Commenti
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yannis 2 novembre 2009 13:38
E' sempre colpa del Toro di Arcore che fa passare notti
insonni a molte donne.
Ho saputo, da fonte certa, che queste donne ancora immuni
dall'assalto dell'immondo essere gli voglio dedicare un
monumento ove oltre alcune caratteristiche dell'uomo virile
campeggia la csritta" Sognato ed invidiato da moltisssime
donne che non essendo state tra le elette lo hanno odiato".
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Sophia 2 novembre 2009 13:03
@ Sergio
che intendi tu per comportamento in perfetto stile
“maschilista”?
io ho cercato di spiegarti cosa non mi è piaciuto nel
comportamento del Ministro delle pari opportunità.
Non mi è piaciuto che non SIA stata dalla parte di chi
doveva difendere (le donne che non pensano che a decidere se
fare la velina o la ministra debba essere papi; o che alle
europee ci votassero escort in cambio di favori a beneficio
dell'utilizzatore finale; che non abbia difeso una moglie
che, contro i suoi interessi (se stava zitta avrebbe avuto
maggiori vantaggi economici), ha gridato basta a tutto quel
CIARPAME e malcostume che si era venuto a creare con la
storia delle vergini da offrire al DRAGO malato e che non
sta per niente "bene".
Posso essere d'accordo con te che le intercettazioni
telefoniche che pare riguardassero anche quella Ministra
oltre ad altre due attuali ministre non avrebbero dovuto
trapelare secondo le REGOLE del GIOCO che andrebbero
rispettate da tutti sempre e comunque.
ma su questo punto, che tocca un altro argomento non in
topic ci sarebbero parecchie altre cose da spiegare tipo
"come mai tutti gli editori sapevano da luglio la storia di
Marazzo?".
Eppure avrebbe dovuto essere chiaro che in quel caso avevamo
a che fare con qualcosa di illecito: un ricatto.
perchè il capo del governo quando ha appreso dalla figlia
dell'esistenza di quel video non ha telefonato alla
magistratura invece che alla vittima del ricatto? Non le
conosce le REGOLE del GIOCO?
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yannis 2 novembre 2009 12:45
per chi ne ha bisogno;
in farmacia è in vendita un farmaco contro la sindrome
"Berlusconi". Volendo, nei casi più disperati, se ne
possono acquistare anche in scatoloni, in tal caso verrà
dato in omaggio una confezione di pannoloni.
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Sophia 2 novembre 2009 12:43
@ Sergio
ah su questo mi trovi perfettamente d'accordo con te.
io non ne posso più di questi politici poco trasparenti e
che dicono una cosa e poi ne fanno un'altra:
io vorrei sapere cosa sto votando e per chi sto votando.
se voto per uno che mi parla di MERITOCRAZIA mi aspetto che
la meritocrazia sia il CRITERIO TRASPARENTE con cui tutti i
quadri dirigenti sono stati selezionati.
Sarei pronta a dar battaglia assieme a te su questo
punto.
Se pago un MINISTERO per dare pari opportunità alle donne o
mi si spiega concretamente cosa vuol dire e cosa fa questo
ministro per le donne e per impedire lo svilimento culturale
che ancora oggi subiscono ... o per quanto mi riguarda
possiamo anche tranquillamente scegliere di risparmiare i
soldi di quell'inutile ministero e investire i soldi per
sanare il DEBITO PUBBLICO.
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sergio2 2 novembre 2009 12:37
Sophia, la mia non era una difesa dell’operato del
ministro Carfagna, per la quale non nutro alcuna
simpatia.
Ho solo voluto sottolineare che se ci preme la meritocrazia
e la trasparenza nelle nomine di qualsiasi genere, allora è
delle REGOLE che dobbiamo occuparci.
E avrei gradito molto se le donne, di fronte a questa nomina
della quale abbiamo discusso, avessero proposto qualcosa di
concreto per dare trasparenza alle nomine. Invece, anche da
parte di parecchie donne c’è stato un comportamento in
perfetto stile “maschilista”.
Riguardo “all’abuso ai danni del femminile” condivido
e ritengo che sia ancora molta la strada da compiere.
Possibilmente senza “criminalizzare” le donne che
restano o intendono restare ancorate a un’idea di donna e
di femminilità, diciamo, tradizionale.
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Sophia 2 novembre 2009 11:23
@ Sergio
riconosco il merito all'On. Carfagna di aver inasprito le
pene per chi abusa delle donne. Ma l'abuso ai danni del
femminile passa anche per forme di svilimento promosse da
uomini del "MODELLO" del nostro Premier che pensano che le
donne dovrebbero preoccuparsi unicamente di sposare suo
figlio o sedere sulle sue ginocchia ... ridere alle sue
barzellette idiote ... o baciarsi tra di loro per farlo
divertire
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Sophia 2 novembre 2009 11:15
@ Sig. Lucio Musto
Lei sostiene la tesi che non importa come vengono
selezionati i QUADRI DIRIGENTI. L'importante sono solo i
risultati.
Sta forse pensando di proporre l'eliminazione dei Concorsi
Pubblici basati su criteri di merito?
Mi saprebbe allora spiegare perchè il Ministro Gelmini ha
appena preparato una Riforma dell'Università basta sulla
selezione per merito?
E il nostro Ministro Brunetta che ne pensa della sua teoria
circa il fatto che la selezione per merito non conterebbe
nulla?
