falsi, ma
appunto pareri, al massimo non condivisibili.
Percio' se io ritengo che il Vaticano abbia, abbia
avuto, e temo avra' un peso eccessivo nella politica,
nelle leggi e nelle decisioni dello Stato Italiano, lo
scrivo e continuero' a pensarlo, che le piaccia o meno.
Non e' d'accordo? Pace. L'ha scritto anche Lei e
cosi' siamo pari. Chi ci legge si sara' fatto una
sua idea e molto probabilmente sara' diversa dalla sua e
dalla mia. Il "succo del dibattito" per
me era quello, e mi sembrava che gli interventi di quello
parlavano. Democraticamente (parola grossa per un forum,
perfino ridicola) l'ho scritto e democraticamente tutti
hanno detto liberamente la sua, non ho obbligato nessuno a
intervenire come volevo io (la possibilita'
antidemocratica di cui mi accusa). E se crede che a furia di
ripetere la parola radicali come fosse un'offesa si
sbaglia, se mi vuole offendere mi dia della fascista
(accezione neutra sia per politiche di destra che di
sinistra). Sul farmi bella con la prof.,
sinceramente neppure alle elementari ricordo frasi del
genere, percio' stenderei un velo pietoso, la caduta di
stile stavolta e' tutta sua. Sui dati della
PMA, i dati falsi Lei neppure li ha forniti ha solo sparato
una stima basata su chissa' quali calcoli e quali fonti.
Infine, io non ho mai scritto "che gli
astensionisti vacanzieri sono stati la maggioranza dei non
votanti", io ho ripetuto che non si puo' sapere
come la pensavano le persone che non sono andate a votare,
percio' non sono tutti vacanzieri, non sono tutti
astenuti cronici, ma non si puo' neppure dire che sono
stati tutti consapevolmente astensionisti per non far
decadere le parti in questione della legge 40.
Potranno essere fatti degli studi e delle analisi di quel
non voto, ma vedra' che le varie componenti resteranno
tutte. Percio' questo e' un esempio delle sue
falsita', cita delle frasi mai scritte e le ridicolizza.
Tra l'altro se quell'editoriale l'avesse letto
senza il paraocchi la mia interpretazione e preoccupazione
maggiore stava nell'indifferenza che ha travolto il
referendum. Le vacanze almeno sarebbero state una scelta
consapevole e di rifiuto. Comunque se vuole
l'ultima parola, la prenda, io tornero' a scrivere
se ci saranno altri interventi che valutero'
interessanti, anche se e quando intendessero bocciarmi o
rimandarmi a settembre. Spero non lo prenda come un
atteggiamento fascista quello di decidere a chi e
perche' intervenire e rispondere, e' una
liberta' tipica delle democrazie... Non comprendo,
tuttavia, perche' Lei insista a voler parlare con una
ignorante e maleducata come me, masochismo?
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Dino 6 luglio 2005 0:00
Signora Poretti, immagino che l'intervento della
professoressa l'abbia contrariata così come quello del
signor Enrico giorni fa: tutti quelli che dicono qualcosa
che sia a lei contrario ovviamente sbagliano e la
infastidiscono anche se non entrano nella questione.
Sinceramente mi meraviglia che abbia usato solo la facile
ironia e non l'insolenza. Nella sostanza mi
pare che le sia stato suggerito di dire quello che vuole, ma
con più ragionamenti e meno attacchi personali. Ha mai
pensato che questo è il modo corretto di porsi? Si è
accorta di non aver quasi mai risposto a precisi dati e
argomentazioni? Qualche esempio tratto dal suo ultimo
“memoriale”. Trova volgare parlare di pena di morte
(tema tra l'altro introdotto da altri ma perfettamente
calzante nel dibattito in quel momento), ma non altrettanto
volgare equiparare lo Stato Italiano al Vaticano o tentare
di definire, sbagliando clamorosamente come spesso le
capita, atei e credenti, e altre chicche: gli argomenti del
dibattere li stabilisce lei? E' lei insomma che fa e
disfa, gli altri sono incompetenti e disonesti.
"Il succo del dibattito è..." afferma in seguito
con saccenteria. Mi permetta due domande. Prima. Chi
stabilisce qual è il succo del dibattito? Lei, come al
solito molto democraticamente (tipico dei radicali).
Seconda. Perché non ha mai parlato prima di “succo del
dibattito” e lo tira fuori adesso? Vuol farsi bella con la
prof.? Guardi che il tempo degli esami dovrebbe essere
finito anche per lei... Le ricordo, tra l’altro, che
il forum l’ho aperto io, e il problema che avevo posto non
era "l'embrione è vita o no?" o "come
fare scienza", bensì esattamente ciò che ha scritto
anche la prof.: come non si dovrebbero scrivere articoli
usando la menzogna! Per fortuna la mia lettera è
ancora lì a far bella mostra di sé e a testimoniare che
chi non sa argomentare ma spara "disonestamente"
è proprio lei! Se poi qualcuno durante il dibattito
ritiene di introdurre altri temi, lo faccia e gli altri
rispondano se lo ritengono (vedi aborto). Si può certamente
tentare di riportare il dibattito sul discorso principale,
nessuno però, nemmeno lei, dovrebbe permettersi di parlare
di disonestà di cui in questo modo accusa praticamente
tutti (anche se stessa). Continuiamo a esaminare
ciò che ha scritto? Bene. Di che dati falsi parla?
Dei suoi immagino, magari proprio quelli relativi al costo
della PMA... Oppure, spieghi come fa a essere tanto
illuminata da aver stabilito con certezza (unica in Italia
assieme a un pugno di radicali) che gli astensionisti
vacanzieri sono stati la maggioranza dei non votanti? Questi
li chiama dati veri e inoppugnabili? Queste sono le
menzogne (disoneste, come dice lei) di cui l'accuso fin
dal suo editoriale!
