Commenti
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lucillafiaccola1796 16 luglio 2010 19:42
In argentina pare abbiano depenalizzato oops santificato il
"matrimonio" fra omosessuali, non so se solo maschi o tale
privilegio è concesso anche alle femmine. Quello che non
sopporto è laq definzione di "matrimonio". Che la chiamino
in altre maniere... ma non matrimonio, nè patrimonio.
Insistendo, questi vorrebbero essere "riconosciuti" dalle
chiese, non dagli "stati". Ed allora imparino le lingue ed
non rompano gli zebedei.
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lucillafiaccola1796 14 luglio 2010 19:40
Da sé non si può fare tutto... volando di fiore in fiore e
sapendo scegliere quelli con il giusto nettare...si impara,
si rifeltte, si medita, ci si migliora insomma.. è questo
il Bello della Vita... e come dicevano un tempo.. le bis bis
Nonne... finché dura fa verdura...
Ciao!
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harakiri 13 luglio 2010 23:57
sei guarita perfettamente, lucilla. Complimenti.
eppure non sono stato io a guarirti. deve esserci in giro
qualche altro stregone... o hai fatto tutto da te?
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lucillafiaccola1796 13 luglio 2010 19:08
E' da tempo ormai che NON SONO PIU' "cazzillopatica"
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harakiri 13 luglio 2010 13:51
Anche la chiesa cattolica è un propagatore di
cazzillopatia.
Credete e sarete cazzillopatici!
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lucillafiaccola1796 5 luglio 2010 19:01
Isaia...se non credi perché offendi il serpente?Stimo molto
i serpenti. Hanno scelto di non aver bisogno di scarpe. Con
quello che costano quelle coi "polmoni" dure come il marmo,
fatte in India, sti' serpenti sono proprio INTELLI GENTI!
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Isaia Kwick 4 luglio 2010 21:41
Siamo tutti buchi, dio serpe.
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IVAN. 2 luglio 2010 18:01
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(da Harakiri:)
«Dell'intervento di Falcinelli non ho capito una fava anche
se grazie a Ivan qualcosa sono riuscito a decodificare.»
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Cazzo, non lo sapevi ancora che sto qui apposta?
(E dire che sarei l'unico ad avere una buona scusa per non
capire l'itagliano, kurwa dzrewa...)
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harakiri 2 luglio 2010 14:32
Questa è una discussione supercazzuta!
Mi associo a lucilla nel complimentarmi con sergio.
Il duetto del maggio 2007 tra sergio e polymetis è proprio
spassoso.
Dell'intervento di falcinelli non ho capito una fava anche
se grazie a ivan qualcosa sono riuscito a decodificare.
Tornando ai nostri eroi clerici... cazzo quante autoreti!
Straparlano ogni giorno e accumualno cazzate e incongruenze:
i regimi comunisti, il complotto sionista, l'omosessualità
che sarebbe legata alla pedofilia... Abbiamo anche preti
eterosessuali? E' disponibile una ricerca sulle preferenze
sessuali dei cardinali?
è proprio vero il male interno alla chiesa è quello che
inquina di più. Ma le parole non hanno mai combattuto
l'inquinamento.
Vi siete accorti che ogni giorno giornali e TV ci danno
conto delle dichiarazioni delle eminenti autorità
ecclesiastiche?
Ma l'antica virtù di tacere, pregare e lavorare?
No, eh perduta anche l'antica saggezza.
E le altre religioni, esistono ancora?
Non vi sembra strana questa dichiarata attenzione per il
fenomeno religioso che si esaurisce nella chiesa cattolica?
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lucillafiaccola1796 1 luglio 2010 19:24
Si è mangiato il mio commento alle "giuste" parole di
sergio2
Un augurio per NOI: che tutti i capo partito e loro
accoliti, gregari, bocchinar&suppostari si mangino l'un
l'altro e ci si tolgano presto e definitivamente dai "Zebe
Dei"!
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lucillafiaccola1796 1 luglio 2010 19:20
"Continua una lunga tradizione politica della Chiesa
iniziata con la fasulla donazione di Costantino.
Così il Papa sembra ridotto ad autorità politica, un capo
partito come tanti, un leader politico tra tanti…"
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sergio2 1 luglio 2010 18:24
Ancora su Chiesa cattolica, potere, pedofilia, moralità,
credibilità.
Le sortite di Bertone sulle indagini in Belgio, il richiamo
ufficiale rivolto dal Papa all’arcivescovo di Vienna, le
sortite di Sodano e tanti altri segnali sparsi e
apparentemente slegati (per esempio la lettera del pontefice
ai cattolici irlandesi) danno la misura della reale volontà
delle gerarchie ecclesiastiche di fare tutto il possibile
perché non si ripetano casi di abusi sessuali, come
recentemente dichiarato dal Papa stesso.
Aldilà delle parole, sembra prevalere la volontà di fare
quadrato intorno alla struttura gerarchica e organizzativa
della Chiesa nel rispetto dell’unica regola che non si
perde occasione per riconfermare: il credente deve obbedire
all’autorità ecclesiastica.
Punto e basta.
Il Papa afferma e reclama l’esclusivo potere di richiamo
nei confronti dei cardinali e allora “invita” il
cardinale di Vienna, che aveva mosso critiche precise al
cardinale Sodano, a rimangiarsi le critiche.
