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C&i
1 luglio 2009 0:00
Non più, dunque, Yeshua e Yeshua bar Abbà, ma Yeshua e Barabba!

Da una parte, dunque, Giovanni di Gamala, figlio di Giuda il Galileo, il Re dei Giudei, l’”Unto” ovvero il "CristoV" (Christòs), dall’altra Yeshua ben Panthera, o “Bar Abbà”, il Figlio del Padre ovvero il sacerdote di Aronne: due individui reali ai quali mancò l’avallo della storia per trasformare l’ambizione in realtà e il carisma del titolo in autentico crisma divino e regale.

Se è vero che la chiave suggerita è priva del supporto di fondate prove, è altresì vero che essa è forse l’unica a consentire la lettura coerente di un fatto che altrimenti appare illogico e inspiegabile.

Giancarlo Tranfo
c&i
1 luglio 2009 0:00
Abbiamo una lunga serie di domande, ma non abbiamo le risposte. E il mistero di Barabba, che pure ha portato alla luce alcuni importantissimi aspetti della questione, troppo spesso ignorati, diventa sempre più misterioso.

David Donnini
Ettore Chiacchio
1 luglio 2009 0:00
Il mistero di Barabba





Si osservi attentamente il documento riportato qui sopra. Si tratta di alcuni passi tratti dalla pagina 101 del Novum Testamentum Graece et Latine (a cura di A. Merk, Istituto Biblico Pontificio, Roma, 1933). Nella parte superiore, evidenziato in rosso, troviamo il verso 16 del capitolo 27 del vangelo secondo Matteo. Nella parte inferiore, sotto la riga orizzontale abbiamo la relativa nota a piè di pagina.

La versione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana (1976) del vangelo secondo Matteo traduce quel verso nel seguente modo:

"Avevano in quel tempo un prigioniero famoso, detto Barabba"

Mentre la Sacra Bibbia (Traduzione dai Testi Originali), edita dalle Edizioni Paoline nel 1964, traduce così:

"Egli aveva allora in carcere un detenuto famoso, detto Barabba"

Ancora, il Nuovo Testamento - Parola del Signore, pubblicato nel 1976 dalla Elle Di Ci (Leumann, Torino), traduce così:

"A quel tempo era in prigione un certo Barabba, un carcerato famoso"

E, infine, il Nuovo Testamento, Nuova Revisione 1992 sul Testo Greco, della Società Biblica di Ginevra, traduce così:

"Avevano allora un noto carcerato, di nome Barabba"

["dico beeh" meno male che secondo le tue parole era Donnini ad aver tradottomale...adesso si vede chiaramente QUANTO hai mentito sapendo di mentire]

Innanzitutto notiamo che le traduzioni sono abbastanza diverse e che tali variazioni possono produrre importanti discordanze nei significati. Questo prigioniero famoso era "detto Barabba", "un certo Barabba" o "di nome Barabba"?
E' sicuro che "detto", da una parte, e "di nome" o "un certo", dall'altra parte, lasciano intendere due cose molto differenti. Nel primo caso Barabba sembra un soprannome, mentre nel secondo e nel terzo caso sembra trattarsi di un nome proprio: quel prigioniero si sarebbe chiamato proprio Barabba.
Naturalmente qualcuno potrebbe osservare che ci stiamo ponendo una questione abbasta irrilevante, ma non è affatto così. Infatti stiamo toccando uno dei problemi più delicati di tutta l'analisi della letteratura evangelica, perché dietro al personaggio di Barabba, alla sua vera identità e al suo ruolo nella circostanza del processo che Cristo ha subito dinanzi al procuratore romano Ponzio Pilato, si nasconde probabilmente una delle più importanti chiavi di comprensione del senso storico reale di quegli eventi.
Il testo greco usa il termine legomenon Barabban (leghomenon Barabban) che si traduce con "detto Barabba", "chiamato Barabba", "soprannominato Barabba", e ciò lascia intendere che quello non fosse il nome proprio, ma un titolo o un soprannome.
Eppure tutti conosciamo Barabba come una persona che si chiamava proprio così
, e sappiamo anche che era stato messo in prigione perché era un brigante, forse un ribelle. Almeno, questo è ciò che la tradizione [e che "dico beeh ancora vuole farci credere ingannadoci] ci ha sempre fatto pensare di lui.
Ma torniamo al Novum Testamentum e osserviamo la nota a piè di pagina che si riferisce al verso 16 del vangelo di Matteo. In essa sono riportate le varianti che si possono trovare in alcuni antichi manoscritti evangelici. Nel nostro caso la nota è duplice e le due parti sono sepatare da una breve linea verticale.
Cominciamo dalla seconda parte. Essa ci dice che dopo il termine "Barabba" alcuni antichi testi recano una frase non breve:

"eicon de tote desmion epishmon Ihsoun Barabban, ostiV hn dia stasin tina genomenhn en th polei kai jonon beblhmenoV eiV julakhn"

"il quale era stato messo in carcere in occasione di una sommossa scoppiata in città e di un omicidio"

In pratica, dai testi antichi è stata scartata una frase dalla quale si può capire abbastanza chiaramente che Barabba era stato arrestato nella circostanza di una sommossa, che si era verificata in città, durante la quale era stato commesso un omicidio. Chi aveva commesso l'omicidio? Barabba? Se consultiamo il vangelo secondo Marco (Mc 15, 7), in un passo parallelo, possiamo leggere:

"Un tale chiamato Barabba si trovava in carcere, insieme ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio"

Il verbo "avevano commesso" è coniugato al plurale, non al singolare, e si riferisce ai ribelli, non a Barabba. La frase significa semplicemente che Barabba era rinchiuso nel carcere in cui si trovavano i ribelli, non ci obbliga a credere che egli stesso fosse un ribelle e che avesse partecipato al delitto.
In fin dei conti nemmeno il vangelo secondo Matteo lo dice; anzi, affermando che costui era stato arrestato in occasione di quel tumulto e di quell'omicidio, non dà affatto l'impressione che Barabba fosse uno degli insorti né, tantomeno, l'omicida.
Il vangelo di Luca contiene una frase (Lc 23, 19) assolutamente identica a quella omessa dal testo di Matteo, di cui abbiamo già visto sopra il testo greco, ma essa (si faccia bene attenzione) viene tradotta comunemente in modo scorretto,["dico beeh" meno male che luca chariva tutto! Si Si chiariva tutto..identica frase in greco ma tradotta da voi in modo diverso...per far continuare a belare i vostri gonzi creduloni cattolici!] attribuendogli così significati che essa non può e non deve avere; per esempio una versione del Nuovo Testamento, che si definisce "traduzione interconfessionale in lingua corrente", la riporta nei seguenti termini:

"...era in prigione perché aveva preso parte ad una sommossa del popolo in città ed aveva ucciso un uomo"
[Parola del Signore, Elle Di Ci, Leumann (To), 1976]

La traduzione corretta, lo ripetiamo, è: "...si trovava in carcere, insieme ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio...", infatti le parole "dia stasin tina" possono essere tradotte con "in occasione di una sommossa", "poiché c'era stata una sommossa", "nel luogo della sommossa", "durante una sommossa", ma non si potrà mai tradurre "aveva preso parte ad una sommossa", e neanche "aveva ucciso un uomo". Questo non è assolutamente scritto nel testo originale, è una forzatura che altera molto il senso della frase, facendo diventare arbitrariamente Barabba il soggetto di una azione che, invece, è stata compiuta dagli altri ribelli.

