Commenti
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Lucio Musto 4 dicembre 2005 0:00
L’Ateo… che non c’è ---- E’ il tipo
di discorso, questo, che ti mette in difficoltà ancora
prima di cominciare. Parlare in negativo, infatti, è
assai più difficile che esprimersi propositivamente,
com’è nella natura dell’uomo. Lo dicevo anche
qualche tempo fa, a proposito di un sito internet,
“anticlericale.net”, che pur avendo una sua valenza, si
getta nel grottesco per il titolo, che fa intendere: “io
esisto per osteggiare quello che deriva dalla chiesa; buono
o cattivo che sia non conta, io per mia natura sono contro.
E se la chiesa dovesse scomparire, io scomparirei con
lei!” Cioè l’ammissione di una sudditanza perfida,
di una negatività fine a sé stessa. Così è
per Ateo, l’oggetto del nostro discorso. «A-», cioè
«Senza-», è simile ad «Anti-», cioè «Contro-».
Nell’uno e nell’altro caso si va a discutere sul vuoto,
sull’assenza, precariamente appesi ad un bilancino che
può sfasciarsi d’improvviso. Come premessa
puntualizzo anche che il mio pensiero “Non” è oggetto
d’imprimatur e “Non” è la posizione “Ufficiale”
della Chiesa Cattolica o di altri, e preciso questo per
scoraggiare ogni strumentalizzazione dei soliti detrattori
di questo nostro non serenissimo e limpidissimo Forum.
La precognizione del divino è connaturale
all’uomo. Questo io penso, se pure non so dimostrarlo
con formule matematiche simili a quelle che mi sono
familiari. Come il senso del bello, quello del buono
e del cattivo, come l’amore disinteressato, il “più da
noi” ci nasce dentro misteriosamente. Non so quando, non
so dire come, ma ad un certo punto dell’esistenza (al
concepimento?, al primo battito del cuore? al primo vagito?
al primo palpito di coscienza?) ce li troviamo dentro belli
e fatti, completi e vivibili. Esattamente come il
libero arbitrio. Contrariamente a quanto afferma
qualcuno, non ce lo ha detto il Vaticano, che esiste
Dio. Il “senso del divino”, ce lo abbiamo
tutti, indistintamente. Almeno tutti quelli abbastanza
presenti a sé stessi per cogliere la propria limitatezza.
Inevitabilmente, non fosse altro che per giustificarla,
occorre rapportarla a qualcosa che essa limitatezza
prescinda e superi. Il concetto del divino.
Primariamente io credo quindi, che l’uomo sia fatto
“Pro-Teo” anziché “A-Teo”. Fin qui il
ragionamento puramente oggettivo. Da credente, e non è
qui il caso di dilungarsi sulla mia posizione spirituale
penso che il Dio Creatore ci abbia fatto dono di questa
“tensione”, come di altre con infinita rispettosità e
delicatezza di Padre (io penso Dio come Padre), lasciandoci
liberi di decidere cosa farne, in qual modo o per quali
obiettivi usarla. Ecco quindi che fin dai tempi
più remoti, quelli degli uomini primitivi o barbari, ma che
rozzi non lo erano affatto (organicamente del tutto identici
a noi potevano ragionare, e per più tempo, e con maggior
calma e con meno ballerine in TV a distrarli), hanno
affrontato il problema escatologico. Così è
ancora oggi e lo sarà in futuro Aggiungerò che,
sempre secondo me, la Provvidenza Divina ha anche fatto si
che non si potesse trovare una risposta definitiva al
mistero dell’Assoluto. Dimostrare Dio come un teorema di
geometria non sarebbe bene, per l’uomo. Lo priverebbe
della libertà di scelta. Chi crede nel teorema
di Pitagora non è “libero” ma solo “normale”; chi
invece non ci crede non è libero lo stesso, ma solo
stolto. E torniamo, per concludere, all’
“A-Teo”, a chi ha bisogno di definire la sua esistenza
come “prescindente da Dio”. Lui, come tutti, la
coscienza di Dio, ce l’ha comunque dentro! Solo che
per scelta, per ragionamento o per imposizione ha deciso di
negarla. Semplicemente l’ha spostata in un
altro ambito del suo essere, l’ha rivestita di panni
diversi, l’ha mascherata o ricoperta di stracci… o
d’oro! Per alcuni Dio è la matematica, per
altri si chiama Maradona, per altri ancora quattrini in
banca…. Avete notato quanti accumulano
ricchezze senza sapere cosa farsene ed addirittura ignorando
“se” possano veramente servire a qualcosa?... Quelli
sono i seguaci del dio Mida, che mangiano peggio di me e
degli anacoreti, per risparmiare, ed alla loro morte
lasciano lo stesso i soldi quaggiù!... Li chiamereste
“A-Tei” quelli?... Sbagliereste (a mio avviso): quelli
sono solo quelli che hanno scelto un dio di fame invece che
un dio di gioia. Ci sarebbero milleuno esempi.
Un ultimo, celebre: Giacinto Pannella detto Marco. Ateo
lui?... a chiacchiere!... lui ha deciso che il suo mondo è
la giustizia (almeno come la vede lui), che la sua palestra
è l’umanità ed il suo prossimo, l’individuo. Lui
forse se lo nega, ma è pronto a fare come predicò un tale
chiamato Gesù. E’ pronto a dare la sua vita per il
fratello. Se poi questi è drogato o carcerato… conta
meno! 825 parole… ho “sforato” un po’, ma
mi perdonerete, visto che ho parlato anche di Pannella!
Ma devo ancora concludere: secondo me, chi è
l’Ateo?... E’ quello che non è ancora stato sfiorato
dall’Amore di Dio, quello (se preferite) che non ha ancora
beneficiato della Rivelazione. In una parola, l’Ateo
è il seme divino non ancora germogliato, è la nostra
Provvidenza per domani! Lucio Musto 4 dicembre
2005 parole 825
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Lucio Musto 3 dicembre 2005 0:00
X Mattia Letteralmente "ateo", in
generale significa "senza Dio", come benissimo
sai. Naturalmente poi occorre mettersi d'accordo
sul significato da dare alla parola "Dio"
Sto cercando comunque di riassumere il mio punto di
vista in breve (max 500 parole). Se ci riesco, lo riporto
qui, anche per soddisfare Mario che me lo ha chiesto. Ma
non è detto che ci riesca.
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Mattia 3 dicembre 2005 0:00
Bhè dubito che gli atei non esistano. Se per definizione un
ateo è chi nega l'esistenza di Dio...
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Mario 2 dicembre 2005 0:00
da: Lucio Musto Data: 2 Dicembre 2005 .....ma
vorrei non risponderti. Perché?... Perché immagino
che rispondendoti rischio di scatenare un altro
putiferio. **********************************
Carissimo Lucio riesci sempre a incuriosire o a rendere di
difficile interpretazione i tuoi post. Ed io, faccio
sempre fatica ad arrivare alle conclusioni più giuste.
Potresti anche non curarti del putiferio e
semplicemente esprimere questo tuo parere. ps. mi
incuriosisce quel tuo pensiero in merito alla non esistenza
degli atei. Saluti Mario.
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Lucio Musto 2 dicembre 2005 0:00
X Mattia E' molto interessante quello che
scrivi, ma vorrei non risponderti. Perché?... Perché
immagino che rispondendoti rischio di scatenare un altro
putiferio. Vedi, Mattia, io credo che nessuno, sia
ateo. Comunque concordo pienamente con te: Tolleranza
si!, e reciproca, si!
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Mattia 2 dicembre 2005 0:00
Qualcuno dice che la religione è un fatto eminentemente
sociale, altri l'hanno chiamata ideologia illusoria,
altri ancora ritengono normale che davanti alla complessità
del reale si ricorrà a delle riduzioni per determinare i
significati. Nei secoli tutti i più grandi pensatori
si sono espressi sul tema. Tuttavia, al di là della radice
del pensiero religioso, c'è un fatto: in ogni contesto
sociale vi sono individui credenti( di qualsiasi
religione) e individui non credenti. Io faccio parte della
seconda schiera e sono convinto da parte mia che sia quella
giusta, altrimenti non mi pronuncerei. A ogni modo, chi può
dire ad un altro qual'è il modo migliore, più giusto,
più veritiero di interpretare la nostra esistenza? Nessuno.
