Commenti
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t_n_t
27 dicembre 2009 11:10
IVAN, poi, se lo vorrai, un giorno ci dirai se soffri d'insonnia o altro...visto gli orari in cui sistematicamente posti...:-)

Giusto per replicare alle tue tre cosine.

1) Se siamo su DI LA TUA, posso anche permettermi, rispettosamente, di scrivere o spronare o richiedere ect. ect.

2) Se rilevo sul web un buon articolo che espone perfettamente il mio pensiero, non vedo perché qui non posso farlo mio ed utilizzarlo come spunto per "provare" ad interessare qualche utente; il fatto che non sia farina del mio sacco poco dovrebbe importare...se lo scrivevo io avrei potuto aspettarmi una replica, diversamente no? Se il contenuto l'ho fatto mio, vorrà anche dire che IO potrei essere pronto a confrontarmi con qualcuno di qui sull'argomento postato.

3) Circa gli scopi...se hai voluto dire qualcosa di più rispetto a ciò che hai scritto, mi spiace ma non riesco a seguirti.
Nel mio tempo libero, IO, scrivo qui quello che in quel momento mi procura stimolo o passione...possono essere cazzate divertenti (per me), argomenti professionali, attività discutibili oppure cospirazioni globali...quello che è, è...ultimamente mi appassiona di più il fenomeno della "cospirazione globale" poiché ogni tanto ne imparo una nuova e mi piacerebbe condividerlo con qualcuno di qui che ha dimostrato di non essere digiuno su certe cose e possedere lungimiranza o per lo meno curiosità.

Ma mi sono perfettamente reso conto che quei 10 utenti preferiscono dare più enfasi a Berlusconi, al Papa, alla crisi ect. e da lì non si smuovono neppure con le cannonate (altro che partire da vicino per arrivare più lontano)...e quindi cosa mi conviene fare? Smontare definitivamente le tende come han già fatto altri ed andare altrove oppure stuzzicare di tanto in tanto?

L'anno nuovo porterà consiglio...
IVAN.
27 dicembre 2009 1:49
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(da Sergio:)
«Se per la maggioranza non appare evidente che il contrasto duale che domina la nostra politica è fittizio, figuriamoci se dovessimo tentare di dimostrare che in realtà il nostro Unto del Signore è solo un burattino manovrato da poteri a lui superiori.(---) Non nego valore alla tesi del “governo mondiale”, però è una tesi che mi affascina poco, perché in questa evenienza potrei fare ancor meno di quel che posso fare assumendo come reale il Potere di cui è investito ogni politico.(---) Insomma, c’è già un bel da fare se ce la prendiamo con i burattini, nel loro insieme; il guaio inizia quando riteniamo che basti mettere a riposo un burattino perché tutto giri bene.(---)»

(da TNT:)
«Come si può notare, dagli e dagli, prima o poi arrivano le repliche su certi argomenti. Scrivi oggi e scrivi domani ed anche altri fanno lo stesso, poi la cultura politica della massa potrebbe anche evolversi.»
________________________________________


E vuliss'a madonn, forse un'apertura l'abbiamo trovata.

Giusto tre cosine, Team:

1) Evitiamo la pretesa, sia pur velata, di fare una classifica di "serietà" degli argomenti da trattare. Su un forum quello che viene, viene. E se non viene nulla...amen. Non vuol dire proprio niente.
(Tra parentesi, l'ultimo che ha cercato di farmi sentire in "dovere" di replicargli sta ancora aspettando.)

2) Men che meno dobbiamo aspettarci una replica a dei copia/incolla tratti da links (per interessanti che siano, bada).
David Icke o Giulietto Chiesa NON partecipano a questo forum, quindi un commento a dei loro articoli non avrebbe un destinatario.
Insomma, non ci può essere alcun DIALOGO, con un articolo (anche se per qualche stramba ragione alcuni utenti si impermalosiscono nel sentirselo puntualizzare).
Inutile ricordarmi che hai già postato anche commenti più "personali", ma su questo ti ho già spiegato il mio approccio.

3) Veniamo al tema in sè: "COSPIRAZIONE GLOBALE" (suona da cani, ma chiamiamola così per comodità).
Non è la prima volta che qui se ne tratta (e non solo su "CHI TIRAI FILI"), tuttavia l'esito è facilmente pronosticabile.
Esclusi i multi-account e i "saltuari", questo forum conta UNA DECINA di utenti più o meno stabili.
Renditi conto: DIECI SU TUTTO L'IMMENSO POPOLO DEL WEB!
E fra questi 10 speri di azzeccare proprio le mosche bianche che si appassionano alle cosiddette Teorie Complottiste?
E se anche tutti ne facessimo un tema di discussione, che valore può avere una qualsiasi conclusione che ne trarremmo "noi", sparuto gruppetto di perdigiorno su un oscuro forum di Tutela dei Consumatori?

Tuttavia inutile dire che possono esserci altri scopi, tipo il prenderlo come un "test" personale per saggiare la propria capacità di suscitare coinvolgimento attorno ad un tema astruso.
O altri scopi ancora, non importa; ciò che importa sono gli scopi da EVITARE. E su quelli non voglio ripetermi.

In verità, molti riferimenti alle "scatole cinesi" del Potere sono GIÀ stati esposti fra le righe di vari commenti;
anche senza nominare direttamente Rosacrociati e Bilderberg, si può offrire agli interlocutori un AGGANCIO partendo dal mondo semplice conosciuto da LORO: Berlusconi, il Papa, la crisi, il Milan e Pippo Baudo.
Viceversa si darebbe l'impressione di parlare di mondi fantasiosi che non appartengono al loro abituale modo di percepire la "realtà" che li circonda (aka: passare per "paranoici", o peggio per "indottrinatori"...)



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t_n_t
23 dicembre 2009 19:02
Carissimo Sergio, per fortuna hai preferito NON addentrarti troppo in determinati territori...e tutto quello che hai postato per replicarmi in un relativamente breve lasso di tempo ti fa balzare al 1° Posto Assoluto dei miei interlocutori preferiti su certi argomenti (in sostanza la partita ve la giocate solo tu e IVAN...).

Vedi che comunque non era difficile replicare?

Comunque, siccome hai dato una risposta delle tue (extra-large,) mi riservo di leggere meglio certi punti per verificare se c'è qualcosa da precisare da parte mia (a prima vista qualcosina si).

Ma come si può notare, dagli e dagli, prima o poi arrivano le repliche su certi argomenti.

Intanto i miei saluti e complimenti per l'esposizione...ed anche se iniziavi scrivendo o lasciando giustamente intendere che i più non capirebbero la tesi dei poteri occulti e dell'elite, stai tranquillo che scrivi oggi e scrivi domani ed anche altri fanno lo stesso, poi la cultura politica della massa potrebbe anche evolversi...e mi sembra che è proprio questo che si vada ricercando anche nei tuoi ragionamenti.
lucillafiaccola1796
23 dicembre 2009 18:41
Sergio2 Bewllissimo intervent... l fatto secondo me si spiega che anche i tiratori dei fili dei "burat tini sono burattini e soprattutto "incapaci" a loro volta!
Non l'ho detto io che la maggioranza il 97% della specie u-manoide è incapace di intendere, di volere, di organizzarsi... alcuni esemplari si fnno capo branco solo con la forza delle armi di cui si impossessano e passano il loro tempo a sterminare i "civili" mo' di questa, mo' di quella "nazione"... Si potrebber fdacilmente scon figgere questi "fautori dal male assoulo" se solo le pecore si coalizzassero... ma le pecore so' pecore e per 1 gregge basta e avanza un cagnaccio sdentato e abbaione... tipo il leggiadro Yorkshire... che almeno col "silenziatore" rimane pur sempre grazioso... Adduomiamoli... Adduomiamoli...
sergio2
23 dicembre 2009 17:40
Caro TNT, per scelta preferisco non addentrarmi in territori dove posso al massimo formulare ipotesi, congetture ma senza possibilità di dimostrazione.

Se per la maggioranza non appare evidente che il contrasto duale che domina la nostra politica è fittizio, figuriamoci se dovessimo tentare di dimostrare che in realtà il nostro Unto del Signore è solo un burattino manovrato da poteri a lui superiori.