La lettura dei vangeli sinottici, eseguita fedelmente alle versioni in lingua greca, ci dà buoni motivi per pensare che Barabba non fosse uno dei briganti che avevano commesso l'omicidio, ma solo che egli sia stato arrestato in concomitanza con la sommossa di cui altri erano responsabili. Ci dicono, tra l'altro, che costui non era uno sconosciuto ma un personaggio famoso.

La osservazione più interessante la facciamo senz'altro nel momento in cui osserviamo la prima parte della nota 16 presente nel Novum Testamentum. Essa ci dice che in alcuni antichi manoscritti, al posto di "legomenon Barabban" (leghomenon Barabban = detto Barabba), troviamo quest'altra espressione: "Ihsoun Barabban " (Iesoun Barabban = Gesù Barabba). La nota ci conferma che il personaggio non si chiamava Barabba, ma che questo era un titolo, affiancato al suo vero nome: Gesù. Diciamo la verità, è quasi uno shock! Sembra che nel corso di quel processo, durante il ballottaggio per la scarcerazione di un prigioniero, Pilato abbia presentato al popolo due accusati: un certo Gesù, che i sacerdoti avrebbero condannato a morte perché aveva osato definirsi "figlio di Dio", e un certo Gesù, molto noto a tutti col titolo "Barabba". Due Gesù in un colpo solo. Forse è proprio per evitare questa eccezionale omonimia che i traduttori hanno omesso il nome del personaggio che è stato liberato, e l'hanno presentato solo come Barabba. Ma si tratta di semplice omonimia? Le nostre scoperte, e ne abbiamo già fatte tante, non sono finite. Adesso infatti si rende necessaria una domanda: qual'è il significato del soprannome Barabba?

Per giungere ad una risposta facciamo un passo indietro nel tempo, fino all'interrogatorio che Gesù, qualche ora prima, aveva subito in casa del sommo sacerdote. Costui, che aveva nome Caifa, vistosi nella difficoltà di trovare un capo d'accusa valido per emettere una sentenza di morte (così narra il vangelo), ad un certo punto avrebbe chiesto a Gesù: «sei tu il figlio di Dio?», e Gesù a lui: «tu l'hai detto». Attenzione: la vicenda del processo davanti alle autorità ebraiche, così come è descritta dalla narrazione evangelica, tradisce la presenza di gravi anomalie, anche perché l'idea di un procedimento svoltosi in quelle condizioni è del tutto inaccettabile. I tempi, i modi, il luogo e tanti altri elementi incompatibili con la prassi giudiziaria ebraica, ci mostrano che quello non poteva essere un processo regolare, come molti autori hanno validamente osservato. Al contrario, tutto lascia facilmente intuire che deve essersi trattato di un interrogatorio informale, svoltosi nel corso di azioni confusionarie e sbrigative, nell'intervallo di tempo che separava l'arresto dell'uomo sul monte degli ulivi e la sua consegna alle autorità romane, presso le quali avrebbe dovuto svolgersi il vero ed unico processo che ha condotto Gesù ad una condanna a morte e alla sua esecuzione. Un processo voluto dai romani per sedizione.

Ora, noi sappiamo che gli ebrei non potevano assolutamente pronunciare la parola tabù "Dio", e che il sommo sacerdote non si sarebbe mai azzardato a pronunciarla in quella occasione. Ma se egli ha veramente posto la domanda, in che modo ha potuto chiedere a Gesù se era «il figlio di Dio»? La risposta è semplicissima, gli ebrei usavano molti termini diversivi per riferirsi a Dio (Adonai, Eloah, il Signore, il Padre...). Anche Gesù, nei racconti evangelici, parla spesso di Dio ma, rivolgendosi ad un pubblico di ebrei ed essendo egli stesso un ebreo, usa uno di questi termini diversivi: "il Padre mio", "il Padre che è nei cieli". Nel vangelo secondo Marco (Mc 14, 36) leggiamo: "Abbà, Padre, tutto è possibile per te", in cui compare sia il termine tradotto (Padre) che quello originale usato dagli ebrei (Abbà). Ed ecco che per gli ebrei del tempo di Gesù "figlio di Dio" poteva essere reso piuttosto con "figlio del Padre". Anche nella liturgia latina troviamo comunemente "filius Patris", che è proprio la traduzione letterale dell'espressione usata dagli ebrei, nella corrente parlata aramaica, e quindi anche dal sommo sacerdote Caifa: "bar Abbà". Mentre in italiano, in mancanza del tabù ebraico, essa si è potuta trasformare senza problemi in: "figlio di Dio".
L'espressione "bar Abbà", può essere condensata, e diventa così "Barabba". La contrazione è del tutto normale: Barnaba, Bartolomeo... si tratta di termini di derivazione aramaica per "figlio di...". E' assolutamente sorprendente che, ai giorni nostri, a nessun cristiano educato e catechizzato sia mai stata fatta notare la questione, non del tutto irrilevante (!!!), che il termine Barabba corrisponda all'espressione usata dagli ebrei dei tempi di Gesù per dire figlio di Dio! Si è dunque voluta nascondere qualche evidenza?

Altro che shock! Infatti, se prima eravamo stati scioccati nello scoprire che Barabba si chiamava Gesù, ora siamo totalmente sconvolti nello scoprire il contrario, e cioè che... Gesù era definito Barabba! Ma quale razza di mistero si nasconde dietro questo intreccio straordinario di nomi e di titoli? E' mai possibile che durante il processo Pilato abbia presentato al popolo queste due persone:

1 - Gesù, che era detto figlio di Dio, cioè Barabba, che fu condannato e giustiziato,

2 - e Barabba, che però si chiamava Gesù, che fu graziato e rilasciato.

Non ci credo nemmeno io che sto scrivendo queste cose.
Non ci può credere nessuno. Ma soprattutto, non è possibile crederci perché non è affatto così che sono andate le cose:

1 - non c'è mai stato un autentico processo davanti al sinedrio, Cristo è stato arrestato per volontà di Pilato che ha inviato per questo una coorte romana sul monte degli ulivi, un corpo di 600 soldati con un tribuno al comando;

2 - gli ebrei non hanno consegnato al procuratore l'accusato con la scusa di essere impossibilitati ad eseguire la sentenza di morte; ne hanno eseguite innumerevoli e ce le testimonia lo stesso Nuovo Testamento (Giovanni Battista, l'adultera che stava per essere lapidata dagli ebrei, lo stesso Gesù che ha rischiato più volte la lapidazione da parte degli ebrei, Stefano lapidato dagli ebrei all'indomani della morte di Gesù, Giacomo lapidato dagli ebrei sotto le mura del tempio...);

3 - i romani non hanno mai avuto l'abitudine di applicare le amnistie in occasione delle festività di altri popoli non latini, ma solo delle festività romane, e tantomeno liberavano in Palestina i condannati per reati gravi di sedizione, i condannati a morte;

4 - Pilato non è rimasto lì imbambolato ad aspettare che il popolo decidesse quale dei due doveva essere rilasciato, per poi lavarsene le mani e scarcerare il ribelle giustiziando un maestro spirituale; questa è una immagine assolutamente non veritiera e ridicola del praefectus Iudaeae; si legga Giuseppe Flavio per sapere chi e come era Ponzio Pilato;

5 - e il popolo degli ebrei non ha mai gridato "il suo sangue ricada sopra di noi e sui nostri figli" (Mt 27, 25), preannunciando la persecuzione perpetrata dai cristiani contro i cosiddetti perfidi giudei nell'arco di lunghi secoli.

