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matteo b
3 ottobre 2007 0:00
Dani,
è vero, le associazioni consumatori possono essere delle lobby (possono esserlo, non è detto che lo debbano essere).
Ma hanno alcune caratteristiche: agiscono alla luce del sole, nascono su libera iniziativa dei cittadini e nessuno è obligato a parteciparvi. E, vede, non c'è veramente nulla di male a fare attività di tutela degli interessi di una ben precisa categoria di cittadini se questo viene fatto in totale trasparenza e coerentemente con i principi di libertà e di equità...Da questo punto di vista il termine lobby è tutt'altro che dispregiativo.
Ma c'è poi il rovescio della medaglia, e cioè quella attività di lobbying che viene fatta nei bui corridoi del potere allo scopo di tutelare i privilegi di pochi a discapito del bene di molti. E sono queste le lobby che fanno il male del nostro paese, e sono proprio quelle da lei citate (almeno alcune, perchè ad esempio per i giornalisti non vedo francamente tutta questa attività di lobbying)
Perchè, vede se lei girasse un po' per l'Europa si accorgerebbe che in Italia abbiamo i farmaci più costosi d'europa, i taxi più costosi d'europa, i notai più costosi d'europa ed i dentisti più costosi d'europa. Si è mai chiesta il perchè???
bersanotto
2 ottobre 2007 0:00
Con degli interventi come quello di passante riesco a comprendere la grande disinformazione che c'è in giro. Abbiate almeno la pazienza di leggere i precedenti interventi, in modo da avere qualche chiarimento.
Massimo
2 ottobre 2007 0:00

Ed invece Notaio lo puoi diventare quando vuoi.

Se domani ti svegliassi e dicessi "voglio fare il Notaio", bhè, puoi.

E' sufficiente, come per tutti, la laurea in giurisprudenza, 18 mesi di pratica, e vincere il concorso.

L'iter è lungo, ma è uguale per TUTTI, e tutti possono liberamente accedervi.
Passante
1 ottobre 2007 0:00
Al mio intelletto?? Ma se le licenze non sono libere!!!
Orsù, non diciamo corbellerie.
Io per "cominciare in qualsiasi momento" intendo che apro la partita Iva, una volta che ho i requisiti, ed inizio l'attività. Oggi invece non si può fare.
Max
1 ottobre 2007 0:00
Invece, caro Passante, lo puoi fare in qualsiasi momento iscrivendoti ad un concorso pubblico e senza sottostare ad alcun privilegio ma facendo affidamento sul tuo intelletto!
Passante
29 settembre 2007 0:00
Peccato che di associazione consumatori se vuoi puoi aprirne una anche stamattina (e comunque le associazioni consumatori non sono professinisti ai quali si è OBBLIGATI riferirsi), e non necessariamente con contributi pubblici.
Ma stamattina non puoi decidere di fare il farmacista, il notaio, il tassista...(pur avendone i titoli per farlo) perchè devi sottostare ai privilegi di qualcun altro.
Dani
28 settembre 2007 0:00
Oggi va di moda dire che gli altri sono una lobby da abolire. Si dice per giornalisti, farmacisti, avvocati, taxisti, profesionisti vari e ovviamente notai.
Ma anche le associazioni dei consumatori sono lobby..o no?
E di associazioni consumatori ce ne sono poche o No?
E da dove prendono i soldi le associazioni consumatori?
E a cosa servono?
A me personalmente non sono mai servite a nulla e tanti paesi vivono senza la loro essitenza...per questo assunto dovrebbero essere abolite anche loro o no?
bersanotto
25 settembre 2007 0:00
Io Privato e matteo li lascerei da soli,

Sono talmente patetici, che chiunque legge questo blog se ne rende conto da solo.

Credo invece che tutta la verità sul Notariato sia stata ben spiegata.
Massimo
25 settembre 2007 0:00
Dunque questo è tutto ciò che in 368 interventi ha trovato, molto bene.
Immagino si sia sentito profondamente offeso.

