Commenti
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sergio2 1 novembre 2009 20:18
Scrive Sugar “perche' lui non ha una madre a casa, ma
bensi' 2 uomini.
QUESTO SIGNIFICA DISTRUGGERE L'ADOLESCENZA DI UN BAMBINO,
CONDANNARLO ALLA VERGOGNA E AL DILEGGIO CONTINUO, SIGNIFICA
CHE QUANDO ENTRERA' NELLA PUBERTA' NON SAPRA' COME REGOLARSI
SE PROVERA' ATTRAZZIONE PER UNA RAGAZZINA, SIGNIFICA
SCHIACCIARE L'IO DI UNA PERSONA NON ANCORA ADULTA E QUINDI
NON IN GRADO DI DARSI DELLE RISPOSTE ALLE SUE DOMANDE.”
Sugar, ti assicuro, una coppia omosessuale può crescere
benissimo un bambino.
E i pregiudizi sociali vanno combattuti e solo delle leggi
che favoriscano il superamento delle discriminazioni
potranno aiutare a superare gli ostracismi e gli sfotto'.
Quando ero piccolo io anche il "mongoloide" era preso in
giro (e anche chi lo trattava umanamente, e ti parlo per
esperienza diretta).
Se partiamo dal pregiudizio (smentito nei fatti) che
l’omosessualità di una coppia debba necessariamente
influire negativamente nello sviluppo di un bambino,
dovremmo come minimo sottoporre a controllo tutte le coppie
eterosessuali per evitare fatti concreti (e non pregiudizi):
violenze sessuali, incesti, induzione alla prostituzione,
sfruttamento…
Come mai tanta attenzione al futuro di un bambino solo
quando si discute dell’ipotesi di adozione da parte di
coppie omosessuali?
E mai nessun intervento per incidere in quelle realtà
eterosessuali in cui si annidano e prosperano
tranquillamente le più atroci schifezze, sotto gli occhi
distratti delle autorità scolastiche, delle strutture
sanitarie e socio-pedagogiche, nonché delle forze
dell’ordine?
In ogni caso, ribadisco, e il doppio metro di giudizio è
una lampante dimostrazione, non è per questa preoccupazione
che non si concede l’adozione agli omosessuali… infatti
non la si concede nemmeno alle coppie eterosessuali non
sposate.
Ripeto anche l’altra domanda: quali comportamenti
eterosessuali inducono un bambino verso l’omosessualità?
Perché non c’è dubbio che è nell’ambiente
eterosessuale che si “formano” gli omosessuali,
No, Sugar, quanto tu scrivi significa solo che dobbiamo
combattere il conformismo, l’omologazione, il malinteso
senso di “normalità”, dove diviene normale chi
appartiene alla maggioranza e gli altri sono “diversi”.
Educare alla diversità e al rispetto della diversità.
Vedi Sugar, quando avevo 8 anni, un mio compagno di classe
disse “io sono marxista”.
Tutti scoppiammo a ridere, ma se avesse detto “sono
cattolico” nessuno (tranne me), sarebbe scoppiato a
ridere.
E perché solo io sarei scoppiato a ridere, te lo racconto
un’altra volta se t’interessa, perché adesso vado a
cena (funghi, so che piacciono anche a te).
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lucillafiaccola1796 31 ottobre 2009 19:14
Ma quando te li sganciano i predofili e le fichemonache i
bambini da adottare? Nè se sei etero, nè se sei allegr*,
nè se sei single, nè se sei femmina,nè se sei maskio!
Gli orfanotrofi rendono, come i cani rendono ai canari nei
canili!
Qualche tempo fa, i predatori andavano [principalmente] in
Africa e rapivano i nativi per venderli come schiavi
principalmente nei religiosissimi SU in god we trust!
Ora, anche inconsapevolmente, gli schiavi ce li fabbrichiamo
cipcioppando con l'altro sesso, per poi tentare di dominare
e schiavizzare i poveri bambini da noi fabbricati. Finché
non rispetteremo i nostri similanimali fin dalla nascita,
sarà sempre una tragedia!
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t_n_t 31 ottobre 2009 19:04
Sugar
(O.T. Visto che sei un esperto di banca vieni a dire la tua
sul thread del 123% di guadagno in 10 giorni tramite il
forex).
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sugar magnolia 31 ottobre 2009 18:51
Giusto per segnalare il livello di boriosita' di alcuni
assitenti sociali che si occupano di segnalare una coppia
come valida o meno per l'adozione di un minore, e' notizia
di stamattina che in un paese di provincia della mia citta',
a una coppia e' stato negato l'affidamento di una bambina
che si trova da 4 anni in istituto, perche' al marito e'
stata ritirata la patente.
Ebbene, questo signore ha portato a cena 2 clienti, era una
cena di lavoro, subito all'uscita del ristorante lo hanno
fermato e hanno riscontrato 0,65 ml x l. (cioe' era sano
come un pesce ma sopra il limite odioso imposto dalla
legge).
Non si sa come la cosa e' stata risaputa dall'assitente
sociale che segue l'affidamento della bimba.
Ebbene, senza neanche convocare il poveraccio, gli ha
spedito una letterea nella quale lo si informava che,
.......... a seguito dell'intercorso non era piu'
considerato idoneo all'adozione.
PRATICAMENTE GLI HANNO DATO DELL'ALCOOLISTA, QUINDI NON
IDONEO A CRESCERE UN BIMBO..
Questo allora ha fatto ricorso e ha ancvhe interessato la
stampa locale.
E su questo giornale stamattina ho letto il fatto con
l'intervista a 'sto poveraccio, che dopo aver speso oltre
8000 euro ed essere stato in ballo per 4 (dico 4) anni, per
uno 0,65 x litro si e' visto escluso.
Un altro caso che ricordo e' quello di un tipo che non era
stato riconosciuto idoneo perche' portava un minuscolo
orecchino al lobo sinistro.
INSOMMA, SE IN ITALIA SIAMO ANCORA FERMI A 'STE CAZZATE
ATROCI, QUANDO MAI VORRETE CHE CONCEDANO L'ADOZIONE AD UNA
COPPIA GAY ???????
Sarebbe gia' tanto se riconoscessero loro uno stato civile,
ma l'adozione, beh'......... siamo lontani anni luce.
".......questa esclusione, voluta dai legislatori, non
risponde a preoccupazioni educative nell’interesse del
minore, ma a un disegno culturale a sostegno della famiglia
intesa in modo tradizionale."
SERGIO
sono dìaccordissimo con te, e non scordiamoci che il
legislatore e' sempre fortemente influenzato dalla Chiesa
Cattolica.
