Commenti
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Pukka
1 marzo 2007 0:00
Vi assicuro che io alla scuola 2F ci ho lavorato davvero, e se me ne sono andata è proprio perchè ho capito in tempo che lì dentro non avrei avuto nè possibilità di crescere professionalmente nè economicamente (contratti a progetto, stipendi decantati come ottimi ma in realtà dentro dovevi farci rientrare tutto, persino le ore di fila spese in autostrada per raggiungere i posti impervi in cui ti spedivano). Probabilmente il mio messaggio precedente è stato in parte frainteso. Non voleva essere un'arringa a favore della scuola, ma semplicemente far notare che spesso la colpa non sta tutta da una parte (anche se in gran parte magari si ;-). Io per loro ho fatto sia corsi con il metodo "1 pc solo in classe" sia con il metodo "1 pc a testa" e garantisco che nel secondo caso, appena giravo la testa, la gente si andava a gingillare su internet o coi giochini di Windows. E' naturale, spesso gli allievi sono ragazzi iscritti "a forza" dai genitori, a cui non gliene può fregare di meno di imparare a programmare in Visual Basic. Comunque se me ne sono andata è chiaro che anche io ho capito che alla base di quella scuola c'era solo una direzione che mira a far quattrini: lì appunto otteneva risultati chi si faceva il culo per conto proprio, non certo perchè ti davano un supporto tecnico. E quando, dopo anni di sforzi per riuscire a raggiungere risultati, sono riuscita (scusate la ripetizione) a fare il 100% di prenotazioni in una classe e a vendere a tutti e 12 gli allievi un pc a testa, mi sono sentita rispondere "ah, grazie, mandaci pure gli assegni via corriere", allora mi sono detta: chi cappero me lo fa fare? grazie della considerazione e soprattutto di avermi fatto sentire gratificata e apprezzata per il traguardo raggiunto. A quel punto, se per tanto tempo la soddisfazione di trasmettere le mie conoscenze ad altre persone mi avevano fatto passare sopra alle ore assurde a cui tornavo a casa (spesso anche l'una di notte, quando avevo corsi serali lontani centinaia di kilometri) o agli inverni passati a insegnare in stanze di circolini fatiscenti senza riscaldamento e talvolta anche senza bagno, ho detto BASTA. Certa gente non è degna degli sforzi che ho fatto per loro e per mantenere alta la reputazione della scuola e si merita appieno tutti gli insulti che gli vengono lanciati dietro. Quindi, Stefano, stai sicuro che la mia testimonianza è vera al 100%.
Stefano
1 marzo 2007 0:00
Doc.info, è ammirevole che tu abbia risposto a Pukka, ma purtroppo temo che lei sia una dei tanti insegnanti che appaiono magicamente quando si parla male della scuola 2f.
Non mi si venga a raccontare che i pc a domicilio servano a fare riflettere... In realtà l'unico pc dell'insegnante permette di fare i corsi nei luoghi più bizzarri e i pc a domicilio in comodato d'uso servono solo a far comprare un bel pc frael.
Esami a domicilio? Che cavolo di esami sono? Che valore ha un diploma rilasciato in questo modo?
Se gli insegnanti vengono selezionati in maniera un po' pressapochista che nozioni possono fornire?
Abbiamo, dunque una società che contatta gente per telefono dicendo cose non vere sulla valenza del diploma e quant'altro. Che spinge le persone a firmare un contratto senza ponderarlo.
Che recluta insegnanti alla carlona e che organizza corsi nel retro dei bar,con un solo pc. Che offre materiale didattico ridicolo e puerile. Che fa fare esercizi e prove finali a domicilio. E che sopratutto fa spendere più di 1500 euro a corso.
A voi l'ardua sentenza: secondo voi trattasi di società seria?
Doc.info
1 marzo 2007 0:00
X Pukka e X tutti gli altri
Rispondo facendo dei riferimenti alla lettera di Pukka, e scusate rispondo con cognizione di causa in quanto sono un insegnante di informatica da oramai 20 anni quasi e sono anche una persona che crea e redige i progetti per corsi regionali.
Pukka scrive " il metodo previsto (un solo computer in classe e esercitazioni da soli a casa"
la regione, le provincie, il Fondo Sociale Europeo, e anche il Miur stabilisce che in una classe composta al massimo di 20 persone vi devone essere almeno 12 PC, di cui un pc per ogni due allievi, un pc per l'insegnante e un altro pc per eventuali problematiche legate all'apprendimento didattico, sotto a questa regola non vi puo' essere compatibilità con i corsi professionali.

Pukka scrive " l'allievo si trovava così a dover riflettere senza i suggerimenti dell'insegnante, sviluppando le proprie capacità deduttive"
La disciplina regionale, provinciale, del FSE e del Miur stabilisce che l'allievo deve essere seguito passo passo dall'insengante, ove occorre per classi numerosi ( ossia piu' di 15 allievi) bisogna avere due insengnati uno primario e un altro di supporto, e non lasciare i ragazzi senza suggeriementi dell'insegnante, altrimenti basta prendere un libro e seguire passo passo quello che viene riportato dal libro senza spendere tanti soldi.

Pukka scrive "Ogni lezione da due ore in classe affrontava tantissimi argomenti che per essere assimilati a casa necessitavano di 2 settimane di esercizi svolti giornalmente dall'allievo per cui ogni lezione aveva cadenza appunto bisettimanale"
sempre la Regione le Provincie il FSE e il Miur stabiliscono che le leziono devono essere tutti i giorni che la presenza è obbligatoria e che ogni lezione deve contenre almeno 3 ore di pratica e 1 di teoria

Pukka scrive " La scuola ha sempre avuto una grossa pecca: selezioni sommarie e poco professionali del corpo docente. Io stessa per entrare ho semplicemente risposto ad un annuncio sul giornale, sapevo usare un poco Windows e Word (Excel era totalmente sconosciuto) e mi hanno presa solo perchè in quel periodo non avevano insegnanti sufficienti per coprire tutti i corsi"

Cosa gravissima questa in quanto sempre i sopra citati ( regione provincie miur e fse) stabiliscono delle regole indiscutibili e precisi, tutti i docenti devono avere una documentazione reale relative alle materie per cui si chiede la docenza, tale documentazione deve essere tra:
- almeno 5 anni di esperienza comprovata
- avere una laurea specifica e un esperienza di almeno due anni
- deve superare un esame di abilitazione per la o le materia/e che si vuole fare docenza
- deve essere, per il primi due anni di insegnamento, coordinato con un "vecchio" insegnante.
- il docente deve essere iscritto nelle liste

Pukka scrive "si presentò all'esame portando come progetto una tabella semplice di Excel (senza formule, nè riferimenti, nè macro) fatta palesemente da una terza persona"
semrpe le sopracitate, stabiliscono che gli esami devono essere svolte nell'ambiente scolastico, e devono essere presenti dei membri di commissione di cui uno della regione, uno del miur uno del ministero del lavoro e a scelta uno dei sindacati, uno o piu' docenti e il rappresentate scolastico, dove devono assicurare che tutto sia fatto a norma, ossia che ci sia una prova pratica da fare davanti alla suddetta commissione e nell'ambiente scolastico, e non materiale portato da casa, si possono svolgere delle tesine per la parte teorica dove si devono discutere davanti alla commissione stessa.

Tutto questo mio scritto non è per dire che Pukka sia nel torto, ma forse non sa le vere regole che sono previste pere una scuola che voglia fare corsi professionali. Sottolineo che c'e' da ammirare Pukka che ha sentito la responsabilità di mettersi a studiare per dare ai propri allievi delle vere conoscienze della materia.
Ma vi dico di badare bene prima cosa firmate e di guardare che ci sono degli enti preposti per fare corsi professionali, oltretutto gratuiti, in quanto i corsi sono pagati o dalle regioni tramite le provincie o dai Fondo Sociale Europeo, e sono aperti a tutti, oltretutto non dovete spendere nulla in quanto vi danno anche del materiale da portare a casa per poter studiare.
Non credete alle favole e come ha detto qualcuno nel forum parlate con altre persone e per chi si trova intrappolato per aver firmato, non fatevi intimorire reagite di conseguenza.

Scusate se parlo cosi' ma come ho detto prima parlo con cognizione di causa.

