Commenti
|<   <- 61-90/142 ->   >|
sergio2
1 novembre 2009 20:18
Scrive Sugar “perche' lui non ha una madre a casa, ma bensi' 2 uomini.
QUESTO SIGNIFICA DISTRUGGERE L'ADOLESCENZA DI UN BAMBINO, CONDANNARLO ALLA VERGOGNA E AL DILEGGIO CONTINUO, SIGNIFICA CHE QUANDO ENTRERA' NELLA PUBERTA' NON SAPRA' COME REGOLARSI SE PROVERA' ATTRAZZIONE PER UNA RAGAZZINA, SIGNIFICA SCHIACCIARE L'IO DI UNA PERSONA NON ANCORA ADULTA E QUINDI NON IN GRADO DI DARSI DELLE RISPOSTE ALLE SUE DOMANDE.”

Sugar, ti assicuro, una coppia omosessuale può crescere benissimo un bambino.
E i pregiudizi sociali vanno combattuti e solo delle leggi che favoriscano il superamento delle discriminazioni potranno aiutare a superare gli ostracismi e gli sfotto'.
Quando ero piccolo io anche il "mongoloide" era preso in giro (e anche chi lo trattava umanamente, e ti parlo per esperienza diretta).

Se partiamo dal pregiudizio (smentito nei fatti) che l’omosessualità di una coppia debba necessariamente influire negativamente nello sviluppo di un bambino, dovremmo come minimo sottoporre a controllo tutte le coppie eterosessuali per evitare fatti concreti (e non pregiudizi): violenze sessuali, incesti, induzione alla prostituzione, sfruttamento…

Come mai tanta attenzione al futuro di un bambino solo quando si discute dell’ipotesi di adozione da parte di coppie omosessuali?
E mai nessun intervento per incidere in quelle realtà eterosessuali in cui si annidano e prosperano tranquillamente le più atroci schifezze, sotto gli occhi distratti delle autorità scolastiche, delle strutture sanitarie e socio-pedagogiche, nonché delle forze dell’ordine?

In ogni caso, ribadisco, e il doppio metro di giudizio è una lampante dimostrazione, non è per questa preoccupazione che non si concede l’adozione agli omosessuali… infatti non la si concede nemmeno alle coppie eterosessuali non sposate.

Ripeto anche l’altra domanda: quali comportamenti eterosessuali inducono un bambino verso l’omosessualità?
Perché non c’è dubbio che è nell’ambiente eterosessuale che si “formano” gli omosessuali,

No, Sugar, quanto tu scrivi significa solo che dobbiamo combattere il conformismo, l’omologazione, il malinteso senso di “normalità”, dove diviene normale chi appartiene alla maggioranza e gli altri sono “diversi”. Educare alla diversità e al rispetto della diversità.

Vedi Sugar, quando avevo 8 anni, un mio compagno di classe disse “io sono marxista”.
Tutti scoppiammo a ridere, ma se avesse detto “sono cattolico” nessuno (tranne me), sarebbe scoppiato a ridere.
E perché solo io sarei scoppiato a ridere, te lo racconto un’altra volta se t’interessa, perché adesso vado a cena (funghi, so che piacciono anche a te).
lucillafiaccola1796
31 ottobre 2009 19:14
Ma quando te li sganciano i predofili e le fichemonache i bambini da adottare? Nè se sei etero, nè se sei allegr*, nè se sei single, nè se sei femmina,nè se sei maskio!
Gli orfanotrofi rendono, come i cani rendono ai canari nei canili!
Qualche tempo fa, i predatori andavano [principalmente] in Africa e rapivano i nativi per venderli come schiavi principalmente nei religiosissimi SU in god we trust!
Ora, anche inconsapevolmente, gli schiavi ce li fabbrichiamo cipcioppando con l'altro sesso, per poi tentare di dominare e schiavizzare i poveri bambini da noi fabbricati. Finché non rispetteremo i nostri similanimali fin dalla nascita, sarà sempre una tragedia!
t_n_t
31 ottobre 2009 19:04
Sugar

(O.T. Visto che sei un esperto di banca vieni a dire la tua sul thread del 123% di guadagno in 10 giorni tramite il forex).
sugar magnolia
31 ottobre 2009 18:51
Giusto per segnalare il livello di boriosita' di alcuni assitenti sociali che si occupano di segnalare una coppia come valida o meno per l'adozione di un minore, e' notizia di stamattina che in un paese di provincia della mia citta', a una coppia e' stato negato l'affidamento di una bambina che si trova da 4 anni in istituto, perche' al marito e' stata ritirata la patente.

Ebbene, questo signore ha portato a cena 2 clienti, era una cena di lavoro, subito all'uscita del ristorante lo hanno fermato e hanno riscontrato 0,65 ml x l. (cioe' era sano come un pesce ma sopra il limite odioso imposto dalla legge).

Non si sa come la cosa e' stata risaputa dall'assitente sociale che segue l'affidamento della bimba.

Ebbene, senza neanche convocare il poveraccio, gli ha spedito una letterea nella quale lo si informava che, .......... a seguito dell'intercorso non era piu' considerato idoneo all'adozione.

PRATICAMENTE GLI HANNO DATO DELL'ALCOOLISTA, QUINDI NON IDONEO A CRESCERE UN BIMBO..
Questo allora ha fatto ricorso e ha ancvhe interessato la stampa locale.
E su questo giornale stamattina ho letto il fatto con l'intervista a 'sto poveraccio, che dopo aver speso oltre 8000 euro ed essere stato in ballo per 4 (dico 4) anni, per uno 0,65 x litro si e' visto escluso.

Un altro caso che ricordo e' quello di un tipo che non era stato riconosciuto idoneo perche' portava un minuscolo orecchino al lobo sinistro.

INSOMMA, SE IN ITALIA SIAMO ANCORA FERMI A 'STE CAZZATE ATROCI, QUANDO MAI VORRETE CHE CONCEDANO L'ADOZIONE AD UNA COPPIA GAY ???????

Sarebbe gia' tanto se riconoscessero loro uno stato civile, ma l'adozione, beh'......... siamo lontani anni luce.

".......questa esclusione, voluta dai legislatori, non risponde a preoccupazioni educative nell’interesse del minore, ma a un disegno culturale a sostegno della famiglia intesa in modo tradizionale."

SERGIO
sono dìaccordissimo con te, e non scordiamoci che il legislatore e' sempre fortemente influenzato dalla Chiesa Cattolica.
Infatti certi suggerimenti della CEI fatti a "porte chiuse" sono quasi sempre recepiti nelle normative e cio' fa si' che la societa', potendo o non potendo fare certe scelte precluse o meno dalla legge medesima vada in una direzione ben precisa.

