Commenti
|<   <- 31-60/362 ->   >|
IVAN.
8 gennaio 2011 1:33
.



«Ma scherzi, comodamente sul divano»...
-----
Ahem...Spero, Francesco, tu abbia colto la citazione da "IL SECONDO TRAGICO FANTOZZI", in cui il prof. Guidobaldo Maria Riccardelli puniva Fantozzi obbigandolo a guardarsi la Corazzata Potemkin "...in ginocchio sui ceci", appunto.
(e se ti sei perso anche quello, la crocifissione in sala mensa non te la leva nessuno...)



.
francescodeleo
7 gennaio 2011 20:12
Da IVAN: "O Francesco, non avevi ancora visto "IL GRANDE DITTATORE" di Chaplin? Onta, vergogna e disonore (per penitenza, devi guardarti "TEMPI MODERNI", "LUCI DELLA CITTA'" e "IL MONELLO" in ginocchio sui ceci)."

Ma scherzi, comodamente sul divano.
IVAN.
7 gennaio 2011 19:26
.



DA VEDERE (o ri-vedere):
-----

Stasera sul canale IRIS, dalle 21.00...

"EXISTENZ" e "SPIDER", di David Cronenberg.

Per gli appassionati di Cinema, il nome di questo regista dovrebbe già dire tutto.
I suoi sono film da comprare a scatola chiusa, facendo un certo sforzo per seguire le (invero non semplici) trame.


Se poi non volete farvi venire il mal di testa, in alternativa su RAI 4 dalle 22.50 c'è...

"L'ESORCISTA"

Versione integrale del celebre cult di William Friedkin.
La sgangherata trama è poco più di un pretesto, ma le atmosfere e le definizioni dei personaggi sono da manuale del Cinema.


Segue subito dopo "LA MORTE E LA FANCIULLA", di Roman Polansky.
Si tratta di una sua opera minore, ma sorretta da grande tensione, giocata tutta solo su un interno e 3 personaggi:
una sopravvissuta alla dittatura argentina crede di aver riconosciuto in un dottore (capitato per caso in casa sua) un torturatore del deposto regime. Lo sequestra per indurlo a confessare i suoi crimini, malgrado la perplessità del marito che la crede paranoica (infatti più di una volta si era già sbagliata nel rivolgere ad altri questa accusa).
Ottimi dialoghi e senso della suspense, che sino al finale non fa intuire come stiano realmente le cose.



.
IVAN.
7 gennaio 2011 19:21
.



O Francesco, non avevi ancora visto "IL GRANDE DITTATORE" di Chaplin? Onta, vergogna e disonore (per penitenza, devi guardarti "TEMPI MODERNI", "LUCI DELLA CITTA'" e "IL MONELLO" in ginocchio sui ceci).

Film controverso. Chaplin fece una feroce satira del Nazismo pur essendo ancora all'oscuro dei crimini perpetrati dalla Germania prima della Guerra.
Lo stesso Chaplin disse che se all’epoca delle riprese (1939) avesse conosciuto la realtà dei fatti, non avrebbe mai fatto un film che si burlasse di Hitler & C.
Nonostante questo, il film centra comunque il bersaglio, e anche a distanza di tempo sembra proprio una parodia girata "a posteriori".



.
francescodeleo
29 dicembre 2010 16:46
Scordavo: è del 1940!
francescodeleo
29 dicembre 2010 16:43
Ieri sera ho visto per la prima volta per intero il film "il grande dittatore", di e con charlie chaplin. Non si può rimanere stupiti nel vedere che anche nel 1940 i veri artisti erano in grado di produrre ad altissimi livelli. Ironia, satira e denuncia allo stesso tempo. E mi sto permettendo di giudicarlo con gli stessi parametri che giudicherei un film uscito quest'anno! Che dire, ECCEZIONALE. Collocato fuori classifica. Più che consigliato.
lucillafiaccola1796
22 luglio 2010 20:19
Svenuta sul Letto per le Risatee-eee!I Polli Ziotti offesi dai loro "mandanti" hanno manifestato contro i taglieggi della finanz'ARIA! Con bandiere tribolori, altre con tanto di sorta di "gladio"!!!ecc. In bor-ghese strillacchiavano "vergogna vergogna" proprio come i giraTonti ni viola e/o con agende rosse. I cameraten...erano presenti in divi sa ma senza caschi nè scudi...
CHE ORINALITA'!!!
Farfugliavano di sicurezza dei cittadini. A me questo nuovo mal vezzo di perqularmi appellandomi cittadino, per equipararmi tout court agli evasori... fa inkatti vire a vita... spero che presto abbiano la giusta pastiglia e diventino tutti dei louis seise!