Tutte queste sono scuse palesi per spostare la responsabilità della condanna dai romani agli ebrei. Questo infatti è uno dei presupposti della catechesi neo-cristiana, che ebbe origine nella mente di Paolo, il nemico di Simone e Giacomo, in aperta e stridente opposizione con la catechesi giudeo-cristiana, al prezzo di un grave pregiudizio antisemitico. Ci troviamo di fronte ad una presentazione finalizzata ad alterare il significato storico dell'evento. Si tratta di una presentazione funzionale alla dottrina antiessena e antimessianica elaborata da Paolo e successivamente sviluppata dai suoi seguaci ed eredi spirituali. I quali hanno progressivamente aumentato le distanze dall'ebraismo e hanno trasformato l'aspirante messia degli ebrei in un salvatore medio orientale, e il regno di YHWH dei giudei nel regno dei cieli dei cristiani.

Dal rebus di Gesù e Barabba scaturisce una ennesima conferma del fatto che i redattori dei vangeli neocristiani erano non ebrei, che scrivevano per un pubblico non ebreo, e che erano interessati a de-giudaizzare l'aspirante messia degli ebrei, scorporando dalla sua figura tutto ciò che apparteneva ad una personalità messianica, ovverosia ad un ribelle esseno-zelotico che aveva commesso gravi reati di sedizione contro l'autorità romana.

La dinamica dell'arresto, del processo, della condanna e della esecuzione, così come queste fasi sono descritte nelle narrazioni evangeliche, le quali mostrano fra loro grandi contraddizioni, è tale da rivelare una precisa intenzione di mascherare chi fosse realmente l'uomo che venne crocifisso, perché fu arrestato, da chi fu arrestato, perché fu giustiziato, facendo credere, alla fin fine, la tesi storicamente insostenibile che i romani siano stati vittime di un raggiro e che la volontà e la regia della condanna di Gesù siano del tutto ebraiche.

Dal rebus di Gesù e Barabba non scaturisce invece una soluzione su chi siano state queste due persone. Erano veramente due? Si tratta di una persona sola che ha subito uno sdoppiamento, come tanti altri personaggi della narrazione evangelica? Si tratta di due persone i cui nomi, titoli, ruoli e responsabilità sono stati intrecciati e confusi negli interessi della contraffazione storica? Sono forse i due aspiranti messia degli esseno-zeloti, quello di Israele (il capo politico) e quello di Aronne (il capo spirituale)? [guarda caso qui ritorna sempre quello che dico io sulle figure multiple utilizzate per costruire il personaggio "gesù cristo" cioè come amalgama del messia davidico, del messia spirituale e dei soters, "dico beeh" adesso come la mettiamo? Che panzane racconterai a chi legge questi passi? Sono curioso di vedere cosa ti inveterai ancora per mistificare I TUOI VANGELI, già perchè tutta l'analisi di Donnini è fatta su questi] Se Gesù Barabba è il prigioniero che fu liberato, dobbiamo credere che Gesù non è mai stato crocifisso, coerentemente con quanto sostenuto dalla tradizione coranica e da altre tradizioni?

Abbiamo una lunga serie di domande, ma non abbiamo le risposte. E il mistero di Barabba, che pure ha portato alla luce alcuni importantissimi aspetti della questione, troppo spesso ignorati, diventa sempre più misterioso.

David Donnini



Commentino finale:
dico beeh che gran figura di merda che hai fatto!

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
prof. Ricciotti
1 luglio 2009 0:00
Era consuetudine, in occa­sione della Pasqua, che il procuratore liberasse un carcerato scelto dalla folla; parve pertanto a Pilato che questa volta sarebbe stata cosa equa e insieme opportuna far cadere la grazia su Gesù, cosicché la giustizia sarebbe rimasta salva (almeno in parte) e sarebbero an­che rimasti appagati gli accusatori. Ora, in quei giorni era detenuto un famigerato malfattore chiama­to Barabba (“figlio del padre”), nome abbastanza comune negli scrit­ti rabbinici: secondo poi alcuni codici evangelici, scarsi tuttavia di numero e d'autorità, il nome intero di quest'uomo sarebbe stato Gesu' Barabba, in cui Barabba sarebbe piuttosto un epiteto e Gesu' il vero nome. Costui in una sedizione popolare, suscitata forse da lui stesso, aveva commesso un omicidio: abitualmente, poi era un la­dro. Arrestato, stava in prigione attendendo la sentenza del procu­ratore. Pilato pertanto previde che, se avesse proposto agli accusa­tori la grazia o di Gesù o di Barabba, la scelta sarebbe certamente caduta su Gesù a causa del carattere palesemente infame di Barabba. Si presentò quindi sul limitare del pretorio e fece la proposta: Chi volete che vi dimetta, Barabba oppure Gesu', quello chiamato Cristo? e per meglio specificare aggiunse il re dei Giudei? La previsio­ne di Pilato, che la scelta sarebbe caduta su Gesù, dimostra ch'egli aveva una conoscenza assai difettosa, non tanto della nazione da lui govennata, quanto delle guide spirituali di quella nazione. La pro­posta infatti a bella prima fece impressione sulla folla degli accusa­tori, i quali stavano là davanti al pretorio a gridare ciò ch'era sug­gerito loro dai sommi sacerdoti e dagli anziani, loro guide spirituali; a quel gregge di servitori Gesù era certamente sgradito perché era sgradito ai loro padroni, ma anche per essi Barabba era tale furfante da meritarsi invece della grazia la più severa delle condanne. Ci fu una breve sosta fatta di perplessità, in cui il servitorame vociante non riusciva a decidersi tra la richiesta del fondo onesto della sua coscienza e la richiesta dei suoi inflessibili padroni...
Ettore Chiacchio
30 giugno 2009 0:00
Commento prima le cazzate di "dico beeh" che è più breve distruggere nelle sue menzogne: mi basta linkare ad una pagina che riporta quanto detto da Donnini per dimostrare (ricordavo bene)



  1. le traduzioni volutamente errate le fa la chiesa per alterare i passi per lei più distruttivi


  2. "dico beeh" accusa gli altri di mentire a oltranza quando è evidente, leggendo Donnini, che le menzogne sono sue


  3. Donnini, che si cerca di sminuire con la diffamazione, fa dei commenti a dir poco geniali SUI TESTI EVANGELICI ORIGINALI!


  4. "dico beeh" non linka a quanto dice Donnini (a differenza di quanto si dovrebbe fare in una discussione seria che è come faccio sempre io), ma riporta parole errate, le attribuisce a Donnini e le attacca: comodo così vero "dico beeh"?