Questo sostegno incondizionato alla famiglia inteso in senso rigidamente tradizionale e' anche figlio del retaggio democristiano che ha insinuato la Chiesa nei palazzi del legislatore.

"....ho fatto perché non si sentano diversi”

PERFETTO, ANCHE QUI CI INTENDIAMO BENISSIMO.
E' proprio cio' che mi fa saltare sulla sedia, quando penso ad un bimbo che inizi le scuole medie, e debba desterggiarsi nel suo io piu' cosciente deve porsi domande e darsi rispote che ancora non puo' elaborare, si sente diverso perche' lui non ha una madre a casa, ma bensi' 2 uomini.

QUESTO SIGNIFICA DISTRUGGERE L'ADOLESCENZA DI UN BAMBINO, CONDANNARLO ALLA VERGOGNA E AL DILEGGIO CONTINUO, SIGNIFICA CHE QUANDO ENTRERA' NELLA PUBERTA' NON SAPRA' COME REGOLARSI SE PROVERA' ATTRAZZIONE PER UNA RAGAZZINA, SIGNIFICA SCHIACCIARE L'IO DI UNA PERSONA NON ANCORA ADULTA E QUINDI NON IN GRADO DI DARSI DELLE RISPOSTE ALLE SUE DOMANDE.
sergio2
22 ottobre 2009 14:57
Certamente Danilo, ma il tribunale dei minori NON PUO’ valutare una relazione che arrivi su una coppia non sposata etero o mono per il semplice motivo che queste coppie non possono avviare l’iter di adozione: sono escluse a priori.

Nessuno vuole imporre nulla.
Infatti, in Europa la scelta è stata di demandare agli stati membri di legiferare sul tema.
Certo, dall’Europa giunge un invito forte ad agire per rimuovere le discriminazioni.

Insisto a porre una relazione tra coppie etero non sposate e coppie omo, per mancanza di opzioni sempre non sposate, perché l’esclusione dall’accesso all’adozione colpisce tanto gli eterosessuali non sposati quanto le coppie omosessuali.
Rilevando ciò non posso che giungere alla conclusione che questa esclusione, voluta dai legislatori, non risponde a preoccupazioni educative nell’interesse del minore, ma a un disegno culturale a sostegno della famiglia intesa in modo tradizionale.
In altre parole, scoraggiare scelte autonome non conformi a uno standard tradizionale, che si cerca di puntellare anche ricorrendo a scelte legislative discriminatorie.
Scelte legislative che incoraggiano e alimentano pregiudizi e comportamenti incivili, così efficacemente da te stigmatizzati, essendo verissimo quanto tu rimarchi riguardo agli epiteti sistematicamente rivolti a determinati cittadini per il loro colore della pelle o orientamento sessuale.

E’ evitando e fuggendo le possibili situazioni di disagio che risolviamo il problema?
O è agendo e lottando per il superamento dei pregiudizi che contribuiamo alla crescita di una civile convivenza?
Non dovrebbero essere anche le norme di legge a favorire il superamento dei pregiudizi?
Dipingiamo di bianco tutti i neri, così risolviamo il problema del razzismo?

Mi sovviene la battuta di un comico, non ricordo chi fosse, che disse “non sono io a essere razzista, sono loro che sono neri!”.

Se sei attento e sensibile, come mi sembra, ai problemi educativi e ai rischi a cui si espongono i minori per i pregiudizi diffusi (nell’intervento di apertura Sugar parte da queste considerazioni per motivare la sua contrarietà all’adozione da parte delle coppie omo e anche tu nel tuo ultimo intervento esponi queste preoccupate constatazioni), non ti sfuggirà che gli adulti espongono sempre i figli a rischi di discriminazione ogni volta che fanno una scelta difforme dalla “norma”.
Abbiamo casi di discriminazione ed emarginazione di bambini da parte di altri bambini, istigati dai loro genitori, nel caso, per esempio, di bambini non battezzati o che non fanno la prima comunione.
Hai idea di quante siano le famiglie che battezzano i figli e poi seguono l’iter programmato lungo il percorso della scuola dell’obbligo con comunione e cresima solo per evitare rischi di discriminazione?
“L’ho fatto perché non si sentano diversi”: è una testimonianza che colgo e percepisco solo io o capita anche a te di rilevare questo dato?

Tra gli obiettivi pedagogici, c’è anche l’educare alla diversità, al confronto, all’accettazione dell’altro, alla molteplicità dei modi di vivere e intendere la vita?

Certamente, constatiamo ogni giorno che il cammino da fare è lungo, ma le nostre leggi e la qualità del “nostro personale” politico non favoriscono e incoraggiano questo cammino.
Anzi, le nostre leggi sono spesso criminogene e molti dei “nostri” politici istigano a delinquere, all’odio, alla persecuzione.

Se ci limitiamo a prendere atto di “come stanno le cose”, non faremo mai un passo in avanti. Bisogna partire dalla realtà per superarla non per conformarci ad essa in una perversa operazione mimetica, se percepiamo ingiusto quanto constatiamo nella realtà quotidiana .
Allora, lavoriamo per superare e rimuovere ogni tipo di discriminazione, consapevoli che dovremo essere pronti ad affrontare l’intolleranza e l’ignoranza che sempre saranno presenti e mai riusciremo a debellare totalmente.

