Commenti
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Ettore Chiacchio
15 febbraio 2009 0:00
@depravato...

hai poca conoscenza della situazione lavorativa in Cina. Forse sei vittima della propaganda televisiva che ti dice che hanno un salario molto più basso del nostro, ma che evita accuratamente di dirti che il costo della vita, in proporzione, è ancora più basso del nostro!

In cina, ad esempio, fino a poco prima della crisi, con i soldi di un solo stipendiato (salario di un impiegato in industria) si mandava avanti la propria famiglia, di viveva più che dignitosamente si mandavano soldi ai genitori (generalmente contadini) e si riusciva a mettere soldi da parte...Se perdevi il lavoro il giorno dopo ne trovavi subito un altro!
Utopia totale per un italiano nell'italia attuale ma anche degli ultimi 20 anni

"informarsi bene" è capire meglio!


http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/ 2008/02/28/cina-salari-degli-operai-si-impennano-molte.html< br>
"Cina, i salari degli operai si impennano e molte aziende chiudono o delocalizzano

Repubblica — 28 febbraio 2008 pagina 31 sezione: ECONOMIA
dente federico rampini PECHINO - Qualcosa sta cambiando nella condizione della classe operaia cinese. La conferma è arrivata dopo il Capodanno lunare. Finite le vacanze come ogni anno si è aperta la fiera delle assunzioni a Guangzhou (ex Canton), la metropoli più sviluppata nella regione meridionale del Guangdong. L' hanno battezzata Job Fair, in realtà ricorda il fenomeno del caporalato: è un mercato all' ingrosso delle braccia, dove i capireparto delle fabbriche vanno a reclutare lavoratori immigrati dalle campagne. Stavolta però la Job Fair era quasi deserta. Più di tremila posti di lavoro sono rimasti scoperti per mancanza di operai. Eppure le autorità provinciali del Guangdong avevano appena alzato il salario minimo di un robusto +13%. Ma ormai pochi accettano il minimo contrattuale. Lungo il delta del fiume delle Perle, tra Guangzhou, Shenzhen e Dongguan, il boom cinese ha portato la piena occupazione. Anche se non esiste il diritto di sciopero, né un sindacato libero come nei paesi occidentali, la legge della domanda e dell' offerta gioca in favore degli operai

[nota, è berlusconi il vero comunista che statalizza le perdite delle aziende e delle banche e privatizza i profitti]

"[continua ]. Le imprese si contendono la manodopera qualificata con aumenti salariali che raggiungono punte del 100% in un anno. Proprio mentre la loro forza contrattuale migliora sul mercato, i lavoratori hanno ricevuto anche un aiuto dall' alto. Preoccupato per la stabilità sociale, dall' inizio dell' anno il regime di Pechino ha varato una sorta di Statuto dei lavoratori: rende meno facili i licenziamenti, impone delle liquidazioni di buonuscita, obbliga al pagamento degli straordinari. Non è una rivoluzione, e resta da verificare quanti imprenditori riusciranno a evadere nel sommerso comprando la complicità delle autorità locali. Ma è un segnale che il vento sta girando. Da Hong Kong sono già partite vibrate proteste delle imprese. Ai tempi in cui era ancora una colonia britannica, i capitalisti dell' isola erano stati veloci ad accogliere l' invito di Deng Xiaoping: «Arricchirsi è glorioso». Negli anni 80 la Repubblica popolare iniziò la transizione verso l' economia di mercato proprio creando delle "zone speciali" nella Cina meridionale, porti franchi per gli investimenti stranieri. Gli industriali di Hong Kong invasero per primi il vicino Guangdong per aprirvi nuovi capannoni e sfruttare il basso costo della manodopera. Oggi almeno 70.000 imprese del Guangdong sono controllate da capitalisti di Hong Kong, che hanno conservato una relativa autonomia, i loro organi associativi, e libertà di parola. Paul Yin, proprietario di un' impresa metallurgica a Shenzhen e presidente della Confindustria di Hong Kong, ha lanciato l' allarme: «I costi di produzione nelle nostre fabbriche cinesi sono saliti del 30 - 40%. La nuova legge del lavoro è una bomba a orologeria. I margini di profitto si assottigliano». Shi Kai-biu, che rappresenta le piccole e medie imprese, fa previsioni catastrofiche: «Entro pochi mesi potrebbero chiudere 10.000 delle nostre associate». I toni possono sembrare esagerati ma un' indagine compiuta dal Wto Research Institute arriva a conclusioni simili. Tra gli imprenditori di Hong Kong il 62% denuncia costi crescenti nella Repubblica popolare, l' 11% teme di dover chiudere i battenti. «E' uno tsunami», commenta Lam Kwong-tak, chief executive del più grosso calzaturificio della Cina meridionale, il gruppo Onlen Fairyland. «In 30 anni di carriera non avevo affrontato una sfida simile. Le nuove regole varate dal governo mi rincarano di un euro il costo del lavoro su ogni paio di scarpe, proprio mentre salgono anche i costi delle materie prime e la domanda americana rallenta». Nella zona di Dongguang il 15% delle aziende nel settore calzaturiero ha già chiuso. Se il Guangdong non è più la Bengodi dei capitalisti per lo sfruttamento selvaggio della forza lavoro, è ancora presto per descriverlo come un paradiso della classe operaia. I differenziali salariali rispetto all' Occidente rimangono formidabili. Nel settore automobilistico il lavoro di un metalmeccanico tedesco costa 37 dollari all' ora contro un dollaro e 40 centesimi per il suo omologo cinese (naturalmente anche il costo della vita è molto più basso in Cina). L' aumento salariale cinese risponde a una logica economica: vengono eliminate le imprese più inefficienti..."

Detto questo, considerate le mie attuali condizioni lavorative in Italia (consulente informatico con clienti in stato di insolvenza)

Giuro su chi vuoi che ci metterei la firma per un lavoro in Cina alle condizioni cinesi e con il costo della vita cinese!

Se non sono ancora emigrato è solo perchè sono legato da impegni familiari all'italia, ma per il resto ritengo che tra un poco ci sarà il default dei titoli di stato con tutte le ovvie conseguenze sulla crisi.

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
Ettore Chiacchio
14 febbraio 2009 0:00
Harakiri dice:"Mi basteranno 10 anni per rimettere in piedi il Paese"

Io ce l'avrei fatta in 5 :))))
Skerzo, se hai qualcuno con un programma simile lo voto subito, anche se non ci riesce, ma almeno le cose giuste che vanno fatte le dice...e non come l'attuale cosca politica che parla di nucleare, spartizione di poltrone, sposare figli di primi ministri-imprenditori, digitale terrestre etc...