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Sophia 2 novembre 2009 10:53
@ Ester
io lascerei perdere l'espressione " le donne sono di più"
perchè porta con sè l'attavico ritornello "sono di meno"
visto dall'altra parte.
Io direi che sono diverse e basta. Abituate a incontrare
molti più ostacoli/altrui-aspettative nella realizzazione
delle proprie legittime aspirazioni.
Può essere vero quel che dice Sergio circa la necessità di
rivedere (o semplicemente rendere più trasparenti) i
CRITERI con cui si selezionano i ministri in generale, ma
visto che in questo topic ci stiamo concentrando su un
fenomeno ben circoscritto non posso NON domandarmi "a che
serve un MINISTERO per le pari opportunità se a giovarne
sono solo quelle che meglio hanno alzato la coscia davanti
ai telespettatori?
"E' come dire faccio un Ministero basato sulla differenza di
GENERE che non avrebbe alcun senso se non quello di
compensare la strada più lunga e tortuosa che incontrono
solitamente le donne che vogliono esprimersi positivamente
in società ... ma metto a presiedere quel ministero la
regina della strada più facile e corta" .... non mi sembra
che tutto ciò abbia molto senso! di sicuro questo non piace
alle donne che vorrebbero un esempio di donna che si è
distinta per altro ... tipo la Rita Levi Montalcini ... che
non una Soubrette.
Non parliamo che questa nostra "super" ministra non ha
saputo spendere una parola per indignarsi quando una
diciottenne in una intervista ANSA si è espressa circa il
suo futuro dicendo "non lo so se farò la velina o la
ministra ...d eciderà papi".
Così come non ha speso una parola per indignarsi a tanto
squallore dei giornali del PADRONE nel loro attacco nei
confronti della moglie del premier.
Così come non l'ho vista indignarsi per il criterio con cui
ESCORT che secondo alcuni non sono degne di essere invitate
in una TV di stato pagata da soldi pubblici ... siano state
a suo tempo inserite nelle liste del PDL per le europee ...
pagate coi soldi nostri.
E non riesco neanche a capacitarmi quando vedo la medesima
persona che tanto ha usato il corpo per far carriere
indossare il velo nero di Santa Maria Goretti e andare a
baciare l'anello del Santo Padre ... io credo che questo
generi "disorientamento" e sensazione di presa in giro nei
confronti di tutti coloro che pensano che i valori abbiano
realmente un senso.
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Ester 1 novembre 2009 23:13
errata corrige "quanto il mondo"
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Ester 1 novembre 2009 23:10
In uno dei primi interventi che ho fatto su questo forum
dicevo che le donne debbono conquistarsi gli spazi da sole,
a prescindere dagli uomini, perchè nessuno viene e ti dice:
"Ecco, ti porto il potere, prendilo!", ti si può dire.
"Ecco, ti offro una carica, puoi prenderla a patto che..."
Con i punti di sospensione voglio intendere qualsiasi cosa,
le stesse condizioni che potrebbero essere offerte
all'uomo.
Sta alle donne, superare gli ostacoli per raggiungere gli
obiettivi che vogliono, sapendo perfettamente che il
percorso è più arduo rispetto a quanto è concesso agli
uomini.
A mio parere, il raggiungimento di un obiettivo, scelto e
non imposto, è di per sé l'acquisizione di un "potere".
Esistono donne che nel loro settore occupano posti di grande
responsabilità, ad esempio nella ricerca scientifica, nella
magistratura, nell'industria. Hanno raggiunto traguardi
impensabili nello sport; ma la strada è ancora lunga,
d'altra parte il cammino è inniziato da poco più di un
secolo, mentre il potere dell'uomo è vecchio quasi quando
il mondo. Dico quasi perché penso che ci sia stato un tempo
preistorico di matriarcato, quando "mater certa, pater
incertus erant".
In campo politico, in Italia, ancora siamo agli albori e le
donne, nel perseguire il potere, imitano gli uomini. Che
male c'é? E' normale, anche i bambini, quando cominciano a
conquistare il mondo, lo fanno per imitazione ma alla fine
si formano una propria personalità.
Si faranno passi avanti ed altri indietro, resta il fatto
che, comunque, le donne sono più degli uomini e, se la diga
mostra delle crepe, ci vorrà pazienza, ma alla fine
cederà.
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sergio2 1 novembre 2009 19:48
Piccolo dettaglio: lo scandalo è che noi abbiamo avuto
indiscrezioni di telefonate intercettate (non sappiamo chi
fossero gli intercettati e non sappiamo tra chi si svolsero
le conversazioni intercettate) delle quali non dovremmo
nemmeno sapere dell’esistenza poiché si tratta di
conversazioni penalmente non rilevanti e quindi non
pubbliche.
Basare una critica a una persona partendo da indiscrezioni
fatte trapelare ad arte in modo confuso e vago non mi sembra
una gran cosa.
Qualche esempio di “potere femminile al potere”, prego,
diversamente questa diviene la solita Babele.
Esempio di donne che hanno rappresentato le istanze
femminili, prego.
Devono essere state proprio pochine visto quanto tempo
c’è voluto perché cadessero le vecchie discriminazioni
previste dal codice Rocco (per esempio, la violenza sessuale
punita come reato contro la morale e non contro la persona o
il delitto d’onore). Figuriamoci, allora, rimuovere le
discriminazioni che derivano da una atavica cultura e
organizzazione sociale.