In breve, una domanda "cinematografica": dopo Eva contro Eva produrrano Manganello contro Manganello?
IVAN.
19 luglio 2010 22:33
.


(Assolutamente da vedere:)

Stanotte su RAI 1, alle 2.20...

“MEMENTO”

Giallo di Chris Nolan ("Batman Returns"), in cui il protagonista soffre di memoria a brevissimo termine (un po' come il nostro Sugar "Lory" Magnolia) mentre indaga su un omicidio che l'ha personalmente coinvolto.

Il film è celebre per il suo originalissimo montaggio: partendo da una trama lineare e classica, le sequenze sono state rimontate cronologicamente ALTERNATE (prima scena/ultima scena; seconda scena/penultima scena; e così via...In pratica, sullo schermo il film termina con la scena centrale).
Consigliata la registrazione, sia per ricostruire (a posteriori) la trama di base, sia per apprezzare il sottile lavoro di montaggio.


.
sugar magnolia
27 maggio 2010 23:18
Appena finito di riguardare :

8 e 1/2 (F. Fellini - 1963)

Che dire...non si puo' dire nulla davanti ad una mente cosi' raffinata.
Fellini stava cercando il soggetto per questo film che dopo i successi de "La Dolce Vita" e l'episodio singolo di "Decameron '70", stentav ad uscire.
Mentre davvero stava per rinunciare (Angelo Rizzoli, il produttore lo pressava quotidianamente, provocando in F.F. un'ansia quotidiana che lo "stava consumando dentro, come una candela che si sta spegendo"), un macchinista di Cinecitta' lo invito' ad una festina che si stava tenendo negli studios per il compleanno di un macchinista, e mangiando un pasticcino ebbe l'idea......

Come lui stesso era un regista che non riusciva a definire il soggetto del suo film, cosi' il protagonista sarebbe stato.
Un regista perso in un vorticedi incertezze grottesche, di pressioni, di inaridimento ispirativo.....insomma, mettere Mastroianni davanti alla macchina da presa a rappresentare se stesso.....in un ruolo che è scopertamente la proiezione del regista-Fellini, al centro di un'avventura dello spirito e della psiche: sogno, memorie, realta si intrecciano e si sovrappongono a configurare una crisi che è umana, artistica ed etica.

Una complessa autoanalisi del profondo, un discorso ironico e disperato sulla crisi dell'artista e sull'Italia del boom, che riesce ad assumere la suggestiva spettacolarità di un racconto apparentemente fantastico.

Un film che ha raccolto premi in tutto il mondo (tra cui l'Oscar per i miglior film straniero e quello per i costumi di Piero Gherardi), fra i più celebri del regista e nell'intera storia del cinema.

A dir poco emozion ante la sequenza finale quando, in un sussulto ispirativo il regista, finalmente, riesce a mettere in fila tutti quei perosnaggi ai quali non era riuscito a dare un voto ed un'anima, ed ecco che tutti in un crescendo musicale ed emotivo, scendono dalla scala all'interno dl teatro di posa che gli operai stavano oramai smantellando....il regista non aveva trovato il filo conduttore, ma ecco che questo filo si dipana e tutti scendono dala scala alzando le mani e sorridendo, come personaggi in cerca d'autore che un autore hanno finalmente trovato.

E come l'autore che annoda i fili la storia si chiude con Guido, il regista protagonista, il Mastrioanni-Fellini che si unisce ai suoi personaggi per mano, in cerchio, al ritmo di musica per la fine della storia.

