Commenti
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t_n_t 27 dicembre 2009 11:10
IVAN, poi, se lo vorrai, un giorno ci dirai se soffri
d'insonnia o altro...visto gli orari in cui sistematicamente
posti...:-)
Giusto per replicare alle tue tre cosine.
1) Se siamo su DI LA TUA, posso anche permettermi,
rispettosamente, di scrivere o spronare o richiedere ect.
ect.
2) Se rilevo sul web un buon articolo che espone
perfettamente il mio pensiero, non vedo perché qui non
posso farlo mio ed utilizzarlo come spunto per "provare" ad
interessare qualche utente; il fatto che non sia farina del
mio sacco poco dovrebbe importare...se lo scrivevo io avrei
potuto aspettarmi una replica, diversamente no? Se il
contenuto l'ho fatto mio, vorrà anche dire che IO potrei
essere pronto a confrontarmi con qualcuno di qui
sull'argomento postato.
3) Circa gli scopi...se hai voluto dire qualcosa di più
rispetto a ciò che hai scritto, mi spiace ma non riesco a
seguirti.
Nel mio tempo libero, IO, scrivo qui quello che in quel
momento mi procura stimolo o passione...possono essere
cazzate divertenti (per me), argomenti professionali,
attività discutibili oppure cospirazioni globali...quello
che è, è...ultimamente mi appassiona di più il fenomeno
della "cospirazione globale" poiché ogni tanto ne imparo
una nuova e mi piacerebbe condividerlo con qualcuno di qui
che ha dimostrato di non essere digiuno su certe cose e
possedere lungimiranza o per lo meno curiosità.
Ma mi sono perfettamente reso conto che quei 10 utenti
preferiscono dare più enfasi a Berlusconi, al Papa, alla
crisi ect. e da lì non si smuovono neppure con le cannonate
(altro che partire da vicino per arrivare più lontano)...e
quindi cosa mi conviene fare? Smontare definitivamente le
tende come han già fatto altri ed andare altrove oppure
stuzzicare di tanto in tanto?
L'anno nuovo porterà consiglio...
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IVAN. 27 dicembre 2009 1:49
.
(da Sergio:)
«Se per la maggioranza non appare evidente che il contrasto
duale che domina la nostra politica è fittizio, figuriamoci
se dovessimo tentare di dimostrare che in realtà il nostro
Unto del Signore è solo un burattino manovrato da poteri a
lui superiori.(---) Non nego valore alla tesi del “governo
mondiale”, però è una tesi che mi affascina poco,
perché in questa evenienza potrei fare ancor meno di quel
che posso fare assumendo come reale il Potere di cui è
investito ogni politico.(---) Insomma, c’è già un bel da
fare se ce la prendiamo con i burattini, nel loro insieme;
il guaio inizia quando riteniamo che basti mettere a riposo
un burattino perché tutto giri bene.(---)»
(da TNT:)
«Come si può notare, dagli e dagli, prima o poi arrivano
le repliche su certi argomenti. Scrivi oggi e scrivi domani
ed anche altri fanno lo stesso, poi la cultura politica
della massa potrebbe anche evolversi.»
________________________________________
E vuliss'a madonn, forse un'apertura l'abbiamo trovata.
Giusto tre cosine, Team:
1) Evitiamo la pretesa, sia pur velata, di fare una
classifica di "serietà" degli argomenti da trattare. Su un
forum quello che viene, viene. E se non viene nulla...amen.
Non vuol dire proprio niente.
(Tra parentesi, l'ultimo che ha cercato di farmi sentire in
"dovere" di replicargli sta ancora aspettando.)
2) Men che meno dobbiamo aspettarci una replica a dei
copia/incolla tratti da links (per interessanti che siano,
bada).
David Icke o Giulietto Chiesa NON partecipano a questo
forum, quindi un commento a dei loro articoli non avrebbe un
destinatario.
Insomma, non ci può essere alcun DIALOGO, con un articolo
(anche se per qualche stramba ragione alcuni utenti si
impermalosiscono nel sentirselo puntualizzare).
Inutile ricordarmi che hai già postato anche commenti più
"personali", ma su questo ti ho già spiegato il mio
approccio.
3) Veniamo al tema in sè: "COSPIRAZIONE GLOBALE" (suona da
cani, ma chiamiamola così per comodità).
Non è la prima volta che qui se ne tratta (e non solo su
"CHI TIRAI FILI"), tuttavia l'esito è facilmente
pronosticabile.
Esclusi i multi-account e i "saltuari", questo forum conta
UNA DECINA di utenti più o meno stabili.
Renditi conto: DIECI SU TUTTO L'IMMENSO POPOLO DEL WEB!
E fra questi 10 speri di azzeccare proprio le mosche bianche
che si appassionano alle cosiddette Teorie Complottiste?
E se anche tutti ne facessimo un tema di discussione, che
valore può avere una qualsiasi conclusione che ne trarremmo
"noi", sparuto gruppetto di perdigiorno su un oscuro forum
di Tutela dei Consumatori?
Tuttavia inutile dire che possono esserci altri scopi, tipo
il prenderlo come un "test" personale per saggiare la
propria capacità di suscitare coinvolgimento attorno ad un
tema astruso.
O altri scopi ancora, non importa; ciò che importa sono gli
scopi da EVITARE. E su quelli non voglio ripetermi.
In verità, molti riferimenti alle "scatole cinesi" del
Potere sono GIÀ stati esposti fra le righe di vari
commenti;
anche senza nominare direttamente Rosacrociati e Bilderberg,
si può offrire agli interlocutori un AGGANCIO partendo dal
mondo semplice conosciuto da LORO: Berlusconi, il Papa, la
crisi, il Milan e Pippo Baudo.
Viceversa si darebbe l'impressione di parlare di mondi
fantasiosi che non appartengono al loro abituale modo di
percepire la "realtà" che li circonda (aka: passare per
"paranoici", o peggio per "indottrinatori"...)
.
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t_n_t 23 dicembre 2009 19:02
Carissimo Sergio, per fortuna hai preferito NON addentrarti
troppo in determinati territori...e tutto quello che hai
postato per replicarmi in un relativamente breve lasso di
tempo ti fa balzare al 1° Posto Assoluto dei miei
interlocutori preferiti su certi argomenti (in sostanza la
partita ve la giocate solo tu e IVAN...).
Vedi che comunque non era difficile replicare?
Comunque, siccome hai dato una risposta delle tue
(extra-large,) mi riservo di leggere meglio certi punti per
verificare se c'è qualcosa da precisare da parte mia (a
prima vista qualcosina si).
Ma come si può notare, dagli e dagli, prima o poi arrivano
le repliche su certi argomenti.
Intanto i miei saluti e complimenti per l'esposizione...ed
anche se iniziavi scrivendo o lasciando giustamente
intendere che i più non capirebbero la tesi dei poteri
occulti e dell'elite, stai tranquillo che scrivi oggi e
scrivi domani ed anche altri fanno lo stesso, poi la cultura
politica della massa potrebbe anche evolversi...e mi sembra
che è proprio questo che si vada ricercando anche nei tuoi
ragionamenti.
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lucillafiaccola1796 23 dicembre 2009 18:41
Sergio2 Bewllissimo intervent... l fatto secondo me si
spiega che anche i tiratori dei fili dei "burat tini sono
burattini e soprattutto "incapaci" a loro volta!
Non l'ho detto io che la maggioranza il 97% della specie
u-manoide è incapace di intendere, di volere, di
organizzarsi... alcuni esemplari si fnno capo branco solo
con la forza delle armi di cui si impossessano e passano il
loro tempo a sterminare i "civili" mo' di questa, mo' di
quella "nazione"... Si potrebber fdacilmente scon figgere
questi "fautori dal male assoulo" se solo le pecore si
coalizzassero... ma le pecore so' pecore e per 1 gregge
basta e avanza un cagnaccio sdentato e abbaione... tipo il
leggiadro Yorkshire... che almeno col "silenziatore" rimane
pur sempre grazioso... Adduomiamoli... Adduomiamoli...
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sergio2 23 dicembre 2009 17:40
Caro TNT, per scelta preferisco non addentrarmi in territori
dove posso al massimo formulare ipotesi, congetture ma senza
possibilità di dimostrazione.
Se per la maggioranza non appare evidente che il contrasto
duale che domina la nostra politica è fittizio, figuriamoci
se dovessimo tentare di dimostrare che in realtà il nostro
Unto del Signore è solo un burattino manovrato da poteri a
lui superiori.