Ma in cosa consistono queste critiche?
Il cardinale Schonborn ha pubblicamente affermato che il
cardinale Sodano, quando era segretario di Stato, era
intervenuto per insabbiare un caso di abuso sessuale
commesso proprio dal precedente arcivescovo di Vienna.
Questo alto prelato fu costretto alle dimissioni e a suo
carico emersero altri casi di abusi.
Va benissimo che il Papa si assuma il peso della
responsabilità dell’azione sui cardinali, ma considerati
i solenni impegni che si è assunto ci dica se Schonborn
vaneggia o se i suoi rilievi nei confronti di Sodano sono
corretti.
Perché credo che a ogni persona, cattolica o meno,
interessi sapere se il cardinale Schonborn è un visionario
accecato dal potere e dai riflettori o è un “soldato di
Cristo” che vuole rimettere in equilibrio la bilancia
della giustizia riservando qualche attenzione misericordiosa
e cristiana anche alle vittime e non solo agli stupratori in
abito talare.
O ancora una volta prevale l’invito al silenzio?
L’invito a far tacere il chiacchiericcio?
Perché così Sodano ha definito i tanti casi che stanno
devastando molte diocesi cattoliche in tutto il mondo.
Sodano potrà anche non avere le responsabilità che il suo
collega gli attribuisce ma certamente riducendo a
chiacchiericcio quel che sta venendo fuori in questi ultimi
anni non dimostra di avere molta sensibilità cristiana,
semplice senso del diritto e della responsabilità. Diciamo
che non sembra molto più dotato di tanti discutibili
politici… a voi la libertà di scelta…
Il problema non è che ci siano preti pedofili.
Nessuna istituzione umana è esente da vizi e comportamenti
criminali.
Vale per i medici, gli avvocati, gli idraulici, i
parlamentari… e anche per i clerici.
Il problema è che per tutelare onorabilità e credibilità
della Chiesa sembra abbia prevalso tra le gerarchie
cattoliche la strategia del silenzio: mantenere il segreto
sui casi incresciosi di violenza sessuale che emergevano,
trattarli come casi di esclusiva competenza di un organo
interno all’organizzazione burocratica della Chiesa anche,
diciamolo, fottendosene delle vittime.
Se necessario procedere con trasferimenti, insabbiamenti,
transazioni pecuniarie per comprare il silenzio o il ritiro
delle denunce.
Tacere, nascondere, insabbiare, negare: questa la linea
imposta dalle autorità politiche della Chiesa anche,
sembra, per volontà del cardinale Ratzinger, quando già
erano emersi casi come quelli di cui ci occupiamo, per
esempio proprio il caso dell’arcivescovo di Vienna,
cardinale Groer.
Un comportamento molto comune in ogni mediocre famiglia (uso
il termine in senso lato) in cui quel che conta è salvare
le apparenze, che non si sappia.
Un comportamento molto omertoso, mafioso, politico, castale,
immorale, ipocrita, criminale… e potrei utilizzare tanti
altri aggettivi ma certamente non lo definirei un
comportamento “cristiano”.
Questo è il limite delle parole: i più spietati criminali
mafiosi abusano del termine “cristiano” e non si è mai
capito come si concili la loro spiccata religiosità con i
loro comportamenti criminali.
Quando un’organizzazione sociale, un’istituzione
confonde l’onore collettivo con l’onore individuale vuol
dire che prevale nettamente la dimensione di potere
materiale e l’esteriorità, in un profondo e diffuso stato
d’immoralità e degenerazione spirituale.
Tutto è ridotto a liturgia, esteriorità e materialità.
La credibilità di una Istituzione non deriva dalla
affidabilità di ogni suo componente ma dal saper fare
pulizia, dal saper sviluppare anticorpi e farsi carico
dell’immondizia prodotta dai propri membri.
L’unico imperativo morale sembra essere salvare la Chiesa,
la struttura di potere e gli interessi politici della Chiesa
Cattolica, anche se questo dovesse significare tradire e
distruggere la Chiesa di Cristo.
Continua una lunga tradizione politica della Chiesa iniziata
con la fasulla donazione di Costantino.
Così il Papa sembra ridotto ad autorità politica, un capo
partito come tanti, un leader politico tra tanti…
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lucillafiaccola1796 7 giugno 2010 20:02
Oh, almeno gli omosessuali non partoriscono imbe..killer...!
Quasi quasi me stanno a diventà simpatici...!
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IVAN. 4 giugno 2010 23:06
.
"TUTTO È RELATIVO"
(...anche che tutto sia relativo?...)
*****
Confesso che il post di Enrico mi ha lasciato assai
perplesso.
In pratica, il sunto del suo lungo intervento è: "Tutto è
relativo".
Ma cavoli...Allora cosa siamo qui a fare? Chi se ne importa
di documentarsi, di argomentare le proprie opinioni, di
scoprire le meschinità dell'ambiente culturale che ci
circonda...se tanto alla fine "tutto è relativo"?
Giusto per non dare l'impressione di essere stato troppo
sbrigativo nella mia valutazione, approfondisco alcuni
dettagli sparsi:
==========
(da Enrico:) «Tutto dipende da che punto lo guardi…»
Questo non si chiama "elasticità di vedute"; questo si
chiama FATALISMO.