Se già così avvertiamo desolazione e frustrazione nel vedere quanta energia è spesa contro falsi obiettivi, figuriamoci l’impotenza totale se dovessimo solo prendere in considerazione che il vero centro del potere è ancora più inavvicinabile del raggiungibile mister B., così raggiungibile e vulnerabile che si becca pure il duomo sui denti.
Colui che per tanti incarna il massimo potere in Italia… alla mercé di un qualsiasi tiratore di dozzinali souvenir… mica di campioni nel lancio del giavellotto!

Il tema che poni con insistenza è (sintetizzo): la “prima linea” dei politici obbedisce a un livello superiore di potere; la politica, come potere palesato e offerto al pubblico, è in realtà vassalla dei poteri veri che manovrano e decidono dietro le quinte.

Attenzione, non si tratta nella tua prospettazione di un potere politico potente (nel senso letterale del termine) che intreccia rapporti, poco cristallini, con altri centri di potere (economico, industriale, finanziario) per realizzare una fitta trama in grado di imbrigliare tutto e così consolidare e mantenere il potere, ma di un teatro in cui i politici sono solo burattini senza “potenza” e autonomia decisionale, dovendo eseguire solo gli ordini.

Scusa le approssimazioni, ma spero di aver sintetizzato correttamente la tua rappresentazione del potere mondiale.

Voglio, allora, tentare un approccio diverso al problema che poni.

Per farlo volgo lo sguardo a una realtà a noi più lontana in modo da attenuare, spero, i coinvolgimenti emozionali dei nostri affezionati alla lotta pro e contro mister B.

Era il 1998 quando Clinton e Blair annunciarono al mondo che erano determinati a scrivere la parola fine alla lunga ed estenuante partita con Saddam.
Gli ispettori ONU non potevano svolgere gli accertamenti sull’effettivo disarmo di Saddam Hussein.
Con periodica precisione si ripetevano ormai da anni, dalla fine della prima guerra del golfo, inutili incursioni aeree e rappresaglie, nell’ambito di una generica autorizzazione ONU all’uso della forza, per indurre Saddam a rispettare gli accordi internazionali.

Il 16 dicembre 1998 Clinton avviava l’operazione “Volpe del deserto”: un diluvio di missili si abbatté su Baghdad.
Clinton poteva contare solo sull’appoggio di Blair; Russia e Francia erano decisamente contrari.

Clinton desistette dal suo bellicoso proposito.

Come si adoperarono coloro che fermarono Clinton per risolvere il problema Iraq?
Perché il problema esisteva e su questo erano tutti d’accordo però l’importante era, sino a quel momento, mantenere lo status quo.
Non fecero nulla.
Nulla fece la Russia.
Nulla fece la Francia.
Ci furono iniziative internazionali?
No, non ci fu alcuna mobilitazione.
Quante proposte alternative furono elaborate a livello nazionale e internazionale?
Nessuna. Eppure da sessant’anni assistiamo all’impossibilità dell’ONU a risolvere qualsiasi vertenza internazionale. L’ONU non ha al suo attivo alcuna vittoria: nessuna crisi internazionale è stata risolta con l’azione determinante dell’ONU. O meglio l’unica è stata la Corea (per assenza del delegato sovietico). Il diritto di veto ha ucciso l’ONU già al momento della nascita, come giustamente profetizzò Salvemini.

Nel 2003 Bush decise l’invasione dell’Iraq; decisione sbagliata, non ho dubbi su questo.
Ma da anni conoscevamo le intenzioni angloamericane e nessuno si è adoperato per impedire la guerra.
Gli angloamericani hanno giocato a carte scoperte.
Hanno detto ecco questi sono i nostri piani, queste le nostre intenzioni, siamo disposti ad aspettare anche qualche anno ma prospettateci qualche altra soluzione possibile.
Hanno magari utilizzato qualche mezzuccio per “giustificare” questa scelta, le armi di distruzione di massa, per esempio; ma se fossero saltate fuori, sarebbe cambiato qualcosa? Nessuno nello scacchiere internazionale ha messo sul tavolo qualche altra carta.
Il mondo tacque, in attesa delle bombe americane.

Perché rievoco questa storia?

Semplice.

Il “governo del mondo” cambiò obiettivo dalla guerra del Golfo al 1998?
E ci vollero così tanti anni?
E si verificò un capovolgimento degli obiettivi mondiali, da mantenimento dello status quo all’invasione dell’Iraq?
E perché questo "governo del mondo" mantiene in funzione un apparato notevole come quello dell'ONU e non lo usa per governare più efficacemente?
Volubile o aleatorio questo governo mondiale.
Ma lasciamo perdere queste e altre domande possibili e concnetriamoci sui nostri "burattini".

Se Clinton e Blair erano due burattini
- o si permisero di prendere una decisione autonoma, senza il consenso dei poteri di cui erano vassalli, e conseguenza diretta è che Clinton e Blair erano dotati di autonomia decisionale e fallirono nei loro piani;
- oppure, Clinton e Blair obbedirono al potere che governa il mondo ma il “governo del mondo” non teneva in saccoccia Francia e Russia… quindi, non è un governo del mondo.

Possiamo anche ipotizzare che quella del 1998 fu una prova generale per saggiare le reazioni degli altri Paesi, il che significa che esiste un margine autonomo di manovra e occorsero 4 anni e mezzo per passare dalle prove generali all’invasione dell’Iraq, in ogni caso con tanti distinguo e reazioni di tale portata per cui dopo 5 anni e mezzo siamo ancora in alto mare.

In definitiva, questo governo del mondo appare poco incisivo, efficace e alquanto fragile visto che poi alcuni Paesi entusiasticamente al fianco del burattino Bush poterono ritirarsi senza subire ripercussioni.

Non poniamoci, allora, obiettivi troppo ambiziosi, che rischiano di paralizzarci più di quanto lo siamo già, chiedendoci “chi c’è dietro”.

Forse aveva ragione Collodi: talvolta i burattini assumono vita propria. Forse nel mondo ci sono tanti Pinocchi.

Senza alcuna pretesa di aver esaurito l’argomento.
Non nego valore alla tesi del “governo mondiale”, però è una tesi che mi affascina poco, perché in questa evenienza potrei fare ancor meno di quel che posso fare assumendo come reale il Potere di cui è investito ogni politico.
Pur nella consapevolezza che dietro i politici si muovono, in modo per nulla trasparente, poteri e interessi leciti e illeciti.

Non è facile e agevole però distinguere tra burattino e burattinaio perché in ogni caso ogni burattino in carne e ossa ritiene prima o poi di potersi emancipare dal potere del burattinaio e passare alla cassa per riscuotere.

Insomma, c’è già un bel da fare se ce la prendiamo con i burattini, nel loro insieme; il guaio inizia quando riteniamo che basti mettere a riposo un burattino perché tutto giri bene.

E’ chiara l’ottica che assumo?
Lucio Musto
23 dicembre 2009 16:33
bellissimo intervento sergio2, [23 dicembre 14:36] mi sento di sottoscriverlo in pieno!...

E' esattamente quello che penso anch'io!...

Con una sola piccolissima differenza. Io da uomo non credo più alla Befana, e mai ho creduto alla generazione spontanea.

Per cui infiniti auguri personali e sociali a te ed alla "esigua minoranza" di galantuomini che rappresenti, ma rimango assai scettico sulle vostre possibilità di successo "partendo dal basso"...
O almeno successo in tempi storici!...
Io ci credo che l'Umanità migliori, e vada verso un evangelico Amore Universale... ma stiamo parlando di ben altra scala temporale che quella di Berlusconi e Franceschini!...

Comunque sereno e sognante Natale anche a te!

Lucio Musto 23 dicembre 2009
t_n_t
23 dicembre 2009 15:48
Parole più che sagge, caro Sergio, ma come vedi siamo rimasti ai tempi di "Chi tira i fili"...

Sono in accordo con te sul movimento che dal basso combatta questa indecenza e queste regole fasulle che arricchiscono sempre i soliti ed indebitano tutti noi.

Purtroppo, mi dovrai dare atto che sopra la facciata della politica c'è qualcuno, un'elite a cui i politici devono rendere conto, perchè permette loro di rimanere lì per assecondare determinati piani ed interessi...e quello sperato movimento in grado di tenere testa a chi controlla TUTTO non si svilupperà mai.

Ma questa, per alcuni è un'altra storia, fatta di complottismo e di idee fantasiose...non sia mai che proprio le istituzioni e le persone che governano il paese e si prendono a cuore la nostra salute, la nostra incolumità ed il nostro benessere, stiano a fare solo da burattini per conto di soggetti che in realtà hanno deciso per ben altri piani...