Aggiungerei
Sarà incentivato l'uso della Rete per

  • favorire la circolazione della libera cultura

  • il telelavoro

  • il teleapprendimento

  • l'apprendimento all'uso del software libero



Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
De Pravato
14 febbraio 2009 0:00
Ettore Chiacchio, posso darti ragione in un nanosecondo!

Basta che tu giuri qui dinnanzi a tutti sulla tua parola di gentiluomo (e che tu sia un gentiluomo lo sappiamo tutti!) che sarai felice e soddisfatto quando tuo figlio e te stesso guadagnerete lo stesso salario di un cinese (generico cittadino di nazione asiatica) operaio manifatturiero.

E se non giuri, fai solo chiacchiere, esattamente come quelli che disprezzi e denigri... sempre a chiacchiere!
Harakiri
14 febbraio 2009 0:00
Volete l'uomo forte e illuminato?
Siete disposti a tenervelo anche fino a due generazioni?

ECCOMI, SONO QUI!
SONO IO IL VOSTRO UOMO!

Sarò giusto e saggio.
Ascolterò tutti e deciderò per il bene di tutti.
Non concederò privilegi.
Mi basteranno 10 anni per rimettere in piedi il Paese.
Garantirò libertà di parola.
Abolirò l'albo dei giornalisti e tutti i reati d'opinione.
Abolirò i monopoli di stato e le tasse sui carburanti.
Abolirò il PRA e la tassa di possesso.
Diminuirò del 50% le spese per la politica e i compensi ai politici.
Sarà abolito il canone televisivo e privatizzata la RAI (non potranno partecipare all'acquisto coloro che sono già titolari di concessioni statali).
Fisserò una quota massima di tassazione.
Darò impulso al trasporto pubblico e alle energie rinnovabili.
Saranno aboliti i contributi alla stampa di partito e il finanziamento ai partiti.
Tutti i cittadini disporranno di strutture per partecipare alla vita pubblica.
Internet sarà fornito a tutti gratuitamente.
Chi è senza casa avrà una casa.
Chi è senza lavoro avrà un lavoro.
Saranno istituiti comitati del popolo per controllare l'operato degli amministratori locali.
Sarà riformata la giustizia civile per assicurare tempi rapidi.
Sarà riformata la giustizia penale e introdotto il lavoro di reinserimento: nessuno dovrà campare a sbafo della collettività.
Il 50% dei parlamentari sarà scelto per sorteggio; lo stesso avverrà negli enti locali.
Sarà garantita la libertà di religione ma abolito l'8per mille e il concordato.

E tante altre cose di cui vi dirò in seguito...

Ci state?
Ettore Chiacchio
14 febbraio 2009 0:00
depravato dice:"In più tu (e forse qualcun altro), siete pure rinunciatari, e quel PIL nostro glielo date, ai cinesi, con disinvolta rassegnazione, senza alzare un dito"

io non sono rinunciatario solo che non capisco cosa vuol dire "cinesi".

Per me esistono esseri umani dislocati in varie parti della terra dediti a varie attività. Chi circoscrive "gruppi di esseri umani" per mezzo di una "linea su una carta geografica" fa un'operazione errata (anche se in questi schemi mentali ci rientrano tanti esseri umani).

Se alcuni di una parte della terra sono più produttivi di quelli della "mia parte della terra" in un certo campo (tessile, elettronica,auto) gliene riconosco i meriti o ne crititico i demeriti (sfruttamento lavorativo per esempio).
Ad esempio dei cittadi all'interno della linea di confine "vaticana" devo riconoscere le indubbie qualità imprenditoriali, che rivendendo un "prodotto a bassissimo costo" (gesù cristo) ottengono un lucro che gli permette di essere quelli con il più alto reddito pro capite sul pianeta!

Ovviamente devo però criticare "il prodotto" come truffaldino e frutto di costrizione commerciale nel passato (roghi ed inquisizione) e falsi storici (bibbia ed ed altre "sacre" scritture, ma si sa che sono la "pubbblicità" del loro prodotto e la "pubblicità" è l'anima del commercio)

Quindi da parte mia non ci sarà mai nessuna "discriminazione razziale-geografica" per chi produce un prodotto utile all'umanità e con cicli di lavoro compatibili con i diritti dell'uomo.

Critiche e battaglie civili contro gli altri!

In ogni caso, giusto per aderire momentaneamente agli schemi mentali di "europei contro i cinesi", ricordo che finchè la cina produceva a basso prezzo e gli importatori europei compravano da loro e rivendevano in europa a 20-50 volte il prezzo di acquisto (per mezzo di un'operazione truffaldina imposta dai governanti di questa parte del pianeta che si chiamava marcatura CE) tutto andava bene!
Quando i cinesi hano iniziato a vendere direttamente sono diventati, per Tremonti, ed altri economo-razzisti, il "nemico".

La presenza di becero razzismo (lega nord e frange di AN e destra estremista) ha favorito questa operazione di "spostamento delle colpe" dalle fallimentari politiche economiche "magna-magna" della repubblica delle banane in cui viviamo, verso i "cattivissimi" cinesi, arabi, musulmani, rumeni, rom, spagnoli-zapateriani, inglesi etc etc

Io aspetto il reset per recuperare il nano ed i suoi sodali con la cassa in mano appena tentano di scappare...

Se il maltolto lo terrò io o lo restituirò al popolo italiano lo saprete se smetterete di guardare il GF in TV!

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
Gianni
14 febbraio 2009 0:00
Ho letto e riletto il tuo intervento caro De Pravato, quello che scrivi e verissimo, condivido in pieno la tua analisi, ma non la posso accettare come un modo per lasciare che le cose vadano avanti così.

" E, per cortesia, non mi si venga a dire che non si tratta di regime: quando al potere economico ed al controllo assoluto dell'informazione, si unisce anche il dominio politico, per quanto adeguato ai tempi post moderni; e quindi suadente e dissuasivo allo stesso tempo, che vuole essere amato più che temuto, benché all'occorrenza sappia usare il pugno di ferro ".