In effetti "mediocre" e "scalzacane" sono onte insopportabili e ben peggiori di quello che Lei ha scritto in UN SOLO messaggio....dobbiamo andare a vedere tutti gli altri? Meglio di No.

Quanto all' "avvolti" mi sono incuriosito (poichè immaginavo in quale contesto fosse detto) e a ritroso mi sono spupazzato diverse decine di messaggi....almeno ho fatto un bel ripasso dei luoghi comuni.
(inoltre ne deve avere di tempo libero Lei...quasi come un piccino praticante come me)

Precisiamo dunque, forza!
Avvolti fu detto in merito al fulmineo intervento dell'ordine degli Avvocati di Milano il quale giurò (con tanto di pubblicazione sui quotidiani a cui i Notai sbigottiti furono costretti a reagire dopo 2 giorni facendo lo stesso) di essere pronti ad assumere le competenze notarili!

VERGOGNA!!!

esattamente come gli avvolti si avventano sull'animale in difficoltà,
lo stesso fecero gli Avvocati.
Anzichè manifestare solidarietà per "cugini" professionisti sotto attacco, cosa fanno?
si sommano al fuoco nemico

COMPLIMENTI!!!

gran bell'esempio di rettitudine morale e correttezza deontologica e professionale.

Quel pirla di Lulli ha proposto di scardinare con effetti disastrosi il sistema immobiliare e gli Avvocati cercano di dare l'affondo finale,
e non mi si venga a dire perchè hanno a cuore il consumatore,
bensì perchè qualche avvocato si sarebbe occupato della autentiche, MA SOPRATTUTTO SAREBBE AUMENTEO IL CONTENZIOSO PER IL QUALE OVVIO L'AVVOCATO E' NECESSARIO.

Privato sottufficiale
25 settembre 2007 0:00
A proposito di buona educazione.

Se l'allegra compagnia dei notai e dei loro fans pensava che continuassi ad ingoiare i loro complimenti (delirio incontrollato. scalzacani,squallidi avvoltoi,avvocato mediocre) senza reagire, aveva fatto male i conti.
Massimo
24 settembre 2007 0:00

"disinformati"

"ignoranti"

"presuntuosi"

"braccia all'agricoltura"

"incompetenti"

"boria del cazzo"

"rompere le palle con battute insipide"


Si aspetta forse una risposta (come se non le avesse già avute)?
Bhè, mi pare ovvio che non l'avrà.

Pensi pure ciò che meglio crede,
ma è innegabile che Lei abbia dimostrato di essere estremamente villano e dalla discutibile educazione, vendicativo e geloso
"qualità", queste, che mi portano a pensare che i rischi che corrono i suoi figlioli siano ben altri....di certo un gran bell'esempio.

Complimenti AvvoGaTto!
Max!
24 settembre 2007 0:00
Privato, riporti "a pappagallo" un articolo del codice ma sembri non capirne la ratio sostanzial e soprattutto dimostri di non sapere cosa succede davvero nella pratica delle vendite delegate. Comunque, a me piace la dialettica ed anche la polemica costruttiva, ma la tua violenza verbale dimostra quanto siano poveri i tuoi argomenti. Mi spiace ma smetto di parlare con te, almeno fino a quando avrai raggiunto un contegno degno di una persona perbene.