Doc.info
Pukka
28 febbraio 2007 0:00
Salve. Sono un ex-insegnante della Scuola 2F, anche se ormai sono circa 2 anni che non lavoro più per loro. Ho letto con molto interesse i vostri commenti sulla serietà e sul costo dei corsi, in parte divertita da alcune considerazioni che sono state fatte (sia qui che su altri forum in cui sono incappata). Premetto che ho lavorato per la suddetta scuola per circa 5 anni quindi vi parlo con cognizione di causa. Dalla mia esperienza personale come insegnante di informatica devo controbattere con chi denigra a priori la tipologia di corso offerta dalla scuola. Sebbene anche io abbia sempre sostenuto (e l'ho a suo tempo espresso chiaramente ai responsabili della scuola) che in effetti il prezzo del corso, soprattutto del materiale didattico, fosse eccessivamente esoso, sono convinta che i corsi offerti non fossero affatto una truffa: posso assicurare che nei corsi in cui si è riuscito ad applicare con costanza il metodo previsto (un solo computer in classe e esercitazioni da soli a casa) ha dato dei frutti a dir poco sorprendenti. Io stessa ho avuto moltissimi allievi che, scontentissimi all'inizio del corso perchè si ritrovavano in classi magari di 10 persone con un solo pc mentre si aspettavano tutt'altro, e ben decisi a portare la scuola a trasmissioni come Striscia la Notizia o similari, si sono poi ricreduti di lezione in lezione e sono arrivati alla fine ben soddisfatti di quanto imparato, e molti di loro hanno continuato con i corsi di livello più avanzato. Nel piccolo della mia esperienza personale, posso tranquillamente affermare che sono due i casi in cui le classi arrivavano scontente a fine corso: o era perchè gli allievi in questione non svolgevano con costanza e applicazione gli esercizi affidati loro dall'insegnante oppure era -ebbene sì- colpa dell'insegnante che non era riuscito ad applicare le regole didattiche impartite dalla scuola. Mi spiego meglio. La filosofia della scuola partiva da questo presupposto: un solo pc in classe fa sì che l'attenzione di tutti sia rivolta alla lezione, senza distrazioni, l'insegnante deve spiegare l'argomento e guidare gli allievi nel risolvere i problemi di volta in volta affrontati, cosicchè, essendo gli allievi stessi a suggerire la soluzione, questa rimanga più impressa nelle loro menti che se la leggessero/sentissero passivamente da un insegnante o testo didattico. Parallelamente venivano assegnati degli esercizi, ripartiti in piccole lezioni quotidiane da svolgere a casa da soli, l'allievo si trovava così a dover riflettere senza i suggerimenti dell'insegnante, sviluppando le proprie capacità deduttive. Vi assicuro che i libri (almeno nel periodo in cui ho fatto io i corsi) erano scritti con linguaggio davvero semplice e intuitivo, pieni di foto di schermate che illustravano la lezione, e si trattava di piccole unità didattiche che potevano essere svolte in circa 30/60 minuti circa, giorno per giorno, pensate appunto anche per chi magari non aveva molto tempo da dedicare alla lezione. Ogni lezione da due ore in classe affrontava tantissimi argomenti che per essere assimilati a casa necessitavano di 2 settimane di esercizi svolti giornalmente dall'allievo per cui ogni lezione aveva cadenza appunto bisettimanale. Questa era una delle cose che spesso veniva contestata all'inizio dei corsi. In alcune classi particolarmente scontente abbiamo anche variato la cadenza da quindicinale a settimanale, ma dopo 2 o 3 lezioni furono gli allievi stessi a chiedere di riportarle alla cadenza originaria in quanto si resero conto subito delle motivazioni per cui era preferibile un intervallo di tempo più lungo tra le due lezioni. E' importante sottolineare comunque che l'insegnante doveva a inizio corso lasciare agli allievi il proprio recapito telefonico e rendersi reperibile (non dico 24ore su 24 ma poco ci manca) in caso di difficoltà nello svolgimento delle lezioni a casa, così come doveva recarsi a casa di chi per qualche motivo aveva dovuto saltare la lezione (e il recupero a casa ovviamente era gratis per l'allievo). Vi assicuro che chi arrivava impreparato alla fine del corso, il 99% delle volte era perchè a casa non aveva voglia di fare gli esercizi e quindi arrivava alla lezione successiva senza aver studiato un tubo. Più sotto vi racconterò un paio di aneddoti a riguardo. L'altro motivo che citavo sopra è l'incapacità di alcuni insegnanti. La scuola ha sempre avuto una grossa pecca: selezioni sommarie e poco professionali del corpo docente. Io stessa per entrare ho semplicemente risposto ad un annuncio sul giornale, sapevo usare un poco Windows e Word (Excel era totalmente sconosciuto) e mi hanno presa solo perchè in quel periodo non avevano insegnanti sufficienti per coprire tutti i corsi. Ora, a costo di apparire presuntuosa (però serve per capire la realtà di quella scuola), posso sinceramente affermare che se sono diventata una brava insegnante lo devo esclusivamente a me stessa: mi sono messa d'impegno, ho studiato durante l'estate (il colloquio l'avevo fatto a luglio) tutti i libri di testo, ho imparato a usare Excel, l'html, i programmi di grafica e tutto quello che non conoscevo, e poi ho iniziato appunto a insegnare in vari corsi. Prima di ogni lezione mi ripassavo gli argomenti e preparavo, di mia iniziativa, dispense aggiuntive e esercizi più semplici per gli allievi meno dotati e seguivo con molta dedizione i miei allievi. Accanto a me c'erano un'altra decina di insegnanti in quel periodo, mi è capitato spesso di doverli sostituire quando non potevano fare lezione e in alcuni casi mi sono messa le mani nei capelli: mi sono ritrovata davanti a classi che, all'ottava lezione, ancora non sapevano fare il taglia/copia/incolla o creare una cartella. Il vero problema è sempre stato infatti il menefreghismo di alcuni responsabili didattici che, volutamente, chiudevano gli occhi sulla totale incompetenza di alcuni insegnanti, solo perchè ne avevano numericamente bisogno, e non solo non si preoccupavano minimamente di riprenderli o correggerli, ma li licenziavano solo quando ormai avevano rovinato decine di classi, contribuendo alla pubblicità negativa che, si sa, viaggia ben più veloce di quella positiva. Io, se mi passate il francesismo, mi sono sempre fatta il culo, ho messo tutta la passione possibile in questo lavoro e l'ho trasmessa ai miei studenti che mi hanno ripagata arrivando preparati e contenti alla fine dei corsi, molti hanno continuato con me ai livelli successivi, molti mi portavano anche dei regali per il mio compleanno o per Natale o Pasqua, e a fine corso si faceva sempre tutti insieme una bella cena per salutarci. Insomma, si diventava amici. Ma questo è stato possibile perchè IO mi impegnavo per loro, e LORO si impegnavano per me ma soprattutto per se stessi. Ancora oggi, a distanza di anni, mi mandano mail di auguri, o mi chiamano per chiedermi consigli sul computer, o semplicemente per un saluto. Sono indubbiamente cose che fanno piacere, no? Putroppo, come dicevo sopra, se il metodo 2F sarebbe in sè ottimo e veramente efficace, è la completa disorganizzazione amministrativa il vero problema. Ragazzi, un corso di primo livello insegnava a usare Windows, Word e Excel a livello approfondito (non semplice videoscrittura, ma anche cose come le query, la stampa unione, le funzioni complesse, le macro, il visual basic applicato a Excel e Word), Power Point, il linguaggio html, la creazione di siti Web con editor html, la grafica e il fotoritocco, cose di utilizzo quotidiano come la masterizzazione, gli mp3, l'editing video, i compattatori, lo scanner e le fotocamere digitali, l'uso della posta elettronica... e via discorrendo. Non mi sembra un programma di contenuti scarsi o poco validi. Solo che spesso non veniva appunto realizzato come si doveva... di colleghi me ne sono passati accanto a bizzeffe, spesso come meteore, facevano i loro danni e a noi toccava ripararli (o almeno provarci). Alla fine, scusate di nuovo il francesismo, io mi sono rotta le scatole (sono stata il più fine possibile). Vedere che solo io (e pochi altri) mi facevo il mazzo per dare un buon servizio mentre gli altri se ne fregavano e preferivano sparare cazzate a lezione pur di accattivarsi le simpatie degli allievi e raccattare una prenotazione in più al secondo livello o vendere un pc in più... e d'altro canto, vedere che i responsabili se ne fregavano perchè tanto il soldo lo prendevano lo stesso, mi ha fatto passare completamente la passione per questo lavoro e l'ho mollato dedicandomi ad altro. In conclusione, e scusate se mi sono dilungata troppo, i corsi sarebbero davvero validi se "chi comanda" si facesse un esame di coscienza, potasse i rami secchi e si rimboccasse le maniche per riportare quella professionalità che manca da tempo nel personale docente e non (ovvero, i commerciali non sanno nemmeno accendere un pc spesso e volentieri, lo dico perchè io ci lavoravo e so che era così!!!). Allora si che potrebbero andare a testa alta a vendere corsi da 2500 euro nelle case degli italiani! Il passo dalla incompetenza alla truffa spesso è breve.......
Concludo solo con i due aneddoti a cui accennavo prima. Caso 1: un mio allievo di 80 anni non aveva mai acceso un pc in vita sua, ha imparato a usare benissimo il computer, fa dei fotoritocchi vi assicuro degni del miglior grafico in circolazione, si è addirittura iscritto a ben 3 livelli di corso e avrebbe continuato con il quarto se io non avessi lasciato la scuola. Caso 2: avevo in classe un ragazzo che non aveva voglia di fare un tubo, si presentava in classe sempre coi flopp dei compiti che magicamente smettevano di funzionare 5 minuti prima della lezione con suo sommo stupore, e così fece per tutto l'anno nonostante gli abbia telefonato più volte e abbia persino parlato con i genitori che gli pagavano il corso; si presentò all'esame portando come progetto una tabella semplice di Excel (senza formule, nè riferimenti, nè macro) fatta palesemente da una terza persona, fece scena muta all'orale e il compito scritto era pieno zeppo di errori: il commento dei compagni fu "cavoli, gli hai fatto delle domande talmente facili che le sapevamo tutti". Ovviamente lo bocciai. Secondo voi, uno così aveva il diritto di lamentarsi del servizio offerto dalla scuola 2F?
pinco
28 febbraio 2007 0:00
x tutti quelli che scrivono o leggono questo forum

Se volete essere utili a tutti, ed evitare ad altri le vostre cattive esperienze, dovete cominciare ad informare i vostri amici, conoscenti, la scuola che vostro figlio/a frequenta

( A PROPOSITO:
Nessuno di voi si è chiesto come fanno ad avere il vostro nome ed indirizzo e numero di telefono??? non è certo con dall'elenco telefonico...).