Non sono parole mie queste sopra ma le ho riportate perché le condivido in pieno, sono una realtà, che sta cercando anche di cambiare quella che è una costituzione che dovrebbe garantire la libertà, e la democrazia; costituzione giovanissima rispetto ad altre, che un giornalista del cazzo ha definito vecchia, povero ignorante tarlato nel cervello.
Non posso accettare di lasciare le cose come stanno, " altrimenti lui scapperà con la cassa " e neanche che arrivino gli invasori.
Gianni

Ettore Chiacchio
14 febbraio 2009 0:00
@depravato

depravato dice:"...e sui preti pedofili, che considerata la dimensione del fenomeno lo considero un problema del tutto irrilevante..."

caro depravato, purtroppo la "dimensione del fenomeno" non è una "questione opinabile", nè da me nè da te. E' un dato di fatto di dimensioni spaventose...
eccoti alcune delle prove (ma ce ne sono tantissime)

http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/esteri/benedettoxvi -22/preti-pedofili/preti-pedofili.html

"...dove il fenomeno dei preti pedofili ha avuto dimensione molto ampia, portando la chiesa americana a una gravissima crisi di immagine e finanziaria - papa Ratzinger chiedesse scusa per le colpe dei preti pedofili"

http://it.wikipedia.org/wiki/Pedofilia_e_Chiesa_cattolica

"Nel 2004 la conferenza episcopale statunitense commissionò uno studio dettagliato (John Jay Report[1]) sul fenomeno. Da tale studio risulta che il 4% di tutti i sacerdoti in carica negli Stati Uniti dal 1950 al 2002 è stato accusato di crimini a sfondo sessuale[1][2]. I dati dello studio provengono dagli archivi diocesani in cui sono presenti schede personali su ogni sacerdote accusato di abusi sessuali e su ogni vittima. Le informazioni furono filtrate in modo da garantire l'anonimato sia del sacerdote che della diocesi d'appartenenza"

http://www.terrelibere.it/la-macina-e-il-pastore-il-dramma-i taliano-dei-preti-pedofili

"Chiesa, crimini e censure

La macina e il pastore. Il dramma italiano dei preti pedofili

Casi minoritari, situazioni isolate. Così la gerarchia ha definito le vicende dei preti pedofili in Italia. Secondo i vescovi e i media, il clero italiano è immune dal problema. Le drammatiche storie che riproduciamo dicono il contrario. Il problema esiste: tantissimi casi, solo negli ultimi anni, e tutti caratterizzati dall’omertà del clero. Storie di abusi, ricatti, complicità, trasferimenti silenziosi. Storie che raccontano una provincia italiana dove, ancora, “i panni sporchi si lavano in famiglia”. O in parrocchia…"

Inoltre c'è da considerare che, oltre ai preti direttamente pedofili (4% una stima di massima) c'è la stragrande maggioranza dell'altro clero che li ha coperti (percentuale prossima al 100% dei rimanenti). Quindi non a caso meritano ampiamente la denominazione di "casta pedofili sacerdotale"

Una volta dimostrato che il fenomeno è tutt'altro che irrilevante devo dire che tutte le argomentazioni che tu trai da questa ipotesi sono, per le legge della logica, sono assolutamente inconsistenti!

Inoltre vorrei precisare che io non ho detto che ci saranno disordini di piazza (non ho la palla di cristallo, anche se le due che ho sono diventate estremamente fragili e molto prossime alla rottura, come il succitato materiale, proprio a causa della situazione sociopoliticoeconomicareligiosa in cui viviamo). Ho solo detto che i sintomi ci sono tutti ma riconosco che il popolo italiano è molto gonzo, come tu giustamente evidenziavi, e pertanto, a meno di "eventi eclatanti", probabilmente continuerà a subire ed a lgnarsi senza agire.

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
Gianni
14 febbraio 2009 0:00
Si aspettiamo sempre la persona intelligente ed illuminata, aspettiamo il messia che ci faccia tutti felici e contenti, ma con la feccia attuale che si fa?
Non è mai esistita e neanche esisterà una tirannide illuminata.
Spiacente De Pravato, la soluzione, uomo forte o tirannide non va bene, sentiamo altre proposte.
Gianni
De Pravato
14 febbraio 2009 0:00
Caro Ettore

A prescindere le battute sul nano (che immagino impersoni Berlusconi) e di cui già ho detto che non me ne fotte un cazzo, e sui preti pedofili, che considerata la dimensione del fenomeno lo considero un problema del tutto irrilevante, sul resto del tuo discorso sono d’accordo con te in linea di principio, ma molto meno in termini concreti.

Forse i disordini di piazza ci saranno, ma non sufficientemente gravi; non serviranno alle sinistre né alle destre né a nessuno. Solo a fischiettare e ballare per via e conoscere nuove ragazze e perdere altre ed altre ore di lavoro (a vantaggio dei cinesi) ed altre ore di scuola (a svantaggio della nostra istruzione, già nella merda, secondo gli standard europei).
Proprio perché non siamo abbastanza esasperati per buttar giù il nano (come lo chiami tu) ed appizzarlo a Piazzale Loreto. Ed allora ce lo terremo e saremo suoi complici.
Io che subisco e tu che credi di fare la tua parte lagnando.

Perché mi pare che ne tu né gli altri sessanta milioni di italiani facciano niente di più che i Gino Bartali della situazione:

“Jè tutto bajato, je tutto da rrifare!...”, criticando le leggi e dicendo come (secondo voi) andrebbero rifatte. Sessanta milioni di pareri diversi… ma solo chiacchiere.
Almeno, Gino Bartali poi saliva in bicicletta e dava lustro all’Italia!... noi elettori invece, cosa offriamo?... Una serie sterminata di “nostri rappresentanti” che altro non sanno fare che dire che “quelli che governano governano male”, ma senza dare uno straccio di contributo, senza proporre un’idea, ma accettando, insieme coi cattivoni al potere i “congrui” aumenti del gettone parlamentare… perché mi pare che al Senato, i soldini in più non li abbia rifiutati nessuno!

In più tu (e forse qualcun altro), siete pure rinunciatari, e quel PIL nostro glielo date, ai cinesi, con disinvolta rassegnazione, senza alzare un dito.

Ed alla fine lui scapperà con la cassa?... assai probabile, prode Ettorre!, assai probabile!...
Lo farei anch’io, se ne avessi la possibilità, e forse (scusa, non vorrei offendere!) lo faresti anche tu, se te ne capitasse l’occasione!... e gli altri sessanta milioni di italiani?... tutti in piazza a fischiettare:
“…IO, L’AVE-VO DE-TTO!!!!.... E PU-RE RI-PETUTO!!!... BUM BUM BU!!! – Fii! Fiii!!! Fiiiffiifii!...”

E quest’è l’Italia!... speriamo che arrivino presto, questi invasori, e mettano un poco di ordine fra noi caproni!

14 febbraio 2009
________________________________________
Ettore Chiacchio
14 febbraio 2009 0:00
mai detto che la rivoluzione risolverebbe niente!
Ho solo detto che allo stato attuale ci sono tutti i sintomi perchè avvengano a breve gravi disordini di piazza!

