Commenti
|
|
|
antonella 18 aprile 2008 0:00
La DGR 98/2007 continua ad esplicare la propria efficacia
anche dopo il 30.4.2008, in quanto non è stata emanata
altra delibera modificativa o in revoca della DGR 98/2007.
|
Silvano 17 aprile 2008 0:00
Sapete dirmi se la delibera della rimodulazione diciamo
così scade dopo un anno di prova Grazie a tutti
|
antonella 16 aprile 2008 0:00
Ho da comunicarvi una notizia in merito ai pazienti RSA
della Regione Lazio ed in risposta alla domanda
dell'amico da Roma, che così formulava:"La DGR
98/2007 della Regione Lazio ha rimodulato le fasce, ai fini
della determinazione della retta giornaliera da pagare alle
RSA. Per effetto di tale rimodulazione, la stessa si
trova a ricadere nella seconda fascia, vale a dire tra gli
utenti in possesso di reddito annuale I.S.E.E. pari ad un
importo compreso tra euro 13.000,00 (tredicimila) e euro
25.000,00 (venticinquemila): quota direttamente a carico
dell'assistito pari al 40% (senza il concorso del Comune
territorialmente competente); quota a carico del Fondo
sanitario pari al 60%. Tale DGR 98/2007 garantiva,
comunque, il mantenimento di una pensione o reddito mensile
pari alla pensione sociale. Tutto questo non succede
nel caso di mia madre, la quale si trova a dover pagare più
di quanto prende a titolo di emolumenti mensili. Cosa
posso fare nei confronti della Regione Lazio per poterLe
garantire il mantenimento di un importo mensile pari alla
pensione sociale, così come stabilito dalla DGR
98/2007. Devo rivolgermi ad un giudice e a quale?
Grazie." Riguardando tale problema la nostra
famiglia, ci siamo rivolti ad un avvocato di Roma, il quale,
in difesa di nostra nonna paziente di un RSA romana, ha
ottenuto dal Tribunale di Roma una pronuncia che ha
dichiarato il diritto di mia nonna alla conservazione di una
somma mensile pari alla quota di pensione sociale.
Pertanto, mia nonna dovrà da ora versare mensilmente la
quota alla RSA di appartenenza, in modo tale che le venga
garantito comunque il mantenimento ogni mese della somma di
€ 395,59. Il medesimo avvocato richiederà ora le
differenze indebitamente pagate da mia nonna
dall'entrata in vigore della DGR 98/2007 sino ad oggi e
fino alla concorrenza di € 395,59 mensili. Grande
vittoria.
|
Rita 4 aprile 2008 0:00
http://www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=213694&tab
ella=TOTDocs Ultimissimi interventi
dell'Aduc Utile a chi ancora si trova nella stessa
situazione iniziale
|
RITA 4 aprile 2008 0:00
PER TUTTI Ultimissime ADUC LEGGERE
http://www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=213694&tab
ella=TOTDocs
|
RITA 28 marzo 2008 0:00
PER TUTTI ULTIME NOTIZIE
verifica per ridefinire le rette per le Rsa 23/03/08 -
La Regione Lazio avvierà una verifica sui costi delle Rsa,
i centri destinati agli anziani non autosufficienti ed ai
malati cronici, al fine di ridefinire le rette ed i costi a
carico delle famiglie ed i comuni. Nel Lazio sono
attivi attualmente nelle Rsa oltre 1.300 letti; nella
regione le rette per le Rsa sono tra le più alte
d'Italia: un posto costa infatti in media circa 3.600
euro al mese, contro i 2.400 di Emilia Romagna, Veneto e
Lombardia. Il costo del posto è da dividere a metà tra il
Servizio Sanitario Nazionale e il cittadino; per chi
guadagna meno di 13mila euro l'anno, la quota del malato
viene erogata dal Comune di residenza. “Siamo
la Regione con le tariffe più alte d'Italia – ha
spiegato l’assessore regionale alla Sanità Augusto
Battaglia – È perciò necessario rimodulare l'offerta
con gradualità ed equilibrio attraverso un'azione di
concertazione con le organizzazioni di categoria Aris e
Aiop”. “Non vogliamo penalizzare nessuno – ha
continuato l’assessore – ma è necessario portare i
costi a livelli accessibili perché da quest'anno il 50%
della retta pesa sul malato e sulla sua famiglia”.