P.S.: come per il resto, anche in riferimento a Max e Massimo non hai capito molto...
Privato sottufficiale
21 settembre 2007 0:00
Per Max.
Se ho ben capito Max e Massimo sono la stessa persona (entrambi docenti universitari, entrambi paladini degli interessi dei notai, entrambi disinformati, entrambi ignoranti della materia che dicono di insegnare, entrambi presuntuosi).
Può darsi che io debba andare a ripassare qualcosa, ma è certo che qualche docente universitario del calibro di Max deve essere cacciato via a pedate dalle aule universitarie affinché restituisca le sue braccia all'agricoltura.
Il docente (l'indecente) universitario trova da ridire sul fatto che il codice di procedura civile dà la facoltà al creditore procedente di produrre i certificati ipocatastali o una certificazione notarile equipollente (che il notaio, ovviamente, rilascia dopo aver fatto le necessarie visure). Lo dice il codice, mica "privato sottufficiale!
Io mi sono limitato a far osservare che le due cose sono equivalenti ed a dire che in questa certificazione notarile non c'è niente di più di quanto può risultare dai certificati.
La preferenza del legislatore, anzi, è per la prima soluzione, visto che la certificazione notarile non può derivare da altra fonte che non sia quella dei registri immobiliari.
Che cosa c'è che non va?
Capisce l'italiano, egregio docente universitario?
C'è poco da fare gli spiritosi e forse gli inviti a ripassare, le domande stupide ed ironiche (se conosco Carnelutti et similia) che qualcuno mi fa, sarebbe megio che le rivolgeste a voi stessi (Max, Massimo, Bersanotto, ecc.).
E' ora di smetterla con questa boria del cazzo e cominciare a rispondere alle osservazioni che vengono fatte.
Il vostro trono non è, purtroppo, in discussione e se non avete voglia di confrontarvi sui problemi abbiate almeno il buon senso di non rompere le palle con battute insipide.
Non ho nulla da imparare da voi. Mi basta quello che ho imparato a Roma "La Sapienza" in tempi non sospetti, con piano di studi tradizionale e con docenti con le palle quadrate (Talamanca, Cordero, Montesano, Scognamiglio, Cotta, Cannada-Bartoli, tanto per citarne qualcuno).
Sto ancora aspettando che Massimo mi dica dove insegna. La stessa domanda vale per Max. Fate la carità di dircelo, così i nostri figlioli non correranno il rischio di essere giudicati da incompetenti
bersanotto
21 settembre 2007 0:00
ROGITI ROGITI ECONOMICIIIII

E' IL MESE DEL ROGITO A META' PREZZOOOOOO

VENITE VENITEEEEEEEEE

Contenti ?
matteo b.
21 settembre 2007 0:00
Max, se si scrive qualcosa bisogna scriverla corretta. Il settore dei fornai non è ANCORA stato liberalizato, e si pensa di farlo proprio perchè la situazione attuale (che stabilisce proprio un tetto massimo al numero dei fornai in una certa area proprio come avviene per i notai) fa sì che il pane in certe aree costi molto molto di più che in altre...proprio il contrario di quel che dice lei...
E se vuole un esempio di liberalizzazione che ha portato ad un abbassamento dei prezzi, pensi al settore del trasporto aereo...a meno che lei non mi voglia raccontare che a volare da Milano a Roma con Alitalia (unica compagnia) dieci anni fa costasse meno di adesso, potendo ora scegliere tra non meno di sei compagnie diverse, tra cui Alitalia, che ha, guarda caso, dimezzato le tariffe...

Matteo B. scrive che in ogni settore in cui è stata introdotta la libera concorrenza i prezzi sono scesi.

Ah si?

Ma come si spiega dunque che, nonostante il paladino Bersani abbia liberalizzato il settore fornai, e che da ciò il numero dei panificatori sia aumentato in pochi mesi di 1.000 unità
il costo del pane anzichè diminuire è aumentato del 17%???

Non mi si dica che è aumentato il costo del grano o delle altre materie prime perchè non è vero.

La motivazione è un'altra:

i panettieri hanno visto ridursi il volume d'affari e per assicurarsi pari guadagni e tenore di vita hanno alzato i prezzi.
Avran fatto cartello?
Forse si, ma poco conta;
il risultato è che se finalità di Bersani era quella di abbattere i prezzi,
ciò che ha ottenuto è esattamente l'opposto.

