Commenti
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matteo b.
10 ottobre 2007 0:00
Bersanotto, si calmi, sta perdendo l'aplomb...eppure un uomo del suo rango,del suo censo e della sua levatura dovrebbe dar sfoggio di proverbiale autocontrollo...
La differenza tra numero programmato e numero numero chiuso è equivalente alla differenza tra accompagnatrice e battona. Cambiano i nomi ma sempre di puttane di tratta...e lo stesso vale per i notai. Che sia chiuso o programmato sempre di oligopolio si tratta, oligopolio che impedisce l'introduzione di alcuni elementi di sana e salutare concorrenza...
E mi permetta, bersanotto, io non ho la benchè minima intenzione di ridurre alla fame i notai. Chiedo semplicemente che scendano dall'altare (in cui nessuno li ha messi se non loro stessi) e comincino ad operare con le stesse regole di tutti gli altri liberi professionisti che operano, per l'appunto, in regime di libera concorrenza...
Ma vedo che sempre lì arriva, bersanotto, i soldi...
IL suo ragionamento è:
1) i notai devono essere imparziali, incorruttibili ed efficienti
2) per garantire l'imparzialità, l'incorruttibilità e l'efficienza devono avere un reddito molto elevato
3) il numero chiuso (pardon....programmato) è l'unico strumento attraverso il quale può essere a loro garantito l'elevato reddito di cui necessitano per garantire i requisiti al punto 2)
Mi perdoni, ma di tutto questo ragionamento l'anello debole è il punto 2. Se lei stabilisce che l'elevato reddito è la condicio sine qua non per garantire imparzialità, incorruttibilità ed efficienza lei stabilisce implicitamente che un notaio ha un grado di imparzialità, incorruttibilità ed efficienza proporzionale a quanto viene pagato. E questo significa affermare implicitamente anche che il notaio è un mercenario, e che quindi se lo pago a sufficienza posso renderlo parziale e corruttibile. Mi sembra un pasasggio logico comprensibile. Per cui le suggerirei, nelle sue prossime argomentazioni, di riproporre la sua tesi evitando di vincolare la incorruttibilità e la imparzialità dei notai al reddito per i seguenti motivi:
- i notai non ci fanno francamente una bella figura
- tale ipotesi porta a concludere esattamente il contrario di ciò che leivorrebbe dimostrare, e cioè che i notai sono più o meno corruttibili e parziali a seconda di quanto vengono pagati...
Massimo
10 ottobre 2007 0:00

Vede, lei come il suo amico PrivaS. avete ricevuto ampie ed esaurienti risposte (400 post!),
ma è avidente che dette risposte le abbiate lette tutte d'un fiato senza soffermarsi sul contenuto e soprattutto animati dalla sola foga di rispondere.


Forse, finalmente, la fonte di tutti i suoi errori l'abbiamo trovata:

il numero di sedi notarili è proporzionato al numero di cittadini.

Se ad oggi i Notai sono 5.000 ciò non significa che lo fossero anche negli anni 70, poichè anche allora,
sempre tenuto conto del numero di Italiani, si programmava di conseguenza il numero di sedi e relativi Notai.

Negli anni 70 i Notai erano ben meno degli attuali 5.000, su questo non v'è alcun dubbio.

Da sempre il numero delle sedi viene costantemente aggiornato.

Ad oggi sebbene i laureati in giurisprudenza siano aumentati a livello esponenziale, la percentuale di aspiranti Notai è rimasta in proporzione invariata.

Gli aspiranti Notai,
sono e rimangono una minoranza e questo perchè non tutti hanno voglia di farsi un culo pazzesco per ancora molti anni,
non tutti hanno la possibilità di essere mantenuti dai genitori sin'oltre i 30 anni,
sono pochi quelli che intraprendono un cammino ricco di incertezze (molto probabile trovarsi a 45/50 anni senza aver passato il concorso e non avere così nulla in mano).

Dunque quando lei scrive che se negli anni 70 i Notai erano Tot
e che oggi dovrebbero essere tot, già si verifica.

Nella mia città, sebbene l'aumento del numero di cittadini sia rimasto contenuto, negli anni 70 i Notai erano 5, oggi 14.
Come vede ciò che lei auspica, qui, come ovunque, si è già realizzato, poichè, ripeto, costantemente il numero dei notai viene aumentato.

