Commenti
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frank 3 aprile 2007 0:00
Un ciao a tutti gli ex.. del freeforum! Una piccola
nota. Se il livello del forum negli ultimi tempi era
sceso, non ne giustifica la chiusura improvvisa e senza
avviso. Olly avrebbe potutto tranquillamente
eliminare o censurare i post O.T. o non in linea con il
liello di civiltà del forum. Mi fa piacere comunque
ritrovarci qui, anche se abbiamo perso tutto il bagaglio
storico di link e interventi di un certo... spessore.
Buon proseguimento. P.S. Se il forum di freeforun
è definitivamente chiuso avvisate anche gli altri... in
particolar modo l'insostituibile Mr Zen !!
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Grella 3 aprile 2007 0:00
Rispondo ad____ Alex1: "Parliamo di praticamente 3
anni, infatti.....". Nell' immobiliare 3 anni
sono considerati non un lungo, non un medio, ma bensì un
brevissimo periodo.Un'oscillazione del genere dovrebbe
far pensare e anche parecchio(altro che mercato drogato in
Germania). Sul fatto:"Un immobile non è certo
liquidabile come un'azione, non ci metto pochi secondi a
venderlo." Risposta: Non tutte le azioni sono
uguali (liquidità) e quindi potrai anche venderle ma a che
prezzo in caso di panic-selling?(Per ulteriori informazioni
cercare Crack Wall Street 1929). Sicuramente la
crescita immobiliare sarà avvenuto con parametri differenti
a seconda delle zone ma, ti assicuro che anche nei paesi
più periferici difficilmente ho visto monolocali nuovi
sotto i 100000€ ultimamente. Per quanto riguarda le
ultime affermazioni ne avessi azzeccata una......:
“l'evoluzione del mercato finanziario ha agevolato
ormai tutte le categorie (anche extracomunitari), infatti i
mutui crescno nonostante l'aumento dei tassi e
l'aumento dei costi degli immobili.”
Evoluzione del mercato finanziario? I mutui
crescono?(numericamente?) Hanno agevolato tutte le
categorie? Fossi in te andrei a spulciare il concetto
di “negative-Equity”!!! ___X Massimo___:
Antonello? chi è costui? ___X Macs______ Grande
Macs se riapri il forum ti invito a mangiare!
___x Marco______ Rispondo: 1 Carissimo è da mò
che se ne sono andati i cagnoni
dall’immobiliare……adesso si quoteranno nei mercati
finanziari e…. cacchi vostri…… 2 I Tassi che
salgono? Sempre megli che la deflazione…… 3 Titoli
del debito pubblico? No comment (non voglio esser depennato
dal forum). 4 Le Borse? Andranno come vuole il Sig.
Aggio!! 5 Secondo me tra qualche anno avrai la tua
rivincita…… Salutini a Guidoxxxx, ilpippero,
Macs, e…. la storia del turpiloquio in freeforum non mi
convince,…. Che sia stata la censura?.....mah. era
TROPPO COSTRUTTIVO……
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Marco 3 aprile 2007 0:00
Ciao Grella, volendo continuare sul filo dei tuoi
ragionamenti, ecco alcuni motivi per cui spero che il
mercato immobiliare si sgonfi: 1) dopo anni di crisi
economica si torna a parlare di crescita per tutte le
economie europee, e in presenza di un trend stabile chi ha
investito nel mattone (penso soprattutto alle banche)
potrebbe essere indotta a disinvestire per liberare
liquidità da destinare a investimenti alternativi; 2)
i tassi stanno salendo, e visto lo storico atteggiamento
antiinflazionistico della BCE potrebbero salire ancora;
3) la combinazione aumento dei tassi/bassa inflazione
potrebbe rendere di nuovo appetibili i titoli del debito
pubblico da cui negli ultimi anni si sono allontanati gli
investitori privati; 4) le borse sono in ripresa ormai
da parecchio: passata la paura, è possibile che attirino di
nuovo (magari con più prudenza); 5) l'offerta di
case, in termini di cubatura costruita e di unità
abitative, negli ultimi anni è cresciuta spaventosamente:
l'inizio di un'inversione di tendenza potrebbe forse
determinare un'accelerazione della caduta dei prezzi
più che proporzionale. Per queste ragioni, oltre che
per la più ovvia -non posso sottoscrivere un mutuo per
acquistare casa a Roma oggi- continuo a vivere in affitto e
aspetto, pagando ogni mese l'equivalente di una rata di
mutuo trentennale a tasso fisso per 250000 €, sapendo che
comunque con quella cifra non potrei mai comperare la casa
in cui abito.
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Macs 3 aprile 2007 0:00
Ragazzi, se volete lo riapro io il forum sulla bolla
immobiliare... Macs
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massimo 3 aprile 2007 0:00
Grella, per caso conoscevi l'Antonello?
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Alex1 3 aprile 2007 0:00
"un immobile non dovrebbe avere la volatilità di
un'azione come dici tu e, allora, che mi dici di alcune
variazioni di prezzo del 200-300% verificatesi tra il 2003 e
il 2005?" Parliamo di praticamente 3 anni,
infatti. Un immobile non è certo liquidabile come
un'azione, non ci metto pochi secondi a venderlo.
Comunque questa crescita non è stata ovunque ma solo in
determinate zone, come ho già detto in precedenza; in altre
zone i prezzi non sono cresciuti in queste proporzioni.