------------------------------

UNO DEI CAPOLAVORI DEL CINEMA DI TUTTI TEMPI

Venne chimato cosi' perche', non trovando la storia se non agli sgoccioli del tempo concesso dal produttore (Rizzoli minaccio' che avrebbe tolto i fondi, destinandoli ad altro proggetto, se entro 10 giorni non si fosse trovato il soggetto), non si aveva nemmeno il titolo.
Era l'ottavo film di Fellini, che, avendo per la testa un mezzo film decise per

8 e 1/2
sugar magnolia
25 maggio 2010 8:51
ACCATTONE___ P. Paolo Pasolini (1961)



Nel 1960 Pasolini incontra fellini e decide di dirottare il letterario dei "Ragazzi di vita" e "Una vita violenta” verso il grande schermo, compiendo un'opera di traduzione da prosa a linguaggio cinematografico, mantenendo uno sguardo poetico e al tempo stesso realistico sull’emarginazione suburbana di Roma.

Accattone si rivela essere un documento/documentario sui diseredati, uomini di vita appartenenti ad un mondo socialmente primitivo che mantiene, l’autenticità dell’innocenza.




Vittorio, soprannominato “Accattone”, è un sottoproletario delle borgate romane, senza fissa dimora che vive di espedienti; sopravvive facendo il magnaccia sfruttando Maddalena, una donna che per lui si fa arrestare.

Poi incontra Stella una donna ingenua; per conquistarla le regala un paio di scarpe comprate con i soldi procurati rubando dal collo del figlio una collanina d'oro.

Pian piano, attraverso piccoli passaggi, anche attraverso cene e serate goliardiche con altri pappa e prostitute, l'avvia alla "vita", salvo arrendersi, dopo aver visto che Stella alla vita adatta non lo e'.

Prova a trovarsi un lavoro, ma dura poco.

Accattone sa solo sopravvivere, e non c'è modo che il futuro cambi prospettiva: non c'è alcuna speranza di miglioramento. Le occasioni di riscatto si auto annullano rifiutando una diversa condizione umana. Sconfitto dal lavoro torna alla sua più comoda sopravvivenza, dandosi a piccoli furti, durante uno dei quali viene scoperto e inseguito.

Morirà pronunciando le agghiaccianti parole: "Mo 'sto bbene".

L'apoteosi del miserabile, il canto del sottoproletariato urbano delle baracche romane dei primi ' , UN VERO SUSSULTO DI NEOREALISMO.

Il film è agghiacciante, nella formale spontaneità dovuta principalmente alla scelta di attori non professionisti scelti tra gli abitanti delle borgate.

Pasolini nel film non esprime condanne morali, ma solo un affresco della varia umanita' che sopravvive nella Borgata (nella quale aveva vissuto lui stesso dopo essere scappato ddal Friuli dopo un processo/condanna per omosessualita').

Bach accompagna musicalmente le immagini del film, anche la fotografia in bianco e nero di Tonino Delli Colli risulta eseguire magistralmente la volontà pasoliniana di descrivere il contesto tenero e disperante delle borgate.

NON E' PER TUTTI, MA SOLO PER GLI APPASSIONATI DEL GENERE, chi sentisse parlare in romanesco/borgataro, con questa pellicola un po' rovinata, protagonisti sguaiati....... MA E' QUESATA LA FORZA DEL FILM, I PROTAGONISTI SONO ESATTAMENTE CIO' CHE ERANO PERCHE' INTERPRETAVANO0 SE' STESSI, senza nulla aggiungere o togliere alla loro essenza umana.

IN UNA PAROLA ....... un vero pugno nello stomaco !!!
sugar magnolia
24 maggio 2010 15:17
"altrimenti col cavolo che l'avrei visto."

CONCORDO IN PIENO, Cameron di soldi ne ha presi anche troppi, e non ho dubbi che sia un polpettone di effetti senza capo nbe' coda e con una storia ingarbugliata ed improbabile.

Cmq consiglio AGORA' (v. url sotto)
francescodeleo
24 maggio 2010 15:10
Una precisazione su Avatar è doverosa: per la sua visione non ho speso nulla in quanto mi è stato offerto un ingresso gratuito, altrimenti col cavolo che l'avrei visto.
sugar magnolia
24 maggio 2010 12:13
Mamma mia

raga, voi siete degli esperti di questi film fantascienza-effetti speciali ambientati in un mondo parallelo etc. etc.