L'aumento PERO' avviene SEMPRE rispettando i rigidissimi criteri selettivi.
Solo così il numero di Notai aumenta senza diminuire il livello complessivo di preparazione.

Come le ho già scritto MOLTE volte,
se da domani si decidesse di raddoppiare il numero delle sedi,
occorrerebbe inevitabilmente accettare che il livello degli ultimi fra i nuovi nominati sarà inferiore (Serie "A2"...ricorda l'esempio offensivo del suo spessore?), poichè, secondo gli attuali canoni di valutazione, quei tot in più non vincerebbero il concorso.


Quanto a me,
capisco che lei avverta un piacevole solletichio che sale dall'inguine sino allo stomaco nell' immaginarmi galoppino di un burbero Notaio che mi tratta a pesci in faccia per 200 eu al mese,

e la cosa mi fa sorridere,
poichè come già detto al suo amico Privato S. questa strada l'ho scelta perchè da sempre mi ha attirato,
ma la scelta l'ho fatta nella piena consapevolezza di avere le spalle ben coperte qualunque cosa mi possa succedere.

Le dirò di più, considerato il tenore di vita a cui mi hanno abituato, se non vivessi in una famiglia benestante,
mai mi sarei azzardato a rischirare così per il futuro,
MAI avrei avuto il coraggio di rischiare di dover rinunciare a certe comodità.

Ammiro profondamente gli amici/colleghi, che pur provendedo da famiglie modeste, han scelto l'aleatoria strada del Notariato, ci voglio 2 palle, che io mi sogno.
Sono meritevoli di profondo rispetto, ma chiederlo a voi sarebbe troppo.

Privato sottufficiale
10 ottobre 2007 0:00
La logica di Massimo (mancato avvocato, indecente docente universitario, scribacchino di notaio ed aspirante notaio a vita) è prova di un QI non misurabile.
E' talmente refrattario all'apprendimento che continua a scrivere notaio con la maiuscola anche dopo che gli è stato detto che si tratta di un nome comune.
bersanotto
10 ottobre 2007 0:00
matteo,
non è numero chiuso, ma programmato, matteo, programmato. Ripeti, piano piano: PRO-GRAM-MA-TO. Significa che già esiste nell'ordinamento la norma che adegua il numero alle mutate esigenze del Paese. Ovviamente, il numero non può crescere in modo tale da ridurre i Notai alla fame, come tu vorresti. Altrimenti (è talmente ovvio) ne risulterebbe compromessa l'imparzialità, l'incorruttibilità e l'efficienza (gli studi, le segretarie, i PC, chi li paga ? Ma tu che ne sai ?). E soprattutto, sarebbe un mestiere da quattro soldi, al quale le persone più preparate non ambirebbero di certo.
Inoltre, anche l'organizzazione del Ministero della Giustizia che controlla i Notai dovrebbe adeguare le proprie strutture al numero diverso e superiore. E chi paga, tu ?!? Pensaci, dai !

Dai, è facile, ripeti piaano piaano: PRO-GRAM-MA-TO.