Bravo Bersani!
ed ovviamente bravo Matteo B.
matteo b
21 settembre 2007 0:00
Max, la capisco, certi meccanismi non sono comprensibili a chi vive in settori protetti, e perciò glieli rispiego...
Se in Italia ci fossero (ipotizziamo) 20000 notai e se per ipotesi 19999 andassero al nord, quell'unico notaio che va al sud potrebbe avrebbe il monopolio e perciò potrebbe permettersi di far pagare quanto vuole i propri servigi. Ma a quel punto qualcuno dei 19999 che operano al nord in regime di concorrenza andrebbe al sud perchè ci sarebbero maggiori margini di guadagno, e ci sarebbe un effetto calmierante sui costi. Detto in altri termini, la libera circolazione dei professionisti, il libero accesso alal prefessione (previo superamento di esame di abilitazione) ed il regime di libero mercato bilancerebbero in modo automatico sia la distribuzione dei notai sul territorio sia il loro costo...
Sono meccanismi banali, la cui efficacia è nota e dimostrata da tempo, e che risultano invisi solo a chi opera in regime di mono od oligopolio, quali per l'appunto notai, farmacisti, dentisti, e via dicendo...
Lo so, fa male ai notai, abituati ad atteggiarsi a sommi e supremi sacerdoti del diritto, vedersi costretti ad operare in regime di concorrenza, ma devono pur capire che la loro rendita di posizione, estremamente costosa per la collettività, deve pur finire...
Quanto alla legge del 1913, sarà pure stata modificata nel 2007, ma pur sempre nel 1913 è... Nel 1913 in Italia c'era ancora la mnarchia, esistevano ancora l'impero austroungarico e le colonie inglesi, e non esistevano nè il telefono nè la televisione...Ed il fatto di riferirsi ad uan legge del 1913 è l'ennesimo esempio di quanto sia obsoletq ed antistorica l'organizzazione di certe funzioni...



Max
21 settembre 2007 0:00
Privato, questa domanda dimostra la tua di ignoranza... Comunque, trattandosi di materia da me insegnata all'Università, ti garantisco che uno come te lo avrei mandato sicuramente a casa a ripassare...
Saluti.
Privato sottufficiale
20 settembre 2007 0:00
Per Max

Ignorare equivale a non sapere.
Le ho indicato le cose che lei ignorava (non sapeva). Ci vede un'offesa? Ha la coda di paglia?
Le dimostro ancora una volta che lei è approssimativo anche quando fa riferimenti al codice di procedura.
Art. 567, comma 2: "Il creditore che richiede la vendita deve provvedere, entro centoventi giorni dal deposito del ricorso, ad allegare allo stesso l'estratto del catasto, nonché i certificati delle iscrizioni e trascrizioni ...; tale documentazione può essere sostituita da una certificazione notarile attestante le risultanze dei registri catastali e dei registri immobiliari".
Che cosa c'è di tanto speciale in questa certificazione che può (non deve) sostituire altri certificati?