  5. "dico beeh" nulla ci dice del "nome proprio di Barabba" (troppa figura di merda fa la chiesa a tentare di oscurarlo vero?)
  6. per quanto evidenziato posso tranquillamente affermare che "dico beeh" è capace di toccare, con quest'ultimo suo intervento, nuove profondità nella bassezza umana e nel tentativo di ingannare i gonzo-cattolici che si bevono tutto!




ecco il link all'estratto degli scritti di Donnini:

http://www.etanali.it/mar_morto/files/analisi_processo.htm
Ne consiglio la lettura integrale a tutti, ma per facilitare i pigri riporterò, in un commento successivo, i passi più importanti...

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
Dico Bene?!...
30 giugno 2009 0:00

Il loro motto è:

Negare, negare sempre e comunque, qualcuno si stancherà!
Mentire, mentire sempre e comunque, qualcuno ci cascherà!

Ma chi tira i fili dei "Liberi Burattini"?... Potrebbe essere colui che "fu omicida fin dal principio e non è rimasto nella verità perché in lui non c'è verita"?! (Dopotutto... "quando egli proferisce menzogna, parla del suo perché è mendace e padre della menzogna"...)

Non è che Donnini traduce male, è che traduce quello che gli pare ed omette quello che non gli fa comodo, sapendo perfettamente che i polli ai quali si rivolge non sono neanche in grado di accorgersene...

"Vi era uno, Chiamato Barabba, incarcerato insieme a dei sediziosi che in una rivolta avevano commesso un omicidio" (Marco 15:7) -> Qui non è certo se Barabba abbia commesso o meno un omicidio...

"Costui [Barabba] era in carcere per una sommossa capeggiata in città e per un omicidio. ...Allora Pilato... Liberò invece colui che per sedizione e omicidio era stato gettato in carcere..." (Luca 23:19; 23:24-25) -> Qui, invece, Barabba è chiaramente accusato di sedizione ed omicidio!...

I passi dei due vangeli non sono per niente identici, come vorrebbe il Donnini: quello di Luca ripete, precisando, quanto riportato da Marco...

Ma come si fa a prendere sul serio il tragicomico spettacolo che costoro ci propinano coi loro quotidiani deliri?!...

Io continuo a ridere...
passante
30 giugno 2009 0:00
Chiacchio, non voglio farti perdere tempo e, date le tue premesse, non ho nemmeno intenzione di sorbirmi chilometri di risposta che non condurrebbero da nessuna parte... se non a confermare che ti arrampichi sugli specchi per dimostrarmi l'indimostrabile.

Del resto io ti chiedevo e ti chiedo di nuovo solo:

ESISTE QUALCHE CITAZIONE DI GIOVANNI DI GAMALA SU DOCUMENTI STORICI INCONFUTABILI?

Te la puoi cavare con un sì (e mi dai gli estremi, la targa del documento) o un no (e in quel caso tu e il tuo cascioli potete andare a...).
Ettore Chiacchio
30 giugno 2009 0:00
@dico beeh

ma quante bugie che dici su Donnini

a quanto ricordo (lessi il libro di Donnini 4 anni fa, potrò essere più preciso a breve appena lo riconsulto) Donnini fa un'analisi delle versioni più antiche dei vangeli canonici (quindi tutti documenti che per te dovrebbero essere attendibili), confrontandole con le versioni più nuove (frutto delle vostre falsificazioni) e riporta questo:

1) il nome (sparito nelle versioi nuove ma presente nelle vecchie) di Barabba è Iesus. Cosa che nemmeno provate più a negare
2) le traduzioni errate non le fa Donnini, ma sono quelle che fate voi per occultare il più possibile la verità su questo personaggio accusandolo della sedizione in realtà compiuta dagli zeloti guidati dal messia davidico.
3) In particolare le vostre errate traduzioni portano da "barabba incarcerato per aver patecipato a tumulti in cui era stato ucciso un uomo" a "barabba incarcerato per avere ucciso un uomo". Non è donnini a tradurre male ma VOI ed in cattiva fede! Lui semplicemente evidenzia questo ennesimo errore di traduzione che fate per occultare le responsabilità del messia "gesù figlio del padre" alias Iesus bar Abba, accusando un fantomatico "Barabba" personaggio neonato eliminando il nome Iesus ed accorpando "bar Abba" in "Barabba"

Dico beeh capisco che ti terrorizza il fatto che tramite Internet si svelino i vostri imbrogli ecclesiastici, che vi erano riusciti per millenni...ma adesso la "pazziella è finita!", non solo siete stati scoperti ma ci sono anche i mezzi (Internet) per divulgare questa scoperta e, nonostante il tuo zelo (o, per meglio dire, la tua attività zelota di calunniatore, diffamatore e disinformatore) finirete nella merda con tutta la vostra associazione a delinquere di stampo pedofilo-bacarottiero-spenna-gonzi!


Per l'intanto, felice di leggere passante che fa finalmente un intervento nel merito delle cose(non so quate volte glielo avevo sollecitato in passato ma non era finora mai arrivato), preannuncio che risponderò volentieri anche a lui...solo che non posso farlo subito (la risposta richiesta è piuttosto lunga) per impegni familiari ...spero di liberarmi tra stasera e domani

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
dino
30 giugno 2009 0:00
no ragazzi, così me lo fate scappare con crisi di identità
Dico bene?!...
30 giugno 2009 0:00

Ma come si fa a prendere sul serio il tragicomico spettacolo che costoro ci propinano coi loro quotidiani deliri?!...

Certa gente è così esaltata che scambia per "prove" le proprie bacate "illazioni" (che sarebbe più giusto chiamare "farneticazioni"...)
Prendiamo per esempio quello che si legge in questa pagina ad opera di un altro esimio "studioso" dei vangeli (certo David Donnini, se ho ben capito...): http://ingannoglobale.blogspot.com/2008/09/david-donnini-il- mistero-di-barabba.html

Parte dal presupposto che Barabba non fosse reo di omicidio, per arrivare (sempre se ho ben capito, con "questi" non si sa mai...) ad identificarlo con lo stesso Gesù, in base a un contorto pseudo-ragionamento basato su un errore di fondo: cita infatti i due vangeli di Marco e Matteo per farci credere che Barabba fosse soltanto "carcerato" insieme ad altre persone accusate di omicidio, e quindi non direttamente accusato del grave reato, ma poiché nel vangelo di Luca (23:13-25) la circostanza viene precisata meglio, sostiene che la traduzione di questo vangelo è scorretta, senza naturalmente fornire alcuna prova...
Ora, date premesse del genere, che credibilità possono avere questi improvvisati studiosi "cristologi"? Ma soprattutto, quale può essere il livello intellettivo e culturale delle persone che pendono dalle labbra di costoro?...

P.S. - E i famosi vangeli apocrifi? In questo caso quello che ci raccontano (di Barabba) non ha più nessun valore?!...
passante
30 giugno 2009 0:00
ANALISI DEL CHIACCHIO PENSIERO E DELLE SUE INNUMEREVOLI DOTI DI TERGIVERSATORE

Chiacchio: Guarda che io ho fornito già varie volte, su questo forum, prove della storicità di Giuda il Galileo e dei suoi figli...

passante: Per favore, non era in discussione l'esistenza di Giuda il Galileo e che questi abbia avuto dei figli (questo lo sanno anche i cattolici del primo concilio); per favore, non tegiversare fin dal principio.