Infatti se "guardiamo dal punto di vista" - ad esempio -
della MAFIA, persino il far saltare in aria Falcone diviene
una azione sacrosanta e giustificabile.
Allora lasciamo perdere la filosofia spicciola fine a se
stessa, e ragioniamo basandoci solo sui presupposti
VERIFICATI - e non su quelli meramente ipotetici.
==========
(da Enrico:) «Se io devo considerare valido il senso che
giudica con favore la posizione omosessuale in un ambito,
dovrò anche considerare validamente la posizione di chi ne
fornisce motivazioni contrarie secondo il proprio processo
razionale, ma andremo sicuramente a scontrarci sulla
qualità dell’etica di fondo attraverso la quale passa il
ragionamento del nostro interlocutore»
(?...) Perchè tirare in ballo la "etica"?
"Omosessualità" è una figura retorica neutrale, e come
tale al di fuori di ogni possibile giudizio "etico" di
giusto o sbagliato, bello o brutto, buono o cattivo...
Sarebbe come dare un giudizio "etico" sulla pioggia, sui
vulcani o sull'esistenza delle zanzare. Semplicemente
insensato (tranne per gli stolti e gli ignoranti, obv...)
Al limite, possono essere "giudicate" le AZIONI di una
persona che - fra le varie altre cose - è ANCHE
"omosessuale"...ma non certo SOLO per il fatto di essere
"omosessuale". Sic et simpliciter.
==========
(da Enrico:) «Se si giudicasse anomalia il fatto d’esser
omosessuali per la modalità fisica del rapportarsi
reciprocamente, si può percepire come anomala anche una
qualsiasi alternativa alla naturale soluzione procreativa
che scelga approcci diversi con l’altro sesso…»
Secondo quale logica?
Al limite, possiamo dire che sia "naturale" che si decida di
fare sesso se si intende procreare...ma in tal caso la
procreazione è un EFFETTO del fare sesso, mentre invece il
fare sesso in sè prescinde dalla mera volontà procreativa
(tant'è che persino i conigli non si accoppiano solo per
mettere al mondo coniglietti...)
==========
(da Enrico:) «Le opzioni di “normalità ed anormalità”
e la “modalità del rapportarsi” sono legate a
concezioni dipendenti da un'etica…»
Le opzioni di "normalità ed anormalità" forse...ma quelle
di "modalità del rapportarsi" no, proprio per niente.
Infatti le "modalità del rapportarsi" esistevano sin da
prima che l’Uomo iniziasse a chiedersi "chi sono, dove
vado, perché esisto"...quindi PRIMA della nascita della
cosiddetta "etica".
Che poi col tempo abbia iniziato ad assoggettare le
"modalità del rapportarsi" a dei canoni "etici" (e molto
spesso in modo perlomeno ARBITRARIO), è un altro
discorso.
==========
(da Enrico:) «Cosa c’è alla base della pulsione alla
ricerca della corporalità di un altro individuo?»
Qualsiasi cosa. Dal fascino di uno sguardo, all’odore di
un'ascella; da una particolare postura mentre si cambia la
gomma dell'auto, ad una frase buttata lì in modo del tutto
casuale...
Biochimica, intelletto, emozioni, fisicità...È un'alchimia
irregolamentata - e di fatto IRREGOLAMENTABILE.
Il tentativo di irrigidirla entro dei parametri
etico-culturali mi sembra una volgare banalizzazione della
Sessualità.
Alla faccia del Relativismo Etico.
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enrico falcinelli 15 maggio 2010 1:48
Gentile Sergio,
una canzone di Jarabe DePalo, intitolata “Depende”, dice
proprio queste parole: “…tutto dipende da che punto lo
guardi”.
Così accade che ci appare logica ogni considerazione quando
illuminata da alcuni presupposti, tanto che magari non ci
viene da pensare al fatto se siano i presupposti a non esser
quelli giusti.
Il problema attuale della nostra modernità, piuttosto, è
la mancanza di punti di riferimento nei confronti del reale,
ovvero, è facile imbattersi in infinite osservazioni –
tra l’altro paradossalmente tutte giuste e ragionevoli
benché contrarie fra loro – proprio per il nostro
problema di fondo che non riguarda, a mio modo di vedere ed
esperienza di vita, le nostre concezioni elaborate secondo
qualche etica (di modo che siamo li a giudicare e
recriminarci l’un l’altro il tipo di concezioni che
abbiamo) ma la qualità di quanto sia all’origine di
quell’etica e, quindi di quella cultura e di quella morale
che fornisce il sostrato sul quale noi formuliamo quelle
concezioni.
Infatti, riguardo l’argomento, è giusto che non si possa
generalizzare sul fatto di “normalità” di un qualcosa,
non perché la “normalità” non esista, ma quand’anche
la anormalità eventuale sia reale rispetto alla
consuetudine degli eventi naturali, non è scritto da
nessuna parte che tale anormalità si debba avere in
abominio in quanto tale: la anormalità o la normalità non
può essere quindi l’elemento di giudizio di un fatto.
La posizione relativista, al riguardo, fa sì che ogni
realtà comunque interpretata possa dettare una giusta
soluzione in proposito, per cui, questa relatività delle
radici etiche diverse in ogni società ed individuo in tutto
il mondo, fornisce assurdamente soluzioni tutte valide al
riguardo del tema dibattuto. Infatti, se io devo considerare
valido il senso che giudica con favore la posizione
omosessuale in un ambito, dovrò anche considerare
validamente la posizione di chi ne fornisce motivazioni
contrarie secondo il proprio processo razionale ma andremo
sicuramente a scontrarci sulla qualità dell’etica di
fondo attraverso la quale passa il ragionamento del nostro
interlocutore.
