Commenti
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Antonella 24 novembre 2007 0:00
Roma, 23 nov. (Apcom) - Accompagnare la riforma della
professione notarile "con conseguenti atti
amministrativi". Il Guardasigilli Clemente Mastella
parla così ai notai riuniti a Roma a congresso e assicura,
dal palco, il proprio impegno. "La revisione della
tabella notarile - ha spiegato il ministro della Giustizia -
è già stata definita e comporterà un aumento complessivo
degli organici di 960 unità e per una rapida copertura dei
posti in organico sarà bandito un nuovo concorso per almeno
400 posti entro i primi mesi del 2008".
Mastella ha poi ribadito la necessità di
"evitare la contrapposizione tra professioni. Non è
con la guerra tra professioni - ha detto il ministro - che
si apre utilmente alla concorrenza il mercato di prestazioni
specifiche e specializzate. La logica della contrapposizione
reciproca - ha proseguito - porta diritto
all'annientamento di tutte le professioni giuridiche,
con grave e definitivo danno per il Paese". Mastella,
inoltre, ha ribadito di essersi "opposto per questo
motivo con fermezza nel giugno scorso al tentativo di
scardinare l'assetto delle competenze che corrispondono
all'interesse generale del paese, e non di questa o
quella categoria". Il ministro ha però
chiesto ai notai ,in cambio del proprio impegno, una certa
"flessibilizzazione delle tariffe nei confronti dei
soggetti deboli che di questo potrebbero avvantaggiarsi in
modo particolare: dalle transazioni di beni immobili per
persone e famiglie a basso reddito, ai giovani che
scommettono nonostante le difficoltà sul lavoro
autonomo".
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Privato sottufficiale 23 novembre 2007 0:00
Per Bersanotto. Io sono ottuso. Perciò
spiegami che c'entra l'articolo che hai trascritto
con la discussione sui privilegi dei notai.
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bersanotto 23 novembre 2007 0:00
Per i fans dell'AMERIKA dal sito
Repubblica.it MUTUI: SENTENZA SHOCK CONTRO
BANCHE USA, COLPITI PIGNORAMENTI (AGI) - Roma,
22 nov. - Sentenza shock negli Stati Uniti contro le banche:
il giudice federale Christopher A. Boyko ha respinto le
richieste della Deutsche Bank di pignorare gli immobili
ipotecati a fronte dei mancati pagamenti delle rate di
mutuo. La notizia pubblicata nei giorni scorsi dal New York
Times rappresenta un precedente importante alla luce dei
sempre maggiori casi di insolvenza che si stanno
verificando. La sentenza, emessa il 31 ottobre scorso e
relativa a 14 casi di pignoramento, sferra un duro colpo al
sistema bancario perche', sostenendo il difetto di
legittimazione attiva, stabilisce che l'ordinaria
documentazione addotta dalle banche in queste fattispecie
non e' idonea a provare che sono le effettive titolari
della ipoteca e del credito che vantano. In questo modo si
mette in discussione il modo ordinario di operare delle
banche stesse sostenendo che non sono in grado di dimostrare
la titolarita' dell'ipoteca e del credito. Il
tribunale colpisce inoltre il sistema contabile delle banche
con particolare riferimento al modo in cui iscrivono nei
loro bilanci le somme che erogano nei mutui o nei fidi.
22/11/2007 - 13:31 I più
lungimiranti capiscono subito: ai più ottusi segnalo i
costi scaricati sulla generalità degli utenti derivanti da
un sistema incerto ed esposto a simili problematiche, che in
Italia non potrebbero mai accadere... W W
L'AMERIKA !
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bersanotto 23 novembre 2007 0:00
Visto, Antonella ? Contenta ? Il tutto a norma di legge,
senza scardinare il sistema di tutele e di garanzie dello
Stato di diritto. La periodica revisione della tabella.
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Antonella 22 novembre 2007 0:00
Le tabelle per la fissazione degli organici dei notai vanno
riviste e presto verranno promossi concorsi per colmare i
vuoti di organico. Lo ha confermato il ministro della
giustizia, Clemente Mastella, rispondendo ieri al question
time alla Camera. «Intendo promuovere con la massima
possibile celerità - ha precisato il Guardasigilli - la
revisione della vigente tabella, in modo da aumentare
significativamente i posti in organico»
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Massimo 19 novembre 2007 0:00
Matteo fossi in te farei poco lo spiritoso.
Per mesi hai sbrodolato luoghi comuni di basso,
bassisimo livello e quando ti è stato chiesto di
giustificare la tua posizione sei sguisciato dal cul de sac
con la stessa celerità di una lepre. Negli
ultimi giorni avevi fatto la cosa giusta: ritirarti in un
dignitoso silenzio. Continua a farlo, ma qualora
volessi insistere nella tenzone inizia col rispondere alle
famigerate "3 domande", poichè tutto il resto
sono solo parole...ancor peggio sbagliate
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ugo bechini 18 novembre 2007 0:00
matteo b ha scritto: > Conclusione: si ribadisce che la
crisi dei mutui subprime ha ragioni > solo ed
esclusivamente finanziarie. I notai non c'entrano un
fico > secco. La loro presenza non avrebbe evitato
minimamente questa crisi. > Ed anche la nota ANSA
relativa al convegno dei notai franco-provenzali >
parla chiaro: le affermazioni di Broshears sono una cosa,
le > affermazioni di Bechini sono un'altra. Chi ha
collegato in modo > diretto la crisi americana dei
mutui subprime al "mancato controllo > negli atti
con cui l'ipoteca viene concessa" ed alla
"grande > circolazione di documenti ipotecari
falsi" era Bechini, non Broshears. egregio
MatteoB, Lei mi ricorda irresistibilmente quella celeberrima
canzone di Jannacci ove si mettono alla berlina "quelli
che ti spiegano le tue idee senza fartele capire".