La prossima volta che scrivi numero chiuso ti cade la lingua: anzi, ti si mozza il dito...
bersanotto
10 ottobre 2007 0:00
ah, e a proposito: visto che nel forum ci sono persone che purtroppo non conoscono le materie di cui parliamo, chiarisco che ovviamente il mio riferimento alle separazioni tra coniugi era a quelle consensuali, dove molto spesso i coniugi addivengono a delle sistemazioni patrimoniali molto complesse. Tutti i giorni occorre rettificare i verbali di trasferimento predisposti dagli avvocati e i Notai si arrovellano su come superare, nell'interesse dei clienti e della certezza delle contrattazioni, le astruse e bizzarre previsioni ivi contenute... Proprio di recente mi risulta che il Presidente del Tribunale di Bergamo ha emesso un'ordinanza con la quale impone che i trasferimenti immobiliari non vengano contenuti nei verbali di separazione...
matteo b.
10 ottobre 2007 0:00
Massimo, non se la prenda, mica è colpa mia se scrive certe cose...Certo che il paragone tra notaio-giuentus ed il notaio-empoli non le fa molto onore...tenuto conto poi della fine che recentemente ha fatto la sua amata giuentus.....
E se lo ha fatto per venirmi incontro, la ringrazio, ma le dico francamente che la mia cultura e la mia intelligenza mi consentono di poter sostenere a discussione su livelli ben più alti di quelli ai quali sta purtroppo cercando di tenerla lei...
Ma, vede, il problema non è quello...il problema sono le risposte che continuano a non arrivare...perchè se selezione deve essere, tale selezione deve mantenersi costante nel tempo, e se negli ani '70 si sceglievano 5000 notai su 100.000 laureati in giurispridenza, adesso che tali laureati sono 400.000 di notai ne possiamo avere 20000 lasciando inalterata la percentuale di selezione...
Questa, mio caro Massimo, è matematica da prima media, e mi stupisce che con una laurea in mano lei non riesca ad arrivarci...
Fermo restando che c'è un secondo punto illogico nel suo ragionamento...se io stabilisco A PRIORI quelli che devono essere i requisiti per poter fare il notaio e decido di verificarli in sede di esame di abilitazione, non si capisce per quale recondito motivo chi supera quell'esame di abilitazione debba essere un notaio di serie B semplicemente perchè non c'è il numero chiuso...
Per cui, caro Massimo, risposte sensate che possano giustificare il regime di numero chiuso continuano a non arrivare...
E adesso torni pure a fare il galoppino per il suo tanto amato notaio....
Massimo
10 ottobre 2007 0:00
P.S.

faCCi capire secondo quale logica
se gli Avvocati avvolti chiedono che venga loro attibuita parte della funzione Notarile agiscono nell'interesse del mercato.
Ma se i Notai fanno lo stesso sono dei "geni" da schernire?

2 pesi e 2 misure? o pagliuzza nell'occhio altrui?
Massimo
10 ottobre 2007 0:00

Matteo B.

a mio avviso ha ben poco da ridere
poichè l'insolito e popolare esempio è stato fatto proprio per farle (si si proprio a lei) capire una realtà che dimostra in continuazione di NON conoscere (il Notariato),
partendo dal paragone con una realtà che i più masticano quotidianamente (il calcio).

Ora, se si degnasse di finirla di sbellicarsi, mi spiegherebbe che cosa dell'esempio non è in grado di comprendere?

Non mi pare sia complicato capire che i livelli delle squadre di alta classifica (sempre le stesse) siano ben superiori a quelli delle squadre nelle retrovie.

Se nel Notariato si introducesse come unico meccanismo selettivo un esame di abilitazione (come lei da molto va sostenedo senza avere la più pallida idea della cavolata che dice) avremmo Notai di II livello.

Vuole ridere?
rida rida, rida pure
in fin dei conti così come allo scemo del paese nessuno ha mai imposto serietà, perchè io dovrei chiederla a lei?

Da vedere però, se la sua incontenibile allegria sarò tale anche nel caso in cui, causa errore del Notaio "ABILITATO con il SUO nuovo metodo" lei si giochi la casa.


Pensi, dopo essere già stato un pollo ad avere pagato il doppio di quello che avrebbe dovuto per comprare casa (ed in ciò non si senta privo di responsabilità, poichè visto che dice di ben conoscere il nostro settore tanto da elargire consigli, dovrebbe anche sapere qual'è il giusto da corrispondere per la prestazione), se la vede anche sfilare da sotto le chiappette.

Se consente, allora a ridere sarà qualcun altro....Quando uno se la cerca se la cerca.