Sulle argomentazioni di tipo biologico ho poco da dire, anche perché non mi è chiaro il tuo ricorso alla biologia.
Mi sembrano tue legittime convinzioni non suffragate da dati scientifici certi e comunque non rispondono alla domanda ineludibile che gli omosessuali si formano all’interno di un contesto familiare eterosessuale.
Che cosa, allora, nel mondo eterosessuale indirizza verso l’omosessualità?
Se invece tu pensi che si nasca omosessuali, sarebbe una tua legittima convinzione, ma ancora una volta non dimostrata scientificamente.
L’omosessualità non è un dato oggettivo materiale e biologico, come nascere con quattro dita per mano.
Non è così.
La sessualità, in tutte le sue forme espressive, è il risultato di una complessa miscela ormonale, biologica, fisiologica, psichica e culturale. Quest’ultimo aspetto, quello culturale, è rilevante. Include non solo il contesto familiare, l’educazione e tutti i condizionamenti che da essa derivano, ma anche quello scolastico e sociale in genere.
Pensa come il dato sessuale anatomico influenza e indirizza immediatamente le scelte educative.
Di tutti i comportamenti umani, quello sessuale è il meno “naturale” nel senso che nel corso dei millenni la sessualità è stata caricata di molti significati culturali, politici, religiosi…
Se la sessualità fosse naturale, non esisterebbe il senso del pudore (sconosciuto in ogni altro animale) e un pene eretto non farebbe più scandalo di un uomo che sorbisce un gelato: si tratta, infatti, di due atteggiamenti naturali che hanno la stessa dignità.
La distinzione tra natura, biologia e scelta personale è quindi artificiosa e improduttiva se vogliamo occuparci di sessualità.
Il dato culturale è la molla più potente di ogni comportamento sessuale.
Rischiando il paradosso, affermerei che con il sesso si realizza la dimensione intellettuale individuale.
La sessualità nell’uomo non ha una semplice funzione biologica.
Ignoro con quale diritto qualche medico, qualche psicoterapeuta, qualche clerico e parlamentare possano catalogare l’omosessualità come una malattia, in contrasto con quanto affermato persino dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Queste affermazioni valgono tanto quanto quelle di chi afferma che “gli ebrei sono tutti avari”; con l’unica differenza che gli omosessuali possono impunemente essere offesi, derisi e vilipesi mentre gli ebrei no, si commetterebbe reato (leggo in questo doppiopesismo della moderna cultura politica il segno del dilagare della profonda mediocrità della classe dirigente non solo italiana).
danilo
22 ottobre 2009 12:27
Io parlo dello stato attuale delle cose: é il TdM che avvalla le relazioni di psicologi, assistenti sociali, carabinieri, tribunale ordinario e quanti altri partecipano all'istruttoria per il conferimento dell'idoneità alla coppia.Fortunatamente ne sono tenuti fuori i preti, altrimenti poveri bambini!!!

Tuttavia, nel nostro paese ( e diversamente da ciò che avviene nella maggioranza dei paesi europei ), l'accettazione delle diversità è ancora di là da venire, ed il muro è, attualmente, insormontabile.
(quante volte i genitori convocano consigli scolastici per lamentarsi della presenza di bimbi stranieri nella classe dei loro.... )

Questo camminare con le marce ridotte rispetto all'europa, rende vane le normative che essa promulga: da noi uno con la pelle nera inevitabilmente puzza ed un omosessuale non si chiama così, ma frocio o, nel migliore dei casi culattone ( calderoli docet.... e ho detto tutto).

Si può, quindi, trascurare questo guardando in prospettiva la crescita emotiva e psicologica di un minore adottato, che già tanti nodi da sciogliere ha di suo?
Nè si può pretendere che le coscienze cambino da un momento all'altro,sulle indicazioni di una risoluzione internazionale;la strada dovrà essere aggiustata pian piano liberando gli animi dai pregiudizi, e questo potrà avvenire solo quando il cittadino sarà protagonista del suo futuro - e istintivamente penso " campa cavallo "-.

Per il resto, sostengo ( anche )le argomentazioni di tipo biologico che ho già esposto in precedenza.

danilo.
sergio2
22 ottobre 2009 11:20
Danilo, non mi è chiaro quanto scrivi; lo riporto
“chi si occupa di "“accertare la capacità di educare il minore, la situazione personale ed economica, la salute, l'ambiente familiare dei richiedenti”, mette la coppia in una posizione di assoluto asservimento ai bisogni e diritti del bambino abbandonato.”

Il “chi” è il tribunale dei minori.
Il significato della tua frase è che il Tribunale mette il bisogno del bambino in una posizione privilegiata e prioritaria rispetto ai desideri della coppia. Interpreto bene?

Se è corretta la mia interpretazione, infatti è questo che il Trib. deve valutare, non vedo contraddizione con quanto scrivo e non mi sembra di dimenticarmi dell'interesse del minore.

Concludo, infatti, il mio precedente intervento citando la risoluzione europea con la quale si demanda a ogni Stato di regolare l’adozione per le coppie non sposate eterosessuali e per le coppie omosessuali, partendo dalla premessa che lo “status” civile o l’orientamento sessuale di una coppia non rappresentano aprioristicamente elementi per negare l’accesso all’adozione.

Quindi, l’interesse del minore deve essere giustamente al primo posto sempre e in ogni caso, ma prevedere per legge, per esempio, che una coppia non sposata non può accedere all’adozione è semplicemente una discriminazione sulla base dello status civile e non una valutazione nel merito.

Una coppia sposata non offre a priori maggiori “garanzie” di una coppia non sposata.
Le tutele per i minori sono identiche sia nei confronti delle coppie sposate sia di quelle conviventi.

Riguardo agli omosessuali, sono ormai tanti i casi studiati e analizzati di coppie omosessuali che hanno cresciuto i figli senza pregiudicare e condizionare lo sviluppo e l’orientamento sessuale dei minori. L’esperienza di altri Paesi europei dimostra che non c’è relazione tra coppia omosessuale e orientamento sessuale dei figli.

D’altra parte, gli omosessuali si “formano” a partire da coppie eterosessuali che li crescono.
Vogliamo ipotizzare che può essere il modello familiare eterosessuale a ingenerare in taluni individui l’orientamento omosessuale?
E se fosse così, quali difese abbiamo perché non si induca orientamento omosessuale a causa da non si sa bene quali comportamenti presenti in coppie genitoriali eterosessuali?

E’ per questo che affermo che bisogna lavorare sul diritto alla genitorialità di tutti perché non è lo status civile di una coppia o l’orientamento sessuale di una coppia che offre garanzie per la funzione educativa, come dimostrano tante perversioni e tragedie che si consumano in “normali” coppie eterosessuali.

La società deve, quindi, essere attenta e vigile, iniziando a considerare i minori un “bene” per la collettività, senza totem e tabù, senza pregiudizi e infrangendo definitivamente “l’idea padronale sui figli”, in certi contesti ancora ben presente.

Se ripercorri il mio intervento, ti renderai conto che parto dagli adulti perché sono loro che si attivano per l’adozione, ma giungo all’affermazione che bisogna accertare il miglior interesse del minore senza partire, in questa valutazione, da pregiudiziali discriminatorie.
danilo
21 ottobre 2009 22:58
Tutto giusto, Sergio... ma non ti pare di aver analizzato il problema solo dalla parte degli adulti??
citami un brano del tuo ultimo intervento dove traspare di aver considerato il problema dal lato del bambino adottato ( perche il topic è di loro che parla ).

chi si occupa di "“accertare la capacità di educare il minore, la situazione personale ed economica, la salute, l'ambiente familiare dei richiedenti”, mette la coppia in una posizione di assoluto asservimento ai bisogni e diritti del bambino abbandonato.

danilo.
sergio2
21 ottobre 2009 17:24
Qualche riflessione sul tema dell’adozione da parte di persone omosessuali (il problema esiste anche per le coppie di fatto eterosessuali).