|
RITA 28 marzo 2008 0:00
PER TUTTI ULTIME NOTIZIE
verifica per ridefinire le rette per le Rsa 23/03/08 -
La Regione Lazio avvierà una verifica sui costi delle Rsa,
i centri destinati agli anziani non autosufficienti ed ai
malati cronici, al fine di ridefinire le rette ed i costi a
carico delle famiglie ed i comuni. Nel Lazio sono
attivi attualmente nelle Rsa oltre 1.300 letti; nella
regione le rette per le Rsa sono tra le più alte
d'Italia: un posto costa infatti in media circa 3.600
euro al mese, contro i 2.400 di Emilia Romagna, Veneto e
Lombardia. Il costo del posto è da dividere a metà tra il
Servizio Sanitario Nazionale e il cittadino; per chi
guadagna meno di 13mila euro l'anno, la quota del malato
viene erogata dal Comune di residenza. “Siamo
la Regione con le tariffe più alte d'Italia – ha
spiegato l’assessore regionale alla Sanità Augusto
Battaglia – È perciò necessario rimodulare l'offerta
con gradualità ed equilibrio attraverso un'azione di
concertazione con le organizzazioni di categoria Aris e
Aiop”. “Non vogliamo penalizzare nessuno – ha
continuato l’assessore – ma è necessario portare i
costi a livelli accessibili perché da quest'anno il 50%
della retta pesa sul malato e sulla sua famiglia”.
|
RITA 27 marzo 2008 0:00
Per BARBARA sembra che...abbiamo ottenuto con il
cortese intervento dell'ADUC quanto chiesto. a
presto
|
per Barbara 24 marzo 2008 0:00
Ho chiesto all'ADUC se può inviarti il mio indirizzo di
posta elettronica, se anche tu fai lo stesso, può darsi che
incrocino le richieste e capiscano cosa intendiamo, per
consentirgli di individuarti ho scritto "Barbara sul
Forum di aumenti diaria nel Lazio" se confermi e
richiedi lo stesso anche tu ( A "scrivi
all'ADUC" forse si tranquillizzano sulla richiesta
e ci mettono in comunicazione. Buonditutto! Rita
|
BARBARA 24 marzo 2008 0:00
Per RITA ho confermato la tua richiesta, e richiesto
il tuo indirizzo di posta, aspetto fiduciosa e ti auguro una
buona giornata BARBARA
|
BARBARA 23 marzo 2008 0:00
PER RITA: TI RIMANDO I MIEI AUGURI, ANCHE AI TUOI
CARI..UN ABBRACCIO AI NOSTRI ANGELI CERCANDO DI DAR LORO
PACE E SERENITA'!!! POTER PARLARE CON TE MI DAREBBE
FORZA, SPERIAMO CHE L'ADUC CI AIUTI, UN CALOROSO
SALUTO. BARBARA
|
RITA 23 marzo 2008 0:00
Cara Barbara, eccomi di nuovo qui, oggi è Pasqua, ti
giungano i miei auguri affinchè finalmente arrivino buone
sorprese, un augurio affettuoso a tutti i nostri
anziani. Rita ps. chissà se chiediamo
all'Aduc di poterci scambiare l'indirizzo per le
mail? Io ci provo, magari se incrociamo le richieste,
ci danno un aiuto a risolvere il problema. A presto
|
BARBARA 15 marzo 2008 0:00
Per Rita: scusami, non ho potuto risponderti prima.
La situazione è stazionaria, vorrei parlarti a voce, se
possibile!! Non so come possiamo scambiarci il numero di
telefono. Quando ho delle novità sostanziali, ti faccio
sapere, un ABBRACCIO BARBARA
|
RITA 1 marzo 2008 0:00
PER BARBARA: veramente vergognoso il tutto,mi spiace
tanto che ancora certe situazioni non solo sembrano
bloccate, ma addirittura minacciose! Stai tranquilla,
si risolverà. TENIAMOCI IN CONTATTO, peccato non si
riesca a comunicare direttamente, come possiamo fare?