"Non sarà necessario che tutti vendano la
propria abitazione per far cadere i prezzi,sarà sufficiente
che cali drasticamente la domanda. Pensi veramente che ci
siano code di extracomunitari pronti a comperare a questi
livelli di prezzo?" Sì, ma chi può dire se la
domanda calerà e l'oifferta aumenterà? Per ora la
situazione ha solo spinto avanti i prezzi e l'evoluzione
del mercato finanziario ha agevolato ormai tutte le
categorie (anche extracomunitari), infatti i mutui crescno
nonostante l'aumento dei tassi e l'aumento dei costi
degli immobili. Fino a quando è difficile dirlo, dipende
anche dalle scelte politiche (edilizia agevolata, aiuti,
ecc).
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Grella 3 aprile 2007 0:00
Bene,impostiamo il discorso immobiliare sulle motivazioni
che avrebbero causato nel post-Euro(delirio) una situazione
così anomala nonchè drammatica in Italia: 1
Dopo le varie crisi finanziarie e scandali vari ,causa di
notevoli perdite per i risparmiatori
italiani,psicologicamente il mattone è diventato una specie
di ancora di salvezza.Questo perchè effettivamente dal
dopoguerra in poi, a cicli alterni, ma sempre con trend al
rialzo, i prezzi nonchè il numero di proprietari sono
sempre saliti.C'è quindi in tutti noi una profonda
convinzione che questo possa continuare non dico in eterno
ma quasi(questione psicologica). 2 I tassi al minimo
storico hanno influito in maniera determinante alla corsa ai
mutui sbandierati in tutte le salse(60-80-100%). 3 Una
forza mediatica-politica-finanziaria non indifferente e a
senso unico che ha influito sulla decisione di massa
autorinforzandola (non dico altro altrimenti dovrò per
l'ennesima volta cercarmi un altro forum). 4 La
mancanza di alternativa al mattone come investimento che,
per un certo periodo di tempo, ha caratterizzato il
post-2000. Ad Alex1 rispondo: un immobile non dovrebbe
avere la volatilità di un'azione come dici tu e,
allora, che mi dici di alcune variazioni di prezzo del
200-300% verificatesi tra il 2003 e il 2005? Non sarà
necessario che tutti vendano la propria abitazione per far
cadere i prezzi,sarà sufficiente che cali drasticamente la
domanda. Pensi veramente che ci siano code di
extracomunitari pronti a comperare a questi livelli di
prezzo? (GuidoXXXX ho paura che se vogliamo durare nei
forum alcune parole tipo si......gio non potremo più
dirle!CIAO)
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Alex1 3 aprile 2007 0:00
Esatto Marco. E' vero che i costi sono saliti tanto, ma
è anche vero che costruire una casa sperduta in mezzo ai
campi o in città ha lo stesso costo, quello che fa la
differenza è il valore dell'area su cui si costruisce.
E questa c'entra ben poco con il costo di costruzione.
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ilPippero 2 aprile 2007 0:00
> Ciao Grella, credo che il forum sia stato > chiuso
da olly (non so se temporaneamente o > definitivamente) a
causa del livello di > turpiloquio raggiunto dagli
ultimi post. mannaggia, che peccato :-( secondo
me però non è il caso di perdersi d'animo per così
"poco", intendo, non fa certo piacere, però direi
che nei vari forum e newsgroup si possa vedere ben di
peggio...se può servire per la riapertura mi offro per la
moderazione.
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guidoXXXX 2 aprile 2007 0:00
------------------------ Per Loppo. Tout va très
bien, Mme la Marquise! Ma permettimi di
controbattere alcune tue affermazioni. "...
stipendio medio tedesco. E' più alto di quello italiano
anche perchè non pagano contributi ..." I
contributi sociali in Germania sono del 34.6%, contro il
31.8% dell'Italia. Vedi tabella "cuneo fiscale
dei principali paesi europei" allegata
all'articolo.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/03_Marzo/29
/costo_lavoro_europa.shtml Inoltre dalla tabella
"livello del salario netto ..." si vede che gli
stipendi netti medi sono 16000 euro contro 21000 euro, e
cioé il 30% in più che avevo detto. Nota che i 21000 euro
di media tedesca comprendono anche i "poveracci"
dell'est. "... L'estensione
dell'area abitata è più elevata, ci sono
nell'intero paese ci sono 3 milioni di palazzi e 14
milioni di villette singole o bifamiliari. Chi non ha in
mente la tipica villetta Bavarese? La germania è piuttosto
piatta trasporti e sopratutto carburanti non sono molto
costosi. Si viaggia velocemente e le strade sono larghe
larghissime. comprare a qualche decina di km dalle grandi
città non è un problema ..." Nelle tabelle
che ho indicato nel precedente post sono indicati i prezzi
NELLE città, alcune delle quali medie (Brema) o grandi
città (Berlino). " ... La Germania
registra una quota di proprieta' abitativa (cioe' di
residenti in abitazione di proprieta') attualmente al
42,6%, e quindi molto bassa rispetto alla media europea
..." Quindi da noi il numero di potenziali
acquirenti di case é molto più basso, e questo dovrebbe
tenere bassi i prezzi. "... In Germania ...
Le case sono in buona parte di legno ... "
Sì ... l'avevo sentita anche io questa cosa ... pare
che abbiano i tetti di paglia impastata con sterco di vacca
... ma stai scherzando, spero! " ... Ma
sopratutto, in Germania (unico caso europeo GuidoXXXX), il
mercato immobiliare è drogato ..." No
comment. "... le medie nazionali sono
mitigate da un patrimonio edilizio PUBBLICO dell'ex
germania dell'est che viene completamente abbandonato,
città che si svuotano e i palazzi demoliti ..."
Nelle tabelle che ho indicato nel precedente post non
ci sono medie nazionali, ma medie nelle singole città.