Ma si, va...ora, tanto per cambiare, mi vado a leggere qualche articolo informativo che riguarda la Rosa Croce...perchè è solo una semplice coincidenza che le persone finiscono in carcere per dei reatucci e poi ci lasciano le penne per morte naturale...idem per i detenuti che hanno fatto intendere di aver visto diversamente...e tutto passa e si archivia...
sergio2
23 dicembre 2009 14:36
Sugar, credo che ormai tutti dovremmo avere le scatole piene del vecchio logoro accontentarsi del meno peggio, sullo stile del “turatevi il naso ma votate DC” (questa la citazione corretta di Montanelli, correva l'anno 1976).

La priorità per me non è far cadere questo governo (cosa difficile, tranne il caso che si sfaldi la maggioranza che lo sostiene), ma dare vita a un movimento che muova dal basso e combatta indistintamente Berlusconi e il centro-sinistra che lo ha (politicamente) creato e rimandato al potere senza aver risolto nemmeno uno dei tanti “vulnus per la democrazia”, insistentemente indicati all’opinione pubblica.

Poiché a mio avviso il problema risiede nelle regole, che nessuno mette in discussione, allora diviene poco importante decidere se una coalizione è meglio di un’altra e, sempre per me, una coalizione potrà anche essere meglio dell’altra, secondo i punti di vista, ma la sostanza non cambia.

Infatti, le regole sono rimaste le stesse pur avendo avuto negli ultimi 15 anni una equivalente distribuzione degli anni di governo tra l’una e l’altra coalizione.

Per regole, se non fosse ancora chiaro, intendo l’insieme delle norme e dei sistemi di controllo che disciplinano la spesa pubblica, gli appalti, l’ingerenza della politica nella gestione diretta attraverso il sistema delle nomine e il controllo sull’informazione e sulle aziende ex-monopoliste o solo giuridicamente trasformate in SpA (le FS, le Poste, per esempio)…

Chi, ed è il mio caso, ritiene prioritario che a questo insieme di regole si metta mano, non può che essere indifferente, o solo moderatamente tiepido (quasi freddo), rispetto a quale sia la maggioranza al potere, poiché entrambe le maggioranze attualmente possibili non danno segnali di voler cambiare nei metodi di governo.

Sono quindi disinteressato rispetto a questa continua contrapposizione esasperata tra due coalizioni che sono perfettamente identiche rispetto ai problemi di legalità e trasparenza che considero prioritari.

Ritengo che oggi non serva un’opposizione a una parte politica, ma ci vuole un’opposizione al sistema politico perché la priorità è il cambiamento dei metodi di gestione del potere: riscrivere le regole della "governance" e non servono “le spallate”.

Superare, dunque, il dualismo inconcludente tipico della nostra epoca (ma già presente nel passato... quando il maggior partito di opposizione chiedeva i voti contro la DC per governare con la DC), qualsiasi problema si affronti.

Prendo atto che oggi rappresento una esigua minoranza, mentre i più si accapigliano intorno al pro e al contro mister B., unico vero centro del nostro sistema politico, che ho definito di tipo "mono-personale" e non "bipolare", ma ciò non mi basta per ritenere di sbagliare nella mia analisi.

Riguardo alla Lega, Sugar, la conosco da quando ha iniziato a muovere i primi passi verso la fine degli anni '70, dai tempi della Liga Veneta (all'epoca vivevo in Veneto).

Oggi la Lega è il più fedele alleato di Berlusconi.
Conoscendo molti leghisti (da anni vivo in Lombardia), ritengo che la fedeltà della Lega sia prevalentemente di tipo strumentale: raggiungere l'obiettivo del federalismo.

Penso che questo obiettivo non sarà raggiunto in questa legislatura (o lo sarà in tono minore, rinviando a una serie infinita di provvedimenti legislativi per attuarlo), così anche per la prossima legislatura sarà garantita la coalizione.

Preoccupante, come ho già osservato, la quasi totale assenza di un progetto sul federalismo nella coalizone di centro-sinistra sebbene proprio la brutta riforma del Titolo V della Costituzione (voluta dal centro-sinistra e confermata dal referendum confermativo) abbia aperto le porte a un sistema di ampio federalismo.

Tantissimi auguri a te e a tutti i partecipanti.

Appuntamento nel 2010, sperando... nella Befana.
sugar magnolia
23 dicembre 2009 13:33
Quando avro' un'oretta libera mi cimentero' su una analisi del fenomeno Lega, ripercorrendo gli albori del movimento (1988 - 1994) che sono oramai andati dimenticati.

Sara' un'alnalisi lunghina, si ripercorreranno 20 anni di storia del paese.
sugar magnolia
23 dicembre 2009 13:31
"....L'unica vera opposizione possibile è contro questo dualismo destra vs sinistra (divenuti due vocaboli senza contenuti politici"

Vero', d'accordissimo, ma oltre a questa critica (condivisibilissima) cosa proponete IN CONCRETO per sbloccare la situazione ??

Io la vedo persa in partenza, questo e' il trend del paese, questa e' la classe dirigente (soprattutto al sud) che la societa' ha "partorito", quindi in concreto qual'e la via d'uscita ??

Quando B. morira' (politicamente o fisicamente)molti (Di Pietro, Travaglio etc. etc.) avranno perduto la loro gallina dalle uova d'oro, la loro fonte di sostentamento, la luce che gli consente la visibilita' nazionale, insomma, LA SOPRAVVIVENZA.

E tanti continuano a scagliarsi contro B. e ad imputare a lui i mali del paese, un bel brodino di giuggiole, un cappottino caldo e confortevole che li copre e li nutre.
Vedremo se dopo sapranno camminare con loro gambe.
probabilmente si', nel senso che navigheranno a vista cavalcando l'onda del momento, e se questa onda non ci sara', la stampa la creera' "ex novo" per dare pane di polemica AI NS. POLEMISTI DI PROFESSIONE.

Polemizzare e criticare e' facilissimo, molto piu' difficile e' governare questa Babele, ma questo ha poi poca importanza, finche' c'e B. possiamo urlare la ns. rabbia ( Anti B. day) e siamo a posto cosi' ........ infondo ci si contenta di poco !!!!
sergio2
23 dicembre 2009 2:45
Sì, Ivan, è esattamente quello che indichi tu il limite che vedo nell'opposizione a questo governo.

Mandiamo a casa una squadra e facciamo avanzare l'altra in un eterno balletto in cui non cambia nulla, nella sostanza (ovvero nei metodi di gestione e controllo della cosa pubblica).

Ad ogni fasulla alternanza le cose non potranno che peggiorare.

L'unica vera opposizione possibile è contro questo dualismo destra vs sinistra (divenuti due vocaboli senza contenuti politici).
sugar magnolia
21 dicembre 2009 15:53
bisognerebbe domandarlo a Sugar che potrebbe senz'altro avere dei canali informativi preferenziali.

MAI DARE DRITTE SI INVESTIMENTI, puoi dire il tuo parere senza venderlo come oro colato, ma nulla di piu'.
Io poi ho letto bene l'articolo e non credo che le cose andranno proprio come scritto.
Ricordiamo che gli organi di stampa spesso esagerano fatti che poi, alla prova dei fatti si rivelano assai diversi prestando pero' il fianco agli urlatori che in largo numero popolano le ns. cronache.

Cmq la cosa non mi vede del tutto contrario, magari introducendo criteri di gestione privatistica nell'amministrazione ANCHE PUBBLICA, beh' forse qualche risultato buono lo si otterrebbe.
Fermo restando che poi l'organo politico avrebbe sempre l'ultima parola.
Da ulòtimo ho sempre pensato che lo streminato patrimonio immobiliare dell'esercito, dismesso e lasciato in malora, potrebbe fruttare miliardi, invece, per lungaggini burocratiche e tangentelle non erogate, rimangono li', al dolce far nulla.

SPERIAMO SIA LA VOLTA BUONA


Pero' aspettiamo e vediamo come si concretizzera' questa faccenda (certo che non credo che questa societa' andra' in Borsa, le regole Consob non lo permetterebbero, ma anche qui andiamoci piano, questo e' pur sempre un grande paese)
IVAN.
21 dicembre 2009 1:08
.