BUONDITUTTO Rita
|
BARBARA 19 febbraio 2008 0:00
Per Rita, si è scaturita una sorta di lotta fra poveri
con, purtroppo,nessuna buona nuova. Molti comuni si
appellano ancora alla loro autonomia amministrativa
ignorando, di fatto, la deliberazione regionale.
Nonostante la Regione sia stata molto chiara sulle modalità
di attuazione con una circolare del 2 gennaio 2008,i comuni
non danno risposte concrete ai cittadini. Sai ormai la
mia storia,sto accumulando un debito esagerato,non posso
pagare il doppio di ciò che percepisce mia madre, aspetto
un'ingiunzione dalla clinica così vedremo chi avrà
ragione. Tutto ciò è allucinante, i poveri hanno
sempre torto. Ti ringrazio e ti saluto A
presto
|
RITA 18 febbraio 2008 0:00
per BARBARA, io ci sono sempre, novità?
BUONDITUTTO! RITA
|
RITA 8 febbraio 2008 0:00
PER BARBARA: Anche a me piacerebbe sapere come (e
se) si sia conclusa ogni singola situazione!
BUONDITUTTO Rita
|
BARBARA 2 febbraio 2008 0:00
Per Rita: per descrivere la mia situazione
attuale, come quella di tanti altri, basta leggere
l'intervento pubblicato proprio oggi, sul portale della
Tuscia, di Francesco Battistoni. Analizza precisamente ciò
che stiamo passando! Mi piacerebbe sapere come sta
procedendo la situazione degli altri che scrivevano sul
forum, se non altro per confrontarsi. Ciao a tutti
Barbara
|
RITA 2 febbraio 2008 0:00
CIAO BARBARA, NOVITA'? Spero di leggere
notizie positive al più presto. BUONDITUTTO A
TUTTI! Rita
|
RITA 20 gennaio 2008 0:00
HO TROVATO QUESTO INTERESSANTE ARTICOLO SUL
Portale della Tuscia del: 16/01/2008
LETTERE AL DIRETTORE. Il consigliere provinciale
Battistoni fa il punto sulle rette RSA: "Ecco perché
la delibera 98 è sbagliata"
VITERBO - Direttore, per quanto
l'attenzione mediatica abbia da qualche tempo sottratto
evidenza alla questione, il problema dell'aumento delle
rette delle RSA del Lazio rimane più che mai presente in
ogni suo aspetto sociale ed economico. Cercherò di
rispondere ad alcuni quesiti posti dai suoi lettori in
merito al caro rette delle Residenza sanitarie
assistite. Dopo le disattese promesse formulate in
varie circostanze assembleari e di piazza sulla
possibilità di una rivisitazione degli aumenti delle rette
indotti dalla DGR 98/2007, anche a cura degli stessi
Presidente Marrazzo e Assessore Battaglia, la questione è
ancora in essere in tutta la sua drammaticità. Nella
realtà provinciale si assiste (purtroppo come immaginato in
tempi non sospetti) ad una presa di posizione da parte
della quasi totalità dei comuni (in quanto privi di fondi),
in difformità dagli attuali dettami normativi previsti
dalla delibera regionale n. 98. Invocando i propri
regolamenti i comuni di residenza non si assumono, laddove
previsto, gli impegni di spesa di compartecipazione alle
quote di diaria. Un effetto la DGR 98/2007 lo ha prodotto,
quello di mettere in contrasto, perché non fornisce gli
strumenti adeguati, i Comuni e gli utenti scatenando di
fatto una guerra fra “poveri” Una recente
circolare del Dipartimento Sociale della Regione Lazio, la
n. 81 del 2 gennaio 2008, ribadisce l'impegno del
comune di residenza alla partecipazione delle spese di
diaria RSA per gli assistiti la quale situazione
reddituale-patrimoniale, così come si evince dalle
risultanze ISEE, risulti inferiore a 13.000 euro. La stessa
circolare chiarisce inoltre con un esemplificativo schema i
criteri metodologici corretti che i comuni devono rispettare
nella determinazione della loro quota di compartecipazione.