Cominciate chiedendo a chi si presenta alla vostra porta o al telefono :

1) CHI GLI HA DATO IL VOSTRO NUMERO DI TELEFONO O IL VOSTRO INDIRIZZO DI CASA (nell'elenco telefonico non c'è scritto che avete un figlio di 14/17 anni!!!)

2) Se non vi danno soddisfazione entro 15 giorni, inviate una lettera alla sede chiedendo di darvi chiarimenti sul possesso dei dati di vostro figlio/a e che se non lo fanno informerete il garante della privacy.

Senza dire "troppo" in questo forum, molti di voi avranno già capito come si possono reperire i vostri nomi ed i vostri telefoni(non certo dall'elenco telefonico!!!)

Ricordate che ai sensi del D.Lgs. 196/2003 sulla privacy:
E' fatto divieto di diffondere i dati personali (indirizzo, telefono, composizione familiare, etc.. senza il consenso scritto dell'interessato o del tutore(per i minori).
Il reato di diffusione o comunicazione dei dati personali, è punito con l'ammenda fino a 50.000 e, nel caso di diffusione volontaria o a scopo di lucro, anche l'arresto fino a 5 (dico CINQUE anni!!)

QUINDI:
Se qualcuno ha il sospetto (o certezza??) che qualche soggetto (qualche impiegato della scuola, amici, qualche impiegato della scuola, colleghi d'ufficio, qualche impiegato della scuola...) ha comunicato i vostri dati senza il vostro permesso SCRITTO, allora ha commesso un illecito PENALE e deve RISARCIRVI (fino a 50.000euro).
Per far valere i vostri diritti basta una lettera raccomandata e una segnalazione al Garante.

UNICO NEO DELLA LEGGE: non si possono fare segnalazioni al Garante della Privacy per conto di altri, ma solo per i propri dati o per quelli dei propri figli.

P.S. chi vuole avere maggiore informazioni sulla legge della privacy www.garanteprivacy.it
Michele
25 febbraio 2007 0:00
Anch'io sono stato scontento di loro: un consiglio. Non limitatevi a parlare nei forum. bisogna spargere la voce: purtroppo il mondo è pieno di società poco serie
tutmosi
24 febbraio 2007 0:00
Questa sera si sono presentati due tizi della scuola 2f proponendo un corso esclusivo di inglese al prezzo di ca. 1700 Euro per mia figlia di 14 anni (che effettivamente ne avrebbe bisogno). Come al solito sulle prime la cordialità sprizzava da tutti i pori, poi al momento della firma della "prenotazione", come la chiamano loro, ma in realtà è il contratto vero e proprio con anticipo di 180 Euro sull'unghia e sedutastante, ho chiesto due giorni per pensarci. Beh a questo punto si sono leggermente alterati fornendo vaghe spiegazioni circa l'impossibilità di garantire un posto per mia figlia e facendomi vedere vari contratti siglati il giorno stesso. Ho resistito dicendo che mi sembrava un metodo poco serio per siglare contratti senza avere il tempo per pensarci, dopo varie discussioni finalmente se ne sono andati. Poi ho cercato notizie e ho trovato questo forum e tutto mi è parso chiaro. Per fortuna mi sono risparmiato una fregatura da fesso!(2F) Grazie a tutti. Ciao.
Marco
21 febbraio 2007 0:00
Sconsiglio anch'io la 2f: non dico che i corsi siano proprio da buttare, ma sono davvero troppo cari e quelli della scuola non sono stati chiari su questo punto all'atto della firma.
Spartan
14 febbraio 2007 0:00
STATE LONTANI DALLA SCUOLA 3F.
[...], sono un ragazzo di 17 anni sto frequentanto il loro corso MA CHE CORSO!! SONO SOLO XAZZATE QUELLO CHE TI FANNO CREDERE, MI DISPIACE SOLO PER MIO PADRE CHE HA DOVUTO SCANCIARE 2500 EURO [...].
Scusate lo sfogo ma non si puo...
Stefano
11 febbraio 2007 0:00
Se qualcuno avesse dei dubbi sulle capacità didattiche della suddetta scuola, ecco il risultato di un corso per webmaster pagato migliaia di euro
http://xoomer.alice.it/andrecoz/
Altrettando preoccupante la retorica da tubo Tuker che riempie quel sito
cittadino
10 febbraio 2007 0:00
da: pinco
Data: 10 Febbraio 2007

x cittadino

La sentenza pubblicata in data 21/09/2006, dichiara che la scuola 2F NON HA INSEGNANTI MADRELINGUA qualificati e riconosciuti in ITALIA come tali.
E' stata condannata anche per la "fantasiosa" definizione di laboratorio che in realtà non è altro che un registratore e una cassetta.
Sarebbe da riderci sopra se non fosse drammatico per chi deve pagare i Vostri esosi corsi.

Inutile cercare di sviare la discussione inventando studenti contenti: tanto vi smascheriamo!!!



BENE, PER IL PENE! SON CONTENTO...
Ma... xkè lo dici proprio a me? Vuoi SMASCHERARE ME? Sbagli indirizzo, amico! [...]
pinco
10 febbraio 2007 0:00
Per coloro che voglio invece sapere la preparazione degli insegnanti di Informatica della scuola 2F godetevi questo annuncio di ricerca del personale:

SCUOLA 2F, p.zza Edison 12 - Fi - azienda operante nel settore informatica, ricerca massimo 30enni per lavoro part-time pomeridiano serale di 12 ore settimanali. Requisiti: windows, office, progettazione web, offresi euro 624,00 mensili + rimborso spese. Per colloquio in zona residenza telefonare ------------

L'annuncio originale lo trovate qui:
http://annunci.repubblica.it/lombardia/lavoro-corsi/lavoro-g enerico/scuola-2f-p-zza-edison-12-nk-297202.html


pinco
10 febbraio 2007 0:00
x cittadino

La sentenza pubblicata in data 21/09/2006, dichiara che la scuola 2F NON HA INSEGNANTI MADRELINGUA qualificati e riconosciuti in ITALIA come tali.
E' stata condannata anche per la "fantasiosa" definizione di laboratorio che in realtà non è altro che un registratore e una cassetta.
Sarebbe da riderci sopra se non fosse drammatico per chi deve pagare i Vostri esosi corsi.

Inutile cercare di sviare la discussione inventando studenti contenti: tanto vi smascheriamo!!!
doc.info
1 febbraio 2007 0:00
X cittadino
e tu sei sicuro di saper almeno leggere???? Mio caro non sei capace di leggere....... credo proprio di no.
Comunque mi fai capire che ti ho colpito nel segno con le mie parole. fai parte della scuola in ogetto???? credo proprio di si....
Consiglio da una che sa fare il suo lavoro..... IMPARA A LEGGERE, prima di parlare.
er metico
1 febbraio 2007 0:00
... bé, proprio disonesti disonesti non sono stai; in fondo il nome era azzeccato. Abbiamo capito che la "f" sta per "fessi" e che qualsiasi sia il numero che vi si pone davanti si tratta sempre degli stessi, perché il numero indica puramente i "fessi" che hanno fregato! Eh! Eh! Eh!
cittadino
1 febbraio 2007 0:00
X doc.info

ma sei sicuro di essere un docente?
scrivi come uno che è arrivato al max alla 5° alimentare.... qundo hai preso la laura hai firmato con una croce?