(da Sergio:)
«Prendiamo il “popolo viola” o ieri i girotondini. Mi stanno bene. Il limite sta nel fatto che considerano prioritario che Berlsuconi torni a casa sua lasciando sullo sfondo il “come” modificare il sistema che rende possibile il dilagare della corruzione e del clientelismo.»
__________________________


Detto in altre parole, questo tipo di contestatori non realizzano che - allo stato ATTUALE delle cose - un Silvio sarebbe semplicemente RIMPIAZZATO da un altro Silvio già bell'e pronto.
Poichè la porta istituzionale da cui QUESTO "Silvio" è entrato rimarrebbe spalancata tanto quanto prima.

E allora? Che diamine di "successo" sarebbe? Cosa dovrebbe "cambiare", con la dipartita di questo povero rubagalline?
(Mah, forse parlare di Causa/Effetto non fa presa quanto lo sfogarsi su un bersaglio facile messo lì apposta per depistare i malumori...)



.
IVAN.
21 dicembre 2009 1:07
.


"Visto i precedenti non mi aspetto repliche da nessun utente..."

(...'rcoboia, oh...)
http://img193.imageshack.us/img193/3921/tafazzi.jpg


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t_n_t
19 dicembre 2009 21:32
@ Lucio Musto

Quanto tu chiedi, bisognerebbe domandarlo a Sugar che potrebbe senz'altro avere dei canali informativi preferenziali.
lucillafiaccola1796
19 dicembre 2009 20:06
Eh... che presina che sono! Ve l'avevo detto che ci privatizzavao lo stato dindigenza!
Ma fra privati... perché ci sia un qualsiasi tipo di rapporto, occorre sottoscrivere un cotratto! allora Avvocati... Notai... che ne dite? Ci prendo? O ce la prendiamo in dergegen tutti quanti?
Lucio Musto
19 dicembre 2009 19:11
@ t_n_t

Questa è una notizia interessante, poiché il musetto furbo dell'Onorevole Ignazio La Russa (è di lui che si parla, vero?) mi ispira come un mefistolefico senso degli affari. Se lo dice lui, azzardo.

Ho giusto qualche soldo che volevo investire nell'anticipo per la macchinetta per mia moglie, ma mi sa che se ora muoio, può prendersi il mio vecchio catorcio che va benissimo. E questi soldini si, li metto per comprarmi queste azioni qua; prossimamente saliranno parecchio, credo.

Non è che puoi fornire altri dettagli sulla società, se è già quotata in borsa, quanto costa ogni azione... Insomma gli estremi per valutare e fare l'affaruccio?

Grazie, e buona domenica

Lucio Musto
t_n_t
19 dicembre 2009 14:39
Visto i precedenti non mi aspetto repliche da nessun utente e spero che il buon Lucio non me ne vorrà se magari lo induco a leggersi (ma anche altri) un'altro di quegli articoli papirosi.

Il mio impegno si è ridotto al minimo ma penso di averci azzeccato nel rintracciare questa informazione...sempre che non sia stata già letta visto che è di qualche giorno fa.

Chissà, oltre a quanto riportato nell'articolo che cos'altro di democratico si stanno preparando a fare...

---

Da L'Espresso.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/forze-armate-e-priva tizzate/2117172

di Gianluca Di Feo

Tutta la gestione della Difesa passa in mano a una società per azioni. Che spenderà oltre 3 miliardi l'anno agli ordini di La Russa. Così un ministero smette di essere pubblico

Le forze armate italiane smettono di essere gestite dallo Stato e diventano una società per azioni. Uno scherzo? Un golpe? No: è una legge, che diventerà esecutiva nel giro di poche settimane. La rivoluzione è nascosta tra i cavilli della Finanziaria, che marcia veloce a colpi di fiducia soffocando qualunque dibattito parlamentare. Così, in un assordante silenzio, tutte le spese della Difesa diventeranno un affare privato, nelle mani di un consiglio d'amministrazione e di dirigenti scelti soltanto dal ministro in carica, senza controllo del Parlamento, senza trasparenza. La privatizzazione di un intero ministero passa inosservata mentre introduce un principio senza precedenti. Che pochi parlamentari dell'opposizione leggono chiaramente come la prova generale di un disegno molto più ampio: lo smantellamento dello Stato. "Ora si comincia dalla Difesa, poi si potranno applicare le stesse regole alla Sanità, all'Istruzione, alla Giustizia: non saranno più amministrazione pubblica, ma società d'affari", chiosa il senatore pd Gianpiero Scanu.

Stiamo parlando di Difesa Servizi Spa, una creatura fortissimamente voluta da Ignazio La Russa e dal sottosegretario Guido Crosetto: una società per azioni, con le quote interamente in mano al ministero e otto consiglieri d'amministrazione scelti dal ministro, che avrà anche l'ultima parola sulla nomina dei dirigenti. Questa holding potrà spendere ogni anno tra i 3 e i 5 miliardi di euro senza rispondere al Parlamento o ad organismi neutrali. In più si metterà nel portafogli un patrimonio di immobili 'da valorizzare' pari a 4 miliardi. Sono cifre imponenti, un fatturato da multinazionale che passa di colpo dalle regole della pubblica amministrazione a quelle del mondo privato. Ma questa Spa avrà altre prerogative abbastanza singolari. Ed elettrizzanti. Potrà costruire centrali energetiche d'ogni tipo sfuggendo alle autorizzazioni degli enti locali: dal nucleare ai termovalorizzatori, nelle basi e nelle caserme privatizzate sarà possibile piazzare di tutto. Bruciare spazzatura o installare reattori atomici? Signorsì! Segreto militare e interesse economico si sposeranno, cancellando ogni parere delle comunità e ogni ruolo degli enti locali. Comuni, province e regioni resteranno fuori dai reticolati con la scritta 'zona militare', utilizzati in futuro per difendere ricchi business. Infine, la Spa si occuperà di 'sponsorizzazioni'. Altro termine vago. Si useranno caccia, incrociatori e carri armati per fare pubblicità? Qualunque ditta è pronta a investire per comparire sulle ali delle Frecce Tricolori, che finora hanno solo propagandato l'immagine della Nazione. Ma ci saranno consigli per gli acquisti sulle fiancate della nuova portaerei Cavour o sugli stendardi dei reparti che sfilano il 2 giugno in diretta tv?

Lo scippo. Quali saranno i reali poteri della Spa non è chiaro: le regole verranno stabilite da un decreto di La Russa. Perché dopo oltre un anno di dibattiti, il parto è avvenuto con un raid notturno che ha inserito cinque articoletti nella Finanziaria. "In diciotto mesi la maggioranza non ha mai voluto confrontarsi. Noi abbiamo tentato il dialogo fino all'ultimo, loro hanno fatto un blitz per imporre la riforma", spiega Rosa Villecco Calipari, capogruppo Pd in commissione Difesa: "I tagli alla Difesa sono un dato oggettivo, dovevano essere la premessa per cercare punti di convergenza. La tutela dello Stato non può avere differenze politiche, invece la destra ha tenuto una posizione di scontro fino a questo scippo inserito nella Finanziaria".

Non si capisce nemmeno quanti soldi verranno manovrati dalla holding. Difesa Servizi gestirà tutte le forniture tranne gli armamenti, che rimarranno nelle competenze degli Stati maggiori. Ma cosa si intende per armamenti? Di sicuro cannoni, missili, caccia e incrociatori. E gli elicotteri? E i camion? E i radar e i sistemi elettronici? Quest'ultima voce ormai rappresenta la fetta più consistente dei bilanci, perché anche il singolo paracadutista si porta addosso una serie di congegni costosissimi. La definizione di questo confine permetterà anche di capire se questa privatizzazione può configurare un futuro ancora più inquietante: una sorta di duopolio bellico. Finmeccanica, holding a controllo statale che ingaggia legioni di ex generali, oggi vende circa il 60 per cento dei sistemi delle forze armate. E a comprarli sarà un'altra spa: due entità alimentate con soldi pubblici che fanno affari privati. Con burattinai politici che ne scelgono gli amministratori. All'orizzonte sembra incarnarsi un mostro a due teste che resuscita gli slogan degli anni Settanta. Ricordate? 'L'imperialismo del complesso industriale-militare'. Un fantasma che improvvisamente si materializza nell'opera del governo Berlusconi.