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Alex 6 luglio 2005 0:00
Insomma, promossi, bocciati o rimandati a settembre??
Ci mancavano pure i voti!
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Donatella Poretti 6 luglio 2005 0:00
Gentile signora Franca, o meglio davvero, signora
professoressa, i suoi voti non hanno alcun senso se non
entra nel merito del dibattito e soprattutto se non verifica
i dati che vengono portati a sostegno delle proprie
tesi. Io non cosa insegni ai suoi ragazzi, ma non credo
che si soffermi solo sulla forma. Francamente spero
insegni loro di voler portare avanti le loro idee e i loro
principi argomentandoli, anche con fervore, ma senza citare
dati non veritieri solo per impressionare
l'interlocutore. O peggio ancora spostando il tiro. Un
esempio? Quando con modi apparentemente gentili si fa vanto
della difesa della vita, e percio' anche
dell'embrione, e si tira in ballo a sostegno della
propria tesi l'esser contrario alla pena di morte,
francamente suscita una reazione di cambio del livello della
discussione, che francamente trovo molto volgare. Il
succo del dibattito cara professoressa e' se la scienza
debba proseguire ad indagare e a ricercare le cure per
malattie ad oggi incurabili, con dei limiti e delle regole,
oppure se la scienza debba essere subordinata alle scelte
morali di alcuni. Il dibattito potrebbe essere
interessante se si avesse voglia di entrare nel merito di
quali limiti e di quali regole, se invece si limita al
contrapporre un solo NO su tutto, il dibattito muore, e le
argomentazioni razionali non hanno piu' senso. Se
si cerca di riaprire un dibattito grazie ad un referendum, e
si ottiene come risposta la legittima, ma facile scelta di
annettersi la quota di astensionisti cronici e vacanzieri, e
si cerca anche di dimostrare cosa pensavano gli
astensionisti, tutti, sara' anche un modo cortese e
formalmente ineccepibile, da 10, ma nel merito
disonesto.
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Franca C. 6 luglio 2005 0:00
Casualmente sono entrata nel vostro forum e ho notato che il
dibattito, dapprima teso a dimostrare tesi contrapposte, ha
poi preso una piega differente. Essendo una docente di
lettere, mi sono fermata come "osservatore
esterno" e ho voluto verificare la correttezza
dell'argomentare al di là dei contenuti sui quale non
desidero pronunciarmi. Insomma, che vi piaccia o meno (i
ricordi scolastici non sempre sono gradevoli), intervengo
come docente che insegna anche retorica, cioè l'arte
del saper usare i linguaggi verbali. Argomentare
significa chiarire e sostenere la propria tesi (confutare:
tentare di invalidare le tesi altrui) con
"argomentazioni" che devono seguire determinate
regole fondamentali come la veridicità dei dati e la logica
dei ragionamenti. In una società civile e democratica,
dove non dovrebbe esserci sopraffazione, insisto con i miei
studenti sull'importanza di alcune norme nelle
discussioni per non scivolare in atteggiamenti
totalitaristi. - E' scorretto "l’argomento
di forza" che consiste nel minacciare i sostenitori di
un'opinione diversa, attaccando magari la persona e
distogliendo il dibattito dalla questione contesa. Spesso si
ricorre a questa forma di violenza quando ci si sente
frustrati perché incapaci di sostenere il proprio
pensiero. - E' errata la "petizione di
principio", presupporre cioè fin dall'inizio che
tutti devono essere d'accordo senza affidarsi al
ragionamento e ai dati. - E' errato nella
confutazione sviare i discorsi o "attaccarsi" solo
a una parte dei dati dell'avversario. - E'
errato "l'argomento di autorità", cioè
tentare di avvalorare le proprie tesi citando persone
(magari ad effetto perché conosciute dal grande pubblico)
ma che non sono autorità nel campo in questione. Ci
sarebbe altro da aggiungere, ma credo che possa bastare
così. Esprimo pertanto il mio giudizio, limitandomi alle
ultime persone intervenute. - Il signor Dino ha usato a
volte toni accessi (spesso in risposta a provocazioni), ma
ha rispettato le regole cercando di smontare con i dati e i
ragionamenti (condivisibili o meno) le prove avversarie.
- La signora Poretti tende a "svicolare" cioè a
non vedere i dati che dovrebbe confutare e attacca solo
parti del discorso avversario. Spesso è provocatoria e
aggredisce personalmente. - Il signor Giuseppe si
sforza di dimostrare ciò in cui crede anche se non sempre
le argomentazioni sono efficaci, e anche lui talora attacca
personalmente. - Altri interventi li giudico gravemente
insufficienti da un punto di vista retorico per violenza,
volgarità pesanti e ingiustificate e incapacità di
argomentare.
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Dino 5 luglio 2005 0:00
Signor Giuseppe, nessun problema: pensi quello che
vuole sugli embrioni. E' un suo sacrosanto diritto!
Sta di fatto che per ora la legge 40, di uno stato
democratico, li difende e non siamo in pochi a pensare che
sia giusto così. Rimanga nella sua pace e nelle sue
convinzioni. Per quanto riguarda la 194, le posso
aggiungere che io rispondo sempre a chi mi interpella, le
domandavo (non mi è parso scortesemente) perché deviare il
discorso quasi esclusivamente sulla 194 quando il tema era
un altro. Però non mi si venga a dire che sono stato io a
prendere l'argomento. In verità, mi è sembrato
lei un po' stizzito (che il suo veleno si veda non lo
rende meno tossico), oltre che maleducato quando ha parlato
di schizofrenia. Se le dico che non c'è legame tra
la 40 e la 194 è perché lo penso (di che malafede parla?