Infatti certi suggerimenti della CEI fatti a "porte chiuse"
sono quasi sempre recepiti nelle normative e cio' fa si' che
la societa', potendo o non potendo fare certe scelte
precluse o meno dalla legge medesima vada in una direzione
ben precisa.
Questo sostegno incondizionato alla famiglia inteso in senso
rigidamente tradizionale e' anche figlio del retaggio
democristiano che ha insinuato la Chiesa nei palazzi del
legislatore.
"....ho fatto perché non si sentano diversi”
PERFETTO, ANCHE QUI CI INTENDIAMO BENISSIMO.
E' proprio cio' che mi fa saltare sulla sedia, quando penso
ad un bimbo che inizi le scuole medie, e debba desterggiarsi
nel suo io piu' cosciente deve porsi domande e darsi rispote
che ancora non puo' elaborare, si sente diverso perche' lui
non ha una madre a casa, ma bensi' 2 uomini.
QUESTO SIGNIFICA DISTRUGGERE L'ADOLESCENZA DI UN BAMBINO,
CONDANNARLO ALLA VERGOGNA E AL DILEGGIO CONTINUO, SIGNIFICA
CHE QUANDO ENTRERA' NELLA PUBERTA' NON SAPRA' COME REGOLARSI
SE PROVERA' ATTRAZZIONE PER UNA RAGAZZINA, SIGNIFICA
SCHIACCIARE L'IO DI UNA PERSONA NON ANCORA ADULTA E QUINDI
NON IN GRADO DI DARSI DELLE RISPOSTE ALLE SUE DOMANDE.
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sergio2 22 ottobre 2009 14:57
Certamente Danilo, ma il tribunale dei minori NON PUO’
valutare una relazione che arrivi su una coppia non sposata
etero o mono per il semplice motivo che queste coppie non
possono avviare l’iter di adozione: sono escluse a
priori.
Nessuno vuole imporre nulla.
Infatti, in Europa la scelta è stata di demandare agli
stati membri di legiferare sul tema.
Certo, dall’Europa giunge un invito forte ad agire per
rimuovere le discriminazioni.
Insisto a porre una relazione tra coppie etero non sposate e
coppie omo, per mancanza di opzioni sempre non sposate,
perché l’esclusione dall’accesso all’adozione
colpisce tanto gli eterosessuali non sposati quanto le
coppie omosessuali.
Rilevando ciò non posso che giungere alla conclusione che
questa esclusione, voluta dai legislatori, non risponde a
preoccupazioni educative nell’interesse del minore, ma a
un disegno culturale a sostegno della famiglia intesa in
modo tradizionale.
In altre parole, scoraggiare scelte autonome non conformi a
uno standard tradizionale, che si cerca di puntellare anche
ricorrendo a scelte legislative discriminatorie.
Scelte legislative che incoraggiano e alimentano pregiudizi
e comportamenti incivili, così efficacemente da te
stigmatizzati, essendo verissimo quanto tu rimarchi riguardo
agli epiteti sistematicamente rivolti a determinati
cittadini per il loro colore della pelle o orientamento
sessuale.
E’ evitando e fuggendo le possibili situazioni di disagio
che risolviamo il problema?
O è agendo e lottando per il superamento dei pregiudizi che
contribuiamo alla crescita di una civile convivenza?
Non dovrebbero essere anche le norme di legge a favorire il
superamento dei pregiudizi?
Dipingiamo di bianco tutti i neri, così risolviamo il
problema del razzismo?
Mi sovviene la battuta di un comico, non ricordo chi fosse,
che disse “non sono io a essere razzista, sono loro che
sono neri!”.
Se sei attento e sensibile, come mi sembra, ai problemi
educativi e ai rischi a cui si espongono i minori per i
pregiudizi diffusi (nell’intervento di apertura Sugar
parte da queste considerazioni per motivare la sua
contrarietà all’adozione da parte delle coppie omo e
anche tu nel tuo ultimo intervento esponi queste preoccupate
constatazioni), non ti sfuggirà che gli adulti espongono
sempre i figli a rischi di discriminazione ogni volta che
fanno una scelta difforme dalla “norma”.
Abbiamo casi di discriminazione ed emarginazione di bambini
da parte di altri bambini, istigati dai loro genitori, nel
caso, per esempio, di bambini non battezzati o che non fanno
la prima comunione.
Hai idea di quante siano le famiglie che battezzano i figli
e poi seguono l’iter programmato lungo il percorso della
scuola dell’obbligo con comunione e cresima solo per
evitare rischi di discriminazione?
“L’ho fatto perché non si sentano diversi”: è una
testimonianza che colgo e percepisco solo io o capita anche
a te di rilevare questo dato?
Tra gli obiettivi pedagogici, c’è anche l’educare alla
diversità, al confronto, all’accettazione dell’altro,
alla molteplicità dei modi di vivere e intendere la
vita?
Certamente, constatiamo ogni giorno che il cammino da fare
è lungo, ma le nostre leggi e la qualità del “nostro
personale” politico non favoriscono e incoraggiano questo
cammino.
Anzi, le nostre leggi sono spesso criminogene e molti dei
“nostri” politici istigano a delinquere, all’odio,
alla persecuzione.
Se ci limitiamo a prendere atto di “come stanno le
cose”, non faremo mai un passo in avanti. Bisogna partire
dalla realtà per superarla non per conformarci ad essa in
una perversa operazione mimetica, se percepiamo ingiusto
quanto constatiamo nella realtà quotidiana .
Allora, lavoriamo per superare e rimuovere ogni tipo di
discriminazione, consapevoli che dovremo essere pronti ad
affrontare l’intolleranza e l’ignoranza che sempre
saranno presenti e mai riusciremo a debellare totalmente.
Sulle argomentazioni di tipo biologico ho poco da dire,
anche perché non mi è chiaro il tuo ricorso alla
biologia.
Mi sembrano tue legittime convinzioni non suffragate da dati
scientifici certi e comunque non rispondono alla domanda
ineludibile che gli omosessuali si formano all’interno di
un contesto familiare eterosessuale.
Che cosa, allora, nel mondo eterosessuale indirizza verso
l’omosessualità?
Se invece tu pensi che si nasca omosessuali, sarebbe una tua
legittima convinzione, ma ancora una volta non dimostrata
scientificamente.
L’omosessualità non è un dato oggettivo materiale e
biologico, come nascere con quattro dita per mano.
Non è così.
La sessualità, in tutte le sue forme espressive, è il
risultato di una complessa miscela ormonale, biologica,
fisiologica, psichica e culturale. Quest’ultimo aspetto,
quello culturale, è rilevante. Include non solo il contesto
familiare, l’educazione e tutti i condizionamenti che da
essa derivano, ma anche quello scolastico e sociale in
genere.
Pensa come il dato sessuale anatomico influenza e indirizza
immediatamente le scelte educative.