Prendi Brema, per esempio, che sta a due passi dalla
Danimarca e dall'Olanda, e vedi quanto costano le
case. " ... in Germania per metà le case
sono state costruite e di proprietà dello
stato..." In raltà sono di proprietà di
società per azioni private (come le SIIQ che stanno
istituendo da noi) che li affittano a prezzi di mercato,
dovendo dare un dividendo agli azionisti (che se non sono
soddisfatti possono vendere le azioni). Niente a che vedere
con i nostri enti statali che gestiscono case popolari.
" ... Che confronto vuoi fare? facciamo un
confronto, invece, con i paesi più simili a noi e poi
stiliamo le proporzioni. A Parigi, le case costano di più
che in Italia. Non so quanto guadagnino di più..."
Guadagnano un 25% in più di netto.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/03_Marzo/29
/costo_lavoro_europa.shtml Comunque un confronto io lo
farei al limite tra Parigi e Roma, non tra Parigi e
l'Italia. " ... Inghilterra, Spagna,
Olanda, Belgio, Svizzera, Austria, USA, Portogallo, Grecia
... insomma scegliamone un'altra e facciamone i dovuti
confronti. Ma proprio con la Germania..."
OK, scegliamo il Belgio.
http://www.immoweb.be/EN/Buy.cfm?xkeep=Y&ongletsearchactif=1
&xcarte=N Imposta prezzi 50k-100k euro e ordina per
prezzo. Se ti piace stare nella capitale imposta Bruxelles e
100k-150k euro. Come vedi c'é una certa scelta. (E
non venirmi a dire che a Catanzaro costano di meno! Questa
é una delle aree più ricche del pianeta)
"... un mio giovane amico è neolaureato in una piccola
facoltà, una laurea in scienze politiche poco prestigiosa.
Il suo primo lavoro è dato un modello di Powerpoint,
impaginare le presentazioni che gli vengono passate. Prende
1350 euro al mese. 2.700 mila vecchie lire!!! A milano una
segretaria con esperienza sta intorno circa 1700/1800 euro
al mese NETTI ALMENO. un operaio in fabbrica, anche se
lavorano di più, circa quasi ..." Non serve
portare tanti esempi. Garda qui (tabella: livello del
salario netto ...)
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/03_Marzo/29
/costo_lavoro_europa.shtml Lo stipendio medio netto di
un lavoratore dipendente é di 16242 euro/anno, pari a 1250
euro netti su 13 mensilità. Con uno stipendio del genere
puoi fare una rata di mutuo di 400 euro al mese, pari a 70k
euro di mutuo fisso a 30 anni. Con questa cifra a Roma ci si
compra un box auto (se si é in due un box auto doppio)
Se poi vai a vedere quanto guadagnano i giovani (25-32
anni), cioé quelli che nelle visioni di qualcuno dovrebbero
sostenere il mercato della casa, ti viene da piangere (gli
immigrati li lascio perdere per non infierire)
http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scuola_e_universita/
servizi/giovanilavoro/generazlowcost/generazlowcost.html
------------------------ Per Grella. Ciao
Grella, credo che il forum sia stato chiuso da olly (non so
se temporaneamente o definitivamente) a causa del livello di
turpiloquio raggiunto dagli ultimi post. Se l'idea era
di fare un forum tipo quello francese:
http://www.bulle-immobiliere.org/forum/ direi che
sembra proprio essere affondata miseramente (viva
l'Italia!). Ma forse non é detta l'ultima parola.
Un saluto a tutti gli amici in ascolto.
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Marco 2 aprile 2007 0:00
Ciao Loppo, a proposito del fatto che dietro la
crescita dei prezzi delle case ci sia l'aumento
proporzionale del prezzo delle materie prime, del costo del
lavoro etc. mi permetto un dubbio, legato ad una
testimonianza forse non decisiva, ma significativa sì: un
mio amico era, fino a qualche tempo fa, comproprietario di
una rivendita di materiale edile (a Roma lo chiameremmo
"smorzo"), e a proposito di questo mi faceva
osservare come il prezzo delle materie prime per
l'edilizia sia salito davvero di poco, se comparato con
l'aumento del prodotto finito. Quanto all'aumento
della manodopera, questo ci sarà anche stato, ma certo non
con dinamiche comparabili all'aumento del prezzo delle
case. Se vogliamo stimare per eccesso un aumento di materie
prime e manodopera anche del 60%, tutto ciò che esubera
dell'avvenuto aumento dei prezzi delle case qui a Roma
penso sia dovuto ad un aumento spropositato della domanda. E
credo che questa plusvalenza sia andata a finire quasi del
tutto nelle tasche dei costruttori edili.
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Loppo 2 aprile 2007 0:00
Sui rischi di confronti errati. Ciao a tutti, ciao
GuidoXXXX. E' assolutamente vero che in Germania
mediamente le case costano di meno. Ma non tanto di
meno. un villino di 110mq costa in media 208mila euro in
tutta la nazione tedesca(a palermo o a catanzaro costa
molto di meno). Faccio però rispettosamente notare
che è un errore madornale fare confronti con mercati
sapientemente scelti tra quelli più consoni alla tesi che
si vuole dimostrare, GuidoXXXX, in questo sei stato
abilissimo. Anche nel settore immobiliare, ma
sopratutto in quello, la germania è un'altra cosa.
