Commenti
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francescomangascia 26 novembre 2012 20:16
underground, una sola domanda ma dove hai letto che Arrigoni
è stato ucciso degli israeliani? spero non sia una reente
ri- edizione dei svi di sion? le altre domande me le
risparmio, le la lascio a IVAN, uno statista,
sull'antisemitismo, possiede poi una propria cultura su
Marx, che mette davvero paura...'na cima..
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underground 26 novembre 2012 18:49
Un altra cosa. Spero che non tutti gli israeliani siano
rappresentati da loro esercito...
Avete per caso letto Vittime di Benny Morris e La Catedrale
del mare e La mano di Fatima di Ildefonso Falcones?
Illuminanti.
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underground 26 novembre 2012 18:31
Ciao.
Il Trota spero sia andato a fare qualcosaltro da qualche
altra parte per sempre...pero' peccato: quanto ci faceva
rifere.
Torniamo a noi: quoto al 100% il tuo mettere motivi
religiosi fra virgolette.
Mi ero spiegato male: sono i ministri della religione che
"ci marciano" su queste cose...oltre a quelli che ne
traggono profitti economici.
Io sono agnostico ed ho frequentato dalla prima elementare
fino al quarto scientifico un istituto retto dai
Gesuiti...il quinto l'ho fatto in una scuola pubblica. Li'
mi sono finalmente reso conto quanto potevo essere
"inquadrato" su una certa logica che parte da preconcetti
assolutistici...o me o l'altoforno eterno...No. Ci sono modi
alternativi di vita che non offendono e che sicuramente,
personalissima opinione, una persona illuminata ed
onniscente come dio, potra' capire.
Detto questo: le radici dell'odio fra arabi e israelani ha
radici millenarie e, sempre modestissima opinione, e'
inutile chiedere chi ha iniziato...bisognerebbe convincere
tutti e due a finire, adesso. Ho visto sul web foto orribili
di cadaveri di ex abitanti (in quanto morti) della striscia
di Gaza con ferite impressionanti, tutte nere...da uno
studio sui deceduti dell'azione piombo fuso, e' risultato
che l'esercito israeliano usa armi non
convenzionali...oltretutto non rispetta le regole di
ingaggio...ma dall'atra parte sparano i qassam, razzi non
altrettanto sofisticati
(http://it.wikipedia.org/wiki/Qassam) ma sicuramente letali.
Solo che volevo ricordare una cosa importante: la fazione di
hamas non rappresenta tutti i palestinesi. Giusto per
mettere i punti sulle i allora dico (ma e' una domanda senza
risposta da molto tempo), ma perche' non si fa una bella
spedizione onu o qualcosa di simile, per accertare la
verita' che viene sempre distorta? Perche una persona come
Arrigoni e' stata uccisa dagli israeliani? Perche' sia Hamas
che Israele prendono sovvenzioni americane (Stati Uniti)?
Addsposizione per eventuali risposte...Pace e bene a tutti.
Aloha.
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IVAN. 26 novembre 2012 16:46
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LA FARSA DELLE GUERRE “RELIGIOSE”
*****
Ciao, Underground, come sta il Trota? Non se ne sente più
parlare (che sia tornato in Albania a completare gli studi?
Boh...)
Ma torniamo a nobis.
Hai scritto:
• «Una cosa che condivido del pensiero di Marx e' la
frase: "La religione è l'oppio dei popoli".»
Dipende. Bisognerebbe sapere se l'amico Karl sapesse cosa
sono le “religioni” (ne dubito), o l'“oppio” (ne
dubito ancor di più) o i “popoli” (son quasi certo di
no).
Se vogliamo restare obiettivi ed imparziali nelle nostre
analisi, dobbiamo partire dal presupposto che ogni
religione, o ideologia politica, o corrente di pensiero, è
di per sè NEUTRALE; a fare la differenza sono le PERSONE
che portano avanti questi movimenti.
Prendi ad esempio il Cristianesimo: se ne analizzi i meri
concetti fondanti, può essere - potenzialmente - una
dottrina positiva.
Ma è sufficiente che di questa dottrina se ne impossessino
le PERSONE SBAGLIATE per trasformarla in una macchina da
oppressione. Lo abbiamo visto molte volte nel corso della
Storia: le crociate, l'Inquisizione, la vendita delle
indulgenze, il benestare al commercio degli schiavi, la
neutralità di fronte alle persecuzioni razziali
nazifasciste...(e stendiamo un velo pietoso sul pastore
tedesco che attualmente ricopre la carica di
“rappresentante-di-dio-in-terra”).