Max
20 settembre 2007 0:00
Matteo B, come per qualsiasi altro pubblico servizio, il criterio di istituzione delle sedi è riferito al numero di abitanti. A scanso di equivoci, RIPETO che secondo me c’è bisogno di istituire alcune nuove sedi in Comuni che oggi hanno una densità abitativa fortemente aumentata, quindi che è necessario aumentare il numero di sedi (ossia di notai) ma che il servizio pubblico non può essere legato solo alle regole di mercato, altrimenti tutti i notai lavorerebbero in zone ricche del paese e lascerebbero scoperte quello meno appetibili, dove comunque c’è necessità di svolgimento della funzione pubblica. RIPETO che il servizio pubblico deve essere GARANTITO dallo Stato e non può essere rimesso alle regole del mercato fondate sulla PROBABILITA’ che vi possa essere qualcuno in quella sede a svolgerlo.
Quanto alla Legge 89/1913, Le comunico che la data in cui è stata varata non coincide con le successive modifiche (l’ultima è del 2007…!).
basta!
20 settembre 2007 0:00
a bersanò & C. e basta non se ne può più! Ma hai mai preso in considerazione la remota ipotesi che possa esistere qualcuno che non la pensa come te? ebbene si voglio dirtelo: non sei dio
E fatela finita tutti!
Max
20 settembre 2007 0:00
Privato sottufficiale, con questa hai toccato il fondo...
Evidentemente non hai cercato bene le informazioni che ti servivano e le tue considerazioni mostrano anche i tuoi limiti... Come Socrate io "so di non sapere" tante cose, ma Privato, dare dell'ignorante agli altri, oltre a far emergere la tua ottima educazione, è davvero fuori luogo. Non mi sembra che io mi sia mai espresso nei tuoi confronti in questo modo, nè lo farò ora pur dopo aver letto queste cose...
Comunque prendo atto del fatto che secondo te la drastica riduzione dei tempi del processo esecutivo (che puoi verificare nelle statistiche del Ministero di Giustizia) da quando l'attività è delegata al notaio è pura coincidenza. Ti informo, pur essendo io ignorante in materia (...), che l'estensione della delega agli avvocati e commercialisti di cui al 591-bis cpc è di recente introduzione (DL 35/2005 convertito in Legge 80/2005) e che pertanto gli effetti "benefici" di questo ampliamento di "incorruttibili" non sono ancora noti... Se non credi a me o al presidente della III sezione del Tribunale di Milano, fatti un giro in una cancelleria di qualsiasi Tribunale e chiedi un pò a qualsiasi giudice se il notaio è un "mero esecutore" o se gli risolve il 90% dei problemi, a partire dalla certificazione sostitutiva ex 567 cpc. So che parlare di questo con te è inutile... ma ho la coscienza a posto per averci almeno provato.
matteo b.
20 settembre 2007 0:00
Max, non ho risposto ai suoi ultimi post ovviamente perchè la sua arguta ed incisiva capacità dialettica ha fatto sì che non avessi controargomentazioni da opporle...
Scherzi a parte, la ringrazio per avermi reso edotto di quanto riporta il testo dell’art. 26 della Legge 89/1913 (una legge nientepopodimeno che del 1913...una primizia insomma!!!)
Il fatto è, caro Max, che non mi si deve dire che cosa dicono le leggi vigenti...la risposta ai miei quesiti deve essere data ipotizzando che cambino le leggi, altrimenti è il gioco delle tre carte: si dimostra che una cosa non può cambiare perchè le leggi attuali non lo consentono, dimenticando che le leggi si possono anche cambiare, altrimenti il Parlamento che ci sta a fare?...
Quanto all'obbligo di fornire tale servizio, il mercato ha una funzione mlto più riequilibratrice di quello che lei pensa, se il numero degli operatori è sufficientemente alto. E poi, mi permetta, è un falso problema. COme fa lei a dire che in un determinato territorio ci sono o non ci sono notai? Quali sono i limiti di questo territorio? Chi li definisce? Il ministero di grazia e giustizia, lo so. Ma le chiedo: con che criterio? e perchè non si possono cambiare? Perchè, scusi, ragionando come lei io potrei pretendere di avere almeno un notaio nel raggio di 5 km da casa mia, e subito le potrei dimostrare che già oggi, col sistema attuale a numero chiuso, non c'è copertura del servizio. Ma se i 5 Km li fa diventare 50, ovviamente lei mi dimostra che la copertura c'è. Ma a quel punto è chiaro che anche in regime di libera concorrenza e con un numero di notai abilitati molto maggiore dell'attuale lei avrebbe un grado di copertura molto maggiore. Perchè il mercato porterebbe ad una distribuzione del numero dei notai sul territorio molto più equilibrata di quella attuale, definita "dall'alto" dal MInistero probabilmente proprio nel 1913 e mai più modificata. Ma queste, ribadisco, sono cose evidentissime a chi opera in settori economici aperti alla concorrenza ed intrinsecamente portati a controllare i costi ed ad ottimizzare l'efficienza, mentre risultano ignoti a chi opera in settori "protetti"...
Massimo
20 settembre 2007 0:00