L'uomo forte? Come vedi anche io ho detto che uno illuminato potrebbe essere una soluzione, ma dovrebbe essere DAVVERO illuminato dote che vedo molto distante dai "candidati" attuali a diventare il duce...(soprattutto il "nano" non ne ha la "statura", continuerebbe a depredare per se stesso come ha fatto finora)

Per quanto riguarda il pil invece meglio perdere quella pare di pil "in concorrenza" con i cinesi, tanto la perderemmo comunque. L'Italia dovrebbe puntare ad altro che alle automobili, al tessile, ai telefonini (elettronica di consumo) ed alla meccanica!

Molto meglio puntare sul turismo e sull'agricoltura di qualità (biologica)
Entrambi questi prodotti potrebbero essere di supporto all'artiganato di qualità da esportare...

Ma ovviamente tutto ciò non si farà ed allora ci beccheremo un finto duce che ci impoverirà ancora di più distruggendo anche le regole più elementari del diritto. Inventerà ad esempio lo ius primae noctis baptizo...cioè il diritto dei preti a scoparsi i bimbi la sera dopo averli battezzati, che è un privilegio di cui la casta pedofilo-sacerdotale già gode pur non essendo stato ancora ufficialmente legalizzato. Ed alla fine scapperà con la cassa lasciandosi dietro un cumulo di macerie ed un cumulo di culi sfondati,
ma tutti intenti a guardare il GF (che diventerà obbligatorio anche a chi non interessa) in TV! Il ministero della propaganda si chiamerà "ministero della grande divulgazione fraterna del messaggio del duce"...cioè appunto il GF!

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
De Pravato
13 febbraio 2009 0:00
[De Pravato & i bradipi – parte prima]

Cari amici fratelli intellettuali bradipi didattili, tridattili, formichieri, armadilli ed altri maldentati assortiti, eccomi qui di passaggio, come purtroppo al solito, da un po’ di tempo a questa parte.
Vi ricordo anzitutto (a scanso di equivoci) che io non sono né pro né contro il governo attuale e nemmeno con o pro altri omologhi di colori diversi. Ciò per il motivo banale che io sono profondamente democratico, e in questa nostra Italia di democrazia non ce n’è traccia, e nemmeno gli italiani sono maturi per essere governati da una democrazia.
In nuce io credo che per l’Italia, (almeno per una generazione o due) andrebbe bene una tirannide illuminata tipo quella di Siracusa ai tempi dei Geroni.
Cioè dove una persona intelligente fa il buono ed il cattivo tempo senza guardare in faccia a nessuno.
Ma lo fa bene, perché tutti i cittadini guardano in faccia lui e, niente niente si mette fare lo stronzo, senza complimenti lo impiccano in piazza.
Ma deve fare lo stronzo per davvero, altrimenti i cittadini per bene si vendicano, acchiappano i facinorosi e li impiccano pure loro, in piazza, ma attaccati per i coglioni.
Ecco: due generazioni così, e tutti i cittadini imparano a farsi le leggi da soli, farsele buone e oneste e seguirle attentamente anche se non c’è nessuno con lo scudiscio a farli obbedire.

Questo è il motivo per cui pur avendo io le attuali leggi quasi tutte sulle palle non auspico una rivoluzione, né la disobbedienza civile!... perché l’una e l’altra distruggono quel minimo di ordine che c’è (anche se è un minimo piccolissimo!) e non costruiscono niente, anzi convincono gli imbecilli (e di questi ce ne sono tanti!) che le regole non servono… e dal cesso si va nella cloaca!

E non venite a dire che la rivoluzione risolve!... Sissignori!... infatti risolve, ma quando è una rivoluzione!... non quando è una passeggiata per il Corso con le bandierine ed i fischiettini!.
E quando una rivoluzione funziona?... quando è spinta dalla fame!... hai fame tu?... no?... sei in sovrappeso?... – la rivoluzione l’hai già persa.
E hai perso anche il pezzetto di PIL che oggi non hai prodotto e che se lo fottono i cinesi i quali, dice l’antropologia, ce l’hanno piccolino ma perennemente in tiro!

Questo è l’inizio. Mi fermo sennò vi rompete i coglioni e mi mandate affanculo.

Continuo (forse) la prossima volta.

13 febbraio 2009

Gianni
13 febbraio 2009 0:00
Carissimo De Pravato rispolvera pure la zimarra, le ghette e gli alamari.
Qui siamo tutte colombe della pace, anzi bradipi della pace,i lunghi unghioni sono solo un accessorio per la sopravvivenza non arma mortale, colpa della evoluzione.
Abbandona le truci parole e vieni a conversare in questo angolo di cultura, con la competenza e la delicatezza delle gentili a soavi argomentazioni con cui spesso hai esternato il tuo già sublime pensiero.
Gianni
IVAN
13 febbraio 2009 0:00
IL BRADIPO NELLA STORIA

(da GIANNI:) "F. De Andrè, non sapevo che era un grande capo bradipo."

Certamente, Gianni. Nonostante la sua bassa diffusione, il Bradipo ha una nutrita schiera di celebri rappresentanti.
Ad esempio, restando nel campo musicale:

Demetrio Stratos
Jimi Hendrix
Rino Gaetano
Franco Battiato
Jim Morrison
Miles Davis
Wolfgang A. Mozart
Francesco Guccini
Ritchie Blackmore
Frank Zappa
Eric Clapton (non a caso detto "Slow Hand")
Anna Mazzini
Chet Baker

Poi, in campo misto:

Leonardo da Vinci
Andrea Pazienza
Jesse Owens (aka: il Bradipo meno lento del mondo)
Aristotele
Oscar Wilde
Galileo Galilei (riferito al Bradipo, è celebre il suo "Eppur si muove")
Frank Miller
Vile E. Coyote
John Forbes Nash
Tenzin Gyatso (aka: Dalai Lama, Bradipo Guru-Libero Pensatore)
George Orwell
Moana Pozzi
Charles Darwin (teorico de "Il Bradipo è l'evoluzione dell'Uomo")
Stanley Kubrick
Ивaн Дзekahob
Hermann Hesse
Diego Cugia (aka: Harakiri, anche se lui nega maldestramente)
Platone
Robin Hood
Thomas Alva Edison
Karl Heinz Rummenigge
Orson Welles
Jack Kirby

...e infine il tridattilo più pigro della specie, neanche in grado di sforzarsi a scegliere un nome: Brad(ipo) Pitt.

IVAN
13 febbraio 2009 0:00
Ei fu siccome immobile
D'in su la vetta della torre antica
Su quel ramo del lago di Como
Nel mezzo del cammin di nostra vita
La donzelletta vien dalla campagna
Meglio frocio che laziale

E CHE GABRIELLÌ DI DOMANDE, DEP!