Conoscerò o no le fonti cui ho attinto per le mie
dichiarazioni alla stampa ? unisco in calce un
brano, in sbobinatura nuda e cruda, del dibattito con
Broshears: domanda e risposta "unedited". Lui,
responsabile del settore presso l'FBI, dice che il
crimine "is certainly a factor" della crisi. Lei,
MatteoB, è convinto che le ragioni siano "solo ed
esclusivamente finanziarie". Ce ne faremo una
ragione con i più cordiali saluti ugo
bechini PS: posso invitarLa (non che Lei abbia
alcunché da imparare, ci mancherebbe) a dare uno sguardo a
p. 41 de "Il Mondo" ora in edicola ?
********************************** DOMANDA
(Morandi) The data of the International Monetary Fund
published two days ago, when I was coming over here, which I
read on the ‘Sole 24 Ore’, our most important financial
and economic newspaper, and which was reporting the IFM
report on the house market in the United States showed
exactly what we are talking about, that the prices were
going down and this could be economically very damaging for
the country, of course. Also If it is true that mortgage
fraud can be linked from 30 to 70 percent of the sub-prime
and delinquent mortgages in this Country, as the FBI report
indicates, it means that it really had a very damaging
impact on the economy as an overall. An effect which maybe
was not foreseen but it is definitely there. RISPOSTA
(Broshears) It is hard to say how big – I mean our
mortgage industry is having problems. It is hard to say how
big a problem mortgage fraud played in there, but they kind
of go hand-in-hand. I mean, I cannot say how big a problem
it is or how much of the factor the problem is, but it is
certainly a factor.
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matteo b 16 novembre 2007 0:00
Massimo, lei dice cose giustissime: il maggior guadagno deve
essere effettivamente la diretta conseguenza del merito e
delle personali responsabilità. Ed è proprio sulla
base di un confronto tra i meriti e le responsabilità delle
varie professioni (libere e non) esistenti in Italia che
alcune categorie emergono come delle vere e proprie
mostruose ed ingiustificabili anomalie. Ed è per protestare
contro queste anomalie in cui non c'è correlazione
alcuna tra maggior guadagno e maggiori
meriti/responsabilità che è nato questo specifico
forum. Dopo mesi di sforzi mentali disumani c'è
arrivato anche lei, complimenti. D'altronde non è mai
troppo tardi...
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Massimo 12 novembre 2007 0:00
in altre parole cara Patrizia Lei andrebbe a toccare tutte
quelle figure professionali che per via dei meriti di studio
e professionali hanno la sfiga di guadagnare di più della
massa di lavoratori. Non a caso scrivo sfiga
poichè il maggior guadagno ormai non è più visto come la
diretta conseguenza del merito e delle personali
responsabilità, bensì una concessione divina ad
appannaggio di soli raccomadati e figli d'arte.
Se l'Italia non funziona (come dice Lei) a mio
avviso le casue sono ben altre, prima fra tutte la totale
venuta meno del rispetto verso gli impieghi altrui.
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Patrizia 12 novembre 2007 0:00
Non solo i notai sono una casta intoccabile!!! Che ne dite
degli avvocati, dei commercialisti, dei medici
specialistici, dei dentisti, ecc... insomma, di tutti i
liberi professionisti? Nessun governo li tocca, perchè
i politici stessi sono dei liberi professionisti. E' UNA
VERGOGNA!!! NESSUNO FA NIENTE!!! Se è vero che in Italia
abbiamo gli stipendi più bassi, ma le tasse più alte, le
assicurazioni più alte, le spese bancarie più alte, i
medicinali alle stelle, ecc..... vuol dire che qualcosa NON
FUNZIONA, anzi... NIENTE FUNZIONA. Ognuno pensa al proprio
orticello e tutto il resto va in malora. Non ci sono parole
per descrivere ciò che provo. Grazie per
l'attenzione. Patrizia
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Massimo 12 novembre 2007 0:00
"per imparare non è mai troppo tardi"
pacifico, ma non mi limiteri solamente a consigliarlo
agli altri.
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matteo b. 10 novembre 2007 0:00
Bechini, mi limito a citare l'ultimo esempio che mi è
capitato sotto gli occhi (non ho francamente tempo da
sprecare andando a recuperare tutti i riferimenti di tutti
gli articoli che ho letto nel passato): sul numero di questa
settimana dell'Espresso a pagina 13 c'è un articolo
di Luigi Zingales che spiega per filo e per segno la genesi
della crisi dei mutui subprime. Riporto testualmente i
passaggi chiave: "Per massimizzare i guadagni, molti
speculatori si sono finanziati con mutui a breve ad
interesse zero nei mesi iniziali. (...) Invece di far pagare
al mutuante una cifra che comprende gli interessi e una
piccola parte di restituzione capitale (come i mutui
normali) per un paio d'anni questi mutui non fanno
pagare nulla ma cumulano l'interesse dovuto nel capitale
da restituire. Dopo questo breve periodo di grazia
l'intero ammnotare del mutuo (maggiorato degli
interessi) viene a scadenza. Sembra un contratto folle a
meno che uno non possa contare su una continua crescita dei
prezzi. Se i prezzi salgono, quando il mutuo scade è
facile, grazie all'apprezzamento dell'immobile
sottostante, rifinanziarlo interamente (interessi compresi)
con un altro mutuo analogo. (...) Basta che i prezzi
smettano di salire ed i mutuanti non possono più
rifinanziare l'accresciuto valore del mutuo con un mutuo
senza interessi ma devono "accontentarsi" di un
normale mutuo e devono cominciare a pagare regolarmente gli
interesse." L'articolo continua, io sintetizzo
le conclusioni: a causa del crollo dei prezzi i mutuanti non
hanno più avuto la possibilità di rifinanziare il mutuo
con un altro mutuo senza interesse ma hanno dovuto
cominciare a pagare gli interessi. Alcuni ce l'hanno
fatta, altri no. Per quelli che non ce l'hanno fatta la
casa è andata all'asta, ma ad un valore inferiore a
quello del mutuo, per cui le banche ci hanno perso dei soldi
accumulando debiti. La cosa ha avuto un effetto domino per
cui le banche stanno acucmulando perdite. Nasce tutto dal
crollo dei prezzi immobiliari, i notai non c'entrano
nulla. Conclusione: si ribadisce che la crisi dei mutui
subprime ha ragioni solo ed esclusivamente finanziarie. I
notai non c'entrano un fico secco. La loro presenza non
avrebbe evitato minimamente questa crisi. Ed anche la nota
ANSA relativa al convegno dei notai franco-provenzali parla
chiaro: le affermazioni di Broshears sono una cosa, le
affermazioni di Bechini sono un'altra. Chi ha collegato
in modo diretto la crisi americana dei mutui subprime al
"mancato controllo negli atti con cui l'ipoteca
viene concessa" ed alla "grande circolazione di
documenti ipotecari falsi" era Bechini, non Broshears.