Bersanotto Lei confuta le altrui teorie con argomenti validi,
ma come interlocutore ha un muro di gomma col quale non arriva a capo di nulla
...ed il muro continua a pensarla a suo modo, modo errato

Ciò è dimostrato dal fatto che da mesi questa discussione viene tenuta continuamente in vita
da un qualcuno che senz'arte ne parte e senza aver letto i messaggi retro interviene, sbrodola luoghi comuni a raffica, non si ricrede
sinchè, sfogatosi, si stufa e se torna al bar dello sport a blaterare con i compagni "notaio bastardo".

Un esempio di come anche nei concetti basilari sbaglino?

Ecco:


Matteo B. scrive che in ogni settore in cui è stata introdotta la libera concorrenza i prezzi sono scesi.

Ah si?

Ma come si spiega dunque che, nonostante il paladino Bersani abbia liberalizzato il settore fornai, e che da ciò il numero dei panificatori sia aumentato in pochi mesi di 1.000 unità
il costo del pane anzichè diminuire è aumentato del 17%???

Non mi si dica che è aumentato il costo del grano o delle altre materie prime perchè non è vero.

La motivazione è un'altra:

i panettieri hanno visto ridursi il volume d'affari e per assicurarsi pari guadagni e tenore di vita hanno alzato i prezzi.
Avran fatto cartello?
Forse si, ma poco conta;
il risultato è che se finalità di Bersani era quella di abbattere i prezzi,
ciò che ha ottenuto è esattamente l'opposto.

Bravo Bersani!
ed ovviamente bravo Matteo B.


P.S.
quanto sopra non è mia invenzione,ma denuncia di confcommercio e delle ass. dei consumatori.

bersanotto
20 settembre 2007 0:00
Dopo aver confutato ogni obiezione di matteo e privato sottuff., siamo arrivati alla negazione dell'evidenza ed al delirio incontrollato...
bersanotto
20 settembre 2007 0:00
Per Privato sottufficiale

"Perché moltissimi notai hanno accettato di curare le vendite nelle esecuzioni immobiliari? Per dare una mano alla giustizia in affanno?"

Certo. E per dovere di ufficio.

Ed anzi, a mio avviso, si dovrebbe ricorrere al Notariato (che come è noto esplica funzione di giustizia preventiva - "più Notaio, meno Giudice" sintetizzava il Carnelutti - Lei sa chi è costui? Cerchi su google) anche nel campo della volontaria giurisdizione (materia di esame al concorso notarile) e nelle separazioni tra coniugi, attuando così una notevole semplificazione della ingolfata macchina della giustizia.
matteo b
20 settembre 2007 0:00
Bersanotto, qui se c'è un caso sociale è lei che da pubblico ufficiale ci viene a dire che l'unico modo per garantire la incorruttibilità degli stessi è quello di mantenere elevati i loro redditi (e quindi costi)...come se la incorruttibilità non fosse un dovere impriscendibile del pubblico ufficiale, indipendentemente dal suo reddito...ma questo, mi permetta, dà comunque una chiara misura della statura morale sua, e probabilmente di quella della categria che lei insiste a voler difendere...
In un certo modo lei ha gettato la maschera...la sua tesi è: "cari cittadini, o mi pagate tanto, e io continuo a garantire la mia imparzialità ed incorruttibilità, o state attenti: se mi toccate nel portafoglio potrei non essere più così incorruttibile ed imparziale...".
Le faccio i complimenti per lo splendido esempio di deontologia professionale...
Quanto alle sue argomentazioni, armato di pazienza certamente non inferiore alla sua, le ribadisco le mie controargomentazioni:

se non ci fosse il numero programmato:
- l'accesso non sarebbe rigoroso come oggi;
ANCORA UNA VOLTA; IL RIGORE DELLA PREPARAZIONE SAREBBE UGUALMENTE GARANTITO DA UN GIUSTAMENTE SEVERO ESAME DI ABILITAZIONE, INDIPENDENTEMENTE DAL NUMERO CHIUSO (PARDON, PROGRAMMATO...)