Gli immobili. Questa Finanziaria in realtà realizza un altro dei sogni rivoluzionari: l'assalto alle caserme. È una corsa agli immobili della Difesa per fare cassa, sotto la protezione di una cortina fumogena. La vera battaglia è quella per espugnare un patrimonio sterminato: edifici che valgono oro nel centro di Roma, Milano, Bologna, Firenze, Torino, Venezia. Un'altra catena di fortezze, poligoni, torri e isole in località di grande fascino che va dalle Alpi alla Sicilia. Da dieci anni si cerca di trovare acquirenti, con scarsi risultati: dei 345 beni ex militari messi all'asta dal governo Prodi, il Demanio è riuscito a piazzarne solo otto. Adesso, dopo un lungo braccio di ferro tra La Russa e Tremonti, si sta per scatenare l'attacco finale. Con una sola certezza: i militari verranno sconfitti, mentre sono molti a pensare che a vincere sarà solo la speculazione. All'inizio Difesa Servizi doveva occuparsi anche della vendita degli edifici: la nascente spa a giugno si è presentata alla Borsa immobiliare di Cannes con tanto di brochure per magnificare il suo catalogo. Qualche perla? L'isola di Palmaria, di fronte a Portovenere, gioiello del Golfo dei Poeti affacciato sulle scogliere delle Cinque Terre. L'arsenale di Venezia, con ampi volumi e architetture suggestive, e un castello circondato dalla Laguna. La roccaforte nell'angolo più bello di Siracusa, pronta a diventare albergo e yacht club. La Macao, un complesso gigantesco con tanto di eliporto nel cuore di Roma, palazzi a Prati e ai piedi dei Parioli. Aree senza prezzo in via Monti incastonate nel centro di Milano. Ma il dicastero di Tremonti ha puntato i piedi: proprietà e vendita restano al Tesoro, che le affiderà a società esterne. Con un doppio benefit, secondo le valutazioni del Pd, per renderle ancora più appetibili. Chi compra, potrà aumentare la cubatura di un terzo. E avrà bisogno solo del permesso del Comune: Provincia e Regione vengono tagliate fuori, aprendo la strada a progetti lampo. Questo banchetto prevede che metà dell'incasso vada allo Stato; ai municipi andrà dal 20 al 30 per cento; il resto ai militari. Difesa Servizi però intanto può 'valorizzare' i beni. Come? Non viene precisato. In attesa della cessione, potrà forse affittarli o darli in concessione come alberghi, uffici o parcheggi.

Intanto però gli appetiti si stanno scatenando. E fette della torta finiscono in pasto alle amministrazioni amiche. Con giochi di finanza creativa. A Gianni Alemanno per Roma Capitale sono state concesse caserme per oltre mezzo miliardo di euro. O meglio, il loro valore cash: il Tesoro anticiperà i quattrini, da recuperare con la vendita degli scrigni di viale Angelico, Castro Pretorio, via Guido Reni e di un paio di fortezze ottocentesche ormai inglobate dalla metropoli. Qualcosa di simile potrebbe essere regalato a Letizia Moratti, per lenire il vuoto nelle casse dell'Expo: un bel pacco dono di camerate e magazzini con vista sul Duomo. "Così le logiche diventano altre: non c'è più tutela del bene pubblico ma l'esternalizzare fondi e beni pubblici attraverso norme privatistiche", dichiara Rosa Calipari Villecco, sottolineando l'assenza di magistrati della Corte dei conti o altre figure di garanzia nella nuova spa. Un anno fa i militari avevano manifestato insofferenza per questa disfatta edizilia. Il capo di Stato maggiore Vincenzo Camporini aveva fatto presente che era stato ceduto un tesoro da un miliardo e mezzo di euro senza "adeguato contraccambio". Oggi, come spiega l'onorevole Calipari, "non si sa nemmeno tra quanti anni le forze armate riceveranno i profitti delle vendite". Eppure i generali tacciono. Una volta ai soldati veniva insegnato 'Credere, obbedire, combattere'; adesso il motto della Difesa privatizzata è 'economicità, efficienza, produttività'. La regola dell'obbedienza è rimasta però salda. E con i tagli al bilancio imposti da Tremonti - in un trennio oltre 2,5 miliardi in meno - anche gli spiccioli della nuova holding diventano vitali per tirare avanti e garantire l'efficienza di missioni ad alto rischio, Afghanistan in testa.

Business con logo. Di sicuro, Difesa Servizi Spa sfrutterà le royalties sui marchi delle forze armate. Un business ghiotto. Il brand di maggiore successo è quello dell'Aeronautica. Felpe, t-shirt, giubbotti e persino caschi con il simbolo delle Frecce Tricolori spopolano con un mercato che non conosce distinzioni d'età e di orientamento politico. Anche l'Esercito si è mosso sulla scia: sono stati aperti persino negozi monomarca, con zaini e tute che sfoggiano i simboli dei corpi d'élite. Finora gli Stati maggiori barattavano l'uso degli stemmi con compensazioni in servizi: restauri di caserme, costruzione di palestre. D'ora in poi, invece, i loghi saranno venduti a vantaggio della Spa. Questo è l'unico punto chiaro della legge, che introduce sanzioni per le mimetiche senza licenza commerciale: anche 5 mila euro di multa. "La questione delle sponsorizzazioni è una foglia di fico per coprire altre vergogne. Tanto più che alla difesa vanno solo briciole", taglia corto il senatore Scanu. E trasformare il prestigio delle bandiere in denaro, però, non richiedeva la privatizzazione. La Marina ha appena pubblicato sui giornali un bando per mettere all'asta lo sfruttamento della sua insegna: si parte da 150 mila euro l'anno. Con molta trasparenza e senza foraggiare il cda scelto dal ministro di turno.

(15 dicembre 2009)
IVAN.
18 dicembre 2009 19:39
.




(da Sugar:)
«Ivan, secondo te il sistema USA è effettivamente e compiutamente bipolare?»


(Questa mi sa di domanda retorica, sì?...)

Precisiamo.
Il Bipolarismo "Repubblicani/Democratici", "Laburisti/ Conservatori", "Destra/Sinistra", funzionerebbe benissimo...SULLA CARTA.

A fare testo è la sua APPLICAZIONE IN ESSERE:
COME viene attuato, all'atto PRATICO, questo "Bipolarismo"?
In che modo viene organizzato il suo ordinamento istituzionale?
Esistono e sono efficienti, degli ORGANI DI CONTROLLO che garantiscono il RIGOROSO RISPETTO di quelle Regolamentazioni previste IN TEORIA?

E qui si scoprono gli altarini "tra le PAROLE e i FATTI" (cit.)

Nel caso specifico degli USA, le stesse Majors che foraggiavano i Repubblicani "del mio grande amico Bush" sono le stesse che ora foraggiano i Democratici dell'Abbronzato.
E a cui la nuova Amministrazione deve rendere conto tanto quanto la vecchia.
Ovviamente "in teoria" una Major non dovrebbe avere alcuna voce in capitolo sulle scelte di un'Amministrazione...ma negare la sua influenza "ufficiosa" sulle decisioni del Senato USA sarebbe come ammettere di vivere sotto una campana di vetro.
Quindi la differenza di fondo è principalmente FORMALE; poi è ovvio che, anche se i Vertici coincidono, i livelli discendenti delle due piramidi (Rep./Dem.) procedono per differenti strade.

Per il Bipolarismo italiano (le cosiddette "Destra" & "Sinistra") vale più o meno lo stesso discorso, sia pure con le "locali" differenze di FORMA.
E poco ci consola guardare ad altri tipi di Sistemi più "funzionali", visto che il problema non è il TIPO di Sistema, ma il MODO in cui un Sistema viene posto in Essere.
E da questo punto di vista, pure quello che abbiamo attualmente sarebbe funzionale, se solo la sua attuazione PRATICA corrispondesse a quella TEORICA.
(Ho reso l'idea, a grandi linee?...)

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(da Sugar:)
«Silvio impersona il potere nella sua massima forma, perché cmq se ne dica è l'uomo politico che catalizza intorno a se più voti (va meglio così?)»


Non va "meglio" per niente. Perchè anche se al posto del Silvio ci fosse stato Provenzano, la Coalizione di Dx avrebbe preso lo STESSO numero di voti. (Riflettici sopra; per ora non approfondisco.)

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(da Sugar:)
«Come disse un Grande del secolo scorso: ANDATE A VOTARE...TURANDOVI IL NASO.»