Di tutti i comportamenti umani, quello sessuale è il meno
“naturale” nel senso che nel corso dei millenni la
sessualità è stata caricata di molti significati
culturali, politici, religiosi…
Se la sessualità fosse naturale, non esisterebbe il senso
del pudore (sconosciuto in ogni altro animale) e un pene
eretto non farebbe più scandalo di un uomo che sorbisce un
gelato: si tratta, infatti, di due atteggiamenti naturali
che hanno la stessa dignità.
La distinzione tra natura, biologia e scelta personale è
quindi artificiosa e improduttiva se vogliamo occuparci di
sessualità.
Il dato culturale è la molla più potente di ogni
comportamento sessuale.
Rischiando il paradosso, affermerei che con il sesso si
realizza la dimensione intellettuale individuale.
La sessualità nell’uomo non ha una semplice funzione
biologica.
Ignoro con quale diritto qualche medico, qualche
psicoterapeuta, qualche clerico e parlamentare possano
catalogare l’omosessualità come una malattia, in
contrasto con quanto affermato persino dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità. Queste affermazioni valgono tanto
quanto quelle di chi afferma che “gli ebrei sono tutti
avari”; con l’unica differenza che gli omosessuali
possono impunemente essere offesi, derisi e vilipesi mentre
gli ebrei no, si commetterebbe reato (leggo in questo
doppiopesismo della moderna cultura politica il segno del
dilagare della profonda mediocrità della classe dirigente
non solo italiana).
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danilo 22 ottobre 2009 12:27
Io parlo dello stato attuale delle cose: é il TdM che
avvalla le relazioni di psicologi, assistenti sociali,
carabinieri, tribunale ordinario e quanti altri partecipano
all'istruttoria per il conferimento dell'idoneità alla
coppia.Fortunatamente ne sono tenuti fuori i preti,
altrimenti poveri bambini!!!
Tuttavia, nel nostro paese ( e diversamente da ciò che
avviene nella maggioranza dei paesi europei ),
l'accettazione delle diversità è ancora di là da venire,
ed il muro è, attualmente, insormontabile.
(quante volte i genitori convocano consigli scolastici per
lamentarsi della presenza di bimbi stranieri nella classe
dei loro.... )
Questo camminare con le marce ridotte rispetto all'europa,
rende vane le normative che essa promulga: da noi uno con la
pelle nera inevitabilmente puzza ed un omosessuale non si
chiama così, ma frocio o, nel migliore dei casi culattone (
calderoli docet.... e ho detto tutto).
Si può, quindi, trascurare questo guardando in prospettiva
la crescita emotiva e psicologica di un minore adottato, che
già tanti nodi da sciogliere ha di suo?
Nè si può pretendere che le coscienze cambino da un
momento all'altro,sulle indicazioni di una risoluzione
internazionale;la strada dovrà essere aggiustata pian piano
liberando gli animi dai pregiudizi, e questo potrà avvenire
solo quando il cittadino sarà protagonista del suo futuro -
e istintivamente penso " campa cavallo "-.
Per il resto, sostengo ( anche )le argomentazioni di tipo
biologico che ho già esposto in precedenza.
danilo.
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sergio2 22 ottobre 2009 11:20
Danilo, non mi è chiaro quanto scrivi; lo riporto
“chi si occupa di "“accertare la capacità di educare il
minore, la situazione personale ed economica, la salute,
l'ambiente familiare dei richiedenti”, mette la coppia in
una posizione di assoluto asservimento ai bisogni e diritti
del bambino abbandonato.”
Il “chi” è il tribunale dei minori.
Il significato della tua frase è che il Tribunale mette il
bisogno del bambino in una posizione privilegiata e
prioritaria rispetto ai desideri della coppia. Interpreto
bene?
Se è corretta la mia interpretazione, infatti è questo che
il Trib. deve valutare, non vedo contraddizione con quanto
scrivo e non mi sembra di dimenticarmi dell'interesse del
minore.
Concludo, infatti, il mio precedente intervento citando la
risoluzione europea con la quale si demanda a ogni Stato di
regolare l’adozione per le coppie non sposate
eterosessuali e per le coppie omosessuali, partendo dalla
premessa che lo “status” civile o l’orientamento
sessuale di una coppia non rappresentano aprioristicamente
elementi per negare l’accesso all’adozione.
Quindi, l’interesse del minore deve essere giustamente al
primo posto sempre e in ogni caso, ma prevedere per legge,
per esempio, che una coppia non sposata non può accedere
all’adozione è semplicemente una discriminazione sulla
base dello status civile e non una valutazione nel merito.
Una coppia sposata non offre a priori maggiori
“garanzie” di una coppia non sposata.
Le tutele per i minori sono identiche sia nei confronti
delle coppie sposate sia di quelle conviventi.
Riguardo agli omosessuali, sono ormai tanti i casi studiati
e analizzati di coppie omosessuali che hanno cresciuto i
figli senza pregiudicare e condizionare lo sviluppo e
l’orientamento sessuale dei minori. L’esperienza di
altri Paesi europei dimostra che non c’è relazione tra
coppia omosessuale e orientamento sessuale dei figli.
D’altra parte, gli omosessuali si “formano” a partire
da coppie eterosessuali che li crescono.
Vogliamo ipotizzare che può essere il modello familiare
eterosessuale a ingenerare in taluni individui
l’orientamento omosessuale?
E se fosse così, quali difese abbiamo perché non si induca
orientamento omosessuale a causa da non si sa bene quali
comportamenti presenti in coppie genitoriali
eterosessuali?
E’ per questo che affermo che bisogna lavorare sul diritto
alla genitorialità di tutti perché non è lo status civile
di una coppia o l’orientamento sessuale di una coppia che
offre garanzie per la funzione educativa, come dimostrano
tante perversioni e tragedie che si consumano in
“normali” coppie eterosessuali.
La società deve, quindi, essere attenta e vigile, iniziando
a considerare i minori un “bene” per la collettività,
senza totem e tabù, senza pregiudizi e infrangendo
definitivamente “l’idea padronale sui figli”, in certi
contesti ancora ben presente.
Se ripercorri il mio intervento, ti renderai conto che parto
dagli adulti perché sono loro che si attivano per
l’adozione, ma giungo all’affermazione che bisogna
accertare il miglior interesse del minore senza partire, in
questa valutazione, da pregiudiziali discriminatorie.
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danilo 21 ottobre 2009 22:58
Tutto giusto, Sergio... ma non ti pare di aver analizzato il
problema solo dalla parte degli adulti??
citami un brano del tuo ultimo intervento dove traspare di
aver considerato il problema dal lato del bambino adottato (
perche il topic è di loro che parla ).
chi si occupa di "“accertare la capacità di educare il
minore, la situazione personale ed economica, la salute,
l'ambiente familiare dei richiedenti”, mette la coppia in
una posizione di assoluto asservimento ai bisogni e diritti
del bambino abbandonato.
danilo.