Le donne che hanno raggiunto posti di potere, sinora, tranne
rare eccezioni poco influenti, non si sono distinte per aver
portato nella politica una cultura differente da quella
maschile. O si sono piegate allo schema di potere maschile o
lo hanno emulato. Tranne rarissime eccezioni, e se queste
eccezioni non hanno inciso durevolmente nel sistema di
potere è anche perché quelle donne non hanno raccolto
il… voto e sostegno femminile.
Perché una show girl non può fare politica? Forse non è
adatta a un ruolo di ministro della pari opportunità… ma
esistono forse criteri per la scelta dei ministri?
L’unico criterio è l’interesse del capo partito o
coalizione che deve barcamenarsi tra gli equilibri interni
alla coalizione. Esiste un criterio per la scelta dei
candidati?
Possono forse gli elettori scegliere tra i candidati?
Allora, il problema, se interessa la meritocrazia e la
selezione del personale politico, è cambiare le regole.
Diversamente avremo sempre una figlia che prende il posto di
papà in parlamento o una show girl che diventa ministro
perché a qualcuno fa comodo a livello di immagine e per
svecchiare un po’.
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lucillafiaccola1796 31 ottobre 2009 19:22
Le Donne si debbono liberare da sole e raggiungere il fifty
fifty con l'altro sesso o l'altro polo che dir si voglia
autonomamente con la loro consapevolezza e volontà!
Io non voglio prevaricare i machi! Non sono femminista, sono
Personista.
I maschi portano i pantaloni perchè quando debbono fare la
pipì non hanno problemi vestiari. Le femmine non hanno
bisogno di mettersi i pantaloni perché per fare la pipì è
molto più comoda la gonna. E' per questo che IO i pantaloni
non li metto! Sono contro le miei esigenze. Per essere
forte, non ho bisogno i imitare il maschio! Pio me ne
guardi! Il maschio ha i muscoli per l'atavica caccia [al
cadavere del pollo del supermercato], la Femmina ha "Altro"
per la cura della "specie"
A ciascuno il suo.. diceva il purtrofascio Pi.Randello!
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Lucio Musto 31 ottobre 2009 19:21
@ Sophia.
E' davvero un piacere parlare con lei, amica mia!, persona
intelligente ed equilibrata.
Sissignore, è esatto quello che dice lei, circa il
modello.
Questo vale per le donne e per gli uomini;
indifferentemente. Per usare il linguaggio degli atelier,
oggi "va" questo modello, domani "va" quell'altro.
L'autoritario, lo strisciante, il bacchettone, il
dittatoriale, il moralista... si, siamo fatti così, e
normalmente le nostre preferenze pendolano fra un tipo... e
quello opposto, in modo non molto dissimile dalla lunghezza
delle gonne. Sopra/sotto il ginocchio. Ad anni
alterni.
Francamente, io non ci trovo nulla di strano o di
sbagliato... in questo.
Sta di fatto che poi ci sono le cose sostanziali (quello che
negli abiti è per esempio il ripararsi dal freddo)... e nei
ministeri l'avere ministri che funzionino e mandino avanti
la baracca.
Perché se per fare bene il proprio dovere, le ministre
devono far vedere le cosce, ed i ministri debbano andare coi
trans... ci può andare benissimo!... che ce ne frega del
metodo di selezione?...
Uno stato non è dissimile da un'impresa, ed una impresa va
avanti se c'è gente competente ed efficiente... sennò
crolla. Perché si, ci possono interessare i pettegolezzi,
le vicende personali di questo o di quello, i fattarelli
piccanti... tutto quello che vogliamo!...
Ma, alla fine, contano i risultati. Come sempre.
E può scandalizzarci o stupirci se il Capo sia bianco,
nero, maschio, femmina o trans o chissà cos'altro... se la
baracca cammina, ci abituiamo.
Le quote rosa?... si, una facciata. Come il parrucchino di
Berlusconi o la bicicletta di Prodi. Alla gente interessa
solo campare meglio; se poi la Garfagna faccia la bellina
con questo o con quello... purtroppo io le sono comunque
indifferente, e quindi per me potrebbe anche essere un
maschio sotto mentite spoglie.
Questa la mia filosofia.... e credo quella dei più. Che
se poi la confindustria sia affidata ad un lui, una lei o
chi vi pare... basta che funzioni!
Cordialità e grazie dei suoi begli interventi
(e non mi cambia nulla, se lei sia una donna o meno).
Lucio Musto 31 ottobre 209
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Sophia 31 ottobre 2009 18:45
@ l'amico sig. Lucio Musto
ottima domanda che merita anche la mia pausa the.
Non c'è dubbio che l'On Carfagna sia una "Donna" e ci
aggiungo anche una bella donna.
Sul fatto che incarni pure un MODELLO di SUCCESSO e POTERE
è un dato di fatto indipendentemente dal fatto che la cosa
ci garbi o meno ed è anche il motivo per cui ne stiamo
parlando. Se fosse rimasta una showgirl non sarebbe oggetto
in TOPIC nel thread aperto con titolo DONNE E POTERE.
Nessuno sta negando i fatti e l'evidenza.
Sicuramente in quanto MODELLO è destinata a cambiare la
cultura, l'immaginario e i sogni delle giovani.