AVATAR non l'ho visto (e Dio me ne scampi), MA ERO SICURO CHE AVREBBE INCASSATO TANTISSIMO SOLO PER IL MEGA -BATTAGE PUBBLICITARIO CHE L'HA PRECEDUTO.......e infatti ......

Io dico no, .....a me piace la commedia all'italiana, gli anni d'oro del ns. cinema, il neorelismo...Fellini, De Sica, Antonioni, Visconti, Sordi, Gassman, Toto', Anna Magnani, Mastroianni, Steno etc. etc.

Stasera mi riguardo un film di Pasolini, e subito dopo lanciero' una scheda qui su Thread.

Oguno ha i suoi gusti no ??
francescodeleo
24 maggio 2010 11:44
Un pelino sotto The Matrix colloco la trilogia Ritorno al Futuro. Nel secondo episodio, del 1989, con Marty e Doc nel futuro, compaiono dei prodotti tecnologici all'epoca inesistenti ma oggi attuali, come un televisore piatto di grandi dimensioni formato cinema appeso al muro e un computer con interfaccia grafica sorpreso a mostrare dei messagggi parte integrante dell'arredamento.
I tre film raccontano un'unica storia e vanno visti tutti e tre e, preferibilmente, se avete sei ore disponibili, in una sola botta. Io l'ho fatto e le sensazioni sono differenti.
francescodeleo
24 maggio 2010 10:58
Film che non voglio più vedere: AVATAR, un film lunghissimo di soli e brutti effetti speciali con una storia inesistente, anzi senza nessuna storia, un film che faccio fatica a dimenticare.
SCONSIGLIATO - voto: -10
francescodeleo
24 maggio 2010 10:45
The Matrix ha bisogno, per essere accettato, di una particolare predisposizione, ma non si può affermare che è solo effetti speciali. La natura del film li richiede ma non sono eccessivi e sono limitati alle scene che effettivamente ne hanno bisogno. Del resto, è possibile evitare una pallottola facendo fede sulla sola reattività fisica umana? E' impossibile. E il combattimento tra Neo e Morpheus non ha bisogno di effetti speciali per poterlo implementere o dobbiamo credere che nei film di Bruce Lee gli attori erano capaci di fare quelle acrobazie senza nessun aiuto di scena? Lasciamo stare la scena finale, o meglio di oltre la fine del film dove si vede Neo volare. Ma se cerco un motivo tale scena significherebbe che ormai l'eletto ha preso coscienza del mondo non-reale in cui ha sempre vissuto come anche che in un mondo che segue delle regole chi ha i mezzi, la volontà, la decisione può liberarsi dal proprio destino (secondo una visione moralistica positiva).
sugar magnolia
24 maggio 2010 8:48
MATRIX l'ho visto anchio...fa parte di quella categoria di movies che se non esistessero neppure Sugar manco se ne accorgerebbe.
Non mi interessano gli effetti speciali, la

"nell'uso di effetti speciali e di scene d'azione fini a se stesse, che alla lunga distraggono la visione dai contenuti di fondo della trama ...."

Per quanto mi riguarda:

INGUARDABILE..... (i gusti sono gusti).

MI piacciono le storie che raccontano qualcosa di reale e vicino all'esistenza dell'uomo, quando lo sceneggiatore scava nella natura umana e il regista ti porta a pensare, ti mostra un affresco che potresti anche trasportare nella vita reale, .......MATRIX non e' il mio genere.

Stasera altro film, altra schedina su Forum (l'ho gia scelto e trovato su Megavideo)
IVAN.
24 maggio 2010 2:14
.


Su "AGORÀ" mi astengo.

-----

"BEN HUR" si commenta da sè (per quanto una scorciatina non avrebbe fatto suicidare nessuno spettatore...)

-----

Veniamo al Croce & Delizia: "MATRIX".