- i controlli non sarebbero neanche configurabili (o cmq. non così efficaci), salvo raddoppiare o triplicare gli organici del Ministero della Giustizia con relativi costi a carico dei cittadini
ANCORA UNA VOLTA: INSTAURANDO UN REGIME DI CONCORRENZA TRA LIBERI PROFESSIONISTI I COSTI NON SALIREBEBRO MA SCENDEREBBERO COSI' COME AVVENUTO IN TUTTI GLI ALTRI SETTORI IN CUI SI E' PROCEDUTO CON LE LIBERALIZZAZIONI. L'ORGANICO DEI MINISTERI NON SAREBBE MINIMAMENTE TOCCATO DATO CHE PARLIAMO DI LIBERI PROFESSIONISTI

- il Notariato cadrebbe presto nella giungla in cui si trova l'avvocatura, con inevitabile sacrificio dell'indipendenza ed imparzialità connesse alla funzione (ed emblematica è la vicenda delle cessioni di quote societarie in punto di morte, quando se ne occupavano i commercialisti);
ANCORA UA VOLTA: A FRONTE DI UN ESAME DI ABILITZIONE GIUSTAMENTE SEVERO NON CI SAREBBE NESSUNA GIUNGLA. VEDO INOLTRE CHE LEI PERSISTE ENLAL PATETICA TATTICA DI GETTARE FANGO (O ALTRO MATERIALE) SULLE ALTRE FIGURE PROFESSIONALI COME SE SOLO I NOTAI POTESSERO AVERE LA PATENTE DI INCORRUTTIBILITA'

- l'affidabilità complessiva dei pubblici registri ne sarebbe irrimediabilmente compromessa.
ANCORA UNA VOLTA, A FRONTE DI UN GIUSTAMENTE SEVERO ESAME DI ABILITAZIONE LA FUNIONALITA' DEL SISTEMA NON NE SAREBBE MINIMAMENTE COMPROMESSA, SI AVREBBE SOLO UN BENEFICIO SUL FRONTE DEI COSTI.
Privato sottufficiale
20 settembre 2007 0:00
Risposta per Max.