Come lei giustamente osserva, se si giudicasse anomalia il
fatto d’esser omosessuali per la modalità fisica del
rapportarsi reciprocamente, si può percepire come anomala
anche una qualsiasi alternativa alla naturale soluzione
procreativa che scelga approcci diversi con l’altro sesso,
che non sia quello secondo la naturale soluzioni di cui
sopra.
La verità allora dev’essere cercata altrove, perché non
può essere, a questo punto, nella modalità del
rapportarsi.
Se considero che fin’ora le opzioni di “normalità ed
anormalità” e la “modalità del rapportarsi” sono
legate a concezioni dipendenti da un etica, significa che
dovrò andare ancora più indietro per cercare la radice
della soluzione al giudizio sull’argomento; questo
significa che fino ad ora non ho considerato nulla di quanto
possa fornire un punto di riferimento, perché l’etica,
pur fondandosi su una morale comune, varia tuttavia da
cultura a cultura ed è, perciò, relativa.
Per un prossimo passo, perciò mi troverò a pormi una
domanda: cosa c’è alla base della pulsione alla ricerca
della corporalità di un'altro individuo?
Per ora, chiedo scusa, ma chiudo qui, perché l’argomento
è lungo. Se riesco, tornerò, pur avendo pochissimo tempo e
lo faccio con piacere, perché al di là delle ragioni o dei
torti (non siamo noi, ringraziando Iddio, a determinare la
realtà ma è il reale che ci determina, seppur spesso a
nostra insaputa) quel che conta è la ricerca della verità,
anche solo come tentativo nel volerlo fare.
Saluti sinceri.
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IVAN. 13 maggio 2010 0:28
.
(Riprendo un paio di spunti di Sergio:)
- «La natura non commette sbagli; la natura agisce secondo
i propri codici i cui effetti noi definiamo "normali"
perché maggioritari ed "errori" o "anormali" perché
minoritari.»
Partiamo da qui (...anche se mi è difficile considerare
Gasparri come un semplice "effetto minoritario degli
infallibili codici naturali")
==========
- «Di tutti i comportamenti umani, quello sessuale è il
meno “naturale”.»
Vero. Paradossalmente, una vera Educazione Sessuale dovrebbe
occuparsi di "dis-educare" i nostri condizionamenti
culturali in materia di sesso.
Va però detto che arrivare a vivere la sessualità con
naturalezza attraverso lo sgretolamento dei comportamenti
canonizzati, NON è la stessa cosa di viverla come se questi
comportamenti non fossero mai stati assorbiti.
==========
- «Non è un caso che tutti i sistemi politici assolutisti
e totalitari sono molto sessuofobici.»
Non è un caso, infatti. Soggiogare la cultura sessuale è
uno dei cardini del Controllo di massa.
Uno può fare a meno - per esempio - dell'auto o della TV,
quindi questi due non sono strumenti di ricatto o di
minaccia. Ma non può fare a meno del sesso, poiché è una
dote INNATA. Se soggioghi una persona tramite qualcosa da
cui non può affrancarsi, dopo puoi rigirartela su un dito
come ti pare.
Il bello è che si può ricavare persino l'assunto A
RITROSO, e cioè determinare quali siano i regimi
assolutisti e totalitari in base ai loro dogmi di
repressione sessuale (da questo punto di vista, l'Iran gli
fa una sega, alla Chiesa Cattolica...)
==========
- «In tanti Stati l’omosessualità è reato e può
condurre persino alla pena di morte.»
Come sopra. Il Controllo di massa fa sempre leva su un'unica
reazione: la PAURA.
Essere puniti con una multa o con la fucilazione è
relativo; l'importante è far associare l'istinto sessuale
ad una sensazione di "pericolo".
==========
- «Il Compendio al Catechismo della Chiesa Cattolica ci
spiega che le autorità civili “...devono contribuire a
creare un ambiente favorevole alla Castità, anche
impedendo, con leggi adeguate, la diffusione di talune gravi
offese alla Castità, quali l'adulterio, la masturbazione,
la fornicazione, la pornografia, la prostituzione, lo
stupro, gli atti omosessuali.”»
Ingerenza di reciproco interesse: se non ti fai soggiogare
da noi prelati, ti facciamo soggiogare dallo Stato.
In entrambi i casi si tratta di pressioni artificiose per
instillare Paura (leggi: "Controllo") nel vivere in modo
spontaneo un istinto naturale.
==========
- «...La stessa Chiesa che, per molti decenni, non ha
collaborato con le autorità civili per punire i reati
sessuali commessi da sacerdoti pedofili.»
Alla fine, la cosa grave non è che ci siano dei pedofili
fra i preti (la cui percentuale di pedofili è la stessa che
c'è fra gli idraulici o i muratori), bensì che le alte
gerarchie ecclesiastiche stabiliscano deliberatamente di
fare QUADRATO attorno ai colpevoli.
Atteggiamento doppiamente ipocrita, dato che nessuna
corporazione di idraulici o di muratori si è mai proclamata
anche portavoce della Morale sul pianeta.