Se già così avvertiamo desolazione e frustrazione nel
vedere quanta energia è spesa contro falsi obiettivi,
figuriamoci l’impotenza totale se dovessimo solo prendere
in considerazione che il vero centro del potere è ancora
più inavvicinabile del raggiungibile mister B., così
raggiungibile e vulnerabile che si becca pure il duomo sui
denti.
Colui che per tanti incarna il massimo potere in Italia…
alla mercé di un qualsiasi tiratore di dozzinali
souvenir… mica di campioni nel lancio del giavellotto!
Il tema che poni con insistenza è (sintetizzo): la “prima
linea” dei politici obbedisce a un livello superiore di
potere; la politica, come potere palesato e offerto al
pubblico, è in realtà vassalla dei poteri veri che
manovrano e decidono dietro le quinte.
Attenzione, non si tratta nella tua prospettazione di un
potere politico potente (nel senso letterale del termine)
che intreccia rapporti, poco cristallini, con altri centri
di potere (economico, industriale, finanziario) per
realizzare una fitta trama in grado di imbrigliare tutto e
così consolidare e mantenere il potere, ma di un teatro in
cui i politici sono solo burattini senza “potenza” e
autonomia decisionale, dovendo eseguire solo gli ordini.
Scusa le approssimazioni, ma spero di aver sintetizzato
correttamente la tua rappresentazione del potere mondiale.
Voglio, allora, tentare un approccio diverso al problema che
poni.
Per farlo volgo lo sguardo a una realtà a noi più lontana
in modo da attenuare, spero, i coinvolgimenti emozionali dei
nostri affezionati alla lotta pro e contro mister B.
Era il 1998 quando Clinton e Blair annunciarono al mondo che
erano determinati a scrivere la parola fine alla lunga ed
estenuante partita con Saddam.
Gli ispettori ONU non potevano svolgere gli accertamenti
sull’effettivo disarmo di Saddam Hussein.
Con periodica precisione si ripetevano ormai da anni, dalla
fine della prima guerra del golfo, inutili incursioni aeree
e rappresaglie, nell’ambito di una generica autorizzazione
ONU all’uso della forza, per indurre Saddam a rispettare
gli accordi internazionali.
Il 16 dicembre 1998 Clinton avviava l’operazione “Volpe
del deserto”: un diluvio di missili si abbatté su
Baghdad.
Clinton poteva contare solo sull’appoggio di Blair; Russia
e Francia erano decisamente contrari.
Clinton desistette dal suo bellicoso proposito.
Come si adoperarono coloro che fermarono Clinton per
risolvere il problema Iraq?
Perché il problema esisteva e su questo erano tutti
d’accordo però l’importante era, sino a quel momento,
mantenere lo status quo.
Non fecero nulla.
Nulla fece la Russia.
Nulla fece la Francia.
Ci furono iniziative internazionali?
No, non ci fu alcuna mobilitazione.
Quante proposte alternative furono elaborate a livello
nazionale e internazionale?
Nessuna. Eppure da sessant’anni assistiamo
all’impossibilità dell’ONU a risolvere qualsiasi
vertenza internazionale. L’ONU non ha al suo attivo alcuna
vittoria: nessuna crisi internazionale è stata risolta con
l’azione determinante dell’ONU. O meglio l’unica è
stata la Corea (per assenza del delegato sovietico). Il
diritto di veto ha ucciso l’ONU già al momento della
nascita, come giustamente profetizzò Salvemini.
Nel 2003 Bush decise l’invasione dell’Iraq; decisione
sbagliata, non ho dubbi su questo.
Ma da anni conoscevamo le intenzioni angloamericane e
nessuno si è adoperato per impedire la guerra.
Gli angloamericani hanno giocato a carte scoperte.
Hanno detto ecco questi sono i nostri piani, queste le
nostre intenzioni, siamo disposti ad aspettare anche qualche
anno ma prospettateci qualche altra soluzione possibile.
Hanno magari utilizzato qualche mezzuccio per
“giustificare” questa scelta, le armi di distruzione di
massa, per esempio; ma se fossero saltate fuori, sarebbe
cambiato qualcosa? Nessuno nello scacchiere internazionale
ha messo sul tavolo qualche altra carta.
Il mondo tacque, in attesa delle bombe americane.
Perché rievoco questa storia?
Semplice.
Il “governo del mondo” cambiò obiettivo dalla guerra
del Golfo al 1998?
E ci vollero così tanti anni?
E si verificò un capovolgimento degli obiettivi mondiali,
da mantenimento dello status quo all’invasione
dell’Iraq?
E perché questo "governo del mondo" mantiene in funzione un
apparato notevole come quello dell'ONU e non lo usa per
governare più efficacemente?
Volubile o aleatorio questo governo mondiale.
Ma lasciamo perdere queste e altre domande possibili e
concnetriamoci sui nostri "burattini".
Se Clinton e Blair erano due burattini
- o si permisero di prendere una decisione autonoma, senza
il consenso dei poteri di cui erano vassalli, e conseguenza
diretta è che Clinton e Blair erano dotati di autonomia
decisionale e fallirono nei loro piani;
- oppure, Clinton e Blair obbedirono al potere che governa
il mondo ma il “governo del mondo” non teneva in
saccoccia Francia e Russia… quindi, non è un governo del
mondo.
Possiamo anche ipotizzare che quella del 1998 fu una prova
generale per saggiare le reazioni degli altri Paesi, il che
significa che esiste un margine autonomo di manovra e
occorsero 4 anni e mezzo per passare dalle prove generali
all’invasione dell’Iraq, in ogni caso con tanti
distinguo e reazioni di tale portata per cui dopo 5 anni e
mezzo siamo ancora in alto mare.
In definitiva, questo governo del mondo appare poco
incisivo, efficace e alquanto fragile visto che poi alcuni
Paesi entusiasticamente al fianco del burattino Bush
poterono ritirarsi senza subire ripercussioni.
Non poniamoci, allora, obiettivi troppo ambiziosi, che
rischiano di paralizzarci più di quanto lo siamo già,
chiedendoci “chi c’è dietro”.
Forse aveva ragione Collodi: talvolta i burattini assumono
vita propria. Forse nel mondo ci sono tanti Pinocchi.
Senza alcuna pretesa di aver esaurito l’argomento.
Non nego valore alla tesi del “governo mondiale”, però
è una tesi che mi affascina poco, perché in questa
evenienza potrei fare ancor meno di quel che posso fare
assumendo come reale il Potere di cui è investito ogni
politico.
Pur nella consapevolezza che dietro i politici si muovono,
in modo per nulla trasparente, poteri e interessi leciti e
illeciti.
Non è facile e agevole però distinguere tra burattino e
burattinaio perché in ogni caso ogni burattino in carne e
ossa ritiene prima o poi di potersi emancipare dal potere
del burattinaio e passare alla cassa per riscuotere.
Insomma, c’è già un bel da fare se ce la prendiamo con i
burattini, nel loro insieme; il guaio inizia quando
riteniamo che basti mettere a riposo un burattino perché
tutto giri bene.
E’ chiara l’ottica che assumo?
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Lucio Musto 23 dicembre 2009 16:33
bellissimo intervento sergio2, [23 dicembre 14:36] mi sento
di sottoscriverlo in pieno!...
E' esattamente quello che penso anch'io!...
Con una sola piccolissima differenza. Io da uomo non credo
più alla Befana, e mai ho creduto alla generazione
spontanea.
Per cui infiniti auguri personali e sociali a te ed alla
"esigua minoranza" di galantuomini che rappresenti, ma
rimango assai scettico sulle vostre possibilità di successo
"partendo dal basso"...
O almeno successo in tempi storici!...
Io ci credo che l'Umanità migliori, e vada verso un
evangelico Amore Universale... ma stiamo parlando di ben
altra scala temporale che quella di Berlusconi e
Franceschini!...
Comunque sereno e sognante Natale anche a te!
Lucio Musto 23 dicembre 2009
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t_n_t 23 dicembre 2009 15:48
Parole più che sagge, caro Sergio, ma come vedi siamo
rimasti ai tempi di "Chi tira i fili"...
Sono in accordo con te sul movimento che dal basso combatta
questa indecenza e queste regole fasulle che arricchiscono
sempre i soliti ed indebitano tutti noi.
Purtroppo, mi dovrai dare atto che sopra la facciata della
politica c'è qualcuno, un'elite a cui i politici devono
rendere conto, perchè permette loro di rimanere lì per
assecondare determinati piani ed interessi...e quello
sperato movimento in grado di tenere testa a chi controlla
TUTTO non si svilupperà mai.
Ma questa, per alcuni è un'altra storia, fatta di
complottismo e di idee fantasiose...non sia mai che proprio
le istituzioni e le persone che governano il paese e si
prendono a cuore la nostra salute, la nostra incolumità ed
il nostro benessere, stiano a fare solo da burattini per
conto di soggetti che in realtà hanno deciso per ben altri
piani...