Quindi facciamo attenzione quando parliamo, genericamente,
di “religioni”; il nostro riferimento dovrebbero sempre
essere le PERSONE che di queste religioni si proclamano
portavoci (molto spesso, in modo del tutto arbitrario e
pretestuoso).
Premesso ciò, Underground, ti chiedo: a te risulta che sia
mai scoppiata una guerra per motivi “religiosi”?
A me no. Non come motivo REALE, intendo.
Certo; spesso la “religione” è usata come motivazione
DI FACCIATA, ma è chiaro che si tratta solo di un PRETESTO
di comodo per mascherare i reali interessi di quei (pochi)
sciacalli che hanno da guadagnarci nello scatenare un
conflitto tra fazioni.
Quindi, anche nel caso del conflitto Israele-Palestina, chi
parla di motivi “religiosi” o è in MALAFEDE o è
irrecuperabilmente OTTUSO (una delle due cose; non ci si
scappa).
Nel caso specifico, l'appellarsi ad un fantomatica
“volontà divina” per stabilire la legittima proprietà
di un determinato territorio suona quantomeno RIDICOLO (è
un “casus belli” valido quanto “Io ho la clava più
grossa, quindi tu sloggi da questa caverna!”)
La verità è che, allo stato attuale della situazione,
nessuna delle due parti ricorda COME e PERCHÈ è iniziato
il conflitto.
E secondo me, a questo punto giunti, non gliene importa più
niente a nessuno dei due contendenti[*]: infatti ormai
ognuno si è legato al dito un torto o un lutto da
vendicare, per cui anche se si giungesse ad un ipotetico
accordo diplomatico sui motivi INIZIALI della guerra, il
conflitto proseguirebbe COMUNQUE. Questo è poco ma
sicuro.
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[*] Precisazione d'obbligo:
Quando affermo: “Ormai di ricordare i motivi iniziali
della guerra non gliene importa più niente a nessuno dei
due contendenti”, mi riferisco specificatamente ai VERTICI
POLITICI sia di Hamas che di Israele; il popolo di ENTRAMBE
le fazioni è sempre da discernere dalle scellerate
decisioni prese dai loro (altrettanto scellerati) capi
politici.
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underground 25 novembre 2012 23:48
Una cosa, forse l'unica, che condivido del pensiero di Marx
e' la frase: "La religione e' l'oppio dei popoli".
Disintossicatevi con questo video.
http://www.youtube.com/watch?v=UIFd6KMlwXQ&feature=relmfu.
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francesco9244 25 novembre 2012 13:59
LEGGENDA O VERITA'?
la mia memoria storica, va oltre, ai tempi di Abramo quando
da Ur in Mesopotamia venne chiamato in Gerusalemme.
dal racconto biblico, Abramo non aveva potuto avere figli
dalla propria moglie Sara e a questo venne ovviato
attraverso il ventre di Agar una schiava di Sara, che gli
generò il primogenito Ismaele; in seguito Sara, ormai
vecchia, rimase inaspettatamente in cinta e generò
Israele.
nel corso del lungo viaggio da Ur verso Gerusalemme, Sara
convinse Abramo a sopprimere la sua schiava con il figlio,
affinchè la primogenitura passasse al suo Israele, unico
erede di Abramo.
ma Abramo da 'buon' sacerdote dell'Altissimo, ordinò ad un
suo servo di abbandonare in un luogo deserto a morte certa
madre e figlio, così non si sarebbe macchiato del proprio
sangue!
ma casualmentei due vennero soccorsi dal passaggio di una
carovana, e Agar che era ormai prossima alla fine, lanciò
una maledizione contro Abramo, che ci fosse eterna
inimicizia fra i discendenti di suo figlio Ismaele e quelli
di Israele
gli ismaeliti, il popolo d'Ismaele, sono gli attuali arabi,
mentre i figli d'Israele sono gli ebrei!
gli antichi pensavano che la disperazione di una madre
commuovesse gli stessi dei e accogliessero la sua
maledizione rendendola imperitura!
a tutt'oggi arabi ed ebrei, gli ismaeliti ed gli israeliti,
si portano un odio totale, di distruzione reciproca, che
appare ben significativo!
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francescomangascia 25 novembre 2012 7:22
IVAN prima di parlare dei problemi ke riguardano il
medioriente ha voluto raccontare una storia: circa 4500
anni,quando Mosè portò fuori gli ebrei dall'egitto e li
condusse vicino la terra d'israele il popolo era stanco e
assetato...... così gli ebrei andarono da Mosè per dirgli
ke avevano sete.... e Mosè parlo al signore pregando d far
qualcosa. Così il signore fece piovere. Cadde talmente
tanta acqua ke si formarono delle pozze. Così Mosè colse
l'occasione per fare un bagno e rinfrescarsi......poggiò i
suoi vestiti su una roccia. Finito d rinfrescarsi si accorse
ke i vestiti gli erano stati rubati,rubati da un
palestinese! a questo punto il portavoce palestinese
irritato si alzò d scatto esclamando: non è possibile in
quel tempo i palestinesi non esistevano! il portavoce
israeliano,bene ora che abbiamo chiarito questa cosa
possiamo andare avanti!