Troppo un'altra cosa. Aggiungo qualche
riflessione: questione stipendio medio tedesco. E'
più alto di quello italiano anche perchè non pagano
contributi. Il livello di disoccupazione della germania
è però elevatissimo, ci sono questioni storico
politiche sociali MOOOOLto complesse (spiego più
avanti...). L'estensione dell'area abitata è
più elevata, ci sono nell'intero paese ci sono 3
milioni di palazzi e 14 milioni di villette singole o
bifamiliari. Chi non ha in mente la tipica villetta
Bavarese? La germania è piuttosto piatta trasporti e
sopratutto carburanti non sono molto costosi. Si
viaggia velocemente e le strade sono larghe larghissime.
comprare a qualche decina di km dalle grandi città
non è un problema. La Germania registra una quota di
proprieta' abitativa (cioe' di residenti in
abitazione di proprieta') attualmente al 42,6%, e
quindi molto bassa rispetto alla media europea. Le case
sono in buona parte di legno e si edificano in poche
settimane. Ma sopratutto, in germania (unico caso
europeo GuidoXXXX), il mercato immobiliare è drogato,
e le medie nazionali sono mitigate da un patrimonio edilizio
PUBBLICO dell'ex germania dell'est che viene
completamente abbandonato, città che si svuotano e i
palazzi demoliti. In questa situazione è molto
difficile fare confronti. Insomma in Germania per metà
le case sono state costruite e di proprietà dello stato...
Che confronto vuoi fare? facciamo un confronto,
invece, con i paesi più simili a noi e poi stiliamo le
proporzioni. A Parigi, le case costano di più che in
Italia. Non so quanto guadagnino di più...
Inghilterra, Spagna, Olanda, Belgio, Svizzera, Austria, USA,
Portogallo, Grecia.. insomma scegliamone un'altra
e facciamone i dovuti confronti. Ma proprio con la
Germania... A Marco. Concordo con te che una casa non
è una pizza per chi la compra. Ma chi fa i mattoni,
la calce, le piastrelle, gli infissi, chi vende e compra i
terreni, chi fa i progetti, gli operai, gli artigiani,
i manovali, i trasporti, chi vende le ruspe e le gru,
gli idraulici, gli elettricisti, gli imbianchini, gli agenti
immobiliari, chi fa i mobili, chi li vende, gli
architetti, i periti, i geometri etcc... questi una
pizza se la vogliono permettere tutti... insomma
scherzandoci un pò su, dietro un immobile ce ne sono
di pizze... Concordo poi sul problema sociale. Però
introduco una provocazione: un mio giovane amico è
neolaureato in una piccola facoltà, una laurea in scienze
politiche poco prestigiosa. Il suo primo lavoro è dato
un modello di Powerpoint, impaginare le presentazioni che
gli vengono passate. Prende 1350 euro al mese. 2.700
mila vecchie lire!!! A milano una segretaria con
esperienza sta intorno circa 1700/1800 euro al mese NETTI
ALMENO. un operaio in fabbrica, anche se lavorano di
più, circa quasi. Chi è dipendente di un'azienda
da un pò di tempo è più penalizzato ma i nuovi ...
E' una provocazione, però... A presto ed un
saluto a tutti.
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Alex1 30 marzo 2007 0:00
Ma chi le fa queste drammatiche previsioni? E soprattutto
sulla base di cosa? E' vero i prezzi sono alti, ma
dipende dalla zona. I prezzi dipendono
dall'incrocio domanda/offerta, finchè ci sarà domanda
(ci sono tanti extracomunitari che devono comprare, tante
giovani famiglie che ancora si devono formare, tante
famiglie in affitto che ancora possono comprare...) i prezzi
non crolleranno. Inoltre è difficile assistere ad un
crollo repentino dei prezzi perchè gli immobili non sono un
bene liquidabile in pochi secondi come un'azione di
borsa, dove infatti la volatilità dei prezzi è molto
maggiore e tutti, in caso di panico, si possono liberare
delle proprie azioni. Volete che in caso di crisi del
settore tutti si mettano a vendere la propria abitazione?
Impossibile! Il problema semmai sarà per chi ha investito
troppo nell'immobiliare, non per chi ha preso la prima
casa (a patto che riesca a pagarla).
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Grella 30 marzo 2007 0:00
La Bolla sta per scoppiare e non si salverà
nessuno..... Gli organi mediatici ufficiali sono ancora
restii nel diffondere ma anche loro ormai......non possono
più fingere. Solo al Germania è pochi altri sono
fuori.....USA,Spagna e Italia I più colpiti ......
(Guidoxxx ma che fine ha fatto freeforumzone bolla? CIAO).
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Marco 28 marzo 2007 0:00
Ciao Loppo, forse per te non ci sarà nulla di strano
nei presupposti della crescita dei prezzi delle case, ma
sicuramente c'è qualcosa di strano nelle sue
conseguenze. L'esempio della pizza che proponi è
calzante fino ad un certo punto. Infatti penso si possa far
risalire questo aumento semplicemente alla mancanza di
controlli in seguito all'introduzione dell'Euro, e
ad una domanda che non è mai calata. In fondo, anche se ci
costa il doppio, chi di noi non può spendere ogni tanto 20
€ per una pizza? E poi, volendo, si può scegliere di non
mangiarla e risparmiare. Per le case il discorso è molto
differente: l'aumento dei prezzi è stato determinato
soprattutto dalle grandi quantità di liquido che gli
investitori, delusi da Borsa e BOT, hanno fatto affluire.