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sergio2 21 ottobre 2009 17:24
Qualche riflessione sul tema dell’adozione da parte di
persone omosessuali (il problema esiste anche per le coppie
di fatto eterosessuali).
Ritengo utile aprire una parentesi sul tema della
genitorialità.
Conosco alcune situazioni che racconto per rappresentare la
complessità con cui dobbiamo fare i conti.
Un uomo, dopo circa nove anni di matrimonio e sette da
padre, s’innamora di un suo collega.
La moglie scopre la relazione e ottiene il divorzio.
Mantiene però ottimi rapporti con l’ex marito e anche con
il suo convivente (d’altra parte già amico di famiglia)
e, poiché deve spesso per lavoro assentarsi, il bambino
passa lunghi periodi con il padre. Oggi, il figlio ormai
ventenne abita con la sua ragazza insieme al padre e al
partner di quest’ultimo.
Inutile dire che il figlio ha passato brutti momenti che ha
superato brillantemente… Molti invece cadono nella
depressione più totale perché sono lasciati soli ad
affrontare situazioni “anomale” e talvolta costretti a
“ripudiare” il genitore per non essere esclusi da una
società becera sempre pronta a deridere, insultare,
emarginare…
Occuparsi di genitorialità significa pensare anche a questi
aspetti.
Nelle donne è molto più diffusa di quanto si creda la
bisessualità.
La sessualità femminile non è mai stata caricata di valori
ideologici e sociali pesanti come il mito della virilità.
Il ruolo della donna era appagare il desiderio maschile e
sfornare figli.
Alla donna il piacere è stato negato dalla cultura
maschilista e misogina.
Questo ha favorito lo sviluppo, al fianco della
convenzionale vita matrimoniale, di amori lesbici talvolta
occasionali, talvolta regolari e continuativi.
L’emancipazione sessuale degli ultimi decenni ha portato
molte donne – intanto divenute madri – al divorzio e
alla scelta di dividere la propria vita con un’altra
donna.
Realtà esistente, ma non indagata e che si finge di non
vedere.
Vi sono poi lesbiche che non disdegnano qualche rapporto
sessuale con un maschio; queste donne non hanno alcuna
difficoltà, trovato il tipo giusto, a “farsi
ingravidare”, senza neanche rappresentare un problema per
l’ignaro stallone.
Vi è poi la possibilità per una donna, che avverte il
desiderio di essere madre, di ricorrere, all’estero, alla
fecondazione artificiale eterologa.
Per una donna, quindi, soddisfare il desiderio di
genitorialità è pertanto relativamente facile e agevole,
se non altro per un dato biologico.
In ogni caso, l’omosessualità femminile è sempre stata
in certa misura tollerata, mai considerata sovversiva di un
ordinamento sociale maschilista (bella insanabile
contraddizione!).
Interessante poi notare che è molto più facilmente
accettata nelle famiglie di origine, sia dalle madri sia dai
padri (per ragioni spesso complementari e convergenti).
Le analisi sociologiche condotte presso il mondo dei
“travestiti di strada” hanno confermato che il cliente
medio è un uomo sposato con figli. Sempre più
frequentemente avremo matrimoni che si sfasciano perché
c’è un “lui” e non un’altra “lei” o c’è
un’altra “lei” che pende il posto che fu di un
“lui”.
La genitorialità tra gay quindi esiste e talvolta è
preesistente rispetto al manifestarsi o al consolidamento
della scelta omosessuale.
Esistono dunque gli omosessuali, i genitori degli
omosessuali e i figli degli omosessuali.
Con questa realtà bisogna fare i conti.
La realtà si muove, la società si trasforma e non attende
le leggi che arrivano sempre in ritardo e sono al massimo
solo fotografie, talvolta sfocate, di realtà già diffuse e
articolate.
Riguardo al diritto di adozione, la questione è ancora più
complessa e investe l’intera struttura culturale della
nostra società. Andrebbe ripensato il diritto alla
genitorialità per tutti (etero e omo) e il ruolo della
società nei confronti dei minori.
Siamo ancora poco disposti a considerare i figli un bene
sociale e troppo a considerarli un bene privato dei
genitori, quasi una proprietà.
Un solo esempio.
Il nostro codice penale (art 671) punisce l’impiego di
minori nell’accattonaggio; eppure ogni giorno assistiamo,
sotto gli occhi distratti delle forze dell’ordine, alla
impunita violazione di tale norma. Intervenire
significherebbe prendersi cura dei minori e lottare con la
cultura che considera la prole una proprietà.
Così lasciamo, in nome di un malinteso “senso della
famiglia e dell’ordine pubblico”, che si perpetuino
violenze e sfruttamento, finché le situazioni esplodono,
conquistando le cronache dei giornali e il solito vomitevole
sdegno di facciata delle autorità.
Questa cultura ha prodotto nel tempo molte tragedie e
infamie legislative, ha portato a ignorare i problemi e le
violenze che si annidano nella tanto esaltata famiglia
eterosessuale.
Il problema è quindi molto complesso.
Da un alto abbiamo già omosessuali che sono genitori,
dall’altro abbiamo omosessuali che vorrebbero diventarlo
e, se sono donne, possono trovare sotterfugi per divenirlo
mentre se sono uomini non hanno alcuna possibilità.
Al fianco delle coppie omosessuali ci sono poi le coppie
eterosessuali non sposate, alle quali è in Italia preclusa
la possibilità dell’adozione.
Che cos’è il desiderio di essere genitore se non
l’avvertire il bisogno di dare affetto e amore in modo
disinteressato?
Come si procede alla verifica per “accertare la capacità
di educare il minore, la situazione personale ed economica,
la salute, l'ambiente familiare dei richiedenti” nel caso
di una coppia eterosessuale sposata, perché si deve
aprioristicamente discriminare chi sposato non è o chi è
omosessuale?
E’ forse il non essere sposati sintomo di mancanza di
capacità di educare?
E’ forse l’essere omosessuale in sé sufficiente per
affermare che non esistono le necessarie capacità di
educare?
Una coppia etero non sposata o una coppia omo rappresentano
in quanto tali modelli di ambienti familiari inadeguati per
un minore?
Credo che i divieti rispondano solo all’esigenza,
avvertita in una parte della società, d’imporre un
modello culturale monolitico, una concezione della vita e
dei rapporti interpersonali improntata
all’omologazione.