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IVAN. 24 novembre 2012 3:33
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MA CHE RAZZO DICONO I TG?
*****
(Notizia riferita da un po' tutti i media:)
• «Ripresi gli scontri nella Striscia. Israele risponde
al lancio di razzi da Gaza, che hanno provocato 3 vittime
israeliane. La massiccia controffensiva di Israele ha
provocato più di 60 vittime tra i civili palestinesi.»
___________________________________
Israele risponde al lancio di...“RAZZI”, dicono?!
Ho capito, si ricomincia col teatrino della disinformazione
mediatica.
In primis, è interessante osservare lo spazio concesso dai
media alle versioni “israeliane” sui motivi della
ripresa degli scontri (Peres, Nethanyahu, etc), e
praticamente NESSUNA voce, invece, alla controparte
palestinese.
Non che qualcuno senta la mancanza delle demenziali
dichiarazioni di quegli esaltati dei capi di Hamas, ma
l'obiettività giornalistica imporrebbe di sentire le
versioni di ENTRAMBE le parti in conflitto. Che non sono
soltanto terroristi fanatici (da una parte) e guerrafondai
oppressori (dall'altra).
L'obiettività prescinde necessariamente dal PLURALISMO
dell'informazione. Cioè, raccontare i fatti a 360° per
quelli che sono, neutralmente, senza omissioni o
favoritismi.
Verrebbe fuori, ad esempio, che i tanto menzionati
“RAZZI” palestinesi (al cui uso è imputato il motivo
della nuova “contro-offensiva” israeliana) non sono
altro che dei tubetti in metallo riempiti di esplosivo
artigianale, di scarsa gittata (circa 10 km) e dalla
traiettoria assolutamente incontrollabile.
Insomma, i “terribili” razzi Qassam sono in realtà poco
più che dei semplici mortaretti. Ma a sentire i media,
sembra quasi che Israele sia bombardato da una pioggia di
bombe atomiche (e ciò induce tendenziosamente l'opinione
pubblica a solidarizzare con la “vittima” di questa
terrificante aggressione, e a giustificarne la conseguente
rappresaglia).
Visto? Basterebbe che i media spiegassero in COSA consistano
questi “razzi” per far cadere il “CASUS BELLI”
dichiarato e scoprire che in realtà questa guerra è
tutt'altro che una semplice questione di “sacrosanto
diritto a rispondere alle aggressioni” (come invece
raccontano, ipocritamente, i portavoce di Israele).
Ma allora PERCHÈ nessun TG spiega COSA sono in realtà
questi benedetti “razzi”?
Hanno forse paura di far sapere al pubblico che la reazione
di Israele è spropositata? Che reagisce con missili, bombe,
mitragliatrici, carri e cannoni al lancio di banali
petardi?
Eppure, a quanto pare non si vuol proprio far sapere.
E quando si vuole nascondere la realtà dei fatti, allora
qualcosa non quadra.
E a questo punto, pur senza parteggiare per nessuno dei
contendenti, mi chiedo:
- Quale delle due parti ha sia la POSSIBILITÀ che
l'INTERESSE di influenzare i media per nascondere al
pubblico la realtà dei fatti?
(Domanda retorica, obv.)
.
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IVAN. 24 novembre 2012 3:30
Ribadisco: velo pietoso e tiremm'innanz', sperando in
interventi di interlocutori un po' più intellettualmente
onesti.
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francescomangascia 23 novembre 2012 23:22
IVAN, ma sempre queste riposte con sta fava. Ma
risprmiatele. Son da poveraccio, da uno che non possiede in
sé altro che odio e ego. Non ha un senso il tuo
comportamento: se ti sta tanto antipatica la verità, quando
questa riguarda Israele o degli ebrei da qualche altra
parte, fatti curare, cerca di guarire daquest'immoralità
che ti sta sovrasta, perché purtroppo, Tu,IVAN oltre che
immorale sei confuso con la tua pretesa di rifilare panzane
e bufale agli utenti dell'ADUC. Solo per loro ti posto un
correttissima analisi di David Harris, poi ti lascio, non
vale la pena di perdere tempo, con le tue castronerie.