Ed è per questo che ne stiamo parlando insieme. Per
interrogarci se sono questi i cambiamenti sociali che noi
tutti, indipendentemente dalle opinioni personali politiche,
desideriamo.
Se questi sono i CRITERI PER SELEZIONARE LE MINISTRE DI
SUCCESSO non ci sarà da stupirci se sua nipote domani si
preoccuperà di più di cantare la canzoncina giusta che
piace a un PAPI diverso da suo figlio e di ridere alle sue
barzellette idiote che non distinguersi in campi che hanno
un significato per lei stessa.
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Lucio Musto 31 ottobre 2009 13:21
Forse, amica Sophia dovremmo metterci d'accordo sul
significato che vogliamo dare alle parole, perché, scusi il
mio "maschilismo", ma che la Garfagna sia donna non c'è
proprio da metterlo in dubbio!
"Ma non una donna degna di questo nome!..."
d'accordo, niente da obiettare!
Però adesso la questione non è più
"DONNE e POTERE", bensì
"DONNE CHE SIANO COME NOI CREDIAMO DOVREBBERO ESSERE LE
DONNE e POTERE".
Infatti (presumo) che la Garfagna, e le altre che hanno il
potere, si sentano comunque donne, e forse anche donne di
successo, donne realizzate... indipendentemente da come lei
le giudichi!
Ed allora io, maschietto, rimango confuso.
Quando parliamo genericamente di "donne", posso intendere
anche la Garfagna, o devo intendere che di lei si parli e
della Garfagna no?
Grazie
Lucio Musto
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Sophia 31 ottobre 2009 11:06
P.S.
e rimane gravissimo come le nostre signore Ministre siano
state zitte difronte alla porcheria vergognosissima del
Giornale del Padrone il quale ha "punito" in stile Boffo la
ex moglie del Premier colpevole di aver denunciato il
CIARPAME di escort e veline che si stavno presentando nelle
liste europee.
Una cosa che avrebbe dovuto indignare anche gli uomini non
solo ogni DONNA degna di questo nome ... ma mi sa che in
Italia è rimasta ben poca dignità ...
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Sophia 31 ottobre 2009 10:56
... una pausa caffè al volo tra una lavatrice e una corsa
alla spesa da fare ...
vi risponderò sicuramente in maniera compiuta la settimana
prox. Ma intanto lasciatemi anticipare questo:
eh no cari amici miei: non ci sto!!!
Qui tira aria di presa per i fondelli ... e a me di essere
presa in giro non piace proprio per nulla: prima si fanno
tanti bei discorsi sulla meritocrazia, sul il dovere di
guadagnarsi la carriere dimostrando di avere le carte in
regola ...
... poi salta fuori che quel che ci si aspetta in fondo da
una donna è che faccia da antistress al capo con le carte
da calendario ...
ora mi sta bene tutti: la competizione, il superamento del
limite del campione ... ma se te beccano con il doping ...
ci fai la figura che ti meriti e non è questione di
"cattiveria" e maldicenza o illazioni ...
E' vero che noi queel registrazioni non le abbiamo sentite.
Ma c'erano e diverse Procure le hanno ascoltate e confermato
che erano comprommettenti (voci dicono per tre attuali
ministre). In una competizione leale sportiva si sarebbero
fatti accertamenti.
In questa cosa sporca che è la politica alcuni magistrati
hanno coperto tutto distruggendo le prove di uno scandalo
che rimane scandalo NON per il fatto "piccante" in se' che
non gliene potrebbe fregare a nessuno MA per tutto quello
che significa:
1. presa per il culo nei confronti delle donne che si
impegnano realmente nel merito
2. indegnità di rappresentare le istanze delle del
femminile. la carfagna rappresenta la DONNA così come il
POTERE MASCHILE la vuole e non come le DONNE vogliono il
potere femminile al potere
3. la presa per il sedere del decreto carfagna contro la
prostituzione che doveva punire gli utilizzatori finali
RITIRATO proprio quando il suo capo è stato intercettato a
ordinare prostitute al tarantini ... e la sparata di Ghedini
sul fatto che il premier non è punibile perchè le attuali
leggi non prevedono punizione ... fa di lei una ministra
ridicolissima che si potrebbe dimettere quando vuole tanto
è inutile quanto indegna
4. e per quanto riguarda la MERITOCRAZIA pensata e voluta da
quella Ministra che va a far l'esame di stato in Calabria
.... vi lascio un estratto di una intervista di Franco
Battiato:
"Non dev’essere molto in gamba un signore che si fa
portare le donne a domicilio da un tizio che poi le paga,
dice lui, a sua insaputa per dargli l’illusione di piacere
tanto, di conquistarle col suo fascino irresistibile. Quanto
infantilismo patologico in quest’uomo attempato! Ma non
c’è solo il premier”.
Chi altri non le piace?
“Tutta la banda. I cloni, i servi, i killer alla Borgia
col veleno nell’anello. Li ho sempre detestati questi tipi
umani. Per esempio il bassotto che dirige un ministero e fa
il Savonarola predicando e tuonando solo in casa d’altri,
senza mai applicare le stesse denunce ai suoi compagni
partito e di governo. Meritocrazia: ma stiamo scherzando?
Badi che, quando dico bassotto, non mi riferisco alla
statura fisica, ma a quella intellettuale e morale: un
occhio chiuso dalla sua parte e uno aperto da
quell’altra”.
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Lucio Musto 31 ottobre 2009 9:10
@ innanzi tutto chiedo scusa.