Chiacchio: ...che proseguirono la sua opera (ad iniziare dal primogenito (Giovanni) (links da wikipedia che rimandano alle opere di Giuseppe Flavio)

passante: Un emerito cazzo: quei link non dimostrano che Giuseppe Flavio citi Giovanni di Gamala o un qualsiasi Giovanni come figlio di Giuda il Galileo. Altrimenti dammi i passi esatti della citazione.

Chiacchio: Ma per motivi di brevità posso dirti che tutte le prove dettagliate le trovi nel libro di Cascioli
"La favola di cristo",...

passante: Infatti... O sei ingenuo o sei in malafede: nel libro di Cascioli ci sono "prove" che nessuno può verificare in quanto manca un apparato di note critiche e citazioni che rimandino a documenti che chiunque possa controllare. Che cazzo di esegeta sei?

Chiacchio: ... in quelli di David Donnini
(in particolar modo "Cristo, una vicenda storica da riscoprire")
ed in altri scritti di Tranfo, Sensi e molti altri cristologi seri non a stipendio dal vaticano falsificatore!

passante: per favore! Lo stesso Tranfo, a quel che mi risulta, stenta a seguire fino in fondo le farneticazioni di Cascioli!

Chiacchio: Non voglio ripetere qui le tante cose che già illustrano e provano loro in quanto preferisco dedicarmi a quanto scopro e deduco personalmente (e non è poco visto che mi accusate di essere "logorroico") curando soprattutto la divulgazione gratuita del materiale (mio o di altri) che reputo interessante tramite questo forum, il blog di grillo e tramite un circuito di televisione su Internet (Democrazia Diretta TV) ancora in fase embrionale) di mia ideazione (sfrutta il P2P e non il web)

passante: adesso ti fai anche pubblicità? Bravissimo!!!

Chiacchio: Per quanto riguarda gli approfondimenti da me trattati sono ormai talmente tanti che mi risulta impossibile elencarli tutti qui...

passante: me ne bastava uno, quello inconfutabile, quello che mi avrebbe fatto storcere la bocca per la meraviglia. Una semplice citazione documentale verificabile...

Chiacchio: Ma del resto buona parte li conosci essendo tu un mio "assiduo" lettore

passante: proprio perché sono tuo "assiduo" lettore ho capito che sei più fumo che arrosto, più sentito dire che letto e approfondito; e fino ad ora la tua risposta al quesito originale ha sortito un bel po' di fumo, mi pare.

Chiacchio: Se vuoi un mio parere su come è stato creato, con falsificazione successive, "gesù cristo", posso qui ripeterti quello che ho più volte illustrato:...

passante: ennesima dimostrazione di come il Chiacchio continua impunemente a tergiversare. Avete notato come ha svicolato dalla domanda precisa che ponevo? Adesso inizia a parare in altre direzioni, per confondere i lettori.

Chiacchio: ...il personaggio "gesù cristo" è un amalgama di personaggi diversi alcuni storici, altri mitologici al quale vengono attribuite azioni, gesta e qualità solo per farlo coincidere con precedenti "profezie". Pertanto ritengo che non è che cristo (messia davidico) coincide con Giovanni di Gamala, ...

passante: ma guarda? Non sei più così sicuro, dunque?

Chiacchio: ... ma semplicemente vengono attinti alcuni riferimenti storici e geografici dei messia davidici, nazir, capi della setta esseno-zelota, dell'epoca (tra cui appunto Giovanni di Gamala da cui eredita in particolare i luoghi, il periodo storico, la coincidenza dei nomi di molti familiari, la fine per crocifissione per rivolta antiromana etc etc)

passante: resta da dimostrare che questo Giovanni di Gamala sia esistito davvero. RIPETO LA DOMANDA. dov'è citato, in modo incontrovertibile Giovanni di Gamala (a parte Cascioli, Tranfo, Donnini & C. che, ne converrai, non fanno troppo testo)?

Chiacchio: Al personaggio romanzato "gesù cristo" sono state però aggiunti, oltre a quanto evidenziato di Giovanni di Gamala, anche molti tratti del messia spirituale-maestro di vita atteso dai samaritani(questo per coinvolgere i "buoni samaritani" nella rivolta messianica antiromana), ed inoltre tutta una serie di culti e credenze dei soters mediorientali (Mitra) da cui ad esempio è stata ricopiata la teofagia (pratica religiosa esistente ben prima del cristianesimo) e la nascita virginale in una grotta.

passante: faccio notare nuovamente ai lettori come il Chiacchio adesso miri a confondere in modo grossolano le idee inserendo concetti e tiritere fumose che non erano oggetto del contendere.

Chiacchio: A proposito perchè la tradizione riporta che gesù bambino nasce in una "grotta al freddo ed al gelo", come tanti altri semidei concepiti dal dio padre cielo (trasformato poi, con appositi errori di traduzione, in "dio padre che sei nei cieli") e la "dea madre terra" la cui vagina è appunto una grotta secondo credenze comuni a tantissime religioni primitive, che anticipano di millenni il cristianesimo?
C'è da notare che gli unici due vangeli che parlano di una nascita "normale" di gesù cristo lo fanno nascere uno in una stalla attigua ad un albergo (in quanto viene adagiato in una mangiatoia a cui vengono associati il bue e l'asino )
(luca 2, 7)
"Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo"

passante: embé?

Chiacchio: Luca 13, 15
"5Il Signore replicò: "Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?"
ed uno in una casa
(matteo 2, 9-11)
"Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono"?

passante: riembé?

Chiacchio: Un giorno se avrò tempo ricostruirò per ogni singola azione, riferimento e aggettivo associato al personaggio "gesù cristo" nei vostri vangeli falsificati e rifalsificati nei secoli, l'origine mitologica, biblica, storica da cui è stata tratta...per adesso segnalo che esistono, oltre che in letteratura, anche in Rete tanti sforzi in questa direzione
(ad es. http://www.biomarket1.com/bibbia/vangelo_aramaico.htm)

passante: però non si parla di Giovanni di Gamala.

Chiacchio: Per chi vuole smettere di bersi le panzane evangeliche non c'è che l'imbarazzo della scelta per gli approfondimenti da seguire!

passante: guarda, amico, che qui (e ogni lettore di minima capacità cerebrale lo può intendere) erano in questione le panzane del Cascioli e l'affermazione che Giovanni di Gamala è esistito. Vedi che tergiversi in continuazione? Ma noi non siamo allocchi.

Chiacchio: Segnalo anche un divertente passo evangelico che ci rende edotti che gesù è stato riconosciuto "messia" da una veggente in età avanzata, soggetta ai morsi della fame, ad un'insana castità forzata da una lunghissima vedovanza e a pratiche di autoipnosi da preghiera compulsiva nonchè ad una carcerazione autoindotta nei luoghi del tempio
Che grande testimonianza!

passante: te le fai e te le dici; ti diverti davvero con poco.