bersanotto
10 ottobre 2007 0:00
Antonella, io non insinuo niente: vedo che Lei è molto informata sul tema, e sono solo curioso di sapere di cosa si occupa. Tutto qui.
Ripeto, nelle sedi opportune si può parlare di qualunque cosa, con pacatezza ed approfondimento, mica ci sono tabù. Ma temo che il dibattito in questa materia sia dominato da interessi elettoralistici (fanno più gola un milione di avvocati, rappresentati da centinaia di parlamentari, qualche centinaio di migliaia di commercialisti o 4500 Notai ?)... Se ci arrendiamo a queste logiche, povero Paese, il nostro. Che oggi ha un sistema perfetto, quanto agli immobili ad ai registri delle imprese: e questo Lei potrebbe ammetterlo, no ? Dov'è questa angoscia di cambiamento a tutti i costi ? Da dove nasce l'esigenza di stravolgere un sistema che funziona ? Glielo dico io: fa rabbia leggere i redditi medi dei Notai. Secondo me, farebbero meglio ad evadere le tasse, così sarebbero meno esposti all'invidia della gente e degli altri professionisti.
bersanotto
10 ottobre 2007 0:00
Il livore e l'astio in questo forum stanno raggiungendo livelli intollerabili, e sinceramente non ne capisco il motivo (se non l'invidia di qualche frustrato). Nè sono abituato ad insulti ed improperie. Vi lascio sputare insulti e sospetti da soli.
matteo b.
10 ottobre 2007 0:00
Tutte e tre, Antonella, tutte e tre...
Il giornalista da lei citato è fazioso, tendenzioso E incompetente. Probabilmente è pure pedofilo, omosessuale, lascivo, comunista, ed addirittura si mette le dita nel naso...magari è pure di colore e di origine ebraica ...
Quella notarile è una istituzione che non può essere messa in discussione, pena la perdita della certezza del diritto, il caos giuridico, la crisi economica, la guerra civile, la caduta di meteoriti e la desertificazione della pianura padana.
Lei non si rende conto di quanto tengono alla collettività i poveri notai, così bistrattati dal volgo plebeo che nulla capisce, e costretti a campare con 500 miseri milioncini all'anno...
Ah, che grama vita la loro, circondati da incompetenti che guardano solo al vile denaro, loro così disinteressati al mercimonio, con l'altero sguardo fiduciosamente rivolto solo ed esclusivamente al radioso sole del Bene comune...e noi qui a discutere di vili parcelle quando ben altro riempie di gioia i loro cuori...La gioia di servire quotidianamente la Patria a colpi di timbri e rogiti...
Per cui, brutta Antonella cattiva, non si azzardi più a mettere in discussione la Istituzione...Lei non può capire, come tutti noi, deve solo ed esclusivamente avere fede, tanto adesso arriva il dott. bersanotto e ci spiega tutto...
Anzi, le rivelo il quarto segreto di Fatima: non è vero che i notai sono selezionati tramite concorso, quella è una leggenda metropolitana. In realtà sono prescelti da Dio e nominati tramite investitura papale a garanzia della loro infallibilità. Per cui stia attenta, se continua a rimanere nel peccato mettendo in discussione la istituzione potrebbe un giorno o l'altro essere colpita da un fulmine...
matteo b
10 ottobre 2007 0:00
Massimo, il suo intervento è semplicemente ridicolo. Lei scrive:
"ad oggi possiamo paragonare i Notai alla Juventus, all'Inter ed al Milan, e questo grazie alla rigidissima selezione al concorso. Se il numero aumentasse di molto, tanto da poterlo avvertire, si avrebbero anche Notai come Reggina, Udinese, Genoa, Empoli. Il secondo gruppo pur giocando sempre in serie A è ad un livello decisamente inferiore delle prime, tanto inferiore da poter tranquillamente far parte di una serie minore come l' "A2". Se oltre al Notariato di serie "A" vi fosse quello di "A mediocre" le conseguenze sarebbe molto gravi. "