(Sbaglierò, ma non mi pare che "CRIMEN SOLLICITATIONIS" sia
un capitolo della Bibbia...)
==========
- «Se qui non salta fuori qualche bradipa...siamo
fottuti!»
Mah, che dire...Sembra proprio che il Bradipo da Forum sia
destinato a rigenerarsi solo da se stesso, come la Fenice
(alla faccia de «La natura non commette sbagli»...)
.
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sergio2 5 maggio 2010 1:05
Cazzo, cazzo, cazzo…
Ivan mi ha preso in castagna.
Una volta per tutte, Ivan, io sono bradipo ma se qui non
salta fuori qualche bradipa… siamo fottuti!
I bradipini non posso farli da solo!
Vabbè, cominciamo a rivedere alcuni aspetti del
problema.
Uno dei temi più diffusi e discussi è: capisco chi nasce
omosessuale, ma quelli che fanno le checche…
cioè puntini puntini è chiaro come prosegue la frase? No?!
Allora cambiate discussione
“Chi nasce omosessuale…” ovvero trattare
l’omosessualità come un dato oggettivo materiale e
biologico, come nascere con quattro dita per mano.
Non è così.
La sessualità, in tutte le sue forme espressive, è il
risultato di una complessa miscela ormonale, biologica,
fisiologica, psichica e culturale.
Quest’ultimo aspetto, quello culturale, è rilevante.
Include non solo il contesto familiare, l’educazione e
tutti i condizionamenti che da essa derivano, ma anche
quello scolastico e sociale in genere.
Pensate come il dato sessuale anatomico influenza e
indirizza immediatamente le scelte educative.
La natura non commette sbagli; la natura agisce, senza
volontà e premeditazione, secondo i propri codici i cui
effetti noi definiamo normali perché maggioritari ed errori
o anormali perché minoritari.
Di tutti i comportamenti umani, quello sessuale è il meno
“naturale” nel senso che nel corso dei millenni la
sessualità è stata caricata di molti significati
culturali, politici, religiosi…
Se la sessualità fosse "naturale" (nel senso di vissuta con
naturalezza), non esisterebbe il senso del pudore
(sconosciuto in ogni altro animale) e un pene eretto non
farebbe più scandalo di un uomo che sorbisce un gelato: si
tratta, infatti, di due atteggiamenti naturali che hanno la
stessa dignità.
Fare sesso in un luogo pubblico non sarebbe un reato; il
nudo non sarebbe osceno; chiedere a una ragazza se desidera
fare sesso non sarebbe il modo migliore per prendersi una
sberla o una denuncia per molestie sessuali…
La distinzione tra natura e scelta personale è quindi
artificiosa e improduttiva se vogliamo occuparci di
sessualità.
Il dato culturale è la molla più potente di ogni
comportamento sessuale.
Rischiando il paradosso, affermerei che con il sesso si
realizza la dimensione intellettuale individuale.
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IVAN. 4 maggio 2010 23:18
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"L'ARITMETICA? ROBA DA FINOCCHI!"
*****
(da Sergio:)
«...ho preferito ricordare l'unico principio che a mio
avviso dovrebbe regolare i fatti di sesso: il rispetto
dell’altrui volontà individuale.»
_________________________
...e allora, Sergio, si sarebbe dovuto aprire & chiudere il
thread enunciando questo solo principio. Punto, fine, &
saluti.
Ma sai benissimo che i pregiudizi e le meschinità nella
cultura popolare ESISTONO, e non si chetano semplicemente
dicendo: «I pregiudizi non dovrebbero esistere, punto.»
Quello del "rispetto dell'altrui volontà individuale" è un
PUNTO D'ARRIVO per la discussione, e non un elemento della
discussione stessa.
Chi già "rispetta l'altrui volontà individuale" non ha
alcun bisogno di essere "convinto" da confronti e
argomentazioni a sostegno;
i confronti e le argomentazioni servono, appunto, per
invitare alla riflessione coloro che su questo "rispetto
dell'altrui volontà individuale" hanno delle vedute
perlomeno...contraddittorie.
E se non cominciamo col definire una COMUNE terminologia,
entrambe le parti finiscono inevitabilmente col parlarsi
addosso.
Ho già accennato a come le accezioni comuni di
"Eterosessualità" e "Omosessualità" siano alquanto
aleatorie e indeterminate;
questo dovrebbe già suggerire anche al più invasato
omofobo una certa CAUTELA prima di usare nuovamente a mo' di
insulto termini come "culattone", "frocio", "finocchio" &
C.
Viceversa...Ti voglio vedere a parlare direttamente di
"rispetto dell'altrui volontà individuale" con questi
individui: è come parlare di Algebra a uno che non ha
ancora compreso l'Aritmetica.
Chiaro perché mi poponevo di partire dalla "Aritmetica"?
(Se no, la buttiamo sulle posizioni del Kamasutra, e tutto
finisce in gloria lo stesso...)
.
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sergio2 4 maggio 2010 13:27
Questa volta concordo con Lucilla, a proposito di
chiocciola...
Ivan, avevo compreso il tuo riferimento ai "parametri",
ormai un po' ti conosco...
Ma in fatto di sesso, quando si inizia a discutere di
parametri, si rischia di scadere nella parametrizzazione,
misurazione, catalogazione... e poi si parla di standard,
normalità... e allora ho preferito ricordare l'unico
principio che a mio avviso dovrebbe regolare i fatti di
sesso:
il rispetto dell’altrui volontà individuale.