Una volta per tutte, da ateo, dico di essere contrario a chi
insulta, il Papa, i credenti, la Chiesa e tutto ciò che non
rientri nella propria interpretazione. Ciò non toglie che
mi oppongo fermamente e non con toni moderati quando è la
Chiesa, con le sue ingerenze a imporre la propria visione,
intromettendosi in campi che non gli spettano. Tolleranza
si, ma reciproca.
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Mario 2 dicembre 2005 0:00
x Andrea 37 anni Scusa Andrea, sono veramente
stato latitante nel risponderti e nel dirtelo mi riscuso
ancora. Solitamente non tendo a confondere i
miei interlocutori, so riconoscere il senso delle cose che
mi vengono dette e di conseguenza tendo a valutare
attentamente le cose che mi dicono. Non voglio
offendere nessuno sia ben chiaro, ma fino ad ora sei
l'unico che ha mostrato un reale interesse per il
prossimo. Ti spiegherò meglio con una mail cosa
intendo. Ci sentiamo quanto prima
Saluti Mario.
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Mario 2 dicembre 2005 0:00
x Lucio Carissimo Lucio, magari avessi la metà
della tua cultura, mi sentirei realizzato. Tutto
quello che so è frutto di ricerche effettuate a tempo
libero e purtroppo mai approfondite a dovere.
Non dimentichiamo che quando scriviamo su un forum non siamo
poi gli unici a leggerlo, pertanto tutto quello che possiamo
dire o meglio scrivere non è per noi stessi ma per tutti.
Questi tutti ci giudicano anche se inconsciamente ed anche
se il tuo è un approccio palesemente votato alla modestia,
denota profonda ed adeguata preparazione in materia.
Sono comunque lieto di avere avuto la possibilità di
scambiare due "chiacchere" con te, ho avuto modo
di apprendere molto e di questo molto ne farò tesoro, un
pò come faccio con tutte le persone con cui mi trovo mai a
discutere. I temi della vita sono molti,
rileggerò nuovamente i tuoi post ed imparerò sicuramente
cose nuove che precedentemente mi erano sfuggite.
Come ho già detto io sono un semplice e le parole spesso mi
confondono, figurarci poi se sono scritte. Un
Abbraccio Mario.
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Lucio Musto 2 dicembre 2005 0:00
X Mario Grazie, Mario. Sei stato chiarissimo ed
esauriente. Il tuo intervento mi è sembrato un
piccolo capolavoro di sintesi di quelle famose duemila
righe, ma una mia vecchia saggia insegnante diceva: “per
essere brevi e chiari occorre essere padroni della
materia”. Per cui deduco che tu conosci duemila
pagine, o più probabilmente ventimila, sull’argomento
“libero arbitrio e sue implicanze teologiche e
dottrinali”. Anche se ostenti modestia. Il
discorso potrebbe essere davvero intrigante, ma purtroppo
non è materia mia e dovresti cominciare ad insegnarmi tutto
dall’inizio. Di libero arbitrio so quanto è scritto nel
dizionario, cosa ci rimuginavo su quarant’anni fa, ma non
molto di più. Peccato! Spero che in futuro
ci sia qualche altro argomento di comune interesse. Il
confronto sereno con persone intelligenti come te è sempre
di reciproco arricchimento: ma sfortunatamente questo me lo
sono perso, non sono preparato a sufficienza per "Dire
una mia" al tuo livello. Comunque, di nuovo
grazie.
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Andrea 37 anni 2 dicembre 2005 0:00
X Mario, ti prego di non accomunarmi a Enrico e Musto,
visto e considerato che neanche condivido il linguaggio
scurrile, nonostante entrambi cerchino di giustificarsi.
Rispetto la tua posizione di ateo, ma sappi che
attraverso la Bibbia tu puoi conoscere ogni posizione che si
prenda nei confronti di Dio, anche quella atea, leggendola
anche solo per istruzione. Ora riprendo un pensiero che
avevo scritto a lalla, modificato per te, Vuoi sapere chi ha
scritto la Bibbia? Finora, ho compreso, che tu
non sei contrario all’esistenza di Dio, ma diffidi
dell’autenticità di quella che viene definita la PAROLA
di DIO o Bibbia, giusto? Ti chiedo scusa se tiro in ballo la
chiesa cattolica ma è assolutamente necessario, e lo
capirai leggendo. Quanto influisce, in te, la
chiesa cattolica e il suo operato? Probabilmente in
qualche maniera; oppure per nulla. Comunque
sappi, che gran parte di coloro che in Italia si sono
ALLONTANATI da Dio, lo hanno fatto a causa dei
comportamenti, dei metodi e delle dottrine non bibliche
insegnate dalla chiesa cattolica, e di chi la pratica o la
segue, compreso me ad esempio, e forse te visto che non
condividi quel linguaggio “folkloristico” che anch’io
non condivido. Anche Cascioli, infatti per screditare
Cristo, rivolge le accuse, giustamente, all’operato della
chiesa cattolica ma si sbaglia, nei riguardi di Cristo
però, perché la chiesa cattolica usa Cristo per mascherare
il suo mal comportamento ben mascherato, anche se a volte
sembra buonista e utile, infatti sono subdoli come lo è il
diavolo, e spesso il diavolo si maschera da dio per
confondere gli stessi cristiani, non lo dico io lo dice
l’Apostolo Paolo. Purtroppo nelle lettere degli Apostoli
ci sono scritte tante cose che danno torto alla chiesa
cattolica ma nessuno le legge, e in esse ci sono anche tante
risposte alle domande che tu poni ai signori Musto e
Falcinelli a cui non ti sanno rispondere, ma tu
escludendomi, non né capisco il perché, ti affidi a loro
piuttosto che alla Sacra Bibbia, e dire che la gente legge
tanti libri ma quando si tratta di Bibbia scappano tutti, ma
lì dentro c’è una sapienza che non troverai in alcun
libro scritto su tutta la terra. Perché in
Italia siamo così tanto condizionati dalla chiesa
cattolica? 1) Perché l’Italia ha FONDATO il
suo Stato, sulla fede della (come dice Falcinelli, MADRE,
che madre non è) chiesa cattolica, non sulla fede in Cristo
Gesù in quanto Dio, quindi per TRADIZIONE siamo stati
tutti INDOTTRINATI alla chiesa cattolica; e quindi come,
pecore o polli, si crede di essere nel giusto: ne parleremo
se lo vorrai; 2) Perché gli italiani, hanno
voluto affidarsi agli uomini di chiesa cattolica (come dice
Falcinelli, PADRE, che padre non è don Giussani [don sono i
mafiosi, biblicamente nessuna figura viene chiamata don]),
piuttosto che a Cristo Gesù in quanto Dio, non applicandosi
alla lettura e alla conoscenza della volontà di Dio
attraverso la Sua Parola scritta? 3) Perché gli
italiani si lasciano guidare dalla chiesa cattolica, nelle
sue applicazioni bibliche, ma soprattutto quelle non
bibliche, che sono la maggior parte dei suoi insegnamenti,
da parte delle autorità ecclesiastiche, in tutti i suoi
ordini con a capo il papa? Ne parleremo se lo
vorrai; Perché, se vogliamo credere in Dio,
dobbiamo dare retta a uomini e non a Dio, considerato il
fatto che Egli ci ha dato le Sue istruzioni per seguire la
Sua volontà? Perché, invece, non leggiamo la
Sua Parola, e capiamo cosa vuole da noi, per poi decidere se
vogliamo fare o non fare come Egli vuole? E poi
perché si vuole ammodernare il messaggio biblico, quando
esso è attualissimo? Forse perché all’uomo certe
cose non stanno bene? Allora basta fare come i
TdG, loro si sono fatti una bibbia a loro piacimento facendo
modifiche qua e là e dicendo: chi ci ama ci segua.