Ed in questa occasione, francamente, lei sembra voler
attribuire al notariato meriti con non gli competono.
Bechini, le consiglio di leggersi l'articolo
sull'Espresso. Imparerà qualcosa, e per imparare non è
mai troppo tardi.
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Massimo 2 novembre 2007 0:00
L'avvocato che vorrebbe fare il Notaio si limita a
leggere. Il finanziere fa la morale.
Dobbiamo aspettarci qualche intervento in cui viene scritto
qualcosa di utile ai fini della discussione oppure
ciciariamo del tempo? Matteo se
non sai che dire potresti rispondere a quelle 3 DOMANDE che
sin'ora continui a sviare. Facciamo un passo
indietro: Matteo ammettiamo che tu abbia
ragione, non credi sia però il caso di dare qualche
prova di quanto sostieni? Mi sembra assolutamente ovvio
che chi sostiene un'IDEA volendola far passare come
FATTO, riuscirebbe in tale intento solo nel caso in cui
fosse in grado di provare quanto sostenuto.
Lascia perdere la morale poichè sei privo degli elementi
per farla (MONOESPERIENZANOTARILE). Ben me ne guardo
dal rinfacciarti la cosa, dovresti limitarti solamente
a riconoscerlo. Dimmi qualcosa di concreto.
Dimmi qualcosa che non sia un luogo comune e che sia
supportato da fatti/numeri. Da te mi aspetto, e
mi basta, 1 SOLA affermazione che possa essere in qualche
modo dimostrata. A te ne sono state date tante,
tatissime, credo tu debba fare lo stesso. Mi raccomando
però, Matteo, dati tuoi e non rubati scimiottando gli
altri.
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ugo bechini 2 novembre 2007 0:00
da: matteo b Data: 30 Ottobre 2007 >
Bechini, l'articolo parla chiaro, provi a r
ileggerselo. > Le frasi che ho citato vengono
chiaramente attribuite a lei > e non a Broshears.
fin qui, ottimo Matteob, ci arrivavo da solo, e
trattarmi da incompetente che non legge neppure le ANSA a
lui dedicate non aiuta la discussione. La prego solo di
prendere atto che in quell'occasione mi sono limitato a
riprendere quel che aveva detto Broshears, che è quindi la
mia fonte. Se lei ha fonti migliori, La invito a citarle con
eguale precisione, e non di usare frasi generiche come
"tutti i giornali finanziari", che non aiutano chi
si vuole seriamente documentare distintamente
ugo bechini
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bersanotto 1 novembre 2007 0:00
Un po' di corretta informazione. Per avere un
riferimento di quanto incida l’effetto preventivo
dell’attività notarile basta pensare che invece, il peso
economico del contenzioso civile nel nostro Paese si aggira
intorno all'1,7% del PIL (dati del rapporto Tillinghast
relativi al 2005). In considerazione del fatto
che per i cittadini più deboli spesso andare in giudizio
non è una scelta percorribile – data la durata e quindi i
costi di cui si devono fare carico - è evidente che la
sicurezza “a priori” garantita dall’intervento
notarile protegge proprio i più deboli (mentre quella a
posteriori è un lusso riservato a chi ha più mezzi).
I rarissimi sinistri vengono interamente risarciti
dall’assicurazione obbligatoria della categoria; i casi
che non sono coperti dalla polizza RC vengono rimborsati da
uno speciale fondo di garanzia costituito dalla
categoria. Va specificato che l'assicurazione
dei notai risarcisce l'intero valore effettivo
dell’immobile (ad esempio di una casa che fosse risultata
ipotecata), a differenza delle title insurance dei paesi
anglo-americani che, invece, risarciscono solo il massimale
assicurato, che, nella maggioranza dei casi, corrisponde
alla somma prestata dalla banca al tempo dell’acquisto
della casa. Poniamo l’esempio di una casa che
viene acquistata nel 2000 per un prezzo dichiarato di
150.000 euro ed assicurata per la stessa somma,
corrispondente al mutuo; se, ad esempio nel 2004, quando la
casa ha un valore di mercato di 220.000 euro, si scopre che
c'era un'ipoteca, di cui nella vendita non ci si era
accorti, l’assicurazione risarcisce solo i 150.000 euro
originari. In termini di analisi economica le
title insurance sono una soluzione inefficiente per il
consumatore, perché non solo non garantiscono i diritti di
proprietà, ma nemmeno, in via di risarcimento, il danno
subito. Tornando ai notai la responsabilità
disciplinare poi può comportare la sospensione o nei casi
più gravi la destituzione. L’attività del
notaio è soggetta a stringenti controlli da parte dei
consigli notarili, del Ministero della Giustizia (che ogni
due anni sottopone a ispezione tutti gli atti dei notai
attraverso i Conservatori degli Archivi Notarili) e delle
Procure della Repubblica. Inoltre, nel campo
degli atti immobiliari, il notaio riscuote e versa allo
Stato le imposte, senza alcun aggio. Il notaio è
responsabile personalmente e direttamente delle imposte
connesse all’atto, anche quando il cliente non gliele
abbia versate. In questo modo nel 2005 i notai
hanno incassato per lo Stato e versato all’Erario
immediatamente e direttamente circa cinque miliardi di euro
(10.000 miliardi delle vecchie lire, pari allo 0,35 % del
PIL). Il valore economico
dell’affidabilità dei registri pubblici
L'affidabilità dei Registri Pubblici – ed in
particolare la sicurezza delle situazioni proprietarie
immobiliari e della loro circolazione – è sempre più un
valore economico fondamentale, sia sotto il profilo
soggettivo del cittadino acquirente, sia dal punto di vista
oggettivo del mercato creditizio, che vede nella garanzia
immobiliare il più importante dei "collateral"
che inducono all'investimento ed al finanziamento di
nuove attività produttive. Dall’altro lato,
gli immobili assumono un ruolo crescente – nell’economia
sempre più globalizzata – quali strumenti di garanzia al
fine dell’ottenimento del credito. Gli stessi
economisti incaricati dalla Banca Mondiale e dal Fondo
Monetario Internazionale, tra cui in particolare Hernando De
Soto, hanno sostenuto che la causa della povertà delle
economie in sviluppo o in transizione (Africa, Oriente,
Europa dell'Est) non sta nella mancanza di risorse
"fondiarie", bensì nella mancanza o
inaffidabilità di "Registri immobiliari pubblici"
la cui attendibilità sia in qualche modo garantita dallo
Stato. I danni derivanti
dall’inaffidabilità dei pubblici registri: le frodi
informatiche dilaganti nel mondo di common law
Nei Paesi di common law (di diritto anglo-americano)
l’affidabilità dei Registri Pubblici, che in Italia è
garantita dal controllo del notaio, con le responsabilità e
le garanzie connesse, è al centro di una dilagante ondata
di frodi e danni economici causati da dati inattendibili,
falsificati e fraudolentemente inseriti nei Registri o
presentati agli operatori, spesso via internet.