E' evidente che a causa della sua giovane età sono riusciti a farle il lavaggio del cervello...è un peccato perchè di solito da giovani si ha l'elasticità di riuscire a vedere le cose in modo molto diverso, mentre lei si presenta rigorosamente allineato e coperto con i notai più anziani di lei che hanno tutto l'interesse a farla lavorare per l'eternità come loro galoppino...
Ma a parte questo, ci vuole dire che sostanze usa per tirare fuori paragoni come questo??? Perchè francamente nemmeno un Giampiero Galeazzi in piena crisi bulimica sarebbe riuscito a concepire un paragone del genere...
Non posso poi non sottolineare che molto recentemente sia la Juventus che il Milan sono stati puniti per illecito sportivo...il che dimostra che spesso la superiorità morale della cosiddetta "serie A1" è solo ed esclusivamente una facciata dietro cui si cela il marcio....per cui, da questo punto di vista, potrei anche ritenere adeguato il suo esempio...
Su, su, non se la prenda, e si ripresenti con un esempio uin po' meno fuori di melone...
Mi ha talmente reso di buon umore con il suo strampalato parallelo tra la giuentus ed i notai che le auguro buona giornata
matteo b.
10 ottobre 2007 0:00
A Dani: quella dei taxi non è una bufala. Esempio recentissimo: in Germania per una corsa da Francoforte a Wiesbaden ti cheidono 70 Euro, in Italia per una corsa da Malpensa ad Arese (assolutamente equivalente per chilometraggio e tempo) te ne chiedono 110. Fa il 40% in più. E comunque il tema di fonodo non è quanto costano i taxi in Germania od in Italia ma un altro: quale è il meccanismo che rende gli onorari dei notai così costosi. E tale meccanismo si chiama numero chiuso. Quel numero chiuso che caratterizza anche, per l'appunto, tassisti, dentisti e farmacisti. Quanto alle licenze, è evidente che non hai capito il tema: non si parla di liberalizzare tout court tutte le professioni, si discute sulla opportunità di eliminare il regime di numero chiuso fermo restando l'esame di abilitazione (qualunque sia la professione). E' diverso, Dani, prova a farci un pensierino, e magari lo capisci anche tu....
Privato sottufficiale
10 ottobre 2007 0:00
Ma quanto è candido e disinteressato il nostro bersanotto!
Da una parte ipotizza i più spaventosi tsunami se qualcuno gli vuole togliere l'esclusiva delle compravendite immobiliari fino ad un certo valore, dall'altra dice che i notai dovrebbero occuparsi anche della volontaria giurisdizione, delle separazioni e della materia tutelare.
Ma sì, anche i giudici sono inutili per bersanotto; vuole trasformare il suo studio in un'aula di giustizia, raccogliere le testimonianze per l'eventuale addebito della separazione dei coniugi, decidere sull'affidamento dei figli, valutare la sussistenza dei presupposti per l'interdizione delle persone.
Che genio!
Comincio a pensare che bersanotto sia il notaio presso il quale fa praticantato massimo: quattro atti al mese (tutti per pochi spiccioli) e tanto tempo per masturbarsi mentalmente facendo la guerra agli avvocati, ai commercialisti, ai segretari comunali ed ai giudici.
Antonella
10 ottobre 2007 0:00
Bersanotto, la sua e' semplice curiosità oppure vuole insinuare qualcosaltro che onestamente mi sfugge?
Io mi sono limitata a riportare documenti pubblici, di una certa rilevanza peraltro, di riforma delle professioni, infatti, si parla ormai da mesi in parlamento.
Riferirle al notariato è, almeno per me, piuttosto immediato: non mi pare ci sia un'altra categoria che detiene altrettante riserve!
Ma non sono l'unica a fare questo collegamento: sabato scorso Italia Oggi presentava il ddl da me citato con un titolo eloquente: Meno riserve per i notai.
Giornalista fazioso, tendenzioso o incompetente?
bersanotto
9 ottobre 2007 0:00
lacrime