Ero convinto di aver risposto tempestivamente, ma non trovo
il mio intervento.
Ne fornisco copia:
… …
(diritto alla Diversità)
@ Sofia 23 ottobre 23.09
Assolutamente d'accordo!
La mia posizione è che ognuno abbia il diritto di essere se
stesso, ed in quanto tale, vivaddio, diverso da chiunque
altro!
Naturalmente, in questa libertà come in tutte le altre, il
vincolo è nel non invadere lo stesso diritto negli
altri!
Lucio Musto
… …
Ho letto con interesse il dibattito circa la Carfagna e le
presunte piccanti vicende.
Interessante come storia, ma a mio avviso abbastanza
irrilevanti, questi fatti, sia ai fini della conduzione
della "res publica" sia anche al tema del thread che andiamo
argomentando.
Penso che ognuno di noi sappia che nella competizione umana,
così come nell'assalto a qualunque gerarchia tribale la
seduzione è presente e spesso incide in modo pesante sui
risultati... o forse non ce ne eravamo mai accorti?
Ma chi di noi, nel suo piccolo o nel suo tanto, non ha
cercato di promuovere sé stesso per aumentare le
possibilità di successo?...
e chi non è stato influenzato da quelle seduzioni?...
"Ma c'è seduzione e seduzione!!... - si potrebbe obiettare
- ogni cosa ha un limite!... ed una cosa è andare dal
parrucchiere e mettersi il vestito buono per far miglior
figura al colloquio di lavoro, ed altro mostrare le
giarrettiere o peggio!!... "
Sissignori!... ci sono i limiti, e tutti noi li abbiamo,
questi limiti.
Ma purtroppo ognuno ha i suoi, diversi da quelli degli altri
che pretendiamo di valutare. Ed anche questi limiti
personali... sono dei compromessi mutevoli in funzione degli
obiettivi da raggiungere.
Pensateci un attimo; possibile che non vi sia MAI capitato
di pensare "...a qualsiasi costo!"?
Magari solo un pensiero, ché all'atto pratico manca il
coraggio ma, come dire?... ci sono persone più disinvolte
ed altre più timide!
Il mio refrain, parecchio sentito, è sempre lo stesso:
"A nessun costo!... ma dipende da quanto mi paghi!"
Cordialità
Lucio Musto 31 ottobre 2009
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sergio2 31 ottobre 2009 1:40
Allora, Sophia, inserisco anche questo piccolo contributo,
così se vorrai risponderai compiutamente su tutto.
Vogliamo parlare delle intercettazioni lette da tutti i
direttori di giornale e che quindi non possono essere
considerate illazioni?
Bene parliamone.
Tutto si basa su intercettazioni delle quali conosciamo solo
indiscrezioni.
In base a queste indiscrezioni Berlusconi avrebbe affermato
che ha fatto ministro la Carfagna per i servizietti resi.
Cosa dimostrano affermazioni simili?
Dimostrano solo il cattivo gusto, il gallismo di un
settantenne che, per volontà di parte del popolo italiano,
di Dio e di Veltroni, è a cavallo dell’Italia e forse di
qualche italiana.
Dico forse perché potrebbe trattarsi di una affermazione
falsa, pienamente compatibile con il carattere di un uomo
che non perde occasione per fare lo smargiasso, il
donnaiolo…
Non credo sia necessario scomodare Brancati per ricordare
quanto sia frequente in certi uomini una certa vanteria di
tombeur de femme.
Come dimostriamo che quei rapporti ci sono stati?
E come dimostriamo che è grazie a quei rapporti che lei
adesso è ministro?
Perché una cosa dovrebbe essere conseguenza dell’altra?
Perchè è una bella donna?
Perchè ha fatto carriera in fretta?
Ma, vogliamo pazzeggiare?
E se l’intercettazione riguardasse una conversazione tra
Carfagna e Berlusconi, dove il secondo dice alla prima “se
me la dai, ti faccio ministro”, cosa dimostreremmo?
Semplicemente la bassezza di un uomo; qualcuno dirà e anche
di una donna… non necessariamente, aggiungo io.
Vogliamo costruire tutto sulla sfiga di essere oggetto di
discussione in qualche telefonata?
Ecco allora la soluzione: sottoponiamo a intercettazione
tutti così avremo trasparenza sulle nomine ministeriali,
economiche, amministrative…
All’epoca dei fatti qualcuno invitò la Carfagna a
chiedere un giurì per l’esame di quei nastri.
Proposta assolutamente ridicola e priva di ogni fondamento
giuridico.
Essendo non penalmente rilevanti le intercettazioni non
potevano essere rese pubbliche.
In base a quale norma i presunti interessati avrebbero
potuto chiedere di acquisirle?
Chi sono coloro che potevano inoltrare tale richiesta se non
sappiamo nemmeno con certezza chi sono i coinvolti?
“Scusi signor magistrato, mi fa ascoltare quei nastri
così verifico se è vero che sono coinvolta?”
Ma ci rendiamo conto della ridicolaggine di una simile
proposta?
O le intercettazioni sono pubbliche perchè rilevanti o è
come se non esistessero e non c'è norma per farle
esistere.
Quelle intercettazioni per quel che ne sappiamo non
dimostrano nulla; in ogni caso non potranno mai ristabilire
la dignità di una persona; dignità a cui una persona ha
diritto a prescindere dalle sue relazioni amorose e dai sui
comportamenti trasgressivi.