Ritengo utile aprire una parentesi sul tema della genitorialità.

Conosco alcune situazioni che racconto per rappresentare la complessità con cui dobbiamo fare i conti.

Un uomo, dopo circa nove anni di matrimonio e sette da padre, s’innamora di un suo collega.
La moglie scopre la relazione e ottiene il divorzio. Mantiene però ottimi rapporti con l’ex marito e anche con il suo convivente (d’altra parte già amico di famiglia) e, poiché deve spesso per lavoro assentarsi, il bambino passa lunghi periodi con il padre. Oggi, il figlio ormai ventenne abita con la sua ragazza insieme al padre e al partner di quest’ultimo.
Inutile dire che il figlio ha passato brutti momenti che ha superato brillantemente… Molti invece cadono nella depressione più totale perché sono lasciati soli ad affrontare situazioni “anomale” e talvolta costretti a “ripudiare” il genitore per non essere esclusi da una società becera sempre pronta a deridere, insultare, emarginare…

Occuparsi di genitorialità significa pensare anche a questi aspetti.

Nelle donne è molto più diffusa di quanto si creda la bisessualità.
La sessualità femminile non è mai stata caricata di valori ideologici e sociali pesanti come il mito della virilità.
Il ruolo della donna era appagare il desiderio maschile e sfornare figli.
Alla donna il piacere è stato negato dalla cultura maschilista e misogina.
Questo ha favorito lo sviluppo, al fianco della convenzionale vita matrimoniale, di amori lesbici talvolta occasionali, talvolta regolari e continuativi.
L’emancipazione sessuale degli ultimi decenni ha portato molte donne – intanto divenute madri – al divorzio e alla scelta di dividere la propria vita con un’altra donna.
Realtà esistente, ma non indagata e che si finge di non vedere.
Vi sono poi lesbiche che non disdegnano qualche rapporto sessuale con un maschio; queste donne non hanno alcuna difficoltà, trovato il tipo giusto, a “farsi ingravidare”, senza neanche rappresentare un problema per l’ignaro stallone.
Vi è poi la possibilità per una donna, che avverte il desiderio di essere madre, di ricorrere, all’estero, alla fecondazione artificiale eterologa.
Per una donna, quindi, soddisfare il desiderio di genitorialità è pertanto relativamente facile e agevole, se non altro per un dato biologico.
In ogni caso, l’omosessualità femminile è sempre stata in certa misura tollerata, mai considerata sovversiva di un ordinamento sociale maschilista (bella insanabile contraddizione!).
Interessante poi notare che è molto più facilmente accettata nelle famiglie di origine, sia dalle madri sia dai padri (per ragioni spesso complementari e convergenti).

Le analisi sociologiche condotte presso il mondo dei “travestiti di strada” hanno confermato che il cliente medio è un uomo sposato con figli. Sempre più frequentemente avremo matrimoni che si sfasciano perché c’è un “lui” e non un’altra “lei” o c’è un’altra “lei” che pende il posto che fu di un “lui”.

La genitorialità tra gay quindi esiste e talvolta è preesistente rispetto al manifestarsi o al consolidamento della scelta omosessuale.

Esistono dunque gli omosessuali, i genitori degli omosessuali e i figli degli omosessuali.
Con questa realtà bisogna fare i conti.
La realtà si muove, la società si trasforma e non attende le leggi che arrivano sempre in ritardo e sono al massimo solo fotografie, talvolta sfocate, di realtà già diffuse e articolate.

Riguardo al diritto di adozione, la questione è ancora più complessa e investe l’intera struttura culturale della nostra società. Andrebbe ripensato il diritto alla genitorialità per tutti (etero e omo) e il ruolo della società nei confronti dei minori.
Siamo ancora poco disposti a considerare i figli un bene sociale e troppo a considerarli un bene privato dei genitori, quasi una proprietà.
Un solo esempio.
Il nostro codice penale (art 671) punisce l’impiego di minori nell’accattonaggio; eppure ogni giorno assistiamo, sotto gli occhi distratti delle forze dell’ordine, alla impunita violazione di tale norma. Intervenire significherebbe prendersi cura dei minori e lottare con la cultura che considera la prole una proprietà.
Così lasciamo, in nome di un malinteso “senso della famiglia e dell’ordine pubblico”, che si perpetuino violenze e sfruttamento, finché le situazioni esplodono, conquistando le cronache dei giornali e il solito vomitevole sdegno di facciata delle autorità.

Questa cultura ha prodotto nel tempo molte tragedie e infamie legislative, ha portato a ignorare i problemi e le violenze che si annidano nella tanto esaltata famiglia eterosessuale.

Il problema è quindi molto complesso.

Da un alto abbiamo già omosessuali che sono genitori, dall’altro abbiamo omosessuali che vorrebbero diventarlo e, se sono donne, possono trovare sotterfugi per divenirlo mentre se sono uomini non hanno alcuna possibilità.
Al fianco delle coppie omosessuali ci sono poi le coppie eterosessuali non sposate, alle quali è in Italia preclusa la possibilità dell’adozione.

Che cos’è il desiderio di essere genitore se non l’avvertire il bisogno di dare affetto e amore in modo disinteressato?

Come si procede alla verifica per “accertare la capacità di educare il minore, la situazione personale ed economica, la salute, l'ambiente familiare dei richiedenti” nel caso di una coppia eterosessuale sposata, perché si deve aprioristicamente discriminare chi sposato non è o chi è omosessuale?
E’ forse il non essere sposati sintomo di mancanza di capacità di educare?
E’ forse l’essere omosessuale in sé sufficiente per affermare che non esistono le necessarie capacità di educare?
Una coppia etero non sposata o una coppia omo rappresentano in quanto tali modelli di ambienti familiari inadeguati per un minore?

Credo che i divieti rispondano solo all’esigenza, avvertita in una parte della società, d’imporre un modello culturale monolitico, una concezione della vita e dei rapporti interpersonali improntata all’omologazione.

L’adozione va sempre valutata prima di essere concessa, ma non è accettabile che aprioristicamente si consideri qualcuno inadeguato solo in ragione dello stato civile o dell’orientamento sessuale.