Chiacchio: ... Luca 2, 36-38
"C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme"

passante: non mi resta che concludere segnalando come il Chiacchio per rispondere a una domanda precisa (che richiedeva semplicemente una citazione documentale precisa), sia arrivato a parlare di una profetessa citata dall'evangelista Luca che, a quanto pare, lo diverte parecchio... Chiacchio, sei alla frutta!
Anna la Profetessa
30 giugno 2009 0:00
"E tu, figliol mio, non metterti a discuter con i folli, se non vuoi che la gente non noti differenza..."
Ettore Chiacchio
30 giugno 2009 0:00
@passante

Guarda che io ho fornito già varie volte, su questo forum, prove della storicità di Giuda il Galileo e dei suoi figli che proseguirono la sua opera (ad iniziare dal primogenito (Giovanni) (links da wikipedia che rimandano alle opere di Giuseppe Flavio)
Ma per motivi di brevità posso dirti che tutte le prove dettagliate le trovi nel libro di Cascioli
"La favola di cristo",
in quelli di David Donnini
(in particolar modo "Cristo, una vicenda storica da riscoprire")
ed in altri scritti di Tranfo, Sensi e molti altri cristologi seri non a stipendio dal vaticano falsificatore!

Non voglio ripetere qui le tante cose che già illustrano e provano loro in quanto preferisco dedicarmi a quanto scopro e deduco personalmente (e non è poco visto che mi accusate di essere "logorroico") curando soprattutto la divulgazione gratuita del materiale (mio o di altri) che reputo interessante tramite questo forum, il blog di grillo e tramite un circuito di televisione su Internet (Democrazia Diretta TV) ancora in fase embrionale) di mia ideazione (sfrutta il P2P e non il web)

Per quanto riguarda gli approfondimenti da me trattati sono ormai talmente tanti che mi risulta impossibile elencarli tutti qui...

Ma del resto buona parte li conosci essendo tu un mio "assiduo" lettore

Se vuoi un mio parere su come è stato creato, con falsificazione successive, "gesù cristo", posso qui ripeterti quello che ho più volte illustrato:

il personaggio "gesù cristo" è un amalgama di personaggi diversi alcuni storici, altri mitologici al quale vengono attribuite azioni, gesta e qualità solo per farlo coincidere con precedenti "profezie".
Pertato ritengo che non è che cristo (messia davidico) coincide con Giovanni di Gamala, ma semplicemente vengono attinti alcuni riferimenti storici e geografici dei messia davidici, nazir, capi della setta esseno-zelota, dell'epoca (tra cui appunto Giovanni di Gamala da cui eredita in particolare i luoghi, il periodo storico, la coincidenza dei nomi di molti familiari, la fine per crocifissione per rivolta antiromana etc etc)

Al personaggio romanzato "gesù cristo" sono state però aggiunti, oltre a quanto evidenziato di Giovanni di Gamala, anche molti tratti del messia spirituale-maestro di vita atteso dai samaritani(questo per coinvolgere i "buoni samaritani" nella rivolta messianica antiromana), ed inoltre tutta una serie di culti e credenze dei soters mediorientali (Mitra) da cui ad esempio è stata ricopiata la teofagia (pratica religiosa esistente ben prima del cristianesimo) e la nascita virginale in una grotta.

A proposito perchè la tradizione riporta che gesù bambino nasce in una "grotta al freddo ed al gelo", come tanti altri semidei concepiti dal dio padre cielo (trasformato poi, con appositi errori di traduzione, in "dio padre che sei nei cieli") e la "dea madre terra" la cui vagina è appunto una grotta secondo credenze comuni a tantissime religioni primitive, che anticipano di millenni il cristianesimo?

C'è da notare che gli unici due vangeli che parlano di una nascita "normale" di gesù cristo lo fanno nascere uno in una stalla attigua ad un albergo (in quanto viene adagiato in una mangiatoia a cui vengono associati il bue e l'asino )

(luca 2, 7)

"Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo"

Luca 13, 15

"5Il Signore replicò: "Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?"

ed uno in una casa

(matteo 2, 9-11)
"Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono"?

Un giorno se avrò tempo ricostruirò per ogni singola azione, riferimento e aggettivo associato al personaggio "gesù cristo" nei vostri vangeli falsificati e rifalsificati nei secoli, l'origine mitologica, biblica, storica da cui è stata tratta...per adesso segnalo che esistono, oltre che in letteratura, anche in Rete tanti sforzi in questa direzione

(ad es. http://www.biomarket1.com/bibbia/vangelo_aramaico.htm)

Per chi vuole smettere di bersi le panzane evangeliche non c'è che l'imbarazzo della scelta per gli approfondimenti da seguire!

Segnalo anche un divertente passo evangelico che ci rende edotti che gesù è stato riconosciuto "messia" da una veggente in età avanzata, soggetta ai morsi della fame, ad un'insana castità forzata da una lunghissima vedovanza e a pratiche di autoipnosi da preghiera compulsiva nonchè ad una carcerazione autoindotta nei luoghi del tempio

Che grande testimonianza!

Luca 2, 36-38

"C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme"


Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
passante
30 giugno 2009 0:00
Chiacchio: "...Io invece ancora rido e penso e spero che le mie risate, per il momento frutto di satira che sgorga dalla mia indignazione di truffato e turlupinato della chiesa associazione a delinquere cattolica, saranno ben presto ricompensate dal vostro fallimento storico, economico e religioso!..."

Patetico sapendo di esserlo! Così parlava 2000 anni or sono un certo Celso...


Ma, visto che mi sono stancato di parole, facciamo adesso una prova semplicissima:

Ettore Chiacchio, grande esegeta e studioso, sostenitore della storicità di tal Giovanni di Gamala, dicci, per cortesia, in quale documento, a parte le farneticazioni del Cascioli e un romanzo (e ribadisco romanzo) di recente data, si parla ufficialmente di Giovanni di Gamala.
E, se ci riesci, dimostraci inconfutabilmente (dacci prova in modo che anche noi crediamo) che il "nostro" è stato preso tal quale nei vangeli cambiandogli il nome in Gesù.
Delirious?
29 giugno 2009 0:00

Le sette abominazioni

Sei cose odia il Signore,
ma una settima ha in orrore la sua anima:
occhi alteri, lingua bugiarda
e mani che spargono sangue innocente,
cuore che trama disegni iniqui,
piedi frettolosi di correre al male,
falso testimone che soffia calunnia
e chi semina discordie tra i fratelli
.

(Proverbi, 6:16-19)



Pinetree
29 giugno 2009 0:00
Dico Bene, rilassati, non è cosi grave, stai perdendo le staffe.

Quattro ave maria ed è tutto risolto.

Perdi le staffe per un paio di anticlericali, perché non riesci ad ignorarmi come pretendi che io dovrei fare di fronte alla vostra invasione discussioni religioso, di simboli e scritti cattoliche ?

un pò di coerenza.
Dico Bene?!...
29 giugno 2009 0:00
Ma come si fa a prendere sul serio il tragicomico spettacolo che costoro ci propinano coi loro quotidiani deliri?!...

(Questo intervento è puramente casuale, non - ripeto: non - è, nel modo più assoluto, una replica agli ultimi interventi di Ettore Chiacchio e pinetree; parola di onestissimo gentiluomo da costoro ingiustamente apparentato alla criminale associazione "chiesa cattolica"; Dio mi è testimone!...)

1) un'associazione a delinquere impone ai suoi affiliati comportamenti criminali
2) tu appartieni a quell'associazione a delinquere
3) tu sei ligio ai dettami di quella associazione
1,2,3 -> "tu compi comportamenti criminali" ("ragionamento valido", secondo Ettore Chiacchio...)