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lucillafiaccola1796 3 maggio 2010 18:22
In fatto di sesso la perfezione è la "Chiocciola"
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IVAN. 3 maggio 2010 15:28
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Uhm...Sergio, forse nella chiosa non sono stato
limpidissimo...
"Parametri" era lì inteso nel senso di parametri di
definizione dei termini "Eterosessualità",
"Omosessualità", "Devianza" & C.
Niente riferimenti a ipotetici "parametri" di valutazione
sociale, insomma (se parlassimo di quelli, concorderei col
tuo intervento).
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sergio2 2 maggio 2010 23:52
Definire dei parametri?
Non ne vedo la necessità.
Che cosa serve oltre ad affermare il rispetto dell’altrui
volontà individuale?
Nessuno ha il diritto di imporre ad altri la partecipazione
attiva o passiva ad atti sessuali.
Fuori da questo semplice concetto, tutto mi sembra
masturbazione cerebrale di nessuna rilevanza etica e dal
nefasto valore socio-culturale.
Il comportamento sessuale dell’animale uomo, di sesso
maschile e femminile, è tra tutti i comportamenti possibili
quello meno naturale e condizionato da convenzioni sociali,
cultura, educazione, religione, leggi, ideologie…
Non è un caso che tutti i sistemi politici assolutisti e
totalitari (quindi anche il sistema sociale fondato sulle
leggi di Sacra Romana Chiesa) sono (stati) molto
sessuofobici.
In tanti Stati ancora oggi l’omosessualità è reato e
può condurre persino alla pena di morte…
Anche il Vaticano si è espresso contro la proposta francese
di depenalizzazione universale dell’omosessualità.
Comportamento di grande coerenza morale che pone la Chiesa
cattolica a molte spanne di altezza da qualsiasi comune
peccatore.
Infatti, qual è il compito delle autorità civili nei
confronti della castità?
Il Compendio al Catechismo della Chiesa Cattolica ci spiega
che le autorità civili
“ …devono contribuire a creare un ambiente favorevole
alla castità, anche impedendo, con leggi adeguate, la
diffusione di talune delle suddette gravi offese alla
castità, per proteggere soprattutto i minori e i più
deboli”.
E quali sono le gravi offese alla castità?
“Sono l'adulterio, la masturbazione, la fornicazione, la
pornografia, la prostituzione, lo stupro, gli atti
omosessuali. Questi peccati sono espressione del vizio della
lussuria. Commessi su minori, tali atti sono un attentato
ancora più grave contro la loro integrità fisica e
morale”.
Appare incredibile, eppure si tratta sempre della stessa
Chiesa che, per volontà di molte sue alte autorità
ecclesiastiche, per molti decenni non ha collaborato con le
autorità civili per punire i reati sessuali commessi da
sacerdoti, che per lungo tempo ha protetto sacerdoti
pedofili, che adesso… ci dicono essere in gran parte
omosessuali…
Che parametri vogliamo cercare?
Vedi dove porta l’aver cercato “parametri”?
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IVAN. 30 aprile 2010 1:31
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UOMOSESSUALITÀ
*****
Ullallà, Sergio...Va be' che ti avevo chiesto di portare
una ventata di "Sesso, droga & rock'n'roll"...ma non credevo
che mi prendessi così alla lettera!
Discussione cazzuta (in tutti i sensi), ai bei tempi mi era
sfuggita.
Poco male, ci metto i miei 2 cents adesso.
Premetto che finora ho letto solo il topic, quindi parto
facendo una panoramica generale sui termini della
questione.
Il nostro inquadrare le definizioni di "Omosessualità " ed
"Eterosessualità" si basa su uno STANDARD molto
semplificato, che non tiene conto né di tutte le possibili
sfumature intermedie tra i due termini ("BISEX", per dirne
una su tutte), nè dell'elasticità delle circostanze in cui
è oggettivamente IMPOSSIBILE applicare una definizione
piuttosto che l'altra.
(Per esempio:)
Supponiamo che un maschio considerato a tutti gli effetti
"eterosessuale" si trovi in una stanza buia, e venga
stimolato oralmente da una persona il cui sesso è a lui
ignoto.
In questo caso il Piacere sessuale è determinato dal mero
atto fisiologico in sé (la fellatio), indipendentemente dal
sesso della persona che lo procura, ed indipendentemente
anche dai gusti sessuali del maschio che lo riceve.
In quale categoria manichea, dunque, dovrebbe venire
inquadrato l'orientamento sessuale del maschio sopra
descritto? (Sfido chiunque!...)
Allora ammettiamo che "Eterosessuale" & "Omosessuale" sono
soltanto definizioni di comodo, generiche ed indeterminate,
che possono dare "un'idea a grandi linee" di una questione,
ma che sono assolutamente INADEGUATE ai fini di stabilire
prese di posizione sia sul piano ETICO che su quello
GIURIDICO.
Stante questa premessa, chiedersi se l'Omosessualità sia
una "devianza" oppure no, è come chiedersi se Biancaneve
fosse milanista: mancano del tutto i parametri di base della
questione.
Vogliamo dunque provare a definire dei parametri più
appropriati?...
.