* DELIZIA:
L'idea di fondo della Realtà-che-reale-non-è.
Non originalissima (vedi "APRI GLI OCCHI", "UNA PURA FORMALITÀ", "EXISTENZ", "RASHOMON" e altri), ma esposta con chiarezza e una struttura narrativa da manuale.
Va detto che i Wachowski non hanno fatto altro che adattare quest'idea alla struttura del Vangelo;
osserviamone le similitudini col noto best-seller:
- Un Messia (Neo) che deve prendere consapevolezza del proprio ruolo di "prescelto".
- Un Giovanni Battista che ne fa da istruttore/annunciatore (Morpheus)
- Un gruppo di Apostoli con tanto di Giuda infiltrato (Cypher)
- Una Maddalena (Trinity) la cui attrazione mette alla prova la risolutezza del Messia.
- Un Caifa che teme il rovesciamento del proprio Status di potere (l'agente Smith)
- Un Regno dei Cieli (Zion)
- Il Messia, dal punto di vista dei dormienti, sembra compiere "miracoli".
- Nel finale, il Messia deve morire per poi rinascere con pieni poteri.

* CROCE:
- Un eccessivo compiacimento nell'uso di effetti speciali e di scene d'azione fini a se stesse, che alla lunga distraggono la visione dai contenuti di fondo della trama (come una cornice che, invece di limitarsi a valorizzare il quadro, finisce per predominare su di esso).
Tutto quel superfluo dispiego di sparatorie e scazzottate è stata un'evidente strizzata d'occhio al pubblico di bocca buona, col risultato però di abbassare il livello complessivo della pellicola.

- I 2 seguiti sono una tortura. Talmente stucchevoli che avevo i crampi allo stomaco,
Il primo film era già COMPLETO; se escludiamo i discorsi di "easy-money", questi sequels non avevano alcuna ragione di esistere. Una trametta raffarzonata e resa inutilmente convulsa solo per mascherare il fatto che...la trama nemmeno esiste, se non a livello di PRETESTO per sciorinare una scombinata sequenza di pomposi FX.

Nel complesso, i fratelli Wachowski hanno sfiorato il capolavoro, mancandolo solo per obbligo di assecondare le logiche di mercato.


.
JOKER
24 maggio 2010 0:31
Concordo con Matrix...a tanti piace...ma che purtroppo non si rendono conto di viverlo, in un certo qual senso, nella realtà...
sugar magnolia
23 maggio 2010 23:14
"Un film che merita di essere ricordato è Ben Hur, lo rivedo ogni anno. Troppo bello, anche se ormai è datato."

E QUI CI TROVIAMO D'ACCORDO AL 100 %.

Quale enorme fascino quei film in Technicolor degli anni '50.... e lascena della corsa con le bighe ..... ho letto che impiegarono 10 gg. a girarala e fu girata oltre 70 volte per prendere tutte le angolazioni possibili.
Le eccessive ripetizioni della scena furono anche occasione e motivo di litigio tra Chalton Heston e in regista.

Mervigloso...e vecchio di 57 anni.

Cmq Agora' merita una guardatina, anche se non e' nemmeno lontano parente con un tale capolavoro.
francescodeleo
23 maggio 2010 19:42
Un film che merita di essere ricordato è Ben Hur, lo rivedo ogni anno. Troppo bello, anche se ormai è datato.

Un film della storia recente del cinema unico nel suo genere, forse il più bello di sempre, con una storia che i comuni mortali non potevano (ebbene sì, ha fatto scuola) nemmeno immaginare è The Matrix, non la trilogia nel suo complesso, ma solo il primo film. I due episodi successivi sono una continuazione inutile e possono essere anche non visti.

Ma ce ne sono tanti altri!
lucillafiaccola1796
23 maggio 2010 18:55
Agorà è un film bellissimo...ha delle scene ed una fotografia... che noi ce la sognamo....
La fine è "giustamente" secondo me "aggiustata".

Comunque il cristianesimo non ha vinto, anche se ha usato i mezzi di convincimento più spietati, disumani, insensibili, malvagi, feroci, brutali, atroci, barbari, empi, efferati che possano esistere... Più che ai talebani.. somigliano agli ameri cani... god dog statunitensi...
Le chiese sono vuote e la "folletta" che fanno vedere a spietro, è costituita da comparse prezzolate... 10, 20, 30, 40, o 50 euro?
sugar magnolia
23 maggio 2010 18:43
FILM

AGORA' http://www.megavideo.com/?d=73HHGNDS

Alessandria d’Egitto. Seconda metà del IV secolo dopo Cristo. La città in cui convivono cristiani, pagani ed ebrei è anche un vivo centro di ricerca scientifica. Vi spicca, per acume e spirito di indagine, la giovane Ipazia, figlia del filosofo e geometra Teone.