Onestamente non la capisco); lei è libero di pensare il
contrario, e se vuole di dimostrarlo. Vede, caro
Giuseppe, lei rischia di confondere la scortesia e
l'insolenza di molti in questo dibattito, con la
passione con cui si vogliono dimostrare le proprie tesi.
Tra persone oneste, dovrebbe bastare una dichiarazione come
questa: non è mia intenzione far cambiare idea a nessuno!
Se siamo stati qua a discutere è perché ciascuno
aveva qualcosa da dire e da argomentare, anche con
vivacità. A che cosa serve dibattere con chi è
d'accordo con noi? A darsi pacche sulle spalle e a
sorridersi compiaciuti? Tuttavia, bisogna stare
attenti, ne sono convinto, a non passare dalla foga e
dall'ardore con cui si sostengono le proprie idee, alla
maleducazione anche rozza che ho sentito in questo forum:
vuole negarlo? La saluto e la ringrazio per i suoi
interventi (non tutti, non tutti...).
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Giuseppe P. 5 luglio 2005 0:00
"per caso non ricorda di essere stato lei a introdurre
il tema parlando di zie e aborti clandestini? Memoria
corta?" E Lei ha risposto, voleva restare
quello che aveva l'ultima parola sull'argomento?
Dire che la 194 non è legata alla 40... è una boiata
enorme con una buona dose di malafede. Lei forse
non vuole accettare il fatto che gli altri abbiano una
visione differente delle cose. Può ritagliarmi tutto quello
che vuole e presentarmi quello che vuole... dimostrare
quanto è bravo e onesto (di facciata, anche perche i Suoi
post, al contrario di quello che vuole far credere, sono
disseminati di stizza e veleno sottile, la differenza è che
il mio veleno si riconosce subito), alla base di tutto
c'è il concetto morale di embrione. E sul concetto
di embrione io ho la mia idea.
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Dino 5 luglio 2005 0:00
Signora Poretti! Il mio intento era di allontanarmi ma
lei vergognosamente, come i "topi in una barca che
affonda", ritorna a galla per mettere un suggello di
bassissima lega al dibattito. Non si meraviglierà se le
dico che avevo il sospetto che l'avrebbe fatto.
E' proprio perché esistono persone insolenti come
lei, incapaci di controbattere e di usare argomenti seri che
mi sono allontanato. E’ lei che ha sempre citato articoli
e numeri ridicoli senza poi avere il coraggio e la
possibilità di difenderli: si ricorda la guerra degli
articoli? Faccia qualcosa per la sua memoria, la prego.
Quando non sa cosa rispondere, insulta e ritorna alla
suo cavallo di battaglia, la menzogna: è questo che lei
chiama forza della ragione? Non sono mai stato né volgare
né offensivo, ho solo posto questioni e cercato di
difendere le mie posizioni, con forza: ho sbagliato? Certo,
avrei invece dovuto chinarmi al suo eccelso pensiero e darle
ragione: è questo che desiderano i totalitaristi e gli
incapaci. Non mi vanto ne ostento la mia cultura, ma in
questo caso rivendico la mia "cultura del
rispetto" che lei non sa nemmeno dove sta di casa.
"Ti auguro di soffrire", "argomentazioni di
merda", "schizofrenia", "idiozie a
ripetizione" sono solo alcune tra le tante frasi
offensive che mi sono state rivolte. Perché non si è mai
rammaricata di questo? Perché non ha dato un cenno di vita
per moderare il dibattito (come hanno fatto altri anche a me
contrari)? Se questa è la politica sua e dell’ADUC,
c’è proprio da vergognarsi. Si sfoghi pure,
signora Poretti. Forse non si è ancora ripresa e fatica a
rendersi conto che non ho alcun bisogno di fare comizi e che
il referendum ha visto andare a gambe all'aria tutte le
sue certezze. Capisco la sua frustrazione e la
compatisco. L'unica cosa che le rimane è imprecare
contro il Vaticano, contro i no, contro gli astenuti e
contro quelli che, nonostante non ne avessero bisogno, si
sono dichiarati disponibili a dialogare con lei. Non
le resta che guardarsi allo specchio e parlare con la sua
immagine: non la contraddirà mai e vivrà felice.
Io avrò granitiche certezze (che in realtà metto in
discussione anche nei dibattiti...), ma è un vanto poter
dire che difendo la vita; anche lei ha cercato, poveramente
e male, di far valere le sue altrettanto granitiche certezze
(che non vuole mettere in discussione), ma per difendere
quella che io reputo morte. Se la sua più grande
aspirazione è quella di aprire un dibattito su spermatozoi
e masturbazione, lo faccia e ci si butti a capofitto: forse
sono argomenti sui quali è più esperta e che le si
addicono maggiormente.
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Donatella Poretti 5 luglio 2005 0:00
Dopo aver sfoggiato tutta la sua cultura, le sue
informazioni fatte di ritagli di giornali, la sua cortesia
che sembra invitare al dibattito mentre il solo interesse
e' quello del comizio e dello sparare contro qualsiasi
cosa sia per lui eticamente sbagliata, scappa
"anche" il signor Dino e le sue granitiche
certezze. A rivederla nella prossima battaglia contro
la masturbazione e la strage di spermatozoi. Nel dubbio
siano vita, persone, individui, bambini..., io li
difenderei!