Ettore Chiacchio
13 febbraio 2009 0:00
@Harakiri

tutto giusto quello che dici e personalmente da tempo faccio "battaglia e disobbedienza civile" in tanti piccoli modi

Potrei dirti che il mio impegno va dalla disobbedienza civile della NON accensione dei fari di giorno su autostrade perfettamente assolate (e situazioni similari) alla divulgazione del pericolo del rincoglionimento catodico

ecco per esempio uno dei miei ultimi post sul blog di grillo (su cui ho ripreso a scrivere da qualche giorno, dopo oltre 1 anno vista la recrudescenza di condotte criminali, tra cui la xenofobia, del governo ed in attesa del grande RESET dell'economia) divulgando anche lì, oltre che qui, le mie condotte di "rivoluzionario pacifico interiore"

__________
direi di attivare subito un bello sciopero RIVOLUZIONARIO!

Pochi semplici passi

1)chi non l'ha ancora fatto scarichi emule (www.emule-project.org)
2) NON POSSO DIRVI di scaricare film soggetti a copyright perchè sarebbe istigazione a delinquere (anche se non incostituzionale come l'emendamento d'alia) pure se su emule ce ne sono tantissimi
3) ovviamente dei film coperti da copyright ASSOLUTAMENTE NON posso dirvi di scaricare quelli di berlusconi, così come non posso dirvi di scaricare gli ebooks della mondadori o la musica delle major sodali
4)POSSO DIRVI di scaricare musica, video e film NON SOGGETTI a diritto d'autore
5) posso dirvi che di file ILLEGALI sono milioni ma voi NON SCARICATLI o farete dispiacere berlusconi come QUEI TANTI MILIONI DI PERSONE CHE LI SCARICANO
6)Esistono milioni di file legali quindi quelli posso dirvi di scaricarli
7) stasera (e nei prossimi giorni) tutti a vedere film/video o a sentire musica scaricata da emule E SPEGNAMO, ANZI ROMPIAMO la TV!
8)Per i più incazzati prendete le forbici ed agite sul cavo dell'antenna TV! Eliminerete il sondino cerebro catodico anche ai vostri parenti in avanzato coma televisivo!

La rivoluzione si fa in piccoli semplici passi
___________

Ed eccone un altro (con sottocommenti) sulla mia opera di informazione

Faccio un po' di chiarezza,da esperto del settore, sul provvedimento di D'Alia contro internet...

falso è che
1) la legge danneggerà la libertà di espressione, semplicemente migreremo verso "sistemi non bloccabili" (wireless, p2p e opendns per citare 3 delle tecnologie che lo consentiranno)
2)bloccheranno di fatto i blog...(si trasferiranno tutti altrove)
3) una legge di uno stato nazionale possa risultare efficace contro Internet

vero è che

1) d'alia vuole una legge oscurantista contro la libertà di espressione
2) la legge danneggerà l'economia delle aziende che gestiscono siti web anche in italia (facebook e google per citarne 2 note)
3) la legge danneggerà gli Internet Service Provider che dovranno sottostare a deliranti provvedimenti giudiziari a loro spese
4) operatori dell'economia web (leggevo poco fa dichiarazione allarmate dell'amminstratore di google italia) sono preoccupati, ma lo sono soltanto per la perdita dei loro guadagni (spostamento di contenuti dal web al p2p che è meno "inserzionabile" di pubblicità) e per questo creano allarme cercando di strumentalizzaci

Per tirare le somme il provvedimento di d'alia sarà l'ennesimo boomerang (come il provvedimento giudiziario contro thepiratebay.org) che avrà l'EFFETTO POSITIVO di far spratichire gli utenti italiani con il p2p (sul quale poi, anche per questo, si moltiplicheranno le applicazioni software) e avrà EFFETTO NEGATIVO per settori dell'economia italiana attualmente fondati sul web! Questi signori(telecom, fastweb, tiscali, google, youtube, etc) si incazzeranno non poco con gli esponenti del "popolo della libertà negata su internet" per il danno economico che ne avranno...

In ogni caso cari amici del blog lasciamoli scannare tra di loro e preoccupiamoci di apprendere rapidamente come "aggirare legalmente" il problema...Appena si concretizzeranno i primi disagi posterò di nuovo sull'argomento le soluzioni per aggirarli

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensator

E VAIII
Joe Hope Commentatore certificato 12.02.09 18:44|
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si dovrà purtroppo migrare all'estero anche nel virtuale oltre che nel reale.
diego
Diego L., Varese Commentatore certificato 12.02.09 23:48

Siamo tutto orecchie!
Aria Flory Commentatore certificato 12.02.09 20:45

La rete non si tocca!
W LA RIVOLUZIONE
A CALCI NEL CULO I PARLAMENTARI DI MERDA
ANDIAMO A RIPRENDERCI I SOLDI CHE CI HANNO FREGATO COSI L'ITALIA ,CON I SOLDI CHE CI RESTITUISCONO QUEI FARABUTTI, DIVERRA' UNA DELLE
NAZIONI PIU' RCCHE DEL PIANETA. (
alberto chierroni 12.02.09 20:33

Bel commento Ettore,
5 manine verdi!!
Flavio z., Parma Commentatore certificato 12.02.09 19:48

Questo si chiama parlare!!! ...anzi scrivere.
Maurizio G.C. Commentatore certificato 12.02.09 18:
__________

Due anni fa scrivevo che il p2p rappresenta la rivoluzione della rivoluzione (internet) della rivoluzione (informatica)
Per attuarsi questa "rivoluzione" deve essere assimilata da tutti...e come vedi me ne sto facendo carico...

Qualche fastidio ai servi lo sto dando guarda ad esempio cosa scrivo e qualcuno (semibradipo) a guardia degli interessi del padrone cosa mi risponde proprio qui sul sito dell'aduc

http://www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=242492

Vado avanti sperando di essere utile alla collettività riuscendo quantomeno a farle rendere conto del "doppio giogo" a cui è sottoposta dalle caste politica e pedofilo-sacerdotale (con la complicità dei servi giornalisti)

Io vado avanti anche da solo, ma magari quest'opera potrebbe essere uno degli "scopi" dei bradipi (art.5) che allo stato attuale risultano ancora non meglio definiti

Cosa ne pensate?

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
Harakiri
13 febbraio 2009 0:00
D'accordo, Ettore, comprendo il tuo punto di vista e anche quello di Gianni.

Il problema è quindi come, con quali mezzi.

La rivoluzione?
La vera rivoluzione è quella che avviene nell'individuo, nella capacità individuale di modificare il proprio comportamento e atteggiamento, di superare l'individuale resistenza al cambiamento.