Condizione determinante, come detto giustamente, è stato il
basso livello dei tassi di interesse, che ha incentivato la
stipula di mutui. Dal punto di vista di noi compratori,
però, l'effetto è stato spaventoso. Vivo anch'io a
Roma, e posso confermare che l'aumento dei prezzi è
stato sicuramente superiore al 100%, ed in molti casi si è
avvicinato al 200%. Ora, una casa non è una pizza: non
posso comprarne una purchessia, anche se il suo prezzo
quadruplica; e d'altro canto difficilmente posso fare a
meno di una casa per vivere. In questo fenomeno, perciò, ci
sono risvolti odiosi di drenaggio di risorse alle famiglie
(che hanno visto il loro potere d'acquisto ridursi
drasticamente) per arricchire costruttori edilizi che, in
questi ultimi anni, hanno costruito milioni di metri cubi di
case fregandosene, ad esempio, delle infrastrutture di
trasporto. Io vivo in affitto, e confido che, già dal
prossimo anno, la bolla (almeno nelle grandi città) inizi a
sgonfiarsi. Il processo sarà lungo, ma io sono ottimista.
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guidoXXXX 28 marzo 2007 0:00
Loppo ha detto: "Pensate che qualcuno possa vendervi
una casa degna di chiamarsi così per 150 milioni? Non
capisco..." Ti faccio capire io. Proviamo a
spostarci da un paese ostaggio delle banche e degli
speculatori (Italia) ad un paese serio (Germania).
Prezzi delle case in Germania (*). Il primo link
è ad una tabella per appartamenti, usati, grandezza ca.
65-80 mq, prima colonna città, seconda colonna prezzo
acquisto, terza colonna affitto mensile
http://www.focus.de/immobilien/kaufen/immobilienmarkt/staedt
evergleich-wohnungen_aid_22655.html Il secondo link
riguarda invece villette indipendenti a schiera, nuove, tra
100-120 mq, anche qui solita disposizione della tabella
http://focus.msn.de/immobilien/immobiliensuche/immobilienmar
kt/staedtevergleich-reihenhaeuser_aid_22708.html
Considera che in Germania guadagnano il 60% più di noi,
quindi ai prezzi che vedi (per riportarti in Italia)
dovresti togliere un terzo abbondante. Come vedi,
quando i prezzi non sono gonfiati da banche e speculatori
vari, con 75000 euro (150 milioni di lire) le case si
trovano eccome (anche in città belline come Brema o
Hannover). Ti sembra ancora tanto normale la
situazione in Italia? (*) Tratto dal gruppo di
discussione:
http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=739744&p
age=1&pp=10
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Loppo 24 marzo 2007 0:00
Scusatemi, a proposito dei tassi di interesse. Negli anni
immediatamente a ridosso dell'euro, le banche ed i
governi si sono riuniti per stabilire i parametri di
ingresso nella moneta unica. Questo ha significato che i
governi monetari si sono dovuti adeguare precedentemente per
arrivare alla fatidica data con PARAMETRI comuni e similari.
Ovviamente non è stato facile, ed anche lungo, ricordiamo
tutti le UNA TANTUM, e tutta una serie di provvedimenti
economci e fiscali che ci hanno dissanguato. Uno dei
parametri stabiliti era il costo del denaro, che sarebbe
diventato comune per tutti i paesi NELLO STESSO GIORNO. Ha
ragione GuidoXXX quando dice che nel 1999 i tassi erano ai
minimi storici, in vista del passaggio, ma dimentica di dire
che nel 1992 erano al 18%, nel 95 al 10% e nel 98 al 5,50%.
Se poi si osserva la serie dall'85 al 1993 si scopre che
solo per pochi mesi sono scesi sotto l'11,50%. Livelli
che non credo sarà possibile mai più raggiungere. I tassi
di interesse piuttosto tenderanno a seguire un andamento
tipo americano, dove, anche lì, il tasso è uguale per
tutti gli stati. Certo ci abbiamo messo un paio d'anni a
rendercene conto, non dovrebbe stupirci dato che a me
personalmente ci sono voluti due anni per abituarmi alla
nuova moneta, figuriamoci a capire l'andamento dei
tassi. Però, una volta chiariti i concetti e compreso cosa
realmente sia stata la portata dell'euro, assestatasi
cioè la percezione degli eventi monetari (piccoli e
grandi), le case sono cominciate a crescere di prezzo. Anche
perchè probabilmente non ci saranno mai più tassi al
18,50%. Continuo a credere che non ci sia nulla di davvero
strano.
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loppo 24 marzo 2007 0:00
Buonasera GuidoXXXX, mi spiace ma purtroppo non sono nè
piccolo nè grande investitore. L'unica casa che ho
comprato è la mia, dove ci abito. In periferia e da
ristrutturare. Il mio idraulico si lamentava del fatto che
una borchia di chiusura per un tubo costava 4500 lire.
Adesso costa 7,50 Euro, cioè 15 mila circa di vecchie lire.
E' triplicato tutto, io non so se ve ne siete accorti.
Perchè le case dovrebbero essere da meno? Continuo a
non comprendere. Certo che una borchia passi da 5 a 15 mila
lire non sposta l'economia, una casa che triplica si. Il
pane oramai va dalle 9 alle 18 mila lire a milano. Pensate
che qualcuno possa vendervi una casa degna di chiamarsi
così per 150 milioni? Non capisco...
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guidoXXXX 28 febbraio 2007 0:00
La bolla delle pizze??? Loppo,
francamente la mia impressione é che ti stai arrampicando
sugli specchi per sostenere tesi preconcette.
E' tipico dei piccoli investitori affezionarsi ad un
investimento che in passato ha dato soddisfazioni e vedere
sfumare le opportunità di concretizzare il guadagno che,
finché non si vende, rimane solo virtuale. I grossi
investitori, che i conti li sanno fare, stanno uscendo
silenziosamente dal gioco già da un paio d'anni (non ti
aspettare di trovare queste notizie sui giornali).