Ipazia tiene anche una scuola in cui l’allievo Oreste cerca di attirare la sua attenzione. C’è però anche un giovane schiavo, Davus, attratto dalla sua bellezza e dalla sua cultura. Col trascorrere degli anni la tensione tra gli aderenti alle diverse religioni diviene sempre più palese e finisce col divampare vedendo il prevalere dei cristiani i quali godono ormai della compiacenza di Roma (anche se non di quella di Oreste divenuto prefetto).

Guidati dal vescovo Cirillo e avvalendosi del braccio armato costituito dai fanatici monaci parabalani, i cristiani riescono ad annullare la presenza delle altre forme di religione e intendono regolare i conti con il pensiero che oggi definiremmo ‘laico’ di Ipazia.

Ci sono fasi della storia del cattolicesimo che sono rimaste nell’ombra e sicuramente quella della presa di potere da parte dei cristiani di Alessandria, guidati da un vescovo autoritario e violento salito anche all’onore degli altari, appartiene al versante di cui non è il caso di andare fieri e neppure di cercare alibi in una diversa sensibilità rispetto al passato remoto.

UNA BELLA STORIA, SENZA OMBRA DI DUBBIO
mi ha fatto conoscere questo personaggio, Ipazia che pare interessante ed ha avuto il merito di rinverdire un pochino il genere storico.

Certo, non si puo' urlar al capolavoro, MA NE CONSIGLIO LA VISIONE A TUTTI.

Un capitolo della storia che le Chiesa, insieme a tanti altri, ha soffocato.

Il Vescovo Cirillo e' stato addiruttura proclamato Dottore della Chiesa.

Ma chi si e' un po' interessato all'argomento sa bene che i cristiani erano i Talbeani dell'epoca.

SOLO CHE HANNO VINTO

E LA STORIA, a torto, NON GIUDICA I VINCITORI !!!
IVAN.
11 dicembre 2009 20:19
.


(da SUGAR:) «Germi è un grande ingiustamente messo da parte dall'Intellighenzia dell'epoca, in quanto non era di sinistra.»

Ma va allah, fissato. Queste bischerate lasciamole ai bischeri.

------------------


(da SUGAR:) «Vorrei vedere "IN NOME DELLA LEGGE" (1948), uno dei primi film sulla Mafia/Sicilia/Omertà.»

Visto. Va detto che non è il suo capolavoro; ha più valore come documento storico, che come opera cinematografica.
Tuttavia va sottolineato che Germi ha fatto un film in piena libertà d'espressione, cioè senza veti o timori di urtare qualche potentato.
A quell'epoca il cinema non era ancora considerato "pericoloso", come veicolo di denucia sociale, quindi le Produzioni non subivano tagli dei messaggi "scomodi" (almeno dal punto di vista "mafioso"; invece anticlericalismo, antipatriottismo e liberalizzazione dei costumi sessuali erano già ferocemente censurati).

------------------


(da SUGAR:) «Comunque il tempo é galantuomo; Mario Monicelli diceva che all'epoca era regolarmente stroncato dalla critica e additato come regista di filmetti di serie B. Ora lo chiamano Maestro!»

Che il tempo sia "galantuomo" non consola per niente.
Non scordiamo che Monicelli, pur occupandosi di Cinema già da 20 anni, solo nel 1968 con "L'ARMATA BRANCALEONE" è riuscito a mettere tutti d'accordo.
I grandi nomi del Neorealismo che oggi conosciamo sono solo la punta dell'iceberg;
dobbiamo statisticamente considerare che per un "Monicelli" che viene rivalutato, ci sono almeno dieci ALTRI "Monicelli" che sono stati bruciati dalle spietate logiche dei tempi in cui operavano, e di cui nessuno saprà mai niente.
E questo vale in TUTTI i campi, non solo quello cinematografico od artistico in generale.
Mal comune mezzo gaudio? No, proprio per un cazzo.