nessuno può impedire ai politici di formulare una proposta di legge, per strampalata o astrusa che essa sia.
Nel dibattito che ne consegue, se svolto con equilibrio e pacatezza, e soprattutto lontano dalle "liberalizzazioni" di benzinai e parrucchieri (con tutto il rispetto, ma sono questioni diverse) potranno emergere costi e benefici di ogni soluzione praticabile. In questo caso, il Notariato non ha nulla da temere. Se invece dovesse prevalere l'interesse di questa o quella categoria professionale, è logico che è destinata a prevalere la marea (un milione) contro i pochi (4500). Il beneficio per i consumatori, poi... guardate il forum "onorari spropositati" e rendetevi conto da soli... meno qualità, più costi per il cittadino.

Una curiosità: come mai Antonella è così informata sulle dinamiche parlamentari ancora in itinere ? E perchè le riferisce al Notariato ? Io, per esempio, ritengo che alcune riserve dei Notai siano inutili (autentiche su impresa familiare), mentre auspico un loro deciso allargamento in alcuni settori della giustizia che sono particolarmente ingolfati (volontaria giurisdizione; separazioni dei coniugi). Questo, sì, nell'interesse del cittadino. Oggi per ottenere un provvedimento del giudice tutelare servono due-tre mesi; potrebbe decidere lo stesso Notaio rogante, pubblico ufficiale terzo ed imparziale.
Privato sottufficiale
9 ottobre 2007 0:00
Ringrazio Antonella per l'informazione che ci ha fornito.
I notai ed i loro scudieri stanno già facendo scorta di fazzoletti per asciugare le lacrime.
Massimo
9 ottobre 2007 0:00
Uno è Avvocato
l'altro un dirigente....
che vi sia forse un qualche interesse personale?????

Aprite gli occhi!

Vista l'aria che tira, molti politici si sentono già degli ex,
ed ecco dunque che esercitano il residuo potere per spianarsi la strada un domani.

Bisogna proprio essere ingeui - o di parte - per pensare che venga fatto con reali finalità vantaggiose per i consumatori.

Che paese!
Un giorno, qualsiasi giorno, un politicante qualunque si può svegliare e metterne in discussione meccanismi consolidati da tempo.

Antonella
9 ottobre 2007 0:00
È stato presentato alle Commissioni Giustizia e Attività produttive della Camera, dai relatori Pierluigi Mantini e Giuseppe Chicchi, il testo-base per il nuovo disegno di legge di riforma delle professioni.

Ci sono due punti che riguardano la profesione notarie.

4. Riduzione delle attività riservate. Le riserve sono già poche ma per rendere più
flessibile la gestione delle riserve si può introdurre in legge una norma positiva
che definisca il concetto di riserva, ponendo così le premesse per una azione
successiva di ridefinizione del campo delle attività riservate. Anziché ridurre
ulteriormente le riserve, si potrebbero ampliare i soggetti ammessi ad attività
riservate in presenza di determinati e specifici requisiti.

14. Deroghe. In via generale per alcune specifiche categorie professionali che
esercitano funzioni di rilievo costituzionale e che hanno rilevante disciplina
comunitaria (in specie avvocati, notai, medici) potrebbero essere previste
deroghe specifiche su singoli punti.

Mi sembra interessate: da un lato si vuole estendere la platea dei soggetti abilitati all'espletamento di pratiche specifiche, dall'altro si vuole garantire mantenimento del carattere pubbblicistico della funzione notarile.
A quanto pare, qualcosa si sta muovendo: il ddl sulle professioni, la delibera del consiglio nazionale del notariato del 14 settembre scorso (che, lo ricordo, ha chiesto un concorso a cadenza annuale per 300 posti l'anno,la copertura dei posti vacanti , la revisione del numero delle sedi) vanno tutte in direzione di una maggiore equità sociale.
Massimo
9 ottobre 2007 0:00

PRIVA'

Avrai 45 anni, sei padre di famiglia ed ancora giochi a chi piscia più lontano?

Forza! pinatala con le offese (per le quali sei stato sempre il solo in 390 messaggi)e fatti passare l'incazzatura (perchè SEI incazzato, su questo non ci sono dubbi).

Ci vediamo al prossimo concorso Notarile (io sarò quello con la cartellina e la maglietta della Cepu).

dani
7 ottobre 2007 0:00
Per matteo b.

Anche quella dei taxi è una bufala immane.
Tralasciando il mondo nord americano in cui è vero che le tariffe sono basse, sono stato di recente in: germania, danimarca, tutta la scandinavia ...pazzesco le tariffe sono spropositare, hanno le licenze come noi e tutti, dico tutti, hanno machinoni nuovi pazzeschi (mercedes e bmw) nessuno con una punto o una Multipla.
Tanto che mi venivano i brividi a prendere un taxi.
Chiaro che a Sau Paolo i taxi costano meno...
dani
7 ottobre 2007 0:00
...per Passante.
Non è vero che le associazioni di consumatori sono libere e il cittadino non è obbligato a rivolgersi a loro.
Quando c'è un tavolo di trattative (vedi i tassi dei mutui) non chiamano la tua associazione con p.iva appena aperta ma soltanto alcune associazioni.
ripeto...dove trovano i soldi?
Non certo dai soci fondatori mi sembra o no?
La verità e che esse regolano la Tua (e mia) vita senza nemmeno che ci sia bisogno di rivolgersi a loro....nessuno ti obbliga...però loro ti regolano e conducono dove vogliono senza che tu lo sappia nemmeno.
Privato sottufficiale
5 ottobre 2007 0:00
Per Massimo.