Riporto, a titolo di esempio, annunci estratti da un
giornale di annunci romano (portaportese), relativi alla
zona Prati. A occhio direi che l'aumento 2000-2007 a
Roma é stato del 150-200%. Un elenco più ampio
lo trovi su:
http://freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=78195&i
dd=2 A cosa lo attribuisci questo aumento?
Ai tassi? Il tasso euribor a 6 mesi, oggi a 3.95, nel 1999
era 2.60. O al fatto che hanno messo nel bagno una
bella vasca idromassaggio da 2000 euro?
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Loppo 28 febbraio 2007 0:00
Un esempio empirico non formalmente corretto ma solo
indicativo. Per un mutuo di 200 mila euro in 20 anni con
pagamento rata mensile. Piano di ammortamento di un
variabile Euribor 1 mese + 1% di spread (attualmente 3.5 +1
= 4.5%) Capitale 200.000 € Interessi 110.056
€ Totale 310.056 Rata mensile: 1.291,90
€ Stesso capitale, durata etc. con il 7% di
pread (attuale 10.5% totali) Capitale 200.000 €
Interessi 287.148 € Totale 487.148 Rata
mensile: 2.029,78 € Cioè circa 180.000 euro in
più pari al 90% del capitale prestato ovvero il 60%
(leggasi sessantapercento) in più (capitale +
interessi). Soldi che si sono spostati dalle tasche
delle banche (che però hanno contratto più mutui) a quelle
dei proprietari di casa, che, come già visto per la bolla
internet, si sono improvvisati milioni di piccoli
immobiliaristi, i quali con la liquidità ottenuta hanno
comprato altre case (IL fenomeno della enorme liquidità che
c'è in giro e che preoccupa i governi monetari è anche
questo.. per ognuno che compra casa... ricordiamocelo,
c'è uno che vende e che incassa). Il resto l'ha
fatto poi la speculazione, il mercato, un certo fattore
psicologico (sono anche fallite o almeno border line in
pochi anni TUTTE le maggiori industrie italiane crisi FIAT,
Parmalat, Cirio, Alitalia, i vari Bond etc). Si sono
sovrapposti una curva NATURALE di ascesa dei prezzi delle
case bloccate da anni di investimenti per TENERE le
attività produttive in crisi (ci siamo dimenticati la fine
degli anni 80, la crisi del commercio e della inefficiente
PMI italiana, tangentopoli col blocco degli investimenti
pubblici in infrastrutture per anni?), fenomeni migratori
(integrazione e regolarizzazione di extracomunitari che
hanno agito sulla domanda), la tassazione (ICI) e la lotta
all'evasione (crescita degli affitti = propensione
maggiore all'acquisto). Hanno mobilitato il mercato
fenomeni oramai di costume e di stile di vita come abbandono
dei centri urbani affollati e inquinati, attenzione al
risparmio energetico (la termoautonomia ad es. dettata dal
costo dei carburanti) che hanno favorito la tendenza a
muoversi, a cambiare casa (attenzione perchè quando il
diesel costava parecchio meno della benzina.. in pochi anni
il parco auto italiano s'era rinnovato per metà! E
questo è un fenomeno rilevante). Io aggiungerei anche un
certo qual fenomeno di costume/sociale sopratutto nei
maggiori centri urbani (milano in testa). E' notizia
degli ultimi mesi, che per la prima volta nella storia le
famiglie composte da UN solo individuo (i single insomma)
hanno superato quest'anno a milano quelle formate da
coppie, le separazioni ed i divorzi, cresciuti enormemente
proprio in questi ultimi 10 anni. Che c'entra? Beh, da
una casa diventano due, a parità di abitanti! E quando hai
vaste possibilità di scelta ovviamente la tendenza a
spendere cresce e con essa, purtroppo, ache i prezzi. Le
persone sono più attente, fino a 20 anni fa si
accontentavano di vivere anche nelle baracche in amianto..
trovatemene uno oggi!!!), si informano, capiscono e dato che
hanno propensione a spendere per la casa .. magari spendono
un pò di più per una casa bella (ho sgranato gli occhi
quando ho letto che la dimensione media richiesta per gli
immobili in ITALIA è di 105 mq circa!!!). I bagni si sono
ingranditi (il famoso bagno lungo e stretto di milano... non
dico che scompare, ma non se ne fanno più), le vasche idro
non sono più una rarità, insomma il mercato diventa, con
le dovute eccezioni, più attento ed esigente. E questo fa
aumentare i prezzi. Un pò come le auto suvvia, oggi sono
più piccole e parche nei consumi ma superaccessoriate e
care, molto più care che in passato (in proporzione). Voi
la comprereste un'auto senza aria condizionata, oggi?
Voglio dire, con una certa imprecisione, certo, senza
scomodare grandi temi dell'economia e senza una cultura
da far invidia alle dirigenze economiche, che, insomma, si
fa presto a speculare in uno o nell'altro senso. Un pò
di conti della serva, magari aiutano a capire meglio e a
farsi un'idea magari non così radicale. Insomma io nel
1991 pagai 16 milioni di lire per comprare una Clio 1400 con
il tettuccio elettrico e i vetri elettrici, ma senza clima e
autoradio. E con 200 milioni compravi una casa bellina a
milano (auto per 13 circa). Oggi per la stessa auto ci
vogliono 17 mila euro, e con 250 mila euro compri una casa a
milano (bellina, si, auto per 15/16). E' davvero così
bolla? Si cenava in pizzeria con 10 mila lire nel '92
oggi ci vogliono 20 euro cioè 40 mila vecchie lire! E'
la bolla delle pizze? Insomma, che c'è una bolla è
assodato, pur condizionata non solo da fenomeni speculativi
come penso, ma è davvero è così grave?