doc.info
31 gennaio 2007 0:00
Vorrei rivolgermi direttamente a Gabri, e anche agli altri. Preciso che sono una docente regionale dei corsi di formazione professionali, e che nella mia vita di docente ( circa 20 anni) ho visto tante aziende che vogliono fare i FURBINI con i ragazzi, aggirandoli e facendogli credere cose irreali, e alquanto false. Per poter effettuare un corso di Formazione Professionale non occorre andare in queste scuole fantasma che promettono cose mai realizzate, ma recatevi nel dito della vostra provincia o in quello regionale e cercate il corso che piu' vi ispira, sono totalmente gratuiti e con il corso c'e' la possibilità di svolgere uno stage in aziende reali e magari trovare un lavoro REALE. L'attestato che vi viene rilasciato è un attestato REGIONALE che è riconosciuto in tutto il territorio NAZIONALE. Sono personaggi come questa scuola che portano a non credere nella formazione professionale. GABRI per effettuare la vera formazione professionale e si è davvero una scuola esistente occorre ACCREDITARSI presso la regione o provincia, e non è facile perche' se si vogliono fare i corsi di lingua straniera occorre avere REALMENTE un laboratorio linguistico altrimenti non si hanno i corsi.
Quindi ricapitolando la SCUOLA DEVE ESSERE ACCREDITATA dalla regione o dalla provincia, deve avere un REGISTRO dove si pone la firma per le presenze, si deve DARE il materiale senza chiedere NESSUN SOLDO in cambio (tipo dispense, quaderni, penne, ecc) i docenti devo essere tutti certificati per l'insegnamento ( e non vecchi alunni ) e non si deve vendere nulla ne computer e ne altro. Ma bisogna solo INSEGNARE la materia e la professione. Riflettete ragazzi, e rifletti Gabri, non essere cosi' otimista ed entusiasta di una cosa che non si deve fare in quel modo.
Doc.info
starla
26 gennaio 2007 0:00
ciao a tutti... in questo momento mi sento la persona più stupida al mondo...anch'io ieri ho sottoscritto il contratto con questa scuola 2f. per mi fortuna stasera nn avevo nulla da fare e ho cercato informazioni su internet. la maggior parte sono negative e quelle positive probabilmente sono mandate da loro collaboratori. già domani gli manderò una lettera raccomandata x recidere il contratto e ho pure l'appuntamento con un avvocato per farmi leggere e interpretare lo stesso. qualcuno di voi a recesso il contratto entro i 10 giorni previsti x legge? vorrei sapere com'è andata a finire... io abito in un comune piccolo e al più presto informerò anche il sindaco ke ha dato il permesso a questa scuola di operare sul "suo" territorio e il povero prete ke gli presta le stanze. cmq sono degli......., prima mi hanno fatto contattare da un mio conoscente, poi si sono presentati in 2 e mi hanno intortata su in una maniera astronomica, quando gli ho chiesto il prezzo sono stati molto vaghi dicendomi ke si poteva pagare a rate da tot o a rate da tot o rate da tot così mi hanno mandata in confusione... e nn mi hanno comunicato il costo totale del corso... quando ho firmato nn mi hanno specificato ke era un contratto e mi hanno richiesto immediatamente 180 euro a titolo di acconto.dimenticavo io mi sono "iscritta" x il corso di inglese ma penso sia la stessa cosa come per informatica...
inoltre avete fatto il calcolo ( io dovrei pagare 1604 euro, l'ho letto sul contratto dopo e quasi ho fatto un infarto) ke il costo di un'ora di lezione si aggira intorno a 25/30 euro? con quella cifra ti paghi un insegnante privato...più ci penso più mi meraviglio della mia stupidità!
Simone
25 gennaio 2007 0:00
Rotfl...
Ti hanno fatto vedere anche a te un sacco di fogli di carta con queste fregnacce? Scusa, ti risulta che enti pubblici o privati rilascino referenze? Comunque la scuola ha tutto l'interesse a lavorare meglio con enti pubblici e ti assicuro che in quel caso il PC lo usano tutti e non s utilizza il mirabolante metodo 2f dell'unico Pc per l'insegnate.
Meditate gente...
griff
24 gennaio 2007 0:00
eccomi....ho appena salutato l'ingegnere della scuola lader 3 f che come letto sopra mi proponeva il contratto da firmare "seduta stante" con contributo statale di 10.000/00 euro e 2.500/00 da pagare privatamente...la cosa curiosa è il registratore a cassetta (oggi abbiamo l'ipod da 4 giga)acceso durante il colloquio..., cmq la scuola rappresentata mi ha dato subito un'ottima impressione, nonchè un'ottimo corso e un buon metodo di insegnamento...., non ho firmato il contratto xchè la decisione era appunto "seduta stante", prendere o lasciare....e dato che io un contratto del valore di 2500 euro non li firmo senza leggerlo e rileggerlo e pensarci almeno 24 ore o rinunciato accompagnando cortesemente alla porta l'ingegnere 3 f...
Cmq ,quello che mi ha impressionato è la rappresentazione della scuola 3f in settori noti come l'arma dei carabinieri, polizia, banca san paolo,Chiesa e altri utenti importantissimi, insomma una moltetudini di ditte o istituzioni importanti che sono molto lontane dalla mia "monotona" e semplice vita quotidiana....da qui mi sono posto una semplice domanda...xchè un'istituto che ha un giro di milioni di euro quotidiani chiama prorpio me? infine la mia perplessità sta nella conoscenza....
un breve contatto telefonico(sono stato chiamato), un'appuntamento presso il mio domicilio, un colloquio di circa 1 ora, ed un contratto da 2500 euro.Ovviamente non voglio dichiarare nulla di fraudolento e imbarazzante contro la prestigiosa scuola 3f, ma io non mi sono fidato.
cmq c'è da meditare...
Stefano
22 gennaio 2007 0:00
Ecco alcune lettere di clienti soddisfatti della scuola 2f o 3f mandati all'Aduc

Salve vorrei sapere se mi potete aiutare poiche' quest'estate ho sottoscritto un contratto relativo ad un corso di informatica, avevo il diritto di rescissione di 7 gg ma il corso e' iniziato un mese dopo la mia sottoscrizione, su che base potevo rescindere?
Comunque non e' tutto qui le differenze tra le promesse e i fatti sono enormi, prima di tutto la caratteristica speciale del corso doveva essere come dicevano loro nell' "elasticita' negli orari" che si e' risolto in una democratica scelta a maggioranza, la sede del corso e' la sala di un ristorante, avevano promesso "una sede adeguata", il docente poco preparato(e sono stato buono), il programma del corso da seguire si e' dimostrato diverso (si parlava di un corso di Visual basic, Windows, Office 2000), si e' trasformato in "Cenni su Windows, qualche cosa su Word, Excel, se abbiamo tempo Visual Basic" Il corso era cosi' definito 166 "lezioni" cioe' ogni 10 "lezioni pratiche" a casa da eseguirsi con il "materiale", ci sarebbe stata una lezione pratica di 2 ore (al ristorante di cui sopra) e questo e' un corso da 1.683, 00 Euro, che buon'anime mi hanno fatto l'offerta di dilazionare in 13 rate mensili da 156, 00 Euro l'una.
Io ho gia' pagato la quota di iscrizione 155, 00 Euro e il "materiale" 247, 00 Euro. La prima rata del corso scadeva il 30 settembre 2003 ma non l'ho pagata, perche' non soddisfatto delle lezioni a cui avevo assistito ma non partecipato poiche' i computer a nostra disposizione erano uno solo, a disposizione dell'insegnante.
Come me stanno altre 10 persone del mio corso.
Siamo andati da un avvocato che ci ha sconsigliato di andare in causa con la "Scuola 3F Italia" poiche' il contratto era un contratto capestro. Mi rivolgo a voi per far esaminare il contratto in questione poiche' aiutando noi aiutate anche padri di famiglia che pensando di fare il classico "affare" hanno sottoscritto due di questi idilliaci contratti, per se stessi e per il proprio figlio o per i due figli.
Facendo vera pubblicita' e comunicando informazioni veritiere salviamo altre persone dal commettere lo stesso errore.
In attesa di Vs. riscontro vi porgo distinti saluti

Risposta dell'ADUC il diritto di recesso (QUANDO c'e') e' una cosa -ossia un ripensamento: le contestazioni contrattuali sono una cosa diversa. Pertanto, ovviamente, non aveva modo di recedere per "vizi" contrattuali: entro i 7 gg doveva solo decidere se voleva risolvere il contratto oppure no.
Per quanto concerne la rateizzazione, attenzione: in caso avesse sottoscritto un finanziamento, l'interruzione arbitraria le comporterebbe dei danni.
Se un avvocato ha gia' visionato il contratto non sappiamo se possiamo essere effettivamente d'aiuto (in queste cose, i vizi o sono rilevabili o non lo sono, non c'e' molto spazio per interpretazioni "geniali"), comunque se vuole puo' farcelo valutare. In ogni caso, a nostro avviso va documentata l'inadempienza contrattuale piu' che aspettarsi di trovare clausole vessatorie.

147604 - La mia fidanzata, avendo stipulato un contratto di formazione informatica con la scuola 3f Italia, avendo versato una somma di 160.00 euro con la promessa dell'incaricato, veniva chieste le informazioni dovute e tale persona dichiarava che il corso e riconosciuto dalla regione Campania, che veniva mandato un persona computer in comodato uso e il tutto compreso nella somma di euro 1800.00 con pagamento realizzato. Al momento della stipula veniva chiesto qualche giorno di tempo per leggere il tutto e essere chiari di cio' che veniva firmato. l'incaricato invece mi diceva che tali corsi erano ha numero chiusi per tanto bisogna dare subito una risposta e sottoscrivere il contratto. Alla lettura di tale contratto e al ricevimento dei primi materiali didattici, si ci rendeva conto che tutte le belle parole dette dall'incaricato non erano veritiere e tale materiale veniva rispedito al mittente. In questi giorni, mi e' pervenuta una lettera raccomandata con allegato bollettino postale spedito dall'avocato che si incarica dei recuperi crediti per un valore di euro 510.00 a titolo di penale. Chiedo di sapere se devo pagare oppure se vi e' qualche possibilita' di poter contestare il contratto. Distinti saluti.
Mario, da Altavilla Silentina

Risposta dell'ADUC: L'errore e' stato di essersi fidato del venditore e non aver resistito alle pressioni. A questo punto una via d'uscita senza oneri e' possibile solo ipotizzando la truffa. Una via che si presta anche alla contro denuncia da parte della scuola. Altra possibilita' e' quella di evidenziare le inadempienze (rispetto a quanto riportato sul contratto, non alle promesse verbali). Un tentativo senza coinvolgere un legale potrebbe farlo tramite una raccomandata a/r di messa in mora http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.p hp?Scheda=111051 in cui richiede una liberatoria scritta alla scuola. Senza riscontri, pero', o tenta una mera conciliazione davanti al giudice di pace oppure coinvolge un suo legale che possa verificare tutta la situazione.
pinco
22 gennaio 2007 0:00
Per la gioia di Gabri e piccini, eccovi una chicca che la dice lunga sulla preparazione dei corsi 2f, sulla qualificazione degli insegnanti "madrelingua" dei corsi di lingue (di cui Gabri pare essere una "contentissima" alunna) e del parere dell'autorità Garante della Concorrenza e del Mercato(il sito è ISTITUZIONALE, non vende computer, e non fa parte di "parrocchie" o "circoli" ).