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Dino 5 luglio 2005 0:00
Caro Giuseppe, speravo di non rivedere più inutili
ingiurie. Ma tant'è: ognuno deve accettarsi così
com'è... Be', lasciando perdere schizofrenia e
altre malattie mentali, per caso non ricorda di essere stato
lei a introdurre il tema parlando di zie e aborti
clandestini? Memoria corta? Poi l'ha seguita a
ruota la signora Poretti (alla quale ho semplicemente
risposto) che non sapendo cos'altro dire sulla 40 è
passata alla 194. Un bel salto... Lei è libero di
avere una sua etica, ma se la maggioranza degli italiani non
è andata a votare e ha affossato il referendum, la legge 40
rimane perché votata in Parlamento dalla maggioranza dei
nostri rappresentanti. Quante volte vuole sentirsi dire le
stesse cose? E' questo che lei e gli altri, poco
democraticamente, non volete accettare. E lasci stare
gli spermatozoi altrimenti scade nel banale come la Poretti.
Sarebbe contento se dicessi che tra lei e uno spermatozoo
(dal quale tuttavia è nato) non c'è differenza? A
proposito, credo proprio che sia lei a "parlarsi
addosso" senza nemmeno leggere ciò che gli altri
scrivono: la Poretti stessa ha dichiarato che non sarebbe
più intervenuta. Non se n'era accorto? Allora, vada a
rileggere con più attenzione. "Dalle mie
parti" si usa dire che prima di parlare bisogna essere
sicuri di ciò che si dice (o in modo meno carino
"innestare il cervello"...). Un po' come
dovrebbe fare GiordanoBruno che parla di demagogia senza
probabilmente nemmeno conoscere la parola. A meno che non
parlava di se stesso... Io gli ho citato fatti e
argomentazioni puntuali, lui non risponde, dice che mancano
argomenti (tragico: semmai potrei essere accusato del
contrario cioè di portarne troppi) e qualifica gli altri
senza spiegazioni. Mi sembrano ormai discorsi tra
sordi. Proprio per questo, visto che siamo
rimasti in pochi e il dialogo sta decisamente scadendo di
tono e visto anche che si ritiene più importante essere
maleducati e accusare personalmente piuttosto che rispondere
con ragionamenti, credo che per me possa anche bastare qui,
non trovando più molto interesse a continuare. Grazie
per essere intervenuti.
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Giuseppe P. 4 luglio 2005 0:00
Secondo me è signor Dino, lei è un po'
schizofrenico. Alla fine del suo discorso
afferma: "tuttavia, perché ha spostato la
"questione embrioni" sulla legge 194? "
Non mi aveva invitato Lei a riflettere sulla legge
194? Per poi sbottare sul fatto di aver cambiato
argomento? Io ho risposto al suo post. Punto.
Per la 194, serve più informazione e più
sensibilizzazione. Ah se ci fossero, ogni due chiese
una scuola! Si tranquillizzi e si calmi, postando
in continuazione dicendo che gli altri scappano, bisogna
aspettare che questi siano pubblicati. Finisce solo con il
parlarsi addosso. Non credo che l'embrione
sia un essere umano in tutto e per tutto. Le nostre
strade nei ragionamenti partono da questo concetto, e si
dividono. Lei può anche credere che lo spermatozoo è
anche un essere umano magari, sarebbe libero di farlo, come
io sono libero di avere una mia etica. O non posso?
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Dino 4 luglio 2005 0:00
A Giuseppe e GiordanoBruno Scusatemi, ho risposto
puntualmente alle vostre considerazioni e accuse. Voi però
non avete fatto lo stesso: avrete sicuramente letto ciò che
ho scritto in precedenza, anche alla signora Poretti che è
scappata non sapendo cos'altro dire, perché fate finta
di nulla?
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GiordanoBruno 4 luglio 2005 0:00
X Dino Quant'è bella la demagogia che corre
in nostro soccorso in mancanza di argomenti.
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Dino 4 luglio 2005 0:00
Signor Giuseppe, non mi metta in bocca cose mai
affermate. Mi ha tirato in ballo lei e adesso vuole
farmi dire a tutti i costi che voglio abolire la 194.
Le ho solo citato l'articolo 1, non ho detto che
l'aborto viene utilizzato come metodo contraccettivo.
Questo andrebbe caso mai appurato, ma non posso certo
affermarlo. Ho solo detto che non ha ridotto gli
aborti, e parlavo anche di quelli clandestini.
Tuttavia, ha letto questo articolo? "Milano, 24
maggio 2005 - Le italiane non amano la contraccezione
sicura: secondo i risultati di un’indagine condotta su un
campione di 2.000 donne tra i 15 e i 45 anni solo la metà
utilizza metodi anti-concezionali. E da una ricerca europea
emerge che le connazionali sono agli ultimi posti in Europa
per uso dei contraccettivi più sicuri. Nel Belpaese la
scelta del metodo si basa essenzialmente sul "fai da
te" specie tra le giovanissime, più della metà (55%)
delle 15-19enni". Lascia almeno perplessi, non
trova? Quest'altro articolo (La Repubblica,
14 dicembre 2004) lascia intendere che in Italia
l'aborto può anche essere utilizzato, nonostante venga
espressamente vietato dalla 194, come sistema
contraccettivo: "In Lombardia il 22 per cento dei
ricoveri per interruzione di gravidanza riguarda le
immigrate. Per molte è uno strumento di
contraccezione". Quindi la legge può essere
migliorata o meglio appicata, non trova? La legge 195
parla di consultori. Come questi debbano operare non sta a
me dirlo (anche se qualcosa le ho già scritto) o a lei, ma
agli esperti nel campo. Limitandomi ai problemi davanti agli
occhi di tutti e al numero comunque elevato di aborti, mi
limito ad affermare che gli enti preposti devono operare al
meglio, altrimenti le cose non funzioneranno mai.