Un ruolo fondamentale viene giocato proprio dal massiccio
impiego delle nuove tecnologie che, da strumento di
efficienza all’interno di una struttura rigorosa di
controlli preventivi, si rivelano un vero e proprio cavallo
di Troia per frodi e falle nel sistema. Un caso
di particolare rilevanza è quello delle title fraud
(falsificazioni dei certificati di proprietà immobiliare),
fenomeno particolarmente diffuso in Canada, dove sin dal
1999 è in funzione un sistema di pubblicità immobiliare
elettronico (praticamente identico a quello che si sta
cercando di attuare in Inghilterra) con accesso aperto a
più soggetti (anche privati) ed attuato con modalità
elettroniche. La title fraud consiste nel vero e
proprio "furto" della proprietà immobiliare ad
inconsapevoli proprietari, con iscrizione nei Registri
immobiliari di certificati di proprietà falsificati. Il
frodatore può così ottenere dalla banca l’erogazione di
un mutuo che viene garantito con l’iscrizione
dell’ipoteca a carico dei beni appartenenti
all’inconsapevole proprietario frodato. Il risultato è
che il vecchio proprietario da un punto di vista formale
perde la casa a favore della banca che può vantare una
ipoteca. Il fenomeno – disastroso per i
consumatori ma anche per il sistema bancario ed assicurativo
- ha provocato un tale allarme da portare, nel 2006, alla
emanazione di una legge apposita per cercare di arginare il
fenomeno (Bill 152). I danni provocati dalla title fraud
sono stati stimati, nel 2005, in oltre 1,5 miliardi di
dollari. Questo ha comportato l’aumento dei risarcimenti,
per questo tipo di danni,dal 6% del totale delle somme
risarcite, nel 2000, al 33,3% nel 2005. Fino al 2006,
essendoci la responsabilità diretta del Registro
Immobiliare per questo tipo di danni, le assicurazioni si
sono potute “rivalere” sul Fondo Pubblico istituito per
risarcire i danneggiati, con conseguente aggravio dei costi
a carico della collettività. Dato che, proprio per questo
motivo, il Bill 152 esclude la possibilità di rivalsa sul
Fondo Pubblico, è prevedibile un nuovo inevitabile rialzo
dei premi assicurativi e, se il fenomeno dovesse continuare
o peggiorare, il rifiuto assicurativo per gli immobili.
Altri fenomeni di frodi (con danni gravissimi per i
consumatori) derivanti da una scarsa affidabilità dei
registri pubblici sono: ID theft (furti di
identità), in pratica una varietà di frodi realizzate con
la falsificazione dei dati di persone, facilitati
dall’accesso telematico senza controlli preventivi.
Secondo un rapporto della Federal Trade Commission (FTC) del
2003 ha danneggiato il 4.6% dei consumatori americani sopra
i 18 anni (pari a 9,91 milioni di persone), con perdite per
52,5 miliardi di dollari (di cui 47,6 miliardi di perdite
per le imprese e 5 miliardi di dollari per i privati). In
Canada, il Canadian Council of Better Business Bureaus
(CCBBB) ha stimato perdite per i consumatori, banche ed
altri operatori nell’ordine di 2,5 miliardi di dollari
canadesi nel 2002; in Inghilterra il Governo ha stimato i
danni provocati nel 2005 da ID theft in 1,7 miliardi di
sterline, corrispondenti a circa 2,38 miliardi di euro, e la
situazione è talmente grave che il governo ha creato un
sito dedicato alla lotta alle frodi che coinvolgono il
furto di identità. Real estate fraud (frodi
immobiliari) che, attraverso diversi schemi, hanno provocato
danni enormi e che hanno come caratteristica comune la
falsificazione di documenti ed identità e la collaborazione
di soggetti della procedura transattiva (agenti immobiliari
ecc.). I soggetti protagonisti delle transazioni immobiliari
indicano che, in Canada, il valore medio di un caso di frode
immobiliare si aggira sui 300.000 dollari e la stima della
“Quebec Association of Real Estate Agents and Brokers”
è che il fenomeno ammonti a circa 1,5 miliardi di dollari
l’anno. In Usa la questione è seguita con attenzione
anche dall’Internal Revenue Service (il servizio di
riscossione delle imposte sui redditi), perché implica
notevoli riflessi anche fiscali in termini di perdite di
gettito e riciclaggio. Al riguardo è stato presentato nel
marzo 2007 un Rapporto “Real Estate Fraud: Facts, Figures
and Closed Cases” dall’IRS Criminal Investigation.