Quel "grande"...(non aggiungo COSA), invece di sparare cazzate populiste, avrebbe fatto meglio piuttosto a spiegare COME siamo potuti giungere ad una situazione per cui siamo costretti a "votare turandoci il naso". No?...



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Sophia
18 dicembre 2009 18:33
@ sergio

ah beh se mi parli di "SISTEMA di REGOLE" già mi torna di più il discorso.

Perdonami se non sempre mi sono letta tutti i tuoi post, non perchè tu non dica cose molto interessanti o meritevoli di attenzione. è solo che sei molto "impegnativo", come Lucio del resto, in termini di tempo-lettura di cui necessitate sia per la lettura che la risposta. e mica uno lì ha sempre. Spesso ti "salto appositamente" nel senso che ti riservo per quando avrò tutto il tempo da dedicarti che meriti. Ma poi altre priorità quotidiane sopraggiungono e mi scordo anche solo quale era il topic dove avevo intravisto tuoi spunti di riflessione che avevano catturato il mio interesse.

in generale comunque condivido il discorso che occorrerebbe ripartire da una riflessione sulle REGOLE del GIOCO. Mettersi d'accordo e solo poi giocare secondo quelle REGOLE senza mettere in discussione l'arbitro.

ma che fare se qualcuno intercetta telefonicamente l'arbitro mentre prende accordi per truccare le partite?

Ignoriamo il fatto che le intercettazioni che provano la collusione dell'arbitro esiste?

Ci mettiamo a dire che il giudice che ha in mano intercettazioni è di sinistra e vuole male all'arbitro cornuto?

Ignoriamo il dato di fatto che abbiamo a che fare con un arbitro cornuto e ci mettiamo a discutere con lui di rivedere le REGOLE del GIOCO del calcio e stabiliamo magari la nuova regola che se una squadra ha più fans e tifo vince indipendentemente da come gioca?
sergio2
18 dicembre 2009 18:21
Cmq, Sophia, temo tu stia facendo confusione mettendo insieme cose scritte da diverse persone e forse hai latto un po' troppo frettolosamente i miei interventi.

Non capisco da cosa tu deduca che per me la priorità è una nuova legge elettorale.

Dico che quella attuale, schifosa, è stata mantenuta dalla scorsa maggioranza perché funzionale a una logica tutta focalizzata su due squadre apparentemente alternative ma in sostanza intercambiabili.

E' quella maggioranza di ieri che ha costruito meticolosamente il ritorno di mister B.
sergio2
18 dicembre 2009 18:14
Neanche per sogno, Sophia.

Tutto il mio discorso, ma se leggi solo una frase non lo comprenderai, è teso a evidenziare la necessità di modificare le REGOLE che governano il nostro sistema.

Non certo la sola legge elettorale... che è l'ultimo atto per consolidare un sistema non democratico, come il nostro.

Mi riferisco alle REGOLE, immutate rispetto al passato, che consentono al sistema pre-tangentopoli di esistere ancora.

Le maggioranze che si sono alternate in questi 15 anni non hanno nemmeno scalfito quelle regole e parlano di seconda repubblica solo perché hanno scritto una nuova legge elettorale.

Mi riferisco alle REGOLE che governano la sanità, per esempio. Quanti scandali stile Poggiolini dopo tangentopoli?

Mi riferisco all'assenza di controlli sulle spese degli enti locali, agli appalti, alla mancanza di regole che dovrebbero governare la vita dei partiti, ai tanti conflitti di interessi esistenti, alla mancanza di possibilità di selezioanre e scegliere i candidati, als sistema dell'informazione, allo svuotamento dei poteri del cittadino...

Hai male interpretato se pensi che mi riferisca alla sola legge elettorale... parlo sempre di SISTEMA.
Sophia
18 dicembre 2009 17:42
@ sergio

sergio scrive: "se solo riuscissimo a superare il fittizio dualismo"

mettiamo per ipotesi che si riuscisse a superarlo per il bene del paese, si fa una nuova legge elettorale come dici.

mettiamo che la maggioranza degli italiani quaquaraqua e mafiosi vota uno dei due fratelli Graviano come Premier forte alla francese ... così ... perchè sta simpatico ai più e fa tanto made in Italy. Tu ti sentiresti più rassicurato e sollevato per le sorti del tuo paese?
sergio2
18 dicembre 2009 17:28
Sì, Sugar, il tuo ragionamento è in larga parte condivisibile.

Ma attenzione a non sopravalutare i meriti di Berlusconi.

Non va dimenticato che a rendere possibile la sua ascesa fu una legge elettorale (il mattarellum) scritta dai sopravvissuti a Tangentopoli.

Questi sopravvissuti illusero gli italiani che si apriva una nuova era per virtù di una sola legge elettorale che lasciava immutata ogni altra regola politica e spartitoria che aveva reso possibile un sistema politico fondato sulla corruzione e il malaffare.

Sbagliarono i conti, quei sopravvissuti, e scrissero una legge che offrì a uno sveglio come mister B. l’opportunità di fare una duplice alleanza mettendo insieme l’inconciliabile: le modeste seconde file dei sopravvissuti, gli gnomi come li chiamava Cossiga, non avevano nemmeno pensato a un’ipotesi simile.
E rimasero con le pive nel sacco.

Poi dovettero arrangiarsi a mettere insieme un’armata Brancaleone per conquistare il potere.

Ci riuscirono, nel 1996, e con 3 Presidenti del Consiglio ressero pure per 5 anni (ci riuscirono perché l’alleanza del 1994 non si poté ricostituire per l’indisponibilità della Lega, giusto per non dimenticare).

Ma poiché il loro obiettivo era salvare il sistema partitocratico, l’oligarchia dominante, si guardarono bene dal toccare e risolvere una sola delle tante questioni che indicavano come vulnus della democrazia.

Gioco facile, dunque, per Berlusconi adesso dire: che cazzo volete?
Mi avete riconsegnato il “sistema” esattamente come l’avevo lasciato e pretendete che io non faccia ciò che mi torna utile?
Me ne avete offerto l’opportunità e adesso cosa pretendete! Ma siete sciocchi, pardon, coglioni (che poi è la stessa cosa)?

Riguardo al punto 3 (il momento storico in cui è stata approvata la Costituzione), verissimo che la Costituzione ha delle pecche e delle lacune.

Ma ti assicuro che è un’ottima Costituzione anche perché i tanti limiti esistenti furono individuati dai Costituenti ma non riuscirono a trovare un punto di sintesi più avanzato (basta leggere gli atti della Costituente per cogliere questi aspetti).

Se fosse prevalso lo spirito costituente, nell’attività di costruzione della nascente democrazia, in tutti questi anni avremmo risolto i problemi della governabilità e del bicameralismo perfetto che ingessa il Parlamento. E avremmo anche sviluppato quella cultura della consapevolezza dei diritti e dei doveri che è fondamentale, insieme a una partecipazione ragionata e non emozionale, per il buon funzionamento della democrazia.

Prevalse invece la gestione partitocratica del potere e ben presto il nostro sistema cominciò a spostarsi verso un regime di tipo oligarchico, in cui oggi ci siamo in pieno.
Al punto che possiamo votare solo un partito, senza nemmeno scegliere un candidato pur essendo oggi i partiti molto più eterogenei di quanto lo fossero una volta.

Non solo, nonostante la legge elettorale conceda il 55% dei seggi alla coalizione che prende più voti, quindi la governabilità è garantita, si nega l’accesso al Parlamento alle forze politiche che non superano la quota di sbarramento.

A cosa serve questa norma se non a comprimere la dialettica politica focalizzando tutta l’attenzione su due squadre perfettamente funzionali l’una all’altra?

Questo insulso sbarramento il centro-sinistra nella scorsa legislatura poteva abolirlo in un solo giorno.
Perché non lo fece?
Coglionaggine o calcolo politico?
Entrambe le cose, dato che in quella maggioranza vi erano anche gli esclusi di oggi.