Tuttavia, perché ha spostato la "questione
embrioni" sulla legge 194?
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Dino 4 luglio 2005 0:00
Forse voleva dire che non apprezza le mie convinzioni, ma la
coerenza dovrebbe essere apprezzata; è l'incoerenza che
in genere infastidisce (legga più sotto). Ma non
importa. Devo ripetermi per l'ennesima volta.
A me non interessava di certo fare un torto a lei, ho
cercato di difendere la vita: per me l'embrione è
vivente, come i bambini di strada, come i condannati a
morte, come i malati, come i poveri dei paesi poveri e
quindi vanno tutti difesi. Su queste cose si discute e si
decide democraticamente e civilmente, per il bene della
vita. Non crede che se fosse stata abrogata la legge
40, usando le sue argomentazioni, potrei accusarla di essere
depositario di una verità talmente vera da averla imposta
agli embrioni (che non possono nemmeno difendersi)?
Non so a quali limiti fa riferimento quando parla del
sistema referendario: di certo io porterei il numero di
firme ad almeno un milione, altrimenti continueremo ad
assistere a referendum su referendum che falliscono
miseramente. Contiamo prima davvero un bel po' di
italiani tramite le firme, poi vediamo. Mi fa un
po' paura ciò che dice delle regioni con maggior
affluenza e più ricche che vanno a votare (da nessuna parte
tra l'altro si è raggiunto il quorum...); molti
politici hanno inneggiato alle regioni del centro-sud quando
hanno votato per le regionali come interessava loro, per
affermare subito dopo che vi sono sacche di ignoranza e
menefreghismo. I nostri connazionali del sud sono lucidi e
encomiabili per una cosa e ignoranti e incivili per
un'altra? Opportunismo o ipocrisia si chiama questo modo
di pensare: scelga lei. E non indaghiamo sulle ragioni
storiche che hanno portato le regioni del nord (abito in
Lombardia) ad arricchirsi e a costringere gli italiani del
sud a continue migrazioni, perché ci infileremeo in una
strada molto complessa e spinosa. Sul fatto poi che io
abbia citato dichiarazioni di astensione da parte di
politici nel passato, non è per niente fuori luogo o
"senza cervello": ho fatto presente a tutti che
proprio chi si è schierato a spada tratta per questo
referendum (radicali e diessini in testa), definendo
scorretta la scelta dell'astensione, adesso ha mancato
profondamente di coerenza (rilegga sopra...). Anche le
questioni economiche hanno basi di giustizia e solidarietà
sociale e quindi fondamenti etici (pensi all'articolo
18). Io non sono molto favorevole alla
risoluzione delle questioni importanti tramite referendum,
quindi casca male. Le questioni complesse andrebbero risolte
in Parlamento da chi abbiamo eletto (che sonderà se lo
ritiene necessario l'opinione pubblica) e che paghiamo
profumatamene proprio per questo.
|
GiordanoBruno 4 luglio 2005 0:00
X Dino Non apprezzo la sua coerenza e devo dire
che è anche inquietante il fatto che lei si senta
depositario di una verità talmente tanto vera che l'ha
imposta anche a me. Sono sicuro che anche lei è a
conoscenza dei limiti dell'attuale sistema
referendario.Ci sono regioni che già si sono dotate di
leggi che regolamentano in modo più "equo" il
ricorso alla volontà popolare e guarda caso sono le regioni
in cui l'affluenza alle urne è stata più alta. Non
che ci sia un rapporto di causa/effetto, ma è singolare
rilevare che nelle regioni che sono in testa alle
classifiche per qualità della vita, sembra palesarsi un
"senso civico" diverso dal resto d'Italia
almeno per quanto riguarda i temi affrontati dall'ultimo
Referendum. Ho sentito componenti del fronte
astenzionista mettere sullo stesso piano questioni
economiche ed etiche solo per rinfacciare agli avversari che
in altre occasioni si è invitato al non voto per far
mancare il quorum. Ma questo è il fare tipico di chi, per
scelta o per convenienza, accetta dogmi e non è propenso
all'utilizzo del proprio cervello. Per farle un
esempio mi chiedo perchè nessuno si fa promotore di una
raccolta di firme per modificare, con un referendum, la
legge 194 ? Sono sicuro che dopo l'inequivocabile
conquista di civiltà rappresentata dalla legge 40 e la
recente vittoria referendaria, sarà semplice raccoglire
firme e consensi.
|
Giuseppe P. 4 luglio 2005 0:00
Gentile signor Dino, l'aborto è un dramma,
soprattutto per la donna, ma è un dramma anche se pensiamo
guardando un bimbo di tre anni che gioca felice "e se
fosse stato un aborto?". Su questo punto
siamo d'accordo credo. La 194 come può
essere migliorabile? Come Lei rammenta, la legge non ha
ridotto gli aborti. Ma purtroppo è una realtà, dato di
fatto, garantisce almeno che questi non siano praticati in
clandestinità da persone magari senza scrupoli, anche a
discapito della salute delle stesse donne. I
consultori e i medici prendono atto della richiesta, ma come
si può individuare il caso dell'aborto usato ai fini
della limitazione delle nascite? Qual'è il paletto
esatto che stabilisce aborto ok, aborto no. Forse
dovrebbe esserci più informazione sui metodi
anticoncezionali, più sensibilizzazione, più cultura.
"L'aborto come contraccetivo" ormai è
un suono terribile che rinnegano le stesse femministe degli
anni 70 - nessuna donna credo che possa essere d'accordo
con questa massima oggi e non credo che la maggioranza degli
aborti sia per semplice limitazione delle nascite. E
soprattutto nessuna donna pensa che può uscire incinta
tanto c'è l'aborto, cosi alla leggera (come dire
"tanto prendo la pillola"). L'art.