"dar sfoggio della sua cultura" prova, al di là di ogni ragionevole dubbio, che lei non mastica bene l'italiano.
Come volevasi dimostrare.
Le "aziende di famiglia"?
Si saranno svenate per pagare gli studi dell'aspirante notaio.
CEPU?

Massimo
5 ottobre 2007 0:00
Benissimo!
è arrivato all'offesa personale, mi consenta di dirle che me lo aspettavo da tempo.
Prevedibile.

Ciò dipenderà dalla pochezza deigli argomenti con cui controbattere, o forse, plausibile, dal fatto che lei si sia stancato di aggrapparsi ai soliti preconcetti popolani.

Da un lato cerca di dar sfoggio della sua cultura(???), dall'altro inciampa in dicerie che ben si addicono ad un uomo di discutibile spessore culturale.

Mah.


Perdo tempo per dirle, di nuovo,

che l'esame di Stato non l'ho neppure mai sostenuto, mai preparato, e neppure mi è mai passato per la testa di farlo.
Anzi, dal mondo forense me ne sono andato con celertià e gioia.


Quanto al concorso,
che dirle?
L'idea di fare il Notaio mi è sempre piaciuta,
se ci riuscirò bene,
in caso di insuccesso ripiegherò nelle aziende di famiglia,
così almeno agli insulti di cui sopra potrà anche riempirsi la bocca con "giovin signore dalla pappa pronta".

Certo le aziende tempo zero falliranno, grazie alla mia iNioranza, ma almeno sarò stato sufficientemento furbo da far sparire quanti più soldi possibile.

Anzi cerco già un legale....
Se interessato potrà finalmente guadagnare facendo l'Avvocato,
vedrà che così le passera la voglia di rubare il lavoro ai Notai.
bersanotto
4 ottobre 2007 0:00
circa i "costi" notarili (tra i più bassi d'Europa), consiglio ai lettori di questo blog di recarsi sulla discussione "onorari spropositati", in modo da potersi confrontare in maniera obbiettiva e documentata sui costi di diverse categorie libero-professionali non esercenti pubbliche funzioni e non soggette a controlli da parte dello Stato. Del resto, sull'esiguità dell'onorario notarile basta pensare che sulla singola compravendita immobiliare egli percepisce 1/6 di quanto percepisce un mediatore immobiliare.

La discussione su questo blog langue, in quanto gli unici due a ripetere sempre gli stessi argomenti privi di significato ("mercato", Liberalizzazioni... slogan di cui essi sentono parlare in tv e che inopinatamente vorrebbero applicare ad una funzione dello Stato paragonabile alla magistratura...) sono perdutamente invidiosi dell'efficienza del sistema notarile italiano a costi BASSISSIMI.

Il Notariato italiano, infatti, funge da esempio cui attingono i paesi che recentemente passano all'economia di mercato (Cina) ovvero quelli dove il liberismo più sfrenato ha portato ad una crescita esponenziale delle frodi ipotecarie e dei cd. furti di identità (Canada, Florida: vedasi i recenti rapporti dell'FBI in materia).
Privato sottufficiale
4 ottobre 2007 0:00
Per Massimo