Carfagna sarà sempre accompagnata dall’etichetta della
“zufolatrice” per fare carriera.
Se una donna non sa rinunciare all’idea che un’altra
donna faccia la puttana per raggiungere i suoi obiettivi, a
cosa serve disquisire sul presunto tratto femminile che
farebbe la differenza?
Il tratto femminile che farebbe la differenza è il potere
degli orifizi?
Meglio allora tenere ai minimi termini la presenza femminile
in ogni luogo perché se le cose stanno così allora il
tratto femminile è un micidiale potere di corruzione.
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Sophia 30 ottobre 2009 17:34
ops ... in automatico ho scritto dando del lei ... tu
comunque insisti dammi pure del tu ... che prima o poi mi
verrà spontaneo
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Sophia 30 ottobre 2009 17:32
@ Sergio2
anche di questo discuterò molto volentieri con lei la prox
settimana.
per ora le dico solo che non erano "illazioni". Erano
intercettazioni telefoniche trascritte che hanno letto quasi
tutti i direttori di giornale per ammissione di Feltri
stesso e l'On. Boniver.
Che la magistratura intervenga solo per IMPEDIRE di
distruggere il video che stava per acquistare Marrazzo
mentre intervenga con una azione in direzione opposta per
distruggere lei stessa le telefonate che avrebbero creato
imbarazzo ...
che dire ... non possiamo certo dire che son tutti comunisti
questi magistrati ... qualcuno che gli vuol bene e gliela fa
far sempre franca ci sarà! Di che si lamenta vorrei sapere
io!
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sergio2 30 ottobre 2009 17:24
Non rappresenta le istanze delle donne?
Storicamente assolutamente vero.
E chi l’ha preceduta?
In ogni caso, se, come fai, critichi il suo essere adeguato
a un ruolo, il suo essere libera o asservita a un ruolo…
ne possiamo discutere, civilmente.
Ma da qui ad affermare che sia stata nominata grazie alle
sue prestazioni sessuali, come purtroppo è avvenuto, ne
corre assai: è questo il punto che critico.
Carfagna, come tutti i ministri, è stata nominata dal
Presidente della Repubblica su indicazione del Presidente
del Consiglio incaricato.
Il dato politico allora è uno, certo e inconfutabile, il
resto è solo illazione.
Se siamo interessati ai meriti delle persone incaricate di
un ruolo istituzionale, basta aggiungere alla costituzione
una parolina: su indicazione “motivata”.
Allora il Presidente della Repubblica avrebbe elementi certi
e pubblici per convalidare la nomina e anche noi sapremmo
perché è stata scelta una persona.
Come mai nessuno tra i tanti sensibili ai meriti ha proposto
una simile piccola modifica? Eppure, nella storia della
repubblica di ministri "indecenti" ne abbiamo avuti
tanti.
Cambiando l’ottica di osservazione, la nomina di Carfagna,
in pochi anni divenuta da soubrette e calendarista a
ministro della Repubblica, è la dimostrazione che nulla
osta al successo di una donna, niente più pregiudizi e
falsi moralismi. Fare calendari è un’attività come
un’altra e se una persona compie un percorso di evoluzione
non sarà certo quella attività passata a divenire un
ostacolo per il suo successo politico. Una grande evoluzione
rispetto al recente passato quando a una donna si chiedeva
di essere “seria e irreprensibile”... ma a un uomo non
era (e non è) richiesta la stessa “serietà”.
Certo, un po' un'arrampicata sugli specchi... ma i nostri
prodigiosi politici sono capaci di questo e altro.
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Sophia 30 ottobre 2009 16:43
"Il caso Carfagna, con i volgari attacchi lanciati anche da
altre donne, è un esempio lampante di quel che intendo"
mah ... su questo .... non sarei molto d'accordo.
secondo me il problema è un altro: la Carfagna non si è
mai posta l'obiettivo di rappresentare realmente le istanze
delle donne.
Vedi il suo schierarsi a difendere il premier invece che la
moglie.
lei fa il gioco di chi la paga. Questo è il punto. Non
esprime il suo punto di vista. esprime quello di chi l'ha
messa lì dove è con una selezione non certo basata sul
merito.
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sergio2 30 ottobre 2009 16:34
Il rapporto tra donna e potere è un aspetto del complesso
rapporto tra donna e mondo maschile, ovvero rimanda al ruolo
in cui è stata relegata la donna in una società plasmata e
modellata dall’uomo.
Non farei iniziare tutto da “Drive in” e non darei
assolutamente la colpa alla TV commerciale.
A quel rapporto e a quel ruolo, cui accennavo prima,
volgerei lo sguardo.
Già le pubblicità di inizio XX secolo utilizzavano il
corpo della donna per reclamizzare nuovi prodotti.
L’accostamento belle donne e auto è già presente nelle
pubblicità FIAT di circa un secolo fa.
Senza dubbio ciò è dovuto anche a quanto osserva Lucio.
L’uomo, nel senso di maschio, detiene il potere economico:
a lui si rivolge la pubblicità e per aumentare la
gradevolezza del prodotto l’operazione più semplice e
immediata è affiancarlo a una bella donna, cosa che suscita
pensieri positivi e ingalluzzisce.