Si evince con chiarezza che l'equivalente della pensione
sociale dovrà essere fatto salvo e tenuto a disposizione
dell'assistito per le esigenze di natura strettamente
personale. Tale criterio di mantenimento
dell'equivalente della pensione sociale, ribadito in
detta circolare e espressamente indicato nella DGR di
riferimento (appunto la 98), rappresenta un dolente punto
che discriminerebbe a quanto pare anche parte di quegli
assistiti nelle RSA che con il loro ISEE si situerebbero di
poco al di sopra della soglia dei 13.000 euro. Per
questi soggetti si verrebbe a verificare la condizione per
la quale pur risultando esclusi in base alla tabella
allegata alla delibera 98 che stabilisce la soglia dei
13.000 euro, si ritroverebbero a non vedersi garantito
l'equivalente economico della pensione sociale (320,88,
o 389,36 secondo un aspetto controverso tra Regione e
INPS). Per questo ultimo aspetto uno studio legale di
Roma pare stia patrocinando numerosi ricorsi poiché il
testo deliberativo risulterebbe discriminativo per non pochi
assistiti e, di conseguenza, risulterebbe illegittima,
almeno in alcune parti la stessa delibera n. 98.
Un'altra recente novità pertinente con la questione RSA
riguarderebbe la legge finanziaria 2008 della Regione Lazio.
L'articolo 52 di detta legge di programmazione economica
stabilisce espressamente che la prima casa di proprietà
dell'assistito non andrebbe considerata nel patrimonio
immobiliare per la determinazione dell'ISEE del solo
assistito. Per tale punto si profilerebbero tuttavia alcuni
cavilli di tipo interpretativo in ordine alla residenza
anagrafica e alla reale residenza imposta in altra sede
appunto per motivi di salute e di assistenza.
L'articolo 11 della Legge finanziaria regionale
disporrebbe alcune novità sulla possibilità degli enti
erogatori (comuni) di richiedere ulteriori voci reddituali
dell'assistito non contemplate nella certificazione
ISEE. Tale Articolo di legge che evidentemente si ispira al
comma 344 dell'articolo 1 della finanziaria nazionale,
dovrà comunque attendere lo sviluppo di un disegno di legge
sulla non autosufficienza, attualmente in discussione
nell'iter parlamentare che vedrà il suo finale
sviluppo soltanto tra qualche tempo. Senza addentrarsi
ulteriormente nei meandri burocratico-legislativi della
materia, appare certo però che il disagio profondo degli
assistiti e delle famiglie non sta trovando tregua da parte
di una delibera sbagliata. Intanto i familiari, delusi
da disattese promesse della Regione si organizzano
ricorrendo al patrocinio legale per far valere, laddove
possibile, i sacrosanti diritti dell'assistito.
Anche nei giorni scorsi si è tenuta presso la residenza
Cimina di Ronciglione un'assemblea di familiari che ha
rappresentato ad un avvocato presente la situazione
profilatasi e i disagi economici e assistenziali che ne
derivano. Si tratta di uno dei tanti momenti assembleari che
un po' in tutte le RSA del viterbese si susseguono da
questa estate con l'iniziativa dei rappresentanti dei
comitati di partecipazione e con l'adesione di molta
gente affranta e preoccupata. In tutto questo
caos amministrativo e applicativo della ormai purtroppo
famosa DGR 98/2007 quello che più fa riflettere è che non
si alza nessuna voce da parte della Regione a tutela degli
utenti e dei familiari. Francesco Battistoni
CARA BARBARA, Qualcosa su quanto dicevi ,
mi sembra si possa trovare sull'art.11, non spiega
chiaramente di cosa si tratti, se trovi tu qualcosa di più
preciso, fai anche tu una copia ed incolla, così non si
rischia di non ritrovarlo più. CIAO, a presto
Rita
|
RITA 20 gennaio 2008 0:00
per Barbara: ho fatto ricerca su ricerca, non ho
trovato nulla, dimmi per favore come fare per trovare su
ontuscia la riunione della quale parli e l'art.52 (o se
errato quale) della finanziaria (della regione lazio?).