I cattolici non fanno come i TdG, scrivono dei testi
paralleli (vedi il compendio del catechismo della chiesa
cattolica uscito qualche tempo fa) prendendo qua e là
versetti, modellano dei criteri di vita che vanno al passo
coi tempi moderni; così facendo si allontanano dalla vera
volontà di Dio, e confondono le persone, come fa il
diavolo. Quindi: 1) chi ci dice che la
chiesa cattolica ha il monopolio biblico, e che essa detiene
il potere religioso sulla terra? NON di certo LA SACRA
BIBBIA; 2) chi ci dice che la chiesa cattolica è
colei a cui Cristo ha dato il potere che essa dice di aver
ricevuto? NON di certo LA SACRA BIBBIA; 3)
chi ci dice che la chiesa cattolica È IN ERRORE e che va
CONTRO la volontà di Cristo Gesù e quindi di Dio? LA
SACRA BIBBIA Allora se uno avesse una semplice
conoscenza della SACRA BIBBIA, per come essa è stata
scritta, si renderebbe conto che NON È UN LIBRO QUALUNQUE,
e non è vero che è di difficile comprensione; è
semplicemente scritta per istruire coloro che vogliono fare
la volontà di Dio nel nome di Gesù Cristo (e non nel nome
della chiesa cattolica), quindi coloro che hanno già
accettato Cristo come loro personale Salvatore, (non salvato
nel nome del papa vicario di Cristo e di chi gli è
sottoposto), e chi ha già accettato Cristo NON vuole
imporre la volontà di Dio, tantomeno Dio, ma lascia
libertà di leggerla secondo il libero arbitrio che Dio
stesso ci propone nelle sue “ISTRUZIONI”.
Quindi, chi crede in Dio e lo ricerca veramente e
seriamente, con il desiderio di conoscere la VERITÀ,
indipendentemente dallo stato in cui vive e dalla religione
che governa quello stato, può conoscerLo, anche senza
leggere LA SACRA BIBBIA; ecco perché se uno chiede a Dio di
aiutarlo a comprendere la SUA VOLONTÀ il SIGNORE lo aiuta
in questa ricerca, con l’aiuto del SUO SANTO SPIRITO
chiesto a DIO in preghiera; lo chiama a se, lasciandolo
libero di cercarLo anche solo spiritualmente, e quando
questa persona chiede direttamente a LUI l’aiuto nel nome
di GESÙ CRISTO, è, in quel momento che DIO spinge le
persone ad avvicinarsi alla SUA PAROLA scritta (CHE È GESÙ
CRISTO), per fare sapere qual è la SUA VOLONTÀ SCRITTA.
Non è perché ce lo dicono gli uomini, il fatto di
leggerla, ma la leggiamo innanzi tutto per scelta, per
conoscere, per valutare, decidere il valore della SACRA
BIBBIA, con L’aiuto di DIO, indipendentemente dalla chiesa
cattolica, e dalle sue pretese di insegnamento, o anche da
altre religioni, che dicono di fare la volontà di Dio.
LA SACRA BIBBIA APPARTIENE SOLO A DIO NON AGLI
UOMINI Sono gli uomini che si approfittano della
potenza di questo meraviglioso libro: la SACRA BIBBIA; delle
sua SANTA DOTTRINA, che non è opera d’uomo ma dello
SPIRITO SANTO di DIO, che è coLui che ci permette di
comprenderla, perché è stato Lui che ha ispirato uomini di
ogni levatura sociale, nella stesura del testo, nel corso
dei millenni, in una straordinaria, armonica, e completa
interezza, dalla GENESI alla APOCALISSE, ed essa non ha
nessuna pretesa di sottomettere alcuna persona, anima, o
spirito, se non per scelta del medesimo, o volontà di Dio.
Gli uomini che si approfittano di usare LA SACRA
BIBBIA per farsi grandi e potenti (vedi chiesa cattolica e
altre confessioni), portano avanti le loro pretese
soggiogando e confondendo altri uomini: com’è
scritto. Infatti attraverso LA SACRA BIBBIA si può
giudicare l’operato di chi fa o di chi non fa la volontà
di DIO, senza diventare un dittatore, ma semplicemente
riportando ciò che è scritto, e sta a chi ascolta valutare
se seguire o no. DIO permette tutto ciò perché, Egli
ci ha dotato di un cervello per capire che ognuno può
conoscere la SUA VOLONTÀ attraverso la lettura; ci avvisa
pure di quel che accade agli uomini che, non vogliono
leggere la sua volontà, si pongono in posizioni lontane dal
conoscerLo o dal crederLo, o che seguono gli insegnamenti di
uomini che si pongono ad alte cariche; infatti ce lo fa
scrivere dallo SPIRITO SANTO attraverso le lettere degli
Apostoli: 2 Tessalonicesi 2:11-12 che scrive “Perciò Dio
manda loro una potenza d’errore perché credano alla
menzogna; affinché tutti quelli che non hanno creduto alla
verità ma si sono compiaciuti nell’iniquità siano
giudicati” qui, giudicati, come in tutta la Sacra Bibbia,
ha valore di condannati; ma tutti continuano a dire che la
pensano alla loro maniera, perché Cristo ognuno lo vive
alla propria maniera, ecc. Compresi gli atei purtroppo
per te caro Mario, perché anche tu non hai il Suo punto di
vista. Questo te lo dico perché è una di quelle risposte
alle tue varie domande che hai rivolto a Musto e Falcinelli
ma non a me, ma che io ti ho risposto con la Parola di
Dio. A questo punto potresti dire che Dio è un
dittatore! Io ti dico no! Perché, se tu vuoi la vita
eterna, devi fare la Sua volontà, che leggi; oppure se non
vuoi la vita eterna rimani ateo; ma se non avrai la vita
eterna allora sappi che vuol dire che sarà dannazione
eterna e non giudizio del tipo “ o, però, era un
brav’uomo, merita di più”, assolutamente no, Cristo o
salva o giudica, salva chi fa la Sua volontà, oppure salva
quelli che non l’hanno mai nemmeno sentito nominare, in
base al loro comportamento di vita; giudica, quelli che non
fanno la Sua volontà, o che se non l’hanno mai sentito
nominare si sono comportati male; e non c’è via dimezzo
né tantomeno alternativa; È SCRITTO non lo dico io.
Ma soprattutto, è qui che subentra la menzogna della
chiesa cattolica, il purgatorio non esiste, non è scritto
nella Bibbia, come non è scritto di alcuna assunzione di
Maria al cielo, eccole le menzogne: capito! Come
fai a credere ad una confessione, come la chiesa cattolica,
che non risulta chiara e limpida come invece lo è la Sacra
Bibbia? Hanno bisogno di Dogmi (misteri) per avvalorare le
loro false teorie, ti rendi conto? Se il discorso
ti interessa lo porto avanti, altrimenti mi fermo perché la
cosa mi impegna molto e non posso fare sempre le 3 di notte
per poi non essere nemmeno letto o non ricevere alcun
chiarimento. Scusa la lungaggine ma era
necessaria Ti saluto; Andrea.
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Andrea 37 anni 2 dicembre 2005 0:00
Signor Reset, sei sparito? Oppure hai cominciato a
leggere la Bibbia? Ti sei reso conto che ciò che suggerisco
non è poi così male?
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A.Paula M. 1 dicembre 2005 0:00
Vorrei dire soltanto una cosa . Credo che Cristiano
e' chi segue le leggi di Cristo e cattolico e' chi
segue le leggi della chiesa cattolica.Sono cose diverse
. Bibblia e' interpretazione ,cari signori!
Dubito che qui ci siano delle persone che seguono
perfettamente le leggi della chiesa cattolica .Ma so , mi
auguro , che molti seguono le leggi di Cristo, di Dio .
Saluti.
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Mario 1 dicembre 2005 0:00
X Lucio Credo sia giusto da parte mia spiegare a
cosa mi riferisco quando accenno al libero arbitrio, questo
per eventualmente meglio chiarire anche a me stesso se
l'ho utilizzato in maniera propria e non a caso.
Prima di tutto dobbiamo vedere a cosa ci si riferisce
con "il libero arbitrio". Il libero
arbitrio (mi sono dovuto informare) è Il termine con cui ci
si riferisce alla capacità di giudicare in assoluta
libertà attorno a un fatto o a un concetto, in tal caso il
libero arbitrio è quindi la facoltà propria dell'uomo
di essere libero da qualsiasi necessità riguardo alle
decisioni che vuole prendere. In passato Vi è
stata molta discussione su questo termine: un libero
arbitrio assoluto comporterebbe infatti l'inesistenza di
un qualsiasi principio divino, mentre, al contrario,
l'esistenza di un Dio onnipotente comporterebbe
l'impossibilità del concetto stesso.