Il fenomeno è in costante aumento in tutto il mondo
anglo-americano, e si distingue in due fattispecie:
Mortgage fraud (frodi ipotecarie),fenomeno così
grave, preoccupante ed in espansione che il Federal Bureau
of Investigation (FBI) da tempo lo sta monitorando e sta
attivamente cooperando con molte istituzioni pubbliche e
private per contrastarne la diffusione. La frode ipotecaria
viene messa in relazione, oltre che con la più estesa
possibilità di falsificazione offerta dalle tecnologie
informatiche, con il crescente affidamento delle istituzioni
finanziarie e non finanziarie su soggetti terzi intermediari
non qualificati. Questo fenomeno ha creato molte
opportunità per frodi organizzate fra i vari soggetti
coinvolti, soprattutto nel settore dei mutui. È evidente
quindi l’importanza che riveste l’attendibilità dei
soggetti che forniscono dati rilevanti, dato che le ricadute
in termini di perdite del sistema sono sempre più elevate,
soprattutto laddove si tratta di immobili, il cui valore
medio è, come detto, di centinaia di migliaia di euro o di
dollari.Su questo problema l’FBI collabora, già da tempo,
tra gli altri, con la National Notary Association, proprio
per “...combattere il problema delle frodi
ipotecarie”. Title fraud (falsificazioni dei
certificati di proprietà immobiliare) di cui si è
parlato. Car title fraud (frodi con
falsificazione dei titoli di proprietà degli autoveicoli):
nel marzo 2006 Rachel Weintraub, Direttore della Sicurezza
dei prodotti della Consumer Federation of America, con oltre
50.000.000 di associati, ha reso al Congresso degli Stati
Uniti una testimonianza circa la gravità dei danni subiti
dai consumatori a causa del crescente fenomeno della
falsificazione dei titoli di proprietà delle auto,
quantificati in 11,3 miliardi di dollari l’anno.
Corporate fraud (frodi societarie): la c.d. corporate
fraud è quella attuata tramite un utilizzo fraudolento
delle modalità operative delle società, accompagnato dalla
mancanza di adeguati controlli contabili e finanziari. In
forte crescita il fenomeno di retrodatazione delle stock
option (opzioni di acquisto delle azioni da parte dei
manager), in modo da aumentarne il valore nel momento della
vendita. In Italia il fenomeno della retrodatazione si è
arginato attraverso l’introduzione, nel 1993, della Legge
Mancino,che ha preteso la garanzia dell’intervento
notarile per i trasferimenti di partecipazioni societarie,
proprio per la sua funzione di controllo di legalità. Il
Federal Bureau of Investigation ha indicato la corporate
fraud nel suo rapporto annuale sui “white-collar crimes”
come principale priorità della Sezione Crimini Finanziari.
Nel corso del 2006, sono stati 490 i casi di corporate fraud
su cui l’FBI ha investigato: per dare una idea della
dimensione economica del fenomeno, soli 19 casi coinvolgono
perdite per gli investitori di oltre 1 miliardo di
dollari. Sembra utile ricordare che i costi del
contenzioso negli USA sono i più elevati al mondo, pari al
2,3% circa del Pil.
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bersanotto 1 novembre 2007 0:00
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=678383&chId=30 15 giugno 2005 Da sommersi a invisibili:
cresce l'Italia del lavoro in nero Il
reddito degli italiani aumenta. Il dato, che stride con il
generale clima di pessimismo del Paese, è stato fornito
questa mattina dal Censis, che ha presentato a Roma uno
studio su “Gli angusti canali della formazione del
reddito”. "La tentazione di eludere il
Fisco quando la sede di lavoro si sposta dalla strada a casa
è forte. Ripetizioni a domicilio e personal trainer guidano
la classifica delle evasioni (52,6%), seguite da badanti e
colf (50%). Sorprendente trovare al terzo posto della
graduatoria gli psicologi (36%), seguiti da idraulici (34%),
falegnami, ingegneri e avvocati. Tassi di evasione più
bassi per notai (6,2%) commercialisti (11,4%) e dentisti (15
per cento). In costante crescita anche la tendenza
all’evasione dei lavoratori autonomi."
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Antonella 31 ottobre 2007 0:00
Ringrazio tutti per la solidarieta', ma non sono affatto
offesa, anzi, sono piuttosto convinta che Bersanotto tenti
la strada dell'ingiuria gratuita e dello scherno
perche' in seria difficolta'. Comunque sono in buona
compagnia, oltre che con diversi utenti di questo forum,
bersanotto, dico solo quelli che mi vengono in mente, se
l'e' presa con catricala' e con l'authority
antitrust che avevano osato dire in parlamento che notai e
farmacisti rappresentavano una stortura del nostro
ordinameto, con le iene che con un servizio avevano mostrato
il comportamento alquanto discutibile di alcuni notai romani
in ordine all'applicazione della tariffa (anche Paolo
Piccoli, grande capo dei notai, si era mostrato sdegnato),
con Pier Luigi Mantini, relatore alla Camera del disegno di
legge sulla riforma delle professioni, che ha osato
presentare al legislatore un progetto che prevede la
riduzione delle attività riservate, con l'eures e di
conseguenza con tutti i media che non ne hanno intuito
l'inattendibilita' (mi limito a citare Sole 24 Ore,
Corriere della Sera, Panorama, Libero e Messaggero) per una
strana indagine sull'evasione fiscale che ha visto
coinvolti anche i notai.Bersanotto non mi e' sembrato
entusiasta nemmeno sulla proposta di autoriforma del
consiglio nazionale del notariato...Lascio a voi il giudizio
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Privato sottufficiale 31 ottobre 2007 0:00
Mi associo alla manifestazione di solidarietà di mMtteo nei
confronti di Antonella. Io da qualche tempo ho limitato
i miei interventi perché mi rendo conto di avere come
contraddittore qualche autentico somaro che sproloquia su
questo forum soltanto perché ha le spalle coperte dalle
aziende di famiglia che gli permettono di vivere di rendita
e qualche presuntuoso che non fa altro che
autocelebrarsi. Aspetto pazientemente che la storia
faccia il suo corso e che le due categorie che godono di
smisurati ed ingiustificati privilegi (notai e farmacisti)
scendano dal loro trono.