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lucillafiaccola1796 23 aprile 2010 17:29
Notato che i pretofili preferiscono i maskietti?
Le femminucce je fanno troppa paura anche per
pedofilarsele....
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ginet 23 aprile 2010 12:28
l'omosessualità è devianza? Non credo. Per mè un
orientamento sessuale di una persona che liberamente sceglie
e lo pratica. se vogliamo soffermarci alla parola devianza ,
la vera devianza è quella della _Chiesa cattolica e di
tutti quei porci di preti pedofili che hanno ingannato la
buona fede di poveri fanciulli/e facendo contro la loro
volontà le cose più ignobili che un eseere umano possa
concepire, salvo poi (forse) andarsi a confessare e con
questa ignobile scusa mettere a posto (secondo loro) la loro
coscienza, ipocriti, imbroglioni di gente credulona e
ignorante ah se potessero tutti sti cattolici egoisti andare
a zappare la terra chissà che natura rigogliosa avremmo
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sergio2 23 aprile 2010 0:48
Ero sul punto di riprendermi dalla notizia che la Chiesa
cattolica è vittima di un complotto sionista, quando fui
sopraffatto da un’altra notizia: è dimostrata la
relazione tra omosessualità e pedofilia.
A esprimere tale concetto non era un homo sapiens acefalus o
un ricottaro analfabeta ma il cardinale Bertone, segretario
di Stato Vaticano.
Recentemente, era stato un suo collega, il cardinale di
Vienna, a ipotizzare che a favorire la diffusione della
pedofilia tra i sacerdoti potesse contribuire l’obbligo
del celibato.
Ipotesi definita “stupidaggine” dal vescovo di
Ratisbona.
Mentre riflettevo su queste e altre eminenti dichiarazioni,
ecco giungere una precisazione tranquillizzante dal
portavoce della Santa Sede: il cardinale Bertone si riferiva
esclusivamente a dati numerici interni alla Chiesa.
Vale a dire, Bertone faceva riferimento alla circostanza che
sarebbe omosessuale il 60% dei sacerdoti responsabili di
abusi sessuali su minori.
Evviva, finalmente un po’ di luce dopo tante allucinate
dichiarazioni.
Pensandoci bene, però, la pezza è peggiore del buco!
Che cosa significa questa precisazione?
Che cosa dovrebbe dimostrare?
Se il 60% dei preti pedofili ha tendenze omosessuali, il
restante 40% va ripartito tra eterosessuali e bisessuali,
mentre vanno esclusi i “monosessuali”, categoria cui
dovrebbero appartenere i membri del clero.
Ovvia conclusione che suscita qualche domanda.
La frequenza dell’omosessualità tra i preti pedofili
rispecchia la percentuale di omosessualità all’interno
dell’intero clero?
Sono disponibili dati sulle preferenze sessuali
dell’intero clero?
Domande che sorgono dalla considerazione che le percentuali
rilevate all’interno del clero non sono coerenti con
quelle riscontrate nella società civile e non sono
confermate, che io sappia, da nessuna ricerca scientifica.
Infatti, nella società civile una quota nettamente
maggioritaria di pedofili ha comportamenti eterosessuali con
partner consenzienti e no (il pedofilo non ha attività
sessuale esclusivamente con bambini); alcuni di questi
eterosessuali si comportano da bisessuali quando abusano di
bambini (in questi casi non fanno differenza tra maschietti
e femminucce). Questo è il quadro prevalente nella società
civile.
Ci sarebbe, quindi, tra i sacerdoti pedofili una
statisticamente anomala diffusione dell’omosessualità
rispetto alla società laica.
Va tenuto presente che in entrambi i casi, laici e clero, il
riferimento è a dati su campioni omogenei: i pedofili
“emersi”.
Tra i due gruppi sociali, laici e preti, è però differente
l’assortimento sessuale del “materiale umano”
disponibile.
Nelle situazioni sinora emerse in ambito ecclesiastico è
nettamente prevalente per i “predatori” la “fauna”
maschile o in ogni caso di un solo sesso.
La maggiore frequenza dell’omosessualità tra i preti
pedofili potrebbe essere il prodotto di questa differenza
originaria.
Diversamente, potrebbe significare
o che il numero di sacerdoti omosessuali è molto alto
(più di quanto l’omosessualità sia diffusa nella
società civile) e solo alcuni di questi sono pedofili,
o che le perversioni sessuali criminali sono più diffuse
tra il clero di quanto lo siano nella società laica.
Ergo,
o tra il clero è nettamente prevalente l’omosessualità
o prevalgono, tra i disobbedienti alla monosessualità, le
forme patologiche e criminali di sessualità
o i preti omosessuali sono maggiormente propensi a
commettere gravi delitti penali.
Se riteniamo che tra il clero sia sostanzialmente rispettato
il voto di castità, allora dovremmo concludere che quando
questo voto è violato c’è una maggiore diffusione di
“devianze sessuali”, secondo la definizione della
Chiesa, e tra questi “devianti” una maggiore diffusione
di comportamenti delittuosi sul piano penale.
Insomma, Bertone ha pronunciato delle eminenti cazzate e il
portavoce della Santa Sede gareggia con lui nel tentativo di
superare l’eminente record appena stabilito.
Lo sproloquio diffuso tra le autorità ecclesiastiche mi
ricorda il disinvolto sculettamento di tante procaci
fanciulle.