Se il prodotto è rivolto alla donna, allora la funzione è
renderla più piacente agli occhi del maschio o renderle
più facili i lavori domestici… così avranno più tempo
per farsi belle.
In un’epoca in cui il futuro di una donna era cercar
marito e metter su famiglia (pensate alla valenza negativa
con cui la nubile diviene zitella), il nascente mondo dello
spettacolo è subito percepito come un’ottima occasione
per il successo e la fuga da una vita spesso grama.
Mi viene in mente il film Bellissima (1951, Luchino
Visconti) in cui una formidabile Anna Magnani fa salti
mortali perché la sua bambina sia ammessa a un provino per
una parte in un film.
Ritratto meraviglioso ed efficace di un fenomeno nascente
che negli anni assumerà proporzioni incredibili.
Il mondo dello spettacolo ha le sue regole, che non sfuggono
all’imprimatur maschile.
La TV di Stato ha sempre fatto largo uso del corpo
femminile, anche in epoche in cui le convenzioni sociali
erano molto rigide e bastava poco per sollevare scandalo.
La TV, sempre in bilico tra servizio pubblico e necessità
di convogliare il consenso anche attraverso
l’organizzazione del “pubblico divertimento”, non ha
esitato a sfidare le regole “morali” dominanti.
Basti pensare allo scandalo suscitato dalle lunghe cosce
delle gemelle Kessler (Studio Uno, Da-da-un-pa), per poi
passare a Raffaella Carrà con il suo mitico ombelico sempre
in mostra a scatenare nuovi ardori maschili (1970,
Canzonissima, Ma che musica maestro; il 1971 sarà l’anno
del Tuca-Tuca). O ancora alla stagione televisiva 1979 –
1980 del secondo canale nazionale con Stryx e C’era due
volte, condotto da Ilona Staller vestita di veli.
E se questi esempi non bastano, allora qualcuno mi spieghi
in cosa consista il servizio pubblico in un programma come
Miss Italia.
La filosofia è sempre una: se la donna è oggetto di
desideri, quale strada è più profittevole rispetto
all’uso del corpo femminile per assicurarsi telespettatori
e reclamizzare prodotti di ogni tipo?
Con l’evoluzione del costume diventerà necessario
aumentare le dosi ormonali.
Quale strada è più profittevole rispetto all’offrire
nuovi “giochi circensi” per sollazzare il popolo?
Cosa è più utile di una sana e massiccia dose di cultura
nazional-popolare?
Nel rapporto con il potere la donna non si sottrae alla
logica che caratterizza i rapporti tra i sessi, ma spesso la
ripropone.
E non possiamo affermare che l’essere donna sia un fattore
in sé positivo, ricadremmo in una logica sessista, che
invece è proprio quella che andrebbe superata.
La donna in politica non si è particolarmente, tranne
qualche meritevole eccezione, distinta per aver portato una
nuova cultura e un nuovo modo di intendere e gestire il
potere, ma spesso si è piegata agli schemi e ai modelli
maschili.
Quindi, ben vengano le donne in politica e nella gestione
del potere, ma vorrei vedere qualche risultato concreto, non
bastandomi affatto il solo dato numerico di una auspicabile
maggiore presenza.
La donna, nel suo rapporto con il potere, è spesso
“maschilista” nei confronti di altre donne.
Il caso Carfagna, con i volgari attacchi lanciati anche da
altre donne, è un esempio lampante di quel che intendo.
Quando una donna è promossa a ruoli importanti, assistiamo
ad altre donne che non si limitano a interrogarsi se sia
stata scelta la persona migliore possibile per quel ruolo,
ma si piegano a logiche maschiliste immaginando che
quell’incarico sia il frutto di scambi sessuali. Questo
avviene sovente anche nel mondo del lavoro.
D’altra parte, nella nostra quotidianità assistiamo a
molte donne che mentre affermano il diritto a essere
valutate per quel che valgono, che sanno fare… non
disdegnano di usare le armi della femminilità, della
seduzione, per avere successo, notorietà o talvolta
semplicemente un posto di lavoro o qualche piccolo
privilegio… (Lucio, anch’io mi sono occupato di
selezione e formazione del personale).
La stessa diffusione della chirurgia estetica, per modellare
il proprio corpo secondo uno stereotipo femminile (definito
da chi?), è spesso il sintomo di una sottomissione della
donna a un modello culturale secondo il quale la donna deve
essere “bella” come può esserlo una statua, un
oggetto… riguardo a una persona preferirei che si
lavorasse sul fascino.
Avete mai riflettuto sul dato che, secondo i nostri canoni
estetici, l’uomo è l’unico “animale” in cui la
femmina è considerata più bella del maschio?
Le donne mi sembrano, purtroppo, spesso vittime e carnefici
di se stesse.
Il cammino da fare è decisamente ancora lungo.
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Sophia 28 ottobre 2009 23:09
@ Lucio Musto
Allora io proporrei di mutare il termine "pari opportunità"
con "Diritto alla Diversità" da difendere con le unghie e i
denti se dovesse servire ... ma speriamo di no ... speriamo
che non serva sempre .... basta essere fortunate e
incontrare e avere a che fare con uomini intelligenti e
rispettosi del diverso da sè.
@ Ettore Chiacchio
"Anche io vorrei posizionarmi "nel mezzo" a loro
disposizione."
beh ... mi sembri un tipo sano ... tu dell'andrologo non
hai certo bisogno .... LOL
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Sophia 28 ottobre 2009 22:26
@ Ester
Sì penso anche io che poi alla fine la cosa che più ci da
gioia è essere soddisfatte di noi stesse con la vita che ci
siamo scelte e che nessuno ci ha regalato.