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guidoXXXX 27 febbraio 2007 0:00
Sul discorso dei tassi siamo d'accordo, ma questo
può giustificare un aumento del 50%, non certo del 150-200%
(caso di Roma). Riguardo all'opportunità
dell'acquisto della prima abitazione, credo che molti
malintesi nascano dal fatto che il mercato immobiliare non
é affatto uniforme sul territorio nazionale.
Se uno vive e lavora in un piccolo centro dove, poniamo, un
appartamento medio che nel 2000 costava 100 mila euro é
salito nel 2007 fino a 150 mila, é un conto. Qui comperare
può avere un senso, anche rischiando di andare incontro a
un possibile piccolo deprezzamento (forse 20-30 mila euro?).
Se parliamo di una grande città come Roma dove
dal 2000 al 2007 il salto é stato da 200 mila a 500 mila
euro le cose cambiano parecchio. Qui secondo me non é
irrealistico pensare di poter risparmiare 200 mila euro
(-40%) aspettando qualche anno. Si tratta di 10 anni di un
buono stipendio. La certezza non c'é, ma a questo punto
é una scommessa che secondo me vale sicuramente la pena di
fare. Se poi si hanno dei soldi da investire, si
tenga conto che il rendimento corrente di un banale BOT é
al 3.5% annuo netto, un punto e mezzo sopra
l'inflazione.
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Loppo 27 febbraio 2007 0:00
Ho seguito con attenzione tutti gli interventi, tuttavia ho
notato e mi par strano che nessuno abbia considerato il
fatto che l'impennata dei prezzi degli immobili è stata
anche una conseguenza della diminuzione dei tassi di
interesse dovuta al passaggio all'euro ed al fatto che i
mutui sono indicizzati dal 2001 al valore fissato dalla bce
e non dalla banca d'italia. Questo ha portato gli
interessi dal 15/20% nei decenni passati fino agli attuali
3/4/5%. Cosa sarebbe successo al costo del denaro se non
avessimo aderito all'euro col crack di Parmalat (tanto
per citarne una)? Argentina! Ora la struttura monetaria
della BCE è molto più simile a quella americana per i
quali i tassi di interesse si sono sempre mantenuti
piuttosto bassi. Tassi molto alti (come avevamo in Italia,
instabilità politica ed economica e mancanza di concorrenza
bancaria) hanno per forza sottostimato negli anni il valore
degli immobili. Che sono sì cresciuti paurosamente, ma,
come dire, partivano male. I mercati sono ciclici è vero.
Ma attualmente la borsa è ai massimi, più alti di quelli
record della bolla Internet. Cosa succederebbe al mattone se
si sgonfiassero un'altra volta i mercati azionari, o
anche attuassero qualche correzione? Di positivo c'è
che finalmente le banche te li prestano i soldi. Che poi è
il loro lavoro. Fino alla fine degli anni '90 ... era
molto più difficile. Certo anche io mi aspetto una
correzione, fasi rapidamente mutevoli hanno bisogno di un po
di tempo per assestarsi, ma si potrebbe auspicare un
incremento degli stipendi ad esempio, dato che anche questi
seguono più lentamente i fenomeni speculativi. Io lavoro
dal 2001. Ho cominciato con 2.000.000 di lire al mese. Ero
uno ricco, ma è durata poco. MA oggi mille euro al mese
sono davvero pochi e piano piano (sempre troppo piano)
stanno crescendo anche quelli. Altra osservazione sui tassi
(sempre da tenere conto a mio avviso). Nell'area euro
sono da poco entrate nuove nazioni poco sviluppate.. credo
che sarà impossibile alzare troppo i tassi altrimenti
diventerà impossibile per queste attrarre investimeti e
capitali di cui hanno bisogno per mantenere gli impegni
monetari. Un effetto di calmieramento, insomma. Forse
investire è un pò azzardato ora come ora... ma almeno la
prima casa dite che non vale la pena?
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Alex1 26 febbraio 2007 0:00
NOn sono d'accordo che ci sia un calo già in atto; è
vero per alcune zone (magari quelle che si sono rivalutate
di più negli ultimi anni) ma non per tutte; ad esempio dove
c'è un grosso richiamo di extracomunitari la domanda
sull'usato rimane sostenuta e questo trascina anche il
nuovo (se non altro per sostituzione).
L'investimento sulla prima casa in fondo non segue mai
la speculazione, perchè tanto l'affitto è sempre a
perdere e gli affitti non li regala comunque nessuno.
Attenti solo a non indebitarsi troppo, oltre la propria
portata; basta un problema per magari perdere anche i propri
investimenti. Purtroppo i ragionamenti dei
massimi/minimi sono tipici del "senno di poi" e
sono i classici argomenti usati per vendere i fondi comuni..
solo che i massimi o i minimi li si conoscono solo a
posteriori, e di previsioni è meglio no farne perchè
spesso si fanno brutte figure!
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giancarlo 25 febbraio 2007 0:00
L'assunto che la casa non tradisca gli italiani è
basato su luoghi comuni secondo cui il prezzo delle case non
scenda mai. Tale luogo comune è assolutamente privo di
fondamento in quanto pochi sanno che il settore immobiliare
è soggetto a fasi cicliche di rialzo e di ribasso
analogamente a quanto succede nel settore azionario. A
differenza del settore azionario però i tempi sono molto
allungati, nel senso che ogni ciclo di rialzo o di ribasso
dura svariati anni, mediamente 7/10 anni. Per poter
essere un buon investimento, occorre pertanto essere attenti
al "timing" cioè al momento in cui investire.