L’adozione va sempre valutata prima di essere concessa, ma
non è accettabile che aprioristicamente si consideri
qualcuno inadeguato solo in ragione dello stato civile o
dell’orientamento sessuale.
Questa è solo una strada autoritaria per imporre un
comportamento, una scelta, uno stile di vita.
Se aderisci anche solo formalmente a un modello sociale e
comportamentale puoi essere candidabile a qualcosa, in caso
contrario sei tagliato fuori.
C’è forse differenza con la discriminazione in base alla
fede religiosa o al sesso (fino a pochi decenni fa una donna
non poteva divenire giudice) o al colore della pelle?
Nel 2008 il Consiglio d’Europa ha approvato una nuova
risoluzione con la quale si autorizza l’adozione di minori
da parte delle coppie eterosessuali non sposate se la loro
unione è riconosciuta dalla legge. La stessa risoluzione
consente agli Stati membri di estendere l’accesso
all’adozione di minori anche alle coppie omosessuali.
Il testo originale prevedeva una formulazione più avanzata
e stringente, ma non tutti gli Stati erano pronti ad
accettare soluzioni più avanzate.
La ratio è che la regola base per qualsiasi adozione debba
essere il “migliore interesse del minore”.
In Italia non si è fatto un passo avanti neanche sulle
unioni di fatto.
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sergio2 21 ottobre 2009 17:16
Interessante discussione, con tanta carne al fuoco.
Mi occuperò prima della questione matrimonio e in un
successivo intervento del tema adozione.
Il diritto accompagna la società nel suo evolversi.
Pochi decenni indietro nel tempo e troviamo una donna
relegata al ruolo di madre, moglie e casalinga… non
potevano neanche votare, le donne.
Oggi tutto ciò ci sembra lontano e inconcepibile eppure
avveniva solo ieri.
I diritti cambiano perché noi cambiamo, la società cambia.
Perché questa è la realtà; non vi sono nuovi diritti, ma
nuove consapevolezze. Non vi è nulla di immobile,
immutabile e immodificabile…
Riconoscere il valore sociale dei legami affettivi è una
necessità della società moderna, o meglio lo è sempre
stato, ma oggi vi è consapevolezza maggiore.
Ostinarsi a non vedere il mondo che cambia significa restare
abbarbicati a qualcosa che non esiste più e che non
rappresenta più il modello di riferimento.
Con il matrimonio il fatto privato tra due persone diviene
di rilevanza pubblica: lo Stato prende sotto tutela le due
persone che si dichiarano amore eterno, ma deve essere amore
tra persone di sesso diverso perché per lo Stato l'amore
tra due persone dello stesso sesso vale meno di zero.
Perché?
Gli affetti hanno rilevanza sociale comunque e in ogni caso
e lo Stato dovrebbe tutelare la libertà delle persone di
vivere seguendo le proprie inclinazioni, senza
discriminazioni di alcun genere.
Sebbene io consideri inaccettabile (per me, s’intende)
l’istituto matrimoniale, ritengo necessario dare una
risposta positiva alle legittime aspettative di chi vive una
dimensione affettiva non riconducibile ai canoni classici
della famiglia tradizionale.
Magari, non chiamiamo “matrimonio” queste unioni tra due
persone dello stesso sesso o le unioni di fatto tra persone
di sesso diverso, ma non vedo alcuna ragione logica, sociale
e giuridica per relegare in posizione inferiore chi non
intende fare la scelta matrimoniale o chi non può farla,
stante il non-riconoscimento legale dell’unione tra
persone dello stesso sesso.
Le civiltà umane hanno conosciuto e conoscono molte forme
di famiglia e di matrimonio.
Per inciso, il matrimonio in molte società e tradizioni
(anche a noi vicine) è il luogo degli interessi e non degli
affetti.
Riflettete sull’etimologia di due termini: matrimonio e
patrimonio.
Il problema, quindi, non è il tipo di accordo o contratto
che vi può essere tra due persone, ma l’inopponibilità
dei terzi, il riconoscimento legale, il valore pubblico
dell’accordo.
Da ciò nasce l’esigenza di riconoscere le unioni diverse
dal matrimonio.
Il fatto che una coppia eterosessuale non sposata o una
coppia omosessuale voglia un riconoscimento della propria
unione è la dimostrazione palpabile di quanto vogliano
“regolare” il loro rapporto di vita.
E’ il trionfo della famiglia, altro che
deresponsabilizzazione e minaccia per la famiglia!
Tutti vogliono “metter su” famiglia, ma una famiglia
nuova, diversa, vicina al nuovo sentire e al nuovo modo di
essere donne e uomini, certamente donne e uomini dai ruoli
meno definiti e granitici rispetto a una volta.
Se prima poteva essere giusto far discendere determinati
diritti dal matrimonio, oggi che sovente l’adesione
matrimoniale è spesso formale e altre forme di convivenza
sono socialmente accettate, nel senso che non destano
scandalo e riprovazione, oggi che anche tra gli
eterosessuali sono diffusi comportamenti incoerenti con gli
obblighi assunti con il matrimonio (pensate al fenomeno
degli scambisti o alla libertà sessuale individuale
rivendicata e vissuta all’interno di molte coppie sposate)
non si comprende perché l’accesso a certi diritti e
tutele debba discendere dalla scelta matrimoniale.
Vogliamo ridurre il matrimonio a una formalità
opportunistica?
Insistendo su questa strada si rende un pessimo servizio
all’istituto matrimoniale.
Per concludere su questo punto, sono totalmente favorevole
al riconoscimento legale delle coppie di fatto, prescindendo
dal grado di assortimento sessuale.
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Adriana... 10 ottobre 2009 19:11
ehm..ho compreso: tu non è che potresti usare sinonimi???
eh eh..bello quel film...
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Cundefort 10 ottobre 2009 19:07
Adriana il matrimonio è un contratto sociale, che fa
nascere tutta una serie di obblighi e di diritti tutelati
dallo stato (reversibilità, eredità, alimenti, mutua
assistenza, abandono del tetto coniugale, ecc, ecc...) per
questo le ragazze di un tempo e anche quelle di adesso non
la danno senza matrimonio, cioè senza garanzie... poi ci
sono anche quelle che la danno senza problemi e quelli che
vogliono solo convivere per non essere obligati, ma è una
loro scelta... ma poi ci sono pure dei culattoni che le
garanzie le vorrebbero, che cercano la mutua assistenza e un
bastone per la vecchiaia anche per appoggiarsi e non solo
per prenderlo nelle natiche... quindi ciò che dici te, che
l'amore non ha bisogno assolutamente di legami è una robba
che non sta in piedi, la vita è una cosa seria e non c'è
solo l'amore... certo conta anche quello e c'è chi gli di
metterlo in figa e chi adora prenderlo in culo, ma la cosa
importante è poterlo fare a casa propria a norma di legge,
comprendi l'importanza? l'avventura è bella ma la
stabilità è meglio....
ciao, rocky.......