Nessuna rivoluzione violenta, nessuna presa del potere con la forza ha mai mantenuto le promesse.

Allora?
Allora, solo se ciascuno avrà consapevolezza del proprio valore potrà contribuire a cambiare qualcosa.

Dobbiamo essere disposti a sporcarci le mani, a metterci in gioco, a spendere le nostre risorse, di tempo e denaro... e così potremo provocare un cambiamento.

Basta partire da qualche obiettivo chiaro e preciso e la ruota comincerà a girare.

Non dobbiamo chiedere nulla agli altri, ma dobbiamo pretendere molto da noi.

Il potere è nelle nostre mani, basta utilizzarlo.

Un esempio?

Circa il 50% degli italiani sostiene che chi guida il governo sia in conflitto di interessi.
Lui sostiene che non c'è alcun conflitto.
Benissimo, evidentemente gli italiani si sono convinti di ciò e non solo coloro che lo votano.

Diversamente...
Diversamente se molti ritenessero che il conflitto c'è avrebbero già risolto il problema alla radice: nel dubbio non seguo più le sue TV, disdico i contratti con tutte le società in cui Lui ha partecipazioni...
Ciò non significa penalizzare quelle aziende, neanche per sogno.
Significa semplicemente tutelarmi rispetto a ciò che considero un rischio, significa non alimentare e nutrire quel che ritengo in conflitto con una funzione pubblica.

Ti risulta che qualcuno si stia tutelando?

Il potere è nelle nostre mani; non facciamoci derubare.
Oppure finiamola di lagnarci.
Coraggio, il risultato è a portata di mano.
De Pravato
12 febbraio 2009 0:00
Diamine IVAN!
Parbleu Harakiri!

Ma mira!... vuoi tu mai vedere
che in un posto come questo riservato
ai bradipi ed a gente competente
anche 'l prode Ettorre e Giovannino
hanno messo la lingua in chiaro e riesumato
le lauree offese e ed il bon ton gentile
ormai da tempo lise da ratti
e mucillaginosi procarioti?

Vuoi vedere che anche in Di la tua
si possa conversare come un tempo
e discorrere fra uomini di garbo?...

Quasi quasi rispolvero pur io
la mia zimarra, le ghette e gli alamari
che avevo ben riposto nel pattume,
e riprendo a conversar da gentiluomo!

Voi che ne dite, amici miei?
Gli do una voce agli altri colti,
ai fini dicitori ed ai censori,
che ai bruti questo luogo abbandonarono,
poi che feculente e lordo diventò,
d'improvvida genìa contaminata?
IVAN
12 febbraio 2009 0:00
(da HARAKIRI:)
"I berlusconiani prodiani si sono tanto agitati, ma non hanno fatto nulla. Se facevano poi di cosa parlavano? Avrebbero dovuto fare la fatica di trovare altri argomenti."
--------------------

Più che altro...Sarebbero stati costretti a fare POLITICA, invece di limitarsi a scaldare le poltrone e dire "se le cose vanno male la colpa non è nostra ma di...Mister X".
Quel Mister X è stato una manna dal cielo: più fa schifo, e più loro hanno una scusa per NON fare Politica (maiuscolo).

Affanculo. Bisogna proprio fare apposta, per farsi battere da un fallito del genere.
Se mi presentassi io alle elezioni, prenderei il triplo dei suoi voti. Garantito. Come avversario, lo userei per pulirmi le scarpe.
Il vero problema, piuttosto, sarebbe di come sbarazzarmi di "alleati" come loro.
Dico, tu mi voteresti sapendo che sotto di me ci sono Veltroni e D'Alema? Cristo, non mi voterei neanche io stesso!
E allora non se ne fa niente, finché ci sono loro fra i coglioni. Altro che il Pelato.

Ettore Chiacchio
12 febbraio 2009 0:00
Io sono sempre stato per la non violenza, ma la Storia insegna che in molti casi non sono gli "intellettuali", o bradipi che dir si voglia, a controllare gli eventi.
Allo stato attuale vedo tantissime analogie con la rivoluzione francese (con la casta dei politici al posto di quella dei nobili)

Aumentano i disordini di piazza

Aumenta la povertà

Aumenta il divario tra le classi (ad esempio i 240 milioni regalati recentemente alla chiesa per la scuola privata)

Chi comanda è sordo alle lamentele della gente (o del popolo che dir si voglia)

Le sole risposte governative che si vedono sono autoritarie ed a favore dell'alta finanza malata (aiuti alle banche, aiuti a fallimentari compagnie aeree, aiuti alla fallimentare fiat etc) o delle caste che, come per l'agire di Ferrer nei Promessi Sposi, porteranno ad un aggravarsi del problema e non alla soluzione allo stesso.

Quindi la Storia insegna che quando i Governi agiscono così
O succede una rivoluzione e vengono cacciati
O si fa la svolta autoritaria che, con un dittatore illuminato potrebbe anche sanare la situazione, ma con un dittatore pazzo, scemo ed avvezzo alla ricerca del capro espiatorio, (leggasi leggi razziali) potrà solo esasperare gli animi e portare lo stesso alla rivoluzione...

Io, da buon bradipo, attendo sviluppi...ma il giorno che dovessero precipitare le cose (ad esempio con il default titoli di stato) vale "l'art. del chiacchio" dello statuto dei Bradipi

E questo non l'avrò voluto certamente io che sto segnalando la deriva italiana da anni!

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
Zamolxis (rumeno)
12 febbraio 2009 0:00
Sono io, rumeno.

Devo dire che che andate alla grande .
Sono dalla vostra parte,il migliore Club che o mai conosciuto.
Gianni
12 febbraio 2009 0:00
Certo Harakiri, tutto giusto quello che dici.
In parole povere si tratta di ripristinare un po' di libertà e democrazia che poco per giorno ci hanno rosicchiato.
Condivido tutte le proposte fatte, il problema però è come liberarci della feccia puzzolente, corrotta, ipocrita, che attualmente dobbiamo mantenere mentre dicono di governare per il bene del popolo, mentre si fanno gli affari loro, non fosse altro che mantenersi una poltrona ben pagata per dire cazzate seduti in parlamento.
Non ho mai visto nessuno, che trovandosi in posizione privilegiata, si tolga spontaneamente dei privilegi per il bene di altri, è più facile il contrario, eliminare la possibilità che qualcuno lo possa fare. Siamo a questo punto.
Che fare non saprei.
Gianni
Zamolxis
12 febbraio 2009 0:00
Caro Ivan fai una ricerca, usando il mio nik :-Zamolxis-

-Nomina (sunt) odiosa.
Harakiri
12 febbraio 2009 0:00
No, Gianni niente stragi non servono e non hanno mai risolto alcun problema.
Nessuna necessità di eliminare qualcuno.