Ma si, va...ora, tanto per cambiare, mi vado a leggere
qualche articolo informativo che riguarda la Rosa
Croce...perchè è solo una semplice coincidenza che le
persone finiscono in carcere per dei reatucci e poi ci
lasciano le penne per morte naturale...idem per i detenuti
che hanno fatto intendere di aver visto diversamente...e
tutto passa e si archivia...
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sergio2 23 dicembre 2009 14:36
Sugar, credo che ormai tutti dovremmo avere le scatole piene
del vecchio logoro accontentarsi del meno peggio, sullo
stile del “turatevi il naso ma votate DC” (questa la
citazione corretta di Montanelli, correva l'anno 1976).
La priorità per me non è far cadere questo governo (cosa
difficile, tranne il caso che si sfaldi la maggioranza che
lo sostiene), ma dare vita a un movimento che muova dal
basso e combatta indistintamente Berlusconi e il
centro-sinistra che lo ha (politicamente) creato e rimandato
al potere senza aver risolto nemmeno uno dei tanti “vulnus
per la democrazia”, insistentemente indicati
all’opinione pubblica.
Poiché a mio avviso il problema risiede nelle regole, che
nessuno mette in discussione, allora diviene poco importante
decidere se una coalizione è meglio di un’altra e, sempre
per me, una coalizione potrà anche essere meglio
dell’altra, secondo i punti di vista, ma la sostanza non
cambia.
Infatti, le regole sono rimaste le stesse pur avendo avuto
negli ultimi 15 anni una equivalente distribuzione degli
anni di governo tra l’una e l’altra coalizione.
Per regole, se non fosse ancora chiaro, intendo l’insieme
delle norme e dei sistemi di controllo che disciplinano la
spesa pubblica, gli appalti, l’ingerenza della politica
nella gestione diretta attraverso il sistema delle nomine e
il controllo sull’informazione e sulle aziende
ex-monopoliste o solo giuridicamente trasformate in SpA (le
FS, le Poste, per esempio)…
Chi, ed è il mio caso, ritiene prioritario che a questo
insieme di regole si metta mano, non può che essere
indifferente, o solo moderatamente tiepido (quasi freddo),
rispetto a quale sia la maggioranza al potere, poiché
entrambe le maggioranze attualmente possibili non danno
segnali di voler cambiare nei metodi di governo.
Sono quindi disinteressato rispetto a questa continua
contrapposizione esasperata tra due coalizioni che sono
perfettamente identiche rispetto ai problemi di legalità e
trasparenza che considero prioritari.
Ritengo che oggi non serva un’opposizione a una parte
politica, ma ci vuole un’opposizione al sistema politico
perché la priorità è il cambiamento dei metodi di
gestione del potere: riscrivere le regole della "governance"
e non servono “le spallate”.
Superare, dunque, il dualismo inconcludente tipico della
nostra epoca (ma già presente nel passato... quando il
maggior partito di opposizione chiedeva i voti contro la DC
per governare con la DC), qualsiasi problema si affronti.
Prendo atto che oggi rappresento una esigua minoranza,
mentre i più si accapigliano intorno al pro e al contro
mister B., unico vero centro del nostro sistema politico,
che ho definito di tipo "mono-personale" e non "bipolare",
ma ciò non mi basta per ritenere di sbagliare nella mia
analisi.
Riguardo alla Lega, Sugar, la conosco da quando ha iniziato
a muovere i primi passi verso la fine degli anni '70, dai
tempi della Liga Veneta (all'epoca vivevo in Veneto).
Oggi la Lega è il più fedele alleato di Berlusconi.
Conoscendo molti leghisti (da anni vivo in Lombardia),
ritengo che la fedeltà della Lega sia prevalentemente di
tipo strumentale: raggiungere l'obiettivo del
federalismo.
Penso che questo obiettivo non sarà raggiunto in questa
legislatura (o lo sarà in tono minore, rinviando a una
serie infinita di provvedimenti legislativi per attuarlo),
così anche per la prossima legislatura sarà garantita la
coalizione.
Preoccupante, come ho già osservato, la quasi totale
assenza di un progetto sul federalismo nella coalizone di
centro-sinistra sebbene proprio la brutta riforma del Titolo
V della Costituzione (voluta dal centro-sinistra e
confermata dal referendum confermativo) abbia aperto le
porte a un sistema di ampio federalismo.
Tantissimi auguri a te e a tutti i partecipanti.
Appuntamento nel 2010, sperando... nella Befana.
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sugar magnolia 23 dicembre 2009 13:33
Quando avro' un'oretta libera mi cimentero' su una analisi
del fenomeno Lega, ripercorrendo gli albori del movimento
(1988 - 1994) che sono oramai andati dimenticati.
Sara' un'alnalisi lunghina, si ripercorreranno 20 anni di
storia del paese.
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sugar magnolia 23 dicembre 2009 13:31
"....L'unica vera opposizione possibile è contro questo
dualismo destra vs sinistra (divenuti due vocaboli senza
contenuti politici"
Vero', d'accordissimo, ma oltre a questa critica
(condivisibilissima) cosa proponete IN CONCRETO per
sbloccare la situazione ??
Io la vedo persa in partenza, questo e' il trend del paese,
questa e' la classe dirigente (soprattutto al sud) che la
societa' ha "partorito", quindi in concreto qual'e la via
d'uscita ??
Quando B. morira' (politicamente o fisicamente)molti (Di
Pietro, Travaglio etc. etc.) avranno perduto la loro gallina
dalle uova d'oro, la loro fonte di sostentamento, la luce
che gli consente la visibilita' nazionale, insomma, LA
SOPRAVVIVENZA.
E tanti continuano a scagliarsi contro B. e ad imputare a
lui i mali del paese, un bel brodino di giuggiole, un
cappottino caldo e confortevole che li copre e li nutre.
Vedremo se dopo sapranno camminare con loro gambe.
probabilmente si', nel senso che navigheranno a vista
cavalcando l'onda del momento, e se questa onda non ci
sara', la stampa la creera' "ex novo" per dare pane di
polemica AI NS. POLEMISTI DI PROFESSIONE.
Polemizzare e criticare e' facilissimo, molto piu' difficile
e' governare questa Babele, ma questo ha poi poca
importanza, finche' c'e B. possiamo urlare la ns. rabbia (
Anti B. day) e siamo a posto cosi' ........ infondo ci si
contenta di poco !!!!
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sergio2 23 dicembre 2009 2:45
Sì, Ivan, è esattamente quello che indichi tu il limite
che vedo nell'opposizione a questo governo.
Mandiamo a casa una squadra e facciamo avanzare l'altra in
un eterno balletto in cui non cambia nulla, nella sostanza
(ovvero nei metodi di gestione e controllo della cosa
pubblica).
Ad ogni fasulla alternanza le cose non potranno che
peggiorare.
L'unica vera opposizione possibile è contro questo dualismo
destra vs sinistra (divenuti due vocaboli senza contenuti
politici).
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sugar magnolia 21 dicembre 2009 15:53
bisognerebbe domandarlo a Sugar che potrebbe senz'altro
avere dei canali informativi preferenziali.
MAI DARE DRITTE SI INVESTIMENTI, puoi dire il tuo parere
senza venderlo come oro colato, ma nulla di piu'.
Io poi ho letto bene l'articolo e non credo che le cose
andranno proprio come scritto.
Ricordiamo che gli organi di stampa spesso esagerano fatti
che poi, alla prova dei fatti si rivelano assai diversi
prestando pero' il fianco agli urlatori che in largo numero
popolano le ns. cronache.
Cmq la cosa non mi vede del tutto contrario, magari
introducendo criteri di gestione privatistica
nell'amministrazione ANCHE PUBBLICA, beh' forse qualche
risultato buono lo si otterrebbe.
Fermo restando che poi l'organo politico avrebbe sempre
l'ultima parola.
Da ulòtimo ho sempre pensato che lo streminato patrimonio
immobiliare dell'esercito, dismesso e lasciato in malora,
potrebbe fruttare miliardi, invece, per lungaggini
burocratiche e tangentelle non erogate, rimangono li', al
dolce far nulla.
SPERIAMO SIA LA VOLTA BUONA
Pero' aspettiamo e vediamo come si concretizzera' questa
faccenda (certo che non credo che questa societa' andra' in
Borsa, le regole Consob non lo permetterebbero, ma anche qui
andiamoci piano, questo e' pur sempre un grande paese)
|
IVAN. 21 dicembre 2009 1:08
.