Il conflitto Hamas-Israele richiede chiarezza morale
Un giornalista televisivo mi ha chiamato per chiedere
perché Israele avesse risposto ad Hamas con la forza,
piuttosto che utilizzare altre opzioni. Ci è voluto un
momento per digerire la domanda. Dopo tutto, sembrava ovvio,
a fronte di incessanti lanci di razzi da Gaza sotto il
controllo di Hamas, che Israele non avesse altra scelta che
mobilitare le sue forze militari.
Poi ho rivisto la storia con lui. È vero, in questi giorni
pochi hanno la pazienza di approfondire la storia, in
particolare in Medio Oriente, dove sembra infinitamente
complessa e controversa. Ma per capire la situazione
attuale, qualche informazione è necessaria e certi fatti
sono incontestabili.
Gaza non è mai stato un’entità sovrana. Più di recente,
dal 1948 al 1967, era sotto occupazione militare egiziana,
senza prospettiva di indipendenza dal Cairo. Dopo la guerra
dei Sei Giorni del 1967, scatenata dalle minacce del Cairo e
di Damasco di distruggere Israele, lo stato ebraico è
emerso vittorioso e ha assunto un riluttante controllo di
Gaza.
Nel 2005, senza alcun partner palestinese in grado di
negoziare il trasferimento di Gaza alla governance
palestinese (l'Egitto avendo rifiutato di riprendere il
controllo di Gaza), il primo ministro israeliano Ariel
Sharon ritirò unilateralmente le truppe israeliane e i
coloni. In tal modo, diede ai residenti locali la prima
occasione nella storia di autogovernarsi.
Nel giro di due anni, Hamas prese il pieno controllo. Hamas
è legata ai Fratelli Musulmani. Il suo statuto dichiara
apertamente i suoi obiettivi, tra cui l'eliminazione di
Israele e l'imposizione della Shari'a ovunque governi.
Così Israele, nel 2005 si ritira nella speranza di ottenere
un confine tranquillo con Gaza, e invece si è trovata con
un regime alla sua porta che contrabbanda armi e progetta
attacchi terroristici contro il vituperato Stato ebraico.
Alcuni accusano Israele di cercare di soffocare Gaza.
Sbagliato. Era nell'interesse di Israele vedere emergere uno
Stato prospero e pacifico lungo il suo confine meridionale.
Ma così non doveva essere. Le cifre sono sorprendenti.
Letteralmente migliaia di razzi, missili e mortai sono stati
lanciati da Gaza, tra cui circa 600 solo dal 14 novembre.
Naturalmente, il fatto che Hamas è stata in grado di
acquisire armi letali, di sempre maggiore gittata e più
sofisticate, smentisce la tesi assurda di coloro che
affermano che Gaza sia una "prigione imposta da Israele."
Che tipo di "prigione" permette l'introduzione di migliaia
di armi letali, grazie al traffico di armi libiche e non,
portato avanti dai contrabbandieri di Iran e Sudan e dai
beduini del Sinai, e da utilizzare nei confronti del
presunto guardiano?
È del tutto evidente che Israele non aveva altra scelta che
rispondere al crescente fuoco di sbarramento da Gaza. Dopo
tutto, è la prima responsabilità di un governo garantire
la sicurezza dei suoi cittadini. Al riguardo, che cosa
avrebbe fatto l'Italia se avesse dovuto sopportare ripetuti
attacchi missilistici provenienti da un paese vicino che
avesse giurato di distruggerla? Perché Hamas ha scelto
questa volta di intensificare il suo attacco su Israele?
Vorrei suggerire tre ragioni. In primo luogo, Hamas ritiene
che, con l'ascesa dell'Islam politico, non sarebbero più
stati emarginati. Il nuovo regime egiziano è dei Fratelli
Musulmani. L'emiro del Qatar ha recentemente visitato Gaza e
ha conferito legittimità a suoi governanti. Il primo
ministro turco ha espresso solidarietà ad Hamas e così ha
fatto la Tunisia.
In secondo luogo, ha frainteso Israele. Questo accade spesso
con i regimi dispotici. Confondono il dibattito vivace in
una democrazia come Israele con la debolezza, credendo che
gli israeliani si dividano, e non si uniscano, intorno ad
una forte risposta ad Hamas.
E in terzo luogo, Hamas contava sull’isolamento di
Israele, memore del Rapporto Goldstone voluto dalle Nazioni
Unite dopo l'ultimo conflitto di Gaza (che lo stesso giudice
Goldstone ha in seguito ripudiato in gran parte), della
copertura prevedibilmente critica su Israele da parte di una
certa parte dei media e dei gruppi per i diritti umani
sempre pronti a entrare in azione contro i presunti misfatti
da parte di Israele (pur rimanendo in un assordante silenzio
in merito ai diritti umani degli israeliani).