Rifacendosi ai vangeli si dimostra che è apparente la
facoltà di decidere delle proprie azioni e della propria
volontà in apparente autonomia da quella di Dio.
Quella del libero arbitrio è una grande controversia
teologica nel cristianesimo, i vangeli (gli unici 4
che sono stati riconosciuti) pongono il libero arbitrio come
la condizione necessaria per operare del bene. La
chiesa nella sua lotta di controllo e di definizione nel
tempo, si è dovuta trovare di fronte a molti casi di
"eresie", le linee più forti che prevalsero
vennero poi considerate come "eccentricità" o
"forme di espressione" della chiesa stessa.
Esempi si possono ritrovare in Pelagio (V secolo) che
affermò che l'uomo non ha bisogno dell'aiuto
di Dio per scegliere il bene. Tale idea venne avversata da
Sant'Agostino che sostenne l'esistenza del libero
arbitrio insieme alla sua insufficienza per fare il bene a
causa della natura umana. La polemica intorno al
libero arbitrio si ripropose con la Riforma protestante:
Erasmo da Rottedam infatti, sosteneva la libertà e i meriti
delle azioni umane mentre Lutero le negava in conseguenza
del peccato originale, e dell'irrilevanza della volontà
dell'uomo sul suo destino, così come decretato da
Dio. Con il concilio di Trento, venne ammesso il
libero arbitrio dell'uomo però "limitato" dal
peccato originale. Altra controversia, passata
alla storia come "de auxiliis" (XVI secolo), fu
aperta tra il gesuita Molina che dava l'uomo come libero
collaboratore di dio, che ne prevedeva le scelte, ed il
domenicano Baqnez che contrariamente ne sosteneva la
"predeterminazione fisica", o meglio la
collaborazione incondizionata fin dalla nascita.
Ora, sostenere che si sia impossibilitati o meno dal
prendere certe decisioni rifacendosi al principio del libero
arbitrio, presuppone che i due interlocutori siano credenti
istituzionali o agnostici, con un ateo la cosa non
funzionerebbe. Curioso è il fatto che questa
linea di pensiero sia alla base delle riforme
gallicane,anglicane e luterane, che mentre hanno portato in
europa una "spinta" ad operare in maniera
attiva in italia allora divisa in due parti dallo stato
pontificio, ha causato quel rallentamento economico/sociale
già evidente nei primi movimenti culturali come
l'illuminismo mostrando l'ampio divario con la
bassissima partecipazione dell'Italia ai tempi
della a rivoluzione industriale. Spero di essere
stato esaustivo, ho sintetizzato il più possibile per non
appesantire e deviare il corso della discussione.
Ciao
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Lucio Musto 1 dicembre 2005 0:00
X Mario No, a niente che non abbia detto, mi
sembrava anche chiaramente e pianamente. Comunque
se mi sono espresso male o in modo difficile chiedimi pure,
cercherò di semplificare ulteriormente. Ciao, e
scusami se qualche volta non riesco a spiegarmi. Me ne
dispiaccio.
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Mario 1 dicembre 2005 0:00
x Lucio ti riferisci a qualcosa in particolare ?
come ho già avuto modo di scrivere sono molto semplice
nelle mie cose e tendo a confondere le parole molto
complicate ed immagino che vi siano molte altre
persone che scrivono e leggono qui sopra che si trovano in
una situazione simile alla mia ..
Saluti Mario.
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Lucio Musto 1 dicembre 2005 0:00
X Mario 2005 12 01 Quasi d’accordo: il problema
vero è “Io cristiano, cosa sono? cosa sto facendo e chi
sto seguendo?”. Non c’è contraddizione nelle
mie idee, forse nelle parole. Parlando per me, e solo per
me, la risposta è semplice: «Vorrei essere un
cristiano perfetto, qualunque cosa questo significhi, o
almeno il meno scalcagnato possibile. Ed è per questo che
vivo e lotto pur nella certezza di essere lontanissimo dal
conseguimento anche dell’obiettivo minimo… figuriamoci
il massimo!». Perché? Altrettanto semplice a
spiegarsi: «Perché so di un tizio, chiamato Cristo
Gesù, che mi ha fatto arrivare attraverso innumerevoli vie
gli input giusti per cercare di vivere da cristiano».
Che vuol dire vivere da cristiano? risposta tanto
ovvia da essere banale: «Amare Dio sopra ogni cosa ed
il proprio prossimo come ha fatto Gesù, fino ad essere
pronti a dare la propria vita in cambio della sua».
Hai presente Salvo d’Acquisto?... ecco, pressappoco come
si dice abbia fatto lui. Non c’è altro. Il
resto è contorno, sono strumenti, sono artifizi ed
accrocchi vari per arrivare a questo. E francamente
disquisire sul sesso degli angeli può divertirmi parecchio,
ma lo scoprirlo è per me del tutto irrilevante.
Grazie di esserti astenuto dalle duemila righe di
spiegazioni sul tuo PS, mi terrò il dubbio sulla dicotomia
fra libero arbitrio e libertà individuale di pensiero, ed
anche tu, ignora quello che non ti convince, tanto non ti
serve. Fai tesoro invece di ciò che trovi convincente: è
quello, che ci fa crescere!
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Enrico Falcinelli 1 dicembre 2005 0:00
Caro Mario, non sei stato lungo, sei stato chiaro.
Putroppo non so che tipo di risposta ti aspetti ma premetto
che né io né alcun altro ti saprà dire oltre quello che
si possa senza dover ricorrere alla fede.
Lasciamo perdere, ora le scritture. Posso solo parlarti
della mia esperienza, perché per ognuno di noi vale il
principio della individualità personale e delle proprie
scelte e situazioni di vita. Nato da famiglia
cattolica, son cresciuto secondo gli insegnamenti
catechistici della madre Chiesa. Poi, nel tempo, ho
incontrato persone e situazioni che mi hanno coinvolto
sempre più concretamente nei principi della vita cristiana
fino a conoscere Don Luigi Giussani e coloro che gli erano
vicino. Oggi mi sono accanto centinaia di migliaia di
persone che condividono in modo molto simile al mio il
principio di questa esperienza e che fanno parte di uno dei
più grandi movimenti cattolici del mondo. Non
c'è nulla da spiegare, è tutto molto semplice:
partendo da ciò che è stato il messaggio di Cristo, nasce
il confronto personale con esso. Non ho potuto fare a meno
di rimanere affascinato della affinità delle parole di
Cristo, sentendo che ogni cosa mi riguardava personalmente,
efficacia e verità rimasta immutata nel tempo e nella
storia e che addirittura e sicuramente, Lo precedeva.
Si parla di prerogative umane comuni a tutti
indistintamente, quelle prerogative che alla fine spingono
l'uomo a tirare lo sguardo sull'infinito. Ecco
perché, senza intender scivolare come tu hai detto, ho
menzionato il fatto dei primi uomini pescatori che seguirono
Cristo per aver presentito il vero nelle sue parole. Eppure
non lo conoscevano, come non lo conosce chi non lo ha mai
visto né seguito, ma ne son rimasti ugualmente
affascinati. E' quel fascino che spinge un uomo a
cercare tutto quello che cerca per la sua vita, andando,
questa volta però, nella direzione di Cristo. Io non sono
arrivato, e probabilmente non arriverò mai. Nonostante
tutto, non mi sento arrivato come Andrea perchè per la mia
vita voglio di più, voglio tutto! Dal messaggio di Cristo,
si capisce che Egli è venuto per noi a testimonianza di
quanto di vero c'é dietro il fatto prodromico delle
nostre aspettative e dei nostri desideri interiori più
profondi. Quindi, seguire Cristo, non è per me fare
un favore a Lui, ma principalmente una gratificazione per
me, la gratificazione della speranza di qualcosa di più
grande per la mia vita e la speranza della vita eterna.
Come puoi capire, non vi sono elucubrazioni e
particolari scavi che portino chissà che cosa in
superficie, né filosofie da studiare; parleremmo per ore ed
ore senza arrivare alla conclusione. Ogni
tentativo di razionalizzazione, sarebbe poi annichilente nei
confronti della soluzione che cercheremmo per la nostra
vita, perché saremmo solo buoni a ridurre ogni discorso
alla nostra capacità di cognizione e al consueto livello di
umanità personale, perché quanto raggiunto sia a noi
accessibile. Sarebbe come un cane che si morde la coda e
seppur desiderosi di scoprire tutto quanto cerchiamo, non
arriveremmo al di là del nostro naso. Tutto ciò
è quanto ho da dire della mia esperienza personale.