ADRIANAAAAAAAAA.....ADRIANAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.......
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Adriana... 10 ottobre 2009 18:45
Buon pomeriggio a tutti;
io sono d'accordo che un essere provi attrazione verso un
essere dello stesso sesso,
ma non sono assolutissimamente d'accordo
sull'ufficializzazione del loro rapporto...tramite
matrimonio ( Il fatto di come venga ribadito questo diritto
matrimoniale, a volte mi sembra un po' una provocazione;
pensate a quante coppie etero oggi convivono anzichè
sposarsi...e gli omo perchè dovrebbero volere riconosciuto
a tutti i costi un diritto che è , diciamo , solo, sulla
carta??? l'amore non ha bisogno assolutamente di legami;
questo vale per tutte le coppie):
non sono assolutissimamente d'accordo che adottino un
bambino, che è fragile dal punto di vista emotivo; gli
omosessuali stessi, da bambini, quante discriminazioni hanno
dovuto subire??e farebbero passare lo stesso martirio ad
eventuali pargoletti???
ciao sugar.
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sugar magnolia 10 ottobre 2009 10:53
DEPRESSO
ma tu parli di un caso rarissimo.
Cioe', quano una persona contrae un matrimonio regolare, poi
"passa dall'altra sponda" e va a convivere con uno dello
stesso sesso.
Ma cazzo, certo che il figlio avuto nel precedente
matrimonio ha la precedenza sul "nuovo compagno/a".
Guai se cosi' non fosse.
Pero' ripeto:
2 uomini che adottano un bambino potrebbero creargli degli
squilibri emozionali terribili.
Non deve succedere, un bambino che e' rimasto solo ha
diritto ad avere una famiglia normale.
Detto cio' so benissimo che cio' sono tanti abusi
(purtroppo), ma d'altro canto, e' vero che le selezioni che
gli assitenti sociali pongono in essere sono severissime,
alle volte fin troppo, e troppi bambini sono negli istituti
quando ci sono centinaia (migliaia ???) di coppie in attesa.
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depresso 7 ottobre 2009 19:56
A me sembra che attualmente anche se si va dal notaio le
coppie omosessuali e, in genere, le coppie di fatto, non
sono garantite, soprattutto se si ha alle spalle un
matrimonio pregresso con figli. Un parente può reclamare
comunque la proprietà. Un figlio, che ne abbia i requisiti,
può ottenere la reversibilità. Non dovrebbero, da quello
che mi pare, contare né il notaio nè gli anni di
convivenza.
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sugar magnolia 5 ottobre 2009 15:44
LUCILLA
scusami ma hai scritto una corbelleria colossale.
La pensione la ricevono eccome.
Il punto e' che la legge italiana ancora non riconosce le
coppie dello stesso sesso.
Finche' c'e la Chiesa in Italia (cioe' per sempre) ho paura
che le cose rimarranno come sono.
Il fatto poi di stendere un contratto (o carta privata, o
testamento) e' sempre stato possibile.
Il punto e' pero' diverso quando la legge riconosce lo
status di coppia.
Ovvio che 2 persone, come privati cittadini possono sempre
decidere di comune accordo di regolare i loro privati
interessi tramite sottoscrizzione consensuale.
Per l'adozione poi .....................
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Cundefort 5 ottobre 2009 0:42
lucilla dice che mariti e figli non ricevono la pensione di
reversibilità... ma quando mai?
il coniuge sempre ha diritto alla pensione indioendentemente
se maschio o femina o magari frocio o lesbica e i figli fino
alla maggiore età o 26 anni se universitari, la legge (per
ora) riconosce solo 2 sessi e ammette solo il matrinomio
tra sessi diversi ma quello che poi fanno a letto è un
fatto privato, se cioè vanno (o prendono) in figa o in culo
e la pensione non c'entra
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danilo 5 ottobre 2009 0:03
Lucilla, hai visto troppo lontano: ciò che chiedono è il
riconoscimento dello status di coppia a tutti gli
effetti,con tutti i diritti ed i doveri che ne conseguono.
Credo che il matrimonio in chiesa e il velo bianco sia uno
stereotipo di tutto questo.
Immagino che tra i diritti vi sia incluso quello di poter
adottare un minore, come già accade in alcune nazioni.
Di questo ho già abbondantemente detto la mia, ma mi piace
puntualizzarlo con un pensiero di Janusz Korczak,pedagogo
polacco morto a Treblinka insieme ai bambini ebrei
dell'orfanotrofio che istituì e diresse nel ghetto di
Varsavia:
"Dite: E' faticoso frequentare i bambini".
Avete ragione!
Poi aggiungete:" Perchè bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi,curvarsi, farsi piccoli".
Ora avete torto. Non è questo che più stanca.
E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino
all'altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.
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lucillafiaccola1796 4 ottobre 2009 18:42
E' la parola "matrimonio" che non va. Gli "allegri"
pretenderebbero di usufruire di un'istituzione religiosa
come il matri[da mater]monio? Magari col velo bianco da
santamariagoretti [povera piccola]e la chiesa piena di fiori
e canti gregoraciani.. volevo dire gregoriani?
Il sesso e la religione sono fatti privati dell'individuo
che li deve espletare a casa sua! Se vogliono
salvaguardarsi, come è loro diritto, e la legge vatitaliana
non lo concede, potrebbero stilare un bel contratto e
registrarlo all'ufficio del registro. Certo la "moglie" non
riceverebbe la pensione di reversibilità... ma neanche i
"mariti" ed i figli la ricevono quindi... Non sono ben
sicura se è "legalmente" esatto quello che ho espresso.
Però è "logico"!
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pine_tree 29 settembre 2009 20:47
Sugare dici : “PINTREE, francamente non ho capito.”
Mi sembrava chiaro il mio parere.
Sono pro parificazione dei rapporti di coppia come quello
del matrimonio, se si vuole usare un altra parola, per me
non cambia niente, quindi intendo gay e qualunque coppia con
interesse comune (senza che ci sia necessariamente un
rapporto intimo tra di loro), per esempio una coppia di
anziani, una coppia di “zitelle”, ecc ecc.
Per l'adozione, mi sembra chiaro che non ritengo un problema
quale sia il sesso dei genitori, perché non ritengo
importante cosa fanno nella camera da letto.
Affideresti un bambino ad una coppia di single che vivono in
comune ?
(quindi sono insieme per il solo scopo di dividere le spese,
aiutarsi, ma non c'è alcun rapporto sessuale ma solo un
affetto fraterno).
Chiaramente la coppia eterosessuale single può essere delle
stesse sesso oppure di entrambi i sessi.