Hamas ha sbagliato i suoi calcoli. Quali che siano le solite
divisioni politiche israeliane, il paese oggi sorge forte,
unito e resistente. E un certo numero di leader rispettati,
dagli Stati Uniti al Canada, dalla Gran Bretagna alla
Germania, hanno immediatamente afferrato con chiarezza
morale la distinzione tra l'aggressore, Hamas, e la vittima,
Israele.
Mentre la comunità internazionale è in procinto di
prendere in considerazione un tentativo dell'Autorità
Palestinese di aggiornare il suo status presso le Nazioni
Unite, gli eventi dal 14 novembre dovrebbe essere un motivo
in più per mettere tutto in pausa.
Non solo una simile mossa, aggirando il tavolo della pace,
arretrerebbe ogni prospettiva di accordo a due stati tra
israeliani e palestinesi, ma poiché l'Autorità palestinese
non ha alcun controllo su Gaza sotto il governo di Hamas,
quale “stato” esattamente pretenderebbero di
rappresentare? Sì, la storia è importante. E così i
fatti. E, non ultima, la chiarezza morale.
http://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-artico
lo/articolo/medio-oriente-middle-east-19994/
La Chiarezza morale è quella che manca agli odiatori di
Israele.
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IVAN. 23 novembre 2012 22:46
FM, non hai capito una beata fava.
Velo pietoso e tiremm' innanz'.
(Spero in interventi di interlocutori un po' più obiettivi,
ma pure il Nulla è preferibile allo spamming di ottusa
propaganda faziosa.)
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francescomangascia 23 novembre 2012 22:08
Bravo! controffensiva, è il termine esatto. La vittima,
quando contrattacca lo per difendersi dall'aggressore.
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IVAN. 23 novembre 2012 20:55
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MA CHE RAZZO DICONO I TG?
*****
(Notizia riferita da un po' tutti i media:)
«Ripresi gli scontri nella Striscia. Israele risponde al
lancio di razzi da Gaza, che hanno provocato 3 vittime
israeliane. La massiccia controffensiva di Israele ha
provocato più di 60 vittime tra i civili palestinesi.»
___________________________________
Israele risponde al lancio di...“RAZZI”, dicono?!
Ho capito, si ricomincia col teatrino della disinformazione
mediatica.
In primis, la cosa curiosa è osservare lo spazio concesso
dai media alle versioni “israeliane” sui motivi della
ripresa degli scontri (Peres, Netanyahu, ecc), e
praticamente NESSUNA voce, invece, dalla controparte
palestinese.
Non che qualcuno senta la mancanza delle demenziali
dichiarazioni di quegli esaltati dei capi di Hamas, ma
l'obiettività giornalistica imporrebbe di sentire le
versioni di ENTRAMBE le parti in conflitto. Che non sono
soltanto terroristi fanatici (da una parte) e guerrafondai
oppressori (dall'altra).
L'obiettività prescinde dal pluralismo
dell'informazione.
Verrebbe fuori, ad esempio, che i tanto menzionati
“RAZZI” palestinesi (al cui uso è imputato il motivo
della nuova “contro-offensiva” israeliana) non sono
altro che dei tubetti in metallo riempiti di esplosivo
artigianale, di scarsa gittata (circa 10 km) e dalla
traiettoria assolutamente incontrollabile.
Insomma, i “terribili” razzi Qassam sono in realtà poco
più che dei semplici mortaretti. Ma a sentire i media,
sembra quasi che Israele sia bombardato da testate atomiche
(e ciò induce l'opinionre pubblica a solidarizzare con la
vittima di questa terrificante aggressione, e a giustificare
la conseguente rappresaglia.)
Visto? Basta poco per far cadere il “casus belli” e
scoprire che questa guerra è tutt'altro che una semplice
questione di “sacrosanto diritto a rispondere alle
aggressioni” (come raccontano, ipocritamente, i portavoce
di Israele).
Ma allora PERCHÈ nessun TG racconta COSA sono in realtà
questi benedetti “razzi”?
Hanno forse paura di far sapere al pubblico che la reazione
di Israele è spropositata? Che reagisce con missili, bombe,
carri e cannoni al lancio di banali petardi?
No, a quanto pare non si vuol far sapere.
E quando si vuole nascondere la realtà dei fatti, allora
qualcosa non quadra.
E a questo punto, pur senza parteggiare per nessuno dei
contendenti, mi chiedo: quale delle due parti ha la CONCRETA
possibilità di influenzare i media e nascondere al pubblico
la realtà dei fatti?
.
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IVAN. 10 giugno 2010 0:32
.
Sulla questione mediorientale, ultimamente su questo forum
si sta sparando una bischerata dietro l'altra.