(da Sergio:)
«Prendiamo il “popolo viola” o ieri i girotondini. Mi
stanno bene. Il limite sta nel fatto che considerano
prioritario che Berlsuconi torni a casa sua lasciando sullo
sfondo il “come” modificare il sistema che rende
possibile il dilagare della corruzione e del clientelismo.»
__________________________
Detto in altre parole, questo tipo di contestatori non
realizzano che - allo stato ATTUALE delle cose - un Silvio
sarebbe semplicemente RIMPIAZZATO da un altro Silvio già
bell'e pronto.
Poichè la porta istituzionale da cui QUESTO "Silvio" è
entrato rimarrebbe spalancata tanto quanto prima.
E allora? Che diamine di "successo" sarebbe? Cosa dovrebbe
"cambiare", con la dipartita di questo povero rubagalline?
(Mah, forse parlare di Causa/Effetto non fa presa quanto lo
sfogarsi su un bersaglio facile messo lì apposta per
depistare i malumori...)
.
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IVAN. 21 dicembre 2009 1:07
.
"Visto i precedenti non mi aspetto repliche da nessun
utente..."
(...'rcoboia, oh...)
http://img193.imageshack.us/img193/3921/tafazzi.jpg
.
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t_n_t 19 dicembre 2009 21:32
@ Lucio Musto
Quanto tu chiedi, bisognerebbe domandarlo a Sugar che
potrebbe senz'altro avere dei canali informativi
preferenziali.
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lucillafiaccola1796 19 dicembre 2009 20:06
Eh... che presina che sono! Ve l'avevo detto che ci
privatizzavao lo stato dindigenza!
Ma fra privati... perché ci sia un qualsiasi tipo di
rapporto, occorre sottoscrivere un cotratto! allora
Avvocati... Notai... che ne dite? Ci prendo? O ce la
prendiamo in dergegen tutti quanti?
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Lucio Musto 19 dicembre 2009 19:11
@ t_n_t
Questa è una notizia interessante, poiché il musetto furbo
dell'Onorevole Ignazio La Russa (è di lui che si parla,
vero?) mi ispira come un mefistolefico senso degli affari.
Se lo dice lui, azzardo.
Ho giusto qualche soldo che volevo investire nell'anticipo
per la macchinetta per mia moglie, ma mi sa che se ora
muoio, può prendersi il mio vecchio catorcio che va
benissimo. E questi soldini si, li metto per comprarmi
queste azioni qua; prossimamente saliranno parecchio,
credo.
Non è che puoi fornire altri dettagli sulla società, se è
già quotata in borsa, quanto costa ogni azione... Insomma
gli estremi per valutare e fare l'affaruccio?
Grazie, e buona domenica
Lucio Musto
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t_n_t 19 dicembre 2009 14:39
Visto i precedenti non mi aspetto repliche da nessun utente
e spero che il buon Lucio non me ne vorrà se magari lo
induco a leggersi (ma anche altri) un'altro di quegli
articoli papirosi.
Il mio impegno si è ridotto al minimo ma penso di averci
azzeccato nel rintracciare questa informazione...sempre che
non sia stata già letta visto che è di qualche giorno
fa.
Chissà, oltre a quanto riportato nell'articolo che
cos'altro di democratico si stanno preparando a fare...
---
Da L'Espresso.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/forze-armate-e-priva
tizzate/2117172
di Gianluca Di Feo
Tutta la gestione della Difesa passa in mano a una società
per azioni. Che spenderà oltre 3 miliardi l'anno agli
ordini di La Russa. Così un ministero smette di essere
pubblico
Le forze armate italiane smettono di essere gestite dallo
Stato e diventano una società per azioni. Uno scherzo? Un
golpe? No: è una legge, che diventerà esecutiva nel giro
di poche settimane. La rivoluzione è nascosta tra i cavilli
della Finanziaria, che marcia veloce a colpi di fiducia
soffocando qualunque dibattito parlamentare. Così, in un
assordante silenzio, tutte le spese della Difesa
diventeranno un affare privato, nelle mani di un consiglio
d'amministrazione e di dirigenti scelti soltanto dal
ministro in carica, senza controllo del Parlamento, senza
trasparenza. La privatizzazione di un intero ministero passa
inosservata mentre introduce un principio senza precedenti.
Che pochi parlamentari dell'opposizione leggono chiaramente
come la prova generale di un disegno molto più ampio: lo
smantellamento dello Stato. "Ora si comincia dalla Difesa,
poi si potranno applicare le stesse regole alla Sanità,
all'Istruzione, alla Giustizia: non saranno più
amministrazione pubblica, ma società d'affari", chiosa il
senatore pd Gianpiero Scanu.
Stiamo parlando di Difesa Servizi Spa, una creatura
fortissimamente voluta da Ignazio La Russa e dal
sottosegretario Guido Crosetto: una società per azioni, con
le quote interamente in mano al ministero e otto consiglieri
d'amministrazione scelti dal ministro, che avrà anche
l'ultima parola sulla nomina dei dirigenti. Questa holding
potrà spendere ogni anno tra i 3 e i 5 miliardi di euro
senza rispondere al Parlamento o ad organismi neutrali. In
più si metterà nel portafogli un patrimonio di immobili
'da valorizzare' pari a 4 miliardi. Sono cifre imponenti, un
fatturato da multinazionale che passa di colpo dalle regole
della pubblica amministrazione a quelle del mondo privato.
Ma questa Spa avrà altre prerogative abbastanza singolari.
Ed elettrizzanti. Potrà costruire centrali energetiche
d'ogni tipo sfuggendo alle autorizzazioni degli enti locali:
dal nucleare ai termovalorizzatori, nelle basi e nelle
caserme privatizzate sarà possibile piazzare di tutto.
Bruciare spazzatura o installare reattori atomici?
Signorsì! Segreto militare e interesse economico si
sposeranno, cancellando ogni parere delle comunità e ogni
ruolo degli enti locali. Comuni, province e regioni
resteranno fuori dai reticolati con la scritta 'zona
militare', utilizzati in futuro per difendere ricchi
business. Infine, la Spa si occuperà di 'sponsorizzazioni'.
Altro termine vago. Si useranno caccia, incrociatori e carri
armati per fare pubblicità? Qualunque ditta è pronta a
investire per comparire sulle ali delle Frecce Tricolori,
che finora hanno solo propagandato l'immagine della Nazione.
Ma ci saranno consigli per gli acquisti sulle fiancate della
nuova portaerei Cavour o sugli stendardi dei reparti che
sfilano il 2 giugno in diretta tv?
Lo scippo. Quali saranno i reali poteri della Spa non è
chiaro: le regole verranno stabilite da un decreto di La
Russa. Perché dopo oltre un anno di dibattiti, il parto è
avvenuto con un raid notturno che ha inserito cinque
articoletti nella Finanziaria. "In diciotto mesi la
maggioranza non ha mai voluto confrontarsi. Noi abbiamo
tentato il dialogo fino all'ultimo, loro hanno fatto un
blitz per imporre la riforma", spiega Rosa Villecco
Calipari, capogruppo Pd in commissione Difesa: "I tagli alla
Difesa sono un dato oggettivo, dovevano essere la premessa
per cercare punti di convergenza. La tutela dello Stato non
può avere differenze politiche, invece la destra ha tenuto
una posizione di scontro fino a questo scippo inserito nella
Finanziaria".
Non si capisce nemmeno quanti soldi verranno manovrati dalla
holding. Difesa Servizi gestirà tutte le forniture tranne
gli armamenti, che rimarranno nelle competenze degli Stati
maggiori. Ma cosa si intende per armamenti? Di sicuro
cannoni, missili, caccia e incrociatori. E gli elicotteri? E
i camion? E i radar e i sistemi elettronici? Quest'ultima
voce ormai rappresenta la fetta più consistente dei
bilanci, perché anche il singolo paracadutista si porta
addosso una serie di congegni costosissimi. La definizione
di questo confine permetterà anche di capire se questa
privatizzazione può configurare un futuro ancora più
inquietante: una sorta di duopolio bellico. Finmeccanica,
holding a controllo statale che ingaggia legioni di ex
generali, oggi vende circa il 60 per cento dei sistemi delle
forze armate. E a comprarli sarà un'altra spa: due entità
alimentate con soldi pubblici che fanno affari privati. Con
burattinai politici che ne scelgono gli amministratori.
All'orizzonte sembra incarnarsi un mostro a due teste che
resuscita gli slogan degli anni Settanta. Ricordate?
'L'imperialismo del complesso industriale-militare'. Un
fantasma che improvvisamente si materializza nell'opera del
governo Berlusconi.