Provvedimento

PI5342 - CORSO DI INGLESE DUEFFE



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tipo Chiusura istruttoria

numero 15980

data 21/09/2006

PUBBLICAZIONE Bollettino n. 38/2006



Procedimento collegato (esito)
Procedimento collegato (esito)
- Ingannevole


Testo Provvedimento
Testo Provvedimento
PI5342 - CORSO DI INGLESE DUEFFE
Provvedimento n. 15980

L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

NELLA SUA ADUNANZA del 21 settembre 2006;

SENTITO il Relatore Consigliere Antonio Catricalà;

VISTO il Titolo III, Capo II, del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante Codice del consumo;

VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, di cui al D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284;

VISTI gli atti del procedimento;

CONSIDERATO quanto segue:

I. RICHIESTA DI INTERVENTO

1. Con richiesta di intervento pervenuta in data 14 aprile 2006 un’Associazione di consumatori, anche per conto di un consumatore iscritto, ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Titolo III, Capo II, del Decreto Legislativo n. 206/05, del messaggio rappresentato da un opuscolo della Scuola 2F S.r.l., volto a pubblicizzare corsi di lingua inglese, consegnato il 18 novembre 2005 da un operatore della società stessa al domicilio del consumatore segnalante.
2. Nella richiesta di intervento si evidenzia la presunta ingannevolezza del messaggio in relazione sia alle reali caratteristiche sia alla fruibilità in concreto dei corsi di lingua inglese, in quanto diverse da quelle descritte nell’opuscolo. In particolare, il segnalante lamenta che a fronte della pubblicizzazione di “laboratori linguistici” i corsi, in realtà, si sono svolti presso luoghi di ristoro o in aule parrocchiali, naturalmente sforniti delle apparecchiature che caratterizzano i laboratori in questione. Inoltre, a fronte del vanto per il quale la Scuola si avvarrebbe “unicamente di insegnanti madrelingua”, l’insegnante che ha realmente tenuto le lezioni nel caso di specie non era di madrelingua inglese bensì croata.

II. MESSAGGIO

3. Il messaggio oggetto della richiesta d’intervento è costituito da un opuscolo articolato su quattro facciate.
Sulla prima di esse, a caratteri cubitali, sono riportate le diciture “corsi di lingua - metodo diretto – laboratorio linguistico” e, a seguire, vengono elencate, riassumendole, le caratteristiche dei corsi quali: “classi con numero limitato – Garanzia di profitto la sicurezza di imparare – insegnante madrelingua – particolare cura nell’apprendimento della pronuncia – sistema esclusivo “full immersion” Mansfield House – laboratorio linguistico – diploma finale – dal piccolo centro alle grandi capitali europee: ovunque c’è un corso della Scuola 2F”.
4. Sulla seconda facciata, sotto la dicitura “corsi di lingua con metodo diretto – laboratorio linguistico”, vengono illustrate le modalità di svolgimento dei corsi spiegando che: “I nostri corsi di lingue adottano un metodo esclusivo “diretto situazionale” portando ogni allievo ad imparare la lingua con naturalezza. I corsi (…) si avvalgono unicamente di insegnanti madrelingua. Requisito importantissimo per garantire una pronuncia corretta e dare la possibilità all’allievo di parlare o ascoltare subito la nuova lingua”.
5. Nella terza facciata si legge: “Scuola 2F, presente nei principali Stati Europei, opera in Italia da oltre 20 anni ed è una delle più conosciute organizzazioni nel campo della Formazione Professionale”.

III. COMUNICAZIONI ALLE PARTI

6. In data 29 maggio 2006 è stato comunicato alla scuola 2F S.r.l., in qualità di operatore pubblicitario, l’avvio del procedimento ai sensi del Titolo III, Capo II, del Decreto Legislativo n. 206/05, precisando che l’eventuale ingannevolezza del messaggio oggetto della richiesta di intervento sarebbe stata valutata ai sensi degli artt. 19, 20 e 21 del citato Decreto Legislativo, in relazione alle caratteristiche dei corsi di lingua inglese pubblicizzati e all’eventuale idoneità della formulazione e presentazione del messaggio a suscitare nei consumatori falsi affidamenti in ordine alle effettive condizioni di fruibilità dei corsi stessi, unitamente alla rilevanza di eventuali omissioni informative riscontrate nel suddetto messaggio.

IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE

a) Informazioni richieste

7. Contestualmente alla comunicazione di avvio del procedimento, è stato richiesto alla Scuola 2 F S.r.l., in qualità di operatore pubblicitario, di fornire informazioni e la relativa documentazione (anche a diffusione interna) riguardanti: a) la data in cui la Scuola ha iniziato ad esercitare l’attività di insegnamento della lingua inglese con indicazione della presenza ed ubicazione di eventuali sedi secondarie sul territorio nazionale o estero; b) le modalità di iscrizione ai corsi, corredate di copia dei contratti tipo e delle note informative consegnate all’atto dell’iscrizione e del costo del corso (durata: 5 mesi) di inglese; c) i nominativi, la nazionalità, il luogo di nascita ed i titoli degli insegnanti di lingua inglese di cui si avvale la Scuola; d) le aule in cui si tengono i corsi, specificando se le stesse siano ubicate presso le sedi della Scuola 2F o presso terzi nonché se siano dotate di “laboratori linguistici”; e) le dotazioni dei laboratori linguistici di cui si avvale la Scuola con indicazione delle modalità di accesso e fruibilità degli stessi da parte degli allievi dei corsi; f) la suddivisione degli allievi in classi, specificando se la loro composizione sia effettuata sulla base dell’età anagrafica, ovvero sul livello di conoscenza della lingua inglese.

b) Le argomentazioni difensive rese con memoria del 22 giugno 2006

8. In esito alla suddetta richiesta di informazioni, la società ha prodotto una memoria difensiva evidenziando che:
- la Scuola 2F ha sede in Firenze, esercita l’attività dal 1982, svolgendo corsi per l’insegnamento di lingue straniere da oltre 20 anni;
- la pubblicizzazione dell’attività viene svolta da società esterne che tramite “telemarketing selezionano le persone interessate alla didattica svolta e, su appuntamento, inviano i propri collaboratori ad illustrare il programma didattico che verrà svolto nel corso e le particolarità del metodo 2F”;
- i corsi vengono svolti nei luoghi di residenza dei partecipanti, utilizzando, ove non sia possibile “svolgere i corsi presso le agenzie operanti per la società”, aule reperite presso terzi e “sale comunali, parrocchiali o di privati”;
- i partecipanti devono sottoscrivere apposito contratto - prodotto in copia dall’operatore - dal quale si evince, tra l’altro, che il corso richiede “un impegno minimo di 34 lezioni”, ciascuna di durata pari a 45 minuti con cadenza settimanale, precisamente due lezioni in un giorno alla settimana;
- le classi vengono formate in considerazione del numero dei partecipanti e delle risultanze del “test valutazionale” cui sono sottoposti coloro che si iscrivono. Tali circostanze sono confermate dal contratto da cui si evince che le classi sono composte da un numero minimo di sei persone e che la Scuola provvede ad iscrivere il richiedente al “corso di lingua inglese per preparazione media elementare, intermedia o avanzata, in funzione della verifica effettuata con il metodo 2F” (“test valutazionale”);
- il costo complessivo del corso è pari ad 1.057 euro;
- gli insegnanti di cui si avvale la Scuola 2F sono madrelingua “per garantire all’allievo di relazionarsi (ascoltare e parlare) con l’insegnante nella lingua straniera (…) intendendosi per madrelingua (non risultando sufficiente l’essere nativo di un paese per avere una corretta conoscenza della lingua e della grammatica) si è sempre inteso chiunque abbia acquisito per titoli la conoscenza della lingua come fosse quella propria di origine”. La selezione degli insegnanti viene effettuata nei luoghi di svolgimento dei corsi, verificando che siano muniti dei necessari titoli per il possesso della qualifica madrelingua;
- il laboratorio linguistico consiste in un “apparecchio” da utilizzare nelle lezioni teoriche in classe, per dialogare con i compagni e l’insegnante “risentendo la propria pronuncia e confrontandola con quella dell’insegnante, senza interferenze esterne” e a casa “per esercitarsi nella pronuncia a mezzo di riconoscimento vocale, approfondire la conoscenza dei vocaboli utilizzati nelle lezioni e lo svolgimento di esercizi di completamento grammaticale riascoltando anche la propria voce dall’esterno”. Ciascun partecipante viene dotato di tale apparecchio, consistente in un registratore dotato di cuffie e microfono, che resta di sua proprietà insieme ai testi ed ai supporti magnetici e ottici (4 CD-Rom e 2 CD audio da installare su PC);
- il metodo didattico è un “sistema esclusivo Full Immersion” denominato “Mansfield House”;
- al termine del corso viene rilasciato un diploma di partecipazione con valutazione in centesimi dell’attività svolta dal partecipante in ordine agli argomenti oggetto del corso.
9. In allegato alla memoria difensiva, la società ha prodotto copia: a) della visura camerale relativa alla Scuola 2F S.r.l., b) del dépliant pubblicitario oggetto di contestazione, c) del contratto tipo da sottoscrivere all’atto dell’iscrizione al corso, d) del curriculum vitae dell’insegnante che ha tenuto il corso di lingua oggetto di segnalazione, e) dell’elenco dei nominativi di n. 167 insegnanti di cui si avvarrebbe la Scuola, f) dell’elenco dei sei nominativi degli allievi del corso cui ha partecipato il segnalante, g) del contratto sottoscritto da uno dei partecipanti al corso, h) della corrispondenza avuta con la Federconsumatori di Gorizia, i) della fotocopia delle copertine dei CD-ROM consegnati ai partecipanti da utilizzare a casa.