Giusto per evitare altre figure da pecoroni ignoranti,
sarebbe utile dare almeno una sbirciatina al topic
soprastante.
(Un MINIMO di cognizione di causa, perdio.)
.
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IVAN 29 gennaio 2009 0:00
(Della serie "post strani":)
PALESTINADUC Una piccola celia. Mi
è venuto da pensare alle similitudini esistenti tra questo
forum e la situazione arabo-israeliana. C'è
uno Spazio Libero, in cui il Padrone di Casa dice:
"Gestitevelo come volete. Le regole sono solo quelle
tacite della convivenza civile". E cominciano i
primi, timidi insediamenti. Bel posto, e gli arrivi
aumentano, sempre più diversificati ed eterogenei.
Prime scaramucce tra "coloni" e
"nativi", ma nessuna conseguenza e nessuna
assunzione di responsabilità. Così si sparge la voce
che in questo Spazio Libero si può fare impunemente
"il cazzo che si vuole". Persino prevaricare le
"tacite regole della convivenza civile" disposte
dal Padrone di Casa. In breve si comincia ad esagerare.
L'invadenza di chi pretende più visibilità porta a
confinare/allontanare i presenti più mansueti e civili.
E persino i "turisti" di passaggio arrivano, si
beccano una scarica di legnate e scappano. Alla faccia dello
"Spazio Libero"! Mai più da quelle parti!
Qualcuno lo sa, talvolta mi sono proposto come
noiosissimo "mediatore dell'ONU":
Occhio, se abusiamo di questo spazio libero facciamo
terra bruciata per tutti noi. Non esageriamo, non offendiamo
gratuitamente, apriamo solo i thread strettamente necessari,
e campiamo benone tutti... Macchè. Proprio come
parlare a dei leaders di Hamas e Israele. "Io
scrivo il cazzo che mi pare e apro tutti i thread che
voglio. Cazzo, piscio, merda e vaffanculo." E
le regole tacite di convivenza civile in uno spazio
libero? "Mi ci pulisco il culo. Se lo spazio
è libero, posso prendermelo anche tutto. Gli altri si
fottano." Il bello è che molti sono gli
stessi che ora sentenziano sull'assurdità della guerra
arabo-israeliana. Sarebbe ironico, se non fosse
semplicemente ipocrita. "Così è
nel Grande, così è nel Piccolo" (Ermete)
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APS 29 gennaio 2009 0:00
La differenza tra Israele e Gaza è questa. Se vai a
Tel Aviv a sventolare una bandiera Palestinese non ti fanno
niente, in Israele vige la libertà di manifestare il
pensiero e il 20% della popolazione Israeliana di
nazionalità araba lo fa regolarmente. Se vai a Gaza a
sventolare una Israeliana ti ammazzano dopo averti
squartato. E' troppo sottile per voi?
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IVAN 29 gennaio 2009 0:00
No comment, Berto. Già chiarissimo. (Comunque qui di
"imbecilli faziosi" non ce ne sono, solo qualche
attorazzo che ha sbagliato palcoscenico...)
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BertO 28 gennaio 2009 0:00
Forse gli imbecilli faziosi si sono persi questa :
(Corriere):"Abitanti di Gaza accusano i militanti di
Hamas: "Ci impedivano di lasciare le case e da li'
sparavano" (Corriere): "L'esercito
israeliano impedisce alla Croce Rossa di soccorrere i civili
feriti" E mo prendete anche le difese di uno dei
due??. BertO
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Storia Viva... 27 gennaio 2009 0:00
Pretendiamo che, in ricordo dell'OLOCAUSTO PALESTINESE
(e a sostegno di un popolo-martire), il 14 maggio (nascita
dello stato di israele) venga finalmente dichiarato
"Giorno della Vergogna"!...
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IVAN 27 gennaio 2009 0:00
SINTESI DELL'OPERAZIONE "PIOMBO
FUSO" (Aggiornamento del topic dopo la
ripresa degli scontri:) 19 dicembre
2008 Si interrompe la tregua di 6 mesi tra Hamas e
Israele. Hamas riprende il lancio provocatorio di razzi
in territorio israeliano, definendolo "rappresaglia
contro l'embargo". Da notare che
l'embargo, formalmente imposto per evitare
l'importazione di armi nella Striscia, si estendeva
anche ai rifornimenti di aiuti umanitari. 27
dicembre 2008 Israele risponde lanciando
l'offensiva denominata "Piombo Fuso".