Gli immobili. Questa Finanziaria in realtà realizza un
altro dei sogni rivoluzionari: l'assalto alle caserme. È
una corsa agli immobili della Difesa per fare cassa, sotto
la protezione di una cortina fumogena. La vera battaglia è
quella per espugnare un patrimonio sterminato: edifici che
valgono oro nel centro di Roma, Milano, Bologna, Firenze,
Torino, Venezia. Un'altra catena di fortezze, poligoni,
torri e isole in località di grande fascino che va dalle
Alpi alla Sicilia. Da dieci anni si cerca di trovare
acquirenti, con scarsi risultati: dei 345 beni ex militari
messi all'asta dal governo Prodi, il Demanio è riuscito a
piazzarne solo otto. Adesso, dopo un lungo braccio di ferro
tra La Russa e Tremonti, si sta per scatenare l'attacco
finale. Con una sola certezza: i militari verranno
sconfitti, mentre sono molti a pensare che a vincere sarà
solo la speculazione. All'inizio Difesa Servizi doveva
occuparsi anche della vendita degli edifici: la nascente spa
a giugno si è presentata alla Borsa immobiliare di Cannes
con tanto di brochure per magnificare il suo catalogo.
Qualche perla? L'isola di Palmaria, di fronte a Portovenere,
gioiello del Golfo dei Poeti affacciato sulle scogliere
delle Cinque Terre. L'arsenale di Venezia, con ampi volumi e
architetture suggestive, e un castello circondato dalla
Laguna. La roccaforte nell'angolo più bello di Siracusa,
pronta a diventare albergo e yacht club. La Macao, un
complesso gigantesco con tanto di eliporto nel cuore di
Roma, palazzi a Prati e ai piedi dei Parioli. Aree senza
prezzo in via Monti incastonate nel centro di Milano. Ma il
dicastero di Tremonti ha puntato i piedi: proprietà e
vendita restano al Tesoro, che le affiderà a società
esterne. Con un doppio benefit, secondo le valutazioni del
Pd, per renderle ancora più appetibili. Chi compra, potrà
aumentare la cubatura di un terzo. E avrà bisogno solo del
permesso del Comune: Provincia e Regione vengono tagliate
fuori, aprendo la strada a progetti lampo. Questo banchetto
prevede che metà dell'incasso vada allo Stato; ai municipi
andrà dal 20 al 30 per cento; il resto ai militari. Difesa
Servizi però intanto può 'valorizzare' i beni. Come? Non
viene precisato. In attesa della cessione, potrà forse
affittarli o darli in concessione come alberghi, uffici o
parcheggi.
Intanto però gli appetiti si stanno scatenando. E fette
della torta finiscono in pasto alle amministrazioni amiche.
Con giochi di finanza creativa. A Gianni Alemanno per Roma
Capitale sono state concesse caserme per oltre mezzo
miliardo di euro. O meglio, il loro valore cash: il Tesoro
anticiperà i quattrini, da recuperare con la vendita degli
scrigni di viale Angelico, Castro Pretorio, via Guido Reni e
di un paio di fortezze ottocentesche ormai inglobate dalla
metropoli. Qualcosa di simile potrebbe essere regalato a
Letizia Moratti, per lenire il vuoto nelle casse dell'Expo:
un bel pacco dono di camerate e magazzini con vista sul
Duomo. "Così le logiche diventano altre: non c'è più
tutela del bene pubblico ma l'esternalizzare fondi e beni
pubblici attraverso norme privatistiche", dichiara Rosa
Calipari Villecco, sottolineando l'assenza di magistrati
della Corte dei conti o altre figure di garanzia nella nuova
spa. Un anno fa i militari avevano manifestato insofferenza
per questa disfatta edizilia. Il capo di Stato maggiore
Vincenzo Camporini aveva fatto presente che era stato ceduto
un tesoro da un miliardo e mezzo di euro senza "adeguato
contraccambio". Oggi, come spiega l'onorevole Calipari, "non
si sa nemmeno tra quanti anni le forze armate riceveranno i
profitti delle vendite". Eppure i generali tacciono. Una
volta ai soldati veniva insegnato 'Credere, obbedire,
combattere'; adesso il motto della Difesa privatizzata è
'economicità, efficienza, produttività'. La regola
dell'obbedienza è rimasta però salda. E con i tagli al
bilancio imposti da Tremonti - in un trennio oltre 2,5
miliardi in meno - anche gli spiccioli della nuova holding
diventano vitali per tirare avanti e garantire l'efficienza
di missioni ad alto rischio, Afghanistan in testa.
Business con logo. Di sicuro, Difesa Servizi Spa sfrutterà
le royalties sui marchi delle forze armate. Un business
ghiotto. Il brand di maggiore successo è quello
dell'Aeronautica. Felpe, t-shirt, giubbotti e persino caschi
con il simbolo delle Frecce Tricolori spopolano con un
mercato che non conosce distinzioni d'età e di orientamento
politico. Anche l'Esercito si è mosso sulla scia: sono
stati aperti persino negozi monomarca, con zaini e tute che
sfoggiano i simboli dei corpi d'élite. Finora gli Stati
maggiori barattavano l'uso degli stemmi con compensazioni in
servizi: restauri di caserme, costruzione di palestre. D'ora
in poi, invece, i loghi saranno venduti a vantaggio della
Spa. Questo è l'unico punto chiaro della legge, che
introduce sanzioni per le mimetiche senza licenza
commerciale: anche 5 mila euro di multa. "La questione delle
sponsorizzazioni è una foglia di fico per coprire altre
vergogne. Tanto più che alla difesa vanno solo briciole",
taglia corto il senatore Scanu. E trasformare il prestigio
delle bandiere in denaro, però, non richiedeva la
privatizzazione. La Marina ha appena pubblicato sui giornali
un bando per mettere all'asta lo sfruttamento della sua
insegna: si parte da 150 mila euro l'anno. Con molta
trasparenza e senza foraggiare il cda scelto dal ministro di
turno.
(15 dicembre 2009)
|
IVAN. 18 dicembre 2009 19:39
.
(da Sugar:)
«Ivan, secondo te il sistema USA è effettivamente e
compiutamente bipolare?»
(Questa mi sa di domanda retorica, sì?...)
Precisiamo.
Il Bipolarismo "Repubblicani/Democratici", "Laburisti/
Conservatori", "Destra/Sinistra", funzionerebbe
benissimo...SULLA CARTA.
A fare testo è la sua APPLICAZIONE IN ESSERE:
COME viene attuato, all'atto PRATICO, questo
"Bipolarismo"?
In che modo viene organizzato il suo ordinamento
istituzionale?
Esistono e sono efficienti, degli ORGANI DI CONTROLLO che
garantiscono il RIGOROSO RISPETTO di quelle Regolamentazioni
previste IN TEORIA?
E qui si scoprono gli altarini "tra le PAROLE e i FATTI"
(cit.)
Nel caso specifico degli USA, le stesse Majors che
foraggiavano i Repubblicani "del mio grande amico Bush" sono
le stesse che ora foraggiano i Democratici
dell'Abbronzato.
E a cui la nuova Amministrazione deve rendere conto tanto
quanto la vecchia.
Ovviamente "in teoria" una Major non dovrebbe avere alcuna
voce in capitolo sulle scelte di un'Amministrazione...ma
negare la sua influenza "ufficiosa" sulle decisioni del
Senato USA sarebbe come ammettere di vivere sotto una
campana di vetro.
Quindi la differenza di fondo è principalmente FORMALE; poi
è ovvio che, anche se i Vertici coincidono, i livelli
discendenti delle due piramidi (Rep./Dem.) procedono per
differenti strade.
Per il Bipolarismo italiano (le cosiddette "Destra" &
"Sinistra") vale più o meno lo stesso discorso, sia pure
con le "locali" differenze di FORMA.
E poco ci consola guardare ad altri tipi di Sistemi più
"funzionali", visto che il problema non è il TIPO di
Sistema, ma il MODO in cui un Sistema viene posto in
Essere.
E da questo punto di vista, pure quello che abbiamo
attualmente sarebbe funzionale, se solo la sua attuazione
PRATICA corrispondesse a quella TEORICA.
(Ho reso l'idea, a grandi linee?...)
=============================
(da Sugar:)
«Silvio impersona il potere nella sua massima forma,
perché cmq se ne dica è l'uomo politico che catalizza
intorno a se più voti (va meglio così?)»
Non va "meglio" per niente. Perchè anche se al posto del
Silvio ci fosse stato Provenzano, la Coalizione di Dx
avrebbe preso lo STESSO numero di voti. (Riflettici sopra;
per ora non approfondisco.)
=============================
(da Sugar:)
«Come disse un Grande del secolo scorso: ANDATE A
VOTARE...TURANDOVI IL NASO.»