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bersanotto 31 ottobre 2007 0:00
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=678383&chId=30 15 giugno 2005 Da sommersi a invisibili:
cresce l'Italia del lavoro in nero Il
reddito degli italiani aumenta. Il dato, che stride con il
generale clima di pessimismo del Paese, è stato fornito
questa mattina dal Censis, che ha presentato a Roma uno
studio su “Gli angusti canali della formazione del
reddito”. "La tentazione di eludere il
Fisco quando la sede di lavoro si sposta dalla strada a casa
è forte. Ripetizioni a domicilio e personal trainer guidano
la classifica delle evasioni (52,6%), seguite da badanti e
colf (50%). Sorprendente trovare al terzo posto della
graduatoria gli psicologi (36%), seguiti da idraulici (34%),
falegnami, ingegneri e avvocati. Tassi di evasione più
bassi per notai (6,2%) commercialisti (11,4%) e dentisti (15
per cento). In costante crescita anche la tendenza
all’evasione dei lavoratori autonomi."
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bersanotto 31 ottobre 2007 0:00
Allora, cerchiamo di capirci. Questo forum è
stato introdotto dalle menzogne di un tale Gigi, che sono
state spiegate. "atto fotocopia", "4-5 mila
Euro di parcella". Poi si è svolta una
discussione sulle competenze notarili, dove ciascuno può
legittimamente nutrire la sua idea in proposito. Quanto
meno, con pazienza ed educazione, sono stati sfatati i
luoghi comuni più ricorrenti: casta, eredità di padre in
figlio, costi, ci sono solo in Italia... e via dicendo.
Adesso si vuole infangare la categoria notarile sotto
il profilo della onestà di contribuenti. Io ho riportato
l'indagine del Censis (fondata su casi
"provati" di evasione) ed ho fornito spiegazioni
esaurienti e documentate sulla inadeguatezza
dell'indagine dell'EURES (fondata sulle risposte
degli intervistati). Nessuno ha mai affermato che
l'evasione fiscale non esiste tra i Notai: ma è
indubitabile - ed è provato - che essa è molto più
contenuta rispetto ad altre categorie professionali e del
commercio. E ciò, si badi bene, non certo perchè i Notai
sono brava gente per genetica, ma semplicemente perchè il
rigoroso sistema di controlli a loro carico fa sì che essi
siano indotti a "rigare dritto". Insomma,
scordatevi credete di poter far passare impunemente su
questo forum l'idea che i Notai sono degli evasori
fiscali. Infine, confermo che è impossibile
recarsi in Tribunale ed ottenere un elenco delle cause
trattate dal tale Avvocato Azzeccagarbugli (matteo, è
Manzoni: cerchi su google). Concludo: come su
ogni argomento, si può discutere serenamente. Ma se poi si
vuole mettere alla gogna una categoria professionale sulla
base di indagini frettolose o di dati del tutto
inconferenti, allora non ci sto, e devo sbugiardare chi lo
afferma. In ultimo, vi consiglio di leggere con
attenzione le informazioni di ADUC sulla diffamazione.
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matteo b 31 ottobre 2007 0:00
Antonella, mi permetta di esprimerle la mia solidarietà.
Lei ha una pazienza infinita, pazienza che francamente
vorrei avere anch'io, ma che di fronte a dimostrazioni
di faziosità e malafede quali quelle di bersanotto non
riesco a dimostrare... Lei cerca di spiegare con molta
pacatezza, con argomentazioni solide, con fatti concreti e
tramite citazioni cristalline che alcuni "dogmi"
(l'assoluta assenza di evasione fiscale tra i notai, la
incompatibilità di qualunque forma di concorrenza con la
figura professionale del notaio) possono essere messi in
dubbio. Dall'altra parte è un florilegio di
"pessime e mortificanti figure", "lei è
ignorante", "il suo parallelo è grottesco",
"Avvocato Azzeccagarbugli", "astrusi
risultati delle sue analisi", "non si renda
ridicola", e via dicendo.... E' una reazione
assolutamente spropositata alla azione. Lei in modo molto
civile cerca di esporre la sua posizione, chi le risponde
non sa fare altro che insultare lei e gli altri ordini
professionali (l'avvocato azzeccagarbugli...).
Diciamo che se bersanotto vuole difendere l'immagine dei
notai italiani, è ben lontano dal proprio
obiettivo...Quella che emerge è la patetica figura di una
persona incredibilmente piena di sè, capace solo di
argomentare per dogmi e frasi fatte, incapace di vedere al
di là della propria minuscola realtà quotidiana, ed
assolutamente impreparata al confronto con le idee
altrui... Probabilmente nel suo studio da notaio
bersanotto si potrà permettere di zittire tutti quanti,
essendo circondato da galoppini privi di personalità, ma
dovrebbe rendersi conto che al di fuori di quelle quattro
mura esiste tutto un mondo che è fatto di confronti
dialettici ai quali lui non è evidentemente abituato...
Dirò di più...se bersanotto rappresenta il prototipo del
notaio italiano, arrivo a dire che provo compassione per
questa categoria, compassione umana, perchè sarà pure una
categoria estremamente privilegiata dal punto di vista
economico (su questo non c'è alcu dubbio), ma è anche
una categoria a cui la chiusura nella propria
autocelebrazione ha anestetizzato il cervello e tolto
qualunque capacità di giudizio... Sì, da questo punto
di vista la figura del notaio comincia a farmi pena, se devo
prendere bersanotto a prototipo di tale categoria...è la
dimostrazione che nella vita i soldi non sono tutto...
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Antonella 31 ottobre 2007 0:00
Il Censis, centro studi investimenti sociali e' una
fondazione privata che compie indagini e studi sulle
condizioni e gli orientamenti della società italiana.
Massimo rispetto, per carita', ma e'
un'istituzione privata! Poi sono io quella
che ignora!!!
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antonella 31 ottobre 2007 0:00
Bersanotto, lei ha detto, continuando a darmi
dell'ignorante, che "Non esiste alcuna maniera, per
la Finanza, di andare in Tribunale a chiedere quante e quali
cause ha trattato l'Avvocato Azzeccagarbugli".