Questa è solo una strada autoritaria per imporre un comportamento, una scelta, uno stile di vita.
Se aderisci anche solo formalmente a un modello sociale e comportamentale puoi essere candidabile a qualcosa, in caso contrario sei tagliato fuori.
C’è forse differenza con la discriminazione in base alla fede religiosa o al sesso (fino a pochi decenni fa una donna non poteva divenire giudice) o al colore della pelle?

Nel 2008 il Consiglio d’Europa ha approvato una nuova risoluzione con la quale si autorizza l’adozione di minori da parte delle coppie eterosessuali non sposate se la loro unione è riconosciuta dalla legge. La stessa risoluzione consente agli Stati membri di estendere l’accesso all’adozione di minori anche alle coppie omosessuali.
Il testo originale prevedeva una formulazione più avanzata e stringente, ma non tutti gli Stati erano pronti ad accettare soluzioni più avanzate.
La ratio è che la regola base per qualsiasi adozione debba essere il “migliore interesse del minore”.

In Italia non si è fatto un passo avanti neanche sulle unioni di fatto.
sergio2
21 ottobre 2009 17:16
Interessante discussione, con tanta carne al fuoco.

Mi occuperò prima della questione matrimonio e in un successivo intervento del tema adozione.

Il diritto accompagna la società nel suo evolversi.
Pochi decenni indietro nel tempo e troviamo una donna relegata al ruolo di madre, moglie e casalinga… non potevano neanche votare, le donne.
Oggi tutto ciò ci sembra lontano e inconcepibile eppure avveniva solo ieri.

I diritti cambiano perché noi cambiamo, la società cambia. Perché questa è la realtà; non vi sono nuovi diritti, ma nuove consapevolezze. Non vi è nulla di immobile, immutabile e immodificabile…

Riconoscere il valore sociale dei legami affettivi è una necessità della società moderna, o meglio lo è sempre stato, ma oggi vi è consapevolezza maggiore.
Ostinarsi a non vedere il mondo che cambia significa restare abbarbicati a qualcosa che non esiste più e che non rappresenta più il modello di riferimento.

Con il matrimonio il fatto privato tra due persone diviene di rilevanza pubblica: lo Stato prende sotto tutela le due persone che si dichiarano amore eterno, ma deve essere amore tra persone di sesso diverso perché per lo Stato l'amore tra due persone dello stesso sesso vale meno di zero.
Perché?
Gli affetti hanno rilevanza sociale comunque e in ogni caso e lo Stato dovrebbe tutelare la libertà delle persone di vivere seguendo le proprie inclinazioni, senza discriminazioni di alcun genere.

Sebbene io consideri inaccettabile (per me, s’intende) l’istituto matrimoniale, ritengo necessario dare una risposta positiva alle legittime aspettative di chi vive una dimensione affettiva non riconducibile ai canoni classici della famiglia tradizionale.

Magari, non chiamiamo “matrimonio” queste unioni tra due persone dello stesso sesso o le unioni di fatto tra persone di sesso diverso, ma non vedo alcuna ragione logica, sociale e giuridica per relegare in posizione inferiore chi non intende fare la scelta matrimoniale o chi non può farla, stante il non-riconoscimento legale dell’unione tra persone dello stesso sesso.
Le civiltà umane hanno conosciuto e conoscono molte forme di famiglia e di matrimonio.
Per inciso, il matrimonio in molte società e tradizioni (anche a noi vicine) è il luogo degli interessi e non degli affetti.
Riflettete sull’etimologia di due termini: matrimonio e patrimonio.

Il problema, quindi, non è il tipo di accordo o contratto che vi può essere tra due persone, ma l’inopponibilità dei terzi, il riconoscimento legale, il valore pubblico dell’accordo.
Da ciò nasce l’esigenza di riconoscere le unioni diverse dal matrimonio.

Il fatto che una coppia eterosessuale non sposata o una coppia omosessuale voglia un riconoscimento della propria unione è la dimostrazione palpabile di quanto vogliano “regolare” il loro rapporto di vita.
E’ il trionfo della famiglia, altro che deresponsabilizzazione e minaccia per la famiglia!
Tutti vogliono “metter su” famiglia, ma una famiglia nuova, diversa, vicina al nuovo sentire e al nuovo modo di essere donne e uomini, certamente donne e uomini dai ruoli meno definiti e granitici rispetto a una volta.

Se prima poteva essere giusto far discendere determinati diritti dal matrimonio, oggi che sovente l’adesione matrimoniale è spesso formale e altre forme di convivenza sono socialmente accettate, nel senso che non destano scandalo e riprovazione, oggi che anche tra gli eterosessuali sono diffusi comportamenti incoerenti con gli obblighi assunti con il matrimonio (pensate al fenomeno degli scambisti o alla libertà sessuale individuale rivendicata e vissuta all’interno di molte coppie sposate) non si comprende perché l’accesso a certi diritti e tutele debba discendere dalla scelta matrimoniale.
Vogliamo ridurre il matrimonio a una formalità opportunistica?
Insistendo su questa strada si rende un pessimo servizio all’istituto matrimoniale.