Poche differenze tra queste diverse modalità espressive.
Vien proprio voglia di dire:
“Mejo taser e pasar per mona che verzer boca e cavar ogni
dubio!”
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per sergio 21 dicembre 2007 0:00
anzichè ragionare tanto sul sesso, perchè non provi a
farne un po'? (omosessuale, eterosessuale....scegli tu,
ma fanne perchè direi che ne hai bisogno!)
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Sergio 21 dicembre 2007 0:00
Caro Domenico, ritengo sia talvolta necessario
sdrammatizzare la virulenza di certe posizioni senza
rinunciare a evidenziare le contraddizioni di chi con
disinvoltura tira in ballo la natura, la naturalità e la
naturalezza in tema di sesso e sessualità.
Recentemente, l’arcivescovo Elio Sgreccia, presidente
della Pontificia accademia per la vita, ha affermato che
“chi ha particolari tendenze sessuali, come gli
omosessuali, non va discriminato, ma aiutato con interventi
di tipo psicologico e con terapie adeguate”. Questo
avveniva e avviene, per esempio, in determinate realtà
totalitarie dove gli omosessuali erano\sono internati in
campi di rieducazione. Voglio sperare che
l’arcivescovo Sgreccia non auspichi questo tipo di
provvedimento per gli omosessuali. Voglio sperare che
l’arcivescovo Sgreccia non pensi alla necessità di
prevedere “trattamenti terapeutici coatti”. In ogni
caso, non si comprende da quale considerazione clinica e
medica, l’arcivescovo derivi le sue conclusioni. Nessuna
delle diverse teorie eziologiche è riuscita, con
attendibilità scientifica, a spiegare le cause
dell’omosessualità in modo da poter escludere le altre
teorie. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità,
l’omosessualità è “una variante naturale del
comportamento umano” (e non si esprime sulle cause di
questa variabilità). Secondo una delle tante teorie,
l’uomo dovrebbe per natura essere bisessuale. La
posizione dell’arcivescovo Sgreccia rispecchia una delle
tante posizioni da tempo dibattute dagli esperti, ma non è
una posizione più dignitosa, veritiera o attendibile delle
altre. Ciascuno è libero di dare credito alla teoria che
più lo convince, ma non può presentare la propria opinione
come la “verità”. E’ un'opinione tra tante e non
può essere l’abito che indossa o il pulpito da cui
s’esprime a dare autorevolezza a quel che sostiene. Quando
si parla di questioni che riguardano direttamente la vita di
milioni di persone è preferibile e auspicabile un
atteggiamento prudente che almeno dia conto della
complessità interpretativa di un comportamento, di una
scelta di vita. Bella pretesa quella di considerare
innaturale l’omosessualità solo perché “biologicamente
sterile”, come se la sessualità avesse l’unica funzione
di procreare. Ma, quanti sono quelli che fanno sesso
esclusivamente con finalità procreative? L’uomo non
può essere ridotto a pura essenza animale perché ha un
quid che lo rende unico in tutto il regno animale. E la
storia della civiltà umana, la cultura che l’uomo ha
espresso, spesso cultura segnata profondamente dalla
sessuofobia, ha trasformato, stravolto e caricato di
significati la sessualità, rendendola spesso l’esperienza
meno naturale e spontanea della vita umana. Seguendo
l’evocazione della “natura”, accarezzarsi
pubblicamente il pene o la vagina non dovrebbe essere
considerato più disdicevole di accarezzarsi un orecchio,
sono pur sempre parti della nostra naturale fisicità. Il
nudo, anche in pubblico, non dovrebbe essere considerato
offensivo, se parliamo di natura e naturalità. La
rappresentazione dell’atto sessuale, anche quello
eterosessuale, procreativo, misurato e calibrato, è di
norma considerata pornografia o soggetta a censura: quale
altro aspetto “naturale” della vita riceve lo stesso
trattamento? Quando sento o leggo
sull’omosessualità certe affermazioni categoriche e
definitive, assolute e pretesamente risolutive mi chiedo
dove sia il confine tra etica e comicità, tra religione e
turpiloquio, tra intelligenza e stupidità, tra etica e
volgarità, tra spiritualità e immoralità, tra
responsabilità e irresponsabilità, tra scienza e
arroganza, tra cultura e ignoranza. Sarei portato a
inserire molte delle cose che si affermano
sull’omosessualità nella categoria rappresentata dal
secondo termine di ogni binomio.
|
Domenico 14 dicembre 2007 0:00
Ciao sergio, mi hanno segnalato questa discussione su un
altro forum e per curiosità sono venuto (espressione
equivoca in questo contesto?) a dare un'occhiata.
Quel che scrivi è in effetti illuminante, molto
spassoso il tuo intervento del 21 maggio. Mi è piaciuto
anche quello di Catechista del 16 maggio. Semplice, concreto
ed efficace: stranamente senza repliche. Ho fatto
fatica a trovare questa discussione, peccato non esista un
motore di ricerca per le discussioni. Sfogliandole per
arrivare a questa ho trovato molti interventi interessanti.
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NESSUNO 24 maggio 2007 0:00
Catechista capisco la tua logica, ma io penso che sia
importante anche sottolineare queste contraddizioni in
un'organizzazione che si pone al di sopra
dell'umanità e pretende di possedere la verità
assoluta.
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