Se si sceglie il momento iniziale del rialzo si
ottiene il massimo rendimento in quanto si sfrutta tutta la
fase del rialzo, al contrario se si sceglie la fase finale
del rialzo o l'inizio del ribasso l'investimento
immobiliare diventa catastrofico e si possono avere perdite
sul capitale consistenti se si decide di disinvestire. Per
poter recuperare il proprio capitale investito, in tal caso
occorrerà aspettare la successiva fase di rialzo cioè
attendere molti anni. Molti fattori (tra cui rialzo dei
tassi, aumento del numero delle case in vendita, prezzi a
livelli eccessivi accessibili solo con mutui quarantennali o
oltre, ecc) indicano che il mercato immobiliare ha già
raggiunto il suo massimo nel 2006, ed ora sta iniziando la
fase di calo; acquistare oggi una casa solo per investire
significa affrontare una fase di ribasso e pertanto occorre
prepararasi a tenere i nervi saldi... per non avere
consistenti perdite sul capitale.
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Sincero 21 febbraio 2007 0:00
Veramente il problema non è dei costruttori (che si possono
tranquillamente riciclare in altre attività come
ristrutturazione, manutenzioni, ecc) ma di chi ha acquistato
casa a prezzi assurdi indebitando anche i nipoti!
E' meglio non avere troppo certezze, il futuro non si
prevede.
|
guidoXXXX 21 febbraio 2007 0:00
Per Giovanni Pivetta. Ti faccio presente che
questo non é il sito per la difesa dei costruttori edili,
ma per la difesa dei consumatori. Capisco che con la crisi
imminente molti imprenditori edili stiano andando incontro
al fallimento, e mi dispiace sinceramente. Però mi pare
molto più in sintonia con i fini dell'ADUC mettere in
guardia i potenziali nuovi acquirenti di prime case dai
rischi connessi ad un indebitamento eccessivo. Non si tratta
semplicemente di fare un cattivo o un buon investimento, ma
di rischiare di perdere la casa e ritrovarsi intrappolati
nelle grinfie degli usurai. Sono solo rischi potenziali,
siamo d'accordo, ma perché volerli ignorare o
minimizzare? Leggi "LA NUOVA VIA ALLA
SCHIAVITU'" (forse é un pò troppo catastrofista,
ma sono rischi che é giusto valutare)
http://www.itulip.com/forums/showthread.php?t=966
Il problema vero nel discorso bolla-nonbolla é soprattutto
questo. Non si sta facendo certo una gara a chi é più
bravo a prevedere il futuro o a dare i consigli di
investimento migliori. PS: Mi ha colpito molto la
frase: "... Da fenomeno ciclico, smentendo se stesso e
ogni previsione, il mercato immobiliare, si è evoluto in
fenomeno a ciclo continuo, è nata l’industria
immobiliare...". Forse ha a che fare con Charles
Ponzi?
http://www.piramidedoro.it/pagine/recensioni/01.htm
PS: visto che credi tanto nel "ciclo
continuo", avrei un piccolo affaruccio da sottoporti
(tra un paio d'anni lo rivendi a 300 mila euro):
http://annunci-casa.eurekasa.it/vendita/Campania/Napoli/Box-
Napoli-906282.html
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Giovanni Mazza 21 febbraio 2007 0:00
Il termine "palesemente" è un avverbio
"forte". Troppo facile usarlo scrivendo poi solo
due righe.
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pinco 21 febbraio 2007 0:00
Dubito fortemente sulla validità di tale ipotesi
palesemente assurda
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passante 20 febbraio 2007 0:00
purtroppo non si possono avere certezze, e col senno di poi
siamo tutti dei geni!
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Giovanni Mazza 20 febbraio 2007 0:00
Risposta all'intervento "LA CASA NON TRADISCE GLI
ITALIANI" di Giovanni Pivetta. Che i
precedenti pronostici sullo scoppio della bolla non ci
abbiano azzeccato non vuol dire che la bolla non scoppierà.
Anzi, se scoppierà più tardi scoppierà anche di più.
Ci sono dei fattori oggettivi che permettono oggi di
fare previsioni. L'evolversi della domanda (numero di
richieste di acquisto) e dell'offerta (numero di
immobili in vendita) sono i primi elementi da valutare.
Oggi fonti ufficiali ci dicono che la domanda è in
discesa e l'offerta in forte aumento (basta guardare il
numero di inserzioni nelle riviste immobiliari di oggi
rispetto a un anno fa, ci sono riviste che hanno dovuto
ridurre il font per farci entrare più inserzioni).
Quindi, per la legge della domanda e offerta (e il
mercato immobiliare italiano non sfugge a questa legge), i
prezzi dovranno per forza scendere. Ma non subito…
Ma perché non subito ? I prezzi non si
adeguano subito perché un mercato è un sistema dinamico.
Nel caso specifico del mercato immobiliare questo elemento
di dinamicità è ancora più forte, quindi si ha a che fare
con delle grosse inerzie (una compravendita si conclude
anche dopo 6 mesi). A parte il fatto che una
flessione sui prezzi in alcune città si nota già oggi (e
quello che vediamo sono i prezzi di vetrina e non di
compravendita, per forza più bassi). Ma se vogliamo
vedere delle grosse differenze di prezzi è necessario
aspettare qualche anno. Quanti anni non lo so.
Ma quello che importa è che oggi abbiamo dei dati oggettivi
che ci assicurano di trovarci sulla “gobba” della curva
dei prezzi e che dopo la gobba non può che esserci una
discesa (come già fu nel periodo ‘92-‘98).
Saluti Giovanni Mazza
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