Non e' vero: se lei dà un'occhiata alle metodologie
di controllo fiscale per gli studi legali (
http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/ebac520ff
114a67/STUDI_LEGALI.pdf) si potra' rendere conto che gli
avvocati lasciano molte piu' tracce di voi nello
svolgimento della loro professione: i ruoli delle udienze
sono pubblici!
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Antonella 31 ottobre 2007 0:00
Bersanotto, lei puo' anche considerarmi ignorante e
puo' sostenere che io faccia ripetute cattive figure,
pero' non considera che io mi sono solamente limitata a
riportare su questo forum dati pubblicati, fra gli altri,
dal sole 24 ore, che mi pare sia il piu' autorevole
quotidiano economico, finanziario e tributario del nostro
paese. Lei ha anche citato un decreto ministeriale che
esclude l'obbligo di fatturazione per le prestazioni ad
onorario fisso, ha fatto bene: ma cosa mi dice degli onorari
proporzionali? Infine, se l'evasione fiscale fosse
un fenomeno estraneo al mondo notarile come mai
l'agenzia delle entrate ha redatto un'apposita
metodologia di controllo ad uso dei loro funzionari per
verificare i membri della vostra categoria? Le lascio il
link: http://www.italiapuntodoc.it/doc/doc399.php
http://www.italiapuntodoc.it/doc/doc399.php
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Massimo 31 ottobre 2007 0:00
Matteo Riporto dati numeri e statistiche che mi
sembra vadano "leggermente" oltre le
argomentazioni personali. Io ti scrivo:
"il Notarito Italiano è riconosciuto come un sistema
estremamente efficiente perchè, ad esempio, il contenzioso
è di 40 atti pubblici su 1.700.000" tu mi dici:
"negli altri paesi (QUALI ED IL PERCHE' MAI
LO SUPPORTI DA FATTI) il sistema è più
efficiente" Ora secondo te, Tizio che legge
trova più attendibile quanto da me scritto e dimostrato da
numeri o quanto da te ipotizzato? (Fermo restando che
nessun Tizo leggerà perchè la discussione è diventata di
una lagna mostruosa). Passiamo oltre
Mi spieghi cosa diavolo c'entra l'economia con la
compravendita di case? Se l'economia negli States
va a gonfie vele meglio per loro, ma ahimè....o meglio
ahiloro... nel settore della compravendita degli immobili la
situazione è disastrosa. Nel settore di
competenza del Notaio Italiano, CHE NON C'ENTRA NULLA
COL MERCATO ECONOMICO, gli Stati americani sono in enorme
difficoltà, da noi, e negli altri paesi (76) in cui
c'è il Notaio Romanista le cose vanno decisamente
meglio. In sostanza in quei settori in cui da noi
vi è la competenza del Notaio e gli Ammmerigani hanno
scelto figure professionali diverse, loro boccheggiano come
un pesce tirato a bordo (contenzioso di miliardi di dollari
ogni anno...se vuoi poi ti spiego come fa la gente a
recuperare i soldi, E NON LA CASA, persi che non equivalgono
MAI a quanto speso per comperarla, noi abbiamo invece
un'assicurazione a copertura dell'intero
importo) Questi sono fatti provati e non
argomentazioni, opinioni personali, idee o prove di
fede. Fatti e stop, chiuso non v'è altro da
aggiungere. Anche per ciò che
concerne il caso della Svizzera confondi rolex e alinghi
(giusto per rimanere in casa). Anche da loro
l'economia prospera, ma questo non coinvolge il settore
immobiliare dove ad esempio le persone di gran lunga
preferiscono affittare casa piuttosto che comprarla.
Concludendo riporto una sua frase:
"Massimo, Massimo, glielo ho già detto. Questa non è
una guerra di religione, è un confronto di idee, e vince
chi ha le argomentazioni migliori, non chi ha la fede più
tenace ed ottusa" perchè c'è forse in
paglio qualcosa? una notte con Charlize Teron oppure
che ne so, una Aston Martin DB9, una Rolex Daytona od anche
solo un hg di mortadella?? (anzi la/IL mortadella lasciamolo
perdere visti i problemi che ha già di suo) diciamo allora
crudo di Parma? Dimmelo che così mi impegno di
più. Matteo questa NON E' una
gara, semplicemente siamo in un 3D in cui un tale GIGI
ha aperto una discussione ricca di luoghi comuni ed avente
ad oggetto un emendamento che avrebbe piegato il settore
immobiliare italiano. Alcuni, con cognizione,
avvalendosi di FATTI e NUMERI, stanno cercando di spiegare i
rischi ed il perchè di questi. Altri, fra cui te,
privi di qualunque base conoscitiva sostengono fragili IDEE
ed OPINIONI molto diverse da quella che è la realtà.
Da un lato FATTI, dall'aLtra OPINIONI. Una
gara così impostata non avrebbe molte chance per gli
opinionisti.
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Massimo 31 ottobre 2007 0:00
Antonella quanto accade negli studi legali non
è di mia conoscenza. Sono stato praticante Avvocato,
ma questo aspetto non mi è stato mai dato modo di vederlo,
dunque non le posso dare una risposta. Per quanto
riguarda l'attività di consulenza Notarile mi spiace
contraddirla, ma è consuetudine che questa venga data
gratuitamente. Accade quotidianamente che le persone
vengano a parlare e mai in alcun caso è stata chiesta
alcuna forma di pagamento. Accade così, è prassi
comune e le dico anche che è insolito vedere la reazione
delle persone che volta terminata la chicchierata scoprono
che non devono mettere mano al portafoglio.