Esempio: la chiesa cattolica impone ai suoi affiliati di vietare il divorzio a se stessi e agli altri
tu imponi il divieto di divorzio agli altri (ligio a quanto ti comanda)
tu stai commettendo un crimine! (Ettore Chiacchio)

Loro potranno tranquillamente continuare a riproporre le proprie acutissime argomentazioni, se così ritengono di dover fare (per quel che mi riguarda, più parlano e più dimostrano quello che valgono...) - e io a mia volta ripeterò sistematicamente la solita domanda, continuando a sbellicarmi dalle risate...

Ripeto l'invito agli altri partecipanti a non farsi prendere in giro da questi terzacartisti da strapazzo: Lasciamo che i morti seppelliscano i morti!...

(E attenzione a non distrarsi troppo per giganteschi teli e crocefissi illuminati mentre si guida: si potrebbe perdere il controllo del veicolo e, dopo essersi schiantati, invece che con le proprie fissazioni prendersela con un Dio che "ci ha voluto male"!...)
Pinetree
29 giugno 2009 0:00
Dico Bene, bravo, ormai e chiaro che ti ritieni il portavoce ufficiale del branco di pecorelle smarrite.

Spero sinceramente che accettano il tuo invito, anzi che spariscono del tutto da ADUC, lei compreso.
Hai milioni di siti cattolici in rete dove puoi dire la tua indisturbatamente, con un moderazione che eliminerebbe i disturbatore come Ettore ed il sottoscritto in pochi secondi.
Invece no vuoi continuare a rompere i marroni su ADUC perché ti piace essere fustigato, sputato addosso e preso a calci, ti fa sentire più vicino a Gesù nella passione di cristo.
Ettore Chiacchio
29 giugno 2009 0:00
@dico bene

sei ridicolo quando inviti ad ignorarci e continui a parlare di noi, tra l'altro mentendo spudoratamente.

Voi rimediate magre figure e tenti di cambiare le carte in tavola.

In ogni caso ti invito a dirmi dove e quando avrei detto che tutti i cattolici sono criminali e tutti i preti pedofili (questa poi è ridicola, in quanto ho sempre riportato la vostra statistica che li quantizza in più del 4% del totale)

Ti ricordo comunque che l'aver condizionato la mia sessualità adolescenziale, con l'inculcamento del concetto di "peccato", è uno dei mali minori che ho subito dalla chiesa.

Ad esempio ho anche subito 35 anni di truffe per tutti i soldi che ho elargito alla chiesa (come offerte non proprio spontanee) e che l'associazione a delinquere che tu tanto sponsorizzi farebbe bene a restituirmi (come da mie richieste passate) altrimenti la chiesa continua ad essere sempre quello che è: una "wanna marchi" industriale!

Comunque mi sa che ti stai prendendo una fissazione con me...non passa intervento che non ripeti insulti a cascata...

Ma non eri tu quello che fino a qualche post fa mi scrivevi di continuare a scrivere perchè ti divertivo e ti facevo ridere?

Cos'è hai smesso di ridere?

Io invece ancora rido e penso e spero che le mie risate, per il momento frutto di satira che sgorga dalla mia indignazione di truffato e turlupinato della chiesa associazione a delinquere cattolica, saranno ben presto ricompensate dal vostro fallimento storico, economico e religioso!

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
Dico Bene?!...
29 giugno 2009 0:00

Ripeto l'invito ad ignorare sistematicamente gli interventi dei due provocatori di questa discussione - pinetree ed Ettore Chiacchio - perché, come i fatti dimostrano:

- Il primo continuerà a piagnucolare nel thread, pur non essendo costretto da nessuno ad intervenire nella discussione (e questo dimostra implicitamente la sua indole vittimista e la sua precisa volontà di provocazione...)

- Il secondo ha esplicitamente dichiarato la "missione" che lo anima: "abbattere l'associazione a delinquere [chiesa cattolica] finalizzata al plagio e all'infelicità umana per biechi interessi economici e di potere...", alla quale imputa, tra le tante cose, anche di averlo ostacolato nella libera espressione dei suoi istinti sessuali giovanili, facendogli "scappare alcune esperienze [con "certe bonazze" di cui non abbiamo idea...] che sarebbero state decisamente interessanti"... (!)

Costui, inoltre, continua a collezionare senza alcun ritegno magre figure con oltraggiosi esempi d'ignoranza e ipocrisia:

- Ha citato totalmente a sproposito l'eresia ariana, dando prova di non conoscere le vere questioni che a suo tempo furono materia di quel contendere;

- Ha attribuito ai suoi interlocutori (cattolici o semplicemente cristiani) comportamenti che da sempre contraddistinguono i modi della sua provocazione, secondo quello che lui stesso definisce un "errato pensare":

esiste un cattolico criminale -> tutti i cattolici sono criminali
un prete è pedofilo -> tutti i preti sono pedofili
(Ettore Chiacchio)

Inutile perdersi in ulteriori disquisizioni filosofiche e/o psicologiche sul disturbo che affligge detto personaggio: se non si tratta di malattia mentale bella e buona, allora bisogna necessariamente concludere che siamo di fronte a un eclatante, insuperato caso di autentica, conclamata imbecillità, come del resto già rilevato fin dai primissimi logorroici esordi del provocatore...

Ma come si fa a prendere sul serio il tragicomico spettacolo che costoro ci propinano coi loro quotidiani deliri?!...
Ettore Chiacchio
29 giugno 2009 0:00
@passante

mi dispiace ma il tuo ragionamento non regge. Non può essere un ignorante a riconoscerne un altro, ci vuole una persona competente a valutare le eventuali competenze (o all'opposto l'ignoranza) di un altra persona.

Anche il ragionamento del "burattino" non regge!

Quando sono stato catechista avevo chi trava i fili...l'associazione a delinquere che mi aveva messo lì, che mi aveva insegnato solo le cazzate che volevano che dicessi, e non mi sono mai ritenuto "un gran catechista".

Adesso non ci sono "associazioni" a tirare i fili, in quanto accedo, su mia libera scelta a tutto il materiale che voglio approfondire, da qualunque parte venga. Tu stesso una volta notasti che linkavo speso ad un sito di approfondimento interreligioso (www.ildialogo.org) il quale riporta spesso il punto di vista dei veri credenti, schifati (e critici) anche più di me, degli immondi comportamenti ecclesiastici.

Se tu mi ritieni un burattino individua chi "tirerebbe" i miei fili e dillo.

I tuoi fili, da burattino che sei, è evidente che li tira l'alta gerarchia ecclesiastica e non la tua coscienza di credente (altrimenti non la difenderesti, pur essendo la stessa re di ogni putridume, come hai sempre fatto)

Del resto lo stesso useg, autore del post, ammise che aveva creato centinaia di "burattini" a cui faceva dire quello che gli conveniva (probabilmente aiutato da qulacuno che voleva aiutarlo ad imbrogliare i lettori come da millenni fa la chiesa con i "fedeli-gonzi")

Quindi attento che, senza rendertene conto, ti cresce il naso ogni volta che parli e non ce ne accorgiamo benissimo!

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
passante (quello storico)
29 giugno 2009 0:00
ALLA NATURA NON SI COMANDA!