Riprenderci invece la sovranità che ci spetta.

Noi sovrani deleghiamo alcuni a rappresentarci.
Dobbiamo iniziare a riprenderci il diritto di scegliere i rappresentanti: diritto che ci è stato tolto del tutto senza nemmeno quella parvenza che prima avevamo. Quindi, sul punto non c’è responsabilità dell’Innominato che si è limitato a rendere evidente fuori da ogni dubbio ciò che già prima avveniva: sono sempre state le segreterie dei partiti a decidere e scegliere i candidati; noi avevamo solo il potere di scegliere tra gli scudieri che le segreterie ci proponevano.
Libertà di candidatura, libertà di scelta tra i candidati.
I nostri rappresentanti hanno usurpato la nostra sovranità.
Non serve adesso un capo-popolo, una rivoluzione violenta ma quella consapevolezza della società civile che mai ha caratterizzato il nostro Paese.

Il Parlamento deve essere sottoposto a un rigido controllo dei sovrani, noi.

Termine perentorio per il Parlamento di mettere in discussione le proposte di legge di iniziativa popolare entro 90 giorni dal deposito e concludere l’iter entro 180 giorni per poi passare la proposta all’altra Camera che avrà analoghi termini perentori.

Abolizione del quorum per i referendum abrogativi e accoglimento del quesito da parte della Corte Costituzionale prima della raccolta delle firme (e non dopo). Termini perentori anche per la Corte Costituzionale.

Tutte le nomine effettuate dai politici negli enti pubblici o di pubblico servizio devono essere motivate e convalidate, pena nullità, da un collegio di cittadini estratti a sorte tra tutti gli elettori. In caso di bocciatura sarà il collegio stesso a indicare il nuovo “nominato”: vedi che anche il Grande Fratello serve? Per le nomine tecniche (ASL, per esempio) si costituiranno liste di cittadini con specifiche competenze tra cui scegliere i componenti del collegio, che dovrà però obbligatoriamente comprendere casalinghe, studenti, pensionati nel numero minimo del 50%+1 del totale dei componenti.

Già questo basterebbe a rivitalizzare il nostro asfittico sistema politico, tagliando l'erba sotto ai piedi dei nostri oligarchi.

Come fare tutto ciò?
Parliamone.
Ettore Chiacchio
12 febbraio 2009 0:00
@Gianni

Non credo che esista una "cazzologia" pura, anche se lo studio del cazzo permea tante altre materie, quali l'anatomia, l'urologia, l'andrologia, la poesia, la prosa, la fisica (confutazione del principio di im-pene-trabilità dei corpi) etc etc. Inoltre il cazzo assume rilevanza non solo nella cultura ma anche nell'ignoranza (sono in molti a non sapere e a non capire un beneamato cazzo).

La difficoltà grossa comunque è vincere la concorrenza della fica, la quale pur essendo "pregnante" almeno quanto il cazzo nella cultura dell'uomo, si pone in un ruolo di privilegio forse perchè è dotata di superpoteri ("tira più un pelo di fica che ...")

In nome di fiche in-SACCà-te cadono e si rialzano governi nano-mortadelleschi!

Pertanto per avere speranza di successo credo che, oltre a propormi alla sola Gelmini, dovresti combinarmi un appuntamento con Lei e con il "ministro delle pari opportunità del cazzo e della fica"...Maria Rosaria Carfagna!

Soltanto dopo aver mostrato loro l'uso combinato dell'oggetto "cazzo" e della "fica di regime" e fatto loro assaporare appieno la fluidità generatrice che sgorga naturalmente dall' uso del cazzo nelle apposite cavità predisposte dalla natura (ma anche contronatura), ritengo di poter ottenere l'istituzione di una cattedra di "cazzologia & laboratorio di cazzologia" quantomeno nella Libera Università di Alcaazz.

Lo so che l'impegno è gravoso, visto anche che l'accoppiamento del Bradipo è lento e prolungato...Ma qualcuno deve pur farlo!
E io mi immolo per la causa (del cazzo)!

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
Gianni
12 febbraio 2009 0:00
Cazzo Ettore che saggia disquisizione del cazzo sul termine cazzo.
Bisogna dire alla Gelmini di istituire, se già non c'è, un corso di cazzologia nelle principali università italiane. Si sta dimostrando una scienza da approfondire e con adeguati finanziamenti dovrebbero arrivare risultati insperati.
Visto al tua competenza ti proporrei come docente se l'incarico non ti sta sul cazzo.
Gianni
IVAN
12 febbraio 2009 0:00
CAZZO!(# 57) Anche tu qui, Dep?

Va be', non giochiamo agli gnorri: ti si aspettava (e da un pezzo, anche!)

Comunque niente guerre civili (e tantomeno INcivili) tra bradipi, né tra mezzi bradipi (bradipi bastardi), né tra bradipi in prova.

Anzi, colgo la carruba per aggiornare ufficialmente lo Statuto:

Art.6) Non ci si scanna tra Bradipi
...che siamo già in pochi.

A 'sto punto mancano all'appello un po' di bradipi dispersi (direi almeno: Danilo, Pinetree, Kaiser Sose, Rumeno, e un po' di altri Bradipi che sanno benissimo di esserlo) e poi si può cominciare a...a...
Già, per cos'è che si stavano cercando bradipi?...

obIVAN kenobi
12 febbraio 2009 0:00
Veramente stai facendo tutto da solo, bradipo Mah.
Lanci un sasso in aria e poi te ne stai fermo a prenderlo in testa.
Che la Forza (di gravità) sia con te, dunque.

(P.S: Anche la "controparte" del Silvio è un Effetto. Scava un po' di più, se vuoi trovare le radici.)

Ettore Chiacchio
12 febbraio 2009 0:00
Intervengo sugli studi del "cazzo" giacchè l'anagrafe mi volle punire dalla nascita assegnadomi un cognome che spesso viene distorto a simil sembianza.

In realtà noto, dagli studi di Sergio, che la parola "cazzo" non viene usata con un uso proprio, ma semplicemente come rafforzativo dell'espressione

Infatti nelle espressioni
"cazzo che politico"
e
"cazzo che politico del cazzo"

ciò che rende il senso della frase non è il termine cazzo, ma l'enfasi di cui si dotano le 2 espressioni che funzionerebbero ugualmente così

"che politico!" pronunciata con enfasi di ammirazione

"che politico!" pronunciata con enfasi di disgusto

Considerazioni analoghe possono essere addotte a tutti gli esempi portati da Sergio con l'amara conclusione che voi italiani (da tempo mi dichiaro apolide-cosmopolita e disconosco il concetto di patria come quello di confine e frontiera) popolo del cazzo state al "cazzeggiare" come i puffi stanno al "puffare" e quindi il "termine cazzo" non può che risultare fortemente sminuito da un'analisi linguistica.