Il resto sono studi, motivi di interesse vivo e
plausibilissimo, ma ti assicuro che in tutta una vita di
impegno e passione per tutto ciò, anche nonostante lo
scoprire quanto avalli la veridicità di quelle vicende e
scritture, storie e documentazioni, ti assicuro, dicevo, che
nulla di ciò serve ad avanzare di un briciolo la mia fede,
più di quanto riesca a fare il confronto della mia stessa
vita e di ciò che mi riguarda, con l'avvenimento di
Gesù che è passato in questo mondo. Tutto ciò
che posso fare è invitarti a vivere la stessa esperienza in
piena libertà solo come confronto per la propria tua vita e
cercare da solo, perché puoi, quelle risposte che io solo
così miseramente posso debolmente accennarti. Non
c'è nulla che ti obblighi, né moralismi che ti
incastrino. Nulla è più importante della tua vita. Nulla
è perso, caro Mario. L'uomo comune non vede la Madonna,
né parla con i santi, eppure la speranza è per tutti, ma
occorre cercare la propria strada con sincerità di cuore
verso sé stessi primariamente e senza remore. Occorre
sbrigliarsi dai modi e mentalità comuni; sono quelle che
creano lo scandalo per gli uomini e che ti privano del
diritto di far qualcosa per te. Ti auguro di poter
trovare la tua strada e se lo desideri, sappi che quanto ti
ho proposto resta sempre una porta aperta. Un
abbraccio, Enrico.
|
Enrico Falcinelli 1 dicembre 2005 0:00
Andrea, stai esagerando. Sono cristiano, ma non sono
stupido. Tra l'altro son cresciuto in posti dove una
parola di troppo fa scattare la strage. Accetto
l'opinione posta in modo personale ed intelligente oltre
che rispettosa. Le tue risposte, lungi e oltre
dall'avere questi requisiti, manifestano una
frustrazione personale che non tollero, fosse anche per
fraterna correzione. Io non ti ho cercato, tu solo ti
sei fatto avanti. Ti ho risposto senza offenderti,
nonostante la tua arroganza, ma ora passi il segno. Ho anche
qualche anno in più di te e al di là di quello che pensi,
la tua testimonianza te la rimangi con le tue maniere. Non
me ne importa cosa tu sia, ma desidero che tu non intenda
interferire nella mia vita, altrimenti troverò il modo di
difendermi efficaciemente. Bada a te.
|
Lucio Musto 1 dicembre 2005 0:00
Rileggendo gli interventi di questa discussione vedo come
molti di essi siano utili all’approfondimento
dell’argomento che ci occupa, mentre tutti indistintamente
siano istruttivi per la comprensione degli altri, la loro
attenzione al dialogo, l’ansia di farsi intendere
eccetera. Questo è importante, poiché il
rapporto umano è quanto dovrebbe riguardarci di più,
nell’ambito del forum, piuttosto che l’esposizione
astratta di complesse teorie sull’assoluto o dotte
disquisizioni escatologiche, dove forse non tutti siamo
ferratissimi: questa comunque non sarebbe la sede
giusta. Mi ha colpito molto questo aspetto e mi
ha stupito che tutti (naturalmente anch’io) ci mostriamo
più interessati a dire che ad ascoltare, più a consigliare
che ad apprendere, più a regalare le nostre nozioni che ad
acquisirne di nuove. E mi sono chiesto: «perché?».
Di immediata intuizione sarebbe il puro narcisismo,
l’istinto naturale di prevalere sugli altri ed affermare
sé stessi, di screditare (sia pure in innocenza e senza
cattiveria) le idee degli altri per far prevalere le
proprie, di “vincere” in qualche maniera una simbolica
tenzone… ma sarà vero?... e se si, si tratterà solo di
questo? Per spiriti semplici o litigiosi di
natura queste motivazioni possono essere sufficienti. Gli
amici di questo tipo infatti non sono neanche interessati a
dire qualcosa di costruttivo al dibattito, ma intervengono
con una battutaccia, una bestemmia, una frase sconclusionata
che serva solo a farsi notare, a dire a tutti, (o
propriamente a sé stessi, visto il carattere anonimo
dell’intervento): «ci sono anch’io, a Dire la
Mia!» Passi anche per gli asserviti ad
indottrinamenti rigorosi ed agli ossessionati da prevenzioni
esclusive, tipo il nostro Onocefalo, i TdG ed i
metalmeccanici delle barzellette degli anni cinquanta, che
in ogni occasione trovano spazio per pappagallare le ideuzze
che qualcuno ha pompato loro in testa e via; essi non hanno
bisogno di confrontarsi con gli altri, e non occorre nemmeno
che sappiano leggere. Ma gli altri?... quelli che
pensano, quelli che avrebbero cose più utili da fare che
scrivere nel forum, tutti noi normali insomma, perché ci
comportiamo così?... chi, cosa ce lo fa fare? Ho
scoperto questa singolarità per il motivo contingente che
sono stato fuori ed ho dovuto rileggere tutto da capo, e
l’ho scoperto per me, e per persone degne di assoluto
rispetto intellettuale. Ma ora mi vengono
inquietanti dubbi: Perché sprechiamo tanto tempo a
bacchettarci e così poco a cercare di capirci? Lo
facciamo qui nel forum di “Di la Tua” dove non ci
conosciamo se non come archetipi o anche in altre
circostanze della vita?... o lo facciamo “sempre”?
Quale vantaggio (non economico, ma in termini generali di
sopravvivenza) ne ricaviamo, mentre apparirebbe esserci solo
uno spreco di energie? Perché tendiamo ad essere più
prolissi, complessi e criptici in queste nostre
“spiegazioni” di quanto lo saremmo se ci esprimessimo
nel nostro modo usuale? E via ancora, altre domande,
altri tentennamenti. Naturalmente, “a molte
domande mille risposte”. Ma non me ne è venuta nessuna
intelligente e soddisfacente. Furbettamente, ma
senza reale malizia, vi passo la palla: che ne pensate
voi? ----------------------------------
Mario, grazie. Un attimo e ti rispondo, ma sarò breve
(spero)
|
Lucio Musto 30 novembre 2005 0:00
Non mi stupisco che qualcuno (o un "nessuno"?) che
mi cita a proposito, ma sopratutto a sproposito sia, al
contrario di me, vergine. Anche il gusto
dell'orrido, come tutto, ha un limite!
|
Mario 30 novembre 2005 0:00
Le vostre risposte caro Lucio ed Enrico (preferisco darvi
del "tu" piuttosto di un freddo ed informale
"lei", gradirei facciate altrettanto nei miei
confronti), sono molto accurate e meritano pertanto
una risposta altrettanto adeguata. Cercherò di
spiegare (seppure non sono così bravo come voi a scrivere)
cosa non mi convince particolarmente per quanto
riguarda la risposta di Lucio. Premetto che
solitamente scrivo su questo forum ignorando nel limite del
possibile chi si propone in tono volgare sia chi cerca
semplicemente la provocazione. Sono interessato alle
discussioni pacate in modo da potermi confrontare in
maniera costruttiva, escludo di conseguenza ogni tipo di
volgarità. Reputo di essermi documentato
abbastanza in merito alla cristianità ed ho raccolto nella
mia vita abbastanza materiale "scritto e
non" di conseguenza ho fatto in tempo a farmi un idea
di cosa sia un cristiano. Il problema vero è: ma
il cristiano sa cosa è ? sa cosa sta seguendo o facendo
? come giustamente ha fatto notare
Lucio:"Che poi esistano cattivi cristiani, cristiani
imperfetti, cristiani impreparati o ignoranti non
occorre dimostrarlo, tal quale non occorre dimostrare che
esistono cattivi esempi di qualsivoglia corrente di
pensiero, fede, cultura e religione. Ma non per questo
c’è da esaltare anarchia assoluta e libertinismo
sfrenato. Almeno spero!..." ma è proprio
questo il punto che ti contraddice caro Lucio, tu che tipo
di cristiano ti reputi di essere ? è consentito
l'eccesso? l'errore? la cattiva espressione? in che
modo interpreti per te stesso questo tuo modo di
essere cristiano ? un semplice post può voler
dire molto e può voler dire niente, ma dobbiamo sempre
essere sicuri che tutti quelli che ci leggono devono
essere in grado di capire ed interpretare CORRETTAMENTE
quello che noi vogliamo dire, altrimenti rischiamo di
velare la verità. Verissimo, di certo tu non
hai bisogno di essere difeso, ma la chiesa cristiana
si!proprio per le cose che hai detto tu! una chiesa
fatta di uomini: fino a che punto dobbiamo impegnarci per
difenderla ? e chi dobbiamo difendere gli uomini o la
chiesa ? o la fede stessa ? forse per te la risposta è
scontata ma non dimentichiamo che gli uomini dicono
delle cose che vengono ascoltate da altri uomini e così
via. La mia affermazione sull'amore
appannaggio della cristianità, una cosa che non hai detto
tu, mi è stata detta molte volte in chiesa ed a
scuola da uomini preposti a parlare del cristo ad altri
uomini. Concludo sul mio post scriptum
"dimenticavo, sono orgoglioso della mia libertà
individuale di pensiero, altro che libero
arbitrio." credo che per questo tu debba
rifarti ad una ricerca del cristianesimo storico,
altrimenti monopolizzerei il post per altre duemila
righe.