Ufficialmente essa avrebbe lo scopo di individuare e
disarmare le riserve belliche di Hamas. 28
dicembre 2008 Sono già 240 gli obiettivi
dichiarati "raggiunti" da Israele attraverso i
soli raid aerei. Tra essi vari tunnel di collegamento
con l'Egitto, che oltre al rifornimento di armi
importavano nella Striscia anche medicinali e generi di
prima necessità. 1 gennaio 2009 Il
leader di Hamas Nizar Rayyan muore sotto un bombardamento
aereo. 3 gennaio 2009 Inizia
l'attacco via terra. Gaza, che già prima si
trovava in condizioni di emergenza a causa dell'embargo,
si trova ora anche senza elettricità ed acqua corrente.
L'assistenza sanitaria ai feriti funziona solo ad
intermittenza. 4 gennaio 2009 Gaza
viene accerchiata dall'esercito israeliano, privandola
così di rifornimenti. 7 gennaio 2009
Solo oggi Israele permette una tregua affinché le
organizzazioni umanitarie possano entrare a Gaza e prestare
soccorsi. 18 gennaio 2009 A Sharm
El-Sheikh (Egitto) viene stipulata una tregua bilaterale di
una settimana. Essa prevede, da parte di Hamas, la
cessazione del lancio di razzi verso Israele se
quest'ultimo ritirerà le proprie truppe dalla
Striscia. --------------- Il bilancio
di 22 giorni di scontri è di circa 1200 vittime
palestinesi, contro 15 israeliane. A questo si
aggiungono, sul fronte palestinese, più di 5000 feriti e
80.000 civili rimasti senza casa. Sono infatti circa
5000 le abitazioni distrutte o danneggiate. A
tutt'oggi Israele vieta ancora l'apertura dei
valichi di frontiera agli aiuti umanitari.
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Contraballe 23 gennaio 2009 0:00
1948, come i terroristi ebraici invasero la Palestina
Presso le alture ad Ovest di Gerusalemme, Deir Yassin
era un villaggio come tanti altri, 300 abitanti in tutto.
Gli israeliani pensarono di compiere lì una “azione
esemplare” che servisse a convincere i palestinesi ad
abbandonare collettivamente la zona. La spedizione fu
organizzata ed eseguita dal capo dell’Irgun, Menachem
Begin. Le sue truppe circondarono il villaggio, all’alba
del 9 aprile 1948, ed uccisero sistematicamente 250
abitanti: uomini, donne, bambini. Di proposito la notizia fu
sparsa in tutti i villaggi, utilizzando i pochi superstiti,
organizzando conferenze stampa, riproduzioni fotografiche
del villaggio distrutto, volantini incitanti a fuggire.
Iniziò allora l’esodo in massa dei palestinesi. Lo stesso
Begin, capo del governo racconta: «Dappertutto noi eravamo
i primi a passare all’azione. Gli arabi, spaventati,
cominciarono a fuggire. L’Haganah compiva attacchi
vittoriosi su altri fronti, mentre le forze ebraiche
continuavano ad avanzare verso Haifa come un coltello nel
burro. Presi dal panico, gli arabi scappavano gridando:
“Deir Yassin”». (M. Begin, “The Revolt
Story of the Irgun”) La reazione degli arabi, e
le proteste di quasi tutti i paesi extraeuropei (tra i
quali, solo il Sudafrica si schierò apertamente con i
sionisti), costrinsero le Nazioni Unite a riesaminare la
spartizione. La situazione in Palestina era
allora la seguente: dopo trenta anni di dominazione inglese
in Palestina, la comunità ebraica era diventata 12 volte
piu grande che nel 1917 e rappresentava quasi un terzo della
popolazione. Le terre in suo possesso - come proclamava la
legge costituzionale dell’Agenzia Ebraica (1929) -
dovevano «essere registrate a nome del Fondo Nazionale
Ebraico, affinché divenissero proprietà inalienabile del
popolo ebraico» . Avevano dunque il carattere di
extraterritorialità e non potevano più essere ricomprate
dagli arabi. Si era così formato uno “stato nello
stato”, anche se, per la forte resistenza dei palestinesi
a vendere le loro terre, i massicci sforzi degli ebrei
colonizzatori avevano portato, dopo vent’anni,
all’acquisto di meno del 6% delle terre di Palestina.
Quando l’ONU votò il piano di spartizione
l’«Agenzia Ebraica» ordinò di operare il tutto per
tutto e di mettere il mondo di fronte al fatto compiuto: il
1948 doveva diventare l’anno del terrore sistematico
attuato per allontanare gli arabi dalla Palestina.
L’obiettivo era la conquista della maggior quantità
possibile di territorio. Si attaccarono militarmente
villaggi e terre con valore strategico, specialmente nelle
zone assegnate, nel progetto dell’ONU, allo Stato arabo.