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danilo 29 settembre 2009 20:32
Page not found
Sorry, the page you were looking for in the blog
biblioblography does not exist.
mi dice ogni volta così...
|
pine_tree 29 settembre 2009 20:25
Un articolo in lingue inglese.
http://biblioblography.blogspot.com/2006/09/frank-turek-bigo
t-and-bully.html
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sugar magnolia 28 settembre 2009 18:04
Forse forse credo che il post di Lavinia sia diretto a
me.
Innanzitutto hai fatto un ritratto crudo del sistema
educativo = suore che merita di essere letto, sen non altro
perche' viene da una persona che ha cognizione di causa.
''........Perchè si sa, i gay sono, com'era? inclinati al
vizio. Erano questi gli atteggiamenti retrogradi di cui
parlavo. INvece gli etero non stuprano i loro figli, non
picchiano le loro mogli, vero?''
Certo che ci sono situazioni terrificanti, anche tra le
coppie.
La maggior parte delle violenze sui minori avviene
nell'ambito familiare e spesso rimane li' chiusa per diversi
motivi.
----------------------------------------
''.....Per quanto riguarda l'adozione, ho il dente
avvelenato.''
SI VEDE, NON VOLEVO PROVOCARE O TRAVISARE ALCUNCHE'.
I BEG YOUR PARDON
---------------------------------------
''........E non cambiare il senso di ciò che scrivo,
cortesemente. quando parlavo di amore, parlavo di amore
filiale, affetto, che i genitori hanno verso i loro
figli''
Ed e' qui che dissento profondamente.
Questo amore filiale riguarda anche e soprattutto
l'esempio.
Un ragazzino che cresce, ED E' STATO ADOTTATO, avrebbe
perlomenmo bisogno di una situazione di normalita', certo
che 2 uomini gay possono dargli AMORE FILIALE, MA NON
POSSONO DARGLI UN ESEMPIO AL QUALE RIFARSI NELLA DIFFICILE
ETA' DELL'ADOLESCENZA.
Magari, quando sara' adulto avra' metabolizzato e avra'
capito il tutto.
Ma negli anni cruciali, dai 10 ai 15 sara' piuttosto
difficile.
-----------------------------------------
pare proprio, come dice Danilo che ognuno abbia espresso
oramai il proprio pensiero.
1.Per il matrimonio direi tutti d'accordo tranne Lucio
2. Sull'adozione
SI per Ester, Lavinia, Depresso
NO per Danilo e Sugar e Cundefort {con argomenti forti}
PINTREE, francamente non ho capito.
''ma si sa, in un paese retrogrado come il nostro siamo
pieni di imbecilli che credono di avere qualcosa in più
perchè lo infilano "nel buco giusto".(come mi hanno
insegnato le suore...)''
Veramente hanno detto questo a delle bambine - ragazzine che
educavano ?
Proprio in questi termini ??
ps
ho lanciato un Thread sui matrimoni che durano troppo poco,
magari questo tema e' piu' reale e meno astratto
|
danilo 28 settembre 2009 15:42
O.K. ragazzi: se non interviene qualche elemento nuovo la
discussione può definirsi esaurita; io la penso come mi
pare e voi pure.
Il problema non è quello di trovare la soluzione...meno
peggio per il bambino: bisogna trovare la migliore a tutti i
costi.
che credete, non ci sono abbastanza famiglie "sane" per
garantire un futuro decente a tutti i minori chiusi nelle
strutture? Che pensate che, al di là dei buoni propositi
che muovono queste azioni, tutti gli aspiranti genitori
adottivi si possono permettere di sborsare 25.000 o 30.000
euro ed andare all'estero perchè in italia... hanno messo
il lucchetto?
No; è che alle istituzioni italiane non gliene frega niente
del futuro di chi, purtroppo, nasce svantagiato:
l'importante è che tengano in piedi il sistema
assistenziale, così necessario al nostro paese in termini
di reddito pro capite ed occupazione.
E, tutto sommato, non interessa neanche agli italiani.
Non si può essere solo incazzati contro la chiesa e per
dispetto auspicare che si possano realizzare quelle azioni
che loro osteggiano, o essere progressisti a tutti i
costi:è come quel marito che per dispetto alla moglie si
tagliò i coglioni.
Una coppia di omosessuali non può procreare: per le donne
qualche scappatoia c'è, ma io intendo la procreazione
naturale... come pretendiamo di forzare questa realtà?
Se affermate che un adolescente che cresce in una famiglia "
diversamente assortita " non risenta di quella anomala
situazione lo fate sulla base di una vostra personale
opinione e convincimento, in quanto non vi è casistica a
supportarla; vi sono , invece, tutta una serie di studi e
terapie atti a contrastare e correggere,in modo scentifico,i
tanti problemi evolutivi distorti da una anormale visione e
considerazione di se stesso del bambino, prima abbandonato,
poi adottato.
Perche è di loro che stiamo parlando.
danilo.
|
Cundefort 28 settembre 2009 13:36
Cara Lavinia sei stata cresciuta in orfanotrofio dalle
suore?
Hai dato di questa condizione infantile un ritratto
terrificante, roba da fare impallidire Olivier Twist...
E' poi certamente vero che anche gli etero stuprano e
perfino uccidono i propri figli, chi lo può negare?
Ed è vero che al peggio non c'è mai fine e come si dice
meglio un asino vivo che un dottore morto, perciò possiamo
aggiungere: meglio un culattone felice che un normale (tra
virgolette) così disgraziato...
Che cosa posso dire? Auguri e cazzi maschi!... pardon, figli
adottivi maschi.
|
Lavinia 28 settembre 2009 13:08
Facciamo un altro ragionamento, volete? Io direi che
pensando ad un bambino, che magari ha subito molto di più
di un trauma da allontanamento(che so, magari i suoi lo
picchiavano, magari è stato stuprato, magari semplicemente
i suoi si facevano, o magari viveva sotto un ponte)viene
spostato in una casa famiglia(come è di moda chiamarla
oggi) pensate un pò che vergogna quando durante
l'intervallo non può prendersi un panino, perchè non può
tenere soldi con sè, quando qualche amichetto chiederà
"vuoi venire a prenderti un gelato?" e lui dovrà rifiutare,
perchè tutte le uscite degli utenti devono essere
concordate da tutti gli educatori e quindi tutte le
richieste vanno fatte almeno una settimana prima di modo che
loro ne possano parlare in riunione, pensa a stare in una
casa dove le sedie sono imbullonate per terra e il
frigorifero chiuso con tanto di lucchetto e catenaccio(idem
per la dispensa, chiaramente...)pensa a quando ci arrivi a
14 anni e magari ti rubano tutto, persino le mutande, pensa
che poi gli educatori, le suddette mutande non te le
ricomprano, perchè non ti credono, e tu devi andare avanti
con un paio che lavi e asciughi col phon tutte le sere.