Chiacchio,

tu stesso ammetti, con orgoglio fin troppo sospetto, di essere stato un mediocre catechista, in sostanza un catechista che non sapeva nemmen bene quel che insegnava... (ma mi sa che a quel tempo, come oggi, ti consideravi il migliore e vendevi il "tuo" prodotto superbo come fai oggi con le tue nuove "fisse"). Già, ora che sei maturato (forse fin troppo, superando i limiti organolettici, si potrebbe dire a leggere le tue fissazioni monotematiche), e che ti sei dato all'anticlericalismo, probabilmente sta avvenendo la stessa cosa: ignaro dei tuoi limiti ti autoincensi, ti credi il migliore, e pur sei, e dimostri di essere, un mediocre anticlericale.

Sai, la storia (la vita di ciascuno) ha i suoi corsi e ricorsi, e tu lo dimostri in modo oserei dire scolastico. Quando rinsavirai, speriamo al fine in modo convincente, ti troverai a dover tu stesso ridire del burattino che eri nella prima repubblica della tua vita (il giovin e ingenuotto, e pur narciso, catechista), e dello stesso burattino che poi hai trasfigurato nella seconda repubblica della tua vita nel meno giovane, ma ugualmente ingenuotto, e pur narciso, anticlericale.
Pinetree
29 giugno 2009 0:00
Inizio a pensare che forse “Dico Bene” ha ragione, sono solo io che vedo i crocefissi ovunque, sabato un gigante telo con scritto “Gesu e la via, la vita, la verità”.
domenica andata e ritorno, ho dovuto subirmi un gigante crocefissi illuminato per qualche minuto, piazzato in modo da tenerti compagnia a lungo.
passante
29 giugno 2009 0:00
Ma quale travaso di bile?

Per l'esattezza, Chiacchio, tu non ERI ignorante, tu SEI ignorante; lasciatelo dire da un ignorante al pari tuo che, proprio perché ignorante, riconosce i suoi simili.

Della serie: tra ignoranti, alla fine, ci s'intende!
Ettore Chiacchio
29 giugno 2009 0:00
@passante...

passante uno volta sentenziavi, tu e tanti altri, che ero ignorante. Per dare dell'ignorante a qualcuno, mentre si dibate con lui in qualche materia, ci si deve ritenere preparati!

Adesso ammetti anche tu (dopo le magre figure fatte da "dico bene" e da dino, che loro non sono preparati... ed inoltre promuovi me da "ignorante" a "non cima di preparazione".

Questo tuo "riconoscmento" ti deve essere costato un travaso di bile!

in ogni caso sono sempre disposto a disquisire con le tue "cime di preparazione"... vedremo quanto mentono sapendo di mentire!

Attendo

Ettore Chiacchio
Computer Guru - Libero Pensatore
Pinetree
29 giugno 2009 0:00
@passante,

quindi ?

Forse la cosa migliore è consigliare i credenti a trovare luogo migliiore per discuttere di certe cose, almeno c'é una moderazione e potete buttare fuori chi non canta in sintonia con voi.
prof. Ricciotti
29 giugno 2009 0:00
Per consolare il pessimista passante, ricordo...

"il seguente aneddoto può essere un esempio di come si allu­deva a fatti e dottrine di Gesù in maniera anonima, ma non per questo meno precisa.

A Rabbi Giosuè figlio di Anania, che fiorì verso l'anno 90 dell'Era Volgare, fu chiesto in Roma da alcuni sapienti: Raccontaci qualche cosa di favoloso! - Egli disse: Ci fu una volta una mula che fece un figlio; a questo fu appesa un'etichet­ta su cui era scritto che esso doveva ereditare dalla famiglia paterna 100.000 “zuz” (una moneta). - Gli fu risposto: Ma una mula può partorire? - Quello disse: Appunto si tratta d'una favola! - (Poi gli fu chiesto:) Se il sale diventa insipido, con che cosa si dovrà salarlo? - Quello rispose: Con la placenta d'una mula. - (Gli si disse:) Ma una mula (sterile qual e') ha la placenta? - (Quello rispose:) E il sale può diventare insipido? In questo aneddoto è evidente l'allusione al detto di Gesù: Se il sale sia diventato insi­pido, con che si salerà? (Matteo, 5, 13), di cui si vorrebbe far rile­vare l'insensatezza; ma è anche chiaro che i due animali sono un beffardo adombramento di Maria e Gesù, e che tutto l'aneddoto vuol mostrare come il giudaismo sia il genuino sale che non di­venterà mai insipido, e come ad ogni modo Gesù meno di ogni altro avrebbe potuto rendergli il naturale sapore. Anche fuori degli scritti giudaici, questi dati sono attestati par­zialmente come provenienti dal giudaismo. A metà del secolo II il palestinese Giustino martire, nel suo Dialogo col (giudeo) Trifone, vi accenna più d'una volta, accusando i dottori giudei di diffondere ovunque calunnie e bestemmie a carico di Gesù. Più nettamente si ritrovano gli stessi dati impiegati dal pagano Gelso nel suo Discorso veritiero scritto poco prima dell'anno 180, di cui si tratterà in seguito; sembra certo che Celso abbia attinto questi dati ad una fonte scritta. Finalmente, ampliati sempre più, gli stessi dati costituirono il libello intitolato Toledoth Jeshua, «Generazioni (cioè, Storia) di Gesù», che circolava in varie recensioni già verso i se­coli VIII-IX, e che per il giudaismo rimase quale ufficiosa biografia di Gesù fino a poche decine d'anni addietro.

Ora, tutte queste affermazioni potranno attestare le disposizioni d'a­nimo che il giudaismo aveva verso Gesù nei primi secoli cristiani; ma non sarebbe cosa né seria scientificamente né dignitosa moral­mente anche solo discuterli quali autorevoli documenti per la biografia di Gesù. Del resto la discussione sarebbe oggi inutile: ormai gli stessi Israeliti dotti e coscienziosi considerano questi elementi co­me del tutto leggendari; altrettanto fanno dal canto loro gli stu­diosi razionalisti, che di solito aggiungono allo stesso verdetto parole molto severe, come ad esempio il Renan che definisce l'insieme di questi racconti una leggenda burlesca ed oscena."
passante
29 giugno 2009 0:00
Rimane comunque un fatto:

Chiacchio crede di discutere qui con gente "preparata" a fronteggiare le sue disquisizioni che crede "preparate"; in realtà né lui né gli altri che qui convengono sono delle "cime di preparazione" e quel che ne sortisce è sotto gli occhi di tutti.
Pinetree
27 giugno 2009 0:00
Ettore dice:“mica puoi accomunare atei criminali con atei onesti e peggio ancora tutti "i non cristiani" messi insieme. Chi sbaglia in base alle leggi degli uomini va condannato qualunque sia il suo credo religioso”

Purtroppo Ettore, questo è un credo comune tra i credenti, e ne sono sicuro che li viene inculcati dalla religione cattolica insegnato a scuola a spese di tutti.
L'ateo è cattivo, cattolico è buono, tutto il male viene dal ateismo, il male proveniente dai cattolici e dovuto al fatto che quello non era un vero cattolico, anzi non era un cattolico.
Su questo non c'è discussione, la cosa e talmente evidente.
Don Marco
27 giugno 2009 0:00
Venite via da qui ragazzi.
Commenti
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