Ma se il "termine cazzo" risulta sminuito cionondimeno l'"oggetto cazzo" ha invece una valenza enorme.

La prima considerazione da fare è che da sempre l'"oggetto cazzo" è stato considerato una divinità, tanto che anche il dio sole (precursore degli dei egizi ebraici e cristiani) ne assunse le sembianze per fecondare la "dea madre terra" (culto della quale è stato poi artificiosamente ricondotto, passando per "la regina madre", al culto della vergine che a sentire la propaganda fideistica di cazzi proprio non ne volle sapere...ma si sa che sono tutte balle) che dalla sua vagina grotta partorì il "salvatore" (mitologie successivamente ricopiate da religionucole successive di serie B che cantano "tu scendi dalle stelle o re del cielo (dio sole) e vieni (da non confodere con lo eiaculare) in una grotta al freddo e al gelo...o mio divino (divus->splendente)

L'adorazione del "dio cazzo" avviene ancora oggi, non solo pubblicamente in molte tribù aborigine di varie regioni della terra, ma anche nelle segrete vaticane in cui nei confessionali o sugli altari si consumano iniziazioni bicazziche orali e anali tra un prete ed il suo chierichetto-seminarista-agnello-vittimasacrificale.

La doppia presenza di cazzi in questa forma di rito religioso, riservato soltanto ad un gruppo (tra l'altro molto nutrito) di iniziati, tramanda di generazione in generazione, all'interno del culto del dio fasullo, il culto del vero dio-cazzo (cosa che non deve sorprendere visto che anche la bibbia mentre ci parla del culto dell'unico falso dio yahvè ci tramanda, e nemmeno tanto tra le righe, di altri culti paralleli e consustanziali come quelli di Ashtarte, Maloch, Baal, Necustan etc)

Sebbene sia d'accordo sulle "limitate capacità elucubrative dell'oggetto cazzo", devo però far notare che ad ispirarsi a tale forma di intelligenza inferiore sono in tantissimi, compresa la quasi totalità della classe politica(zza) e i loro servi i quali, non a caso, quanto più si dispongono all'accettazione acritica della parola del loro padrone, tanto più vengono visualizzati con un angolo che tende a 90° cioè l'angolatura perfetta per "recepire" l'"essenza del pensiero" -> "alias il cazzo del loro padrone" all'interno del loro inconscio.

Orbene io non me la prendo quando alcuni servi dei servi dei servi dei padroni mi storpiano il mio cognome avvicinandolo al loro dio, al dio dei loro padri, (e delle loro madri che ne sono state adoratrici accanite) al dio di (don floriano) Abramovich, di iSacconi e di Jocobberlusca.
In quanto ne comprendo l'estasi mistica di assaporare, mentre lo pronunciano, il nome del loro dio-cazzo sulla loro lingua in un rito simil-eucaristico. Un po' come quando si passano l'ostia - pene della vita, su tutto il palato.

Purtroppo anche stavolta, come mi redarguiva precedentemente Ivan,
mi sa che ho rotto il c.!

Concludo dicendo che se il dio-cazzo da la vita, ogni altro dio da una vita del cazzo.
Per questo preferisco essere ateo pur dovendo riconoscere l'esistenza e l'incarnazione del dio-cazzo che ha creato tanti uomini a sua immagine e somiglianza!

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
Gianni
12 febbraio 2009 0:00
Ma se l'innominato è il prodotto, se è un effetto, e se questo prodotto mi sta sul cazzo, come faccio ad eliminarlo.
Potrei provare ad eliminare la causa, andando alla radice del problema, ma le stragi non mi sono mai piaciute.
Anche eliminare il sottoscritto potrebbe essere una soluzione, sarebbe un lavoro meno gravoso ed eviterei definitivamente di dover sopportare l'innominato, ma Lui, d'accordo con il faraone non me lo lascia fare e neanche lo lascia fare ad altri, proibito per decreto.
In ogni caso mi sembra una soluzione del cazzo.
Gianni



Ettore Chiacchio
12 febbraio 2009 0:00
Sono perfettamente convinto che berlusconi sia il prodotto della società marcia italiana...E' il concentrato dei mali d'italia: la mafia, la corruzione, l'alta finanza criminale, il "fregare/trffare" l'altro come stile di vita, la pizza (connection), la politica al servizio delle caste, la genuflessione al vaticano, la raccomandazione, l'impunità dei potenti.

C'è da dire che l'"altra parte della politica" (la finta sinistra che fa finta di opporsi alla finta destra) condivide con questo avanzo di galera diversi (non tutti) punti in comune ed ha difetti suoi propri.

Pertanto bisognerebbe sbarazzarsi dell'attuale forma di politica rappresentativa e passare quanto prima alla Democrazia Diretta(processo che dai futurologi è considerato comunque ineluttabile), cosa di cui parlo ormai da anni. Provvedimenti legislativi votati dagli elettori tramite internet direttamente (il discorso è lungo per entrare qui nei dettagli ma ho già affrontato in passato l'argomento, se volete vi do i links, su tutti i meccanismi di controllo e i pesi/contrappesi necessari)

In ogni caso quello che per me è intollerabile è che si accetti acriticamente l'operato di un "leader" e lo si osanni qualunque cosa faccia, anche nei suoi rapporti con la mafia.

Per questo accuso chi lo fa di essere o "servo del padrone", o "appartenente alla casta politica/giornalistica" o comunque un beneficiario della benevolenza del padrone. Se poi si appoggia il Nostro pur essendo onesti e non beneficiari, e ci si vanta di tutti i suoi soprusi nei confronti di chi lo critica...beh allora si è proprio scemi!

Ad esempio quando qualcuno in malafede o per scemenza dice che il lodo alfano non lo protegge perchè "sospende non annulla i processi" lo stesso qualcuno evita accuratamente di dire che "nella sospensione" rientrano anche le indagini sul reato... e quindi andare ad indagare sullo stesso fatto a 5 o più anni di distanza, quando cioè decade la sospensione, è prendersi per il culo da soli...

E comunque non ditemi che "non voglio il dialogo", perchè, in previsione del futuro, ho iniziato a scrivere le lettere a SB al contrario così gli sarà più facile, tra breve, leggerle "a capa sotto" a piazzale Loreto!

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
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