Quel "grande"...(non aggiungo COSA), invece di sparare
cazzate populiste, avrebbe fatto meglio piuttosto a spiegare
COME siamo potuti giungere ad una situazione per cui siamo
costretti a "votare turandoci il naso". No?...
.
|
Sophia 18 dicembre 2009 18:33
@ sergio
ah beh se mi parli di "SISTEMA di REGOLE" già mi torna di
più il discorso.
Perdonami se non sempre mi sono letta tutti i tuoi post, non
perchè tu non dica cose molto interessanti o meritevoli di
attenzione. è solo che sei molto "impegnativo", come Lucio
del resto, in termini di tempo-lettura di cui necessitate
sia per la lettura che la risposta. e mica uno lì ha
sempre. Spesso ti "salto appositamente" nel senso che ti
riservo per quando avrò tutto il tempo da dedicarti che
meriti. Ma poi altre priorità quotidiane sopraggiungono e
mi scordo anche solo quale era il topic dove avevo
intravisto tuoi spunti di riflessione che avevano catturato
il mio interesse.
in generale comunque condivido il discorso che occorrerebbe
ripartire da una riflessione sulle REGOLE del GIOCO.
Mettersi d'accordo e solo poi giocare secondo quelle REGOLE
senza mettere in discussione l'arbitro.
ma che fare se qualcuno intercetta telefonicamente l'arbitro
mentre prende accordi per truccare le partite?
Ignoriamo il fatto che le intercettazioni che provano la
collusione dell'arbitro esiste?
Ci mettiamo a dire che il giudice che ha in mano
intercettazioni è di sinistra e vuole male all'arbitro
cornuto?
Ignoriamo il dato di fatto che abbiamo a che fare con un
arbitro cornuto e ci mettiamo a discutere con lui di
rivedere le REGOLE del GIOCO del calcio e stabiliamo magari
la nuova regola che se una squadra ha più fans e tifo
vince indipendentemente da come gioca?
|
sergio2 18 dicembre 2009 18:21
Cmq, Sophia, temo tu stia facendo confusione mettendo
insieme cose scritte da diverse persone e forse hai latto un
po' troppo frettolosamente i miei interventi.
Non capisco da cosa tu deduca che per me la priorità è una
nuova legge elettorale.
Dico che quella attuale, schifosa, è stata mantenuta dalla
scorsa maggioranza perché funzionale a una logica tutta
focalizzata su due squadre apparentemente alternative ma in
sostanza intercambiabili.
E' quella maggioranza di ieri che ha costruito
meticolosamente il ritorno di mister B.
|
sergio2 18 dicembre 2009 18:14
Neanche per sogno, Sophia.
Tutto il mio discorso, ma se leggi solo una frase non lo
comprenderai, è teso a evidenziare la necessità di
modificare le REGOLE che governano il nostro sistema.
Non certo la sola legge elettorale... che è l'ultimo atto
per consolidare un sistema non democratico, come il
nostro.
Mi riferisco alle REGOLE, immutate rispetto al passato, che
consentono al sistema pre-tangentopoli di esistere
ancora.
Le maggioranze che si sono alternate in questi 15 anni non
hanno nemmeno scalfito quelle regole e parlano di seconda
repubblica solo perché hanno scritto una nuova legge
elettorale.
Mi riferisco alle REGOLE che governano la sanità, per
esempio. Quanti scandali stile Poggiolini dopo
tangentopoli?
Mi riferisco all'assenza di controlli sulle spese degli enti
locali, agli appalti, alla mancanza di regole che dovrebbero
governare la vita dei partiti, ai tanti conflitti di
interessi esistenti, alla mancanza di possibilità di
selezioanre e scegliere i candidati, als sistema
dell'informazione, allo svuotamento dei poteri del
cittadino...
Hai male interpretato se pensi che mi riferisca alla sola
legge elettorale... parlo sempre di SISTEMA.
|
Sophia 18 dicembre 2009 17:42
@ sergio
sergio scrive: "se solo riuscissimo a superare il fittizio
dualismo"
mettiamo per ipotesi che si riuscisse a superarlo per il
bene del paese, si fa una nuova legge elettorale come dici.
mettiamo che la maggioranza degli italiani quaquaraqua e
mafiosi vota uno dei due fratelli Graviano come Premier
forte alla francese ... così ... perchè sta simpatico ai
più e fa tanto made in Italy. Tu ti sentiresti più
rassicurato e sollevato per le sorti del tuo paese?
|
sergio2 18 dicembre 2009 17:28
Sì, Sugar, il tuo ragionamento è in larga parte
condivisibile.
Ma attenzione a non sopravalutare i meriti di Berlusconi.
Non va dimenticato che a rendere possibile la sua ascesa fu
una legge elettorale (il mattarellum) scritta dai
sopravvissuti a Tangentopoli.
Questi sopravvissuti illusero gli italiani che si apriva una
nuova era per virtù di una sola legge elettorale che
lasciava immutata ogni altra regola politica e spartitoria
che aveva reso possibile un sistema politico fondato sulla
corruzione e il malaffare.
Sbagliarono i conti, quei sopravvissuti, e scrissero una
legge che offrì a uno sveglio come mister B.
l’opportunità di fare una duplice alleanza mettendo
insieme l’inconciliabile: le modeste seconde file dei
sopravvissuti, gli gnomi come li chiamava Cossiga, non
avevano nemmeno pensato a un’ipotesi simile.
E rimasero con le pive nel sacco.
Poi dovettero arrangiarsi a mettere insieme un’armata
Brancaleone per conquistare il potere.
Ci riuscirono, nel 1996, e con 3 Presidenti del Consiglio
ressero pure per 5 anni (ci riuscirono perché l’alleanza
del 1994 non si poté ricostituire per l’indisponibilità
della Lega, giusto per non dimenticare).
Ma poiché il loro obiettivo era salvare il sistema
partitocratico, l’oligarchia dominante, si guardarono bene
dal toccare e risolvere una sola delle tante questioni che
indicavano come vulnus della democrazia.
Gioco facile, dunque, per Berlusconi adesso dire: che cazzo
volete?
Mi avete riconsegnato il “sistema” esattamente come
l’avevo lasciato e pretendete che io non faccia ciò che
mi torna utile?
Me ne avete offerto l’opportunità e adesso cosa
pretendete! Ma siete sciocchi, pardon, coglioni (che poi è
la stessa cosa)?
Riguardo al punto 3 (il momento storico in cui è stata
approvata la Costituzione), verissimo che la Costituzione ha
delle pecche e delle lacune.
Ma ti assicuro che è un’ottima Costituzione anche perché
i tanti limiti esistenti furono individuati dai Costituenti
ma non riuscirono a trovare un punto di sintesi più
avanzato (basta leggere gli atti della Costituente per
cogliere questi aspetti).
Se fosse prevalso lo spirito costituente, nell’attività
di costruzione della nascente democrazia, in tutti questi
anni avremmo risolto i problemi della governabilità e del
bicameralismo perfetto che ingessa il Parlamento. E avremmo
anche sviluppato quella cultura della consapevolezza dei
diritti e dei doveri che è fondamentale, insieme a una
partecipazione ragionata e non emozionale, per il buon
funzionamento della democrazia.
Prevalse invece la gestione partitocratica del potere e ben
presto il nostro sistema cominciò a spostarsi verso un
regime di tipo oligarchico, in cui oggi ci siamo in pieno.
Al punto che possiamo votare solo un partito, senza nemmeno
scegliere un candidato pur essendo oggi i partiti molto più
eterogenei di quanto lo fossero una volta.
Non solo, nonostante la legge elettorale conceda il 55% dei
seggi alla coalizione che prende più voti, quindi la
governabilità è garantita, si nega l’accesso al
Parlamento alle forze politiche che non superano la quota di
sbarramento.
A cosa serve questa norma se non a comprimere la dialettica
politica focalizzando tutta l’attenzione su due squadre
perfettamente funzionali l’una all’altra?
Questo insulso sbarramento il centro-sinistra nella scorsa
legislatura poteva abolirlo in un solo giorno.
Perché non lo fece?
Coglionaggine o calcolo politico?
Entrambe le cose, dato che in quella maggioranza vi erano
anche gli esclusi di oggi.
Occhio quindi a come valutare la nostra lineare e semplice
situazione politica, se solo riuscissimo a superare il
fittizio dualismo.
|
sergio2 18 dicembre 2009 17:03
Scrive Ivan:
“il signor Berlusconi Silvio, al di là del teatrino di
facciata, sarebbe difeso a spada tratta da TUTTA la Casta
vigente - inclusa la sedicente "Opposizione".