Questo accade di norma. Vi sono poi casi in cui viene
data consulenza per grosse operazioni economiche (ad es. la
fusione fra 2 istituti di creddito), ma queste sono realtà
lontane anni luce dal 99% degli studi notarili in quanto
tali e di comopetenza di pochissimi siti nelle grandi
metropoli (Milano Roma)
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bersanotto 30 ottobre 2007 0:00
antonella, lasci che le spieghi alcune cose che
IGNORA, così in futuro potrà evitare di esporsi a pessime
e mortificanti figure. Lei afferma 1)
"Massimo, lei sostiene che per un notaio e'
impossibile non emettere parcella perche' gli atti sono
soggetti a trascrizione, hanno un numero di repertorio,
vanno inviati all'archivio notarile ecc. ecc. Lo stesso
discorso si potrebbe fare per gli avvocati, che chiedono per
le cause che seguono l'iscrizione a ruolo presso i
tribunali. Ma non mi pare che l'archivio notarile o i
tribunali chiedano l'esibizione della fattura."
Il suo parallelo è grottesco. Non esiste alcuna
maniera, per la Finanza, di andare in Tribunale a chiedere
quante e quali cause ha trattato l'Avvocato
Azzeccagarbugli. Viceversa, se la Finanza compie
l'accesso presso uno studio notarile, è sufficiente che
punti il dito sul repertorio (registro pubblico) e chieda
per ogni singolo atto l'esibizione della fattura.
2) L'indagine dell'EURES (ma cos'è ? Chi
lo paga ?) da Lei citata afferma che i notai sono secondi
solo ai commercialisti in fatto di "onestà"
contributiva. Attendiamo che codesto Istituto faccia luce
sugli astrusi risultati delle sue analisi.... 3)
In ogni caso, è molto più attendibile l'indagine del
Censis (Istituto pubblico), il quale afferma che "Tassi
di evasione più bassi per notai (6,2%) commercialisti
(11,4%) e dentisti (15 per cento)". E lo sa perchè ?
E' semplice. I dati contaddittori di questo EURES si
basano su interviste fatte ai fruitori di servizi. Ebbene,
il fatto che i notai non emettano le fatture nella
(contenuta) percentuale da Lei rappresentata è tecnicamente
spiegabile. Basta essere informati, invece di sputare veleno
e di fare pessime figure. L'art. 1 del D.M.
25 settembre 1981 prevede che "per le prestazioni rese
dai notai per le quali sono previsti onorari, diritti o atri
compensi in misura fissa L'EMISSIONE DELLA FATTURA NON
E' OBBLIGATORIA SE NON E' RICHIESTA DAL
CLIENTE". Tale disposizione obbliga il Notaio a
registrare il compenso di tali prestazioni nel registro dei
corrispettivi. Ecco spiegata anche la modesta percentuale di
soggetti intervistati dall'EURES che affermano di non
aver ricevuto la fattura o di averla ricevuta solo dopo la
richiesta. Ed ecco perchè è molto più affidabile
l'indagine del Censis. La prego, non si renda
ridicola. Mi dispiace, sinceramente: ma tutti gli
argomenti utilizzati su questo forum per delegittimare la
categoria notarile dal punto di vista contributivo sono
destinati ad essere smentiti categoricamente. E ciò,
si badi bene, non certo perchè i Notai sono brava gente per
genetica, ma semplicemente perchè il rigoroso sistema di
controlli a loro carico fa sì che essi siano indotti a
"rigare dritto". Ed è proprio questo
sistema di controlli, signori miei, che costituisce la
principale difesa del cittadino. Cercate di mettere da
parte l'invidia, e ragionate con onestà
intellettuale. Concludo: il mercato è una
giungla dove vince il più forte (se non il più scaltro o
il più furbetto), e ci sono settori importanti
dell'economia dove sarebbe auspicabile un sistema di
controlli più efficiente.
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matteo b 30 ottobre 2007 0:00
Massimo, lei gira intorno al tema come una trottola
senza avere l'onestà intellettuale di ammettere che non
ha argomentazioni.... Sulla crescita economica
comparata di USA, UK ed Italia la conclusione è
estremamente chiara: la presenza o meno di un sistema
notarile è assolutamente ininfluente ai fini del benessere
collettivo. Sistemi che non sanno manco cosa sia un notaio
conoscono una prosperità econimica che è assolutamente
sconosciuta al nostro paese. Questo, mi dispiace per lei, è
un dato assolutamente inconfutabile, a meno che in un
delirio di onnipotenza tipico della categoria che lei
insiste a voler difendere non mi metta in discussione i dati
della Banca MOndiale, dell'OCSE (che spero lei sappia
cos'è) e dell'ONU. Sul sistema svizzero rimane
il punto che quello che è ritenuto essere in assoluto il
paese più prospero del pianeta ammette che l'avvocato
possa svolgere anche funzioni notarili. Da questo punto di
vista la sua affermazione "perchè cambiare con
qualcosa di peggiore?" rimane indimostrata. Su che
basi, scusi, può affermare che il sistema svizzero è
"peggiore" di quello italiano? Ma lei si è letto
le statistiche OCSE sul reddito pro-capite? E secondo lei
come immagine internazionale gli stranieri sono più portati
ad investire in Svizzera od in Italia? Mi dica, mi dica,
sono tutt'orecchi... Massimo, Massimo, glielo ho
già detto. Questa non è una guerra di religione, è un
confronto di idee, e vince chi ha le argomentazioni
migliori, non chi ha la fede più tenace ed ottusa...
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Antonella 30 ottobre 2007 0:00
Massimo, lei sostiene che per un notaio e' impossibile
non emettere parcella perche' gli atti sono soggetti a
trascrizione, hanno un numero di repertorio, vanno inviati
all'archivio notarile ecc. ecc. Lo stesso discorso si
potrebbe fare per gli avvocati, che chiedono per le cause
che seguono l'iscrizione a ruolo presso i tribunali. Ma
non mi pare che l'archivio notarile o i tribunali
chiedano l'esibizione della fattura. Inoltre, i notai
esercitano anche attivita' di consulenza tributaria su
transazioni economiche, riassetti societari, sistemazione di
patrimoni familiari ecc. ecc., prestazioni che non
necessariamente portano alla redazione di un atto da mandare
a repertorio, ma che il notaio assai diffcilmente
rendera' gratuitamente.
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Massimo 30 ottobre 2007 0:00
"l'11,9% non ha emesso fattura richiedendo
l'intero compenso" Questo Antonella non
è assolutamente possibile ed il perchè lo può leggere nel
mio post precedente.
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