Io se tornassi indietro ... rifarei tutte le scelte che
fatto a "mie spese" ... solamente rifarei tutto MOLTO
meglio. Ma si sa ... con il senno del poi ... tutti son
bravi a dire come si sarebbero dovute fare le cose
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Ester 28 ottobre 2009 19:10
Nei miei lontani interventi ho parlato essenzialmente di
come le donne si pongono di fronte al problema della loro
condizione di subalternità.
Ribadisco anche che nessuno ti regala niente, ogni gradino
che sali, te lo devi conquistare.
Ma come? Un mezzo facile, facile è quello di usare i doni
di madre natura. A volte penso che forse non è del tutto
sbagliato, gli uomini, mammoni e imbranati, sono, in gran
parte, sensibili a tette e culi (non solo femminili) e
allora, se non si vuole sprecare tempo, perché non
provarci?
Certo, è discriminante nei confronti di chi non ha
ricevuto, in natura, un cesto abbondante di delizie o nei
miei confronti, visto che ho superato abbondantemente gli
anta, ma finché dura...
Ai miei tempi non si usava (o non sembrava) ed io ho
conquistato con sudore il posto che occupo. Però vi dico
che mi sto prendendo delle belle soddisfazioni, sul posto di
lavoro, a dirigere un bel pò di uomini e anche di donne,
naturalmente.
Una postilla:
Rileggendo alcuni interventi in un bollettino di guerra,
dove mi firmavo "che paura", inizialmente non ho specificato
di essere una donna ed ho ricevuto pressanti inviti a
comperare tappi di ogni dimensione, quando ho reso evidente
chi ero, non si è parlato più di tappi ma di capacità di
"comprendonio".
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Ettore Chiacchio 28 ottobre 2009 8:27
Piccolo chiarimento al post precedente.
Parlando sempre di "persone di potere"...
il potere è il mezzo con cui l'uomo giunge alla fica, la
fica è il mezzo con cui la donna giunge al potere. Da
questo punto di vista mi sento di condividere la posizione
delle donne. Anche io vorrei posizionarmi "nel mezzo" a loro
disposizione.
In medio est virtus diceva il corto pollice invidioso
Facciamo "mezzo" e "mezzo" diceva, durante l'accordo
programmatico sul lettone di putin, lo statista nano...
"donne e gay di filmati rai", rispondeva una sorda eco a
sinistra....
E così via verso il baratro ma con tanto ottimismo e
viagra!
Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
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Ettore Chiacchio 28 ottobre 2009 8:17
Nell'italia mignottocratica (ma forse è sempre e dovunque
stato così) l'uomo di potere usa il potere per arrivare
alle fiche delle donne altrimenti, per lui, inarrivabili.
Diversamente la donna di potere usa la fica per arrivare al
potere altrimenti per lei inarrivabile
Uomini e donne, non di potere, "assistono al teatrino" molto
spesso divertiti (lo dimostra il "glande fratello", carfagna
e gelmini ministre, puttanopoli, il machismo dei nani con
ballerine difeso a spada tratta dai servi, etc etc) più
raramente disgustati (è il mio caso e credo anche di
qualcun altro qui). Sempre raramente, nella Storia, il
potere va a chi lo merita. Tralascio di entrare
nell'argomento se chi "prende le fiche" le merita, perchè
sono troppo personalmente coinvolto al riguardo (e sarei
accusato, forse anche a ragione, di non esseere
obiettivo)!
Servi particolarmente servili, facendo finta di osteggiare
il nano_pedo_capo, danno invece anche il culo (vedasi
marrazzo) per difenderlo. Ma qui entriamo (dal lato B) nel
rapporto "servi&potere" che è chiaramente OT e quindi mi
fermo.
Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
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Lucio Musto 28 ottobre 2009 0:45
mi permetto di fare una proposta:
Su questo interessante post che titola "Donne e potere", non
parliamo di "pari opportunità", per evitare di
aggrovigliarci mani e piedi.
Mi spiego:
La dizione "Pari opportunità" dovrebbe essere riservata al
mondo del lavoro, particolarmente del lavoro dipendente,
dove le precipuità dell'essere donna dovrebbero completarsi
con certi accordi sindacali ed aziendali, leggi e
regolamenti per essere "equivalenti" alle caratteristiche
tipiche dell'uomo, a sua volta confortate da altri accordi,
leggi e regolamenti, in modo tale che diventi "neutro", nel
mondo produttivo il sesso del lavoratore.
Finché non si arriverà a questo, parlare di "Pari
opportunità!" è solo fare accademia.
Diverso invece è quanto attiene il "potere reale",
economico, politico, artistico, imprenditoriale che sia,
dove non ha proprio senso parlare di "pari opportunità",
ché lì vigono, ed è giusto che sia così, solo le regole
della meritocrazia e la legge del più forte, del più
abile, del più fortunato.
Le "quote rosa" in Parlamento hanno lo stesso significato di
"quote" letterarie, o nel Gotha dei cantautori, o degli
stilisti!... Se uno sa cantare, sa scrivere, e si sa
vendere, e sa vendere le sue creazioni... vince. Sennò
perde. Punto.
Cordialità
Lucio Musto
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