5 della legge 195 recita: "Il consultorio e la
struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i
necessari accertamenti medici, hanno il compito in ogni
caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione
della gravidanza sia motivata dall'incidenza delle
condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute
della gestante, di esaminare con la donna e con il padre del
concepito, [...], le possibili soluzioni dei problemi
proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la
porterebbero alla interruzione della gravidanza, di metterla
in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di
madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a
sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia
durante la gravidanza sia dopo il parto." Ci
sono anche cause sociali, economiche e famigliari e di
salute che portano purtoppo a tale scelta. I consultori non
possono fare i salti mortali per risolvere tali problemi ove
esistano. Far sembrare che tutti gli aborti abbiano a
che fare con la limitazione delle nascite è poco
onesto. Sarebbe più onesto forse dire che la legge 194
è un sassolino che da ancora fastidio? Oppure
capire COSA è migliorabile, tanto per capire. Dovrebbe
cambiare la legge, alcuni articoli? Oppure apporre modifiche
(e quali) alle modalità di attuazione della legge stessa?
|
Alex 3 luglio 2005 0:00
x Giuseppe: ma il 75% c'è anche qui... infatti gli
altri non scrivono! Anzi considerando che scrivete solo in
4, dove sono gli altri 9 milioni e passa che hanno votato
sì? Potrei dire che hanno cambiato idea... ma so benissimo
che questo forum è solo un momento di discussione (peraltro
poco serena a giudicare dai toni)
|
Alex 3 luglio 2005 0:00
Carissimo Marco, mettiamo subito in chiaro che se c'è
uno che dice idiozie quello sei tu e non certo io! Visto che
ti piace offendere, riprenditi quello che hai detto e
portatelo a casa. Il fatto che ci si possa esprimere
come si vuole non significa che ci si debba sentire in
dovere di offendere chi la pensa diversamente. Io non mi
sono mai permesso di offenderti, quindi se vuoi dialogare in
maniera civile vedi di fare altrettanto altrimenti non
meriti nemmeno risposta. Come si può parlare con chi non
rispetta il pensiero altrui? Hai citato alcune realtà
internazionali, peccato tu ti sia dimenticato di citarne
tante altre dove avvengono cose diverse. Non si può
giustificare una scelta dicendo "anche in quel paese lo
fanno", nelle scelte bisogna innanzitutto crederci, e
chi ha avuto la possibilità di farlo (il parlamento, dopo 8
anni di discussioni) si è espresso in modo diverso, da
rispettare. Evita anche di fare accuse tipo che io e
Dino siamo la stessa persona; la conta c'è già stata
col referendum e mi pare che l'esito non ti sia stato
molto favorevole alla tua posizione. Probabilmente gli altri
sono anche stanchi di sentirsi ripetere le solite cose da
campagna elettorale. Ultima cosa: diffidare da chi
dispensa consigli; i consigli si chiedono, non si danno!!
Mi sa che alla fine il giro nella vita reale devi
farlo tu, ascoltanto anche chi la pensa diversamente. Non
sei l'unico paladino delle persone che soffrono, e non
è nemmeno corretto dipingere successive tragedie o
alimentare false speranze come a lungo fatto in campagna
elettorale. x Giuseppe: beh la conta non la si
può fare certo su un forum, l'occasione era il
referendum e solo il 20% dei votanti si è recato alle urne
per dire SI. Se no siamo messi peggio delle bandierine
azzurre di Emilio Fede. La legge c'è già e l'ha
fatta il parlamento, se la si vuole cambiare bisogna almeno
saper dimostrare di essere in maggioranza. O sostieni che
avete vinto 4-2?
|
Dino 3 luglio 2005 0:00
Signor Giuseppe, ma si è reso conto su che sito ci
troviamo? Un sito assolutamente e dichiaratamente schierato.
Non credo che pensava di trovarsi all’ISTAT o in un sito
del Vaticano... E poi ritiene davvero che l'Aduc
rappresenti l'Italia? Per carità! Se ci pensasse
un attimo, credo che non citerebbe numeri poco significativi
per avvalorare la tesi "pochi a intervenire=pochi
contro la legge 40". Anch'io potrei affermare,
seguendola nel suo ragionamento ma ribaltandolo, che sono
pochi a intervenire perché avendo già ottenuto il
fallimento del referendum ritengono inutile discutere
ulteriormente. Non sempre i numeri parlano da soli: capita
che ciascuno li interpreti come vuole. E' poi è
meglio pochi ma con qualche idea che sproloquiare su cose
che non si conoscono. Tenga inoltre presente che
la signora Poretti fa parte dell'Aduc e a lei mi sono
rivolto in particolare per via di un suo editoriale carico
di livore e slogan. L'Italia ha già affossato il
referendum: questo è l'unico dato significativo. Sul
fatto che una parte degli astenuti sia costituita da
"menefreghisti" è argomento già trattato sul
quale è inutile tornare. Ritengo che concordi
con me se affermo che quando non si è in grado di
controbattere efficacemente non si dovrebbero usare le
insolenze o la menzogna come la signora Poretti, che passa
da brutte a pessime figure. Signor Giuseppe, credo che
dovrebbe apprezzare il coraggio di chi si è messo in
discussione in un sito "schierato". Ho
affermato che sono disponibile ad ascoltare il pensiero di
tutti e la ringrazio sinceramente per i suoi interventi
(quando sono cortesi). Sono sicuro che anche lei non
pensi che l'importante è "parlarsi addosso" o
dialogare solo con chi la pensa come noi stessi. Per il
resto, se le interessa, le rispondo. La legge 194
(non l’ho fatta io o il Vaticano) prevede che, prima
dell'interruzione della gravidanza, la donna si rivolga
ai consultori o al proprio medico con il quale valutare come
e se è il caso di procedere. L'articolo 1 recita:
"Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione
cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della
maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.