Versione che farebbe combaciare parecchi tasselli altrimenti
"inspiegabili" del mosaico politico.
Ma anche questa versione non può definirsi "assodata",
considerando il numero di coloro che - malgrado l'EVIDENZA -
credono ancora che esista veramente un "conflitto" in atto
fra due schieramenti, e che se non te ne sta bene uno devi
tifare per l'altro e basta, senza porti inutili
grattacapi.”
=================
Sì, Ivan, diciamo che il 99% degli italiani è diviso tra
pro Silvio e contro Silvio.
La cosa non mi appassiona.
Perché?
Semplice. E’ il solito vecchio gioco del “meno
peggio”.
In base alle preferenze, ciascuno può considerare il
centro-destra migliore del centro-sinistra o viceversa; in
ogni caso, la maggioranza di coloro che si schierano da una
parte o dall’altra alle critiche rispondono semplicemente
“sì, d’accordo ma gli altri allora…” e giù con un
elenco di nefandezze che caratterizzano l’altra parte.
Personalmente ritengo che il problema non sia mandare a casa
Berlusconi (tra l’altro casa confortevole quindi non
sarebbe esattamente una punizione).
Il problema di oggi e di ieri non è “qualche mariuolo”
che ci può sempre essere anche nelle migliori famiglie; non
è qualche cattiva frequentazione, può capitare a tutti.
Il problema di sempre è le REGOLE: quelle di oggi sono
uguali a quelle di ieri.
Le regole, che governano il nostro sistema politico e
amministrativo, sono ancora quelle che resero possibile il
sistema di potere fondato sulla tangente e sulla ruberia
sistematica.
Differenze?
Sì, in peggio.
Il potere centrale si è moltiplicato in tanti centri di
potere locale, e ciascuno è un moltiplicatore delle
ruberie. In altre parole, la Roma ladrona si è moltiplicata
ed è divenuta i settemilaseicentoventisette campanili
ladroni.
Il potere del cittadino si è ridotto al solo voto a un
partito che non ha più nemmeno un’identità definita come
un tempo.
Prendi il “popolo viola” o ieri i girotondini.
Mi stanno bene.
Sono sempre contento quando delle persone, possibilmente non
manovrate dai partiti, si organizzano per manifestare il
loro dissenso.
Il limite sta nel fatto che considerano prioritario che
Berlsuconi torni a casa sua lasciando sullo sfondo il
“come” modificare il sistema che rende possibile il
dilagare della corruzione e del clientelismo.
Il COME costruire una democrazia che valorizzi e sostanzi la
sovranità popolare, oggi ridotta a una schifezza
immonda.
Ci rendiamo conto che liberandoci di Altissimo e Poggiolini,
di Craxi & C. abbiamo ancora un sistema in cui c’è il
dilagare dei tanti emulatori dei suddetti nominati?
Allora, il problema è mandare a casa qualcuno o cambiare le
regole?
A forza di lasciare sullo sfondo questo problema centrale,
“il come”, finiamo per dimenticarcene e sostituire un
mariuolo con un altro… e intanto il nostro potere di
popolo sovrano è ancor più compresso e umiliato.
|
sugar magnolia 18 dicembre 2009 15:35
GERGIO
"L'informazione è tutta focalizzata su questo scontro
titanico tra le due semi-circonferenze che ruotano intorno a
Berlusconi e spariscono dall'orizzonte i problemi del paese,
le ipotesi di soluzioni, il confronto sulle cose.
Tutto ruota intorno a Berlusconi.
Dov'è il bipolarismo"
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
COLPITO E AFFONDATO !!
L'annosa "vexatia questio" dei ns. tempi.
Ivan dice che il Bipolarismo all'italiana e' solo "un
brodino di giuggiole per i gonzi" (ho interpretato
liberamente ma credo il succo sia questo) e forse non ha
tutti i torti.
Il posto innegabile nella storia che SB si e' conquistato,
nel bene e nel male, ha disarticolato completamente la forza
politca dei vecchi partiti anni '80 (PCI, DC, PSI), che, nel
bene e nel male, garantivano un vero e serio primato della
politica sulle altre forme associative/consociative presenti
nel paese.
Tutti dovevano passare a chiedere i "necessari permessi" al
Palazzo.
E chi non passava alla cassa restava fuori.
Ora, nel mondo globalizzato l'economia (globalizzata) ha
preso il sopravvento sulla politca debole.
Ritengo (e credo nessuno possa darmi torto) che l'azione
CONCERTATA della magistratura dei primi anni '90 abbia, a
torto o a ragione, portato ad una "rivoluzione effettiva"
del panorama politico dell'epoca, lasciando aperta una
porta, attraverso la quale un "furbo e capacissimo"
imprenditore si e' infilato dando l'avvio ad una stagione
che verra' ricordata "ab aeterno" come
"gli anni di B."
Come nota Sergio
"questo continuo ping-pong fatto di puerili “è stato lui
a iniziare per primo”"
mentre il
"“monopersonalismo” ovvero un sistema centrico costruito
intorno alla leadership di Berlusconi"
altro non e' che la prova dell'insita debolezza della
politca attuale che vede un solo contendente DAVVERO FORTE
(in tutti i sensi).
Io vedo diverse ragioni forti e preponderanti alla base di
tutto cio':
1. La naturale e congenita litigiosita' italiana che, fin
dai tempi dei Comuni/Citta' Stato ha attanagliato la
penisola (ricordo che altri Stati erano gia' formati nel
XV/XVI secolo)
2. La congenita arretratezza del Sud, sfruttata ad arte dai
centri di potere dei vari periodi storici, appoggiati alle
Mafie e contando sull'inerzia della mentalita' dei locali
3. La Costituzione della Repubblica, scritta nel peggior
momento possiblie nella vita di un paese, cioe' alla fine di
1/ una dittatura ventennale 2/ una guerra mondiale 3/ una
guerra civile. Cio' ha fatto si' che i costituenti
calibrassero i vari poteri dello Stato in modo tale che
nessuno avesse un potere preponderante sugli altri, tutto
limato e tutto equilibrato tra i vari poteri, nessuno arriva
ad imporsi sugli altri ed i veti incrociati atrofizzano
l'azione comune, fino ad arrivare ad un vortice di
equilibrismo di forze che garantisce la sopravvivenza di
ciascun potere.
4. L'attrazzione naturale dell'italiano verso l'Uomo Forte
(di Mussoliniana memoria), ora impersonato da SB; dopo lo
scempio di un governo per anno (ma nel mondo diviso in due
dalla Guerra Fredda), ecco che un mondo veramente
globalizzato comporta dinamiche economiche diverse dai
decenni passati ed un soggeto economicamente davvero forte e
padrone assoluto di una particolare tecnica comunicativa
(tutta italiana), sospinto dalla nullita' dei suoi
avversari, si insinua nella psiche del paese arrivando a
monopolizzare ogni aspetto della vita politica del paese
stesso
Ora, qualcuno dice che:
" Silvio in realtà non ha proprio nessun "consenso" DIRETTO
da parte del Popolo, non ne ha bisogno"
Silvio impersona il potere nella sua massima forma, perche'
cmq se ne dica e' l'uomo politico che catalizza intorno a se
piu' voti (va meglio cosi'??), se poi' questi voti vengono
incanalati con un Porcellum indecente, se il conflitto di
interessi e' scandaloso, se, se, se .......
Ma, come disse un Grande del sec. scorso:
ANDATE A VOTARE ...... TURANDOVI IL NASO
L'esercizio del voto alle elezioni politche (quel pochissimo
che ci e' rimasto) e' l'unica cosa che noi "poplino crasso"
possiamo fare a scadenza prefissate, poi la Casta
(Parlamento) decide il resto.
Personalmente in questo vortice di inefficenza dimostrato,
nella ruggine del Bicameralaismo perfetto che tante
lungaggini e/o inefficenze ha generato, io vedo di buon
occhio l'esautoramento effettivo di quell'organo inefficente
composto da 645 + 315 buoni a nulla operato in questa
legislatura.
Cio' che non rende va bypassato; spinosa questione e' che
tuttora la Costituzione attribuisce allo stesso il ruolo
centrale nella vita democratica/politca del paese.
Quindi, la prima cosa sarebbe cambiare questo vetusto
strumento che comunque per i primi 30 anni della vita
repubblicana ha funzionata benino.
Nel mondo attuale, a mio modesto parere, il sistema
presidenziale alla francese e' la forma piu' consona a
garantire l'esercizio del potere a chi ha conquistato piu'
voti.
A proposito:
IVAN, secondo te il sistema USA e' effettivamente
compiutamente ed inequivocabilmente bipolare ???