Occhio quindi a come valutare la nostra lineare e semplice situazione politica, se solo riuscissimo a superare il fittizio dualismo.
sergio2
18 dicembre 2009 17:03
Scrive Ivan:
“il signor Berlusconi Silvio, al di là del teatrino di facciata, sarebbe difeso a spada tratta da TUTTA la Casta vigente - inclusa la sedicente "Opposizione".
Versione che farebbe combaciare parecchi tasselli altrimenti "inspiegabili" del mosaico politico.
Ma anche questa versione non può definirsi "assodata", considerando il numero di coloro che - malgrado l'EVIDENZA - credono ancora che esista veramente un "conflitto" in atto fra due schieramenti, e che se non te ne sta bene uno devi tifare per l'altro e basta, senza porti inutili grattacapi.”

=================
Sì, Ivan, diciamo che il 99% degli italiani è diviso tra pro Silvio e contro Silvio.

La cosa non mi appassiona.

Perché?

Semplice. E’ il solito vecchio gioco del “meno peggio”.

In base alle preferenze, ciascuno può considerare il centro-destra migliore del centro-sinistra o viceversa; in ogni caso, la maggioranza di coloro che si schierano da una parte o dall’altra alle critiche rispondono semplicemente “sì, d’accordo ma gli altri allora…” e giù con un elenco di nefandezze che caratterizzano l’altra parte.

Personalmente ritengo che il problema non sia mandare a casa Berlusconi (tra l’altro casa confortevole quindi non sarebbe esattamente una punizione).

Il problema di oggi e di ieri non è “qualche mariuolo” che ci può sempre essere anche nelle migliori famiglie; non è qualche cattiva frequentazione, può capitare a tutti.

Il problema di sempre è le REGOLE: quelle di oggi sono uguali a quelle di ieri.

Le regole, che governano il nostro sistema politico e amministrativo, sono ancora quelle che resero possibile il sistema di potere fondato sulla tangente e sulla ruberia sistematica.

Differenze?

Sì, in peggio.

Il potere centrale si è moltiplicato in tanti centri di potere locale, e ciascuno è un moltiplicatore delle ruberie. In altre parole, la Roma ladrona si è moltiplicata ed è divenuta i settemilaseicentoventisette campanili ladroni.
Il potere del cittadino si è ridotto al solo voto a un partito che non ha più nemmeno un’identità definita come un tempo.

Prendi il “popolo viola” o ieri i girotondini.
Mi stanno bene.
Sono sempre contento quando delle persone, possibilmente non manovrate dai partiti, si organizzano per manifestare il loro dissenso.

Il limite sta nel fatto che considerano prioritario che Berlsuconi torni a casa sua lasciando sullo sfondo il “come” modificare il sistema che rende possibile il dilagare della corruzione e del clientelismo.

Il COME costruire una democrazia che valorizzi e sostanzi la sovranità popolare, oggi ridotta a una schifezza immonda.

Ci rendiamo conto che liberandoci di Altissimo e Poggiolini, di Craxi & C. abbiamo ancora un sistema in cui c’è il dilagare dei tanti emulatori dei suddetti nominati?

Allora, il problema è mandare a casa qualcuno o cambiare le regole?

A forza di lasciare sullo sfondo questo problema centrale, “il come”, finiamo per dimenticarcene e sostituire un mariuolo con un altro… e intanto il nostro potere di popolo sovrano è ancor più compresso e umiliato.
sugar magnolia
18 dicembre 2009 15:35
GERGIO

"L'informazione è tutta focalizzata su questo scontro titanico tra le due semi-circonferenze che ruotano intorno a Berlusconi e spariscono dall'orizzonte i problemi del paese, le ipotesi di soluzioni, il confronto sulle cose.
Tutto ruota intorno a Berlusconi.

Dov'è il bipolarismo"
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
COLPITO E AFFONDATO !!
L'annosa "vexatia questio" dei ns. tempi.
Ivan dice che il Bipolarismo all'italiana e' solo "un brodino di giuggiole per i gonzi" (ho interpretato liberamente ma credo il succo sia questo) e forse non ha tutti i torti.
Il posto innegabile nella storia che SB si e' conquistato, nel bene e nel male, ha disarticolato completamente la forza politca dei vecchi partiti anni '80 (PCI, DC, PSI), che, nel bene e nel male, garantivano un vero e serio primato della politica sulle altre forme associative/consociative presenti nel paese.

Tutti dovevano passare a chiedere i "necessari permessi" al Palazzo.
E chi non passava alla cassa restava fuori.

Ora, nel mondo globalizzato l'economia (globalizzata) ha preso il sopravvento sulla politca debole.

Ritengo (e credo nessuno possa darmi torto) che l'azione CONCERTATA della magistratura dei primi anni '90 abbia, a torto o a ragione, portato ad una "rivoluzione effettiva" del panorama politico dell'epoca, lasciando aperta una porta, attraverso la quale un "furbo e capacissimo" imprenditore si e' infilato dando l'avvio ad una stagione che verra' ricordata "ab aeterno" come
"gli anni di B."

Come nota Sergio

"questo continuo ping-pong fatto di puerili “è stato lui a iniziare per primo”"
mentre il
"“monopersonalismo” ovvero un sistema centrico costruito intorno alla leadership di Berlusconi"

altro non e' che la prova dell'insita debolezza della politca attuale che vede un solo contendente DAVVERO FORTE (in tutti i sensi).

Io vedo diverse ragioni forti e preponderanti alla base di tutto cio':

1. La naturale e congenita litigiosita' italiana che, fin dai tempi dei Comuni/Citta' Stato ha attanagliato la penisola (ricordo che altri Stati erano gia' formati nel XV/XVI secolo)

2. La congenita arretratezza del Sud, sfruttata ad arte dai centri di potere dei vari periodi storici, appoggiati alle Mafie e contando sull'inerzia della mentalita' dei locali

3. La Costituzione della Repubblica, scritta nel peggior momento possiblie nella vita di un paese, cioe' alla fine di 1/ una dittatura ventennale 2/ una guerra mondiale 3/ una guerra civile. Cio' ha fatto si' che i costituenti calibrassero i vari poteri dello Stato in modo tale che nessuno avesse un potere preponderante sugli altri, tutto limato e tutto equilibrato tra i vari poteri, nessuno arriva ad imporsi sugli altri ed i veti incrociati atrofizzano l'azione comune, fino ad arrivare ad un vortice di equilibrismo di forze che garantisce la sopravvivenza di ciascun potere.

4. L'attrazzione naturale dell'italiano verso l'Uomo Forte (di Mussoliniana memoria), ora impersonato da SB; dopo lo scempio di un governo per anno (ma nel mondo diviso in due dalla Guerra Fredda), ecco che un mondo veramente globalizzato comporta dinamiche economiche diverse dai decenni passati ed un soggeto economicamente davvero forte e padrone assoluto di una particolare tecnica comunicativa (tutta italiana), sospinto dalla nullita' dei suoi avversari, si insinua nella psiche del paese arrivando a monopolizzare ogni aspetto della vita politica del paese stesso


Ora, qualcuno dice che:
" Silvio in realtà non ha proprio nessun "consenso" DIRETTO da parte del Popolo, non ne ha bisogno"

Silvio impersona il potere nella sua massima forma, perche' cmq se ne dica e' l'uomo politico che catalizza intorno a se piu' voti (va meglio cosi'??), se poi' questi voti vengono incanalati con un Porcellum indecente, se il conflitto di interessi e' scandaloso, se, se, se .......

Ma, come disse un Grande del sec. scorso:
ANDATE A VOTARE ...... TURANDOVI IL NASO

L'esercizio del voto alle elezioni politche (quel pochissimo che ci e' rimasto) e' l'unica cosa che noi "poplino crasso" possiamo fare a scadenza prefissate, poi la Casta (Parlamento) decide il resto.

Personalmente in questo vortice di inefficenza dimostrato, nella ruggine del Bicameralaismo perfetto che tante lungaggini e/o inefficenze ha generato, io vedo di buon occhio l'esautoramento effettivo di quell'organo inefficente composto da 645 + 315 buoni a nulla operato in questa legislatura.

Cio' che non rende va bypassato; spinosa questione e' che tuttora la Costituzione attribuisce allo stesso il ruolo centrale nella vita democratica/politca del paese.

Quindi, la prima cosa sarebbe cambiare questo vetusto strumento che comunque per i primi 30 anni della vita repubblicana ha funzionata benino.

Nel mondo attuale, a mio modesto parere, il sistema presidenziale alla francese e' la forma piu' consona a garantire l'esercizio del potere a chi ha conquistato piu' voti.