************************************************************
**** Carissimo Enrico, arrivo anche da te e
purtroppo risulterò abbastanza ripetitivo in quanto
mi pare che su questo aspetto vi sia stato uno
"slittamento" da parte tua. Spesso e
volentieri si ha l'impressione che parlando con un
cristiano questo ti risponda con il
fatidico:"matteo 4.12 o altro ..."(ho ovviamente
inventato qualcosa per non offendere nulla e nessuno)
ma la cosa che più mi sconcerta è il non trovare mai
nessuno in grado di esprimere con parole proprie il
significato dell'essere cristiano, il cosa differisce
dall'essere credente puro e semplice ed in tal
caso da cosa differisce il credere in un dio o trovare la
certezza in esso partendo dal presupposto che tale
idea è vecchia non più di 2500 anni a fronte di milioni
di esistenza storica dell'uomo. molto
più semplicemente mi sono alzato una mattina e mi sono
chiesto: ma in ogni momento della mia giornata/vita il
primo pensiero a chi lo rivolgo? la risposta è stata
semplice nel mio caso. non mi riferisco alla
domanda nuda e cruda ma ad un pensiero profondo e molto
controverso e quando mi sono reso conto che oltre a
quello che vedevo io non sapevo nulla ho razionalizzato che
tutto ciò che potrebbe essere oltre non ha sicuramente
natura divina (interrompo qui per non alzare vespai
sulle opinioni). quindi ripeto: ma tutto
quello che viene utilizzato dal cristianesimo e una
documentazione "storica" scritta da uomini
per degli altri uomini. Date davvero tutta questa
importanza a questi uomini ? quindi non avete prove se non
le parole di questi uomini un motivo più profondo vi
porterebbe alla stessa conclusione ? come già detto
sopra,io ho già trovato una mia risposta.
Scusate se sono stato troppo lungo Un saluto
Mario
|
Andrea 37 anni 30 novembre 2005 0:00
Enrico, sei caduto come un pollo
nell'etichettatura di ciò che non conosci: La Parola di
Dio. Tu metti un'etichetta a chi non conosci, io sto
imparando a conoscere altre confessioni perché i cattolici
sono menzogneri e lo dimostra la Bibbia che tu non conosci.
Non ho ancora preso nessuna posizione, che tu subito mi hai
additato, vergognati razzista di confessioni, io sto
cercando di farti vedere che nella Bibbia stessa i cattolici
vengono svergognati, e tu etichetti, sei proprio un pollo,
come ho sempre immaginato nei tuoi scritti letti
ovunque. Non appartengo a nessuna confessione che tu
dici, sono solo un ex cattolico ancora, uno che legge la
Sacra Bibbia, e che ha scoperto quante altre confessioni
cristiane esistono oltre alla menzognera cattolica. Sto
cercando di capire solamente dove sta la verità. Fino
ad ora ho capito che cattolici e TdG non sono attendibili, e
questo solo leggendo la Sacra Bibbia, ma anche valdesi,
metodisti e battisti sono sviati come lo sono tanti altri
anche dalla parte cattolica che non sto ad elencare, e tutto
ciò lo dimostra la Bibbia. La cosa che distingue me e
te è che io sto continuando la mia ricerca facendomi
guidare dalla Santa Parola di Dio, tu ti fai guidare dal tuo
cervello e da quello di altri uomini che ti muovono a TUO
piacimento ovvero le risposte che dai alle tue domande a
loro vanno sempre bene purché tu stia lontano dalla Parola
di Dio. Forse non capirai questo ragionamento, fatto sta che
tu ai miei versetti che riguardano lo stesso Dio e Cristo
che abbiamo in comune non mi sai rispondere. Perché? Non
rispondi? Lo sai perché non rispondi? Perché sei un
pollo. Sei della stessa scuola di Musto, e fate
poco i vergini perché non lo siete affatto, e non siete
nemmeno un esempio di vita in nessun caso. Ti
saluto Andrea
|
Enrico Falcinelli 30 novembre 2005 0:00
Caro Mario, per carità! Potremmo parlare per giorni di
ciò tirando fuori tutto ciò che è stato studiato e detto
in proposito a quanto ella domanda, trovando ragioni,
risposte umane, razionali e filosofiche, ma non servirebbe a
niente, come non è mai servito in millenni di storia,
perché non è una nozione consapevole che regala la fede ma
un incontro concreto nella propria vita con un evento che
dona la grazia suscitando il presentimento del vero, come fu
per i primi uomini che seguirono il Cristo; eppure loro, non
sapevano chi egli fosse. Questa dinamica concorda con la
nostra umanità, perciò, occhi aperti a cogliere
l'attimo. Comunque, ove si potrebbe parlare
per una vita intera, le dico la mia in due righe lasciando
per lei l'apertura al mistero (la fede è conquista
personale): il senso di eterno che abbiamo dentro è il
sintomo di ciò che desta quel presentimento del vero di cui
ho appena scritto. Del resto, quanto è grande il
nostro limite di fronte all'infinito: si potrebbe
confidare ciecamente nelle possibilità degli uomini?
Eppoi, ciò che chiediamo apertamente è sempre la
promozione umana e la fiducia nell'uomo stesso. Se
guarda la storia di Gesù, non crede che egli sia venuto per
fare proprio questo? Per Uno che l'ha fatto
seriamente prendendo seriamente l'uomo, val la pena di
tentar di riconoscerlo e provarlo, no? La saluto con
tanti auguri.
|
Enrico Falcinelli 30 novembre 2005 0:00
Innanzitutto, bentornato Lucio! Per Andrea:
Perfetto: speravi che divenissi protestante? Preferisco
affidarmi a Dio più che alla mia ispirazione peronale e
seguire l'esperienza umana di chi ne ha più di me. Dio
non sono io e questo è il succo, e me ne frego di ciò che
tu e tutti i protestanti, valdesi, metodisti, ecc. possiate
pensare. Ognuno pensi quello che ritiene e scelga per la
sua vita quello che vuole. La libertà non la nega Dio,
immaginati se la nego io. Auguri per la tua vita.
|
Lucio Musto 29 novembre 2005 0:00
Eccomi di ritorno. Per riprendere un po’ le fila del
discorso ho stampato e riletto con calma ogni intervento
traendone alcune considerazioni che credo (e spero)
interessanti. Le riferirò, ma prima,
doverosamente poiché promesso: X Mario (suo
intervento del 22 novembre) Il linguaggio che ho
usato proponendo “Autodifesa”, non è propriamente da
Accademia della Crusca, e ne convengo, e non è nemmeno
quello che uso abitualmente, come ben sanno quelli che hanno
la bontà di leggermi in questo forum. Ma tutto
l’argomento voleva essere palestra di dibattito e
confronto, tanto che più propriamente (ma meno
efficacemente) avrebbe potuto chiamarsi: “Profilo
concettuale di appartenenza a Cristo espresso in lingua
portuale spinta”. L’imbeccata parte dal
titolo; “Autodifesa”… di chi?... da che cosa?...