Per concludere su questo punto, sono totalmente favorevole al riconoscimento legale delle coppie di fatto, prescindendo dal grado di assortimento sessuale.
Adriana...
10 ottobre 2009 19:11
ehm..ho compreso: tu non è che potresti usare sinonimi???
eh eh..bello quel film...
Cundefort
10 ottobre 2009 19:07
Adriana il matrimonio è un contratto sociale, che fa nascere tutta una serie di obblighi e di diritti tutelati dallo stato (reversibilità, eredità, alimenti, mutua assistenza, abandono del tetto coniugale, ecc, ecc...) per questo le ragazze di un tempo e anche quelle di adesso non la danno senza matrimonio, cioè senza garanzie... poi ci sono anche quelle che la danno senza problemi e quelli che vogliono solo convivere per non essere obligati, ma è una loro scelta... ma poi ci sono pure dei culattoni che le garanzie le vorrebbero, che cercano la mutua assistenza e un bastone per la vecchiaia anche per appoggiarsi e non solo per prenderlo nelle natiche... quindi ciò che dici te, che l'amore non ha bisogno assolutamente di legami è una robba che non sta in piedi, la vita è una cosa seria e non c'è solo l'amore... certo conta anche quello e c'è chi gli di metterlo in figa e chi adora prenderlo in culo, ma la cosa importante è poterlo fare a casa propria a norma di legge, comprendi l'importanza? l'avventura è bella ma la stabilità è meglio....
ciao, rocky.......
ADRIANAAAAAAAAA.....ADRIANAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.......
Adriana...
10 ottobre 2009 18:45
Buon pomeriggio a tutti;
io sono d'accordo che un essere provi attrazione verso un essere dello stesso sesso,
ma non sono assolutissimamente d'accordo sull'ufficializzazione del loro rapporto...tramite matrimonio ( Il fatto di come venga ribadito questo diritto matrimoniale, a volte mi sembra un po' una provocazione; pensate a quante coppie etero oggi convivono anzichè sposarsi...e gli omo perchè dovrebbero volere riconosciuto a tutti i costi un diritto che è , diciamo , solo, sulla carta??? l'amore non ha bisogno assolutamente di legami; questo vale per tutte le coppie):
non sono assolutissimamente d'accordo che adottino un bambino, che è fragile dal punto di vista emotivo; gli omosessuali stessi, da bambini, quante discriminazioni hanno dovuto subire??e farebbero passare lo stesso martirio ad eventuali pargoletti???
ciao sugar.
sugar magnolia
10 ottobre 2009 10:53
DEPRESSO
ma tu parli di un caso rarissimo.
Cioe', quano una persona contrae un matrimonio regolare, poi "passa dall'altra sponda" e va a convivere con uno dello stesso sesso.

Ma cazzo, certo che il figlio avuto nel precedente matrimonio ha la precedenza sul "nuovo compagno/a".

Guai se cosi' non fosse.

Pero' ripeto:
2 uomini che adottano un bambino potrebbero creargli degli squilibri emozionali terribili.
Non deve succedere, un bambino che e' rimasto solo ha diritto ad avere una famiglia normale.

Detto cio' so benissimo che cio' sono tanti abusi (purtroppo), ma d'altro canto, e' vero che le selezioni che gli assitenti sociali pongono in essere sono severissime, alle volte fin troppo, e troppi bambini sono negli istituti quando ci sono centinaia (migliaia ???) di coppie in attesa.
depresso
7 ottobre 2009 19:56
A me sembra che attualmente anche se si va dal notaio le coppie omosessuali e, in genere, le coppie di fatto, non sono garantite, soprattutto se si ha alle spalle un matrimonio pregresso con figli. Un parente può reclamare comunque la proprietà. Un figlio, che ne abbia i requisiti, può ottenere la reversibilità. Non dovrebbero, da quello che mi pare, contare né il notaio nè gli anni di convivenza.
sugar magnolia
5 ottobre 2009 15:44
LUCILLA
scusami ma hai scritto una corbelleria colossale.

La pensione la ricevono eccome.
Il punto e' che la legge italiana ancora non riconosce le coppie dello stesso sesso.

Finche' c'e la Chiesa in Italia (cioe' per sempre) ho paura che le cose rimarranno come sono.

Il fatto poi di stendere un contratto (o carta privata, o testamento) e' sempre stato possibile.
Il punto e' pero' diverso quando la legge riconosce lo status di coppia.

Ovvio che 2 persone, come privati cittadini possono sempre decidere di comune accordo di regolare i loro privati interessi tramite sottoscrizzione consensuale.

Per l'adozione poi .....................
Cundefort
5 ottobre 2009 0:42
lucilla dice che mariti e figli non ricevono la pensione di reversibilità... ma quando mai?
il coniuge sempre ha diritto alla pensione indioendentemente se maschio o femina o magari frocio o lesbica e i figli fino alla maggiore età o 26 anni se universitari, la legge (per ora) riconosce solo 2 sessi e ammette solo il matrinomio tra sessi diversi ma quello che poi fanno a letto è un fatto privato, se cioè vanno (o prendono) in figa o in culo e la pensione non c'entra
danilo
5 ottobre 2009 0:03
Lucilla, hai visto troppo lontano: ciò che chiedono è il riconoscimento dello status di coppia a tutti gli effetti,con tutti i diritti ed i doveri che ne conseguono. Credo che il matrimonio in chiesa e il velo bianco sia uno stereotipo di tutto questo.

Immagino che tra i diritti vi sia incluso quello di poter adottare un minore, come già accade in alcune nazioni.
Di questo ho già abbondantemente detto la mia, ma mi piace puntualizzarlo con un pensiero di Janusz Korczak,pedagogo polacco morto a Treblinka insieme ai bambini ebrei dell'orfanotrofio che istituì e diresse nel ghetto di Varsavia:

"Dite: E' faticoso frequentare i bambini".
Avete ragione!
Poi aggiungete:" Perchè bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi,curvarsi, farsi piccoli".
Ora avete torto. Non è questo che più stanca.
E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.
lucillafiaccola1796
4 ottobre 2009 18:42
E' la parola "matrimonio" che non va. Gli "allegri" pretenderebbero di usufruire di un'istituzione religiosa come il matri[da mater]monio? Magari col velo bianco da santamariagoretti [povera piccola]e la chiesa piena di fiori e canti gregoraciani.. volevo dire gregoriani?
Il sesso e la religione sono fatti privati dell'individuo che li deve espletare a casa sua! Se vogliono salvaguardarsi, come è loro diritto, e la legge vatitaliana non lo concede, potrebbero stilare un bel contratto e registrarlo all'ufficio del registro. Certo la "moglie" non riceverebbe la pensione di reversibilità... ma neanche i "mariti" ed i figli la ricevono quindi... Non sono ben sicura se è "legalmente" esatto quello che ho espresso. Però è "logico"!
pine_tree
29 settembre 2009 20:47
Sugare dici : “PINTREE, francamente non ho capito.”

Mi sembrava chiaro il mio parere.

Sono pro parificazione dei rapporti di coppia come quello del matrimonio, se si vuole usare un altra parola, per me non cambia niente, quindi intendo gay e qualunque coppia con interesse comune (senza che ci sia necessariamente un rapporto intimo tra di loro), per esempio una coppia di anziani, una coppia di “zitelle”, ecc ecc.

Per l'adozione, mi sembra chiaro che non ritengo un problema quale sia il sesso dei genitori, perché non ritengo importante cosa fanno nella camera da letto.