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yannis 18 dicembre 2009 13:29
ritengo che il premio Nobel per la "correttezza", verrebbe
da dire della spudoratezza, senza ombra di dubbio dovrebbe
essere assegnato a Santoro ed ai suoi amici di merenda. La
puntata del giorno 17 u.s., ove ce ne sia bisogno, conferma
"l'imparzialità e la correttezza" del conduttore che,
stipendiato dai contribuenti, continua a fare becera
campagna politica e di denigrazione del Capo del Governo.
Ieri ha sentito l'umano bisogno di fare gli auguri di Natale
a Spatuzza, noto delinquente della peggior specie, che,
pentito, accusa Berlusconi. Sorge un dubbio: come mai non ha
sentito lo stesso "DOVERE" anche nei confronti di Filippo
Graviano, altro "galantuomo" che però ha sconfessato, con
fatti circostanziati, quanto detto da Spatuzza? Che sia
stata una semplice dimenticanza, una mancanza di tempo
oppure è il fatto che Santoro in quanto a correttezza è
alquanto carente se non completamente assente?
Se è questo che si intende per democrazia e libertà di
parola allora, detto alla Fantozzi " è una gran ca...a.
yannis
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lucillafiaccola1796 17 dicembre 2009 19:16
Per Sophya:
LOL, an abbreviation for laughing out loud[1][2] or laugh
out loud,[3] is a common element of Internet SLANG. It was
used historically on Usenet but is now widespread in other
forms of computer-mediated communication, and even
face-to-face communication. It is one of many initialisms
for expressing bodily reactions, in particular laughter, as
text, including initialisms for more emphatic expressions of
laughter such as LMAO[4] ("laughing my ass off"),
ROTFL[5][6][7][8] or ROFL [9] ("roll(ing) on the floor
laughing"), and BWL ("bursting with laughter"). Other
unrelated expansions include the now mostly historical "lots
of luck" or "lots of love" used in letter-writing.[10]
These initialisms of this term are controversial, and
several authors recommend against their use, either in
general or in specific contexts such as business
communications.
LA MEJO DE TUTTE: laughing my ass off
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IVAN. 16 dicembre 2009 19:43
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Well, Sergio...Ben ricomparso!
In tema di precisazioni, preciso anch'io che per "assodato"
intendevo "dato POPOLARMENTE per scontato" (a meno di
benvenute correzioni al mio strambo dizionario di
itaglianico).
Sul resto del tuo post: che aggiungere? Avalla la versione
secondo cui il signor Berlusconi Silvio, al di là del
teatrino di facciata, sarebbe difeso a spada tratta da TUTTA
la Casta vigente - inclusa la sedicente "Opposizione".
Versione che farebbe combaciare parecchi tasselli altrimenti
"inspiegabili" del mosaico politico.
Ma anche questa versione non può definirsi "assodata",
considerando il numero di coloro che - malgrado l'EVIDENZA -
credono ancora che esista veramente un "conflitto" in atto
fra due schieramenti, e che se non te ne sta bene uno devi
tifare per l'altro e basta, senza porti inutili
grattacapi.
Panoramica talmente semplicistica da risultare CONFORTEVOLE
da credere (o da FAR credere).
Ma chiunque possieda un'oncia di discernimento SA che il
"mosaico" è molto più COMPLESSO di così, e che le cose
devono stare in un ALTRO modo.
A chi si aggrappa disperatamente alla credenza che il Silvio
sia la causa dei mali d'Italia (Ah!Ah!) e che basterebbe
ingabbiare lui per sistemare tutto quanto (rotfl!), come fai
a spiegare che sta facendo PROPRIO il gioco di quel Potere
che crede di combattere?
Déjà-vu di mille inviti alla riflessione:
Il Silvio in realtà non ha proprio nessun "consenso"
DIRETTO da parte del Popolo; non ne ha bisogno.
Che lo disprezzino pure tutti quanti: a lui basta che questi
"tutti quanti" continuino a credere che lui sia stato
"scelto dal popolo", e che quindi per spodestarlo basterebbe
convincere quella parte di Popolo che lo ha "scelto" a
cambiare idea (eccezionale...58 milioni di italiani che
cercano di dimostrarsi a vicenda che il Silvio è un
farabutto...e nessuno si accorge che i conti non tornano per
niente!)
E con queste premesse, ci sorprendiamo pure che la Casta
abbia tanto buon gioco nel metterci alla greppia?
Beh, Sergeij, di' qualcosa tu, perché mi sa di essere
troppo ottimista sulla mia proprietà di linguaggio.
Vado a farmi un'arrampicatina (ehi, guarda...Non sono
carino?)
http://majorlyenglish.files.wordpress.com/2008/02/sloth1-r3-
wm.jpg
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sergio2 16 dicembre 2009 1:12
Ivan, giusto per precisare, quando scrivo
“Che la nostra non sia una democrazia ma una oligarchia
(ovvero governo dei pochi, da non confondersi con
aristocrazia, governo dei migliori) mi sembra un fatto
assodato.”
intendo esattamente quel che ho scritto.
“Mi sembra” non è una formula di cortesia, ma
esattamente voglio trasmettere ad altri che questa è una
mia valutazione, supportata da dati e fatti, in parte
indicati nell’intervento che riprendi, ma sono disponibile
a prendere in considerazione altre valutazioni e ne
analizzerò le argomentazioni a sostegno.
Sinora non mi sono imbattuto in argomentazioni così
convincenti da avvertire la necessità di modificare la mia
valutazione.
Non dispero di poter un giorno dire “mi sono sbagliato”;
anzi, attendo con trepidazione questo benedetto giorno.
Nell'attesa di questo giorno, devo affermare che per me è
assodato in che tipo di regime politico ci troviamo.
Ovviamente, non ritengo che questa mia valutazione sia
condivisa dalla maggioranza degli italiani, diversamente non
assisteremmo a questo continuo ping-pong fatto di puerili
“è stato lui a iniziare per primo”.
Persino il deplorevole atto di violenza subito da Berlusconi
è tutto giocato sul rinfacciarsi responsabilità morali,
politiche o materiali.
Gioco indecente, se consideriamo gli argomenti negli ultimi
anni spesi per delegittimare l’avversario politico e le
Istituzioni.
Tornando al tema della consapevolezza, qualcuno afferma che
adesso la situazione è cambiata e questo mutamento produce
una maggiore radicalizzazione dello scontro politico; si
dice “adesso c’è il bipolarismo”.
Ancora una volta, dal mio punto di vista, chi afferma ciò
sbaglia perché non considera quale fosse il reale disegno
delle forze politiche che, facendo buon viso a cattiva
sorte, a seguito di un voto referendario, furono costrette a
cambiare tutto per non cambiare nulla.
Noi non abbiamo un sistema bipolare, per almeno due
ragioni.
Innanzi tutto, la costituzione è ancora quella a
centralità parlamentare (la nostra specifica “democrazia
parlamentare”) e tutte le antiche regole partitocratriche
sono ancora perfettamente in vigore.
Ma soprattutto, il declamato bipolarismo è in realtà un
“monopersonalismo” ovvero un sistema centrico costruito
intorno alla leadership di Berlusconi.
Nel centro-destra non esiste una dialettica intorno alla e
sulla leadership e nonostante la consistente maggioranza
bisogna ricorrere di continuo al voto di fiducia. Cosa
strana se si considera che si tratta di una maggioranza
ampia formata da soli due partiti. Evidentemente è per
tacitare i dissensi interni che si ricorre in modo così
assiduo al voto di fiducia.
Altro effetto di questo centralismo-berlusconiano la
riduzione del parlamento a puro formale ruolo notarile delle
volontà del leader massimo.
Il centro-sinistra non è mai riuscito a costruire un polo
politico con un proprio progetto di governo. Non mette in
discussione e non riforma le regole che hanno determinato
questo stato degradato della vita pubblica; quando potrebbe,
non fa e si limita a contendere la scena a Berlusconi per
sostituirsi a lui, assicurando che nulla cambierà e che
riconsegnerà al Cav. il sistema di potere grosso modo come
lo ha lasciato.
Rappresenta, il centro-sinistra, l’altra quasi-metà della
circonferenza costruita intorno a un centro in cui è posto
Berlusconi.
Così intorno a Berlusconi ruota il berlusconismo e
l’anti-berlusconismo.
L'informazione è tutta focalizzata su questo scontro
titanico tra le due semi-circonferenze che ruotano intorno a
Berlusconi e spariscono dall'orizzonte i problemi del paese,
le ipotesi di soluzioni, il confronto sulle cose.
Tutto ruota intorno a Berlusconi.
Dov'è il bipolarismo?
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