Si utilizzò la minaccia di “fare di ogni villaggio una
nuova Deir Yassin” per convincere gli abitanti delle
regioni controllate dagli ebrei ad evacuare».
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Contraballe 22 gennaio 2009 0:00
Ma senti sta fetenzia di un Ivan!! la prima cosa che mi
dice, anzi che dice agli altri, è di IGNORARMI. Poi
fa anche il ricchioncello "Se non sono esposti in modo
civile e corretto, gli "argomenti" non li
considero nemmeno." Ma il primo a non essere
stato corretto, a essere stato incivile sei tu!!!
Rispondi sull'invasione dei terroristi sionisti dai
'20 al '48! invece no, fai
l'offesinino! ma chi si offende è fetente!
A sfacimma di chi 'tte muorto!!
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Third Class Troll 21 gennaio 2009 0:00
Arrivano i TROLL, quelli verii!!...
http://www.prisonplanet.com/israel-recruits-army-of-bloggers
-to-troll-anti-war-websites.html (Buone letture
nel sito Prisonplanet.com, meglio quelle che queste...)
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IVAN 21 gennaio 2009 0:00
(Ultime parole sprecate per i provocatori della mutua:)
Non mi importa chi siate, o quali
"argomenti" fingete di sottoporre come
pretesto per buttarla in cagnara. Se non sono
esposti in modo civile e corretto, gli "argomenti"
non li considero nemmeno. Cercate soddisfazione da qualcun
altro che abbocca, che devo dirvi. (P.S:
"Osservatore", così a memoria mi pare che Berto
NON vada molto d'accordo con Francesco...ma se anche
fosse, a chi frega una cosa del genere, scusa.)
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Storia Viva... 21 gennaio 2009 0:00
Rimando al già citato articolo del Bollyn, perlomeno alla
sezione dedicata al terrorismo israeliano, a correzione e
integrazione dell'escursus storico proposto dalla
discussione, che stranamente dimentica la vicenda del King
David Hotel, fatto saltare in aria nel '46 dai
terroristi (o vogliamo chiamarli "patrioti"?...)
dell'Irgun su ordine di un certo Begin (a tutt'oggi
l'attentato più sanguinoso nella contesa
arabo-israeliana: 91 vittime), che portò alla rinuncia del
mandato britannico sulla Palestina...
http://www.bollyn.com/index/?id=10769 Ringrazio
peraltro lo stesso Ivan per la certificazione di "troll
di terza categoria" appioppatami, supponendo che,
dall'alto della sua imparzialità e magnanimità, lui si
riservi la... "serie A"!... (Sai già
come la penso, Ivan, sulle discussioni che mascherano
parzialità e supponenza in un inutile mare di belle e
politicamente corrette argomentazioni: "sotto il
vestito, niente"!... Giusto per restare nell'ambito
a te decisamente più congeniale dei film...)
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Osservatore 21 gennaio 2009 0:00
Ivan, io frequento questo Forum da molto prima che arrivassi
tu e molti altri, e sempre come Osservatore. Puoi
andare indietro negli anni a guardare se vuoi. Comunque
mi devo ricredere riguardo quanto scritto poc'anzi, ho
osservato invero che anche il Mangascià scrive nello stesso
dialetto,...strano,no?
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IVAN 21 gennaio 2009 0:00
Rassegnati, Multinick, qui non c'è niente per i troll
di terza categoria.
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Troll a me?!... 21 gennaio 2009 0:00
Ma che cavolo dici, continui a prender cantonate e te ne
vanti? Di Multy ce n'è uno, tutti gli altri son
Nessuno!... (-go)
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Contraballe 20 gennaio 2009 0:00
O già che ci sei dillo pure che non vuoi che si parli
dell'invasione dei terroristi ebrei in Palestina prima
del '48, tanto per abbassare un po' di più il
livello... Così le fottute posizione di falsa equidistanza
funzionano un po' di più, no? poi ci sbatti dentro
troll,nani e ballerine, dì pure che io sono un altro,cosa
che non è vera e che dici sopltanto perchè non sai cosa
dire, e il discorso secondo te fila. Se io sono
un troll, tu sei solo un truzz ke non capisce un kazz!
La classica giurisprudenza alla napoletana-chi ha
avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato,ha dato,
scurdammoce 'o passato, simmo a napoli paisà. E
beviamoci un caffè. Invece non è così,
l'attuale conflitto ha una causa, e questa è
l'invasione dei sionisti in Palestina. Poi
potete dire tutte le balle ke volete.
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Contraballe 20 gennaio 2009 0:00
Ivan. clonato e disperato sarai tu, ma rileggi quello che
dici o spari soltanto cazzate nel mucchio?
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Commenti
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