c) Attribuzione onere della prova

10. In data 8 agosto 2006, considerato che l’operatore pubblicitario aveva adempiuto in maniera non esaustiva alla summenzionata richiesta di informazioni, l’Autorità ha chiesto alla Scuola 2F di provare l’esattezza materiale dell’affermazione “insegnante madrelingua” contenuta nel messaggio segnalato dimostrando - attraverso l’invio di idonea documentazione di carattere oggettivo ed ufficiale - il rapporto (lavoro dipendente, collaborazione, altro) che intercorre tra la Scuola 2F e gli insegnanti di cui si avvale nonché, in ragione del vanto “insegnante madrelingua”, di comprovare l’idoneità all’insegnamento della lingua inglese attraverso i curricula vitae ovvero i titoli posseduti dagli insegnanti impiegati nei corsi svolti.

d) Le argomentazioni difensive e la documentazione rese con memoria del 31 agosto 2006

11. In data 31 agosto 2006, in adempimento alla suddetta richiesta probatoria, la Scuola 2F ha prodotto una memoria ed alcuni documenti.
12. Dalla memoria si evince quanto segue:
- con riferimento alla qualifica “insegnante madrelingua”: la Società ha precisato che “uniformandosi a quella che è la prassi del settore, utilizza - all’esito di selezioni e addestramento specifico - solo personale che risulti in possesso dei requisiti ritenuti necessari per lo svolgimento della didattica “a progetto” e cioè padronanza della lingua (per nascita o per titolo) e capacità di svolgimento del programma didattico previsto dal metodo 2F”. Gli insegnanti vengono “selezionati periodicamente dalla Sede e, valutati i titoli e la complessiva predisposizione, viene loro offerto un “corso” per l’assimilazione del metodo 2F e della didattica a progetto ivi prevista”. Inoltre, la società si avvale di un “un rilevante numero di docenti da utilizzare, con rapporto flessibile, nelle diverse zone nelle quali vengono organizzati i corsi” e, per ciascun corso, il nominativo dell’insegnante è specificato nel relativo contratto;
- con riferimento alla qualifica “insegnante”: l’operatore pubblicitario non ha fornito alcun mezzo di prova ritenendo che, a fronte di una competenza regionale, sia “davvero particolare che codesta Autorità ritenga necessario conoscere (…) i titoli di studio comprovanti l’idoneità all’insegnamento della lingua inglese in relazione agli insegnanti madrelingua”;
- con riferimento al rapporto intercorrente tra gli insegnanti e la Scuola 2 F: gli insegnanti sono “legati alla società mediante un contratto a progetto” e “collaborano con la società sino alla risoluzione del contratto venendo applicati nei corsi svolti nelle zone di propria residenza (o da loro facilmente raggiungibili)”;
- con riferimento al metodo di insegnamento: il metodo 2F consiste “in un corso con didattica predisposta dalla società secondo un “sistema frontale” di apprendimento che prevede una parte teorica svolta in classe ed una parte pratica svolta a casa con sussidio dei testi e del materiale didattico accessorio ai libri di testo, in formato magnetico ed ottico, fornito direttamente al partecipante”. Inoltre, la Scuola “valuta l’attività svolta nel concreto svolgimento del progetto basandosi, oltre che sulle segnalazioni inviate alla Direzione dai propri coordinatori di zona, anche sul giudizio scritto compilato dai partecipanti a metà del percorso formativo” e nel caso in cui si presentino problemi di “incompatibilità” con i partecipanti o qualsiasi “carenza nel corretto svolgimento della didattica del metodo 2F” l’insegnante viene sostituito;
- con riferimento ai profili di ingannevolezza evidenziati nella comunicazione di avvio: la Scuola ritiene che le dichiarazioni contenute nel messaggio corrispondono alle modalità di svolgimento dei corsi di lingue con il “metodo 2F sì che le affermazioni effettuate dall’operatore pubblicitario non appaiono in grado di ingenerare equivoci né risultano in grado di pregiudicare il comportamento economico del destinatario del messaggio”.
13. In allegato alla memoria difensiva, la società ha inviato: a) copia di n. 11 contratti “a progetto”, in corso di svolgimento, per uno dei quali è stato prodotto il relativo allegato da cui si evince una descrizione dell’attività di progetto relativa a “inglese II livello”, b) i “titoli” posseduti dagli 11 contraenti che, a detta dell’operatore, comproverebbero il possesso della qualifica di “insegnante madrelingua inglese”, c) la stampa di una pagina del sito Internet www.dantealighieri.net nella quale, in risposta ad un annuncio volto alla “ricerca traduttori madrelingua inglese, turco e olandese”, un soggetto interessato produce il proprio curriculum vitae in cui si qualifica “madrelingua inglese”.
14. Dall’allegato “A” di uno dei contratti prodotti dall’operatore pubblicitario, avente ad oggetto un corso di “Inglese di II livello”, si evince che a colui che viene reclutato come insegnante (“contraente”) è demandato il compito di “creare un percorso didattico personalizzato in funzione del diverso grado di conoscenza già acquisito da ogni singolo partecipante, con la finalità di massimizzare l’utilizzo del materiale didattico fornito dalla società in funzione dei singoli obiettivi della clientela. Fornire adeguata e dettagliata informazione per la risoluzione di eventuali quesiti relativi all’utilizzo del materiale didattico.”
15. In data 6 settembre 2006 è stata comunicata alle parti la data di conclusione della fase istruttoria ai sensi dell’articolo 12, comma 1, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284.

V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE

16. Il messaggio in esame, attraverso le diciture “corsi di lingua- metodo diretto – laboratorio linguistico”, dal piccolo centro alle grandi capitali europee: ovunque c’è un corso della scuola 2F” e “Scuola 2 F, presente nei principali Stati Europei, opera in Italia da oltre 20 anni ed è una delle più conosciute organizzazioni nel campo della formazione Professionale”, riportate tutte con particolare evidenza grafica, lascia inequivocabilmente intendere che la Scuola possa vantare un’affidabilità e notorietà su tutto il territorio nazionale ed estero con un’organizzazione e strutture, quali il laboratorio linguistico, concepite appositamente per l’insegnamento della lingua inglese e che i corsi siano tenuti unicamente da insegnati madrelingua.
17. In particolare, con riferimento alla qualifica “insegnante madrelingua”, tale convincimento è rafforzato sia dalla reiterazione della dicitura stessa in più parti dell’opuscolo, sia da affermazioni enfatiche quali “I corsi (…) si avvalgono unicamente di insegnanti madrelingua. Requisito importantissimo per garantire una pronuncia corretta e dare la possibilità all’allievo di parlare o ascoltare subito la nuova lingua”, riportate nella seconda pagina della brochure; con riferimento alla dotazione della scuola di laboratori linguistici, dalla particolare evidenza grafica e dalla posizione della dicitura “laboratorio linguistico” presente nell’intestazione del dèpliant (“corsi di lingua - metodo diretto – laboratorio linguistico”) e dalla reiterazione della stessa nell’ambito sia della sintesi delle caratteristiche dei corsi presente nella prima pagina, sia della descrizione generale delle modalità di svolgimento degli stessi riportata sulla seconda facciata.
18. Le risultanze istruttorie hanno dato evidenza al fatto che la Scuola 2F non ha un’organizzazione e una struttura stabili su tutto il territorio nazionale in quanto la sede (direzione generale) è ubicata a Firenze mentre i corsi vengono svolti nei luoghi di residenza dei partecipanti e “quando non sia possibile svolgere i corsi presso le agenzie operanti per la società” si tengono in “sale comunali, parrocchiali o di privati”. Questi sono naturalmente privi di laboratori linguistici mentre, con riferimento alle “agenzie operanti per la società”, non è stata fornita alcuna indicazione né con riguardo all’esistenza di tale dotazione, né relativamente al numero o alla sede delle “agenzie” che vengono dichiarate operanti in Italia o all’estero.
19. Per tali motivi la pubblicizzata dotazione “laboratorio linguistico” assume valenza decettiva peraltro confermata anche dalle argomentazioni, svolte dalla Scuola 2F nelle memorie difensive, a tenore delle quali il laboratorio linguistico consisterebbe in quanto riprodotto fotograficamente nel messaggio pubblicitario, vale a dire in un registratore fornito di cuffie con microfono, da utilizzare sia in classe “per dialogare con i compagni e l’insegnante risentendo la propria pronuncia e confrontandola con quella dell’insegnante, senza interferenze esterne”, sia a casa “per esercitarsi nella pronuncia a mezzo di riconoscimento vocale”. Nell’accezione comune invece, un laboratorio linguistico consiste non già con la mera strumentazione descritta dall’operatore bensì con una struttura stabile, dotata di molteplice materiale didattico cartaceo e audiovisivo e, soprattutto, di particolari apparecchiature che consentono al discente l’apprendimento interagendo con il sistema (audio-visivo) - di volta in volta attivato mediante pulsantiere o registratori - nonché avvalendosi di apparecchiature per la proiezione di filmati et similia, al fine di rendere più efficace l’apprendimento di una lingua straniera per tutti i livelli di conoscenza.
20. Analoghe considerazioni vanno svolte circa il claim “i corsi (…) si avvalgono unicamente di insegnanti madrelingua”, in quanto la persona deputata alla svolgimento del corso oggetto di segnalazione non possedeva tali qualifiche. Comunemente con il termine “madrelingua” si intende la lingua che si è appresa sin dalla prima infanzia, il cui appre ndimento sia oggettivamente verificabile non solo in ragione della nazionalità bensì attraverso i titoli di studio conseguiti, utilizzando la lingua dello Stato di nascita, con la primaria istruzione. Nel caso di specie, invece, dal curriculum vitae prodotto dall’operatore pubblicitario si evince che la persona incaricata di svolgere il corso risulta essere nata in Italia - Stato in cui ha compiuto gli studi primari e secondari - è titolare del Diploma di educatrice dell’infanzia rilasciato in Italia, ha conseguito il “First Certificate” e il “Proficiency in English”, ma non ha esperienze nell’ambito dell’insegnamento e, con riferimento alla lingua inglese, ha dichiarato segnatamente di avere “ottima conoscenza, sia scritta sia parlata, della lingua inglese”. Alle medesime conclusioni si perviene a seguito dell’esame della documentazione prodotta relativamente agli altri undici insegnanti di cui la Scuola dichiara di avvalersi. Infatti, trattandosi di curricula vitae generici, non sottoscritti in originale né supportati da idonea documentazione quanto ai titoli di studio negli stessi contemplati, non consentono di provare il possesso delle qualifiche in contestazione difettando peraltro, in alcuni di essi, la qualifica di insegnante, in altri, quella di madrelingua inglese.
21. Pertanto, il messaggio in oggetto si palesa non veritiero in ordine alle reali caratteristiche dei corsi ed alla fruibilità della dotazione rappresentata dal laboratorio linguistico e, quindi, idoneo a pregiudicare il comportamento economico dei consumatori e a ledere le imprese concorrenti, la cui offerta formativa avrebbe potuto essere preferita a quella reclamizzata sulla base di caratteristiche inesistenti.
22. Quanto alla programmazione della campagna pubblicitaria del messaggio si evidenzia che l’opuscolo viene diffuso consegnandolo direttamente al domicilio dei potenziali clienti della Scuola, previo contatto telefonico.