Di me stesso come cristiano?... e che bisogno ho di
difendermi? Sono fiero della mia fede e baldanzosamente
certo della Misericordia; non ho nulla da temere. Difesa
della chiesa Cattolica, del Vangelo della Tradizione e della
Gerarchia?... e da chi?... dai “forumisti” di “Dì la
Tua”, per usare il termine coniato da un analfabeta tempo
fa?... da chi odia Dio perché non sa nulla di lui o da chi
non sa nemmeno leggere?... Suvvia!... Il
linguaggio pittoresco, o sconcio, o “folkloristico” per
dirla con Enrico Falcinelli che immediatamente ringrazio per
l’amicizia di cui mi onora e soprattutto per la
signorilità e l’affettuosità che sempre manifesta, aveva
poi, almeno nelle mie buone intenzioni poi miseramente ed
evidentemente fallite , il compito di veicolare un concetto
più serio e profondo del semplice turpiloquio.
Questo: “Se la parola può essere stupidamente
volgare o di gergo, assai di più il pensiero può essere
scurrile od osceno, offensivo e pericoloso”.
Per questo motivo mi permetterei di suggerire al signor
Mario di badare soprattutto alle idee che suo figlio va ad
assimilare all’oratorio (che ahimé io non ho mai
frequentato), perché inevitabilmente “cazzo”,
“sega”, “culo” e tutte le altre parole del
repertorio le sentirà comunque, come intercalare o sparate
a caso, qualche volta piazzate a rafforzativo di qualche
concetto dubbio; le ascolterà spesso ed in luoghi diversi,
dalla scuola alla TV, e non gioverà ritrarsene, per quanto
sgradevoli quelle espressioni possano essere, ma converrà
imparare a non turbarsene piuttosto che evitarle.
Quando affermavo “…ora parlo in modo da farmi
capire…”, è perché so bene che il parlare becero e
sbrigativo è ormai più usuale e comunicativo del fraseggio
aulico del parlare dotto o del melodiare molle e suadente di
menestrelli e cicisbei . Mi spiaccio comunque di
sconcertare la sensibilità di chicchessia, e chiedendo
venia passo al “nocciolo della questione”.
Gentile signor Mario, mai ho affermato che i cristiani siano
“gli unici depositari dell’amore”, ed anzi dissento
affatto da tale pensiero! Ne sia, la prego, ben
convinto! E’ certamente vero invece che
nell’essere cristiano è implicito ed imprescindibile
l’amore costante, attento, ed ovunque profuso. Poiché
il “cristiano” è, per definizione, seguace di Cristo,
che appunto ed essenzialmente ci sollecita all’amore.
Che poi esistano cattivi cristiani, cristiani
imperfetti, cristiani impreparati o ignoranti non occorre
dimostrarlo, tal quale non occorre dimostrare che esistono
cattivi esempi di qualsivoglia corrente di pensiero, fede,
cultura e religione. Ma non per questo c’è da esaltare
anarchia assoluta e libertinismo sfrenato. Almeno
spero!... Grazie di avermi letto.
Lucio Musto 29 novembre 2005 parole 550 PS
Non ho capito il senso del Post scriptum. Mi spiace.
-----------------------------------------
Per il resto, a domani
|
Mario 29 novembre 2005 0:00
Scusate ma gli ultimi vostri interventi un poco mi
sconcertano. Mi pare di capire che al di là
delle interpretazioni tutti vi affidate a quanto è stato
scritto e di conseguenza date per scontato quello che sopra
vi è scritto. Mi chiedo: ma questi libri chi li
ha scritti ? li hanno scritti gli uomini o li ha scritti un
dio ? io personalmente, come già dichiarato, li
interpreto come libri e testi scritti da uomini per gli
uomini e pertanto lascio molto dubbio su tutto quello che
sopra vi si trova, ma sono anche ateo..con tutto quello che
per chi la pensa diversamente da me comporta. Voi
verso chi o cosa rivolgete la vostra fede ? umanamente
parlando, reputo più giusto indirizzarla verso l'uomo
che non il dio ma ovviamente il mio è un punto di vista che
non può incontrarsi con il vostro se non per qualche
effetto etico e morale che nulla ha che vedere con la fede
stessa. concludo dicendo solo una cosa ad
Enrico: perchè dobbiamo abituarci ed adattarci anche alle
cose che fondamentalmente riteniamo ingiuste ? dobbiamo per
forza accettare la volgarità come uso comune solo perchè
"i tempi lo consentono" ? non possiamo
semplicemente dire:"è vero, potremmo controllarci di
più senza lasciarci andare".. Saluti
Mario
|
Andrea 37 anni 29 novembre 2005 0:00
X Enrico Falcinelli, lasciamo perdere, rimani della
tua idea, tanto parlare con i cattolici è impresa inutile;
tanto cerchi sempre di far forza sul tuo cervello e di come
ragiona, cercando di trovare una scusa per rendere tutto
lecito, esattamente come fanno i cattolici delle alte
schiere. Però ti dico una cosa: prova a fare una
qualsiasi domanda a sfondo religioso o biblico a dieci
cattolici comuni, ognuno ti risponderà a modo suo e con un
pensiero personale; anche con i TdG, avrai lo stesso
risultato, anche se, avranno un'idea del disegno divino
perché hanno conoscenza scritturale, mentre se lo chiedi a
protestanti o evangelici o evangelici Pentecostali, ti
risponderanno tutti allo stesso modo, con le parole della
Parola di Dio, perché chi ama Dio si affida solo a Dio,
anche nel parlare o nello scrivere. Decidi tu chi
tra tutti questi è più gradito a Dio, considerato il fatto
che tu hai sempre la soluzione a tutto, anzi perché non ti
fai assumere al vaticano come colui che redige le
chiacchiere che si scrivono per il papa, che non sono mai
rapportate alla Bibbia, ho notato che sono lontano da Dio
più o meno alla stessa maniera di ciò che scrivi tu, sarà
forse perché avete lo stesso ispiratore: il diavolo. Te lo
posso anche dimostrare. A proposito anche l'ultima
uscita che ha fatto il papa, tra le tante cose che ha
menzionato, come te non ha MAI fatto un riferimento
biblico. E tu dici che questa chiesa (cattolica) ha
origine divina: ma fammi il piacere! Tu non la conosci la
Chiesa con origine Divina. Anche un demente
capirebbe che di Divino nella chiesa (cattolica) non
c'è niente di niente. Ti lascio nel tuo
brodo, poiché in questi versi che ti do oggi è scritto
ciò che nella tua mente agisce, forse attraverso la Parola
di Dio la tua mente uscirà dalle tenebre di cui sei
schiavo. 1) Seconda lettera ai Tessalonicesi capitolo
2 versetti 11-12. Il capitolo 2 lo puoi leggere tutto ma
quei due versetti imparali bene perché ti riguardano.
2) Matteo 11:25-26-27; questo e per farti capire che:
a) non servono lauree né conoscenza straordinaria, per
comprendere la Parola di Dio basta saper leggere e chiedere
aiuto allo Spirito Santo per capire le cose che non si
capiscono; b) bisogna conoscere quel Padre che Gesù
dice di dover conoscere; come? Attraverso ciò che è
scritto nella legge (Antico Testamento), visto che Gesù e
il Suo seguito sono il Nuovo Testamento; da qui
capisci perché il tutto è raccolto in un unico libro che
si chiama Sacra Bibbia che tu non leggi; da
questo si capisce perché scrivi tante parole al vento.