Chiarissimo superlaureato-docente universitario-aspirante notaio-mancato avvocato, il suo italiano fa pena.
Capisco che il suo atteggiamento da scudiero la spinge verso al cieca adorazione, ma nella lingua italiana "notaio" è un nome comune e si scrive con la "n" minuscola.
La proposizione "Il "qualcosa" è per voi,
ma P.S. la sua elasticità mentale la si è capita." è un capolavoro linguistico. In altre parti del suo ultimo intervento
le virgole vanno a spasso ed i periodi si reggono su un gerundio ed un infinito.
I nordafricani che sbarcano a Pantelleria conoscono l'italiano meglio di lei e qualsiasi studente di medio livello di terza media potrebbe insegnarle qualcosa in proposito.
La sua collezione di insuccessi è destinata ad arricchirsi. Presto potrà fregiarsi anche del titolo di "mancato notaio", da aggiungere a quello di "mancato avvocato" che già le fa tanto onore.
Se il concorso è così serio e selettivo come dice, lei non ha alcuna possibilità di superarlo.
Penso che lei si troverebbe in grande difficoltà anche a superare un esame serio di licenza media.
Si rassegni: il concorso notarile, che lei così accanitamente difende, non è pane per i suoi denti.
Si dia da fare, invece, con una buona grammatica e ricominci con nomi comuni-nomi propri, soggetto-predicato-complemento, modi finiti-modi indefiniti, punteggiatura.
Con molto impegno (e presumo con molto sacrificio) tra un decennio sarà in grado di scrivere in un italiano accettabile.
Nel frattempo, lasci stare il diritto, il concorso notarile e l'università per non accumulare frustrazioni.
Massimo
4 ottobre 2007 0:00

Si può capire quando VI E' "qualcosa" da capire.
Il "qualcosa" è per voi,
ma P.S. la sua elasticità mentale la si è capita.


MATTEO B.

Lei scrive che i Notai Italiani sono i più costosi d'Europa.

Ok, potrebbe cortesemente darmene dimostrazione, poichè secondo i dati di cui posso disporre è esattamente l'opposto?

Io sono certo che sia l'opposto,
ma giusto per curiosità mi piacerebbe sapere quale siano le sue fonti, l'attendibilità delle stesse e perchè no, qualche elemento probante.



Leggo che insiste con la proposta "apertura",
e mi chiedo:
ma le risulta tanto difficile da capire che se fosse aumentato il numero dei vincitori del concorso per forza il livello di preparazione complessivo diminuirebbe?

Giusto per capirci con un esempio calcistico:

ad oggi possiamo paragonare i Notai alla Juventus, all'Inter ed al Milan, e questo grazie alla rigidissima selezione al concorso.

Se il numero aumentasse di molto, tanto da poterlo avvertire, si avrebbero anche Notai come Reggina, Udinese, Genoa, Empoli.

Il secondo gruppo pur giocando sempre in serie A è ad un livello decisamente inferiore delle prime,
tanto inferiore da poter tranquillamente far parte di una serie minore come l' "A2".

Se oltre al Notariato di serie "A" vi fosse quello di "A mediocre" le conseguenze sarebbe molto gravi;

ora posso capire che lei non le sappia e neppure le immagini,

ma forse dovrebbe dimostrare l'umiltà di credere a qualcuno che ne sa decisamente più di Lei come ad esempio i vari Notai qui intervenuti,
o magari agli stessi Ministri (di un pò tutti i partiti a partire ad es. dal rosso Diliberto, al centrale Mastella od al destrorso Letta) che han visto la Proposta Lulli/Bersani di liberalizzazione come una follia, un puro suidicio.
Privato sottufficiale
4 ottobre 2007 0:00
Per bersanotto.

Fa bene bersanotto a non disperare che matteo b. possa capire. Noi, invece, abbiamo perso la speranza che bersanotto ce la possa fare.
bersanotto
3 ottobre 2007 0:00
matteo

sei ancora lì ? un po' mi mancavi... sempre con le stesse argomentazioni, gli stessi paroloni "mercato", "liberalizzazioni"... Ricominciamo daccapo ?
Hai voglia di leggere di nuovo le spiegazioni del caso ? Dai, potresti finalmente capirle... io non dispero, ce la puoi fare !
matteo b
3 ottobre 2007 0:00
Vedo che Max e bersanotto insistono a fingere di non capire: passante ha proprio centrato il punto: le "licenze" (se così vogliamo chiamarle) non sono libere.
Perchè vede, Max, nessuno mette i discussione la necessità di verificare e certificare la preparazione dei notai tranmite, come dice lei, un esame.
Liberalizzazione non vuol dire aprire cancelli e fare esercitare a chiunque la professione. Vuol dire liberalizzare il numero (sempre previa verifica della giusta preparazione), ed è esattamente quello che dice passante...
Ma vedo che è un concetto troppo difficile da capire per voi....Meglio fingersi tonti e continuare a difendere i privilegi garantiti da un inspiegabile regime di numero chiuso...
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