VI. QUANTIFICAZIONE DELLA SANZIONE

23. Ai sensi dell’articolo 26, comma 7, del Decreto Legislativo n. 206/05, con la decisione che accoglie il ricorso, l’Autorità dispone l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 100.000 euro, tenuto conto della “gravità e della durata della violazione”.
24. Inoltre, in ordine alla quantificazione della sanzione deve tenersi conto, in quanto applicabili, dei criteri individuati dall’articolo 11 della legge n. 689/81, in virtù del richiamo previsto all’articolo 26, comma 12, del Decreto Legislativo n. 206/05: in particolare, della gravità della violazione, dell’opera svolta dalle imprese per eliminare o attenuare l’infrazione, della personalità dell’agente nonché delle condizioni economiche dell’impresa stessa.
25. Più specificamente, nel caso in questione, con riguardo alla gravità della violazione, occorre avere riguardo alle modalità di diffusione del messaggio, alla durata della diffusione (breve) nonché all’entità del potenziale pregiudizio economico per i consumatori (esborso monetario).
26. Alla luce dei predetti criteri, la sanzione da applicare alla scuola 2F S.r.l. può essere determinata in misura pari ad 4.600 € (quattromilaseicento euro).
27. Infine, nel caso di specie sussiste la circostanza aggravante della recidiva, in quanto l’operatore pubblicitario è già stato destinatario del provvedimento di ingannevolezza PI2337, adottato dall’Autorità in data 6 maggio 1999. Pertanto, si ritiene di irrogare alla Scuola 2F S.r.l. una sanzione di importo pari a 9.600 € (novemilaseicento euro).

RITENUTO, pertanto, che il messaggio segnalato è idoneo ad indurre in errore i consumatori, pregiudicandone il comportamento economico, con riguardo alle reali caratteristiche ed alle condizioni di fruibilità dei corsi di lingua inglese;


DELIBERA

a) che il messaggio pubblicitario descritto al paragrafo II del presente provvedimento costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una fattispecie di pubblicità ingannevole ai sensi degli artt. 19, 20, e 21, comma 1, lettera a), del Decreto Legislativo n. 206/05, e ne vieta l’ulteriore diffusione;
b) che, per la violazione di cui al punto a), alla Società 2F S.r.l. sia irrogata una sanzione amministrativa pecuniaria di 9.600 € (novemilaseicento euro);

La sanzione amministrativa di cui alla precedente lettera b) deve essere pagata entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del presente provvedimento, con versamento diretto al concessionario del servizio della riscossione oppure mediante delega alla banca o alle Poste Italiane, presentando il modello allegato al presente provvedimento, così come previsto dal Decreto Legislativo 9 luglio 1997, n. 237.
Decorso il predetto termine, per il periodo di ritardo inferiore a un semestre, devono essere corrisposti gli interessi di mora nella misura del tasso legale a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino alla data del pagamento. In caso di ulteriore ritardo nell’adempimento, ai sensi dell’articolo 27, comma 6, della legge n. 689/81, la somma dovuta per la sanzione irrogata è maggiorata di un decimo per ogni semestre a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino a quello in cui il ruolo è trasmesso al concessionario per la riscossione; in tal caso la maggiorazione assorbe gli interessi di mora maturati nel medesimo periodo.
Dell’avvenuto pagamento deve essere data immediata comunicazione all’Autorità attraverso l’invio di copia del modello attestante il versamento effettuato.
Ai sensi dell’articolo 26, comma 10, del Decreto Legislativo n. 206/05, in caso di inottemperanza alla presente delibera, l’Autorità applica una sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 50.000 euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l’Autorità può disporre la sospensione dell’attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni.
Il presente provvedimento verrà notificato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell’articolo 26, comma 12, del Decreto Legislativo n. 206/05, entro sessanta giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso, ovvero può essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ai sensi dell’articolo 8, comma 2, del Decreto del Presidente delle Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199 entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso.


IL SEGRETARIO GENERALE
Fabio Cintioli IL PRESIDENTE
Antonio Catricalà


Il testo copiato integralmente è tratto dal seguente link:
http://www.agcm.it/agcm_ita/DSAP/DSAP_PI.NSF/88a1d51baadd276 9c1256a680035ec80/e46b34dc04083dc3c12572030029c0c6?OpenDocum ent

P.S. per Gabri
La sentenza di CONDANNA e stata emessa in ITALIA e in data 21/09/2006
Sergio
16 gennaio 2007 0:00
Un tizio di Cagliari si è fatto annullare il contratto dimostrando che in esso non c'erano informazioni sufficienti sul recesso. Attenzione la scuola 2f (dueffe) e 3f (treffe) sono la stessa cosa