.
sugar magnolia
11 dicembre 2009 11:10
GERMI
un grande ingiustamente messo da parte dall'Intellighenzia dell'epoca, in quanto, guarda un po', non era di sinistra (in questo accomunato a Giovannino Guareschi).
GRANDE PECCATO (almeno per quell'epoca di assoluto predominio culturale del PCI).

Il documentario che hanno mostrato all'inizio lo ha spiegato fin troppo bene, come ha altresi' mostrato che i produttori dell'epoca (senza di loro non ci sarebbe stato il periodo d'oro del ns. cinema) SE NE FREGAVANO, giudicandolo giustamente uno dei grandi e finanziando di conseguenza le sue "creaure".

LA PRESIDENTESSA
non l'ho citato perche' non e' suo, e' vero, lo hanno trasmesso, ma si tratta di commediola francese dei primi del secolo, poi ripresa in chiave cinematografica con una strepitosa PAMPANINI.

Sai cosa vorrei tanto vedere ??
Quel film del '48 citato nel documentario:
IN NOME DELLA LEGGE
uno dei primi flm sulla Mafia/Sicilia/Omerta' del ns. cinema, con STRAPITOSE RIPRESE ORIGINALI IN BIANCO E NERO (che fascino enorme !!!) DELLA SICILIA DELL'EPOCA.

Proseguendo, DIVORZIO ALL'ITALIANA l'ho visto 2 volte, .......... mi manca clamorosamente SEDOTTA E ABBANDONATA.

Cmq il tempo e' galantuomo (a volte fin troppo); ho sentito con le mie orecchie un'intervista a Mario Monicelli (ultimo grande vecchio del cinema di allora, 93 anni) il quale diceva che all'epoca era regolarmente stroncato dalla critica e additato come regista di filmetti di serie B.

Ora lo chiamano MAESTRO !!!!!!!!!
IVAN.
10 dicembre 2009 17:08
.


Yeah, Sugar...Però hai scordato di dire che hanno trasmesso anche "LA PRESIDENTESSA" (filmino minore, ma di Germi non si butta via niente...)

"LA VALIGIA DEI SOGNI" è davvero un ottimo programma; permette alle nuove generazioni di capire da quali piattaforme derivano le produzioni moderne (nel BENE e nel MALE).
In genere, se nomini adesso Pietro Germi, ti rispondono: "In che squadra gioca?"
Eppure stiamo parlando di un Grande.
Viva i Germi, e abbasso i Parassiti.

(P.S: Se ti interessa un po' di amarcord, su "SIGNORE E SIGNORI" qui si era aperto un capitoletto, qualche tempo fa...)



.
sugar magnolia
10 dicembre 2009 12:02
Domenica scorsa su LA7, "La Valigia dei sogni", programma splendido ha dedicato un full of al grandissimo PIETRO GERMI.

Mi sono visto il meraviglioso
IL FERROVIERE (1955, ultimo lavoro in chiave puramenter neorealista)

e a seguire un capolavoro della commedia all'italiana dove si ride amaro
SIGNORE E SIGNORI (1965, ambientato a Treviso in 3 episodi, la bassezza dell'ialiano provinciale bigotto e meschino ai suoi massimi livelli espressivi)

IMMENSO ..........
IVAN.
9 dicembre 2009 23:41
.


DA VEDERE (o ri-vedere):
----------

Stanotte, ore 3.10 su RAI 1...

"FUGA DI MEZZANOTTE"

Filmone coi controcazzi, di "un certo" Alan Parker. Non aggiungo altro.
Chi lo ha già visto, sa che basta il titolo.
Chi non lo ha ancora visto, lo deve assolutamente vedere. Registratelo, puntate la sveglia, fatevi 20 caffè...ma non perdetevi 'sto gioiello!


.
Adriana...
7 novembre 2009 19:19
buonasera..
SCHINDERL'S LIST
GREASE
LOVE STORY
IL PICCOLO LORD
ivana4309
7 novembre 2009 16:14
I miei preferiti:
Qualcuno volò sul nido del cuculo
Balla coi lupi
Psyco
Commenti
|<   <- 31-60/362 ->   >|