A proposito:
IVAN, secondo te il sistema USA e' effettivamente compiutamente ed inequivocabilmente bipolare ???
yannis
18 dicembre 2009 13:29
ritengo che il premio Nobel per la "correttezza", verrebbe da dire della spudoratezza, senza ombra di dubbio dovrebbe essere assegnato a Santoro ed ai suoi amici di merenda. La puntata del giorno 17 u.s., ove ce ne sia bisogno, conferma "l'imparzialità e la correttezza" del conduttore che, stipendiato dai contribuenti, continua a fare becera campagna politica e di denigrazione del Capo del Governo. Ieri ha sentito l'umano bisogno di fare gli auguri di Natale a Spatuzza, noto delinquente della peggior specie, che, pentito, accusa Berlusconi. Sorge un dubbio: come mai non ha sentito lo stesso "DOVERE" anche nei confronti di Filippo Graviano, altro "galantuomo" che però ha sconfessato, con fatti circostanziati, quanto detto da Spatuzza? Che sia stata una semplice dimenticanza, una mancanza di tempo oppure è il fatto che Santoro in quanto a correttezza è alquanto carente se non completamente assente?
Se è questo che si intende per democrazia e libertà di parola allora, detto alla Fantozzi " è una gran ca...a.
yannis
lucillafiaccola1796
17 dicembre 2009 19:16
Per Sophya:
LOL, an abbreviation for laughing out loud[1][2] or laugh out loud,[3] is a common element of Internet SLANG. It was used historically on Usenet but is now widespread in other forms of computer-mediated communication, and even face-to-face communication. It is one of many initialisms for expressing bodily reactions, in particular laughter, as text, including initialisms for more emphatic expressions of laughter such as LMAO[4] ("laughing my ass off"), ROTFL[5][6][7][8] or ROFL [9] ("roll(ing) on the floor laughing"), and BWL ("bursting with laughter"). Other unrelated expansions include the now mostly historical "lots of luck" or "lots of love" used in letter-writing.[10]
These initialisms of this term are controversial, and several authors recommend against their use, either in general or in specific contexts such as business communications.

LA MEJO DE TUTTE: laughing my ass off
IVAN.
16 dicembre 2009 19:43
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Well, Sergio...Ben ricomparso!

In tema di precisazioni, preciso anch'io che per "assodato" intendevo "dato POPOLARMENTE per scontato" (a meno di benvenute correzioni al mio strambo dizionario di itaglianico).

Sul resto del tuo post: che aggiungere? Avalla la versione secondo cui il signor Berlusconi Silvio, al di là del teatrino di facciata, sarebbe difeso a spada tratta da TUTTA la Casta vigente - inclusa la sedicente "Opposizione".
Versione che farebbe combaciare parecchi tasselli altrimenti "inspiegabili" del mosaico politico.

Ma anche questa versione non può definirsi "assodata", considerando il numero di coloro che - malgrado l'EVIDENZA - credono ancora che esista veramente un "conflitto" in atto fra due schieramenti, e che se non te ne sta bene uno devi tifare per l'altro e basta, senza porti inutili grattacapi.
Panoramica talmente semplicistica da risultare CONFORTEVOLE da credere (o da FAR credere).
Ma chiunque possieda un'oncia di discernimento SA che il "mosaico" è molto più COMPLESSO di così, e che le cose devono stare in un ALTRO modo.

A chi si aggrappa disperatamente alla credenza che il Silvio sia la causa dei mali d'Italia (Ah!Ah!) e che basterebbe ingabbiare lui per sistemare tutto quanto (rotfl!), come fai a spiegare che sta facendo PROPRIO il gioco di quel Potere che crede di combattere?

Déjà-vu di mille inviti alla riflessione:
Il Silvio in realtà non ha proprio nessun "consenso" DIRETTO da parte del Popolo; non ne ha bisogno.
Che lo disprezzino pure tutti quanti: a lui basta che questi "tutti quanti" continuino a credere che lui sia stato "scelto dal popolo", e che quindi per spodestarlo basterebbe convincere quella parte di Popolo che lo ha "scelto" a cambiare idea (eccezionale...58 milioni di italiani che cercano di dimostrarsi a vicenda che il Silvio è un farabutto...e nessuno si accorge che i conti non tornano per niente!)

E con queste premesse, ci sorprendiamo pure che la Casta abbia tanto buon gioco nel metterci alla greppia?
Beh, Sergeij, di' qualcosa tu, perché mi sa di essere troppo ottimista sulla mia proprietà di linguaggio.

Vado a farmi un'arrampicatina (ehi, guarda...Non sono carino?)
http://majorlyenglish.files.wordpress.com/2008/02/sloth1-r3- wm.jpg


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sergio2
16 dicembre 2009 1:12
Ivan, giusto per precisare, quando scrivo

“Che la nostra non sia una democrazia ma una oligarchia (ovvero governo dei pochi, da non confondersi con aristocrazia, governo dei migliori) mi sembra un fatto assodato.”

intendo esattamente quel che ho scritto.

“Mi sembra” non è una formula di cortesia, ma esattamente voglio trasmettere ad altri che questa è una mia valutazione, supportata da dati e fatti, in parte indicati nell’intervento che riprendi, ma sono disponibile a prendere in considerazione altre valutazioni e ne analizzerò le argomentazioni a sostegno.

Sinora non mi sono imbattuto in argomentazioni così convincenti da avvertire la necessità di modificare la mia valutazione.
Non dispero di poter un giorno dire “mi sono sbagliato”; anzi, attendo con trepidazione questo benedetto giorno.
Nell'attesa di questo giorno, devo affermare che per me è assodato in che tipo di regime politico ci troviamo.

Ovviamente, non ritengo che questa mia valutazione sia condivisa dalla maggioranza degli italiani, diversamente non assisteremmo a questo continuo ping-pong fatto di puerili “è stato lui a iniziare per primo”.
Persino il deplorevole atto di violenza subito da Berlusconi è tutto giocato sul rinfacciarsi responsabilità morali, politiche o materiali.
Gioco indecente, se consideriamo gli argomenti negli ultimi anni spesi per delegittimare l’avversario politico e le Istituzioni.

Tornando al tema della consapevolezza, qualcuno afferma che adesso la situazione è cambiata e questo mutamento produce una maggiore radicalizzazione dello scontro politico; si dice “adesso c’è il bipolarismo”.

Ancora una volta, dal mio punto di vista, chi afferma ciò sbaglia perché non considera quale fosse il reale disegno delle forze politiche che, facendo buon viso a cattiva sorte, a seguito di un voto referendario, furono costrette a cambiare tutto per non cambiare nulla.
Noi non abbiamo un sistema bipolare, per almeno due ragioni.

Innanzi tutto, la costituzione è ancora quella a centralità parlamentare (la nostra specifica “democrazia parlamentare”) e tutte le antiche regole partitocratriche sono ancora perfettamente in vigore.

Ma soprattutto, il declamato bipolarismo è in realtà un “monopersonalismo” ovvero un sistema centrico costruito intorno alla leadership di Berlusconi.

Nel centro-destra non esiste una dialettica intorno alla e sulla leadership e nonostante la consistente maggioranza bisogna ricorrere di continuo al voto di fiducia. Cosa strana se si considera che si tratta di una maggioranza ampia formata da soli due partiti. Evidentemente è per tacitare i dissensi interni che si ricorre in modo così assiduo al voto di fiducia.
Altro effetto di questo centralismo-berlusconiano la riduzione del parlamento a puro formale ruolo notarile delle volontà del leader massimo.

Il centro-sinistra non è mai riuscito a costruire un polo politico con un proprio progetto di governo. Non mette in discussione e non riforma le regole che hanno determinato questo stato degradato della vita pubblica; quando potrebbe, non fa e si limita a contendere la scena a Berlusconi per sostituirsi a lui, assicurando che nulla cambierà e che riconsegnerà al Cav. il sistema di potere grosso modo come lo ha lasciato.

Rappresenta, il centro-sinistra, l’altra quasi-metà della circonferenza costruita intorno a un centro in cui è posto Berlusconi.
Così intorno a Berlusconi ruota il berlusconismo e l’anti-berlusconismo.

L'informazione è tutta focalizzata su questo scontro titanico tra le due semi-circonferenze che ruotano intorno a Berlusconi e spariscono dall'orizzonte i problemi del paese, le ipotesi di soluzioni, il confronto sulle cose.
Tutto ruota intorno a Berlusconi.

Dov'è il bipolarismo?
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