Svolgimento del processo. – Con atto di citazione notificato il 27 novembre 1997, il sig. Meloni
Roberto ha convenuto in giudizio la Scuola 3F Italia s.r.l. opponendosi al decreto ingiuntivo
1582/97, emesso nei suoi confronti dal giudice di pace di Perugia per il pagamento, in favore
della ricorrente, di lire 1.721.400, più spese ed accessori di legge. Il Meloni ha preliminarmente
eccepito l’incompetenza territoriale del giudice che ha emesso il decreto, sostenendo che, sulla
base e ai sensi dell’art. 12 d.leg. 15 gennaio 1992 n. 50, di attuazione della direttiva Cee 577/85
relativa ai contratti negoziati fuori dei locali commerciali, giudice competente è,
inderogabilmente, quello del luogo di residenza o di domicilio del consumatore; e quindi, nella
specie, il giudice di pace di Cagliari. L’opponente ha chiesto pertanto la revoca del decreto, in
quanto affetto da nullità assoluta, e ha eccepito, inoltre, la nullità del contratto stipulato con la
Scuola 3F Italia s.r.l. in quanto l’informazione del diritto a recedere non sarebbe stata fornita
seguendo le disposizioni previste negli art. da 4 a 11 del già citato d.leg. 50/92.
La società opposta, ritualmente costituitasi in giudizio, ha contestato l’eccezione di
incompetenza territoriale affermando che l’art. 12 invocato è applicabile solo qualora si
controverta del diritto di recesso mentre, nella specie, l’opponente non solo non avrebbe mai
manifestato la volontà di recedere ma avrebbe anzi dato esecuzione al contratto. Quanto poi
alla pretesa nullità del contratto, questo sarebbe pienamente valido in forza dell’art. 11 delle
condizioni predisposte nel modulo contrattuale, che prevede esplicitamente il tempo e i modi per
esercitare il diritto di recesso.
Invitati a precisare le conclusioni sul punto della competenza, la Scuola 3F si è riportata alla
comparsa di risposta mentre l’opponente ha insistito nell’eccezione proposta richiamandosi
anche alla disposizione contenuta nell’art. 1469 bis, 3° comma, n. 19, c.c., introdotto dall’art. 25
l. 52/96, avente ad oggetto le clausole vessatorie nel contratto tra professionista e
consumatore.
Motivi della decisione. – Occorre qui subito dire che non è applicabile al caso di specie la
normativa a protezione del consumatore introdotta dall’art. 25 l. 6 febbraio 1996 n. 52, di
approvazione della comunitaria 1994, entrata in vigore il 25 febbraio 1996, perché il contratto in
esame è stato concluso dal Meloni e dalla Scuola 3F il 30 febbraio 1994, e cioè prima
dell’entrata in vigore della legge predetta. Né vale affermare in contrario che la direttiva Cee,
cui il citato art. 25 ha dato attuazione, sia stata emanata nel 1993: non si ritiene infatti di aderire
all’orientamento della giurisprudenza di merito, che afferma l’efficacia diretta della normativa
comunitaria nei rapporti interprivati (cosiddetto carattere self executing delle direttive
comunitarie). Contro tale orientamento si è pronunciata recentemente la Cassazione, che ha
escluso che il giudice di merito possa utilizzare la direttiva comunitaria quale fonte del diritto (v.
Cass. 15 maggio 1995, n. 5289). Anche la Corte di giustizia delle Comunità europee ha sempre
escluso l’efficacia diretta della normativa comunitaria nei rapporti interprivati, ammettendola
solo nei rapporti verticali, cioè tra consumatore e Stato. La direttiva del consiglio delle Comunità
europee n. 13 del 1993, cui l’art. 25 l. 52/96 ha dato attuazione, non può pertanto considerarsi
immediatamente operativa.
La normativa cui far riferimento per la decisione è quindi unicamente quella richiamata nella
citazione in opposizione, e cioè il d.leg. 50/92.
Il contratto stipulato dal Meloni con la Scuola 3F è un contratto negoziato fuori dei locali
commerciali: rientra pertanto nei casi previsti dall’art. 1 d.leg. 50/92 (v. lett. a). La questione da
risolvere è dunque soltanto quella di stabilire se l’art. 12, in base al quale «per le controversie
civili inerenti all’applicazione del decreto vi è la competenza inderogabile del giudice del luogo di
residenza o di domicilio del consumatore», debba applicarsi a tutti i tipi di controversie – come
sembra risulti inequivocabilmente dall’esame congiunto con l’art. 1, che indica il campo
d’applicazione del decreto – o sia applicabile limitatamente ai casi in cui si discuta del diritto di
informazione e di recesso del consumatore.
Per l’interpretazione della ratio di questa norma è indispensabile l’esame della direttiva del
consiglio delle Comunità europee del 20 dicembre 1985 (85/577/Cee), di cui il d.leg. del 1992 è
attuazione.
Le ragioni della direttiva – che fa parte di un’ampia serie di interventi comunitari a difesa del
consumatore e si inserisce nell’ambito di una generale e sempre maggiore attenzione ai
problemi ed alle esigenze del medesimo, considerato come soggetto «debole» del mercato –
sono contenute nel 4° ‘considerando’, dove si pone l’accento sull’effetto «sorpresa» e quindi
sulle condizioni di inferiorità psicologica cui il consumatore sarebbe sottoposto in caso di
vendita a domicilio o di contratti conclusi fuori dei locali dell’impresa e sulla necessità, quindi, di
tutelarlo e garantirlo: tutela che viene assicurata mediante l’introduzione, all’art. 4 ss. della
direttiva, del diritto di recesso per il consumatore e dell’obbligo dell’informativa su tale diritto da
parte dell’operatore commerciale.
La direttiva nulla prevede in materia di competenza ma, all’art. 8, dichiara che «nulla osta a che
gli Stati membri adottino disposizioni ancora più favorevoli in materia di tutela del consumatore».
Il legislatore italiano, pertanto, autorizzato dalla stessa direttiva – e comunque non tenuto a
recepirla pedissequamente essendo pur sempre sovrano nel suo potere normativo interno –
ha ritenuto di ampliare la portata della disposizione comunitaria: e, oltre ad estendere la tutela a
numerosi casi non previsti e alle ipotesi in cui l’iniziativa sia assunta dal consumatore, ha
introdotto la regola dell’inderogabilità della competenza territoriale del luogo di residenza e
domicilio del consumatore, realizzando così in più ampia misura la ratio di tutela del
consumatore che la direttiva intendeva raggiungere. Appare quindi quanto meno improbabile –
alla luce dell’orientamento di cui si è parlato – che il legislatore nazionale, in caso di contratti
conclusi fuori dei locali commerciali, abbia voluto proteggere e agevolare il consumatore
limitatamente alle controversie legate al diritto di recesso, con esclusione di ogni altro tipo di
controversia; con il bel risultato, nell’ipotesi di più domande proposte in base a differenti
causae petendi, di prevedere due fori diversi per cause evidentemente connesse e che la
logica e il buon senso consiglierebbero di riunire e non di tener separate. V., al riguardo, Pret.
Bologna 28 febbraio 1995, in cui si parla criticamente di «scissione tra i criteri attributivi della
competenza relativamente ad un momento della formazione del consenso e quelli operanti in
relazione ad ogni aspetto del rapporto».
L’interpretazione restrittiva dell’art. 12 data dalla società opposta non corrisponde dunque alla
comune ratio cui si ispirano la direttiva comunitaria e il successivo decreto di attuazione ed è
oltretutto contraria all’economia e alla logica processuale.
L’art. 12 d.leg. 50/92, messo in stretto rapporto con l’art. 1 dello stesso decreto, deve essere
quindi interpretato nel senso che la competenza territoriale inderogabile in esso stabilita va
applicata a tutte le controversie relative a contratti stipulati fuori dei locali commerciali. Ciò
senza dire che nella specie, lamentando l’insufficienza delle indicazioni contenute nel modulo
contrattuale in relazione al diritto di recesso, l’opponente ha fondato le sue istanze di merito –
tendenti a far dichiarare la nullità del contratto – anche sulla inosservanza delle disposizioni del
d.leg. del 1992 relative al diritto di recesso.
L’eccezione di incompetenza territoriale proposta dall’opponente appare pertanto fondata e va
accolta, con assorbimento di ogni altra questione. Va conseguentemente dichiarata la nullità
del decreto opposto, in quanto emesso dal giudice incompetente.
Luca
14 gennaio 2007 0:00
Pollice verso pure per me: ho fatto un corso di informatica a un prezzo da rapina e non ho imparato nulla. Come ha detto qualcuno mi hanno fatto firmare il contratto su due piedi e alla fine del corso volevano anche rifilarmi un pc. State alla larga da loro!
jacqueline
7 gennaio 2007 0:00
messaggio per autore Michele, se sai come retrocedere dal contratto sappimi dire qualcosa xfavore, grazie. jacqueline bologna
jacqueline
7 gennaio 2007 0:00
anche io sto frequentando questo corso della scuola 2f e NON sono per niente contenta.... mi avevano assicurato un corso di web designer e invece mi ritrovo a usare programmi base come word, exel,ecc nonostante io specificai che li sapevo già usare grazie alla scuole superiori che frequentai da studente anni prima ( gratis...) . un'altra cosa interessante che mi hanno detto che direttamente loro ti cercavano piccoli lavoretti in aziende per guadagnare qualche soldo in modo da riuscirmi a pagare la retta scolastica piu' di 200 euro mensili. io non voglio finire il corso e non voglio pagarlo perchè non è quello che mi aspettavo..... e l'attestato che ti rilascino è riconosciuto legalmente? io penso di no. ditemi la vostra,datemi un consiglio. grazie e un saluto a chi legge.
Maria Singer
29 dicembre 2006 0:00
Io ho lavorato in gioventù x la leggendaria Scuola2F, ke è partner di Frael x non dire ke sn la stessa cosa. Io insegnavo nei corsi d'informatica 2F e uno degli obiettivi x cui ti pressavano i coordinatori era kiaramente vendere l'hardware Frael agli ignari allievi(ankio ero ignara all'epoca come insegnante, purtroppo x i miei allievi...).
Fortunatamente io x la carriera di commerciale sono negata, qdi nn mi sn scappate piu' di 2/3 ordinazioni.
Cosa ho visto (e visto nelle classi dei miei colleghi) nn mi dilungo a dirlo.
Pezzi funzionanti è stata cmq una rarità - e nn è ke i suddetti pezzi te li dessero proprio a buon mercato! :|
Marco
27 dicembre 2006 0:00
Mi chiesero di firmare su due piedi un contratto da più di mille euro. Non mi sono fidato
Simone
26 dicembre 2006 0:00
Ad ecco il solito Gabri, pronto a vendere fumo per interesse. Occhio a personaggi del genere e diffidate di coloro che vi impongono di firmare un contratto su due piedi. Se non ci fosse la fregatura dietro l'angolo a che pro, vero Gabri?
Marcello
20 dicembre 2006 0:00
Io non conosco la scuola, ma vedo miriadi di curricula di presunti programmatori dopo un corsetto a pagamento fatto nella scuola xy. Per imparare a programmare serve un corso di formazione professionale, per dimostrare di saper usare il computer basta la patente informatica. Se davvero un corso 2f supera i 2000 euro, allora Gabri puoi essere soltanto in malafede. La devono smettere le scuole private di speculare sulla difficele congiuntura lavorativa! 2000 per un corsetto di informatica, ma dico scherziamo? Costa quasi come un master!!!
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