Dimostrami che leggi ciò che ti suggerisco perché mi
sembra che a tutt’oggi: o non hai letto nulla dei versetti
suggeriti; o non ci hai capito nulla e non lo vuoi a dare a
vedere. Inoltre ti chiedo di non sviare Mario con le
tue sciocche chiacchierate da bar di alto borgo perché,
come quelle, non hanno nessun valore sotto alcun aspetto,
soprattutto biblico, è solo aria fritta! Almeno quando
scrivi prova a dare un senso a ciò che scrivi, dando prova
che da qualche parte è scritto anche nella Parola di Dio; e
non credere che sia sufficiente abitare ad Assisi in mezzo a
quei pseudo santi per sapere cosa Cristo vuole
dall’uomo. Ti saluto Andrea
|
Enrico Falcinelli 28 novembre 2005 0:00
Per Andrea Caro Andrea, mi spiace rispondere ora
al tuo ultimo per me, ma solo ieri ho letto l'intervento
del 25 u.s. . Bravo! Son contento che finalmente hai
indicato con nome e cognome un verso. Così si può
ragionare di qualcosa, altrimenti non si capisce a cosa di
preciso ti riferisci. Ok, per i primi versi di Giovanni
sulla Parola di Dio. Sembra che tu sia in accordo con
l'interpretazione generale secondo quanto scrivi: Verbo,
Parola di Dio, parola come espressione stessa
dell'essere (anche le nostre parole rappresentano noi,
nel senso che ciò che diciamo è espressione di ciò che ci
costituisce concretizzato nel nostro pensiero). Alcuni studi
biblici considerano anche il fatto della Parola di Dio come
il suo progetto universale che si realizza. In questo senso
il Verbo resta tale ma si concretizza nella realizzazione
del progetto. Così Gesù sarebbe venuto come adempimento
del progetto di Dio, ovvero la realizzazione del suo
Verbo. Per me il senso non cambia. Io evito le
interpretazioni personali e le scie del sentimento
(contrariamente a quanto mi rimproveri). Se anche tu fai
questo, siamo in accordo. Solo che i significati che io
prendo sono quelli del magistero della Chiesa, tu, invece,
non l'ho ancora capito, ma vorrei che fosse così.
In sintesi, comunque, Cristo è il progetto che si
realizza e come ti dicevo il progetto di Dio è funzionale a
ciò. Cristo si realizza per me ed è questo che mi
interessa. Se così non fosse o questo preciso progetto di
Dio non si fosse realizzato la cosa non mi riguarderebbe in
quanto mancherebbe l'anello di congiunzione con il
divino. In questo esatto senso, le scritture, se non hanno
come fine la reale salvezza di noi uomini sarebbero come, se
mi permetti, canne al vento. Ti abbraccio,
Enrico.
|
xxxxxx 28 novembre 2005 0:00
Lucio Musto vai a cagare nei paesi ISLAMICI. Controllare i
conti e il patrimonio di MUSTO, è pagato dagli
integralisiti^^^^
|
Enrico Falcinelli 28 novembre 2005 0:00
Ha ragione, sig. Mario. E' vero! Fino a due
generazioni fa esisteva ancora quella forma di rispetto
etico-morale che faceva parte del tipo di educazione
impartita mediamente anche se già alcune correnti
umanistiche soffiavano le prime brezze di pensiero più
liberale. Ma non solo queste, sono le responsabili di
un cambiamento successivo che avrebbe portato alla totale
superficialità di considerazione di tutte quelle cose che
oggi non solamente i giovani ma addirittura tanti anziani
suggellano come prodotto di mentalità conservatrici e
obsolete. C'è anche una forte componente
capitalista che ha teso ad abbassare la guardia della
censura etica per permettersi l'avanzata economica che,
si dice tutti, abbia portato al benessere e con essoanche
l'agio dei costumi culturali. Oggi ci rendiamo
conto che questo benessere riguarda solo ciò che
tecnologicamente il progresso ha potuto portare in campi
vitali come la medicina ecc., ma sicuramente ci sono
percorsi da correggere perché si è usciti dalla condizione
naturale della conservazione della propria dignità
umana. Ci sono atteggiamenti giudicati normali,
secondo l'etica odierna, ma che in realtà
infastidiscono né più, né meno di come infastidivano
cento anni fà. L'unica differenza è che oggi è
illegale lamentarsi per non ingerire sull'altrui diritto
di libertà. Ci sarebbe molto da discutere sul concetto
di libertà ma non intendo farla troppo lunga. Quello
che importa dire è che mentre prima esisteva la
"debita distanza" simmetricamente disposta attorno
ad ogni essere e che segnava il limite del diritto del
prossimo nei confronti del proprio, oggi c'è
addirittura una sovrapposizione di questi diritti che si
calpestano a vicenda generando il malcontento che si vede
intorno. Bene il primo passo è rendersi conto di ciò,
con chiarezza, per poter cambiare le cose.
Riguardo le discriminazioni di cui scrive additamdo il
comportamento di tanti cristiani ed addirittura di molti
ecclesiastici, dimostra che la Chiesa ha sempre subito i
processi di secolarizzazione che sono caratteristici di
ogni forma umana. Le faccio un esempio: un'azienda
nasce intendendo dare il meglio del meglio che ci possa
essere sul mercato; i suoi propositi, ovvero, quelli delle
persone che si accingono all'impresa, sono encomiabili;
eppure, se questa azienda riesce nel suo intento diventando
addirittura una multinazionale è molto probabile che la
qualità del prodotto non sia più quella degli inizi e che
di fronte ad una sua lamentela telefonica trovi
dall'altro capo un impiegato scortese i cui modi non
abbiano nulla a che vedere con lo spirito originale
dell'impresa. Provi con la Telecom, ad es. o con un
ministero qualsiasi. Quello che incide, in ciò, è
sempre la componente umana e gli uomini della Chiesa non ne
sono immuni. Ha visto gli spot del Banco S.Paolo?
Puntano la loro efficacia sulla virtù della capacità i
rapportarsi tipica del suo personale. Lei ci crede? Salvando
un mio caro amico che è direttore di una di queste filiali
e che è una persona squisita (si chiama Paolo!), son
convinto di ottenere un trattamento paritario a quello di
qualsiasi altra istituzione. Ogni realtà, per essere
tale, ha bisogno di un centro di gravità permanente
(ricorda Battiato?); se eludiamo quel centro, ogni realtà
è possibile ed ognuno può avere reagione. Fortuna che il
centro di gravità per la Chiesa ma anche per tutto ciò che
ci riguarda (i discorsi di cui sopra) c'é e si chiama
Gesù il Cristo. Abbiamo tutti il dovere, avendolo
conosciuto e se vogliamo essere cristiani, di osservare i
suoi insegnamenti ma, guarda un po', tra essi c'é
anche quello di non additare nessuno, pensando invece a
quelle che sono le nostre personali magagne. In ciò, come
vede, la Chiesa resta in tutta la sua integrità; chi
sbaglia possono essere gli uomini che la rappresentano ma la
sua istituzione è granitica se di origine divina.
D'altronde è per queste cose che lei lamenta che
c'é bisogno di cambiamento e salvezza. Non avrebbe
alcun scopo di esistere una storia cristiana, se l'uomo
fosse stato senza difetti. La pedagogia di Dio si
mostrerebbe irreprensibile. Egli sembra che non intervenga a
toglierci il sasso che ci troviamo avanti (detto tout court)
ma aspetta che ci inciampiamo. Non lo riteniamo in fondo
anche noi un giusto insegnamento per i nostri figli, se
intendiamo imparino a camminare da soli? Per
quanto riguarda l'amore, le dico che chi si arroga la
sapienza d'amare a discapito dell'altrui
incapacità, questi, è un fesso! Se così fosse, non
avrebbe senso l'incitazione cristiana nel fare ciò.
Il cristianesimoha sicuramente all'origine il maestro
indiscusso nell'arte d'amare, ma ha anche detto di
fare ciò che ha fatto Lui. Socialmente e umanamente
parlando, significa che tutti abbiamo la medesima capacità
di rapporto reciproco, potenzialità naturalmente a noi
intrinseca, ma soggetta, come siamosoggetti in tutto il
nostro essere, al tipo di etica a cui aderiamo. Quello che
cambia nell'amore è l'etica con cui esso si esprime
in modi e pensieri e tale etica ne fa un amore di qualità o
meno. Purtroppo è lo scotto di questa tuta biomeccanica che
è il nostro corpo (la carne) a cui siamo intimamente legati
dal momento della nostra nascita fino a quello morte e a cui
è dovuta lo stato di falsità della libertà a cui
agogniamo da sempre: dipendiamo anche dall'aria che
respiriamo! Allora, visto che dobbiamo dipendere, credo
che valga la pena pensare bene la propria vita per scegliere
di dipendere da qualcosa la cui dipendenza serva al
raggiungimento del nostro stesso bene. Personalmente,
nel cristianesimo, vivo quella dipendenza che per me è vera
liberazione. Ma tra noi, tornando a Lucio, non credo di
non poterci permettere qualche parolaccia, quando esse siano
sintesi del significato retorico che vi è dietro.
Ovviamente, fuori i bambini! La saluto caramente,
Enrico Falcinelli.
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