Mi spiace propprio non aver trovato le notizie relative a
quanto dici Ciao Rita
|
BARBARA 18 gennaio 2008 0:00
Per Rita: leggi l'articolo su ontuscia.it, la
riunione tenuta lunedì presso l'rsa, mi ha visto
coinvolta da vicino! Saluti
|
BARBARA 17 gennaio 2008 0:00
Per Rita non sono sicura dell'art. comunque cerca
in Codice Sanità
|
RITA 17 gennaio 2008 0:00
PER BARBARA: non ne so nulla, sicura che è
art.52, non trovo a riguardo alcuna notizia. Dammi
maggiori indicazioni. Grazie ed a presto RITA
|
RITA 17 gennaio 2008 0:00
Per Barbara. intanto ho trovato questo, dammi qualche
notizia più precisa riguardo la partecipazione dei
familiari alla diaria(ancora non ho trovato nulla!)
Ciao Trovato in:
http://frosinone.metropolisinfo.it/article/articleprint/7071
0/-1/3/ ________________________________________
Roma, 22 dic. - (Adnkronos) - "Dopo aver
denunciato un ingiusto aggravio delle rette a carico di
migliaia di pensionati del Lazio per l'accesso alla
Residenzialita' Sanitaria Assistita, con un emendamento
approvato oggi in Finanziaria abbiamo ottenuto che nel
calcolo del reddito per l'accesso alle Rsa non venga
compresa la prima casa: da oggi i pazienti che, anche se
percepivano soltanto 800 euro di pensione arrivavano a
pagare fino a 1.800 euro di retta per essere assistiti nelle
strutture sanitarie dopo essere stati dimessi dagli ospedali
pubblici, torneranno a pagare il giusto". Lo ha
dichiarato Stefano De Lillo, vicepresidente della
Commissione Sanita' della Regione Lazio e esponente di
Forza Italia. "Per ridurre i posti letto per
lungodegenza forniti a titolo gratuito negli ospedali
pubblici, la Giunta regionale ha da tempo deciso di
trasferire i pazienti stessi in posti letto in
Residenzialita' Sanitaria Assistita (Rsa), un servizio
che invece e' parzialmente a carico degli assistiti. Ma
in questo processo si era determinato un ingiusto aggravio
delle rette per effetto della delibera regionale 98 del
maggio 2007, che aveva inserito la prima casa nel calcolo
del reddito da denunciare col modulo Isee".
"Per effetto di quella delibera, da un giorno
all'altro migliaia di persone assistite in Rsa, che
percepiscono un reddito minimo ma hanno bisogno di essere
assistite in strutture sanitarie per lunghi periodi, si sono
trovate a pagare piu' di quanto realmente percepito. Le
persone assistite si sono trovate in difficolta' a
pagare le rette di Rsa, sono cominciati ad arrivare i primi
decreti ingiuntivi e, nell'impossibilita' di essere
assistiti in casa, pazienti affetti da patologie spesso
molto gravi si sono trovati sul punto di vendere la propria
abitazione per far fronte alle spese. Con l'esclusione
della prima casa dal calcolo del reddito per l'accesso
alla Rsa abbiamo contribuito a riavvicinare la Sanita'
ai cittadini della nostra regione".