Affideresti un bambino ad una coppia di single che vivono in comune ?
(quindi sono insieme per il solo scopo di dividere le spese, aiutarsi, ma non c'è alcun rapporto sessuale ma solo un affetto fraterno).
Chiaramente la coppia eterosessuale single può essere delle stesse sesso oppure di entrambi i sessi.
danilo
29 settembre 2009 20:32
Page not found
Sorry, the page you were looking for in the blog biblioblography does not exist.

mi dice ogni volta così...
pine_tree
29 settembre 2009 20:25
Un articolo in lingue inglese.
http://biblioblography.blogspot.com/2006/09/frank-turek-bigo t-and-bully.html
sugar magnolia
28 settembre 2009 18:04
Forse forse credo che il post di Lavinia sia diretto a me.

Innanzitutto hai fatto un ritratto crudo del sistema educativo = suore che merita di essere letto, sen non altro perche' viene da una persona che ha cognizione di causa.

''........Perchè si sa, i gay sono, com'era? inclinati al vizio. Erano questi gli atteggiamenti retrogradi di cui parlavo. INvece gli etero non stuprano i loro figli, non picchiano le loro mogli, vero?''

Certo che ci sono situazioni terrificanti, anche tra le coppie.
La maggior parte delle violenze sui minori avviene nell'ambito familiare e spesso rimane li' chiusa per diversi motivi.
----------------------------------------
''.....Per quanto riguarda l'adozione, ho il dente avvelenato.''

SI VEDE, NON VOLEVO PROVOCARE O TRAVISARE ALCUNCHE'.
I BEG YOUR PARDON
---------------------------------------
''........E non cambiare il senso di ciò che scrivo, cortesemente. quando parlavo di amore, parlavo di amore filiale, affetto, che i genitori hanno verso i loro figli''

Ed e' qui che dissento profondamente.
Questo amore filiale riguarda anche e soprattutto l'esempio.
Un ragazzino che cresce, ED E' STATO ADOTTATO, avrebbe perlomenmo bisogno di una situazione di normalita', certo che 2 uomini gay possono dargli AMORE FILIALE, MA NON POSSONO DARGLI UN ESEMPIO AL QUALE RIFARSI NELLA DIFFICILE ETA' DELL'ADOLESCENZA.

Magari, quando sara' adulto avra' metabolizzato e avra' capito il tutto.

Ma negli anni cruciali, dai 10 ai 15 sara' piuttosto difficile.

-----------------------------------------

pare proprio, come dice Danilo che ognuno abbia espresso oramai il proprio pensiero.

1.Per il matrimonio direi tutti d'accordo tranne Lucio
2. Sull'adozione
SI per Ester, Lavinia, Depresso
NO per Danilo e Sugar e Cundefort {con argomenti forti}

PINTREE, francamente non ho capito.


''ma si sa, in un paese retrogrado come il nostro siamo pieni di imbecilli che credono di avere qualcosa in più perchè lo infilano "nel buco giusto".(come mi hanno insegnato le suore...)''

Veramente hanno detto questo a delle bambine - ragazzine che educavano ?

Proprio in questi termini ??

ps
ho lanciato un Thread sui matrimoni che durano troppo poco, magari questo tema e' piu' reale e meno astratto
danilo
28 settembre 2009 15:42
O.K. ragazzi: se non interviene qualche elemento nuovo la discussione può definirsi esaurita; io la penso come mi pare e voi pure.

Il problema non è quello di trovare la soluzione...meno peggio per il bambino: bisogna trovare la migliore a tutti i costi.

che credete, non ci sono abbastanza famiglie "sane" per garantire un futuro decente a tutti i minori chiusi nelle strutture? Che pensate che, al di là dei buoni propositi che muovono queste azioni, tutti gli aspiranti genitori adottivi si possono permettere di sborsare 25.000 o 30.000 euro ed andare all'estero perchè in italia... hanno messo il lucchetto?
No; è che alle istituzioni italiane non gliene frega niente del futuro di chi, purtroppo, nasce svantagiato: l'importante è che tengano in piedi il sistema assistenziale, così necessario al nostro paese in termini di reddito pro capite ed occupazione.
E, tutto sommato, non interessa neanche agli italiani.

Non si può essere solo incazzati contro la chiesa e per dispetto auspicare che si possano realizzare quelle azioni che loro osteggiano, o essere progressisti a tutti i costi:è come quel marito che per dispetto alla moglie si tagliò i coglioni.

Una coppia di omosessuali non può procreare: per le donne qualche scappatoia c'è, ma io intendo la procreazione naturale... come pretendiamo di forzare questa realtà?
Se affermate che un adolescente che cresce in una famiglia " diversamente assortita " non risenta di quella anomala situazione lo fate sulla base di una vostra personale opinione e convincimento, in quanto non vi è casistica a supportarla; vi sono , invece, tutta una serie di studi e terapie atti a contrastare e correggere,in modo scentifico,i tanti problemi evolutivi distorti da una anormale visione e considerazione di se stesso del bambino, prima abbandonato, poi adottato.

Perche è di loro che stiamo parlando.


danilo.
Cundefort
28 settembre 2009 13:36
Cara Lavinia sei stata cresciuta in orfanotrofio dalle suore?
Hai dato di questa condizione infantile un ritratto terrificante, roba da fare impallidire Olivier Twist...

E' poi certamente vero che anche gli etero stuprano e perfino uccidono i propri figli, chi lo può negare?

Ed è vero che al peggio non c'è mai fine e come si dice meglio un asino vivo che un dottore morto, perciò possiamo aggiungere: meglio un culattone felice che un normale (tra virgolette) così disgraziato...