Dopodichè, prova a pensare all'equilibrio che potrebbero
avere questi bambini. Oppure a quelle che crescono con le
suore. Dove sta la figura maschile? Non c'è. Crescono
sessuofobiche(o puttane, per ripicca) se per caso non
fossero cattoliche verrebbero battezzate a forza, anche
contro il loro volere, e se loro sono occupate in chiesa, e
tu invece sei atea, ti lasciano all'addiaccio nel cortile di
casa. Magari con la neve. Perchè tu hai detto che potevi
benissimo andartene in biblioteca a studiare, che fuori
faceva freddo, ma quello non è il tuo giorno. Quindi puoi
anche morire assiderata.
E qui dove starebbe l'equilibrio durante la pubertà? con le
suore che ti dicono che masturbarsi è peccato mortale, che
il sesso va fatto solo a scopo riproduttivo, che chiaramente
i preservativi non vanno usati, che chi prende la pillola è
una depravata(questo era riferito direttamente a me, pensa
che carine) che se vai in discoteca sei giocoforza una
puttana, che se ti metti una gonna corta "lo sappiamo tutti
cosa vai a a fare" etc etce etc.
Questo non comporterebbe dei seri danni al minore?
No, l'importante è che non stia con due uomini. Perchè si
sa, i gay sono, com'era? inclinati al vizio. Erano questi
gli atteggiamenti retrogradi di cui parlavo. INvece gli
etero non stuprano i loro figli, non picchiano le loro
mogli, vero? Strano, perchè a me pareva che la stragrande
maggioranza delle violenze sulle donne e minori avvenisse in
famiglia. NOn dico di lasciare i bamini in mano a chiunque,
dico solo che se una coppia gay(che non è formata
necessariamente da due uomini, ma anche da due donne) supera
i controlli dei servizi, ottiene il nulla osta dal giudice,
segue i corsi delle associazioni non vedo perchè dovrebbe
essere considerata diversa.
E non cambiare il senso di ciò che scrivo, cortesemente.
quando parlavo di amore, parlavo di amore filiale, affetto,
che i genitori hanno verso i loro figli. Sempre giusto per
la cronaca, anche i padri etero possono stuprare le figlie,
magari per anni, perchè la madre sta zitta. la violenza
sessuale non è prerogativa degli omosessuali, sai? ma si
sa, in un paese retrogrado come il nostro siamo pieni di
imbecilli che credono di avere qualcosa in più perchè lo
infilano "nel buco giusto".(come mi hanno insegnato le
suore...)
|
sugar magnolia 28 settembre 2009 12:17
Certo che se un signore non praticante e che porta
l'orecchino e' stato escluso dall'assistente sociale,
figuriamoci una coppia gay.
Quindi la ns. discussione e' puramente scolastica.
Pero' e' interessante vedere le diverse angolazioni di
prospettiva tra le persone.
-------------------------
CUNDEFORT
''.....Così stando le cose chi ci garantisce che l'adottato
non verrà coinvolto nelle loro passioni libidinose, anche
solo per proselitismo?
Chi va col culattone impara ad inculare e/o prenderlo in
culo''
HAI ESPRESSO IL CONCETTO CON PAROLE FORTI, PERO' UN FONDO DI
VERITA' C'E'.
Non avevo considerato questa prospettiva.
Qui alcuni parlano di coppie di uomini innamorati che
riverserebbero il loro amore (!!!) sul bambino avuto in
adozione ................
|
Cundefort 28 settembre 2009 10:31
Ma guarda... nel film IL VIZIETTO il figlio di Tognazzi è
abbandonato dalla madre biologica, donna in carriera, e
cresciuto molto bene dal frocio Serrault compagno di
Tognazzi. Non diventa frocio, non ha problemi, sposa una
ragazza di ottima famiglia, ecc, ecc...
Quello però mi dirai è solo un film: è vero, ma tante
volte il cinema è lo specchio della vita.
Piuttosto il problema secondo me è un altro e cioè che io
non ce li vedo propio 2 froci che fanno i teneri sposini,
fedeli e appassionati. I froci sono per loro natura
inclinati al vizio, cioè alla promiscuità, bondage, SM,
gang bang e proselitismo. Possono anche convivere e darsi
mutua assistenza in un forte sodalizio ma più da camerati,
soci, membri di una famiglia di fatto, senza per questo
essere monogami e sessualmente chiusi al mondo esterno come
invece sono le coppie eterosessuali felici.
Così stando le cose chi ci garantisce che l'adottato non
verrà coinvolto nelle loro passioni libidinose, anche solo
per proselitismo?
Chi va col culattone impara ad inculare e/o prenderlo in
culo!
|
sugar magnolia 28 settembre 2009 9:56
Ragazzi, si e' un po usciti dal seminato (capita spesso,
nulla di male).
Io mi concentravo sul fatto che un bimbo piccolo, che ha
subito il trauma dell'allontanamento (o magari era cosi'
piccolo che questo trauma non l'ha neppure vissuto), se
venisse adottato da 2 uomini, nel corso della puberta',
quando inizia ad uscire con gli altri ragazzini, potrebbe
trovarsi in grande confusione, vedendo che la sua famiglia
e' oggettivamente diversa dalle altre.
Gli altri dicono MAMMA, PAPA'.
E lui, che ha 2 uomini cosa dice ??
Penso alle angherie alle quali sarebbe sottoposto dagli
altri bambini/ragazzini qualora questi venissero a
conoscenza che:
''TU SEI CRESCIUTO DA 2 FROCI''
PENSATE CHE VERGOGNA DAVANTI AGLI ALTRI.
Diverrebbe lo zimbello del villaggio.
Pensate che sia giusto permettere tutto cio' ??
LAVINIA dice che certi istituti sono dei veri lager.
Meglio 2 uomini che gli vogliano davvero bene (dice lei).
IO DICO NO.
2 UOMINI NON DEVONO CRESCERE UN BAMBINO PICCOLO.
Se poi, questo bambino, a 25 anni si scoprira' gay, allora
il massimo rispetto.
Ma l'equilibrio durante la puberta' e' fondamentale.
E 2 uomini non possono darlo senza generare ESTREMA
CONFUSIONE NEL MINORE NELLA FASE DELLA CRESCITA.
GIUSTO ????
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pine_tree 28 settembre 2009 1:13
Danilo dice:
"se poi l'assistente sociale non è d'accordo....si può
fare ricorso ( ...e togliere l'orecchino per un'ora )."
E forse mettere il crocefisso e tenere la bibbia in mano.
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