(Mra/Pn/Adnkronos)
|
BARBARA 16 gennaio 2008 0:00
La finanziaria 2008 art. 52 riporta modifiche alle modalità
di calcolo del reddito ai fini della determinazione della
quota a carico del paziente nell'ambito delle rsa(
modello isee) Cara Rita, cosa ne pensi? BARBARA
|
BARBARA 15 gennaio 2008 0:00
PER RITA E' proprio ciò che hai letto che negli
ultimi giorni sta preoccupando molti di noi! Per ora è
solo una proposta, non so quanto possa avere valenza,ma ha
creato ulteriori problemi. Può un comune rimodulare tutta
la delibera? Creare nuove fasce di reddito? Reintegrare la
compartecipazione dei parenti? E gli altri comuni? Appena si
riuscirà a capire ti farò sapere. Un abbraccio
|
Rita 13 gennaio 2008 0:00
per BARBARA, l'ho trovato, se è questo, MA
E' VERGOGNOSO! POSSIBILE? Che aiuto
sarebbe? Lo copio affinchè tutti possano
leggerlo!!!!!! . 11/01/2008
Problema R.S.A., Vetralla: scegliere la soluzione più
favorevole agli anziani e le loro famiglie
VETRALLA - Questo Assessorato rispetto alla problematica
delle RSA sollevata dalle nuove direttive della Regione
Lazio sugli aumenti delle diarie relative alle strutture
sanitarie (RSA) che ospitano gli anziani bisognosi di cure
e rispetto alla reazione e ira dei pazienti e loro famiglie
per questo ulteriore aggravio alla già notevoli
difficoltà economiche e sociali cui si trovano a
fronteggiare nonché alla confusione nel quale si sono
trovati gli Enti Locali, ha fin da subito lavorato al
fine di elaborare una proposta di regolamento.
Infatti, la scelta di questa Amministrazione,
in merito al problema delle R.S.A., è stata quella di
trovare la soluzione più favorevole per gli anziani e le
loro famiglie che troppo spesso devono far fronte con enorme
difficoltà all’aumento dei costi assistenziali e
sanitari. L’impegno dell’Assessorato ai
Servizi Sociali del Comune di Vetralla e dell’intera
Amministrazione Marconi è stato costantemente rivolto ai
bisogni della popolazione, soprattutto di chi è in
difficoltà. Entrando nel
merito di tale proposta, premesso che il criterio per
accedere all’integrazione è di avere un reddito inferiore
a 13.000 Euro, e in questo caso le tariffe dovute sono
indicate dalle tre fasce di reddito così individuate:
§ 1° Fascia da €. 13.000,00 a .
11.000,00 § 2° Fascia da €.
10.999,00 a . 8.000,00 § 3° Fascia <
di €. 7.999,00 Il Comune ha stabilito
di individuare le modalità di compartecipazione anche dei
parenti di primo grado dell’ospite dell’RSA , qualora
l’ospite stesso non sia in grado di contribuire nemmeno in
minima parte. I costi a carico dei parenti sono stabiliti in
base alle stesse fasce di reddito.
Questo Assessorato che giornalmente si rapporta con i
problemi dei cittadini, si sente di garantire nella persona
dell’Assessore Sestito, che la proposta di un
regolamento equo è stata ponderata con responsabilità e al
momento era quanto di meglio potesse fare. A
sostegno di queste scelte, dice l’Assessore Sestito, va
d’altra parte considerato anche il consenso ottenuto da
gran parte delle Amministrazioni del Distretto VT4.
Infatti il regolamento è stato
proposto anche come modello nella Conferenza dei Sindaci del
Distretto VT4 dove 13 Comuni si confrontano, delineano e
pianificano i servizi sociali alla persona. I Comuni
interessati sono: Barbarano Romano, Bassano Romano, Blera,
Caprinica, Caprarola, Carbognano, Monterosi, Oriolo Romano,
Ronciglione, Sutri, Vejano, Villa San Giovanni n Tuscia e
Vetralla Comune Capofila. L’Assessore
alle Politiche Sociali Teresa Sestito Cascitti
DOBBIAMO GIOIRE? In che consiste
l'aiuto alle famigli? A me sembra che sia peggio,
questa proposta! Fammi sapere se era questo
l'articolo . Ciao
|
Rita 13 gennaio 2008 0:00
Cara Barbara, mi spiace proprio che non si riesca a
sbloccare la situazione, ma ho fiducia nel nuovo anno,
qualcosa di positivo deve arrivare. Non sono
riuscita atrovare nulla sul sito on tuscia, dammi maggiori
informazioni: data, se nella cronaca, se nelle
interviste,insomma dove devo cercare? A presto e
BUODITUTTO Rita
|
BARBARA 11 gennaio 2008 0:00
Per Rita: se puoi vai a leggere l'articolo sulle
rsa nel sito di ontuscia...la mia situazione è ancora come
prima. Un abbraccio BARBARA
|
Commenti
|
|
|
|