Ho riletto i suoi ultimi post e ho trovato soltanto una osservazione relativa alle vendite immobiliari delegate ai notai (accompagnata dal panegirico del Presidente della III se. del Tribunale di Milano che si conclude con la frase ad effetto "Grazie: senza di voi con ce l'avremmo fatta!).
Trattandosi di una osservazione (e non di una domanda specifica), non mi era sembrato necessario risponderle, ma, visto che ci tiene tanto, le dico il mio pensiero al riguardo.
La sua "informazione", secondo la quale "da quando quell’attività è stata delegata ai notai i tempi per l’esecuzione forzata si sono ridotti da una media di 6/8 anni a 12/18 mesi", è una grande cavolata e prova inconfutabilmente che lei non sa di che cosa parla.
1) La vendita è soltanto una delle fasi del processo di esecuzione e la possibile (e probabile) riduzione dei relativi tempi riguarda soltanto questa fase.
Restano fermi tutti i tempi stabiliti dal codice per l'istanza di vendita, la nomina del perito incaricato della stima del valore del bene, l'udienza ex art. 569 cpc. l'audizione degli interessati per il conferimento della delega ...
2) Il fatto che la vendita all'incanto sia delegata ai notai non significa automaticamente che la vendita sia effettuata al primo esperimento; nella maggior parte dei casi si arriva alla vendita dopo molti esperimenti, tra i quali intercorrono alcuni mesi.
3) La sua ignoranza al riguardo è pressoché totale. Il notaio, esaurite le operazioni che gli sono state delegate, rimette il fascicolo al giudice dell'esecuzione con il decreto di trasferimento che lui si limita a predisporre.
4) Se lei avesse la pazienza di leggersi l'art. 591-bis del c.p.c. scoprirebbe che la delega delle operazioni di vendita può essere conferita "ad un notaio avente sede preferibilmente nel circondario o a un avvocato ovvero a un commercialista".
La legge, quindi, non ha attribuito soltanto agli "incorruttibili" questa funzione.
5) Il notaio delegato (o l'avvocato o il commercialista) si deve attenere scrupolosamente alle direttive impartite dal giudice ed è un mero esecutore. Quando pensa di essere particolarmente bravo e mette becco nella procedura esecutiva si prende delle sonore strigliate.
Le porto un esempio, omettendo alcuni particolari per ovvie ragioni.
Tribunale di Cagliari, anno 2000.
Il notaio delegato rivolge una istanza al giudice dell'esecuzione, con la quale "solleva questioni sulla regolarità degli atti della procedura precedenti alla delega (punti 1, 2), segnala errori e omissioni nella relazione di consulenza tecnica e carenze nella documentazione prodotta (punti 3, 4) e chiede la sospensione della procedura".
Il Tribunale gli risponde che "non rientra nei poteri del notaio delegato rilevare irregolarità negli atti processuali che hanno preceduto la delega, essendo suo compito soltanto quello di espletare l’incarico conferitogli quale ausiliare del giudice" e rigetta l'istanza.
Ci sono altre domande che mi sono sfuggite?
Max
19 settembre 2007 0:00
Per Privato sottufficiale e per Matteo B.:
come mai non avete rispettivamente risposto ai miei ultimimi post?
Privato sottufficiale
19 settembre 2007 0:00
Per bersanotto.

Evitiamo l'ipocrisia.
Perché moltissimi notai hanno accettato di curare le vendite nelle esecuzioni immobiliari? Per dare una mano alla giustizia in affanno?
Massimo
19 settembre 2007 0:00

Matteo B.

Leggo che insiste con la questione Svizzera,
nonostante le sia stato detto che essendo i 2 ordinamenti diversi ciò che accade in uno non può accadere nell'altro.

Comunque, tralasciando quanto sopra nella consapevolezza che Lei abbia difficoltà a comprendere le differenze,

leggo anche che scrive:

"non sta scritto da nessuna parte che previa riforma del sistema e previo superamento dell'esame di abilitazione un avvocato non possa svolgere funzioni notarili"

...ammesso e non concesso che un Avvocato possa fare il Notaio,
ma allora a questo punto che si proponga ed accetti che il Notaio faccia l'Avvocato

non serve riformare il sistema,

un Avvocato infatti può già fare i Notaio:
è sufficiente che dismetta i panni di "azzecca garbugli", che segua l'iter canonico e per qualche anno si dedichi ad approfonditi studi così da poter affrontare il concorso con successo (forse).

Concludendo, lei crede che offrendo la possibilità agli Avvocati di fare i Notai i costi si riducano,

anche qui un paio di precisazioni sono necessarie:

- secondo un paragone fra le vigenti tariffe il costo di un'autentica a mezzo Avvocato costerebbe sino ad un quintuplo che a mezzo Notaio (tariffe messe a confronto)

- per una compravendita immobiliare di medio valore l'onorario Notarile oscilla intorno ai 1.500 eu

dei quali:
*buona parte se ne va in imposte
*un'altra fetta in spese varie
*personale
*ect ect

Ora le chiedo è veramente convinto che su di un onorario di 1.500 eu un Avvocato possa veramente farle risparmiare molto tenuto conto di tutte le spese?

direi di no, a meno che l'Avvocato non decida di lavorare a margine di guadagno 0

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