L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla
presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite.
Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito
delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano
i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative
necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della
limitazione delle nascite". Purtroppo,
troppo spesso, consultori e medici si limitano a prendere
atto di una richiesta, senza alcun intervento come previsto
dall’art.1 e dai successivi. Credo inoltre che prima
e soprattutto dopo l'intervento, il supporto psicologico
alla donna sia assolutamente indispensabile. Lei crede che
si faccia? Ecco cosa volevo dire. Guardi che nemmeno i
radicali sono favorevoli all'aborto: dichiarano che è
meglio non praticarlo se possibile (si ritiene comunque un
dramma per la donna). Tra le altre cose con la 194 si
volevano annullare o ridurre gli aborti clandestini: crede
che sia avvenuto davvero questo? Faccia una piccola ricerca,
se vuole. Quindi è sicuramente migliorabile e/o
applicabile con più attenzione, come tutte le cose umane.
Anch'io amo gli uomini che rispettano le donne, e amo
anche la vita (legga bene l’art,1), di tutti.
|
Giuseppe P. 3 luglio 2005 0:00
"Innanzitutto, credo che si stia permettendo un po'
troppo quando afferma indignata "tutti questi paladini
dell'embrione, dov'erano prima di astenersi dal
referendum"? Io e molti altri c'eravamo!"
Mah, non erano tutti "signor Dino" e
"signor Alex" gli astenuti. E poi parlare di
"l'interruzione volontaria di gravidanza come
omicidio premeditato" non è lontanissimo dalla
realtà, visto che a questo punto ci sono due leggi
incompatibili. La 194, applicata malissimo e
"migliorabile"... in che modo migliorabile sono
proprio curioso. Amo gli uomini che parlano e ordinano
su ciò che il corpo della donna debba subire o essere
fatto. Se fosse un tema che dividesse, ci
sarebbero scontri e molti partecipanti, se ne sentirebbero
di tutti i colori. Il post su Cristo è arrivato a 227,
lo scandalo Myway4you a 3098. Qui siamo arrivati
a 59 e gli attori sono, Dino, Alex per una parte; la sig.
Donatella Poretti, Giordano Bruno, Marco, io dall'altra.
Questa divisione, questa presa di coscienza non la vedo. Non
ha certo valore di statistica, ma se i "no"
fossero stati maggioranza-anza-anza del paese, in piccolo si
sarebbe visto anche qui (75 su 100), come negli altri
post. Il teorema che il 75% degli astenuti sia
equivalso al no coscienzioso "secondo coscienza" e
secondo questi precisi ragionamenti etici, non è vero.
Ma lo sapevate dall'inizio che potevate nel dubbio
"rubare" la maggioranza. Chissà del 75%
quanti siete a sostenere queste tesi.
|
Marco 3 luglio 2005 0:00
Per dino. Ma perchè non la piantate tu ed Alex di dire
idiozie a ripetizione? Secondo i vostri ragionamenti,
quindi, paesi come la Spagna, la Francia, l'Inghilterra,
la Svizzera etc.,etc, sono paesi sottosviluppati, dove regna
il caos più totale in materia di fecondazione assistita e
dove ,per l'assenza di una legge 40 ,si praticano
terrificanti esperimenti genetici sugli embrioni umani?
Le modifiche introdotte da questo governo su ordine del
vaticano e per compiacere l'udc, sono state promulgate
nel 2004. E mi dica ,sommo dino, fino al 2003, quanti
casi di uteri in affitto, di donne rimaste in cinta a 60
anni o di altri assurdi casi simili ha contato? Non
c'era il caos prima . Ora sì. Lei ha citato un
qualche ricercatore, dicendo che per avere risultati dalle
cellule staminali embrionali ci vorrano almeno 10
anni....Beh , nella ricerca cosa sono 10 anni? Nulla.
Siete rimasti solo tu e alex in questo forum a portare
avanti la propaganda del vaticano(sempre che alex non sia il
sommo dino...). Dino, in compenso ho notato che il tuo
italiano è molto migliorato.Sono contento che le mie
annotazioni sulla grammatica ti siano servite. Bravo.
Ah! Dino tu citi sempre la Sig.ra Ferilli. Ma ti rendi
conto che come te la pensavano persone come: casini,
follini, ruini, SCHIFANI.....non ho parole...io avrei
cambiato idea solo per questo. Un consiglio per te e
per alex.... FATEVI UN GIRO NELLA VITA REALE, TRA LA
BRAVA GENTE CHE SOFFRE DA MORIRE PERCHE' NON PUO'
AVERE FIGLI O PERCHE' FATICA AD AVERNE, E CHE INVECE DI
ESSERE AIUTATA DALLO STATO , E' PENALIZZATA E
OSTACOLATA CON UN ACCANIMENTO DA MEDIOEVO E DA SANTA
INQUISIZIONE.
|
Dino 2 luglio 2005 0:00
Signora Poretti, ma cosa sta dicendo? Si rivolge al
signor Alex facendo finta che su questo argomento nessuno le
abbia mai risposto: la invito a rileggersi la mia penultima
replica e a non fare la finta ingenua. Purtroppo, non
avendo più argomenti, è passata alle cartucce scadenti.