Che cosa posso dire? Auguri e cazzi maschi!... pardon, figli adottivi maschi.
Lavinia
28 settembre 2009 13:08
Facciamo un altro ragionamento, volete? Io direi che pensando ad un bambino, che magari ha subito molto di più di un trauma da allontanamento(che so, magari i suoi lo picchiavano, magari è stato stuprato, magari semplicemente i suoi si facevano, o magari viveva sotto un ponte)viene spostato in una casa famiglia(come è di moda chiamarla oggi) pensate un pò che vergogna quando durante l'intervallo non può prendersi un panino, perchè non può tenere soldi con sè, quando qualche amichetto chiederà "vuoi venire a prenderti un gelato?" e lui dovrà rifiutare, perchè tutte le uscite degli utenti devono essere concordate da tutti gli educatori e quindi tutte le richieste vanno fatte almeno una settimana prima di modo che loro ne possano parlare in riunione, pensa a stare in una casa dove le sedie sono imbullonate per terra e il frigorifero chiuso con tanto di lucchetto e catenaccio(idem per la dispensa, chiaramente...)pensa a quando ci arrivi a 14 anni e magari ti rubano tutto, persino le mutande, pensa che poi gli educatori, le suddette mutande non te le ricomprano, perchè non ti credono, e tu devi andare avanti con un paio che lavi e asciughi col phon tutte le sere.
Dopodichè, prova a pensare all'equilibrio che potrebbero avere questi bambini. Oppure a quelle che crescono con le suore. Dove sta la figura maschile? Non c'è. Crescono sessuofobiche(o puttane, per ripicca) se per caso non fossero cattoliche verrebbero battezzate a forza, anche contro il loro volere, e se loro sono occupate in chiesa, e tu invece sei atea, ti lasciano all'addiaccio nel cortile di casa. Magari con la neve. Perchè tu hai detto che potevi benissimo andartene in biblioteca a studiare, che fuori faceva freddo, ma quello non è il tuo giorno. Quindi puoi anche morire assiderata.
E qui dove starebbe l'equilibrio durante la pubertà? con le suore che ti dicono che masturbarsi è peccato mortale, che il sesso va fatto solo a scopo riproduttivo, che chiaramente i preservativi non vanno usati, che chi prende la pillola è una depravata(questo era riferito direttamente a me, pensa che carine) che se vai in discoteca sei giocoforza una puttana, che se ti metti una gonna corta "lo sappiamo tutti cosa vai a a fare" etc etce etc.
Questo non comporterebbe dei seri danni al minore?
No, l'importante è che non stia con due uomini. Perchè si sa, i gay sono, com'era? inclinati al vizio. Erano questi gli atteggiamenti retrogradi di cui parlavo. INvece gli etero non stuprano i loro figli, non picchiano le loro mogli, vero? Strano, perchè a me pareva che la stragrande maggioranza delle violenze sulle donne e minori avvenisse in famiglia. NOn dico di lasciare i bamini in mano a chiunque, dico solo che se una coppia gay(che non è formata necessariamente da due uomini, ma anche da due donne) supera i controlli dei servizi, ottiene il nulla osta dal giudice, segue i corsi delle associazioni non vedo perchè dovrebbe essere considerata diversa.


E non cambiare il senso di ciò che scrivo, cortesemente. quando parlavo di amore, parlavo di amore filiale, affetto, che i genitori hanno verso i loro figli. Sempre giusto per la cronaca, anche i padri etero possono stuprare le figlie, magari per anni, perchè la madre sta zitta. la violenza sessuale non è prerogativa degli omosessuali, sai? ma si sa, in un paese retrogrado come il nostro siamo pieni di imbecilli che credono di avere qualcosa in più perchè lo infilano "nel buco giusto".(come mi hanno insegnato le suore...)
sugar magnolia
28 settembre 2009 12:17
Certo che se un signore non praticante e che porta l'orecchino e' stato escluso dall'assistente sociale, figuriamoci una coppia gay.

Quindi la ns. discussione e' puramente scolastica.
Pero' e' interessante vedere le diverse angolazioni di prospettiva tra le persone.
-------------------------
CUNDEFORT

''.....Così stando le cose chi ci garantisce che l'adottato non verrà coinvolto nelle loro passioni libidinose, anche solo per proselitismo?
Chi va col culattone impara ad inculare e/o prenderlo in culo''

HAI ESPRESSO IL CONCETTO CON PAROLE FORTI, PERO' UN FONDO DI VERITA' C'E'.

Non avevo considerato questa prospettiva.

Qui alcuni parlano di coppie di uomini innamorati che riverserebbero il loro amore (!!!) sul bambino avuto in adozione ................
Cundefort
28 settembre 2009 10:31
Ma guarda... nel film IL VIZIETTO il figlio di Tognazzi è abbandonato dalla madre biologica, donna in carriera, e cresciuto molto bene dal frocio Serrault compagno di Tognazzi. Non diventa frocio, non ha problemi, sposa una ragazza di ottima famiglia, ecc, ecc...

Quello però mi dirai è solo un film: è vero, ma tante volte il cinema è lo specchio della vita.

Piuttosto il problema secondo me è un altro e cioè che io non ce li vedo propio 2 froci che fanno i teneri sposini, fedeli e appassionati. I froci sono per loro natura inclinati al vizio, cioè alla promiscuità, bondage, SM, gang bang e proselitismo. Possono anche convivere e darsi mutua assistenza in un forte sodalizio ma più da camerati, soci, membri di una famiglia di fatto, senza per questo essere monogami e sessualmente chiusi al mondo esterno come invece sono le coppie eterosessuali felici.

Così stando le cose chi ci garantisce che l'adottato non verrà coinvolto nelle loro passioni libidinose, anche solo per proselitismo?
Chi va col culattone impara ad inculare e/o prenderlo in culo!
sugar magnolia
28 settembre 2009 9:56
Ragazzi, si e' un po usciti dal seminato (capita spesso, nulla di male).

Io mi concentravo sul fatto che un bimbo piccolo, che ha subito il trauma dell'allontanamento (o magari era cosi' piccolo che questo trauma non l'ha neppure vissuto), se venisse adottato da 2 uomini, nel corso della puberta', quando inizia ad uscire con gli altri ragazzini, potrebbe trovarsi in grande confusione, vedendo che la sua famiglia e' oggettivamente diversa dalle altre.

Gli altri dicono MAMMA, PAPA'.

E lui, che ha 2 uomini cosa dice ??

Penso alle angherie alle quali sarebbe sottoposto dagli altri bambini/ragazzini qualora questi venissero a conoscenza che:
''TU SEI CRESCIUTO DA 2 FROCI''

PENSATE CHE VERGOGNA DAVANTI AGLI ALTRI.
Diverrebbe lo zimbello del villaggio.

Pensate che sia giusto permettere tutto cio' ??

LAVINIA dice che certi istituti sono dei veri lager.
Meglio 2 uomini che gli vogliano davvero bene (dice lei).

IO DICO NO.

2 UOMINI NON DEVONO CRESCERE UN BAMBINO PICCOLO.

Se poi, questo bambino, a 25 anni si scoprira' gay, allora il massimo rispetto.

Ma l'equilibrio durante la puberta' e' fondamentale.
E 2 uomini non possono darlo senza generare ESTREMA CONFUSIONE NEL MINORE NELLA FASE DELLA CRESCITA.

GIUSTO ????
pine_tree
28 settembre 2009 1:13
Danilo dice:
"se poi l'assistente sociale non è d'accordo....si può fare ricorso ( ...e togliere l'orecchino per un'ora )."

E forse mettere il crocefisso e tenere la bibbia in mano.
Commenti
|<   <- 61-90/142 ->   >|