Delude sempre di più. Ma non voglio essere scortese e
le rispiego nuovamente. Al di là del fatto che io sia
d'accordo o meno con la 194 (che attualmente è
applicata malissimo e quindi è degna di miglioramento come
tutte le cose umane), essa nasce tuttavia dalla necessità
di salvaguardare la salute della donna: in caso di rischio,
si valuta se è il caso di procedere o meno con
l'interruzione. Solo in caso di rischio (anche
presunto), è difficile da capire? Gli embrioni non
mettono a rischio la salute di nessuno: li si vuole usare e
basta (anche se come "panacea" per tutte le
malattie): le sembra la stessa cosa?
------------------------------------------------------------
------------------- Ho appena letto la sua risposta
indirizzata a me. Deludente, come le altre. Si indigna
senza dire nulla nella sostanza; si limita a passare delle
sterili e incomplete cifre. Non ci fa proprio una bella
figura. Se il suo modo di rispondere a precise
argomentazioni è questo, non rimarrò sconvolto né offeso
se non vorrà più rispondere. Le ho detto che a
richiesta le avrei citato la fonte, ma ha fatto finta di
niente: non le conveniva. Gliela cito ugualmente:
"CENTRO PUBBLICO DIAGNOSI E TERAPIA DELLA STERILITÀ
DELL'OSPEDALE SAN MARTINO DI GENOVA" dietro
richiesta del Parlamento Italiano. Le basta? le
ridicole cifre che riporta dimostrano solo la sua scarsa
competenza e non è cosa di poco conto per chi si diletta a
scrivere editoriali. Evidentemente lei si riferisce
solo al costo della tecnica. In realtà il costo di un
bambino nato da riproduzione assistita, considerato il 20%
di successi, sommando le cure e i farmaci, in Europa è
circa di 25.000-30.000 euro, mentre negli USA è di oltre
50.000 euro. La cifra - come afferma sempre l’ospedale
citato - cresce in modo esponenziale in caso di gravidanze
gemellari con parto pretermine, che richiedano ricovero in
terapia intensiva neonatale dei nati prematuri. Non
sono cose che ho inventato io: come si dice dalla sue parti
a proposito di cenci e stracci? Ma pur limitandoci
alle cifre da lei riportate, non si rende conto di non aver
minimamente invalidato ciò che ho scritto? Non le sembrano
comunque cifre elevate da permettere di parlare di interessi
economici e di business da parte di qualche clinica?
Risponda a ciò che le ho scritto invece di insultare.
Purtroppo è lei a non saper distinguere la verità dalla
menzogna con cui infarcisce i suoi scritti per dare più
peso alle sue spesso deboli argomentazioni.
|
Donatella Poretti 2 luglio 2005 0:00
Gentile signor Dino, d'ora in avanti non mi
permettero' piu' di disturbarla dalle sue
Verita' Assolute, mi permetta solo l'ultimo appunto
sull'ennesima BALLA: costo delle metodiche
tradizionali (FIVET ed ICSI) - In Spagna tra i 5.000 e
gli 8.000 euro - In Inghilterra tra le 3.500 e le 5.000
sterline - In Belgio tra i 6.000 e gli 8.000 euro
- In Svizzera tra i 6.000 e gli 8.000 euro - In Austria
tra i 5.000 e i 7.000 euro - In Slovenia tra i 5.000 ed
i 7.000 euro - Prezzi molto variabili negli altri Paesi
(Mai inferiori ai 5.00 Euro) Fonte: Forum delle
Associazioni di Genetica e Riproduzione (FORAGER)
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Donatella Poretti 2 luglio 2005 0:00
Caro signor Alex, io saro' pure corsa avanti, ma
Lei corre all'indietro, tutela l'embrione (con la
legge 40) e non il feto (con la legge 194)? Bah,
misteri dei paladini in sonno dell'embrione....
|
Alex 2 luglio 2005 0:00
GiordanoBruno, certe decisioni DEVONO essere applicate a
tutti, la legge non può essere flessibile. Per curare
qualcuno (ammesso che ne derivino cure dalle staminali
embrionali) bisogna uccidere degli embrioni. Se il
legislatore ritiene che l'embrione sia vita umana e non
possa essere soggetto di esperimenti è ovvio che questa
scelta debba valere per tutti, non si può pensare che
ognuno rispetti solo le leggi nelle quali crede (se
l'omicidio è reato lo deve essere per tutti, non posso
io dire che siccome non sono d'accordo posso andare in
giro ad ammazzare chi mi pare). C'è comunque una strada
per cambiare le cose: avere la maggioranza convincendo anche
chi la pensa diversamente. Il referendum era un mezzo per
farlo, ma si è dimostrato che su 50 milioni di elettori
solo 10 hanno votato sì, altri hanno votato no o non si
sono espressi. Chi voleva cambiare le cose non aveva la
maggioranza necessaria per farlo, e non deve prendersela con
chi non è andato a votare, tanto più che col meccanismo
del quorum di fatto basta avere come limite il 25% di sì
sul totale degli elettori per poter vincere. Prima
della legge 40 c'era il far west perchè di fatto
nessuna legge regolava la procreazione assistita, i codici
deontologici non bastano (sono un qualcosa di più rispetto
alla legge ma non la sostituiscono), non si può pensare di
normare argomenti tanto delicati solo coi codici
deontologici (peraltro in nessun campo avviene così)
La signora Donatella è corsa molto avanti recitando cose
che non hanno attinenza con l'argomento; qui si parlava
di legge 40 e del referendum, tutti i discorsi come
l'aborto o il resto non c'entrano niente (capivo in
campagna elettorale, ma adesso è finita...), così come non
c'entra nulla sventolare lo spauracchio
dell'integralismo. Se qualcuno è convinto che
l'embrione sia da tutelare come essere più debole non
è con gli slogan che gli si fa cambiare idea.
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